gregorio xvi: una ricerca storiografica
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GREGORIO XVI: UNA RICERCA STORIOGRAFICAAuthor(s): Roberto RegoliSource: Archivum Historiae Pontificiae, Vol. 44 (2006), pp. 141-171Published by: GBPress- Gregorian Biblical PressStable URL: http://www.jstor.org/stable/23564926 .
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Roberto Regoli
GREGORIO XVI: UNA RICERCA STORIOGRAFICA*
In questo lavoro si vogliono affrontare le diverse immagini di Gregorio XVI che sono presenti nel campo storiografico per cercare di raggiungere un'immagine il più vicino possibile alla realtà: si vuole quindi passare dalle
immagini alla realtà. Di fatto si tratta di una ricerca storiografica ad ampio respiro. Il bilancio storiografico è «un'operazione complessa che si può para gonare nello stesso tempo alla ricognizione aerea di un territorio, a una cam
pagna di scavi e alla climatologia», si tratta propriamente di una «storia del la storia», di una «storia dello storico»1. Non si tratta solamente di tentare una sintesi, quanto di «gerarchizzare i tempi della storia»2, cioè di entrare in
quella tensione tra passato e presente, passato e futuro, che si esprime nelle domande del presente sul passato, nelle speranze del presente sul futuro che a sua volta interroga il passato. Per tali motivi non si presenterà una ricerca meramente cronologica (che sarebbe un ritratto meccanico3), ma tematica e
cronologica allo stesso tempo. I temi di interesse sulla persona ed il pontifi cato di Gregorio XVI esprimono le tensioni temporali all'interno della ricer ca storica. Alcuni di essi sono costanti nel tempo, altri limitati: è questa una situazione esemplare della storicità del fare storia e dell'essere dello storico: le nostre domande, le nostre ricerche sono condizionate dal presente e dalla tensione verso il futuro. La presente ricerca sarà tematica e diacronica.
Giudizi contrapposti
I giudizi su Gregorio XVI ed il suo pontificato riguardano molti aspet ti e, nella diversità d'espressione, arrivano a conclusioni non sempre colli
manti, anzi. A livello esemplificativo se ne riportano alcuni.
* Il presente contributo elabora ed amplia la conferenza da me tenuta al convegno Grego rio XVI promotore delle arti e della cultura. 22-23 marzo 2006, organizzato dal Centro Interdi
partimentale di Studi sull'Antichità, Università degli studi di Siena, tenutosi a Roma presso il
Pontificio Ateneo "Antonianum". 1
Philippe Levillain, Leone XIII nella storiografìa del XX secolo, in Leone XIII e gli studi
storici. Atti del Convegno Internazionale Commemorativo. Città del Vaticano, 30-31 ottobre 2003,
(=Atti e Documenti, 21), a cura di Cosimo Semeraro, Città del Vaticano, LEV, 2004, p. 9. 2 P. Levillain, Leone XIII nella storiografia del XX secolo..., p, 9. 3 Cfr P. Levillain, Leone XIII nella storiografia delXXsecolo..., p. 9.
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142 ROBERTO REGOLI
Giudizi sul pontefice
Crìtica Apprezzamento
Uomo rigido, antiliberale4 Missionario innovatore5
Teologo antigiansenista, privo di Uomo decisionista ed aperto7 dimensioni storiche6
Incolto nelle lingue8 «uomo intelligente», «colto»9, «umanista»10
Politicamente impreparato, Sa prendere decisioni coraggiose12, conservatore, antiliberale, Lui stesso è «coraggioso»13 chiuso alle istanze del momento11
«Pagina bianca»14 «Papa delle missioni»15, «el Papa de Hispanoamérica»16
«campione dell'oscurantismo e «più volte mostra un'inattesa apertura e
dell'oppressione antiliberale»17 una precisa comprensione dei tempi»18
4 Cfr Philippe Boutry, Gregorio XVI, in Dizionario Storico del Papato, Milano, Bompia ni, 1996, pp. 725-729.
5 Cfr P. Boutry, Gregorio XVI..., pp. 725-729. 6 Cfr Giacomo Martina, Gregorio XVI, in Enciclopedia dei Papi, vol. Ili, Roma, Istituto
della Enciclopedia Italiana, 2000, 546.550. Dello stesso autore: G. Martina, Gregorio XVI, in Dizionario Biografico degli Italiani, 59, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2002, pp. 229-242. Si segue il primo articolo, in quanto il secondo è sostanzialmente uguale al pri mo, addirittura nella bibliografia rimanda unicamente al precedente contributo.
7 Cfr G. Martina, Gregorio XVI..., p. 547. 8 Cfr G. Martina, Gregorio XVI..., p. 550. 9
Roger Aubert, Johannes Beckmann, Patrick J. Corish e Rudolf Lill, a cura di, Liberalismo e integralismo. Tra stati nazionali e diffusione missionaria 1830, in Storia della Chiesa, a cura di Hubert Jedin, vol. VIII/2, Milano, Jaca Book, 21993, p. 5.
10 Cfr Jacques Gadille e Jean-François Zorn, Il progetto missionario, in Jean-Marie Mayeur, Charles e Luce Pietri, André Vauchez, Marc Venard, sotto la direzione di, Storia del Cristianesimo, vol. XI, Liberalismo, industrializzazione, espansione europea (1830-1914), a cura di Jacques Gadille e Jean-Marie Mayeur, Roma, Boria-Città Nuova, 2003, p. 158.
11 Cfr G. Martina, Gregorio XVI..., pp. 546-560, in particolare p. 552. 12 Cfr G. Martina, Gregorio XVI..., p. 550. 13 Jean Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846), in A. Fliche e V. Martin,
diretto da, Storia della Chiesa, vol. XX/2, Roma-Torino, SAIE, 21984, p. 787. 14 J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., p. 888. 15
Giorgio Hofmann, Papa Gregorio XVI e la Grecia, in Gregorio XVI. Miscellanea Com memorativa, (=Miscellanea Historiae Pontificiae, 14), voi. 2, Roma, Pontificia Università Gregoriana, 1948, p. 156.
16 Alvaro López V., Gregorio XVI y la reorganización de la Iglesia hispanoamericana. El paso del régimen de patronato a la misión corno responsabilidad directa de la Santa Sede, Roma, Editrice Pontificia Università Gregoriana, 2004, p. 381.
17 Renato Lefevre, S. Sede e Russia e i colloqui dello Czar Nicola I nei documenti vatica ni, in Gregorio XVI. Miscellanea Commemorativa..., voi. 2, p. 160. L'autore riporta questo giu dizio riferendosi all'immagine che emerge da un'altra opera: Ferdinando Petruccelli del la Gattina, Storia arcana del pontificato di Leone XII, Gregorio XVI e Pio IX, Milano, Francesco Colombo, 1861.
18 G. Martina, Gregorio XVI..., p. 559.
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GREGORIO XVI: UNA RICERCA STORIOGRAFICA 143
Critica Apprezzamento
«inesperto ed ingenuo in politica»19 «uomo di gabinetto»20
«poco ferrato in verità nelle cose «più pastore che sovrano»22
politiche»21
«teologo rigido», «intransigente», «buona cultura teologica e «autoritario»23 canonistica»24, «dotto e pio»25
«rigido dottrinario»26 «vita semplice e schiva»27
Giudizi sul pontificato
Critica Apprezzamento
Pontificato immobile, conservatore, Pontificato di successo per i paesi intransigente, di transizione28 fuori d'Europa29
Governo pontificio arretrato, am- Pontificato «fecondo di iniziative»31 ministrativamente fallimentare30
Pontificato temporalmente Pontificato religiosamente e
negativo32 spiritualmente positivo33
Pontificato dipendente dalle Pontificato «campione della
potenze mondane34 libertà della Chiesa»35
19 Karl Bihlmeyer e Hermann Tuechle, Storia della Chiesa, vol. IV, L'epoca moderna, Brescia, Morcelliana, 61978, p. 152.
20 Ernesto Vercesi, Tre pontificati. Leone XII-Pio Vili - Gregorio XVI (=1 papi nel secolo
XIX, II), Torino, SEI, 1936, p. 186. 21 E. Vercesi, Tre pontificati. Leone XII - Pio Vili - Gregorio XVI..., p. 318. 22 E. Vercesi, Tre pontificati. Leone XII - Pio Vili - Gregorio XVI..., p. 186. 23 R. Aubert, J. Beckmann, P.J. Corish e R. Lill, a cura di. Liberalismo e integrali
smo..., pp. 5-6; J. Gadille e J.-F. Zorn, Il progetto missionario..., p. 158; ma anche G. Mar
tina, Storia della Chiesa..., p. 62. 24 K. Bihlmeyer e H. Tuechle, Storia della Chiesa..., pp. 151-152. 25 Alberto Maria Ghisalberti, Gregorio XVI e il risorgimento italiano, in Gregorio XVI.
Miscellanea Commemorativa..., voi. 2, p. 124. 26 J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., p. 790. 27 K. Bihlmeyer e H. Tuechle, Storia della Chiesa..., p. 153. 28 Cfr R Boutry, Gregorio XVI..., pp. 725.727.729. La stessa epoca è giudicata di transizione:
E. Vercesi, Tre pontificati. Leone XII - Pio Vili - Gregorio XVI..., p. 329. 29 Cfr P. Boutry, Gregorio XVI..., pp. 725-729. 30 Cfr G. Martina, Gregorio XVI..., p. 548. 31 K. Bihlmeyer e H. Tuechle, Storia della Chiesa..., p. 154. 32 Cfr G. Martina, Gregorio XVI..., pp. 546-560. 33 Cfr G. Martina, Gregorio XVI..., pp. 546-560. 34 Cfr P. Boutry, Gregorio XVI..., pp. 725-729. 35 G. Martina, GregorioXVI..., p. 559.
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144 ROBERTO REGOLI
Critica Apprezzamento
«i ritardi e le chiusure nell'am ministrazione pontificia»36 «sfiducia nel laicato [...] angusta visione di una Chiesa immutabile»37
Come si può constatare alcuni giudizi riguardano fatti evidenti (incol to nelle lingue), altri l'interpretazione di fatti, eventi e dati ('chiuso', 'inno
vatore', 'arretrato').
Il pontificato di Gregorio XVI potrebbe essere usato come un caso
tipico, da scuola, per parlare del mestiere dello storico, che è essenzial mente quello di interpretare: una vita, un pontificato, una miriade di
interpretazioni.
Alcuni giudizi concordano, altri sono opposti. Il più delle volte Grego rio XVI è presentato in modo complementare e apparentemente opposto anche dal medesimo autore (ad esempio, lo storico Martina attribuisce, secondo diversi aspetti, a Gregorio XVI due aggettivi tra loro opposti, 'aperto' e 'chiuso'). In generale, gli autori mettono in giustapposizone, e non tanto in contrasto, degli elementi caratteristici del papa (ad esempio, in modo ingenuo, l'origine monastica del pontefice e la discussione delle
questioni mondane). Così l'immagine finale del papa non è più chiara, tanto che emerge una domanda: chi è veramente Gregorio XVI? Inoltre: come valutare correttamente il suo pontificato?
Per rispondere si passa all'analisi storiografica38.
"Status" della questione
Il pontificato di Gregorio XVI si è protratto per circa sedici anni
(1831-1846). La storiografia su quel periodo è varia e non poco considere vole. Generalmente, troviamo studi di carattere politico (si è nel tempo delle rivoluzioni e del cedimento dell'opera restauratrice fuoriuscita dal
Congresso di Vienna) vertenti sui nuovi assetti politici in Europa, sulle ri voluzioni, sui rapporti fra gli Stati, fra Stati e vecchie colonie (caso della
36 G. Martina, Gregorio XVI..., p. 559. 37 G. Martina, Gregorio XVI..., p. 559. 38 Un tentativo di voler dare una "vera" immagine del pontefice e del suo pontificato,
volendo dissipare «errori e calunnie» (vol. 1, I): Gregorio XVI. Miscellanea Commemorati va, (=Miscellanea Historiae Pontificiae, 13-14), voi. 1-2, Roma, Pontificia Università Gre goriana, 1948. I medesimi curatori, però, devono confessare che l'opera di studio ed ap profondimento di tutti (o quasi tutti) gli aspetti del pontificato di Gregorio XVI non è riuscita, a causa dell'impossibilità di coinvolgere diversi studiosi («specialmente esteri», vol. 1, p. I).
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GREGORIO XVI: UNA RICERCA STORIOGRAFICA 145
Spagna). A livello di storiografia religiosa, ci sono numerosi interventi re lativi ai rapporti Chiesa-Stato e Chiesa-nazioni all'interno di una visuale
politica liberale; si tratta inoltre di questioni filosofiche e teologiche (Her mes, Montalambert, Lamennais, Rosmini). Come tuttora accade nella sto ria della Chiesa, soprattutto in Italia, ce molto interesse per la storia loca le (ricchezza ο limite?). In rapporto allo Stato Pontificio (argomento che si trova a cavallo tra storia civile e storia religiosa) l'interesse verte sostan zialmente su questioni amministrative, finanziarie e legislative.
La storiografia su papa Gregorio XVI si è limitata a presentare la di mensione politica del Papato durante il Risorgimento italiano39. La sto
riografia contemporanea al pontificato vuole celebrare la nuova mentalità liberale europea, che in Italia, ad esempio, vince contro il Papato. Così il
pontificato appare marginale e il papa di poco interesse rispetto agli altri
pontefici del periodo40. Secondo Lopez inizialmente nella storiografia ci sono due tendenze: una di condanna ed una apologetica. La prima si sof ferma sulla gestione del governo in relazione alle decisioni economiche e
politiche interne allo Stato della Chiesa, giudicando negativamente l'effi cacia del governo temporale e l'attitudine papale di fronte ai movimenti rivoluzionari: tendenza liberale già contemporanea al medesimo pontifi cato. La seconda, quella apologetica, guarda all'attività gregoriana rivolta verso tutto il mondo e non limitata al governo temporale e presenta il
pontefice come difensore della libertà della Chiesa, il quale ha anche effet tuato alcune riforme amministrative. Secondo Lopez quest'ultima tenden za nasce a partire dal centenario della morte (1946). A ben vedere, invece, è una tendenza precedente, del XIX secolo: basta ricordare l'opera del
Moroni e quella del cardinale Wiseman41. Inoltre, è proprio a partire dalla
metà del XX secolo che viene a diminuire la contrapposizione tra le due diverse storiografie. È proprio in occasione del centenario della morte che esce la Miscellanea su Gregorio XVI42, che, se pur dichiara degli intenti
apologetici (voler dare una "vera" immagine del pontefice e del suo ponti ficato, dissipando «errori e calunnie»), di fatto nella stesura degli articoli
pubblicati li supera (autori come de Leturia e Ghisalberti non possono
39 In questo capoverso si segue: A. López V., Gregorio XVI y la reorganización de la Igle sia hispanoamericana..., pp. 14-16.
