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Notiziario del Rotary Club Ancona Conero

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Service internazionale

“VITA NOVA” in Zambia 

Piacevole serata dedicata al secondo Service Internazionale del Rotary Club Ancona Conero per la realizzazione di un Centro di Cardiochirurgia pediatrica presso l'ospedale di Lusaka, nello Zambia. Il Dott. Marco Pozzi, Direttore della SOD di Cardiochirurgia pediatrica dell'Azienda Ospedaliera universitaria "Ospedali Riuniti" di Ancona, oltre ad essere un eccellente cardiochirurgo è anche un appassionato di viaggi e fotografo amatoriale, capace di conseguire negli anni numerosi premi e riconoscimenti a livello internazionale (nel 2003 è stato nominato Travel Photografer dell'anno per la rivista Geographical; nel 2007 la rivista inglese Photography monthly gli ha dedicato la copertina di marzo ed un servizio all'interno). Alcune delle sue fotografie scattate in giro per il mondo sono state raccolte nel libro “SPEZIE dove la vita batte a colori”, pubblicazione realizzata appositamente a sostegno di questo progetto, avente come tema chiave la ricerca di quello che l’autore chiama "il fattore umano", cioè quelle espressioni che accomunano la gente di qualunque parte del mondo. Oltre al ricavato della vendita del libro completamente devoluto a finanziare il progetto umanitario "Vita Nova", il dottor Marco Pozzi periodicamente metterà la sua professionalità al servizio dei bambini. Numerose le Aziende marchigiane , gli Istituti bancari ed i Rotary Club che hanno aderito. MATCHING GRANT “VITA NOVA” PER LO ZAMBIA Club promotori del progetto 2012 che modifica quello iniziale 2011: Porto San Giorgio Riviera fermana (capofila), Fermo, Montegranaro, Fabriano,

CURRICULUM VITAE Marco Pozzi è nato il 14 gennaio 1956 a Milano dove si è laureato con lode in Medicina nel 1980. Si è poi specializzato con lode nel 1986 a Bologna in Chirurgia cardiovascolare e a Milano con lode nel 1993 in Chirurgia Toracica. Prima di arrivare come Direttore del Reparto di Cardiologia e di cardiochirurgia pediatrica e congenita degli Ospedali Riuniti ad Ancona ha lavorato, tra il 1992 ed il 2008, come Direttore del Centro di Cardiochirurgia pediatrica presso il Royal Liverpool Children’s NHS Trust e presso il Manchester Royal Infirmary di Manchester. Oltre ad essere membro di diverse associazioni di cardiochirurgia europee, il dott. Pozzi è impegnato in progetti umanitari per i quali ha sia svolto attività di insegnamento in diversi paesi quali India, Egitto, Mozambico, Camerun, Iraq, sia attività di

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alto fermano Sibillini, Jesi, Altavallesina Grottefrasassi, Camerino, Macerata, Macerata Matteo Ricci, Ancona Conero. Responsabile scientifico: Marco Pozzi, socio del club di Jesi, Direttore Divisione cardiochirurgia e cardiologia pediatrica e congenita Ospedali Riuniti di Ancona. Lo Zambia è uno stato con circa 14 milioni di abitanti di cui circa la metà concentrati nella capitale Lusaka. Obiettivo di Vita Nova è quello di sviluppare assistenza pediatrica e di cardiochirurgia pediatrica, migliorando significativamente la sanità e quindi la vita di questa popolazione. Come ogni progetto che si rispetti, si è partiti dalla verifica della situazione specifica di quel paese. Si è riscontrata un'alta mortalità infantile e soprattutto neonatale per tutta una serie di condizioni che sono ormai diventate assolutamente benigne nel nostro paese e nel mondo occidentale. Infatti: a) le gravi cardiopatie congenite - che normalmente si presentano in età neonatale o comunque nel primo anno di vita - non vengono quasi mai all'attenzione medica in quanto i bambini con queste condizioni muoiono prima che il grave difetto venga diagnosticato; b) la maggioranza dei bambini con cardiopatie conosciute e diagnosticate sono bambini con valvulopatie reumatiche che qui si presentano già a 5-6 anni e spesso portano al decesso all'età di 10-12 anni. Risolvere quindi il problema delle malattie cardiache su base reumatica è stata subito considerata priorità assoluta. L’approccio più logico è quello della prevenzione /eradicazione. La prevenzione consentirà di salvare un enorme numero di bambini permettendo loro di avere un cuore normale e senza bisogno di terapie. Avrà anche un grosso impatto sul miglioramento della pediatria contribuendo alla sopravvivenza di bambini con cardiopatie congenite. Superando l’iniziale impostazione dell’edizione 2011-2012, è stato deciso che il progetto doveva prendere corpo con l’obiettivo di realizzare due specifiche iniziative, attivando due sub progetti: 1) trattamento delle malattie reumatiche dei bambini con una campagna di prevenzione nazionale, d’intesa con il Ministero della Sanità zambiano; 2) sviluppo di un reparto di cardiochirurgia pediatrica all’Università di Lusaka. La realizzazione del primo sub progetto potrà iniziare appena avuta l’accettazione da parte della R.F. della domanda di Matching Grant presentata dai

cardiochirurgia con interventi eseguiti su bambini provenienti dall’Albania nell’ambito del progetto “Un cuore per l’Albania”. E’ sposato con la Sig.ra Denise ed ha ben quattro figli. Attività: - Primario cardiochirurgo - Ospedale pediatrico di Liverpool dal 1992 al 2008; - Primario cardiochirurgo Specializzato in pazienti adulti con cardiopatie congenite Manchester Royal Infirmary dal 1996 e Centro Cardiotoracico – Liverpool; - Consulente Cardiochirurgo Ospedale di Ancona dal 2005 al settembre 2008; - Esperto Medico-legale (dal 1994); - Direttore del programma di insegna-mento Regionale (Mersey region) in Cardiochirurgia Pediatrica 1988-2005; - Membro del C.D. della Ass. Cardiaca Pediatrica Britannica (1999-2003); - Professore a contratto - Università Ain Sham, Cairo (1998 - 2004); - Membro della Board dei Direttori dell’ Aristotle’Institute; - Paul Harris Fellowship nel 2007 - Membro dell’Ass. Europea Cardiochirurghi Pediatri e della Società Britannica di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica; - Lavoro umanitario effettuato all’estero su invito: Iraq, India, Italia, Grecia, Mozambico, Egitto, Trinidad; - Co-autore di 1 libro e di circa 70 lavori; - Responsabile per l’organizzazione di 5 Congressi Internazionali.

