intelligenza, apprendimento e differenze individuali dr.ssa barbara arfé dipartimento di psicologia...
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Intelligenza, apprendimento e
differenze individuali
Dr.ssa Barbara Arfé
Dipartimento di Psicologia e Antropologia Culturale
Facoltà di Scienze della Formazione
American Psychological Association (1995)
““Individuals differ from one another in their ability to understand complex ideas, to adapt effectively to the environment, to learn from experience, to engage in various forms of reasoning, to overcome obstacles by taking thought. Although these individual differences can be substantial, they are never entirely consistent: a given person’s intellectual performance will vary on different occasions, in different domains, as judged by different criteria. Concepts of "intelligence" are attempts to clarify and organize this complex set of phenomena””
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Definizione della "Mainstream Science on Intelligence"
Firmata da 52 ricercatori nel settore:
““a very general mental capability that, among other things, involves the ability to reason, plan, solve problems, think abstractly, comprehend complex ideas, learn quickly and learn from experience. It is not merely book learning, a narrow academic skill, or test-taking smarts. Rather, it reflects a broader and deeper capability for comprehending our surroundings "catching on", "making sense" of things, or "figuring out" what to do”
(ripubblicata in Intelligence Gottfredson, 1997, p. 13)
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Gli esperti Alfred Binet: "...judgment, otherwise called good sense, practical sense, initiative, the
faculty of adapting one's self to circumstances...autocritique"
David Weschler: "... the aggregate or global capacity of the individual to act purposefully,
to think rationally, and to deal effectively with his environment."
Cyril Burt: "...innate general cognitive ability."
Howard Gardner: "To my mind, a human intellectual competence must entail a set of skills
of problem solving - enabling the individual to resolve genuine problems or difficulties that
he or she encounters and, when appropriate, to create an effective product - and must also
entail the potential for finding or creating problems - and thereby laying the groundwork for
the acquisition of new knowledge."
Stenberg and Salter: "...goal-direct adaptive behavior."
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Apprendimento e differenze individualiIn psicologia ci si riferisce genericamente a differenze
nell’intelligenza e nella personalità.
Più specifica è la distinzione tra: cognizione (processi di acquisizione e uso delle
conoscenze) affettività (sentimenti e emozioni/motivazioni legate
all'apprendimento) conazione (tendenza ad agire/volontà)
A lungo, in psicologia, lo studio delle differenze individuali
ha riguardato principalmente il settore cognitivo, con un
dominio dell'approccio psicometrico.
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Intelligenza e test
L'intelligenza è misurata quantita-tivamente per mezzo
della prestazione di un individuo a test.
I test sono prove "oggettive"
Sono prove di natura scolastica
Vengono usate in funzione "predittiva"
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La concettualizzazione dell’intelligenza
Nell’alveo dell’approccio psicometrico, tre fasi di
concettualizzazione dell’intelligenza:
La concezione "composita" dell’intelligenza: l'abilità
mentale è concepita come composta di molteplici
processi/componenti
La concezione "unitaria": legata alla teoria monofattoriale
di Spearman. Un fattore g è comune a compiti di
intelligenza di natura diversa
Le intelligenze multiple (Gardner, 1983)
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QI = abilità di apprendimento
Concezione dell’intelligenza condivisa dalle teorie
monofattoriali e multifattoriali
Questa ipotesi viene respinta in seguito ai risultati di
alcune ricerche, le quali indicavano l’esistenza di
uguali abilità di apprendimento in soggetti normali e
con ritardo mentale
I compiti usati: classificazione di figure geometriche
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Il modello metrico dell’intelligenza
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L’approccio psicometrico
Ha rilievo all'interno di questo approccio il problema delle
differenze nelle abilità mentali.
Lo studio delle differenze individuali è connesso a quello
dell'intelligenza.
L’intelligenza è considerata un "tratto"
La ricerca psicologica si pone per lungo tempo lo scopo di
misurare questo tratto, piuttosto che analizzare la
prestazione intelligente
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F. Galton Il suo interesse: misurare le variazioni individuali
nei processi percettivi e sensoriali che riteneva alla
base dell’attività mentale.
Costruì test di abilità, rivolti alla misurazione delle
capacità soggettive nella discriminazione di stimoli
acustici, visivi, tattili, etc.
