funboard 121
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Il più prestigioso mensile italiano di windsurf.TRANSCRIPT
PERIODICO MENSILE ITALIA 6,00€ BELGIUM 9,00€ • DEUTSCHELAND 11,00€ • ESPAÑA 14,50€ • FRANCE 13,00€ • ÖSTERREICH 8,50€ • PORTUGAL (CONT) 8,50€ • CANTON TICINO 24,00 chf • SVIZZERA 14,50 chf Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) - art. 1 - comma 1 - DCB Milano
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X-Fire 90 Ltd.
Volume 90Lts
Size 240x59cm
Fin 2009MFC SL2 32G-10 CNC
Fin box Tuttle
R·S·S 4.5-7.0
Weight 5.6 ± 6% Kgs
X-Fire
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Fin 200
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Weight
X-Fire 105 Ltd.
105Lts
235x65cm
MFC SL2 36G-10 CNC
Tuttle
5.0-7.5
6.0 ± 6% Kgs
X-Fire
235x
MFC SG-10 C
Tuttle
5.0-7.5
6.0 ± 6%
X-Fire 112 Ltd.X-Fire
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112Lts
235x69.5cm
MFC SL2 40 G10 CNC
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5.5-8.0
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Finian Maynardrrd International Racing Team
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230x
MFC SLG-10 CN
Tuttle
6.0-8.5
6.7 ± 6%
X-Fire 135 Ltd.X-Fire 135 L
comwww robertoriccidesigns i
135Lts
225x85cm
MFC RC 48G-10 CNC
Long Tuttle
6.5-9.0
7.0 ± 6% Kgs
Test is the ‘&’ betweenresearch & development.
The new range of X-Fire Ltd 2009 Boards, are pure heavy duty tested shapes that have taken into account the latest slalom race designs and move forward.
5 shapes for all professional racing conditions, designed to dramaticaly improve comfort in navigation, smooth jibing and lightning accel-eration. Real Slalom Machines.
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of German SURF Test 3/2009”
Linkdistribution - tel. +39 0362 337568 - [email protected] - www.simmersails.net
5
ANNO XV - NUMERO 121APRILE 2009
DIRETTORE RESPONSABILECristiano Zanni • [email protected]
REDATTORE CAPOFabio Calò • [email protected]
ART DIRECTORGianpaolo Ragno • [email protected]
GRAFICA E DTPCarlo Alfieri • [email protected]
IN REDAZIONEMichele Ivaldi • [email protected] Melloni • [email protected] de Letteriis • [email protected]
FOTOGRAFO SENIORRaffaello Bastiani • [email protected]
INOLTRE HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO
testi: Cataldo Albano, Fabrice Beaux, Manu Bouvet, Fabio Calò, Gilles Calvet,
Valentina Crugnola, Finian Maynard, Mattia Pedrani, Francisco Porcella,
Matt Pritchard, Andrea Rosati, Axel Reese, Kauli Seadi, John Skye, Edvan Souza.
immagini: Cataldo Albano, Bogo, Gilles Calvet, John Carter, Rudy Castorina,
Remi Dufour, Ovidio Ferrari, Loudovic Franco, Thorsten Indra,
Sjaak van der Linden, Liz Metcalfe, Antonio Olivarez, Valerio Pedrani,
Francisco Porcella, Axel Reese, Kerstin Reiger, Jean Souville,
Benjamin Thouard, Darell Wong.
EDITORE E PUBBLICITÀ Johnsons Media srlvia Valparaiso 4 - 20144 Milano - tel +39.02.43990087fax +39.02.48022901 - [email protected] - www.johnsonsmedia.it
AMMINISTRATORE DELEGATOCristiano Zanni • [email protected]
RESPONSABILE DIFFUSIONEPiero Monico • [email protected]
SERVIZI GENERALILuisa Pagano • [email protected]
DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ITALIAA&G Marco - Via De Amicis 53 - 20123 Milano.
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SERVIZIO ABBONAMENTI E ARRETRATI ITALIA & ESTEROACME ITALIA - Via Portuense 1555 Isola N/47 - 00148 Romatel +39 0665000808 - fax +39 0665000367www.subacme.com - [email protected]' DI PAGAMENTOC/C postale n°. 89636328 Intestato a: ACME Italia srl - Acme Italia, via Portuense, 1555 IsolaN/47 - 00148 Roma - Bonifico Bancario intestato a ACME Italia srl - Banca SellaAg.14 c/c 052843274590 Abi 03268 Cab 03214 - Iban IT 18 V 03268 03214 052843274590 SWIFTSELBIT2BXXX - Carta di Credito tramite Tel +39 06 65000808 - Fax + 39 06 65000367e-mail: [email protected]
Funboard è una testata della casa editrice
JOHNSONS MEDIA, che pubblica anche
gli annuari Surfing (surf, windsurf, kite),
Snowb (snowboard) e le riviste
Surf Latino (surf), Kite Magazine Stance (kite)
Entry (snowboard), 4Skiers (sci freestyle)
6:00AM (skateboard), GirLand (femminile),
e MainSail (vela).
Nessuna parte di Funboard può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva
autorizzazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non
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PREZZO DI UNA COPIA IN ITALIA euro 6,00
ABBONAMENTO ANNUALE ITALIA (8 NUMERI) euro 38,00
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ISSN 1124-0261registrazione Tribunale di Milano n.5 del14.01.1995 ROC - Registro Operatori diComunicazione - 1234
STAMPAAlfaprint - via Bellini 24 Busto Arsizio (VA)
>ECCETERA
Vice-campione 2008 slalom, wave e freestyle. AndreaRosati è senza ombra di dubbio il rider più completo delpanorama italiano. Da almeno 10 anni al top delleclassifiche italiane ed internazionali; una macchina dacompetizione che difficilmente sbaglia. Uno deimigliori waverider in Sud Africa. Funboard dedica lacover di questo mese a questo grande atleta italiano,con uno scatto proprio del Sud Africa, di uno spotradicale e di qualità, dove ancora una volta Andrea, inmezzo a tanti altri big, ha lasciato il segno.
RIDER Andrea Rosati | PLACE Scarborugh, Sud Africa
MOVE Cut Back | FOTO DI Liz/capesessions.com
Finalmente ci siamo lasciati alle spalle l'inverno, e la primavera è alle porte. Anche quest'anno
ho avuto la fortuna di trascorrere i mesi più freddi del nostro inverno italiano stando al caldo
in Sud Africa. Ho potuto così toccare con mano l'attuale dilemma di scegliere tra single fin o
twinzer. Non vi nascondo che ho avuto le mie difficoltà a capire cosa è meglio usare e quando.
Per questo motivo vi proponiamo su questo numero di Funboard diversi articoli dove
tenteremo di capire e soprattutto di fare la scelta giusta tra una o due pinne. E pensare che
ora Kauli si è anche messo a sviluppare tavole con quattro pinne, per non parlare poi del
leggendario thruster! Insomma nel panorama delle tavole wave si sta alzando un bel
polverone, che penso inizialmente disorienterà la maggioranza dei windsurfisti comuni, ma
che porterà innovazione e crescita nelle tavole da wave. Bisogna pur essere positivi in questo
periodo di crisi! E la tendenza a sperimentare oppure a rimanere sul classico la si può anche
facilmente notare dalla classifica del primo evento wave PWA della stagione, dove nelle prime
5 posizioni ci sono rider che usano tutte le configurazioni possibili di pinne.
Non dimentichiamoci però che alla fine, ancora una volta, ha prevalso il classico, con la
vittoria di Josh Angulo con tavole single fin, anche se secondo molti avrebbe dovuto vincere
Mr. Seadi, con le sue quattro pinne. Immergetevi in questo nuovo numero di Funboard e
trovate le vostre risposte, sempre se le state cercando…
Prima di lasciarvi alla lettura ci tengo a fare i migliori auguri di buona guarigione ad un
collaboratore storico di Funboard, colui che ci aggiorna ogni mese con le news più inside dal
centro del mondo del windsurf, Matt Pritchard, che ha rischiato veramente grosso in un
incidente in motocross e proprio oggi mi ha scritto:” Motocross is the best feeling ever, flying
through the air... There is nothing like it. It is not a question “if” you will get hurt, it is “when”
you will get hurt. So take it easy and keep having fun!”.
Fabio I-720
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SUN+FUN AGOSTO 2009Sun+Fun in collaborazione con JP e il SurfCenter di Dahab di Harry Nass
propone dei viaggi e l'iscrizione per chi è interessato a partecipare al
SurfCamp JP con Micah Buzianis (US-34 pwa rider slalom) e Robby Swift (K-89
pwa rider slalom e wave). Il Camp si svolgerà tra il 20 e il 27 agosto. La
partecipazione include corsi con Micah, Robby e vari istruttori, con video-
analisi, barca di appoggio, utilizzo gps e un programma di contorno; il tutto a
190 Euro. Il vincitore della gara finale porterà a casa una nuovissima tavola JP.
Per prenotare il camp, il viaggio e il noleggio attrezzatura contattare:
Sun+Fun tel. 0365-.918700, [email protected].
Ulteriori informazioni sul programma e prezzi si trovano sul sito:
www.vacanzewindsurf.com/events
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PSP LA RIVOLUZIONE DEI NUOVI ALBERICHALLENGER 2009Gli alberi Challenger Sails della linea 2009 adottano diverse tecnologie,
prima tra tutte il nuovissimo sistema protettivo esterno in poliammide PSP
(Polyamide Skin Protection). Questa protezione è un brevetto internazionale.
