hi-end magazine - audio reference · 2016. 3. 16. · centemente il distributore audio reference....

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HI-END MAGAZINE ®

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  • HI-END MAGAZINE®

  • una griglia.Apparentemente uguale a migliaia di altre (finchénon la si collega).Il woofer, da 18 cm di diametro, è simile al modelloprecedente Studio 100 che questo diffusore rileva nelcatalogo, al quale è stata sostituita la sospensione ingomma con una più performante e longeva. Il twee-ter, da un pollice, nasce da una collaborazione conSEAS e viene ospitato anche su gran parte della serieResponse. Il resto sono piccoli aggiustamenti di det-taglio che però fanno la differenza.Amo i tweeter da un pollice poiché li trovo moltopiù dolci e raffinati di quelli più piccoli, anche se ge-neralmente a scapito di una maggiore incisività eprecisione.Il diffusore è caricato in bass reflex con uscita delcondotto di accordo ricavata anteriormente, posta inadiacenza al cestello del woofer.La risposta in frequenza dichiarata inizia, ottimisti-camente (anche se vedremo dopo cosa sia il basso diquesto diffusore), dai 35 Hz e finisce sui 30 kHz. L’impedenza si attesta sugli otto Ohm che, insiemeall’efficienza pari a 88 dB, rende il pilotare questodiffusore una faccenda alla portata di molti amplifi-

    55PROAC SM100 ▼ FDS 243

    Di ProAc ne ho provate e avute tante. Nutroeterna riconoscenza verso l’azienda ingleseper aver saputo costruire capolavori acusticicome la Response 3.5 e la D 100. E per averlo fatto adun prezzo semplicemente sbalorditivo se rapportatoalle prestazioni e ai costi dei competitor più vicini.Il tutto collima con la mia incessante ricerca di pro-dotti davvero bensuonanti che siano però sempreeconomicamente centrati con le prestazioni.Certo, ai non addetti ai lavori, potrà sembrare co-munque costoso un diffusore da stand da più di tre-mila euro la coppia ma se si guardano le prestazionie i listini del resto del mondo, beh, è facile convin-cerli del contrario.Poi, in assoluto, sarebbe bello trovare diffusori comequeste SM100 sullo scaffale di Mediaworld al costodi qualche decina di euro ma è uno scenario che faparte della categoria dei sogni bagnati di cui questarivista non si occupa.

    DESCRIZIONELa SM100 è una cassa in perfetto stile ProAc, ovveropriva di qualsiasi concessione al design, terribil-mente spartana, squadrata, con due altoparlanti e

    SISTEMA DI ALTOPARLANTI DA STAND

    PROAC SM100

    IL MONITOR DEI SOGNI

    Continua la mia personale ricerca del bookshelf perfetto.Al pari del Sacro Graal però, è la ricerca che si effettua ad essere leggendaria piut-tosto che la sicurezza di trovare effettivamente ciò che si agogna. Il diffusore per-fetto non esiste ma il percorso di ascolto e confronto è concreto e appagante an-che se un po’ frustrante, come sanno bene i nostri lettori più appassionati.Questa volta l’asticella si è alzata ad un livello tale che la frustrazione è assentee la voglia di dichiarare questo nuovo SM 100 di ProAc un miracolo elettroacu-stico è tanta. Me ne astengo solo perché il mondo dei diffusori è in un tale, po-sitivo, subbuglio che le novità eclatanti potrebbero essere dietro la porta.Sicuramente mi trovo di fronte al diffusore da piedistallo di Stewart Tyler più ap-pagante e performante di sempre. Ciò non significa che sia il migliore di tutti. Si-gnifica soltanto che è, a parere del sottoscritto, il migliore mai prodotto dalla ProAc,con la sola eccezione dell’EBS (che non considero esattamente un diffusore dasupporto pur avendo un suo bassissimo stand).

