new forms of urban environment through infrastructure

142
NUOVE FORME DI URBANITA’ A T T R A V E R S O L’INFRASTRUTTURA ELECTRI CITY OF DETROIT

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  • NUOVE FORME DI URBANITA A T T R A V E R S O LINFRASTRUTTURAELECTRICITYOF DETROIT

  • 1. 2

    0 media

    1 manifesto

    2 overlapping dreams of city

    3 scientific urbanism

    5 electricity of Detroit

    6 appendice

    4 back to the future

    1.1.Pensieri ottimisti

    0.1.Notizie Utili

    2.1. Fort d Detroit

    3.1. Linfrastruttura come scheletro

    5.1. Un Perimetro di urbanit

    4.1. Lauto elettrica

    5.2. La Strada: centro di energia urbana

    6.1. Ringraziamenti6.2. Bibliografia

    2.2. A.B. Woodward e la strada

    3.2. Arcipelago

    2.3. Lurbanistica di Henry Ford

    3.3. Paesaggi Matematici

    2.4. La fuga dellindustria

    2.5. Suburbia

    16

    6

    20

    40

    72

    62

    122

    138140

    22

    54

    24

    58

    2527

  • 1. 3INDEX

  • 1. 4

  • 1. 5MEDIA

  • 1. 6

    POPOLAZIONE

    POPOLAZIONE

    REGIONE

    CITTA

    5.455.026

    827.284

  • 1. 7

  • 1. 8

  • 1. 9

    LAND AREA6.657

    MIGLIA2

  • 1. 10

  • 1. 11

  • 1. 12

  • 1. 13

  • 1. 14

    Assunto che l infrastruttura il motore della citt americana, la condizione sine-qua-non, nel momento in cui Detroit si svuota, noi sce-gliamo di conservare la sua struttura por-tante e di ri-formarla attorno alla stessa griglia. Scegliamo di rivelarne i significati latenti e riscoprire nuovi usi, concentran-do i nostri sforzi sugli spazi di servi-zio, i residui, gli scarti che lopera di in-gegneria necessariamente richiede. Tutto ci che risiede all interno delle maglie (lisolato, nel senso letterale e metaforico del termine) verr forgiato da processi auto-regolanti tuttora in atto che ci limite-remo ad indirizzare o suggerire (il ritorno della natura cosi come la creazione di mondi artificiali). La storia delle citt ame-ricane giovane e la loro liberazione da visioni urbanistiche europee non ancora del tutto compiuta: noi vogliamo suggeri-re la naturale evoluzione di un sistema che crea urbanit attraverso la pura con-nessione, un sistema che evita la con-gestione ma fornisce un supporto aperto a spazi imprevedibili, non definiti e soprat-tutto non definibili. Se lattuale tendenza di spopolamento della citt si manterr costante, la Detroit del futuro sar una citt pi piccola ma non meno estesa, con un nuovo rapporto con la Natura che verr inglobata, non pi in opposizione, nella sua rete: Detroit sar allora comun-que una citta, poich conserver la sua spina dorsale in cui si svolge la vera vita urbana: il movimento, lo scambio, l in-contro, il confronto. Una rete di ur-banita presidier un vasto territorio selvaggio, e l infrastruttura da strumento di servizio, diventer loggetto della citt stessa.

  • 1. 15MANIFESTO

    (pensieri ottimisti)

  • 1. 16

    OVERLAPPING DREAMS OF CITY

    (una storia fatta di sogni)

  • 1. 17

    Singole personalit, in base alla propria visione sociale e politica, segnarono lo sviluppo di Detroit imponendo il proprio sogno di citt utopica. La struttura fisica di questi sogni si realizz in maniera peculiare nella Motor City, ovvero, non attraverso edifici emblematici o monumenti, ma grazie a infrastrutture strategiche.La citt americana non un prodotto generato da una evoluzione storica, nel senso tradizionale (europeo) del termine, dove la memoria si legge nei segni del passaggio del tempo, nelle stratificazioni di tipologie, edifici, quartieri. I monumenti non sono raccoglitori di folle, non creano comunit, sono completamente svuotati dal loro significato collettivo. La comunit, che crea la citt, si ritrova sulla strada, unico connettore di eventi, fatti, incontri; l che avviene la vita del paese. La sua continuit rende la citt una grande casa e crea una grande famiglia, se c uno spazio pubblico animato, questo la strada.1

    Nel paesaggio americano, caratterizzato da un processo continuo di costruzione e demolizione, non possibile leggere la stratificazione del tessuto edilizio: le evoluzioni successive avvengono per i sogni di singole personalit illustri e le tracce che lasciano hanno natura esclusivamente infrastrutturale.Se a Roma possiamo riconoscere la successione storica dai singoli monumenti, a Detroit lindagine deve concentrarsi sulle grandi strade.

  • 1. 18

    Nel 1615 i coloni francesi che par-tendo dal Canada si spostavano verso ovest alla ricerca di nuove opportunit, incontrarono per la prima volta la trib degli Ottawa (che significa letteralmente commerciare) popolo semi-nomade esperto nello scambio di pelli e prodotti agricoli. Sebbene i primi approcci non furono dei migliori (emblematico il caso del sacerdote francese Padre Dollier, che sbarcato sulle sponda nord del fiume nel 1670 distrusse un monumento mono-litico indiano per sostituirvi una enorme croce di legno) con il passare del tempo i nativi stabilirono con i visi pallidi saldi rap-porti commerciali: da questo momento il fiume (Riviere du Detroit, ovvero Fiume delle Strette) divenne il principale attrat-tore di sviluppo, permettendo lattracco di imbarcazioni che trasportavano lungo i ramificati corsi dacqua del midwest le merci preziose scambiate con gli indiani. Il primo vascello ad avventurarsi nella re-gione dei grandi laghi fu le Grifon che lasci Niagara nel 1679 alla guida del co-

    mandante La Salle. Le isole sono le pi belle del mondo. Sono ricoperte di foreste di noci e alberi da frutta, con viti selvati-che cariche di grappoli. Da queste abbia-mo ricavato una grande quantit di vino. Le sponde del fiume sono vasti pascoli e la prospettiva termina con alcune colline coperte di vigne, alberi che portano ottimi frutti, e piantagioni e foreste cosi ben di-sposte che sembra impossibile che la Na-tura da sola le abbia potute far scaturire dalla terra senza laiuto dell uomo, cosi affascinante era la veduta... La campagna ben popolata di cervi, capre selvatiche e orsi, che forniscono dellottimo cibo.1Un tale luogo strategico non poteva non in-teressare gli inglesi che si stavano espan-dendo nella stessa direzione: per proteg-gere gli interessi francesi il comandante Antoine la Mothe Cadillac ottenne dal re di Francia il consenso a costruire un forte nella regione dei grandi laghi e il 23 Lu-glio 1701 sbarc con 25 canoe fondando Fort Pontchartrain du Dtroit (in onore del ministro della marina fran-

    Fort d Detroit

    Il 4 giugno del 1701

    Cadillac dispieg le

    vele dalla Francia per la

    conquista di Detroit.

    SOPRA il piano del forte che mostra i primi inse-

    diamenti dei francesi e

    la tipologia delle prime

    abitazioni

    1.Andre Corboz,

    Ordine sparso.

    A. DE LA MOTHE CADILLAC

    1615

    1701

    1760

    1769

    invasione dei coloni francesi

    A.M.Cadillac fonda Fort Pontchartrain du Dtroit

    conquista del forte da parte del popolo inglese

    termine del dominio indiano

    Gli eventi pi importanti

    della conquista francese

    ed inglese.

  • 1. 19

    cese). Gli ottimi rapporti con i nativi ga-rantirono di fatto a Cadillac il monopolio nel commercio delle pelli e un grande numero di coloni immigrarono nel nuovo avamposto, spinti anche dalle agevolazioni della madrepatria (ogni colono aveva dirit-to ad una vanga, unascia, un aratro, un carro grande ed uno piccolo, nonch un maiale ed una vacca da restituire dopo tre anni). Nel 1760 la popolazione raggiunse le 2500 persone, tutte le case si addossava-no al fiume e le fattorie, con uno stretto af-faccio sullacqua si estendevano fino a due miglia nellentroterra. Il benessere della colonia francese non dur per a lungo: il 28 Novembre 1760 Sir Jeffrey Amherst conquist il forte e stabil una nuova linea di condotta verso gli indiani, costringen-doli ad un comportamento accondiscen-dente attraverso la dimostrazione di supe-riorit anzich la collaborazione. Il capo degli Ottawa, il leggendario Pontiac si ribell. Egli raccolse lappoggio delle trib limitrofe unite, Ottawa, Chippewa, Pota-watomies e Hurons, nonch dei francesi,

    e tenne sotto assedio il forte per ben due anni, fino al 1765, quando laccordo di pace tra inglesi e francesi sminu enorme-mente limportanza strategica della guerra indiana. Solo e senza pi prestigio, Pon-tiac venne assassinato in Illinois da un mercenario nel 1769.Pontiac os alzare il suo arco contro il leone inglese. Non era un gesto velleita-rio. egli aveva una causa da difendere, un sogno di come dovrebbe essere la vita, e giocando sulla possibilit di successo, combatt nella maniera che conosceva meglio. Quando fece la sua pace, la man-tenne e si rassegn a vivere con gli inva-sori che non poteva cacciare. Egli stigma-tizz lattitudine indiana e la rafforz con dignit, sicurezza e direzione. La frontiera in espansione produsse molti esempi di pessima umanit, sia rossa che bianca. Egli ci costringe a fermarci lungo la nostra strada e a guardarci indietro, rivelando la tragedia del suo popolo e il costo del pro-gresso.2

    LA COLONIZZAZIONE FRANCESEI primi coloni si insediarono attorno al forte e lungo le rive del fiume con fattorie strette e lunghe perpendicolari allacqua.

    100NUMERO DEI PRIMI ABITANTI

    Pontiac combatt contro

    lassedio degli inglesi

    fino al 1765.

