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n. 11 - MARZO 2013 INTERVIEWS: JONATHAN REA ROCK FASHION: LORENZO ZANETTI MOTO TRAVEL: VIETNAM 11

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Motorsport news: wsbk, wss, motogp, bsb and road races. Exclusive photos videos and interviews from the international circuits.

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INTERVIEWS:JONATHAN REA

ROCK FASHION:LORENZO ZANETTI

MOTO TRAVEL: VIETNAM

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aperto 24 ore su 24http:webstore.motology.it

A C I A S C U N O I L S U O

D I G I T A L E T E R R E S T R E C A N A L E 222

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11 EDIT

ODopo la partecipazione di Motology all’Eicma 2012 abbiamo concluso la nostra stagione con i botti, per riaprirla con un carico di novità che fanno presagire un 2013 altrettanto positivo.In primis vorrei dare il benvenuto a Fabio Di Palma, volto noto nel mondo della tv a due ruote e neo responsabile del progetto “Motolo-gy on the ruote”, altra importante novità per la stagione in arrivo.Il vostro pocket magazine è pron-to, infatti, allo sbarco in televisio-ne che avverrà su Nuvolari con una preview l’8 marzo, per poi prose-guire in altre 33 puntate da aprile fino a novembre con cadenza setti-manale fissata al venerdì e repliche a seguire.“Motology on the ruote” parlerà di Superbike grazie ai diritti che ab-biamo acquisito dalla Dorna, ma strizzerà l’occhio a tutto il mondo delle due ruote intese come filoso-fia di vita e passione a 360°.La nostra Daniela Benazzi sarà affiancata, in esterno, da un altro nuovo innesto: Gabriella Manna, che curerà con lei una rubrica al femminile, sempre dedicata alle moto.Il messaggio di Motology, “Anche se non ho la moto, sono un mo-

tociclista dentro” , si diffonde, a questo punto, a macchia d’olio e coinvolge sempre più quelle per-sone che si immedesimano nella filosofia del motociclista e che, dunque, seguono le competizioni in pista, viaggiano all’avventura, ascoltano buona musica, cono-scono la variegata offerta di moto in circolazione, sono socievoli e, nella maggior parte dei casi, han-no una buona predisposizione nel prendersi cura ed anche elaborare il proprio mezzo.Web, stampa e, da oggi, anche tv … amici Motologhi, non avete più scuse: stay with us and and live it up!

EDITORIALe

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54-61 MOTO TRAVEL SUDTIROL

18-19 SLASH

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Sommario

38-41 di che auto 6?

500L TREKKING

34-37 interviewjohnny rea

54-61 travelVIETNAM

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MILANGELESvIA CIro MENotttI, 22 - 20129 MILANo

EDItorE/PUBLISHErLEo ZoLEA

[email protected]

DIrEttorE rESPoNSABILE/EDItor LEo ZoLEA

CAPorEDAttorE/EDItor IN CHIEFDANIELA BENAZZI

[email protected]

IMPAGINAZIoNE, GrAFICA, PoSt-ProDUZIoNE

MILANGELES CrEAtIvE GroUP

[email protected]

rEDAZIoNE/EDItorIAL oFFICErEDAZIoNE CENtrALE

vIA ArCHIMEDE, 80 - 20129 MILANo. tEL. +39 02/45479776 FAx +39 02/70039958

www.MotoLoGy.It [email protected]

CoLLABorAtorI/ CoNtrIBUtorS ANDrEA DELLA FrANCESCA, FABIo DI PALMA,

vALErIA GHILArDI, GABrIELLA MANNA, MASSIMILIANo PErrELLA.

FotoGrAFIE/PHotoS ArCHIvIo NovENovESEI, LEo ZoLEA, MILANGELES.

StAMPA: GrAFICHE ortoLAN (MILANo)

ProPrIEtà LEttErArIA ED ArtIStICA rISErvAtA/CoPyrIGHt © MILANGELES

rEGIStrAZIoNE trIBUNALE DI MILANo N° 153DEL 23/03/2012

ISCrIZIoNE rEGIStro oPErAtorI DELLA CoMUNICAZIoNE N° 12177ISSN 1970-3066

CoNCESSIoNArIA ESCLUSIvA PUBBLICItà

MILANGELES - vIA CIro MENottI, 22 - 20129 MILANo.

tEL. +39 02/45479776 FAx +39 02/70039958

[email protected]

28-2

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Sommario

6-7 THINGS

42-45 most wantedducati diavel

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EDITORIALe

EDITORIALI

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EDITORIALe

EDITORIALI

Da Superbike TV a Motology on the RouteCorreva l’anno 2003, il Campio-nato Mondiale di Superbike era un affaire in casa Ducati, con il solo Gregorio Lavilla, in sella alla Suzuki del Team Alstare, a cercare timidamente di limitarne lo stra-potere.In occasione della produzione del DVD ”Superbike 2003” per Moto-sprint, respirando da vicino l’aria dei box, nasceva l’idea di una tra-smissione televisiva sul “dietro le quinte” del Mondiale delle deriva-te dalla serie. Superbike TV, nei 10 lunghi anni trascorsi sulle piste, si è guadagna-ta il favore di un gran numero di appassionati, grazie ai contenuti inediti proposti e all’impegno pro-fuso nell’ideazione e produzione degli stessi.Oggi il Mondiale delle derivate dalla serie è diventato il terreno di confronto preferito dalla gran-di case motociclistiche, con la presenza ufficiale di sei marchi in Superbike e addirittura nove con-siderando anche la Supersport. In dieci anni, tuttavia, si è radical-mente trasformato il mercato delle “due ruote” con una contrazione, in termini dimensionali, senza prece-denti ed il comparto delle sportive ridotto a fanalino di coda.

L’incontro con Leo Zolea, editore di Motology, ha rap-presentato per me l’occasione per andare oltre la Superbike e le moto sportive; un’idea già ac-carezzata negli ultimi anni, ma mai materializzatasi.Il progetto di una trasmissione televisiva che, prendendo spunto dalla filosofia del magazine carta-ceo, si occupi di viaggi, itinerari, motorsport, stile, tecnica e temi affini quali la moda e la musica, ha incontrato da subito il mio favore. Il Campionato Mondiale Superbi-ke rimarrà comunque una nostra prerogativa, grazie ai diritti acqui-siti dalla Dorna che ci consentiran-no di produrre approfondimenti sulle piste di tutto il mondo. Particolarmente interessante ed innovativo lo spazio, tutto femmi-nile, curato dalle nostre “motoci-cliste” Daniela Benazzi e Gabriella Manna. E così, dopo 10 anni di Su-perbike TV, mi ritrovo ad iniziare una nuova appassionante avven-tura: Motology on the Route. Un viaggio di 34 puntate su un’emit-tente dal grande fascino evocativo quale è Nuvolari, presente sia sul digitale terrestre (222) che sulla piattaforma SKY (144).

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Occhiali MOtOlOgy prOdOtti in italia cOn lenti apprOvate ce. MOrbidi e cOnfOr-tevOli sOnO adatti per essere indOssati

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spOnsOr del teaM bMw in super-bike, bOnaMici racing sOttOlinea la sua vOcaziOne per le cOrse prO-pOnendO al MercatO le sue priMe leve frenO e friziOne, entraMbe ri-baltabili e realizzate in ergal 70/75

THINGSIspirato ai caschi per gli elicot-teristi, il FGTR classic, proposto da Momo, è pensato per bikers appassionati di design e hi-tech. Disponibile in più colori e taglie ha visiera sferica antigraffio e pro-tettiva dai raggi UV e un interno foderato in tessuto antibatterico.

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DUSTY IRON P-zero Ducati

"La moto è stata acquistata a ottobre dello scorso anno con la precisa intenzione di realizzare una cafè racer.E' stata completamente smontata grazie al sapiente aiuto dei miei amici Riccardo e Alessandro, mentre Roberto si è occupato della messa a punto del motore”.