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club promotori. Con viva soddisfazione si può dire che il percorso del M.G è stato reso possibile per la massima collaborazione avuta dal club di Lusaka Center, il club contatto locale. Se la domanda verrà accettata dalla R.F. si avranno a disposizione $.50.000. Club promotori $.12.000 ricavi vendita libro Marco Pozzi Spezie dove la vita batte a colori ( vendita € 20,00 – costo stampa €.9,00 – a disposizione per il progetto €.11,00 a libro). 12.000+6.000=18.000,00 16.000+16.000=32.000 18.000+32.000=50.000 Per il secondo sub progetto, portare cioè una cardiochirurgia pediatrica in un paese del terzo mondo due sono le strade da percorrere: A) allestire un ospedale con apparecchiature che consentano ad un team straniero di andare ad operare con missioni di breve durata (7-10 giorni), lasciando poi l’ospedale senza presidio fra una missione e l’altra, con i pazienti senza assistenza specialistica in caso di bisogno; B) allestire un ospedale per la cardiochirurgia e formare un team locale in modo da rendere autonoma l’attività in loco e quindi in grado di eseguire interventi cardio chirurgici regolarmente e continuamente. Si è immediatamente convenuto che solo la soluzione B) ha senso e giustifica il grosso impegno di risorse finanziarie ed umane che saranno necessarie per attivarla. Il necessario per realizzare una cardiologia e cardiochirurgia pediatrica autonoma in Lusaka viene sintetizzato in quattro voci: - risorse umane - opere murarie - apparecchiature - fondi per supportare l'attività clinica e chirurgica. Le risorse umane. La formazione del personale è la cosa più lunga e difficile, quindi è il primo punto da garantire. Per iniziare, bisogna identificare almeno un cardiologo pediatra, un chirurgo, un anestesista, un tecnico della perfusione, uno strumentista e 3-4 infermiere che sappiano fare la terapia intensiva. Va ricordato a questo riguardo che esiste già un accordo di collaborazione tra l’Università di Ancona e l’Università di Lusaka. Le figure professionali degli infermieri e dei tecnici devono passare almeno due o tre anni qui da noi mentre per i medici e’ necessario un periodo di 3-5 anni (dipende dal livello di partenza) per poi continuare l'attività a Lusaka. Per garantire una continuità di lavoro, sarebbe utile che

La Cardiochirurgia (Prof. Marco Pozzi Direttore Divisione 

cardiochirurgia e cardiologia pediatrica e congenita degli Ospedali Riuniti di Ancona) 

La cardiochirurgia, come la conosciamo oggi è nata circa 60 anni fa e si è occupata di due capitoli  fondamentali  delle  patologie cardiache:  a)  cardiopatie  congenite  (anomalie cardiache già presenti alla nascita);   b) cardiopatie acquisite (anomalie cardiache insorte dopo  la nascita  in un cuore che era normale alla nascita).  Le  cardiopatie  congenite  non  possono essere prevenute, quindi sono le stesse (alla nascita)  di  quello  che  erano  60  anni  fa. Quello che è cambiato in questo periodo è la capacità di  tenere  in vita bimbi di ogni età, compresi i neonati ed i prematuri, con gravi cardiopatie  che  in  passato morivano  prima di arrivare all'attenzione medica o ad avere la  possibilità  di  essere  operate.  In  questo senso si è espanso  lo spettro di cardiopatie congenite  operabili  nel  contesto  di  uno spettro  di  cardiopatie  congenite  che  è rimasto invariato. Fortunatamente in questo periodo  sono  migliorati  enormemente anche  i  risultati  chirurgici  per  cui  la percentuale  di  sopravvivenza  è  passata  da un 50% scarso ad oltre il 98%.  Le  cardiopatie  acquisite  sono  costituite dalle  patologie  acquisite  della  valvole cardiache,  delle  arterie  coronariche  e dell'aorta. Queste  si  sono molto modificate nel corso degli anni sia come  incidenza che come forme di trattamento. In particolare le valvulopatie,  che  inizialmente  costituivano la  maggior  parte  degli  interventi cardiochirurgici,  si  sono  molto  ridotte percentualmente  ed  in  termini  assoluti  in quanto è stata sviluppata ed ottimizzata una strategie  per  la  cura  della  malattia reumatica  che  è  la  causa  principale  di queste  cardiopatie.  Quindi  un  grosso successo della medicina preventiva. Oggi  le valvulopatie  reumatiche  sono  poche  e limitate  principalmente  a  persone  anziane (pre trattamento della malattia reumatica).  La malattia delle coronarie e' più  frequente nelle società più "evolute" ed ha subito un

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al chirurgo fosse insegnato anche qualche altra forma di chirurgia più facilmente replicabile come la chirurgia vascolare. Ovviamente per questo scopo è indispensabile l'interesse ed il supporto delle Autorità governative e dell'Università locali con cui bisogna mantenere contatti e linee di comunicazione. Per dare un’idea dei tempi di formazione va ricordato che le scuole di specializzazione in cardiochirurgia, cardiologia ed anestesia hanno una durata di 5 anni. Oltre al gruppo da addestrare per gli interventi chirurgici, è prioritario formare almeno un paio di cardiologi pediatri locali che hanno l’incarico di diagnosticare e selezionare i pazienti che hanno bisogno di correzione chirurgica. Infatti ci possono essere anche migliaia di bambini cardiopatici in Zambia, ma senza un medico in grado di riconoscerli e decidere quali possono beneficiare del trattamento chirurgico, non si può fare alcuna programmazione. Sarebbe inoltre importante dotare questi cardiologi pediatri di ecocardiografi portatili in modo da poter fare uno screening cardiologico anche in centri sanitari periferici. Per completare la formazione ci si dovrà fare carico di insegnare loro anche la pediatria e la neonatologia. Fortunatamente tra i membri del Rotary una pediatra /neonatologa ha già dato la sua disponibilità a passare del tempo a Lusaka occupandosi soprattutto dell'insegnamento. Questo si inserisce poi particolarmente bene nel discorso di usare la cardiochirurgia pediatrica come stimolo e pretesto per far crescere anche altre specialità e quindi produrre un effetto a cascata che alla fine deve generare un miglioramento a più ampio spettro della medicina in Zambia. Sarà poi particolarmente importante trovare con l’Università di Lusaka delle forme contrattuali che garantiscano che i medici formati nell’ambito di questo progetto rimangano in Zambia e non emigrino per lavorare in paesi vicini come il Sud Africa. Per quanto riguarda le opere murarie non ci sono problemi perché nell’ambito dell’Università sono disponibili locali più che sufficienti per allestire un apposito reparto/dipartimento. Questo fatto è importantissimo perché, come sapete, le opere murarie non rientrano fra i beni strumentali oggetto di finanziamento da parte della Rotary Foundation. Per le apparecchiature e i fondi necessari per supportare l’attività clinica e chirurgica il budget di spesa sarà definito in ogni sua parte una volta che Marco Pozzi ed altri specialisti del suo team avranno fatto il previsto sopralluogo all’Ospedale universitario ed avranno incontrato le autorità governative di Lusaka.