    PONTIAC,CAPO OTTAWA

    1.XXXXXXXXXXXXX2. dalle memorie di Ro-bert Cavalier LaSalle.I viaggi americani di LaSalle sono raccontati in The journeys of Rene Robert Cavelier Sieur de LaSalle , di Isaac Joslin Cox, 1905, Allerton Book Co.3. Pontiac and the Indian uprising, di Howard H. Peckham 1947, Princeton University press

    Antiche lottizzazioni francesi

    Moulin Fort

    Antico villaggio indiano

  • 1. 20

    Allinizio dell800 la citt di Detroit si era estesa attorno al forte con numerose abitazioni in legno: il fuoco era una preoccupazione costante per gli abitanti e perci ogni famiglia era tenuta a possedere un secchio, una scala e un serbatoio dacqua. In caso demer-genza tutti i cittadini formavano un lungo cordone per trasportare lacqua dal fiume al luogo dellincendio. Questo metodo ri-sult sempre efficente, fino al 11 giugno 1805 quando da un piccolo focolaio scatu-rito nella bottega di un fornaio, lincen-dio invase tutta la citt. I cittadini furono costretti a scappare via acqua e a rifugiarsi nelle fattorie sulle sponde mentre osserva-vano la completa distruzione del villaggio. Dopo poco pi di 100 anni dalla fonda-zione Detroit fu completamente rasa al suolo, salvo che per una casa.Per organizzare la gestione e la rinasci-ta della citt disastrata il governo ame-ricano invi il giudice Augustus B.Woodward. Personaggio schivo ma risoluto, decise di tener fede al neo-nato motto della citt Speriamo in tempi

    migliori, risorger dalle ceneri: la cata-strofe stimola lorgoglio cittadino e diven-ta immediatamente motivo di ribalta.Per la ricostruzione, Woodward sogn di creare una citt stellare, basando le pro-prie teorie sui modelli innovativi delleu-ropeo americanizzato Pierre Char-les LEnfant. Il piano prevedeva un sistema esagonale di ampie avenues (tra i 120 e i 200 piedi) che si incrociavano in piazze-incrocio circolari. Per la prima volta nella storia di Detroit lattenzione si spost dalla rive del fiume alle strade (emblematico il fatto che il fiume recuper il suo predominio solo durante gli anni di proibizionismo, come mezzo ideale per il contrabbando di alcolici dal Canada). Quando il giudice abbandon il suo mandato solo le prime cinque stra-de che nascevano nei pressi del vecchio forte erano state costruite, le attuali, Mi-chigan, Grand, Woodward, Gatriot, Jef-ferson. La strada perpendicolare al fiume, la prima ad essere costruita fu motivo di lunghe contestazioni per la deciderne il nome: luso popolare volle attribuirle in

    Augustus B. Woodward e la stradaAUGUSTUS B.WOODWARD

    1805

    1807

    1824

    1908

    grande incendio che distrusse interamen-te Detroit

    A.B.Woodward progett il nuovo piano per Detroit

    Woodward Avenue fu prolungata fino a Pontiac

    fu asfaltato il primo miglio di strada lungo la Woodward Avenue

    Gli eventi pi importanti

    della conquista francese

    ed inglese.

    Woodward fu il primo

    Capo della Giustizia del

    territorio del Michigan.

    Egli arriv a Detroit

    qualche giorno dopo il

    devastante incendio.

    SOPRA A SINISTRA il piano di ricostruzione di

    Woodward.

    SOPRA A DESTRA il primo miglio di strada

    asfaltata nel mondo.

  • 1. 21

    1650nome del suo pianificatore a conferma del grande prestigio ottenuto dal giudice (Wo-odward era famoso per il suo sarcasmo, infatti Quando qualcuno protest sul nome della Woodward Avenue, egli ribat-t che questa non era chiamata cosi in suo onore, ma semplicemente perch portava - verso i boschi - ovvero nella direzione del distretto boschivo a nord della citt4).

    Nel 1824 il governatore Lewiss Cass este-se la Woodward Avenue per 27 miglia, fino a Pontiac.Nel 1908 il primo miglio asfal-tato del mondo fu costruito tra la sesta e la settimo miglia di Woodward, come soluzione definitiva alla lotta contro le bu-che stradali e il fango: il terreno fertile per lautomobile era pronto.

    4.The Story of Detroit

    George B. Catlin, 1923,

    University of Michigan

    ABITANTI NEL 1810

    Jefferson Avenue

    Gratiot Avenue

    Woodward Avenue

    Grand Avenue

    Michigan Avenue

    IL PIANO DI AUGUSTUS B. WOODWARDIl giudice Woodward imposta lo sviluppo di Detroit su una forma radiale di tradizio-ne europea, ispirata ai disegni di lEnfant per Washington.

  • 1. 22

    Lurbanistica di Henry Ford

    Qvuando si parla di potenze cre-scenti, macchinari e industria ne viene fuori limmagine di un specie di mondo freddo e metallico in cui enormi industrie spazzeranno via gli alberi, i fiori, gli uccelli e i campi verdi. E che quindi dovremmo avere un mondo composto di macchine umane e macchine metalliche. Con tutto ci non sono dac-cordo. Io credo che a meno che non im-pareremo di pi sulle macchine, a meno che non capiremo meglio la porzione meccanica della vita, non potremo avere il tempo per goderci gli alberi, e i fiori, e gli uccelli e i campi verdi.5

    Nel 1910 Henry Ford abbandona la sto-rica fabbrica artigianale di Mack Avenue e acquista un enorme terreno di 60 acri a Highland Park, allora considerato estra-neo alla citt di Detroit, con lintenzione di creare un nuovo tipo di ambiente di lavoro: ottimizzato, meccanizzato e che concentrasse in una mega-struttura tutte le fasi di produzione e assemblaggio. I capisaldi del pensiero Fordiano si basa-vano sullottimizzazione come principio guida: la catena di montaggio e la scelta di

    produrre un solo modello (il mitico Type T) che veniva rifinito e reso pi leggero ed economico anno per anno, rispondevano al desiderio di produrre il pi possibile con il minor sperpero di risorse possibi-le.Il successo commerciale dellimpresa di Ford port ad una politica di grandi assun-zioni supportata da unintensa operazione di marketing: lo stesso Ford prometteva a tutti i suoi operai un salario di 5 dollari al giorno, equivalente alla spesa mensile necessaria per permettersi una casa mo-nofamiliare con giardino e unauto utili-taria: il sogno americano era nato e nessuno se lo sarebbe mai dimenticato, neanche al brusco risveglio causato da cri-si economiche ed energetiche.La nuova citt-monofamiliare basandosi sullelemento minimo di aggregazione del lotto privato e sfruttando al massimo il nuovo strumento-automobile si organizza secondo la struttura pi semplice e libera da qualsiasi costrizione dove la distanza non ha pi importanza: la griglia con ma-glie di 1 miglio per 1 miglio gi da tempo codificata in America da T. Jefferson.

    5.My Life and Work Henry Ford, a cura di Samuel Crowther, 1922, Doubleday, Page & Co.

    SOPRA Model T, la pri-ma automobile ad essere

    venduta al popolo.

    Ford credeva nella

    costruzione di un unico

    modello da poter rende-

    re sempre piu efficente.

    HENRY FORD

    Henry Ford invent la

    prima automobile a com-

    bustile e fu lartefice della

    catena da montaggio

    per ridurre i tempi nella

    produzione industriale.

    Lenorme sviluppo

    industriale che segn i

    primi anni del 900 attir

    a s migliaia di persone

    provenienti sopratutto da

    Europa:

    285000

    465000

    1000000

    ABITANTI NEL 1900

    ABITANTI NEL 1910

    ABITANTI NEL 1920

  • 1. 23

    La fuga dellIndustria..

    Dalle fonti ufficiali risulta che oltre l80 % degli armamenti america-ni della seconda guerra mondia-le stato prodotto a Detroit e nelle sue vicinanze. La citt dellindustria pesante si rivel parte fondamentale della vittoria alleata, sfruttando lesistente concentrazio-ne di strutture, capacit e materiali con-figurandosi come centro mondiale dell innovazione tecnologica.Con lavvento della guerra fredda la concentrazione cessa di essere un punto di forza e diventa invece una delle maggiori preoccupazioni per governo: un eventuale attacco sovietico con missili ato-mici diretto alla sola citt di Detroit avreb-be spazzato via in pochi secondi e senza via di scampo la maggior parte della forza bellica statunitense.Secondo la Joint Committee on the Eco-nomic Report del Congresso degli Stati Uniti del 1951, la dispersione industriale fu imposta in quanto lunica arma di dife-sa dalla bomba atomica era lo spazio.

    Varata la National Industrial Dispersal Policy si tenta di facilitare lespansione in-dustriale basandosi su contingenti incenti-vi fiscali elargiti a quelle imprese che delo-calizzavano i propri impianti al di fuori dei centri citt con pi di 200.000 abitanti 6.In pochi anni tutti i centri di produzione di armamenti vennero decentrati a mi-glia di distanza. Tra il 1950 e il 1956 oltre 1.000 impianti industriali abbandonaro-no il territorio urbano e di questi soltanto 283 scelsero una localizzazione nellarea metropolitana.Secondo la stessa logica venne emanato nel 1956 lInterstate highway act, che mirava a creare una nuova rete di colle-gamento tra i nuovi poli diffusi nel ter-ritorio.Questo fenomeno fu solo il precursore di un atteggiamento poi ampiamente diffu-so tra le grandi industrie, che per ragioni puramente economiche decisero di de-centrare la produzione sfruttando il territorio secondo logiche che prevedono

    SOPRA una fotografia di Bellevue Avenue che

    dimostra lo stato di ab-

    bandono di parte delle

    industrie allinterno

    della citt.

    THE BIG THREE

    1951

    1956

    La National Indu-strila Dipersal Policy fu varata

    Fu emanato lInter-state Highway Act

    CHRYSLER

    La Chrysler fu fondata nel

    1925 da Walter Percy Ch-

    rysler.

    Gi nel 1924, Walter P.

    Chrysler aveva lanciato sul

    mercato una prima auto, la

    Chrysler Six, progettata da

    egli stesso.

    Nei primi anni 70, la crisi

    petrolifera aveva tagliato via

    gran parte della produzione,

    ma con lintroduzione di

    nuove strategie di mercato e

    di nuovi modelli di nicchia,

    la Chrysler torn a riscuote-

    re grandi consensi.

    Nel 2009, Obama ha subor-

    dinato la concessione di un

    prestito-ponte a Chrysler,

    a un piano industriale e a

    unalleanza con Fiat per por-

    tare negli USA automobili a

    basso consumo energetico,

    in grado di fare 20 km con

    un litro, da tempo circolanti

    in Europa.

    Fiat ha acquisito nellaprile

    2009 questa societ a co-

    sto zero, impegnandosi a

    condividere con Chrysler le

    proprie conoscenze tecniche

    e brevetti in materia di mo-

    tori verdi e ridotti consumi

    energetici.