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DUSTY IRON P-zero DucatiLe special dei nostri lettori: Fabrizio Cappucci

TELAIOSono stati riverniciati telaio, serbatoio e i 2 carter motore. Inizialmente ho acquistato un codino ss750 originale che, però, non si adattava corretta-mente al telaio. Dopo varie vi-cissitudini ho deciso di affidare la realizzazione del codino ad un amico che si era offerto di allargarlo a misura del telaio, ma ha combinato un disastro, così ho optato per la sella lunga. Non ho abbandonato del tutto il progetto originale quindi non è escluso che, nei prossimi gior-ni, decida di applicare il codino che sto modificando personal-mente.

IMPIANTO ELETTRICOL'impianto elettrico era fino a qualche giorno fa quello ori-ginale ma stiamo lavorando al fine di spostarlo sotto la sella.Per quanto riguarda il faro ho utilizzato quello di un Mon-ster con delle staffe acquistate tramite internet. Stessa pro-venienza anche per cupolino e manopole, mentre il porta targa e il porta strumentazione (attualmente costituita dal solo contagiri) sono stati realizzati su misura.

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CICLISTICA E MOTORELe ruote provengono da una Sport Classic. Ho limato la pia-stra del freno posteriore per far entrare un 180 laddove è pre-visto un 160 ed ho cambiato i cuscinetti delle ruote perchè i mozzi originali sono più picco-li di quelli dello Sport Classic. Purtroppo, però, nonostante l'estetica gradevolissima, con questi cerchi la moto risulta molto pesante quindi sto "ra-cimolando" soldi per passare a dei Faba con le dimensioni da libretto e soprattutto tubeless.Lo scarico è quello che aveva il vecchio proprietario (prati-camente un tubo aperto!), ma anche questo sarà sostituito in tempi migliori.Per il resto il motore è esatta-mente quello originale con i suoi 65 mila km!

COMING SOONComplessivamente la moto è ancora ad uno stadio beta, ma conto di portarla a compimento in primavera. Intanto, però, è già possibile vederla girare per le vie di Roma con il suo incon-fondibile frastuono.Per ora questo è tutto. A presto”

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LA DESCRIZIONE COMPLETA DEL SERVIZIO LA TROVI SU

WWW.MOTOLOGY.IT

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SINDROME DA JET LAG?

LA MELATONINA AIUTABEAUTY

dotto dall’epifisi o ghiandola pi-neale, posta alla base del cervello, rilasciato prevalentemente nelle ore notturne secondo un ritmo circadiano: inizia verso sera, rag-giunge il culmine durante la not-te, scende al minimo la mattina e rimane molto bassa per tutto il giorno. In condizioni di oscurità, quando le cellule nervose della re-tina non vengono stimolate dalla luce, l’ipotalamo stimola l’epifisi a produrre melatonina. Gli integratori a base di melato-

nina sono, dunque, ben accetti per ristabilire i normali ritmi di sonno-veglia.Se si viaggia verso est è preferibi-le assumere compresse o gocce di melatonina prima di partire o, al limite, in aereo, a un’ora che cor-risponde alle 18 -19 del Paese di partenza. Se, invece, vi spostate verso ovest, assumete melatonina nel Paese di arrivo, al momento di andare a letto e per almeno quat-tro giorni. In ogni caso Keep calm and carry on ;)

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B

SINDROME DA JET LAG?

LA MELATONINA AIUTABEAUTYIn giro per il mondo a seguire i Campioni delle due ruote? Occhio al jet lag! BY VALERIA GHILARDI

Per la prima gara del Mondiale Superbike, addetti ai lavori, piloti e appassionati Europei hanno do-vuto fare i conti con la lunga tra-sferta in Australia e, dunque, con potenziali problemi di Jet lag. Potremmo definire la cosiddetta “Jet Lag Syndrome”, come una condizione di irritabilità ed affati-camento dovuta al cambio di fuso orario, soprattutto avvertita da chi viaggia spesso per lavoro ed è co-stretto a cambiare più paesi (e fusi orari) nell’arco di pochi giorni. Tali sintomi sono più marcati se si viaggia da ovest ad est: il ciclo circadiano, governato dalla ghian-dola pineale, viene, infatti, alterato dall’eccessiva esposizione alla luce e dalla mancanza di ore notturne.In ogni caso il fenomeno si mani-festa a prescindere dalla direzione del viaggio, ma chi va in Estremo Oriente tende a sperimentare di-sagi maggiori rispetto a chi si reca negli Stati Uniti o in Sud America perché, in genere, è più facile po-sticipare piuttosto che anticipare

l’ora alla quale ci si addormenta.Ma che cosa comporta in sostan-za il jet lag? Il primo fastidioso malessere è legato a problemi di sonno e veglia a cui fanno segui-to mancanza di concentrazione, inappetenza, disturbi gastrointe-stinali e cefalee. Per una più veloce adattabilità al paese raggiunto cercate di mante-nere l’organismo in un buon equi-librio evitando alcolici e caffè e be-vendo molta acqua. E’ preferibile consumare pasti leggeri per una più facile digestione e dedicarsi a momenti di relax come lunghe passeggiate o bagni caldi.Al rientro, per aiutare il cervello a ripristinare i normali ritmi, può essere utile puntare la sveglia la mattina presto, anche se ci si è ad-dormentati poco prima, ed espor-si a una luce forte.Oltre a queste piccole accortez-ze, un aiuto molto apprezzato dai nostri riders sempre in giro per il mondo, è la melatonina.La melatonina è un ormone pro-

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Nei prossimi numeri troverai in questo spazio le esclusive ricette e gli esclusivi locali dove potrai gustare i cocktail a base di iShot®

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Occhiali Christian DiorabitO Miu Miu Scarpe Fratelli rossetticaScO hello Kitty

"La scuola? E' stata dura, ma

grazie ai crediti sportivi io, oggi,

un diploma ce l'ho"!

t shirt Massimo rebecchi

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Quando un semplice aperitivo in moto prende pieghe pericolose …..!

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“Sono uno dei pochi piloti che non paga per correre, però devo anche lavorare ... io aiuto, part time, degli amici intipografia”

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16 1716 17a sX MaGlia PhiliPP Plein, a DX MaGlia JuCCaoCChiali MotoloGy

“Mio papà è molto im-portante per me; con lui passo davvero un sacco di tempo, li-tighiamo e discutiamo, ma resta il fatto che abbiamo la complicità che hanno due amici”

Maglia MaSSiMO rebecchi, jeanS ScOrpiOn bay, SneakerS luMberjack

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oCChiali MotoloGy

"Mia m

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almen

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sera va

do a letto

presto!"

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Bon Jovi : inno all’azione

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Nuovo album e nuovo tour per il trentennale della band americana che invita le persone ad agire By Daniela Benazzi

Centoventicinque milioni di dischi venduti, duemilasettecento concerti per un pubblico di ben oltre trentacinque milioni di per-sone: con un curriculum del genere c'è ben poco da presentare!La premessa ci è servita per ricordare che i Bon Jovi, band del New Jersey sulle scene da ormai 30 anni, torna con un nuovo disco e un nuovo tour che toccherà anche l'Italia.Ma voi ve li ricordate ai tempi di Runaway, primo fortunatissimo singolo della band o, nel 1986, in Livin' on a Prayer? Erano i tempi dei capelloni, dei jeans a vita alta, dei giubbini in pelle con le frange e degli stivaletti con il tacco.Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e, come ammette lo stesso Jon in conferenza stampa a Milano per la presentazione del nuovo album: "In 30 anni di carriera siamo sicuramente cambiati e, di certo, quello che facevamo a 20 anni non è replicabile adesso che ne abbiamo 50"

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Bon Jovi : inno all’azione

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In effetti, ti fa un pò strano ve-derlo oggi con il capello corto, la giacchetta scamosciata e i modi pacati e tranquilli ben lungi dal ricordo che avevo di lui in un concerto milanese di qualche anno fa mentre si ar-rampicava con destrezza sulle americane del palco cantando "You give a love a bad name".Il Jon Bon Jovi che ci parla del nuovo album, “What about now”, in uscita il prossimo 26 marzo, è un uomo più consape-vole, maturo e impegnato nel sociale. Differenze che si scor-gono a partire dai testi delle nuove canzoni, non più impron-tati sull'amore e le sofferenze ad esso collegate, quanto, in-vece, sulle difficoltà oggettive che l'America e i suoi cittadini stanno attraversando. Temi che Jon aveva già affrontato nel recente passato quando, con il pezzo Dry County, can-tava, per esempio, del declino dell'industria petrolifera statu-nitense e degli effetti su coloro che ci lavorano.''Cantiamo la nuova coscienza sociale americana" dice oggi Jon che, nel primo singolo estratto

dal nuovo album Because we can, fa un richiamo evidente al "Yes we can", famoso motto usato da Obama nella sua cam-pagna presidenziale .Il singolo “Because we can” è un chiaro esempio, una sorta di appello ad agire per costruire un futuro migliore collaborando e impegnandosi tutti insieme. “È un richiamo all’azione”, spiega Jon che ci racconta di persone deluse e sfiduciate. "La verità - prosegue l'artista in conferenza stampa - è che nessun Governo può farcela da solo in questa situazione, ha bisogno, inve-ce, dell'aiuto di noi privati. Al di là della sfiducia che prova-no in tanti, credo che, invece, si debba agire. ‘Perché dovrei farlo?’, mi chiedono, ‘Perché possiamo farlo!"

