la voce del popolo 2010 32

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WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT SETTIMANALE DIOCESANO FEDE - LEALTÀ - CORAGGIO BRESCIA 27 AGOSTO 2010 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, Comma 1, DCB (Brescia) - 1,00 ANAL WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT SETTIMANAL WWW LAVOCEDELP P POP OP OP O OP OPO OLO IT SETTIMANA LA VOCE DEL POPOLO n° 32 Amici d’infanzia di Giancarlo Paris, ofm conv. Da bambino avevo alcuni amici: Marco e suo fratello Stefano, ci scambiavano per fratelli. Giocavamo tutti i pomeriggi a banditi (ma nessuno voleva mai morire defini- tivamente), a calcio, a corse. Per alcune estati abbiamo costruito un capanno sul greto di un torrente che prosciugava. Abbiamo anche pascolato tacchini e pulito le gabbie dei conigli. Ho una bellissima fotografia scattata al mare, siamo sorridenti, abbronzati e con in mano un tigrotto e uno scimpanzé. Con noi a volte giocavano Daniela e mia sorella Simona, ma le “donne” portavano complicanze alla spontaneità del nostro gioco. Siamo cresciuti, le strade si sono divise. Stefano da anni non lo vedo più perché ha mes- so su famiglia lontano. Marco raramente ma lo incontro ancora. Oggi sono più vicino ai suoi genitori. Che bello il dono dell’amicizia nell’infanzia. Dio è stato davvero grande a darci questa possibilità. Non dovremmo mai smettere di ringraziare Dio per questi amici dei primi anni con cui abbiamo sognato e giocato per lungo tempo. Intensa settimana dal 30 agosto al 5 settembre a Brescia per presentare la Lettera pastorale del vescovo Monari. Tra gli ospiti Forte, Diotallevi, Lizzola, Sorge, Zoja, Zamboni, Onida, Toppan, Ronchi. Preghiera, teatro, arte e cultura per raccontare la bellezza di essere comunità cristiana nella città degli uomini It tti d l30 t l5 tt b B i I cristiani di Diogneto

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I cristiani di Diogneto Intensa settimana dal 30 agosto al 5 settembre a Brescia per presentare la Lettera pastorale del vescovo Monari. Tra gli ospiti Forte, Diotallevi, Lizzola, Sorge, Zoja, Zamboni, Onida, Toppan, Ronchi. Preghiera, teatro, arte e cultura per raccontare la bellezza di essere comunità cristiana nella città degli uomini.

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WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT SETTIMANALE DIOCESANO FEDE - LEALTÀ - CORAGGIO BRESCIA 27 AGOSTO 2010

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n° 32

Amici d’infanziadi Giancarlo Paris, ofm conv.

Da bambino avevo alcuni amici: Marco e suo fratello Stefano, ci scambiavano per fratelli. Giocavamo tutti i pomeriggi a banditi (ma nessuno voleva mai morire defini-tivamente), a calcio, a corse. Per alcune estati abbiamo costruito un capanno sul greto di un torrente che prosciugava. Abbiamo anche pascolato tacchini e pulito le gabbie

dei conigli. Ho una bellissima fotografia scattata al mare, siamo sorridenti, abbronzati e con in mano un tigrotto e uno scimpanzé. Con noi a volte giocavano Daniela e mia

sorella Simona, ma le “donne” portavano complicanze alla spontaneità del nostro gioco. Siamo cresciuti, le strade si sono divise. Stefano da anni non lo vedo più perché ha mes-

so su famiglia lontano. Marco raramente ma lo incontro ancora. Oggi sono più vicino ai suoi genitori. Che bello il dono dell’amicizia nell’infanzia. Dio è stato davvero grande a darci questa

possibilità. Non dovremmo mai smettere di ringraziare Dio per questi amici dei primi anni con cui abbiamo sognato e giocato per lungo tempo.

Intensa settimana dal 30 agosto al 5 settembre a Brescia per presentare la Lettera pastorale del vescovo Monari.

Tra gli ospiti Forte, Diotallevi, Lizzola, Sorge, Zoja, Zamboni, Onida, Toppan, Ronchi. Preghiera, teatro, arte e cultura per raccontare la bellezza di essere comunità cristiana nella città degli uomini

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I cristiani di Diogneto

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Ambiente, ecosistema, giardino sostenibile. Sono le parole chiave della nuova edizione di Fiorinsieme. Dal 3 al 26 settembre torna la manifestazione organizzata dall’Associazione Florovivaisti Bresciani in collaborazione con il Comune di Brescia che trasformerà Piazza Paolo VI in un maestoso parco verde ricco di piante, alberi e giardini delle più belle specie e varietà. La storica Piazza del Duomo di Brescia vedrà nascere oltre 1200 metri quadrati di giardini verdi, offrendo al visitatore una visuale unica data dallo strano ma efficace binomio di elementi urbani e elementi naturali, geometrie e colori di portoni e palazzi a fare da sce-nografia agli splendidi giardini. La biodiversità è il tema affrontato per questa nuova edi-zione il cui progetto prevede otto giardini realizzati da alcune tra le più affermate aziende associate di costruzione del verde. Il progetto prevede anche la realizzazione di una zona relax e di un’area per i bambini, inserite nel contesto verde tra giochi di forme e geome-trie, siepi e oltre 50 metri di cespugli. Un percorso pedonale delimiterà i singoli giardini e le diverse aree tematiche. Nel corso dell’evento, il 4-5, 11-12 e 25-26 settembre, le aziende bresciane produttrici di fiori e piante (stagionali, annuali, perenni, recisi, bonsai, cactacee, etc) saranno presenti nell’area della fontana per una mostra mercato in cui esporranno le principali varietà stagionali e potranno offrire preziosi consigli a tutti gli appassionati. Nei giorni 4-5 settembre dalle 10 alle 20 sarà si terranno all’interno dell’area giochi laboratori ludico-didattici per avvicinare i più piccoli al giardinaggio. Ai bambini partecipanti verrano donati un vasetto e una piantina di facile coltura (fino ad esaurimento scorte). Dal 17 al 19 settembre il grande giardino farà da splendida scenografia alla settimana della moda. Per maggiori informazioni, www.florovivaistibs.it oppure telefonare al numero 030 3534008.

Brescia:dal 3 al 26 settembrepiazza Duomosi riscopre un giardino

“L’estate sta finendo e un anno se ne va”, cantavano i Righeira. Parole e musica per i nostri giorni, perché al di là delle mezze sta-gioni che non esistono più, settembre sta diventando il mese in cui gli esami di ripara-zione e le code delle vacanze (quelle intelli-genti) non possono attenuare la sensazione di un nuovo anno che incomincia. È palese per la politica che non si può dire che non è andata in vacanza perché da molto tempo ha uno spirito balneare anche in pieno inverno. È così da sempre per la scuola, a parte i tempi in cui si incominciava a ottobre (come vorreb-bero ancora quelli che la scuola non riescono a prenderla sul serio). Nel nostro piccolo, vale per la Chiesa bresciana che nelle prossime set-timane sarà concentrata a imparare la Lette-ra del Vescovo per dare senso al nuovo anno pastorale. Ma per guardare ancora un attimo

indietro, fra le cronache curiose dell’estate, che sta appunto finendo, c’è la campagna lanciata in Francia per la difesa del nudismo. I cugini d’Oltralpe hanno scoperto che fra le tante crisi vocazionali c’è anche quella natu-rista-nudista ed è partita la campagna per il recupero. “Il naturismo è nella nostra natu-ra”, recita lo slogan del nuovo sito promos-so da Atout, l’agenzia nazionale del turismo francese. Lo spot del governo presenta gio-vani nudi che camminano sulla battigia, con un testo che recita: “Immaginate un paese bellissimo nel quale le persone al vostro fian-co sono calme e distese. Sorpresi da questo nuovo stile di vita, cercate una spiegazione razionale a tutto ciò. E il solo elemento che trovate è la scomparsa dei vestiti, non un so-lo centimetro di tessuto per chilometri. Que-sto mondo esiste, è a portata di mano, è il

Corsivo di Angelo Onger

Con il re è nuda anche la regina

Direttore responsabile: Adriano BianchiDirezione - Redazione - Amministrazione e Abbonamenti:Via Callegari, 6 - 25121 - Brescia - Tel. 030 44250Fax 030 3757897 - E-mail: [email protected]@lavocedelpopolo.it

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LA VOCE DEL POPOLO

Il fatto

Agorà. Con “Chiesa nella città”Brescia riscopre la comunità 04di Mauro Toninelli

Popoli e continenti

Fare del bene mangiando bene?Si può! 08a cura di Massimo Venturelli

Ecclesia

Il Vangelo della domenica.Pari e dispari 10

di Giuseppe Fusari

Assemblea diocesana dei catechisti.Capaci di relazioni positive 13di Francesco Pedrazzi

Paesi e parrocchie

Edolo. La chiesettadedicata a don Gnocchi 26

di Franco Garattini

Cultura e comunicazione

La lectio magistralis“Corpo immortale?” 29

di Giovanni Formichella

Museo Ken Damy. Biennale 2010è “Tra pittura e fotografia” 34di Mario Leombruno

Economia e lavoro

Tariffe postali. Verso il ripristinodella democrazia informativa 43a cura di Massimo Venturelli

Sport

Calcio. Kon(e) Eder,un Diamanti è per sempre 49di Mauro Toninelli

Cara Voce 52

L’amore del prossimo è la misura del nostro amore di Dio (Edith Stein)

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2La politica non è andata in vacanza, quest’anno, così come molti milioni di italiani. Sono effetti diversi di venti di crisi. Da un lato si colgono gli effetti della crisi dei contenitori politici costruiti per le elezioni del 2008: prima era uscito il “cofondatore” del Pd, ora quello del Pdl. Dall’altro continuano a mordere gli effetti della crisi economico-occupazionale.Comunque il programma più apprezzato quest’estate è stato, su Raiuno, “da da da”, collage serale di pezzi classici della Tv e del cinema italiani, in particolare quelli in bianco e nero, senza volgarità né schiamazzi. Sembra che, in particolare proprio nei crocevia della crisi, la gente apprezzi sempre e comunque le cose fatte bene, con professionalità, affidabili. Di qui possiamo forse azzardare un passo ulteriore. Negli interventi per le grandi feste di questi giorni, con grande partecipazione popolare, sono risuonate, nelle omelie e negli interventi dei Vescovi parole di impegno, di responsabilità e di speranza. Particolare rilievo hanno avuto le omelie del presidente della Conferenza episcopale italiana a Genova, per la festa di San Lorenzo, dell’arcivescovo di Milano per l’Assunta e il tradizionale intervento ferragostano del segretario generale della Cei su “Avvenire”. Certo, l’analisi della situazione non può che essere preoccupata, in particolare di fronte al senso di frammentazione, al risaltare di egoismi e particolarismi. Ma altrettanto chiara è la consapevolezza delle risorse, delle riserve e dei fermenti e soprattutto la certezza che la fede, la fede cristiana può essere una risposta credibile, sul piano personale come su quello più ampio del “bene comune”. “La Chiesa – ha detto il cardinal Angelo Bagnasco – non è mai stata un’agenzia di pronto soccorso, ma la famiglia dei credenti in Cristo: ha il compito di annunciare la Speranza, il Signore Gesù, Colui che salva l’uomo dal male più grave, il peccato, e dalla povertà più triste, quella della mancanza di Dio. Senza Dio, infatti, l’uomo non sa dove andare e non comprende se stesso e il suo destino. E proprio perché annuncia la salvezza radicale e apre alla vita piena e vera – quella del cielo – la Chiesa promuove l’uomo nella sua integralità di anima e di corpo, di individuo e di società: crea civiltà e cultura”.Ne viene un convinto invito a “guardare in alto”, come ha detto il cardinale Dionigi Tettamanzi, che è un modo molto concreto per affrontare realisticamente la situazione. Molto opportunamente monsignor Mariano Crociata ha, dal canto suo, ricordato l’enciclica Caritas in veritate di papa Benedetto XVI: “Lo sviluppo è impossibile senza uomini retti”.Un altro tema del dibattito estivo è stato la nostra classe dirigente. Dobbiamo prima di tutto intendere l’indole spirituale del malessere che ci affligge, ha proseguito monsignor Crociata: “Siamo poveri di idealità, di pensiero, di orizzonti, di speranza”. Ecco allora che bisogna investire, prima di tutto sui nostri ventenni: superare le crisi in atto è possibile solo puntando sulla qualità e prima di tutto la qualità delle persone.

editoriale

di Francesco Bonini

Osare con i giovani

Buone notizie

Fondazione Cariploe Comunità brescianapromuovono un bandoper gli enti non profit

naturismo”. “Il messaggio della campagna pubbli-citaria è il seguente: i naturisti non sono anormali, non sono degli esibizionisti”, spiega Gilbert Marty, vicedirettore marketing di Atout France. Il naturi-smo significa solo un turismo rispettoso dell’am-biente, conclude citando il titolo del sito creato per l’occasione, “Naturiste par nature”. Perché tutte queste preoccupazioni? “Dobbiamo lottare con-tro il ritorno di un certo pudore nella società”, ha detto Fréderic Chandelier, nudista ortodosso. “Sono soprattutto i giovani a preoccuparci” ha aggiunto il presidente della federazione naturista francese. “Le nuove generazioni ricoprono quello che i loro genitori hanno faticosamente scoperto. Una svolta all’incontrario per il movimento nudista francese, il più partecipato e famoso del mondo, che ancora oggi conta centinaia di centri autorizzati tra mare, fiumi e montagne, e richiama ogni anno 1,5 milioni di seguaci, metà dei quali stranieri”, ha chiosato. La

lettura della notizia mi ha suggerito qualche inter-rogativo. Il primo riguarda la paura generata dal possibile “ritorno di un certo pudore”. E a seguire, l’idea che siano soprattutto le nuove generazioni a regredire (dal punto di vista dei nudisti). Valutazioni che mi fanno stropicciare gli occhi, con il timore di essere vittima delle cateratte che ti impediscono di vedere quello che ti succede intorno. Perché la stes-sa parola pudore è stata cancellata dal vocabolario della lingua parlata e, soprattutto, dal galateo di tutte le generazioni. I giovani magari non hanno la fregola di andare tra i nudisti perché non fanno fati-ca a svestirsi in qualsiasi luogo. Non parliamo poi del nudismo imperante sui mass media. Sia ben chiaro che non sto facendone una questione morale (che pure esiste, e come), ma solo di costume. Sempre più volgare e tollerato. Eppure, e questa volta più che mai, si ha paura di dire che il re è nudo, forse perché lo è anche la regina.

Agenzia fotografica: Foto Eden

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La testata “La Voce del Popolo” fruisce di contributidi cui all’art. 3 comma 3 della legge 250 del 7/8/1990

UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

Associato

Associato

Centro diocesanoper le comunicazioni sociali

VOCE MEDIA

Fondazione Cariplo e le Fondazioni di comunità lanciano un’iniziativa congiunta: ogni ter-ritorio provinciale avrà a disposizione 500mila euro per quei progetti che vengono definiti “emblematici minori”, iniziative promosse da enti non profit di particolare rilevanza per il territorio. Fondazione Cariplo punta, infatti, sull’importante ruolo di antenna sul terri-torio svolto dalle fondazioni locali per individuare e selezionare progetti significativi da finanziare. Il bando per gli interventi emblematici provinciali si riferisce a progetti diret-ti a perseguire obiettivi coerenti con quelli dei piani di azione di Fondazione Cariplo che per la loro dimensione sono in grado di favorire un processo di pianificazione strategica territoriale. La candidatura da parte degli enti non profit deve rispondere ai requisiti di esemplarità per il territorio, di sussidiarietà e di significatività del valore filantropico e rive-stire dimensioni idonee a generare un positivo ed elevato impatto sulla qualità della vita e sulla promozione dello sviluppo culturale, economico e sociale. Potranno dunque essere ammessi a contributo, nell’ambito degli “Interventi emblematici provinciali”, progetti e interventi coerenti con gli indirizzi delle aree filantropiche strategiche della Fondazione Cariplo principalmente nei macro settori: ambiente, arte e cultura, servizi alla persona e ricerca scientifica. La domanda di contributo deve essere prodotta in formato cartaceo su apposito modulo e consegnata a mano, unitamente agli allegati richiesti, presso la sede della Fondazione della Comunità bresciana, via Gramsci – 17, 25122 Brescia, entro e non oltre le ore 12 del 15 ottobre 2010. Il regolamento del bando per Progetti emblematici minori e la relativa modulistica sono disponibili sul sito internet della Fondazione della Comunità bresciana (www.fondazionebresciana.org).

04 LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010 Il fatto

Dal 30 agosto al 5 settembre la città di Brescia sarà teatro o, per meglio dire, piazza che ospita gli eventi di “Chiesa nella città”, la seconda tappa di “Ago-rà”. È il momento che richiamerà at-torno al Vescovo l’intera diocesi attra-verso una serie di iniziative declinate pensando a cinque ambiti: relazione, tempi di vita, fragilità, educazione e cittadinanza. Appuntamenti di ca-rattere spirituale, culturale e teatra-le daranno l’avvio all’anno pastorale

Agorà Tanti gli appuntamenti dal 30 agosto al 5 settembre

Con “Chiesa nella città” Brescia riscopre la comunità

D

Il 3 settembre un incontro a Canton Mombello

Nel cuore della fragilità, tra città e comunitàTra i tanti appuntamenti che segnano le giornate di “Chiesa nella città”, la seconda tappa dell’Agorà per la presentazio-ne della Lettera di mons. Luciano Monari, uno mette in risal-to un tema non sempre adeguatamente considerato quando si parla di comunità.È stata la Caritas diocesana a suggerire alla commissione che si è fatta carico di organizzare questa seconda edizione dell’Ago-rà di pensare ad un momento dedicato alla fragilità. Il tema, seppure da una angolatura diversa, era già stato affrontato lo scorso anno nel corso di un intenso incontro con Mario Me-lazzini, un medico affetto da Sla, che aveva portato la sua te-stimonianza. Quello suggerito dalla Caritas, però, è un altro tipo di fragilità che oltrepassa la singola persona per investire l’intera comunità. L’invito ha così preso le forme di un incon-tro a cui è stato dato il significativo titolo di “Quale fragilità nella città. Quale comunità dalle fragilità”. Nella prima matti-nata del 3 settembre mons. Luciano Monari e una delegazione di trenta persone, in rappresentanza di istituzioni, enti sociali

e amministrativi, realtà che operano sul territorio bresciano e che a vari livelli possono trovarsi in contatto con situazioni di fragilità, varcheranno le porte del carcere cittadino di Canton Mombello per dare vita a un incontro in cui ai partecipanti sa-rà chiesto di mettersi in ascolto. Grazie a un filmato, realizzato da don Italo Uberti del Centro diocesano per le comunicazioni sociali per conto della stessa Caritas diocesana, sarà dato spa-zio alle domande e alle parole dei detenuti e di tutte le altre componenti che vivono la realtà del carcere. Lo stesso Vesco-vo procederà poi, anche sulla scorta delle sollecitazioni conte-nute nel video, alla presentazione della sua Lettera pastorale “Tutti siano una cosa sola”. Il programma dell’incontro, dopo l’accoglienza delle 9.30, proseguirà con il saluto di don Adria-no Santus, cappellano della Casa circondariale di Brescia, e con quello della direttrice di Canton Mombello, Francesca Gioieni. Alle 10 la proiezione del video a cui seguirà l’intervento del Vescovo. Chiuderà l’incontro il diacono Giorgio Cotelli, diret-tore della Caritas diocesana. (m.v.)

di Mauro Toninelli

Dopo le elevazioni spirituali di “Terre

di fede”, la seconda tappa per l’inizio

dell’anno pastorale. La Lettera del vescovo

Monari “Tutti siano una

cosa sola” al centro dell’attenzione della città

2020/2011 alla luce della nuova lettera pastorale del vescovo Luciano Mona-ri “Tutti siano una cosa sola”. “Chiesa nella città” vivrà nei luoghi tipici del-la città, a rafforzare l’idea che Agorà richiama la piazza, il luogo dove la gente si trova, si incontra e discute. Ecco perchè alcuni luoghi simbolo della città ospiteranno gli eventi e gli incontri di categoria; l’Auditorium San Barnaba, auditorium della città per le due mattinate rivolte ai sacer-

doti e per quello per i religiosi o le tan-te piazze e i luoghi che ospiteranno spettacoli teatrali come il portico del Broletto o la piazza del Foro oppure piazza loggia che giovedì 2 settembre ospiterà l’incontro del Vescovo Lucia-no con i bambini e la domenica 5 la grande festa per le famiglie. Piazze e luoghi, come piazza tutta particolare è quella della televisione. Martedì 31 agosto alle 20 su Teletutto il Vescovo dialogherà con alcuni giovani su Fa-cebook, sulle comunità che si creano con i social network e sulle relazio-ni in un talkshow condotto da Clara Camplani. È la città che ospita eventi diocesani ma che allo stesso tempo può acco-gliere dalla comunità cristiana stimoli

e riflessioni che la toccano da vicino.Sabato 4 la “Notte della città di Dio”, una notte di preghiera per la città con una riflessione sulla politica di Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale nella chiesa della Pa-ce (dalle 20.30 alle 22) ; nella chiesa di San Francesco (dalle 21.30 alle 23), il tema trattato da Elia Zamboni, vice-direttore de Il Sole 24 Ore, sarà l’eco-nomia; nella chiesa di San Giuseppe (dalle 22.30 alle 24), il tema che af-fronterà padre Gino Toppan, carme-litano, sarà la cultura; in Duomo vec-chio (dalle 23.30 alle 7) padre Ermes Ronchi, servo di Maria, parlerà della religione. Alle 7, sempre in Duomo vecchio, messa conclusiva celebrata da mons. Gianfranco Mascher.

L’attore Luciano Bertoli in uno dei momenti di “Chiesa nella città” dello scorso anno

Canton Mombello

05LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010

Mons. Bruno ForteTra presbiterio e comunitàMembro della Commissione teologica inter-nazionale, consultore del pontificio Consiglio della cultura e di quello per l’Unità dei cristia-ni, presidente della Commissione episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la ca-techesi della Cei, interverrà il 31 agosto all’in-contro tra il Vescovo e i sacerdoti.

Ivo LizzolaLe alleanza educativePreside della Facoltà di Scienze della Forma-zione della Università degli Studi di Berga-mo, Ivo Lizzola ha dedicato gli ultimi anni ai temi della vulnerabilità, dell’educazione in condizioni limite e della cura, della bioetica del quotidiano. Interverrà il 1° settembre alle 20.30 all’auditorium Balestrieri.

Luca DiotalleviSulla società d’oggiLuca Diotallevi è professore associato di So-ciologia all’Università di Roma Tre, laureato in Filosofia presso la Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. A lui è stata affidata la relazione di apertura dell’incontro tra il Vescovo e i sacerdoti bresciani del 31 agosto in San Barnaba.

Luigi ZojaLa morte del prossimoPsicoanalista di fama mondiale, presidente dell’International Association for Analytical Psychology, Luigi Zoja si confronterà con pa-dre Sorge alle 20.30 del 3 settembre all’au-ditorium di Confartigianato di via Orzinuovi sul tema “La morte del prossimo e la vita per la comunità”.

P. Bartolomeo SorgeLa vita della comunitàGesuita, è stato direttore de “La Civiltà Cat-tolica” dal 1973 al 1985, e, dal 1986 al 1996, dell’Istituto di Formazione Politica Pedro Ar-rupe di Palermo. All’interno di questo Istituto, insieme a padre Ennio Pintacuda, sostenne la cosiddetta Primavera palermitana. Sarà la se-conda voce del confronto con Luigi Zoja.

P. Ermes RonchiLa verità della comunioneAppartiene all’Ordine dei Servi di Santa Ma-ria. Negli anni scorsi ha curato la rubrica di commento al Vangelo della domenica su Av-venire. Docente al Marianum, è autore di di-versi testi. A p.Ermes Ronchi è stata affidata la riflessione “Gerusalemme” in Duomo vec-chio nella notte tra il 4 e il 5 settembre.

GLI OSPITI

In linea col desiderio di mediare efficace-mente i contenuti della Lettera pastorale del Vescovo, “Agorà” dedica particola-re attenzione all’aspetto artistico anche sotto il profilo teatrale. Diversi infatti gli appuntamenti di questo genere previsti nell’ambito del progetto. A cominciare dall’apertura della settimana stessa: lu-nedì 30 agosto alle ore 18 al Museo di S. Giulia, Sala dell’affresco si inaugura “In mostra per Agorà”. “La Cena in Emmaus” di Alessandro Bonvicino detto il Moretto e “Ultima cena” di Paolo da Cajlina il gio-vane. La mostra, proposta dal Comune di Brescia, sarà visitabile fino al domenica 5 settembre, con orario continuato dalle 10 alle 18. All’inaugurazione interverranno Adriano Paroli, sindaco del Comune di Bre-scia e mons. Gianfranco Mascher, vicario generale della diocesi di Brescia. Alle 20.30, nella chiesa di San Giuseppe, andrà in scena lo spettacolo “Una cosa sola”, originale drammatizzazione del-la Lettera pastorale a cura di Carlo Susa, nell’interpretazione del regista e attore Fausto Ghirardini e un gruppo di giova-ni attori bresciani. L’idea di partenza è quella di sviluppare teatralmente l’imma-gine tratteggiata da mons. Monari nella parte introduttiva della Lettera: il Cena-colo, visto come momento di fondazione e punto di riferimento costante della co-munità cristiana. Il teatro, essendo l’arte del corpo per antonomasia, può guidare nella comprensione di come l’amore e la Grazia di Dio consentano davvero ai cri-stiani di essere “una cosa sola” divenendo “Corpo di Cristo”. Prima della rappresentazione teatrale, don Giuseppe Fusari, direttore del museo diocesano proporrà una presentazione ar-tistica della Chiesa di San Giuseppe.All’interno della settimana di “Chiesa nel-la città” evento particolare sarà la visita artistica della chiesa della Congrega del-la carità apostolica a cura di don Giusep-pe Fusari, direttore del museo diocesano. La presentazione sarà abbinata alla rela-zione di Mario Taccolini, presidente della Congrega, su “Le opere della Carità nella comunità bresciana”.Il cortile del Broletto ospita martedì 31

agosto alle 20.30 lo spettacolo teatrale “Faustì e Giovita: leggendo la leggenda” rappresentazione teatrale con Bruna Go-zio e Edi Gambara per la regia di Sara Poli; testo di Bruna Gozio e Paola Carmignani. Dal dialogo e dal confronto fra le due so-rella nasce, per il pubblico, la possibilità di una divertita rivisitazione della vicen-da dei patroni, con l’accostamento di testi antichi e moderni, per rendere di nuovo viva davanti agli occhi degli spettatori la bellezza ch avvolge le grandi figure dei nostri amati patroni.Carla Bino cura lo spettacolo “Dolci imi-tatori d’Amore”, rappresentazione teatra-le sulla Lettera a Diogneto, che andrà in scena giovedì 2 settembre alle 20.30 nella piazza del Foro, con protagonista l’attore Luciano Bertoli affiancato dalla presenza di lettori rappresentanti della comunità. Al pubblico presente sarnno poste le do-mande del pagano Diogneto: qual è il Dio dei cristiani, quale la religione che permet-te loro di disprezzare a tal punto il mon-do e la morte? E in che cosa si differenzia da quelle dei greci e dei giudei? E perché questa religione, se è la vera, è apparsa nel mondo così tardi? L’autore risponde criticando sommariamente e duramente il politeismo e il giudaismo: quanto ai cri-stiani, egli dichiara, la loro religione non può essere insegnata da un uomo. Illu-stra quindi la loro condizione nel mondo in una serie di paradossi, e la paragona a quella dell’anima nel corpo: i cristiani sono rinchiusi nel mondo, ma non appartengo-no ad esso; ne sono odiati, ma l’amano e sono loro che lo tengono insieme. Qual è la radice di tutto ciò? La loro religione non è frutto d’invenzione umana, ma è la ri-velazione dell’amore divino, che nell’invio del Figlio ha riscattato gli uomini dall’abis-so in cui la loro incapacità di compiere il bene li aveva gettati. Dio non ha preteso che fossero loro a uscirne, ma il suo stesso apparente ritardo nell’intervenire ha per-messo loro di sperimentare più a fondo la sua bontà; e il suo amore rende possibile l’amore praticato dai cristiani in questo mondo, con lo sguardo fisso alla loro cit-tadinanza celeste. Tale imitazione di Dio è proposta allo stesso Diogneto.

Spazio alla dimensione artistica in diversi eventi

Arte e teatro per “Agorà”

L’incontro dello scorso anno tra il Vescovo e i bambini

06 LA VOCE DEL POPOLO6 AGOSTO 2010

La “conversione ecologica”

di Maurilio Lovatti

La lezione di CiproEcumenismoAmbiente

di Adriana Pozzi

Opinioni

La Chiesa Cattolica italiana celebra il primo settembre (oppure la pri-ma domenica di settembre) la quinta Giornata per la salvaguardia del creato.La Conferenza episcopale italiana, a differenza degli scorsi anni, non ha deciso di porre l’attenzione su un tema specifico, come l’aria o l’acqua, ma invita i fedeli a riflettere sul nesso tra salvaguardia del creato da un lato e pace e giustizia sociale dall’altro. I Vescovi riprendono il concetto di “conversione ecologica” definito nella Caritas in veritate, ricordando che “pace, giustizia e cura della terra possono crescere solo insieme e la minaccia ad una di esse si riflette anche sulle altre” e invitano a cele-brare la giornata “in spirito di fraternità ecumenica, nel dialogo e nel-la preghiera comune con i fratelli delle altre confessioni cristiane, uniti nella custodia della creazione di Dio.”Nel leggere il documento dei Vescovi, riflettendo sugli sprechi (di cibo, d’energia, d’acqua…) della nostra società opulenta, mentre altrove si muore di fame, mi son venute in mente le parole del catechismo dei ve-scovi tedeschi (1985) che ci ricordano che c’è “una rete di colpe comuni e una solidarietà nel peccare, da cui nessuno riesce a levarsi”. Non c’è solo il peccato individuale, dovuto a libera scelta, ma ci sono anche “struttu-re di peccato” transindividuali, meccanismi sociali iniqui, e le comunità cristiane hanno il dovere morale di denunciarli e contrastarli.Pensiamo a Tony Hayward, amministratore delegato della BP, che la-scerà l’incarico ad ottobre, perché ritenuto responsabile del gravissi-mo disastro ecologico del Golfo del Messico e, di conseguenza, di un danno alla British Petrolium di circa 49 miliardi di euro: avrà una liqui-dazione miliardaria e un posto in una società controllata, con uno sti-pendio di un milione e 200mila euro! Pensiamo ai manager che hanno portato sull’orlo del fallimento le banche negli Usa (salvate grazie ai soldi dello Stato e quindi dei contribuenti) e che hanno incassato bo-nus per circa 20 miliardi di dollari nel solo 2008. L’economia di mercato premia largamente i disonesti e gli incapaci! È certamente un messag-gio antieducativo.L’indignazione e la denuncia delle ingiustizie sociali non devono però diventare un alibi per il disimpegno personale. Sono molti i modi con cui ognuno di noi può contribuire a ridurre i danni ambientali e a migliora-re la qualità della vita: spostarsi di più a piedi o in bicicletta; utilizzare i mezzi pubblici, evitare spostamenti inutili, prestare maggior attenzio-ne alla raccolta differenziata dei rifiuti, scaldare un po’ meno le case, magari vestendosi un po’ di più, lavare i vestiti solo quando sono vera-mente sporchi, non sprecare acqua, cibo ed energia, e così via.

Nel Museo bizantino della Fondazione Arcivescovo Makarios III a Nicosia, sull’isola di Cipro,è in corso una mostra dedicata alle testimonianze stori-che e artistiche nel periodo della dominazione latina di Cipro(1191–1571) che, oltre a un rilevante valore dal punto di vista scientifico, ha forti signi-ficati ecumenici. Inaugurata in concomitanza con la visita del Papa sull’iso-la, presenta molte opere tipiche della tradizione orientale, mettendole a confronto con opere artistiche italiane o di stampo del tutto latino per evidenziare come l’arte possa superare alcune barriere e creare punti di incontro: così un’icona con un Ecce homo è a fianco della Deposizione di Cristo del Ghirlandaio, un’altra con la Madonna del latte fa da contro-canto a una Madonna con Bambino e i santi Girolamo e Maddalena di Neroccio de’ Landi mentre una terza rappresenta una Pietà con fattezze e stile molto simili al celebre gruppo marmoreo michelangiolesco, cosa rara per la mentalità orientale. Ma più ancora delle opere, hanno grande valore ecumenico i testi che accompagnano il Catologo. Nel saluto iniziale, Sua Beatitudine l’Arcive-scovo Chrysostomos scrive che la Mostra “comunica il messaggio che tutte le Chiese cristiane sono chiamate ad agire e a lottare per il diritto di ogni uomo di essere libero e di godere di tutti i diritti umani”. Articolato e ricco di suggestioni è anche il messaggio che danno i due saggi scientifici che commentano l’esposizione: essi sottolineano in più punti che la tradizione iconografica ortodossa viene rinnovata e arric-chita dai contributi derivanti dall’arte italiana con importanti conquiste come l’introduzione della prospettiva di tipo occidentale e un arricchi-mento dell’analisi della psicologia dei soggetti rappresentati. E questo accogliendo modelli di pittura e architettura (ma anche di arti minori co-me la scultura lignea o l’argenteria) ispirati solo a motivi e temi religiosi provenienti dall’Occidente cattolico con la pacifica coesistenza sull’isola di artisti e maestri legati alle due tradizioni.Particolarmente interessante è il contributo intitolato “Incontro tra la Chiesa Ortodossa e la Chiesa cattolica Romana a Cipro”. L’arte ecclesia-stica come testimonianza che illustra la fatica iniziale di un confronto ancora segnato dalle drammatiche conseguenze dello scisma del 1054 e dalle divergenze dottrinali, ma anche la progressiva e costante conver-genza “in materia di pratica religiosa e di relazioni quotidiane” grazie a consuetudini e abitudini (come la paratura delle chiese o l’uso di arredi sacri, i calici di stile gotico ad esempio) che riuscivano a “penetrare più facilmente le barriere” e a creare “un affratellamento” di grande respi-ro. Una lezione quella che viene dalla mostra di Cipro forse da rimedi-tare e da riscoprire.

07LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010

Popoli e [email protected]

L’Italia sta decisamente scivolando verso nuove e sino a poche settima-ne fa impensabili elezioni anticipate. La crisi in atto all’interno del Pdl non sembra di quelle facilmente sanabili. Nonostante le dichiarazioni di tante “colombe” la fratttura tra Berlusco-ni e Fini non sembra di quelle ricom-ponibili. Il vecchio rapporto tra i due confondatori del Partito della libertà potrebbe forse essere recuperato se alla base della rottura ci fossero ra-gioni politiche, dissidi su programmi o progetti. Più volte nel corso degli ul-timi 16 anni Fini e Berlusconi si sono trovati su posizioni politiche diverse. La ragion di Stato o di coalizione ave-va però consentito il riassorbimento più o meno veloce degli atriti. Questa volte la situazione appare profonda-

mente diversa, incancrenitasi a par-tire dallo scontro pubblico e violento andato in scena lo scorso aprile all’au-ditorium di via della Conciliazione a Roma. Il presidente della Camera e il capo dell’Esecutivo si affrontarono pubblicamente e a muso duro senza risparmiarsi colpi bassi e stoccate. Uno scontro senza precedenti nella storia repubblicana, era stato detto allora. Uno scontro che, col senno di poi, è stato solo il “trailer” di quanto è accaduto nelle ultime settimane. La cacciata di Fini dal Pdl e la creazione alla Camera e al Senato di gruppi au-tonomi di deputati e senatori fedeli al-la terza carica dello Stato sono storia recente. Non c’è tra Fini e Berlusco-ni apparente divisione politica, salvo qualche divergenza in tema di proces-

Elezioni: c’è chi le vuole e c’è chi le teme

so breve. Probabilmente quello che li pone a distanza siderale è la visione complessiva della politica, dello Sta-to. I due non possono più coesistere. Occorre che uno lasci la scena, me-glio se Fini. Prova è la campagna me-diatica messa in campo dal Giornale (la vicenda della casa di Montecarlo, ndr.). Il Presidente della Camera deve essere screditato nella sua attendibi-lità . Ricorda, l’azione del quotidiano, molto da vicino la campagna scate-nata giusto un anno fa contro l’allora direttore di Avvenire Dino Boffo, reo di avere avanzato qualche critica nei confronti di uno stile e di una morale politica che stava venendo alla ribal-ta. Allora la gogna mediatica si risol-se con le dimissioni del direttore del quotidiano cattolico. Oggi la posta in palio è più grande e per questo, mag-giori sono anche i rischi. Il venir me-no (politicamente) di Fini comporte-rebbe giocoforza anche lo smantella-mento di quella dilagante maggioranza parlamentare che aveva portato Berlu-sconi al governo nel 2008. Inevitabile, visto che gli appelli di chi vagheggia un governo tecnico o di larghe intese cadono ogni giorno nel vuoto, in que-sto caso il ritorno alle urne. E questa è un’ipotesi che, nonostante le ripetute dichiarazioni di fiducia di Berlusconi e

Bossi, spaventano molti, praticamen-te tutti i partiti politici. Probabilmente preoccupa in primis, anche se non ar-riverà mai a dichiararlo, il presidente del Consiglio che sarebbe costretto a spiegare agli italiani (che secondo un recente sondaggio sono all’80% con-trari al ritorno anticipato alle urne) le ragioni del fallimento di una mag-gioranza mai così schiacciante come quella uscita dal voto del 2008. Anche lo stesso Fini dovrebbe temere il ri-corso alle urne prima della scadenza naturale della legislatura. Due i fronti su cui l’ormai ex cofondatore del Pdl dovrebbe giocare: far capire ai suoi elettori le ragioni del nuovo voto e di-fendersi alle accuse di essere di fatto l’affossatore dell’esperienza di gover-no. Bossi e la Lega Nord invocano te-nacemente in queste ore il ritorno al-le urne, palesando grande ottimismo. Ma il leader leghista è politico troppo smaliziato per non sapere che anche in politica può capitare che chi entra nelle urne papa corre il rischio, seppur minimo, di uscirne da semplice cardi-nale. Anche il Pd sembra voler esor-cizzare il voto anticipato. Qui, però, il problema maggiore sembra essera l’individuazione di un leader con cui affrontare le elezioni. Una questione non da poco!

La cura di Massimo Venturelli

La frattura che pare ormai insanabile tra Fini e Berlusconi ma il ritorno alle urne nasconde insidie per tutti, anche per chi ostenta grande sicurezza

Politica Il Paese verso il voto anticipato?

Se la politica nazionale è in fibrillazione e le settimane d’agosto hanno fatte registrare, impossibile a credere, un rialzo della temperatura, il clima locale pare a oggi ancora tranquillo. L’eco della crisi tra Fini e Berlusconi, al di là di alcune dichiarazioni della prima ora, non pare essere ancora giunta a Brescia. Esponenti del Pdl locale provenienti dall’esperienza di An hanno ribadito la loro fedeltà alla causa del premier e, dunque, tutto procede come prima. Anche il sindaco Adriano Paroli in un incon-tro “prevacanziero” con la stampa bresciana ha ribadito la tranquillità e la tenuta della sua maggioranza. In se-no alla maggioranza che regge la Loggia, dunque, non sembrano profilarsi eccessive turbolenze e men che meno spaccature tra finiani e berlusconiani. Per la verità qualche piccola scaramucca c’è stata, ma non ha riguardato il Pdl. Al centro della scena il ruolo in seno alla maggioranza (e alla giunta) cittadina dell’Udc. Già all’epoca delle regio-

nali della scorsa primavera c’era stato chi, come la Lega, aveva chiesto una revisione degli assetti amministrativi in considerazione del fatto che il partito di Casini aveva scelto di correre da solo, mettendo in campo addirittura l’assessore Nicola Orto.Nelle scorse settimane la questione è stata riproposta nel corso di una conferenza stampa indetta dalla stessa Lega (presente con il vice sindaco Fabio Rolfi) e da Alleanza di centro. Il vice di Paroli ha, in sostanza, avvallato l’ipotesi che la nuova formazione politica centrista avrebbe tut-te le carte in regola per succedere all’Udc che ormai da tempo su scala nazionale, e più recentemente su quella regionale si è chiamato fuori dal centro-destra. L’Udc per bocca di Gianmarco Quadrini ha liquidato con sufficienza la questione. Ma se è vero che la politica locale ripropone in piccolo le dinamiche di scenari più ampi c’e da aspettarsi che anche Brescia possa conoscere un’impennata.

Brescia

Per ora regna una calma piatta

08 LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010 Popoli e continenti Mondo

Grazie anche all’impegno di “Chèi del spét” i Fratelli della Sacra Famiglia hanno potuto aprire una scuola

in una delle grandi isole dell’arcipelago filippino

Esperienze Da Brescia alle Filippine

Fare del bene mangiando

bene? Si può!

Fa cura di Massimo Venturelli

“Fare del bene, mangiando bene”. Uno slogan che può suonare irrive-rente per chi non sempre riesce ri-empire lo stomaco a dovere. Eppu-re funziona nel migliore dei modi! La riprova, ancora una volta, giunge dal Bresciano. Un gruppo di amici coordinato Angelo Delledonne co-nosciuti come “Chèi del spét”, da Clusane e San Pancrazio, ha getta-to un ponte con Davide Delbarba, un religioso dei Fratelli della Sacra Famiglia, che opera nelle Filippine, a Davao City, isola di Mindanao, la seconda per estensione delle isole dell’infinito arcipelago. Loro a far girare migliaia di spiedini e lui, con la sua comunità, a costruire una scuola attrezzandola di tutto ciò che è necessario per l’attività didattica. Perfino di un “Gymasium”, palestra-teatro, polifunzionale che è una me-raviglia, adagiato in una natura ri-gogliosa di palme, abitata però da

una popolazione povera di mezzi. Ed è per sovvenzionare quest’ultima struttura che i volontari bresciani hanno preparato e servito in cene e banchetti, qualcosa come 35mi-la spiedi. Fino a mettere insieme la sbalorditiva somma di 100mila eu-ro. Tanti ce ne sono voluti per pro-gettare e costruire un impianto che serve per momenti culturali, forma-tivi, ricreativi e sportivi, capace di 1700 posti a sedere. Un arco teso nel cielo carico sempre di pioggia e di sole, aperto alla brezza dell’oceano e ad un buon tasso di umidità equa-toriale. Lo scorso 23 luglio l’inaugu-razione, alla presenza del Vescovo di Davao, di numerose autorità, dei 400 alunni della scuola e di due con-fratelli giunti dall’Italia. E la posa di una targa commemorativa con tutti i nomi di “Chèi del spét”. Grazie an-che all’aiuto bresciano è stata lan-ciata la scommessa del “Gabriel Ta-

borin College of Davao Foundation” che, posto in una periferia stermi-nata, sta nei corsi sia biennali che quadriennali che offre ai diplomati di High School nei settori magiste-ro, alberghiero, infermieristico, in-formatica ed elettronica e soprattut-to nella convinzione che il miglior patrimonio per un ragazzo sta in una solida formazione condita con il messaggio del Vangelo. Anno do-po anno, a partire dal 2001, è riu-scita a conquistare fama e fiducia per l’impegno educativo che viene profuso e per la serietà professiona-le con cui è gestita. Manos Unidas, organismo spagnolo di solidarietà, ha finanziato un edificio di tre pia-ni con aule e laboratori, Cuore Ami-co attraverso la Fondazione Maria Enrica sta aiutando con 20 borse di studio altrettante ragazze delle zo-ne interne dell’isola, ospitate in un accogliente dormitorio. Fratel Davi-de fa presente che nell’arco di due anni sarà necessaria un’altra ala per rispondere all’esigenza delle nuove classi che, man mano, completeran-no il loro ciclo di studi. Un’esigenza che diventa anche un appello alla generosità di altri benefattori. Ciò

che ha spinto l’Istituto dei Fratelli della Sacra Famiglia ad aprire una scuola nelle Filippine, oltre che ad estendere il proprio carisma nella ricerca di vocazioni locali, rispon-de all’esigenza di lavorare per il Re-gno di Dio. L’annuncio del Vangelo attraverso il pane dell’educazione e dell’istruzione; il lavoro pasto-rale nell’ambito della catechesi e della formazione sono i campi ora coltivati in questa terra adagiata nell’oceano Pacifico. Lo stile che anima le relazioni è quello di una grande famiglia dentro la quale i fratelli vogliono diventare costrut-tori di umanità, denominatore che accomuna tutte le latitudini, come l’impegno degli “spidisti” brescia-ni dimostra. Un principio al quale questi religiosi si ispirano è quel-lo di offrire strumenti perchè ogni soggetto diventi protagonista del suo sviluppo futuro. Ecco perchè l’aiuto di oggi è come una canna da pesca, d’accordo all’adagio ci-nese, che si mette in mano perchè ognuno si procuri domani il suo pesce. E perchè divenga capace di condividerlo con i suoi fratelli e sorelle.

Pakistan

Con la Caritas in aiuto delle popolazioni alluvionate Gli osservatori internazionali che hanno avuto modo di visitare il Pakistan colpito nelle scorse settimane da devastanti alluvione hanno definito la si-tuazione più drammatica rispetto a quella provocata dallo tsunami che nel dicembre del 2006 colpì il Sud Est asiatico. Da tutto il mondo si è mossa la macchina della solidarietà per far fronte ai bisogni di milioni di persone pri-vate di tutto dalla furia delle acqua. Anche Benedetto XVI, a più riprese, ha lanciato appelli a favore della popolazione pakistana e, in modo particolare, dei 3,5 milioni di bambini che secondo le Nazioni Unite potrebbero contrarre malattie mortali. La Conferenza episcopale italiana, già nei primi giorni di questo mese d’agosto, ha stanziato un milione di euro e ha invitato tutte le comunità ecclesiali del Paese alla preghiera e al sostegno delle iniziative di solidarietà a favore del Pakistan promosse dalla Caritas italiana. Caritas Pa-kistan, con il sostegno di realtà tra cui Caritas Italia, ha concentrato i proprio sforzi su cinque diocesi del Paese particolarmente colpite dalle alluvioni. Alle

famiglie di Multan, Quetta, Faisalabad, Rawalpindi, Islamabad e Hyderaba sono state distribuite tende, cibo, articoli non alimentari di prima necessità con cui affrontare la situazione di emergenza sanitaria e medica. Si tratta di primi interventi che rientrano nel più ampio programma di emergenza alluvioni che verrà realizzato nell’arco di tre mesi e che comporterà una spe-sa di 4 milioni di euro. Per far fronte a questo impegno si è mossa anche la Caritas bresciana che ha rilanciato gli appelli del Papa e ha messo in campo i canali già sperimentati in precedenti emergenze. Chi volesse sostenere le popolazioni pakistane può dunque far giungere il proprio aiuto tramite il conto corrente postale n° 10510253 intestato a Caritas Bresciana, il conto corrente bancario intestato a Diocesi di Brescia - Ufficio Caritas presso Ubi Banco di Brescia, agenzia 5 (iban IT 12 K 03500 11205 000000007051, o quel-lo intestato alla Fondazione Opera Caritatis San Martino - ramo onlu presso Banca Prossima (iban IT 29 G 03359 01600 100000002695).

09LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010

Elaborato nelle scorse settimane un testo, ancora da approvare, che costituisce un passo indietro su temi etici di fondamentale importanza

Idi Marco Doldi

Consiglio d’Europa Uno sconcertante indirizzo

Popoli e continenti Europa

Prigionieridi una cultura riduttiva

Il Consiglio d’Europa (CdE) batte un passo indietro su temi etici fondamen-tali, come quello della tutela della vita umana nascente. Infatti, è stato con-fezionato un testo, che dovrà essere approvato in ottobre dall’Assemblea plenaria del CdE (organismo che non fa parte delle Istituzioni Ue), con lo scopo di sollecitare gli Stati membri dell’Unione a introdurre “l’obbligo per il Servizio sanitario di fornire il tratta-mento desiderato, a cui il paziente ha diritto”. Questo, di fatto, costituisce un restringimento per il personale medi-co che non vuole procedere all’abor-to. Nel campo della salute riproduttiva molti Stati − a parere del testo propo-sto – non garantirebbero a sufficien-za il diritto delle pazienti ad ottenere la fine della gravidanza. Questo testo, seppure ancora da approvare, lascia sconcertati; infatti, è evidente come si resti prigionieri di una visione assai riduttiva della trasmissione della vita

umana. Laddove l’esperienza umana insegna che c’è in gioco un atto uma-no tra due persone, che chiama alla vita una terza, si parla di “salute ripro-duttiva”. Ora, non è corretto applica-re all’uomo e alla donna un termine, che, invece, è proprio degli animali e delle piante: la riproduzione. E, poi, il concetto di salute, che veicola in que-sto ghetto l’idea che una gravidanza sia una patologia o una malattia, cui far fronte con l’interruzione. Infine, accennare ai diritti senza mai rico-noscere i doveri conduce al sopruso sul più debole; è antidemocratico mi-sconoscere il diritto dell’essere uma-no nelle fasi iniziali del suo sviluppo a vivere. In questo il Consiglio d’Eu-ropa si mostra lontano dal senso co-mune delle persone e anche autori-tario, perché vorrebbe limitare quelli che sono i capisaldi delle società mo-derne: i diritti dei deboli e l’esercizio della libertà, attraverso l’obiezione di

coscienza. Come uscire da questa pri-gione? La Chiesa ricorda la necessità e anche l’urgenza di tornare a riflette-re su quei pilastri che hanno fondato la nostra millenaria civiltà; questa può aiutare a superare le secche del dibat-tito contemporaneo. Non poche volte il Papa ha richiamato l’importanza di valutare le scelte odierne alla luce del-la legge naturale, cioè di quel progetto di umanizzazione scritto nel cuore di ciascuno e che deve emergere al di là dei condizionamenti storici del pensie-ro. In questo progetto si leggono alcuni principi assolutamente concreti come il “rispetto per la vita umana dal suo concepimento fino al suo termine na-turale, non essendo questo bene del-la vita proprietà dell’uomo, ma dono gratuito di Dio”. Come anche si legge il dovere di cercare la verità su se stessi e sugli altri, scoprendo elementi comu-ni a tutte le latitudini e a tutti i passaggi della storia. Dalla legge naturale sca-turisce, ancora, l’istanza della libertà: non in modo assoluto, ma relazionale. La libertà umana è sempre una libertà condivisa con gli altri e l’armonia delle libertà può essere trovata solo in ciò che è comune a tutti: la verità dell’es-sere umano, il messaggio che porta

in sé. Accanto alla libertà c’è l’esigen-za della giustizia, che si manifesta, in-nanzitutto, nel dare a ciascuno il suo: e che cosa c’è di più “suo” se non la vi-ta umana? E, ancora, la legge naturale conduce alla solidarietà nei confronti di chi è più debole e attende in nome della comune umanità la speranza di un aiuto da parte di chi ha avuto una sorte migliore. Questi e altri valori, propri della legge naturale, si concre-tizzano in norme non negoziabili, che non dipendono dalla volontà del legi-slatore e neppure dal consenso di una assemblea parlamentare. L’obiezione di coscienza – quella che si vorrebbe limitare in nome di un presunto diritto ad abortire – questa sì è un diritto che scaturisce direttamente dalla legge na-turale. Essa si pone come un forte se-gno di controtendenza e testimonia che, nonostante i ripiegamenti del pensiero contemporaneo, la perso-na è in sintonia con le esigenze del-la piena umanizzazione, contenute in quel patrimonio dell’umanità che è la legge naturale. Con l’obiezione di coscienza ci si eleva oltre ogni con-dizionamento storico per allearsi con ciò che è per tutti e per sempre il vero bene.

Ungheria

Il grazie della Caritas di Eger a Est-portiamo Nelle scorse settimane su queste stesse pagine era stata data notizia dell’im-pegno del gruppo Est-portiamo di Brescia a favore delle popolazioni del nord-est dell’Ungheria colpite da una alluvione passata però sotto silenzio. Ai primi di luglio il gruppo aveva spedito un primo tir di aiuti alla Caritas arcivescovile di Eger (nord-est dell’Ungheria). Quella spedizione faceva seguito ad un’altra di pochi giorni prima, condotta “a tambur battente” personalmente da volontari di Est-portiamo che, con un furgone carico di generi di primissima necessità, cercavano di fronteg-giare l’emergenza determinata dalla disastrosa alluvione. Ma da Eger avevano fatto promettere ad Est-portiamo un’altra spedizione e infatti, nonostante la stagione non favorisse una piena disponibilità dei volontari, nella prima mattina del 4 agosto un nuovo carico di aiuto è par-tito da Brescia alla volta dell’Ungheria. A quanto raccolto dal gruppo era stato aggiunto anche quanto generosa-

mente fornito dalla Caritas diocesana. Cinquemila chili di alimentari vari a lunga conservazione che se non hanno rappresentato la soluzione ai tanti problemi causati dall’alluvione sono stati però di grande aiuto alle popola-zioni colpite. Un aiuto prezioso è giunto anche da “Essere carità Bresciana” che ha completato il carico inviato con materassi e altri generi altrettanto importanti.Est-portiamo, che si è resa disponibile ad accogliere nuove segnalazioni da parte della Caritas di Eger sua referente per questa emergenza, ha nel frat-tempo ricevuto i ringraziamenti per quanto fatto a sostegno delle popola-zioni alluvionate. È stato Ferenc Arvai, direttore della Caritas di Eger a rin-graziare per quanto ricevuto. In una lettera inviata via fax ha affermato che il materiale inviato da Brescia è stato suddiviso in pacchi per essere distri-buito a 1500 famiglie dei paesi di Szendòrlàd, Sajòlàd, Felsòdobsza, Onga, Onod, Sajòpuspòki, Bànréve.

Il bisogno comune è quello di non doversi sentire in debito. Un gesto chiede che ci sia il contraccambio. È la logica dell’equilibrio, del non avere niente da resti-tuire, niente per cui lasciare il fianco scoperto. Ogni gruppo, ogni società elabora questo bisogno di equili-brio che significa in primo luogo sicurezza. E poi cor-rettezza. Quest’altra parola è un punto chiave della no-stra scorretta società: un modo formale per esprimere una necessità che diventa di giorno in giorno sempre più una formalità. Correttezza. Che nasconde la pau-ra che qualcuno con noi sia scorretto e quindi si crei squilibrio, nasca qualcosa di indominabile, si apra una crepa nel muro perfetto dei rapporti corretti. Una fac-ciata dietro alla quale nascondere la viltà del non an-dare incontro veramente all’altro e un buon modo per lavarsi la coscienza davanti a chi non fa parte dell’equi-libro del nostro mondo. E i pericoli nascosti dell’uscire dalle convenzioni. Primi e ultimi posti. Rendere quello che non si può. Sono pericoli che la società della cor-rettezza non può permettersi. Gesù irride questa so-cietà giocando con la bramosia dei primi posti e con il pericolo di cadere nel ridicolo che questa società di primi e ultimi ha generato con regole così ferree. Ono-re e vergogna fanno parte di quella logica e se in quel-la si vuol stare Gesù propone di agire al contrario di quel che si vorrebbe fare. Un consiglio saggio per un meccanismo perfetto: se non vuoi cambiare, almeno fatti furbo. Ma la strada, quella vera è lì sotto, nella

soluzione estrema, nella liberazione dalla logica del restituire, dalla regola della correttezza: quando fai qualcosa, fallo senza che qualcuno possa ricambiarti. È lì il tesoro; lì la strada per capire la logica di Dio. E per sfuggire dalla società del contraccambio. Quando uno non ti ricambia, ecco che l’equilibrio si rompe. Ti è debitore. È in svantaggio. È nelle tue mani. O forse è quel debito che diventa credito per te nelle mani di Dio. Questo Gesù vuol dire: se credi questo non è squi-librio ma l’equilibrio acquisito dalla parte di Dio. E ti fa capire che anche tu sei squilibrato, debitore, inca-pace di rendere quello che ricevi rispetto a Dio. Accon-tentarsi del contraccambio umano chiude la strada al rapporto con Dio nella prima ed essenziale delle sue dimensioni: quella del riconoscere la grandezza del do-no ricevuto e del renderne grazie. È il primo, essenziale dialogo con Dio. Che si riversa poi sul rapporto tra uo-mini: lo stesso dialogo nasce dall’accorgersi del dono e dal rispondere in modo squilibrato a esso. Se quello che diamo agli altri è davvero parte di noi stessi, non ci sarà contraccambio sufficiente perché sarà prima di tutto comunicazione. E quando riceveremo il dono sarà la stessa cosa. Non è mai un rapporto proporzio-nato. Lo è solo quando lo scambio è di cose, non di se stessi. Esiste proporzione nell’avere. Non nell’essere. Arrendersi a questo squilibro libera dall’ossessione del-la correttezza fatta di computo del dare e dell’avere e allarga l’orizzonte alla prospettiva del dono.

XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIODal Vangelo secondo Luca 14, 1.7-14

Avvenne un sabato che Gesù era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare

e la gente stava ad osservarlo. Osservando poi come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una parabola: “Quando sei invitato

a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più

ragguardevole di te e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora

dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece quando sei invitato, va’ a metterti

all’ultimo posto, perché venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più

avanti. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato”. Disse

poi a colui che l’aveva invitato: “Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi

amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch’essi non ti invitino

a loro volta e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando dài un banchetto, invita

poveri, storpi, zoppi, ciechi (...)”.

Il Vangelodella domenica

10 LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010

di Giuseppe Fusari

Franca Ghitti

Franca Ghitti nasce a Erbanno in Valcamonica e dopo gli studi a Milano, Parigi e Salisburgo si dedica all’arte

come modo per recuperare il tempo e la memoria. Questo la porta a raccogliere legni, avanzi di segheria e di fonderia dando loro una nuova forza in senso poetico

e simbolico.

“Ultima Cena”, proprietà dell’artista.

Pari e dispari

Ecclesia

11

Vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi: questa espressione, tipica di Cristo, riflette un tema caro alla sua predi-cazione profetica. La ha ricordato papa Benedetto nelle parole che ha pronunciato in occasione del-la recita della preghiera mariana dell’Angelus, rivolgendosi ai fedeli convenuti nel cortile della residenza estiva di Castelgandolfo. È attorno a queste parole che possiamo leg-gere la riflessione proposta in que-sta penultima domenica di agosto e che mette in primo piano la figura di Maria, ricordata nella liturgia con il titolo di regina: “la piccola e sempli-ce fanciulla di Nazaret è diventata la regina del mondo”. Proprio lei, “è l’esempio perfetto” della verità evangelica di un Dio che “abbassa i

Benedetto XVI Dalla residenza estiva di Castelgandolfo

L’esempio perfettodi Maria sulla veritàdella Buona Novella

superbi e i potenti e innalza gli umi-li”. Ecco che l’ottica con cui Bene-detto XVI ci chiede di fare i conti è opposta a quella che viene spesso proposta nel mondo e che spinge a chiudersi nel proprio personale, a pensare solo al proprio tornaconto perdendo di vista i valori. In ogni uomo, ricorda papa Benedetto nel messaggio inviato al Meeting di Ri-mini, “si trova una insopprimibile inquietudine che lo spinge alla ricer-ca di qualcosa che soddisfi questo suo anelito”; spesso è tentato, l’uo-mo, “di fermarsi alle cose piccole, a quelle che danno soddisfazione e un piacere a buon mercato, a quel-le che appagano per un momento, cose tanto facili da ottenere quan-to ultimamente illusorie”. Così nel racconto evangelico delle tentazio-

ni il diavolo insinua che sia il pane “cioè la soddisfazione materiale, a poter appagare l’uomo”: menzogna pericolosa, spiega il Papa, perché l’uomo “vive di pane, ma non solo di pane”.Ed ecco che torna così quel passa-re la ‘porta stretta’, quella piccola e semplice fanciulla di Nazaret diven-tata la regina del mondo. È a lei, alla sua intercessione che il Papa affida l’uomo: “Nella storia delle città e dei popoli evangelizzati dal messaggio cristiano sono innumerevoli le testi-monianze di venerazione pubblica, in certi casi addirittura istituziona-le alla regalità della Vergine Maria. Ma oggi vogliamo soprattutto rin-novare, come figli della Chiesa, la nostra devozione a Colei che Gesù ci ha lasciato quale Madre e Regina. Affidiamo alla sua intercessione la quotidiana preghiera per la pace, specialmente là dove più infierisce l’assurda logica della violenza; af-finché tutti gli uomini si persuadano che in questo mondo dobbiamo aiu-tarci gli uni gli altri come fratelli per costruire la civiltà dell’amore.

V

[email protected]@lavocedelpopolo.it

LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010

di Fabio Zavattaro

Nel suo intervento di domenica il Papa, parlando del-la logica della violenza e della necessità di costruire la civiltà dell’amore non ha fatto riferimento a Paesi o situazioni. Ma certo non è sfuggita a nessuno la preoccupazione con la quale Benedetto XVI guarda alle aree in cui i conflitti sembrano non concludersi mai: come in Afghanistan o in Irak. Ma anche in Me-dio Oriente, dove però si apre uno spiraglio positivo con la nuova stagione di dialogo che sembra profilarsi all’orizzonte tra israeliani e palestinesi. Tema questo, la pace in quelle terre, che sarà presente anche nei lavori del Sinodo che si svolgerà in Vaticano il pros-simo mese di ottobre e che affronterà la presenza e il ruolo della Chiesa in quella regione.Nelle parole pronunciate dal Papa all’Angelus, c’è un al-tro riferimento indiretto a vicende di stretta attualità: la questione dei rom allontanati dalla Francia, per deci-sione del presidente della Repubblica Sarkozy. Rimpatri illegittimi, per il direttore della Fondazione Migrantes della Cei, monsignor Giancarlo Perego, perché “riguar-dano sostanzialmente persone che hanno diritto di mo-vimento in Europa” e toccano “indistintamente” la po-polazione rom, trecento mila persone, senza valutare con attenzione quali sono i problemi reali.Benedetto XVI, ovviamente, non entra nello specifico

della vicenda, non contesta le scelte del governo fran-cese, ma rivolge una parola in lingua francese quasi a sottolineare che è a quella nazione che si riferisce con questo invito: “i testi liturgici di questo giorno ci ricor-dano che tutti gli uomini sono chiamati alla salvezza. Questo è anche un invito ad accogliere le legittime di-versità umane, alla sequela di Gesù venuto a radunare gli uomini di tutte le nazioni e di tutte le lingue”. Fin qui le parole del Papa teologo. Non un cenno ai fatti francesi, dunque; non un riferimento esplicito, ma certo questo passaggio non può non farci pensare a quelle persone fatte salire su un aereo e rimpatriate, generando così nuove emarginazioni, e un sostanziale abbandono di una politica sociale e di alfabetizzazione tesa, almeno questo era l’obiettivo, a un inserimento dei giovani nel-la società. I temi della sicurezza e dell’emarginazione, ricorda ancora la Fondazione Migrantes della Cei, non si risolvono allontanando a forza le persone ma lavo-rando tutti insieme in un progetto che sia condiviso che favorisca l’integrazione e l’assunzione di responsabilità. Anche perchè: “Le politiche di asilo in atto in Europa per lo più ignorano la situazione dei minori rifugiati. Spetta ai governi garantire loro maggiore protezione” afferma Thomas Hammarberg, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa. (f.z.)

Per l’integrazione e l’assunzione di responsabilità

La politica francese e l’immigrazione

12 LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010 Ecclesia

L’impegno della Chiesa italiana

Un’attenzione da coltivareUn’attenzione da coltivare e da promuovere ogni gior-no. Per manifestare la propria attenzione nei confronti del creato e per promuovere sempre maggiore attenzio-ne sui temi ecologici, la Chiesa italiana celebra ogni an-no, il 1° settembre, la Giornata per la custodia del creato che ha anche risvolti ecumenici, e la seconda domenica di novembre la Giornata del ringraziamento per i doni della terra.“L’azione dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro – evidenzia il direttore – è prevalentemente di evangelizzazione, nella convinzione che il Vangelo e la dottrina sociale della Chiesa possiedono una forte conno-tazione educativa, che favorisce la crescita di una cultura attenta all’ambiente, rispettosa della persona, della fa-miglia, dello sviluppo e di una civiltà dell’amore cristiano capace di custodire con tenerezza il creato”.L’obiettivo generale è “quello di promuovere un effettivo cambiamento di mentalità che ci induca ad adottare nuo-vi stili di vita, ‘nei quali la ricerca del vero, del bello e del buono e la comunione con gli altri uomini per una crescita comune siano gli elementi che determinano le scelte dei consumi, dei risparmi e degli investimenti’”, come scrive-va Giovanni Paolo II nella Centesimus annus.Obiettivi particolari si concretizzano “nel riflettere, aiuta-ti da esperti teologi, sul rapporto vitale tra l’uomo, l’am-

biente e Dio, nell’ottica della responsabilità di ciascuno; nella promozione di nuovi stili di vita che utilizzano con maggior sobrietà le risorse energetiche, per contenere le emissioni di gas serra, ma anche per la vivibilità delle nostre città; nella diffusione di studi sul miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, anche per gli spazi delle nostre comunità; sulla possibilità di far avanzare la ricerca di energie alternative e la promozione dell’energia eolica, solare e geotermica per il riscaldamento e l’illumi-nazione; sul sostenere e praticare nelle nostre comunità la raccolta differenziata dei rifiuti, il riuso dell’usato”. Benedetto XVI nella Caritas in veritate invita ad “avver-tire come dovere gravissimo quello di consegnare la ter-ra alle nuove generazioni in uno stato tale che anch’esse possano degnamente abitarla e ulteriormente coltivarla”. L’espressione “dovere gravissimo”, chiarisce mons. Casile, “esprime una qualifica etico-teologica molto forte, che il Concilio Vaticano II usa per esprimere l’obbligo dell’edu-cazione che i genitori hanno nei confronti dei loro figli, della solidarietà che le nazioni ricche hanno verso i po-poli in via di sviluppo, della promozione della pace in tutti gli uomini”. Perciò, “è necessario – conclude mons. Casile – educarci e educare a una grande attenzione nei confronti del creato, pensando che esiste una grande re-ciprocità tra noi, il creato e Dio”.

Il 1° settembre la Chiesa in Italia ce-lebra la 5ª Giornata per la salvaguar-dia del creato. “Custodire il creato, per coltivare la pace” è il tema del messaggio dei vescovi italiani per la Giornata. “Mi sembra molto bello in-terpretare il ‘salvaguardare’ con il ‘cu-stodire’, che richiama il coltivare e il custodire della Genesi, il promuovere e il proteggere, e non solo la preoc-cupazione a non rovinare qualcosa”, scrive mons. Angelo Casile, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro, commentando il

Imessaggio della Cei per la Giornata (testo integrale su www.chiesacat-tolica.it). Un dono per tutti. “Il creato è dono di Dio per la vita di tutti gli uomini”, spiega mons. Casile, perciò “a motiva-re il nostro impegno per il creato è la passione verso l’uomo, la ricerca della solidarietà a livello mondiale, ispirata dai valori della carità, della giustizia e del bene comune, vissuti nella fede e nell’amore di Dio”. La responsabilità per il creato della Chiesa consiste nel difendere “la terra, l’acqua e l’aria co-

me doni della creazione appartenenti a tutti” e nel “proteggere soprattut-to l’uomo contro la distruzione di se stesso”. “Se si avvilisce la persona – sottolinea il direttore dell’Ufficio Cei per i problemi sociali e il lavoro -, si sconvolge l’ambiente e si danneggia la società, è necessario quindi educarci ad una responsabilità ecologica che ‘affermi con rinnovata convinzione l’inviolabilità della vita umana in ogni sua fase e in ogni sua condizione, la dignità della persona e l’insostituibile missione della famiglia, nella quale si educa all’amore per il prossimo e al rispetto della natura’”, come si legge nell’enciclica “Caritas in veritate”. Con riconoscenza. Il credente, sostie-ne mons. Casile, “guarda alla natura con riconoscenza e gratitudine ver-so Dio, per questo non la considera

un tabù intoccabile o tanto meno ne abusa con spregiudicatezza”. Dunque, “l’approccio cristiano mette Dio crea-tore al primo posto, l’uomo come pri-ma creatura e il creato come dono di Dio all’uomo, perché nel creato l’uo-mo, ogni uomo, tutto l’uomo si svilup-pi e faccia sviluppare il creato stesso in tutte le sue componenti: uomini, animali, piante, la visione cristiana è il camminare insieme dell’uomo e dell’ambiente verso Dio”. Nel mes-saggio “Custodire il creato, per colti-vare la pace”, i vescovi, ricorda il sa-cerdote, “ci invitano ad ‘accogliere e approfondire, inserendolo nel suo agi-re pastorale, il profondo legame che intercorre fra la convivenza umana e la custodia della terra’. È un impegno prezioso per noi, per la nostra terra e per le future generazioni”.