  • 1. 24

    LE INDUSTRIE DISMESSELe industrie abbandonate lasciarono enormi lotti vacanti in citt determi-nando la necrosi delle zone adiacenti.

    industrie nelle zone pi perifericheindustrie centrali o che seguono le vie di comunicazione principali

    ormai un bassissimo costo di trasporto dei prodotti e unalta mobilit delle risor-se umane.A Detroit lesempio pi significativo di questo fenomeno fu fornito dalla GM, che in forte competizione con la Ford, de-cise di stravolgerne le modalit operative: la GM basava la sua forza sulla presenza nel mercato con numerosi modelli molto diversi tra loro, dalla carrozzeria al motore, prodotti tutti in diversi stabili-menti specializzati, sparsi nel territorio na-zionale secondo le opportunit presenti.Tali misure adottate favorirono esplicita-mente lespansione suburbana. Il grande uso del trasporto su gomma, la dispersio-ne delle attivit industriali fecero si che il settore automobilistico impose le linee di un rapido sviluppo suburbano. La loca-lizzazione delle tre grandi industrie sta in

    stretta associazione con le aree residenziali corrispondenti:-a occidente, si insinua larea della Ford con i suoi impianti di Dearborn e di River Rouge,-a nord-ovest, la General Motor con gli impianti delocalizzati di Flint, Pontiac, Lansing,-a ovest fino a Macomb, si insedia il do-minio della Chrysler includendo il nucleo di Highland Park e Hamtrack e pi avan-tii nuovi impianti della Dodge di Mound Road e di Eight Mile.Le localizzazione delle Big Three decret cos il modello socio-territoriale che carat-terizzer larea metropolitana di Detroit.La centralit e il controllo sognati da Ford cedono il passo alla diffusio-ne e alla flessibilit di produ-zione.

    FORD MOTOR COMPANY

    La Ford Motor Company

    una casa automobilistica

    statunitense, fondata nel

    1903 da Henry Ford. Pi

    di altre aziende, fin dallini-

    zio si distinse per lintro-

    duzione di nuove forme di

    organizzazione del lavoro

    (catena di montaggio), di

    meccanizzazione (nastro

    trasportatore), lavoratori

    ben pagati e prodotti buo-

    ni a basso costo tanto che

    levento prese il nome di

    Fordismo nel 1914.

    Ultimamente la Ford

    in crisi per quanto riguar-

    da le vendite nel mercato

    Americano, mentre si pu

    affermare il contrario per

    ci che concerne il mercato

    Europeo, tanto da compen-

    sare le perdite e avere co-

    munque un fatturato totale

    in attivo.

    GENERAL MOTORS CO.

    La General Motors venne

    fondata nel 1908, nota

    anche come GM, stata

    unazienda statunitense

    produttrice di autoveicoli,

    con marchi presenti in tut-

    to il mondo.

    Il quartier generale della

    GM nel Renaissance

    Center di Detroit.

    Nel 2005, GM rischia il

    fallimento. In seguito la

    Gm dichiara la bancarotta

    il 1 giugno 2009,passando

    cos sotto lamministrazio-

    ne controllata del governo

    americano.

  • 1. 25

    A partire dal dopoguerra il glorioso Arsenale della Democrazia, la cit-t della auto nel momento della sua massima fortuna, comincia a perdere copiosamente abitanti e risorse in favore dei nuovi sobborghi: Detroit passa da due milioni nel 1950 a meno di un milione di abitanti nel 2000, i suburbia dal nulla raggiungono i quattro milioni di abitanti e quel che peggio, la dinamica divide nettamente bianchi e neri, ricchi e poveri, trasformando la motor-city in un ghetto.Secondo le logiche speculative del real estate le zone centrali della citt perdono improvvisamente di valore in favore dei nuovi terreni vergini ai bordi del territo-rio urbano, in cui il profitto poteva essere maggiore: nascono negli anni 60 le New Towns, veri e propri quartieri modello per una certa classe sociale. Le abitazioni sociali abbandonano la citt, generando un decentramento spontaneo di co-munit isolate a cui appartengono persone con uno stesso reddito. Il capitale privato delle grandi imprese

    insieme al governo federale si unirono per organizzare, prescindendo da qual-siasi politica di pianificazione territoriale, questo nuovo sistema residenziale che rispondeva esclusivamente ad una logica consumistica-capitalistica.Se da una parte, il governo sussidi i pro-grammi di residenze unifamiliari, tramite ipoteche, prestiti bancari ed un sistema fiscale che stimol prepotentemente la re-sidenza suburbana, dallaltra parte anche le forze economiche locali intervennero ad incrementare questo processo. (Lesempio pi significativo fu lespansione del subur-bio di Inkster a 20 Km da Detroit. Questo avvenne durante la seconda Guerra Mon-diale, quando Ford necessit nuovamente di manodopera dequalificata allinterno del complesso di River Rouge. Cos, allo scopo di preservare la composizione bian-ca di Dearborn, lo stesso Ford procedette direttamente alla costruzione del suburb di popolazione esclusivamente nera di In-kster.7)La suburbanizzazione divenne la trasfor-mazione necessaria per creare il sistema

    ..e la Suburbia

    0 1000000

    1950

    1930

    1960

    1940

    1970

    1980

    1990

    2000

    2015

    2000000

    Fontehttp://www.ci.detroit.mi.us/

    POPOLAZIONE DETROIT

    SOPRA una fotografia dallalto di un quartiere

    della zona centrale di

    Detroit

    7.Dopo la citt indu-

    striale, Sergio Conti,

    1983

  • 1. 26

    di consumi legati esclusivamente allau-tomobile, ai shopping centre e ai modelli residenziali della middle class. Allo stesso tempo il suburb crea una netta separazione, politica e culturale, con le al-tri parti di citt.Lo zoning e le legislazioni edilizie stanno alla base di questa divisione sociale. Le tecniche di zoning sono lo strumento vo-luto dai governi suburbani che consent di preservare la composizione razziale e lidentit sociale. I regolamenti di zoning e i modelli di uso del suolo furono incen-tivati a loro volta dai promotori immobi-liari che volevano preservare il valore dei terreni, dando cos la giustificazione legale che assicur lesclusivit sociale e il potere di costituire una muraglia cinese capace di separare tra loro due societ allinterno di un unico paese. La spinta verso lesterno dellarea urbana di Detroit non fu solo incentivata dalla politica consumistica interna ma, anche da un concentrarsi nel centro del paese di popolazione nera, che fece letteralmente

    fuggir via gli abitanti bianchi.Parallelamente, infatti, allinterno della citt, corrisponde un fenomeno di im-migrazione di persone meno abbien-ti, alla ricerca di un lavoro per la propria sopravvivenza: in pochi anni la percentua-le di neri nella downtown aumenta in maniera vertiginosa, fino a raggiungere la totalit della popolazione in alcune zone. Nonostante la crisi economica le citt del Michigan rappresentavano ancora miglio-ri opportunit di vita per gli afroamericani rispetto ai razzisti stati del sud.Il governo cittadino non poteva tollera-re il degrado della downtown e si mosse in direzione opposta rispetto alla tendenza generale, ma senza tenere minimamente in conto le difficili dinami-che sociali: negli anni 50 con lintento di arrestare lesodo del commercio dal cen-tro citt, convertire gli slums in abitazioni migliori e allargare la base di tasse della citt8 la municipalit finanzi la distruzio-ne del quartiere detto Black Bottom, centro della comunit afroamericana, e la

    8.Dopo la citt

    industriale, Ser-

    gio Conti, 1983

  • 1. 27

    0% 50%

    1950

    1960

    1970

    1980

    1990

    2000

    100%

    Percentuale di crescita di

    popolazione nera nellarea

    della sola citt:

    POPOLAZIONE NERA

    Fontewww.historydetroit.com/stats.asp

    NEW TOWNSNuovi insediamenti sigillati e selettivi nascono ai bordi della citt, lurbanistica in mano al real estate.

    aree residenziali dagli anni 50 fino ad oggi

    aree residenziali con pi del 25% di lotti abbandonati

    costruzione del moderno quartiere di La-fayette Park, progettato da Mies Van der Rohe: unarchitettura moderna ed effi-cente, priva di scrupoli ed indifferente alla realt del luogo, al servizio del razzismo.Le inevitabili tenzioni sociali generate da questi fenomeni sfociarono nella famosa rivolta del 1967: la mattina del 23 Luglio una rissa cominciata in un after hours bar, sfoci nella seconda pi grande rivolta degli Stati Uniti, cinque giorni di combattimenti, 43 morti, 467 feriti, pi di 7,200 arrestati e pi di 2,000 edifici dati alle fiamme. Ora la citt di Detroit si trova in uno stato di desolazione e desertificazione. Enormi

    spazi vuoti si aprono nel cuore della citt, interi quartieri abbandonati, lasciati al de-grado e alla natura selvaggia che ne riven-dica la propriet.La Downtown, per la maggior parte abban-donata, si ritrova popolata solo durante i festival di musica organizzati dal Comune nei periodi estivi.Attraversando larea dal cuore degli affari alla periferia pi a nord, si nota come il reddito dei residenti cresca e le case sia-no sempre piu nascoste tra i fitti aceri, i cancelli di sicurezza e le postazioni di sor-veglianza, imprigionati in un mondo che essi stessi hanno tanto desiderato.

  • 1. 28DESIRE PATH

  • 1. 29RUST BELT CHIC

  • 1. 30MEDIUM LANDSCAPE

  • 1. 31

  • 1. 32THE woRD wITHoUT US

  • 1. 33RUST BELT CHIC

  • 1. 34MICHIGAN CENTRAL STATIoN

  • 1. 35

  • 1. 36

    Nel 1956 viene emanato lInterstate Highway Act, un atto politico che teorizza lurbanistica americana: le infrastrutture, pi di ogni altra cosa, costituiscono lelemento storico delle citt americane e il loro principale motore di trasformazione.Lurbanizzazione americana, indotta in massima parte dallautomobile, pu essere definita scientifica per ideologia e metodo e di fatto trae le proprie conoscenze di base dalle pratiche ingegneristiche del tempo di guerra.Fondate sul sistema a griglia, le strade presidiano lintero territorio, diffondendosi in maniera uniforme. La griglia uno strumento omologante, mostra tutte le possibilit e nessun limite, uno strumento tale da creare un supporto stabile ad ogni tipo di iniziativa, senza che questa sia stata necessariamente pianificata: lazione tipica dello stile americano, il pensiero e la pianificazione no.6

    6

    Lurbanesimo scientifico presuppone tre elementi fondamentali: la parte attiva o generatrice, la strada; la parte passiva o ricevente, lisolato; le scorie, i residui, gli accessori della strada che invadono e sporcano la purezza dellisolato. Lo sforzo dellurbanesimo scientifico mira a razionalizzare la separazione tra elementi attivi e passivi separando cosi energie e opportunit e mantenendo un certo controllo. Questa tesi propone al contrario lutilizzo dei residui dellinfrastruttura per contaminare gli spazi adiacenti, facendo cortocircuitare energie ed opportunit cosi da esprimere le incontrollabili potenzialit latenti nel territorio.