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TRACK LIST

WHAT ABOUT NOW

1. Because We Can

2. I'm With You

3. What About Now

4. Pictures Of You

5. Amen

6. That's What The

Water Made Me

7. What's Left Of Me

8. Army Of One

9. Thick As Thieves

10. Beautiful World

11. Room At The End Of

The World

12. The Fighter

13. These Two Hands

14. Old Habits Die Hard

15. Every Road Leads

Home To You

16. Not Running Anymore

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Jon parla di ottimismo, "sem-pre presente nelle nostre can-zoni", e di energia positiva che arriverà anche dal tour in giro per il mondo che lui e la band si apprestano a realizzare.Gli si illuminano gli occhi quan-do parla della cover del disco realizzata in collaborazione con l'artista cinese Liu Bolin, dell'app dedicata al gruppo, così come del fantasmagorico palco che ospiterà i concerti del tour mondiale."Il palco assomiglierà al muso di una Buick - ha detto Jon - con la nostra postazione circondata da una griglia che rappresente-rà il radiatore e il fronte palco a forma di paraurti gigante con i fanali che sveleranno il note-vole impianto audio."Agenda alla mano il concerto italiano dei Bon Jovi è fissa-to per il 29 giugno allo stadio Meazza di Milano, esattamente un giorno prima del Round SBK di Imola (nulla ancora certo vi-sto che il calendario è provvi-sorio)…. che dite, si può fare? Yes, we can! ;)

BON JOVI

What about now, tourdove: Milano, Stadio San Siroquando: sabato 26/06/2013 h. 20.30info e biglietti: www.ticketone.it

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La gara di apertura di un Mondiale rappresenta il momento cruciale per tutti: piloti, team, moto, organizzazione. Il lavoro svolto nel corso dell’inverno viene messo sotto la lente d’ingrandimento, spesso im-pietosa, del weekend di gara. Chi si è nascosto esce allo scoperto e chi ha nascosto le pecche non può più bluffare.

I test ufficiali svoltisi il lunedì e martedì precedenti la gara, ve-dono un’inattesa protagonista: la Panigale di Carlos Checa. Seppur viziato dall’utilizzo di una gom-ma morbida (SC0), non inserita nella scelta ufficiale Pirelli, il ri-scontro cronometrico di Checa lascia tutti a bocca aperta. All’occhio esperto non sfugge in-vece la regolarità ed il buon passo gara di Marco Melandri e la scelta strategica delle Aprilia ufficiali di nascondersi. L’unica moto di No-ale a “raccontarla giusta” è quella in dotazione a Michel Fabrizio, veloce ed efficace in entrambi i giorni di test.La vera preoccupazione è la te-nuta delle gomme nella nuova versione da 17 pollici, visto che nel corso del primo giorno, con una temperatura dell’asfalto salita a oltre 50 gradi, nessuna

phillip island: provincia di noale

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delle coperture garantiva l’intero svolgimento della gara. D’altronde, il nuovo asfalto ha peggiorato le condizioni di consumo ed usura, da sempre difficili per le gomme, del tracciato di Phillip Island.L’altra preoccupazione proviene dal bollettino dell’infermeria, con le non perfette condizioni di Badovi-ni, Camier, Sykes e Neukirchner. Nel corso della prima sessione di libere del venerdì decido di anda-re in pista ad osservare da vicino il comportamento delle diverse moto. Scelgo la Siberia come punto privi-legiato della mia osservazione. Ba-dovini appare subito molto contrat-to, segno che la contusione epatica procura ancora il suo bel fastidio.Impressionante invece l’Aprilia di Michel Fabrizio, nonostante una traiettoria leggermente più aperta in uscita rispetto agli altri. Dopo 25 minuti Badovini scivola nel cur-vone che conduce sul rettilineo e solo la mattina seguente si scoprirà una frattura dell'astragalo del piede destro che lo eliminerà dai giochi. Neanche un minuto dopo transita Carlos Checa alla Siberia, il tempo

phillip island: provincia di noale

di uno scatto fotografico e vederlo mettersi la Panigale per cappello con un high-side spettacolare a causa di un problema elettronico.Nonostante le contusioni rimediate, Checa è il vero protagonista della Superpole del sabato. Rischia tan-to nel voler risparmiare entrambe le gomme da qualifica per l’ultimo turno, ma l’azzardo paga e fa segna-re il nuovo record della pista. Ma Marco Melandri e le Aprilia di Laverty, Guintoli e Fabrizio hanno i migliori riscontri sul passo gara, poco più indietro Sykes e lo stesso Checa. Sabato sera, da Pino’s, incon-tro Aligi Deganello, capotecnico di Guintoli (e del compianto Simon-celli). E’ sorridente e rilassato come non mai. Mi racconta di quanto “Silvano” abbia lavorato bene nel weekend e di quanto sia fiducioso per la domenica di gare. Aligi non è persona da spendere parole di trop-po, quell’ottimismo doveva avere la sua ragione. La domenica in gara 1 arrivano tut-te le risposte e per poco non riesce anche il colpaccio della doppietta in gara 2.

BY FABIO DI PALMA

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sera, con l’ausilio del delfino Gadda e degli infaticabili tecnici Bonassoli, Veron e Marinoni.Un felice e per nulla sorridente Michel Fabrizio si presenta a parc fermé dopo gara 1. Mantiene la concentrazione per tutto il we-ekend e i risultati arrivano: terzo in Superpole, terzo in gara 1, quarto in gara 2 e terzo in classifica generale. Il romano sa di avere a disposizione una buona moto e non vuole getta-re al vento l’occasione di tornare nel giro che conta: il Campionato è solo all’inizio e non è certo il momento di sorridere.Il vice campione del Mondo, Tom Sykes, pur con una frattura del radio del braccio sinistro, non si risparmia né in prova, né in gara.

Guintoli e Laverty si sono divido-no equamente la posta, ma in gara 1 viene a mancare l’unico pilota in grado di impensierire i due “uffi-ciali” di Noale, Marco Melandri, eliminato da un errore di valuta-zione dell’amico Checa. Dopo il micidiale impatto corro in clinica mobile, dove nel frattempo è ar-rivato Melandri. Marco, assistito dalla dottoressa Sangiorgi, ha una borsa di ghiaccio sulla martoriata spalla destra ed è furioso con i soc-corsi per il trattamento riservato a Checa. Per Melandri questa è la stagione più importante: non ha a disposizione la moto migliore del lotto, ma può contare su una crew affiatata ed altamente professionale, diretta dal maestro Silvano Galbu-

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Colleziona due quinti posti utili a non perdere troppo terreno in clas-sifica dal duo di testa.Johnny Rea si ritrova finalmen-te un compagno di squadra forte. La pressione esercitata da Leon Haslam si fa sentire, ma la CBR si conferma non all’altezza della mi-gliore concorrenza. La quinta sta-gione di Rea con la Honda rischia di trasformarsi nell’ultima del loro sodalizio. Il team olandese non ha saputo fornire al pilota britannico delle reali opportunità di crescita, lasciando inespresso gran parte del potenziale di un talento così cristal-lino. Peccato.Sprazzi di luce alla fine del tunnel per la Suzuki, forte in prova con Camier e concreta in gara con il

giovane Cluzel.Da rivedere Davide Giugliano con l’Aprilia del Team Althea. Il giovane romano si conferma un gran talento, ma a Phillip Island soffre la concorrenza dell’altra Aprilia cliente, quella del conterra-neo Michel Fabrizio. In pista non mancano le scintille fra i due, ma è l’esperienza di Michel a prevalere, almeno in questo primo round.A Phillip Island si rivede anche Max Biaggi, questa volta in veste di commentatore tecnico, al fian-co dell’ormai leggendario Guido Meda. Sembra proprio che ci sappia fare anche in questo nuovo ruolo, ma non avevamo dubbi. Così come non avevamo dubbi sulla qualità della copertura Mediaset.