    di Andrea Della Sala

  • 56 FDS 243 ▼ PROAC SM100

    Labs TSDX e DAC2X, preamplificatore BAT VK33SEe Viola Cadenza, amplificatore finale Viola Sym-phony, cablaggi White Gold Celestial di segnale XLRe di potenza biwiring.I diffusori presenti in sala erano le ormai arcinoteProAc Tablette Anniversary per una sfida, quindi,tutta in famiglia.Per una fortunata, quanto inusuale, coincidenza lacoppia di SM100 giunta per la prova era stata giàampiamente rodata essendo stata utilizzata ancheper alcune delle fiere hi-fi a cui ha partecipato re-centemente il distributore Audio Reference.Ho quindi effettuato un fulmineo switch off delle Ta-blette e ho inserito le SM100 al loro posto, sugli stessistand Foundations II che da anni ormai rivestono ilruolo di insostituibile piedistallo nella mia salad’ascolto con uso di cucina.Successivamente ho avuto la possibilità di provarele SM100 anche sugli stand ProAc che sono delle co-lonne in metallo molto pesanti e dal design grade-vole cui però ho preferito i più spartani Foundations,anche se la base di appoggio di questi presenta unasuperficie inferiore a quella del diffusore.Il suono di queste ProAc è qualcosa capace di ri-mettermi in pace con il pazzo mondo dell’hi-fi.Un diffusore ancora definibile come piccolo capacedi una più che discreta immanenza in gamma bassae di una sorprendente capacità di analisi, assoluta-mente superiore in questo alle peraltro ottime Ta-blette.L’immagine riproposta è di dimensioni corrette, benstagliata sul fondo della stanza (che nella mia salad’ascolto sta davvero in fondo tenendo i diffusori apiù di due metri dalla parete) con un efficacissimoeffetto presenza che non deborda mai in ambititroppo stentorei.La timbrica mi è sembrata il punto forte di questi dif-fusori, capace di incantare con registrazioni di mu-sica acustica come poche altre volte mi è capitato diascoltare e sempre con diffusori ben più costosi diqueste SM100.Tendenzialmente questo è un diffusore che non ab-baglia mai l’ascoltatore, anzi, per dirla tutta, sonoforse un filino scure ma di quello scuro che tende amagnificare i contrasti cromatici a tutto vantaggiodella migliorata percezione del messaggio musicale.La loro voce è corposa, densa, matericamente eccel-lente. E nonostante questo ci si sorprende nel rile-vare come la capacità di rendere microinformazioniambientali sia addirittura superlativa.L’SM100 mi da l’idea di essere stato lungamentemesso a punto con estenuanti sedute d’ascolto per-ché riesce a sommare su di sé caratteristiche sonicheapparentemente in contrasto fra di loro.Voglio dire che non è cosa di tutti i giorni imbattersiin una prestazione audio che sia al contempo turgidae levigata senza scendere nello sdolcinato, che sia vi-brante e tesa senza stancare, che riversi in ambientei più piccoli dettagli senza apparire artificiale.Non riesce, la SM100, a scontornare oltre un certo li-

    catori (anche se vedremo dopo cosa ci voglia vera-mente per farle decollare). Il cablaggio interno è incavo multistrand marchiato ProAc.Insomma il tipico diffusore dall’aspetto e dalla tec-nologia tutt’altro che stellare.Le stelle con lui però le vediamo molto bene e le ve-dono anche svariati contendenti al trono di altremarche, forse più inclini a scovare materiali esotici ea escogitare forme che a distillare un suono.

    L’ASCOLTOLe ProAc SM100 sono entrate nella mia salad’ascolto quando questa vedeva installato il se-guente sistema: lettore digitale in due telai EMM

    Il diffusore, senza protezione parapolvere, intutta la sua bellezza.

  • 57PROAC SM100 ▼ FDS 243

    mite le complessità di un contrabbasso ma quelloche fa è mettere comunque in grado l’ascoltatore dicapire perfettamente cosa sta accadendo. Ciò a pattodi porre a monte un finale dotato di una buona ero-gazione di corrente.Il Viola non è, almeno sulla carta, l’amplificatore piùindicato per questi diffusori, costando circa diecivolte tanto.Ma i suoi duecento raffinatissimi e controllatissimiwatt portano la SM100 a raggiungere vette di auto-revolezza francamente inattese per un diffusore diquesto prezzo.Laddove collegando la Tablette al Viola ci si sor-prende per la fermezza del basso, forse addiritturaun filino troppo controllato, con le SM100 si ha unadiscesa in basso straordinaria.Non i 35 Hz dichiarati ma siamo molto, molto vicinialmeno per immanenza e pressione indistorta.

    Talmente tanto vicini che uno a quel punto si atten-derebbe anche una pari capacità di discernimentodelle note basse contigue. Qui non si riesce ad otte-nere quanto possibile ad esempio con una AvalonAscendant II ma il solo fatto che disquisendo di un

    diffusore da tremila e spicci euro si debba arrivare aporlo a confronto con un diffusore da pavimento daben oltre i ventimila euro dovrebbe far pensare.Così come, esaminando la gamma medio alta, ci siritrova a stupirsi di quanto sia possibile guardaredentro la scena acustica per apprezzare qualsiasisuono la animi.Senza alcuna prevalenza di questa o di quell’altragamma di frequenze, senza alcuna enfasi posta suun determinato aspetto della riproduzione nonposso non dare la palma a queste SM100 di diffusorepiù equilibrato e didascalico sia mai entrato nellamia sala d’ascolto.In effetti sembra aggregare su di sé tutte, miscelan-dole per un cocktail davvero esplosivo e terribil-mente affascinante, quelle caratteristiche che negliultimi anni mi hanno non poco affascinato ascol-tando una selezione dei migliori diffusori da stand omeno disponibili sul mercato.Pur senza avere l’estremo acuto delle Fostex GX 100Limited, la SM100 riesce a illuminare gentilmentetutto lo spettro sonoro.Senza avere la velocità delle Tablette riesce a nonfarsi mai cogliere in fallo sotto questo punto di vista.