cambiamento  negli  anni  in  funzione  dello sviluppo della prevenzione dell'aterosclerosi (dieta e trattamento farmacologico).  Inoltre si  è  sviluppato  un  trattamento interventistico  (dilatazione  delle  ostruzioni con cateteri ed inserzione di stents). Questo ha significativamente  ridotto  la necessità di interventi  chirurgici. Anche per  la patologia acquisita  sono  migliorati  molto  i  risultati chirurgici.  La  patologia  valvolare  su  base  reumatica porta  a  delle  alterazioni  delle  valvole cardiache  che  richiedono  un  trattamento chirurgico. Nella minoranza dei  casi questo può  consistere  in  una  riparazione  della valvola  ma,  nella  maggioranza  dei  casi, richiede la sostituzione della valvola con una protesi.  Esistono  due  tipi  di  protesi: meccaniche  e  biologiche.  Le  protesi meccaniche  possono  durare  per molti  anni ma richiedono un continuo trattamento con farmaci  anticoagulanti  e  continui  controlli della  coagulazione  per  dosare  il  farmaco anticoagulante il cui dosaggio può variare di settimana  in  settimana.  Un  incorretto dosaggio  può  portare  a  complicazioni devastanti  come  embolie  (soprattutto cerebrali  ed  emorragie).  Questi  pazienti sono  comunque  a  rischio  continuo  di emorragie  e  le  donne  non  possono  avere gravidanze  in  quanto  questi  farmaci  hanno un alto  rischio di  indurre malformazioni nel feto.  Per  le  protesi  biologiche  il  problema della  anticoagulazione  è meno  serio, ma  la durata  di  queste  valvole  è  limitata  nel tempo  ed  è  tanto  più  corta  quanto  più piccolo è  il paziente.  Inoltre  tutte  le protesi valvolari non possono crescere e quindi con la  crescita  dei  piccoli  pazienti  possono diventare  troppo  piccole  e  richiedere  di essere cambiate per poter essere adeguate alla crescita del paziente.   In pratica,  in un paziente  in età pediatrica, una  sostituzione valvolare  con una protesi significa  sostituire  una  malattia  con un'altra che non è certo meno  insidiosa  in un paese che non sia dotato di un servizio sanitario molto buono. 

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Il sub progetto allestimento reparto di cardiochirurgia partendo dopo il primo luglio 2013, sarà oggetto di richiesta alla R.F. secondo le nuove regole di Visione Futura e precisamente una domanda di Sovvenzione globale. L’impegno di tutti noi in questa prima fase, è quello di ampliare il più possibile il numero dei club partecipanti facenti parte del Distretto 2090 per poter così coinvolgere altri Distretti ed altri club nazionali ed esteri. Il progetto nel suo insieme è perfettamente in linea con le aree di intervento della Rotary Foundation e questo fatto sarà determinante per le successive necessità di intervento da richiedere.

Sito Vivere Ancona - Lunedì 14 Gennaio 2013 e sito CronacheAnconetane - Domenica 13 Gennaio 2013

 

 Corriere Adriatico - Domenica 13 Gennaio 2013

Nella serata di Pozzi è stato presentato il nuovo socio Prof. Giorgio Rappelli.

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ʺLʹarchitettura in dialogo... con lʹacquaʺ 

al Rotary Ancona Coneroʺ 

Alle ore 18,00 presso la loggia dei Mercanti, gentilmente concessa dalla Camera di Commercio di Ancona, per la conferenza aperta alla cittadinanza del Prof. Arch. Gabriele Milelli di Roma su: “Architettura in dialogo... ...con l’acqua”. Tale relazione è la seconda di quattro conferenze riguardanti il rapporto dell’Architettura con la Natura, l’Acqua, la Letteratura e la Produzione. Il secondo tema ha permesso di approfondire il rapporto tra la fisicità liquida dell’acqua e la solidità del suolo, quest’ultima necessaria ad ospitare le rassicuranti fondazioni di ogni edificio. Abitare e costruire in diretto rapporto con l’acqua è stato, e continua ad essere, un tema incredibilmente fertile d’idee architettoniche che hanno preso forma in innumerevoli edifici e anche in intere città. Sintesi della relazione tenuta alla Loggia dei Mercanti: "Il primo atto della costruzione edilizia, lo scavo delle fondamenta, sembra fare escludere ogni possibilità di far convivere e dialogare acqua e architettura. Eppure nella vicenda storica dell’architettura abbondano occasioni d’incontro e di collaborazione con questo non-suolo che anzi si rivela così abitabile da potervi realizzare intere città. L’esempio più splendido è certamente Venezia che, nata su necessità difensive ha poi sviluppato in secoli successivi tutte le virtualità che la sua inusitata situazione poteva consentirle, restando a lungo una potenza mercantile, militare e politica dove, per una colta aristocrazia l’architettura ha creato un ambiente urbano sull’acqua unico ed irripetibile.

CURRICULUM VITAE Gabriele Milelli si è laureato nel 1968 presso la Facoltà di Architettura di Roma. Nella stessa sede, dopo una breve esperienza in campo professionale, ha indirizzato la sua attività alla ricerca e allo studio della storia dell’architettura sotto la guida del Prof. Bruno Zevi, collaborando ai suoi corsi fino al 1979. Dal 1980, ha insegnato Storia dell’Architettura presso la Facoltà di Ingegneria di Ancona, in continuità fino al 2008. Durante e dopo questi anni ha anche tenuto corsi in altre facoltà di Architettura e di Ingegneria, presso le Università degli Studi di Roma "La Sapienza" e di Perugia. L’interesse dei suoi studi si è concentrato su alcune vicende dell’architettura moderna e contemporanea tra le due guerre mondiali del XX secolo, particolarmente attorno agli sviluppi della prima architettura moderna in Italia con ricerche su Giuseppe Terragni e, per il dopoguerra, su Pier Luigi Nervi. Ha avuto modo di viaggiare e risiedere per vari periodi in Olanda e nei Paesi del Nord-Europa, trovando in quelle culture architettoniche stimolanti occasioni di ulteriori ricerche a cui si dedica ancora oggi. Ha partecipato come relatore a numerosi congressi nel campo dell'architettura ed è autore di diverse pubblicazioni e saggi su riviste specialistiche nazionali ed interna-zionali.

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Se però vogliamo cercare più recenti tracce del nostro dialogo e anche seguirne una certa continuità che giunga fino all’oggi, dobbiamo abbandonare l’aristocratica e storica Venezia per un’altra meno nobiliare ma più moderna città: Amsterdam, la città progettata per i mercanti del XVII secolo. L’argomento centrale della seconda comunicazione è difatti un luogo che, all’epoca in cui Venezia estendeva i suoi traffici nell’Estremo Oriente, non era che un modesto villaggio di pescatori sulla foce dell’Amstel in una zona paludosa i cui terreni erano stati gradualmente conquistati da un secolare lavoro di drenaggio, di dighe e di canalizzazioni, come per la quasi totalità del territorio dell’attuale Olanda. L’acqua da cui difendersi diventa però la situazione per cui l’economia mercantile olandese cresce dal XIV fino al XVII secolo e crea l’assetto di Amsterdam che, attorno al primo nucleo originario, apre una triplice cinta di canali che fissano nell’arco di un secolo la forma estetica e funzionale della città. La cinta dei grachten (canali) è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO il 4 agosto 2010 e, dal nostro punto di vista esemplifica una precisa e originale relazione tra i grandi canali e il ritmo serrato degli edifici. Per la ricca e operosa borghesia olandese del 1600 viene realizzata un’operazione urbana di dimensioni impressionanti, ma né monumentale né monotona. Le costruzioni presentano sul canale strette fronti sviluppate in altezza e accostate fianco a fianco. All’interno dell’isolato, una seconda facciata si apre su ampi spazi verdi con anche grandi alberature, del tutto invisibili dall’esterno. Scandite da un modulo praticamente costante le abitazioni si alternano liberamente a magazzini multipiano; spesso in uno stesso edificio si trovano sovrapposte le due funzioni in quanto, qui è il perno dell’originalità di Amsterdam, il flusso delle merci che da tutto il mondo arrivavano per mare, entrava nelle abitazioni, nei magazzini e nelle case-magazzino di quella città che è stata, per un abbondante secolo, l’emporio d’Europa e che dunque agiva come un grande interporto diffuso. Lo rivela un dettaglio, un semplicissimo elemento che sporge in alto da tutte le facciate: la caratteristica trave dove si aggancia una carrucola per il sollevamento delle merci scaricate da ogni tipo di imbarcazioni sul lungo-canale. L’abitazione incorpora così l’attività commerciale e, sempre grazie alla carrucola, prende a prestito

