la zuncheiia n°7 settembre 2010

12
Parrocchia di S. Sabina 1 Novembre 2010 Ore 11: Santa Messa e ricordo di tutti i caduti del paese per la patria. Al termine preghiera davanti alla lapide commemorativa. Ore 14.45: Nel Camposanto Santa Messa 2 Novembre 2010 Ore 10.30: Commemorazione di tutti i Defunti. Ore 14.30: Santo Rosario del Camposanto. Indulgenza Plenaria Si avvertono i fedeli che, una volta da mezzogiorno del 1° a tutto il 2 novembre, sarà possibile ottenere l’indulgenza plenaria per i defunti se, confessati e comunicati, visiteranno una chiesa dicendo il Padre nostro e il Credo, pregando secondo le intenzioni del Papa. Inoltre, dal 1° all’8 novembre per la visita al cimitero, con la preghiera per i defunti, è concessa ogni giorno (una sola volta) l’indulgenza plenaria.

Upload: la-zuncheiia

Post on 25-Mar-2016

216 views

Category:

Documents


4 download

DESCRIPTION

edizione autunnale della zuncheiia (settembre 2010)

TRANSCRIPT

Page 1: La Zuncheiia n°7 settembre 2010

Parrocchia

diS.Sabin

a

1Novem

bre2010

Ore11:SantaMessaericordodituttiicadutidelpaeseperlapatria.Altermine

preghieradavantiallalapidecommemorativa.

Ore14.45:NelCamposantoSantaMessa

2Novem

bre2010

Ore10.30:CommemorazionedituttiiDefunti.

Ore14.30:SantoRosariodelCamposanto.

Indulgenza

Plenaria

Siavvertonoifedeliche,unavoltadamezzogiornodel1°atuttoil2novembre,

saràpossibileottenerel’indulgenzaplenariaperidefuntise,confessatie

comunicati,visiterannounachiesadicendoilPadrenostroeilCredo,pregando

secondoleintenzionidelPapa.Inoltre,dal1°all’8novembreperlavisitaal

cimitero,conlapreghieraperidefunti,èconcessaognigiorno(unasolavolta)

l’indulgenzaplenaria.

Page 2: La Zuncheiia n°7 settembre 2010

Finalmente siamo andati in stampa! Nonostante ilpiccolo ritardo siamo sempre felici di potervi dare lapossibilità di leggerci, di permettervi di rimanereinformati su tutte le novità del nostro paese; semprericco di iniziative come la sagra del pesce, o diaggiornamenti come la nuova piazza adiacente alcomune; e di dare libero sfogo a tutti i vostri consigli,come nella lettera che ci è giunta in redazione. Anchein questo numero non mancheranno le “storiche”rubriche (astronomia, storia, computer, giardino) e sene aggiungerà una nuova, curata dalla nostra nuovacollaboratrice esperta in decoupage, che oltre aringraziare per l’importante aiuto, accogliamocalorosamnete nel nostro piccolo ma intraprendenteteam di lavoro... Ricordo a tutti i lettori che laredazione è sempre aperta a tutti, a chiunque vogliaportare qualche novità, qualche idea o iniziativa...vilascio ora alla lettura, augurandovi un buon autunno!

1

Periodico trimestrale diinformazione del Comune di Pomaro Monferrato

ANNO II - Numero 7- Settembre 2010Iscrizione n°259 del17/03/09Tribunale di Casale Monferrato

Il giornale di Pomaro M

onferratoLa Zuncheiiahttp://[email protected]

EEDDIITTOORRIIAALLEE

Un grande traguardo: 100 Anni

Tutto il paese, e tutta la redazione del giornale rivolgono il più

caloroso e sentito augurio alla nostra cara concittadina Muzio

Elena, che lo scorso mese ha raggiunto l’importante traguardo

dei 100 anni!

A piero...Quando devi ricordare una persona tanto cara, le parole non potranno mai ne descrivere, ne tantomeno ricordare una figura di questacaratura.Il Piero era un uomo tutto d’un pezzo, un vero saggio, sapeva sempre cosa era giusto e corretto fare; e come pochi sanno fare, senzafar torto a nessuno.

Per la famiglia aveva dato più di quanto è umanamente possibile, noi tuttisappiamo come lui era sempre pronto ad aiutare, tranne lui, nonconosco uomo che materialmente abbia costruito le case per i propricari.

Ci ha incoraggiati sempre, ci ha sostenuto anche quando le coseparevano insormontabili, e solo con il suo aiuto e i preziosi consigli ci hapermesso di andare oltreU Non ricordo di averlo visto triste, neabbattuto, nemmeno gli ultimi giorni; non era proprio nelle sue cordel’idea di arrendersi o fermarsi.

Accanto ai tanti ricordi, e alle giornate memorabili passate insieme agiocare-lavorare, credo proprio che uno dei più grandi insegnamenti chemi abbia trasmesso sia quello di non fermarsi mai, di continuare a“costruire” con ritmo fermo ed inesorabile.

E’ proprio vero che il vuoto che una persona lascia è grande quanto ilsuo animo.

Editore: Francesco Daquarti.Direttore responsabile: Roberta Zemide.Caporedattore: La Zuncheiia.Redazione: Luciano Coggiola, Fausto Daquarti, Franco Daquarti, Gianfranco Durante.Hanno collaborato a questo numero: Anna Maria Bertazzo, Giuseppe Bigoni, AnastasiaGiorcelli, Luisella Rota, Mara Ines Terzariol.

Distribuzione: Roberto Rota.Grafica: Fausto Daquarti

Per inviare lettere al giornale:La Zuncheiia c/o Municipio di Pomaro 15040 Pomaro M.to e-mail: [email protected]

Iscrizione n°259 del17/03/09 - Tribunale di Casale Monferrato

Page 3: La Zuncheiia n°7 settembre 2010

La Zuncheiia2

2

NNoottiizziiee ddaall CCoommuunneeNuovi lavori per il

ripristino delmanto stradale

Sono iniziati i lavori di asfaltatura eripristino del sottofondo stradale, erelativo adeguamento della retefognaria in località Madonna dellaneve. In contemporanea hanno presoavvio i lavori di ripristino del mantostradale superficiale nelle zone delpaese dove erano presenti buche odissesti, a partire dal centro storico, finoa giungere alla periferia e alla zona delcimitero.L’importo totale delle opere è di 60 milaeuro, parzialmente finanziati dallaRegione Piemonte . Come di consueto l'amministrazione hacercato di ottimizzare il più possibile lerisorse a disposizione, cercando dioperare sull’intero territorio comunale,con il preciso intento di migliore laviabilità.