  • 1. 37

    SCIENTIFICURBANISM

    (uninterpretazione dellurbanistica americana)

  • 1. 38

    La strada americana il generatore della citt americana stessa, e non un semplice apparato funzionale della citt. Essa ha determinato le basi su cui costruire una nazione intera, comple-tamente nuova, piuttosto che un singolo insediamento. Ai tempi delle spedizioni verso lOvest successivi la Dichiarazione di Indipendenza, si andava verso la conqui-sta una terra completamente sconosciu-ta, di cui si ignorava sia la geografia che lestensione. Gli esploratori, ignorando completamente il territorio cui andavano incontro, adottarono uno schema di co-lonizzazione facilmente ripetibile su ogni tipo di morfologia: nasce lurbanistica della tabula rasa. La griglia ortogo-nale era il metodo pi semplice, rapido e razionale di conquista, essendo riproduci-bile allinfinito in un territorio che veniva percepito come infinito.In realt, il sistema a griglia nasce in tem-pi ancora pi remoti, nella centuriazione romana, ma nonostante le sue origini eu-

    ropee, solo gli americani lhanno scelto come metodo definitivo e applicato tout court con principi rigorosi e matemati-ci, tralasciando solo quelle zone dove la natura era pi forte delluomo stesso: le montagne Rocciose, i Grandi Laghi, ecc. La griglia con la sua struttura dalle carat-teristiche contradditorie di chiusura e apertura, ingloba la natura e la merci-fica, facendola diventare non-naturale: le praterie del wild west vennero trasfor-mate in una comodit urbana, con la semplice sovrapposizione del disegno di linee ortogonali, vera espressione del potere americano insito nella vastit anzi-ch nella monumentalit.La griglia ortogonale lespressione for-male dellutopia di Thomas Jeffer-son che sognava una grande nazione, fondata su unideologia egualitaria, dove ogni cittadino potesse riconoscersi e ave-re le stesse opportunit di tutti gli altri. Essa permetteva inoltre di connettere in un insieme coerente ed uniforme i pochi insediamenti sparsi in una nazione

    troppo vasta, dal territorio selvaggio: Jef-ferson invent un paesaggio medio per lAmerica. Il paesaggio medio non ne selvaggio n rifinito, la mise en scene per le condizioni necessarie delluomo del diciottesimo secolo9. Jefferson propose cos un sistema che distribuiva la popola-zione in maniera omogenea sulla totalit del territorio, dove ogni membro di ogni comunit potesse avere le stesse possi-bilit di chiunque altro. Nella visione del Repubblicano, lo stato doveva garanti-re a tutti i suoi cittadini il supporto da cui partire per costruire la nuova vita, tanto agognata in quegli anni di colonizzazione. Con la sua omogeneit e la sua ripetibili-t, la griglia costituisce garanzia di giusti-zia e insieme di stabilit: in questo senso, essa pu esser vista come il trionfo del-lo spirito sociale del sistema americano, uguali diritti, uguali opportunit, stesse libert per tutti. Nella realt dei fatti il sogno di Jefferson fu poi applicato secondo un punto di vista deviato dalle teorie economiche liberiste

    LInfrastruttura come scheletroSTRADA COME GENERATORE DI CITTA

    13 | overlapping dreams of city

  • 1. 39

    di Hamilton, e le maglie della griglia divennero un metodo di valorizzazione della terra nelle mani degli speculatori, annullando le presunte opportunit alla portata di tutti.Nonostante il cambiamento di propositi, linfrastruttura rimasta lembrione di tutti gli insediamenti americani: la strada viene costruita prima di tutto, poi su di essa si sviluppano i nuovi insediamenti. Ci che domina la rete stradale, a cui si contrappone in negativo lisola-to, circondato da quattro strade, che pu essere riempito di volta in volta secondo modalit o funzioni diverse.Il massimo di rigidit della struttura genera la massima flessibilit allinterno delliso-lato.Con la nascita dellautomobile, il sogno di Jefferson raggiunge la sua apoteosi.

    La strada diventa supporto universale ed egualitario per il mezzo di trasporto rapi-do che esprime completamente la libert individuale.La supremazia delle infrastrutture viene consacrata in maniera definitiva con il interstate highway act del 1956. Sponsorizzato dalle maggiori lobbies ame-ricane dell industria dellautomobile e messo in atto dal presidente Eisenho-wer, memore della sua esperienza attra-verso la nazione come giovane ufficiale, latto mirava alla creazione di un sistema capillare che collegasse tutti i punti stra-tegici del territorio statunitense, facilitan-do i movimenti del materiale militare in primis, oltre che dei traffici economici e privati.Lenorme opera stata ufficilamente por-tata a termine solo nel 1992 con la co-struzione della I-70 per un costo totale di

    114 billioni di dollari contro i 12 previsti inizialmente. La totalit delle highways co-pre una distanza di 46 876 miglia ed il maggior sistema autostradale del mondo, nonch la pi grande impresa pubblica mai realizzata.In definitiva si pu affermare che solo con la nascita della metropoli, avve-nuta negli ultimi cinquantanni, la griglia americana abbia trovato il suo definitivo campo di applicazione: la sua capacit di inglobare la natura e lurbano in un tutto omogeneo, la sua indifferenza alle distan-ze, la sua forza centrifuga di diffusione e la sua predisposizione per i moti osmo-tici indifferenziati piuttosto che monodi-rezionali, si addicono perfettamente alla complessit che governa gli insedia-menti del XXI secolo.v

    overlapping dreams of city | 13

    9.Knowledge and the middle landscpe: Jeffersons University of Virginia David Bell, in Journal of Architectural Education, 37, no.2, 1983

    Nella pagina precedente in alto: rappresentazione di uno dei primi incroci proposti per le Highway

  • 1. 40

    13 | overlapping dreams of city

    Citt diffusa: istruzioni per luso

    1

    4 5 6

    2 3

    Seguendo attentamente le istruzioni potrai creare una citt diffusa

    Selvaggio

    Strade daccesso Housing Ambiguit

    Tabula rasa La strada

    Acquistare un appezzamento di terreno del territorio del Michigan, con il tipico pianeggiante ricoperto da un bosco di aceri di incredibili colori.

    Disegnare le linee guide per le strade di servizio con i relativi accessi ad ogni abitazione e costruirle.

    Comprare un singolo lotto del miglio dai proprietari terrieri e appoggiare sopra la propria casa preconfezionata.

    Una volta applicata la casa sul lotto, comprare dellerba fresca, riempire tutto lo spazio rimasto libero e annaffiare.

    Eliminare ogni forma di traccia di natura selvaggia, radere al suolo lintero bosco e ribattere la terra. Lasciare solo eventuali laghi o fiumi presenti nel territorio.

    Delimitare la tabula rasa con strade per lo scorrimento veloce a distanza di un miglio per un miglio tra loro.

  • 1. 41

    Interstate Highway

    46.567 1.241

    miglia di Interstate Highway negli interi Stati Uniti

    miglia di Interstate Highway in tutta la regione del Michigan

    Stati Uniti Michigan Detroit

    13 | overlapping dreams of city

    Insieme, le forze della comunicazione e dei sistemi di trasporto uniti saranno elementi dinamici nel vero nome che portiamo: Stati Uniti. Senza loro, saremmo una mera alleanza di tante parti separate. Presidente Dwight D. Eisenhower, 22 Feb., 1955

    Fu cos che il presidente Eisenho-wer promuovette il nuovo sistema di trasporti da lui stesso inventato;gi negli anni 30 la pressante richiesta per la costruzione di una rete nazionale di superstrade crebbe inesorabilmente.Lesposizione Futurama del 1939 al New York Worlds Fair, fu la prima ad avere introdotto al pubblico americano lidea di una rete di superstrade per connette-re lintera nazione. Qui fu presentato un

    prototipo di superhighway costituito da sei corsie con sensi di marcia e incroci a livelli separati, dove le automobile poteva-no viaggiare ad una velocit di 160 Km/h.Nonostante le condizioni economi-che del periodo, Futurama rese popo-lare lidea delle Interstate Highway.Da quel momento in poi cominci la costruzione delle superstrade ma, a causa di vincoli e mancanza di fon-di locali, si procedette lentamente.

    Il Federal-Aid Highway Act del 1956, popolarmente conosciuto come il Na-tional Interstate and Defense Highways Act, assegn definitivamente 25 bilioni di dollari per la costruzione di 41.000 miglia di superstrade entro 20 anni.Con il Federal Act vengono dispo-ste le grandi arterie che renderanno unita la nazione americana e fonde-ranno le basi per la cultura del no-madismo tipica di questo paese.

    New York

    Detroit 16749472

    432384403135122722439873198872901923983616955540

    157275331525708115206521

    Philadelphia

    Seattle

    Houston

    Las Vegas

    Los Angeles

    Chicago

    Atlanta

    San Francisco

    Heavy Rail

    6732

    1670994

    1111277

    6976

    84

    657

    325

    267Intercitymilioni milioni

    Tramvia

    Bus

    Camion e Tir

    Automobile

    Aeroplano

    Commuter Rail

    0 200000 400000 600000 800000 1000000 1200000

    1068130

    438315

    268413

    Arterias

    Interstate

    Local

    0 50000100000150000200000250000300000350000400000

    393465

    256438

    133886

    Arterias

    Interstate

    Local

    PERSONE

    MERCI 93%

    7%TRAMVIA

    INTERCIT

    Y

    PENDOLARI

    1930

    5784

    AEROPLAN

    O

    BUS55443TRENO 21144

    193290

    11137

    HEAV

    Y RAIL

    1613

    8

    2336094AUTOMOBILE

    strade urbane strade rurali

    Heavy Rail

    607546

    2640170

    1926597

    147906

    1930

    16138

    11137

    5784Intercity

    Tramvia

    Bus

    Camion e Tir

    Automobile

    Aeroplano

    Commuter Rail

    New York

    Detroit 16749472

    432384403135122722439873198872901923983616955540

    157275331525708115206521

    Philadelphia

    Seattle

    Houston

    Las Vegas

    Los Angeles

    Chicago

    Atlanta

    San Francisco

    Heavy Rail

    6732

    1670994

    1111277

    6976

    84

    657

    325

    267Intercitymilioni milioni

    Tramvia

    Bus

    Camion e Tir

    Automobile

    Aeroplano

    Commuter Rail

    0 200000 400000 600000 800000 1000000 1200000

    1068130

    438315

    268413

    Arterias

    Interstate

    Local

    0 50000100000150000200000250000300000350000400000

    393465

    256438

    133886

    Arterias

    Interstate

    Local

    PERSONE

    MERCI 93%

    7%TRAMVIA

    INTERCIT

    Y

    PENDOLARI

    1930

    5784

    AEROPLAN

    O

    BUS55443TRENO 21144

    193290

    11137

    HEAV

    Y RAIL

    1613

    8

    2336094AUTOMOBILE

    strade urbane strade rurali

    Heavy Rail

    607546

    2640170

    1926597

    147906

    1930

    16138

    11137

    5784Intercity

    Tramvia

    Bus

    Camion e Tir

    Automobile

    Aeroplano

    Commuter Rail

    NUMERO DI VEICOLI PER MIGLIO

  • 1. 42

    10 1014ft

    ft

    ftft

    Detroit Interstate Freeway

    75 65 55_accesso limitato pochi punti di entrata e uscita_separatori continui tra le due direzioni di marcia_intersezioni di strade a livelli separati_separazione netta dal tessuto urbano