Messaggero - Giovedì 17 Gennaio 2013

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dalle navi persino il risparmio dello spazio interno altrimenti occupato da ampie scale interne. Fino alla metà del secolo scorso questa soluzione è rimasta di largo uso in tutta l’edilizia olandese. Quello che per la città Sei-Settecentesca è stato dunque un rapporto tra architettura e acqua fondato su una visione che potremmo definire “utile”, ha avuto un seguito che, se pure mantiene qualche legame con la tradizione del paesaggio urbano di Amsterdam, oggi ne rinnova e trasforma non solo l’immagine ma anche il significato. Gli architetti contemporanei olandesi certamente continuano a dialogare, a porsi in confronto con il non-suolo; ma ciò che attrae maggiormente il nostro interesse, sono le tipologie abitative unifamiliari, a schiera o isolate, le nuove water-villas, cioè un’articolata varietà di abitazioni galleggianti che ampliano il concetto delle house-boat ecc., e che nell’ultimo ventennio sono sorte principalmente nelle isole ex-industriali ad est di Amsterdam (KNSM, Java e Borneo-Sporenburg) e nella nuova area di Ijburg. Il popolare e sempre richiesto complemento dell’abitazione, il giardino, è stato frequentemente sostituito dal diretto contatto del soggiorno con l’acqua: dall’effetto del verde a quello di una superficie vibrante e virtualmente senza limiti; che rifrange la luce, che offre uno svago o un’attività sportiva in ambiente naturale. Dall’utile si è passati al gradevole, segnando un ampio successo in ambito internazionale, specialmente in area scandinava dove si sono realizzate numerose esperienze di chiara derivazione olandese."

 

 

ʺSeminario Distrettuale su 

Effettivo ed Espansioneʺ 

 Domenica 20 gennaio 2013, alle ore 9:00 a Perugia si è svolto il "Seminario Distrettuale su Effettivo ed Espansione", presso il Centro congressi della CCIAA di Perugia.

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ʺLa seduzione delle parole. Un confronto 

tra lʹaforisma ed il motto di spiritoʺ 

"Un confronto tra frasi sintetiche e

sorprendenti cariche di umor… …con giochi di parole allusive

alla ricerca di una rima"

Alle ore 19,00 presso la sala ovale del “Passetto”, ha avuto luogo una simpatica serata con un interessante "confronto/scontro” letterario. Protagonisti l’Avv. Giacomo Vettori e l’Avv. Gabriele Moneta su “La seduzione delle parole. Un confronto tra l’aforisma ed il motto di spirito”. Moderatore di questo Ping-Pong è stato Giorgio Mangani. Giacomo Vettori, noto avvocato del Foro di Ancona, si è affacciato spesso sul versante della carta stampata sia giornalistica nelle pagine del “Corriere Adriatico” quotidiano fondato dall’omonimo bisnonno centocinquant’anni fa, sia editoriale con “Opinioni e Brioches” 2004, “Yuyin” 2005, “Un anno (e mezzo) fatto a pezzi” 2007, “Anzi” 2010 ed ultimo “O Rima o Morte” 2011. Gabriele Moneta, Avvocato dello Stato dal 1968, Avvocato distrettuale dell’Avvocatura dello Stato di Ancona è autore di quattro monografie in materie giuridiche e diritto amm.vo edite da CEDAM: “Contrasti nella giurisprudenza della Cassazione civile " (1993); “Conflitti giurisprudenziali in cassazione" (1995); “Prolegomeni di giustizia Amm.va" (1997); “Nomofiliachia" (2001). È inoltre autore di 120 scritti giuridici pubblicate su riviste specialistiche. È stato Professore a contratto di diritto Amm.vo presso le università di Macerata ed Ancona. Attualmente è Avvocato generale onorario dello Stato. Ha pubblicato inoltre per diletto le raccolte di aforismi “Che la morte ci trovi vivi” (1998) e “E vegeti” (2002) ed ultimo “L’Aforisma: una schiavitù dell’intelletto" (2012). Giorgio Mangani, si è laureato in lettere, indirizzo classico, all’Università statale di Macerata. Per un lungo periodo è stato impegnato professionalmente nell’organizzazione culturale, nella politica dei beni culturali delle Marche e nell’editoria fondando ad Ancona con altri, la casa editrice “Il Lavoro Editoriale”. E’ stato redattore dei due marchi editoriali, amministratore della casa editrice, consulente e amministratore di enti e istituzioni culturali. Dalla fine degli anni Novanta ha iniziato a tenere corsi, seminari e conferenze in diverse sedi scientifiche italiane e straniere. Nel 1999 gli è stato conferito il Premio “Metauro” per la sua attività culturale ed editoriale.

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ʺRapporti tra Poteri dello Stato:

I RECENTI CASI DI CONFLITTOʺ  RELATORE: AVV. GLAUCO NORI Già Avvocato Generale Aggiunto dello Stato Professore Incaricato di Diritto della Comunità Europea presso l'Università Politecnica delle Marche

"La ricostruzione dei rapporti tra il C.S.M e gli altri poteri dello Stato si rivela sempre più complesso. Non è possibile, infatti, riflettere adeguatamente sul difficile rapporto tra il Consiglio Superiore della Magistratura e l'Ordine giudiziario, senza affrontare in parallelo l'analisi dei raccordi che collegano il primo, rispettivamente, al Parlamento, che ne elegge i componenti laici, al Capo dello Stato, investito Lui stesso della presidenza dell'organo ed infine al Governo, tramite i compiti assegnati al Ministro della Giustizia." Caso Ilva, le intercettazioni che hanno coinvolto la Presidenza della Repubblica, i recenti casi di conflitto nei rapporti tra poteri dello Stato sono stati affrontati da Glauco Nori, già Avvocato Generale Aggiunto dello Stato e Professore di Diritto della Unione Europea presso l'Università Politecnica delle Marche, in un incontro organizzato dal Rotary Ancona Conero, giovedì sera al Passetto. A proposito dell'Ilva, Nori ha trattato dei termini nei quali la questione si dovrebbe proporre. Gli interessi coinvolti sono non solo la salute e l'ambiente, tutelati dalle norme penali, ma anche l'occupazione che non  

31 GENNAIO 

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è presa in considerazione da quelle norme ma da altre, peraltro non richiamate dal giudice penale. Se la decisione venisse lasciata al giudice penale l'occupazione finirebbe pregiudicata. Dovrebbe, invece, essere lasciata all'autorità politica che è in grado di trovare una soluzione bilanciata di tutela tutti gli interessi nei limiti della compatibilità. Il dubbio non è, pertanto, sulla tutela, ma sulla competenza a provvedere. A sostegno il relatore ha richiamato il conflitto di attribuzione tra Presidente della Repubblica e Procura della Repubblica di Palermo. Per l'art. 90 della Costituzione il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell'esercizio della funzione. Se anche commettesse reati, l'azione penale non potrebbe essere esercitata. É quanto un altro caso in cui la funzione giurisdizionale non può intervenire a tutela degli equilibri costituzionali. Anche per i soli due reati dei quali può rispondere (alto tradimento e attentato alla Costituzione) la competenza è della Corte costituzionale senza interventi dell'autorità giudiziaria. Sono seguiti degli interessanti interventi degli Avv.ti Moneta, Vettori, D'Ambrosio, Pauri e del Presidente del Club Domenici.