La custodiadel creato,via di pace

Salvaguardia del creato 1° settembre

La quinta Giornata ha come titolo“custodire il creato, per coltivare la pace”. Il testo integrale del messaggio su www.chiesacattolica.it

13LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010Paesi e parrocchie Bassa

“Pensi che mi ricordo ancora quanto ci ha insegnato quella catechista… e so-no passati molti anni da allora! Sapeva veramente conquistare la simpatia dei bambini. Anche i nostri genitori ave-vano di lei una grande considerazione, perché era buona, sempre gentile con tutti, aveva delle maniere veramente cordiali…”. Cosa ha reso “quella ca-techista” così “speciale” agli occhi di quell’amico che ripensava con nostal-gia agli anni del “suo catechismo”? Si tratta di una “competenza” di caratte-re “relazionale”, che si traduce cioè

Capacidi relazionipositiveIl tema dell’Assemblea diocesana dei catechisti è “Tessitori di comunione. La competenza relazionale e comunitaria dei catechisti”

Pdi Francesco Pedrazzi

nella capacità d’instaurare con i cate-chizzandi (i ragazzi) e le loro famiglie delle relazioni profonde e significati-ve o, in altre parole, nella capacità di essere un “tessitore di comunione”. In ogni ambito educativo (non solo nella catechesi, che è peraltro un atto emi-nentemente educativo) l’efficacia co-municativa dipende in gran parte dalla “qualità” della relazione istaurata tra l’educatore e l’educando/gli educandi, oltre che con le loro famiglie. La “com-petenza relazionale” e la “capacità di introdurre nella vita della comunità”

sono annoverate tra le competenze del catechista dell’iniziazione cristiana da una Nota dell’Ufficio catechistico nazionale del 2006: “Prima di essere qualcuno che comunica contenuti di fede, il catechista dell’iniziazione cri-stiana deve essere una persona capace di creare relazioni positive e profonde. Deve essere convinto che, nel lavoro di iniziazione, le relazioni sono decisi-ve anche per l’accoglienza dei conte-nuti trasmessi” (n. 26). È possibile in-quadrare tale riflessione nel contesto della Lettera pastorale, in cui è offer-ta una “figura di comunità cristiana” compresa a partire dal riferimento allo stile di vita di Gesù, in cui si manifesta il dinamismo “contagioso” dell’amore di Dio: “Questa bontà, che l’amore di Dio produce nei discepoli, i discepo-li la vivono nel rapporto tra di loro. È

per questo che Gesù può aggiungere: ‘Da questo sapranno che siete miei discepoli: se avrete amore gli uni per gli altri’ (Gv 13,35)” (p. 8). Il Vescovo ricorda che la comunità ecclesiale è quel “frammento di società umana ani-mato dall’amore di Dio” (p. 39) che ha il compito “plasmare un frammento di mondo” (p. 22), e in essa la “prima cel-lula” è la famiglia. Proprio per questo ha un compito decisivo nella trasmis-sione della fede. L’assemblea diocesa-na prevede l’intervento del prof. Giu-seppe Mari “Tra mentalità individua-listica e voglia di comunità: una sfida per l’educazione”. Segue il Vescovo sul tema “La dimensione relazionale dell’esistenza: confronto con la Parola di Dio”. Infine don Paolo Sartor su “La competenza relazionale e comunitaria dei catechisti”.

Palabrescia Sabato 4 settembre alle 14.30

Il Vescovo e i catechisti nel 2009

Ecclesia Chiesa Bresciana

Ecclesia AgendaEcclesia Agenda14 LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010

Agenda del VescovoDomenica 29 agostoOre 10 – Vobarno – S. MessaOre 18.30 – Vezza d’Oglio – S. Messa.Lunedì 30Partecipa all’Assemblea degli educatori in Seminario.

Agorà Brescia 30 agosto-5 settembre 2010

Il programma di Chiesa nella Città

Lunedì 30 agostoOre 18 Museo di S. Giulia, Sala dell’affresco“Esposizione per l’Agorà”. La

Cena in Emmaus del Moretto e l’Ultima cena di Paolo da Cajlina. Intervengono l’on. Adriano Paroli, sindaco di Brescia,

mons. Gianfranco Mascher, vicario generale della diocesi di Brescia.Le opere saranno esposte da martedì 31 agosto a domenica 5 settembre

orario continuato dalle 10 alle 18. Ingresso gratuito. Ore 20.30 Chiesa di S. Giuseppe: “Una cosa sola”, rappresentazione teatrale tratta dalla Lettera

pastorale. A cura di Carlo Susa, regia di Fausto Ghirardini. Presentazione artistica della chiesa di S. Giuseppe a cura di don Giuseppe Fusari.

Martedì 31 agosto Auditorium San Barnaba: incontro dei sacerdoti con il Vescovo. Ore 9.30

Lettura spirituale; ore 10 “La società di oggi tra individualismo e voglia di co-munità”, Luca Diotallevi, sociologo; ore 11 “Ministero presbiterale ed edifica-zione della comunità”, Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto; ore 18 Palaz-

zo della Congrega, Via Mazzini, 5, “Le opere della Carità nella comunità bre-sciana”, Mario Taccolini, presidente della Congrega. Presentazione artistica

della chiesa della Congrega della carità apostolica a cura di don Giuseppe Fu-sari; ore 20.30 Portico di Palazzo Broletto, “Faustì e Giovita: leggendo la leg-genda”, rappresentazione teatrale con Bruna Gozio e Edi Gambara, regia di Sara Poli; ore 20 Teletutto, Gli amici di facebook incontrano il Vescovo, talk

show con i giovani e il vescovo Luciano Monari, conduce Clara Camplani.

Mercoledì 1 settembre Auditorium San Barnaba: incontro dei sacerdoti con il Vescovo. Ore 9.30 Meditazione di don Ovidio Vezzoli, Seminario di Brescia; ore 10 “Comu-

nione ecclesiale e unità pastorali”, relazione del vescovo Luciano Monari; ore 12.30 Centro pastorale Paolo VI, buffet; ore 20.30 Auditorium Balestrie-

ri via Balestrieri 6, “Alleanze per una comunità educativa”: mons. Luciano Monari, vescovo di Brescia, Ivo Lizzola, Università degli studi di Bergamo,

modera don Daniele Saottini, Ufficio pastorale della scuola.

Giovedì 2 settembre Ore 9.30 Piazza Loggia, “Titoli di testa. I bambini e il Vescovo insieme”,

festa di presentazione della Lettera pastorale 2010-2011 ai ragazzi degli oratori; ore 20.30 Piazza del Foro, “Dolci imitatori d’amore”, rappresentazione teatrale

sulla “Lettera a Diogneto”, a cura di Carla Bino, regia di Luciano Bertoli.

Venerdì 3 settembre Ore 9.30 Casa circondariale di Canton Mombello,“Quali fragilità nella città.

Quale comunità dalle fragilità”, il Vescovo incontra gli uomini e le donne del-le Opere di Misericordia; ore 20.30 Auditorium Confartigianato (via Orzinuo-vi, 28), saluti iniziali di Eugenio Massetti, presidente Confartigianato Brescia e di Adriano Paroli, sindaco di Brescia; “La morte del prossimo e la vita per la comunità”: dialogo tra Luigi Zoja, psicanalista e padre Bartolomeo Sorge, gesuita, modera Gianluca Falconi. A seguire consegna dei diplomi ai parte-

cipanti alla scuola di politica (Sfisp). È presente il Vescovo di Brescia.

Sabato 4 settembre.Auditorium San Barnaba, incontro del Vescovo con la vita consacrata: ore

9.30 Lettura spirituale, ore 10 relazione del vescovo Luciano Monari, dibat-tito; ore 11.30 “La vita consacrata nella Chiesa locale: risorsa preziosa per un’ecclesiologia di comunione”, Maria Rosa Zamboni, coordinatrice regio-

nale Ciis; ore 14.30-18.30 Palabrescia, via San Zeno, 168Assemblea diocesana dei catechisti e con il Vescovo, “Tessitori di comu-nione. La competenza relazionale e comunitaria dei catechisti”: Giusep-

pe Mari, Università cattolica di Milano, don Paolo Sartor, responsabile del Servizio per il catecumenato della diocesi di Milano; preghiera con la ri-

flessione di mons. Luciano Monari, vescovo di Brescia.

Agenda del VeA dd d l V

CancelleriaNomine e provvedimentiLa cancelleria della Curia diocesana, a seguito dell’ordinanza dell’Ordina-rio diocesano, comunica i provvedimenti della settimana:Il rev.do sac. Lorenzo Emilguerri, già parroco di Casaglia, è nominato parroco di Avenone, Belprato, Forno d’Ono, Lavino, Levrange, Livemmo, Ono Degno.Il rev.do sac. Antonio Franceschini, già parroco di Muscoline e Castrez-zone, è nominato parroco di Sant’Andrea in Concesio.

Notte della Città di Dio Notte di preghiera per la cittàSabato 4 settembreOre 20.30 – 22 Chiesa della Pace GERICO, la comunione che salva e il pregiudizio che esclude (Lc 19,1-19) (la politica). Meditazione di Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costi-tuzionale Ore 21.30 – 23 Chiesa di S. Francesco. BETANIA, il profumo della comunione e il prezzo del tradimento (Gv 12,1-11)(l’economia). Meditazione di Elia Zamboni, vicedirettore de “Il Sole 24 Ore”.Ore 22.30 – 24 Chiesa di S. Giuseppe NAZARET, la comunione patria di tutte le culture e l’isolamento che uccide (Lc 4,16-30) (la cultura). Meditazione di padre Gino Toppan, carmelitano.Ore 23.30 – 7 Duomo vecchioGERUSALEMME, la verità della comunione e la falsità che divide (Gv 17,15-26) (la religione). Meditazione di padre Ermes Ronchi, servo di Maria.Ore 7: S. Messa conclusiva presieduta da mons Gianfranco Mascher, vicario ge-nerale della diocesi di Brescia.Ore 22 – 01 Chiesa di Sant’Afra, piazzale Arnaldo. Luce nella notte. Adorazione continua a cura del Seminario diocesano e dell’Uf-ficio vocazioni e tempi dello Spirito.

Domenica 5 settembrePiazza Loggia. Famiglie in comunità: ore 15.30 accoglienza per bambini: giochi, gonfiabili e musica; ore 16.30 “Il tempo del lavoro e della festa”, talk show con cori, danze, ospiti e testimonianze. Conduce Clara Camplani. Ore 18.30 Catte-drale S. Messa domenicale celebrata da don Cesare Polvara, provicario gene-rale della diocesi di Brescia. Ore 19.30 Cortile della Curia, via Trieste 13 Buffet per le famiglie.

Eremo dei SS. Pietro e Paolo di BiennoGli esercizi spirituali 2010 - 201126 settembre-1 ottobre: con il card. Paul Poupard, “Sulle orme di Paolo VI”. 8-12 novembre: con mons. Flavio Carraro, “Non voi avete scelto me, ma Io ho scelto voi”. 19-24 giugno 2011: mons. Carlo Ghidelli. 26 giugno-2 luglio: don Francesco Cattadori (Piacenza). 24-29 luglio: mons. Marco Frisina (Roma). 7-12 agosto 2011: don Marco Busca e don Sergio Passeri (Brescia). 4-9 settembre: don Dario Vitali (Pug). 6-11 novembre: mons. Ettore Mal-nati (Trieste). Info: www.eremodibienno.it (0364.40081)

Apostolato della preghieraIntenzioni di settembreNel mese di settembre (che segna la ripresa delle attività pastorali ed è illumina-to dalle feste della Natività di Maria e dell’Esaltazione della Croce del Signore) sono state affidate all’Adp le seguenti intenzioni (che trasmettiamo in forma abbreviata): Generale: Perché la Parola di Dio sia fermento di un autentico progresso sociale. Missionaria: Perché si ponga fine alle guerre e ai conflitti che ancora insanguinano il mondo. Dei Vescovi: Perché gli infermi celebrino e vivano l’eucaristia come fonte di salute, conforto e vita. Del vescovo Lu-ciano per l’anno 2010/11: Perché sacerdoti, consacrati e laici crescano nella collaborazione reciproca per divenire sempre più “una cosa sola” in Cristo. Le attività diocesane Adp riprenderanno al più presto. Chi desidera il calendario può contattare don Diego, presso il Seminario diocesano - Tel. 030.37.12.236 – 340.58.59.709 – [email protected]

BRESCIA VOLONTARIATO

CSV 15LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010

Verso il 2011 Anno Europeo del volontariato

Dal quartiere all’Europa

pagina a cura di Nicola Migliorati

Dal quartiere all’Europa. L’attività delle associa-zioni di volontariato sta per riprendere a pieno re-gime dopo la pausa estiva, anche se molte, data la natura dei servizi offerti, hanno continuato il loro impegno durante le settimane appena trascorse. Settembre significa però una nuova partenza ed in questa occasione una rincorsa che porterà all’an-no europeo del volontariato.Un’occasione per puntare i riflettori su una real-tà ormai riconosciuta a livello comunitario che impegna giovani, meno giovani, occupati e non occupati, appartenenti a differenti etnie e credo religiosi. Le stime dell’eurobarometro – stime e non dati certi data la difficile rilevazione di questo movimento spontaneo – parlano di tre cittadini su dieci attivi nel volontariato.Per quanto riguarda la nostra provincia è stato costituito un Comitato con l’intenzione di creare una rete – fra organizzazioni di volontariato, real-tà del terzo settore e soggetti privati – in grado di coordinare le iniziative che si promuoveranno nel 2011. Il Comitato cercherà di contribuire, anche

Sabato 11 settembre

Nella splendida cornice del castello di Brescia, sa-bato 11 settembre alle ore 21, Gene Gnocchi pre-senterà il suo spettacolo di cabaret: “Cose che mi sono capitate.... ancora”.Il comico si è reso disponibile per la serata di be-neficenza all’insegna del divertimento promossa dall’Associazione culturale Zuzuma in collabora-zione con l’Ong Scaip onlus e con il patrocinio del Comune di Brescia.L’intero ricavato di questo evento verrà devoluto alla missione di S. Maria di Mocodoene in Mozam-bico, gestita dal Piamartino padre Giacomo Ma-rietti, per la costruzione di alcune abitazioni per gli anziani del villaggio.Il biglietto ha un costo di 15 euro. Per prenotare

e per ulteriori informazioni sul progetto è possi-bile visitare il sito www.zuzuma.it o chiamare i se-guenti numeri ( 3491240509 Fabio – 3299609823 Marco).L’associazione Zuzuma si è ufficialmente costituita nella primavera di quest’anno ma il gruppo nacque in realtà all’inizio del 2008, quando un ragazzo de-cise di partire per un’esperienza di alcuni anni in Africa, più precisamente nella missione di S. Maria di Mocodoene cui verranno destinati i fondi. Zu-zuma in lingua locale (chitswa) significa “corri” e dove tutto procede a piccoli passi verso una vita dignitosa, speriamo che il nostro contributo come Associazione possa aiutarli e sostenerli in questo cammino magari facendo allungare i loro passi.

Gene Gnocchi in Castello per il Mozambico

attraverso la raccolta di fondi, alla promozione e organizzazione di attività volte a rendere sostan-ziale la Dichiarazione del Parlamento europeo: “Il volontariato è una delle dimensioni fondamentali della cittadinanza attiva e della democrazia, nel-la quale assumono forma concreta valori europei quali la solidarietà e la non discriminazione e in tal senso contribuirà allo sviluppo armonioso del-le società europee”.Il Centro servizi per il volontariato ha positivamen-te aderito a “2011 Anno Europeo del Volontariato Brescia” (questo il nome del comitato) e presterà la propria sede per le riunioni del Comitato, met-tendo inoltre a disposizione la propria struttura organizzativa e il proprio sito internet www.bre-sciavolontariato.it per promuovere le iniziative che man mano si svilupperanno. Sullo stesso sito è possibile reperire la documentazione utile per entrare a far parte di questa realtà. La dimensione europea non distoglierà però l’attenzione dal tan-to che viene fatto in città ed in provincia. Il 2010 ha confermato le previsioni fatte nei mesi scorsi: la situazione economica di crisi non è mutata ac-centuando i problemi di aziende, anche brescia-ne, e a cascata delle famiglie. Il volontariato si è

mostrato vivo e attento, le risorse sono calate e i bisogni aumentati; le associazioni impegnate ad arginare il disagio dovuto alla povertà non sono certamente restate inoccupate e l’inverno porte-rà inevitabilmente nuovi bisogni cui il volontaria-to cercherà di rispondere. Sotto quest’ottica l’an-no europeo del volontariato potrà essere utile in chiave nostrana: gli eventi che verranno organiz-zati faranno probabilmente emergere istanze già conosciute da chi si occupa in generale di Terzo settore. Da più parti si sostiene ormai la necessi-tà che oltre ad erogare la risposta estemporanea il volontariato debba prenda parte alla program-mazione dei servizi e alla tutela delle fasce deboli cui presta gli stessi servizi. Servirà disponibilità da parte degli enti pubblici e un’adeguata copertura legislativa ma anche voglia da parte delle associa-zioni di prendere parte a questi “tavoli organizza-tivi” che richiedono un più di impegno e non solo pratico. Ma prima di tutto servirà consapevolez-za della situazione attuale, dei problemi e delle potenzialità messe in campo: l’Anno europeo del volontariato, che attraverso vari canali farà circo-lare idee e opinioni su questo mondo, deve essere un’occasione da non lasciarsi sfuggire.

Le attività delle associazioni stanno per riprendere a pieno ritmo dopo la pausa estiva,anche se in verità molte, data la natura dei servizi offerti, non hanno mai chiuso i battenti

“Vicinoal tuo vicino” Mercoledì 9 giugno 2010 nel parco di via Vitto-rio Veneto si è svolta una festa organizzata dalla conferenza “Pavoniana” della Società San Vin-cenzo, nell’ambito del progetto “Vicino al tuo vicino”. La festa, animata da un mago-clown e da una truccatrice per bimbi, ha reso diverten-te e molto partecipato l’incontro fra bambini italiani e bambini stranieri (che finalmente han-no giocato insieme), genitori italiani e genitori stranieri oltre ad un gran numero di anziani. Le mamme italiane hanno fatto amicizia fra loro, anche se non si conoscevano da prima, mentre le mamme straniere hanno avuto molti contatti con le volontarie della San Vincenzo. I numero-si bambini stranieri che hanno portato con loro altri amici sono i frequentanti del dopo scuo-la organizzato dalla San Vincenzo. Dato l’esito positivo si auspica che l’iniziativa possa essere riproposta al fine di un sempre maggiore coin-volgimento ed integrazione fra i cittadini e le istituzioni pubbliche.

San Vincenzo

“Cosa ci fa la San Vincenzo tra gli organizzatori di una mostra d’arte?”. Molti se lo saranno chiesto, alcuni me lo hanno domandato. Col tono con cui il guarda-parco interroga il bracconiere, che si è avventurato in un territorio non suo. Basterebbe citare il titolo di uno splendido libro, ormai di difficile reperibilità, “Federico Ozanam un laico tra carità e cultura”, per dimostrare in fretta come la San Vincenzo non sia affatto straniera in questa terra. Il nostro fondatore, Federico Ozanam, era un vero cristiano, ma anche uno storico e letterato di grande levatura, professore all’Università Sorbona di Parigi già all’età di 27 anni, amante dell’arte. Ozanam conosceva bene l’Italia, do-ve era nato, e vi ritornò varie volte ad approfondire la sua formazione culturale e artistica. Lui stesso ci confida che ad ispirare la sua ricerca su Dante influì la profonda impressione ricevuta dalla visione del celebre affresco di Raffaello in Vaticano, “La disputa del Santissimo Sacramento”. Ripetiamo spesso che “Nessuna opera di carità è estranea alla San Vincen-zo” e oggi povero non è solo colui che non ha, ma

Appuntamenti

Venerdi 24 settembre si aprirà a Roma il convegno “Carità e missione” per i 350 anni della morte di San Vincenzo de’ Paoli e di Santa Luisa de Marillac a chiu-sura dell’Anno Giubilare Vincenziano. Sono previste numerose sessioni di lavoro che hanno come filo ros-so l’assistenza ai poveri e il significato di questo agire alla luce del Vangelo, nel solco tracciato da chi ci ha preceduto e che è per noi fulgido esempio e stimolo confortante. Il convegno si chiuderà con una messa solenne domenica 26, giorno nel quale è previsto un ricordo ed un saluto particolare da parte di Sua Santi-tà Benedetto XVI.“La solidarietà sa capire le differenze”. Questo è lo slo-gan della campagna nazionale per il 2010: siamo pro-fondamente convinti che la solidarietà affonda le radici nell’ascolto e nel dialogo e il dialogo aiuta a capire le

differenze di colore, di cultura, di religione, di menta-lità e a condividerle per crescere insieme, nell’interesse di tutti. Prendendo spunto dall’indicazione fornita a livello nazionale il Consiglio Regionale della Lombar-dia ha voluto organizzare per domenica 26 settembre una giornata speciale, che si tradurrà in ogni città del-la nostra regione con eventi ed iniziative che verranno opportunamente pubblicizzate con i consueti mezzi di comunicazione che consentono di raggiungere tutti i vincenziani, che hanno però il compito ed il dovere di divulgare il più possibile questi bei momenti di infor-mazione, di conoscenza e di scambio. Per un giorno la Lombardia vincenziana si interrogherà e rifletterà sul tema “Accoglienza del diverso”, quanto mai di attua-lità in questo momento storico e alla luce di un inevi-tabile sviluppo multietnico della nostra società.

La solidarietà sa capire le differenze

anche colui che non è, perché non può, perché è te-nuto lontano: dalla libertà, dalla cultura, dalla religio-ne. È di tutta evidenza quindi che un ruolo operaio, esclusivamente di assistenza e di accompagnamento ai poveri, sta stretto alla Società di San Vincenzo de’ Paoli; è una tipica maschera pirandelliana. Abbiamo coscienza che la comunicazione è il mezzo per farsi conoscere, per realizzare collaborazioni ed iniziati-ve ampie ed efficaci nelle varie attività di promozio-ne e di servizio ai più deboli, quanto mai necessarie per affrontare le grandi povertà del nostro tempo. Questa occasione è già servita a stabilire un nuovo collegamento con i Gruppi di volontariato vincenzia-no di Milano, coi quali condividiamo l’appartenenza alla famiglia vincenziana, certamente foriero, per la comunanza di attività svolte, di utili sinergie a tutto vantaggio delle persone che assistiamo. Dare una risposta è stato un piacevole excursus tra passato, presente e futuro di una spendida realtà che ha an-cora molto da dire e da fare. Il 28 settembre avrà luo-go una serata culturale finalizzata alla raccolta fondi per le attività di assistenza svolte dalle associazioni organizzatrici: intervengono don Giusepppe Fusari e Massimo Minini.

pagina a cura di Giuseppe Milanesi

Museo Santa Giulia Dal 16 settembre al 14 ottobre

L’arte sacra incontrail Futurismo

16 LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010

“Vicino

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Paesi e parrocchie

La processione della Santa Croce è un esempio della fede tradizionale di una comunità, ma la medesima con-siderazione si potrebbe estendere a tutte le realtà religiose della Valle. Ogni 10 anni si celebra, lungo le vie di Cerveno, con solennità partico-lare, un corteo ispirato ai riti pro-cessionali della Via Crucis, in cui i personaggi in costume, ampiamente ispirati alle sculture lignee di Benia-mino Simoni, compongono una se-rie di “quadri viventi”. Il rituale della Santa Croce intrattiene inoltre com-plessi rapporti con gli altri aspetti

Cerveno e Losine Nuovo Parroco

Le due comunità, ricche di storie, a ottobre avranno una nuova guida: mons. Angelo Bassi. Ogni 10 anni si celebra, lungo le vie di Cerveno, un corteo ispirato ai riti processionali della Via Crucis

Ldi Luciano Febbrari

Intervista a mons. Angelo Bassi

Attento alla relazione con le personeIl 16 ottobre alle ore 15 a Cerveno e il 17, sempre alle ore 15, a Losine farà il suo in-gresso come Parroco mons. Angelo Bassi, originario di Ossimo Superiore. Già religio-so francescano (1974-1988), dopo aver concluso il servizio come ordinario militare (prima cappellano con gli Alpini e poi con l’Arma dei Carabinieri dal 1984 al 2009), il 1° aprile 2009 è stato incardinato nella diocesi di Brescia. Oltre a una meritata pensione, è stata anche la nostalgia per quella Valle che gli ha dato i natali a por-tarlo ad accettare la proposta del vescovo Monari. Nel suo ministero ha conosciuto da vicino il mondo, spesso poco noto ai non addetti ai lavori, dei militari. “Cosa ho imparato? Che in questo contesto vale la sostanza e non l’apparenza – spiega don Angelo –. Nel bisogno il militare si aiuta, non si tira indietro: sono persone capaci di gesti generosi”. La molla era scattata quando nel 1984 il vescovo Gaetano Bonicelli, ordinario militare, espresse il bisogno di avere dei sacerdoti giovani all’interno delle caserme (non dimentichiamoci che la leva era ancora obbligatoria e, quindi, si regi-stravano caserme con migliaia di soldati). Don Angelo (dal 1980 era già cappellano della sezione Ana di Brescia) accettò e iniziò così la sua attività come cappellano militare degli Alpini. Fra i tanti aneddoti di vita vissuta, don Bassi ricorda un episo-dio esemplare successo alla caserma Merano, battaglione Edolo, dove ogni mese arrivavano 1500 reclute e, tra ufficiali e personale vario, si stimava una presenza di più di duemila persone. In questo contesto particolare il cappellano ha avuto mo-do di intessere relazioni anche con persone apparentemente lontane dal mondo della fede come quella volta che alla messa per il congedo si presentò un militare, che non era sicuramente vicino al mondo della Chiesa, ma che aveva riconosciuto e apprezzato di don Angelo il dono dell’amicizia: “Se noi sacerdoti siamo capaci di restare con loro, nessuno è restio ad avvicinarsi alla fede”. In questi anni il ruolo dei cappellani militari è stato molto importante anche come sostegno e conforto ai militari “fuori area”, impiegati cioè nelle missioni estere con il compito di essere “veramente portatori di stabilità e di pace”. Nel suo percorso don Bassi è stato a Merano, Brescia, Trento, Milano (alla scuola militare Teuliè) e a Roma dove ha svolto l’incarico di vicario episcopale per l’Arma dei Carabinieri. Oltre alla Valle Camonica, nello specifico conosce bene anche Losine attraverso i racconti di don Luca Pescar-zoli, il parroco della sua giovinezza nativo proprio di Losine. La figura di don Luca, “uomo saggio e uomo di Dio” ha accompagnato il cammino di don Angelo. Anche in questa nuova avventura don Bassi si affida con fede e coraggio alla Madonna. Lo spirito del nuovo servizio è quello di chi vuole “camminare nelle strade per vedere le persone, chiacchierare con loro e conoscerle. Sono un uomo di azione, del fare, non posso stare seduto. Sono certo che le due comunità risponderanno bene. Sono contento anche di poter collaborare con il Parroco di Niardo.

La Santa Crocetestimonedella tradizione

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della vita cerimoniale di Cerveno, e non può certo essere semplicemen-te letto come una pura trasposizio-ne delle immagini delle cappelle nel linguaggio espressivo di un rito pro-cessionale. Tutte le strade per cui passa la pro-cessione sono addobbate con rami verdi d’abete adorni di fiori di carta colorata e altri elementi decorati-vi, al punto da stravolgere comple-tamente l’aspetto dell’abitato e da realizzare un vero e proprio spazio scenico del tutto diverso dallo spa-zio quotidiano. La singolarità della cerimonia, ol-tre che nella modalità di attuazione, che di volta in volta viene arricchita e perfezionata, sta anche nella data di svolgimento fissata non nel pe-riodo della Settimana Santa, bensì nella prima o seconda domenica di maggio, in relazione alla festa litur-gica dell’Invenzione della S. Croce, che cade il 3 maggio.Sia negli abiti sia negli accessori usati si manifesta l’esplicita tenden-za a uniformarsi ai modelli iconogra-fici forniti dalle figure delle cappelle del Santuario, anche se la povertà dei mezzi a disposizione portava, a volte, a soluzioni diverse.Le figure rappresentate nel corteo mostrano che la Santa Croce di Cer-veno intendeva in origine rappresen-tare le fasi della Passione che seguo-no il processo a Gesù, cioè la salita al Calvario, la Crocifissione, la Mor-te, la Deposizione, le fasi più diretta-mente collegate con la Croce. Si celebra a scadenze decennali, il prossimo appuntamento è nel 2012.

LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010

La scultura lignea di Simoni

Mons. Angelo Bassi è stato nominato parroco di Cerveno e Losine

18 LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010 Paesi e parrocchie Città e hinterland

Per un sacerdote lasciare la comunità d’appartenenza non è mai facile, so-prattutto se dopo 13 anni di presenza è maturato un rapporto sincero e al tem-po stesso schietto. Con questo spirito don Andrea Brida si accomiata dalla parrocchia di San Lorenzo per guidare le due parrocchie del Villaggio Sereno (il 25 settembre l’ingresso a San Filip-po Neri e il 26 a San Giulio Prete). Don Andrea saluta con la convinzione di aver conosciuto una bella realtà, non certo “ingessata” come spesso viene descritta nei racconti relativi alla cit-tà: “La considero una bella esperienza

Vedere Dionei volti

degli uominiIl 25 e il 26 settembre don Andrea Brida,

che lascia San Lorenzo, fa l’ingresso nelle comunità di San Filippo Neri e San Giulio Prete

Sdi Luciano Zanardini

nello stile di un laboratorio dove vi si possono trovare tutti i tipi di proble-mi, ma anche le ricchezze e le gioie per superarli”. Nella fotografia della situazione pastorale non si può pre-scindere dalla collocazione fisica della chiesa, che diventa quasi una sorta di santuario: il 65%, secondo le stime del Parroco, di chi frequenta stabilmente arriva da fuori. Siamo in una zona con-trassegnata dalla presenza degli studi professionali (notai, commercialisti, medici e più in generale tutto il settore terziario). Ecco allora che diventa più significativa la presenza di una perso-

na in grado di accogliere e ascoltare chi cerca un aiuto o una parola di con-forto. La chiesa di San Lorenzo è sem-pre aperta, particolare e affascinante con le sue frasi che accompagnano e stimolano la riflessione di chi vi entra. Don Brida in questi anni ha introdot-to uno stile familiare, puntando su tre pilastri: la formazione e la catechesi, la spiritualità e la dimensione del ser-vizio con l’osservatorio-laboratorio de “L’arte della carità” presso la sala “Si può fare Centro” sul sagrato della chiesa. Il tutto è stato reso possibile grazie alla partecipazione di un solido gruppo di giovani adulti e di anziani. Sono stati attivati un Centro d’ascol-to gratuito con la possibilità di incon-trare anche dei professionisti e “La compagnia dello scambio”, un grup-po che favorisce lo scambio gratuito e il dono. Non manca un’attenzione a

Villaggio Sereno Nuovo Parroco

chi soffre con “Ci sei caro”: un moni-toraggio delle persone ammalate per eventuali visite o per portare l’eucari-stia. Fra le altre attività, si raccolgono fondi per piccoli finanziamenti perso-nalizzati e si sostengono diverse ado-zioni a distanza.Non senza timore don Andrea, che precedentemente ha svolto il suo mi-nistero in città a San Giacinto (1981-1983), a Orzinuovi (1983-1987), a S. Agata (1987-1989) e in Cattedrale (1989-1997), si appresta a conoscere la sua nuova destinazione. L’intenzione è quella di “mantenere le peculiarità” delle due parrocchie che hanno al lo-ro interno un volontariato vivace e di “lavorare sugli organismi di coordina-zione e collaborazione”. Nei primi due anni, proprio per cercare di instaurare rapporti umani, don Andrea cercherà di visitare a tappeto le famiglie.

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Don Andrea Brida

19LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010Brevi

La solidarietàunita all’arte

di cucinaredi Anna Tomasoni

Al Villaggio Sereno a Brescia dal 1980 opera l’associazione “Cucina & Ami-cizia” che coniuga la passione per la cucina con iniziative di solidarietà in un clima di serenità e amicizia. Saba-to 4 settembre l’associazione festeggia il trentennale di attività e per la ricor-renza i volontari hanno organizzato una manifestazione. La mattina alle 10, nel cortile della scuola materna comunale “A.Gallo” in via Flero, 27 a Brescia è prevista la S. Messa conce-lebrata da mons. Francesco Beschi, vescovo di Bergamo, don Giovanni Marchina e don Franco Lanfranchi e con la partecipazione della corale S. Filippo, diretta dal maestro Zani-ni. Seguirà la relazione del presidente dell’associazione Luigi Lucchi e alle 12 il rinfresco preparato dagli opera-tori della scuola di cucina. Trent’anni fa, nel 1980: due amici, uno bravo in cucina e l’altro disponibile ai rapporti umani aiutati dal parroco di S. Giulio al Villaggio Sereno e con il patrocinio della quinta circoscrizione, hanno co-stituito questo gruppo che con l’impe-gno costante e generoso ha avviato i corsi di cucina. Oltre ai corsi di cuci-

na cominciarono i pranzi di solidarie-tà, il cui ricavato viene destinato alle missioni in Italia, in Africa o in Ame-rica latina; l’aiuto a Camper Emer-genza, il pranzo domenicale cucinato per quattrocento persone che altrove trovano la porta chiusa. Ma anche la collaborazione con la Cooperativa la Mongolfiera per insegnare ai ragazzi diversamente abili gli elementi di ba-se dell’arte culinaria e l’impegno con i giovani extracomunitari, che studenti della lingua italiana, presso la scuola media Franchi, desiderano integrare questa formazione imparando anche il gusto e le modalità di realizzazione dei nostri piatti. Anche quest’anno, ad ottobre, inizierà la sessione autunnale dei corsi di cucina e dolceria. Ogni se-rata si conclude con la consumazione dei piatti cucinati. Le adesioni ai corsi si ricevono presso la sede di “Cucina & Amicizia” Sala Circoscrizionale di via Flero 27 (al Villaggio Sereno) gio-vedì 23 e venerdì 24 settembre dalle ore 19 dietro versamento delle quo-te di iscrizione di 155 euro (cucina) o 75 euro (dolceria). Per informazioni, 3200137518 o 3355847479.

