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Museo Paleontologico di Roncà di Roberto Zorzin R Corbis 59 59 variabilità dei fenomeni vulcanici che lo hanno interessato. Risalgono alla fine del ’600 le prime notizie su questo importante giacimento fossilifero: il vescovo asti- giano Simone Maioli scrisse, in un volume di oltre mille pagine, di aver osservato nell’area di Roncà qualcosa come tufi fossiliferi. Achille Fortis, l’abate agostiniano di Arzignano, che il 15 aprile 1776 si trovava nel capo- luogo, come risulta dal suo “Diario orittologico” parla di un “Orizzonte di Roncà”. Qualche anno dopo, e più precisamente nel 1778, pubblicò a Venezia una memoria paleontologica dal titolo R oncà si trova nel cuore della Valle d’Alpone, la più orientale delle valli dei Monti Lessini Veronesi. La valle è principalmente incisa in rocce di origine vulcanica, eruttive e piro- clastiche di natura basal- tica, mentre affioramenti di rocce sedimentarie di un certo spessore ed esten- sione, del Cretaceo (Sca- glia Rossa Veneta) e dell’Eocene (Calcari num- mulitici), sono presenti nella porzione Nord-occi- dentale della stessa. Il territorio comunale di Roncà è noto agli studiosi di Paleontologia e di Geologia di tutto il mondo per la straordinaria ric- chezza di molluschi fossili dell’Eocene e per la grande

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MuseoPaleontologicodi Roncàdi Roberto Zorzin

Roncà si trova nelcuore della Valled’Alpone, la più

orientale delle valli deiMonti Lessini Veronesi. Lavalle è principalmenteincisa in rocce di originevulcanica, eruttive e piro-clastiche di natura basal-tica, mentre affioramentidi rocce sedimentarie diun certo spessore edestensione, del Cretaceo(Scaglia Rossa Veneta) edell’Eocene (Calcari num-mulitici), sono presentinella porzione Nord-occi-dentale della stessa. Il territorio comunale diRoncà è noto agli studiosidi Paleontologia e diGeologia di tutto il mondoper la straordinaria ric-chezza di molluschi fossilidell’Eocene e per la gran-

de variabilità dei fenomenivulcanici che lo hannointeressato.Risalgono alla fine del‘600 le prime notizie suquesto importante giaci-mento fossilifero: ilvescovo astigiano SimoneMaioli scrisse, in un volu-me di oltre mille pagine,di aver osservato nell’areadi Roncà qualcosa come

tufi fossiliferi. AchilleFortis, l’abate agostinianodi Arzignano, che il 15aprile 1776 si trovava nelcapoluogo, come risultadal suo “Diario orittologi-co” parla di un “Orizzontedi Roncà”. Qualche annodopo, e più precisamentenel 1778, pubblicò aVenezia una memoriapaleontologica dal titolo

Corbis

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variabilità dei fenomenivulcanici che lo hanno interessato. Risalgono alla fine del ’600le prime notizie su questoimportante giacimentofossilifero: il vescovo asti-giano Simone Maioliscrisse, in un volume dioltre mille pagine, di averosservato nell’area diRoncà qualcosa come tufi

fossiliferi. Achille Fortis,l’abate agostiniano di Arzignano, che il 15 aprile1776 si trovava nel capo-luogo, come risulta dal suo “Diario orittologico”parla di un “Orizzonte diRoncà”. Qualche annodopo, e più precisamentenel 1778, pubblicò a Venezia una memoria paleontologica dal titolo

Roncà si trova nelcuore della Valled’Alpone, la più

orientale delle valli deiMonti Lessini Veronesi. Lavalle è principalmente incisa in rocce di originevulcanica, eruttive e piro-clastiche di natura basal-tica, mentre affioramentidi rocce sedimentarie di uncerto spessore ed esten-sione, del Cretaceo (Sca-glia Rossa Veneta) edell’Eocene (Calcari num-mulitici), sono presentinella porzione Nord-occi-dentale della stessa. Il territorio comunale diRoncà è noto agli studiosidi Paleontologia e di Geologia di tutto il mondoper la straordinaria ric-chezza di molluschi fossilidell’Eocene e per la grande