40 Su questo punto anche: Giuseppe Dalla Torre, La libertà religiosa tra Gregorio XVI e
il Concilio Vaticano II, in Papa Gregorio XVI e Belluno. Convegno di studio nel 150° della mor
te. Belluno, 18 settembre 1996 (Istituto Bellunese di ricerche sociali e culturali. Serie «Sto
ria», 19), Belluno, 1998, p. 21. 41
L'opera del Moroni nell'insieme dei suoi rimandi interni: Gaetano Moroni, Diziona
rio di erudizione storico-ecclesiastica, voi. I-CIII + I-VI Indice, Venezia, Tipografia Emiliana,
1840-1879. [Nicholas Patrick Stephen] Wiseman, Souvenirs sur les quatre derniers papes et
sur Rome pendant leur pontificat, Bruxelles, Goemaere, 1858, pp. 387-499. Inoltre: Collinet,
La vérité sur Grégoire XVI et son temps, Société générale de Librairie catholique, Paris-Bru
xelles, 1877. Si può anche rammentare il nome di Crétineau-Joly. 42
Gregorio XVI. Miscellanea Commemorativa, (=Miscellanea Historiae Pontificiae, 13-14),
vol. 1-2, Roma, Pontificia Università Gregoriana, 1948.
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passare per apologeti)43. Dunque la commemorazione del centenario non è occasione di nascita dell'apologetica, ma la sua tomba44.
La storiografìa italiana è condizionata dal movimento politico risorgi mentale. Secondo Paolo Dalla Torre, l'immagine di Gregorio XVI giunge a noi malamente mediata da D'Azeglio, Farini e Belli45; manca, secondo l'autore (si è nel 1948), una vera e propria biografìa aggiornata del ponte fice. Ancor oggi stiamo nella stessa situazione46.
Da parte della storiografìa laica si trova un giudizio esemplare in Cro
ce, punto di riferimento del pensiero liberale in Italia, il quale presenta un
Papato gregoriano immobile ed insulta in modo aspro gli ecclesiastici al
governo47. La sua interpretazione liberale è criticata dagli storici cattoli ci48. Prima di lui altri storici italiani avevano dato il loro contributo, insi stendo soprattutto sui fatti risorgimentali ο per lo meno interpretabili in maniera funzionale al Risorgimento. Così la trattazione del Papato di Gre
gorio XVI è ridotta alla politica e alla questione nazionale della penisola italiana49. È questo un chiaro esempio di come l'interesse storico viene li mitato dalle domande del presente. In campo internazionale questa pro blematica italiana è ben conosciuta. Lo storico non sa ben esprimere un
giudizio, a causa di apologie troppo benevole e requisitorie troppo acre mente partigiane: il giudizio degli storici del Risorgimento italiano è con siderato come troppo severo50.
Va riconosciuto il fatto che dalla metà circa del XX secolo sono au mentati i lavori sul cattolicesimo e la Chiesa romana del tempo della Re
43 Sul progresso storiografico dovuto alla Miscellanea: G. Fedalto, Storiografia recen te..., p. 94.
44 Anche se ovviamente questo genere perdura nel tempo, sotto una prospettiva enco miastica: Domenico Federici, Gregorio XVI tra favola e realtà, Rovigo, 1948; Francesco Pos senti, Un Papa calunniato, in Strenna dei Romanisti, 35 (1974), pp. 393-399.
45 Paolo Dalla Torre, L'opera riformatrice ed amministrativa di Gregorio XVI, in Grego rio XVI. Miscellanea Commemorativa..., voi. 2, p. 29.
46 Cfr G. Fedalto, Storiografia recente..., pp. 93-95. 47 «Nello stato della Chiesa, dove ai moti del '31 era succeduto un lurido governo di car
dinali legati che adoperavano assoldate bande di malfattori, tutto era immobile a segno che, dopo circa un quindicennio, i liberali potevano, per mezzo del Farini, adottare a propria ri chiesta, nel Memorando di Rimini del '45, il memorando presentato dalle potenze, nel '34, al cardinale Bernetti, e, quanto a progressi economici, famoso è rimasto il detto del papa, Gre
gorio XVI, che le ferrovie e la trazione a vapore fossero opera di Satana: che era, del resto, un detto non privo, a suo modo, di acume e di logica coerenza»: Benedetto Croce, Storia
d'Europa nel secolo decimonono, Bari, Laterza, 21932, pp. 125-126. 48 E. Vercesi, Tre pontificati. Leone XII - Pio Vili - Gregorio XVI..., p. 13. 49 Ad esempio: Michele Rosi, L'Italia odierna, vol.II/t.I, Roma-Torino-Napoli, Unione Ti
pografico-Editrice Torinese, 1923; Cesare Spellanzon, Storia del Risorgimento e dell'unità d'Italia, vol. II, Milano, Rizzoli, 1934. Interessante nei due testi è l'uso delle parole; dove il primo chiama i 'liberali' con i termini di 'novatori' e 'cospiratori', il secondo utilizza i termini 'milizie nazionali', 'nazionali'. Le parole indicano prospettive diverse. Pregiudizi sul pontefi ce anche in: Italo Raulich, Storia del Risorgimento Politico d'Italia, vol. II, 1830-1844, Bolo gna, Zanichelli, 1922.
50 Cfr J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., pp. 807-808.
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GREGORIO XVI: UNA RICERCA STORIOGRAFICA 147
staurazione (1814-1846)51. Si è passati in Italia da una storiografìa risor
gimentalista, antiromana e anticlericale (in cui la Chiesa e il Papato erano
percepiti essenzialmente in una forma negativa)52 ad una meno partigia na. Allo stesso tempo, c'è stato un nuovo orientamento di valutazione del la storiografìa religiosa, che ha abbandonato la via apologetica, difensiva ο vendicatrice53.
A questo punto comincia a realizzarsi il passaggio dall'immagine (anzi dalle due immagini contrapposte) alla realtà.
A livello più generale, sono aumentati i lavori che hanno preso in esa me il ruolo internazionale e l'attività diplomatica della Santa Sede nel pe riodo della Restaurazione. I lavori pubblicati si sono occupati di: inventari
degli archivi delle nunziature, pubblicazioni della corrispondenza dei
nunzi, studi delle relazioni Santa Sede-Stati54. Stranamente la figura di papa Cappellari non ha suscitato molti studi
dopo la metà del XX secolo55, se non alla fine del medesimo periodo, in occasione dell'anniversario della morte del pontefice.
Nello specifico, l'approccio storiografico al pontificato di Gregorio XVI è stato già compiuto nel 1996 da Giorgio Fedalto, nel convegno dedi cato al papa nel 150° anniversario della morte nella sua terra d'origine, il bellunese56. L'intervento aveva per titolo: Storiografia recente sulla figura e
l'opera di Gregorio XVI. Fedalto, senza esprimere le motivazioni della sua
scelta, limita di fatto il suo intervento alla storiografìa manualistica e le
altre specie di contributi sono sempre per lo più mediate dai manuali, ad
eccezione della presentazione della Miscellanea commemorativa del 1948. Oltre ad essere stato un intervento limitato cronologicamente, si è ristret to per lo più ad un solo genere storiografico. Nel presente lavoro si voglio no superare i due precedenti limiti.
Nell'ultimo periodo del XX secolo sono apparsi diversi contributi su
Gregorio XVI in alcuni Dizionari ed Enciclopedie interessati all'argomen to, che aiutano a meglio fissare la problematica (risultato delle ricerche
precedenti) e a dare nuovi stimoli (per la ricerca futura)57.
51 Cfr P. Boutry, Restauration de l'Église romaine et renouveau du catholicisme italien
durant le premier XIXe siècle, à travers la récente historiographie italienne, in Mélanges de
l'École française de Rome. Italie et Méditenanée (=Mefrim), 98 (1986), p. 805. 52 Cfr P. Boutry, Restauration de l'Église romaine..., p. 807. 53 Cfr P. Boutry, Restauration de l'Église romaine..., p. 808. 54 Cfr P. Boutry, Restauration de l'Église romaine..., p. 826. 55 Cfr P. Boutry, Restauration de l'Église romaine..., p. 830. 56 G. Fedalto, Storiografia recente..., pp. 79-97. Sull'opera di Fedalto è recentemente uscito
un elenco riguardante la sua produzione scientifica: Bibliografia del Professor Giorgio Fedalto, in
Marcianum, 1 (2005), pp. 165-182. Sempre in occasione del 150° della morte del papa, è stato pub blicato un articolo (di tono apologetico): Stefano Gizzi, Una ricorrenza dimenticata: il centocin
quantesimo anniversario della morte di Gregorio XVI (1846-1996), in Pio IX, 26 (1997), pp. 241-263. 57
Roger Aubert, Grégoire XVI, in Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, vol. 21, cc. 1445-1452; D. Bryan, Gregory XVI, Pope (1831-1846), in The Modem Catholic
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148 ROBERTO REGOLI
All'inizio del XXI secolo sono state compiute delle ricerche su alcuni
aspetti del pontificato, le quali devono ancora passare in un circuito più ampio di studiosi58: la loro ricezione ed il loro influsso si percepiranno nei prossimi anni.
Nella storiografia propriamente civile il pontificato di Gregorio XVI è toccato di sfuggita59. Risulta marginale e viene interpretato pressocché uni camente in relazione all'enciclica Mirari vos (1832) riguardo al tema della li
bertà, dei regimi politici e delle relazioni di questi ultimi con la Chiesa. Ri
guardo alla successione cronologica è schiacciato tra i pontificati di Pio VII
(con la sua restaurazione innovativa) e Pio IX (con la problematica risorgi mentale, la questione romana e le definizioni dogmatiche del Concilio Vati cano I). Normalmente risulta un pontificato di passaggio (di transizione), poco interessante e quasi scontato nelle direzioni che percorre.
Manca ancora un momento di sintesi di tutto il lavoro storiografico fin
qui compiuto. Il presente lavoro vuole dare un contributo in questo senso.
Delimitazione dello studio
Nello specifico, per il pontificato di Gregorio XVI, basandosi sulla bi
bliografia dell'Archivum Historìae Pontificiae, la storiografia si è occupata principalmente del liberalismo del periodo60, delle rivoluzioni nello Stato
Enciclopédia, sotto la direzione di M. Glazier e M.K. Hellwig, Dublin, Gill and Macmillan, 1994, p. 359; J. Dyl, Grzegorz XVI., in Encyklopedia Katolicka, voi. 6, pp. 343-344; Georg Schwaiger, Gregor XVI., in Lexikon fiir Theologie und Kirche, voi. 4, cc. 1023-1024; J. Sou thorn, Gregory XVI, Pope, in The Dictionary of Art, voi. 13, pp. 628-629; Gregor XVI, in Bio
graphisch-Bibliographisches Kirchenlexikon, voi. 2, cc. 327-330. Come anche i già citati due articoli di Martina e quello di Boutry. Inoltre: Paolo Ballerini, Gregorio XVI, in Scritti di Paolo Ballerini tratti da «L'Amico Cattolico», a cura di F. Cajani, Besana Brianza, GR ed., 1994, pp. 296-303. In questo contesto di presentazione di dizionari ed enciclopedie, non si può non citare un articolo più "datato"; É[mile] Amann, Grégoire XVI, in Dictionnaire de théologie catholique, iniziato sotto la direzione di A. Vacant e E. Mangenot, continuato da E. Amann, vol. VI/2, Paris, Letouzey, 1925, cc. 1822-1836.
58 A. López V., Gregorio XVI y la reorganización de la Iglesia hispanoamericana...; Chri stopher Korten, Gregory XVI: a pope lost within history, dottorato all'Università di Oxford, in via di pubblicazione. Quest'ultimo lavoro potrà gettare luce sugli anni precedenti l'elezio ne pontificia. Ha lavorato anche sul pontificato di Gregorio XVI lo storico francese Philippe Boutry nella sua tesi di dottorato, che deve ancora essere pubblicata. Una parte di essa (che presenta la prosopografia di Alberto Bartolomeo Mauro Cappellari) ha visto la luce: Philippe Boutry, Souverain et pontife. Recherches prosopographiques sur la Curie Romaine à l'âge de la Restauration (1814-1846), (=Collection de l'Ecole française de Rome, 300), Roma, Ecole Française de Rome, 2002; per il Cappellari le pp. 333-335.
Cfr Daniele Menozzi, Tra riforma e restaurazione. Dalla crisi della società cristiana al mito della cristianità medievale (1758-1848), in Storia d'Italia, Annali 9, La Chiesa e il potere politico dal Medioevo all'età contemporanea, a cura di Giorgio Chittolini e Giovanni Micco li, Torino, Giulio Einaudi editore, 1986, pp. 767-806; Norman Sykes, La vita religiosa e i rapporti fra stato e chiesa, in Storia del Mondo Moderno, volume X, Il culmine della potenza europea (1830-1870), a cura di John Patrick Tuer Bury, Milano, Garzanti, 1970, pp. 94-127.
60 Basta qui ricordare tutta la problematica relativa all'enciclica Mirati vos, a Lamen nais e Montalembert.
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GREGORIO XVI: UNA RICERCA STORIOGRAFICA 149
Pontifìcio61, delle relazioni diplomatiche62, in modo assai considerevole del caso Lamennais63 e secondariamente dell'azione di Propaganda Fide64.