Villaggio Sereno Cucina e Amicizia

A Folzano dal 27 agosto

A San Zeno dal 3 settembre

Torna Ia Festa della Comunità.Fra le serate, spazio all’acquaUn mix di condivisione, riflessione e divertimento. Con questi ingredienti nei due fine-settimana tra agosto e settembre il quartiere di Folzano vive la “Festa della Comunità”, giunta quest’anno alla sua IX edizione. La manifestazione allestita negli spazi dell’oratorio è organizzata dalla Par-rocchia e resa possibile grazie alla collaborazione di molti volontari che, anche durante l’anno, operano attivamente all’interno del quartiere pro-muovendo attività e momenti di aggregazione. La festa vuole essere occa-sione di ritrovo, di aggregazione e di svago: per questo motivo nel corso della manifestazione viene allestito uno stand gastronomico con piatti ti-pici della cucina bresciana e vengono organizzati intrattenimenti musicali che accontentino tutti i gusti e tutte le età. Il ricavato della festa viene interamente destinato al finanziamento dei lavori di ristrutturazione della Chiesa parrocchiale, iniziati nel settembre 2008 e ormai in via di completamento. La festa si apre venerdì sera 27 agosto con una serata organizzata in col-laborazione con la Circoscrizione Sud: “Oscar e Fiorella” propongono mu-sica da ascoltare e da ballare, balli di gruppo e latino-americano. Sabato 28 agosto, orchestra spettacolo con “Tony & Licia”. Domenica 29 agosto danze popolari per tutti con “Il Salterio”. La seconda settimana della festa prevede nelle sere di lunedì 30, martedì 31 e giovedì 2 settembre una serie di tornei in oratorio: biliardino, brisco-la e ping-pong. Mercoledì 1 settembre una serata culturale con un incon-tro sul tema “L’acqua e le risorse della terra: diritti e... doveri”. Interviene don Gabriele Scalmana, collaboratore del settore “Salvaguardia del Crea-to” per la Diocesi di Brescia. Venerdì 3 settembre si riprende con la musica: la band Top Priority propo-ne un concerto-tributo al chitarrista rock blues Rory Gallagher. Sabato sera 4 settembre lo spiedo e l’animazione mu-sicale offerta dal gruppo “Caos”, con brani dal liscio al latino-americano. Domenica 5 settembre, la giornata conclusiva: alle 12.30 il pranzo per gli ultrasettantenni offerto dalla Caritas parrocchiale in collaborazione con la Circoscrizione e l’Amministrazione comunale; segue alle 15.30 uno spettacolo circense per i più piccoli con il clown Favolino e alle 21 la musica con “Mirko & Marco”. Ogni serata sarà preceduta da un momento tutto riservato ai piccoli con baby dance anima-ta dai giovani dell’oratorio. Lo stand gastronomico sarà attivo nelle serate musicali e la domenica a mezzogiorno.

In palio il rispetto del pianetaA Per il sesto anno consecutivo arriva il palio delle contrade. I motori delle quat-tro contrade (Naviglio, Pietà, Pontevica, Santella) sono pronti alla competizio-ne. La manifestazione inizia nella serata di venerdì 3 settembre con la sfilata delle contrade e l’ingresso in oratorio; da lì per dieci giorni ogni sera giochi di forza e abilità. Il gruppo organizzatore, l’Equipe, si è attivata per un’ottima riuscita della festa. Il tema scelto è “Rispettiamo il nostro pianeta”. A parti-re dall’argomento sono stati coinvolti i bambini e i ragazzi di tutti i gradi di scuola (Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado); si sono dati da fare per partecipare al concorso organizzato sul tema della sostenibilità ambien-tale nel paese: l’impegno sarà premiato nella serata di lunedì 6 settembre. La manifestazione si arricchisce di un concorso per nuovi gruppi musicali (“SZN Festival”): una giuria di esperti e il pubblico sono chiamati a valutare il miglio-re che verrà premiato con la stampa da parte di una casa discografica di mille copie del disco inedito. Le serate del concorso saranno sabato 4 e domenica 5 con le semifinali e domenica 12 con la finale. Un motivo di interesse è legato all’ingresso, al termine del palio, del curato don Andrea Giovita (succede a don Fausto Mussinelli che passa al servizio dell’unità pastorale di Botticino).

20 LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010 Paesi e parrocchie Bassa

Avrebbe dovuto essere la testa di ponte tra l’area compresa tra Bre-scia, Cremona, Mantova e il mon-do. Potrebbe diventare il principa-le hub per i cargo del nord. Quando di parla dell’aeroporto D’Annunzio di Montichiari il condizionale (al passato, al presente o al futuro po-co importa) è sempre e comunque d’obbligo. Troppe promesse, troppe attese, troppe speranze si sono con-sumate dal 1999 quando lo scalo vis-se una breve stagione di splendore. Era quello l’anno in cui il Catullo di Verona, bisognoso di improrogabi-

li interventi di restyling alle piste, scelse Montichiari come base tem-poranea del suo traffico. In pochi mesi l’aeroporto, sino ad allora sede dell’aeroclub pur essendo dotato di infrastrutture adeguata al volo civi-le, venne allestito. Gli hangar data-ti lasciarano il posto alla moderna aerostazione. Vennero approntati piazzali di sosta per gli aerei e spa-zi per il parcheggio dei passeggeri. L’aeroporto, situato nel mezzo della campagna tra Ghedi e Montichiari, venne dotato di collegamenti via-ri. A benedire l’investimento, che

D’Annunzio: un aeroporto

al condizionaleA oltre undici anni dalla sua inaugurazione l’infrastruttura monteclarense ancora non

conosce il suo destino

Adi Massimo Venturelli all’epoca lira più lira meno (l’euro

era ancora di là da venire), fu di 40 miliardi arrivò addirittura Massi-mo D’Alema, presidente del Consi-glio del tempo. Per tre mesi si visse (quella che col senno di poi sarebbe stata definita) la grande illusione. La sala partenze sempre piena, lun-ghe code ai ceck-in, file di pullman in attesa all’esterno dell’aeroporto. Poi, così come era cominciato tut-to finì. Il Catullo riaprì le sue piste e si riprese il suo traffico. Per l’ae-roporto di Montichiari prese il via la stagione delle promesse, delle ipo-tesi, dei tentativi di farlo brillare di luce propria. Delle tante compagnie tentate dalla carta Montichiari po-che hanno avuto fortuna. La voca-zione civile dello scalo ha lasciato spazio a quella dei cargo, ma anche questa è ancora una partita tutta da

giocare. Non ha certo giovato alla causa anche il rapporto non sem-pre idilliaco tra Brescia e Verona e le stesse divergenze bresciane in merito al D’Annunzio. Abem, la cor-data messa insieme da imprenditori (Aib in testa), Camera di commer-cio e altre istituzioni per ottenere la concessione governativa per la ge-stione dello scalo si è arenata nella palude tipicamente italica dei ricor-si e della burocrazia. Anche le pro-messe infrastrutture che avrebbero (ancora una volta ritorna il condi-zionale) inserito lo scalo in una di-mensione intermodale sono ancora sulla carta. A oltre undici anni dalla sua apertura, dunque, il D’Annunzio aspetta, nonostante ci sia già (Enac in testa) che ne preconizza la mor-te. Per il momento la situazione ri-mane critica.

Inchiesta La Voce della Bassa Bresciana

SottovoceIl D’Annunzio doveva essere la testa di ponte tra un’area economicamente forte come quella bre-sciana e il resto del pianeta. Dai giorni della sua inaugurazione (nel marzo 1999), però, la situazio-ne è radicalmente cambiata. Dopo soli tre mesi di splendore sull’aeroporto di Montichiari andò pro-gressivamente calando la calma. Non sono stati molti gli aerei che, dopo quel primo Fokker, han-no posato le ruote sulle piste dello scalo. Il resto è storia recente: la scoperta della sua vocazione car-go, i tentativi bresciani per contendere a Verona la gestione della struttura, il sostanziale silenzio dela politica... A più di undici anni distanza da quel 16 marzo 1999 il D’Annunzio continua ad essere al centro di dibattiti e di speranze. Tante parole sino a oggi affidate a quel vento che, invece, avrebbe dovuto spingere in alto tanti aerei. La prima pagina di settembre

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21LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010Brevi

Procedeil restauro

dell’organodi Franco Piovani

Continua il recupero storico dell’orga-no della Basilica San Lorenzo Martire di Verolanuova affidato alla ditta “Inzo-li” di Crema. Un lavoro certosino per il quale sono state stabilite le modalità eseguito a cura dell’organista Fiorlo-renzo Azzola. Due sono in definitiva gli strumenti sui quali i restauratori stanno operando. Il primo realizzato nel 1873 dai Lingiardi di Pavia (azien-da estinta nei primi del ‘900). Era uno dei soli quattordici “organi-orchestra”, a due tastiere con quasi 2mila canne dei quali ne sono rimasti pochissimi (forse solo cinque), fra i quali l’orga-no di Verolanuova, indicato come il più pregiato per ricchezza di registri e dimensioni del somiere maestro (il cuore dell’organo). Negli anni 1914-1915 su richiesta del maestro Arnaldo Bambini all’organo originale ne fu ag-giunto un secondo della ditta “Bian-chetti”, comandato da una tastiera propria (terza tastiera), dislocato au-tonomamente su un secondo piano, al di sopra del Lingiardi. Nel momento di decidere per il recupero-restauro il consiglio degli affari economici della Parrocchia si è trovato perciò di fron-

te a due strumenti entrambi carichi di valori storico-artistici, da tutelare e conservare, ma, secondo il parere definitivo della Soprintendenza, trop-po distanti come tipologia per poter essere assemblati in unico strumento. La soluzione imposta dal Ministero ai Beni artistici è stata il restauro di en-trambi gli organi, ma con dislocazione disgiunta. Il restauro prevede la rea-lizzazione di due casse, due consol-le, quattro (due più due) tastiere, per un totale di circa 3.400 canne (contro le circa 2.800 precedenti). La Basili-ca di Verolanuova sarà così dotata di due organi, con la possibilità di gran-di esecuzioni sull’uno, sull’altro o ad organi uniti o in risposta (peculiarità rarissima che valorizzerà ancor più la splendida Basilica, che diverrà sede particolarmente ricercata per concer-ti a due organi). Secondo le previsioni l’organo Lingiardi sarà pronto per il prossimo dicembre e, probabilmente, anche l’organo Bianchetti. È eviden-te che il lavoro di restauro globale ha comportato una dilatazione dei costi per un impegno totale calcolato in ol-tre 340mila euro.

Verolanuova Basilica San Lorenzo

Rudiano

Chiari

Visano

Montichiari

La festa dell’anzianosi apre con una commediaIl Comune in collaborazione con l’associazione Anziani “Don Pietro Bianchi” organizza la “Festa dell’Anziano 2010”. Sabato 18 settembre alle ore 20.30, presso l’Auditorium Scuola Elementare, va in scena la commedia dialettale “Se-paracc an casa” rappresentata dalla Compagnia “Teatro del Borgo”.

Le mondine al PalioDopo la partecipazione alla V Rassegna di Arti, mestieri e tradizioni della Valle dell’Oglio con il lavoro di ricerca “Donne che migrano per lavoro. Uno spaccato di storia del sud-ovest bresciano”, gli studenti del triennio dell’Itcg “L.Einaudi” di Chiari, con l’insegnante Claudia Piccinelli, ora saranno ospiti alla Quadra Zeveto, in occasione del Palio delle Quadre, dal 5 all’11 settembre, a Chiari. La Quadra dei Gialli ha valorizzato il lavoro degli studenti del triennio, colla-borando nell’allestimento di una mostra fotografica itinerante, corredata da oggetti d’uso, dal titolo “Mundìne ai rìs e Fómne a servése” (“Mondine in ri-saia e Donne a servizio”). Le mondine saranno le protagoniste della serata di venerdì 10 settembre: con i loro canti restituiranno la dura vita della risaia.

Il concorso “Visano e i visanesi”L’Assessorato alla cultura ha promosso la seconda edizione del concorso fo-tografico visanese 2010 dal tema “Visano e i visanesi”. La partecipazione è gratuita, ogni concorrente potrà portare un massimo di 3 fotografie per ogni categoria (colore – bianco e nero – elaborazioni), correlate fra loro o indipen-denti. La consegna delle opere dovrà avvenire entro il 6 settembre. È possibile ricevere informazioni e ritirare il modulo d’iscrizione e il regolamento presso la sede del Municipio di Visano in Piazza Castello 21 negli orari di apertura oppure è possibile scaricarlo dal sito internet www.comune.visano.bs.it

Sarà che l’edificio, tra i più belli del comprensorio, si trova in pieno centro storico; sarà che il piacere di un libro è immortale e difficilmente egua-gliabile con le moderne strumentazioni informatiche, sta di fatto che la biblioteca di Montichiari nel corso dell’ultimo anno ha avuto un notevo-le aumento di iscritti, superiore a quello medio fatto registrare in ambito provinciale. Gli utenti attivi, al 31 dicembre 2009, si contano in 3056 unità (erano 2849 nel 2008) mentre sono addirittura 31897 i prestiti, sempre al medesimo periodo, di libri e altro materiale audiovisivo forniti ad utenti e ad altre biblioteche, oltre 2500 in più rispetto all’anno precedente; nel solo 2009 gli acquisti e le donazioni sono stati 2498. Il totale dei volumi presenti nell’edificio di piazza San Rocco assomma è 32455 unità (contro le 30475 del 2008) e 56 sono i periodici correnti. Da notare che la biblio-teca comunale monteclarense, intestata a Giovanni Treccani degli Alfieri, da tempo, sotto il patrocinio e il sostegno finanziario dell’assessorato alla Cultura, organizza periodicamente eventi a tema soprattutto per bambini, ragazzi e famiglie: dal corso “La casa della lettura” al concorso “Librogio-vani” passando per gli incontri di animazione teatrale e per i gruppi del Cres estivo. Info: 030/961187. (f.m.)

Oltre 32mila volumi in bibliotecaC

22 LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010 Paesi e parrocchie Orzinuovi

La Fiera regionale di Orzinuovi è da ormai molti anni un’importante ve-trina economica di grande rilevanza. Giunta quest’anno alla sua 62ª edizio-ne, porta il titolo “Fiera di Terra e di Fiume”. La manifestazione, dal 27 al 31 agosto dalle ore 9 alle 23, si sno-derà lungo il centro della cittadina orceana, da piazza Garibaldi a piazza dell’Aeronautica passando per la cen-tralissima piazza Vittorio Emanuele. L’evento è nato come fiera agricola, ma nel corso dei decenni si è aperto al settore dell’artigianato e del com-mercio. Per quest’anno, il comparto

Fiera di Terrae di Fiume

La manifestazione si snoda lungo il centro della cittadina orceana da piazza

Garibaldi a piazza dell’Aeronautica. Fra gli appuntamenti si segnala il convegno sul

futuro delle fonti rinnovabili conil presidente di Confartigianato Massetti

Ldi Elisa Vincenzi

principale rimarrà quello agricolo e zootecnico, mentre interventi di restyling degli spazi espositivi e di promozione pubblicitaria daranno nuova linfa alla manifestazione. Ri-flettori puntati sui prodotti della Val-le dell’Oglio: un padiglione dedicato offrirà ai consumatori la possibilità di conoscere e tutelare i prodotti biolo-gici del territorio. Le fonti di energia alternative saranno al centro di con-vegni e dibattiti, settore in cui si regi-strano forti investimenti sulle tecno-logie e che costituirà il futuro ener-getico. Eugenio Massetti, Presidente

di Confartigianato Imprese Unione di Brescia sarà presente al convegno “Il futuro delle fonti rinnovabili: il piano d’azione nazionale in recepimento della Direttiva 2009/28/CE”, organiz-zato per domenica 29 agosto, alle ore 10.15, in occasione della Fiera, pres-so il salone della Rocca S. Giorgio in piazza Garibaldi.Durante l’incontro verrà promosso il C.EnP.I., il Consorzio Energia del-le Piccole Imprese del Nord Ovest. “Con il C.EnP.I. la Confartigianato di Brescia – spiega il presidente Eugenio Massetti – vorrebbe dare ai suoi asso-ciati un ulteriore possibilità di rispar-mio sul fronte dell’energia e del gas, ciò in virtù dell’apertura del mercato e della contrattazione”.L’incontro avrà come relatori: Andrea Ratti, sindaco di Orzinuovi; Eugenio Massetti, presidente Confartigiana-

Fiera regionale Dal 27 al 31 agosto

to Brescia; Francesco Bettoni, pre-sidente CCIAA Brescia; Luigi Mensi, direttore Bcc Pompiano Franciacor-ta; Bruno Panieri, Direttore politiche economiche di Confartigianato.Una serie di eventi culturali collate-rali, inoltre, animeranno Orzinuovi e la sua fiera: oltre a spettacoli d’in-trattenimento, quest’anno sei artisti internazionali creeranno delle scul-ture in marmo ispirandosi alla tema-tiche di terra e fiume. Per il secondo anno consecutivo, l’Assessorato alle Politiche giovanili ha indetto “Fiera in foto”, concorso fotografico che premierà gli scatti più belli della ma-nifestazione. L’evento andrà quindi ben oltre la tradizionale fiera agrico-la, ma grazie ad alcune importanti no-vità permetterà di stare al passo con le altre fiere di settore e alle ultime tendenze del mercato.

Un’immagine delle passate edizioni

23LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010

Una vetrinaper la BassabrescianaNata come fiera agricola, nel corso dei decenni si è aperta all’artigianato e al commercio. Realizzato il restyling degli spazi espositivi

Fiera regionale 62ª edizione

La Fiera regionale di Orzinuovi, na-ta 62 anni fa come fiera agricola, ha sempre valorizzato questo settore ti-picamente produttivo del nostro ter-ritorio e anche quest’anno l’indirizzo agricolo è molto forte. La regia della manifestazione è curata dalla società Orceania, rappresentata dal presiden-te Andrea Battaglia. La partecipazione di oltre 100mila visitatori e più di 200 espositori è indice evidente dell’im-portanza della manifestazione ago-stana e della contestuale sagra della cittadina, anche in termini di vetrina economica di tutto il comprensorio

Ldella “Bassa bresciana”. La parteci-pazione di espositori e di pubblico è quindi sempre stata sostenuta. Ma il mondo sta cambiando rapidamente. Fiere sempre più specializzate, che si occupano di settori specifici, di in-teresse nazionale ed internazionale, sono attive e attraggono addetti ai la-vori e visitatori competenti. Anche la fiera orceana sta cambiando. Il cam-biamento sarà progressivo e punterà alla valorizzazione di tutti i comparti produttivi del territorio: agricoltu-ra, in primis, zootecnia, artigianato e commercio. Una selezione mirata

degli espositori sta orientando la Fie-ra ad una maggiore qualità e tipicità dell’offerta. “La Fiera regionale – spie-ga il sindaco Andrea Ratti – deve quin-di qualificarsi come volano, sebbene su scala ridotta rispetto al contesto internazionale, per far conoscere e ri-lanciare prodotti, mezzi e conoscenze che contribuiscano ad uscire dalla dif-ficile situazione in cui oggi ci trovia-mo. Allo stesso tempo la Fiera vuole diventare sempre più Fiera della Bas-sa, Con questo spirito nel 2003 è nata la Fondazione di partecipazione, che gestisce i servizi sociali di 15 comuni; con lo stesso animo è nata quest’anno l’Unione dei Comuni della Bassa Bre-sciana Occidentale per la gestione di diversi altri servizi”. Una prima novi-tà della Fiera 2010 è il coinvolgimen-to diretto del Parco Oglio Nord. “La Bassa Bresciana – continua il sinda-

co Andrea Ratti – è una realtà ancora fortemente caratterizzata da una vo-cazione agricola consistente. Ma sap-piamo che il settore Primario è ormai da tempo di fatto ‘declassato’ da una realtà tecnico-industriale sempre più fagocitante, sebbene l’intero sistema viva oggi una crisi generalizzata molto pesante e di cui difficilmente si intra-vede una soluzione. Dobbiamo pen-sare questo territorio come ad una realtà che, seppur suddivisa in diversi Comuni, è fortemente coesa, conside-rando che i problemi o le opportuni-tà della nostra area sono le opportu-nità (e anche i problemi) di tutti, pur nell’autonomia di ogni comune. Solo unendo le forze e ottimizzando le ri-sorse disponibili possiamo affronta-re le sfide del futuro, garantendo ai nostri cittadini un’elevata qualità dei servizi erogati”.

PORTE APERTE

IN FIERAingresso gratuito da Piazza Garibaldi

APPROFITTATE DEGLI ULTIMI FINE SERIE

DISPONIBILI EXTRASCONTO PRE-AUMENTO !

24 LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010 Paesi e parrocchie Sebino Franciacorta

Come ormai consolidata consue-tudine, con l’arrivo di settembre apre i battenti la tradizionale “fe-sta dell’Oratorio” di Pontoglio che allieterà le serate dal 3 al 12 set-tembre, giunta alla ventesima edi-zione. Anche quest’anno palcosce-nico dell’evento sarà il complesso dell’oratorio don Bosco ristruttu-rato nel 2006, quando fu ampliato e arricchito di infrastrutture come i nuovi campi da calcio in erba sinte-tica. Questo spazio offre la possibi-lità di dividere la manifestazione in due aree, Palabosco e Arena del sole,

Cdi Michele Compagnoni

per rispondere alle svariate esigenze e ai gusti di ogni cittadino, che potrà scegliere fra differenti stand gastro-nomici, tornei sportivi, spettacoli musicali o di intrattenimento per i più giovani, come il toro meccanico, attrazioni gonfiabili, lotterie a pre-mi e tombole. Sempre attivi nei due weekend gli stand gastronomici; la domenica il servizio cucina sarà di-sponibile anche a pranzo. La prima edizione risale all’anno 1989 sotto il nome “festa dei Rioni”: l’intero Pae-se con le sue strade addobbate e de-corate per l’occasione veniva diviso

in zone e organizzava giochi, sfilate e competizioni che duravano setti-mane e settimane. Nel corso degli anni l’evento, seppur con nomi diver-si come “Festa del Giovane” fino ad arrivare all’odierno “Festa dell’Ora-torio”, è divenuto un appuntamento immancabile nella fine dell’estate pontogliese che richiama una grande affluenza e riscuote un considerevo-le successo di pubblico proveniente da ogni angolo del paese e non so-lo. Fra gli altri, la manifestazione ha annoverato ospiti musicali del cali-bro di Bepi & The Prismas e persi-no i Deep Purple, oltre a conosciute cover band. I gruppi che la organiz-zano, appoggiati dal Comune, sono volontari e autogestiti coadiuvati dal perno riconoscibile nella persona di Cesare Faustini: fra le 200 circa per-sone mobilitate c’è chi si occupa del-

la cucina, degli spettacoli, dei tornei sportivi di calcio e beach volley e di spettacoli come quello del festival anni 60 e 70, grande novità dell’edi-zione 2010 che prevederà canzoni e varietà per ricordare quell’epoca. La musica è un ingrediente impre-scindibile che diviene protagonista nei concerti rock di giovani gruppi pontogliesi, balli lisci, nello Zecchi-no in cui canteranno i bambini e in Vocemozioni in cui a gareggiare sa-ranno cantanti più maturi. Una cita-zione particolare merita infine il Ve-spa Day, quando 200 vespe sfileran-no in un itinerario che attraverserà la Franciacorta. Non poteva manca-re la Santa Messa conclusiva fissata nel tardo pomeriggio di domenica 12, per rievocare lo spirito di unione, condivisione del tempo e fratellanza che anima e ispira la festa.

L’oratorio don Bosco

La comunitàsi riunisce

a fine estateIl palcoscenico dell’evento è l’oratorio

don Bosco, ristrutturato e ampliato nel 2006.Diversi gli appuntamenti in programma

Pontoglio Dal 3 al 12 settembre

25LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010

Villa Carcina

Dal 14 settembre un corso di Primo soccorsoL’impegno del Corpo volontari autolettiga Avis di Vil-la Carcina continua con il 15° corso di Primo soccorso aperto a tutta la popolazione. Con l’inizio previsto per il 14 settembre e una durata di 40 ore, il corso sa-rà valido per il conseguimento della prima parte della certificazione di soccorritore esecutore. Nata nel 1974 per volontà dell’allora presidente Avis Franco Piovani, l’autolettiga di Villa Carcina si è distaccata dal sodalizio avisino nel 1977 e negli anni ha rinnovato la propria sede, passando per Carcina, “Villa dei Pini” a Villa e dal 2004 a Cogozzo. “Quella dell’Autolettiga di Villa Carcina – dice l’attuale presidente Martino Gregorel-li – è una realtà che ha forte presenza nel territorio, iscritta dal 1996 al registro regionale delle Onlus e dal febbraio 2009 appartenente all’Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze, ndr), ossia un organo nazionale che ci permette di avere, anche in questi momenti delicati per il mondo del volontariato, un appoggio, un sostegno e un confronto con numerose altre associazioni che operano nel settore”. Una pre-senza che conta su circa 160 volontari non retribuiti suddivisi tra soccorritori, autisti-soccorritori, centralini-sti e amministrativi, di cui 110 in possesso della certifi-cazione regionale di Soccorritore esecutore, attestato divenuto indispensabile per operare in convenzione

con l’Azienda Regionale emergenza/urgenza 118. “Il Corpo volontari autolettiga Avis – spiega Martino Gre-gorelli – è costituito al solo scopo di prestare assistenza e soccorso con ambulanze a chiunque ne faccia richie-sta e nel solo 2009 ha percorso quasi 80mila chilometri, effettuando 3493 interventi (1164 svolti per il servizio di emergenza/urgenza 118). Inoltre l’autolettiga pre-sta anche servizio di trasporto pazienti dalle proprie abitazioni ai centri ospedalieri di tutta la provincia, trasferimento da ospedale a ospedale, trasporto dia-lizzati convenzionati Asl e non, assistenza con ambu-lanza per visite mediche e terapie, trasporto di san-gue e materiale biologico, assistenza a gare sportive al seguito e manifestazioni sociali. C’è ancora molto da fare – chiude il presidente Gregorelli – a comincia-re dal rinnovo parco mezzi, necessario per eseguire al meglio e in sicurezza il servizio; poi, l’adeguamento normativo della sede e dei presidi e il reperimento mi-liti e la loro certificazione”. Le lezioni saranno tenute presso la sede in via Monte Guglielmo 6 a Cogozzo il martedì e il giovedì dalle ore 20.30 alle 22.30. Il contri-buto per il corso è pari al costo della documentazione consegnata (manuale di primo soccorso e dispense). I moduli per l’iscrizione sono disponibili presso la sede sino a martedì 14 settembre. (a.a.)

Il commossoringraziamentoal ParrocoIl piccolo borgo dell’Alta valle ha reso omaggio a don Marino Cotali, che per motivi di saluteè stato costretto a lasciare la comunità

S. Colombano Una Messa solenne

S. Colombano tutta e non solo, con una Messa solenne celebrata dal vica-rio zonale don Alberto Cinghia e con-fratelli seguita da un incontro comuni-tario, ha salutato il “suo” don Marino Cotali: il possessivo indica bene il lega-me geloso della gente di questo antico borgo dell’Alta valle coi suoi sacerdoti. Era stato così con don Giovita parroco per 37 anni. È stato più che mai così con don Marino, 43 anni di Concesio, già a Botticino, che ne ha raccolto la difficile eredità nell’agosto 2002, con risultati straordinari, mosso da affet-to operoso con ogni realtà del paese,

Sdi Edmondo Bertussi

compresi i villeggianti estivi, ma so-prattutto con gli alpini. È convinzione di tutti che lo accompagnava la mano di don Giovita che è ritratto nel bel mo-numento sul vialetto della parrocchia-le: un giorno incontrandolo ancora in Seminario gli aveva detto: “Tu sarai il mio successore”. Nominato presbite-ro collaboratore a S. Afra e S. Maria in Calchera, lascia solo perchè la salute (la vista soprattutto) non è mai stata il suo forte: porterà con sè a S. Colom-bano dipinto su un bel quadro che gli hanno regalato. Figura ascetica, mi-nuto (i suoi Alpini dicevano che una

raffica di vento l’avrebbe portato via), sempre con la tonaca, di una gentilez-za naturale con tutti, comprensivo ma intransigente nei principi, in perfetta linea con la volontà vescovile (vicario zonale negli ultimi due anni) è stato prima di tutto il “Buon Pastore”. Im-possibile trovarlo in canonica di gior-no: era dai suoi ammalati in paese o a trovarli all’ospedale, dagli anziani a portare conforto e sacramenti, all’asilo e all’oratorio a dare una mano, in chie-sa a preparare messe e funzioni. Ma la sera dopo le dieci rispondeva premu-roso al telefono a chi voleva salutar-lo o chiedere un consiglio. E così ha riportato la gente anche alle secola-ri cerimonie religiose: le processioni al Corpus Domini, quella mensile al-la santella della Madonna restaurata all’uscita del paese verso il Maniva, la Via Crucis del venerdì, la messa esti-

va alla nuova chiesetta al Passo. Sul significativo opuscolo del commiato, i suoi fedeli di fabbriceria e consiglio parrocchiale, l’hanno definito un “pa-dre Marcolini” per dinamismo, corag-gio, capacità di coinvolgimento nelle “imprese”: il globale rifacimento del tetto e restauro di chiesa, il rispettoso recupero del portico adiacente, di in-terno e arredi sacri, campanile e cam-pane con l’aggiunta della sesta donata dalla sua famiglia. Ha voluto conser-vare con l’impianto elettrico la possi-bilità di suonarle con le lunghe corde e i campanari di S. Gallo di Botticino e Pompiano l’hanno salutato con un concerto. Il suo ultimo saluto a tutti: “Sono arrivato povero e onestamen-te, riparto povero e onestamente, ma ricco di questa esperienza pastorale. Sono stato con voi volentieri, abbiamo sofferto insieme, vi ho amato...”.

Paesi e parrocchie Valtrompia

(a.v.)

26 LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010 Paesi e parrocchie Vallecamonica

Fine settimana di grande festa per tutta la comunità alpina di Edolo e della Vallecamonica. Una festa estesa agli alpini italiani e ai figli della grande famiglia di don Carlo Gnocchi: dopo anni di lavori duri e impegnativi ad opera di molti vo-lontari, infatti, verrà consegnata al culto pubblico la chiesetta posta in località Mola, a metri 1.700, con l’intitolazione al Beato don Carlo Gnocchi.È una chiesetta alpina costruita là dove nella prima guerra mondia-le dal vicino dosso Turicla c’era un posto di osservazione per l’alta valle, fronte avanzato delle trup-pe alpine schierate sull’Adamello. Ancora oggi si trovano i segni della presenza militare.Fino agli anni ’60 Mola era loca-lità ricca di pascoli, cascine e al-peggi dove gli edolesi si recavano d’estate per le attività legate alla pastorizia, ai lavori del bosco ed alla fienagione.Nelle sere d’estate di quegli anni lontani i ragazzi si divertivano gio-cando, correndo fra i prati portan-dosi dietro grida allegre, mentre la domenica un sacerdote saliva

La chiesettadedicata

a don GnocchiTre giorni dal 27 al 29 agosto per la dedicazione

del luogo di culto alla memoria del sacerdote proclamato beato lo scorso ottobre

F

di Franco Garattini

da Edolo a celebrare la S. Messa, annunciata da una campanella le-gata ad un legno di una piccola cappelletta, posta a richiamo alla preghiera.Proprio in questa località il Gruppo Alpini di Edolo hanno realizzato il sogno di costruire un tempio ove ricordare gli Alpini caduti del glo-rioso Battaglione Edolo. Da Edolo molti giovani sono partiti, arruola-ti nelle truppe alpine, per andare a combattere in Africa e sull’ Ada-mello durante la Grande Guerra; sul fronte occidentale, in Albania, in Grecia, nella tremenda campa-gna di Russia culminata con gesta eroiche degli Alpini nella seconda guerra mondiale.La nuova chiesetta verrà dedicata a don Carlo Gnocchi, il prete simbolo del sacrificio cristiano tra gli Alpi-ni e nella vita, proclamato “Beato” dalla Chiesa Cattolica domenica 15 ottobre 2009 a Milano in una ceri-monia particolarmente commossa e solenne.Don Carlo Gnocchi ricordato a Edolo sarà il simbolo di un ulte-riore forte legame tra questa co-munità, il suo Battaglione, gli alpi-

ni camuni, con la grande famiglia alpina italiana e internazionale. La festa della dedicazione si svolge in tre giorni: venerdì 27 agosto il co-ro Vallecamonica salirà a Mola con una delegazione di alpini e “consa-crerà” con il suo canto queste nuo-ve pietre che guardano all’Adamel-lo; la serata continuerà con il con-certo del Coro a Edolo.Quindi sabato alle 16.30 in piazzale Derna ci sarà l’alzabandiera e d il carosello della Fanfara Ana Monte Nero di Torino che in serata esegui-rà anche un concerto.Domenica 29 agosto alle 9.15 ci sarà l’ammassamento a Mola per dare inizio alla sfilata alle ore 10, con lancio dei paracadutisti alpini, l’alzabandiera, i discorsi ufficiali e la dedicazione della chiesa al bea-to don Carlo Gnocchi nella messa solenne.La giornata continua con la tradi-zionale festa alpina fino all’ammai-na bandiera in serata.La manifestazione è stata curata nei minimi particolari dall’attivissi-mo gruppo degli alpini edolesi, con la partecipazione della sezione Ana di Vallecamonica.

Edolo Località Mola

La chiesetta dedicata a don Carlo Gnocchi

27LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010

Cividate Camuno

Epilogo per la vicenda dell’incubatore?Ritorna in auge il tema dell’“Incubatore di Cividate Camuno”. Finalmente, dopo vari anni d’attesa, la deli-cata, importante, operazione socio-economica sembra essere giunta a un epilogo. Si ricorderà che l’iniziati-va rilevante era stata pensata qualche anno fa, allor-quando sulla sedia di primo cittadino cividatese stava Franco Gelfi, oggi divenuto presidente del Consorzio Bim di Valcamonica. Al centro della cittadina camuna si era improvvisamente liberato un enorme, capiente, fabbricato già delle suore Canossiane. La lungimiranza amministrativa fece sì che il Comune acquisisse subito la struttura e contestualmente ne ipotizzasse l’impie-go futuro: un centro propulsore per nascita e crescita di nuove realtà economiche valligiane. Tre milioni di euro per lavori e due anni per la ristrutturazione di un edificio in precedenza utilizzato come scuola e con-vento. Un insieme di 2.500 metri quadrati per uffici, sale riunione, impianti tecnologici; 22 locali per nuove aziende. Compito dell’Incubatore: seguire passo passo i nuovi imprenditori. Per realizzare l’ambizioso disegno s’è pensato ad una società pubblica “Impresa e Terri-torio” appunto, nell’intento di offrire un “corpo” all’ “anima” dell’operazione. Ma venendo ai giorni nostri, in un recente incontro assembleare, il Bim – ovviamen-te sollecitato dal presidente Franco Gelfi – ha deciso

di accordare il consenso alla costituzione dell’ente di gestione dell’Incubatore. Le varie componenti politi-che presenti in seno al Consorzio presieduto da Gel-fi han votato “sì”, tranne l’Udc, animata al Bim da Francesco Mazzoli. Nell’immediato futuro di “Impre-sa e Territorio” l’“imprimatur” anche della Comunità montana e il placet della Provincia. La società pubblica appena nata registra al suo attivo la somma di 60mila euro, con una partecipazione del Bim per 30mila euro e una presenza di Comunità montana e Provincia per 15mila. Nessun timore circa l’eventuale confezione di un nuovo, ulteriore, italianissimo carrozzone: l’ultima istituzione felicemente nata sulle rive dell’Oglio è agi-le, dotata di un amministratore unico, di tre membri del Consiglio di amministrazione, un direttore. Non è previsto alcun gettone di presenza, né altri emolumen-ti che possano in qualche modo pesare sul bilancio, o incentivare l’ennesima corsa alle poltrone. Nel fab-bricato di fronte alla parrocchiale di Cividate saranno accolte, in un primo tempo, 22 piccole imprese che, per i primi tre anni, cominceranno a camminare con le “stampelle” del denaro pubblico, poi con le proprie “gambe”. Dopo il triennio, l’avvio della seconda fase, cioè l’allargamento alle società con capitale privato, e il successivo affrancarsi dall’aiuto pubblico.

