giapponese
TRANSCRIPT
a i u e o
ka ki ku ke ko
sa shi (sci) su se so
ta chi (ci) tsu te to
na ni nu ne no
ha hi fu he ho
ma mi mu me mo
ya yu yo
ra ri ru re ro
wa wo (o) n
ga gi (ghi) gu ge (ghe) go
za ji zu ze zo
da ji zu de do
ba bi bu be bo
pa pi pu pe po
kya kyu kyo
sha (scia)
shu (sciu) sho (scio)
cha chu cho
nya nyu nyo
hya hyu hyo
mya myu myo
rya ryu ryo
gya (ghia)
gyu (ghiu)
gyo (ghio)
ja ju jo
ja ju jo (poco usati)
bya byu byo
pya pyu pyo
a i u e o
ka ki ku ke ko
sa shi (sci) su se so
ta chi (ci) tsu te to
na ni nu ne no
ha hi fu he ho
ma mi mu me mo
ya yu yo
ra ri ru re ro
wa wo (o) n
ga gi (ghi) gu ge (ghe) go
za ji zu ze zo
da ji zu de do
ba bi bu be bo
pa pi pu pe po
kya kyu kyo
sha (scia) shu (sciu) sho (scio)
cha chu cho
nya nyu nyo
hya hyu hyo
mya myu myo
rya ryu ryo
gya (ghia)
gyu (ghiu)
gyo (ghio)
ja ju jo
ja ju jo (poco usati)
bya byu byo
pya pyu pyo
Vocabolario:
Ecco un elenco di saluti e frasi utili (tra parentesi la pronuncia delle parole):
ohayou gozaimasu (ohayoo gozaimas) - buongiorno (appena alzati, di mattina presto);"gozaimasu" si aggiunge per rendere più cortese il saluto
konnichiwa (konniciwa) - buongiorno
konbanwa - buonasera (dopo il tramonto)
sayounara - arrivederci
arigatou gozaimasu (arigatoo gozaimas) - grazie; il "gozaimasu" si aggiunge nella forma cortese
douitashimashite (dooitascimascite) - prego (in risposta al grazie)
douzo (doozo) - prego (quando si offre qualcosa)
kanpai - cin cin (brindisi)
itadakimasu (itadakimas) - buon appetito
gochisousama deshita (gocisoosama descita) - grazie del pasto (dopo che si è mangiato a chi ha cucinato, o se si mangia fuori a chi paga)
oyasumi nasai - buona notte; il "nasai" si mette nella forma cortese
hai - sì
iie - no
Pronomi (per alcuni di essi ci sono varie forme, la prima riportata è la più usata):
watashi (watasci) - io (il più usato)
boku - io (solo per maschi giovani); ore - io (solo per maschi adulti, molto informale); watakushi - io (molto formale, usato anche nelle lettere)
anata - tu (il più usato)
kimi - tu (fra amici); omae - tu (lo usa il maschio rivolto alla femmina, può avere anche una connotazione di superiorità)
kare - lui
kanojo - lei (in giapponese non si dà del "lei")
watashitachi(watascitaci) - noi (il più usato)
wareware watashidomo watakushidomo; watakushitachi - noi; bokutachi oretachi - noi (solo per uomini)
anatatachi (anatataci) - voi (il più usato)
kimitachi - voi; anatagata - voi (più cortese, molto usato)
karetachi (karetaci) - essi
karera - essi
kanojotachi (kanojotaci) - esse
kanojora - esse
Ancora frasi utili:
gomennasai - scusa
sumimasen - scusa (anche per chiedere un'informazione)
hajimemashite (hagimemascite) - piacere
shitsureishimasu (scizureiscimas) - permesso (nell'entrare in una stanza, non in casa)
shitsureishimashita (scizureiscimascita) - permesso (nell'uscire da una stanza, non in casa)
douzo yoroshiku (doozo yorosciku) - piacere di conoscerla
onegaishimasu (onegaiscimas) - saluto informale, usato anche prima di praticare dello sport
douzoyoroshiku onegaishimasu (douzoyoroshiku onegaishimasu) - piacere di conoscerla ancora più formale dei precedenti
tadaima - sono a casa! (informale, quando si rientra a casa)
doumo arigatou (doomo arigatoo) - grazie mille
-san - suffisso da mettere dopo i nomi, sia femminili che maschili in segno di rispetto, si può tradurre come il signor ....
-kun - come sopra, ma si usa solo per gli uomini
-chan (cian) - suffisso vezzeggiativo, che si usa per i bambini, o quando si ha tanta confidenza.
Frase di presentazione:
Hajimemashite. Watashi wa Eugenia desu.Douzoyoroshiku
Piacere. Io sono Eugenia. Piacere di conoscerla. (Per la "struttura della frase" e il "verbo essere" vedi le lezioni successive)
Verbo "essere", tempo presente (per visualizzare la trascrizione in alfabeto degli hiragana passare con il mouse sulla parola):
FORMA AFFERMATIVA FORMA NEGATIVA
PIANA CORTESE PIANA CORTESE
La forma piana è quella normale, usata tra familiari e amici.La forma cortese è quella che dobbiamo usare con chi non conosciamo o con cui non abbiamo confidenza.
Le forme negative di "desu" si scrivono con l'hiragana , che si pronuncia in questo caso "wa", quindi "dewanai" e "dewaarimasen" Aru è la forma di esistenza per le cose (piante e oggetti).Iru è la forma di esistenza per gli esseri viventi (uomini e animali). Il verbo si mette sempre alla fine della frase. "Da" e "desu" si usano quando il verbo essere ha funzione di predicato nominale (copula), cioè quando è accompagnato da un sostantivo o da un aggettivo, in altre parole quando "identifica" una caratteristica del soggetto (nasce dalla contrazione della particella "de" e il verbo essere "aru") e si utilizza sia per gli esseri viventi, che per gli oggetti. In pratica "desu" ha il significato di "è", mentre "aru" e "iru" hanno il significato di "c'è".
Esempi:
Koko ni isu ga arimasu. Qui c'è una sedia. (* la spiegazione dell'uso di "ni" alla Lezione 20)
Tanakasan ga imasuka. C'è il signor Tanaka?
Watashi wa gakusei desu. Io sono uno studente (studentessa; in giapponese non c'è la distinzione tra maschile e femminile).Anata wa gakusei dewaarimasen. Tu non sei uno studente. I due esempi precedenti in forma piana: Watashi wa gakusei da. Io sono uno studente . Anata wa gakusei dewanai. Tu non sei uno studente.
Kore wa hon desu. Questo è un libro. (n.b. :in questo caso, pur essendo un oggetto, non si usa "iru", ma desu, in quanto il verbo qui ha funzione di predicato nominale, voglio dire che "è" un libro, non che "c'è" un libro) Kono hon wa omoshiroi desu. Questo libro è interessante. (anche in questo caso pur essendo un oggetto non si usa "iru", ma desu, in quanto si vuole identificare una caratteristica del soggetto)
Verbo "essere", tempo passato (per visualizzare la trascrizione in alfabeto degli hiragana passare con il mouse sulla parola):
FORMA AFFERMATIVA FORMA NEGATIVA
PIANA CORTESE PIANA CORTESE
Esempi:
Tanakasan ga imashitaka. C'era il signor Tanaka?
Watashi wa gakusei deshita. Io ero uno studente. Anata wa gakusei dewaarimasendeshita. Tu non eri uno studente. I due esempi precedenti in forma piana: Watashi wa gakusei datta. Io ero uno studente . Anata wa gakusei dewanakatta. Tu non eri uno studente.Da questa lezione cominciamo ad affrontare la struttura della frase. Da qui in avanti, per comodità scriverò tutto in romanji (così si chiama la trascrizione delle parole giapponesi nel nostro alfabeto), voi scrivete sempre tutto in hiragana e katakana. Per vedere la loro trascrizione in hiragana andate a vedere la sezione "atarashii kotoba"(nuove parole), dove raccoglierò tutte le parole nuove di ogni lezione (in fondo alla pagina). L'ordine tra soggetto, complementi e verbo, può essere così schematizzata: SOGGETTO + COMPLEMENTI INDIRETTI + COMPLEMENTO OGGETTO + VERBO e più precisamente:
- SOGGETTO + TEMPO + LUOGO + TERMINE + OGGETTO + VERBOIn giapponese: Io + ieri + a Firenze + al mio amico + una lettera + ho speditoIn italiano: Ieri a Firenze io ho spedito una lettera al mio amico
- AGGETTIVI, COMPLEMENTI DI SPECIFICAZIONE, AVVERBI E PROPOSIZIONI SECONDARIE precedono sempre il sostantivo a cui si riferiscono
In giapponese: Io + ieri + a casa + del mio amico + il libro + ho dimenticatoIn italiano: Ieri io ho dimenticato a casa il libro del mio amico
In giapponese non esistono articoli né preposizioni: Esistono però delle particelle che adempiono alla funzione delle nostre preposizioni e indicano anche quale è il soggetto e quale il complemento oggetto, ecc. Queste particelle seguono la parola a cui si riferiscono.
Per adesso cominciamo con 4 particelle:
wa
La particella "wa" (si scrive con l'hiragana "ha", ma si pronuncia "wa"), in genere si usa per indicare il soggetto della frase.
es.:
Watashi wa gakusei desu.
Watashi wa itariajin desu.
Ringo wa akai desu.
Kanojo wa Matsushitasan desu.
Io sono uno studente.
Io sono italiano.
La mela è rossa.
Lei è la signora Matsushita.
ga
Anche la particella "ga" viene usata per indicare il soggetto della frase giapponese, ma nel caso in cui serve ad indicare l' OGGETTO della frase italiana che nella frase in giapponese sarebbe il SOGGETTO, mentre il SOGGETTO della frase in italiano diventa il tema del discorso in giapponese e viene seguita da WA..
es.:
Kino ame ga furimashita.
Ano hito wa eigo ga dekimasu.
Ieri ha piovuto (lett: ieri la pioggia è caduta)
Lui sa l'inglese (lett: quanto a lui, l'inglese è possibile)
Inoltre viene usato nei seguenti casi:
- con il soggetto di una proposizione secondaria:
Ame ga futta node kooen e ikanakatta.
Non sono andato al parco perchè ha piovuto (lett: Poichè la pioggia è caduta non sono andato al parco)
- nelle proposizioni interrogative quando il soggetto è un pronome interrogativo:
Dare ga kimashita ka. Chi è venuto?
* in luogo di ga si usa WA per indicare il TEMA DELLA FRASE O DEL DISCORSO; il tema può coincidere con il soggetto, come nel primo esempio, ma può anche essere, come nel secondo, un complemento della frase (complemento oggetto, di luogo o di tempo):
Kono hon wa omoshiroi desu.
Kono mise ni wa omoshiroi mono ga aru.
Questo librò è interessante.
In questo negozio ci sono oggetti interessanti.
ka
La particella "ka" si usa in fondo alla frase per indicare una frase interrogativa; non si mette il punto interrogativo.
es.:
Anata wa Matsushitasan desu ka.
Anata wa gakusei dewanai ka.
Tu sei Matsushita ?
Tu non sei uno studente ?
"Wa" viene sostituito con la particella enfatizzante nel senso di "anche".
es.:
Watashi wa nihonjin desu.
Watashi mo nihonjin desu.
Io sono giapponese.
Anche io sono giapponese.
no
La particella "no" si usa per indicare il complemento di specificazione. Esprime il possesso:
A B - B di A
es.:
Watashi no hon
Anata no musume
Il mio libro
Tua figlia
Colori:
aka rossoao blushiro biancokuro neromidori verdemurasaki violakiiro giallomomoiro rosa pescahaiiro grigiomizuiro colore dell'acqua Nazionalità: italiajin italianonihonjin giapponeseigirisujin inglesechuugokujin cinesedenmaakujin daneseamericajin americano
jin è il suffisso che indica la nazionalità
Lingue:
itariago italianonihongo giapponeseeigo inglesechuugokugo cinese
go è il suffisso che indica la lingua
Dimostrativi schema complessivo:
PRONOMI AGGETTIVI AVVERBI
OGGETTO LUOGO DIREZIONE QUESTO+sost.