Sito Vivere Ancona - Lunedì 04 Febbraio 2013

Corriere Adriatico - Lunedì 04 Febbraio 2013

Resto del Carlino - Lunedì 04 Febbraio 2013

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The International Yachting Fellowship of Rotarians

Alle ore 19,00 presso il Ristorante “Passetto”, serata Interclub con i R.C. Ancona, Ancona 25-35, Falconara M.ma, Osimo, nella quale Luigi Falanga, Commodoro Nazionale IYFR, ha parlato dell’attività delle Flotte in Italia e ha dato qualche cenno su quello che avviene a livello internazionale in attesa che Sergio Santi assuma il comando. Inoltre il nostro amico Alberto Rossi ha fornito una testimonianza di alcune sue importanti esperienze nautiche. Ma che cosè l’International Yachting Fellowship of Rotarians? Nel 1947 Jon Barrett, un rotariano del Club di Birixton – un quartiere di Londra – pensò di riunire un gruppo di rotariani del suo Club e di quelli confinanti appassionati di mare e di barche, e di formare una sorta di Yachting Club, con un gagliardetto che recasse l’emblema del Rotary. Dopo una prima riunione, Barrett chiese il parere di Stanley Leverton allora governatore del distretto londinese. I due insieme prepararono lo Statuto dello “Yachting Fellowship of Rotarians”, lo YFR il cui spirito si adeguava perfettamente a quello di un qualunque rispettabile Yachting Club inglese. Lo Yachting Fellowship ebbe gran successo. Nel 1956 fu eletto il primo Commodoro internazionale non britannico, nella persona di Bob Stuart, di Chicago ed il nome dell’associazione, prendendo atto della sua diffusione mondiale, fu mutato nell’attuale “The International Yachting Fellowship of Rotarians”. All’IYFR aderiscono oggi oltre 3.500 rotariani che a loro volta confluiscono in n. 85 flotte. La flotta è capitanata dagli ufficiali: un Commodoro, un vice Commodoro, un contro Commodoro, un segretario ed un tesoriere. La flotta del nostro R.C. è appunto l’Adriatico centrale.

Sito Vivere Ancona Martedì 12 Febbraio 2013

07FEBBRAIO 

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Corriere Adriatico - Lunedì 11 Febbraio 2013

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ʺService ANGSAʺ

SABATO 09 febbraio alle ore 20,30 è stata organizzato un interclub con i R.C. di Pesaro Rossini, Fano ed Urbino, presso Palazzo Bonali sito nel centro storico di Pesaro, un bellissimo Palazzo rinascimentale del 1543, con cena ed intrattenimento carnevalesco. La serata di sabato grasso, oltre ad avere un carattere giustamente festaiolo si propone la raccolta di fondi a sostegno delle famiglie con figli autistici, che sono rapprentati e riuniti nell'Associazione ANGSA a livello nazionale. L’ANGSA Marche (Ass. Nazionale Genitori Sogg. Autistici) ONLUS è da più di dieci anni operante su tutto il territorio marchigiano per la tutela delle persone con autismo e delle loro famiglie. La sua missione può essere riassunta nei seguenti obiettivi:

creazione di centri di riferimento regionali per l’età evolutiva e per l’età adolescenziale ed adulta;

diagnosi e valutazioni funzionali precoci nonché aggiornamento di quelle già esistenti spesso imprecise ed obsolete, anche per le persone adulte per le quali, tra l’altro, una precisa definizione di autismo di fatto non esiste;

accesso garantito e facilitato ai servizi di laboratorio e di medicina generale al fine di assicurare il primario diritto alla salute (art. 9 Carta Diritti, 1996);

avvio di indagini epidemiologiche atte a monitorare in itinere bisogni e risposte su tutto il territorio regionale;

progetti di interventi educativi speciali (articolo 3 Carta Diritti, 1996) individualizzati, accessibili e permanenti, stabiliti in base alla collaborazione interdisciplinare tra operatori diversi e famiglie. Ciò nel rispetto dell’evidenza che ogni persona autistica ha diritto a crescere per acquisire, e riuscire a manifestare, le massime competenze in termini di autonomia sia personale che sociale;

formazione specifica del personale delle varie agenzie che hanno il compito di collaborare nella presa in carico della persona affetta da autismo e della sua famiglia;

offerta e continuità di servizi (scuola, centri diurni, sport, inserimenti lavorativi, strutture residenziali) che promuovono la vita indipendente e l’inclusione

PARENT TRAINING PER

FAMIGLIE CON FIGLI AUTISTICI DELLA REGIONE MARCHE

L’organizzazione del parent - training prevede specifiche attività per i genitori e per i figli. PROGRAMMA PER I RAGAZZI: L’obiettivo principale che persegue il programma riferito ai ragazzi è quello di organizzare una serie di momenti ludici, ricreativi e formativi, in maniera da far trascorrere una settimana di piacevole e utile. In concreto si prevede di far sperimentare forme di progressiva autonomia dai genitori, sia durante il giorno che, nei limiti del possibile, anche durante la notte. (per qualche ragazzo si può tentare anche di far trascorre la notte con gli educatori di riferimento. Tutto questo dovrebbe preparare alla frequenza di una vacanza senza genitori, che si ha in animo di organizzare in futuro. Per perseguire questo obiettivo di conquista dell’ autonomia, i ragazzi saranno seguiti da alcuni educatori formati dai corsi per Operatore Esperto in Autismo della Regione Marche, che da anni costituiscono un team affiatato a supporto dell’iniziativa . Possono partecipare al soggiorno bambini, adolescenti e giovani adulti con disturbo