    Segni particolari Dimensioni Velocit

    mph mph mph

    120 100 90km/h km/h km/h

    aree extra-urbane

    pianura aree urbane

    Freeway: superstrade progettate esclusivamente per permettere un flusso ininterrotto di traffico

    75

    96

    94

    696

    375

    275

    Chrysler Freeway

    Jeffries Freeway

    Ford Freeway

    Reuther Freeway

    Chrysler Freeway

    275 Highway

    LUNGHEZZA

    LUNGHEZZA

    LUNGHEZZA

    LUNGHEZZA

    LUNGHEZZA

    LUNGHEZZA

    CIFRECONNESSIONI

    CONNESSIONI

    CONNESSIONI

    CONNESSIONI

    CONNESSIONI

    CONNESSIONI

    COLLEGAMENTI

    COLLEGAMENTI

    COLLEGAMENTI

    COLLEGAMENTI

    COLLEGAMENTI

    COLLEGAMENTI

    UTILIZZO

    CURIOSITA

    CURIOSITA

    CURIOSITA

    CURIOSITA

    395,40miles

    192,26miles

    275,39miles

    29,24miles

    0,167miles

    35,01miles

    200.000 veicoli al giornoNord-Sud

    Est-Ovest

    Est-Ovest

    Est-Ovest

    Circonvallazione

    Nord-Sud

    Da Downtown River alla Downtown di Pontiac

    Dalla Downtown di Detroit a Portland, Lansing, Howell, Grand Rapids

    Da Detroit a Ann Arbor, Jack-son, Kalamazoo

    Da St.Clair aFarmington Hills

    Circonda la Downtown

    Da Monroe a Oakland

    Uso commercialeNel fine settimana dai Detroiters per spostarsi a NordLa pi lunga Highway che collega nord-sud

    La pi lunga freeway che collega est-ovest

    Il nome deriva dal leader del sindacato dei lavoratori nelle fabbriche delle auto-mobili

    La freeway pi corta dAmerica

  • 1. 43

    SEMCOG

    MICHIGAN LEFTSYSTEM

    ft

    Detroit urban freeway

    55 35_libero accesso numerosi punti di entrata e uscita_separatori continui tra le due direzioni di marcia_Michigan Left per inversione di marcia_strade a trincea e a livello

    Segni particolari Dimensioni Velocit

    mph mph

    90 60km/h km/h

    aree urbane

    aree urbane alta densit

    Urban Freeway: superstrade progettate per il rapido flusso di mezzi, a servizio delle aree commerciali e industriali

    Lodge Freeway

    Southfield Fwy

    Davidson Fwy

    Grand River Ave.

    Van Dyke Ave.

    M-59 freeway

    Urban FreewayPrincipal Arterias

    LUNGHEZZA

    LUNGHEZZA

    LUNGHEZZA

    LUNGHEZZA

    LUNGHEZZA

    LUNGHEZZA

    CONNESSIONI

    CONNESSIONI

    CONNESSIONI

    CONNESSIONI

    CONNESSIONI

    CONNESSIONI

    COLLEGAMENTI

    UTILIZZO

    COLLEGAMENTI

    COLLEGAMENTI

    COLLEGAMENTI

    COLLEGAMENTI

    COLLEGAMENTI

    CURIOSITA

    CURIOSITA

    UTILIZZO

    22,88miles

    16,72miles

    5,18miles

    28,86miles

    120,87miles

    60,50miles

    Nord-Sud

    Nord-Sud

    Est-Ovest

    Nord-Est

    Nord-Sud

    Est-Ovest

    Dalla Downtown di Detroit al 14th Mile RoadUna delle pi antiche arte-rie che unisce il cuore della Downtown con la zona industriale a nord-ovest della metropoli

    Da Dearborn alla Lodge Fwy

    Dalla Jeffries Fwy a Galla-gher Street

    Dalla Jeffries Fwy a Pontiac

    Da Detroit Riverfront a Port Austin Downtown

    Dallaeroporto Air National Guard Base a Pontiac

    La prima strada urbana a trincea americana

    Un tratto della Van Dyke, Romeo Bypass sottoposta a un limite di 70mph

    Una delle freeway usate dai maggiormente dai pendola-ri, abitanti dei suburb

    10

    39

    8

    5

    53

    59

  • 1. 44

    55 25mph mph

    90 45km/h km/h

    aree urbane

    aree urbane alta densit

    12

    24

    Michigan Avenue

    Telegraph Road

    10

    10

    ft

    ft

    Detroit principal arterias

    _libero accesso numerosi punti di entrata e uscita_possibilit continua di attraversamento della strada_intersezioni di strade allo stesso livello_separazione netta dal tessuto urbano

    Segni particolari Dimensioni Velocit

    Arteria: strade progettate per permettere un flusso rapido di traffico a servizio delle aree commerciali e industriali

    Gratiot Avenue

    Eight Mile Road

    Woodward Ave.

    ALCUNI CASI PIU SIGNIFICATIVI

    Urban FreewayPrincipal Arterias

    LUNGHEZZA

    LUNGHEZZA

    CONNESSIONI

    CONNESSIONI

    COLLEGAMENTI

    COLLEGAMENTI

    CURIOSITA

    CURIOSITA

    208,90miles

    78,58miles

    Est-Ovest

    Nord-Sud

    Da Downtown Detroit al Michiana

    Da Dearborn a Pontiac

    Una delle strade pi antiche dAmerica, gi percorsa dai Nativi Americani

    La pi lunga freeway che collega est-ovest

    1

    3

    102

    LUNGHEZZA

    LUNGHEZZA

    LUNGHEZZA

    CONNESSIONI

    CONNESSIONI

    CONNESSIONI

    COLLEGAMENTI

    COLLEGAMENTI

    COLLEGAMENTI

    CURIOSITA

    CURIOSITA

    CURIOSITA

    27,2miles

    21,48miles

    20,78miles

    Nord-Sud

    Nord-Sud

    Est-Ovest

    Dalla Downtown di Detroit a Chesterfield(prosegue per il Canada)

    Da Detroit Downtown a Pontiac

    Da Harper Wood a Claren-ceville

    La prima strada asfaltata per le prove delle prime automobiliIl primo semaforoLa prima super highway

    Rappresenta la fisica e giu-ridica divisione tra Detroit City e i suburb del nord

    Una delle cinque arterie progettate da A.Woodward nel 1805

    La principale delle cinque arterie progettate da A.Woodward nel 1805

  • 1. 45

    SEMCOG

    10 ft

    10ftft

    Detroit urban local roads

    25_accesso diretto dalla propria abitazione_solo due corsie_strada pubblica_gestione dei residenti pulizia, sicurezza, controllo_possibilit di parcheggio lungo i lati della strada

    Segni particolari Dimensioni Velocit

    mph

    45km/h

    aree urbane

    Urban Local: strade progettate per luso diretto dai residenti dei suburb, non per uso commerciale

    CASO QUARTIERE POPOLARE

    CASO QUARTIERE BENESTANTI

    La strada completamente pubbli-ca, al box di ogni abitazione si pu

    accedere direttamente da essa.La strada illuminata prevalente-

    mente negli incroci.

    La strada non completamente pubblica, pu essere utilizzata

    solo dai residenti del quartiere. Il miglio ha degli accessi preferenziali da cui si diramano altre strade che conducono allentrata della propria

    abitazione.Le strade non sono illuminate.

    NEIGHBORHOODWATCHING

    Le strade sono sot-toposte ad un con-trollo da parte dei residenti stessi del

    vicinato.

  • 1. 46

    Detroit AirportDetroit possiede un grande numero di aeroporti sia per traffico commerciale, sia per traffico militare che di persone.

    Il tessuto residenziale si sviluppa verso nord e

    abbandona la downtown marcando un limite netto

    costituito dal grande anello delle industrie.

    Il grafico evidenzia in giallo i tratti di strada

    congestionati e in rosso quelli molto congestionati.

    Il disegno che ne emrege evidenzia una notevole concentrazione di flussi

    automobilistici nella zona centro-nord dellarea

    metropolitana.

    Le cittadine-satelliti di Ann Harbour e Monroe

    mantengono una loro autonomia e sono

    collegate da infrastrutture a medio raggio a Detroit,

    al contrario Pontiac inglobata completamente

    nella metropoli.

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    Le istituzioni pubbliche sono distribuite uniforma-mente su tutto il territorio

    con un leggero addensa-mento lungo Woodward.

    Il progetto per il sistema ferroviario ad alta velocit,

    gi in fase di attuazione nel Midwest, toccher la citt di Detroit nelle sue zone periferiche secondo due direttrici principali: quella verso il Canada e

    quella verso Chicago.

    Gli spazi del commercio al dettaglio si distribuiscono

    sulla griglia uniforme, mentre i grandi complessi

    di uffici e gli shopping mall si trovano prevalente-

    mente in prossimit di grossi svincoli autostrada-

    li.

    Le industrie si sono sviluppate inizialmente

    attorno ad un anello che circondava la downtown, in seguito lungo le strade

    della raggiera di Woodward e nella

    confluenza delle maggiori freeway.

    Oakland International Airportsecondo aeroporto pi affolla-to del Michigan

    Selfridge AirportAeroporto militare

    Detroit/Wayne County Metro-politan Airport (Romulus) Il pi grande aeroporto della regione con 16 delle maggiori linee nazionali e internazio-nali. Ogni giorno atterrano e partono circa 1500 voli.

    Willow Run Airport (Ypsilanti) Aeroporto dappoggio per il Detroit Metro Airport. E il terzo aeroporto pi grande del paese.

    Detroit City Airport (Detroit) Aeroporto militare e di carico e scarico di merci

    servizi industriali

    trasporto merci

    trasporto passeggeri

    Su lunghe distanze laereo il secondo mezzo pi utilizzato dalla popolazione americana.Un volo interno ha circa lo stesso prezzo di un viaggio in treno ma si ha in pi la comodit di arrivare in pochi minuti alla meta destinata. Questo per senza valu-tare lelevato inquinamento ambientale e lenorme spreco di energia di un solo volo.

    In tutta lAmerica gli aeroporti di Detroit si trovano tra i primi 50 aeroporti per numero di viaggiatori che hanno scelto la sua rotta.Prima Atlanta con ben 43.238.440 di passeggeri nellanno 2008, Detroit sta allundicesimo posto della classifica con 16.749.472 viaggiatori.