I mercatini di nataleCome da tradizione, durante il periodo natalizio, Pomaro sarà sede dei mercatini di natale. Con l’intento di crescere e migliorarsi sempre, l’evento di quest’anno è stato completamente riorganizzato, e per poterospitare maggiori visitatori si svolgerà nelle piazze del paese. Grazie alla preziosa collaborazione di molti cittadini che hannovoluto materialmente partecipare alla programmazione, sollecitando l’amministrazione, e partecipando numerosi alle riunionisvoltesi presso la nostra sala consigliare, si è riusciti a coinvolgere un gran numero artigiani e partecipanti.Ad oggi la manifestazione, che si terrà il 5 dicembre, conta una trentina di banchetti, tra cui rivendite di cioccolato e vivande,stand di caldarroste, panettoni, pesca di beneficenza, gli immancabili artigiani di oggettistica e a grande sorpresaun’esposiozione di oggetti d’epoca del nostro paeseUA contorno della manifestazione saranno presenti un gruppo di arcieri, i quali insegneranno ai nostri ragazzi e a chi lo vorràle tecniche del tiro con l’arco tramite l’ausilio di manichini impagliati. I più piccoli potranno divertirsi allo spettacolo di magiadel mago Starman.

M.A.M.M.A. Migliore Ambiente MiglioriModelli Associativi

Si è appena conclusa la settimana Europea della Democrazia locale, dedicataalla valorizzazione dell’ambiente e del territorio.L’evento è una nuova iniziativa del Consiglio d'Europa, che ha deciso diorganizzare una manifestazione annuale per sensibilizzare i cittadini europei sulfunzionamento della collettività e sull'importanza della loro partecipazione agliaffari locali.Il progetto M.A.M.M.A. (Migliore Ambiente Migliori Modelli Associativi ) è statoorganizzato dall’Unione dei Comuni e Terre di Po e Colline del Monferrato,insieme all’istituto Comprensivo Don Milani e al Comune di Ticineto. L’evento hagoduto di una grande partecipazione, grazie alle numerose iniziative locali, e alcontributo dei ragazzi delle scuole medie ed elementari.L’iniziativa ha voluto far emergere gli aspetti della gestione democratica,promuovendo le energie rinnovabili, sensibilizzando la valorizzazionedell’ambiente, e promuovendo servizi e politiche ambientali .Il ruolo delle scuole è risultato essenziale alla buona riuscita della manifestazione,il loro punto di vista, lontano da interessi politici ed economici, ha messo in risaltol’importanza dell’ambiente e la consapevolezza che solo rispettandolo si potràmigliorare la qualità della vita.

fonte: Daquarti Franco

Page 4: La Zuncheiia n°7 settembre 2010

La Zuncheiia3

3

La primula rossa „dal RUSTIN-NI‰Il gradito incontro ed il breve colloquio con il Prof. Piero Capra-Marzani, persona amabile, legata a Pomaro dagli stessi miei vincoliparentali, ha rinverdito un ennesimo e sopito ricordo riguardante una figura autorevole e stimata quanto mio nonno Giuseppe (giàPodestà del Paese) e suo buon amico. Mi riferisco ad Agostino Capra (cl. 1883) di professione agricoltore e zio del Prof. Piero.IlSignor Agostino, a tutti noto come “al Cichin ‘d tonna” (etimo di natura famigliare), persona di alta statura e dal tratto aristocratico, eraovunque apprezzato non solo per la dirittura morale e l’eloquio misurato e civile, ma per il temperamento sincero e risoluto. Abitavain una delle prime case del Paese, case adiacenti la Piazza del Peso, dal lato in cui ha inizio la collina. La moglie Rosa, minuscola egarbata, gestiva un piccolissimo “emporio” nel quale riuscivi a trovare dallo spazzolino per i denti al rocchetto del filo “Cucirini Cantoni”,al nastro acchiappa-mosche da appendere al soffitto della cucina. La coppia aveva una figlia –Luigina- amica diletta di mia sorellaAnna Maria. Inutile precisare che a quei tempi (1940-45) il rispetto di noi giovinetti nei confronti degli adulti era una regola assoluta,come assoluta era l’attenzione e l’ascolto – quando ci era concesso – ai loro discorsi o suggerimenti. In un taro pomeriggio d’inizioSettembre, mentr’ero di ritorno con mio cugino Piero Lupano (“Piero ‘dl’Oreste”) ed il caro Nino Monighini (“Nino ‘d Giulian”) da una‘puntata’ (..che sarebbe più opportuno definire ‘tentativo’) di pesca “a la rusin-na adl’ Arsu” (piccola roggia che scorreva a fiancodell’argine di Bozzole fino a giungere alle ‘cascine Nuove’) molto ricca di pesci che risalivano dal vicino torrente Grana, attirati dalleacque limpidissime e ricche di cibo,vidi nonno Giusepp con un cesto di frutta ai piedi e Cichin ‘d tonna con la doppietta ad armacollo,impiegati in un serrato discorso. Noi stupimmo, ben sapendo che i due erano soggetti di poche parole. Fermi a rispettosa distanza,tendemmo le orecchie ad ascoltare il loro dialogo. Cichin narrava all’amico – ovviamente in vernacolo e con voce misurataU ma conuna vago e represso sentore di rivalsa- : “Usi U tratta di un leprone veloce come una saettaU che scatta dagli ultimi filari delle vignee s’imbocca nei roveti “dal rustin-ni” che salgono impervi sull’erta di Montevalenza. Il mio cane riesce a scovarla, ma – considerato ilterreno in estrema pendenza- né a me, né al fidanzato di Luigina (Pierino Ricaldone) è dato margine di tempo sufficiente a piazzarciin posizione utileU credetemi Giuseppe (..il “Voi” era la normaU)Uè come “la Primula Rossa”Ue fila via con le orecchie diritte, velocecome un demonioU” Il Nino mi guarda con fare interrogativo e dice: “Uma che ca l’è ‘sta Primula russaU!?”.In quei mesi- a conflittoin pieno svolgimento – oltre all’affetto sviscerato che portavo alla mia piccola carabina ad aria compressa, leggevo aidamente (Uinvecedi fare i compiti delle vacanzeU) tutto ciò che riuscivo a reperire riguardo ai pochi film in programmazionr. Nel 1934, il regista Youngaveva diretto un film – che nei mesi di cui scrivo era già divenuto “un culto” – dal titolo : “La primula rossa”, interpretato in modomagistral e scanzonato da Leslie Howard. La trama – in sostanza – narrava le avventure di un nobile il quale, durante la RivoluzioneFrancese, riusciva a sottrarre alla ghigliottina un buon numero di personaggi di sangue blù, beffando i rivoluzionari; talmenteimprendibile era costui che una poesiola ne rimarcava le dori istrioniche. Pertanto dico ai miei due amici con buona dose di saccenteria:“Usi-j dui gnurantUanveci da fa “ aeromodelli ‘d boscUcai volu nènUlegì la trama di poc cine cai danU La “Primula russa” a l’è infilm cun in cont cal ciulla Robespierree l’è talmet dritu ca ian fin-na faji ‘na puesi-jaU” la cercanUqua Ula cercan làU ovunque siaUnessun lo saU ma che afferrare mai non si possaU questa dannata PRIMULA ROSSA..?!”.