09FEBBRAIO 

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nel tessuto sociale per l’intero arco della vita; collegamento e coordinamento dei vari servizi che

ruotano attorno alla persona autistica; aiuto pratico, informazione e sostegno psicologico

delle famiglie. Il service in oggetto rientra nel Progetto Parent Traning che riguarda l’intera Regione. In questa ottica la nostra Associazione si è fatta promotrice nel 2002 del Progetto regionale Autismo Marche (DGR. 1891/2002), ad alta integrazione socio-sanitaria, nato nel 2002 da un impegno degli allora assessorati alla Salute e alle Politiche Sociali. I genitori dell’ANGSA collaborano fin dalle prime fasi a fianco dei professionisti alla stesura, alla realizzazione e supervisione del progetto stesso, e non solo nell’oramai consueto ruolo di “controllori”, bensì nella nuova veste di soggetti attivi affiancati agli specialisti all’interno dei Gruppi Tecnici (Età Evolutiva e Adolescenti-Adulti-Residenzialità). Nei gruppi di riferimento dei diversi sottoprogetti abbiamo cercato di portare le nostre conoscenze, i nostri sentimenti e le nostre esperienze (percorsi abilitativi e di cura, difficoltà umane e sociali), condividendo le nostre difficili realtà, proponendo idee nuove, cercando di trasmettere le esigenze di rispetto, di approcci aperti e globali, che sono richiesti per poter affrontare una patologia ancora di difficile definizione. Abbiamo cercato, in definitiva, di far conoscere l’autismo “dal di dentro”. Riteniamo che questo ruolo importante dei genitori sia sicuramente uno dei punti di forza dell’intero progetto, che negli anni passati è stato un modello di riferimento a livello nazionale. Ad oggi sono stati realizzati: - Nel 2003 un servizio regionale con funzioni di diagnosi, presa

in carico e ricerca rivolto a soggetti in età evolutiva a Fano. - Una serie di iniziative a sostegno dei Centri Diurni e

Residenziali regionali atte a favorire l’inserimento delle persone autistiche, che prima venivano sistematicamente rifiutate da queste strutture.

Due corsi di formazione per Operatore specializzato in Autismo che hanno formato circa 400 tra educatori, insegnanti, assistenti su tutto il territorio regionale.

autistico residenti nella Regione Marche. PROGRAMMA PER I GENITORI: Il programma messo a punto per l'attuazione di questo corso di formazione persegue finalità specifiche che possono trovare una sintesi nei termini di:

"conoscere" "saper fare" "saper essere"

Per l'aspetto della conoscenza verranno affrontate e sviluppate tematiche relative ai seguenti contenuti: - la normativa sulla disabilità;

- la scuola: verso un ruolo sempre più attivo dei genitori;

- stato dell’arte e prospettive sulle ricerche e sulle metodologie di intervento inerenti l’autismo.

Per l'aspetto del saper fare sono previsti momenti di specifici apprendimenti relativi all'applicazione pratica di:

tecniche di osservazione; modelli di insegnamento; sistemi di autovalutazione.

Per l'aspetto del saper essere, saranno organizzati specifici momenti di counseling con una figura esperta, al fine di far prendere coscienza, ad ogni partecipante, della propria dimensione psicologica ed emotivo-affettiva (emozioni aspirazioni, frustazioni, meccanismi di difesa, ecc.) connessa e correlata ai vissuti e alla gestione educativa del proprio figlio. Al termine della settimana si prevede che le famiglie partecipanti possano anche acquisire competenze e motivazioni sufficienti per attivare piccoli gruppi di mutuo aiuto nei territori di residenza. Il programma per i genitori prevede, inoltre, che possano trascorrere una settimana serena e piacevole, avendo il tempo e libertà necessaria per confrontarsi fra loro. Saranno previste, per quanto riguarda il programma turistico-sociale, la possibilità di usufruire di posti riservati in spiaggia e l’organizzazione di escursioni nei luoghi caratteristici.

Resto del Carlino - Giovedì 14 Febbraio 2013

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FESTA IN MASCHERA

MARTEDI’ “GRASSO”, alle ore 20,30, è stata organizzata dai Rotary Club di Jesi, Senigallia e Falconara M.ma presso il Salone delle feste dell’Hotel Federico II di Jesi, una festa mascherata. I costumi erano liberamente ispirati al 1800: tra Sissi ed il Gattopardo. A supporto c'era la partecipazione della Compagnia Nazionale di Danza Storica. Oltre alla cena era quindi chiaramente previsto un intrattenimento danzante. Hanno partecipato a questo particolare evento, con l’occasione di distrarsi, divertirsi e consolidare quell’amicizia che costituisce le fondamenta del Rotary, anche alcuni soci del nostro Club. Le danze sono state naturalmente e rigorosamente a tema, con grande soddisfazione dei convenuti che si sono cimentati in valzer, quadriglia, polka e mazurka. L'incasso della serata è stato devoluto alle iniziative del nostro Distretto a sostegno delle popolazioni terremotate dell'Emilia.

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ʺQuarta Assemblea Sociale ʺ Argomenti all’ordine del giorno: 1. Comunicazioni del Presidente a.r. 2012/2013; 2. Consuntivo del bilancio del Club al 31.12.2012 illustrato dal Tesoriere Andrea Zampini; 3. Proposta per un nuovo Regolamento per l’elezione del Governatore del Distretto 2090 illustrata dal Past-President Aldo Pizzi; 4. Comunicazione del nuovo Consiglio Direttivo a.r. 2013/2014 dal Presidente designato Gianfranco Paci; 5. Illustrazione della gita sociale ad INSTANBUL prevista dal 01 al 05 maggio; 6. Varie ed eventuali.

ʺLʹattività svolta dallʹAutorità Portuale 

negli ultimi anni e futuri programmi  

per il Porto di Anconaʺ  Alle ore 20,30, presso il Ristorante “Passetto”, si è tenuta una Conviviale con signore con l’Avv. Luciano Canepa – Presidente della Autorità portuale di Ancona, che ha illustrato le attività svolte dall’Autorità Portuale in questi ultimi anni e i futuri programmi che interessano lo sviluppo e la gestione del porto di Ancona. L’esigenza di tale conferenza era stata rappresentata in una riunione dei Past President e quindi recepita ed in breve tempo esaudita.

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21 FEBBRAIO 

2013 

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Non tutti sono a conoscenza che il porto di Ancona è il primo porto italiano per traffico internazionale di veicoli e passeggeri, con oltre 1,5 milioni di passeggeri e 200.000 Tir ogni anno, ed uno dei primi dell’Adriatico per le merci; riguardo la pesca, i mercati ittici di Ancona sono nel loro insieme al secondo posto nell’Adriatico e al sesto in ambito nazionale. Alla presenza di numerosi soci, Autorità ed operatori del Porto di Ancona, l'Avv. Luciano Canepa ha ripercorso l'attività svolta negli ultimi quattro anni e i programmi chiamati a ridisegnare il futuro porto dorico, nonostante i nodi della burocrazia e le difficoltà impresse dalla crisi economica internazionale. Davanti all'attenta platea presenziata dal presidente del club Giorgio Domenici, Canepa - accompagnato dal dirigente amministrativo Tito Vespasiani e dall'ingegnere Tullio Niccolini della direzione tecnica - ha illustrato i dettagli del trend ancora negativo registrato nei flussi merci e passeggeri del 2012, soffermandosi sul corposo pacchetto di opere destinate a dare impulso al porto. Tante le infrastrutture realizzate o in fase di completamento da cui si attendono importanti segnali di ripresa: dal raccordo ferroviario porto-stazione alla banchina di allestimento Fincantieri passando per il restauro del patrimonio artistico monumentale (tra i principali interventi portati a termine), fino alla costruzione del molo di soprafflutto, l'adeguamento della vasca di colmata e la pavimentazione dei piazzali delle banchine 22 e 23 (fra quelli in fase di ultimazione). Un'attività laboriosa e complessa, come evidenziato dallo stesso presidente, che pur confermando la capacità dell'Autorità portuale nell'intercettare cospicui finanziamenti, si è però dovuta scontrare con i problemi della burocrazia italiana. In cima alla lista "il caso Bunge per il quale non riusciamo ad acquistare il terreno in quanto non ci è ancora pervenuta la dichiarazione di destinazione dell'area, tantomeno il certificato di avvenuta bonifica". Un "cancro da cui liberarsi", ha concluso riferendosi al "sistema Italia", così da sbloccare i lavori, aiutare l'indotto e creare nuove prospettive di crescita.