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Secondo, attesissimo, Round della stagione 2013 è quello in programma al Motorland di Aragon, circuito che, quest’anno, segna la terza presenza consecutiva nel calendario Superbike.Tracciato spesso utilizzato sia dai Team SBK che da quelli MotoGp per i test, il Motorland di Aragon è molto apprezzato dai piloti perché consente loro di fare la differenza al di là del mezzo impiegato.La pista si trova vicino alla cittadina di Alcaniz, nel nord della Spagna, a poche ore d’auto da Barcellona. Il tracciato è stato progettato da Hermann Tillke ed è ben conosciuto per essere un circuito con spettacolari dislivelli e curve scorrevoli e veloci.

ROUND 2: ARAGON

12-13-14 aprile 2013

EVENT SCHEDULEVenerdì 12/04/20134

FREE PRACTICE 11:45 45’

QUALIFYING PRACTICE 15:30 45’

Sabato 13/04/20134 QUALIFYING PRACTICE

09:45 45’ FREE PRACTICE

12:30 45’ SUPERPOLE 1

15:00 14’ SUPERPOLE 2

15:21 12’ SUPERPOLE 3

15:40 10’

Domenica 14/04/20134 WARM UP

09:20 15’ RACE 1

12:00 RACE 2

15:30

cooming soon:

HOTELS

Hotel Calpe Ctra Zaragoza Alcañiz

(a 3 Km. dal MotorLand)www.hotelesgargallo.com

Parador de Alcañiz Castillo Calatravos - Alcañiz

(a 6 Km. dal MotorLand)www.parador.es

Hotel Guadalope Plaza España, 8 - Alcañiz (a 6 Km. dal MotorLand)www.hotelguadalope.es

Hotel Senante Cra. Zaragoza 13 - Alcañiz (a 6 Km. dal MotorLand)www.hotelsenante.com

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ROUND 2: ARAGON

12-13-14 aprile 2013

COME ARRIVARE

Il circuito si trova a 90km a sud est di Saragozza, 150km a ovest

di Tarragona e 247km a sud ovest di Barcellona. Gli aeroporti più vicini sono: Zaragoza Airport (120 km), Lleida Airport (120 km)

e Reus Airport (132 km).

Dall’aeroporto di Saragozza:Esci dall’aeroporto ed entra

nella N-125/Ctra. Prendi l’uscita per la E-90/A-2, direzione Z-40/Barcelona/A-68/AP-68/N-122.

Continua sulla E-90/A-2 ed esci sulla A-2.Prendi l’usci-ta 23 per ARA-A1/A/A-222/Belchite/N-232/Castellón e

continua in questa direzione. Prosegui sulla N-232 fino al km

141 e poi gira a destra.Dall’aeroporto di Reus:

Prendi l’uscita Tarragona/AP-7 e arriva alla C-14. Prendi l’uscita T-11 per Falset/Alcañiz/C-14/Sa-lou. Continua sulla N-420. Dopo 107km, gira a destra sulla N-232

e poi prendi la prima a destra sulla N-211/N232/Variante de Alcañiz. Infine segui la N-232

fino al km141 e poi gira a destra.Coordinate GPS del Circuito:12°41’14.94”E, 0°12’21.73”W

INFO CIRCUITO

MOTORLAND ARAGONVia La Ciudad del Motor de Aragón

Ctra TE-V-7033, km 1Apdo de Correos 174

44600 Alcañiz, Teruel (Spain)www.motorlandaragon.com

General Info:

[email protected]

NOME: MOTORLAND ARAGON

LUNGHEZZA DEL CIRCUITO: 5.345 mt

CURVE A DESTRA: 8

CURVE A SINISTRA: 10

POLE POSITION: Destra

RETTILINEO DEL TRAGUARDO: 630mt

WINNER 2012 GARA 1: MAX BIAGGI

WINNER 2012 GARA 2: MARCO MELANDRI

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johnny rea: intervista esclusivaIl bello delle trasferte intercontinentali, e il bello soprattutto di Phillip Island, è che a una certa ora si smette di lavorare in pista, si va a fare una passeggiata e, come in questo caso, passeggiando vicino al molo, incontriamo i coniugi Rea: Johnny, il famoso pilota che tutti noi conosciamo, e la sua compagna Tatia.

BY FABIO DI PALMA

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johnny rea: intervista esclusiva

BY FABIO DI PALMA

F: Faccio presente che ho detto Jo-hnny, non 'Cionni'.T: Ma a lui piace 'Cionni'!F: Davvero? Perchè?J: Sulla mia pagina twitter molti fan italiani mi chiamano 'Cionni', e a me va bene, lo trovo simpatico. Forse in Italia userò il nome 'Cionni' sulla mia tuta o sul casco. Vedremo...F: Quest'anno il tuo team è un po' più italiano...

J: Si, abbiamo uno sponsor italiano come partner, le Pata Chips, molto bello ma non per la mia linea. A gen-naio sono andato alla fabbrica Pata a Verona e i ragazzi con me sono sta-ti fantastici, e ho cercato di lavorare anche un po' con loro. F: Ti piace il cibo italiano?J: Per me il cibo italiano è così sem-plice, non intendo facile da fare, ma semplice, buoni ingredienti e non è

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complicato da trovare anche in In-ghilterra. Mi piace cercare ristoranti italiani anche quando vado in giro per il mondo, in America, in Austra-lia, ma non è la stessa cosa. Quando vado in Italia, la pasta, la pizza, i succhi, sono tutti prodotti freschi. Mi piace andare alle gare di Monza e Misano soprattutto per la pizza e le cene di pesce.F: Ti piace anche il vino italiano?J: Al vino italiano preferisco quello australiano, ma mi piace il vino ros-so italiano, specialmente il Chianti. I nostri amici Pitt abitano a Lucca in Toscana e mi danno del vino buono, ma ad essere onesto, durante la sta-gione non bevo molto, magari la do-menica sera, uno o due bicchieri di vino, anche se posso iniziare a berlo seriamente da novembre in poi.F: Siete già stati in Italia per le va-canze oltre che per i gran premi?T: Si, siamo stati spesso in Italia. La amiamo in modo particolare.F: Quale parte dell'Italia?J: Specialmente la Toscana. L'anno scorso ci siamo stati 2 settimane per il matrimonio del nostro amico An-drew Pitt. Sicuramente compreremo presto una casa forse proprio in Toscana, ma prima sto imparando l'italiano che trovo sia una lingua particolarmente difficile. Mi piacerebbe fare una conferenza stampa in un buon italiano.Abbiamo provato a vedere a che li-vello è arrivato col suo italiano, ma Johnny si vergognava un pochino.

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500L TREKKING: la multispazio di casa Fiat

Appena presentata al Salone di Ginevra, la Fiat 500L trekking è la sorella sportiva dell’auto media più ven-duta in Italia.