Si vuole affrontare l'insieme della mole della letteratura scientifica per far emergere l'immagine storiografica di Gregorio XVI e del suo pontifica to. Ques'ultimo è stato ovviamente studiato all'interno della problematica della Restaurazione, dei regni pre-unitari in Italia e della politica interna zionale. In questa analisi si vuole prendere in considerazione solo ciò che
specificatamente e dichiaratamente riguarda il pontefice ed il pontificato. Inoltre, non si vogliono esaminare i singoli studi, entrando in un'esamina
precisa, ma si vuole andare subito alle immagini che in essi vengono date. Il momento analitico sarà seguito da quello sintetico e valutativo.
Non si vogliono e non si possono esaminare tutti gli studi esistenti per non cadere nella disperazione dell'impossibilità della ricerca. Infatti, le «tec
niche moderne fanno disperare lo storico»65: le opere riguardanti Gregorio XVI censite nella rete dell'Unione Romana delle Biblioteche Scientifiche
oltrepassano le 100 occorrenze66. Considerando altre reti di biblioteche il
61 A livello esemplificativo, a partire dalla seconda parte del XX secolo: Emilia Morelli, La rivoluzione del 1831 nello Stato Pontifìcio e la più recente storiografia, in Chiesa e Stato nel
l'Ottocento. Miscellanea in onore di Pietro Pini, a cura di R. Aubert, A.M. Ghisalberti, E. Passerin d'Entrèves, vol. II (=Italia Sacra, 4), Padova, Editrice Antenore, 1962, pp. 549
562; M. Natalulucci, L'insurrezione delle Marche nel 1831(dalle Relazioni dei Delegati
pontifici), in Studia Picena, 29 (1961), pp. 77-90; G. Barbieri, I moti di Romagna del 1843:
moti di Imola e di Savigno, Diss. Milano, Univ. Cattolica, 1963; A. Laudenzi, Il moto liberale
del febbraio 1831 a Spoleto, in Spoletium, 15 (1971), pp. 51-56; G. Venturi, i moti del 1831
attraverso la stampa dell'epoca, Diss. Bologna, 1968; P. Zama, La rivolta in Romagna fra il 1831 e
il 1845, Faenza, Lega, 1978; P. Zama, La marcia su Roma del 1831, Faenza, Lega, 21976. 62 A livello puramente esemplificativo: G. Procacci, a cura di, Le relazioni diplomatiche
fra lo Stato Pontificio e la Francia (=Fonti per la Storia d'Italia per l'Età Moderna, 58.64), Roma, Ist. Stor. Ital. per l'Età Mod., 1962-1963; J. Gorricho Moreno, El pretendiente Carlos
V y el papa Gregorio XVI, in Anthologica Annua, 10 (1962), pp. 731-741; C. Oviedo Cavada, El concordato de San Juan de Cuyo (Argentina), 1833-1834, in Estudios, 18 (1962), pp. 243
255; W. Bozzolato, Un momento della politica estera dei conservatori polacchi verso il Vatica
no e verso l'Oriente slavo: Michele Czajkowski e le sue missioni in Italia (1840-41), in Rassegna Storica del Risorgimento, 51 (1964), pp. 319-344.455-480; Le relazioni diplomatiche fra lo Sta
to Pontificio e la Francia (=Fonti per la Storia d'Italia, 102), a cura di G. Procacci, serie II,
Roma, Ist. Stor. Ital. per l'Età Moderna, 1962-1963; M.C. Tosti, Rapporti fra lo Stato della
Chiesa ed il Regno di Napoli sotto Ferdinando II e Gregorio XVI, Diss. Roma, 1968; E. Bra
zao, Relacóes diplomàticas de Portugal com a Santa Sé: ο reconhecimento do rei D. Miguel
(1831), Lisboa, Acad. Intern. de Cult. Port., 1971; V. Carcel OrtI, Gregorio XVI y Espana, in
Archivum Historiae Pontifìciae, 12 (1974), pp. 235-285; E. de la Puente Garcìa, Relaciones
diplomàticas entre Espana y la Santa Sede durante el reinado de Isabel II (1843-1851), Madrid,
Enar, 1970; E. Morelli, Le potenze europee e lo Stato Pontifici nel 1831-1832, Orma, 1972. 63 Sul Lamennais ci sono continue pubblicazioni che rendono inutile riportare pure un
parziale elenco esemplificativo. Rimando all'elenco bibliografico presente nella rivista Archi
vum Historiae Pontifìciae. 64 Ad esempio: A. Baran, Progetto del Patriarcato Ucraino di Gregorio XVI, in Analecta
Ordinis S. Basilii Magni, 3 (1961), pp. 454-475; R. Viola, Lo scisma di Goa al tempo di Grego rio XVI (1831-1846), in Clio, 37 (2001), pp. 233-256.
65 P. Levillain, Leone XIII nella storiografia del XXsecolo..., p. 15. 66
http://www-urbs.vatlib.it/urbs/index.asp?Language=ita.
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150 ROBERTO REGOLI
fenomeno non dà più sollievo: nel Servizio Bibliotecario Nazionale (italia
no) si hanno circa 50 occorrenze, nel portale The European Library si supe rano le 50067. Pertanto non si potrà compiere che una «ricognizione aerea».
Un'ultima annotazione: da quando sono usciti i primi lavori storiogra fici su Gregorio XVI ad oggi, è cambiato il contesto della ricerca. Non solo
attualmente si hanno più strumenti di lavoro e le tecniche di ricerca si sono affinate, ma ce stata nel mezzo l'apertura degli archivi della Santa
Sede, voluta dal papa Leone XIII e continuata dai suoi successori. Normal
mente, una tale e nuova disponibilità di fondi archivistici porta a dei cam
biamenti storiografici68: per il pontificato di Gregorio XVI sembra che non
sia avvenuto proprio così, se non lentamente e più per la volontà di singoli studiosi che per una volontà generale della comunità scientifica. Tanto è vero che gli ultimi documenti sistematicamente e autonomamente pubbli cati risalgono all'inizio del Novecento69. Da questo si può anche capire il valore marginale che è stato dato al pontificato, in quanto poco studiato e
per lo più (a livello di divulgazione culturale) limitato all'aspetto negativo (le condanne) e non propositivo (riforme curiali, riforme ecclesiali locali,
missioni). Gli ultimi lavori, in senso cronologico, hanno maggiormente usufruito della mole dei documenti presenti negli archivi della Santa Sede.
Ora si vogliono presentare i lavori dei contemporanei di Gregorio XVI
(in modo sommario), per poi considerare i singoli ambiti della sua perso na e del suo pontificato così come sono stati trattati dalla storiografia (analisi tematico-cronologica).
Giudizio dei contemporanei
I giudizi dei contemporanei, normalmente, condizionano quelli suc cessivi: bisogna pertanto conoscerli. L'influsso è determinato dalla forza
propria dell'opinione pubblica, che non è l'opinione della maggioranza delle persone, ma della parte più attiva della società, capace di condizio nare la rimanente. Per quanto riguarda il periodo in esame, si può perce pire l'indirizzo dell'opinione pubblica osservando le pubblicazioni coeve.
Generalmente, si trovano dei testi di parte. Infatti, esaminando gli attuali
cataloghi delle biblioteche (che non è detto che abbiano conservato tutto il materiale originario e, soprattutto, che a suo tempo abbiano raccolto il materiale più significativo), per quanto riguarda la produzione di parte
67 http://www.theeuropeanlibrary.org/portal/index.htm.
68 Cfr Arnold Esch, Leone XIII, l'apertura dell'Archivio Segreto Vaticano e la storiografia, in Leone XIII e gli studi storici. Atti del Convegno..., pp. 39-41.
69 Acta Gregorii Papae, a cura di A.M. Bernasconi, voi. 1-4, Romae, ex Typographia poly glotta, 1901-1904.
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GREGORIO XVI: UNA RICERCA STORIOGRAFICA 151
pontifìcia, si trovano dei testi usuali: allocuzioni, encicliche, documenti
propri dell'ambiente pontifìcio70. Parallelamente, nel genere più propria mente storiografico, si trovano delle storie della Chiesa, composte secon do i criteri tipici del XIX secolo71. Allo stesso tempo, ci sono delle pubbli cazioni di valore meno significativo, che rimangono al racconto
puramente descrittivo e non critico72. I contemporanei di Gregorio XVI, favorevoli alle rivoluzioni politiche,
cioè i liberali più radicali, tendono a ridicolizzare il papa, mettendo «in caricatura i tratti fortemente marcati di quel viso sgraziato, e diffonderan no a profusione ritratti deformi e grotteschi per ridicolizzare questo pon tefice coraggioso, che teneva loro testa così validamente»73.
Imprescindibili da citare, in questa presentazione, risultano anche i Sonetti romaneschi di Giuseppe Gioacchino Belli. Questi, però, a seguito di studio74, risultano non attendibili per una esatta rappresentazione del
pontificato gregoriano: «come documento non valgono tanto per la figura reale del Papa, quanto per la storia del pontificato temporale in quegli anni, e in particolare del popolo romano e del suo costume»75. Vi è, infat
ti, una deformazione della figura di Gregorio XVI (senza preoccupazione di fondamento storico, con i clichés tipici per l'ecclesiastico, il religioso,
70 Ad un livello semplicemente esemplificativo e non esaustivo: Johann Otto Ellen
dorf, Beurtheilung der ròmischen Staatsschrift und der Allocution [di Gregorio XVI, 10 di
cembre 1837], Rudolstadt, 1838; Wilhelm von Schuetz e Marcin Dunin, Rechtsgutachten in
der Angelegenheit des Erzbischofes von Gnesen und Posen. Nebst einer Zugabe. Allocution....
des Papstes Gregor XVI. in dem Consistorium vom 13. September 1838, Regensburg, 1838; P.A.
Baines, A pastoral adressed to the Catholics of the Western District of England, with the apo stolical letter of Gregory XVI. on the persécution in Spain, [Bath], Prior Park Press, 1842; A
voice from Rome, answered by an American Citizen; or, a review of the Encyclical Letter of Pope Gregory XVI., etc., Philadelphie, 1844; C.E. Smith {ed.), The Encyclical Letter of Pope Gregory XVI. to ali patriarchs, primates, archbishops, and bishops, issued May 8, 1844, London, 1844.
Documenti bilaterali: Charles Louis, duca di Borbone Lucca, Convenzione conchiusa fra Sua
Santità e S.A.R. il duca di Lucca sul reciproco arresto e consegna de' rei, Roma, 1845. Inoltre, non si può non citare il Bullarium Romanum: Bullarii Romani continuatio summorum ponti
ficum Clementis XIII, Clementis XIV, Pii VI, Pii VII, Leonis XII, Pii Vili et Gregorii XVI consti
tutiones, litteras in forma brevis, epistolas ad principes, viros et alios atque allocutiones com
plectens, Andrea Barberi (ed.), Roma, 1835-1857. 71
Sempre a livello esemplificativo: Wilhelm Traugott Krug, Johan Joseph Goerres,
Gregor VII. und Gregor XVI., oder: altes und neues Papstthum. Eine kritische Parallele, mit
Hinsicht auf Gòrres's Athanasius, nebst Vorschlàgen zur Giite, Leipsic, 1838; Francesco Fabi
Montani, Notizie isteriche di Gregorio XVI P.M., Roma, 1846. 72 Ad esempio: Camillo Massimo, Relazione del viaggio di Sua Santità Gregorio Papa
XVI. da Roma a S. Felice, Roma, 1839; Angelo Maria Geva, Il nuovo Pellegrino Apostolico; os
sia, Viaggio a Loreto della Santità di N.S. Gregorio XVI., Roma,>1841; C. Massimo, Relazione
del viaggio fatto da N.S.PP. Gregorio XVI. alle Provincie di Marittima e Campania del Maggio
MDCCCXLIII, Roma, 1843; Relazione della gita di Sua Santità Gregorio XVI. in Tivoli nel dì
2 Ottobre 1845, Roma, 1845. 73 J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., p. 787. 74 Silvio Negro, Gregorio XVI nei «Sonetti romaneschi» di G. Gioacchino Belli, in Grego
rio XVI. Miscellanea Commemorativa..., vol. 1, pp. 329-362. 75 S. Negro, Gregorio XVI nei «Sonetti romaneschi»..., p. 362.
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152 ROBERTO REGOLI
l'uomo del Nord Italia). Il Belli non prende di mira papa Cappellari, ma «il papa impersonale di tutti i tempi», «il concetto del papa-re come ama va figurarselo l'estro ridanciano ed amaro»76 del popolo romano.
Una parola a parte richiede l'opera Dizionario di erudizione storico-eccle sciastica77 di Gaetano Moroni78, amico e fedele collaboratore del papa. A Gregorio XVI sono esplicitamente dedicati due articoli79, più vi sono delle occorrenze in altre voci del dizionario. È un'opera di vasta erudizione, che
esprime anche l'onestà intellettuale dell'autore. Per quanto riguarda le pagi ne dedicate a papa Cappellari, esse rivestono interesse per avere un'ottica interna di visuale. Ottica interna non alla Chiesa, ma più propriamente al
pontificato, alle priorità che esso si era dato; infatti, nei diversi articoli del dizionario queste priorità si vedono fattivamente concretizzate nell'elenco delle opere compiute dal pontefice. A seguito del Moroni, altri autori catto lici (come il Wiseman e il Crétineau-Joly) si impegnano nel presentare una
immagine vitale (positiva) del pontificato. Uno studio a parte richiede l'analisi dei periodici dell'epoca.