QUESTO TIPO DI
TANTO COME QUESTO
IN QUESTO MODO
Cominciamo con "questo, codesto, quello":
QUESTO kono kore (vale solo per gli oggetti)
Indica un oggetto o un essere animato vicino a chi parla e a chi ascolta, oppure si riferisce a ciò di cui si sta parlando.
Kore wa hon desu. Kore wa enpitsu dewa arimasen Kono hito wa matsumotosan desu.Kono kata wa chuugokujin desu.
Questo è un libroQuesta non è una matitaQuesta persona è il signor MatsumotoQuesta persona è cinese. (La parola kata è più gentile di hito)
CODESTO sono sore (vale solo per gli oggetti)
Indica un oggetto o un essere animato vicino a chi ascolta e lontano da chi parla, oppure si riferisce a ciò di cui si è parlato in precedenza nel contesto.
Sore wa tsukue dewa arimasen. Sore wa shinbun desu. Sono hito wa dare desu ka.
Codesta non è una scrivania.Codesto è un giornale.Chi è codesta persona ?
QUELLO ano are (vale solo per gli oggetti)
Indica un oggetto o un essere animato lontano da chi parla e da chi ascolta, oppure si riferisce a qualcosa che è noto sia a chi parla sia a chi ascolta. Are wa nan desu ka.. Ano hito wa dare desu ka.Ano hito wa jonsan desu.Are wa watashi no kasa desu.
Cosa è quello ?Chi è quello persona ?Quella persona è il signor John.Quello è il mio ombrello.
QUALE dono dore (vale solo per gli oggetti)
Dono hito desu ka. Dore wa isu desu ka.
Quale persona è ?Quale sedia è ?
Dopo "kore, sore, are, dore" si mette il "wa", dopo "kono, sono, ano, dono" si mette il sostantivo.
L'uso di "dare" e "donata" trovati in esempi precedenti:
CHI ?
PERSONA
Dare si usa con hito e donata con kata:
Kono hito wa dare desu ka.Kono kata wa donata desu ka.
Chi è questa persona ?Chi è questa persona ? (forma più gentile)
Pronomi dimostrativi di luogo:
qui
costì
là, lì
dove ?
Esempi:
Koko wa watashi no uchi desu. Qui è la mia casa.Soko wa Maria-san no uchi desu. Costì è la casa di Maria.Asoko wa Ari-san no uchi desu. Là è la casa di Ari.Anata no uchi wa doko desu ka? Dove è la tua casa?
Con l'aggiunta della terminazione indicano la direzione e possono essere utilizzati anche come pronomi personali onorifici:
questa direzione / questa persona
codesta direzione / codesta persona
quella direzione / quella persona
quale direzione? / quale persona?
Esempi:
Kochira ni kinasai (forma imperativa del verbo che vedremo in lezioni successive).
Vieni qui
Kochira wa Yamada sensei desu. Questo è il professor Yamada.Sochira no hou ga suzushii desu. Da codesta parte fa fresco.Achira e itte (forma imperativa) kudasai (per favore = rende + gentile la frase).
Vada in quella direzione
Dochira e ikimashouka (forma verbale che studieremo in lezioni successive).
Dove andiamo?
Derivano dalla stessa serie e hanno di solito valore di aggettivi:
tale / come questo
tale / come codesto
tale / come quello
quale? / di che tipo?
Esempi:
Konna hito wa inai. Una persona simile non esiste.Sonna hon wa yomanai. Non leggerò un libro del genere.Anna koto wa wasureta. Una cosa come quella l'ho dimenticata.
Donna hon desuka. Che tipo di libro è?
Con l'aggiunta della particella assumono la funzione di avverbi:
in tale modo
in tale modo
in tale modo
in quale modo?
Esempi:
Konnani muzukashii to wa omoimasen deshita.
Non credevo che fosse tanto difficile. (lett: Quanto a essere difficile in tale modo, non pensavo)
Donnani taihen deshitaka. Quanto è stato difficile?
Anche allungando la vocale assumono la funzione di avverbi:
in questo modo
in codesto modo
in quel modo
in quale modo?
Esempi:
Kou shimashou. Facciamo così!Dou ikimashitaka. In che modo sei andato?
In questa lezione troverete esempi di conversazione riguardanti la presentazione, l'uso di "Dare", e della particella "no" e dei dimostrativi (per le spiegazioni vedi lezioni 14, 15 e 16).
Cliccate sull'immagine della pagina per vedere tutto il dialogo scritto in giapponese, sotto trovate la traduzione. (Vi consiglio di stamparvi la parte in giapponese per poterla seguire insieme alla traduzione.)
In fondo le "atarashii kotoba"(nuove parole) e gli "atarashii kanji" (nuovi kanji).
Clicca sull'immagine per leggere la prima pagina della lezione
Traduzione:
Tanaka: Mi chiamo Tanaka (lett. Io sono Tanaka). Piacere.
Ari: Mi chiamo Ari. Piacere.
Tanaka: Arisan, sei uno studente malese? (lett. della Malesia)
Ari: Si, sono uno studente malese.
Tanaka: Anche tu sei uno studente malese? (Notare l'uso di "mo" invece di "wa" per intendere "anche") Mana: No, non sono uno studente malese. Sono uno studente tailandese. (lett. della Tailandia). Io sono Mana. Piacere. Tanaka: Chi è quella donna? Ari : Quella donna è Maria-san. Maria-san è filippina. Chi è quella persona? (Per dire "quella donna" o "quell'uomo" la forma è questa "ano onna no hito", "ano otoko no hito") (Per "Chi è quella persona si poteva usare anche "Ano hito wa dare desuka.", ma è una forma meno rispettosa - vedi lezione 16)Tanaka: Quell'uomo è l'insegnante Yamamoto. E' l'insegnante di lingua giapponese. Tanaka: Tutti, questa persona è Yamamoto-sensei. ("Minasan", vuol dire "tutti", oppure "Signore e signori", in questa frase si potrebbe tradurre con "scusate", dato che indica che si sta rivolgendo a tutti in generale) Yamamoto: Sono Yamamoto. Piacere. Chi è Ari-san dalla Malesia? (lett. "Quale persona è Arisan della Malesia?") Ari: Sono io.
Clicca sull'immagine per leggere la seconda pagina della lezione
Traduzione:
Yamamoto: Codesta è la tua borsa?
Ari: Questa e questa sono le mie borse. (Vi ricordo che in giapponese non esiste il genere e il plurale e singolare - tranne i alcuni casi con l'aggiunta di suffissi) Yamamoto: Anche codesta è una tua borsa. Ari: Si, anche questa è mia. Yamamoto: Quella macchina fotografica di chi è? (lett. "Questa macchina fotografica è la macchina fotografica. di chi?) Ari; Quella è la macchina fotografica di Maria-san. Yamamoto: Arisan, cos'è codesto? Ari: Questo è un disco. Yamamoto: E' un disco della Malesia o del Giappone? (Quando in una stessa frase si vogliono dare due opzioni il verbo essere viene ripetuto.) Ari: E' un disco malese. Yamamoto: Maria-san, queste sono le chiavi della tua stanza. Prego.
Maria: Grazie mille. Ari: Professore, quali sono le chiavi della mia stanza? Yamamoto: Queste sono le chiavi della tue stanza. Prego. (Come potete notare la costruzione della frase in giapponese è praticamente ribaltata rispetto alla nostra)
Ari: Grazie mille. ("Domo arigatou gozaimasu" è la forma di ringraziamento più formale)
In questa lezione troverete esempi di conversazione riguardanti l'uso dei dimostrativi, come chiedere l'ora e i numeri.
Cliccate sull'immagine della pagina per vedere tutto il dialogo scritto in giapponese, sotto trovate la traduzione. (Vi consiglio di stamparvi la parte in giapponese per poterla seguire insieme alla traduzione.)
In fondo le "atarashii kotoba"(nuove parole).
Clicca sull'immagine per leggere la prima pagina della lezione
Traduzione:
<Aula>
Ari: Buongiorno.
Suzuki: Buongiorno.
Ari: Maestro, è qui l'aula?
Suzuki: Si, costì è l'aula della classe A. (In giapponese le lettere vengono pronunciate all'inglese, quindi in questo caso si dice "ei kurasu" - classe A) Ari: Anche codesta stanza è un'aula? Suzuki: No, qui non è un'aula. E' la stanza dell'insegnante. Ari: Di chi è? (letterale "E' la stanza di chi?") Suzuki: E' la stanza del maestro Yamamoto. Ari: La stanza del maestro Suzuki dove è? Suzuki: E' là. Ari: Che tipo di stanza è? Suzuki: E' una stanza piccola.
Ari: Maestro, che ore sono? (lett. "adesso che ora è?) Suzuki: Sono le undici e mezzo. Ari: Dove è la mensa? Suzuki: E' là. Grammatica: Numeri: I numeri in giapponese si pronunciano in due modi diversi; c'è la "serie giapponese" che arriva fino al numero dieci, con una pronuncia, e la "serie cinese" con un'altra pronuncia.La serie cinese si usa sempre, mentre quella giapponese si usa per contare cose per cui non esiste un numeratore (dei numeratori ne parlerò in lezioni future) Serie giapponese: 1 - hitotsu2 - futatsu3 - mittsu4 - yottsu5 - itsutsu6 - muttsu7 - nanatsu8 - yattsu9 - kokonotsu10 - too Serie cinese: clicca qui (per vederli direttamente in giapponese con i rispettivi kanjii) Pronunce particolari:- Come potete vedere i numeri 4, 7, 9 hanno due pronunce che si possono usare indifferentemente, tranne in casi particolari in cui si usa una delle due obbligatoriamente.- 300 si pronuncia "sanbyaku" non "hyaku" come gli altri- 600 "roppyaku" e 800 "happyaku"- 3000 "sanzen" invece di "sansen" Le ore:in rosso le eccezioni nelle pronunce: l'una ichi ji un minuto ippun
le due ni ji due minuti ni fun
le tre san ji tre minuti san pun
le quattro yo ji (non "yon") quattro minuti yon pun
le cinque go ji cinque minuti go fun
le sei roku ji sei minuti roppun
le sette shichi ji (nana con l'orario non si usa) sette minuti nana fun
le otto hachi ji otto minuti happun
le nove ku ji (kyuu con l'orario non si usa) nove minuti kyuu fun
le dieci juu ji dieci minuti jippun / jyuppun
le undici juuichi ji undici minuti jyuu ippun
le dodici juuni ji dodici minuti jyuuni fun
? nan ji ? nan pun
Esempi: Ima nanji desu ka? Che ore sono? - juuichi ji desu. Sono le undici. - roku ji han desu. Sono le sei e mezzo.
- yo ji go fun mae desu. Mancano 5 minuti alle 4 (lett. "Sono le 4 meno 5 minuti") - go ji happun sugi desu. Sono le 5 e 8 minuti (lett, "sono 8 minuti dopo le 5")
In questa lezione troverete esempi di conversazione su come chiedere il prezzo e sull'uso degli aggettivi.
Cliccate sull'immagine della pagina per vedere tutto il dialogo scritto in giapponese, sotto trovate la traduzione. (Vi consiglio di stamparvi la parte in giapponese per poterla seguire insieme alla traduzione.)
In fondo le "atarashii kotoba"(nuove parole).
Clicca sull'immagine per leggere la lezione
Traduzione:
<Mensa>
Suzuki: Ecco i buoni pasto (lett. qui i buoni pasto). Questo buono pasto bianco vale 10 yen. Questo buono pasto rosso vale 100 yen.