Mentre il nino mi guarda con compatimento, Piero, punto sul vivo dal momento che costruisce aeromodelli bellissi, ribatte: “Cianooo..cala giù dal cadreghinU parchè i mè aeromodelli ai voli cmè i clomb!” In ogni caso il nomignolo appioppato dal Cichin alla lepre erapiù che appropriato.

Nonno Giuseppe a caccia non era mai andato in vita sua, però aveva il massimo rispetto per le passioni altruie – sopra utto – era un saggio. Dopo breve riflessione dice: “..al posto vostro – Cichin – terrei il cane tranquilloe legato ai primi pali della vigna con un tozzo di pane da sbocconcellare..poi – nel massimo silenzio - andreia piazzarmi a fronte dell’ultimo filare in alto.. subito sotto al roveto.. mentre Pierino sta di guardia in cima alsentiero laterale. Portatevi appresso un amico o una ragazzo che tenga calmo il cane e che lo sleghi nonappena voi due siete piazzati.. e poi.. sparate diritto..! Se la lepre andrà a finire “an tal rustin-ni” (nel folto),il cane riuscirà a riportarvela..!”.

Pochi giorni appresso, Agostino Capra e Pierino Ricaldone tornarono alla Piazza del Peso. Era l’imbrunire.“Cichin ‘d tonna”, con evidente soddisfazione, portava la lepre in cacciatoria. “Il leprone” spuntava con le

lunghe orecchie da un lato e le allampanate zampe posteriori dall’altro. Tornavano “dal rustin-ni”!!

Che cosa si dissero in seguito i due vecchi amici contadini non mi fu dato sapere.

Luciano ‘dla Catalina

Page 5: La Zuncheiia n°7 settembre 2010

4 La Zuncheiia

4

Il cielo autunnale di quest’anno è caratterizzato dalla presenza del pianeta Giove, il gigante gassoso, che splende in cielo per buonaparte della notte come un faro luminoso. Infatti il pianeta si trova in opposizione, cioè la Terra si trova tra Giove ed il Sole, quindi noisiamo nelle migliori condizioni per osservare un pianeta; ma questa volta il pianeta si trova particolarmente vicino a noi, e ,per questo,il suo disco appare grande e luminoso. Il fenomeno è dovuto alla seppur piccola eccentricità delle orbite e tale situazione cosìfavorevole non si verificherà più sino al 2022. Il giorno esatto dell’opposizione è stato il 21 settembre, ma per tutto ottobre Giove siallontanerà molto poco dalla Terra e resterà ben visibile sino alla fine dell’anno. Usando con un binocolo o un piccolo telescopio sipotranno osservare i satelliti di Giove, quelli scoperti da Galileo nel 1609, Io, Europa, Ganimede e Callisto. Si possono osservare iloro movimenti orbitali attorno a Giove, i transiti dei loro dischi davanti superficie del pianeta gassoso con la proiezione della loroombra sulla superficie di Giove. Osservato al telescopio, il pianeta presenta una superficie chiara solcata da bande trasversali,chiamate equatoriali. Due sono particolarmente evidenti ,una nell’emisfero Nord ed una in quello Sud. La novità di quest’anno èrappresentata dalla scomparsa della banda equatoriale meridionale, probabilmente dovuta a coltri di nubi, che la nascondono. Un’altraformazione molto intrigante visibile su Giove è la Grande Macchia Rossa, un ciclone grosso come due Terre, che è visibile sin dalleprime osservazioni, e cioè dal XVII° secolo! Appena sopra Giove, alla distanza di 1 grado, si trova Urano, anch’esso in opposizione,visibile già con un binocolo come un piccolo puntino di colore bluastro. Infatti è un pianeta gassoso costituito per la maggior parte dametano.

Mentre scrivo l’articolo, alla fine di settembre, un visitatore solitario si sta avvicinando al nostro sistema solare, è la cometa Hartley2, che raggiungerà la visibilità ad occhio nudo, sempre da luoghi bui e incontaminati, intorno all’8 ottobre. Verso il 20 ottobre si troveràvicino alla stella Capella, la più luminosa della costellazione dell’Auriga e, qualche giorno prima, transiterà vicino al doppio ammassodel Perseo. Verso questa cometa la NASA, l’ente spaziale americano, ha indirizzato una sonda , la Deep Impact, che si trova già inorbita da alcuni anni e che ci ha regalato le spettacolari immagini del nucleo della cometaTempel 1. La Deep Impact fotograferà il nucleo della Hartley2 dalla distanza di circa 1000Km.