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500L TREKKING: la multispazio di casa Fiat

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Anteprima Mondiale all'appena concluso Salone di Ginevra, la nuovissima Fiat 500 L Trekking si presenta come l'auto destinata agli amanti dello sport e delle attività all'aria aperta.Lanciata nella versione off-road con trazione anteriore intelligente grazie alla tecnologia "Traction+", la nuo-va 500L Trekking non rinuncia cer-to alle doti di spazio e funzionalità proprie della 'City Lounge' Fiat che sa contenere tutti insieme i piccoli piaceri e le grandi emozioni della vita: i bambini, gli amici, i viaggi, la musica e la web community.

Design: off road con assetto rial-zato Lo stile della 500L Trekking è quello da off road con assetto rialzato per affrontare meglio percorsi sconnes-si, paraurti con scudo di protezione, cerchi in lega da 17'' con pneumati-ci M+S 'snowflake' che garantisco-no aderenza e tenuta anche in con-dizioni non ottimali, più dettagli da design come i codolini bruniti con effetto "stone" , le maniglie satinate e le modanature laterali in acciaio spazzolato.All'interno sedili e rivestimenti sono realizzati con un nuovo tes-suto tecnico con inserti "ecopelle" che il cliente potrà scegliere in due diverse tonalità. Per la carrozzeria le colorazioni proproste sono, in-vece, 6.

Sistema Traction+Peculiarità della nuova versione Trekking di Fiat 500L è l'adozione del "Traction+", l'innovativo siste-ma di controllo della trazione che sfrutta il sistema ESC per simulare, con risparmio di peso, il comporta-mento di un differenziale autobloc-cante. Il sistema si attiva con un ap-posito tasto posto sulla plancia e il suo funzionamento è possibile fino alla velocità di 30 km/h.

MotorizzazioniLa nuova Fiat 500L Trekking è di-sponibile, a seconda dei mercati, con le motorizzazioni: 1.4 16v da 95 CV, 0.9 TwinAir Turbo da 105 CV e i turbodiesel 1.6 Multijet II da 105 CV e 1.3 Multijet II da 85 CV (an-che con cambio Dualogic). Il pri-ma di questi in particolare, appare come la combinazione migliore per assicurare il giusto compromesso fra divertimento autonomia e bassi costi di gestioni a fronte di consu-mi ed emissioni ridotti: 4,5 litri/100 km e 117 g/km di CO2.

DotazioniRicchissima la dotazione di serie così come gli opzionale a richiestaTra questi ricordiamo: l'Hi-Fi Audio System Beats da 520 watt, il kit La-vazza 500 Espresso Experience per prepararsi ottimi caffè direttamente nell'abitacolo, e il sistema “City Bra-ke Control”. Un dispositivo di sicu-rezza attiva che riconosce, a velocità

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inferiori a 30 km/h, la presenza di ostacoli posti di fronte alla vettura e frena automaticamente nel caso in cui il guidatore non intervenga direttamente, per evitare la collisio-ne. A seconda di alcuni parametri come dinamica del veicolo, angolo di sterzo, posizione e pressione sul pedale dell'acceleratore, può evitare completamente l'urto ("Collision Avoidance") o ridurne le conse-guenze ("Collision Mitigation").

Commercializzata in tutta Europa a partire dal prossimo giugno, chissà che la nuova 500L Trekking, non contribuisca ulteriormente a con-solidare le ottime performance del-la City Lounge Fiat. Quest'ultima si conferma, infatti, come la vettura media più venduta in Italia e la se-conda nella classifica dei 'diesel'.

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DUCATI DIAVEL: CATTIVA COME IL DIAVOLO!

Dobbiamo ammetterlo, un pò di coraggio c'è voluto, ma a volte seguire l'istinto di pancia ti porta a fare la cosa giusta. E così, incalzati dal principio di base del: "“che cosa succedereb-be se…?", i progettisti Ducati hanno cominciato a tracciare linee nate dalla loro ispirazione, che hanno preso forma in una moto più ribassata e allungata: il Diavel.Ed è proprio dalle fasi iniziali del progetto che è nato il nome della moto. Un giorno, infatti, il prototipo ormai completato venne mostrato per la prima volta ad un gruppo di ingegneri e tecnici Ducati. Qualcuno, am-mirando le linee del retrotreno, esclamò in dialetto bolognese: “Ignurànt comm’ al diavel!” che significa: “Cattiva come il dia-volo!” Un nome che, per noi di Moto-

logy, sembra un invito a nozze! Proviamola, dunque.Fra le colorazioni disponibili per il 2013, scegliamo la versio-ne "Carbon" che incarna la vera natura del concept Diavel, con il classico rosso lucido su trama matte carbon, telaio rosso e cerchi neri lavorati al tornio e alla fresa per svelare l’alluminio naturale sottostante.Cover del serbatoio, coprisella monoposto e parafango ante-riore sono in fibra di carbonio per ridurre il peso e sottolineare il DNA racing di questa Duca-

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DUCATI DIAVEL: CATTIVA COME IL DIAVOLO!

ti, mentre gli steli della forcella Marzocchi sono dotati di rive-stimento antiattrito DLC, dal caratteristico colore nero per associare alle prestazioni un ef-fetto estetico di sicuro impatto.Parlando di prestazioni andia-mo al cuore del Diavel, ovvero al propulsore Ducati Testastret-ta 11°, che sfrutta la straordi-naria potenza del motore 1198 Superbike.Effettivamente con i suoi 162CV e un’impressionante coppia da 13 kgm (127,5 NM) a 8.000 giri, il Testastretta 11° Diavel

è un capolavoro di ingegneria Ducati in grado di offrire pure prestazioni Desmodromiche. Cotanta potenza è tenuta a bada da una serie di congegni elet-tronici che, i puristi potranno, naturalmente, escludere.Grazie al Ride-by-Wire (RbW) o sistema di controllo elettroni-co della potenza, il Diavel mette a disposizione tre diverse map-pature per regolare l'erogazione di potenza: 162CV con un’ero-gazione sportiva, 162CV con erogazione progressiva adatta per il turismo e 100CV con ero-

I progettisti volevano una moto muscolosa, fisica, pronta allo scatto e sicura: dal loro ingegno è nata Ducati Diavel.

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gazione progressiva per l'uso in città.Per quanto riguarda il telaio siamo in pieno Ducati style con il classico traliccio dai tubi di grosso diametro e ridotto spes-sore con due piastre laterali fuse in alluminio che s’inseriscono nel telaietto portante posterio-re in tecnopolimero. Il lungo forcellone monobraccio è in fusione d’alluminio e garantisce un’ottima controllabilità del re-trotreno.L'aderenza all'asfalto è garanti-ta dalla forcella Marzocchi da 50mm con foderi anodizzati neri, completamente regolabi-le nel freno idraulico in com-pressione ed estensione e nel precarico molla. Sul posteriore è presente, invece, un mono-ammortizzatore Sachs com-pletamente regolabile e con re-golazione remota del precarico molla in posizione bassa e oriz-zontale sotto il telaio, azionato dal forcellone con un cinemati-smo progressivo. Un discorso a parte meritano gli pneumatici realizzati in esclusi-va per Ducati da Pirelli: mentre sul cerchio anteriore è montato uno pneumatico tra-dizionale da 120/70x17 con

battistrada ridisegnato per massimizzare le prestazioni sul bagnato, il posteriore da 240/45x17 ha una misura che non esisteva prima sul mercato e prestazioni che lo fanno avvi-cinare ai pneumatici da Moto-GP. Degno di nota l'impianto frenante made by Brembo con con pinze monoblocco incre-dibilmente potenti, azionate da una pompa freno radiale dotata di serbatoietto integrato in allu-mino. Doppio disco da 320 mm con pinze monoblocco davanti, disco da 265 con pinza a doppio pistoncino al retrotreno e un sistema ABS Bosch-Brembo-Ducati che sfrutta la centralina di ultimissima generazione 9M, per un controllo delle presta-zioni davvero notevole.