Ari: Maestro, quanto costa il pane?
Suzuki: Il pane grande costa 60 yen. Il pane piccolo costa 40 yen. Ari: Il latte giapponese è caro? Suzuki: No, non è caro. E' economico. <Giardino> Suzuki: Qui c'è il giardino della scuola. Quell' edificio è il dormitorio. Ari: Quell' edificio alto cosa è? Suzuki: Quello è l'ospedale. Quell' ospedale è grande. Ed è nuovo. Grammatica: Gli aggettivi si dividono in aggettivi in -i e aggettivi in -na: aggettivi in -i:
grande
piccolo
alto
nuovo
vecchio
basso
buio
luminoso
La prima parte dell'aggettivo si chiama 'RADICE'es: ooki è la radice dell'aggettivo 'ookii'
aggettivi in -na: shizuka na - tranquillo kirei na - bello il na viene utilizzato anche per creare degli aggettivi da sostantivi: binbou na - povero da 'binbou' - povertà shoujiki na - onesto da 'shoujiki' - onestà questo meccanismo consente di formare aggettivi dalle parole straniere: ereganto na - elegante (ereganto è scritto in katakana, mentre na in hiragana) romantikku na - romantico (romantikku è scritto in katakana, mentre na in hiragana)
Gli aggettivi vengono coniugati a seconda se la forma sia affermativa, negativa, passata, ecc. schema generale:
TIPO DI AGGETTIVO
ESEMPIO RADICE B1 B2 B3 B4 B5
agg. - i takai taka
1 -
2 -
3 -
agg. - na shizukana shizuka1 -
2 -
3 - Per il momento vedremo solo la forma affermativa e quella negativa al presente:
AFFERMATIVA: aggettivi in -i
soggetto radice + desu (forma gentile) senza il desu per la forma piana es: Kono hon wa takai desu. Questo libro è costoso. (forma gentile) Kono uchi wa akarui desu. Questa casa è luminosa. (forma gentile) Kono uchi wa akarui. Questa casa è luminosa.(forma piana) aggettivi in -na
soggetto radice + desu (forma gentile) + da (forma piana) ("da" è la forma piana del verbo essere) es: Kono uchi wa shizuka desu. Questa casa è tranquilla. (forma gentile) Kono uchi wa shizuka da. Questa casa è tranquilla. (forma piana) Kono e wa kirei desu. Questo quadro è bello.(forma gentile) Nella forma affermativa, quando l'aggettivo è seguito dal verbo essere il "na" viene omesso.
NEGATIVA: aggettivi in -i
soggetto radice + b2 - 2 [ ] + arimasen (forma cortese) + nai (forma piana) es: Kono hon wa takaku wa arimasen. Questo libro non è costoso (forma cortese) oppure Kono hon wa takaku nai Questo libro non è costoso (forma piana) aggettivi in -na
soggetto radice + b2 - 2 [ ] + arimasen (forma cortese)
+ + nai (forma piana) es: Kono uchi wa shizukade wa arimasen. Questa casa non è silenziosa (forma cortese) oppure Kono uchi wa shizukade nai Questa casa non è silenziosa (forma piana)
Aggettivo seguito dal sostantivo: aggettivi in -i ookii uchi - una casa grande chiisai neko - un gatto piccolo
atarashi hon - un libro nuovo es: Kore wa atarashi hon desu. Questo è un libro nuovo aggettivi in -na kireina uchi - un bella casa shoujikina otoko - un uomo onesto es: Kore wa shizukana michi desu. Questa è una strada tranquilla.
COMPLEMENTI DI LUOGO.
Prima dei complementi di luogo vi indico la particella del complemento oggetto:
o
La particella "o"(si scrive con l'hiragana "wo", che si pronuncia "o"), indica il complemento oggetto di una frase:
Kodomo wa ringo o tabemasu.
Maria wa hon o yomimasu.
Il bambino mangia la mela.
Maria legge un libro
Complemento di stato in luogo:
de
La particella "de"indica lo stato in luogo:
Hon wa* Kamakura de kaimasu.
Resutoran de tabemasu.
Compro i libri a Kamakura.
Mangio al ristorante
* qui si utilizza il wa e non la particella del complemento oggetto "wo", perché è il tema del discorso.
- Con i verbi essere "aru" e "iru", con il significato di "trovarsi", "esistere", il verbo "sumu" (vivere) e "tomaru" (fermarsi), si utilizza la particella "ni":
Hon ga koko ni aru.
Gakusei wa gakkou ni iru.
Il libro è qui.
Lo studente è a scuola
Complemento di moto a luogo:
e
La particella "e"(si scrive con l'hiragana "he", ma si pronuncia "e") indica il moto verso luogo:
America e iku Vado in America
- Quando si vuole mettere in evidenza l'arrivo in un determinato luogo si utilizza la particella "ni":
Gakkou ni iku Vado a scuola
Complemento di moto da luogo, origine, durata nel tempo:
kara
- indica il moto da luogo:
Nihon kara kimashita.* Sake wa kome kara dekiru Asu kara gakkou ga hajimarimasu
Sono venuto dal Giappone Il sakè si ricava dal riso (lett. Il sake deriva dal riso) Da domani comincia la scuola
(*questo verbo è nella forma al passato che spiegherò in una prossima lezione.)
- indica il complemento di durata nel tempo:
Senshuu kara Mirano ni imasu Sono a Milano dalla settimana scorsa
- indica il complemento d'agente:
Tomodachi kara moratta hon wa omoshiroi
Il libro che ho ricevuto dal mio amico è interessante
- preceduto dalla forma te del verbo acquista il significato di dopo (che):
Te o aratte kara shokuji o shimasu Benkyou shite kara asobimasu
Dopo essermi lavate le mani faccio colazione Dopo aver studiato gioco
- preceduto da un verbo o da un aggettivo coniugato introduce una proposizione causale:
Ame ga futte iru kara soto e ikimasen Takakatta kara kaimasen deshita
Non esco perchè sta piovendo Non l'ho comprato perchè era caro
Complemento di moto a luogo, indica fino a (di luogo e di tempo):
made
Mirano made ikimasu Sanji made gakkou ni imasu
Vado fino a Milano Sono a scuola fino alle tre
- seguito da ni significa entro:
Getsuyou made ni kaette kudasai Torni entro lunedì per favore
Complemento di luogo:
SOSTANTIVO
dentro
fuori
sopra
sotto
davanti
dietro
a sinistra di
a destra di
A B tra A e B
Es:
Reizouko no naka ni gyuunyuu ga* arimasu
Gyuunyuu wa* reizouko no naka ni arimasu
Dentro al frigorifero c'è il latte.
Il latte è dentro al frigorifero
* le due frasi sopra hanno lo stesso significato, ma due "sfumature" diverse: nella prima si vuole dire cosa c'è dentro al frigorifero e quindi si utilizza la particella "ga", nella seconda si vuole mettere l'accento sul fatto che il latte è nel frigo, altre cose possono essere fuori dal frigo, quindi si utilizza la particella "wa" (che mette in rilievo la parola a cui si riferisce).
Mannenhitsu to keshigomu no aida ni enpitsu wa* arimasen.
Enpitsu wa* mannenhitsu to keshigomu no aida ni arimasen.
Tra la penna stilografica e la gomma non c'è la matita
La matita non è tra la penna stilografica e la gomma.
*la matita non c'è, ma ci può essere qualcos'altro
Uchi no mae ni neko ga imasu
Inu wa uchi no hidari ni imasu
Davanti alla casa c'è il gatto
Il cane è a sinistra della casa
La particella ni si usa con i verbi "iru" e "aru", con il desu non si usa:
Watashi no uchi wa ano niwa no ushiro ni arimasu
Ano niwa no ushiro ni watashi no uchi ga arimasu
Watashi no uchi wa ano niwa no ushiro desu
La mia casa è dietro quel giardino
Dietro quel giardino c'è la mia casa
La mia casa è dietro quel giardino
Complemento di tempo:
ni
es.:
Kuji ni jimusho e iku Vado in ufficio alle nove.
Atarashi kotoba di tempo (clicca sull'immagine):
Traduzione:
ieri l'altro due settimane fa mattina
pomeriggio
imbrunire
notte/sera
ieri la scorsa settimana
oggi questa settimana
domani la prossima settimana
dopodomani fra due settimane
tutti i giorni (ogni giorno) tutte le settimane (ogni settimana) ogni mattina ogni sera
ogni tanto
I giorni della settimana con relativa trascrizione in kanji:
lunedì
martedì
mercoledì
giovedì
venerdì
sabato
domenica
quale giorno della settimana?
L'ultimo kanji di ogni giorno della settimana è il kanji di "giorno" e da solo si pronuncia "hi". Curiosità:Il primo kanji di lunedì è il kanji di luna e con questo significato si pronuncia "tsuki"Il primo kanji di martedì è il kanji di fuoco e con questo significato si pronuncia "hi"Il primo kanji di mercoledì è il kanji di acqua e con questo significato si pronuncia "mizu"Il primo kanji di giovedì è il kanji di albero e con questo significato si pronuncia "ki"Il primo kanji di venerdì è il kanji di denaro e con questo significato si pronuncia "kane"Il primo kanji di sabato è il primo dei due kanji che compongono la parola terra ("tsuchi").
si utilizza anche nei seguenti casi: - quando indica il complemento di termine (dativo): Mario ni tegami o kakimasu Scrivo una lettera a Mario - quando indica il complemento di stato in luogo con i verbi aru e iru (essere), sumu (vivere) e tomaru (fermarsi), ecc.:
America ni imasu Sono in America - quando indica il complemento di moto a luogo: Koen ni ikimasu (per i tempi dei verbi vedi Lezioni 24 e 25) America ni ikimasu
Vado al parco Vado in America
- quando funge da complemento d'agente nelle forme passiva e causativa del verbo: Nezumi wa neko ni taberareta Kodomo ni hon o yomaseru
Il topo è stato mangiato dal gatto Faccio leggere il libro dai bambini
- è obbligatorio con alcuni verbi intransitivi come au (incontrare), naru (diventare), fureru (toccare), sawaru (toccare):
Tomodachi ni atta Isha ni narimashita Kono mondai ni furete wa ikemasen Kono mono ni sawatte wa ikemasen
Ho incontrato un amico E' diventato un medico Non tocchi questo argomento (lett. non andare a toccare questo argomento)Non tocchi questo oggetto (lett. non andare a toccare questo oggetto)
- si usa per formare avverbi a partire dagli aggettivi au/no: Shoojiki ni - onestamente Heiwa ni - pacificamente
I giorni del mese con relativa trascrizione in kanji:
l'uno
il due
il tre
il quattro
il cinque
il sei
il sette
l'otto
il nove
il dieci
l'undici
il dodici
il tredici
il quattordici
il quindici
il sedici
il diciassette
il diciotto
il diciannove
il venti
il ventuno
il ventidue
il ventitre
il ventiquattro
il venticinque
il ventisei
il ventisette
il ventotto
il ventinove
il trenta
il trentuno
17° e 27° giorno si possono leggere anche "jyuunananichi" e "nijyuunananichi". L'ultimo kanji di ogni giorno del mese è il kanji di "giorno", che si pronuncia "ka" per i giorni dal primo al decimo (per cui si usano i numeri della serie giapponese), mentre si pronuncia "nichi" per tutti gli altri (per cui si usano i numeri della serie cinese). Questi vocaboli si utilizzano anche per contare i giorni (tranne che "un giorno", che si dice "ichinichi"):
esempi tre giorni mikka dieci giorni tooka da tre giorni mikka mae kara (mae "davanti", kara "da" moto da luogo, vedi lezioni precedenti) L'ultimo giorno del mese si dice "misoka"; l'ultimo giorno dell'anno "oomisoka".