Il suo lavoro trova un seguito naturale nel lavoro di
J. McKeen Cattel
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A. Binet
Nutre un profondo interesse per gli aspetti psicopatologici, a cui consegue la sensibilità di Binet per l'analisi qualitativa delle differenze individuali, e per lo studio dei processi psicologici complessi: giudizio, ragionamento, comprensione.
Considera l'intelligenza come un tratto "composito".
A differenza di Galton e Cattel ritiene che le differenze individuali riguardino i processi complessi e non quelli elementari (sensoriali).
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Q.I. = E.M./E.C. A Binet si deve il primo tentativo di misurare
l’intelligenza in relazione all’età cronologica e di aver posto le basi per il successivo sviluppo dei test mentali: la scala Binet-Simon (1905).
La revisione della scala (Standford-Binet del 1960) permette la valutazione dell’Età Mentale (concetto introdotto da Stern nel 1911).
E.M.: numero di prove che il soggetto riesce a superare a partire da un'età-base e sommando a questa un'età in mesi corrispondente al numero di prove superate.
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"QI-rapporto" vs. "QI-deviazione" Questa tradizionale
valutazione si basa su distribuzione statistica dei punteggi QI, con Media 100 e Deviazione Standard 15.
La maggior parte dei soggetti ottiene punteggi tra 85 e 115. Perciò statisticamente la “norma” rientra in questo range.
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La scala WISC-R
Le scale Wechsler misurano: un fattore generale (QI totale) due un sotto-fattori (QI verbale e QI performance)
Divise in due scale: 6 subtest verbali, 6 subtest di performance
Versioni diverse per diverse classi d'età: WAIS-R per gli adulti WISC-R per bambini e adolescenti (6-16 anni) WPPSI per bambini di 4-6 anni
La somministrazione è Individuale
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Componenti delle scale
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Completamento di figure
Assemblamento di oggetti
Disegno con cubi
Cifrario
Storie figurate
Labirinti
Abilità visuo-spaziali
Organizzazione sequenziali
Somiglianze
Vocabolario
Comprensione
Memoria di cifre
Informazioni
Aritmetica
Abilità di concettualizzazioneverbale
Conoscenze acquisite
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http://faculty.plattsburgh.edu/william.gaeddert/classes/101Ovds/M10-3a.htm
Esempio: Scala di Performance
Sub-Test Performance:
Disegno con cubi
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Crisi dell’approccio psicometrico
Crescente insoddisfazione per il concetto di
intelligenza quale “abilità scolastica generale” e per
l’equazione QI = intelligenza
Fallimento dei programmi di educazione
compensatoria
La validità predittiva dei test di intelligenza è in
discussione: i test perpetuano una condizione di
fondamentale disuguaglianza.
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QI = abilità ad apprendere?
Concezione largamente condivisa dalle teorie psicometriche
Si assume che il QI dia una misura predittiva del futuro successo scolastico
L'esistenza di una categoria di bambini che presentano disturbi di apprendimento (DA) e un'intelligenza nella norma pone un problema di concetto a questa definizione.
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DA e Intelligenza
I DA (disturbi di apprendimento). Un gruppo eterogeneo di
disturbi che comprende:
• disabilità specifiche della lettura e scrittura• disabilità del calcolo• disturbo specifico dell’attenzione (ADHD)• “casi limite” per insufficienza mentale (QI < 80)
+… disturbo della coordinazione motoria. Quando ilritardo nello sviluppo della coordinazione interferiscecon gli apprendimenti scolastici e/o della vitaquotidiana (Linee guida AIRIPA, Vio et al., 2003)
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DA: Il criterio diagnostico
L’individuo ha un disordine in uno o più dei processi psicologici di base
queste difficoltà comportano difficoltà specifiche di apprendimento di natura linguistica, visuo-spaziale, di attenzione, etc.
Il concetto di discrepanzaIl concetto di discrepanza: : esiste una discrepanza tra il potenziale di apprendimento apparente dell’individuo e il suo basso livello di prestazione.
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Intelligenza e DA - Siegel (1996)
Siegel critica la definizione di DA [discrepanza tra “potenziale” (QI) del bambino e suoi livelli di profitto]:
A) CASI NON DISCREPANTI: una diagnosi di insufficienza mentale lieve può mascherare in realtà un caso di DA.
B) POTENZIALE DI SVILUPPO E QI: il QI fornisce una
misura di performance che è diversa dall’essere una descrizione del “potenziale” di sviluppo di un bambino.