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CURRICULUM VITAE L’Avv. Luciano Canepa è nato a Zara l’11.05.1942. Laureato all’Università di Pisa nel 1966, si è iscritto all’Albo degli Avvocati nel 1969, è Membro della Associazione Italiana di Diritto Maritti-mo, Presidente dell’Utenza Portuale di Livorno dal 1988 al 1993, ed esperto di diritto internazionale della navigazione, materia che ha insegnato all’Università di Lecce. È stato Senior Partner dello STUDIO LEGALE VINCENZINI, di fama internazionale, specializ-zato nel settore del diritto marittimo e del diritto commerciale. Ha trattato numerose ed importanti controversie giudiziali di natura marittima avanti a tribunali italiani, presso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, e presso i tribunali di Londra, Parigi, Marsiglia, Madrid, Algeri, Tunisi, Banguì, Kano, N. Delhi, New York, New Orleans, Dallas. Nell’ambito del Diritto Portuale, dalla fine degli anni 80, quale presidente del Comitato dell’Utenza Portuale di Livorno, predispose e patrocinò il ricorso avanti al TAR Toscana che si concluse con la storica sentenza datata 23.12.88 n.2013 /88 che sancì la fine del monopolio delle Compagnie Portuali Italiane. Nella sopracitata veste, successivamente, ottenne la prima pronuncia da parte della Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in tema di libera concorrenza nel settore delle operazioni portuali. Ha partecipato alla riorganizza-zione dei maggiori porti italiani, collaborando fattivamente alla realizzazione dei nuovi assetti terminalistici marittimo-ferroviari. È consulente abituale del Comitato Nazionale di Coordinamento degli Utenti e degli Operatori Portuali e ha patrocinato in molte controversie aventi ad oggetto l’applicazione della legge di Riforma Portuale. Dall’anno 2004 al 2007 ha fatto parte del CdA di FS S.p.A. È stato Presidente del CdA della S.p.A. Italcontainer (Gruppo FS) specializzata nel trasporto di merce in contenitori da e per i porti italiani. Nel 2004 ha fatto parte della Commissione Ministeriale per l’esame e la discussione della bozza delle “Linee guida per la redazione dei piani regolatori portuali”. Nell’anno 2005 ha fatto parte della Commissione di valutazione tecnico-economica per l’appalto-concorso per la progettazione e l’esecu-zione di un servizio di attività di scoperta precoce ed intervento rapido per la riduzione, contenimento e recupero di idrocarburi... provenienti da sinistri marittimi, sversamenti operativi o volontari da navi, terminali petroliferi, piattaforme di estrazione. Nell’anno 2008 è stato chiamato a far parte della Commissione Ministeriale istituita per la riforma della legge portuale 84/94. Da marzo 2009 riveste il ruolo di Presidente dell’Autorità Portuale di Ancona.

Corriere Adriatico - Sabato 23 Febbraio 2013

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ʺMostra ad Ancona:

La Vera Croce ritrovataʺ

Corriere Adriatico - Domenica 24 Febbraio 2013

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“L’Industria marchigiana

nell’ultimo semestre 2012”

Interessantissima conviviale dedicata agli industriali con la presenza del "götha" della Confindustria marchigiana. Sono infatti intervenuti oltre al Presidente di Confindustria Marche Nando Ottavi ed al Direttore Generale Paola Bichisecchi, il Presidente di Confindustria Ancona Giuseppe Casali, il Presidente della Camera di Commercio Rodolfo Giampieri oltre al nostro socio già Presidente di Confindustria Marche Carlo Lucarelli. “Scelte forti e coraggiose per rimettere l’impresa al centro. Solo così possiamo ripartire”. Il presidente di Confindustria Marche Nando Ottavi ha presentato le proposte degli industriali per far ripartire l’economia regionale e nazionale. Ospite del Rotary Conero al Passetto di Ancona, il numero uno della Nuova Simonelli, leader mondiale nel settore delle macchine per caffè, ha ricordato che la recessione tiene ancora sotto scacco le Marche. Il report elaborato dal Centro studi di Confindustria Marche insieme a Banca delle Marche evidenzia come nel IV trimestre 2012, l’attività produttiva regionale sia ancora in calo (-0,4%). Una flessione più pesante rispetto alla media italiana: -5,5%. Le vendite nel mercato italiano si riducono del 5,5%. A salvare le Marche solo le vendite sul mercato estero: +4,1%. In questo quadro a tinte fosche, Ottavi ha illustrato la “terapia d’urto proposta da Confindustria, che permetterebbe di recuperare 316 miliardi in 5 anni e conferendo ai cittadini 2.617 euro in più a testa all’anno”. Tra le proposte principali, “il taglio dell’8%

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2013 

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del costo del lavoro e la cancellazione dell’Irap. L’abbattimento del costo dell’energia, l’aumento dell’orario di lavoro di 40 ore all’anno, la riduzione dell’Irpef sui redditi da lavoro più bassi, l’aumento del 50% degli investimenti in infrastrutture, l’incremento degli investimenti in ricerca, la riduzione della burocrazia e la riforma del titolo V della costituzione”. Tra le proposte messe in campo da Confindustria nelle Marche, Ottavi ha ricordato il progetto “Adotta un giovane per l’inserimento in azienda di giovani affiancati da chi è prossimo al pensionamento ed è in grado di trasferire loro competenze. Un progetto – ha sottolineato Ottavi – che ha permesso a 150 giovani di entrare in azienda, ma le domande sono state ben 750”.