I mesi:
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
Il kanji dopo i numeri è quello di "luna", che da solo si pronuncia "tsuki", mentre per indicare i mesi si pronuncia "gatsu". Per contare i mesi si mette tra il numero e il kanji di luna un ausiliario che si pronuncia "ka"; in questo caso il kanji di luna si pronuncia "getsu": qualche esempio:
ikkagetsu un mese
nikagetsu due mesi
sankagetsu tre mesi
yonkagetsu quattro mesi
gokagetsu cinque mesi
rokkagetsu sei mesi
nanagetsu sette mesi
hakkagetsu otto mesi
Per uno, due o tre mesi si può anche dire: hitotsuki futatsuki mitsuki
anno
sengetsu il mese scorso
kongetsu questo mese
raigestu il mese prossimo
kyonen l'anno scorso
kotoshi quest'anno
rainen l'anno prossimo
Per contare gli anni, le settimane, le ore, ecc., si usano i numeri di serie cinese seguiti dai rispettivi kanji:
nen anno
syuu settimana
ji ora
fun minuto
byou secondo
Per indicare un "intervallo di tempo" si aggiunge il kanji "kan", il cui uso è obbligatorio
per le settimane e le ore, facoltativo per gli altri. Esempi: Sono stato 5 anni in Giappone. Gonen Nihon ni imashita. Lavoro a Milano da 3 anni. Sannen mae kara Mirano de hataraite imasu. Sarà pronto fra due ore. Nijikan go dekiagarimasu. Finite entro cinque minuti. Gofunkan no uchi ni oete kudasai.
Festività: 1° gennaio - festa di capodanno
Primi giorni di gennaio "osyougatsu" - primi giorni dell'anno 3 febbraio "setsubun no hi" - è la cerimonia del lancio dei fagioli, per allontanare la cattiva sorte 15 gennaio "seijin no hi" - festa degli adulti (per coloro che compiono 20 anni) 3 marzo "hina masturi" - festa delle bambole (festa delle bambine) 21 marzo "hana no higan" - equinozio di primavera 29 aprile "midori no hi" - compleanno del precedente imperatore, Showa 3 maggio festa della costituzione 5 maggio "kodomo no hi" - festa dei bambini A fine aprile - inizio maggio c' è la "Golden week", in cui molte persone prendono una settimana di ferie. 7 luglio "tanabata" - è la festa riferita alla leggenda dei due innamorati, Orihime e Hikoboshi, che si potevano vedere una sola volta all'anno, appunto in questo giorno; è usanza scrivere i propri desideri su fogli di carta e attaccarli a piante di bamboo. Metà agosto "kyuubon" (anche "obon") - festa per gli antenati 16 settembre - giorno del rispetto degli anziani 23 settembre "aki no higan" - equinozio d'autunno 10 ottobre - festa dello sport (festeggiata soprattutto nelle scuole con gare sportive) 3 novembre "bunka no hi" - festa della cultura 15 novembre "shichi-go-san no hi" - festa dei bambini di 3, 5 e 7 anni. 23 dicembre - compleanno dell'imperatore 31 dicembre "oomisoka" - ultimo dell'anno (è la festa più importante per i giapponesi)
Che giorno è oggi? Kyou wa nannichi desuka? Oggi è il 15 novembre del 1994. Kyou wa senkyuuhyakukyuujuuyonen (1994nen) juuichigatsu (11gatsu) juugonichi (15nichi) desu. Quale anno? Nannen Quale mese? Nangatsu Che ore sono? Nanji desuka? Sono le tre. Sanji desu. Sono le tre e mezza. Sanji han desu. Sono le tre e un quarto. Sanji juugofun sugi desu. Sono le quattro meno un quarto. Yoji juugofun mae desu.
Per indicare le ore antimeridiane e quelle pomeridiane si premette all'ora rispettivamente "gozen" (lett. prima della costellazione del cavallo) e "gogo" (lett. dopo la costellazione del cavallo): Le sei A.M. Gozen rokuji. Le undici P.M. Gogo jyuuichiji
Cliccate sull'immagine della pagina per vedere tutto il dialogo scritto in giapponese, sotto trovate la traduzione. (Vi consiglio di stamparvi la parte in giapponese per poterla seguire insieme alla traduzione.)
Clicca sull'immagine per leggere la prima parte della lezione
Traduzione:
< Nella stanza di Maria >
Yamada: Maria, buongiorno.
Maria: Buongiorno. Questa è la mia stanza (lett. Qui è la mia stanza). Prego.
Yamada: E’ una stanza luminosa !
Maria: Yamada, prendi questi dolcetti filippini. Questi grandi sono alla banana.
Yamada: Grazie.
Maria: Yamada, vuoi bere del caffè o del tè occidentale?
Yamada: Del caffè.
Yamada: Gli studenti mangiano tutti i giorni alla mensa del dormitorio?
Maria: Sì, mangiano alla mensa.
Yamada: A che ora apre la mensa di sera.
Maria: La sera apre alle sei.
Yamada: Oggi è domenica. La mensa è chiusa?
Maria: Sì, è chiusa.
Clicca sull'immagine per leggere la prima parte della lezione
Yamada: Maria, la domenica ti prepari i pasti al dormitorio?
Maria: No, non me lo preparo. Vado al ristorante (lett. Faccio i pasti al ristorante)
Yamada: Di chi è quella chitarra?
Maria: Di Mana.
Yamada: Mana suona la chitarra?
Maria: Sì, la suona. Sabato della scorsa settimana abbiamo organizzato una festa. Mana ha suonato la chitarra alla festa. E poi ha suonato anche il pianoforte.
Yamada: Anche tu hai suonato la chitarra?
Maria: No, non l’ho suonata.
Yamada: Hai fatto qualche cosa?
Maria: Ho cantato delle canzoni giapponesi
Yamada: Dove avete fatto la festa?
Maria: L’abbiamo fatta in mensa.
Grammatica: Nella quinta riga della prima parte della lezione Maria dice: "Kono ooki no wa banana no okashidesu.- Questi grandi sono alla banana"
In questo caso l'hiragana "no" serve ad indicare l'oggetto senza ripetere che cosa è.
Esempio:
Questi fiori sono belli. Compro quello rosso e quello bianco. Kore hana wa kireidesu. Watashi wa akaino to shiroino o kaimasu.
Si mette il no dopo l'aggettivo invece di ripetere la parola "hana" (fiore).
Alla fine del dialogo le forme verbali sono coniugate al passato. Parlerò della coniugazione dei verbi nella prossima lezione.
I tempi dei verbi
I verbi hanno due tipi di coniugazione, quella gentile (formale) e quella piana (informale).Sono suddivisi in due classi:i verbi "ichidan", cioè quelli che terminano in iru e eru, che subiscono poche modifiche nella coniugazione (kamiichidan quelli in iru e shimoichidan quelli in eru); i verbi "godan", la maggior parte dei verbi, che subiscono molte modifiche nella coniugazione (comprendono anche vari verbi in iru e eru)Poi ci sono due verbi irregolari : suru (fare), kuru (venire) Sotto le tabelle riassuntive con le varie coniugazioni di alcuni verbi di esempio.Verbi godan:
RADICE B1negativa
B1avolitivo
B2forma
cortese
B2aforma
in
B3forma
del
B4quando
.....
B5condizional
e
B6imperativ
o
(forma piana)
dizionario
iku(andare)
i ka ko ki piccolotsu
ku ku ke ke
kiku(ascoltare)
ki ka ko ki i ku ku ke ke
oyogu(nuotare)
oyo ga go gi i gu gu ge ge
osu(spingere)
o sa so shi shi su su se se
tatsu(alzarsi)
ta ta to chi piccolotsu
tsu tsu te te
shinu(morire)
shi na no ni n nu nu ne ne
yomu(leggere)
yo ma mo mi n mu mu me me
kaku(scrivere)
ka ka ko ki i ku ku ke ke
iu(dire)
i wa o i piccolotsu
u u e e
kaeru(ritornare)
kae ra ro ri piccolotsu
ru ru re re
hairu(entrare)
hai ra ro ri piccolotsu
ru ru re re
kiru(tagliare)
ki ra ro ri piccolotsu
ru ru re re
shiru(conoscere)
shi ra ro ri piccolotsu
ru ru re re
hashiru(correre)
hashi ra ro ri piccolotsu
ru ru re re
aruku(camminare
)aru ka ko ki i ku ku ke ke
kesu(spegnere)
ke sa so shi shi su su se se
hanasu(parlare)
hana sa so shi shi su si se se
matsu(aspettare)
ma ta to chi piccolotsu
tsu tsu te te
katsu(vincere)
ka ta to chi piccolotsu
tsu tsu te te
verbi ichidankamiichidan (iru) - consonante + i = X:
RADICE
B1=B1anegativa
volitiva
B2=B2aforma
forma
B3forma del dizionario
B4quando
.....
B5condizionale
B6imperativo
X X X + ru X + ru X + re X + yomiru
(vedere-guardare)
- mi mi miru miru mire miyo
iru(esserci) - i i iru iru ire iyo
ochiru(cadere) o chi chi chiru chiru chire chiyo
oriru(scendere) o ri ri riru riru rire riyo
ikiru(vivere) i ki ki kiru kiru kire kiyo
kiru(indossare) - ki ki kiru kiru kire kiyo
shinjiru(credere) shin ji ji jiru jiru jire jiyo
niru(somigliare) - ni ni niru niru nire niyo
okiru(svegliarsi-
alzarsi)o ki ki kiru kiru kire kiyo
shimoichidan (eru) - consonante + e = X:
RADICE
B1=B1anegativa
volitiva
B2=B2aforma
forma
B3forma del dizionario
B4quando
.....
B5condizionale
B6imperativo
X X X + ru X + ru X + re X + yomiseru
(mostrare)mi se se seru seru sere seyo
taberu(mangiare)
ta be be beru beru bere beyo
deru(uscire)
- de de deru deru dere deyo
kaeru(cambiare)
ka e e eru eru ere eyo
kangaeru(pensare)
kanga e e eru eru ere eyo
kotaeru(rispondere)
kota e e eru eru ere eyo
neru(dormire)
- ne ne neru neru nere neyo
umareru(nascere)
uma re re reru reru rere reyo
verbi irregolari (del loro uso parlerò più avanti):
RADICE
B1=B1anegativa
volitiva
B2=B2aforma
forma
B3forma del dizionario
B4quando
.....
B5condizionale
B6imperativo
kuru(venire)
- ko ki kuru kuru kure koi (koyo)
suru(fare)
- shi shi suru suru sure seyo
La forma verbale giapponese vale per tutti i generi e numeri: taberu può cioè significare "io mangio", "tu mangi", "lei mangia", "noi mangiamo", ecc.
La coniugazione al presente è la stessa per il futuro certo.C'è un unico tempo per il passato che corrisponde perciò all'imperfetto italiano, al passato remoto, al passato prossimo, ecc.