76 S. Negro, GregorioXVInei «Sonetti romaneschi»..., p. 337. 77 G. Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica... 78 Di lui viene dato un simpatico ritratto: «[...] Gaetano Moroni, uno strano personaggio
che starebbe a suo agio in una commedia di Beaumarchais ο in un romanzo di Stendhal, colui che il Papa [Gregorio XVI] chiamava paternamente "Gaetanino", e i romani "il barbiere". En trato al servizio di Don Mauro [Cappellari] quand'era abate di s. Romualdo, nel convento di
piazza Venezia, quest'uomo fine, sottile, intraprendente, aveva saputo rendersi così indispensa bile al padrone che questi non l'aveva mai più abbandonato. I visitatori del palazzo apostolico l'incontravano nell'anticamera, vestito di una tonaca di seta violetta, prodigo di baciamani, di sorrisi, di reverenze, intento a condurre il suo gioco con abilità superiore. Non c'era vescovo in cerca di pallio, non c'era prete ambizioso di prelatura che non usasse mille riguardi a Gaetani no. Uomo del resto di costumi degnissimi, sposo onesto, e niente affatto accecato dalla sua for tuna, egli non abusava della situazione per arricchirsi più del conveniente. La sua sola passio ne, oltre al servizio del Papa, era il lavoro di compilazione, e pubblicò, a cominciare dal 1840, un Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica in centoventi volumi, dove, frammezzo ad una
farragine di notizie, si trovano ancora informazioni utili»: in Henri Daniel-Rops, Storia della Chiesa del Cristo, voi. VI/1, La Chiesa delle rivoluzioni. Di fronte ai nucn'i destini, Torino-Roma, Marietti, 21966, pp. 297-298. Ancora sul Moroni: Enrico Croci, Gaetano Moroni e il suo Dizio nario, in Miscellanea..., 135-152; P. Boutry, La Secrétairerie d'Etat avant 1870: l'Etat temporel et ses héritages, in MEFRIM, 116 (2004), p. 18, nota 6; Giuseppe Monsagrati, Il peccato dell'eru dizione. Gaetano Moroni e la cultura romana della Restaurazione, in A.L. Bonella-Α. Pompeo M.I. Venzo, a cura di, Roma fra la Restaurazione e l'elezione di Pio IX: amministrazione, econo mia, società e cultura, Roma, Herder, 1997, pp. 649-663. Altri articoli, più settoriali: N. Vian, La
bibliofilia di Gaetano Moroni, in Almanacco dei Bibliotecari italiani (1973), pp. 69-78; Ν. Vian, Villeggiature di Gaetanino, in Strenna dei Romanisti, 34 (1973), pp. 418-427; G. Dì Gregorio e N. Vian, Gaetano Moroni. Memorie dell'aiutante di camera, in Urbe, 36 (1973), fase. 3, pp. 4-11, fase. 4, pp. 1-8, fase. 5, pp. 6-15, fase. 6, pp. 1-10; 37 (1974), fase. 1, pp. 4-11, fase. 2, pp. 1-9, fase. 5, pp.6-13; 38 (1975), fase. 2, pp. 16-23, fase. 3-4, pp. 48-58; Ν. Vian, Il testamento di Gae tano Moroni, in Strenna dei Romanisti, 44 (1983), pp. 519-536; Ν. Sinopoli, Il barbiere del Papa nella Roma di Giuseppe Gioacchino Belli (Ricerca storica), Roma, s.e., 1983.
79 G. Moroni, Gregorio XVI, in Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, vol XXXII, Venezia, Tipografìa Emiliana, 1845, pp. 312-328; G. Moroni, Gregorio XVI, in Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, Indice, η. Ili, Venezia, Tipografia Emiliana, 1878, pp. 407-467.
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GREGORIO XVI: UNA RICERCA STORIOGRAFICA 153
La persona
La persona di Gregorio XVI è naturalmente presentata nei diversi lavo ri. Di solito la comprensione è vincolata alla sua scelta monastica: tutti ne
parlano, a partire dal XIX secolo80. Allo stesso tempo vengono presentate le virtù della discrezione, della semplicità, della saggezza, della prudenza...81 che in un certo senso rientrano proprio nel "tipo" del monaco (non si dice che siano una falsità e non presenti nel Cappellari, ma che rientrano anche
nell'immagine ideale e positiva di un "qualsiasi" buon monaco). È conside rato un uomo resistente alle pressioni esterne, ma non a quelle interne del la Curia: uomo buono, troppo buono, è esposto alle influenze dei colla boratori82. Generalmente, gli storiografi lo presentano come un papa più interessato alle problematiche dottrinali che a quelle politiche83. In quest'ul timo ambito riceve diverse critiche e perciò alcuni storici tendono a distin
guere il pontefice dall'uomo di governo84, là dove il primo riceve apprezza menti ed il secondo critiche (soprattutto di inadeguatezza). Come sovrano è criticato duramente, come capo religioso, invece, dopo una storiografia più critica, è ora in atto una rivalutazione85. Un vuoto ancora presente nella ricerca storica riguarda gli anni giovanili del Cappellari86.
80 Charles Sylvain, Grégoire XVI et son pontificat, Lille-Paris, Société de Saint-Augustin -
Desclée - De Brouwer et C.ie, 1889. L'autore è un sacerdote. Il testo è da considerare interessan
te perché rientra ancora nella bibliografia citata ed usata nel XX secolo nel mondo francofono, ad esempio in J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)...·, P. Boutry, Gregorio XVI..., p. 730. Ma anche nel mondo tedesco: Joseph Schmidlin, Histoire des Papes de l'époque contemporaine, tomo I, La Papauté et lea Papes de la Restauration (1800-1846), seconda parte, Léon XII, Pie VIII et Grégoire XVI (1823-1846), Lyon-Paris, Librairie Emmanuel Vitte, 1940, tra
dotto dall'originale tedesco del 1933. Quest'ultima opera segue il Sylvain sul giudizio di valore
del pontificato e, in ogni caso, influenzerà moltissimo le successive produzioni. Per una descri zione "monastica" del papa, anche: E. Vercesi, Tre pontificati. Leone XII - Pio Vili - Gregorio XVI..., in particolare p. 186; R. Aubert, J. Beckmann, P.J. Corish e R. Lill, a cura di, Libera lismo e integralismo..., p. 5; Jacques Gadille, Libertà pubbliche. Questione sociale, in J.-M. Ma
yeur, C. e L. Pietri, A. Vauchez, M. Venard, sotto la direzione di, Storia del Cristianesimo, vol. XI, Liberalismo, industrializzazione, espansione europea (1830-1914)..., p. 27.
81 Cfr August Franzen e Remigius Bàumer, Storia dei papi: la missione di Pietro nella
sua essenza e nella sua realizzazione storica attraverso la Chiesa, bibliografia a cura di Luigi Mezzadri, Brescia, Queriniana, 1987, p. 294; J. Schmidlin, Histoire des Papes..., tomo I, se
conda parte, p. 406. 82 Cfr J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., pp. 807-808; R. Aubert,
Grégoire XVI..., c. 1448. 83 Ad esempio: E. Vercesi, Tre pontificati. Leone XII - Pio Vili - Gregorio XVI..., p. 181 ;
J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., p. 789. 84 A. M. Ghisalberti, Gregorio XVI e il risorgimento italiano ..., pp. 123-134; propria
mente p. 130. 85 Cfr G. Martina, GregorioXVI..., p. 548. 86 Qualche tinta di tratteggio più significativa in: R. Aubert, J. Beckmann, P. J. Corish
e R. Lill, a cura di, Liberalismo e integralismo..., p. 5. Degli accenni vengono dati anche da
Lopez, ma non c'è uno studio approfondito: A. López V., Gregorio XVI y la reorganización de
la Iglesia hispanoamericana..., pp. 21-26.31-38. Si segnala anche: D. Federici, La formazione di B. A. Coppellati Gregorio XVI: 1765-1846, Subiaco, Premiata Tipografia dei Monasteri,
1934, estratto da II Sacro speco di S. Benedetto, 40 (1934).
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154 ROBERTO REGOLI
È considerato un uomo intelligente, soprattutto erudito, ma questa vi sione è ridotta nel considerare la sua formazione come libresca e la sua
personalità autoritaria ed intransigente, incapace di capire i cambiamenti del suo tempo87. I più benevoli parlano della sua «vasta cultura teologi ca»88 e del suo essere uno «speculativo, preoccupato delle grandi questioni filosofiche e teologiche»89, ma in un senso riduzionista (non è altro che...).
La presentazione della sua personalità e dei suoi studi preparano, se non addirittura condizionano, il prosieguo della narrazione storica e dei
giudizi dei singoli studi. Un uomo intransigente non può che comportarsi in una determinata maniera. Un uomo dalla formazione libresca non può essere in grado di capire le nuove esigenze dei tempi. Quest'ultima inca
pacità è comunque presente anche in coloro che riconosco nel Cappellari «una buona cultura teologica e canonista»90. In ogni caso alla presenta zione dei pregi della persona viene fatta seguire quella dei limiti, che poi condizioneranno, secondo l'impostazione dei diversi autori, la politica ge nerale ed ecclesiastica del pontefice. Gli studi più recenti, però, riconosco no la qualità della sua formazione spirituale ed intellettuale91.
Un'ultima parola sull'iniziale distinzione tra papa e suo entourage. Essa viene fatta risalire a giudizi dei suoi contemporanei, come Lamen nais92 ο il Lùtzow (rappresentante austriaco a Roma)93. Bisogna stare as sai attenti a questa contrapposizione papa-collaboratori, tra un papa buo no e un entourage cattivo (che lo condiziona nelle sue scelte). Pochi anni fa Andrea Riccardi, nell'introduzione ad un seminario àeìYÉcole française de Rome sui segretari di Stato della Santa Sede, affermava:
La Curia resta in un cono d'ombra per l'indagine storiografica e la sua immagine è spesso affidata a miti, ricostruzioni sommarie, giochi di contrapposizione tra la
figura del papa in genere aureolata e la realtà di un'amministrazione. Talvolta
questa contrapposizione viene letta in maniera manichea, mentre, per lo più, il
rapporto tra il papa e la Curia è realtà di subordinazione, collaborazione, divisio ne di responsabilità. [...] Lo studio della Segreteria di Stato rappresenta, oltre al l'interesse dell'istituzione, un elemento necessario se si vuol far storia della Curia romana al di fuori delle dicotomie tra un papa, sempre piuttosto «angelico» per i
fedeli, e un'amministrazione curiale su cui si gettano le ombre.94
87 R. Aubert, J. Beckmann, PJ. Corish e R. Lill, a cura di, Liberalismo e integralismo..., pp. 5-6; Κ. Bihlmeyer e H. Tuechle, Storia della Chiesa..., pp. 152-153; G. Martina, Storia del la Chiesa da Lutero ai nostri giorni, voi. ΙΠ, Letà del liberalismo, Brescia, Morcelliana, 1995, p. 62.
88 J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., p. 788. 89 J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., p. 791. 90 K. Bihlmeyer e H. Tuechle, Storia della Chiesa..., pp. 151-152. 91 Cfr P. Boutry, Gregorio XVI..., p. 725. 92 Cfr J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., p. 829. 93 Cfr J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., p. 809. Questa presentazio
ne dicotomica viene fatta risalire ai contemporanei del papa anche in: A. M. Ghisalberti, Gregorio XVI e il risorgimento italiano ..., p. 132.
94 Andrea Riccardi, Les secrétaires d'Etat du Saint-Siège (1814-1979). Sources et métho des. Introduzione, in MEFRIM, 110 (1998), pp. 442-443.
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GREGORIO XVI: UNA RICERCA STORIOGRAFICA 155
I motivi di tale carenza sono individuati da un altro storico in un certo
spirito gallicano, anticlericale e anticuriale, nel disinteresse verso le "scienze ecclesiastiche" e nel disprezzo del ruolo del fattore religioso nella storia95.
Il governo pontificio
Un aspetto sotto cui valutare il pontificato gregoriano è quello dell'am ministrazione temporale del patrimonio della Chiesa.
L'amministrazione
II livello amministrativo del pontificato ha ricevuto molta attenzione
dagli storici. Alcuni riconoscono delle riforme compiute96: ripartizione della Segreteria di Stato, riforme giudiziarie, riforme finanziarie. Altri ri
tengono che le misure prese dal papa siano state esagerate nella loro im
portanza «dagli apologisti della Santa Sede»97. La situazione economica,
comunque, è da tutti giudicata «critica» e la politica economica deficien te98. Viene ugualmente criticata l'estrema lentezza nell'introduzione di
miglioramenti amministrativi (come erano stati suggeriti dalle potenze estere)99. Le condizioni dello Stato sono giudicate «pessime»100; manca l'industrializzazione e l'artigianato è primitivo101.
Per quanto concerne lo studio dell'amministrazione pontificia, un lavoro divenuto punto di riferimento è quello di Paolo Dalla Torre102. L'autore, all'i nizio dello scritto, reagisce alla storiografia laica e cattolica che mostra in ge nere un falso volto di Gregorio XVI, ignorando l'aspetto innovatore del pon tificato (in tutti i campi). In ogni caso, se il pontificato Cappellai! «non fu certo e sempre senza mende, neppure fu così latamente negativo, come le
95 Cfr François Jankowiak, La Curie romaine et le gouvernement de l'Eglise (1850-1914) dans
l'historiographie française depuis 1950, in Rassegna Storica del Risorgimento, 90 (2003), p. 198. 96 Riforme che vengono considerate limitate ma sostanziali: J. Leflon, Restaurazione e
crisi liberale (1815-1846)..., pp. 798-807. Altri più che di riforme parlano di iniziative di rifor
me, che, però, poi cadono nell'immobilismo: P. Boutry, Gregorio XVI..., p. 727. 97 R. Aubert, Gli inizi del Risorgimento in Italia, in R. Aubert, J. Beckmann, P. J. Co
rish e R. Lill, a cura di, Liberalismo e integralismo..., p. 67. 98 Cfr A. M. Ghisalberti, Gregorio XVI e il risorgimento italiano..., pp. 127.131; J. Le
flon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., p. 806; R. Aubert, Gli inizi del Risorgimen to in Italia..., 67; K. Bihlmeyer e H. Tuechle, Storia della Chiesa..., pp. 151-153.
99 Cfr G. Martina, Storia della Chiesa..., p. 229. Su questo tema: Franca Melano, Gli
editti gregoriani di riforma amministrativa (5 luglio 1831) alla luce di nuovi documenti, in Ar
chivum Historiae Pontifìciae, 22 (1984), pp. 227-297. Sul tema delle riforme: Narciso Nada, Mettemich e le riforme nello Stato Pontificio. La missione Sebregondi a Roma (1832-1836), To
rino, 1957. Dello stesso autore: N. Nada, L'Austria e la questione romana dalla Rivoluzione di
Luglio alla fine della Conferenza diplomatica romana (agosto 1830-luglio 1831), Torino, 1953. 100 G. Martina, Storia della Chiesa..., 229. Anche: G. Martina, GregorioXVI..., p. 548. 101 Cfr G. Martina, Gregorio XVI..., p. 549. 102 P. Dalla Torre, L'opera riformatrice ed amministrativa di Gregorio XVI..., pp. 29-121.