La Challenger è tra le pochissime aziende internazionali a poter utilizzare
questa protezione PSP per il 2009. Questa nuova protezione in Polyamide
verrà applicata a tutti gli alberi di alta gamma dal 75% di carbonio in su
della produzione2009. Una pellicola invisibile, posta esternamente come
strato finale della lavorazione, resistente all'abrasione, protegge la
superficie in carbonio contro l'abrasione ed eventuali impatti e/o colpi
accidentali, ed aumenta di molto la resistenza alle microfratture esterne del
carbonio. Anche dopo un lungo utilizzo, l'albero risulta ancora nuovo a
vedersi, mantenendo intatti sia la sua robustezza che le sue performance.
Inoltre la nuova colorazione abbinata alla PSP è stata studiata in
collaborazione con il centro R&D per dare maggior protezione alla struttura
dell'albero anche dall'esposizione al sole ed eventuali sbalzi termici. Questi
alberi, da anni ormai al top delle preferenze di vendita, anche da parte di
rider “non velati” Challenger, per qualità, tecnologia, affidabilità e
performance, per la stagione 2009 sono stati aggiornati ed ulteriormente
sviluppati con le nuove tecnologie disponibili. Tutti i modelli di alberi 2009
sono costruiti con la consolidata tecnologia Pre-Preg. Ogni albero è stato
accuratamente studiato e sviluppato per rendere il massimo delle
prestazioni sulle vele CHS e migliorare le loro performance di potenza,
stabilità di profilo e accelerazione. La linea top di gamma, viene prodotta in
Italia con alte percentuali di carbonio, adotta un particolare mix di compositi
realizzato con carbonio ad alta resistenza e carbonio ad alto modulo pre-
impregnati con una speciale resina epossidica che permette di ottenere
caratteristiche di elevata elasticità ed alta tecnologia. In questo viene
assicurato un'incredibile risposta dinamica e un reflex eccezionale con
alberi estremamente leggeri e robusti. Gli Alberi CHS, adottano lo standard
di curva Costant e si possono utilizzare su gran parte delle vele disponibili
sul mercato.
Per info: [email protected] - web: www.challengersails.com
DROPS ENTRA NEL MONDO DEI SUPInsieme a Patrice Guénolé, nel ruolo di shaper e rider, Drops promuove una
linea completa di SUP e pagaie. 8 tavole, progettate per quelli che vogliono il
meglio del meglio. L'Ours ha fatto un gran lavoro sugli shape Gong per
migliorarli e portarli ad un livello superiore per Drops. Ha anche disegnato 2
nuovi shape, 10'6 e 10'11 che sembrano proprio le miglior tavole mai
prodotte. Disponibili ad aprile, on line su www.drops.net, o contattando
direttamente [email protected], o al 075.841542; a 799 Euro e con una tecnologia
Highteck overboosted, queste tavole sono tra le più leggere e performanti per
tutti. 2 stili: prua a punta o stondata, 4 shape per ogni stile, di cui 2 compatti
e 2 slanciati.
DROPS REVOLUTIONIl successo di Drops è dovuto in primo luogo al fatto che è stato il primo
marchio italiano di tavole nel proporre soluzioni nuove e rivoluzionarie.
Guardando alla storia recente è stata la prima azienda a produrre in custom
finish ed in passato ha contribuito fortemente allo sviluppo dello shaping
moderno scrivendo la storia del windsurf proponendo la costruzione
sandwich in serie. La sfida di oggi non è concentrata sull'innovazione
tecnologica, ma quella di rendere fruibile al più ampio numero di windsurfisti,
l'altissimo standard qualitativo delle tavole moderne. Drops è pronta ad una
nuova rivoluzione, offrire le migliori tavole sul mercato al prezzo più basso di
sempre. L'obiettivo primario è quello di realizzare le tavole con il miglior
rapporto qualità-prezzo del pianeta. Il rinnovamento e l'ampliamento della
gamma sarà caratterizzato da un sensibile abbassamento del prezzo. Per
raggiungere questo risultato Drops ha razionalizzato tutta la filiera ed è ora
pronta per farvi arrivare direttamente a casa vostra le migliori tavole Drops
di sempre al prezzo più basso mai raggiunto. La rivoluzione Drops permetterà
al freerider tanto al waver incallito di avere ad un prezzo ridotto dalla
strategia della vendita diretta, un prodotto al top nel sailboarding mondiale,
cliccando sul sito www.drops.net/shop o semplicemente contattando Drops.
Per info: Drops Boards, tel.: +39.075.841542; web: www.drops.net
ERRATA CORRIGEL'atleta pugliese Ivan Zecca (I-601), attualmente in Australia, per la stagione 2009
userà le tavole Quatro e non Goya come scritto erroneamente nel redazionale di
Funboard n°120. Ci scusiamo per l'errore e vi informaimo che per qualunque
informazione relativa al marchio Quatro potete ora contattare il nuovo
distributore City Surf Tirrenia: tel.050.33021; web: www.citysurf.it
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ALBERTO MENEGATTI, CAMPIONE ITALIANOSLALOM, HA SCELTO SIMMER PER IL 2009
ROBY SMART E ROBOTTINO:800 USCITE SICURE CON XTR TECNO LIMITS
Nel 2008 Alberto Menegatti è riuscito ad emergere nel panorama italiano
conquistando il titolo di Campione Italiano, vincendo tutte le tappe per
l'assegnazione del titolo. Alberto è riuscito a vincere inoltre la One Hour, la
Garda Lake Crossing e la Wind's Bar Cup riuscendo così ad aggiudicarsi gli
eventi più importanti a livello nazionale. Dopo un'intera stagione spesa
anche a livello internazionale Alberto si è accorto che era obbligatorio
rinnovare il rapporto con Starboard, l'unico marchio in grado di dare il
100% in tutte le condizioni di vento ed acqua. Si è però accorto allo stesso
tempo che per vincere in campo internazionale la bravura non sarebbe
bastata e per questo motivo ha passato tutto l'inverno a testare le vele
slalom dei vari marchi presenti sul mercato, deciso ad arrivare per il 2009
con il materiale migliore. Dopo svariati test che sono durati fino a fine
gennaio Alberto Menegatti ha optato per Simmer. Simmer, presente e leader
da anni nel settore wave, nel campo del racing non ha mai avuto un
programma così definito e competitivo come quest'anno, ed è stato uno
degli ultimi marchi che ha avuto il piacere di testare. Con sorpresa è stata
la vela che più ha stupito e dato ottime impressioni. Diverse novità nel
modello 2009, prima fra tutte il
“Dynamic Compact Clue”, per
avere potenza nel vento leggero e
di scaricarla quando si entra in
una raffica. L'assetto della vela
rimane sempre costante, e grazie
a ciò il range della vela si è
notevolmente allargato. Questa
innovazione introdotta da Simmer
sarà senza ombra di dubbio della
stessa portata dell'introduzione
di qualche anno fa della tasca
larga, poi ripresa da tutti i
marchi come una necessità per
rimanere sul mercato. Dopo aver
provato le Simmer di Ben Van
Deer Steen in Sud Africa, fresco
vincitore del Mondiale Slalom
IFCA, ed essersi reso conto delle
qualità della vela non è stato
difficile scegliere la veleria con la
quale collaborare.
DARIO TROIANI CON GAASTRA
L'atleta romano Dario Troiani entra a far parte ufficialmente del team
nazionale Gaastra sails grazie al sostegno di Hawaiian Surfing e dei suoi duri
allenamenti. Dario per il 2009 utilizzerà le vele Manic HD tutte tramate e
rinforzate per le sue session di wave e freestyle nelle acque smeraldine del
nord Sardegna. Inoltre lo si vedrà utilizzare anche le Poison, le più potenti e
on shore wave sail, spesso più indicate per le condizioni del mediterraneo.
Dario ci tiene a ringraziare in particolare le persone che hanno permesso
tutto questo, Enrico in primis e Luis.