I tempi dei verbi
PRESENTE (FUTURO CERTO) e PASSATO:
BASE NEGATIVA B1
si utilizza per fare la coniugazione negativa dei verbi in forma piana (informale):- per i verbi godan si sostituisce alla vocale u la vocale "a" e poi si aggiunge nai (aggettivo che significa inesistente) per il presente e nakatta per il passato.- per i verbi ichidan si toglie la finale ru e si aggiunge nai per il presente e nakatta per il passato. Esempi:yomanai - non leggo, non leggeròyomanakatta - non ho letto tabenai - non mangio, non mangeròtabenakatta - non ho mangiato BASE INDEFINITA B2 si utilizza per fare la forma gentile del verbo sia al presente, che al passato:- per i verbi godan si sostituisce alla vocale u la vocale "i" e poi si aggiunge masu per il presente e mashita per il passato positivo; masen e masen deshita rispettivamente per il presente e per il passato negativo.- per i verbi ichidan si toglie la finale ru e si aggiunge masu per il presente e mashita per il passato positivo; masen e masen deshita rispettivamente per il presente e per il passato negativo. Esempi:yomimasu - leggo , leggerò yomimashita - leggevoyomimasen - non leggo, non leggeròyomimasen deshita - non ho letto tabemasu - mangio, mangeròtabemashita - ho mangiatotabemasen - non mangio, non mangeròtabemasen deshita - non ho mangiato BASE INDEFINITA B3indica il presente e il futuro certo in forma piana (informale) e coincide con la forma del dizionario (in giapponese non esiste la forma all'infinito): Esempi:yomu - leggo, leggerò taberu - mangio, mangerò. Frasi: Ieri ho bevuto il latte - kinou ha giuuniuu o nomimasu (forma gentile) - kinou ha giuuniuu o nomu (forma piana)Ieri non ho bevuto il latte - kinou ha giuuniuu o nomimasen deshita (forma gentile) - kinou ha giuuniuu o nomanai (forma piana) Domani scriverò una lettera - ashita ha tegami o kakimasu (forma gentile) - ashita ha tegami o kaku (forma piana)Domani non scriverò una lettera - ashita ha tegami o kakimasen deshita (forma gentile) - ashita ha tegami o kakanai (forma piana)
IMPERATIVO
BASE INDEFINITA B6indica l'imperativo del verbo:- per i verbi godan si sostituisce alla vocale u la vocale "e"- per i verbi ichidan si toglie la finale ru e si aggiunge yo. Esempi:yome - leggi! tabeyo - mangia!
Schema riassuntivo:
FORMA GENTILE
PRESENTEE
FUTURO CERTOPASSATO IMPERATIVO
POSITIVO NEGATIVO POSITIVO NEGATIVO POSITIVO NEGATIVOMANGIAR
Etabemasu tabemasen tabemashita tabemasen
deshitatabeyo (in lezioni
successive)
LEGGERE yomimasu yomimasen yomimashita yomimasen deshita
yome (in lezioni successive)
FORMA PIANAPRESENTE
EFUTURO CERTO
PASSATO
POSITIVO NEGATIVO POSITIVO NEGATIVOMANGIAR
Etaberu tabenai (in lezioni
successive)tabenakatta
LEGGERE yomu yomanai(in lezioni
successive) yomanakatta
Gli aggettivi qualificativi italiani non hanno una corrispondenza in giapponese e vengono resi con la seguente forma sostantivo + no i più comuni:
italiano itaria no
malato byouki no
vero hontou no
falso nise no
molto takusan no
poco sukoshi no
pieno ippai no
vuoto karappo no
pubblico ooyake no
privato kojin no
primo hajime no
ultimo owari no
ovvio touzen no
verde midori no
uguale onaji no
Esempio: la cucina italiana - itaria no ryouri ("itaria" si scrive in katakana, mentre il "no" in hiragana)
Il "no" cade davanti alle forme del verbo essere: Haha wa byouki desu. Mia madre è malata.
Alcuni sostantivi posso essere seguiti dal suffisso "teki na" acquistando il significato di "alla maniera di", "relativo a": nihonteki na - alla giapponese tetsugakuteki na - (di tipo) filosofico
I due aggettivi "suki na" (che piace) e "kirai na" ( che non piace) accompagnati dal verbo essere esprimono rispettivamente predilezione o avversione (vengono comunemente usati anche per dire "ti amo" e "ti odio"): Watashi wa ongaku ga suki da. Mi piace la musica (DA è il verbo essere in forma piana) Watashi wa ongaku ga kirai da. Non mi piace la musica (DA è il verbo essere in forma piana) Anata ga suki da. Mi piaci. (Ti amo)
Forma in :
Aggettivi in - radice + b2 - 2 [ ] + (vedi lo schema degli aggettivi nella lezione 19)
Aggettivi in - radice + b2 - 2 [ ] Serve per coordinare due o più aggettivi, due o più proposizioni dello stesso tipo e per introdurre una proposizione causale. Esempi: Ringo wa akakute oishii desu. La mela è rossa e buona. Ringo wa akakute oishii katta. La mela era rossa e buona. Chiisakute kawaikute rikouna desu . E' piccolo, carino e intelligente. Kono kodomo wa rikoude kawaii desu. Questo bambino è intelligente e carino - Come potete notare la terminazione dell'ultimo aggettivo prima del verbo (segnato in rosso) torna ad essere normale. Machi wa kireide shizuka deshita . La città era bella e tranquilla - In questo caso il "na" dell'aggettivo shizuka non c'è perché il sostantivo è all'inizio della frase (questo vale solo per gli aggettivi in na). Hon wa takakute kaemasen. Poiché il libro è caro , non lo posso comprare
L'uso avverbiale degli aggettivi:
Aggettivi in - radice +
Aggettivi in - radice + l'uso avverbiale degli aggettivi serve per indicare il modo in cui si attua un'azione (spesso resa in italiano con la terminazione -mente), a volte descrive uno stato risultante da un'azione: hayaku wa hashiru - correre velocemente hayaku okiru - alzarsi presto akaku nuru - colorare di rosso shizukani aruku - camminare silenziosamente kare wa hayaku arumimasu - lui cammina velocemente kawa wa shizukani nagarete imasu - il fiume scorre tranquillamente (il verbo è nella forma continuativa in - te, che vi esporrò in lezioni più "avanzate")
Gli aggettivi prendono le terminazioni in ku e ni anche davati ai verbi "naru" (diventare) e "suru" (con il significato di "rendere, far diventare"):
Aggettivi in - radice + +
heya ga kuraku naru - La stanza è diventata scura (buia). heya ga kitanaku naru - La stanza è diventata sporca.
Aggettivi in - radice + +
kodomo ga jyoubuni naru - Il bambino è diventato robusto. heya ga genkini naru - Il bambino è diventato vivace. kinou watashi wa heya wo kireini shimashita - Ieri ho pulito la stanza (lett. Ieri ho fatto diventare pulita la stanza)Forma al passato degli aggettivi: positivo:
Aggettivi in - radice + b2 - 1 [ ] + "desu" (verbo essere) forma cortese, senza niente per la forma piana haha wa yasashikatta desu - mia madre era dolce (forma cortese) haha wa yasashikatta - mia madre era dolce (forma piana)
Aggettivi in - radice + b2 - 1 [ ] - forma piana - per la forma cortese si toglie il "datta" e si aggiunge "deshita" (passato del verbo essere) heya ga shizuka deshita - La stanza era tranquilla. (forma cortese)
heya ga shizukadatta - La stanza era tranquilla. (forma piana) negativo:
Aggettivi in - radice + b2 - 2 [ ] + "arimasen deshita" (verbo essere) forma cortese, + "na katta" (verbo essere) per la forma piana haha wa yasashiku arimasen deshita - mia madre era dolce (forma cortese) haha wa yasashikunakatta - mia madre non era dolce (forma piana)
Aggettivi in - radice + b2 - 2 [ ] + + arimasen deshita (verbo essere) forma cortese + na katta (verbo essere) per la forma piana heya ga shizuka dewa arimasen deshita - La stanza non era tranquilla. (forma cortese) heya ga shizuka dewa na katta - La stanza non era tranquilla. (forma piana)
Se nella frase al passato ci sono più aggettivi, viene coniugato al passato solo l'ultimo: umi ga aokute, kireideshita - il mare era blu e pulito. (forma cortese) umi ga aokute, kireidatta - il mare era blu e pulito. (forma piana) [il primo aggettivo (aoi) è coniugato semplicemente con la forma in "te" per unire più aggettivi come spiegato nella lezione 26] umi ga kireide, aokattadesu - il mare era pulito e blu. (forma cortese) umi ga kireide, aokatta - il mare era pulito e blu. (forma piana) [il primo aggettivo (kirei) è coniugato con la forma in "te" per unire più aggettivi come spiegato nella lezione 26]
Schema riassuntivo:
FORMA GENTILE
PRESENTEE
FUTURO CERTOPASSATO CERTO
POSITIVO NEGATIVO POSITIVO NEGATIVOAGGETTIVO - takaidesu takakuwaarimasen takakattadesu takakuarimasendeshita
AGGETTIVO - shizukadesu shizukadewaarimase
nshizukadeshita shizukadewaarimasendeshit
a
FORMA PIANAPRESENTE
EFUTURO CERTO
PASSATO CERTO
POSITIVO NEGATIVO POSITIVO NEGATIVOAGGETTIVO - takai takakunai takakatta takakunakatta
AGGETTIVO - shizukada shizukadewanai shizukadatta shizukadewanakatta
Forma negativa nai:
nai è un aggettivo che significa "inesistente" e che si usa per:
- coniugare in forma piana negativa gli aggettivi in -i: akaku nai - non è rosso akaku nakatta - non era rosso - coniugare in forma gentile negativa gli aggettivi in -i, che si ottiene aggiungendo desu: akaku nai desu - non è rosso akaku nakatta desu - non era rosso - coniugare i verbi in forma piana negativa partendo dalla base negativa B1 (vedi lezione 24): tabe nai - non mangio tabe nakatta - non ho mangiato - coniugare i verbi in forma gentile negativa aggiungendo desu: tabe nai desu - non mangio tabe nakatta desu - non ho mangiato § Nella forma attributiva nai può essere sostituito da nu: naka nai / naka nu kodomo - bambino che non piange Per contare gli oggetti si deve unire ai numeri della "serie cinese" specifici ausiliari, a seconda degli oggetti o animali di cui si deve dire il numero. Di seguito la tabella: KANJI
PRONUNCIA
UTILIZZO
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 QUANTI ?
FORMARE I
NUMERI ORDINALI
VESTITI ICCHAKU
HACCHAKU JUCCHAKU
VOLTE IKKAI ROKKAI HAKKAI JUKKAI CONTENITORI DI LIQUIDI
IPPAI SANB
AI JUPPAI
ANIMALI PICCOLI
(ESCLUSI GLI
UCCELLI)
IPPIKI SANBI
KI ROPPIK
I JUPPIKI/JIPPIKI NANBIKI
OGGETTI LUNGHI, SOTTILI E CILINDRI
CI
IPPIN SANBI
N ROPPIN HAPPIN JUPPIN NANPIN
CASA IKKEN SANKE
N ROKKE
N HAKKE
N JUKKEN
AEREI IKKI
PER GLI OGGETTI CHE NON HANNO UN AUS. SPECIFIC
O
IKKO ROKKO HAKKO JUKKO
BRANI MUSICALI
IKKYOKU
ROKKYOKU
HAKKYOKU JUKKYOKU
OGGETTI SOTTILI
PERSONE HITORI
FUTARI
YONIN
ETA' ISSAI HASSAI JUSSAI(20 -
HATACHI)
LIBRI ISSATSU
HASSATSU
JUSSATSU/JISSATSU
PAIA DI SCARPE, CALZE, ECC.