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LA PROVA

A scanso di equivoci vi diciamo subito che, per noi, il Diavel è: la Diavel!Effettivamente quando te la ri-trovi vicino fa veramente paura: aggressiva, imponente, musco-losa. Di contro, hai una seduta davvero comoda grazie alla sella bassa al lungo serbatoio, al manubrio largo e alle peda-ne ben posizionate. Una volta in sella la sensazione è quella di star seduto su una custom, ma basta azionare il pulsante "key-on" per avviare il motore ed es-sere inondati dal classico suono del bicilindrico Ducati.Suono che si amplifica via via che si sgasa e che, vista la rispo-sta pronta nelle accelerazioni, ti istiga ad "aprire" ancora di più.Ci è bastato davvero poco per mandare in soffitta i pregiudizi: la Diavel, non è una custom e non è nemmeno una cruiser; non è lenta nelle manovre e non è per nulla pesante! Una sorpre-sa, insomma. Di certo è un con-cetto di moto completamente nuovo e difficilmente inseribile in una delle classiche categorie. A nostro avviso la Diavel si gui-da come una naked: accelera-

zione impressionante, frenata decisa, cambi di direzione che seguono il tuo volere e, non ul-timo, angolo di piega come mai avresti pensato!Cattivo e rapido nella modalità Sport, il testastretta non delude, così come non deludono le pre-stazioni di questa moto che ose-remmo definire: coraggiosa.Ci piace!

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MOTO DAYS: A ROMA

L’EMOZIONE A DUE RUOTE

Saltata la tappa indiana del Mon-diale SBK, prevista inizialmente a marzo e poi spostata a novembre, il popolo delle due ruote si ritro-verà al gran completo a Roma per il tradizionale appuntamento con i Motodays.La quinta edizione del Salone de-dicato a moto e scooter andrà in scena presso il polo fieristico della Capitale dal 7 al 10 marzo.Tanti gli eventi attesi per l'edizione 2013 che vedrà la partecipazione di tutte le principali case costruttrici con un focus particolare su quei segmenti che sono in forte crescita, per lo meno dal punto di vista delle vendite, come maxi enduro turisti-che e café racer.Confermato per il secondo anno "Il Villaggio dell'alternativa", l'area de-dicata ai mezzi ecologici, dove ci sa-ranno stand dei produttori di mez-zi, di parti di ricambio e accessori legati al mondo GREEN oltre ad un

vero e proprio percorso interno at-traverso il quale i più curiosi avran-no l’occasione di provare due ruote e quattro ruote a batteria.Per i viaggiatori a due ruote sarà interessante visitare l'area “Days on the Road” , mentre gli amanti del tuning non mancheranno di fare un salto nello spazio “Kromature” dove troveranno in bella mostra chope, custom e le sempre ammira-te caffè racer, ovvero moto classiche rivisitate dall’estro dei preparatori più originali.Altra grande iniziativa di succes-so, riproposta nella 5° edizione di Motodays, è quella delle prove dei mezzi, utile ai motociclisti più esperti per sciogliere gli ultimi dub-bi sull’acquisto della moto ideale, o ai neofiti per avvicinarsi al fantasti-co mondo delle due ruote.Innumerevoli, poi, gli spettacoli che si terranno nelle aree esterne alla fiera con stunt e freestylers im-

In scena a Roma la quinta edizione del Salone Moto e Scooter più importante del Centro-Sud Italia, con eventi ed appuntamenti da non perdere.

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MOTO DAYS: A ROMA

L’EMOZIONE A DUE RUOTEQUANDO: dal 7 al 10 marzo 2013DOVE: Fiera di Roma Via Portuense 1645 / 1647 - RomaBIGLIETTO:16 euro con possibilità di visitare sia Motodays che Bici&RomaExpo.INFO: www.motodays.it

pegnati in evoluzioni pazzesche per la gioia del pubblico.Vista la non concomitanza con gare all'estero, saranno sicuramente presenti tanti campioni della velo-cità fra i quali, vi diamo per certo, Michel Fabrizio, appena reduce dal terzo posto sul gradino del podio di Phillip Island, gara inaugurale della stagione SBK 2013.In concomitanza con Motodays tor-nerà, infine, Bici@RomaExpo spa-zio dedicato agli appassionati del pedale che potranno toccare con mano e acquistare mountain bike, bici da corsa, a pedalata assistita, da città e dai richiami vintage, senza dimenticare gli accessori e l’abbi-gliamento dedicato.

COME ARRIVARE IN FIERA

Un nuovo servizio per raggiungere velocemente Roma, partendo da Venezia, Padova, Milano, Firenze e Bologna è Italo, il treno di ulti-missima generazione, progettato dal leader mondiale Alstom, per rispondere alla necessità di viag-giare ad Alta Velocità in modo com-fortevole e sicuro.Su Italo non si parla di classi, ma di ambienti che, in soluzioni più luminose e comode dell'usuale, offrono sedili in pelle Frau, schie-nali e braccioli reclinabili, prese elettriche individuali e luci di let-tura. Ottimo il sistema wi-fi gratu-ito in tutti gli ambienti di viaggio e niente spazio alla noia grazie a Italolive, la TV in diretta gratuita o la carrozza Cinema con i film che accompagnano durante il viaggio.Per prenotazioni e info: www.italotreno.it

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La Superbike manca da Kyalami da tre stagioni, ma il Suda-frica difficilmente di dimentica.

Correva l’anno 2010 e, mentre l’aeroporto di Città del Capo era già affollato in vista dei Mondiali di calcio, la Superbike si ritrovava in quel di Kyalami per l’ultimo degli appuntamenti fissati in Sudafrica.Terra a lungo isolata dal resto del mondo per questioni di apartheid e conseguenti guerre civili, il Sudafrica di oggi è, invece, un paese pacifico, affrancato dal suo passato e consapevole del suo potenzia-

Sud Africa.... terra di contrasti

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le turistico. Al di là della pista sconnessa e di qualche problematica legata al circuito di Kyalami, ricordiamo con immenso piacere le bellez-ze ed i contrasti naturali offerti da questo splendido paese. Qui si possono ammirare gli infiniti altopiani della regione del Mpu-malanga e le splendide spiag-ge sulle quali si infrangono le corroboranti onde dell’oceano;

Sud Africa.... terra di contrasti

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capitale economica del Paese con 6 milioni di abitanti e se-conda metropoli africana dopo Lagos (Nigeria). Jo'Burg, così come viene chiamata dai loca-li, è una città viva, in continuo fermento, ricca di negozi, ban-carelle, musei e caratterizzata da un’animata vita notturna. La sera si possono incontrare i suoi esuberanti cittadini men-tre sorseggiano una black label, la birra locale, in uno dei locali all’aperto o mentre ballano le danze tipiche degli Zulù cre-ando musica con il movimento delle mani.Johannesburg rappresenta l’em-blema della lotta all’apartheid e risente ancora oggi del suo violento passato e dei suoi du-rissimi trascorsi politici. E’ pro-prio qui, infatti, che il divario

oppure ci si può perdere tra le dune sconfinate del deserto del Kalahari e sorseggiare un otti-mo vino nelle verdissime col-line delle Winelands; o ancora si possono osservare i grandi felini della savana nel parco Kruger e fare il bagno con i pin-guini nelle acque di Boulder.Dalle montagne al mare, dal de-serto ai prati vigorosi, dai leoni ai pinguini, il Sudafrica offre questo e molto altro ancora.La città più vicina al circuito è la maestosa Johannesburg,

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neri-bianchi e poveri-ricchi è ancora presente e il 91% dei di-soccupati è formato da persone di colore. A sud di Johannesburg si trova Soweto, epicentro della lotta contro la discriminazione. In questo sobborgo, dove è pos-sibile visitare anche la casa na-tale di Nelson Mandela, oggi vivono 2 milioni di abitanti e il 90% della popolazione di colo-re appartiene alle etnie Zulù e Xhosa. Come dicevamo in apertura, basta spostarsi lungo l’estensio-ne del Sudafrica per scoprire nuovi paesaggi. Vi suggeriamo, pertanto, di proseguire lungo la costa sud del Paese per raggiun-gere Durban, centro marittimo conosciuto come “la città più divertente della costa”. Popola-ta da 4 milioni di abitanti, è un vero mosaico di etnie e culture: da quelle europee a quelle zulù, da quelle boere a quelle asiati-che. E’ proprio la cultura asiati-ca, e in particolar modo quella indiana, a rendere questa città ancor più affascinate. I colori caldi degli abiti delle donne e i profumi delle spezie misti ad incenso, sono un ottimo bi-glietto da visita per tutti i turisti