XTR: 800 uscite garantite. Robysmart, atleta Tecno Limits
dal 2004 e Robottino (detto così perché esce fisso a
Jericoacoara dal 2005 tutti i giorni 5 ore al giorno con
vento tra i 20 e i 40 nodi) ci hanno aggiornato sui risultati
dei test di 4 anni sui boma XTR. Consegnato a dicembre
2005 il primo XTR a entrambi ecco che il boma naviga
ancora come prima. Hanno sostituito solo il grip con la
modica cifra di 60 Euro e le clip nuove in acciaio 316
marino e la nuova plastica più morbida. Inoltre ora c'è la
nuova maniglia RDM che permette di mettere il boma
senza più utilizzare il gommone dando molta più rigidità
al boma e aumentando il contatto diretto tra boma e
albero. Inoltre, la comodità di poterlo spostare su e giù in
acqua è finalmente cosa facile (con il gommone prima
era molto più difficile). Il rig si alleggerisce di 100 grammi
senza più il gommone. Quindi, con soli 33 Euro di maniglia
e 60 di re-grip e clip avete fatto il tagliando del vostro
boma che ha all'attivo 800 uscite. Se quindi ai tempi
dell'acquisto la cifra sembrava alta, ora non dovrete più
cambiarlo e potrete fare solo il tagliando migliorando un
prodotto già efficiente e affidabile. Le nuove maniglie
RDM montano solo l'albero piccolo e sono montabili
anche su tutta la gamma di boma in alluminio King Ergal
e Myto T6. Per info: www.tecnolimits.com
NICOLO' VIOLATI CON 99 CUSTOM BOARDSNicolò Violati:“ Ho scelto di tornare al passato con un occhio al futuro. Il Custom
Made ha sempre caratterizzato la crescita dello stile di tutti noi... che abbiamo
vissuto il progresso dello sport dagli anni '80 fino ad oggi. Il mio windsurf è
sempre motivato dalla voglia di progredire nello stile e nelle manovre. La mia
esperienza mi stimola a produrre idee e condividerle con i miei amici. Tutto
questo applicato alla mia tavola, esattamente così come la vorrei, nelle linee, nel
volume, nell'estetica... direi che 99 oltre ad essere una opportunità per me, lo è
anche per tutti quelli che vogliono avere una tavola che si adatti perfettamente al
proprio stile!”. Cesare Cantagalli commenta:” Nicolò Violati rappresenta una
pilastro del windsurf laziale e nazionale. Un rider di alto livello che ha maturato
grande esperienza. Anche se non vanta di un curriculum ricco di risultati in gara
è comunque considerato tra i più talentuosi riders Italiani. Il nostro rapporto
legato da una profonda stima e amicizia ventennale sia con me che con Gianni,
non poteva che fondersi nello spirito di questo nuovo marchio, ed è come se ne
facesse parte da sempre... Niccolò avrà dunque la possibilità di esprimersi al
meglio nel suo SoulRiding. Sarà finalmente nella condizione di sviluppare e
disegnare le sue tavole così come ha sempre desiderato. Il suo supporto nei test
e nella progettazione contribuirà notevolmente alla crescita e sviluppo delle
nostre nuove tendenze e la sua maturata esperienza in questo settore, produrrà
sicuramente idee e input positivi. Siamo veramente felici e onorati dalla sua scelta
e contributo al nostro nuovo progetto. Welcome in 99 Nico!”.
Tel: info-sales:338 2824999 - Factory: 0574 870224;
web: www.99customboards.com; e-mail: [email protected]
30 STAGIONI DI SUCCESSI PER IL SURFSEGNANAInizia il 10 aprile la 30a stagione al SurfSegnana, anche quest'anno all'insegna dello sport e del divertimento, con tante
novità e proposte per tutti per celebrare al meglio i 30 anni di continui successi del centro di Marco Segnana. Il SurfSegnana
di Torbole, riconosciuto a livello internazionale come la migliore e più attrezzata scuola di windsurf d'Europa, è pronto a
ricevere gli appassionati ed i neofiti windsurfisti e velisti di tutte le età, dai 5 anni in su. La professionalità e la competenza
degli istruttori, la disponibilità del miglior materiale presente sul mercato e le soluzioni didattiche nuove ed estremamente
efficaci, concorrono alla realizzazione di una formula vincente che consente ad ognuno di imparare divertendosi. Tra le oltre
500 nuove tavole Mistral 2009 e Hifly, equipaggiate con vele North Sails 2009, a noleggio e a disposizione dei partecipanti ai
corsi. I catamarani TopCat e le derive RS completano l'offerta per godere appieno del fantastico vento del Garda. Ma non solo: il SurfSegnana è anche organizzato per
consentire il rimessaggio windsurf direttamente sulla spiaggia per tutti coloro che preferiscono usare la propria attrezzatura. Presso i 7 centri è inoltre possibile noleggiare
le fantastiche mountain bike della gamma Whistle per escursioni sui sentieri più belli della zona. A disposizione di tutti, anche non surfisti, una superficie di 10.000 mq di
prato in riva al lago, il bar, la tavola calda, docce e l'ampio parcheggio, a dimostrazione che al SurfSegnana nulla è lasciato al caso. Importanti accordi con i migliori hotel,
residence e campeggi della zona, consentono inoltre di usufruire di condizioni speciali per week end (a partire da 169euro per 2 notti con prima colazione, 2 giorni di corso
e 3 di noleggio surf e bike) o intere settimane (a partire da 299euro per 6 notti con prima colazione, 3 giorni di corso e 7 di noleggio surf e bike). La segreteria è sempre a
vostra disposizione, per qualsiasi informazione e preventivi su misura: tel. 0464.505963; fax 0464.505498; e-mail [email protected]; web www.surfsegnana.it
CENTRO STARBOARD SUL LAGO D'ISEOInizia il 1° maggio la quarta stagione allo Sportaction, all'insegna del divertimento
e della professionalità. Il centro, situato nella zona più ventosa del lago d'Iseo, tra
Lovere e Riva di Solto, è attrezzato con tavole Starboard, vele Simmer sia per
principianti che per esperti e Santa Cruz. Presso Sportaction potrete frequentare
ogni tipologia di corso, sicuri di raggiungere il vostro obiettivo grazie alle
aggiornate tecniche d'insegnamento adottate e sviluppate da Fabio, dopo la
decennale esperienza al lago di Garda. Oltre alle tavole e vele pronte all'uso,
potrete noleggiare anche le canoe per le fantastiche escursioni lungo le coste o
utilizzare le Mountain Bike Specialized (front sospended) alla scoperta del
territorio circostante. Ma non solo: Sportaction è anche vela, qui potrai imparare
l'arte della navigazione a vela o semplicemente farti accompagnare per un
suggestivo tour fra le isole del lago d'Iseo. Il centro è operativo da maggio ad
ottobre. Per info: www.sportaction.it; [email protected]; tel. 3409843097.
SURF TRAINING AL TABOSulla scia del successo dei Surf Camp per bambini e ragazzi, Tabo Surf Center
organizza il primo Surf Training dedicato agli adulti sul Lago di Como. Si tratta di
una full immersion di 4 giorni dal 30 aprile al 3 maggio appositamente studiata
per chi si avvicina o è già al livello funboard: la didattica infatti parte dall'uso delle
strap e partenza dall'acqua, prevede la strambata power e tutte le sue varianti, e
arriva fino alle basi del freestyle. Per garantire il maggior numero possibile di
entrate in acqua, Surf Training è organizzato in forma itinerante: pur facendo base
a Gera Lario sono previsti spostamenti con i mezzi del Tabo a caccia di vento su
tutto il Lago di Como, incluso Valmadrera al mattino presto. Il programma, ricco
di appuntamenti, è pensato per dare lo stimolo e la preparazione necessaria per
affrontare la stagione estiva al meglio. Sebbene sia consigliabile partecipare alla
formula all inclusive comprensiva di vitto e alloggio, è possibile scegliere anche la
formula solo corso, tutto con nuove tavole RRD e vele Simmer 2009. Il programma
è disponibile sul sito www.tabosurf.com.
Per info Tabo Surf Center 0344 94062, oppure [email protected]
ION QUANTUM SERIESQuantum Series, è la linea di mute top di
gamma ION, questa serie di mute è
caratterizzata dall'utilizzo dei materiali
migliori disponibili sul mercato, lo stile
tecnologico è pulito. La morbidezza del
neoprene è quella massima, questa muta è
calda e confortevole. Particolarmente
indicata per il windsurfista più esigente
saprà farsi valere anche nelle condizioni
più estreme. I nostri team rider la amano.
Disponibile presso tutti i rivenditori ufficiali
ION sparsi sul territorio nazionale.
Per info: www.ion-essentials.com
CONCA WINDSURF VASCO RENNA SURF CENTEROrmai é ora di abbandonare lo snowboard e ritornare in acqua! La Conca
Windsurf riaprirà ai suoi amici venerdì 10 aprile 2009 e resterà aperta fino a
domenica 11 ottobre. Confermati gli sponsor tecnici JP-Australia e Neil Pryde di
cui la Conca è l'unico Test Center
ufficiale in Italia dove potrete
provare tutta la gamma di tavole e
vele 2009! Per l'abbigliamento la
Scorpion Bay vestirà sempre tutto
lo staff con la nuova collezione 2009
ricca e coinvolgente. Lino, Max e o
staff della Conca di Torbole vi
aspetta quindi per un'estate di ...
vento e nuove emozioni!!!
Per info: Tel:0464.548192;
web: www.windsurfconca.com;
e-mail [email protected]
Dal 24 aprile 2009 a Torbole riparte il windsurf con il Vasco Renna Professional
Surf Center con importantissime novità. Da quest'anno il centro di Vasco è ancora
più vicino al lago infatti le gabbie del materiale sono state spostate proprio
accanto alla spiaggia, così planare con tutti i modelli 2009 delle nuovissime tavole
Fanatic e delle vele Gaastra sarà ancora più facile così come sarà inperdibile la
straordinaria occasione, da fine luglio di provare, prima di chiunque altro, le
nuovissime tavole Fanatic 2010 non ancora sul mercato. Oltre a questo, fare
windsurf nel centro di Vasco Renna significa, come sempre, scegliere una scuola
professionale con una trentennale esperienza nell'insegnamento del windsurf e
navigare in acque sicure dove ogni tuo passo sulla tavola viene seguito da un team
di istruttori professionali. Inoltre con Vasco puoi viaggiare senza rischi e senza
alcuna fatica avendo la possibilità di scegliere, tra molteplici offerte e straordinari
last minute, il tuo soggiorno in hotel o appartamento più affitto o corso di
windsurf. Da quest'anno direttamente on line in qualsiasi momento potrai avere
il preventivo per la tua vacanza entrando sul nuovo sito www.vascorenna.com.