Si celebrala “MadonnaGrande”Storicamente la comunità si sentiva minacciata dalle tre valli che scorrevano attraverso l’abitato: decise così di legarsi con voto alla Vergine

Demo Dal 7 al 12 settembre

Dal 7 al 12 settembre a Demo avrà luo-go la festa della “Madonna Grande”. Ogni cinque anni la comunità cristia-na, che si coagula attorno alla parroc-chiale di San Lorenzo martire, dedica alla Madre di Dio una festa di gioia, di riconoscenza e di preghiera. Il borgo, posto a mezza costa sul versante oro-grafico sinistro dell’Oglio, cambia la veste: le case sono ricoperte di rami d’abete preparati dagli uomini e ador-nate con fiori di carta intrecciati dalle donne; le strade sono sovrastate da de-cine di archi fioriti; il paese si popola di “grotte” piccole e grandi, di nicchie

Ddi Ermete Giorgi

dedicate alla Madonna. La creatività si scatena e l’inventività si moltipli-ca attraverso i secoli per ricordare e ringraziare: in passato da queste parti era perennemente in agguato la furia devastatrice delle alluvioni. Il perico-lo ha accompagnato la nascita e lo svi-luppo dell’abitato posto all’imbocco della Valsaviore. Fin dai primi insedia-menti la comunità era minacciata dal-le tre valli che scorrevano attraverso l’abitato. Si decise di legarsi con voto alla Vergine in una festa annuale che si celebrava inizialmente il 6 luglio e det-ta “La Madonna della Valle”.Ogni anno

la prima domenica di luglio ha luogo la solenne processione con la benedi-zione delle valli “incriminate”. Eventi calamitosi dovuti ad eccezionali pre-cipitazioni sono registrati dal 1520. Nel 1904 la più terribile esondazione: la “Valle della Ràsega, o dei Mulini” si scatenò travolgendo tutto. La costru-zione della nuova parrocchiale di De-mo, sganciatasi da Berzo Superiore nel 1723, diede un forte impulso alla ricerca di autonomia di una comunità, che ha avvertito il bisogno di stringer-si attorno a una forte identità, anche per ritrovare riferimento e protezio-ne celeste. Nacque così la celebrazio-ne di questa festa mariana. All’inizio si chiamò “Madonna settembrina”. Il voto solenne e secolare cui era legata la vecchia festa della “Madonna della Valle” passò spontaneamente, nella coscienza e nell’immaginario popo-

lari, alla festa della “Madonna di set-tembre” che divenne poi festa quin-quennale della “Madonna Grande”. Il programma dei festeggiamenti è ricco: martedì 7 settembre si inizia con una messa al campo sportivo, celebrata da mons. Monari. Mercoledì 8 settembre incontro mariano per ragazzi. Vener-dì 10 incontro per anziani e ammala-ti. La solenne chiusura domenica 12. Dopo le messe del mattino (una delle quali nell’antica chiesa di San Zenone, nel pomeriggio solenne processione, presieduta da mons. Giovan Battista Morandini). Parecchi intrattenimenti serali si svolgeranno sempre presso il campo sportivo: complessi musica-li, bande, suonatori di campane e “ca-rillons”, spettacolo teatrale, artisti in strada, fisorchestra. Per informazioni, 3479313920, oppure www.madonna-grandedemo.it.

Il centro di Cividate Camuno dall’alto

La statua della “Madonna Grande”

28 LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010 Paesi e parrocchie Garda Valsabbia

Il comune di Preseglie, in Valle Sab-bia, inaugura sabato 4 settembre dalle ore 20.00 l’iniziativa “Sapori e Melodie di un Tempo”, “un percorso enogastronomico nelle vie del paese alla riscoperta della tradizione val-sabbina, con armonie musicali per immergersi nell’atmosfera di un an-tico passato”.La manifestazione organizzata dalla Pro Loco e dalle Associazioni Prese-gliesi è giunta alla sesta edizione e ha sempre riscosso un grande successo non solo negli abitanti di Preseglie, ma anche nei residenti dei comuni li-mitrofi, proprio per il grande fascino che vede coniugare la storia, la musi-ca e il buon cibo della tradizione.Per poter effettuare la degustazione è necessario acquistare prima della se-rata il coupon di trenta euro presso i

Saporie melodieA partire dalle 20 un percorso

enogastronomico nelle vie del paese

Idi Nicoletta Tonoli

diversi punti di prevendita presenti sia sul territorio di Preseglie che nei comuni di Odolo, Sabbio Chiese, Ve-stone, Vobarno e Villanuova sul Clisi. A seconda, poi, del colore del coupon, si entrerà in tre tranche nel paese a festa chiuso per l’occasione a parti-re dalle 20.00. Proprio per questo sa-rà attivato un servizio di bus navetta dalla frazione Sottocastello alla fra-zione Piazza, dove si tiene la mani-festazione.Il programma, come del resto ogni anno, è ricco e vario e annovera spettacoli e dimostrazioni e la frazio-ne Piazza si estranea dal tempo dei giorni nostri per ritornare al passato, passeggiando nei cortili e nelle strade a festa decorate e illuminate a festa, cullati dai profumi e dai sapori dei cibi della tradizione: dal minestrone

agli gnocchi, dall’ arista al forno con funghi porcini rigorosamente prove-nienti dalla località Chiese di Prese-glie alla polenta carbonera e all’im-mancabile spiedo e degustazione di formaggi valsabbini. Ogni piatto, poi, viene abbinato ad un vino appropria-to proveniente da cantine valsabbine e gardesane.Un’atmosfera ricreata con entusia-smo e passione da tutti i volontari e le persone del paese che mettono a di-sposizione i loro cortili per ospitare i diversi punti di ristorazione, le esposi-zioni di tanti pittori e dell’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia e delle armature del Quattrocento ri-prodotte fedelmente in lamiere bre-sciane dal maestro Angelo Belleri. Non solo: gli artigiani del paese fanno dimostrazioni per grandi e piccini dei

mestieri di una volta, come la lavora-zione di ferro, legno e pietre, l’impa-gliatura delle sedie, ricami di stoffe e produzione del burro.Spazio anche alla musica dialettale e medievale, ai cori del Chiese, del-la Rocca di Sabbio Chiese e della Corale del Visello di Preseglie; alla danza medievale del gruppo Medie-vale Margherita Visconti e del grup-po frustatori Cassani di Faenza, che a suon di musica fa ballare e danzare le fruste. E ancora, agli Sbandierato-ri di Ferrara e il gruppo di spadacci-ni Armi Argento Milano che rendono ancora più caratteristico il percorso in cui si viene accompagnati da dame e cavalieri.Per informazioni www.comune.pre-seglie.bs.it ; [email protected].

Preseglie Sabato 4 settembre

A Moniga sono state ampliate la passeggiata a lago e la pista ci-clabile di via Sottomonte Tapino. Sono stati realizzati 800 metri di percorso che vanno ad aggiungersi agli 800 già esistenti. Un ulte-riore allungamento di 200 metri, già previsto per l’anno prossimo, collegherà Moniga e Padenghe. La pista ciclopedonale di via Sot-tomonte Tapino, lunga circa 700 metri, è la prima di quattro che l’Amministrazione comunale sta realizzando: “Anche in un periodo economicamente non facile – spiega il primo cittadino Lorella Lavo – la realizzazione di queste importanti opere pubbliche rappresenta un preciso segnale per dare sempre più a Moniga quell’impronta turistica necessaria per lo sviluppo dell’intero paese”. (v.b.)

Da venerdì 27 a domenica 29 debutta sulla sponda bresciana del Garda la “Mostra-Scambio di auto e moto d’epoca”. Nel Polo fieristico Enogastronomico di Picedo di Polpenazze, a due passi dalla provinciale Desenzano-Salò, auto e modo d’epoca d’ogni modello e casa di produzione si mettono in mostra e rimangono a disposizione degli appassionati. A contorno, una prezio-sa “Vetrina del Vintage” propone oggetti da collezione per un suggestivo tuffo nel passato. Il tutto è inserito in un contesto di festa organizzato dallo Sporting Club Felter di Puegnago del Garda, con stand dedicati alla ristorazione che offrono piatti dell’enogastronomia locale. Nella serata di venerdì prende il via, con partenza alle 19.30, la “Camminata di Fine Estate” con un tracciato, differenziato per età, da percorrere tra i paesi incastonati tra le colline moreniche. La “Mostra-Scambio” rimane aperta venerdì e sabato dalle 9 alle 20 e domenica dalle 9 alle 18.30. Biglietto d’ingresso 3 euro, per i bambini sotto i sei anni entrata gratuita. (v.b.)

Brevi

Polpenazze

Mostra-Scambio di auto e moto d’epoca

Moniga

Pista ciclopedonale

Il Municipio

29

Cultura e [email protected]

Il relatore ha messo in evidenza che a causa dei progressi delle scienze sperimentali, la cultura umana, nel-la nostra epoca, è molto concentrata sul corpo, parte visibile dell’uomo. Gli studi più recenti, in ambito me-dico, biologico, genetico, fanno in-travedere la possibilità di una vita sempre più lunga, fino ai 120 anni e oltre. Sembra si stia affermando il desiderio dell’immortalità del cor-po. Questa prospettiva, però, pone molti interrogativi che la filosofia deve affrontare, perché toccano il nostro essere profondo.Secondo Donà, per secoli l’Occiden-te ha seguito l’impostazione platoni-ca in relazione alla natura umana, in base alla quale l’uomo è costituito da due dimensioni, quella del corpo e quella dell’anima. Si tratta di una concezione dualistica, per cui da una parte possiamo cogliere il lato “negativo” del nostro essere, la ma-teria, quindi il male, la morte, la fini-tezza, la falsità, l’apparenza; mentre, da un’altra parte, vediamo il nostro lato “positivo”, il bene, quindi la vita eterna, la verità.Nella filosofia moderna, però, tale visione viene messa in discussione. In particolare, Nietzsche afferma che essa è il grande errore dell’Occi-dente, causa di declino della civiltà e

Chiari Ciclo “Filosofi lungo l’Oglio”

La lectio magistralis “Corpo immortale?”

I

di Giovanni Formichella

di infelicità. Egli propone, perciò, di tornare alla cultura pre-socratica, al pensiero tragico, in cui corpo e ani-ma non sono due realtà distinte, ma esprimono una profonda unità.Senza dubbio, afferma Donà, Plato-ne ha condizionato tutta la civiltà occidentale. Tuttavia, siamo sicuri che il vero significato del suo pen-siero sia quello del dualismo tra cor-po e anima? Se andiamo a leggere con attenzione le opere di Platone, ma anche i testi di altri pensatori classici, come Aristotele, Cartesio, tutti accusati di “dualismo”, ci ren-diamo conto che questi filosofi non mettono in discussione l’unità della natura umana.Infatti, cos’è il corpo? Non è una re-altà spaziale, fatta di un’interiorità e di un’esteriorità? Cos’è l’anima? Non è la parte interiore di tale re-altà? Allora notiamo che esiste un legame profondo: corpo e anima costituiscono una dimensione uni-taria. La stessa vita, secondo Donà, è, essenzialmente, movimento: ciò che vive si muove; ciò che è morto è immobile. Tutto rientra nello spa-zio e nel tempo, che sono l’alveo della nostra esistenza. Una certa fi-losofia, per secoli, ha fatto l’errore di porre l’accento solo sull’anima, in chiave dualistica e platonica. La

scienza sperimentale, però, secondo Donà, corre il rischio di fare l’errore opposto, quello di considerare solo il corpo, confermando così il duali-smo di Platone.In effetti, anima e corpo sono la stes-sa realtà, vista in due facce diverse: esiste una parte interiore dello spa-zio, che permette il movimento e la vita, che è l’anima; esiste una parte esteriore, visibile, mai identica a sé, legata al divenire, che è il corpo. La nostra natura, così, per Donà, rive-la una “aporia”, quasi un paradosso, cioè una realtà unitaria, ma che pre-senta, nello stesso tempo, un muta-mento continuo, che, in sé, ha qual-cosa di immutabile.La lettura di Donà è stimolante, sul piano teoretico. Essa, tuttavia, ri-schia di ridurre tutto il nostro es-sere allo spazio e al tempo. È vero che la nostra esistenza si svolge nel-la dimensione spaziale e temporale, ma, proprio in quel paradosso citato prima, possiamo cogliere un quid, che Agostino chiama “spirito”, che rivela una natura immortale, che va oltre lo spazio e il tempo. Come gran parte della filosofia contemporanea, Donà parla di anima unita al corpo, trascurando quella sfera spirituale, eccedente la corporeità, che conno-ta l’uomo e il suo destino.

Tra le domande cruciali della filosofia, ci sono quelle sull’uomo: chi siamo? Il nostro essere si esaurisce nel corpo o va oltre la materia? Queste questioni non possononon riguardarci, poiché ineriscono alla nostra esistenza: esse sono sempre attuali. Sul tema della natura umana si è concentrato Massimo Donà, docentedi Filosofia teoretica presso l’Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano

LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010

Massimo Donà

30 LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010 Cultura e comunicazione Famiglia

I mutamenti culturali hanno portato ad una rivoluzione del nucleo familiare. Oggi la famiglia ha smesso di essere il punto di riferimento per i giovani che però, continuano a vivere all’interno di essa anche fino ai 40 anni: contraddi-zioni della società moderna! Molto spesso si sente parlare degli ef-fetti negativi che il cambiamento nella struttura familiare ha portato con sé, talvolta con previsioni poco prometten-ti per il futuro dell’umanità. Insomma, se la famiglia non torna ad essere ‘quel-la di una volta’, siamo tutti spacciati! Ma è veramente così? Oppure, non si stan-no trascurando i benefici che l’evolu-zione della famiglia ha portato con sé? Un interrogativo importante che ri-chiede qualche riflessione sul passato e sul presente.Fin dall’epoca degli antichi romani, la famiglia è stata sempre il fulcro della vita dell’intera società. In casa s’im-paravano i valori necessari per esse-re accettati dagli altri, e per muoversi e interagire all’interno di un contesto con delle regole ben precise. I ruo-li all’interno della famiglia sono sta-ti sempre ben definiti e differenziati,

di conseguenza, la moglie era quella che si occupava della cura della casa e dell’educazione dei figli; il marito era il capo indiscusso, colui che provvedeva ai bisogni economici e che dominava su tutti gli altri membri; i figli maschi, una volta raggiunta una certa età, impara-vano dal padre tutte quelle ‘tecniche’ e atteggiamenti necessari per diventare, anche loro, un capo famiglia; e infine le figlie femmine aiutavano la madre nei lavori domestici, preparandosi a diventare anch’esse casalinghe. Inoltre, soprattutto nel periodo che precede la rivoluzione industriale, il modello di famiglia era quello esteso, vale a dire che si viveva assieme con i parenti più stretti, i quali occupavano dei ruoli più marginali ma in ogni caso ben definiti. In questo modo, i figli sviluppavano la loro personalità all’interno di questo contesto, assumendo i valori e gli at-teggiamenti di coloro che gli stavano vi-cino, senza poter sviluppare la propria individualità. In altre parole, la possibi-lità di crescita personale, e l’esperienza di nuove forme di condurre la propria esistenza, era assai limitata; lasciando non solo i bambini, ma anche gli adul-

I

Ancora oggi molti hanno nostalgia della famiglia tradizionale, quella ‘chiusa’, Altri,

invece, preferiscono la famiglia moderna, nella quale non esistono ruoli ben definiti perché ognuno dovrebbe essere capace di far bene anche il lavoro dell’altro; una famiglia nella

quale i figli sono liberi di adottare valori diversi da quelli dei propri genitori. Di fronte a queste contrapposizioni, non è un pensiero scontato

quello che porta a pesare il pro e il contro di un confronto intelligente

fra il passato e il presente

Riflessioni Modelli da ricostruire

La famiglia che cambianon può cancellare il passato

a cura di Renato Longhi ti, intrappolati nell’ambiente familiare per tutta la vita.Con l’avvento della rivoluzione indu-striale e la necessità di disporre di ma-no d’opera anche femminile, la famiglia subì alcuni mutamenti: la donna ebbe meno tempo da dedicare ai propri figli e ai lavori domestici, i bambini comin-ciarono a essere educati a scuola e, di conseguenza, la madre perse in parte il ruolo di educatrice. Tuttavia, biso-gna aspettare fino agli anni Sessanta del Novecento per vedere dei cambia-menti davvero importanti. In questo periodo, la donna acquisì la consape-volezza del suo ruolo nella società, e proiettò sé stessa al di fuori delle mu-ra domestiche, lottando per far valere i propri diritti, il che la portò a un ulte-riore distacco dalla propria famiglia. Man mano che i bisogni della società, ormai diventata capitalista, cresceva-no, anche le donne più restie ad ab-bandonare il ruolo di casalinghe, hanno dovuto fare di necessità virtù e alline-arsi alle nuove esigenze. Nella società moderna, col miglioramento del tenore di vita di tutti gli strati sociali, e la pos-sibilità di acquistare beni e servizi mai immaginati prima, uomini e donne so-no diventati più individualisti, volendo soddisfare i loro piccoli vizi a tutti i co-sti. Tutto questo comporta un diverso modo di percepire anche le scelte di mettere al mondo i figli, perché sono scelte che incidono sulla struttura e la vita della famiglia.

Rispetto a questo veloce percorso sto-rico, possiamo dire che ancora oggi molti hanno nostalgia della famiglia tra-dizionale, quella ‘chiusa’, dove i valori erano fuori discussione. Una famiglia nella quale la libertà espressiva d’ogni singolo membro era delimitata dai propri ruoli, dove spesso qualcun’al-tro prendeva le decisioni dei membri più giovani, i quali, a loro volta, erano impossibilitati a vivere esperienze di crescita al di fuori delle quattro mura. Altri, invece, preferiscono la famiglia moderna, nella quale non esistono ruo-li ben definiti perché ognuno dovrebbe essere capace di far bene anche il lavo-ro dell’altro; una famiglia nella quale i figli sono liberi di adottare valori diversi da quelli dei propri genitori, rapportan-dosi con loro in maniera critica e pro-vando a vivere delle esperienze forti in prima persona.Non è un pensiero scontato quello che porta a pesare il pro e il contro di un confronto intelligente fra il passato e il presente. È stupido, oltre che falso, esaltare acriticamente il passato, ma è altrettanto insensato non rendersi con-to delle difficoltà di oggi e, soprattutto, dell’impoverimento generativo delle famiglie: questa è una società che in-vecchia rapidamente e quindi non può garantire una prospettiva adeguata per il futuro. Quindi è bene superere gli schemi e trarre dal passato la linfa per un cambiamento necessario, ma non scontato nei suoi sviluppi.

31LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010

Cronache Violenza domestica

Il silenzio assordante della società

di Francesco Belletti

“Uccide più la famiglia che mafia, camorra e ‘ndrangheta messe insieme”, viene spes-so ripetuto da tanti, e, in qualche caso, con l’aggiunta di un pizzico di soddisfazione contro chi si ostina ancora a difendere la famiglia. Non sappiamo se e quanto questi raffronti siano corretti e attendibili e neppure se i vari tipi di violenza criminale sia-no effettivamente comparabili tra loro. Quello che ci sembra di assoluta evidenza è che a far esplodere la follia e la violen-za in ambiente domestico è anzitutto la prossimità: insomma, anche nell’esperienza quotidiana si finisce per scaricare nevrosi e stress su chi ci sta intorno. Se scarichiamo sui nostri cari, le persone che ci stanno più vicino, il nervosismo di una giornata di la-voro, perché le situazioni limite dovrebbero avere una sorte e una vittima diversa?I casi giunti sulle pagine dei quotidiani riguardano non tanto le ‘famiglie’ in genere, ma le famiglie in difficoltà, quelle che si spaccano, quelle che portano carichi di cura e di sofferenza esasperanti. La violenza è il più delle volte legata a rapporti tempestosi conseguenti a separazio-ni o a fasi critiche, o a sovraccarichi di fatiche e di solitudini di fronte alle sofferenze dei propri congiunti. È insomma la patologia del rapporto familiare che innesca la violenza in un mix di rancori, sentimenti traditi e - anche - interessi economici. C’è qualcuno nelle istituzioni che lavora seriamente alla mediazione familiare e al superamento degli attriti nella coppia? Non sarà che la famiglia è lasciata sola in balia dei molti che dalle separazioni e dalle esasperazioni delle rotture di un rapporto hanno tutto da guadagnarci?Allo stesso modo non bisogna dimenticare la situazione dell’assistenza psichiatrica. La legge Basaglia, grande conquista di civiltà, con la chiusura di istituzioni spesso di-sumane, ha però riversato sulla famiglia l’onere e la difficoltà di accogliere chi avreb-be bisogno di assistenza specifica e qualificata. Ai manicomi non è subentrata una qualificata e capillare rete di sostegno sul territo-rio. Quanti sono i servizi sociali e sanitari che sono in grado di garantire una preven-zione effettiva di recidive o di crisi violente e incontrollabili? Che altra soluzione ha il familiare posto di fronte a una situazione difficile o di violenza se non rivolgersi alla polizia e imboccare un percorso giudiziario che ha il solo effetto di esasperare ulteriormente gli animi?La famiglia è una vittima non solo quando si arriva a far violenza o a uccidere una moglie o un figlio. È essa stessa, per prima, la vittima di un sistema che ancora una volta la lascia sola proprio nel momento in cui avrebbe più bisogno di una rete di sostegno e di aiuto. Di fronte ai drammatici casi di cronaca chiediamo quindi più serietà e rispetto, sia per le sofferenze delle famiglie in cui esplodono queste violenze, sia per il silenzioso lavo-ro di cura, accoglienza e solidarietà che milioni di famiglie quotidianamente offrono ai propri membri fragili, spesso dentro un assordante silenzio della società.

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32 LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010 Cultura e comunicazione Eventi

Pisogne

L’Associazione Soldano e la stagione musicale romanticaSe per la quinta edizione de “LeXGiornate di Brescia” dovre-mo attendere fino al 17 settembre, è tutto pronto, invece, per “Generazione 1810. In concerto a Pisogne”. Quattro spettacoli proposti dall’Associazione Soldano, tutti a ingresso libero, per celebrare i 200 anni della grande stagione musicale romantica. Si comincia sabato 28 agosto ai giardini di Villa Damioli. Alle ore 21 il maestro Daniele Alberti proporrà “Fryderyk Chopin e Franz Listz: Angeli e demoni. Concerto-lettura”, una passeg-giata nel repertorio del pianoforte dell’Ottocento in compa-gnia dei due artisti simbolo della generazione 1810: il poeta Fryderyk Chopin e il virtuoso Franz Liszt. Doppio appuntamen-to sabato 4 settembre. Alle ore 18, in piazza Centrale, “Ge-nerazione… 1910. Il caffè-chantant parigino”. Alle soglie del Novecento, il caffè parigino accoglie i protagonisti di un mon-

do in rapida trasformazione. Andrea Faini presenterà l’attore Luciano Bertoli e la soprano Alice Stefani accompagnati dal pianoforte di Cyrille Lehn. Alle 21, invece, l’appuntamento è ai giardini pubblici con “Intervista al pianoforte: Fryderyk Chopin vs Franz Liszt”. Sotto i riflettori troveremo nuovamente Cyrille Lehn e Luciano Bertoli. Lo spettacolo, scritto da Andrea Faini, dà la parola al pianoforte che, solo sulla scena, si presenta al pubblico, raccontando la sua storia e quella dei musicisti che l’hanno reso grande. Tra biografia, arte e un pizzico di umo-rismo, si dipanerà il romanzo del Romanticismo musicale con la colonna sonora di capolavori della tastiera. Per la chiusura della manifestazione, l’11 settembre alle ore 21 si tornerà ai giardini di Villa Damioli dove la giovane pianista Sara Costa proporrà un programma legato a Chopin e Liszt. (b.l.)

Dallo spettacolo “Blues”

Daniele Alberti

D

di Bruno Leoni

“Dietro a quello che riconosciamo co-me ‘diverso’ si nasconde un cuore che noi, spesso, raggeliamo. Ma tutti noi, in fondo, guardandoci allo specchio la mattina, ci sentiamo diversi”. Marco Basile, assessore alla Cultura del Co-mune di Toscolano Maderno, ha usato queste parole nel presentare il “Tosco-lano Maderno Art festival 2010”, la ras-segna di teatro di ricerca che quest’an-no è dedicata, appunto, alla diversità con il titolo “Di_verso, la poesia della diversità”, in scena fino al 5 settembre al Centro di eccellenza Valle delle car-tiere E la diversità, in questa rassegna, non vuol essere solo vago tema ma protagonista assoluta.In cartellone 9 spettacoli serali – tut-ti a ingresso gratuito su prenotazione obbligatoria – di forte impatto emoti-vo che analizzano il tema da molteplici angolature e “aperitivi teatrali”, perfor-mance di 25 minuti che uniscono tea-tro e musica, a cura di Manuel Renga de “La corte dei miracoli”. Il festival ha preso il via mercoledì 25 agosto con l’anteprima assoluta di “Miss Cis-sy Stuff”, spettacolo diretto da Silvio Peroni e nato da un’idea di Pierfrance-sco Pisani e in cui il protagonista è un

transessuale in carcere. Lo spettacolo sarà comunque in replica tutte le sere della rassegna alle 23 come “digestivo teatrale”.Il comico bolognese Vito, invece, il 28 agosto vestirà i panni drammatici del grande pittore Ligabue (su testo di Cesare Zavattini). Da segnalare anche i momenti culturali più sperimentali quali gli spettacoli “Provini” di Laura Mantovi, in scena il 30 agosto, e “Ri-cordi Ritrovati” di Alberto Ghisoni (1° settembre) interpretati rispettivamen-te dal gruppo teatrale Oltre confine dell’Unione italiana ciechi e ipoveden-ti Onlus di Brescia e da un gruppo di 20 ragazzi diversamente abili dell’An-fass Fobap.Tante le curiosità e le chicche di que-sta rassegna a partire da “Io, Cara-vaggio” (in scena il 31 agosto) di Ce-sare Capitani con la regia di Stanislas Grassian e da “Considerate se questo è un uomo” (27 agosto), un omaggio a primo Levi della compagnia teatrale della scuola I.T.C. Battisti di Salò vinci-trice del ‘Festival Gabriele d’Annunzio 2010’, per la regia di William Medini. Completano il cartellone il già rappre-sentato “Blues – sono nato a Salò” di

Luca Ariano, forte del successo otte-nuto al Teatro del Vittoriale, “Le serve” (dal 2 al 5 settembre) della regista Sara Poli e “La quiete” (29 agosto) di Fabio Bix, ex conducente di autobus che in-terpreta una storia realmente accadu-ta per la regia di Fernanda Calati.Padrino ufficiale della manifestazio-ne è Samuele Pernico, un ragazzo trentenne tetraplegico, insegnante di lingue.Durante la conferenza stampa di pre-sentazione della rassegna, inoltre, il Comune di Toscolano Maderno ha consegnato il “Premio alla carriera” indetto dal Festival, all’attore e scrit-tore Gianluigi Spini, nel cast del film “Quando sei nato non puoi più nascon-derti” per “aver dato voce ad un modo diverso di sentire il teatro”. Nelle pre-cedenti edizioni erano stati premiati: Franca Valeri (2005), Ermes Scaramel-li (2006), Mina Mezzadri (2007), Cesa-re Lievi (2008) e Sara Poli (2009).Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 21. Info e prenotazioni: 0365546064 e 0365546023. Ogni sera della rassegna, infine, è allestito uno stand per la rac-colta fondi Help Haiti in collaborazio-ne con Resilience Onlus.

Riflettori accesi sulla

“diversità”

Festival In scena a Toscolano Maderno

Gli spettacoli in cartellone e gli “aperitivi teatrali” sono di forte impatto emotivo.

Premio alla carriera a Gianluigi Spini

33LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010Paesi e parrocchie Bassa

La vera sfida èsempre quella educativaDal 30 agosto al 22 settembre si svolgerà l’8ª edizione del “Meeting del libro usato” con il consueto corollario di appuntamenti culturali

Rezzato Centro culturale Pier Giorgio Frassati

Idi Mario Bruni

Il “Meeting del libro usato – edizione 2010” consiste nella compravendita di libri scolastici usati al 50% del prezzo di copertina. L’iniziativa è proposta senza fini di lucro dal Centro culturale Frassati ed è rivolta agli studenti delle scuole secondarie inferiori e superiori di tutta la provincia.Dopo una prima fase, dal 30 agosto al 1 settembre, dedicata alla raccol-ta dei libri, dal 2 al 17 settembre avrà luogo la vendita degli stessi. Terza e ultima fase, dal 20 al 22 settembre, la restituzione dell’invenduto e la corre-

sponsione del 50% del venduto ai pro-prietari. Tali operazioni sono garanti-te dall’utilizzo di codici identificativi, prodotti per ogni utente e ogni libro di testo depositato. Il servizio sarà fruibi-le presso i locali dell’oratorio S. Gio-vanni Bosco a Rezzato (lun-ven, ore 9-12 e 15-17.30).Nel corso delle sette edizioni già ar-chiviate, il numero degli accessi al servizio è stato sempre crescente tanto che nel 2009 è stato registrato un afflusso massimo di 200 persone al giorno, mentre sono state servite

complessivamente più di 1.000 fami-glie; circa 11.600 sono stati i libri im-magazzinati.Il servizio, iniziato come semplice compravendita di libri scolastici, si è rapidamente trasformato in un evento culturale a tutto tondo con l’obiettivo di rispondere anche all’esigenza di ap-profondimento di tematiche di studio e di attualità. Si è voluto, infatti, susci-tare interesse e passione conoscitiva nelle nuove generazioni, senza dimen-ticare, però, l’aspetto ludico-ricreati-vo. Ecco perché concerti e spettacoli teatrali animano le serate della mani-festazione che prevede anche incontri pubblici ed esposizioni per una pro-posta culturale che si conforma, ogni anno, al tema scelto e sviluppato su percorsi interdisciplinari. Per l’otta-va edizione, il “Meeting” si occuperà

dell’emergenza educativa con il tema “Maestro, dove abiti? L’educazione comporta sempre un rischio”.La manifestazione sarà inaugurata do-menica 29 agosto alle ore 10.30 nella chiesa parrocchiale San Giovanni Bat-tista in piazza Vantini a Rezzato, con la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Giacomo Canobbio, teologo e referente del Progetto culturale del-la Cei per la diocesi di Brescia. A se-guire, presso l’oratorio San Giovanni Bosco saranno inaugurati i locali della compravendita e la mostra “Maestro, dove abiti? Volti, opere, sfide dell’edu-cazione”, realizzata dal Centro cultu-rale Frassati in occasione del rappor-to-proposta presentato dai vescovi italiani, sul tema “La sfida educativa”. L’ingresso a tutti gli eventi è gratuito. Info: www.meetinglibrousato.it.

Assessorato alla Cultura e allo Spettacolo

aDa sempre gli uomini esprimono il lo-ro ardente desiderio d’amore con canti e immagini. L’Inno all’amore di Paolo nella prima Lettera ai Corinzi è uno dei passi più noti di tutta la Bibbia. Anche il Cantico dei cantici, nell’An-tico Testamento, esprime in un lin-guaggio poetico e sensuale l’ardente desiderio d’amore. Anselm Grün inter-preta questi testi per il nostro tempo. Per lui è la forza guaritrice dell’amore ad arricchire e riempire la nostra vita: nell’amicizia, nel matrimonio, nella relazione con Dio. Anselm Grün, nato nel 1945, è monaco e sovrintende alle attività economiche dell’abbazia be-nedettina di Münsterschwarzach. Si occupa da molti anni di psicoterapia e spiritualità; è l’autore cristiano più letto nei Paesi di lingua tedesca e mol-to apprezzato anche come consigliere spirituale e pastore. Le sue conferenze attirano ogni anno decine di migliaia di persone. Molte delle sue opere sono state pubblicate in Italia dalle Edizioni Messaggero Padova.

Il canticodell’amore

ANSELM GRÜNMESSAGGERO, PADOVA 2010,EURO 12,00

Voce Libri

Questo libro, uscito la prima volta nel 10° anniversario della scomparsa di papa Luciani, si presenta come la biografia più completa, approfondi-ta e documentata di Giovanni Paolo I. Il volume è frutto di anni di lunghi e appassionati studi, di ripetuti incon-tri con parenti, collaboratori e amici di Albino Luciani, di pazienti ricerche in archivi e biblioteche delle città do-ve lo stesso Luciani visse e operò. Uno sguardo attento, prolungato e affet-tuoso, teso a cogliere il segreto di quel sorriso che ha affascinato il mondo. Regina Kummer ha compiuto gli stu-di di pedagogia a Göttingen e a Pa-derborn. Dopo l’incontro con la figura di papa Luciani, che l’ha portata dal protestantesimo al cattolicesimo, ne ha studiato a fondo la vita, le opere e la personalità, divenendo l’esperta più documentata in materia. Sulla figura di papa Giovanni Paolo I ha pubblica-to alcuni libri in lingua tedesca e ha scritto numerosi articoli e saggi, pub-blicati in diversi settimanali e riviste in Italia e in Germania.

Albino Luciani...

REGINA KUMMERMESSAGGERO, PADOVA 2009,EURO 38,00

Cultura e comunicazione Leggere e conoscere34 LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010

I

Museo Ken Damy Dal 2 al 24 settembre

di Mario Leombruno

Biennale 2010è “Tra pittura e fotografia”

In attesa di scoprire nel dettaglio la pro-posta del direttore artistico, lo intervi-stiamo sulle linee generali dell’edizione 2010 della Biennale internazionale di fo-tografia e sul rapporto tra la fotografia e la nostra città.Ken Damy, ci sono stati timori che l’evento potesse non aver luogo. Co-sa ha risolto la situazione?Sarebbe stato semplice dire: non ho la disponibilità dei tradizionali spazi espo-sitivi in Santa Giulia e dunque non fac-cio la Biennale. Invece ho informato gli amici galleristi della scelta dell’Ammini-strazione comunale e la loro risposta è stata di grande disponibilità. Ciascuno

di loro esporrà una parte della Biennale che così potrà mantenere quelle che so-no le usuali dimensioni e numeri.Conseguenze per gli appassionati?Ci sarà da camminare di più. La Bien-nale ha una tematica e un percorso, per seguire il quale sarà necessario visitare tutte le gallerie coinvolte.Oggi non sorprende nessuno che ci siano realtà espositive dedicate al-la fotografia. Ma com’è nato il mo-vimento a essa collegato?La fotografia, nata nel 1850 come arte, nei primi 40 anni del Novecento diven-ne primariamente strumento di docu-mentazione, fotogiornalismo. Sicché la

fatica è stata di riportarla alle funzioni originarie, un percorso ripreso solo ne-gli anni ’70.Parliamo del rapporto tra Brescia e la fotografia, e di come è nata la Biennale.Lo studio Allegri a Brescia ha superato i 150-160 anni di vita e dunque possia-mo dire che Brescia ha vissuto in pieno le origini della fotografia. A livello in-dustriale, poi, il bresciano Studio Negri è stato sicuramente uno dei più impor-tanti d’Italia. Nella nostra città, infine, si svilupparono rapidamente numerosi buoni circoli fotografici.Poi arriva Ken Damy…Con 40 anni di lavoro in una città che era già sensibile alla fotografia, non dimentichiamolo. E la Biennale nasce una volta esaurite tutte le altre propo-ste dall’associazionismo al Collettivo fotografi, dalla Ken Damy fotogallery al Museo Ken Damy.