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po a disposizione per girare in lungo e in largo, vi basti sapere che alle spalle di Cape Town, si produce il vino migliore del Su-dafrica: Merlot, Chenin Blanc, Chardonnay e Pinotage.Meerlust, Kanonkop, Hamil-ton Russell, Klein Constantia, Groot Constantia e Morgenster, sono i nomi delle cantine da te-ner da conto per gli acquisti del pregiato vino sudafricano.Anche se le corse motociclisti-che hanno abbandonato questo territorio, un viaggio in questa “nazione arcobaleno”, così come è stato definito il Sudafrica, non si dimentica.

che ogni anno affollano le sue spiagge. La vita di Durban ruo-ta attorno allo splendido arenile e al lungomare, dove sorgono i grandi alberghi internaziona-li, i ristoranti, i negozi, i centri commerciali, le bancarelle. Il litorale e le calde acque dell’oce-ano indiano sono il punto di forza della città. Durban, infat-ti, è la meta ideale per i surfisti o per quanti si vogliano cimenta-re nell’osservazione subacquea della fauna marina, composta da squali, balene, delfini e da mille specie di piccoli pesci co-lorati.Meriterebbero una visita anche le tenute del Winelands, terri-tori dai quali l’Africa del safari sembra davvero lontanissima per lasciare il posto ad un gro-viglio geometrico di filari di vite, orti e frutteti.Siamo un po’ lontani dal punto di partenza, Johannesburg, ma, nel caso non abbiate molto tem-

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By Massimo Perrella

PARTENZA ITALIA, DESTINAZIONE IL MONDO! DIARIO DI UN VIAGGIO, RIGOROSAMENTE A DUE RUO-TE, RACCONTATO IN ESCLUSIVA PER VOI.

Biker travel: vietnam

31 gennaio 2012La sveglia suona presto (come sem-pre), ma il corpo reagisce con calma e nessuna voglia di mettersi in mar-cia prima delle 10:00. Eppure sono in viaggio da sei mesi e dovrei sa-perlo che va sempre a finire così... Il meteo non aiuta: mi sveglio con un cielo completamente coperto, aria bella fresca ed un vento crescente. Carico la moto e mi metto in mar-cia verso la statale 8, ruota anteriore verso est e verso il Vietnam. L'aria diventa sempre più fredda, il cielo peggiora chilometro dopo chilome-tro e... arriva l'immancabile pioggia; mi tocca fermarmi e mettere le co-perte impermeabili alle varie borse, nonché denudarmi lungo la strada per mettere gli inserti antipioggia a giacca e pantalone. La strada mi fa salire molto di quota e, dopo un mese di bel tempo e di caldo inten-so, per la prima volta percepisco il freddo (da quando ho lasciato il Nepal). A mano a mano che mi inerpico per la montagna, la sensa-zione che ne scaturisce è quella di esser finito dentro una nuvola! Visi-

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Biker travel: vietnam

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bilità che si riduce sino ad massimo di venticinque metri, pioggerellina costante, temperatura in calo e... umidità pazzesca! Raggiungo in confine a passo di lumaca: la stra-da è viscida e piena d curve, ma per fortuna non c'è traffico. Il visto ce l'ho (fatto a Bangkok), l'incognita è: lasceranno entrare la mia moto? Difatti, alla frontiera laotiana chie-do il permesso di poter raggiunge-re a piedi il lato vietnamita prima di apporre il timbro di uscita sul mio passaporto. Nel qual caso non accettassero la mia motocicletta, dovrei rientrare in Laos e pagare nuovamente 35 $ di visto! Un pick up mi dà un passaggio (nel cassone) per l’andata: come E.T. nel cestino

della bici, sembro un marziano tra-sportato verso un mondo lontano... Alla frontiera vietnamita, grazie alla traduzione dell’unica impiegata che parla inglese, mi confermano che la mia Africa Twin può entrare nel Paese. Alla faccia di tutti quelli che mi avevan detto che la massima cilindrata accettata in Vietnam era di 250 cc... Torno (a piedi) verso la frontiera laotiana per espletare le pratiche di uscita dal Paese. Il tutto sotto una pioggia fastidiosa e costante. Di nuovo dal lato vietna-mita: timbro del visto (non prima di 1 $ di ‘mancia’ agli ufficiali del controllo visti), timbro del Carnet de Passages e finalmente riesco a mettere le ruote in Vietnam! Spet-

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tacolo! Sono raggiante! In tanti non vi erano riusciti e, ormai, stavo per accantonare l'idea di entrare in questa nazione e... be’, dopo averne sentito solo parlare sui libri e dopo averla vista in tanti film che la ritra-evano solo in tempi di guerra, mi fa un bell’effetto esser qua! Ma prima mi tocca uscire dalla nuvola che mi sovrasta, guidando lentamente e con cautela districandomi in una strada di montagna caratterizzata dall’asfalto sconnesso, fradicio e 'co-lorato' da fango e sassi d'ogni gene-re. Finalmente riesco ad uscire dalle nebbia e ravvivare il mio nervo otti-co con un paesaggio semplicemente meraviglioso: natura incontaminata dappertutto! Le prime persone che

incrocio (ma sarà sempre così) mi salutano, mi sorridono e mi guar-dano con profonda curiosità. Vuoi sentirti una star di Hollywood seb-bene non sappia recitare? Il Vie-tnam è quel che fa per te! Mi sem-bra di esser tornato in Iran: tutti che mi guardano e mi gridano “Hello, hello!” Che meraviglia... Le strade ed il traffico, invece, mi ricordano l’India: asfalto pietoso, fanghiglia un po’ ovunque, sorpassi disordina-ti e sonori clacson. Cambio i miei Kip laotiani in Dong vietnamiti in una gioielleria... è una cosa comune da queste parti. Mi districo fra stra-dine e paesini: schivando motorini e biciclette in ogni dove, raggiungo la statale AH1, vicino alla costa e

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finalmente in serata intravvedo un motel dove mi fiondo con tutti gli stivali infangati. La maglia che ho usato per guidare è uno straccio di sudore: nonostante la temperatura non sia elevatissima, il tasso d'umi-dità è pazzesco. Cena a base di zuppa e, mentre cammino per stra-da, mi si avvicinano dei ragazzini sorridenti che iniziano a farmi una pletora di domande, chiedendomi praticamente di tutto. Sono curio-sissimi e possiamo comunicare solo grazie alla ragazzina più piccola che ha appena nove anni, ma parla dav-vero bene in inglese. L'indomani il copione si discosta di poco rispet-to a quello precedente: mi tocca viaggiare con gli inserti invernali e

tenere coperte tutte le borse con le coperte antipioggia, vista la brina e la pioggerellina mattutine. Que-sto tempo mi accompagna durante tutta la giornata e lungo il cammi-no verso Hué. La mia rotta segue la strada AH1 che si snoda vicino al mare e... mi regala dei paesaggi dav-vero emozionanti. Peccato il meteo mi conceda di fare solo fotografie, sebbene la voglia di fare un tuffo sia fortissima. Arrivo a in serata a Hué, città caratterizzata da hotel di lusso, traffico intenso e turisti dappertut-to. Incontro Mariano, un ragazzo tedesco, e mi faccio indirizzare ver-so il suo ostello. Trascorriamo una serata tranquilla a zonzo per strade affollate di turisti schivando vendi-