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Museo C

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“Della valle vulcanico-marina di Roncà nel terri-torio veronese”.A partire dagli anni ’70alcuni appassionati diPaleontologia hanno fonda-to a Roncà un Centro diCultura Naturalistica in cuisi incontravano giovani emeno giovani del paese,uniti dal comune interessedi conoscere e, soprattutto

proteggere, le varie evi-denze naturalistiche delloro territorio. In partico-lare, nel 1974 si costitui-sce l’Associazione Paleon -tologica della Val d’Alpone- Gruppo “Val Nera”, men-tre l’anno successivoviene inaugurato, nei duelocali messi a disposizionedall’Ammi nistrazione comu-nale, il Museo Civico che

sarà gestito per alcuni annidall’Associazione stessa.La collezione di ostensioneera composta da una cin-quantina di esemplari fos-sili, provenienti da giaci-menti ubicati in prossimitàdel capoluogo e rappresen-tati da vertebrati, inverte-brati e vegetali caratteriz-zanti l’Orizzonte geologicodi Roncà (Bartoniano -Eocene medio/superiore),alcune specie di grossigasteropodi e lamellibran-chi di particolare valorescientifico. Successivamente, il mate-riale paleontologico fu tra-sferito presso la ScuolaMedia, purtroppo in situa-zioni logistiche precarieche hanno causato alcunismarrimenti e deteriora-menti dei reperti. La sedeera temporanea, in attesadel restauro, da partede l l ’Ammin i s t raz i onecomunale, dell’edificio cheaveva ospitato il museoquasi trent’anni prima. L’inaugurazione dellanuova struttura è avvenu-ta nel febbraio 2004 conl’allestimento del nuovoMuseo Paleontologico suprogetto scientifico diRoberto Zorzin.

Basalto con cristalli di calcite

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teggere, le varie evidenzenaturalistiche del loro ter-ritorio. In particolare, nel1974 si costituisce l’Asso-ciazione Paleontologicadella Val d’Alpone Gruppo“Val Nera”, mentre l’annosuccessivo viene inaugu-rato, nei due locali messi adisposizione dall’Ammini-strazione comunale, ilMuseo Civico che sarà

gestito per alcuni anni dal-l’Associazione stessa. La collezione di ostensioneera composta da una cin-quantina di esemplari fos-sili, provenienti dagiacimenti ubicati in pros-simità del capoluogo e rap-presentati da vertebrati,invertebrati e vegetali ca-ratterizzanti l’Orizzontegeologico di Roncà (Barto-niano-Eocene medio/supe-riore), alcune specie digrossi gasteropodi e lamel-libranchi di particolare va-lore scientifico.Successivamente il mate-riale paleontologico fu tra-sferito presso la ScuolaMedia, purtroppo in situa-zioni logistiche precarieche hanno causato alcunismarrimenti e deteriora-menti dei reperti. La sedeera temporanea, in attesadel restauro, da partedell’Amministrazione co-munale, dell’edificio cheaveva ospitato il museoquasi trent’anni prima.L’inaugurazione dellanuova struttura è avvenu-ta nel febbraio 2004 conl’allestimento del nuovoMuseo Paleontologico suprogetto scientifico di Ro-berto Zorzin.

“Della valle vulcanico-marina di Roncà nel terri-torio veronese”. A partire dagli anni ’70 al-cuni appassionati di Pale-ontologia hanno fondato aRoncà un Centro di CulturaNaturalistica in cui si in-contravano giovani e menogiovani del paese, uniti dalcomune interesse di cono-scere e, soprattutto pro-

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Le collezioni del MuseoPaleontologico sono costi-tuite da 365 reperti, di cui346 appartengono a restifossili, 13 sono campionidi rocce e minerali e 6 iframmenti di vasellame inceramica. I più comuni ed importan-ti resti fossili espostiappartengono ai gastero-podi, lamellibranchi, coral-li, foraminiferi, anellidi,rettili e mammiferi. Il nuovo Museo si sviluppasu tre sale. Quella a pianoterra è dedicata all’attualeambiente naturalistico del-la Valle d’Alpone che vienerappresentato con un dio-rama, mentre al pianosuperiore sono ospitate,attraverso un percorsodidattico ben articolato, lecollezioni paleontologiche,petrografiche e mineralo-giche. Dapprima vengonoillustrati i vari processi difossilizzazione e la storiageologica del territorio diRoncà, mentre un grandepannello schematizzal’evoluzione della Vita.Seguono, poi, le rocce ed iminerali in esse contenuti.Disegni e particolareggia-te descrizioni sono dedi-cati all’antico vulcano del