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Osservazioni critiche
I DA: prova della disgiunzione tra QI e apprendimento
La definizione dei DA: persistenza nel considerare il QI una misura di potenziale di apprendimento (misura predittiva)
Lo studio dei DA: introduce il concetto di omogeneità vs. discrepanza nel profilo cognitivo (analisi qualitativa della prestazione).
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Crisi dell’approccio psicometrico Con l’avvento del cognitivismo negli anni '70
Contributo dell’Etologia e Antropologia alla critica del concetto
di intelligenza - Q.I.
La funzione discriminatrice dei test, i quali:
misurano un tipo di abilità che trova riscontro limitato nella vita
quotidiana
misurano “l’intelligenza accademica”
MA tralasciano abilità rilevanti, in grado di discriminare
successo/insuccesso, capacità di adattamento, comunicazione,
perseveranza. Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Una ridefinizione del concetto di intelligenza La critica ai test mentali esprime anche la necessità di
questa ridefinizione L’etologia sposta l’attenzione su situazioni “naturali” e
quotidiane di valutazione L’antropologia: lo studio dei processi cognitivi in ottica
cross-culturale relativizza il concetto di intelligenza
dell'approccio psicometrico. L’intelligenza non è un’abilità (o insieme di abilità), ma
un’abilità in un medium (D.Olson, 1970).
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I test culture free
• Le Matrici di Raven (1996): abilità di analisi, confronto e ragionamento per analogia
• È un test di ragionamento non verbale: match di figure sulla base di ragionamento analogico
• Ne esistono due versioni:
per adulti (PM 38)
per bambini (PM 47, colorate)
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I test culture free
• Le Matrici di Raven (1996): abilità di analisi, confronto e ragionamento per analogia
• È un test di ragionamento non verbale: match di figure sulla base di ragionamento analogico
• Ne esistono due versioni:
per adulti (PM 38)
per bambini (PM 47, colorate)
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Differenze etniche
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/c/ce/Sketch-4race-transparent2.png
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Based on Wechsler Adult Intelligence Scale IQs for Whites (mean = 101.4, SD = 14.7) and for Blacks (mean = 86.9, SD = 13.0) from (Reynolds, Chastain, Kaufman, & McLean, 1987, p. 330). Training prospects from Wonderlic (1992). Significance data is from Herrnstein & Murray (1994), and is based on Whites only. Results from the total population are nearly indistinguishable. Results for Blacks only are similar but not identical see the table below for comparisons between groups). Note that these are merely correlations.
2%0%independent, self-teaching~1:320.2%5.4%>125
3%0.4%college format~1:63.6%22.5%110-125
written material plus experience~1:211.9%25.9%100-110
6%6%
mastery learning, hands on~1:124.9%24.3%90-100
16%35%
very explicit hands on training; IQ >80 for military training; no government assistance
~2:141.4%18.3%75-90
30%55%
simple, supervised work; eligible for government assistance
~5:118.0%3.6%<75
Lives in povert
y
High school
dropoutTraining
prospectsBlack:Whit
e ratioBlack
sWhite
sIQ
range
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Il cognitivismo
La ricerca sui processi cognitivi come alternativa all’approccio
psicometrico:
Analisi del comportamento intelligente: delle strategie, vincoli e limiti funzionali e strutturali che caratterizzano la prestazione (ad es., memoria: differenze nella MBT, nella conoscenza di strategie, consapevolezza e controllo delle strategie)
L’attenzione verso i meccanismi che soggiacciono alla prestazione ai test (vs. misura)
Un approccio diverso alla misurazione: la misura serve a identificare aspetti dell'elaborazione dell'informazione (es. tempi) per rilevare modalità e difficoltà in tale elaborazione che rendono conto delle differenze individuali
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Le differenze individuali nei processi cognitivi L’analisi dei comportamento intelligente:
Le variazioni tra individui, intese nei processi cognitivi
Le differenze di prestazione ai test: esaminate nei termini di
meccanismi di processazione dell’informazione.
Analisi della prestazione e del comportamento intelligente,
nei termini di una combinazione di processi eterogenei (di
elaborazione percettiva, di attenzione, di
immagazzinamento o recupero, di controllo cognitivo, etc.)
