management del pazientetrapiantato silvio sandrini,...
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Rana A et al. JAMA Surg 2015;150:252‐259
Il trapianto di rene, rispetto alla dialisi, aumentala spettanza di vita del paziente!
Before renalreplacement therapy
During dialysis After transplantation
1.16 (1.08‐1.25)
1.35 (1.27‐1.45)
3.27 (3.09‐3.46)
Overall risk of cancer in an Australian population‐based cohortof ESRD by a period of follow‐up (excluding nonmelanoma skin cancer, polymorphic post‐transplant lymphoproliferative disorder))
Vajdic CM et al. Int J Cancer 2009; 125:1747‐1754
Site‐specific meta‐SIRs for population –based studies of solid organ transplant recipients
Vajdic CM et al. Int J Cancer 2009; 125:1747‐1754
Causes of death in 3173 patients who died after renal transplantation (from Netherlands Organ transplant registry database, n=12.805)
16%5%
35%16%
28%
infection gastrointestinal complicationcardiovascular disease malignancyother causes
van de Wetering J et al. Transplantation 2010; 90:1542‐46
0
2
4
6
8
10
infection gastrointestinalcomplication
cardiovasculardisease
malignancy
Intervals between transplantation and patient death among the main causes of lethal complications
Years (median)
3.5
8,2
5.26.2
van de Wetering J et al. Transplantation 2010; 90:1542‐46
Patient survival after the diagnosis of cancer.
van de Wetering J et al. Transplantation 2010; 90:1542‐46
Graft survival, censored for death, after the diagnosis of cancer
van de Wetering J et al. Transplantation 2010; 90:1542‐46
Cancer stage at diagnosis: comparison between kidney transplant patients (KTR) and general population
Cancer Stage in KTR
Renal cell cancer: earlier (p=0.016)
Colon Cancer: no difference (p=0.155)
Non small cell lung cancer more advanced (p<0.001)Breast cancer more advanced (p=0.003)Prostate cancer more advanced (p=0.043)Bladder cancer more advanced (p=0.012)Malignant Melanoma more advanced (p<0.001)
This suggests that malignancy in KTR is more rapidly progressive than in the general population, most likely due to their immunosuppressive burden
Miao Y et al. Transplantation 2009; 87:1347‐1359
Rama I & Grinyò JM. Nat Rev Nephrol 2010; 6:511‐519
Factors associated with the development of cancer in renal transplant recipients
Campistol JM . NDT 2007; 22 (Suppl 1):i36‐41i
Clinical guidance on mTOR‐I (PSI) in post‐transplant malignancies
Neoplasie cutanee non melanocitiche (squamo e basocellulare), dopo trapianto di rene.
• Sono le neoplasie cutanee più frequenti. Il 90% sono rappresentate dal carcinomabasocellulare e dal carcinoma squamocellulare
• Tempo medio di comparsa dopo trapianto: 8 anni in soggetti giovani (<40anni);3 anni nei soggetti più anziani (> 60 anni)
• Il più importante fattore di rischio è l’esposizione ai raggi ultravioletti• Nella popolazione generale, il Ca basocellulare èil più frequente; viceversa,
dopo trapianto, è il Ca squamocellulare ad essere il più frequente• Dopo trapianto, il rischio di Ca squamocellulare è 100 volte superiore a quello
della popolazione generale; il rischio di Ca basocellulare è 10 volte maggiore• Entrambi i carcinomi sono più agggessivi dopo trapianto, ed il rischio di recidiva è
molto elevato• Le parti del corpo più colpite sono quelle esposte al sole (cuoio capelluto, viso, etc)• Spesso compaiono più lesioni contemporaneamente• Il Ca squamocellure è più aggressivo del basocellulare. Può essere causare
metastasi e decesso del paziente.• Può richiedere interventi chirurgici demolitivi soprattutto al viso quando infiltra
le parotidi
Rama I & Grinyò JM. Nat Rev Nephrol 2010; 6:511‐519
Paziente con neoplasia cutanea, che fare?• Tipo di neoplasia: squamocellulare? basocellulare?• Numero di lesioni: multiple? singola?• 1° episodio?, recidiva?
Ca squamocellulare:1°episodio, lesione singola o mutipla: Attesa!se in terapia con Azatioprina Micofenolato Mofetile
Recidiva: si valuta un cambio di terapia:‐mantenere ICN (Tacrolimus/Ciclosporina)‐inserire I‐mTOR (Sirolimus/Everolimus)
Lesione aggressiva +/‐ metastasi‐sospensione ICN‐terapia con I‐mTOR +steroide
Euvrard S et al. NEJM 2012; 367:329‐339
Probabilità di RECIDIVA di Ca squamocellulareentro i primi due anni da un precedente episodio
Terapia immunosoppressiva: ICN +AZA/MMF+ST
L’efficacia dello shift è maggiore se effettuato dopoun primo episodio!