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156 ROBERTO REGOLI
fossilizzate iterazioni d'una storiografia ο mal prevenuta, ο male informata, hanno sino ad oggi sostenuto e lasciato credere»103. Il suo intervento è volu
tamente e dichiaratamente revisionista («revisione critica»104). Alla fine del
suo studio afferma: «Era un problema di aprioristica incompatibilità del si
stema e non di avvedute ed illuminate riforme, che pesava e s'imponeva»105. Uno studio fondamentale, continuamente citato ed usato dalla storio
grafia successiva, è quello di Domenico Demarco106. È un contributo, usci
to esattamente un anno dopo quello di Dalla Torre, riguardante la storia economica e sociale dello Stato Pontificio, che contiene un esame analitico dei vari aggregati sociali e regionali che compongono lo Stato nel periodo del pontificato di Gregorio, ma a partire dal periodo di Pio VII. Vengono analizzati l'evoluzione dei diversi aggregati, i loro bisogni (vecchi e nuovi), i contrasti di fronte alla politica governativa. Le ricerche di Demarco se
gnano «al loro apparire una svolta singolare e felice nelle ricerche di Storia economica e sociale del Risorgimento Italiano»107. Tanto è vero che ancora
oggi, per quanto riguarda l'aspetto economico e sociale del pontificato gre goriano, il testo è continuamente preso in considerazione, anzi è il punto di riferimento. È un'esamina economica e sociale minuziosa, in cui il pon tefice ed il suo pontificato ora scompaiono, ora si perdono nei dati.
Per gli aspetti economici, finanziari e sociali, gli studi non sono pochi, ma molto tecnici ed il ruolo e l'intervento di Gregorio XVI si annebbia no108. Fritz presenta la crisi dello Stato non tanto come dovuta ad una pro blematica istituzionale (regime ierocratico in epoca moderna) ο politica, dunque in un certo senso ideologica, quanto alla crisi economica109.
Per lo studio della Segreteria di Stato risulta imprescindibile il lavoro di Pasztor110: è il punto di riferimento di tutta la storiografia a lui successiva.
'03 P. Dalla Τorre, L'opera riformatrice ed amministrativa di Gregorio XVI..., p. 31. 104 P. Dalla Torre, L'opera riformatrice ed amministrativa di Gregorio XVI..., p. 31. 105 P. Dalla Torre, L'opera riformatrice ed amministrativa di Gregorio XVI..., p. 110. 106 Domenico Demarco, Il tramonto dello Stato Pontificio. Il papato di Gregorio XVI, Na
poli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1992. La prima edizione era del 1949 ed era stata pubbli cata da Giulio Einaudi Editore.
107 D. Demarco, Il tramonto dello Stato Pontificio..., p. VII. 108 Ad esempio: Sergio Pinchera, a cura di, Le spese effettive e il bilancio dello Stato
pontificio dal 1827 al 1867, Roma, 1961; Mariano Gabriele, a cura di, L'industria delle co struzioni navali nei territori dello Stato pontificio dal 1815 al 1880, Roma, 1961; M. Gabrie le, a cura di, L'industria armatoriale nei territori dello Stato pontificio dal 1815 al 1880, Roma, 1961; M. Gabriele, a cura di, I porti dello Stato pontificio dal 1815 al 1880, Roma, 1963; Pietro Negri, a cura di, Le ferrovie nello Stato pontificio, 1844-1870, Roma, 1967.
109 Giuliano Friz, Burocrati e soldati dello Stato pontificio (1800-1870), (=Archivio Eco nomico dell'Unificazione Italiana, serie II, vol. XX) Roma, Edindustria Editoriale, 1974, pp. 1-7.107-113; G. Friz, Consumi, tenore di vita e prezzi a Roma dal 1770 al 1900, (=Archivio Economico dell'Unificazione Italiana, serie II, vol. XXII), Roma, Edindustria - Centro per le comunicazioni d'impresa, 1980, pp. 173-205.
110 Lajos Pâsztor, La riforma della Segreteria di Stato di Gregorio XVI. Contributo alla
storia delle riforme nello Stato pontificio, in Miscellanea Mercati. La Bibliofilia, 60 (1958),
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GREGORIO XVI: UNA RICERCA STORIOGRAFICA 157
La cultura e le arti
L'ambito della cultura e delle arti è al limite tra la gestione del potere temporale e quello spirituale dei papi. Ancora oggi la Santa Sede svolge un ruolo di promozione e committenza della produzione culturale. Essen do un tema di confine lo si esamina nel contesto del governo pontificio, perché allora (XIX secolo) venne a realizzarsi in quell'ottica.
L'interesse storiografico intorno a questo settore non è continuo, ma nel tempo prende sempre più spazio. Ne è testimone il recente convegno Gregorio XVI promotore delle arti e della cultura che fa di questa dimensio ne una caratteristica primaria del pontefice111. Già nella metà del XX se colo con la Miscellanea si era dato risalto all'aspetto culturale ed artistico del pontificato, soprattutto in chiave archeologica e conservativa112: si
guardano soprattutto le sue realizzazioni. L'immagine che ne viene fuori è di un papa di cultura (più erudito che intellettuale), attento alle arti e alla loro custodia e conservazione (musei)113. L'archeologia cristiana si ridesta
grazie agli incoraggiamenti del papa114. Come l'ambito delle missioni, che successivamente verrà analizzato,
anche quello della cultura e delle arti, passando la critica degli studiosi, trova unanime apprezzamento. Non ci sono giudizi contrari in merito.
pp. 285-305; L. PAsztor, L'archivio della Segreteria di Stato tra il 1833 e il 1847, in Annali
della Scuola speciale per archivisti e bibliotecari dell'università di Roma, X/1-2 (1970), pp. 104
148; L. PAsztor, La classificazione delle carte della Segreteria di Stato tra il 1833 e il 1847, in
Miscellanea in memoria di Giorgio Cencetti, Torino, 1971, pp. 639-663; L. PAsztor, La Segre teria di Stato di Gregorio XVI, 1833-1846, in Archivum Historiae Pontificiae, 15 (1977),
pp. 295-332. Fondamentale per la comprensione della struttura e del suo funzionamento:
L. PAsztor, La Segreteria di Stato e il suo Archivio 1814-1833 (= Pàpste und Papsttum, 23,
I+II), voi. 1-2, Stuttgart, Anton Hiersemann, 1984. Sempre sulla tematica della Segreteria di
Stato, all'interno del periodo della Restaurazione, ma in un tempo anticipato: L. PAsztor, Per la storia della Segreteria di Stato nell'Ottocento. La Riforma del 1816, in Mélanges Eugène Tisserant, vol. V, Roma, 1964, pp. 209-272.
111 Gregorio XVI promotore delle arti e della cultura. 22-23-24 marzo 2006. Convegno
organizzato dal C.I.S.A. (=Centro Interdipartimentale di Studi sull'Antichità, Università degli studi di Siena). Organizzazione del Convegno: Prof. Fabrizio Fabbrini, Dott. Francesca Lon
go e Dott. Claudia Zaccagnini. Si attende la pubblicazione degli Atti. 112 Alfonso Bartoli, Gregorio XVI e le belle arti, in Miscellanea..., vol. 1, 1-98; Enrico
Josi, Il Museo Gregoriano Lateranense, in Miscellanea..., vol. 1, pp. 201-221; Renato
Lefevre, La fondazione del Museo Gregoriano Egizio al Vaticano, in Miscellanea..., voi. 2, pp.
223-287; Pericle Perali, Il Museo Gregoriano Etrusco, in Miscellanea..., vol. 1, pp. 365-403;
Romano Fausti, Gregorio XVIe l'archeologia cristiana, in Miscellanea..., vol. 1, pp. 405-456. 113 Cfr J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., p. 806; K. Bihlmeyer e
H. Tuechle, Storia della Chiesa..., p. 154. 114 R. Fausti, Gregorio XVI e l'archeologia cristiana ..., pp. 405-456; R. Aubert, J. Beck
mann, P. J. Corish e R. Lux, a cura di. Liberalismo e integralismo..., p. 5; R. Aubert, Luci
ed ombre della vitalità cattolica, in R. Aubert, J. Beckmann, P. J. Corish e R. Lux, a cura
di, Liberalismo e integralismo..., p. 372; Jacques Gadille, Le grandi correnti dottrinali e spiri tuali nel mondo cattolico, in J.-M. Mayeur, C. e L. Pietri, A. Vauchez, M. Venard, sotto la
direzione di, Storia del Cristianesimo, vol. XI, Liberalismo, industrializzazione, espansione eu
ropea (1830-1914)..., pp. 125-126. Il gesuita Fausti usa il tono dell'apologeta.
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Eccezion fatta per il Martina che giudica negativamente l'erudizione e l'interesse archeologico, in quanto li considera come un ripiegamento del mondo culturale romano, disinteressato dei problemi civili e sociali115.
Il pontificato
Il pontificato gregoriano ha ricevuto interesse, all'interno della storia
generale, per la conduzione della relazione da tenersi tra la Chiesa ed il mondo. Questo aspetto diviene elemento qualificante per la comprensione dell'attività papale.
Il pensiero
Gregorio XVI, il primo papa che condannò il liberalismo, è per l'ap punto negli scritti dei liberali considerato un antiliberale e per questo criti cato. È il papa che ha fissato la posizione di principio, che rimarrà quella della Chiesa, di fronte al liberalismo. Ha condannato le posizioni di La
mennais, Bautain, Hermes116.1 motivi delle condanne sono teologici e non
politici117, i quali rientrano anche nella concezione della sottomissione alle autorità costituite118. La medesima Sollicitudo Ecclesiarum trova le sue
giustificazioni «su una base esclusivamente dottrinale e spirituale»119. Gli storici riconoscono una varietà d'atteggiamenti; a livello di rapporti con il liberalismo sia con Gregorio XVI sia con Pio IX, si ha un atteggiamento di verso relativamente a ciascun caso: condanna della legislazione liberale in Piemonte, tolleranza della medesima in Belgio, mentre la si apprezzava nei
paesi a minoranza cattolica, come USA, Inghilterra e Olanda120. Nel caso del Belgio il posizionamento della Santa Sede è più dovuto all'abilità del futuro cardinale Sterckx che ad una reale comprensione romana121.
115 Cfr G. Martina, Gregorio XVI..., p. 549. 116 Cfr Herman H. Schwedt, Dos ròmische Urteil ttber Georg Hermes (1775-1831). Ein
Beitrag zur Geschichte der Inquisition im 19. Jahrhundert, Rom, Herder, [1980]. La questione è di interesse soprattutto germanofono. 117 Cfr J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., p. 830.
1,8 Cfr R. Aubert, La prima fase del liberalismo cattolico, in R. Aubert, J. Beckmann, RJ. Corish e R. Lill, a cura di, Liberalismo e integralismo..., p. 37.
119 Antonio Matos Ferreira, La Spagna e il Portogallo, in J.-M. Mayeur, C. e L. Pietri, A. Vauchez, M. Venard, sotto la direzione di, Storia del Cristianesimo, vol. XI, Liberalismo, industrializzazione, espansione europea (1830-1914)..., p. 260.
120 Cfr R. Aubert, Le controversie all'interno del cattolicesimo alla luce del liberalismo, in R. Aubert, J. Beckmann, P.J. Corish e R. Lill, a cura di, Liberalismo e integralismo..., p. 440; G. Martina, Storia della Chiesa..., p. 84.
121 Cfr R. Aubert, «La liberté comme en Belgique»: du Cardinal de Franckenberg au Car dinal Sterckx, in La tolérance civile. Colloque international organisé à l'Université de Mons du 2 au 4 septembre 1981 à l'occasion du deuxième centenaire de l'Édit de Joseph II, a cura di Ro land Crahay, Bruxelles, Editions de l'Université de Bruxelles-Editions de l'Université de Mons, 1982, p. 245.
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GREGORIO XVI: UNA RICERCA STORIOGRAFICA 159
Le sue condanne vanno quindi lette sul piano dei princìpi e non tanto dell'attuazione pratica: il papa vuole evitare la disattenzione ο riduzione del soprannaturale122. Così il pontefice diviene «il difensore inflessibile dei principi puramente ecclesiastici e dell'indipendenza della chiesa [...]
respingendo qualsiasi compromesso in questioni dove i principi dogmati ci gli sembrassero in gioco»123.
Tuttavia, nella storiografia c'è l'affermazione della severità dei suoi
giudizi sulla libertà di coscienza confusa con l'indifferentismo124. Allo stesso tempo è «sotto il segno della libertà che si compiono le principali realizzazioni cattoliche nell'Europa occidentale e centrale durante i 15 anni del pontificato di Gregorio XVI»125. Il pontefice vuole liberare la Chiesa dal dominio secolare126.
Il papa è nella condizione di potere e volere orientare il pensiero teolo
gico, tramite la censura delle ricerche dei teologi e dei filosofi cattolici, al lorché fossero giudicate pericolose per la fede127. Sotto il suo pontificato, l'ultramontanismo passa per una tappa decisiva verso il suo trionfo: a Roma trova incoraggiamenti espliciti128. Boutry utilizza come ermeneutica del pensiero del papa una sua presunta teologia politica ed ecclesiologia di ancien régime129: viene così presentato come un uomo (il pontefice) fuori
posto nel nuovo mondo, nell'epoca della modernità. Anche altri autori ten dono a presentarlo come uomo erudito del XVIII secolo, che deve, ciò non
ostante, guidare la Chiesa nel bel mezzo del XIX secolo. La sua visione teo
logica viene legata a II trionfo della S. Sede e della Chiesa contro gli assalti dei novatori respinti e confutati dai loro stessi argomenti, pubblicato nel 1799130. Viene fissato il pensiero teologico del Cappellai! a quell'anno, il
1799, escludendo ogni cambiamento ο sviluppo: sembra una visione piut tosto restrittiva e limitante, comunque fissista. Ogni uomo cambia nel tem
122 Cfr R. Aubert, J. Beckmann, P. J. Corish e R. Lill, a cura di, Liberalismo e integra lismo..., 6. Come nel caso Hermes: G. Martina, Gregorio XVI..., p. 557.