ISSOKU
SANZOKU
HASSOKU JUSSOKU NANZOKU/
NANSOKU
ANIMALI GRANDI
ITTOU HATTO
U
UCCELLI SANB
A JIPPA/JYUPPA NANBA
LETTERE ITTSUU
HATSUU JUTTSUU
NAVI ISOU MACCHIN
ARI, AUTO
Nella tabella sopra trovate riportati i kanji e le rispettive pronunce degli ausiliari più comuni.L'ausiliare si utilizza unendo al numero (serie cinese) l'ausiliare che ci serve, cioè quello relativo all'oggetto o animale che vogliamo contare. (Per i numeri vai alla lezione 18) In verde sono riportate alcune eccezioni nella pronuncia di alcuni numeri associati agli ausiliari:esempio: una volta si legge "IKKAI" e non "ichikai", come sembrerebbe logico unendo semplicemente il numero uno con l'ausiliare "KAI". Alcuni esempi dell'utilizzo degli ausiliari: - "BAN" - per formare i numeri ordinali: KURASU DE ICHIBAN NO GAKUSEI - Il primo della classe (KURASU - "classe" è scritto in katakana) - "CHAKU" - per i capi di vestiario: AKAI FUKU O ICCHAKU KAIMASHITA - Ho comprato un vestito rosso. - "HAI" - tazze o bicchieri di bevande: NANBAI SAKE O NOMIMASHITA KA - Quanti bicchieri di sakè hai bevuto? (la parola bicchiere non c'è, è sottintesa con l'uso dell'ausiliare). Risp: NIHAI NOMIMASHITA - ne ho bevuti Due. - "KAI" - per contare le volte: MOU SANKAI IIMASHITA - Te l'ho già detto tre volte. - "KEN" - per case e fabbricati: IE WA NANGEN ARIMASU KA - Quante case ci sono? Risp: SANKEN ARIMASU - Ce ne sono tre. - "KO" - per tutti gli oggetti che non hanno un ausiliare specifico: SANKO NO HISUI (pietre di giada) O KAIMASHITA - Ho comprato tre pietre di giada. - "MAI" - per oggetti piatti e di poco spessore: ROKUMAI NO SARA - Sei piatti
- "NIN" - per le persone: HITORI - Una persona / FUTARI - Due persone / SANNIN - Tre persone / HACHININ NO GAKUSEI - Otto studenti. - "SAI" - per indicare l'età: ANO KODOMO WA JUSSAI DESU - Quel bambino ha 10 anni. - "TSUU" - per le lettere: KYOU TEGAMI (lettere) O NITSUU KAKIMASHITA - Oggi ho scritto due lettere Per gli oggetti che non hanno un ausiliare specifico si può anche utilizzare la "serie giapponese" dei numeri. (Per i numeri vai alla lezione 18)
Si possono formare i numeri ordinali dai cardinali anche nei seguenti modi: - serie giapponese seguita da "ME": HITOTSUME - primo MITTSUME - secondo Es: MITTSUME NO MICHI - la terza strada - serie cinese (quando i numeri sono soli, cioè non seguiti da un ausiliare) seguita da "BAN" o "BANME", oppure preceduta da "DAI": quindi primo si potrà dire: ICHIBAN ICHIBANME DAIICHI DAIICHIBAN DAIICHIBANME Es: ICHIBAN NO HITO - la prima persona - serie cinese (quando i numeri sono seguiti da un ausiliare o da una parola così da formare una parola composta) seguita da "ME", oppure preceduta da "DAI": quindi il primo anno (nen) si potrà dire: ICHINENME DAIICHINEN
Altre particelle:
node
Preceduto da un verbo o da un aggettivo coniugato introduce una proposizione causale:
Ame ga futta node soto e ikimasen deshita
Takai node kaimasen
Non sono uscito perchè pioveva
Non lo compro perchè è caro
to
- Indica il complemento di compagnia:
Mario to shokuji o shimashita
Inu to kaimasen
Ho pranzato con Mario
Passeggio col cane
- In certi casi assume il significato di contro:
Nihon wa Amerika to sensou o shimashita
Il Giappone ha fatto la guerra contro l'America
- Può indicare separazione (nel senso di allontanamento):
Kare to wakaremashita Mi sono separato da lui
- Si usa per unire due o più sostantivi quando l'enumerazione è completa:
Hon to pen
Tokyo to Kyoto e ikimasu
Un libro e una penna
Vado a Tokyo e a Kyoto
- Si usa per fare un confronto:
Nihonjin to Itariajin wa chigaimasu
Are wa kore to onaji desu
I Giapponesi e gli Italiani sono diversi
Quello è uguale a questo
- Seguito da iu corrisponde all'italiano si dice:
Nihongo de "grazie" wa nan to iimasu ka
Arigatou to iimasu
Come si dice "grazie" in giapponese?
Si dice arigatou
- Introduce il discorso indiretto con verbi come omou, hanasu, iu, kiku, ecc.:
Kenkou wa ichiban daiji da to omoimasu
Shizuka ni seyo to iwaremashita
Penso che la tua salute sia la cosa più importante
E' stato detto di fare silenzio
ya
Si usa per unire due o più sostantivi quando l'enumerazione è incompleta:
Hon ya pen ga arimasu
Tokyo ya Nara e ikimashita
Ci sono libri, penne eccetera
Sono stata a Tokyo, a Nara eccetera
nado
Significa eccetera. E' un rafforzativo di ya:
Hon ya noto ya pen nado o kaimashita Ho comprato il libro, il quaderno, la penna eccetera
ka
- Denota che la frase è interrogativa:
Kono hana wa suki desu ka Ti piace questo fiore ?
- Ha il valore di congiunzione disgiuntiva:
Nihonjin ka Chougokujin Un giapponese o un cinese
- In unione con douka corrisponde all'espressione se... o no:
Iku ka douka wakarimasen Non so se ci vado o no
Traduzione:1. Inu mo aruke bou ni ataru - Anche se il cane cammina, batte contro il bastone (Ora è come andare in cerca di guai. / Ognuno ha il suo raggio di sole) 2. Kon yori shouko - Contano più i fatti che la teoria (Contano più i fatti che le parole) 3. Hana yori dango - Meglio gli spiedini dolci che i fiori (Meglio qualcosa di utile che una lode) 4. Nikumarekko yo ni habakaru - Nel mondo sono diffusi i bambini che non piacciono (L'erba cattiva non muore mai) 5. Honeori zon no kutabire mouke - Il gioco non vale la candela 6. Heta no yokozuki - Fare qualcosa malgrado non si abbia talento 7. Toshiyori no hiyamizu - Sudore freddo del vecchio (E' un'imprudenza per un vecchio) 8. Chiri mo tsumore ba yama to naru - Anche la polvere diventa una montagna (Tante briciole fanno una montagna / Tanti rigagnoli fanno un fiume) 9. Kawaiiko niwa tabi o saseru - Far fare un viaggio al bambino che si ama (Se i genitori amano davvero i propri figli, devono farli viaggiare da soli) 10. Tsuki to suppon - La luna e la tronige (tipo di tartaruga) (Ci corre come dal giorno alla notte) 11. Nen niwa nen o ireyo - Mettere dentro prudenza e ancora prudenza (La prudenza non è mai troppa) 12. Kusaimono niwa futa - Un coperchio sulla cosa che puzza (Soffocare uno scandalo) 13. Koroba nu saki no ue - Prima di inciampare è meglio mettere il bastone
(Meglio prevenire che curare) Nelle lezioni precedenti avete già visto molte particelle per la costruzione delle frasi, adesso vi riporto ulteriori esempi e qualche integrazione: 1. Luogo : luogo soggetto . (o .) Koko ni denwa ga arimasu. Qui c'è il telefono. Koko ni denwa wa* arimasen. Qui non c'è il telefono. *Nella frase negativa la particella wa sostituisce il ga. 2. Luogo + quantità : luogo soggetto quantità . (o .) koko ni ringo ga mittsu arimasu. Qui ci sono 3 mele. asoko ni otokonoko ga jyuunin imasu. Là ci sono 10 bambini. 3. Shika - soltanto: Shika si utilizza solo con la forma negativa del verbo. koko ni mikan wa mittsu shika arimasen. Qui ci sono solo 3 mandarini. koko ni onna no ko wa futari shika imasen. Qui ci sono solo 2 bambine. 4. Quando si deve precisare o si vuole sapere il luogo e la quantità dell'oggetto in questione: - soggetto luogo [ ] (o .) denwa wa doko ni arimasuka. Dove è il telefono ? Mariasan wa doko ni imasuka. Dove è Maria ? Mariasan wa asoko ni imasu. Maria è là. - soggetto luogo quantità [ ] (o .) ringo wa hako no naka ni ikutsu* arimasuka. Quante mele ci sono all'interno della scatola ? ringo wa hako no naka ni too arimasu. All'interno della scatola ci sono 10 mele. - luogo soggetto quantità [ ] (o .) koko ni hon ga nansatsu* arimasuka. Quanti libri ci sono qui ? (satsu - ausiliare numerale per i libri) koko ni hon ga nisatsu arimasuka. Qui ci sono 2 libri. * IKUTSU - quanti?: si usa quando il soggetto non ha un ausiliare per la numerazione (vedi LEZIONE 28) NAN - quanti?: si usa quando il soggetto ha un ausiliare per la numerazione (vedi LEZIONE 28)
5. Quando ci sono più di due soggetti, questi possono essere uniti dalla particella , e all'ultimo
soggetto, segue spesso la particella . viene usato quando la numerazione è COMPLETA; si usa la
particella nel caso in cui la numerazione NON E' COMPLETA, e in questo caso spesso viene aggiunta
in fondo la parola (nado - eccetera) - luogo soggetto soggetto (o .) koko ni kutsu to kutsushita ga arimasu. Qui ci sono scarpe e calzini.
- luogo soggetto soggetto (o .) koko ni kutsu ya kutsushita nado ga arimasu. Qui ci sono scarpe, calzini, ecc. 6. Hon no migi ni wa* kushi wa* arimasen. Il pettine non è a sinistra del libro. * questo wa (sempre scritto con l'hiragana "ha") è il wa della negazione del verbo essere. * questo wa (scritto con l'hiragana "ha") serve a precisare che non è a sinistra del libro, ma che potrebbe essere da un'altra parte. Kushi wa* hon no migi ni wa* arimasen. Il pettine non è a sinistra del libro. * questo wa (scritto con l'hiragana "ha") è per indicare il soggetto (il tema del discorso) 7. ATTENZIONE LA SEGUENTE FRASE E' ERRATA: Reizouko no naka ni gyuunyuu to kudamono no aidani tamago ga arimasu. Le uova sono nel frigorifero tra il latte e la frutta SI DEVONO SCRIVERE DUE FRASI DISTINTE: Reizouko no naka ni tamago ga arimasu. Gyuunyuu to kudamono no aidani tamago ga arimasu. 8. Otoko no hito wa* donata de*, onna no hito wa* donata desuka. Chi è l'uomo e chi è la donna? Otoko no hito wa* Tanakasan de*, onna no hito wa* Ryokosan desu. L'uomo è il signor Tanaka e la donna è la signora Ryoko. Dono hito ga* Tanakasan de*, dono hito ga* Ryokosan desuka. Quale è il signor Tanaka e quale è la signora Ryoko. Otoko no hito ga* Tanakasan de*, onna no hito ga* Ryokosan desu. Il signor Tanaka è l'uomo e la signora Ryoko è la donna. * ga si usa quando il soggetto è un PRONOME INTERROGATIVO [DONO - DORE] * per unire due frasi distinte di toglie il SU alla forma del verbo essere DESU. 9. Le parole NANIMO (niente), DONATAMO (nessuno), DOKONIMO (nessuna parte) si usano con la forma negativa del verbo senza : Ryokosan wa dokoka ni imasuka. Dovè è la signora Ryoko? Iie, Ryokosan wa dokonimo imasen. No, la signora Ryoko non è da nessuna parte. 10. Kireina hana ga takusan arimasu. Ci sono tanti bei fiori. Akaino* mo shiroino mo kiiroino mo arimasu. Ce ne sono di rossi, di bianchi e di gialli. *il "no" qui sostituisce la parola fiore. Può sostituire cose, persone e tempo.
Varie forme di domande
1. Dono hito ga Ryokosan desuka. Quale è Ryoko?Ryokosan wa donohito desuka Quale è Ryoko?Ryokosan wa donata desuka. Chi è Ryoko? [+ formale]Ryokosan wa dare desuka Chi è Ryoko? [+ informale] Risposta: Dono hito desu. Questa è Ryoko
Dono hito wa Ryokosan desu. Questa è Ryoko Ryokosan kono hito desu. Questa è Ryoko 2. Donata ga anata no sensei desuka.
Chi è il tuo professore?
Anata no sensei wa donata desuka
Chi è il tuo professore?