63 pazienti con shift da ICN a Sirolimus Vs 56 pazienti sempre con ICN
Most frequent adverse eventsand study‐related serious adverse events
Euvrard S et al. NEJM 2012; 367:329‐339
Kaposi’s sarcoma
Dopo trapianto di rene
• rischio di malattia rispetto alla popolazione generale: > 1000 volte
• probabilità di malattia: 1‐3%
• comparsa precoce: primi due anni dopo trapianto
• causato da infezione da HHV8
• più frequente nell’area mediterranea (in Italia, più al sud che al nord)
• favorito dal grado di immunosoppressione (ICN+++)
• forma cutanea, isolata o diffusa, o viscerale (+ grave).
Kaposi’s sarcoma
TerapiaIeri:• sospensione della terapia immunosoppressiva• scomparsa delle lesioni perdita del trapianto per rigetto
Oggi:Nelle forme cutanee:
‐shift: CNI I‐mTORNelle forme viscerali
‐chemioterapia con Doxorubicina liposomiale‐shift: ICN I‐mTOR
Neoplasia solida
La variazione della terapia immunosoppressiva è utile?
Quale variazione effettuare?
• nessuna variazione
• riduzione/sospensione degli ICN
• modifica della terapia immunosoppressiva (shift: da ICN a I‐mTOR)
Parametri da considerare per la scelta.
• Tipo di neoplasia e stadio di malattia
• Tipo di intervento chirurgico (radicale?)
• Prognosi
• Volontà del paziente!!!!
Nel mio centro:
1° step• Shift da ICN a I‐mTOR• Mantenimento/inserimento steroide2° step Sospensione I‐mTOR Steroide +/‐ Micofenolato Mofetile
Outcomes with or not dose reduction
Hope MC et al. Transplant Int. 2015; 28:1332‐1335
Due pazienti con riduzione della dose ebbero un rigetto acuto, in entrambi i casirisoltosi con boli di steroide
Hope MC et al. Transplant Int. 2015; 28:1332‐1335
Survival of patients with solid organ cancer
Median patient survival time: 3.5 years in the dose reductiongroup versus 8.7 years in the no dose reduction group (p=0.038)
Two acute rejections in the group with dose reduction
Dose reduction did not improve patient survival outcome.
Il nostro obiettivo non è migliorare l’outcome, ma NON peggiorarel’outcome
Immunosuppressive drug reduction in patients with PTLD
• In case of a nonlife‐threatening PTLD, treatment is initially focused on the
reduction of immunosuppression
• There is no standardization of the reduction, regarding which drug could be
reduced first, and there is no consensus on the duration of step reduction prior
to considering whether the procedure has succeeded or failed
• As CNIs appear to be critical in the process of PTLD, they are frequently the first
to be reduced or withdrawn
• Complete responses following drug reduction alone are rare.
• A large majority of patients need additional treatment via rituximab/chemotherapy
• One year patient survival is poor, approximately 40%
PTLD treatment
Fist‐line treatment:
Reduction of immunosuppression (efficacy 0‐37% of cases)
Second‐line treatment:
Surgical excision when indicated
Chemotherapy (rituximab +/‐ CHOP, needed in 60‐80% of pts)
Radiotherapy
Rabot N et al. Transplant Int. 2014; 27:956‐965
PTLD treatment
Strategies employed for immunosuppression reduction
• Complete CNI withdrawal
• Reduction (50%) of CNI dosage
• Interruption /reduction of MMF/AZA
• Shift from CNI to I‐mTOR
• Monotherapy with steroids
Rabot N et al. Transplant Int. 2014; 27:956‐965
La modalità di riduzione della IS NON è standardizzata ma dipende
dagli orientamenti dei singoli centri
Nel mio centro:
• Sospensione ICN e MMF/AZA (90‐100% dei casi)
• Mantenimento/inserimento di I‐mTOR
• Mantenimento steroide (anche in monoterapia)
Sospensione Vs riduzione degli ICN in pazienti con PTLD
Studio francese, retrospettivo, multicentrico (n=8)..
74 pazienti con sospensione ICN; 30 con riduzione (25‐50%) della dose
Dopo sospensione ICN:
• stessa incidenza di rigetto acuto, sempre steroido sensibile
• maggiore rischio di fallimento del trapianto: HR 3.07 (p=0,04)
• maggiore rischio di morte : HR 4,00 (p<0.001)
Rabot N et al. Transplant Int. 2014; 27:956‐965
Lo shift da ICN a I‐mTOR può essere la soluzione del problema
Conclusioni
Nel paziente con trapianto di rene e neoplasia• La gestione della terapia immunosoppressiva (IS) rimane unproblema controverso
• Non ci sono protocolli ma solo linee generali di comportamento• Non sappiamo se la sospensione della IS possa rallentare la progressione di una neoplasia, ma di certo non la peggiora!
• Nel dubbio, si dovrebbe tutelare la vita del paziente più che lafunzione del rene trapiantato. Scelta solo apparentemente semplice!
In questi casi:• La sospensione degli ICN rappresenta la decisione più discussa• Il ricorso agli I‐mTOR è una scelta sempre più condivisa• Lo steroide è forse l’unico farmaco veramente irrinunciabile