123 R. Aubert, J. Beckmann, P. J. Corish e R. Lill, a cura di, Liberalismo e integrali smo..., p. 6.
124 Cfr G. Martina, Storia della Chiesa..., p. 229. 125 R. Aubert, J. Beckmann, P. J. Corish e R. Lill, a cura di, Liberalismo e integrali
smo..., p. 43. 126 Cfr J. Gadille, Libertà pubbliche. Questione sociale..., p. 27. 127 Cfr R. Aubert, La continuazione del rinnovamento cattolico in Europa, in R. Aubert,
J. Beckmann, P.J. Corish e R. Lill, a cura di, Liberalismo e integralismo..., 143;
P. Boutry, Gregorio XVI..., p. 729. 128 R. Aubert, J. Beckmann, P. J. Corish e R. Lill, a cura di, Liberalismo e integrali
smo..., p. 8; R. Aubert, La continuazione del rinnovamento cattolico in Europa..., p. 112;
R. Aubert, Progressi ultramontani e ultime resistenze gallicane, in R. Aubert, J. Beckmann,
PJ. Corish e R. Lill, a cura di, Liberalismo e integralismo..., p. 462. Anche: J. Gadille,
Libertà pubbliche. Questione sociale..., p. 27. Sul rafforzamento del magistero romano:
P. Boutry, Gregorio XVI..., p. 729. 129 Cfr P. Boutry, Gregorio XVI..., pp. 728-729. 130 Cfr G. Martina, Gregorio XVI..., p. 546.
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160 ROBERTO REGOLI
po, anche l'ecclesiastico ed il curiale. In negativo, ciò corrisponderebbe, ad
esempio, a limitare Pio VII all'omelia di Natale del 1797. Un documento tipico del pensiero gregoriano è l'enciclica Miravi vos,
che risponde alle posizioni di Lamennais. Aubert afferma che il documen to condannava razionalismo e gallicanesimo, se la prendeva con «estrema violenza» con il liberalismo nelle sue diverse forme: libertà di coscienza e di stampa, eccitazione alla rivolta contro i prìncipi, separazione tra Chie sa e Stato. «Su questi punti veniva riprovato qualsiasi compromesso»131. Interessante risulta l'interpretazione dell'autore:
Il fatto che a Roma non si sia considerata quest'enciclica come una condanna
della costituzione belga dimostra che si voleva restare sul piano dei principi e che si accettava di tollerare il regime delle libertà moderne in certi casi
eccezionali, a condizione che i diritti essenziali della chiesa fossero salva
guardati132.
Seppure con un linguaggio più deciso, Martina segue questa linea in
terpretativa dell'enciclica: affermati i princìpi, le attuazioni sono altra cosa. Così la condanna pontificia «tutto sommato, era meno assoluta di
quanto potesse apparire dal tono e dalle formule usate, e lasciava aperta la possibilità di un ulteriore approfondimento»133. Questa linea interpre tativa non è seguita dal manuale Storia del Cristianesimo, secondo cui nel la Mirari vos «non era facile distinguere tra l'ambito propriamente dogma tico e le questioni di "governo"»134. L'azione del papa è giudicata soprattutto secondo criteri politici, di governo degli uomini: Gregorio XVI
«organizzò una sistematica repressione delle idee liberali nello stato pon tificio e sostenne i sovrani italiani nei loro sforzi per combatterle. Egli divenne difensore inflessibile dei princìpi più reazionari in rapporto alle innovazioni della Rivoluzione francese»135.
Sull'interpretazione delle condanne di Gregorio XVI si vengono così ad avere delle differenze: dalla netta separazione tra cattolici e liberali nell'Ottocento, ad una ricomposizione storiografica interpretativa sostan zialmente convergente nella seconda metà del XX secolo (che coincide con lo studio della mentalità della Restaurazione136), fino al più recente nuovo posizionamento degli autori di Storia del Cristianesimo.
131 R. Aubert, La prima fase del liberalismo cattolico..., p. 35. Anche: cfr. G. Martina, Gregorio XVI..., pp. 551-552.
132 R. Aubert, La prima fase del liberalismo cattolico..., p. 35. 133 G. Martina, Storia della Chiesa..., 200. Anche più avànti, alla p. 253. 134 J. Gadille, Libertà pubbliche. Questione sociale..., p. 34. 135
Jean-Dominique Durand, L'Italia tra rinnovamento e questione nazionale (1830 1849), in J.-M. Mayeur, C. e L. Pietri, A. Vauchez, M. Venard, sotto la direzione di. Storia del Cristianesimo, vol. XI, Liberalismo, industrializzazione, espansione europea (1830-1914)..., p. 250.
136 Per la mentalità romana: G. Martina, Gregorio XVI..., p. 552.
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GREGORIO XVI: UNA RICERCA STORIOGRAFICA 161
La politica
Nell'ambito dello studio politico del pontificato gregoriano, va inizial mente segnalato un articolo del 1962 di Emilia Morelli sulla rivoluzione del 1831 nello Stato Pontificio all'interno della storiografia degli anni '50 del XX secolo137. È uno studio ormai datato, ma comunque ancora valido nei suoi contenuti specifici: si prendono i dati là presentati e la relativa bi
bliografia citata. Alla fin fine sono tre gli autori più significativi del perio do in rapporto agli studi di politica estera ed interna: Lajos Pàsztor, Pietro Pirri e Narciso Nada (che non viene sempre ben valutato dalla Morelli). La chiave di lettura politica del pontificato (cioè del papa e dei suoi più stretti collaboratori) è legata al moderatismo e gli esiti della rivoluzione del 1831 risultano incisivi per l'avvio di quella che sarà chiamata "questio ne romana". Significativa è la scoperta del tenore della missione Sebre
gondi a Roma138: questo dato passa in tutta la storiografia successiva. A livello politico più generale, Gregorio XVI viene per lo più presenta
to come un uomo rigido139, legato al conservatorismo e contrapposto al li beralismo. Alcuni lo considerano «inesperto ed ingenuo»140, non valutan do affatto la sua carriera curiale. Inoltre, dando l'immagine di un
«inesperto» è ovvio presentare un pontificato non adeguato alle esigenze della politica. Altri, pur partendo da altri presupposti, alla fine, giudican do tutto il pontificato, considerano che la sua «opera politica non può che essere rimproverata»141. Allo stesso tempo, però, viene presentato come un realista, a causa della pubblicazione della Sollicitudo Ecclesiarum (7
agosto 1831), in cui si ammettono per la Chiesa dei rapporti d'affari con i
governi che di fatto detengono il potere: riconoscimento de facto e non de
jure delle nuove realtà politiche, frutto proprio dell'azione liberale e nazio nale142. Alcuni autori, però, indugiano su un giudizio di «opportuni smo»143 espresso da Lamennais. Per loro, la scelta realista è più che altro
opportunista, in quanto la Chiesa non avrebbe altro spazio d'azione. C'è anche chi ritiene il documento «poco cogente»144 di fronte alle problema
137 E. Morelli, La rivoluzione del 1831 nello Stato Pontificio e la più recente storiogra
fia..., pp. 549-562. 138 Cfr N. Nada, Mettemich e le riforme nello Stato Pontificio...; E. Morelli, La politica
estera di Tommaso Bernetti segretario di Stato di Gregorio XVI, Roma, Edizioni di Storia e Let
teratura, 1953. 139 J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., p. 790. 140 K. Bihlmeyer e H. Tuechle, Storia della Chiesa..., p. 152. Sulla stessa linea: R. Au
bert, J. Beckmann, P. J. Corish e R. Lill, a cura di, Liberalismo e integralismo..., p. 5. 141 J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., p. 891. 142 J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., pp. 791-792; J. Gadille, Libertà
pubbliche. Questione sociale..., p. 28. Sulla elasticità nelle applicazioni pratiche di Gregorio XVI:
R. Aubert, J. Beckmann, P. J. Corish e R. Lill, a cura di, Liberalismo e integralismo..., p. 8. 143 J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., p. 792. 144 Cfr P. Boutry, Gregorio XVI..., p. 728.
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162 ROBERTO REGOLI
tiche politiche europee (la legittimità). Tutti gli studi consultati per la pre sente analisi non considerano l'azione diplomatica e politica generale del la Santa Sede145: il principio di riconoscimento di chi effettivamente ha il
potere (senza entrare in merito su perché e come lo abbia avuto) non è una novità del 1831, ma è un'impostazione propria della Santa Sede, già applicata, ad esempio, nel concordato del 1801 tra Pio VII e Bonaparte. Alcuni, dimentichi del passato, guardano solo in avanti, alla classica di stinzione ipotesi-tesi della seconda metà del XIX secolo146.
Nella penisola italiana, i rapporti Stato-Chiesa sono all'interno delle tradizionali relazioni sotto l'ancien régime·, «una chiesa di stato privilegia ta anche se strettamente sorvegliata dal governo. Ne sono testimonianza i diversi concordati e accordi firmati nel corso del pontificato di Gregorio XVI»147. Per la situazione italiana viene presentata la problematica risor
gimentale delle aspirazioni dei patrioti italiani ad una penisola priva di
ingerenze straniere. Davanti a questa sensibilità viene presentato un
Gregorio XVI (e con lui il segretario di Stato Lambruschini) con un «at
teggiamento del tutto negativo»148: sotto questo punto di vista, a fine pon tificato, si è «al colmo dell'impopolarità»149. La questione del dominio
temporale pontificio è presente nei diversi lavori di sintesi150: di fatto è la
pietra d'inciampo del pontificato. I moti del 1831 vengono presentati anche in legame con la sfera spiri
tuale: il potere politico è presidio di quello spirituale, l'attacco al potere politico crea insicurezza per quello spirituale. È una posizione chiara mente presente nell'iniziale storiografia cattolica, dove il valore politico degli eventi è contaminato da un giudizio spirituale (i due ambiti si me scolano)151. Nei lavori successivi si prende più distacco da questa impo stazione, presentando più che altro il nudo problema politico ed ammini strativo, riducendo la concezione teologica a una «teologia politica d'ancien régiem»152, che a sua volta viene ridotta a semplice preoccupazio ne canonica153.
145 Così purtroppo anche: A. López V., Gregorio XVI y la reorganización de la Iglesia hispanoamericana..., pp. 286-305.
146 R. Aubert, J. Beckmann, R J. Corish e R. Lill, a cura di, Liberalismo e integrali smo. .., 8. La stessa categoria è anche usata in: G. Martina, Gregorio XVI..., p. 550.
147 R. Aubert, Gli inizi del Risorgimento in Italia..., p. 74. 148 R. Aubert, Gli inizi del Risorgimento in Italia..., p. 69. 149 R. Aubert, I primi anni del pontificato di Pio IX: dal mito neoguelfo alla rivoluzione
romana, in R. Aubert, J. Beckmann, P. J. Corish e R. Lill, a cura di, Liberalismo e integra lismo..., p. 172.
150 Sullo Stato Pontificio come soggetto politico: Alan J. Reinerman, Austria and the Papacy in the Age of Mettemich, voi. 1-2, in particolare voi.2, Revolution and Reaction, 1830 1838, Washington, The Catholic University of America Press [1979-1989], 151 Ad esempio: E. Vercesi, Tre pontificati. Leone XII - Pio Vili - Gregorio XVI..., pp. 316-317.
152 P. Boutry, Gregorio XVI..., p. 727. 153 Cfr P. Boutry, Gregorio XVI..., p. 727.
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GREGORIO XVI: UNA RICERCA STORIOGRAFICA 163
Papa Cappellai! è chiaramente presentato come un antiliberale154 e tutte le concessioni fatte alla politica liberale di alcuni paesi sono inter
pretate come atti forzosi, cui non poteva sottrarsi155. Per la situazione russa e polacca risulta determinante un articolo di
Lefevre, pubblicato nel 1948, ed ancor oggi utilizzato dagli storiografi156. La politica nei domini russi viene letta come «difesa del principio di liber tà religiosa contro il dispotismo di un regime scismatico»157.
In rapporto al Memorandum delle potenze del 1831 si nota un chiaro
sviluppo. Se la storiografia risorgimentale segnalava un pieno accordo tra Bernetti (segretario di Stato) e Mettermeli, già alla metà del XX secolo ci sono tutt'altre affermazioni: sulle questioni più vitali, tra i due c'era un dissenso netto e stridente158.
In rapporto alle motivazioni politiche dell'agire del papa, nella storio
grafia vengono presentate le sue esigenze di sovrano secolare e i suoi inte ressi temporali, che lo portano a solidarizzare con le monarchie legittimi ste159. Allo stesso tempo, però, alcuni storici vogliono superare questa eziologia della politica papale, mostrando che l'alleanza con la Restaura zione è dovuta anche a personali propensioni del papa, all'atmosfera re
gnante in Curia e alla sincera preoccupazione di salvaguardare lo spiritua le160. La storiografia continua ad ondeggiare tra una motivazione e l'altra delle scelte politiche del papa, a volte lo stesso autore afferma ora motivi d'ordine temporale, ora sottolinea l'indipendenza del papa da ogni inte resse temporale (autonomia spirituale)161. Un caso politico in cui vengono sottolineate le ampie vedute di Gregorio XVI ha a che fare con l'America
Latina, cioè con il riconoscimento dei nuovi stati: lì gli storici sono più generosi nell'elogiare la politica del papa162.
154 Così secondo il giudizio del Vercesi: E. Vercesi, Tre pontificati. Leone XII - Pio Vili - Gregorio XVI..., p. 317. Per la difesa del principio di legittimità: J. Gadille, Libertà pubbli che. Questione sociale..., p. 27.