Le comete nell’antichità erano considerate presagi di disgrazie. Gli astronomi dell’anticaRoma sostenevano che la morte di Cesare fosse stata accompagnata dalla comparsa diuna cometa La Hartley 2 è una cometa che ritorna ogni 6 anni, per questo si chiama acorto periodo, mentre quelle che ritornano dopo decine o centinaia di anni si chiamanoa lungo periodo. Sono proprio le comete a corto periodo , che, con i loro frequentipassaggi vicino al Sole, perdono una scia sempre più abbondante di polveri. Se le polverisi trovano sul piano orbitale della Terra, ecco che, quando il nostro pianeta le attraversa,le particelle attraversano velocemente l’atmosfera vaporizzandosi in scie luminose, chechiamiamo stelle cadenti. Così prendono origine gli sciami meteorici, come quello dellePerseidi, visibile intorno al 10 di agosto, ed a quello delle Leonidi, che sarà visibile intornoal 17 di novembre. Ecco allora un’occasione per osservare ad occhio nudo numerosemeteore, anche 30-40 all’ora, che sembrano provenire dalla costellazione del Leone,nell’ultima parte della notte, a ridosso dell’alba. I più volenterosi possono recarsi, adesempio, nei pressi dell’acquedotto di Pomaro,meglio appena oltre il colmo della collinaper nascondere le luci del paese, e guardare verso est, da dove verso il mattinoincomincerà a sorgere la costellazione del Leone.

Un altro sciame di meteore sarà osservabile il 13-14 dicembre, sono le Geminidi, che, come dice il nome, sembreranno provenire dallacostellazione dei Gemelli. Per quella data la costellazione campeggerà alta in direzione Sud. Per quanto riguarda le costellazioni egli oggetti celesti autunnali non dimentichiamo di osservare la galassia di Andromeda, nell’omonima costellazione, l’ammasso globulareM 15, nel Pegaso, formato da migliaia di stelle racchiuse in una specie di palla luminosa, molto suggestiva da contemplare in unbinocolo o in un telescopio. Oltre le costellazioni di Andromeda, di Pegaso, Cassiopea e Cefeo, di cui abbiamo parlato l’anno scorso,vorrei richiamare l’attenzione sulla costellazione dei Pesci. E’ una costellazione zodiacale ed in essa si proietta il Sole all’equinoziodi primavera, mentre in precedenza si proiettava in quella dell’Ariete. È formata da poche stelle, peraltro poco luminose. La mitologiagreca, derivata da quella babilonese, vede raffigurati nella costellazione Afrodite (Venere) ed Eros (Cupido), il figlio, che sono statitrasformati in pesci per potersi tuffare nel fiume Eufrate e sfuggire alle ire del mostro Tifone, durante la guerra per la supremazia traDei e Titani. I due pesci vengono raffigurati legati per la coda , per non perdersi. Nella costellazione possiamo ammirare la bellagalassia a spirale M 74. Gianfranco Durante

Il Cielo di Pomaro

Page 6: La Zuncheiia n°7 settembre 2010

I gerani sono sicuramente le piante da fiore più popolari. Oggi troviamo in commercio tantissime varietà differenti percolore, dimensione e forma. Sembra che i primi gerani furono importati dagli Olandesi dal Sud Africa intorno al 1600 e nel 1800. Gli Inglesi ne

importarono molte specie utilizzate poi per ottenere nuovi ibridi. Tutti li conosciamo comunemente comegerani, ma dobbiamo sapere che il vero nome, attribuitogli dagli studiosi intorno alla fine del 1700 èPelargonium. Oltre ai gerani che comunemente troviamo in commercio nei vari garden center,esistono quelli botanici che crescono spontaneamente in natura.

Ci sono i vari metodi per conservare i gerani da un anno all'altro. I gerani-pelargoni nonsono rustici ma possono essere conservati facilmente anche senza una serrariscaldata.Bisogna toglierli dalla terra prima dell'arrivo dei primi geli (di solito alla fine disettembre) e metterli in vaso coprendone le radici con paglia o foglie secche.In novembre si taglia tutto fino a 10 cm da terra , rimuovendo le foglie piùvecchie. I vasi vanno tenuti in un locale luminoso, al riparo dal gelo. Èimportante tenere le piante quasi asciutte per evitare che, specialmente incaso di basse temperature, possano marcire. Si può cominciare a dare piùacqua all'apparizione della nuova vegetazione, in primavera.In aprile le piante possono essere messe in un vaso più grande, pronte peressere piantate all'aperto, in piena terra o nel contenitore definitivo, non appenasia passato il pericolo di gelate tardive.

La Zuncheiia5

5

La sagra del pesceA fine Agosto ormai è tradizione, nelle serate pomaresi, gustare ottimi piatti di pesce alla sagra organizzata dagli amicie soci della Pro Loco, con il supporto dei pescatori di Cogoleto. Il dopo cena è stato allietato dalle musiche del complesso“I Mambo” e da “Isa e Beppe”.Quest’anno è stato registrato il tutto esaurito per tutte e 3 le serate, a riprova dell’ottimaqualità dei piatti serviti, e grazie alla piacevole atmosfera di festa che si è respirata durante tutta la manifestazione.

II GGeerraannii iinn IInnvveerrnnoo

Daquarti Fausto

v d

Page 7: La Zuncheiia n°7 settembre 2010

La Zuncheiia6

6

L’ictus, termine latino per colpo, stroke in inglese, culp in dialetto, è una malattia ben nota, che rappresenta laterza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari ed i tumori ed è la prima causa di invalidità permanente.Ogni anno in Italia si registrano circa 196 mila nuovi casi di ictus; sono colpiti più i maschi delle femmine el’incidenza aumenta con l’aumentare dell’età,raddoppia ogni decade,con un massimo dopo gli 85 anni.

Che cos’è l’ictus? È una interruzione dell’apporto di sangue ad una parte del cervello. Tale interruzione puòessere dovuta all’occlusione di una arteria, ed, in tal caso, si definisce ischemico, oppure per la rottura di unaarteria, ed in tal caso si definisce emorragico. L’ictus ischemico è il più frequente e costituisce l’80% dei casi.