Non solo potrai essere protagonista dei Vasco Renna Professional Windsurf
Events 2009: dal 5 al 9 agosto terza tappa del X-Ray Talent Factory; dal 9 al 16
agosto King of the Freetyle stage con Raimondo Gasperini; dal 12 al 13 settembre
Surfestival Young stage.
Per Info: Vasco Renna Surf Centr , tel. 0464.505993, fax 0464.506254,
web:www.vascorenna.com, e-mail:[email protected].
LA RAMPA RED BULL È DA ORA DISPONIBILE!Red Bull e Forevents hanno il piacere di comunicare che dall'inizio di aprile 2009 la rampa Red Bull da windsurf sarà messa a disposizione delle organizzazioni
che ne faranno richiesta, previa conferma disponibilità da parte dello staff Red Bull. La rampa è uno strumento unico e potrà dare grande valore aggiunto ai vostri
eventi o photoshooting. Grazie all'esperienza maturata lo scorso anno con atleti del calibro di Raimondo Gasperini, Andrea Rosati, Sergio Cantagalli, Nicola Spadea
e tanti altri, abbiamo apportato alcune modifiche volte a migliorarla tecnicamente ed a consentirne l'utilizzo su ambedue le mura. Per un utilizzo ottimale della
nostra rampa, abbiamo sviluppato una scheda contenente i servizi che si richiedono all'organizzatore degli eventi, in cui sarà usata la rampa, a garanzia di una
corretta gestione logistica della stessa. Per chi è interessato all'uso della rampa, si invita a farne richiesta quanto prima poiché si sta stilando un calendario di
date con le richieste già pervenute e confermate. Per ulteriori informazioni, chiarimenti, costi, etc. contattare: [email protected]
SLALOM DROPSGli slalom della Drops sono stati da sempre
un punto di riferimento per tutte le aziende
produttrici. Dopo qualche anno di tavole
veloci ma pensate per un freerider evoluto
Drops ha voluto riaffermare la sua
leadership nel campo delle tavole super
veloci sviluppando due super slalom. I Kranz
sono due tavole concepite per vincere in
regata, ma grazie ad una nuova politica
commerciale possono essere comperati da
chiunque ad un prezzo estremamente più
basso dei suoi diretti competitor. Il Kranz 75
è una tavola velocissima dotata di un
grandissimo controllo e di un'eccellente
capacità di strambare, questo permette di
vincere una regata ma anche di divertirsi
molto di più che su un normale freeride. Il
Kranz 85 è una tavola con un'eccellente
velocità finale ma caratterizzata da un
range di utilizzo più spostato verso le
condizioni di vento leggero, ideale sui laghi
o per planatone in estate nelle giornate di
poco vento, in mano ad un'atleta di livello
diventa un'arma invincibile nelle gare di
slalom con vele grandi.
Per info: Drops Boards, tel.: +39.075.841542;
web: www.drops.net
FRANCISCO PORCELLA 11° AL PWA DI CABOVERDE CON MAVERX STILO 300Maverx è lieta di avere anche per il 2009 nel suo team un rider del calibro di
Francisco Porcella. Francisco ha passato l'intero mese di febbraio a Cabo Verde
per allenarsi e poi per partecipare alla prestigiosa tappa di apertura della stagione
PWA wave di Ponta Preta. Fedeli compagni di avventura di Francisco sono stati i
suoi perforanti alberi Maverx Stilo 300 che gli hanno garantito la fiducia necessaria
a spingere oltre i suoi limiti nelle difficili e impegnative condizioni di Ponta Preta,
dove è necessario avere un albero robusto per sopravvivere alle inevitabili frullate
e visite alle rocce di questo fantastico spot. E quale miglior inizio di stagione per
Maverx e per Francisco se non con un ottimo piazzamento? Francisco è riuscito ad
ottenere uno splendido 11° posto, consacrandolo il miglior waverider italiano dopo
il mitico Cesare Cantagalli, in una gara dove il talento e il fiuto per le onde contano
molto. Francisco dopo un primo tabellone sfortunato, si è rifatto nel double
passando heat su heat a suon di mega Aerial e battendo nomi di prestigio
internazionale come Alex Mussolini, John Skye, Klaas Voget e Riccardo Campello.
Ottenere un risultato come quello di Francisco non è stato facile in mezzo a tutti i
big, e ancora una volta dimostra il talento indiscusso del sardo-hawaiiano quando
si tratta di fare delle belle curve sulle onde e gratifica la preziosa collaborazione
tra Francisco e Maverx. Per info Maverx: web www.maverx.it; tel. 051.6605154.
AL360 BOMA RACE 100% CARBON
L'azienda di Provaglio d'Iseo annuncia la nascita di una nuova e prestigiosa collaborazione con il 12 volte
campione del mondo Bjorn Dunkerbeck, che svilupperà e testerà i boma race AL360. A solo un anno dalla
nascita dei fratelli minori slalom, nasce ora il Boma Race, 100% carbon monoscocca, testato da Bjorn
Dunkerbeck negli spot più ventosi del mondo. Arriva ora il via libera da parte sua alla produzione
affermando che in tanti anni di windsurf non ha mai provato dei boma con un confort e rigidità come AL360.
AL360 Race è stato realizzato con le migliori fibre di carbonio presenti sul mercato, per offrire il massimo
della rigidità e della resistenza. Particolare attenzione è stata posta allo studio sull'evoluzione delle nuove
vele che negli ultimi anni hanno portato un grande cambiamento nella disciplina race, portando le
prestazioni ai massimi livelli. Tale innovazione richiedeva un nuovo boma, con nuove curve studiate sui
profili velici delle nuove vele in modo da offrire il massimo confort in andatura. L'obbiettivo è di mantenere
il profilo velico in ogni condizione di vento, lasciando esprimere al massimo il progetto del velaio. I tubi del
boma sono costruiti in un solo pezzo monocoque, senza incollaggio fra le parti. Il diametro dei tubi ridotto
a 29,5cm, che unito alle nuove curve ergonomiche e alla sezione ergotrigonomica dei tubi, conferiscono alla
struttura del boma una elevata rigidità e un ridotto sforzo agli avambracci, per consentire un uso
prolungata in condizioni estreme. Rivestiti in soft grip dual density per una migliore presa, e con una vasta
gamma di colori nella grafica, culatta e maniglia sono realizzati in nylon con 20% di elastomero.
MISURE DISPONIBILI:220 - 280 Race
230 - 290 Race
240 - 300 Race
250 - 310 Race
Per info:
tel. 030.9823128; e-mail: [email protected]; web: www.al360.it/windsurf
NEIL PRYDE - THE FLYdi Andrea Rosati
La nuova nata in casa Neil Pryde, fortemente voluta da Mr. Seadi, è una vela che
ha stravolto completamente la filosofia classica delle vele wave NP. La The Fly è
un mix di esplosione, potenza e stabilità che la colloca in mezzo e agli estremi del
programma vele wave-freewave. Un vero jolly.
Le più gettonate sono le misure più piccole dalla 4.5 in giù. Proprio la 4.5 è il
cavallo di battaglia della linea e vi assicuro che si può tranquillamente utilizzare
come una 5.0 di metratura “normale”, ma anche come una 4.5 della stessa linea
classica! Difficile da credere eppure chi l'ha provata o chi l'ha testata (test
winner della rivista Surf Magazine Germany) ne è rimasto strabiliato.
Le misure grandi invece sono più adatte a persone piuttosto pesanti e che
vogliono molta potenza tra le mani, un po' come un'Alpha ma più compatta e più
morbida. Ricordatevi che quando dovrete scegliere la metratura è come se
aveste mezzo metro di vela in più e quindi regolatevi di conseguenza.
Questo tipo di vela si abbina molto bene alle tavole di nuova generazione, twinzer.
Infatti la forte accelerazione da la possibilità alla tavola di eseguire un raiding
molto fluido e sempre veloce.
La compattezza dell'albero combinata ad una morbidezza generale danno una
neutralità nei momenti più critici che altre vele non riescono a dare. Insomma...
provare per credere!!! Parola di Andrea Rosati.
• configurazione: 4 stecche dalla 3.6 alla 4.8, 5 stecche dalla 5.1 alla 5.4
• programma di utilizzo: wave-freewave
• misure: 3.6/3.9/4.2/4.5/4.8/5.1/5.4
• designer: Robert Stroj
• importatore: Wurz, tel: 0471.962233
• website: www.neilpryde.com
FANATIC - RAY
Sviluppato contemporaneamente al Falcon, la tavola da slalom, il Ray
rappresenta il freerace più veloce mai prodotto da Fanatic. Il competitivo e
veloce team race Fanatic ha partecipato attivamente allo sviluppo di questa
tavola, mettendo a disposizione di Sebastian Wenzel, shaper Fanatic, tutta la sua
esperienza in materia di velocità.
Come si vede e si sente lo slalom ormai ha preso piede tra i surfisti comuni, e
tutti sono attratti dalla velocità delle moderne tavole da slalom. Ma non tutti
sono in grado di gestire le alte performance degli slalom attuali sviluppati da
rider allenati e per uscire in condizioni di sovrainvelatura; partendo da questo
concetto Sebastian, e il suo team, ha raggruppato tutti gli aspetti positivi appresi
dallo sviluppo del Falcon combinandoli alle caratteristiche freeride catalogate
nel vasto CAD data base, creando in questo modo la linea Ray.
I 4 modelli Ray hanno esattamente lo stesso volume del nuovo Falcon ma con un
centro e una poppa più stretti, per un maggiore controllo dei rail, un migliore
comfort ed una agilità sorprendente in strambata. Il rocker line è stato
combinato con quello del Falcon, in questo modo il Ray risulta una tavola
estremamente veloce, ma alla portata di tutti.