155 J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., p. 840. 156 R. Lefevre, S. Sede e Russia e i colloqui dello Czar Nicola I nei documenti vaticani...,
pp. 159-293. 157 R. Lefevre, S. Sede e Russia e i colloqui dello Czar Nicola I nei documenti vaticani...,
p. 160. 158 Cfr Pietro Pirri, Il Memorandum del 1831, in Gregorio XVI. Miscellanea Commemo
rativa..., voi. 2, p. 358; E. Morelli, La rivoluzione del 1831 nello Stato Pontificio e la più recente storiografia..., pp. 555-560.
159 Cfr R. Lefevre, S. Sede e Russia e i colloqui dello Czar Nicola I nei documenti vatica
ni..., p. 163. 160 Cfr J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., 846-847; G. Martina,
Storia della Chiesa..., p. 170. In una prospettiva spirituale e teologica: il papa «corno jefe de
gobierno prefirió la moderación a la radicalidad e hizo de la intransigencia un deber de fide
lidad, mas que una politica de gobierno»; A. López V., Gregorio XVI y la reorganización de la
Iglesia hispanoamericana..., p. 69. 161 Cfr J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., p. 850. 162 Ad esempio: G. Martina, Storia della Chiesa..., p. 169.
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164 ROBERTO REGOLI
La polìtica ecclesiastica
Nell'ambito della politica ecclesiastica, gli studi non partono dalle stesse
premesse. Alcuni considerano il Cappellai! come uomo già pratico negli affa ri ecclesiastici (addirittura addentrato), a causa della sua esperienza curia le163. Altri, ritenendolo senza esperienza politica, lo considerano incapace di
gestire gli affari nella loro valenza politica e conseguentemente ecclesiale164. I primi arrivano ad un genere di conclusione, con troni trionfalistici:
[...] non si possono non riconoscere la vastità e la fecondità della sua opera ecclesiastica: riorganizzazione della gerarchia, riforma degli antichi ordini, fondazione di innumerevoli ordini nuovi, espansione delle missioni in terra
pagana, declino del cesaropapismo in Austria, del gallicanismo in Francia, nettissimo progresso dell'ultramontanismo in Europa165.
A livello di politica ecclesiastica, Gregorio XVI ha promosso la centra lizzazione dell'autorità della Chiesa nel papa e nella Curia Romana, al fine di salvaguardare l'unità della stessa Chiesa166.
In rapporto ai paesi extra-europei, significativa è la posizione del noto e competente studioso gesuita Pedro de Leturia, il quale, a seguito delle sue ricerche d'archivio, afferma del cardinale Cappellani:
[...] en vez del absolutista reaccionario pintado por tantos historiadores, sur
gia ahi un espiritu abierto y comprensivo de la realidad hispanoamericana, di
gno sucesor del cardenal Consalvi en la convicción de que la indipendencia
politica del antiguo imperio espaftol era un hecho definitivo, y aun mas radi
cai que él en proponer corno consultor y en ejecutar luego corno Papa, los re
medios eclesiâsticos necessarios a la nueva situación politico-religiosa167.
Gregorio XVI ha saputo «sugerir y actuar en tiempos sobre manera contrarios las soluciones mâs benéficas y prudentes para la salvación y conservación de sus iglesias»168. La politica Cappellai! in America Latina è giudicata «politica clarividente, previsora y progresiva»169.
163 J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., pp. 789.806; R. Aubert, J. Beckmann, R J. Corish e R. Lill, a cura di, Liberalismo e integralismo..., p. 5; Bernard Plongeron, Da Napoleone a Mettemich: una modernità in stato di blocco, in J.-M. Mayeur, C. e L. Pietri, A. Vauchez, M. Venard, sotto la direzione di, Storia del Cristianesimo, vol. X, Le sfide della modernità (1750-1830), Roma, Boria-Città Nuova, 2004, pp. 594-595; J. Gadil le, Libertà pubbliche. Questione sociale..., p. 27; P. Boutry, Gregorio XVI..., p. 726.
164 È un'immagine presente nei liberali e nella storiografia risorgimentale: P. Boutry, Gregorio XVI..., p. 727. Ma anche, in maniera più attenuata: K. Bihlmeyer e H. Tuechle, Storia della Chiesa..., p. 152.
165 J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., p. 891. 166 A. lópez V., Gregorio XVIy la reorganización de la Iglesia hispanoamericana..., p. 385. 167 Pedro de Leturia, Gregorio XVI y la emancipacion de la America espanola, in Grego
rio XVI. Miscellanea Commemorativa..., voi. 2, p. 295. 168 P. de Leturia, Gregorio XVIy la emancipacion de la America espanola ..., p. 352. 169 P. de Leturia, Gregorio XVIy la emancipacion de la America espanola ..., p. 295.
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GREGORIO XVI: UNA RICERCA STORIOGRAFICA 165
In genere, questa politica papale viene riconosciuta chiara e lungimi rante170 e da alcuni messa in contrapposizione con la politica antilibera le in Europa171. Il pontefice è «el protagonista principal, desde el punto de vista de la Santa Sede»172. In questo caso la politica ecclesiastica
prende una dimensione nettamente missionaria173. Addirittura, Grego rio XVI è così aperto da essere considerato il primo personaggio della Curia ad aver assunto il caso latinoamericano in un'ottica latinoameri cana e missionaria174. La sua azione è vista in piena continuità con
quanto precedentemente pensato e realizzato da prefetto di Propaganda Fide175.
Un tema di politica ecclesiastica riguardante l'Europa e assai trattato dalla storiografia è quello dei matrimoni misti, campo centrale nella poli tica ecclesiastica di allora176. Nelle questioni ecclesiastiche il papa non
transige, ma reagisce fortemente là dove vede un sopruso alla libertà della Chiesa (come il caso della Prussia)177. Allo stesso tempo, però, quel cam
po diviene luogo d'incontro di interessi papali e monarchici e lì si può anche trovare un accordo178.
In genere il pontificato gregoriano è presentato nel suo impegno di di fesa della libertà della Chiesa179. Così si vengono ad avere due dinamiche interne alla Chiesa: difesa dal potere politico (soprattutto Europa), intesa come indipendenza da indebite ingerenze, e propensione verso l'esterno con la missione ed i nuovi rapporti in America Latina.
Le missioni
Quest'ambito ha ricevuto continuamente attenzione dalla storiografia, ancora all'inizio del XXI secolo. Se in diverse sfere del suo pontificato
170 G. Martina, Storia della Chiesa..., p. 228; G. Martina, Gregorio XVI..., p. 558; A. Ló
pez V., Gregorio XVI y la reorganización de la Iglesia hispanoamericana..., pp. 10.378.pa.S5im. 171 Cfr B. Plongeron, Da Napoleone a Mettemich: una modernità in stato di blocco...,
p. 594; J. Gadille, Libertà pubbliche. Questione sociale..., p. 27. 172 A. López V., Gregorio XVIy la reorganización de la Iglesia hispanoamericana..., p. 10. 173 Cfr A. López V., Gregorio XVIy la reorganización de la Iglesia hispanoamericana..., p. 378. 174 Cfr A. López V., Gregorio XVIy la reorganización de la Iglesia hispanoamericana..., p. 381. 175 Cfr A. López V., Gregorio XVIy la reorganización de la Iglesia hispanoamericana..., p. 385. 176
Questa tema è trattato soprattuto nel manuale diretto dallo Jedin in diverse sue par
ti, anche nella presentazione ecclesiale dei singoli paesi. Nello specifico: R. Aubert, J. Beck
mann, P. J. Corish e R. Lill, a cura di, Liberalismo e integralismo..., p. 6. Inoltre: J. Le
flon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., p. 791; H. Daniel-Róps, Storia della
Chiesa del Cristo..., pp. 344-347. 177 J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., pp. 863-873; R. Aubert, J.
Beckmann, P. J. Corish e R. Lill, a cura di, Liberalismo e integralismo..., p. 6; G. Martina,
Gregorio XVI..., p. 555. 178 Cfr Rudolf Lill, Gli stati della Federazione Tedesca, in R. Aubert, J. Beckmann, P.J.
Corish e R. Lill, a cura di, Liberalismo e integralismo..., pp. 91-94. 179 Cfr R. Lefevre, S. Sede e Russia e i colloqui dello Czar Nicola I nei documenti vatica
ni..., p. 160; G. Martina, Gregorio XVI..., p. 559; A. López V., Gregorio XVI y la reorganiza ción de la Iglesia hispanoamericana..., p. 383.
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166 ROBERTO REGOLI
Gregorio XVI riceve critiche dagli storici, in questa, invece, trova un plau so generale180.
A livello di missioni, a metà XX secolo, il profilo è tracciato nella Mi scellanea. L'immagine che ne emerge è positiva: Cappellari prefetto «seppe imprimere un vigoroso impulso di riordinamento e di ricostruzione alla vasta attività missionaria»181. Risulta un uomo aperto.
Il pontefice imprime sviluppo all'evangelizzazione182, a lui si deve la rinascita delle missioni183. Il suo lavoro è metodico, legato alla volontà di creare una nuova organizzazione missionaria tramite la moltiplicazione delle circoscrizioni ecclesiastiche (prefetture e vicariati apostolici) e la
provvisione dei quadri184. Viene presentato come un papa aperto, che
guarda al futuro185, in contrapposizione con altre immagini date dai me desimi storici nei campi della politica e della teologia:
Contrariamente a quanto ci si poteva attendere da un papa così rigido in fatto
di dottrina e così diffidente per qualsiasi innovazione, Gregorio XVI, grazie al
suo spirito eminentemente apostolico, dimostrò una grande comprensione e
orientamento tollerante nella soluzione dei problemi sollevati dalle divergenze razziali e dalle particolarità locali186.
L'apertura massima viene riscontrata nella soluzione della questione dei riti pagani (questione dei cattolici in Siam), distinguendo il piano civi le da quello superstizioso187, come nella promozione della creazione di un clero indigeno (vescovi compresi)188. Si anticipano così sulla lettera que stioni che poi verranno affrontate e risolte circa un secolo dopo. Nei lavo
180 «On peut donc dire que pendant vingt ans les missions catholiques on été l'oeuvre de pré dilection de Grégoire XVI»: G[uillaume] De Bertier de Sauvigny, La Restauration (1800-1848), in Nouvelle Histoire de l'Eglise, sotto la direzione di L.-J. Rogier, R. Aubert, M. D. Knowles, vol. IV, Siècle des Lumières Révolutions Restaurations, a cura di L.-J. Rogier, G. De Bertier de Sauvigny, Joseph Hajjar, Paris, Editions du Seuil, 1966, p. 467. La visione delle missioni come punto centrale del pontificato: J. Schmidlin, Gregor XVI. als Missionspapst (1831-1846), in Zeitschrift der Missionswissenschaft und Religionswissenschaft, 21 (1931), pp. 209-228.
181 Celso Costantini, Gregorio XVI e le missioni, in Gregorio XVI. Miscellanea Comme morativa..., voi. 2, p. 5.
182 J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., pp. 906-907; Κ. Bihlmeyer e H. Tuechle, Storia della Chiesa..., p. 154; P. Boutry, Gregorio XVI..., p. 726.
183 J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., 907; G. Martina, Storia della Chiesa..., p. 122.
184 J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., pp. 909-911; Κ. Bihlmeyer e H. Tuechle, Storia della Chiesa..., p. 189; J. Gadille e J.-F. Zorn, Il progetto missionario..., pp. 158-159; P. Boutry, Gregorio XVI..., p. 729; A. López V., Gregorio XVIy la reorganización de la Iglesia hispanoamericana..., pp. 378-379.
185 Cfr A. Lopez V., GregorioXVIy la reorganización de la Iglesia hispanoamericana..., p. 117. 186 J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., 912. Anche: J. Gadille e J.-F.
Zorn, Il progetto missionario..., pp. 158-159. 187 Cfr C. Costantini, Gregorio XVIe le missioni..., p. 7; J. Leflon, Restaurazione e crisi
liberale (1815-1846)..., p. 913. 188 Cfr J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., pp. 913-915; G. Martina,
Storia della Chiesa..., p. 122; J. Gadille e J.-F. Zorn, Il progetto missionario..., p. 159; P. Boutry, Gregorio XVI..., p. 729.
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GREGORIO XVI: UNA RICERCA STORIOGRAFICA 167
ri più recenti c'è anche la sottolineatura della condanna da parte del papa del commercio e del trasporto delle popolazioni africane189. È un papa che sa guardare lontano. Addirittura, al tempo della sua prefettura a Pro
paganda Fide, lo si presenta aperto al mondo nel caso dell'Estremo Orien te e dell'America Latina, senza limitarlo alla sola difesa della fede190.
Se nei primi lavori compare fortemente la figura di Gregorio XVI
(come anche il ruolo della Congregazione di Propaganda Fide), in quelli più recenti è appenna accennata e prendono più spazio le figure di singoli missionari, gli istituti missionari ο le comunità religiose191. È un cambia mento che indica i nuovi soggetti della storia, così come vengono intesi
dagli storiografi, almeno nel contesto francese. In genere, i diversi autori menzionano la rinascita missionaria sotto il
pontificato gregoriano, ma in termini generali. L'attenzione storiografica è interessata e dunque squilibrata: manca, ad esempio, una storiografia sulle missioni africane. C'è un forte sbilanciamento verso l'America Latina
(di cui Gregorio XVI è considerato "il papa").
La Curia
In modo particolare sulla Curia non ci sono molti lavori. Si ricordano
quelli del Pasztor (che è un esperto del settore per il periodo dell'Ottocen
to) 192, in modo specifico sulla Segreteria di Stato, ma non solo, e quello della Morelli limitato ad un segretario di Stato, il cardinale Tommaso Ber netti193. Per la Congregazione di Propaganda Fide, di cui Cappellari è stato
prefetto, è ancora punto di riferimento il lavoro di Metzler194. Solo recen temente è uscita una prosopografia (incompleta) sulla Curia romana195.
189 Cfr J. Gadille e J.-F. Zorn, Il progetto missionario..., pp. 150.159; P. Boutry, Grego rio XVI..., p. 729; G. Martina, Gregorio XVI..., p. 558.