    Il formidabile tweeter da un pollice responsabile delle strabilianti prestazioni in gamma alta.

  • 58 FDS 243 ▼ PROAC SM100

    Senza scandagliare il panorama dei dettagli che ha laQuad 2812, riesce lo stesso a convincerti che non cisia altro da portare all’evidenza di chi ascolta.Su tutto poi vi è una naturalezza disarmante cherende possibili ascolti prolungati anche a volumi so-stenuti.La dinamica è più che buona, assecondando al mil-lesimo di secondo le richieste interpretative di qual-siasi registrazione.Devo, a onor del vero, ripetere che tutto questo ac-cade con il finale Viola più che con qualsiasi altro.Infelice l’accostamento con il finale Conrad JohnsonPremier 11/a per quanto attiene alla scolpitura delsuono e al controllo del basso.Forse più per il fatto di avere a disposizione intempo reale l’ascolto con il Viola che per demeriti delfinale valvolare, ma tant’è.Per effettuare un ascolto quanto più vario ho colle-gato le ProAc SM100 anche allo strepitoso integratoda trecento euro della BC Acoustique, quell’EX 202.1di cui ho acquistato un esemplare per il mio studio.Ebbene, che ci si creda o no, essendo quello un inte-grato parecchio curato dal lato dell’erogazione dellacorrente, e pur non essendo particolarmente potente,la prestazione è stata memorabile.Ovviamente sbilanciata dal lato opposto rispetto al

    CARATTERISTICHE TECNICHE

    Impedenza nominale: 8 ohmAmplificazione consigliata: da 30 a 150 WRisposta in frequenza: da 35 Hz a 30 kHzSensibilità: 88dB/1 W /1 mWoofer:Altoparlante ProAc con cono trattato da6,5”, sospensione in gomma e nuovo cestelloTweeter: cupola di seta da 1” (25mm), flangiafrontale, sospensione cilindricaCrossover: cablaggio multistrand ProAc in rameprivo di ossigeno; bi-wiring Dimensioni (LxAxP): 203 x 406 x 254 mmPeso: 12 kg cad.Tipologia: da stand Griglia: in crimplene, acusticamente trasparen-teFiniture standard: Ciliegio, Mogano, Acero,Frassino Nero, Bianco

    Prezzo (IVA inclusa): Euro 3.320 Euro la coppia

    Importatore e distributore: Audio Reference Web: www.audioreference.it

    Il cestello del woofer, altoparlante rivisto anche nella sospensione.

  • 59PROAC SM100 ▼ FDS 243

    Viola, ché in questo caso il rapporto è si sempre diuno a dieci ma a favore del diffusore sul finale.Dovrò decidermi un giorno a mettere giù alcuneconsiderazioni da condividere con voi amici lettori,perché sul costruire un impianto che risulti bilan-ciato dal punto di vista sonico ed economico avreidelle cose da dire per sovvertire clamorosamente leusuali attribuzioni dei pesi in termini di spesa persorgenti, amplificatori, diffusori e cavi.Nel caso del BC e delle SM100 per esempio, e inmancanza di altri ampli a disposizione, sfido chiun-que a considerare sbagliato a priori tale accoppia-mento.Come, a maggior ragione, ritengo che un diffusorecome queste ProAc non siano affatto una scelta po-vera per pre e finali come i Viola che ho in uso al mo-mento nella mia sala d’ascolto.Il bello di oggetti come questi diffusori è che sonodei così perfetti all rounder che davvero faccio faticaa non considerarli una delle gemme del catalogoProAc di sempre e sicuramente, debbo ripetermi, illoro miglior diffusore da stand a tutt’oggi.Mi lascio un piccolo spazio per eventuali ripensa-menti anche perché mentre sto ultimando la scrit-

    tura di queste mie note d’ascolto mi giunge notiziadell’imminente arrivo in redazione delle nuova pic-cole della serie Response, le DB1.Vi riferirò al più presto.

    CONCLUSIONIDiffusore sano, equilibrato, trasparente e strabilian-temente in grado di trasportare nell’evento sonorooriginale.A patto di avere dietro di sé amplificazioni nerbo-rute, sorgenti pulite e veloci, cablaggi neutri.Il che, come visto con l’integrato BC Acoustique, nonsignifica necessariamente avere catene da decine dimigliaia di euro alle spalle.Così, nelle configurazioni utilizzate nella prova, siottiene un bookshelf capace di rendere emozionale,realistica e assolutamente credibile qualsiasi ses-sione d’ascolto.Per chi ascolta musica dalla mattina alla sera tantopiacere d’ascolto e zero fatica, non a caso questo èun diffusore che continuerà la tradizione di famigliadi monitor da studio iniziata con il suo predecessoreStudio 100.Viva la Musica.

    Il crossover interno, niente di incredibilmente innovativo, solo tanto manico da parte del progettista.