Monte Calvarina, allericostruzioni paleoam-bientali, ai nummuliti e aimolluschi, che per bellezzae rarità, sono i protagonistidella seconda sala assie-me allo stupendo calco diPrototherium, il cui schele-tro quasi completo è statorinvenuto negli strati cal-carei del Monte Duello.Le segnalazioni di mam-miferi marini nelPaleogene italiano risulta-no piuttosto rare, anchese i sireni sono megliorappresentati rispetto aicetacei. In passato, nelle

rocce eoceniche del Venetosono stati rinvenuti alcuniresti di sireni tra i più anti-chi e meglio conservati almondo. Tali resti fossilisono stati attribuiti allafamiglia Dugongidae, ungruppo che si è originato ediversificato nel mare dellaTetide. Dal giacimento delMonte Duello, scopertonella seconda metàdell’800, proviene uno stu-pendo scheletro quasi com-pleto di Prototherium vero-nense, associato ad altrireperti attribuiti alla stessaspecie.

Scheletro di Prototherium

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lamellibranchi, coralli, fo-raminiferi, anellidi, rettili emammiferi. Il nuovo Museo si sviluppasu tre sale. Quella a pianoterra è dedicata all’attualeambiente naturalistico del-la Valle d’Alpone che vienerappresentato con un dio-rama, mentre al piano su-periore sono ospitate,

attraverso un percorso di-dattico ben articolato, lecollezioni paleontologiche,petrografiche e mineralo-giche. Dapprima vengonoillustrati i vari processi difossilizzazione e la storiageologica del territorio diRoncà, mentre un grandepannello schematizzal’evoluzione della Vita. Se-

Le collezioni del Museo Paleontologico sono costi-tuite da 365 reperti, di cui346 appartengono a restifossili, 13 sono campionidi rocce e minerali e 6 iframmenti di vasellame inceramica. I più comuni ed importantiresti fossili esposti appar-tengono ai gasteropodi,

Sala superiore del Museo Paleontologico

di Roncà

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L’ultima sala è dedicata aquesto importante mam-mifero. Uno stupendodiorama ricostruiscel’ambiente marino dicirca 40 milioni di anni fa,mentre un pannello rap-presenta la distribuzione

dei sirenii attuali e delpassato.Il Museo Paleontologico diRoncà, per le sue collezionidi lamellibranchi e gastero-podi dell’Eocene, vuoleessere un centro di docu-mentazione, di ricerca

scientifica e di divulgazionedidattica. La funzionescientifica e didattica ècoordinata d’intesa con ilMuseo Civico di StoriaNaturale di Verona e con laComunità Montana dellaLessinia - Soggetto gestoredel Parco NaturaleRegionale. L’attività didatti-ca consiste in attività cultu-rali qualificate, come visiteguidate, conferenze, escur-sioni di carattere geologico-paleontologico e naturali-stico sul territorio, ecc.

I BASALTI COLONNARIArea di Riserva Naturale adIndirizzo didattico del Parcodella Lessinia nei dintornidel capoluogo, dove è pos-sibile osservare magmibasaltici solidificati in parti-colari condizioni. Si tratta dibasalti colonnari (moltofamosi quelli di S. GiovanniIlarione) che devono la loroorigine al consolidamentodi colate di lava sia sotto-marine che subaeree. Lecolonne, che presentanouna sezione trasversalepoligonale, esagonale opentagonale, possono rag-giungere l’altezza di alcunedecine di metri e contengo-no aggregati granulari di

Ricostruzione dell’antico ambiente (disegno R. Zanetti)

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molluschi, che per bellezzae rarità sono i protagonistidella seconda sala assiemeallo stupendo calco di Pro-totherium, il cui scheletroquasi completo è stato rin-venuto negli strati calcareidel Monte Duello.

Le segnalazioni di mam-miferi marini nel Paleogene italiano risul-tano piuttosto rare, anchese i sireni sono megliorappresentati rispetto aicetacei. In passato, nellerocce eoceniche del Venetosono stati rinvenuti alcuniresti di sireni tra i più anti-chi e meglio conservati almondo. Tali resti fossilisono stati attribuiti alla fa-miglia Dugongidae, ungruppo che si è originato ediversificato nel mare dellaTetide. Dal giacimento delMonte Duello, scopertonella seconda metàdell’800, proviene uno stu-pendo scheletro quasicompleto di Prototheriumveronense, associato adaltri reperti attribuiti allastessa specie. L’ultima sala è dedicata aquesto importante mam-mifero. Uno stupendo dio-rama ricostruisce l’am-biente marino di circa 40milioni di anni fa, men-tre un pannello rappre-senta la distribuzionedei sirenidi attuali e delpassato.Il Museo Paleontologico diRoncà, per le sue collezionidi lamellibranchi e gaste-

guono, poi, le rocce ed iminerali in esse contenuti.Disegni e particolareggia-te descrizioni sono dedi-cati all’antico vulcano delMonte Calvarina, alle ricostruzioni paleoambien-tali, ai nummuliti e ai