190 Cfr A. López V., Gregorio XVIy la reorganización de la Iglesia hispanoamericana..., p. 117. 191 Cfr J. Gadille e J.-F. Zorn, Le missioni cristiane in Africa, Asia, Aastralasia e Oceania, in
J.-M. Mayeur, C. e L. Pietri, A. Vauchez, M. Venard, sotto la direzione di. Storia del Cristiane
simo, vol. XI, Liberalismo, industrializzazione, espansione europea (1830-1914)..., pp. 880.946. 192 Al di là dei lavori già citati sulla Segreteria di Stato, si ricordano anche: L. PAsztor,
Il sostituto del Concistoro e il suo archivio, in Archivum Historiae Pontificiae, 5 (1967), pp. 355-372; L. PAsztor, La Congregazione degli affari ecclesiastici straordinari tra il 1814 e il
1850, in Archivum Historiae Pontificiae, 6 (1968), pp. 191-318; L. PAsztor, Archivio della
Congregazione degli Affari Ecclesiastici Straordinari, in L. PAsztor, a cura di, Guida delle fon ti per la storia dell'America Latina (=Collectanea Archivi Vaticani, 2), Città del Vaticano, Ar
chivio Vaticano, 1970, pp. 305-328. Sempre all'interno della Restaurazione, ma prima del
pontificato gregoriano: L. PAsztor, Il secondo «piano di riforma» di G.A. Sala e Pio VII. La
Congregazione della Riforma, in Clio, 20 (1984), pp. 59-77. 198 E. Morelli, La politica estera di Tommaso Bemetti... 194
Joseph Metzler, Sacrae Congregationis de propaganda Fide memoria rerum. 350
anni a servizio delle missioni, 1622-1972, vol. I-V, Roma, Herder, 1971-1976. Per il nostro
periodo: voi. 5, tomo 1. 195 P. Boutry, Souverain et pontife. Recherches prosopographiques sur la Curie Romaine
à l'âge de la Restauration (1814-1846) (=Collection de l'École française de Rome, 300), Roma, Ecole Française de Rome, 2002.
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168 ROBERTO REGOLI
Quest'ultima richiede ancora studio. Le affermazioni riportate nei manua li ο di sfuggita negli articoli devono ancora essere suffragate da un serio studio analitico. Ciò detto, si può constatare che la Curia gregoriana viene
presentata come «una paralizzante macchina burocratica»196, mancante
di uomini competenti, divisa al suo interno197. Quest'ultima immagine è
tipica di ogni descrizione curiale, in ogni tempo (per lo meno in epoca moderno-contemporanea). Bisogna realmente ancora entrare nei dinami smi interni alla Curia: cosa e chi è veramente la Curia? Chi decide? Decide il papa ο il segretario di Stato ο il segretario del Sant'Uffizio? Questo cam
po di ricerca richiede ancora dello studio. Allo stesso tempo bisogna ancora lumeggiare la politica delle promo
zioni cardinalizie, in quanto è «difficile cogliere una precisa linea in que ste scelte»198.
Sviluppo storiografico
Nei paragrafi precedenti è stato esaminato il profilo e lo sviluppo di un determinato e ben limitato aspetto della persona ο del pontificato di
Gregorio XVI, ricavandone chiare immagini e uno sviluppo di approfon dimento dentro i singoli ambiti. Ora, a livello più superficiale, si vogliono sottolineare gli sviluppi interni alla stessa ricerca storica, cioè i cambia menti d'interesse, di studio e di domande all'interno della storiografia esa minata.
Una sensibilità diversa è legata alle questioni di carattere politico: se nei manuali della prima parte del XX secolo ricevono molto spazio, alla
fine del medesimo secolo assai poco. Un esempio chiaro è la trattazione del rapporto tra papa e zar: nel manuale Storia del Cristianesimo è appena accennato199. Questa diminuzione di interesse era già intravista nel ma nuale diretto da Jedin. Altro esempio è la presentazione della rivolta del 1831 nello Stato Pontifìcio: sempre nel manuale Storia del Cristianesimo l'attenzione è assai ridotta200, quando invece nella storiografìa della prima parte del XX secolo era abbondante, senza considerare la critica liberale
risorgimentale in cui era sovrabbondante. Ciò è dovuto al fatto di cambio di interesse degli storici, soprattutto della scuola francese della storia reli
giosa che presta meno attenzione al dato politico (anche rispetto ad altre
storiografìe). Inoltre, alcuni temi di natura politica sono maggiormente di
196 J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., p. 809. 197 Cfr E. Morelli, La politica estera di Tommaso Bemetti..., pp. 11-12. 198 G. Martina, Gregorio XVI..., p. 559. 199 Costantin Simon, La chiesa ortodossa russa alla fine del XIX secolo e all'inizio del XX:
isolamento e integrazione, in J.-M. Mayeur, C. e L. Pietri, A. Vauchez, M. Venard, sotto la direzione di. Storia del Cristianesimo, vol. XI, Liberalismo, industrializzazione, espansione eu
ropea (1830-1914)..., p. 681. 200 J.-D. Durand, L'Italia tra rinnovamento e questione nazionale (1830-1849)..., pp. 249-250.
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GREGORIO XVI: UNA RICERCA STORIOGRAFICA 169
carattere nazionale e dunque in alcuni studi non trovano spazio, a causa di un taglio non propriamente internazionale dei curatori, nonostante le dichiarazione di intenti.
In relazione alle missioni, si nota una sensibilità più sviluppata negli ultimi studi; ne è esempio il manuale Storia del Cristianesimo che dà mol ta attenzione ai paesi extraeuropei, come alle altre confessioni.
Infine, si riscontra una diversità di sensibilità nella scelta e presenta zione dei temi. Ad esempio, il manuale diretto dallo Jedin tocca poco la
problematica missionaria.
Vuoti di interesse storiografico
Alla fine della ricerca si notano più chiaramente dei vuoti di interesse
storiografico ο più semplicemente di assenza di lavori "definitivi". È poco trattato il rapporto di Cappellari con il mondo degli ordini religiosi e delle
congregazioni; ci sono diversi studi sulle fondazioni religiose del periodo, ma sono poco significativi per il ruolo del pontefice; c'era in Gregorio XVI un chiaro piano operativo? Dove era visibile? Tramite quali mosse e per giungere fino a dove? Nonostante le ricerche di Pàsztor e Boutry, ce anco ra bisogno di un approfondimento di studi sulle strutture della Curia, sugli uomini e sulle loro relazioni che danno il vero tono ai lavori curiali. Anco ra si attende uno studio sul Cappellari prima del suo accesso al soglio pe ttino, non solo nel suo ufficio di cardinale, ma anche al tempo in cui era
consultore, superiore nel suo ordine, semplice monaco e studente. Il lavoro di Lopez pone attenzione ai voti espressi nella Congregazione degli Affari Ecclesiastici Straordinari negli anni 1825-1826, non considerando un altro
periodo ο altre funzioni del Cappellari (come il suo essere consultore an
che al Sant'Uffizio... in effetti quest'ultimo aspetto non sarebbe tanto rien trato nello scopo della monografia di Lopez). Bisognerebbe veramente stu diare la sua vita prima dell'accesso al pontificato, come è stato fatto per Pio VII201. In tal senso si è mosso Christopher Korten, ma il suo lavoro di dottorato non ha ancora visto la luce della stampa202; si è in attesa.
Conclusione
Le immagini di Gregorio XVI sono tante e diverse. Quale quella reale?
Nella storiografìa si trova in genere un apprezzamento per la politica eccle
siastica in America Latina, per l'impulso dato alle missioni e all'opera restau
ratrice della Chiesa nei paesi da evangelizzare, per l'impegno artistico cultu
rale (anche se in quest'ultimo aspetto devono compiersi dei distinguo). Una
critica unanime si trova nel campo amministrativo, legislativo ed economico
201 Jean Leflon, Pie VII. Des abbayes bénédictines à la papauté, Paris, Pion, 1958. 202 C. Korten, Gregory XVI...
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170 ROBERTO REGOLI
dello Stato Pontifìcio. Gli studi più approfonditi sono quelli di carattere eco
nomico e possono dirsi in qualche modo definitivi, almeno nelle linee guida e nell'orizzonte valutativo. Il loro passaggio nel campo storico non è sempre ben riuscito: a volte i dati riportati dagli storiografi non coincidono203. Alcu ni autori sottolineano anche l'incomprensione per il movimento nazionale
italiano, ma su questo dato si soffermano soprattutto (ed ovviamente) gli ita
liani e pochi altri204. Su questi temi c'è una certa unanimità di giudizio. Va
lutazioni molto diverse appaiono in relazione alla condanna del liberalismo
(e della libertà di coscienza) e della politica pontificia basata sulle direttive della Sollicitudo ecclesiarum (realismo ο opportunismo?).
Per la condanna del liberalismo si potrebbe applicare la chiave erme
neutica presentata da papa Benedetto XVI, il 22 dicembre 2005, alla Curia romana: a situazioni contingenti, risposte contingenti. Delle dichiarazioni
pontificie bisogna prendere il nocciolo, cioè i princìpi più profondi. Real mente ciò non è sempre immediatamente comprensibile. Per la Mirari
vos, ad esempio, il primo impatto fu più drammatico della realtà signifi cata nel testo. Infatti, la condanna non fu sempre applicata: alcuni enun ciati di princìpi e di intenti sono poi disattesi dalla stessa Sede Apostolica e dalla Chiesa. Alla fin fine i princìpi sono due: libertà (intesa come indi
pendenza) della Chiesa, primato di Dio nella coscienza. La condanna del liberalismo si trova presente anche in altre chiese: an
glicani con Newman (lotta al liberalismo come principio antidogmatico)205. Si percepisce allora il valore universale e profetico del pontificato. Si è sicu ramente in una categoria teologica e non mondana, più metastorica che storica: il papa e la Chiesa nelle loro valutazioni devono portare un giudizio
profetico, rifacendosi all'insegnamento di Gesù di Nazareth. Gregorio XVI condanna il liberalismo in quanto porta all'indifferentismo sociale e a quel lo che noi oggi chiameremmo Stato etico (che decide cosa è bene e cosa è
male), che è strettamente legato allo Stato totalitario206. Questo indifferenti smo porta all'individualismo, non solo socio-politico, ma anche ecclesiale. Allora la Chiesa di Roma si stava avviando verso un forte accentramento
(ultramontanismo): il discorso liberale sarebbe stato teoreticamente d'osta colo all'unione ecclesiale intorno a Roma e al suo magistero.
A volte, nella lettura dei saggi, si ha un'immagine particolare del papa. Gregorio XVI appare un uomo in corsa, dietro gli avvenimenti che acca dono: non riesce a prevenirli, gestirli, ma solo ad inseguirli. Emerge l'im
magine di un corridore senza meta, cioè senza progetto da realizzare, per
203 Cfr J. Leflon, Restaurazione e crisi liberale (1815-1846)..., p. 802; P. Boutry, Grego rio XVI..., p. 727; G. Martina, GregorioXVI..., p. 548.
204 Boutry in un senso ampio, come mentalità del romanticismo e non come situazione
propria italiana: P. Boutry, Gregorio XVI..., p. 727. 205 Cfr N. Sykes, La vita religiosa e i rapporti fra stato e chiesa..., pp. 101-104. 206 Cfr G. Fedalto, Storiografia recente..., pp. 81-82; Ν. Sykes, La vita religiosa e i rap
porti fra stato e chiesa..., pp. 104.107.
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GREGORIO XVI: UNA RICERCA STORIOGRAFICA 171
giunta ripiegato su se stesso. Quando interviene è perché non può fare al trimenti (come nei casi de L'Avenir, di Lamennais, della Polonia). Questa è una visione parziale: ogni persona, ogni situazione è azione e reazione. Si reagisce agli stimoli esterni (regimi ed idee liberali) e si agisce verso l'e sterno (missioni). È il rischio di ogni presentazione dire ο sottolineare una parte più che un'altra. È questo un aspetto critico tipico della ricerca storica: il soggetto della ricerca, cioè lo storico, dipende dalla propria sen sibilità e storia personale.
Non c'è ancora un'immagine chiara e reale di Gregorio XVI. Mancano ancora gli studi necessari. Gli archivi aperti non sono stati sfruttati. In
un'epoca complessa, il pontificato stesso è stato complesso. Sicuramente è riduttivo parlare di pontificato di transizione, in quanto inserito in un'e
poca di transizione (cioè il periodo della Restaurazione)207. Così il mede simo giudizio può essere solo articolato. I volti del papa sono diversi e non riusciremo a ricomporli in un unico aspetto definito e chiaro finché non si faranno nuovi studi legati alle fonti e ad un approccio meno politi co (ideologizzato in rapporto al liberalismo) al pontificato. Forse bisogna anche semplicemente accontentarsi di distinguere i diversi ambiti della sua azione, riportando giudizi diversi (critica della politica amministrati va pontificia, esaltazione dell'azione missionaria e di libertà della Chiesa), ma c'è il rischio di cadere in uno stato schizofrenico.
Il pontificato gregoriano alla fine può ricevere una sola immagine rea le: quella del paradosso. Paradosso a causa delle sue tensioni interne (po litiche, ecclesiali, ideali e attuative), dei diversi percorsi intrapresi e dei
giudizi riportati dai suoi studiosi. Ma d'altra parte non è la stessa fede, di cui Gregorio è custode, ad es
sere paradossale?
207 Tale chiave interpretativa a favore della transizione in: E. Vercesi, Tre pontificati. Leone XII - Pio Vili - Gregorio XVI..., p. 329; P. Boutry, Gregorio XVI..., pp. 725.727.729; A. López V., Gregorio XVIy la reorganización de la Iglesia hispanoamericana..., p. 304. Que
st'ultimo autore intende la transizione come il passaggio da un'epoca all'altra, da un regime assolutista ad uno democratico [!], dall'epoca moderna alla contemporanea (esattamente
p.382). Ma anche il manuale Storia del Cristianesimo, edito sotto la direzione di J.-M. Ma
yeur, C. e L. Pietri, A. Vauchez, M. Venard, usa per la Restaurazione la categoria della
transizione, anche se più legata al pontificato di Pio VII. Più recentemente sulla visione sto
riografica della 'transizione': Gòran Blix, Charting the "transitional period": the emergerne of modem time in the nineteenth century, in History and Tìteory, 45 (2006), pp. 51-71.
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