    FonteRita Bureau of Transportation Transit Statistics

    New York

    Detroit 16749472

    432384403135122722439873198872901923983616955540

    157275331525708115206521

    Philadelphia

    Seattle

    Houston

    Las Vegas

    Los Angeles

    Chicago

    Atlanta

    San Francisco

    Heavy Rail

    6732

    1670994

    1111277

    6976

    84

    657

    325

    267Intercitymilioni milioni

    Tramvia

    Bus

    Camion e Tir

    Automobile

    Aeroplano

    Commuter Rail

    0 200000 400000 600000 800000 1000000 1200000

    1068130

    438315

    268413

    Arterias

    Interstate

    Local

    0 50000100000150000200000250000300000350000400000

    393465

    256438

    133886

    Arterias

    Interstate

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    PERSONE

    MERCI 93%

    7%TRAMVIA

    INTERCIT

    Y

    PENDOLARI

    1930

    5784

    AEROPLAN

    O

    BUS55443TRENO 21144

    193290

    11137

    HEAV

    Y RAIL

    1613

    8

    2336094AUTOMOBILE

    strade urbane strade rurali

    Heavy Rail

    607546

    2640170

    1926597

    147906

    1930

    16138

    11137

    5784Intercity

    Tramvia

    Bus

    Camion e Tir

    Automobile

    Aeroplano

    Commuter Rail

  • 1. 47

    Detroit Train StationDetroit possiede un elevato numero di linee ferroviarie per attivit commerciali e industriali

    Il tessuto residenziale si sviluppa verso nord e

    abbandona la downtown marcando un limite netto

    costituito dal grande anello delle industrie.

    Il grafico evidenzia in giallo i tratti di strada

    congestionati e in rosso quelli molto congestionati.

    Il disegno che ne emrege evidenzia una notevole concentrazione di flussi

    automobilistici nella zona centro-nord dellarea

    metropolitana.

    Le cittadine-satelliti di Ann Harbour e Monroe

    mantengono una loro autonomia e sono

    collegate da infrastrutture a medio raggio a Detroit,

    al contrario Pontiac inglobata completamente

    nella metropoli.

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    0 10000 20000 30000 40000 50000migliaia

    NEW YORKDETROIT16749472

    PHILADELPHIASEATTLE

    HOUSTONLAS VEGAS

    LOS ANGELESCHICAGO

    ATLANTA

    SAN FRANCISCO

    Le istituzioni pubbliche sono distribuite uniforma-mente su tutto il territorio

    con un leggero addensa-mento lungo Woodward.

    Il progetto per il sistema ferroviario ad alta velocit,

    gi in fase di attuazione nel Midwest, toccher la citt di Detroit nelle sue zone periferiche secondo due direttrici principali: quella verso il Canada e

    quella verso Chicago.

    Gli spazi del commercio al dettaglio si distribuiscono

    sulla griglia uniforme, mentre i grandi complessi

    di uffici e gli shopping mall si trovano prevalente-

    mente in prossimit di grossi svincoli autostrada-

    li.

    Le industrie si sono sviluppate inizialmente

    attorno ad un anello che circondava la downtown, in seguito lungo le strade

    della raggiera di Woodward e nella

    confluenza delle maggiori freeway.

    Detroit Amtrak StationLa stazione ferroviaria pi grande di tutta larea regio-nale di Detroit.La stazione si trova nella New Center area e fu costruita nel 1988 a sostituzione della Mi-chigan Central Station.

    Royal Oak Amtrak Station

    Pontiac Amtrak Station

    Dearborn Amtrak Station

    Ann ArborAmtrak StationLa stazione fu costruita nel 1983 al posto del Michigan Central Railroad.

    Linee ferroviarie ad uso esclusivo di industrie e servizi commerciali

    Stazioni Ferroviarie

    Linee ferroviarie per trasporto passeggeri

    Il treno il mezzo meno utilizza-to dagli americani.Basti pensare che unarea vasta come quella della regione di De-troit, viene servita da ununica li-nea con solo due stazioni. I costi non sono elevati ma paragonabili a quelli di un aereo che percorre lo stesso tragitto nella stessa gior-nata.

    Le linee ferroviarie vengono uti-lizzate prevalentemente per lo scambio di merci e a servizio dellattivit industriale.I passeggeri scelgono il treno solo per grandi spostamenti o tutti i giorni per recarsi sul luogo di la-voro. Nei viaggi a brevi distanze preferito ampiamente il trasporto su gomma, cos come allinterno delle citt. Fonte Rita

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    Philadelphia

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    Los Angeles

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    Atlanta

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    Heavy Rail

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    1670994

    1111277

    6976

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    325

    267Intercitymilioni milioni

    Tramvia

    Bus

    Camion e Tir

    Automobile

    Aeroplano

    Commuter Rail

    0 200000 400000 600000 800000 1000000 1200000

    1068130

    438315

    268413

    Arterias

    Interstate

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    0 50000100000150000200000250000300000350000400000

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    Arterias

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    MERCI 93%

    7%TRAMVIA

    INTERCIT

    Y

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    1930

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    AEROPLAN

    O

    BUS55443TRENO 21144

    193290

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    HEAV

    Y RAIL

    1613

    8

    2336094AUTOMOBILE

    strade urbane strade rurali

    Heavy Rail

    607546

    2640170

    1926597

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    1930

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    5784Intercity

    Tramvia

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    New York

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    Philadelphia

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    Las Vegas

    Los Angeles

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    1111277

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    267Intercitymilioni milioni

    Tramvia

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    MERCI 93%

    7%TRAMVIA

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    Commuter Rail

    COSA TRASPORTA IL TRENO? QUALE TRENO SCEGLI?Numero di veicoli per miglia

    Dati riferito allanno 2007

    Passeggeri per miglia

  • 1. 48

    Figure ground

    volume costruito

  • 1. 49

    Figure ground

    infrastruttura costruita

  • 1. 50

    Statistiche

    13 | overlapping dreams of city

    New York

    Detroit 16749472

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    157275331525708115206521

    Philadelphia

    Seattle

    Houston

    Las Vegas

    Los Angeles

    Chicago

    Atlanta

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    Heavy Rail

    6732

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    84

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    267Intercitymilioni milioni

    Tramvia

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    Aeroplano

    Commuter Rail

    0 200000 400000 600000 800000 1000000 1200000

    1068130

    438315

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    Arterias

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    0 50000100000150000200000250000300000350000400000

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    Arterias

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    MERCI 93%

    7%TRAMVIA

    INTERCIT

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    AEROPLAN

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    BUS55443TRENO 21144

    193290

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    HEAV

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    1613

    8

    2336094AUTOMOBILE

    strade urbane strade rurali

    Heavy Rail

    607546

    2640170

    1926597

    147906

    1930

    16138

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    5784Intercity

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    New York

    Detroit 16749472

    432384403135122722439873198872901923983616955540

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    Heavy Rail

    6732

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    267Intercitymilioni milioni

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    0 200000 400000 600000 800000 1000000 1200000

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    0 50000100000150000200000250000300000350000400000

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    AEROPLAN

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    1613

    8

    2336094AUTOMOBILE

    strade urbane strade rurali

    Heavy Rail

    607546

    2640170

    1926597

    147906

    1930

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    New York

    Detroit 16749472

    432384403135122722439873198872901923983616955540

    157275331525708115206521

    Philadelphia

    Seattle

    Houston

    Las Vegas

    Los Angeles

    Chicago

    Atlanta

    San Francisco

    Heavy Rail

    6732

    1670994

    1111277

    6976

    84

    657

    325

    267Intercitymilioni milioni

    Tramvia

    Bus

    Camion e Tir

    Automobile

    Aeroplano

    Commuter Rail

    0 200000 400000 600000 800000 1000000 1200000

    1068130

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    INTERCIT

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    AEROPLAN

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    BUS55443TRENO 21144

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    8

    2336094AUTOMOBILE

    strade urbane strade rurali

    Heavy Rail

    607546

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    Dallanalisi dei dati statistici

    IL MEZZO PIU UTILIZZATO NEL 2007

    Numero di veicoli per miglio Numero di passeggeri per miglioStatistica per viaggi pi lunghi di 50 miglia

    MOBILITA

    Henry Ford era solito affermare che tra-sportare comunicare, e che lautomobile in quanto mezzo di traspor-to personale, rispondeva ad una esigen-za economico-sociale di comunicazione ormai irrinunciabile. Nel sistema ameri-cano, una attenta omogeneizzazione delle infrastrutture di trasporto e comunicazio-ne non serve ad altro che a facilitare il movimento, e attenzione, non un movi-mento privilegiato, ma la stessa libert di movimento: il movimento crea differenza, ed nella differenza di traiettorie, velocit e per-corsi che va letta la ricchezza della citt americana.

    LA RELIGIONE DELLA AUTOMOBILELo strumento dellautomobile diventato oggi una vera e propria religione, totaliz-zante che soddisfa i tuoi bisogni, senza laiuto di pregare o sperare, ma solo con luso del denaro.Lautomible la lampada di aladino per i tuoi desideri, ha superato la ragione: per-

    mette di realizzare la libert di movimen-to di ogni singolo uomo, consente la fuga dalla citt, gli incontri amorosi nei motel, le prime esperienze erotiche e crea entu-siasmo per la velocit (quanto ci si sente appagati quando tu solo sulla tua strada metti la quinta e senti ancora il motore che spinge...e in quel momento sogni di scappare dalla citt, cominciare un nuovo viaggio che ti porta in un altro mondo....). Henry Ford portando lautomobile al po-polo aveva appena determinato le basi per una nuovo sistema urbano. Lauto gene-rando movimento ha dato vita quindi ad una nuova percezione dello spazio, non pi concepibile come luogo per i movi-menti del corpo, come il vuoto che rima-ne tra gli edifici pluri-funzionali, ma ora pu esser letto come una sequenza rapida o lenta di fotogrammi sempre diversi e a 360*, 180 dal cruscotto e dai finestrini laterali, altri 180 dagli specchietti interni ed esterni. Infatti lautomobile il primo acquisto fondamentale che permette tutti gli altri e rappresenta in tal modo lartico-lo centrale del sistema consumistico. La consacrazione delluomo con lautombile come Consumatore viene resa dallutilizzo

    della patente come documento didentit.Ci si comporta come se fossimo al cine-ma dove noi scegliamo la rapidit delle se-quenze e ci che vogliamo, o desideriamo, vedere o possedere. Nel nostro caso particolare, i fotogrammi sono completamente sconnessi tra loro: in un momento ti ritrovi in una strada larga sette corsie circondato da pareti e lattimo dopo sei proiettato in una atmosfera com-pletamente diversa, su una strada stretta circondata alberi e case tutte identiche tra loro. In realt, nella concezione dello spa-zio tradizionale, sei nel medisimo luogo, precisamente uno a fianco, ma ne luno ne laltro si guardano.

    Ecco che a Detroit lidea dellautomobile e del cinema si fondono completamente. Qui tu puoi gareggiare a tutta velocit con un amico finch la polizia non ti prende e vedere una reale esplosione di un edificio nel cuore della piazza daffari. Tutto per-messo e le possibilit sono infinite.