Quando una parte del cervello viene colpita, si ha la perdita della funzione o delle funzioni che tale partecomanda, dalla parte opposta del corpo. Se viene colpito l’emisfero sinistro si ha la perdita dei movimenti nellaparte destra del corpo,e, nel caso sia questo l’emisfero dominante, anche della parola. La paralisi, che colpisceun lato del corpo, si chiama emiplegia, la perdita della parola afasia. La perdita di una funzione cerebrale perun periodo inferiore alle 24 ore vie definito TIA (attacco ischemico transitorio). La diagnosi di ictus e la diagnosi differenziale tra ischemiaed emorragia si avvalgono soprattutto della TAC (tomografia assiale computerizzata) e della RMN (risonanza magnetica nucleare). Secondoi casi si possono eseguire anche l’ecocolordoppler dei tronchi sovraortici e cardiaco. I fattori di rischio sono rappresentati dall’età e dallarazza caucasica, che sono fattori non modificabili, mentre sono fattori modificabili l’ipertensione arteriosa, l’eccessivo consumo di alcool edi sigarette, il diabete mellito, alcune cardiopatie (soprattutto la fibrillazione atriale), la stenosi delle carotidi, la ridotta attività fisica ed unadieta inappropriata. L’associazione dell’ipercolesterolemia con l’ictus non è ancora completamente stabilita, mentre è certo che sia il piùimportante fattore di rischio per la malattia coronarica. Per quanto riguarda la terapia si è diffuso il modello di un reparto ospedaliero conpersonale medico e paramedico specializzato, specificatamente dedicati alla terapia della fase acuta dell’ictus, che è indicato dal nome di“stroke unit”. Essa prende in carico il malato al suo arrivo, effettua il più rapidamente possibile gli accertamenti diagnostici e mette in attoi provvedimenti terapeutici e di sostegno opportuni. A questo riguardo la novità è rappresentata dalla terapia trombolitica endovenosa, cioèdalla possibilità di infondere in vena un farmaco in grado di sciogliere il trombo che occlude il vaso cerebrale. La terapia, però, si puòpraticare entro tre ore dalla comparsa dei sintomi. Ecco perché è fondamentale l’intervento della stroke unit, che possa effettuarel’inquadramento diagnostico e la selezione dei pazienti nel più breve tempo possibile. Un’altra limitazione è rappresentata dall’età delpaziente: tranne casi selezionati, non si pratica su persone con più di 80 anni.

La mortalità nel primo mese dall’ictus è del 20-25% circa, a distanza di un anno sale al 30-40%. Un terzo dei soggetti che sopravvivono, adistanza di un anno presentano un grado di disabilità elevato. È molto importante cercare di limitare i danni invalidanti, mettendo in atto unaterapia riabilitatativa precoce, assicurare una adeguata nutrizione, evitare l’instaurarsi di decubiti, limitare le complicanze infettive. La nostraarma migliore per combattere l’ictus rimane la prevenzione. Se non possiamo agire sull’età, sicuramente possiamo contenere l’ipertensione,attuare una terapia anticoagulante nella fibrillazione atriale permanente, limitare il consumo di alcool, abolire il fumo, consumare cibi ricchidi verdure, pesce, frutta, praticare quotidianamente una attività fisica moderata.

Ricordiamoci che l’ictus colpisce duro dopo i 65 anni e che, quello che conta, è quello che facciamo o non facciamoU. prima.

Gianfranco Durante

L’articolo è ricavato dalle linee guida italiane di prevenzione e trattamento dell’ictus cerebrale e sono consultabili sul sito:www.spread.it.

La pagina della salute:

lÊIctus

La rondine è un uccello di piccole dimensioni dalle lunghe ali di colore blu metallico. Dalla fronte sino alla gola è di un colore rossiccio,mentre la parte inferiore è di color crema. L’alimentazione di questa specie sono gli insetti, che catturano in volo. Le rondini sono capacidi fare ogni tipo di acrobazia in aria, grazie alla loro coda biforcuta. Il loro volo leggero ed aggraziato, si trasforma in un saltellare goffosulla terra a causa delle loro zampe molto piccole. Il nido di terra e rami viene costruito dalla coppia di rondini in otto giorni, poi vieneutilizzato annualmente per più di dieci anni. Il periodo di riproduzione parte da metà maggio nel sud Italia; invece da metà giugno nelnord. Solitamente all’anno le rondini si riproducono due o tre volte e vengono deposte quattro o cinque uova. L’incubazione dura duesettimane circa, e dopo venti giorni il piccolo è simile ai genitori e imparerà a volare. Alla fine di agosto le rondini ritornano in Africa. Nelmeridione non è raro vedere rondini ai primi di novembre, anche loro migreranno verso la terra più calda e con più cibo. L’età di questiesemplari arriva a sedici anni. Questo splendido animale è presente in molte favole, la più conosciuta è quella esopica che raccontal’amicizia tra uomo e rondine. "Era da poco germogliato il vischio e la rondine avvertendo il pericolo che incombeva sugli uccelli, li raccolse tuttia parlamento e li esortò a tagliare le querce produttrici di resina; nel caso però che ciò non fosse possibileper loro, li consigliava di ricorrere agli uomini, pregandoli che non usassero il vischio per catturarli. Matutti gli uccelli cominciarono a deriderla, dicendole che stava proponendo delle assurdità; allora la rondineandò lei stessa dagli uomini, chiedendo di essere accolta come supplice. Grazie alla sua perspicaciaquelli acconsentirono e le permisero di diventare una loro coinquilina. Per questo motivo, mentre a tutti gliuccelli gli uomini danno la caccia per mangiarli, soltanto la rondine, rifugiandosi presso di loro, puòimpunemente fare il nido anche nelle loro case.”