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Lo studio delle differenze individuali nell’approccio cognitivista
Due metodi nello studio delle differenze individuali:
I correlati cognitivi: sottogruppi di individui con
diversi livelli di abilità confrontati in compiti di
natura cognitiva
Le componenti cognitive: task analysis, ossia
analisi della prestazione cognitiva
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Brown & Campione (Campione e Brown, 1987)
Analisi della prestazione di soggetti con ritardo cognitivo
e sviluppo tipico.
Individuano due aree di differenza:
Elementi di struttura e funzionamento dell'architettura del
sistema (es. capacità, durata/permanenza, efficienza dei
magazzini di memoria)
Base di conoscenza che un individuo ha acquisito
(informazioni, strategie, etc.), comprende:
Concetti e informazioni (reti semantiche)
Processi di controllo
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Stili cognitivi e apprendimento
Intreccio tra aspetti cognitivi e di personalità (Messick, 1994)
Regolarità nelle modalità di processamento
dell’informazione
Caratteristica globale e non compito-specifica
Variabili della prestazione più che della competenza
Caratterizzati da bi-polarità: dipendente-indipendente,
riflessivo-impulsivo, convergente-divergente
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Esempio: stile dipendente-indipendente
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Gardner: diverse intelligenze vs. diverse componenti Esistono diverse intelligenze, indipendenti ma in interazione, rispetto alle quali gli individui
differiscono (Gardner ne elenca sette):
• Logico-matematica: calcolo, problem solving, etc• Linguistica: comprensione e produzione del linguaggio• Musicale: produzione, esecuzione e fruizione • Spaziale: percepire, rappresentare e elaborare mentalmente relazioni spaziali • Corporea/cinestetica: programmazione ed esecuzione motoria, manipolazione di
oggetti • Interpersonale: empatia, comprensione, percepire e rispondere appropriatamente
ai comportamenti e toni emotivi di altre persone • Intrapersonale: conoscenza e auto-consapevolezza delle proprie risorse e limiti • Intelligenza naturalistica: riconoscimento e analisi degli organismi e specie viventi.
Le persone variano per efficienza nei processi di elaborazione e per modalità di accesso ai
diversi sistemi simbolici, che caratterizzano queste intelligenze
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““ [gli uomini]..possiedono in larga misura diversi tipi di menti e
quindi apprendono , ricordano, eseguono e comprendono in
modi diversi. [..] Io ho postulato che esistano sette modi diversi
di conoscere il mondo- modi che altrove ho chiamato le sette
intelligenze umane. [..] A differenziare tra loro gli individui sono
il vigore di queste intelligenze - il cosiddetto profilo delle
intelligenze - e i modi in cui esse vengono chiamate in causa e
combinate tra loro per portare a termine i vari compiti, risolvere
i vari problemi e progredire nei vari campi””
H. Gardner (1991)
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Pregi della teoria delle intelligenze multiple
Non si focalizza sulle capacità che assicurano il
successo scolastico
Non è basata su un concetto metrico di
intelligenza
Colloca sullo stesso piano vari tipi di abilità,
senza privilegiarne alcune
Ha un fondamento culturaleDott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Stenberg (1985): Teoria triarchica dell’intelligenza
L’intelligenza di un individuo e le differenze tra individui sono
spiegate da tre aspetti interagenti:
Le abilità di elaborazione dell’informazione: i meccanismi
cognitivi soggiacenti alla prestazione
L’applicazione nei contesti reali: gli individui differiscono per le
capacità di adattarsi all’ambiente, di adattare le proprie abilità
all’ambiente e modificare l’ambiente in modo che risponda ai
propri bisogni
Abilità di riferirsi alle proprie esperienze per risolvere problemi
o usare l’esperienza e l’apprendimento per migliorare la
prestazione.
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Neisser (1976, p.138)
“ “ Gli accademici sono tra i più accaniti sostenitori del concetto diintelligenza [..]. I test risultano ovviamente validi per chi, comnoi, fa parte della comunità accademica [..]. Non ci sono dubbisul fatto che il concetto di Intelligenza Accademica sia realmenteimportante per il lavoro che facciamo. Arriviamo quindi a pensareche questo concetto sia importante per qualsiasi lavorosignificativo [..]. Di conseguenza, ci siamo trovati aconcentrare le nostre attività professionali su una particolarequalità personale, come se essa si esprimesse in una serie diabilità. Abbiamo poi definito tale qualità in base a questa serie diabilità e siamo giunti a affermare che le persone cui mancano taliabilità sono indiscriminatamente poco intelligenti””
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