Non è una tavola facile dalle basse performance, ma è una tavola accessibile
dalle alte performance. Il top PWA racer Cyril Moussilmni (F-71) considera il Ray
la tavola ideale per le gare di long distance, come la Defi Wind e la RRD One Hour,
grazie al suo maggiore comfort in andatura, ma senza compromettere troppo la
velocità di punta.
• programma di utilizzo: freerace
• designer: Sebastian Wenzel
• importatore: White Reef, tel: 0547.22756
• website: www.fanatic.com
RAY 95
misure: 245 cm x 59 cm x 95 lt - pinna: RAY G10 FIN 34cm - sail range: da 5.5 a 8.0
RAY 110
misure: 245 cm x 65 cm x 110 lt - pinna: RAY G10 FIN 37cm - sail range: da 6.0 a 8.5
RAY 125
misure: 245 cm x 70 cm x 125 lt - pinna: RAY G10 FIN 43cm - sail range: da 6.5 a 9.0
RAY 140
misure: 245 cm x 77 cm x 140 lt - pinna: RAY G10 FIN 49cm - sail range: da 6.5 a 9.5
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ANTOINE ALBEAU FRA 192
GENERATION V – SET TO WIN
ANTOINE ALBEAU: “Scegliere JP e stata unadecisione molto importante ed è per questoche ho testato accuratamente la 5° genera-zione delle tavole slalom e devo affermareche sono entusiasta. Planano veramente conanticipo, accelerano super veloci e sono facilida controllare. Con queste tavole JP sonopronto per il 2009 e non vedo l'ora di partirecon la nuova stagione!”
OBERALP SpA, Via Negrelli 6, 39100 Bolzano, 0471-242874 , [email protected], www.jp-australia.com
LARGHEZZA VOLUME LUNGHEZZA PESO54 cm 72 L 236 cm 4,9 kg60 cm 92 L 238 cm 5,6 kg68 cm 112 L 238 cm 6,3 kg76 cm 122 L 238 cm 6,8 kg82 cm 132 L 238 cm 7,1 kg
FULL BIAX CARBON TECHNOLOGY. LIMITED SILVER FINISH.
SLALOM 54 | 60 | 68 | 76 | 82 PRO EDITION
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WWW.JP-AUSTRALIA.COM
Kauli Seadi stupisce sempre tutti e forse ancora una voltaanticipa le prossime tendenze. Come ha già fatto con iltwinzer, diventata la moda-tendenza del momento, ora è ilturno delle quattro pinne. Da un anno sta testando esviluppando prototipi con la configurazione quad e a PontaPreta ha dato un assaggio delle potenzialità di queste tavole.Tutti hanno parlato del quad di Kauli e noi di Funboardsiamo andati direttamente a chiedergli di parlarci del suonuovo progetto. INTERVISTA DI Fabio Calò • FOTO DI John Carter/PWA
Il Quad di Kauli
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Il mondo intero ha visto la tua tavola con quattro pinne(quad) durante la competizione di coppa del mondo aPonta Preta, ci potresti per favore illustrare ledifferenze e le sensazioni che provi usando twinzer,quad e pinna singola?Penso che abbia vari aspetti positivi e vi siano grandi
vantaggi per vari modelli e shape di tavole. Io
personalmente vedo il windsurf a modo mio,
diversamente da tanti, e voglio quindi riuscire a capire
a fondo le varie possibilità di ogni singola tavola, in
modo da poter surfare onde diverse con approcci
diversi. Penso che non sia il numero di pinne a fare la
differenza ma quale sensazione particolare vogliamo
trarre dalla tavola. È per questo che è stato introdotto
il quad, per mixare la velocità e precisione del single fin
durante il Bottom alla presa e controllo del twinzer
durante il Cut Back.
Quando hai iniziato lo sviluppo del quad e perchè?Ho cominciato a testarle nel 2008, quando uno
shaper di nome Dirk mi ha chiesto di provare la sua
tavola quad personale, sono rimasto davvero a
bocca aperta e ho scoperto delle potenzialità di cui
non avrei potuto usufruire sulle tavole che usavo
regolarmente… In quel momento ho capito che se
avessi potuto adattare il concetto dei quad con i miei
shape personali, avrei potuto ottenere dei prototipi
devastanti… Da quel momento in poi mi sono
concentrato sulla realizzazione di prototipi per poi
trovare l'assetto ed il trim ideali!
Per quale motivo hai già usato il quad alla tappa PWA diCabo Verde?Ho sentito la necessità di credere alla mia
convinzione ed alzare la posta gioco, senza paura di
far scelte diverse, in quanto non penso ci siano
scelte oggettivamente sbagliate. Sono convinto che
se non hai una mentalità aperta ai cambiamenti, non
sarai neanche incline ai progressi… Non ho paura di
perdere, perchè ogni volta che capita, imparo e di
conseguenza miglioro.
Quando utilizzi il quad e quando il twinzer? Per casoutilizzi anche il single fin qualche volta?Nella maggior parte delle condizioni utilizzo ancora i
twinzer o testo i quad, mentre i single fin solo per Pozo!
Pensi che il nuovo concetto di tavole twinzer possaaiutare il mercato a crescere?Penso proprio di si, e penso anche che, in generale,
un surfista medio possa veramente godere dei
vantaggi offerti da un twinzer e migliorare di
parecchio il suo livello!
Che tipo di pinne utilizzi sul tuo quad?Ho utilizzato dei prototipi realizzati appositamente da
Maui Fin Company.
In che modo cambierà lo shape della tavola peradattarsi alle quattro pinne?Sto ancora testando i prototipi di quad e ci sono
ancora un sacco di cose da sperimentare ed imparare.
Secondo te ci dovremmo aspettare un Kauli Pro ModelQuattro pinne nel range ufficiale di tavole wave JP 2010?Per ora penso che i Twins funzionino ancora
meglio e in condizioni più differenziate, ma ho una
buona sensazione riguardo ai quad e ho appena
cominciato ad utilizzarli, quindi vedremo cosa ci
porterà il futuro.
FRANCISCO PORCELLA I-69Tavole utilizzate: Drops
1) Sono passati 2 anni e mezzo da quando ho iniziato ad usare più i twinzer che i
single fin. Ci ho messo un paio di uscite per capire bene come funzionano. Penso che
mi abbia aiutato a mischiare il mio stile legato al surf con quello legato al windsurf.
2) Si, quando esco con onde grandi a Maui come Outer Sprecks o Jaws e mi sento
un po' più stabile a quelle velocità.
3) Quasi sempre twin perchè esco la maggior parte delle volte su onde ripide e veloci
che spingono, se no utilizzo il single quando il vento è side-on e le onde sono piccole.
Per riassumere: twin da side a side-off e side-on col single.
4) In planata la tavola single batte il twin, nel wave riding la tavola twin ti permette
di tenere linee più vicine all'onda. Nei jump funzionano bene tutte e due, ma il single
a volte è più stabile nello stacco e nell'atterraggio dei salti, ma leggermente senti la
differenza.
5) Il twinzer penso che ti permetta di tenere le linee del Bottom e del Cut Back più
vicine alla cresta e poter stare sempre nel punto critico dell'onda. Il single, invece, ti
permette di fare dei Bottom un po' meno vicini all'onda, mettendo forse un po' più
di potenza sulle curve. La chiave per tutte e due le tavole è di fare bene il Bottom
sdraiando la vela e tenendo indietro sul boma la mano posteriore.
6) Single.
7) Si e penso che ci aiuterà a portare lo stile del surf più vicino a quello del windsurf.
8) Incide moltissimo, ma al giorno d'oggi le tavole sono già ben trimmate per andare
e divertirsi, poi quando inizi a specializzarti solo nel wave, impari anche a cambiare
il tutto di un centimetro e sentire la differenza. Sotto i miei twinzer uso le MFC con
misure di 15.50, 16 e 16.50 per le onde grandi. Le utilizzo parallele esattamente uguali
una all'altra, per aver lo stesso feeling in tutti e due i bordi.
9) Penso che siano delle belle idee che possono dare la possibilità di usare i diversi
giocattolini nelle diverse condizioni di onda e vento.
10) Single.
1) Da quanto tempo usi il twinzer? Ti sei trovato subito bene? Hai dovuto cambiare il tuo stile di surfata?
2) Utilizzi ancora le tavole single fin?
3) In che condizioni usi tavole single e quando twinzer? Tipo di onda, direzione del vento?
4) Parlaci nello specifico delle seguenti caratteristiche: planata, waveriding, jump, usando l'opzione single o twin?
5) In quale modo devi surfare l'onda con il twinzer? E con il single fin?
6) Per l'utilizzo di un windsurfista intermedio consiglieresti single fin o twinzer?
7) Pensi che il twinzer abbia portato una ventata di freschezza nel mercato delle tavole wave?
8) Quanto incide la decisione di utilizzare certe trimmature (pinne, distanza strap, distanza piede albero) su queste due differenti tavole?
Che tipo di pinne usi sotto il tuo twinzer? Posizionate asimmetricamente o simmetricamente e perché?
9) Cosa pensi dei recenti sviluppi del thruster e del quad?
10) Purtroppo posso avere solo una tavola, a questo punto, la scelta è…?