Le rondini

Anastasia Giorcelli

Page 8: La Zuncheiia n°7 settembre 2010

La Zuncheiia7

7

Scriveteci a: La Zuncheiia c/o Municipio di Pomaro 15040 Pomaro M.tooppure via e-mail: [email protected] lasciateci i vostri scritti nella cassetta delle lettere pressol’ingresso del Comune

Ogni volta che percorro la strada per tornare a casa non posso fare a meno di soffermarmi a guardare la bellezza del nostro paese,dopo l’incrocio di Barcaro inizia una lunga infilata di pioppetti fino ad arrivare al ponticello sul Grana su cui si affaccia il nostro Castello.In estate, con i campi coltivati, si è immersi nella natura, quasi quasi pare di essere tra le colline senesiU Tutte le volte penso allagrande fortuna che ha avuto Pomaro, a differenza di tante realtà a noi limitrofe è rimasto indenne allo scempio paesaggistico deglispeculatori edilizi, prima negli anni ’60 e poi negli anni ’90U

Purtroppo, passato il ponte, la bella sensazione comincia ad incrinarsiU il verde comincia a cedere spazio ad una lunga colata dicemento, alla quale l’occhio proprio non vuole abituarsi, e che in questo mese è stata anche usata come lavagna per appuntarsi uncompleanno. Di buono c’è che l’autore ha usato la stessa tonalità della linea che corona il muro, almeno ha dimostrato un po’ di gustosui coloriU

Poi comincio a riflettere sulla possibilità che la collina di fronte al centro storico possa divenire sede di tante piccole villette tutte uguali,un po’ come le ultime costruzioni alle porte di Villabella; al nauseante olezzo serale di qualche allevamento che accompagna alcunecene, o all’ex discarica bonificata alle porte della Fagnana. Quasi quasi invece che verdeggianti colline alla mia mente affiora laperiferia di Milano.

A differenza di realtà a noi simili, ma più intraprendenti, come Lu, Vignale, Conzano, Ticineto, Valmacca; oltre ad avere una certo valorepaesaggistico, il nostro paese è anche più comodo da raggiungere dalle grandi città come Casale ed Alessandria. Pomaro ha ungrande potenziale, si dovrebbe incentivare la creazione di un ristorante, o di un bar che nelle serate estive rimanesse aperto (perrendersi conto basta recarsi a Moleto un qualsivoglia giovedì d’agosto); oppure un piccolo negozio d’artigianato o ad un’investimentosulle energie rinnovabiliU e naturalmente a preservare maggiormente l’ambiente.

Così facendo si darebbe un po’ di vita al paese, lo si renderebbe più vivibile e più interessante.

Sapendo di non essere l’unico così fiducioso per un futuro più roseo, spero che le persone autorevoli e capaci diquesto paese, che in alcune circostanze hanno già dimostrato di saper fare, tralascino sterili politicheconservatrici, anche perché a breve rimarrà ben poco da amministrare, e comincino ad allargare leproprie prospettive.

Lettera Firmata

Alla nostra redazione l’amico e lettore Ing.Ezio Volta ha inviato alcune belle e moltointeressanti foto.

In questo piccolo spazio dedicato ai lettori lepubblicheremo di volta in volta, sia permostrarvi la bellezza delle immagini, sia persucitare in voi qualche ricordo, chenaturalmente potrete inviarci per poterlocondividere con tutti i lettori.

Ringrazio ancora l’amico Volta di Genova, perla grande cortesia e disponibilità...salutandolo gli rinnovo l’invito a partecipare aqualche riunione del giornale o ad inviarci unoscritto; saremo ben lieti di pubblicarlo!

fonte: Ezio Volta - 1952 carro con buoi - Pomaro Monferrato

Page 9: La Zuncheiia n°7 settembre 2010

8 La Zuncheiia

8

Panfocaccia alla zuccaDosi: 200 gr di farina,200 gr di zucca, 1 radicchio trevigiano,1 cipolla, 10 gr di lievito di birra fresco, olio extravergine, sale.

Cuocete al vapore o in poca acqua salata un pezzo di ZUCCA gialla, privata della buccia e deisemi, dopodichè con il passaverdura riducetela in purea. Mentre stemperare il lievito di birra conpoca acqua tiepida, disponete la farina a fontana su una spianatoia, aggiungete un pizzico di salee il lievito sciolto; quindi amalgamate lentamente il tutto con la purea di zucca, unendo acqua finoad ottenere un impasto morbido. Una volta ultimato l’impasto siponetelo in un luogo tiepido,coperto da uno canovaccio, e lasciatelo lievitare per circa un’oretta.

Sbucciate la CIPOLLA, tagliatela a fette e fatela cuocere con poca acqua; a cottura quasi ultimataaggiungete il RADICCHIO pulito e tagliato nel senso della lunghezza; salate e lasciate cuocereper qualche minuto. Quando l’impasto è lievitato, stendetelo uniformemente in una teglia unta d’olio in modo che sia alto 1centimetro almeno; quindi distribuite la cipolla e il radicchio sulla superficie, e fate cuocere per 45 minuti nel forno riscaldato a180° C.

Pasta e Fagioli di zia MariaDosi: 1,5 hg di fagioli secchi oppure 4 hg da sgranare, 20 gr di pancetta l lardo 4 cucchiai di olioextravergine di oliva,1 spicchio di aglio,1 cipolla, 1 pezzo di sedano, 1 chiodo di garofano , 1rametto di maggiorana o basilico, 2 cucchiai di vino bianco, 1 scatola di salsa di pomodoro apezzetti o di pelati , pasta corta, ( mezze penne o tortiglioni..) o maltagliati all’acqua, formaggiopecorino o parmigiano. Se utilizzate i fagioli secchi ricordarsi di metterli a bagno la sera prima.

Fate bollire i fagioli, nel frattempo in una casseruola, possibilmente antiaderente, disponete l’olioil lardo, il sedano, la cipolla intera ,il chiodo di garofano, lo spicchio d’aglio intero, il rametto dimaggiorana o 2 foglie di basilico. Fate rosolare un pochino, quindi versate 2 cucchiai di vino e fateevaporare. A questo puntova aggiunto il pomodoro e il sale.

Dopo 1 ora di cottura scolare i fagioli ed aggiungetevi il sugo con qualche cucchiaio di acqua di cottura dei fagioli, ora, fate cuocereancora una mezz’ora aggiustando di sale e volendo, potete aggiungere un po’ di dado vegetale o di carne. Cuocete la pasta econditela con il sugo (ZIA MARIA consiglia di togliere la cipolla, il sedano e l’aglio prima di condirla) e il parmigiano o il pecorino apiacere. Volendo si può anche spadellare per renderla più asciutta.