CURRICULUM VITAE Nando Ottavi è nato a Cessapalombo il 03.04.1946. Nel 1962 si diploma all’istituto “F. Corridoni” di Tolentino. Dal 1963 al 1971 è dipendente della ditta “Simonelli Orlando” come addetto allo sviluppo tecnico delle macchine per caffè. Nel marzo del 1972 costituisce la ditta “Officina Meccanica Tolentinate di Ottavi Nando & C.”, ricoprendo la carica di Amministratore delegato. La società ha come oggetto sociale la produzione di macchine per caffè prima, per poi diventare casa editrice con diffusione del periodico “Caffe’ Espresso”. Dal 1981 ricopre il ruolo di Presidente del Consiglio di amministrazione ed ammi-nistratore delegato della ditta NUOVA SIMONELLI S.P.A. avente come attività principale la costruzione e commercializzazione di macchine per caffè espresso. Dal 1990 al 1995 è Consi-gliere Comunale al Comune di Cessapalombo. Dal 1995 al 2004 è Sindaco del Comune di Cessapalombo. Dal 1999 al 2006 ricopre il ruolo di Presidente della Comunità del parco nazionale dei Monti Sibillini. Dal 2000 al 2005 è Presidente della Comunità montana “Monti Azzurri”. Dal 2002 al 2010 è Presidente della ditta KRATOS s.r.l. Dal 2004 al 2009 è Componente del Direttivo CONFINDUSTRIA MACERATA. Negli anni dal 2007 al 2009 è Consigliere dell’Azienda multiservizi Tolentino e della ditta UNIDRA s.r.l. Dal 2004 al 2009 svolge il ruolo di Consigliere e Vice Presidente del C.d.A. Confidi di Macerata. Dal 2009 al 2012 è Presidente CONFINDUSTRIA MACERATA. Dal 2006 ricopre il ruolo di Consigliere del C.d.A. Banca provincia di Macerata. Attualmente è Presidente di CONFINDUSTRIA MARCHE.

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INTERVENTO DEL PRESIDENTE G. DOMENICI Quale può essere la ricetta per uscire da questa crisi economica che ci attanaglia sì, a livello globale, ma ancor più a livello nazionale e regionale? È senz’altro difficile, per Noi oggi qui riuniti, trovare su due piedi la soluzione che farebbe ripartire l’economia europea e mondiale, ma, mi sento di suggerire, comunque, una indicazione perlomeno alle nostre Amm.ni locali:

"...Bisogna creare nei fatti e non a parole condizioni favorevoli per attrarre capitali privati, anche stranieri.

Non è possibile che alcune Amm.ni politiche, creando cavilli inutili, facciano perdere

tempo prezioso alle aziende. A chi vuole fare, bisogna stendere un tappeto rosso.

Gli imprenditori creano lavoro; bisogna favorirli e non ostacolarli..."

Sito Vivere Ancona Lunedì 04 Marzo 2013

Corriere Adriatico - Sabato 02 Marzo 2013

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Rotary International 2090° Distretto

Governatore: Mauro Bignami

Club Ancona Conero Ammissione al Rotary International

2 Aprile 1971 (effettivo di n. 95 di cui 4 onorari) Consiglio Direttivo 2012/2013

Presidente Giorgio Domenici Vice Presidente Stefano Marasca /Giuseppe Ricotti Past President Francesco Tardella Presidente Incoming Gianfranco Paci Segretario Nicola Esposito Tesoriere Andrea Zampini Prefetto Federico Natella Consigliere Roberto Antonicelli Consigliere Giancarlo Gazzanelli Consigliere Andrea Grati Consigliere Stefano Tucci

Amici di Paul Harris Soci: Donatella Amodio - Gerardo Amodio - Marcello Andelini – Mario Anderlini – Rosario Aniballi - Federico Barbieri - Roberto Barbieri – Ermanno Barca - Giuseppe Baroni – Guido Bartoli - Andrea Bartolini - Massimo Bernetti – Alberto Bianchelli - Mauro Bignami – Franco Brunetti – Alessandro Burattini - Mirko Burattini - Luigi Cafasi – Sandro Cagnoni - Stefano Carotti – Francesco D’Astore - Sergio David - Enrico De Nigris – Giorgio Domenici - Sidney Maria Domenici – Nicola Michele Esposito - Federico Ferroni - Giulio Fibbi – Francesco Filoni - Gabriele Galvani - Giancarlo Gazzanelli - Gianluigi Gentili – Giulia Ginesi - Giancarlo Gioacchini - Giorgio Grati - Carlo Leonardi – Carlo Lucantoni - Carlo Lucarelli – Emilio Magistrelli - Stefano Marasca – Modesto Marcellini - Fabio Mariano - Giuseppe Maria Mariotti – Nino Masera – Anna Maria Palumbo Mazzola - Rodolfo Mazzola – Ettore Morichi – Morando Nardi - Federico Natella - Glauco Nori – Gianfranco Paci - Enrico Paciaroni - Paolo Pauri - Maurizio Pennazzi – Lamberto Petri – Aldo Pizzi - Mario Polito – Renato Ranghieri - Giuseppe Ricotti – Alberto Rossi - Giorgio Rossi - Giuseppe Ruggeri - Paolo Russo - Felice Santagata – Luca Salvolini – Alessandro Scalise - Luigi Scoponi – Riccardo Strano - Francesco Tardella - Antonio Terni - Aldo Tesei – Ivano Testa - Andrea L. Tranquilli - Stefano Tucci - Giovanni Venturi – Mario Vetuli – Lionello Villoresi. Non Soci: Dott. Cesare Bartolucci Sig. Sandro Battistelli (Direttore Carilo Fil. Ancona) Sig. Alberto Bignami (Rotaract Ancona Riviera del Conero) Prof. Guido Bossi (Rettore pro-tempore Università di Ancona) Sig.ra Tiziana Bottegoni Prof. Paolo Bruni (Rettore pro-tempore Università di Ancona) Dr. Mauro Cattaneo (Methodos SpA) Gen. Ciro Di Martino (Capo di Stato Maggiore pro-tempore dell’Esercito) Sig. Ivo Fabbri (SPE SpA)

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Notiziario del Rotary Club Ancona Conero

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Dr. Renato Galeazzi (Sindaco pro-tempore di Ancona) Dr. Luciano Goffi (Banca Popolare di Ancona) Prof. Gian Luca Gregori (Università Politecnica delle Marche) Dr. Andrea Isca (già Prefetto di Ancona) Dr. Antonio Luccarini (già Assessore alla Cultura del Comune di Ancona) Dr. Romano Motta (Presidente AIRG) Dr. Marco Morbidelli (Angelini SpA) Sig. Giuseppe Nanni (Piemme SpA) Dr. Giacomo Regnicolo (Pres. Banca di Credito Coop. di Recanati e Colmurano) Prof. Alfredo Trifogli (Sindaco pro tempore di Ancona) Sig. Julio Sassu Suarez (Presidente Fondazione Aligi Sassu) Prof. Leandro Sperduti /Storico Archeologo Università La Sapienza) Enti ed Istituzioni a cui è stato conferito il certificato di amico di Paul Harris Terme di San Vittore – Banca di Roma – Banca Popolare di Ancona - Corriere Adriatico – Industrie Gatto – Regione Marche – Provincia di Ancona – Comune di Ancona – Unicredit Banca – Fincantieri CNI S.p.A. – Banca di Ancona Credito Cooperativo – Azienda Vinicola Umani Ronchi – Fattoria Le Terrazze – Ristorante Passetto Ancona – POLIARTE Centro Sperimentale Design Benefattori Mauro Bignami (Socio) Andrea Luigi Tranquilli (Socio) Aldo Pizzi (Socio) Francesco Filoni (Socio) Monica Emanuelli Isabella Cicconi Rotary Club Ancona-Conero Segreteria: Via Barilari,1 60122 Ancona Tel e fax: 071/204394 Sito:www.rotaryanconaconero.org

e-mail:[email protected] A cura di: Donatella Amodio Pubblicazione bimestrale stampata in

proprio, riservata esclusivamente ai soci