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Apertura dibattito: ”Come mi piace il twinzer, quelle pinnette piccole… Ma riuscirò a utilizzarla… Forse è meglio che non abbandoni il classic… Unabella single fin…”. “Help!”. Eh si mio caro amico windsurfer sei coinvolto nel dilemma di questa nuova generazione, a distanza di qualche anno
dall'uscita del twinzer si fanno spazio, in maniera decisa, le due posizioni: buttarsi sul twinzer, oppure restare sul single. Considerando l'ultimomain event mondiale a Capo Verde, la leggenda del windsurf Francisco Goya, con il suo brand mono pinna, si è piazzato 5°; contemporaneamenteJosh Angulo ha vinto la gara, anche lui con le sue tavole mono pinna. Entrambi con performance di Bottom e Cut Back da cardio… Sicuramente si
riapre la finestra sul classic… Single forever? A voi l'ardua sentenza! Alcuni top rider italiani provano a fare chiarezza. INTERVISTA DI Fabio Calò
Twinzer o Single Fin?
Francisco Porcella.Place: Cabo Verde, Ponta Preta.
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MASSIMO MANNUCCITavole utilizzate: Goya
1) Ho iniziato ad utilizzare il twinzer nel settembre 2008, l'impatto è stato
elettrizzante, ma mentre sul Cut Back ho recepito immediatamente dei benefici, sul
Bottom c'era qualcosa che non andava. Ho trovato una certa difficoltà a
comprendere e imparare questo nuovo modo di raidare l'onda. Senza dubbio il mio
stile sul twinzer è cambiato, non potrebbe essere altrimenti, se pensi di guidarlo
come un single… ti sbagli. Quindi ad oggi posso dire che utilizzo il twinzer con uno
stile che non utilizzo sul single.
2) Da settembre ad oggi sono cambiati i due miei home spot, a Maui e Cape Town ho
dato sfogo al desiderio di vedere i limiti del twinzer. Di sicuro, visti i risultati, in certe
condizioni utilizzerò ancora i miei mitici single fin.
3) Apprezzo il twinzer in condizioni di vento e onda moderati, la sua ipersensibilità ai
cambiamenti di turn è una vera gioia, ti permette anche quello che forse non ti
aspetti, con il twinzer puoi osare. Sono convinto che in condizioni di vento molto forte
con onde di tutti i generi in particolare quelle grandi, il single fin mi piaccia di più,
direi che la parola più giusta, è “trust”, velocità alte e Bottom no limits. Sono le
caratteristiche entusiasmanti di questo shape.
4) Considerando le mie tavole Goya custom shaped by Keith Taboul, direi che in
planata partono uguale, per il wave riding ho espresso in precedenza le mie
preferenze, in generale meglio le twinzer, per i jump direi single fin anche se ho
trovato buono anche il twinzer.
5) Con il twinzer devi stare nel pocket e non ti devi muovere, la vela nel Bottom si
abbassa meno, direi che surfi come sul surf da onda, movimento esagerato di
gambe e movimento del corpo a generare fluidità, un riding molto kooll/loose. Nel
single c'è tutta la passione della velocità e dei Bottom full power a vela abbassata.
6) Se il windsurfista naviga on shore, single fin, se naviga side probabilmente
twinzer.
7) Il twinzer è energia nel nostro mondo di appassionati, è indiscutibile la gioia di
sentire new feeling quando raidi con il twinzer, quindi il mio pensiero è di grande
rispetto per shaper come Keith Taboul che ci permettono di provare sensazioni
nuove.
8) Le trimmature nascono solo da esperienza e prove estenuanti in condizioni e con
venti di tutti i tipi. Single fin è abbastanza facile, personalmente uso le K-one MFC, sul
single le considero le migliori pinne, misure 21 e 22cm, dipende dalla grandezza
della tavola. Sul twinzer ho due custom Maui fin disegnate per Levy Siver, no
comment, sono superative! La mia posizione per il twinzer è spostate in avanti se la
tavola è con pochi litri, mentre in quella più grande le preferisco arretrate.
9) Confido in tutte quelle che sono novità, la scelta di usare certi tipi di tavola diventa
un challenge, quasi come imparare una nuova manovra, quindi full power a tutte le
news.
10) Sarei per il single fin su mare on shore e per il twinzer su mare side, se ve lo
potete permettere fatevele tutte e due… Rischio di alto divertimento.
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Massimo Mannucci. Place: Maui, Hookipa.
ANDREA MARIOTTI I-81Tavole utilizzate: JP
1) Uso il twin da quando JP lo ha messo in
produzione e quindi dal 2009. Ci sono voluti dei mesi
per trimmare la tavola e solo ora posso dire dopo il
training sudafricano di non potermene separare più.
Ho dovuto cambiare il mio stile di surfata,
obbligatoriamente.
2) Si, uso un 66lt JP Pro Wave per vento molto forte
e mare incasinato ed un 92lt JP Real World Wave per
vento very light e onde piccole.
3) Uso il single fin piccolo con vento forte e mare
incasinato, o chop nelle onde, da medie a grandi con
il vento da side off a side e on shore, per via della
sua grande stabilità alle alte velocità, in surfata
chiaramente. All'opposto con il vento leggero side e
on shore, un single corto e largo è la scelta giusta,
questa volta per le sue caratteristiche di facile
planata. Quindi un twin da 70lt a 85lt è la scelta
giusta per qualsiasi altra condizione.
4) Su questo punto bisognerebbe fare chiarezza, ma
per motivi di spazio mi limito a dire che il single
plana prima del twin, invece nel wave riding il single
è nettamente inferiore, nei jump non trovo
differenze.
5) Come ho detto in precedenza il single è inferiore in
surfata non solo nelle curve strette. Ora immaginate
una bella sezione di un'onda lunga, con il single fin devi
aspettare di partire molto verticale sull'onda per
Andrea Mariotti.Place: Sud Africa, Sunset.
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ANDREA ROSATI I-0Tavole utilizzate: RRD
1) Esattamente da settembre 2007. Ho fatto una prova
per vedere come si comportava la stessa tavola con la
pinna singola o il twin. Un Cult 85 con i twinzer, ed è stato
subito amore! All'inizio (primi 10 minuti) ho capito che
dovevo cambiare la posizione del corpo e la spinta delle
gambe nel Bottom.
2) A volte, ma molto raramente. Diciamo in un 15% delle
mie uscite.
3) Onda ripida twinzer. Onda moscia single. Sia che venga
da mare che da terra. Con molto chop e onde alte da 4
metri in su preferisco avere più controllo ed uso il single.
4) La tavola single è più veloce non c'è dubbio. La twin
tuttavia con un trimmaggio da manuale puoi farla andare
veloce quasi quanto un single. In surfata su onde ripide
con il twin puoi fare dei raggi di curva più stretti però
negli Aerial devi essere precisissimo. Al contrario il
single ti dà più stabilità sia in Bottom che in Cut Back e
negli Aerial sei molto più sicuro data la velocità
maggiore.
5) Ci sarebbero da riempire due pagine. Riassumiamo,
con il single devi sdraiare la vela nel Bottom, mentre con
il twinzer devi stare più dritto e sfruttare la verticalità
dell'onda per prendere la giusta velocità.
6) Bella domanda. Penso che in condizioni europee e con
onde non troppo alte consiglierei il twinzer al 110%.
7) Sicuramente. È un sogno surfare le onde con il
twinzer. Sembra di avere un surf da onda sotto i piedi.
8) Bella l'ultima domanda… Come ben sai (direttore…) E'
da questa estate che sto sperimentando diverse
soluzioni di trimmaggio. Ad oggi sto usando delle Ultrafin
di varie misure, dalla 15,5 alla 16,5. Le pinne non le metto
mai simmetriche. Poi ho anche aumentato tantissimo il
passo delle strap e uso l'anteriore a 85-87cm da poppa,
mentre la posteriore l'ho arretrata a 22-23cm. Queste
misure fanno riferimento al primo buco partendo
sempre da poppa. Il track a seconda dello scoop line
adoperato nella tavola lo metto a 133cm o a 136cm.
9) Perché no… Di certo il problema maggiore da risolvere
è la velocità di punta. Io personalmente non credo affatto
al quad mentre il thruster è qualcosa di veramente
antico che viene rispolverato (come i twinzer) e poi il surf
da onda è trhuster quindi…
10) Bel dilemma. Ritornerei alla terza domanda e da lì
deciderei. Il twinzer comunque è la mia prima scelta.
lanciare la tavola ad alta velocità, poi sdraiare la vela nel Bottom per curvare e
risalire carico sull'onda per il Cut, quindi un solo Bottom ed un solo Cut. Tutto questo
perché per surfare radicale il single ha bisogno di velocità e ampi spazi. Al contrario
il twin parte prima e sulla stessa onda riesce a fare bene due Bottom stretti e quindi
due Cut radicali. Questo perché funziona esattamente come un surf da onda e cioè
non avrete bisogno di lanciare la vostra tavola ad alta velocità come si fa con il single
per curvare, ma è la stessa onda verticale a farvi girare velocemente. Quindi
consiglio per usare bene il twin, di imparare a sfruttare la verticalità dell'onda
stessa usando esclusivamente il piede posteriore e non quello anteriore come nel
single, esattamente come si fa con il surf da onda. Puro divertimento, credetemi!
6) Io penso che per la sua caratteristica di girare facile anche a basse velocità
sia meglio il twin per un windsurfista intermedio, garantisce maggiormente la
sensazione di surfata.
7) Si, ha rivoluzionato completamente il nostro mondo.