Quadrotti di manzo con le nociDosi per quattro persone: 800 gr di spalla di manzo o di cappello del prete in un pezzo solo,40 grdi burro, una manciata di noci tritate , un trito di aglio e prezzemolo, 250 gr circa di pomodoripelati,farina sale pepe macinato brodo q.b.

Tagliate la carne a quadrotti e passatela nella farina mescolata con sale e pepe. Fateli rosolarenel burro imbiondito, poi unitevi le noci tritate il trito di aglio e prezzemolo e i pomodori passati.Dopo qualche minuto aggiungete del brodo, coprendolo con il coperchio fatelo cuocere lentamenteper circa due ore versando di tanto in tanto del brodo.

Aggiustate di sale e pepe a piacere.

Questi deliziosi quadrotti possono essere accompagnati con la fumante...buona ... polentina gialla.

L’angolo Cottura

Page 10: La Zuncheiia n°7 settembre 2010

La ricetta Gourmet:Care colleghe di fornelli, le foglie ormai cadono e questo è proprio l’autunno con le sue temperature in diminuzione e l’accensionepiù lunga dei ” nostri beneamati” fornelli. La cucina si veste con un primo cappotto leggero proponendoci cotture più lunghe di cibipiù calorici per aiutare il nostro organismo alle difese dei primi freddi , lasciando il posto alle preparazioni di piatti rapidi e freschi.

Novembre mese non allegro, proprio l’inizio di una lunga stagione buia e fredda U.. e allora ravviviamo l’animo con qualcosa dicaldo e gratificante, come ad esempio un cotechino ingabbiato in pasta sfoglia con una dolce salsa di mele. La preparazione èsemplice ma di grande effetto ecco come si può fare:

Per ridurre il tempo possiamo aiutarci con un cotechino precotto, una pasta sfoglia già pronta, 1 uovo.

Per la salsa di mele occorrono 2 mele Golden o semplicemente a buccia gialla, 1 scalogno, sale pepe q.b e un po’ di olio d’oliva.

Portare a bollore in una capiente pentola dell’acqua ed immergervi il cotechino cuocendolo per circa 15 minuti (il tempo medio èdi circa 20 minuti, ma ultimando la cottura in forno terminare prima).

Procedere quindi con l’eliminazione della “buccia del cotechino” un coltello a lama liscia. Stendere la pasta sfoglia, avendo curadi terminare il giro sotto la pancia del cotechino. Spennellare con il tuorlo d’ uovo la superficie della pasta, adagiarlo sulla tegliaricoperta di carta da forno e cuocerlo a 200 gradi per circa 20 minuti, fino a quando la crosta si presenterà dorata al suo esterno.Durante la cottura del cotechino possiamo preparare la salsa di mele, sbucciando e tagliandole a pezzi , tritando lo scalogno emettendo il tutto in una pentola antiaderente aggiungiamo un filo d’olio un pizzico di sale e di pepe.

Stufiamo il tutto a fiamma viva, mescolando e appena saranno appassite, passiamole nel frullatore per ridurle in purea.

EUa questo punto tagliamo il cotechino a fette, posizionandolo sul piatto di portata e accompagnandolo con la salsa di mele.

Ottimo come antipasto e di grande effetto eUbuon appetito!

P.S. in questa stagione è difficile dire no ai legumi, ceci e fagioli, troppo, troppo buoni, si sostituiscono alla carne, con ammirevolesapore!!!

PoiU..se avete voglia di mettere mani alla farina, vi consiglio gli gnocchi di farina di castagne al pesto.

Occorrono per 6 persone, circa 700 gr di patate, 100 gr di farina bianca, 100 gr di farina di castagne, 1uovo, un pizzico di sale e1 vasetto di pesto genovese (anche già preparato, nessuno si offende e se ne accorge).

Lessiamo le patate con la buccia, quando sono cotte si sbucciano come al solito e si passano nello schiacciapatate direttamentesulla spianatoia. Aggiungiamo le due farine, l’uovo ed un pizzico di sale. Impastiamo il tutto, prepariamo le serpoline e le tagliamoa tocchetti di circa 2 cm, li passiamo sul rovescio di una grattugia premendoli delicatamente con l’indice, disponendoli quindi sullaspianatoia infarinata (meglio di farina di semola, non attecchiscono tra loro).

Procediamo con la cottura in abbondante acqua salata con l’aggiunta di un po’ di olio (così rimarranno ben distaccati gli uni daglialtri) e man mano che verranno a galla scolarli e condirli con il pesto. S U B L I M I !

La Zuncheiia9

9

Il dolce dell’autunnoDosi per sei persone Per la pasta occorre: 4 uova, 4 cucchiai di zucchero,4 cucchiai di cacaoamaro 2 cucchiai di farina. Per il ripieno occorre: 4 dl di panna 10 marrons glacès, 3 cucchiai dimarmellata di castagne 1 cucchiaio di cognac.

Mettete in una ciotola i tuorli d’uovo,tenendo da parte gli albumi, unite lo zucchero e sbattete tuttoinsieme sino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Quindi unite la farina ed il cacao inpolvere e lavorate tutto per altri due o tre minuti. Montate gli albumi tenuti a parte a neve edincorporateli con delicatezza al composto preparato.Ungete un foglio di alluminio stendendolo sopra la placca da forno e adagiatevi sopra il compostoallo spessore di un centimetro. Passate tutto in forno caldo a 220° per circa 15 minuti. Levate ildolce dalla placca e lasciatelo raffreddare. Montate bene la panna e incorporatevi la marmellatastemperata con un cucchiaio di cognac. Unite alla crema i marrons glacès spezzettati. Stendeteil tutto sopra al dolce cotto, tenendone un poco da parte. Arrotolate il tutto ricoprite con la crema rimasta. Potete servire il rotolointero o a fette.

Luisella Rota

Mara Ines Terzariol

Page 11: La Zuncheiia n°7 settembre 2010

La Zuncheiia10

10

In questo numero parleremo di come ci si può proteggere da virus emalfunzionamenti senza perdere i file personali.