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    ArcipelagoLA VITA DENTRO UN ENCLAVE

    13 | overlapping dreams of city

    Tra il 1942 e il 1945 il governo americano finanzi e realizz se-gretamente la costruzione ex-novo di una cittadina modello per 20000 abi-tanti in una zona priva di particolari privi-legi, Oak Ridge, Tennessee.Il masterplan disegnato da Skidmore, Owings & Merrill prevedeva luilizzo di case prefabbricate aggregate in tranquilli quartieri residenziali con tutte le facilita-zioni di una tipica cittadina americana: scuole, ospedali, biblioteche, spazi per lo sport. Tutti i residenti di Oak Ridge lavoravano con differenti mansioni in tre enormi impianti industriali in cui lisotro-po fissile 235 veniva separato dalluranio naturale. La centrale denominata K-25 co-priva una superfice di 44 acri e al tempo era la costruzione umana pi grande del mondo. Il territorio della cittadina era cir-condato da una recinzione alta 7 piedi e laccesso era possibile solo attraverso uno dei sette cancelli controllati 24 ore su 24 da corpi di guardia. La cittadina non era presente sulle mappe, non aveva un nome ed era fatto divieto assoluto agli abitanti

    di rivelarne lesistenza. Gli stessi abitanti vennero a conoscenza dello scopo di tante precauzioni solo con lo sgancio della bom-ba atomica su Hiroshima.Lesperienza di Oak Ridge fu solamente il primo test di una nuova maniera di pensa-re e costruire gli insediamenti umani, non pi legati ad una particolare configurazio-ne topografica, a importanti eventi storici o leggendari, ad una particolare cultura.Le New Towns e poi i Suburbs, moderne versioni di Utopia, proliferaro-no colonizzando nuovi terreni secondo la logica ingegneristica ed economica, spinte dal motore centrifugo conosciuto come sprawl: una studiata combinazione di debole controllo statale, enorme econo-mia domestica e sogno di vivere lontano dalla citt.La struttura dello sprawl quella di un grappolo di case monofamiliari sparse te-nute insieme da strade curvilinee e con-nesse al sistema infrastrutturale in un solo punto: la sua forma non pura-mente fisica ma organizzativa e perci sfuggente (Isaura, citt dai mille

    pozzi, si presume sorga sopra un profon-do lago sotterraneo. dappertutto dove gli abitanti scavando nella terra lunghi buchi verticali sono riusciti a tirar su lacqua, fin la e non oltre si estesa la citt: il suo perimetro verdeggiante ripete quello delle rive buie del lago sepolto, un paesaggio invisibile condiziona quello visibile10); Il desiderio di assenza-di-forma in realt leggibile come una complessa debolez-za di forma, un tipo di aggregazione che risponde alle leggi fisiche dei liquidi e non a quelle dei solidi.Da un altro punto di vista, il processo di esplosione spaziale legato allo sprawl, escludendo il mondo esterno, ha creato la sua controparte sociale sostituendo la polis e lagora con lentertainment e il marketing: in questo nuovo si-stema disarticolato, il mondo infatti rappresentato dalla tv che lega la societ travalicando i limiti fisici. Il riadattamento telematico degli usi e delle coscienze ten-de a nascondere le trasformazioni dellam-biente fisico ed economico.Tale sistema di organizzazione sociale im-

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    overlapping dreams of city | 13

    plica una precisa struttura spaziale: il re-cinto. Infatti queste illusioni residenziali debbono essere protette proprio dai feno-meni reali che in definitiva le rendono possibili, le superstrade, i flussi spuri del commercio. La scissione tra la griglia e le sue stesse maglie avviene attraverso il rigido controllo dei limiti e e degli ac-cessi, la vera porta di casa allingresso della freeway11: Come ad Oak Ridge i vi-cinati atomizzati sono circondati da varie forme di tessuto protettivo (abilit fisica, potere dei numeri, guardie giurate, mura, cancelli, distanza, congegni eletronici, cani da guardia, dimensioni dei lotti, confini, barriere autostradali o ferroviarie) unin-tera fisica di enclavismo12. Queste vere e proprie enclavi pianificate creano un paesaggio urbano completamente nuovo in cui primo e terzo mondo pos-sono convivere fianco a fianco e anzi,

    stabiliscono una relazione simbiotica: un patchwork di comunit rinchiuse e controllate, omogenee per reddito e colo-re di pelle, nel mezzo di un vasto mare non strutturato fatto di contaminazione e povert, che i fortunati cittadini delle isole felici attraversano il pi velocemente possibile allinterno delle loro SUV coraz-zate.

    Il fenomeno dellisolamento di interi com-parti urbani, con la sua capacit di creare mondi fuori dal mondo, ha ge-nerato alcuni prodotti peculiari a Detroit, citt abbandonata. Innanzitutto la natura si ripresa alcu-ni terreni che un tempo le apparteneva-no, crepando il cemento, distruggendo in pochi anni le case di legno dello sprawl. Enormi vuoti al centro della citt, spesso creati dalle logiche del real estate come

    cuscinetti di incertezza o per spingere il valore fondiario verso i nuovi terreni di investimento ai bordi della citt, sono sta-ti dimenticati dalluomo (che pure ci passa a fianco quotidianamente) e sono divenuti vere e proprie riserve di biodiversit, territori rifugio per specie e com-portamenti di minoranza. In pochi anni luoghi prettamente urbani hanno riacqui-stato un carattere preistorico. I cittadini di Detroit hanno cos riscoperto lemozione dellavventura (non raro vedere persone che cacciano fagiani nel bel mezzo della citt), la libert offerta dalla terra delle possibilit, una nuova frontiera: il west dei loro progenitori si ritrova oggi nellisolato adiacente.Lo sviluppo selvaggio accomuna que-sti spazi abbandonati ai suburbs recin-tati. Senza seguire un piano predefinito entrambi proliferano de-regolati allinter-

    Unesempio di enclave dei quartieri pi periferici dellarea metropolitana di Detroit.

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    no dei margini regolari della griglia, in contrasto con la sua rigidezza creano un ondulato paesaggio neo-romantico, dise-gnato in un caso e spontaneo nellaltro, in cui le strade curvilinee e i cul-de-sac giocano la parte dei sentieri del deside-rio e delle tracce archeologiche di edifici abbandonati.In secondo luogo, la totale inefficenza e indifferenza del potere pubblico nel funzionamento dei servizi urbani ha

    portato i cittadini a riunirsi in associazio-ni spontanee con lo scopo di sopperire a queste mancanze. Le comunit di vicinato, vere e proprie scialuppe di salvataggio13 della cittadinanza, tentano in tutti i modi di salvare la loro isola dallinabissamento nel mare dellincuria e dellabbandono rafforzando cosi il loro senso di identi-t: le riunioni di vicinato della Midtown, lorgoglioso decoro di Corktown o le esposizioni artistiche di Heidelberg, il fe-

    nomeno degli orti urbani, sono solo alcu-ni esempi tangibili. Lincapacit del governo paradossal-mente un vantaggio per il rafforzamento della coesione della societ.

    10. Le citt Invisibili Italo Calvino, Oscar Mondadori, Milano, 199611. Le quattro ecologie di Los Angeles, Einaudi edito-re, 200912. After the City, Lars Lerup, 2000, the MIT press, Cambridge, Massachussets13. Larchitettura della so-pravvivenza, Yona Fried-mann, Bollati Boringhieri, 2009

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    Corktown

    Heildenberg Street

    LafayettePark

    West side Detroit

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    Allinterno della grigliaLelemento rigido della griglia contrappone allinterno la spontaneit della crescita urbana e selvaggia

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    Riconquista della natura

    Lottizzazione per abitazioni economiche

    Lottizzazione per abitazioni di pregio

    1.Il miglio quasi o completamente lasciato allo stato di abbandono. In tempi economicamente migliori, le case abbandonate furono demolite ma ora, viene lasciato che la natura si rimpossessi di loro. Il selvaggio riacqui-sta terreno e crea nuovi mondi.

    2.Il miglio suddiviso in lotti pi piccoli al cui interno sono disposte in fila, perfettamente parallele tra loro, le abitazioni di tipo economico prefab-bricate in legno. Le strade sono pubbliche e curate dai residenti stessi.

    3.Allinterno del miglio sono ricavate a cul-de-sac le strade interne che servono le abitazioni costruite rispettivamente ai lati . Le case sono prefab-bricate ma pi grandi e di maggior pregio. Le strade sono semipubbliche o private, possono essere controllate allaccesso nel miglio da guardie private.

    Nella zona si trovano preva-lentemente residenze di pre-

    gio o aree in sviluppo

    Nella zona si trovano preva-lentemente residenze econo-

    miche o di pregio

    Nella zona si trovano preva-lentemente aree abbandona-

    te o residense economiche

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    2

    3

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    Paesaggi MatematiciLA PERDITA DI IDENTITA

    Metodi di sviluppo che mirano alla pura convenienza hanno spazzato via ogni vestigia di decisioni intelettuali: il frutto spaziale del puro calcolo il cosidetto paesaggio ma-tematico, in cui le proporzioni tra gli ele-menti non seguono pi la scala umana.Gli edifici si comportano in maniera op-portunistica e competitiva, la forma esem-plare quella delledificio-scatola, la costruzione senza qualit, che prolifera lungo le freeways americane. Come gene-rati da un dna matematico, pura infra-struttura, completamente disimpegnati e flessibili si ri-modellano continuamen-te ad ogni uso temporaneo: da magazzino, a ufficio medico, quartier generale di assi-curazioni o autonoleggio.La forma estrema di flessibilit architetto-nica raggiunta dalle case mobili, che rappresentano ad oggi un settimo del totale di case presenti sul territorio statu-nitense. Pronte ad essere piazzate nel luo-go prescelto un solo giorno dopo lacqui-sto, per poi essere eventualmente rimosse

    altrettanto velocemente, esse scardinano il legame elementare dellarchitettura con quello del luogo. Le case senza radici sono concettualmente pi vicine al mobi-lio standardizzato piuttosto che agli edifici e seguono la generale tendenza allallegge-rimento e alla mobilit della tecnologia, quello che Buckminster Fuller chiamava efemeralizzazione, ovvero la ca-pacit del progresso tecnologico di fare sempre di pi usando sempre di meno, fino al punto in cui sar possibile fare tutto senza usare niente (emblematico il fatto che Fuller guardava alla catena di montaggio di H. Ford come esempio pra-tico delle sue teorie).Come diretta conseguenza di ci il lin-guaggio architettonico della metropoli non pu pi essere letto secondo i canoni tradizionali: il nuovo spazio riguarda la deformazione e la velocit, il costante mutamento.La forma delle ecologie che compongono la citt appare in questo caso ai loro mar-gini, e in particolare attraverso la lettura

    per passaggi ripetuti (in automobile) lungo i loro margini: secondo queste condizioni nella citt americana leggibile un tipico interno urbano. Esso diametral-mente opposto a quello europeo formato dalla cortina continua di edifici che si af-facciano sulla strada, statico e materico.Linterno americano non ha fronte stra-da, non ha una sezione costante e non ha limiti definiti, esso comprende linfra-struttura e le sue espansioni accessorie la-terali: edifici-scatola liberamente disposti, alberi e scorci su lotti vacanti, terrapieni o vere e proprie trincee di cemento ai bor-di delle autostrade, ponti e aree di sosta, parcheggi e pompe di benzina, una vasta rete di spazi semi-funzionali, necessari allinfrastruttura ma non diretta-mente occupati dalla stessa. Come tetto un cielo vastissimo. Questo spazio liquido non definibile staticamente ma ben presente e vitale e rappresenta il vero spazio comuni-tario americano, esperibile attraverso la successione cinematografica di eventi.