Perché una Biennale e non un sem-plice Festival?Perché la Biennale è una manifestazio-ne che guarda a tutto il mondo e che proprio per questo necessita di tempi superiori alla scadenza annuale tipica di un Festival.Come è nato e come si sviluppa il progetto che avremo modo di segui-re nei prossimi giorni?È quasi un’autobiografia. Nel 1969 avevo aperto il Ken Damy Studio. Gli anni ’70 sono quelli in cui la fotografia si sepa-ra dalla pittura e sono gli anni della mia maturità. “Tra pittura e fotografia” è in fondo quello che ho sempre fatto. Inol-tre, avendo compiuto i 60 anni, volevo chiudere i miei primi 40 anni di carriera con uno sguardo anche sul passato. D’al-tra parte già annuncio in catalogo che ci sarà spazio per una nuova edizione dedi-cata alla contemporaneità – dal 2000 in avanti – in una prossima Biennale.

A lato: l’immagine simbolo della Biennale 2010 è di Luigi Veronesi, fotogrammma a

colori, anni ’40. Sopra: Ken Damy

35

Editrice La Scuola Due proposte

Letture per ragazzitra fantasia e realtà romanzataNel panorama letterario per ragazzi, alcuni titoli soddisfano il giusto desiderio di riposare, di giocare, di vivere l’estate a tempo pieno con l’approssimarsi del nuovo anno scolastico. Ne suggeriamo due.Il primo è di un autore inglese molto noto per i suoi romanzi per l’infanzia, Ro-ald Dahl. Dalla sua passione per i viaggi emergono i racconti più avventurosi come è “James e la pesca gigante” (pp. 208, € 8,90): una favola bellissima in cui si intravedono paesaggi mozzafiato, scorci di cielo stupendi, città lontane con grattacieli e guglie. La storia è quella di un ragazzino che vive il fascino di un viaggio in compagnia di strani amici e incontra varie difficoltà, ma trova sempre un’ingegnosa idea per superarle e trarre in salvo sé stesso e gli amici. Un ragaz-zo generoso ed eroico. Una storia magica e al tempo stesso reale, nella quale anche quando tutto sembra perduto, rimane sempre un’altra possibilità.La seconda proposta è il frutto della lunga esperienza narrativa dei due autori, Sebastiano Ruiz Mignone e Roberto Barbero, “Salviamo Tutankhamon!” (pp. 160, € 7,00): un suggestivo racconto ambientato nell’Antico Egitto, durante il breve ma intenso regno del giovane faraone vissuto nel XIV secolo a.C. La sto-ria dell’immaginario protagonista Sethi, cugino del faraone, si intreccia con le vicende storiche e i personaggi dell’epoca, consentendo ai lettori di calarsi nel fantastico mondo degli antichi egizi, lungo le sponde dell’affascinante e leggendario fiume Nilo.

Ome

Una mostra d’arte sacranel “Settembre cerezzatese”“Il sacro nelle sculture di Zanaglio” è il titolo della mostra allestita al Santuario dell’Avello di Cerezzata di Ome in occasione della 37ª edizione del “Settembre cerezzatese”. Il prezioso scrigno d’arte e fede, negli anni, ha avuto il potere di calamitare numerosi artisti tra i quali Di Prata, Caffi, Salvetti e Laffranchi nell’amicizia con Luciano Spiazzi. Ne è scaturito un intenso itinerario creativo nell’approfondimento del rapporto tra arte e spiritualità. Il percorso prosegue ora con le opere di Zanaglio che partecipa in profondità alla tradizione degli intagliatori lignei della Valle Sabbia, quei “boscaì” che, nei decori delle chiese e nel vigore di una religiosità intensamente umana, hanno espresso per lungo tempo perizia ed estro creativo. Le sue sculture intessono un dialogo fecondo con le atmosfere della chiesetta e, in particolare, è per le opere che rappre-sentano le Maternità che prova un’irresistibile forma di fascino, rimanendone artisticamente coinvolto. Le statue che raffigurano la Madonna sono intensa-mente umane richiamando figure che popolano la memoria corale di madri contadine. In questo senso, l’accostamento delle sue Maternità con la statua della Madonna dell’Avello si riveste di antiche sintonie nel fascino di un’inte-riore dolcezza protettiva e di un’austera fierezza materna. E nell’arcana sinto-nia tra le opere si può avvertire un soave richiamo al mistero della Maternità celeste in una naturalezza confidente.Nella mostra verrà esposto anche il Cristo risorto che Zanaglio ha realizzato negli anni Novanta su bozzetto di Oscar Di Prata e che è collocato nel Duo-mo vecchio di Brescia. L’opera raffigura il Cristo nell’atto di staccarsi dalla Croce e ascendere al cielo. Emblematica conce-zione dell’immagine sacra in cui riassume morte e resurrezione. A opera ultimata, il corpo di Cristo è stato dipinto con to-nalità chiare, luminose, eteree, nulla sot-traendo alla vitale bellezza corporea ma anzi, cercando di esaltarne sofferenza e splendore.Verrà inoltre esposta – foto a lato – un’An-nunciazione di sensibile vigore plastico datata 1991 e conservata al Museo dio-cesano d’arte sacra. Accanto a Maria, in atteggiamento di accogliente accettazio-ne, compare l’Angelo annunciante, in un scena complessiva carica di un’atmosfera d’intima commozione.Inaugurazione: venerdì 3 settembre ore 20.30. Orari: 4-5 settembre ore 10-24; da lunedì 6 a mercoledì 8 settembre ore 16-18,30. (Gianni Quaresmini)

SOPHIE MARTINEAUDMESSAGGERO, PADOVA 2010,EURO 26,50

Frutto di un’approfondita e documentata ricerca, questo libro raccoglie e racconta, di secolo in secolo, l’avventura spirituale e le vicende umane di un centinaio, tra le migliaia di pellegrini, illustri o sconosciu-ti, principi, mercanti, cavalieri, assassini, contadini, che hanno percorso in lungo e in largo l’Europa dal Medioevo a oggi. Protagonista di tutte queste storie rima-ne il “cammino” di Santiago di Compo-stella; il mettersi in viaggio alla ricerca di qualcosa o di Qualcuno, o magari solo di se stessi, in una sfida spesso estrema fat-ta di sudore, fatica, sofferenza, solitudi-ne e insieme solidarietà. Viaggio che per molti diventa davvero percorso di fede e di crescita spirituale, che si conclude ol-tre Compostella, a Finisterre: la fine del mondo terreno, la soglia del mondo divi-no. Sophie Martineaud è una giornalista francese e studiosa di storia, specialista del pellegrinaggio di Santiago di Com-postella, al quale ha dedicato numerose ricerche e pubblicazioni.

Il volume riporta la cronaca della “sco-perta” che Malcolm Muggeridge ha fatto di madre Teresa e dell’Ordine re-ligioso da lei fondato alla fine degli an-ni Sessanta, quando ancora nel mondo non si parlava di questo straordinario personaggio, simbolo della carità cri-stiana. Il famoso giornalista inglese, infatti, aveva girato a Calcutta un for-tunato servizio intitolato “Qualcosa di bello per Dio” per conto della Bbc nel 1969, e da quell’esperienza era scaturi-to il volume con lo stesso titolo.Non si tratta, quindi, propriamente di una biografia, ma della comunicazio-ne delle osservazioni e delle riflessioni che Muggeridge ha registrato stando accanto a madre Teresa per le stra-de di Calcutta, accompagnandola nel suo farsi vicina ai più poveri fra i po-veri. Ricco di molte fotografie, il libro comprende anche la trascrizione del-le conversazioni di madre Teresa con l’autore, una selezione dei suoi scritti e delle sue meditazioni, il tutto con lo scopo di rendere ragione della rilevan-za del suo messaggio.

Qualcosa di bello per Dio

MALCOLM MUGGERIDGEPAOLINE, MILANO 2010,EURO 12,50

Il libro d’orodi Compostella

LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010

36 LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010 Cultura e comunicazione

SAB DOM

Sky Cinema Max, h. 21.00IL REGNO DEL FUOCOCanale Sky 309. Film di fan-tascienza del 2002, con Chri-stian Bale e Matthew McCo-naughey. Nel 2020 la Terra è dominata dai draghi e gli uomini sopravvivono in pic-cole comunità sotto assedio. Un uomo è responsabile del-la sua gente e farà di tutto per proteggerla. Ottima am-bientazione, personaggi ben strutturati, storia accattivan-te e ricca di colpi di scena.

Rai Tre, h. 14.30GLI ONOREVOLICommedia italiana del 1963, con Peppino De Filippo, Gi-no Cervi, Walter Chiari, Totò e Franca Valeri. È tempo di elezioni e cinque candida-ti si fronteggiano con ogni mezzo pur di ottenere una poltrona in Parlamento. Un ottimo pretesto per raccon-tare cinque diverse maschere della commedia politica ita-liana, oggi più che mai anco-ra attuali.

Televisione L’informazione pomeridiana

Paola Saluzzi:sotto le stelle

di Sky Tg24

Sdi Alberto Averoldi

Sky Tg24 si riconferma l’avanguardia dell’in-formazione “All-news” italiana. Un investi-mento che ha fruttato negli anni e che, so-prattutto, ha fatto scuola per le altre emittenti nazionali. Innanzitutto per il patto comunica-tivo nei confronti dell’utente, che sa di poter fare affidamento sulla tempestività delle no-tizie, fornite senza sosta e quindi aggiornate in tempo reale. Inoltre l’immagine della rete è ben studiata, soprattutto attraverso la gra-fica computer e lo stile impeccabile dei cro-nisti. Un sistema comunicativo che da ormai sette anni si è imposto sul mercato italiano, con ottimi risultati.Nel corso del tempo molti spettatori hanno intuito la novità di questo stile di fare infor-mazione e hanno scommesso sulla tv satelli-tare. Ora cinque milioni di abbonati la scel-gono quotidianamente.È ovvio che un sistema esclusivamente “All-news” non può rappresentare un corretto ap-proccio all’informazione: le notizie rischiano di restare a un livello superficiale, come spes-so capita nei Tg nazionali. Serve sempre ap-profondire i fatti più salienti della giornata, in uno spazio dedicato, un momento in cui andare a fondo, dentro la notizia. È il caso di “Sky Tg24 Pomeriggio”, in onda dal lunedì al venerdì alle 14.35.In attesa delle più ricche edizioni Tg della fascia serale, ci si può permettere di fare il punto su alcune tematiche affrontate nelle ore precedenti. Ospiti in studio e maggio-ri contributi filmati danno a questo magazi-ne un’efficace dimensione comunicativa. Si commentano le notizie della giornata ma al-lo stesso tempo si amplia la discussione in-torno ad esse.A condurre Sky Tg24 Pomeriggio è Paola Sa-luzzi, un volto noto della televisione italiana. E non solo un volto: nella sua carriera si è misurata con più esperienze, da conduttrice a giornalista.Lo stile elegante e leggero ma nello stesso tempo molto posato e preciso della Saluzzi, contribuisce a dare maggiore energia e aper-tura al programma che, di conseguenza, risul-ta più piacevole e meno istituzionale dei con-sueti appuntamenti con il telegiornale.

Paola Saluzzi è stata per anni un volto no-to della tv generalista italiana, passando nel tempo da Rai a Mediaset e perfino alla stori-ca Telemontecarlo.Da qualche anno, oltre alla collaborazio-ne con Sky, conduce su Tv2000 “Novecen-to controluce”, un salotto di discussione di circa un’ora durante il quale un personaggio significativo del secolo appena trascorso rac-conta la sua vita, mostrando la filigrana del periodo storico che ha attraversato. Anche in questo contesto la personalità della con-duttrice gioca un ruolo fondamentale: natu-ralezza, semplicità e una sana curiosità met-tono l’ospite a proprio agio e contribuiscono a creare l’atmosfera adatta.Un modo di fare giornalismo che affascina perché non vuole imporsi con aggressività, ma si limita a raccontare i fatti e a cercare di capirne il senso.Considerando il livello dell’informazione te-levisiva italiana, l’esempio di Paola Saluzzi è ora più che mai virtuoso, un opportuno ri-chiamo agli addetti ai lavori affinché vivano il loro mestiere, quello della comunicazione, con libertà e personalità.

Rai Tre, h. 8.00RAI EDUCATIONAL – D LIVEUn programma che attraver-so la musica mette alla prova le conoscenze linguistiche, la creatività e la capacità di fare gioco di squadra dei teena-ger italiani.

Rai Due, h. 11.15CAPOTAVOLAAlessandra Canale conduce questa nuova rubrica dedica-ta alle ricette più gustose e ai piatti tipici dell’Italia. In que-sta puntata visiteremo l’ex convento dei Padri Cappuccini di Calangianus, in Sardegna.

Rai Uno, h. 11.40LA SIGNORA IN GIALLOUn classico dei telefilm gialli della tv degli anni ’90. Jessica Fletcher, scrittrice di romanzi gialli, è sempre alle prese con un caso di omicidio. Il titolo della puntata è “Un conto da saldare”.

Rai Uno, h. 14.00LINEA BLUReportage dalle località ma-rittime più belle d’Italia e del Mediterraneo in generale. Per scoprire le culture e le usanze dei popoli attraverso la bel-lezza del territorio. Oggi an-dremo alla scoperta dell’Isola di Salina, nell’arcipelago delle Isole Eolie.

La 7, h. 16.05IL RITORNODI MISSIONE IMPOSSIBILESerie tv di fine anni ’80 che prende spunto dal famoso “Mission: Impossible”, tele-film americano di qualche an-no prima. Avventura, azione e spionaggio.

Rai Uno, h.10.30A SUA IMMAGINERubrica settimanale dedicata alla religione cattolica in Ita-lia. Rosario Carello intervista ospiti del mondo ecclesiale e laico e propone interessanti servizi sulla vita della Chiesa nel mondo.

Rete Quattro, h. 12.00MELAVERDEEdoardo Raspelli viaggia per l’Italia alla ricerca delle bel-lezze del nostro territorio. Dall’agricoltura all’enogastro-nomia, attraverso le affasci-nanti terre del Belpaese.

Tv2000, h. 12.15ANTIVIRUSDigitale Terrestre. Il poeta e giornalista Davide Rondoni presenta una striscia settima-nale dedicata alla poesia. In un quarto d’ora scopriremo scrittori italiani e internazio-nali, stili e nuove avanguardie poetiche.

Comedy Central, h. 15.10COMEDY SHOWCanale Sky 117. Ogni domenica pomeriggio vengono proposti in versione integrale i migliori spettacoli dei grandi comici ita-liani contemporanei: da Giob-be Covatta a Claudio Bisio, da Raul Cremona a Michele Fore-sta, in arte Mago Forest.

Tv2000, h. 21.00GLI STATI DEL WELFAREDigitale Terrestre. Documen-tari che raccontano la gestio-ne della cosa pubblica nei più virtuosi dei Paesi europei, dal-la Francia ai Paesi Scandinavi. Un’occasione per paragonarci al resto d’Europa.

Paola Saluzzi

Telecomando 37LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010

LUN MAR MER GIOV VEN

Italia Uno, h. 21.10STAR WARS EPISODIO 2“L’attacco dei cloni”. In onda in questo finale d’estate i tre episodi che fanno da antefat-to ai famosi “Guerre stellari”, realizzati fra il 1977 e il 1983. Queste nuove puntate della saga creata da George Lucas spiegano quali siano state le cause scatenanti delle vicende che hanno appassionato milio-ni di fan trent’anni fa. Potre-mo vedere, tra l’altro, la giovi-nezza di Anakin SkyWalker.

Cinema Energy, h. 21.00THE CHRONICLES OF RIDDICKMediaset Premium. Imponen-te film di fantascienza con Vin Diesel, seguito del famo-so “Pitch Black”. Un crimina-le intergalattico in fuga dai cacciatori di taglie arriva su un pianeta colonizzato da un popolo di guerrieri spietati e sanguinari. Si troverà a fron-teggiare Lord Marshall, capo dell’armata. Per gli appassio-nati del genere epico-fanta-scientifico.

Rai Tre, h. 21.10RONINOttimo thriller d’azione con Robert De Niro e Jean Reno. Una banda di criminali met-te a segno un colpo su com-missione. Fra di loro c’è an-che un ex agente della Cia, che presto si accorge di esse-re una pedina in un gioco di potere. Fra le numerose scene d’azione spiccano i rocambo-leschi inseguimenti in auto. Da non perdere.

Rai Uno, h. 21.20SUPERQUARKUna serata nel segno della scienza e della cultura: Piero Angela ci presenta un docu-mentario sul corpo umano e in seguito un servizio sull’Agen-zia nazionale per la sicurezza del volo, in cui viene mostra-to com’è fatta, e come fun-ziona, la scatola nera degli aerei. La rubrica “Come si fa” ci presenterà le caratteristiche di uno strumento musicale, il timpano.

Italia Uno, h. 22.50EDWARD MANI DI FORBICEUno dei migliori film di Tim Burton. In una tranquilla cit-tadina americana arriva un curioso personaggio, tanto lugubre quanto bisognoso di affetti umani. È Edward, cre-azione di uno scienziato che morì prima di terminarlo, la-sciandogli lame taglienti al posto delle mani. Un pretesto narrativo per sondare il tema dell’accoglienza e della diver-sità. Poetico e avvincente.

Rai Tre, h. 8.00LA STORIA SIAMO NOIGiovanni Minoli, direttore di Rai Educational, ci propone ogni giorno interessanti docu-mentari storici sui fatti più im-portanti dell’ultimo secolo.

Tv2000, h. 9.00LA GRANDE MUSICADigitale Terrestre. Tv2000 pro-pone ogni giorno, per tutta la mattina, numerosi concerti di musica classica, realizzati dalle migliori orchestre filarmoniche internazionali, dirette dai gran-di nomi della musica.

Rai Tre, h. 10.30COMINCIAMO BENE ESTATEArianna Ciampoli ed Ettore Mi-rabella conducono ogni giorno un’interessante rubrica dedi-cata ai problemi e alle risorse dell’Italia. Il tema di oggi è il contro-esodo di milioni di ita-liani al rientro delle ferie.

La 7, h. 14.05OPERAZIONE CICEROFilm del 1952. La storia della spia Elyesa Bazna, detto Cicero, cameriere durante la Seconda guerra mondiale all’ambasciata britannica di Ankara che passò importanti documenti ai tede-schi e fu pagato in sterline tut-te false. Da un fatto realmente accaduto.

Rai Due, h. 24.00STRACULT REMIXIl meglio della comicità italiana in pillole. L’ospite della serata è Paolo Villaggio: rivedremo i migliori momenti della sua car-riera. Poi Aldo, Giovanni e Gia-como ricordano la lavorazione del loro primo lungometraggio, “Tre uomini e una gamba”.

La 7, h. 7.00OMNIBUSIniziare la giornata con l’in-formazione: dopo la rassegna stampa quotidiana i giornali-sti della redazione del tele-giornale conducono un’inte-ressante arena politica dedi-cata ai problemi dell’attualità italiana.

Rai Due, h. 10.15TRACY E POLPETTAImparare la lingua inglese di-vertendosi. Una sit-comedy recitata in italiano e in ingle-se per insegnare ai più picco-li le basi della grammatica e della sintassi.

Rai Uno, h. 17.55IL COMMISSARIO REXLe repliche estive del celebre telefilm austriaco che rac-conta le avventure di un ca-ne poliziotto e dei suoi pa-droni, ispettori della polizia di Vienna.

La 7, h. 20.30IN ONDALuca Telese e Luisella Costa-magna sono supplenti d’ec-cezione di Lilli Gruber. Cam-bia il nome del programma, ma continuano gli accesi di-battiti politici come in “Otto e Mezzo”.

Rete Quattro, h. 23.35THE MEXICANFilm d’azione con Brad Pitt e Julia Roberts. Un ladro di pro-fessione promette alla fidan-zata di cambiare vita e diven-tare onesto. Ma poi accetta un ultimo incarico: andare in Messico e recuperare un’anti-ca pistola sulla quale pesa una maledizione…

Italia Uno, h. 6.05LA TATA Sit com americana degli anni ’90 che racconta di un’affascinante donna italoamericana alle prese con la famiglia di un ricco pro-duttore teatrale.

Rai Tre, h. 9.00QUANDO TRAMONTA IL SOLEDramma all’italiana diretto da Guido Brignone nel 1955. Un operaio napoletano ama mol-tissimo la musica: pur non co-noscendo le note, diventa un af-fermato compositore leggero, mentre un suo amico ottiene la celebrità come cantante...

La 7, h. 14.05COLPO DI MANO A CRETAFilm di guerra del 1957 con Dirk Bogarde. A Creta, occu-pata dai tedeschi durante la guerra 1939-45, il comandante di agenti britannici che com-battono con i partigiani decide la cattura di un generale della Wehrmacht. Tratto da un libro di Stanley Moss.

Current, h. 14.15VANGUARDCanale Sky 130. Reportage d’in-chiesta giornalistica realizzati da giovani video maker che rac-contano realtà che il resto della comunicazione televisiva spesso lascia nell’ombra.

Rete Quattro, h. 21.10IL SENSO DI SMILLAPER LA NEVEThriller psicologico del 1997. Smilla, una giovane donna di spiccata sensibilità, non si lascia convincere dalla morte di un bambino, suo amico, liquidata come un incidente. Si mette a indagare e scopre un intrigo...

Rai Due, h. 13.50TG2 MEDICINA 33Una rubrica quotidiana dedi-cata alla scienza applicata al-la medicina.

La 7, h. 14.05BECKET E IL SUO REFilm storico del 1964, con Ri-chard Burton e Gino Cervi. Nell’Inghilterra del XII secolo Enrico II nomina arcivescovo di Canterbury il suo grande amico Thomas Becket, già suo cancelliere. L’intento è di unire il clero e la corona.

Tv2000, h. 18.30NOVECENTO CONTROLUCEDigitale Terrestre. Paola Sa-luzzi intervista un personag-gio del mondo dell’arte, dello spettacolo, dello sport, che ab-bia vissuto significativamente il secolo appena trascorso.

Sky Cinema Mania, h. 21.00FUSI DI TESTACanale Sky 312. Diverten-te commedia americana che racconta le avventure di due buontemponi appassionati di rock che gestiscono un pro-gramma musicale in una pic-cola tv locale. I due vengono notati da un produttore...

Rai Tre, h. 23.55DOC 3Serie di documentari interna-zionali che raccontano storie di vita che di rado vengono mostrate dalla televisione. La puntata di oggi è dedicata alla Cina: il documentario di Lixin Fan racconta la vita dei lavoratori migranti, costret-ti lontano dalla famiglia per tutta la vita.

Rai Tre, h. 6.45I TAL IA , I STRUZ IONI PER L’USOUn appuntamento quotidiano di servizio al cittadino: i con-sigli e i trucchi per riuscire a districarsi nella fitta trama di impedimenti burocratici che l’Italia spesso lamenta.

Rai Due, h. 7.30CARTOON FLAKESLo spazio dedicato da Rai Due all’intrattenimento dei più piccoli. Una serie di accatti-vanti cartoni animati di ulti-ma generazione.

Tv2000, h. 13.00DANIEL BOONEDigitale Terrestre. Diverten-te e avvincente telefilm della vecchia scuola. Un pioniere americano vive in ogni pun-tata incredibili avventure, vis-sute insieme all’inseparabile amico, un indiano Sioux.

Tv2000, h. 20.00FORMATO FAMIGLIADigitale Terrestre. Interes-sante talk-show dedicato alle famiglie. Arianna Ciampoli e Antonio Soviero studiano la società in cui viviamo e cer-cano di capire, insieme ai nu-merosi ospiti, quali direzioni sta prendendo il pianeta fa-miglia in Italia.

Rai Tre, h. 23.20SONO FOTOGENICOCommedia italiana del 1980 con Renato Pozzetto. Un gio-vane di provincia, inesperto e ingenuo riguardo la vita delle grandi città, lascia il suo pae-se per trasferirsi a Roma, dove spera di sfondare nel mondo del cinema…

38 LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010 Cultura e comunicazione Radio e Media

ProgrammazioneIl Festival Acoustic Franciacorta, di-retto e coordinato dal chitarrista Gior-gio Cordini, è diventato ormai un ap-puntamento fisso per gli appassionati della musica di qualità. Giunto alle set-tima edizione aggiunge quest’anno tre nuovi Comuni, Iseo, Cazzago San Mar-tino e Capriolo, agli “storici” Provaglio d’Iseo, Ome, Passirano, Rovato, Cor-te Franca. Acoustic Franciacorta si svolge in alcuni fra i più caratteristici e prestigiosi luoghi della Franciacorta nei primi due fine settimana di settem-bre. Ogni sera si tengono tre concerti di chitarra acustica o classica e di al-tri strumenti a corde pizzicate come l’oud, l’arpa celtica, il mandolino. Nel programma sono inseriti anche can-tautori che prediligono la chitarra per comporre e accompagnarsi: Eugenio Finardi, Vittorio De Scalzi, Lorenzo Riccardi, Roberta Di Lorenzo, Tizia-no Mazzoni, Andrea Mirò. La chitarra acustica solista, nei suoi vari stili, è rappresentata da alcuni musicisti tra i più apprezzati al mondo come Cli-ve Carroll, Victor Villadangos, Flavio Cucchi, Karim Baggili, Manuel D’Oli-veira. Con loro i più quotati chitarristi italiani come Pietro Nobile, Francesco Piu, Reno Brandoni, Rodolfo Maltese, Giovanni Pelosi e altri musicisti pre-stigiosi da Vincenzo Zitello, virtuoso dell’arpa celtica, a Lucy Zirins, giova-nissima cantante di blues, i Bluegrass Stuff e molti altri. Sabato 11 e dome-nica 12, in chiusura del Festival, a

Idi Ricky Barone

Musica Acoustic Franciacorta, settima edizione

La chitarra al centro

Ancora e sempre Nomadi nella nostra provincia. Ritornano, dopo l’esibizione al Festival delle cave di Botticino nello scorso giugno, gli inossidabili Nomadi, sabato 27 agosto alle ore 21 a Cerveno, al campo sportivo (ingresso 25 euro). Il concerto, inizialmente previsto per il giorno 7 agosto, venne spostato a causa di un malore del cantante. I Nomadi non hanno certo bisogno di presentazioni, la loro storia ha posto le basi nei lon-tani anni ’60, quando il leader era l’indimenticabile Augusto Daolio. La sua prematura scomparsa non ha fermato però la corsa di questa band che ha il dono di riuscire a “mettere as-sieme” diverse generazioni e oggi può vantare, senza ombra di dubbio, il titolo di band più amata d’Italia. Potenza delle loro canzoni ma, prima ancora, del loro approccio alla musi-ca, che per i Nomadi rappresenta il tramite per far passare la loro straordinaria umanità. Un’umanità che piace moltissimo alla gente, che li ama e li segue con grande passione soprat-

tutto in concerto. Un’umanità che è veicolata da canzoni sen-za tempo come “Io vagabondo” e “Dio è morto” ma che si fonda anche su innumerevoli iniziative umanitarie. A Cerve-no, la band – oggi guidata da Beppe Carletti e Danilo Sacco – presenterà la consueta carrellata di brani storici, mescolati a quelli del loro ultimo album “Allo specchio”, che risale allo scorso anno e contiene 11 brani inediti, tra cui un duetto con Jarabe de Palo, “Lo specchio ti riflette” (El espejo te delata). A proposito di questa collaborazione con il cantante spagnolo “esploso” con il tormentone “Dipende”, i Nomadi dichiara-no che “gli errori che facciamo si riflettono sempre su di noi. Per fortuna, anche le azioni positive. La vita è come la terra: deve essere coltivata. E si raccoglie sempre ciò che si semina. Questa canzone ha un arrangiamento latineggiante pensato a prescindere dal duetto con Jarabe De Palo, che abbiamo invitato quando la canzone era già finita”. (r.b.)

Cerveno Nomadi in concerto

Danilo Sacco c’è, e la band recupera la tappa

Provaglio d’Iseo, nel cinquecentesco Palazzo Francesconi, sede del Muni-cipio, vengono organizzati incontri e seminari, un’esposizione di liuteria, chitarre e altri strumenti, mostre foto-grafiche, presentazioni di libri, dibatti-ti. Come ogni anno, strutture ricettive e ristoranti tipici riservano agli ospiti di Acoustic Franciacorta condizioni di favore e alcune tra le più note aziende vitivinicole offrono una selezione dei loro prodotti che verranno serviti in diversi momenti di degustazione. Ve-nerdì 27 agosto, alle ore 21, è prevista l’anteprima del Festival, che si terrà quest’anno a Provaglio d’Iseo nella fra-zione di Fantecolo a Villa San Giusep-

pe. Apriranno la serata i Bruskers, duo modenese formato da Matteo Minozzi, chitarrista moderno ed Eugenio Polac-chini, chitarrista classico. Seguirà poi l’esibizione di Tiziano Mazzoni, musi-cista autodidatta, chitarrista blues e cantautore, accompagnato da Marco Pierozzi, alla chitarra acustica, dobro, mandolino, Carlo Romagnoli al basso e Davide Malito alle percussioni. La sua proposta, maturata con le espe-rienze cantautorali della scuola ame-ricana di Woody Guthrie e Bob Dy-lan e di quella italiana di Fabrizio De Andrè e Ivano Fossati, è fatta oggi di brani originali che Mazzoni compone e arrangia autonomamente. L’ingres-so al concerto, come del resto a tutti gli altri appuntamenti (esclusi solo il concerto di Eugenio Finardi e l’esibi-zione di Vittorio De Scalzi fondatore dei New Trolls) è libero e gratuito. Per informazioni: www.franciacortalaif.it e www.giorgiocordini.it

LA SANTA MESSA IN TVLa S. Messa prefestiva che Teletutto, Telenord e Super TV trasmettono alle ore 18.30 del sabato, è ripresa dalla chiesa di Concesio Pieve.

LA BUONA NOVELLAIn estate l’edizione del sabato va in onda dalle 18.15 alle 18.30, quella domenicale dalle 11 al-le 12. Il programma, prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, in settembre ospita don Gualtiero Pasini parroco di S.Bendetto per il commento al vangelo.

RITRATTI DI SACERDOTI BRESCIANIOgni domenica, all’interno del contenitore “La Buona Novella”, don Franco Frassine presenta i suoi ritratti di preti bresciani. La rubrica, av-viata in occasione dell’Anno sacerdotale recen-temente concluso, prosegue per tutta l’estate. In onda alle 11.25.

VOCE MATTINA Aria d’estate nel contenitore condotto da Mar-co Vignoletti che propone gli itinerari turistici bresciani a cura di Giacomo Danesi, la rubrica del martedì “Di paese in paese” e simpatici aneddoti sulle Rondinelle del passato con Ro-berto Barucco.

LA BUONA NOTIZIA In questo periodo la trasmissione televisiva set-timanale presenta una serie di servizi dedicati al Grest nelle parrocchie della diocesi. La Buo-na Notizia va in onda: la domenica alle 13.15 su Teletutto e alle 20 su Telenord; su Super TV la domenica alle 20 e il martedì alle 20.30; su Più Valli TV il sabato alle 18 e la domenica alle 11; su Teleboario la domenica alle 11.

PRIMO PIANODopo la pausa agostana torna l’appuntamen-to di approfondimento giornalistico delle 9.15. Dal lunedì al venerdì, temi legati ad attualità, cronaca e sport.

LOS CINCOS DE LA PLAYAL’appuntamento dal lunedì al venerdì alle 17 è con “Los cincos de la playa”. Di sera in sera po-trete ascoltare Aldo, Carlo, Alessandro, Fabri-zio e Tony in un programma dedicato all’estate bresciana, con interviste e biglietti gratis per i principali concerti.

VOCE SPORTDa lunedì 23 ha ripreso il via “100%Brescia”: trasmissione in diretta dal lunedì al venerdì dal-le 14 alle 15 dedicata al mondo delle rondinel-le con interviste e approfondimenti. Da dome-nica 29 agosto, invece, torna “Diretta Sport” con collegamenti dai campi di calcio di Lega Pro (Lumezzane, Salò, Montichiari, Rodengo) e del Brescia di serie A.

Giorgio Cordini

SABATO

39LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010

DOMENICA DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ

Via Callegari, 6 - BresciaTel. 030 3774592 - 3383636104

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“VOCEGIORNALE” notiziario radiofonico principaledal lunedì al sabato alle 8.30 - 12.30 - 18.30 - 22.30.“VOCEFLASH” notizie in breve dal lunedì al sabatoalle 11 - 14 - 16 - 20 - 23.45.“RASSEGNA DELLA STAMPA QUOTIDIANA” appuntamentocon le prime pagine dei quotidiani dal lunedì al sabato alle 9.30.“ALMANACCO” previsioni del tempo.Pensiero religioso. ecc. dal lunedì al sabato alle 8.“STREMADÈS” storia e varia cultura locale venerdìalle 17 e domenica alle 11.“TERZA PAGINA” attualità culturale. Mercoledì alle 17.“UNA PROPOSTA MUSICALE AL GIORNO” programma musicaledal lunedì al sabato alle 13.“TITOLI DI CODA” striscia musicale con voci differenti ogni volta. Tutti i giorni dalle 20 alle 22.E poi ancora “MERCATINO” (10.20 - 12.20 - 18.20).i&Concorsi (7.30 - 12.45 - 18.45). Vivilavalle (9 - 12 - 18). ecc.