La situazione tipica di un Pc nuovo (e non modificato con l’aggiunta di un ulterioredisco fisso) è l’avere a disposizione un hard-disk di capacità di 200 Gb osuperiori, con installato il sistema operativo, i programmi in uso e i file personali.Questo purtroppo è il modo migliore per perdere tutto a causa di virus o malfunzionamenti. Si, certo, alcuni di voi diranno “ma io facciole copie di backup una volta al mese” si, è vero, può funzionare, ma tra il lasso di tempo dell’ultima copia al disastro si possonoperdere dei dati importanti. Il mio consiglio è di partizionare il disco fisso (cioè dividere il disco, non fisicamente... ma virtualmente).Immaginate che il vostro disco sia un cassetto, dobbiamo solo mettere un divisore così avremmo due vani a disposizione.

Per fare ciò abbiamo bisogno di uno specifico programma , “Partition magic” (sfortunatamente a pagamento); è il top per tutti i sistemioperativi fino a Windows Vista, purtroppo con il nuovo sistema Windows 7 non funziona ancora. Possiamo avvalerci di un’altroprogramma: “EASEUS Partition Master 5.0.1 Home Edition”, a differenza del primo è gratis e molto sempice da usare. Tramitequesto potente strumento possiamo ridurre la partizione denominata C a circa 50 Gb, più che sufficienti per contenere il sistemaoperativo ed i relativi aggiornamenti. Si deve tener presente che alcuni programmi si potranno installere solo sul disco C. Fatto ciòcreiamo una nuova partizione con lo spazio inutilizzato dopo il ridimensionamento di C, a questo punto riavviando il sistema sisalveranno le modifiche apportate.

Ora dobbiamo creare nella partizione nuova, probabilmente denominata E, la cartella documenti e le relative sottocartelle Immagini,Video e Download, Per automatizzare tutti i salvataggi si può, cliccando sull’icona della cartella Documenti presente sul desktop,indicizzarla tramite il menù proprietà alla nostra nuova cartella Documenti nel disco E. Naturalmete dobbiamo prestare attenzione asalvare tutti i nostri dati personali all’interno dello spazio E e non più sulla memoria denominata C! Dovremmo inoltre ricordarci che,nel momento decidessimo di installare programmi nuovi, tramite l’installazione personalizzata, dovremmo cambiare la directory didestinazione nel modo seguente E:\Programmi\nomeprogramma oppure E:\Program files\nomeprogramma.

A questo punto siamo protetti dalle formattazioni o dai danneggiamneti del disco C!

Ora possiamo spostare l’attenzione ai tanto temuti Virus! Prima di tutto va installato un antivirus con particolari specifiche, ad esempioche possa funzionare anche in Modalità provvisoria (utile in caso di guasti) o che abbia una protezione attiva in tempo reale. Unesempio può essere “Avira AntiVir Personal” (ottimo, ma poco adatto a Pc dalle prestazioni non elevate). L’antivirus deve poterfunzionare sempre, e se non svolge la funzione di anti Malware, ci si deve dotare di apposite protezioni. Sarebbe quindi meglioinstallare un programma come: “Malwarebytes’ Anti-Malware”; questo programma è molto efficace, scansiona i dati caricati inmemoria, il registro di sistema e tutti i dischi fissi e removibili (penne usb, lettori mp3, hard-disc portatili e cellulari). Purtroppo non hauna protezione attiva se si scarica la versione free, ma è ugualmente utile. Una buona regola, per proteggerci da “indesiderate visite”,è qquella di eseguire una scansione a settimana, sia con l’antivirus sia con l’antimalware e comunque di scansionare tutti i file che siscaricano da internet e unità removibili non di nostra proprietà.

Ora siamo abbastanza protetti da virus e malware. Si deve però sempre porre attenzione a non scaricare programmi da siti non sicuried evitare di modificare i file contenuti nelle cartelle del sistema (è sempre buona norma, in caso di dubbio, rivolgersi ad un espero,prima di incorrere in cattive sorprese).

Per qualsiasi domanda o problema potete contattarmi all’ indirizzo e-mail [email protected]

Se avete dei Pc e portatili inutilizzati vecchi e obsoleti contattatemi, daremo nuova vita ai vostri Pc da buttare!

Nel caso vogliate disfarvene posso ritirarli io.

Moscalieno

L ’ ABC d e l COMPUT ER

Page 12: La Zuncheiia n°7 settembre 2010

La Zuncheiia11

11

Ho scovato in cantina una damigiana e mi è venuta un’idea:

perché non trasformarla in una lampada?

Detto fattoU..

Occorrente: damigiana, carta di riso in due tonalità (ocra chiaro e ocra scuro),carta con soggetti di bosco (io ho scelto le castagne), colla a velo, colla perdecoupage, vernice finale opaca , portalampada, lampadina a misura, filoelettrico, pulsante e spina.

Dopo aver lavato e asciugato accuratamente la nostra damigiana, prendete lacarta di riso ocra scuro, strappatela a pezzi grossolanamente e incollatela,sovrapponendo leggermente i pezzi con la colla a velo sino a ricoprirecompletamente la nostra damigiane.

Lasciate asciugare bene, nel frattempo ritagliate i soggetti di carta scelti (inquesto caso le castagne).

Una volta asciutto il primo strato di carta di riso ripetiamo lo stessoprocedimento questa volta usando la carta di riso ocra chiaro, lasciateasciugare completamente.Immergete i ritagli per qualche istante in una ciotola d’acqua per ammorbidirli,asciugateli dall’acqua in eccesso con della carta da cucina, stendiamo sul retrodel ritaglio uno strato di colla per decoupage e creiamo una composizione sullanostra damigiana, stendiamo uno strato di colla sul ritaglio incollandolo sulladamigiana lasciate asciugare.

Stendiamo uno strato di vernice finale opaca su tutta la damigiana, lasciamoasciugare e ripetiamo l’operazione.

Ad asciugatura ultimata, forate il tappo di sughero della damigiana in modoche possa passare il filo di corrente, se non sapete maneggiare spelafili ecacciaviti chiedetelo a qualcuno in grado di farlo, fate scorrere il cavoall’interno fino a che la lampadina rimanga al centro della damigiana. Oracon un nastro o una corda fissate il cavo sotto l’imboccatura.

Et voilà la lampada-damigiana èpronta a far bella mostra di sé.

Provate.Per eventuali suggerimenti

contattatemi all’indirizzo di posta

Anna Maria [email protected]

Idee di decoupage