8) Purtroppo il trim di ogni tavola è una cosa a sé, posso darvi la mia mail per
chi avesse bisogno di consigli sulle JP ([email protected]).
Per le pinne ora sto usando le Xtwin MauiUltra fin. Quella del Bottom 1 cm più
avanti di quella del Cut, ma vi stupirò dicendo che ho trovato enormi vantaggi nel
montare una pinna più corta dell'altra!
9) Penso che il trifin sia una tavola lenta, il quad mi intriga, ma dovrà essere
venduta con il libretto di istruzioni per il posizionamento delle pinne! Battute a
parte sicuramente è il futuro, visto che anche Kauli, l'uomo che ha rivoluzionato
il nostro mondo, lo ha utilizzato in gara a Capo Verde.
10) Fatevi un bel twin, credetemi, vi divertirà un sacco.
© S
jaak
van
der
Lin
den
Andrea Rosati.Place: Sud Africa, Platboom.
L'incidente è successo mentre mi stavo divertendo coi
miei amichetti sulla moto da cross in California. Stavo
raidando su un circuito molto impegnativo e sono
atterrato troppo corto su una serie di cunette,
comprimendo le sospensioni fino a fine corsa, e in quel
momento, entrambe le mie gambe si son spezzate! Non
sono neppure caduto dalla moto, ho continuato come
niente fosse, il dolore mi correva lungo la schiena ed
era talmente intenso che non ci potevo credere. Poi mi
sono sdraiato per terra e in meno di 5 minuti l'equipe
medica mi ha somministrato una dose di morfina, in
seguito è arrivata l'ambulanza… bello eh?!?! Il prezzo da
pagare per giocare!
Nonostante mi sia subito reso conto che entrambe le
gambe si erano rotte, non ero granché preoccupato, le
caviglie almeno erano salve, sarebbero state facili da
sistemare, purtroppo solo la destra. Essendo una
frattura esposta, l'hanno sistemata la sera stessa in
cui è successo l'incidente, dopo appena nove ore
passate a cercare un ospedale che potesse ospitarmi.
La prima operazione è stata sulla gamba destra, dove
hanno infilato un perno di titanio attraverso il
ginocchio. Per la sinistra è stata una storia molto
diversa. Il femore è esploso appena sopra
all'articolazione con la caviglia, frantumandosi in un
sacco di piccoli pezzi scomposti. Era davvero messa
male. I dottori della California meridionale non
volevano neanche rischiare di sistemarla. Quindi sono
andato a vedere uno specialista a Los Angeles e, dopo
aver sentito il suo parere, mi sono fatto fare un CT scan
ed un sacco di lastre, hanno deciso di ingessarlo per 12
settimane e di lasciare che si sistemasse da solo! In
teoria non faceva una grinza ma, conoscendo il mio
fisico, sentivo che la mia caviglia aveva qualche
problema. Non mi sembrava la soluzione più valida. Ho
fatto un po' di ricerche e ho continuato a sentire il
parere e l'opinione di vari dottori, facendo qualche
bella scoperta! Ho ricevuto una e-mail da una amica di
San Francisco, è un'anestesista che ha partecipato ad
un paio dei miei surf camp a Baja California. Ha detto
di farle sapere se avessi avuto bisogno di qualcosa, io
le ho chiesto se poteva far circolare le mie lastre tra i
suoi amici dottori e di farmi sapere? Neanche a farlo
apposta, lei lavora proprio con uno dei migliori
specialisti per le caviglie, del paese. Lui ha controllato
e mi ha detto: “Io la posso sistemare… Devi per forza
sistemarla!”. Nel caso non avessi fatto nulla, avrei
avuto problemi cronici di artrite entro un anno, con
possibile fusione in blocco delle ossa - no grazie! Più ne
sapevo, più mi rendevo conto che l'operazione era
assolutamente necessaria. Appena c'è stata la
possibilità, hanno programmato l'operazione, due
settimane dopo il mio incidente! Senza proferire
parola, abbiamo caricato il furgone e siamo partiti. Ci
hanno trattato con un riguardo ed una cura davvero
eccezionali, un paio di dottori erano anche windsurfisti,
quindi non c'è da meravigliarsi che ci intendessimo…
Dire che ero nervoso per l'operazione è poco. Da quello
che mi avevano detto, c'erano solo una manciata di
dottori al mondo in grado di eseguirla correttamente.
Dopo aver parlato col dottore, mi ha rassicurato
dicendomi che era la scelta giusta e quindi ho
semplicemente appoggiato la mia testa sul cuscino e
sono entrato nella zona… Non la zona di gara, ma la
zona di degenza. La mia nuova realtà per i prossimi 3
mesi! Grazie a tutti per il grande supporto e l'aiuto
morale. Ora ho un totale di 26 viti, 2 lastre ed un perno
di titanio che mi tengono insieme le gambe. Morale
della storia, andate in giro e divertitevi anche per me.
Sarò fuori dall'acqua per i prossimi 3 mesi come
minimo! Continuate a tenere d'occhio le novità sul
nostro sito- www.pritchardwindsurfing.com!
Avrei preferito aver delle novità migliori da raccontarvi, e parlarvi delle ottimecondizioni qui a Maui, ma sfortunatamente ho commesso un piccolo errore didistrazione mentre mi stavo divertendo sulla mia moto da cross in California.Eccovi la vostra dose di novità riguardo ciò che è successo nella mia vita in questultimo periodo… Da dove comincio?TESTO DI Matt Pritchard
MARZO2009
Più che acqua, direi ghiaccio fuso, che viene
direttamente dai numerosi snowpark della zona, che
ultimamente mi hanno fatto tornare una voglia
pazzesca di andare in snowboard, dopo 9 anni di
inattività!
Difficile snobbare il Monte Bondone, la Polsa,
Madonna di Campiglio e tutti gli altri spot a circa
un'ora di macchina da Torbole! Ma torniamo al
nostro sport prediletto!
Il Peler ultimamente sta singhiozzando un po', ma
almeno adesso andare al Pra è ancora più facile e
comodo, grazie alle nuove gallerie ultramoderne che
finalmente eviteranno le storiche code, dovute
all'incastrarsi di autobus e camion in senso
opposto...
La nuova stagione mi ha portato anche numerose
sorprese tra cui un nuovo sponsor, Kaenon, nota
marca americana di occhiali da sole, distribuita in
Italia da Tomasoni. Mixando il tutto con Simmer,
Starboard e tutti gli altri miei sponsor storici, devo
ammettere che sono proprio soddisfatto della mia
situazione attuale.
Tra una session di skate, una di snow, una di
windsurf e una di esami, non poteva mancare un bel
concerto per rendere il mix ancora più interessante.
I Bastard Sons of Dioniso, gruppo prettamente rock
che si esibisce regolarmente alla trasmissione X
Factor, hanno fatto un concerto promozionale nella
loro terra natia, la Valsugana.
L'evento, organizzato anche con la collaborazione
del Freestyle Team RDM, ha avuto un successo
strepitoso ed i tre ventenni hanno veramente
incendiato il palco con la loro energia! L'intero
paese di Borgo Valsugana sembrava invaso da uno
sciame di locuste, che si aggiravano per le strade, in
cerca di un parcheggio, che non fosse a più di 2 km
a piedi dallo stage.
Le numerose perturbazioni mi hanno permesso di
fare qualche altra uscita sfiziosa mure a sinistra e
finalmente sto cominciando a chiudere qualcosa
d'interessante anche su queste mure, che fino a 10
uscite fa, mi erano completamente ostili ed ignote.
Sottomarina, Cannes, Carrò e Porto Corsini, tutte nel
giro di un mesetto, intervallate da qualche uscita
mure a destra alla Coudouliere, in modo da non
tralasciare completamente il wave e poter far
svolazzare un po' il mio nuovo Starboard Evil Twin
87. Proprio in questo momento sta entrando l'Ora,
quindi scappo al Pier che tra poco cominceranno
anche le gare del circuito Interlaghi, con primo stop
al Lago d'Iseo, per il 17-19 aprile. Per ora è tutto!
A presto
464 on My B@cK
La primavera è finalmente nell'aria! I ciliegi cominciano a sbocciare e danno ufficialmente inizioal periodo che preferisco qui al Lago di Garda. Le giornate si stanno allungando notevolmente ele temperature finalmente non sono più così proibitive. L'Ora sta cominciando a spingere benedopo il lungo letargo invernale ed il Pier ha già sfornato un paio di giornate sui 25 nodi, con 3persone in acqua!TESTO DI Mattia Pedrani • FOTO DI Valerio Pedrani
MARZO2009
Mattia alla Coudoulliere.
30
Nel magnifico scenario del paesaggio di Dakla ha preso il via la 3° edizione del
DAKHLA WINDSURF MUSIC FESTIVAL, il cui scopo principale è di promuovere lo
scambio culturale tra sahariani e il “resto del mondo” attraverso la musica e gli
sport di mare. Dakhla una cittadina moderna (decisamente non tra le più belle
che abbia visto) sorge però in un territorio incantevole: una penisola sabbiosa
che si estende per circa 40 km di lunghezza senza mai superare i 4 di larghezza
formando così una suggestiva laguna, dipinta con le accese tonalità dei gialli e
le calde sfumature dei blu. L'immensa insenatura si presta particolarmente agli
sport di “glisse” su acqua piatta. Il vento incanalandosi tra le dune, accelera
all'interno di questa porzione di mare dove quindi, il vento è sempre un po' più
forte che sul versante oceanico.