Anata no sensei wa dono hito desuka.
Quale è il tuo preofessore?
Anata no sensei wa dare desuka.
Chi è il tuo professore?
Risposta: Ayakosan ga watashi no sensei desu. Ayako è la mia insegnante. 3. Dono tatemono ga toshokan desuka.
Quale è l'edificio della biblioteca?
Toshokanwa dono tatemono desuka.
Quale è l'edificio della biblioteca?
Risposta: Kono [sono, ano] tatemono desu. E' questo (codesto, quello) edificio. 4. Dore ga sensei no kaban desuka.
Quale è la borsa dell'insegnante?
Sensei no kaban wa dore desuka
Quale è la borsa dell'insegnante?
Risposta: Kono [sono, ano] kaban desu. E' questa (codesta, quella) borsa. 5. Doko ga toire desuka. Dove è il bagno?Toire wa doko desuka. Dove è il bagno? Risposta: Toire wa achira [kochira, sochira] desu. Il bagno è in quella direzione (questa, codesta direzione).Toire wa asokoni [kokoni, sokoni] desu. Il bagno è là (qui, costì). 6. Dochira ga higashi desuka. In che direzione è l'est?Higashi wa dochira desuka. In che direzione è l'est? Risposta: Higashi wa achira [kochira, sochira] desu. L'est è in quella direzione (questa, codesta direzione). 7. Kore [sore, are] nan desuka. Cosa è questo (codesto, quello) ?Kore wa donata no kasa desuka.
Di chi è questo ombrello?
8.
Kore wa Kyokosan no tokei wa desuka.
Questo orologio è di Kyoko?
Kyokosan tokei wa kore desuka.
L'orologio di Kyoko è questo? (in scelta tra più orologi)
Risposta: Iie, sore wa Kyokosan no tokei wa dewa arimasen. No, codesto orologio non è di Kyoko.Iie, Kyokosan tokei wa sore dewa arimasen. No, codesto orologio non è di Kyoko.Hai, sore wa Kyokosan no tokei wa desu. Sì, codesto orologio è di Kyoko.Hai, Kyokosan tokei wa sore desu. Sì, codesto orologio è di Kyoko. 9.Unione di due domande: Kore wa nihongo no shinbun desuka. Kore wa chuukokugo no shinbun desuka. Per unire le due domande il secondo "kore wa" deve essere tolto: Kore wa nihongo no shinbun desuka, chuukokugo no shinbun desuka. Questo giornale è in lingua giapponese o in lingua cinese?
Kono heya ni denwa ga arimasuka. Il telefono è in questa stanza?Iie, kono heya ni wa* denwa wa arimasen. No, non c'è. Hai, kono heya ni denwa ga arimasu. Sì, c'è * wa (sempre scritto "ha") serve ad indicare che non è in questa stanza, ma può essere da un'altra parte.
Asoko wa* nan desuka. Cosa è là?Asoko wa* niwa desu. Là è un giardino. * wa (sempre scritto "ha") non NI perchè non chiede cosa c'è là (avrebbe utilizzato arimasu), ma COSA E' LA'.
Kore wa* kaban desu. Questa è una borsa. * perchè è il soggetto della frase.
Kono kaban desu. E' questa borsa. (in risposta alla domanda "Quale è la borsa di...?)
* perchè è l'aggettivo di borsa.
Watashi no kuni no kikou to nihon no kikou wa onaji desu.
Il clima del mio paese e quello del Giappone sono uguali.
Watashi no kuni no kikou wa nihon no kikou to onaji desu.
Il clima del mio paese è uguale a quello del Giappone.
Ogenki desuka - Come sta?
Taihen genki desu - Sto bene
Maamaa desu - Così così
Maamaa ! - Suvvia, coraggio ! (Non fare così!)
Byoonin desu - Sto male
Kanashii desu - Sono triste
Shiawase desu - Sono felice
Anata ni sansei desu - Sono d’accordo con te
Fusansei desu - Non sono d’accordo
Shirimasen - Non so
Wakarimasen - Non capisco
Daijobu desuka - Stai bene ? (Ti sei fatto male?)
, Hai, daijoubu desu - Sto bene. (anche solo Daijoubu desu)
Otanjobi omedetou - Buon compleanno
Kooun o inotte masu - Buona fortuna
Yoi bakansu o - Buone vacanze
Yoi goryokou o - Buon viaggio
Merii kurisumasu - Buon Natale
Shinnen omedetoo - Felice anno nuovo
Yoi fukkatsusai o - Buona Pasqua
[ ]
Omedetoo (gozaimasu) - Auguri (si aggiunge gozaimasu per renderli più formali)
Tasukete kudasaimasen ka - Potrebbe aiutarmi?
Tasukete ! - Aiuto ! (Anche solo "tasuke")
Moshimoshi - Pronto? (rispondendo al telefono)
accettabile, discreto maamaa
Acqua mizu
Adesso ima
Aereo hikouki
Agosto hachigatsu
aiutare tasukeru
albero ki
achira quella direzione
ai amore
aisukuriimu gelato
aka rosso
akai rosso (aggettivo)
akarui luminosa
aki autunno
alto takai
alzarsi tatsu
americano (persona) amerikajin
amico tomodachi
amore ai
andare iku
anno nen
anno prossimo rainen
anno scorso kyonen
aprile shigatsu
arancia orenji
argomento mondai
aria kuuki
ascoltare kiku
aspettare matsu
aula kyoushitsu
autralia oosutoraria
autunno aki
bacchette hashi
bagno, toilet toire
bambino kodomo
bambino (femmina) onna no ko
bambino (maschio) otoko no ko
banana banana
banca ginkou
bello kireina
bere nomu
bianco shiro
bianco (aggettivo) shiroi
biblioteca toshokan
bicicletta jitensha
block notes nooto
blu ao
borsa kaban
borsetta handobaggu
bottiglia bin
bouffet byuffue
brindisi kanpai
bue ushi
bugia nise
buongiorno ohayou
buono oishii
buono pasto shokken
cadere ochiru
caffè koohii
calzini kutsushita
cambiare kaeru
ame pioggia
ame ga furu piovere
amerikajin americano (persona)
anata tu
anatatachi voi
ano quello
ao blu
arau lavare
arigatou grazie
aruku camminare
asa mattina
asatte dopodomani
ashita domani
asobu giocare
asoko là
asokoni la
atarashii nuovo
banana banana
beddo letto
benkyou studio
benkyou o suru studiare
bijyutsukan museo d'arte
bin bottiglia
boushi cappello
bukka prezzi
bunka cultura
byou secondo
byouin ospedale
byouki malattia
byuffue bouffet
casa ombrello
chieen catene
chigau diverso
chiisai piccolo/a
chikatetsu metropolitana
chikyuu terra
chizu carta geografica
chokoreeto cioccolato
chuugoku cina
chuugokugo cinese (lingua)
chuugokujin cinese (persona)
daijobu certamente, sicuro
dare chi ?
deisunei Disney
dekiru derivare
denmaakujin danese (persona)
densha tram
camicia shazu
camminare aruku
candela rousoku
cane inu
cantare utau
canzone uta
capolavoro kessaku
cappello boushi
caramella kyandee
carino kawaii
carta kaado
carta geografica chizu
casa uchi
casa (propria) ie
cassetto ikidashi
catene chieen
cavallo uma
cento hyaku
certamente, sicuro daijobu
che cosa ? nan
che cosa, quale nan
che tipo di donna
chi ? dare
chi ? (più gentile) donata
chiave kagi
chiavi kagi
chitarra gitaa
cina chuugoku
cinema eigakan
cinese (lingua) chuugokugo
cinese (persona) chuugokujin
cioccolato chokoreeto
città machi
classe kurasu
clima kikou
codesta direzione sochira
codesto sono
cognome myouji
colazione shokuji
colorare nuru
colore dell'acqua mizuiro
cominciare hajimaru
compiti shukudai
compleanno otanjobi (tanjobi)
comprare kau
conoscere shiru
denwa telefono
deru uscire
dochira quale direzione?
dokidoki ogni tanto
doko dove ?
dokonimo nessuna parte
donata chi ? (più gentile)
donatamo nessuno
donna che tipo di
doyoubi sabato
dyussendorufu Dusseldorf
e quadro
eigakan cinema
eigo inglese (lingua)
eki stazione
enpitsu matita
Firipin Filippine
fuirenshe Firenze
fun minuto
fuufu marito e moglie
gakkou scuola
gakusei studente
geemu gioco
genkina vivace
getsuyoubi lunedì
ginkou banca
gitaa chitarra
gogatsu maggio
gohan pasto
gohan riso (cotto)
goorudo oro
goshujin marito (altrui)
gyuunyuu latte
hachigatsu agosto
haha mamma
haiiro grigio
hairu entrare
hajimaru cominciare
hajime no primo
hako scatola
han mezzo
hana fiore
hanasu parlare
handobaggu borsetta
hashi bacchette
hashiru correre
hayai veloce
consenso sansei
coperchio huta
correre hashiru
costì sokoni
costoso takai
cravatta nekutai
credere shinjiru
cucina ryouri
cultura bunka
danese (persona) denmaakujin
decisione kesshin
denaro okane
derivare dekiru
destra migi
diario nikki
dicembre jyuunigatsu
dire iu
direzione hou
disco rekoodo
Disney deisunei
ditta kaisha
diverso chigau
dolce yasashi
domani ashita
domenica nichiyoubi
dopo sugi
dopodomani asatte
dormine neru
dormitorio ryou
dove ? doko
due settimane fa sensenshuu
Dusseldorf dyussendorufu
economico yasui
edificio tatemono
entrare hairu
esse kanojotachi
essi karetachi
fabbrica koujyou
fabbricare, produrre tsukuru
famiglia kazoku
febbraio nigatsu
felice shiawasena
figlia musume
figlio musuko
Filippine Firipin
filosofia tetsugaku
finestra mado
hayaku presto
heiwana pacifico
heya stanza
hi giorno
hikkoshi trasloco
hikouki aereo
hiku suonare (uno strumento)
hiru pomeriggio
hito persona
hon libro
hontou verità
hoshi stella
hou direzione
houki scopa
huta coperchio
huyu inverno
hyaku cento
ichigatsu gennaio
ie casa (propria)
igirisu inghilterra
igirisujin inglese (persona)
ike laghetto
ikidashi cassetto
ikiru vivere
iku andare
ikutsu quanti
ima adesso
imouto sorella minore
indo india
inu cane
ippai pieno
ippun un minuto
isha medico
isu sedia
itaria italia
itariago italiano (lingua)
itariajin italiano (persona)
iu dire
ji ora
jidousha macchina
jikan tempo
jimusho ufficio
jitensha bicicletta
jyaketto giacca
jyoubuna robusto
jyoudan scherzo
fiore hana
Firenze fuirenshe
fiume kawa
fra due settimane saraishuu
francobollo kitte
fratello maggiore oniisan
fratello minore otouto
fresco suzushii
frigorifero reizouko
frutta kudamono
gatto neko
gelato aisukuriimu
gennaio ichigatsu
gentilezza shinsetsu
giacca uwagi
giacca jyaketto
giallo kiiro
giapponese (lingua) nihongo
giapponese (persona) nihonjin
giardino niwa
giglio yuri
giocare asobu
gioco geemu
giornale shinbun
giorno hi
giovedì mokuyoubi
giugno rokugatsu
gnocchi nyokki
gomma da cancellare keshigomu
gonna sukaato
grado elementare shokyuu
grande ookii
grazie arigatou
grigio haiiro
guanciale makura
guardare miru
guerra sensou
ieri kinou
ieri l'altro ototoi
imbrunire yuugata
incendio kaji
india indo
indossare kiru
inghilterra igirisu
inglese (lingua) eigo
inglese (persona) igirisujin
insegnante sensei
jyuudou judo
jyuugatsu ottobre