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Informazione locale

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Rubriche

Popoli tra sogni e speranze Lunedì 10.09Oggi parliamo di… Lunedì 11.30Sul filo della memoria Martedì 10.09Bienvenida America latina Martedì 20.05Informazione liturgico-pastorale Mercoledì 10.09

Voce alle Acli (ultimo del mese) Mercoledì 11.09Giovedì insieme Giovedì 10.09Tra le pagine di un libro Da lunedì a giovedì 20.30Insieme… all’Opera! Venerdì 10.09Letture: biografie, saggistica e non solo Venerdì 11.39Cucina e tradizione Venerdì 12.15Amico liscio Sabato 9.03La buona novella Domenica 15.00

6.30 S. Messa7.05 Pane per il viaggio - pensie-ri di saggezza e di fede di H. Nou-wen - con don Adriano Bianchi7.15 L’apertura con Mario Ricci7.30 Rassegna stampa locale7.50 Pane per il viaggio (re-plica)8.30 Rassegna stampa nazio-nale inBlu9.15 Primo piano 10.10 Vocemattina con Marco Vignoletti10.15 L’agenda: appuntamenti e spettacoli10.50 Il mercatino 12.15 Voce trailer12.50 L’informalavoro14.05 100% Brescia15.00 Pomeriggio inBlu17,10 Los cincos de la playa 18.50 Pane per il viaggio (re-plica)19.00 Eureka19.50 Zona Relax21.00 Disco Story22.00 Effetto notte

7.00 Gr7.05 Pane per il viaggio - pensie-ri di saggezza e di fede di H. Nou-wen - con don Adriano Bianchi7.15 Il nuovo numero del setti-manale La Voce del Popolo 7.35 Rassegna stampa da in-Blu8.00 Gr Radio Vaticana9.00 Gr11.00 Gr12.00 Gr Radio Vaticana13.00 Gr- Radio Voce greatest hits18.00 Gr18.15 Buona Novella a cura di Betty Cattaneo- commento al Vangelo di mons Gabriele Filippini- Vita dei santi a cura di padre An-tonio Sicari18.50 Pane per il viaggio19.30 Gr Radio Vaticana19.50 Zona relax21.00 Disco story

8.10 Non un giorno qualsiasi a cura della Radio Vaticana 10.00 S. Messa11.00 La Buona Novella a cura di Betty Cattaneo- commento al Vangelo di mons Gabriele Filippini Sette giorni in diocesi- Ritratti di sacerdoti bresciani a cura di Franco Frassine - Primo Piano- Vite dei santi in breve a cura di padre Antonio Sicari12.00 Recita dell’Angelus14.00 Gr Radio Vaticana15.30 Diretta Sport19.30 Gr Radio Vaticana

Mostra internazionale d’arte cinematograficaAl via dal 1° settembre

a cura di Mauro Toninelli

Al Lido apre i battenti

il 67° festivaldel cinema

E

40 LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010 Cultura e comunicazione Sala della comunità

Edizione numero 67 per il Festival del cinema di Venezia. Il via l’1 settembre con la proiezione del film inaugurale “Black swan” di Darren Aronofsky’’. “Ci saranno tutti i protagonisti, Natalie Portman, Winona Ryder, Mila Kunis, Barbara Hershey e Vincent Cassel, for-se accompagnato da Monica Bellucci’’ annuncia Müller, direttore artistico del Festival. La pellicola di apertura, ame-ricana, è un thriller psicologico am-bientato nel mondo del balletto new-yorchese, la cui protagonista è Nina, ballerina che vive per la danza.Sono 24 i lungometraggi in gara, tutti in prima mondiale. Tra questi vanno certamente segnalati i 4 italiani in con-corso (vedi box a fianco) “La pecora nera” di Ascanio Celestini, “La soli-tudine dei numeri primi” di Saverio Costanzo, “Noi credevamo” di Mario Martone e “La passione” di Carlo Maz-zacurati. Altri film e registi importan-ti partecipano al concorso come “So-mewhere” di Sofia Coppola che tra gli attori annovera Benicio del Toro o “Barney’s version” di Richard J. Lewis con Dustin Hoffman e ancora “Poti-che” di François Ozon con Gerard De-pardieu e Catherine Deneuve. Ma il Festival del cinema di Venezia, divenuto uno dei più significativi in-sieme a quello di Cannes, non è solo concorso. A fianco anche la sezione “Fuori concorso”, 27 lungometraggi di cui 23 in prima mondiale. Sezio-ne questa che sarà aperta dal nuovo

film di Andrew Lau “Jingwu fengyun – Chen Zhen” (Legend of the Fist: The Return of Chen Zhen), ideale terzo epi-sodio della saga di Chen Zhen, l’eroe portato sullo schermo da Bruce Lee in “Dalla Cina con furore” (1972); è il secondo film della serata d’apertura, in occasione dell’anniversario del 70° compleanno di Bruce Lee. C’è anche la sezione “Orizzonti” dedi-cata alle nuove tendenze del cinema mondiale; ora, a differenza di quanto fatto prima, si apre a tutte le opere fuo-ri formato (anche a film brevi) con un più ampio e dinamico sguardo verso le vie nuove dei linguaggi che conflu-iscono nel cinema.L’ultima sezione è “Controcampo ita-liano” interamente dedicata alle novità del nostro cinema; 12 lungometraggi in prima mondiale. La serata di aper-tura sarà anche l’occasione di vedere “Machete” di Robert Rodriguez a mez-zanotte. Con lui sul red carpet il cast: Jessica Alba, Michelle Rodriguez, Che-ech Marin, Steven Seagal, Jeff Fahey, Don Johnson, Lindsay Lohan e Robert De Niro, nei panni del corrotto senato-re McLaughlin. Il film è fuori concorso. In totale saranno 84 i nuovi lungome-traggi presentati. Quattro le giurie alla Mostra: “Vene-zia 67” (Quentin Tarantino, presiden-te), “Orizzonti” (Shirin Neshat), “Con-trocampo Italiano” (Valerio Mastan-drea), premio “Luigi De Laurentiis” per un’opera prima (Fatih Akin).

Sono 84 in tutto i lungometraggi che verranno proiettati nelle quattro sezioni diverse:

“Venezia 67”, “Fuori concorso”, “Orizzonti” e “Controcampo italiano”. Apertura dell’evento

con “Black swan” di Darren Aronofsky

Quattro i film in concorso targati Italia. “La pecora nera” di Ascanio Celestini è il primo ad essere proiettato. A fianco del regista nel cast Giorgio Tirabassi e Maya Sansa. Si par-la di Nicola e dei suoi trentacinque anni di “manicomio elettrico”. Nicola è nato negli anni sessanta, “i favolosi anni sessanta”, e il mondo che lui vede dentro l’istituto non è poi così diverso da quello che sta corren-do là fuori – un mondo sempre più vorace, dove l’unica cosa che sembra non potersi consumare è la paura.L’altro film in concorso è “La solitudine dei numeri primi” di Saverio Costanzo con Al-ba Rohrwacher, Luca Marinelli, Filippo Ti-mi, Isabella Rossellini e Maurizio Donadoni. I numeri primi sono divisibili soltanto per uno e per se stessi. Sono numeri solitari e in-comprensibili agli altri. Alice e Mattia sono entrambi “primi”, entrambi perseguitati da tragedie che li hanno segnati nell’infanzia. Quando da adolescenti si incontrano nei corridoi di scuola, riconoscono il proprio dolore l’uno nell’altra.

Terza pellicola tricolore è “Noi credevamo” di Mario Martone con Luigi Lo Cascio, Va-lerio Binasco, Toni Servillo, Luca Zingaretti, Michele Riondino, Francesca Inaudi, Anna Bonaiuto. Tre ragazzi del Sud Italia, in se-guito alla feroce repressione borbonica dei moti che nel 1828 vedono coinvolte le loro famiglie, maturano la decisione di affiliarsi alla Giovine Italia di Giuseppe Mazzini. La quarta è “La passione” di Carlo Mazzacu-rati con Silvio Orlando, Giuseppe Battiston, Corrado Guzzanti, Cristiana Capotondi, Ste-fania Sandrelli, Kasia Smutniak. Passati i cin-quant’anni, essere un regista emergente di-venta un problema. Ne sa qualcosa Gianni Dubois, che non fa un film da anni per un motivo o per l’altro sì si ritrova a passare una settimana nella Toscana più profonda nel tentativo di mettere in piedi una specie di Via Crucis. Poi tutte le proposte di “Con-trocampo italiano” e “Orizzonti” che vedo-no la presenza di registi e attori italiani più o meno noti. In totsle l’Italia è presente con 43 le pellicole.

Quattro i film in concorso targati Italia “La Terza pellicola tricolore è “Noi credevamo”

Festival di Venezia Gli italiani al lido

Il film del Bel Paese

Kasia Smutniak in una scena del film in concorso “La passione” di Mazzacurati

Mickey Rourke e il regista che aprirà festival 2010 Darren Aronofskysul set di “The wrestler” con cui vinse il Leone d’oro nel 2008

41LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010

Cinema “Qualcosa di speciale”, con Jennifer Aniston

di Nicola Rocchi

NIl trauma della morte e l’elaborazio-ne del lutto, un amore nascente ma (non troppo) contrastato, il valore delle relazioni, il confronto evoluti-vo con il proprio lato oscuro, qual-che sorriso ed equivoco brillante, una o più scene madri con lacrime, il grande abbraccio finale. In “Qual-cosa di speciale” ci sono tutti gli in-gredienti che compongono il pro-dotto definibile come “film ameri-cano standard”. E poiché non sono amalgamati troppo bene e neppure di prima qualità, lasciano intravede-re ai curiosi il funzionamento del la-boratorio che li ha utilizzati.Immaginiamo così Brandon Camp – regista e cuoco-sceneggiatore insie-me a Mike Thompson – che suggeri-sce: “Mettiamo delle scritte strane dietro i quadri” per aggiungere alla pietanza il pizzico di retrogusto naif che dovrebbe insaporire il perso-naggio di Eloise (Jennifer Aniston). Fioraia di Seattle, specializzata nel-lo sbagliare la scelta dei fidanzati,

Eloise lascia enigmatiche tracce di sé nell’hotel dove alloggia Burke Ryan (Aaron Eckhart), l’ideatore di un metodo di successo per aiutare gli altri a riprendersi dalla morte di una persona cara. Nell’albergo, Burke conduce un seminario per un gruppo di addolorati adoranti e aspetta di firmare il contratto per un intensivo sfruttamento commercia-le delle sue idee, che trasformerà i decessi altrui in consistenti fonti di guadagno.L’insegnante di felicità è, però, tutt’altro che felice. È lui il primo a non mettere in pratica le teorie che predica. Anche Burke infatti ha su-bito un trauma, l’incidente strada-le che tre anni prima ha ucciso sua moglie. A Seattle vivono i suoceri, con i quali non è rimasto in buoni rapporti. Sarà l’incontro con Eloi-se a permettergli di fare finalmente i conti con il dolore e con le verità nascoste sotto la patina dell’uomo risolto e di successo.

Partendo da un nucleo drammatico, il film accumula situazioni narrate spesso con mano leggera, e dialo-ghi dal ritmo un po’ imbolsito tra i due protagonisti. Tutto è rigoro-samente prevedibile, dai patimen-ti dell’amico-manager fintamente cinico alle proteste del corsista ri-ottoso; la confezione è comunque professionale, non mancano spunti divertenti e motivi di riflessione in-torno al cinismo di un mercato ca-pace di ricavare gadget anche dalle tragedie. Qualche buona canzone e spiccioli di filosofia del vivere posi-tivo completano il quadro. Le rivela-zioni conclusive – con la successiva scia di sottofinali – sembrano met-tere in imbarazzo Aaron Eckhart, che fino a quel momento aveva fat-to del suo meglio per apparire dav-vero tormentato. Jennifer Aniston invece, poco favorita da un perso-naggio che non ha grandi battute a disposizione, si limita a sorridere e strizzare gli occhi.

La bella fioraia e l’insegnante di felicità

Shrek e vissero felici....di Mike Mitchell

Sala della comunitàSAN GIOVANNI BOSCO – EDOLO: venerdì 27 agosto ore 20.45; saba-to 28 agosto ore 20.45; domenica 29 agosto ore 20.45

PRIMA VISIONE

Quarto e probabilmente ultimo capitolo per le avventure del simpatico orco verde targato Dreamworks e dei suoi sparati compagni. Shrek è diventato ormai un pa-dre di famiglia con una vita tran-quilla nel regno “Molto molto lontano”. Tuttavia, la nostalgia per i giorni in cui viveva come un “vero orco” inizia a farsi senti-re. Poi, un giorno, l’incontro con l’ingannatore nano Tremotino cambierà tutto. Shrek si troverà improvvisamen-te in una versione alternativa del suo mondo in cui gli orchi sono malvisti, Tremotino è il re e lui e Fiona non si sono mai incontrati. Sarà quindi suo compito riuscire a riportare tutto alla normalità, salvando nel frattempo la sua famiglia e i suoi amici.Antonio Banderas, voce originale del Gatto con gli stivali, è anche la voce nella versione italiana.

Prince of Persia – Le sabbie...di Mike Newell

Sala della comunitàAURORA – PONTE CAFFARO: ve-nerdì 27 agosto ore 21.00; dome-nica 29 agosto ore 21.00; lunedì 30 agosto ore 21.00.

Primo piano di Jennifer Aniston tratto dal film Love Happens

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43LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010

Economia e lavoro

Dopo tante nuvole sembra profilarsi qualche segnale di sereno. La vicen-da delle tariffe postali che rischiava di mettere ii bavaglio a tante piccole testate (come Voce, ndr.) ha avuto in queste settimane un evoluzione po-sitiva. Ad annunciarlo è don Giorgio Zucchelli, presidente della Fisc, la fe-derazione che associa i settimanali diocesani del Paese. “Il via libera del-la presidenza del Consiglio è un fatto certamente positivo” ha affermato don Zucchelli dopo l’autorizzazione del Governo all’amministratore delegato di Poste italiane, Massimo Sarmi, per

Verso il ripristinodella democraziainformativa

la firma dell’intesa siglata dalla Fieg (Federazione italiana editori giorna-li) a fine luglio in merito all’aumento delle tariffe di spedizione postale. La vicenda è iniziata lo scorso 31 mar-zo con un decreto interministeriale, operativo dal giorno seguente, che ha soppresso le tariffe postali agevolate a tutti gli organi di stampa con relativo aumento medio di spesa pari a circa il 120%. “Il testo dell’accordo che era stato preparato – spiega don Zucchel-li – doveva essere aggiustato in alcu-ne espressioni tecniche. Nel corso di un recente incontro con Paolo Bona-

iuti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Francesco Vetere, segretario dell’Uspi (Unione stampa periodica italiana), ha proposto una soluzione concreta per appianare le difficoltà tecniche. L’avvenuta autorizzazione mi fa rite-nere che il problema amministrativo sia stato risolto e questo è un passo importante verso la firma conclusiva dell’accordo”. Allo stato attuale delle cose è necessario il parere del ministe-ro dell’Economia, dal momento che il ministro Giulio Tremonti è azionista unico di Poste italiane. “È lo scoglio più grande che abbiamo di fronte − afferma ancora don Zucchelli − ma quando verrà dato parere positivo, e non prevediamo particolari inconve-nienti perché l’intesa stabilisce che lo Stato non intervenga più neanche con un centesimo nei rapporti con gli edi-tori, allora l’accordo potrà essere fir-mato. Come Federazione guardiamo con fiducia alla possibilità che la situa-zione si appiani nel più breve tempo possibile. I nostri responsabili del Co-mitato tecnico, direttamente coinvolto

nella questione, hanno avuto contatti quasi settimanali con gli incaricati del-le Poste. Sono mesi che la Federazione sta lavorando a vari livelli per raggiun-gere un accordo che, quando firmato, potrà essere definito storico”. Inoltre, aggiunge, “in momenti di ristrettezze economiche è normale cercare forme di risparmio” ma “siamo fiduciosi” per-ché “il sottosegretario Bonaiuti si è im-pegnato personalmente insieme con Elisa Grande, consigliere per il dipar-timento dell’informazione e dell’edi-toria della presidenza del Consiglio, affinché si risolva tutto senza ulteriori procrastinamenti temporali”. Da par-te della presidenza del Consiglio “c’è stata una buona disposizione nei no-stri confronti”; atteggiamento positi-vo “anche da parte di Maurizio Sac-coni, ministro del Lavoro e delle po-litiche sociali, che si interessa conti-nuamente della nostra situazione con grande partecipazione”. “Se l’accordo venisse firmato a settembre sarebbe un risultato positivo − conclude don Zucchelli − è importante non riman-dare la ratifica”.

a cura di Massimo Venturelli

Un primo significativo passo per risolvere i problemi che la decisione assunta dal Governo il 31 marzo scorso rischiava di provocare a molte testate e organi di stampa piccoli e piccolissimi

Tariffe postali Alcuni segnali positivi

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D

“Al rientro dalle vacanze, che in pochi si sono potuti permette-re, nuovi aumenti attendono le famiglie italiane”. Lo dicono in una nota congiunta Federconsumatori e Adusbef (Associazione difesa utenti servizi bancari, finanziari, assicurativi), secondo cui dalle analisi dell’Osservatorio Nazionale “la crescita di prezzi e tariffe per il 2010, aggiornata alla luce degli ultimi andamenti e depurata per effetto della battaglia vinta sugli aumenti del-le tariffe autostradali, comporterà per le famiglie italiane un aggravio di ben 1118 euro in piu’ rispetto al 2009”.Aumenti che, si legge, “si inquadrano nel più ampio capitolo di spesa delle famiglie che, non dimentichiamo, nella ripre-sa autunnale, dovranno fare i conti con i costi scolastici ed i costi relativi al mantenimento della casa, a partire dalla voce riscaldamento”. Tutto ciò, secondo Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti rispettivamente di Federconsumatori e Adusbef “comporterà inevitabilmente un nuovo abbattimen-to del potere di acquisto delle famiglie, già duramente pro-

vato dalla grave crisi che il Paese sta attraversando da molto temp, e dalle manovre economiche inique e sbagliate”. “An-che quest’anno – denunciano Trefiletti e Lannutti – siamo di fronte ad un continuo aumento della Cig e del tasso di disoc-cupazione, ad una forte contrazione dei consumi, tra cui spic-ca per drammaticità il dato relativo alla diminuzione in quan-tità ed in qualità del consumo alimentare. Guardando ai dati relativi alla contrazione del potere di acquisto delle famiglie emerge chiaramente la drammaticita’ della situazione: 2007 al 2010 la caduta è stata di ben il 9,6%”. Per Federconsumatori e Adusbef bisogna dunque “correre ai ripari con un rilancio della domanda interna attraversol’aumento del potere di ac-quisto delle famiglie a reddito fisso”. Ma, per fare ciò, avver-tono ancora Trefiletti e Lannutti, “è indispensabile agire con determinazione avviando un processo di detassazione per le famiglie a reddito fisso ed operando un vero e proprio blocco di prezzi e tariffe”.

Federconsumatori − Adusbef

Dopo le vacanze arriva la stagnata?

44 LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010 Economia e lavoro Scuole

Francesco Ielpo

E

di Mario Leombruno

Entrato in convento nel 1992 per-ché affascinato da San Francesco e dal carisma francescano, a padre Francesco Ielpo è stato proposto, subito dopo il noviziato, di insegna-re religione agli studenti dell’Istitu-to Luzzago. Nel 1996, per agevolare questo suo impegno, è stato trasfe-rito nel convento di Brescia e dal 2000, in coincidenza con la sua or-dinazione sacerdotale, è stato no-minato rettore del Franciscanum. Il suo impegno nell’ambito scolastico educativo l’ha portato anche a gui-dare la Federazione degli Istituti di attività educative (Fidae) lombar-da. Dopo 13 anni di presenza nella nostra città, destinato a nuovi inca-richi a Varese, padre Francesco la-scia Brescia. Una buona occasione per tracciare un bilancio di questa lunga esperienza.Quale il significato nell’ottica vocazionale francescana dell’im-pegno educativo?Per me ha significato molto, sono stati anni di formazione e crescita nel mio ministero. Ho imparato a re-lazionarmi con studenti, insegnanti, preside ma anche con le famiglie e

le istituzioni nonché con le autorità pubbliche. Ho capito e sperimenta-to che la vocazione non è qualcosa di astratto ma si incarna in un conte-sto specifico attraverso volti e situa-zioni. E allora ogni circostanza può diventare francescana, dipende da come ci si propone. Ho capito che l’educazione è veramente una sfida importante dalla quale non possia-mo prescindere.E l’impegno nell’ambito educa-tivo l’ha portata alla presidenza regionale della Fidae. Quale il senso, oggi, dell’istruzione pari-ficata che troppo spesso è letto solo polemicamente.Il nostro stile è stato di non porci mai in polemica e in contrapposizio-ne con l’istruzione statale. Si tratta di due aspetti di un unico grande si-stema pubblico di istruzione e for-mazione che è di gestione statale o privata. In ambito cattolico la scuo-la diventa un’occasione, strumento privilegiato per educare e formare. Lo specifico della scuola cattolica, e la sua stessa ragione di esistere, è di poter dichiarare a priori una pro-pria visione dell’uomo e di proporre

un progetto educativo chiaro a tutti coloro che hanno a cuore un’educa-zione cattolica. La famiglia, prima titolare della formazione dei figli, sa che c’è una proposta chiara, di-chiarata, basata su una precisa li-nea pedagogica. A lei, alla famiglia stessa, la possibilità dunque di una scelta e, quindi, della libertà di de-cidere come realizzare il bene dei propri figli. Una proposta che anche chi non condivide appieno la visio-ne cristiana può comunque ritenere importante.Quale l’impegno futuro per l’istruzione parificata?Sicuramente rafforzare una rete in-terscolastica per la quale fino a oggi già molto si è lavorato. Non si può più pensare a una scuola di qualità autoreferenziale, bisogna aprirsi ad altre esperienze e lavorare insieme. Vado via con la gioia di aver visto que-sto spiraglio di possibilità di apertura a Brescia, grazie anche all’impegno di suor Alba Comolatti e mi auguro, ve-ramente, che quanto si sta facendo in questa città possa diventare patrimo-nio comune anche nelle altre provin-cie della Lombardia.

L’importanza di una sceltaconsapevole

Brescia La scuola paritaria

Destinato a nuovi incarichi a Varese, p. Francesco Ielpo, presidente regionale Fidae, lascia dopo 13 anni la nostra città

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45LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010Paesi e parrocchie Bassa

La qualitànella formazione professionaleIl Cfp mantovano “premiato” dalla Regione per le attività svolte a favore degli allievi dei suoi corsi

Redazionale Castiglione delle Stiviere

L

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La Direzione generale istruzione, formazione e lavoro della Regio-ne Lombardia ha pubblicato nello scorso mese di maggio i risultati della graduatoria ottenuta grazie ad un modello di rating che per-mette la verifica e il monitoraggio dei requisiti richiesti dalla Regione stessa agli enti che erogano servizi di istruzione e formazione e benefi-ciano dei finanziamenti pubblici.Attraverso questo modello la Re-gione Lombardia ha valutato le per-formance di oltre 350 sedi di enti accreditati. In funzione del punteggio attribuito ad ogni sede sono state elaborate le graduatorie del rating comples-sivo, suddivise per fasce differen-ti (A, B) a seconda del punteggio ottenuto.La qualità del servizio erogato dagli operatori della formazione è stato valutato mediante un sistema di in-dicatori sulla base dell’attività svol-ta e delle caratteristiche strutturali delle sedi.La Fondazione “Casa del Giovane Don Mario Bottoglia” di Castiglione delle Stiviere, con un punteggio di

9,22 su 10, è risultata al primo po-sto assoluto in Lombardia. Alcuni indicatori esaminati riguar-dano l’attività finanziata e, nello specifico, la consistenza, l’efficien-za e l’efficacia dell’attività svolta, altri si riferiscono alle caratteristi-che strutturali della sede e, quindi, alla dotazione logistica, alla situa-zione economica, alle competenze professionali e alle relazioni con il territorio di riferimento. oltre che alla soddisfazione degli utenti fina-li. “È un risultato di grande rilievo che attesta l’impegno e il costante sforzo di miglioramento che tutti gli operatori della Casa del Giova-ne mettono nello svolgimento delle varie attività in cui sono impegnati. L’obiettivo − questo il commento della direzione del Centro di forma-zione − è quello di mantenere an-che per il prossimo anno lo stesso livello di successo ed offrire servizi sempre più personalizzati per le di-verse tipologie di utenti e con uno standard qualitativo elevato”.Questa l’attività del Centro di for-mazione professionale Casa del Giovane esaminata nelle procedu-

re di rating: 15 corsi triennali di formazione professionale (12 in diritto dovere di istruzione e for-mazione – 3 formazione continua per adulti) nei settori “Cura del-la persona estetica sport e benes-sere” − Estetiste e Acconciatori , “Servizi della ristorazione” − Cuo-chi e Pasticceri, 2 corsi di quarto anno abilitanti alla professione, 19 corsi di riqualificazione professio-nale nell’ambito della dote lavoro per disoccupati, lavoratori in cigs, in mobilità, inattivi, 6 corsi per ap-prendistiOggetto della valutazione regio-nale anche i corsi serali sulla si-curezza nei luoghi di lavoro, cu-cina, haccp, informatica e lingue straniere. Il centro di Castiglione delle Stiviere nel corso dell’anno scolastico 2009/2010 ha coinvolto 900 allievi. Per ulteriori informazioni è possi-bile prendere contatto con la Fon-dazione Casa del Giovane “Don Mario Bottoglia” che la sua sede in viale Maifreni 13 a Castiglione delle Stiviere (tel. 0376/638463, fax 0376/670697).

46 LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010 Economia e lavoro Scuole

Dal 1973, grazie allo Ial Cisl Lombar-dia di Brescia, il sistema formativo locale può contare su una scuola specializzata nella formazione pro-fessionale degli operatori dei servi-zi socioassistenziali, sociosanitari, socioeducativi e culturali. L’offerta formativa dell’istituzione formativa di via Castellini si articola in corsi di qualificazione professionale per giovani e adulti in possesso del di-ploma di scuola dell’obbligo o di qualifica professionale triennale e in corsi di formazione superiore per

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giovani e adulti diplomati. Anche questo anno lo Ial presenta anche un folto elenco di iniziative formati-ve per chi desidera trovare un’occu-pazione in settori piuttosto attivi del mondo del lavoro. Per il 2010-2011 sono infatti previsti tre percorsi di qualificazione professionale (ope-ratore socio sanitario, durata 1000 ore, iscrizioni entro il 17 settembre, ausiliario socio assistenziale, dura-ta 800 ore, iscrizioni entro il 17 e riqualifica asa in oss rivolto, durata 400 ore, iscrizioni entro il 3 settem-

bre). La proposta dello Ial prevede anche due percorsi di formazione superiore gratuiti che inizieranno a settembre. Si tratta di quello per operatore socio-educativo per i se-vizi della prima infanzia, della du-rata di 600 ore, con iscrizioni en-tro l’11 settembre, e di quello per operatore tecnico dei servizi di bi-blioteca, della durata di 1000 ore, con iscrizioni entro il 3 settembre. Sono previsti anche tre percorsi di formazione gratuiti che verran-no avviati a novembre: quello per animatore per i servizi per bambini e ragazzi, della durata di 350 ore, quello per operatore socio educa-tivo per i servizi socio educativi e di inserimento lavorativo per la disabilità, della durata di 350 ore, e quello per tata familiare. Tutti i

corsi offerti dallo Ial sono proget-tati e realizzati in modo da rispon-dere alle esigenze del mondo del lavoro. Le competenze acquisite permettono agli allievi, al termine del percorso formativo, un rapido e qualificato inserimento lavora-tivo. La durata, sempre inferiore all’anno, li rende particolarmente interessanti per coloro che hanno l’esigenza di acquisire in tempi bre-vi le competenze necessarie al pro-prio inserimento lavorativo. Tutti i corsi rilasciano titoli di studio ri-conosciuti dalla Regione Lombar-dia. Per informazioni e iscrizioni basta contattare lo Ial Cisl di via Castellini 7 al numero 030/2893811 oppure via mail all’indirizzo [email protected] o andare sul sito www.ialbrescia.it.

Le proposte formative

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socioassistenziale per giovani e adulti

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I corsi sono rivolti a diplomati o a laureati. Costituiscetitolo preferenziale il possesso di diplomi di scuola

media superiore o di laurea ad indirizzo sociale, edu-cativo o umanistico e/o esperienze lavorative nell’area

dell’animazione o dei minori.

I corsi sono realizzati con il contributo di Regione Lombardia D.G. Istru-zione, Formazione e Lavoro nell’ambito del Programma “Lombardia ec-cellente: azioni regionali per la promozione dell’eccellenza nello sviluppo del capitale umano”.

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47LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010Paesi e parrocchie Bassa

Sostenibilità è la parola d’ordine delle scelte attuali e future in edilizia scola-stica della Provincia di Brescia. Dopo le positive sperimentazioni nell’ambi-to dello sfruttamento dell’energia so-lare con impianti di minori dimensio-ni applicati agli istituti Don Milani di Montichiari, Antonietti di Iseo e Ca-stelli di Brescia, prende avvio l’ambi-zioso progetto del settore edilizia sco-lastica della Provincia di Brescia che prevede la “copertura” con pannelli fo-tovoltaici di tutti gli immobili scolasti-ci di sua competenza. Un programma

Sostenibilità: parola d’ordine per le scuoleAl via interventi su tutti gli edifici del Bresciano di competenza provinciale

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ampio che richiederà più di una legi-slatura ma che per volontà dell’asses-sore competente Giorgio Prandelli sta muovendo i primi passi. Si parte con il Liceo Leonardo di Brescia e l’Itc G. Einaudi di Chiari. Una convenzione tra Provincia e Garda Uno spa (società di capitali a totale partecipazione pubbli-ca) prevede che Garda Uno progetti e installi i primi due impianti, ne curi la manutenzione ordinaria e straor-dinaria e ceda l’energia prodotta alla Provincia. In cambio usufruirà degli incentivi statali sull’energia prodotta.

Poi l’impianto passerà alla Provincia. Il Broletto risparmierà circa 40 mila euro all’anno sulla bolletta. I lavori sono in fase di avvio e si concluderan-no entro fine anno. “Non solo – sotto-linea l’assessore provinciale all’Edili-zia Scolastica Giorgio Prandelli – gli studenti avranno a disposizione un laboratorio didattico su energie al-ternative e sostenibilità ambientale. Potranno monitorare in tempo reale, attraverso il pc e un cartellone lumi-noso all’esterno dell’istituto, l’energia prodotta e consumata e la quantità di Co2 non immessa nell’atmosfera”. “L’edilizia scolastica ecocompatibile costituisce oggi una risposta impor-tante al sostegno dell’ambiente che ci ospita – spiega l’assessore provincia-le Giorgio Prandelli – L’attenzione di tutti, da anni, ha portato ad una nuova

coscienza del benessere quotidiano che influenza la salute fisica e men-tale di ognuno. Tanto più se al centro di tali impegni vi è la scuola che deve essere vicina ai ragazzi e alle famiglie, anche offrendo loro un ambiente sa-no nel quale crescere, apprendendo nel contempo lo sviluppo ed il rispet-to di forme di utilizzo delle risorse energetiche in modo sostenibile ed innovativo”. “L’architettura sosteni-bile è sinonimo di qualità – aggiunge l’ing. Carlo Lazzaroni, responsabile del settore edilizia scolastica – .Gli edifici scolastici anche attraverso i materiali impiegati e la loro fruibili-tà, sono strumenti eccellenti di comu-nicazione con le giovani generazioni che hanno la possibilità di incidere sul futuro senza comprometterlo e migliorandolo”.