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tori, spacciatori e papponi, autisti di taxi e risciò... tutta gente che si avvicina (ogni due minuti) propo-nendoci i propri servigi (o di loro ‘amiche’). L’indomani visita alla stupenda cittadella imperiale (Hué era la capitale dell’antico impero), malandata e perennemente in re-stauro: questa zona è stata teatro di molti combattimenti e gli statu-nitensi non ci sono andati leggeri con i bombardamenti, noncuranti del patrimonio artistico del Paese. Incontro Jack (australiano), Fabio (italiano), Victor e Renato (brasilia-ni) e insieme facciamo comunella per la cena. Si sono incontrati tutti su un autobus (mezzo di trasporto principe per i viaggiatori ‘zaino in spalla’ in Vietnam) e mi aggrego volentieri a questo nutrito gruppo di ragazzi con tanta voglia di di-vertirsi e di scoprire. Siamo tutti in rotta verso Hoi An e là ci diamo ap-puntamento. Per me una bella sve-glia all’alba (stavolta ci riesco) con tanto di lite con la reception (visto un sospetto fraintendimento circa il prezzo della camera) e tanta strada per schivare (e schifare) gli autisti degli autobus. Sono quasi tornato in India: qui vige la ‘legge del più grande’ e TUTTI gli autisti effettua-no sorpassi sconsiderati e in totale noncuranza di chi viene di fronte. È vero che i tanti motorini presenti in strada (e relegati al margine de-stro della stessa) sono un traffico decisamente imprevedibile, ma che c’entro io?! Ho il mio bel da fare a

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seguire la strada (che spesso passa dentro le cittadine), indovinare le mosse delle centinaia di scooter che sorpasso ed evitare di fare un frontale con chi sopraggiunge di fronte. Addirittura chi è in mo-torino non mette la freccia, usa il braccio (!) per indicare le proprie intenzioni... quando le manifesta! Mentre gli autobus che arrivano di fronte effettuano sorpassi con le quattro frecce aspettandosi che accosti a bordo strada per farli passare. E devo cedere a questa ‘legge’, non senza mostrare il mio disappunto con la mai dimentica-ta gestualità italiana. Arrivo a Hoi An stanco, ma con tanta voglia di scoprire le numerose e coloratissi-me stradine di questo incantevole paesino. Nonostante gli immanca-bili e petulanti venditori ambulanti, sono in buona compagnia e le ore scorrono piacevolissime. Visito My Son, località una volta tappezzata di templi... semplicemente magni-fici! Dei settanta originari ne sono rimasti solo venti, di cui diciassette in pessime condizioni. I restanti tre sono visitabili, ma comunque fanno intendere di aver visto tempi mi-gliori. In primis i francesi avevano saccheggiato e depredato l’oro che adornava le facciate degli edifici; in seguito i bombardamenti statu-nitensi hanno fatto il resto. Vi sono ancora i segni delle bombe, davvero delle buche enormi. Impressionan-te. Un vero peccato: questo posto sarebbe stato una meraviglia, ma ha

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dovuto fare i conti con il coloniali-smo nord americano... e ha avuto decisamente la peggio. Altra tappa verso Nha Trang, stavolta di quelle ‘serie’: 524 km tutti d’un fiato (alla fine saranno nove ore di guida) sul-la stessa statale in cui ho viaggiato finora. Stavolta lo scenario cambia: dopo poche ore il sole si riaffaccia ed il cielo diventa nuovamente co-lorato d’azzurro. Rinizia a fare cal-do e posso viaggiare nuovamente in configurazione estiva. Anche la moto dev’essere di umore giusto, visto che mi fa 19km/l... ma stendo un velo pietoso sul traffico e questi dannati autisti di autobus. Affronto un passo che sale lungo la costa: i panorami sono mozzafiato e ‘devo’ continuamente fermarmi a fare del-le fotografie e riempirmi gli occhi di questi scenari meravigliosi. Quando finalmente torno al livello del mare, un odore permeante di sale e reti da pesca m’investe. Mi inebrio sino al midollo di quest’aria e per pochi secondi sento la Felicità (con la let-tera maiuscola, sì) attraversare ogni singolo atomo del mio corpo. Posso dire che quanto provato su queste strade merita in tutto e per tutto i sei mesi di sudore, polvere e fatica per arrivare sin qui. E, a conferma del fatto che la Felicità dura un at-timo, ci pensa un altro autobus in sorpasso a riportarmi con i piedi... le ruote a terra e riconcentrarmi sulla strada. Non avevo mai viag-giato in gruppo: difatti ho sempre fatto chilometri da solo, ma questi

quattro ragazzi sono una bella cric-ca e sono felice di averli incrociati: trascorrere altri giorni insieme non è per nulla scontato e rende la nostra frequentazione ancora più particolare. Certo, loro si spostano in autobus ed io perennemente in moto, ma dopo mesi di viaggio in solitaria, mi fa piacere arrivare a de-stinazione e vedere facce amiche. Ci rincontriamo finalmente tutti a Nha Trang, stupenda località di mare piena di hotel di lusso e frequenta-tori russi. Nonostante il viaggio ab-bastanza provante sono più che fe-lice: stavolta la temperatura è quella giusta e posso concedermi il piacere della sabbia fra le dita dei piedi e ri-mettermi a mollo dopo tantissimo tempo. Peccato sembri di essere a Rimini: hotel, tanti seccatori che ti vogliono vendere di tutto (occhia-li, sigarette, cocco, biglietti della lotteria...), urbanizzazione ai mas-simi livelli e tanto traffico. Sembra Ferragosto e c’è molta più gente di quanta ne desideri, ma la spiaggia dinanzi a me ................continua a leggere l’avventura di Massimo su www.motology.it. In alternativa puntando il tuo smartphone sul QR sottostante visualizzerai l’articolo immediatamente!!

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AGENDA

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EVENTI

FUTURE FILM FESTIVAL

La promessa è queLLa di spaventare tutti con un’edizione davvero mostruosa! iL Future FiLm FestivaL,

primo e più importante evento in itaLia dedicato aLLe tecnoLogie appLicate aLL’animazione, aL cinema, ai vi-

deogame e ai new media, si dedicherà per La sua Xv edizione proprio ai mostri.

recenti o d’annata come dracuLa, Frankenstein, L’uomo Lupo, o La mummia, i mostri deL Future FiLm

FestivaL saranno apprezzati da grandi e piccoLi. Laboratori, concorsi e incontri b2b compLetano L’oF-

Ferta Legata aLL’evento.

quando: daL 12 aL 17 apriLe 2013

dove: Fiera Bologna

inFo: www.futurefilmfestival.org

BUONA SERA SIGNORINA

i ruggenti anni venti sono tornati di moda e si preparano a invadere i dance FLoor di tutta europa:

è arrivato L’eLectro swing! per un assaggio di prim’ordine vi consigLiamo Lo showcase gratuito

di uno dei dj di punta di questo nuovo stiLe musicaLe: L’itaLianissimo pony montana, che sarà a

miLano per una serata aLL’insegna deLLa swing renaissance, una soFisticata misceLa di swing,

jazz e sonorità techno, house e break.

dj pony sarà aFFiancato in consoLLe daLLa regina deLLa scena eLectroswing miLanese, rosan-

tique, pin up dj che aFFascina iL pubbLico con Le sue originaLi perFormance di canto, burLe-

sque e seLezioni musicaLi.

quando: 13 marzo 2013

dove: miLano - bar bLanco - via morgagni 2 - miLano

ingresso: gratuito daLLe 20 aLLe 24

motology A N N U N C I

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FestivaL saranno apprezzati da grandi e piccoLi. Laboratori, concorsi e incontri b2b compLetano L’oF-

Ferta Legata aLL’evento.

quando: daL 12 aL 17 apriLe 2013

dove: Fiera Bologna

inFo: www.futurefilmfestival.org

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provare L’ebbrezza deLLa pista è già esaLtante, FarLo su un circuito internazionaLe che porta iL nome

di marco simonceLLi, aggiunge uLteriore vaLore aggiunto aLL’esperienza.

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occupazione deL cronometro perchè questo maroc chaLLenge è tutto tranne che una gara.

un’avventura in totaLe Libertà aLLa quaLe si può partecipare sia in moto che in auto, con iL suppor-

to deLL’organizzazione e dei tanti compagni di viaggio.

iL raid maroc chaLLenge , coLLabora, inoLtre, con L’ association des générations soLidaires per

aiutare i viLLaggi isoLati e Le scuoLe ruraLi presenti neLLa zona di erFoud, una deLLe zone meno svi-

Luppate deL marocco.per inFormazioni e iscrizioni visionare iL sito.QUANDO: 23/29 Marzo 2013DOVE: MAROCCO INFO: www.marocchallenge.it

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AGENDA

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