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cristalli di Olivina (S.Giovanni Ilarione). Si trattadi un minerale di coloreverde, giallastro o bruno,costituito da magnesio, sili-cio e ferro.Quattro sono le principalilocalità della vallata dove sipossono rinvenire esem -plari molto belli di minerali:Roncà, S. Giovanni Ila -rione, Fittà-Brognoligo eMontecchia di Crosara. Per quanto riguarda il terri-torio di Roncà sono notinumerosi “distretti” dovesono piuttosto comuni lezeoliti. Si tratta di unafamiglia di minerali defini-

Diorama con Sirenio

Fossile abbondante ed esclusivo del giacimento di Roncà

(Strombus fortisi)

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ropodi dell’Eocene, vuoleessere un centro di docu-mentazione, di ricercascientifica e di divulgazionedidattica. La funzionescientifica e didattica è co-ordinata d’intesa con ilMuseo Civico di Storia Naturale di Verona e con laComunità Montana dellaLessinia - Soggetto gestoredel Parco Naturale Regionale. L’attività didat-tica consiste in attività cul-turali qualificate, comevisite guidate, conferenze,escursioni di carattere geo-logico-paleontologico e na-turalistico sul territorio, ecc.

I BASALTI COLONNARINei dintorni del capoluogo,area di Riserva Naturale adIndirizzo didattico del Parcodella Lessinia, è possibileosservare magmi basalticisolidificati in particolari con-dizioni. Si tratta di basalticolonnari (molto famosiquelli di S. Giovanni Ila-rione) che devono la loroorigine al consolidamento dicolate di lava sia sottoma-rine che subaeree. Le colonne, che presentanouna sezione trasversale poligonale, esagonale opentagonale, possono rag-

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bili strutturalmente cometectosilicati, identificati perla prima volta nel 1756. Ilnome deriva dal greco esignifica “pietra che bolle”.Le principali località conzeoliti del territorio diRoncà sono: Monte Calva -rina (Analcime, Cabasite,Armotomo-Phillipsite); S.Marghe rita (Phillipsite) eRoncà (Natrolite).

RICETTIVITA’

Orari: solo sabato e domenica, 9-12; 15-18.Gli altri giorni su prenotazione,gruppi di almeno 10 persone.

Visitabile da diversamente abili:accessibile

CONTATTI

Indirizzo: Piazza Marconi - Roncà

Telefono: 045 7460477Per prenotazioni, 045 6540268 (9-12),Cooperativa Moscleda

E-mail:[email protected]

Sala superiore del Museo Paleontologico

di Roncà

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ritorio di Roncà sono notinumerosi “distretti” dovesono piuttosto comuni lezeoliti. Si tratta di una fa-miglia di minerali definibilistrutturalmente come tec-tosilicati, identificati per la prima volta nel 1756. Ilnome deriva dal greco esignifica “pietra che bolle”.Le principali località conzeoliti del territorio diRoncà sono: Monte Calva-rina (Analcime, Cabasite,Armotomo-Phill ipsite); S. Margherita (Phillipsite)e Roncà (Natrolite).

RICETTIVITA’

Orari:solo sabato e domenica, 9-12; 15-18.Gli altri giorni su prenotazione,gruppi di almeno 10 persone.

Visitabile da diversamente abili:accessibile

CONTATTI

Indirizzo:Piazza Marconi - Roncà

Telefono: 045 7460477Per prenotazioni, 045 6540268 (9-12),Cooperativa Moscleda

E-mail:[email protected]

giungere l’altezza di alcunedecine di metri e conten-gono aggregati granulari dicristalli di Olivina (S.Giovanni Ilarione). Si trattadi un minerale di coloreverde, giallastro o bruno,costituito da magnesio, si-licio e ferro. Quattro sono le principalilocalità della vallata dovesi possono rinvenire esem-plari molto belli di minerali:Roncà, S. Giovanni Ila-rione, Fittà-Brognoligo eMontecchia di Crosara. Per quanto riguarda il ter-

Diorama con Sirenidi

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