Edilizia scolastica L’attenzione della Provincia

ISTITUTO SANTA MARIA DI NAZARET

Scuola dell’infanziaScuola primaria

Scuola secondaria di primo grado

L’assessore Giorgio Prandelli

chiesanellacittà

30 AGOSTO - 5 SETTEMBRE 2010web: www.diocesi.brescia.it/agora

e-mail: [email protected]

Agorà della Diocesi di BresciaInizio dell’Anno

pastorale 2010/2011Settimana di presentazione

della Lettera Pastoraledel Vescovo

alla Chiesa Bresciana

Tutti sianouna cosa sola

(Gv 17,21)

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con il patrocinio di:

COMUNE DI BRESCIAPROVINCIA DI BRESCIA

49LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010

[email protected]

Manca poco all’esordio in Serie A del-le rondinelle (collegamenti in diretta per tutte le partite su Radio Voce 88.3 e 88.5). La prima partita della stagione di Serie A 2010/2011 si gioca al Tardini di Parma, domenica alle 20.45; e Bre-scia si prepara a respirare dopo anni l’aria di Serie A. A dirla tutta l’aria di Serie A si è respi-rata già in settimana: presentazione di Kone e di Eder. Kone, giocatore greco che è ormai tra le fila degli uomini di Iachini da metà luglio e che i tifosi han-no già potuto vedere in questa fase di precampionato. È ovviamente conten-to e soddisfatto di essere tra le fila del Brescia, con il desiderio di dimostrare quello che vale e quello che sa fare. Il brasiliano ex Empoli arriva a Brescia dopo una lunga telenovela; presenza che non è mai stata in dubbio, assi-curano i dirigenti delle V bianche e lo stesso giocatore. L’attesa per l’attac-cante che nella scorsa stagione in serie B è stato capocannoniere con 27 gol (tre al Brescia) non ha fatto altro che aumentare il desiderio di averloin at-tesa di vedere il nuovo numero 7 del Brescia. “Eder è uno dei giocatori che nello scorso anno in Serie B ha dimo-strato più potenzialità da confermare in Serie A secondo me – ha afferma-to il presidente Gino Corioni – assie-me a Caracciolo e Bianchi del Torino. Ora abbiamo due su tre di questi gio-catori; non possiamo non fare bene”. Un giocatore agile e veloce che ruota dietro la punta e che “non pensavamo di portare qui all’inizio. Poi qualcosa è cambiato e abbiamo deciso di provarci e ora è qui”. Il giovane Eder è conten-

Calcio, serie A Domenica Parma - Brescia

Kon(e) Eder,un Diamantiè per sempreIn settimana presentati i giocatori. Il greco Kone è con i compagni da metà luglio a Storo. L’attaccante brasiliano arriva dopo una lunga telenovela dovuta da alcune questioni personali con l’Empoli. Alessandro Diamanti sbarca a Brescia dal West Hamm

Mto di essere a Brescia e convinto della sua intesa con Caracciolo. “La speran-za è quella di arrivare in doppia cifra. Darò tutto per la società e per i tifosi” chiude il brasiliano.“Eder è un investimento – dice Gi-no Corioni – il Brescia, così come ha concluso la passata stagione avrebbe potuto giocarsi tranquillamente la sal-vezza, ma per esserne certi abbiamo deciso di investire. Con gli acquisti possiamo sperare a qualcosa di più”. Europa League, suggerisce qualcuno e Corioni, alla sua maniera chiosa: “Si deve sognare, altrimenti che vita è?” e si mette a ridere. Stagione che sembra partire con buoni presupposti e buoni propositi. È arrivato anche Diamanti, che i bresciani ricordano per quel gol al volo di sinistro in corsa nei play off di due stagioni fa. Quel Diamanti che, parole del presidente, “è come Bag-gio”. A Gino Corioni si illuminano gli occhi mentre parla del giocatore, emo-zionandosi. Colpaccio. Alessandro ha firmato per 5 anni. Il West Ham, che ha bisogno di monetizzare, è sceso da 8 milioni di euro a 2,5 per cederee il gio-catore. Euforia ed entusiasmo nell’am-biente delle rondinelle. Resta ora da vedere, a qualche giorno dall’inizio del campionato, come siano le condizio-ni atletiche e fisiche dei nuovi arrivati, soprattutto Diamanti, visto che in In-ghilterra ha solo giocato col pallone. Maglia numero 32 per lui.Il pensiero di Corioni è chiaro; le emo-zioni cristalline; e le capacità di so-gnare ancora di più. E i sogni qualche volta possono divenire nella realtà brillanti come… Diamanti…

di Mauro Toninelli

Il presidente Gino Corioni è euforico e promette che la salvezza non è più

l’obiettivo della squadra: “Abbiamo deciso di investire. Con gli acquisti possiamo

sperare a qualcosa di più”. Europa League suggerisce qualcuno e Corioni chiosa:

“Si deve sognare, altrimenti che vita è?”. Poi si parla di mercato. Chiusa la porta, secondo

il numero uno delle rondinelle, a nomi illustri ma fine carriera “voglio giocatori

che abbiano entusiasmo e voglia di giocare e non giocatori delusi”. Su Alessandro

Diamanti il presidente aggiunge “è come Baggio” con gli occhi che luccicano

In alto a sinistra il giovane attaccante Eder; in alto a destra Diamanti con la Maglia del West Ham; sotto da sinstra Fabio Corioni, Gino Corioni, il greco Kone e Gianluca Nani

50 LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010

ÈÈ cominciata lunedì 23 agosto la nuova stagione del Cammi Calvisa-no neo promosso nell’A1 maschile dopo la doppia retrocessione dello scorso anno. Piena fiducia al duo McKinnel-Mor, confermati alla guida tecnica dei gialloneri. Da questa conferma ri-partono le ambizioni di una società che punta al ritorno nel massimo torneo dopo la doppia retrocessio-ne di due anni fa. Spazio, dunque, al mercato con tutte le novità. A cominciare – in rigoroso ordine di arrivo - dal pilone e tallonatore Re-nato Rizzetti Mattei, della seconda linea Stephen Nicol e Javier Lagio-iosa. Il primo, bresciano, 29 anni, ha iniziato a giocare a rugby nel Fiumicello e nella propria carrie-ra ha indossato le maglie di Rova-to, Leonessa, Piacenza e Brescia. Ha giocato in Superdieci e in Cop-pa Europa. In quanto a Stephen Nicol, d’origi-ne scozzese, ma residente a Varese, 27 anni, si tratta di un ritorno dal momento che con la maglia giallo-nera ha già giocato due stagioni: in una delle quali, nel 2003/2004 è stato tra i giocatori più utilizzati in

Coppa Italia, trofeo poi conquista-to. Ha disputato il Superdieci e un centinaio di gare in A1. Infine Lagioiosa: seconda linea di 27 anni, lo scorso anno all’Amato-ri Milano. Fra gli stranieri, confer-mato Ben Smith, unico assente al raduno del San Michele. “La scorsa stagione – commenta uno dei due tecnici, Beppe Mor – è stata più dura di quanto si possa pensare. All’inizio si è dovuto lavo-rare parecchio per creare una men-talità da prima squadra a dei ragaz-zi che non l’avevano. E si è trattato anche di trovare il giusto equilibrio tra chi arrivava da categorie supe-riori e la rosa della seconda squa-dra. Poi i risultati sono venuti. Ma io sono convinto – prosegue Mor – che i ragazzi abbiano fatto più di quanto all’inizio si riteneva potes-sero ottenere”. La fiducia nei propri giocatori non è mai mancata ai due traghettato-ri che hanno sempre guardato alla stagione scorsa, quella della pro-mozione, con particolare attenzio-ne in vista di un pronto rilancio, quel ritorno nel rugby che conte, che a questo punto deve diventare

realtà nella stagione che si appre-sta a cominciare. “Io ho sempre avuto – conclude coach Mor – la convinzione che la squadra sareb-be arrivata in alto, ma bisogna ri-cordare che non si erano posti ob-biettivi, un anno fa. Forse nella va-lutazione della stagione ha pesato troppo il risultato dell’incontro con il San Gregorio. Ma ancora oggi ri-penso ai giorni precedenti come a quelli in cui i ragazzi avevano ad-dosso una carica e una voglia enor-me di vincere. Poi, è andata diver-samente”.Fissate anche le amichevoli pre-campionato. In tutto saranno tre e tutte nel mese di settembre. Il 4 contro Valpolicella, il 12 col Gran Milano e il 18 con i Lyons Piacen-za. Il campionato di A1, invece, co-mincerà il 3 ottobre con la trasfer-ta a Recco. Ancora nulla di fatto, infine, sulla nomina del nuovo presidente del club giallonero dopo le dimissioni di Francesco Casali che – comun-que – resta nel Consiglio. Attesa per la fine di luglio, la nomina ver-rà ufficializzata entro la prima metà di settembre.

Rugby A1 Ricomincia la stagione dei gialloneri

Il Calvisanosi rituffa

in mischiaFiducia ai due allenatori McKinnel e Mor.

Campionato al via il 3 ottobre con la trasferta di Recco.

di Lorenzo Romano

Sport

100 %BRESCIA

A PARTIRE DAL 23 AGOSTO

Tutti i giorni,dal lunedì al venerdì

dalle 14 alle 15radiovoce.it

a cura di Mario Ricci

esclusiva

Al via la stagionenel ricordodi Gianni Salvagni

La stagione inizierà con un pizzico di malinconia generata dal ricordo di chi non c’è più, come Gianni Salvagni, una di quelle persone che han-no sempre lavorato nell’ombra offrendo un ser-vizio costante e prezioso. Negli ultimi vent’anni aveva ricoperto il ruolo di giudice sportivo per la zona Sebino Franciacorta. Dopo essere stato “l’anima e il corpo” dell’Uso S. Andrea Rovato, aveva offerto la sua disponibilità al Csi. Nell’as-semblea del soci dello scorso anno era stato pre-miato per questa disponibilità interrotta dalla malattia. Il Csi lo ricorderà come un uomo che ha dato molto al comitato e per questo rimarrà nei cuori di quanti lo hanno conosciuto. Arriva la seconda tappa del Trofeo del Sebino. Dopo il successo del XVI Trofeo dell’Assunta in riva al lago d’Iseo è già tempo di tornare a correre. La seconda gara delle quattro in programma è prevista per domenica a Sulzano, in occasione della quinta edizione del Sentiero degli Elfi, cor-sa podistica di 9 km lungo un percorso di rara bellezza paesaggistica. La partenza è prevista per le 9 a Nistisino di Sulzano. La manifestazio-ne è valevole per la classifica del campionato provinciale di corsa in montagna.

Centro Sportivo Italiano 51LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010

Pallavolo Primi appuntamenti stagionali

Pronti per il parquet,si cercano arbitri

di Bruno Forza

Le reti sono state tolte dalle palestre e sul par-quet ha iniziato a posarsi fin troppa polvere. Set-tembre è ormai alle porte e la voglia di sport sa-le di giorno in giorno, ma bisognerà pazientare ancora un po’. In attesa del fischio d’inizio della nuova stagione le società del volley arancioblu si riuniranno sabato in sede provinciale per il primo appuntamento della stagione 2010/2011: la riunione preparatoria fissata per le 15.30.Il responsabile della pallavolo Claudio Lilo-ni – che quest’anno sarà affiancato da Ernesto Muscatelli – chiama a raccolta le società: “Mi aspetto di vedere un gran numero di esponenti delle nostre squadre presenti a questo incontro importante per dare il via ad una nuova annata. Il bilancio della stagione scorsa è stato positi-vo sotto tutti i punti vista. La soddisfazione più grande è stata quella di riuscire a garantire la presenza di un direttore di gara nella maggio-ranza delle partite. I nostri arbitri hanno dato il massimo, meritano un plauso”.La squadra arbitrale, tuttavia, ha bisogno di rin-forzi: “A tal proposito faccio un sentito appello a tutte le società – afferma Liloni – perché ci aiu-

Ciclismo

Marco Gilberti e Roberta Seneci hanno scritto il loro nome sulle pietre di Cariadeghe in occasione del I Tro-feo dell’Altopiano svoltosi domenica a Serle. La gara di Mtb Cross Country (organizzata dal gruppo Prolo-co Serle in collaborazione con Manuel Bike) ha fatto registrare la presenza di 150 i biker. I trofei andranno nella stessa casa. A conquistarli, infatti, marito e mo-glie: Marco Gilberti (primo assoluto) e Roberta Sene-ci, oro tra le donne. I tesserati del Csi hanno onorato la manifestazione aggiudicandosi ottimi piazzamenti. Nella M4 primato per Vittorio Casciotta (Mtb Italia), mentre nella M1 argento per Mauro Zambelli (Mtb Italia) e bronzo per Daniele Mora (Team Bike Gavar-do). Stesso metallo nella M2 per Alessandro Dora. La carovana del cross country si è spostata da Serle a Lu-

mezzane nella giornata di lunedì, con il II memorial Ivan Nember sul Colle S. Bernardo, gara organizzata dalla Sprint Bike Lumezzane su un percorso di 18 km. Al via 130 atleti. Carlo Manfredi Zaglio ha conquista-to il primo posto davanti a Nicola Pellizzari e Alessio Bongioni. Sul podio femminile sono salite nell’ordine Cristina Dusina (Mtb Agnosine), Angela Perboni (Team Cicli Mata) e Mara Ebranati (Mtb Agnosine). Il pros-simo appuntamento è fissato per sabato a Ospitalet-to, dove si terrà il XII memorial Fabio Polonini, VI me-morial Gino Marchina organizzato da Gs Ospitaletto, gara ciclistica amatoriale in circuito pianeggiante da ripetersi più volte per un totale di 60 km e aperta a tutti gli enti della consulta. Ritrovo alle 13 all’ex Parco Piscine di via Caduti a Ospitaletto e prima partenza

alle 14 con le categorie Senior 1-2 e Gentlemen. Spo-stando lo sguardo oltre i confini provinciali spicca la partecipazione di Lorenzo Breda, ciclista bresciano classe 1955 del Gsd Cris Plast Desiderio Bici, alla ran-donnée più lunga d’Europa: 1001 Miglia. Tutti italiani i quattro randonner che hanno tagliato per primi il traguardo: il modenese Silvano Ricco, Ivan Cardellini milanese di Usmate, Claudio Montecchio di Bergamo e, appunto, Lorenzo Breda di Chiari. La prova aveva preso il via lunedì 16 agosto. Vi hanno preso parte 270 ciclisti provenienti da tutto il mondo per un itinerario totale di 1600 km da Nerviano, in provincia di Milano, a Faenza per poi sfidare gli Appennini fino a Bolsena. Poi la risalita attraverso la Maremma, le Cinque Terre, l’arrivo in Piemonte e il ritorno a Nerviano.

Marco Gilberti e Roberta Seneci primi sull’altopiano di Cariadeghe

tino a reclutare giovani arbitri. È una necessità nostra, ma è nel loro interesse. Il 25 settembre verrà presentato il nuovo corso arbitri, speria-mo di raccogliere un buon numero di adesioni, così come per il corso refertisti che si terrà il 9 ottobre per le categorie giovanili e il 16 ottobre per gli open”.In attesa di nuove leve sono stati nominati i nuo-vi designatori arbitrali: Gianluca Salvi e Luigi-na Girelli. La stagione pallavolistica avrà inizio giovedì 21 ottobre. Per iscriversi c’è tempo fino al 23 settembre. Le categorie al via: Under 8 (2003/2004); under 10 maxi (dal 2000 al 2003); under 14 (dal 1997 al 2000); juniores (dal 1994 al 1997); top junior (dal 1990 al 1994); open femminile, maschile e misto (1993 e precedenti).Settembre scolastico anche per i coach – Gli allenatori di pallavolo e calcio avranno la possi-bilità di seguire un corso d’aggiornamento do-menica 12 alla cascina Foret. I temi della gior-nata saranno lo sport in un ambiente educativo, lo sviluppo psico-motorio nell’età evolutiva ed aggiornamenti tecnici sulla figura del portiere per il calcio e sui fondamentali nella ricezione per la pallavolo.

Agenda di agosto-settembreLunedì 30 - ore 20.30: consegna calendari calcio a 7 Elite - sede provincialeLunedì 30 - ore 21.30:consegna calendari calcio a 11 Coppa Leonessa4 e 5 settembre - Sirmione: stage arbitrale

La formazione mista di pallavolo All Star

Cara Voce

Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla re-sponsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sin-tetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo lunghi (massimo 2.500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblica-te lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce del Popo-lo”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a [email protected].

52 LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010

Il grazie alla Poliambulanza

Egr. direttore,mentre in Albania volge al termine la celebrazione del 100° anniversario del-la nascita di Madre Teresa di Calcutta, è proprio con le sue parole dell’inno alla vita che sento il bisogno di raccontare come queste parole sono state tradotte in pratica in una esperienza che per due mesi si è vissuta nei corridoi del reparto di Cardiochirugia della Clinica Poliam-bulanza di Brescia. Madre Teresa diceva: “La vita è un sogno, fanne una realtà”. La generosità, la sensibilità e la competen-za della Poliambulanza hanno tradotto in pratica queste parole, aiutando un gio-vane albanese di 19 anni ormai a rischio di un esito infausto del suo cammino a seguito di alcune malattie congenite al cuore, a ritrovare il sogno di una vita da vivere realmente. “La Voce del Popolo” nel primo numero di maggio dava no-tizia delle attività della Poliambulanza Charitatis Opera, oggi voglio testimonia-re la verità di quelle parole. Klevis dopo una segnalazione che abbiamo fatto ar-rivare dall’Albania, è stato chiamato in Italia e ha beneficiato di tutto l’affetto e la competenza necessaria per affronta-re una operazione che gli avrebbe salva-to la vita e riservato un futuro migliore. Niente sarebbe stato possibile se, oltre alla competenza altamente qualificata, non ci fosse stato una capacità di acco-glienza umana e cristiana che ha dato a Klevis il coraggio di affrontare il tutto. Abbiamo trovato nei medici e nel perso-

nale un’attenzione che merita di essere raccontata. Sembra che faccia notizia solo la malasanità e invece esistono an-cora tanti medici e infermieri che vivono la loro professione come una missione verso l’uomo che soffre. Noi eravamo sconosciuti alla Poliambulanza eppure siamo diventati membri di una famiglia; nei due mesi di degenza tutti ci conosce-vano, ci salutavano, ci aspettavano…ci ricordavano nella preghiera. È sta-ta una esperienza davvero straordina-ria. Desideriamo dire il nostro grazie al dott. Gomarasca per tutto quello che ha fatto attraverso la Charitatis Opera, ai dott. Brunelli e Troise e a tutto il perso-nale del reparto di Cardiochirurgia per la passione con cui si sono dedicati alla vita di Klevis rendendo il sogno di una vita più normale per questo ragazzo una realtà; un altrettanto grazie alle suore della Poliambulanza e alla Cappellania dell’Ospedale che si sono davvero fatti carico della nostra situazione. Dobbia-mo essere orgogliosi che dalla fede che professiamo possano nascere ancora oggi testimonianze cosi belle e vere di professionalità a servizio di coloro che soffrono e che sono piu poveri.

Roberto Ferranti

Quando le norme liturgichenon vengono rispettate

Egr. direttore,una domanda forse non scontata: le nor-me liturgiche vanno rispettate o no? Le chiedo questo perché mi è capitato di

Le ricette della settimana

Omnibus

Avvenimenti27 agosto 1789In Francia viene proclamata la “Dichiara-zione dei diritti dell’uomo e del cittadi-no”. Si fonda su tre principi fondamentali: libertà, uguaglianza e fratellanza

28 agosto 1963A Washington, il capo del movimento per i diritti civili Martin Luther King pronuncia un toccante discorso contro il razzismo. È il discorso di “I have a dream”

29 agosto 2004Si chiudono i Giochi Olimpici 2004 ad Atene, Stefano Baldini vince l’oro nella maratona

partecipare a due Messe, celebrate dal-lo stesso sacerdote in una parrocchia cittadina, in cui è avvenuto di tutto (o quasi). Nell’ordine: dopo l’atto peniten-ziale la formula conclusiva è stata reci-tata usando l’indicativo (Dio ha miseri-cordia… perdona… ci conduce) mentre tutti i messali (ne ho consultati tre) la danno al congiuntivo (più logico, trat-tandosi di un desiderativo). L’annuncio del Vangelo è stato dato proclamando: “Dal Vangelo di Gesù secondo Luca” (d’accordo: quell’aggiunta di Gesù è una

[email protected]

quisquiglia, ma c’è un vangelo di Mao-metto o di Confucio?). Nella presenta-zione dei doni le due orazioni relative al pane e al vino sono state accorpate in una sola parlando genericamente di “doni” frutto del lavoro dell’uomo (la terra e la vite probabilmente non conta-no). La preghiera eucaristica (salvo, per fortuna, la formula di consacrazione) è stata completamente inventata sulla base dell’omelia (quindi con riferimen-ti all’attualità e alle divagazioni oratorie del celebrante), compreso l’intero Pre-

Ossibuchi alla milanese

Ingredienti: 4 ossibuchi di vitello, 40 g di burro, 10 cl di vino bianco, 10 cl di brodo, farina, sale, prezzemolo tritato, la scor-za di un limone.

Preparazione: Incidere i bordi degli ossibuchi con un coltello, infarinarli e farli rosolare in padella con il burro. Salarli, spruz-zarli con il vino e farlo evaporare. Unire il brodo, coprire e cuo-cere per circa 90 minuti, girandoli un paio di volte. Mescolare il prezzemolo alla scorza di limone e aggiungerli agli ossibuchi poco prima della fine della cottura.

Nodini agli aromi

Ingredienti: 4 nodini di vitello, 2 cucchiai di farina, 40 g di bur-ro, un rametto di salvia, un rametto di rosmarino, un mazzetto di prezzemolo, un limone, sale.

Preparazione: Battere i nodini e passarli nella farina. Far ro-solare il burro a color nocciola, adagiarvi i nodini e cuocerli per 10 minuti, quindi salarli. Preparare un trito finissimo con gli aromi e spargerlo sui nodini pochi minuti prima di toglierli dal fuoco. Servire accompagnando ogni nodino con una bella fetta di limone.

53LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010

ce presidente della Commissione epi-scopale italiana. E scriveranno del suo rapporto con la città di Livorno, dove per ragioni storiche hanno convissuto confessioni cristiane diverse, una nu-merosa comunità ebraica e oggi una consistente presenza dell’universo mussulmano. E noi vogliamo ricordare anche un suo intervento a Brescia, il 10 gennaio 1986, insieme al pastore valde-se Daniele Garrone, su invito della Cc-dc, per la presentazione della traduzio-ne interconfessionale della Bibbia. Ma al di là dei nostri sentimenti personali noi gli siamo riconoscenti per quello che ci ha insegnato, a noi come a tutti quelli che sono entrati in contatto con lui. Ci ha insegnato a vivere la Chiesa come una madre gioiosa, a vivere il messaggio cristiano nella sua pienezza umana, a vivere il dialogo in un clima di amicizia, anche con i lontani, anche con gli avversari. Ed era costante in lui il richiamo a una dimensione trinitaria nel giudizio sugli avvenimenti, anche banali. Ci ha insegnato “a guardare ol-tre”, e quando nella Chiesa cominciò a soffiare il vento nuovo del Concilio, per noi non fu una novità: il clima della Gaudium et Spes era già attuale nel suo modo di testimoniare la fede. Lascia un cordoglio immenso tra tutti i suo amici ed estimatori, e soprattutto nei cittadini di Livorno che lo consideravano ormai “uno di loro”. E lascia un segno che cre-diamo irreversibile nel cammino ecu-menico della comunità cristiana.

Maurizio e Liliana Bestagno

fazio, mentre nella parte dopo la Consa-crazione, il memento dei vivi e dei morti è stato un elenco di “disoccupati, emar-ginati, perseguitati, handicappati, vitti-me della violenza, del terrorismo, della guerra e dell’ingiustizia” (per le persone normali, pur sempre bisognose dell’aiu-to di Dio, evidentemente non c’è bisogno di pregare). La dossologia finale è sta-ta fatta recitare a tutta l’assemblea co-sì come la monizione prima del saluto di pace. Lo scambio del saluto di pace, poi, è stato esteso a tutti i banchi della chiesa con passeggiata in su e in giù del detto celebrante e relative passeggiatine di zelanti fedeli. L’orazione finale è stata ugualmente inventata riprendendo i te-mi dell’omelia. Al termine di una delle Messe, una persona è andata in sacrestia a chiedere, perché non era stato menzio-nato il nome del defunto per cui aveva fatto celebrare la Messa. La risposta è stata perentoria: “Le norme liturgiche vietano di farlo nella Messa prefestiva e in quelle festive… e le norme vanno rispettate!”. A questo punto, mi ritengo assolutamente libera di valutare di vol-ta in volta se le “norme” che i sacerdo-ti propongono sono di quelle che van-no rispettate o no, in nome della libera creatività dei cristiani e del relativismo di cui sopra.

Adriana Pozzi

Ricordo di Elio Bevilacqua

Egr. direttore,nel luglio scorso è morto Elio Bevilac-

qua (1934-2010), mosaicista, che ebbe anche una lunga collaborazione con l’artista Oscar Di Prata. Il sodalizio tra il pittore e il mosaicista è durato de-cenni e ha prodotto opere che abbelli-scono chiese, santelle, cappelle fune-rarie, oratori, edifici pubblici e priva-ti. Elio Bevilacqua di Bedizzole è noto nell’arte musiva. I disegni di Oscar Di Prata sono adatti per l’esecuzione del mosaico, affermava in sintesi Elio Be-vilacqua, perché sono caratterizzati da linee ben marcate e piani di colore esattamente definiti sia nelle sfumatu-re che nella spazialità. Elio Bevilacqua ha sempre apprezzato l’opera creativa dell’amico artista come fluente sorgiva per i suoi mosaici. Allo stesso modo Oscar Di Prata stimava Elio Bevilac-qua per l’estrosa capacità artistica nel comporre “tessere”, a migliaia e mul-ticolori, vitree, ceramiche o smaltate, posizionate con pazienza certosina fino a dar visione all’insieme in una inter-pretazione autentica delle sue opere. Le opere scaturite dalla collaborazione tra i due artisti si possono, tra l’altro, ammirare (l’elenco non è certo esausti-vo) nella chiesa dell’Ospedale Civile di Brescia, dove la grande composizione dell’abside rappresenta l’ideale sfondo al Crocifisso ligneo. Di notevoli dimen-sioni e intensa suggestione affabulato-ria l’ampio mosaico realizzato nell’atrio del Centro S. Giovanni di Dio Fatebe-nefratelli di Brescia, che rappresenta i momenti salienti della vita di S. Giovan-ni di Dio. Negli anni Sessanta sono sta-

ti realizzati i mosaici della parrocchiale della Badia di Brescia. In tema di pietà funeraria la collaborazione Di Prata-Bevilacqua ha interessato cappelle dei cimiteri di Brescia e di numerosi paesi della provincia. Da segnalare che l’ulti-mo mosaico realizzato nel rapporto col-laborativo Di Prata-Bevilacqua è stato messo in opera all’oratorio S. Antonio della frazione Chiesuola di Pontevico dedicato alla Sacra Famiglia.

Giovanni Quaresmini

Mons. Ablondi: un segnonel cammino ecumenico

Egr. direttore,il 21 agosto è mancato mons. Alberto Ablondi, vescovo emerito della diocesi di Livorno, della quale era stato titolare dal 1970 al 2000. Aveva 85 anni; da quasi vent’anni combatteva una difficile e co-raggiosa battaglia contro una malattia devastante come il morbo di Parkinson. Io e la mia famiglia lo ricordiamo co-me un fraterno amico e maestro, che ci ha accompagnato fin dalla nostra ado-lescenza, e via via nelle vicende della nostra vita. Altri scriveranno di lui, del-la sua opera come vescovo di Livorno, della sua attività nel movimento ecu-menico, degli importanti incarichi a li-vello nazionale ed internazionale, pre-sidente della commissione episcopale per l’ecumenismo, membro del Ponti-fico Consiglio per l’unità dei cristiani, presidente mondiale della federazione universale per l’apostolato biblico, vi-

30 agosto 1980Il governo polacco riconosce il sindacato Solidarnosc guidato da Lech Walesa, do-po un’aspra serie di scioperi che ha para-lizzato il Paese

31 agosto 1997Nel sottopasso stradale dell’Alma, perdo-no la vita la principessa Diana Spencer e il suo compagno Dodi Al Fayed

1° settembre 1897Apre la metropolitana di Boston, la prima del Nord America

2 settembre 1969Il primo bancomat degli Stati Uniti viene installato a Rockville Center, a New York

L’esperto risponde a cura delle Acli Bresciane

D.: Sono un dipendente con famiglia che vive in affitto, purtroppo la mia azienda si tro-va in difficoltà e sono due mesi che non percepisco lo stipendio. Mi hanno detto che la Regione Lombardia eroga un contributo per pagare l’affitto. Vorrei sapere di che cosa si tratta esattamente e cosa devo fare per poterlo ottenere.

R.: L’undicesima edizione del bando ‘Fondo Sostegno Affitto’ (FSA) indetto dalla Re-gione Lombardia apre il 30 agosto 2010. La Regione, con i Comuni, eroga contributi per ridurre nell’anno 2010 l’incidenza del canone sul reddito dei nuclei familiari che si trovano in condizione economica disagiata, che abitano unità immobiliari in locazione ai sensi della legge 431/98.Per poter richiedere il contributo si deve essere titolari di contratti di locazione, efficaci e registrati, stipulati per unità immobiliare situata in Lombardia utilizzata come abita-zione principale. Per poter ottenere il contributo è necessario presentare apposita do-manda presso un Caf abilitato entro il 20 ottobre 2010. Le consigliamo, quindi, di rivol-gersi al Caf Acli (tel. 030.24.09.884) per poter ritirare l’elenco dei documenti richiesti e presentare così la sua domanda.

Aforismi

La poesia è la ragione messa in musica

(Francesco De Sanctis)

Il vero giusto è colui che si sente sempre a metà colpevole dei misfat-ti di tutti

(Kahlil Gibran)

La vita si misura dalle opere e non dai giorni

(Pietro Metastasio)

54 LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010

L’estate è quasi finita, ma all’inizio della scuola manca ancora qualche tempo e cosa c’è di meglio di una giornata fuori porta a poco fuori provincia da trascorrere fra gli ani-mali per divertirsi e, perché no, im-parare? Il Parco Natura Viva (Garda

Zoological Park) in località Figara a Bussolengo, in provincia di Verona offre sicuramente un’esperienza di-vertente ed educativa sia per gran-di che soprattutto per i più piccoli: passeggiando per il parco, infatti, la felicità dei bambini è più che pal-

L’emozionedi vedere

gli animaliA pochi chilometri da Sirmione il Parco

Natura Viva (Garda Zoological Park) regala una giornata speciale. Immersi nel verde si

possono vedere, in un centro che tutela anche le specie minacciate d’estinzione, vari animali

Ldi Nicoletta Tonoli

Gita fuori porta Bussolengo

Come si gioca: La griglia del Sudoku è compo-sta da 81 caselle suddivise in 9 righe orizzontali e 9 colonne verticali, ripartite in 9 riquadri da 9 caselle cadauno. Inserire nel gioco soltanto i nu-meri dall’1 al 9, tenendo presente che in ogni ri-ga, colonna e riquadro non appaia il medesimo numero due volte.

SudokuCruciverba

Orizzontali:1. Circola su rotaie in città - 4. Schiena di maiale - 9. Uno dei sindacati - 10. Colpo di fucile - 11. Capanna alpina - 13. Albero ornamentale - 15. Azione rapida - 17. Preposizione articolata- 18. Pulito, niti-do - 19. Le racconta il bugiardo - 20. Indica provenienza - 21. Giovani bovini - 23. Fine del male - 24. Dea della salute - 26. Aper-tura del naso - 28. Allegato in breve - 29. Abitarono la Germania - 31. Suddivisione urbana - 33. Si strappano dal block-notes - 35. Linguaggio convenzionale - 37. Quar-tiere romano - 38. L’autore di “Ars aman-di” - 39. Si respira.

Verticali: 1. Ci portano l’acqua in casa - 2. Cattiva e malvagia - 3. Acciuga - 4. Cuore di rapa - 5. Propaggine vegetale - 6. Breve andare - 7. Paga militare - 8. Famose quelle di Villa Carlotta - 10. Può essere piccante - 12. Branco di bestie - 14. Grande sfortuna 16. Bevanda bollente - 18. Infortuni di chi si rade - 19. Si vede solo d’inverno - 20. Si riempie ogni giorno - 22. Infiamma lo sve-dese - 25. Premi fatti di parole - 27. Bagna Bamako - 29. Grosse candele - 30. Catasta ardente - 32. L’attore Beatty - 34. Uccellino insettivoro - 36. Sigla di Gorizia.

Cara Voce Estate

SPAZIO GIOCHI

pabile e anche gli adulti non sono da meno!La storia del parco comincia nel 1933, anno in cui l’Azienda Agricola Alberto Avesani si estende su un ter-reno collinare di 64 ettari. Nel 1965 viene progettato il Parco Zoo del Garda di 24 ettari, ampliato nel 1973 con un settore dedicato a mammife-ri e uccelli africani da visitare con la propria autovettura e nel 1978 con l’Aquaterrarium, la Serra Tropicale e il Parco Dinosauri fino al 1985 in cui è iniziato il processo di riquali-

ficazione definitivo e l’avvio di pro-getti di ricerca. L’attuale ruolo del parco ora non è solo l’esposizione degli animali visi-tabile sia a piedi che in automobile: ora è a tutti gli effetti un centro di tutela di specie animali minacciate d’estinzione che promuove diversi progetti di salvaguardia degli esem-plari più a rischio.“Oggi le funzioni istituzionali di un moderno giardino zoologico – si può leggere sul sito www.parconaturavi-va.it –abbracciano la conservazione

55LA VOCE DEL POPOLO27 AGOSTO 2010

Torna anche quest’anno il concorso dedicato alle immagini più belle dei grest dei vostri oratori. A fianco la fotografia del grest della parrocchia di Bione. Le foto per il concorso vanno indirizzate a [email protected]

FOTO GREST

della biodiversità sotto molteplici aspetti e si possono riassumere in tre fondamenti: conservazione delle specie minacciate, ricerca ed edu-cazione. Questi sono gli strumenti di cui disponiamo per realizzare e promuovere la conservazione de-gli animali e dei loro habitat a livel-lo mondiale”. Il Parco è membro di diverse associazioni internazionali volte alla salvaguardia e protezione degli animali, fra cui l’Unione Italia-na Zoo ed Acquari (UIZA), l’Associa-zione Europea di Giardini Zoologici

Soluzioni Bione

PISOGNE Sabato 28 agosto “Viaggiando con arte”: collettiva di artisti bresciani negli spazi della stazione. Stazione Fnm – orario 10-20.30. Info: Stazione Ferrovie Nord Iseo – 030 9849269.

ISEO Domenica 29 la traversata non competitiva a nuoto tra Predore ed IseoPartenza da Predore. Alle ore 10 su iscrizione. Info: Società Operaia di Mutuo Soc-corso – 030 981371 – www.somsiseo.it.

ISEO “Yseo af... fare shopping”: I commercianti offrono domenica 29 agosto le loro merci a prezzi ridotti nel centro storico dalle 9 alle 20. Info: Ass. Commercian-ti – [email protected].

CHIARI Dal 28 agosto al 5 settembre omaggio a vittorio Pelati, una mostra collate-rale alla III edizione della mostra d’antiquariato. Dove? A Villa Mazzotti. Il sabato e la domenica dalle 10 alle 20.30, dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 20.30. L’ingresso è gratuito. Info: La Fondazione Biblioteca Morcelli Pinacoteca Repossi.

VOBARNO Sabato 28 e domenica 29 agosto in Piazza della pace alle ore 20.30 i concerti della banda di Sumeg (Ungheria).

SERLE Domenica 29 agosto dalle ore 9 alle ore 19 l’apertura del Monastero con vi-site guidate gratuite ai resti dell’antico Monastero Benedettino di San Pietro inMonte Orsino.

CASTO Domenica 29 agosto la festa al rifugio Nasego in località Comero alle ore 11 con la celebrazione della Santa Messa presso il rifugio Nasego, a seguire pranzo. Tel. 335.5818771.

CAPOVALLE Domenica 29 agosto nella Piazza del Mercato dalle ore 9 i merca-tini della Valle Sabbia.

VALLIO TERME Sabato 28 agosto alle ore 20.30 la camminata a “ciar del lüna” con partenza dal santuario al Monte Ere; festa al Rifugio degli alpini e concerto dei Folka Miseria.

AGNOSINE Sabato 28 agosto “Estate a 6 Corde”, 1° Festival internazionale della chitarra itinerante in Valle Sabbia con l’Associazione Note Future; il direttoreartistico è il maestro Nico Bello. Dove? Alla chiesa di S. Andrea Apostolo, frazione di S. Andrea alle ore 21: “Por tí mi corazón”omaggio al Sud America duo chitarra e soprano (Daniela Veronesi soprano, Hernàn Diego Lonza chitarra argentina).Ingresso gratuito.

Appuntamentied Acquari (EAZA, European Asso-ciation of Zoos and Aquaria) e dal 2002 dell’Associazione Mondiale di Giardini Zoologici ed Acquari (WA-ZA: World Association of Zoos and Aquariums) e ricopre un ruolo fon-damentale in Italia cooperando con il nucleo Cites del Corpo Forestale dello Stato e con l’ Istituto nazionale per la fauna selvatica. Da qualche an-no, infatti, alcuni animali confiscati dagli organi statali vengono ospitati e curati nel parco.La mascotte del parco è Ping, un panda rosso (o panda minore) origi-nario delle regioni meridionali della Cina e della catena montuosa hima-layana, specie a rischio in quanto viene cacciata per la sua pelliccia: il Parco Natura Viva è stato il primo ad ospitarla e dal 1993 sono nati do-dici cuccioli.Nei vari settori si possono ammirare non solo i panda rossi placidamente a riposo nel verde, ma anche giraf-fe, scimpanzè, bisonti, cammelli, or-si, zebre, antilopi, struzzi, fenicotte-ri e la splendida quanto feroce tigre siberiana.E ancora, rinoceronti e ippopotami: a luglio è nato un ippopotamo di cui però non si conosce ancora il sesso perché la mamma è talmente pro-tettiva nei suoi confronti che non lascia avvicinare al piccolo nessu-no, nemmeno gli esperti veterinari della struttura!Per informazioni, www.parconatu-raviva.it.