jyuuichigatsu novembre
jyuunigatsu dicembre
ka zanzara
kaado carta
kaban borsa
kaeru cambiare
kaeru ritornare
kagi chiave
kagi chiavi
kagu mobile
kaisha ditta
kaji incendio
kaku scrivere
kamera macchina fotografica
kanai moglie (propria)
kanashii triste
kangaeru pensare
kanojo lei
kanojotachi esse
kanpai brindisi
karappo vuoto
kare lui
karetachi essi
kata persona (più gentile)
katsu vincere
kau comprare
kawa fiume
kawaii carino
kayoubi martedì
kaze vento
kazoku famiglia
kekkon matrimonio
keshigomu gomma da cancellare
kessaku capolavoro
kesshin decisione
kesu spegnere
ki albero
kiiro giallo
kikou clima
kiku ascoltare
kingyo pesce rosso
kinou ieri
kinyoubi venerdì
kinu seta
kireina bello
insetto mushi
intelligente rikouna
interessante omoshiroi
inverno huyu
io watashi
italia itaria
italiano (lingua) itariago
italiano (persona) itariajin
judo jyuudou
la asokoni
là asoko
laghetto ike
latte gyuunyuu
latte miruku
lavare arau
leggere yomu
lei kanojo
lettera tegami
letto beddo
libro hon
lontano tooki
luglio shichigatsu
lui kare
luminosa akarui
luna tsuki
lunedì getsuyoubi
macchina jidousha
macchina kuruma
macchina fotografica kamera
madre okaasan
maggio gogatsu
malattia byouki
malesia mareeshia
mamma haha
mandarino mikan
mangiare tameru
mano te
marito (altrui) goshujin
marito (proprio) shujin
marito e moglie fuufu
martedì kayoubi
marzo sangatsu
matita enpitsu
matrimonio kekkon
mattina asa
medico isha
mela ringo
kiru indossare
kiru tagliare
kisoku regola
kitanai sporco
kitte francobollo
kochira questa direzione
kodomo bambino
kojin no privato
koko qui
kome riso (crudo)
kongestu questo mese
kono questo
konshuu questa settimana
koohii caffè
kotae risposta
kotaeru rispondere
kotoba parola
kotoshi quest'anno
koucha tè occidentale
kouen parco
koujyou fabbrica
kudamono frutta
kugatsu settembre
kuni paese
kurai scuro, buio
kurasu classe
kuro nero
kuru venire
kuruma macchina
kushi pettine
kutsu scarpe
kutsushita calzini
kuuki aria
kyaku ospite
kyandee caramella
kyonen anno scorso
kyou oggi
kyoushitsu aula
maamaa accettabile, discreto
machi città
mado finestra
mae prima
mago nipote di nonno
mai ogni
maiasa ogni mattina
maiban ogni sera
mainichi ogni giorno
melanzana nasu
mensa shokudou
mercoledì suiyoubi
mese prossimo raigetsu
mese scorso sengetsu
metropolitana chikatetsu
mezzo han
Michelangelo mikeranjero
milano mirano
minuto fun
mobile kagu
moglie (altrui) okusan
moglie (propria) kanai
molto takusan
mondo sekai
montagna yama
morire shinu
mostrare miseru
museo d'arte bijyutsukan
musica ongaku
musica myuushikku
musicassetta teepu
nascere umareru
negozio mise
nero kuro
nessuna parte dokonimo
nessuno donatamo
niente nanimo
nipote di nonno mago
nipote femmina di zio/a
mei
nipote maschio di zio/a
oi
noi watashitachi
nome namae
nonna obaasan
nonno ojiisan
notte yoru
novembre jyuuichigatsu
nuotare oyogu
nuovo atarashii
occhiali megane
occhio me
oggetto mono
oggi kyou
ogni mai
ogni giorno mainichi
maishuu ogni settimana
makura guanciale
mannenhitsu penna stilografica
mareeshia malesia
matsu aspettare
me occhio
megane occhiali
mei nipote femmina di zio/a
midori verde
migi destra
mikan mandarino
mikeranjero Michelangelo
mimi orecchio
minasan tutti; Signore e signori
mirano milano
miru guardare
miru vedere
miruku latte
mise negozio
miseru mostrare
mizu acqua
mizuiro colore dell'acqua
mokuyoubi giovedì
momoiro rosa pesca
mondai argomento
mono oggetto
murasaki viola
mushi insetto
musuko figlio
musume figlia
myouji cognome
myuushikku musica
nabe pentola
nagareru scorrere (di liquidi)
namae nome
nan che cosa ?
nan che cosa, quale
nangatsu quale mese?
nanimo niente
nannen quale anno?
nannichi quale giorno?
nanyoubi quale giorno della settimana?
nasu melanzana
neko gatto
nekutai cravatta
ogni mattina maiasa
ogni sera maiban
ogni settimana maishuu
ogni tanto dokidoki
ombrello casa
onesto shoojina
ora ji
orecchio mimi
oro goorudo
orologio tokei
ospedale byouin
ospite kyaku
ottobre jyuugatsu
ovvio touzen no
pacifico heiwana
paese kuni
pane pan
pantaloni zubon
pantofole surippa
parco kouen
parlare hanasu
parola kotoba
party paatii
passeggiata sanpo
pasto gohan
penna stilografica mannenhitsu
pensare kangaeru
pentola nabe
persona hito
persona (più gentile) kata
pesce rosso kingyo
pettine kushi
piccolo/a chiisai
pieno ippai
pioggia ame
piovere ame ga furu
poco sukoshi
poi; e soshite
pomeriggio hiru
pomodoro tomato
presto hayaku
prezzi bukka
prima mae
primo hajime no
privato kojin no
pubblico ooyake no
puma pyuuma
nen anno
neru dormine
nezumi topo
nichiyoubi domenica
nigatsu febbraio
nihongo giapponese (lingua)
nihonjin giapponese (persona)
nikki diario
niru somigliare
nise bugia
niwa giardino
nomu bere
nooto block notes
nuru colorare
nyokki gnocchi
oba zia
obaasan nonna
ochiru cadere
ocha tè
ogenki (genki) salute
ohayou buongiorno
oi nipote maschio di zio/a
oishii buono
oji zio
ojiisan nonno
okaasan madre
okane denaro
okashi snack, dolcetti
okiru svegliarsi, alzarsi
okusan moglie (altrui)
omoshiroi interessante
onaji uguale
oneesan sorella maggiore
ongaku musica
oniisan fratello maggiore
onna no ko bambino (femmina)
ookii grande
oosutoraria autralia
ooyake no pubblico
orenji arancia
oriru scendere
osu spingere
otanjobi (tanjobi) compleanno
otoko no ko bambino (maschio)
ototoi ieri l'altro
otouto fratello minore
quadro e
quale anno? nannen
quale direzione? dochira
quale giorno della settimana?
nanyoubi
quale giorno? nannichi
quale mese? nangatsu
quanti ikutsu
quella direzione achira
quello ano
questa direzione kochira
questa settimana konshuu
quest'anno kotoshi
questo kono
questo mese kongestu
qui koko
radio rajyo
regola kisoku
ricevuta ryoushuusho
riposo yasumi
riso (cotto) gohan
riso (crudo) kome
rispondere kotaeru
risposta kotae
ristorante resutoran
ritornare kaeru
rivista zasshi
robusto jyoubuna
roma rooma
rosa pesca momoiro
rosso aka
rosso (aggettivo) akai
sabato doyoubi
sala d'esposizione shooruumu
sale shio
salute ogenki (genki)
sandali sandaru
sapone sekken
scarpe kutsu
scatola hako
scendere oriru
scherzo jyoudan
scopa houki
scorrere (di liquidi) nagareru
scrittore sakka
scrivania tsukue
scrivere kaku
owari no ultimo
oyogu nuotare
paatii party
pan pane
pyuuma puma
raigetsu mese prossimo
rainen anno prossimo
raishuu settimana prossima
rajyo radio
reizouko frigorifero
rekishi storia
rekoodo disco
resutoran ristorante
rikouna intelligente
ringo mela
rokugatsu giugno
rooma roma
rousoku candela
ryokku zaino
ryokou viaggio
ryou dormitorio
ryouri cucina
ryoushuusho ricevuta
sakka scrittore
sandaru sandali
sangatsu marzo
sanpo passeggiata
sansei consenso
saraishuu fra due settimane
sekai mondo
sekken sapone
sengetsu mese scorso
sensei insegnante
sensenshuu due settimane fa
senshuu settimana scorsa
sensou guerra
serori sedano
shazu camicia
shekkusupia Shakespeare
shiawasena felice
shichigatsu luglio
shigatsu aprile
shikke umidità
shinbun giornale
shingapoore singapore
shinjiru credere
shinsetsu gentilezza
scuola gakkou
scuro, buio kurai
secondo byou
sedano serori
sedia isu
separarsi wakareru
seta kinu
settembre kugatsu
settimana shuu
settimana prossima raishuu
settimana scorsa senshuu
Shakespeare shekkusupia
silenzioso shizuka
singapore shingapoore
snack, dolcetti okashi
sogno yume
somigliare niru
sorella maggiore oneesan
sorella minore imouto
spegnere kesu
spingere osu
sporco kitanai
sport supootsu
stanza heya
stazione eki
stella hoshi
storia rekishi
studente gakusei
studiare benkyou o suru
studio benkyou
suonare (uno strumento)
hiku
svegliarsi, alzarsi okiru
tagliare kiru
Tailandia tai
tavola teeburu
tè ocha
tè occidentale koucha
telefono denwa
televisore terebi
tempo jikan
terra chikyuu
tokyo toukyou
topo nezumi
tram densha
tranquilla shizukana
shinu morire
shio sale
shiro bianco
shiroi bianco (aggettivo)
shiru conoscere
shizuka silenzioso
shizukana tranquilla
shokken buono pasto
shokudou mensa
shokuji colazione
shokyuu grado elementare
shoojina onesto
shooruumu sala d'esposizione
shujin marito (proprio)
shukudai compiti
shuu settimana
sochira codesta direzione
sokoni costì
sono codesto
soshite poi; e
sugi dopo
suiyoubi mercoledì
sukaato gonna
sukoshi poco
supootsu sport
surippa pantofole
suzushii fresco
tai Tailandia
takai alto
takai costoso
takusan molto
tamago uova
tameru mangiare
tasukeru aiutare
tatemono edificio
tatsu alzarsi
te mano
teeburu tavola
teepu musicassetta
tegami lettera
terebi televisore
tetsugaku filosofia
toire bagno, toilet
tokei orologio
tomato pomodoro
tomodachi amico
tooki lontano
trasloco hikkoshi
triste kanashii
tu anata
tutti; Signore e signori
minasan
ufficio jimusho
ufficio postale yuubinkyoku
uguale onaji
ultimo owari no
umidità shikke
un minuto ippun
uova tamago
uscire deru
vacanza yasumi
vedere miru
veloce hayai
venerdì kinyoubi
venire kuru
Vento kaze
Verde midori
Verità hontou
viaggio ryokou
vincere katsu
Viola murasaki
vivace genkina
vivere ikiru
Voi anatatachi
Vuoto karappo
whisky waisukii
Zaino ryokku
zanzara ka
Zia oba
Zio oji
toshokan biblioteca
toukyou tokyo
touzen no ovvio
tsuki luna
tsukue scrivania
tsukuru fabbricare, produrre
uchi casa
uma cavallo
umareru nascere
ushi bue
uta canzone
utau cantare
uwagi giacca
waisukii whisky
wakareru separarsi
watashi io
watashitachi noi
yama montagna
yasashi dolce
yasui economico
yasumi riposo
yasumi vacanza
yomu leggere
yoru notte
yume sogno
yuri giglio
yuubinkyoku ufficio postale
yuugata imbrunire
zasshi rivista
zubon pantaloni