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    overlapping dreams of city | 13

    I singoli elementi di questo paesaggio sono apparentemente posti in loco senza nessuna logica e completamente slegati luno dallaltro, ma proprio il vuoto tra di loro il vero spazio di interazione: la distanza come espressione di rapporti.Infatti, nonostante la connessione sia for-se la principale peculiarit della condizio-ne urbana, la cultura americana ha sem-pre avuto la tendenza allesplosione, a porre le parti il pi possibile distanti tra loro, alla giusta distanza (concetto ana-lizzato compiutamente da E.T.Hall14).Proprio lo spazio tra gli oggetti, lo spazio

    interstiziale, diviene a questo punto il campo di indagine per comprendere fino in fondo un sistema urbanistico privo di forma, in cui i rapporti tra elementi prevalgono sullo spazio costruito.LIntersate Highway Act del 1956 sanc, tra laltro, la totale scissione tra infra-struttura e architettura e labbandono di questultima come possibile strumento di collegamento e controllo tra scale diverse, lasciandola completamente al controllo privato.Rivalutando il ruolo dellarchitettura, in particolare nei terreni difficili di confine

    tra infrastruttura ed enclavi (o in termi-ni mitici, nei terreni di frontiera), sar forse possibile scardinare la logica di separazione governata dai numeri e resti-tuire la citt ai cittadini.

    COMMERCIALE ED UFFICITutto il commercio al detta-glio e gli uffici si distribuisco-no prevalentemente lungo le

    arterie principali della citt.

    14.La Dimensione Nascosta

    Edward T.Hall, Editrice Bompiani,

    1969

    NELLA PAGINA PRECEDENTELa Strip di Las Vegas: lesempio

    pi eclatante di come il commerciale

    interagisce con la strada

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    Ai margini delle arterieContenitori anonimi circondati da parcheggi e strade daccesso su ogni lato

    Fast Food

    -Drive in

    Stazione

    di servizi

    o

    Commercio

    I servizi commerciali si di-stribuiscono lungo i margi-ni delle vie pi importan-ti. Le attivit commerciali sono disposte allinterno di contenitori anonimi, che prendono la propria identit, solo ed escluiva-mente, nel cartellone pub-blicitario posto subito al limite della strada.Alcune tipologie di box, come le banche o i fast-food, permettono la frui-zione dello stesso, senza uscire dal proprio veicolo.

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    BACK TO THE FUTURE

    (lopportunit mancata)

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    La struttura di Detroit nata con lautomobile e pensata per il suo massimo utilizzo. Lautomobile fa parte della citt pi degli edifici e in quanto vera e propria estensione corporale divenuta strumento personale irrinunciabile per ogni cittadino: ognuno di essi passa in media tre ore al giorno seduto nella propria auto.14

    Sarebbe perci utopico e superficiale negare limportanza del mezzo di trasporto nella motor-city.Allo stato attuale tuttavia, linfrastruttura appare sovradimensionata e obsoleta per affrontare un rinnovamento radicale, e contemporaneamente concentra su di se il massimo delle potenzialit: perci un reale ripensamento della citt non pu che partire da essa.Largomento principale degli incontri politici mondiali verte ormai da alcuni anni sullesigenza di diminuire linquinamento ambientale e risparmiare le risorse. La recente crisi energetica ne prova lattualit.Intendiamo quindi utilizzare il necessario rinnovamento delle infrastrutture con lintroduzione dellauto elettrica, come volano per una rinascita di Detroit, restando cos nel solco del suo carattere dominante, rispettando la visione che le ha dato forma.

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    06 Ago 2009 Obama annuncia: 2,4 Bilioni di dollari per il finanziamento dellautomobile elettricaE il pi grande investimento mai com-piuto in questo settore. In tourne nell Indiana, uno degli Stati Usa pi colpiti dalla crisi dell auto, Barack Obama an-nuncia il nuovo maxi-finanziamento di Stato: 2,4 bilioni di dollari di aiuti pubblici an-dranno a sviluppare l auto elettrica.Oba-ma aveva gi anticipato la sua volont di ridare agli Stati Uniti un ruolo-leader nel-la ricerca sull auto verde. La totalit dei fondi per l auto elettrica sono gi stati assegnati. Gm riceve 240 milioni di dol-lari, Ford 93 milioni. 70 milioni vanno alla Chrysler.

    20 Lug 2009 StoccardaDieter Zetsche, presidente della Merce-des: Abbiamo gi inventato l automo-bile una volta la reinventeremo per la se-conda volta.

    17 Feb 2009 Torinola Fondazione Teliosin in collaborazio-ne con l Api, il Comune di Torino, il Politecnico ed il comune di Lein hanno lobiettivo di incentivare l utilizzo di auto elettriche, mezzi perfetti per la citt: rag-giungono infatti i 130 km di autonomia ed i 120 km di velocit, spiega Umberto Novarese, presidente della Fondazione.

    2008 Tesla RoadsterBi-posto, automia di 400 km, vel. max. 210 km/h, da 0-100 km/h in 4 sec, 251 cavalli, monomarcia (pi la retro), coppia di 240 Nm a 0 giri che scende a 95 Nm a 13.500 giri/m, batterie al litio.

    2002 Ford smette di produrre ThinkIl colosso americano dell auto, dopo aver investito 123 miliardi di dollari, ha smes-so la produzione di Think, la citycar che va a energia elettrica. Una decisione, fan-no sapere alla casa produttrice, basata in-teramente sul mercato, e legata al piano di ristrutturazione annunciato a gennaio dal nuovo amministratore delegato Wil-liam J. Ford. Gli stabilimenti, in Norvegia e a Detroit, erano in grado di produrre fino a 10mila modelli all anno.

    1999 Un DisastroL auto elettrica morta. La Honda ame-ricana ne ha dato la notizia annunciando

    di avere cessato la produzione della EV Plus, la sua utilitaria elettrica che ha alle spalle due anni di sofferta commercializ-zazione. I problemi della EV Plus sono evidenti: ha un costo elevato, il doppio di un simile modello alimentato da un mo-tore a scoppio, 100-120 Km di autonomia prima di una sosta di quattro ore per la ricarica.In tre anni il totale delle auto elettriche vendute o concesse in affitto ammonta alla misera cifra di 2.465 unit, da dividere tra sei marchi: in termini com-merciali, un disastro.

    1998-2002 ford ranger evAlcuni venduti, altri in leasing; quasi tut-ti distrutti. La Ford concedeva la trasfor-mazione elettrica e la vendita di piccole quantit a dei leasers in base ad una lotteria.

    1998 NEVVengono messi in produzione dei veico-li elettrici a breve raggio (Neiborghood Electric Vehicles o NEV) sono delle mi-crocar per la guida senza patente con vel.

    EVENTI SIGNIFICATIVIGli eventi pi

    importanti sull

    auto elettrica

    LAuto ElettricaNUOVI SISTEMI DI MOBILITA URBANA

    13 | overlapping dreams of city

    2009 2008 2002 19992,4 mil finanziati dagli USA Bi-posto elettrica da 210 Kmh Ford blocca la produzione Honda blocca la produzione

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    max. di 40 Kmh, ne vengono prodotti cinque modelli, includendo due piccoli camion pickup; la loro velocit viene limitata elettronicamente per classificarsi come NEV, ed usano batterie piombo-acido. Acquistate dalla DaimlerChrysler nel 2000.

    1997-2000 Chrysler EpoSeconda generazione del Chrysler TE-Van, utilizzava batterie piombo-acido da 324 Volt, nel 97 e batterie NiMH da 336 Volt NiMH dopo il 98; Velocit massima di 128 km/h, autonomia di 110-144 km

    1996 EV PlusEntrano sul mercato del Sudovest degli USA i primi modelli della EV Plus e di altre vetture simili.La California in segui-to ad una disputa con le case produttrice ha rimandato al 2003 la data in cui le case saranno obbligate a vendere il 4% di auto elettriche nella West Coast.

    1958-1960 Henny KilowattLa prima auto elettrica moderna (control-lata da transistor), capace di percorrere le autostrade a velocit di pi di 95 km/h ed era dotata di freni idraulici moderni.

    1907-1939 Detrit ElectricVenduta principalmente a donne e medi-ci. Autonomia da 115 km (tipica) a 280 km (massimo) tra le varie ricariche della batteria. Velocit massima di circa 28 km/h, a quei tempi considerata adeguata per la guida in citt.

    1900-1915 BEVI veicoli elettrici a batteria (BEV), prodotti dalle ditte Anthony Electric, Baker Elec-tric, Detroit Electric ed altri, nel corso dei primi anni del 20mo secolo, per un certo tempo vendettero di pi rispetto ai veicoli a benzina.

    1899-1915 Baker ElectricLa prima auto elettrica, capace di velocit fino a 35 km/h e che veniva considerata facile da guidare, e che poteva percorrere una distanza di 80 km se a piena carica

    1899 Il Jamais ContentePrima della preponderanza del potente ma inquinante motore a combustione in-terna, le auto elettriche detenevano molti record di velocit e di distanze percorse con una carica. Tra i pi notevoli di que-

    sti record stato linfrangere la barriera dei 100 km/h di velocit, raggiunta il 29 aprile del 1899 da Camille Jenatzy nel suo veicolo elettrico a forma di razzo, La Ja-mais Contente che raggiunse la velocit massima di 105,88 km/h.

    1899 Detroit ElectricIl futuro non nellelettricit ma nel petrolioIl dirigente della Detroit Electric propone ad Henry Ford, conoscendo la sua passio-ne per la meccanica, di sviluppare lauto elettrica, come risposta egli si licenzi e fond la sua prima attivit autonoma. Ricordando quegli avvenimenti Ford af-ferma, ancora fermamente convinto nel 1923, il futuro non nellelettricit ma nel petrolio.13

    overlapping dreams of city | 13

    1998 1958 1899 1899Neiborghood Electric Vehicles La prima auto elettrica moderna Auto elettrica da 105,88 Kmh Ford sceglie le auto a petrolio

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    La Zenn una delle macchine pi piccole della categoria. Viene assemblata a Headquarters in Toronto, Ontario. E al 100% unautomobile elettrica, il