Su questo sfondo mozzafiato, in occasione del DAKHLA MUSIQUE FESTIVAL,
musicisti internazionali e marocchini si sono esibiti sul palcoscenico allestito
nella piazza principale della città, regalando ore emozionanti in un alternarsi di
reggae, electro rock orientale, salsa, rock, Chaàbi, Raì, melodie psichedeliche di
discepoli di Hendrix e James Brown, poi Gnawa e ancora Fusion… Mentre,
durante il giorno, atleti di fama mondiale provenienti da ogni sport di “glisse”,
sono stati chiamati a partecipare a competizioni e dimostrazioni pratiche delle
diverse discipline.
Aver potuto prender parte al DAKHLA FESTIVAL è stata un'immensa fortuna (oltre
allo stacco insolito dall'ufficio), condividere un evento di questo tipo con atlete
che da sempre seguo ed ammiro, è stato sicuramente emozionante. Nayra, Anne
Marie e Karin sono delle vere sportive, serie dal punto di vista professionale e
decisamente alla mano e simpatiche nei momenti di svago! La realtà del bivacco
allestito appositamente per noi sportivi, giornalisti e musicisti è stata
un'esperienza straordinaria. La struttura in sé era incredibile non solo per
l'effettiva mole di lavoro che è servita per preparala (camion di tappeti, corde,
pali di legno, materassi e due settimane per l'allestimento) ma soprattutto per
l'atmosfera assolutamente singolare che questa popolare tipologia di
accampamento crea al suo interno; il bivacco è stato montato in riva al mare,
ed è stato sede dei nostri pernottamenti, di eccellenti colazioni, pranzi e anche
Il deserto di Dakhla.
Valentina a Dakhlacon i suoi nuovi materiali RRD.
31
contatti e scoperta delle tradizioni tipiche sahariane. Posizione ottimale perché
proprio su uno degli spot wave dell'area, dove una destra liscia, lunga e pulita
si srotola su un fondale di sabbia misto roccia. Su queste onde sono state
disputate heat di surf, short e long board, bodyboard, e la competizione wave
dei local marocchini (con tutto il team di Moulay presente all'appello!)
Inoltre all'interno dell'accampamento abbiamo trascorso momenti importanti
di apprendimento della cultura Sahariana. Un tendone in modo particolare è
stato, per tutta la settimana, spazio aperto dedicato alla diffusione di usi tipici
locali (tra cui il rito del Tè, giochi, oggetti, balli).
All'interno del DAKHLA FESTIVAL l'accento è stato posto proprio sugli sport
d'acqua, ed in particolare, quelli legati al vento. A questo scopo, atleti di alto
livello, come Antoine Albeau, Faustine Merret, Boujmaa Guilloul, Karin Jaggi,
Anne Marie Reichmann, Nayra Alonso, in uno spot freestyle, hanno mostrato ed
insegnato a ragazze locali, raramente a contatto con il mare, a percorrere
qualche metro con il windsurf e lo stand up paddle. L'entusiasmo da parte delle
giovani ragazze è stato evidente e la loro acquaticità talvolta sorprendente!
Non ultimo, da sottolineare il lato agonistico dell'evento. Gli ultimi due giorni si
è potuta disputare la Long Distance Windsurf contro Kite in un downwind di 40
km! Karin Jaggi, vincitrice della categoria femminile tra kite e windsurf, la sera
ci ha raccontato che è stata in assoluto la competizione più particolare mai
affrontata: la prima boa a 8 km era inavvistabile, quindi l'unico modo per
provare a raggiungerla il più velocemente possibile era scegliere una
traiettoria e non abbandonarla più, nemmeno quando ci si sentiva “persi”,
senza punti di riferimento! Era davvero entusiasta ed il suo timido ma caldo
sorriso trasmetteva tutta la passione che ha per questo sport ed in particolare
per le discipline di velocità! Antoine Albeau è stato il vincitore maschile
assoluto; ha imposto la vittoria del windsurf contro il kite in materia di velocità;
duellando sino alla fine con il detentore del record mondiale di speed in kite,
Alex Caizergues. 24 windsurfisti e windsurfiste contro 31 kiter donne e uomini,
su un terreno di gioco di più di 200 km, sotto il controllo di Philippe Bru e il suo
team del Gruissan Windsurf. A lato della Long Distance una competizione Wave,
tra i migliori giovani atleti marocchini, ha avuto luogo ed è stata convalidata dal
grande ex-giudice mondiale Didier Lafitte, che si è preso l'incarico di
organizzare questa gara. Il giovane Soufian si è imposto con i suoi roller potenti,
battendo i forti avversari più diretti Abderazaq Labdi e Miloud Labdi.
Così, accompagnati dalle ritmiche note del concerto di Yuri Buenaventura,
davanti a più di 10.000 spettatori, si è concluso questo magico evento… Se vi
aspettate raggiungendo Dakhla di trovare il Marocco… Vi dico no, Dakhla è
diversa, è questo in piccola parte, ma anche moltissimo di più… Provate a
scoprirlo.
Antoine Albeau,il vincitore della
Long Distance.
Anne Marie Reichman.
Nayra Alonso in Cut Back nel wave spot di Dakhla.
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Lezioni alle ragazze locali nel flat spot di Dakhla.
Karine Jaggi.
Abdelzak, local marocchino durante il contest wave.
THE ROAD TRIPIl ritorno alle origini ha permesso anche di mettere
la mia esperienza a disposizione del reparto ricerca
e sviluppo della Factory sia per la creazione della
gamma 2009, sia per la messa a punto del
programma di test e sviluppo di nuovi prototipi. Ed è
stato proprio in occasione di uno di questi incontri,
che mi sono fatto una bella guidata partendo dal sud
della Germania per incontrare Roberto e la RRD
family a Grosseto.
Avevo già affrontato parecchie altre volte viaggi
analoghi attraverso le Alpi per raggiungere la
Francia, ma non avevo mai avuto occasione di
sperimentare le bellezze della Toscana, una regione
che oltre per la sua bellezza è stata in grado di
sorprendermi per l'atmosfera quasi mistica dovuta
alla sua sua storia e alle sue tradizioni ormai
millenarie. La storia ha sempre esercitato un grosso
ascendente su di me, e ha aggiunto ulteriore enfasi
a questo primo viaggio verso il quartier generale
RRD per il mio primo incontro con la famiglia RRD.
Il viaggio è iniziato sotto una pesante nevicata al
valico del Brennero, col tempo che diventava
bellissimo, man mano che mi addentravo in
territorio italiano. Una volta oltrepassata Bologna,
mi sono ritrovato proiettato nelle infinite curve delle
strade appenniniche. Una sequenza davvero
impressionante di curve e controcurve che per la
prima volta mi ha portato ad attraversare
l'incantevole Firenze. La successiva tappa di
avvicinamento a Grosseto è stata Siena, con tutta la
sua storia e la sua cultura. Quando sono arrivato a
Grosseto, ormai era buio, ma Roberto è venuto
immediatamente a recuperarmi col suo Dodge in
perfetto Maui style, per portarmi ad incontrare la
sua famiglia e i gemelli Aurelio e Attilio Verdi e
brindare subito all'incontro con un bicchiere dei
migliori vini regionali, Parmigiano e prosciutto di
Parma… Spettacolare!
RRD HEAD QUARTERLa mattina seguente, finalmente, ho fatto visita al
quartier generale RRD. Sono rimasto davvero
impressionato dallo spirito di gruppo con cui tutti
collaborano e si aiutano, e l'organizzazione
dell'azienda è davvero superba, per non parlare del
laboratorio dove vengono costruite le tavole, che mi
ha lasciato esterrefatto. Nella mia vita posso dire di
aver costruito parecchie tavole e di essere stato
presso gli atelier dei più rinomati shaper del mondo,
34
Quando nel luglio 2008 sono tornato a far parte del Team RRD, mi sono ritornati inmente alcuni bellissimi ricordi di quando nel 1996 ero un racer quasi alle prime arminel World Tour e avevo cominciato a gareggiare proprio con Roberto. Nel corso diquesti anni ho tracciato una specie di traiettoria circolare, che alla fine mi ha riportatoall'azienda dove tutto è iniziato, anche se devo ammettere che mi sembra sia diventatamolto più grande e meglio strutturata di quanto ricordassi! TESTO DI Finian Maynard • FOTO DI Ovidio Ferrari/RRD
Finian Maynardin Italy
Finian e Roberto Ricci al lavoro in acqua.
Il possente Finian Maynard.
ma non mi era mai capitato di trovarmi in un reparto
tanto spazioso e così ben organizzato per la
realizzazione di nuovi prototipi. La mia prima
sensazione è stata che fra quelle mura avrei potuto
finalizzare un ottimo lavoro.
A SOUL MOMENTUna volta completato il Tour dell'azienda, Roberto ed
io abbiamo deciso di approfittare delle generose
condizioni meteo per fare windsurf assieme e
testare un paio di X-Fire 90 in condizioni estreme.
Abbiamo girato un po' fra Punta Ala e la Feniglia
prima di trovare lo spot migliore per entrare in
acqua, dal momento che una potente mareggiata di
Levante stava furoreggiando a oltre 30 nodi,
trascinandosi al seguito anche grandi onde.
Quando finalmente siamo riusciti a partire, ho
davvero gustato il piacere di poter condividere
l'uscita con l'uomo che muove i fili della RRD, così
hanno cominciato ad affiorare alla memoria vecchi
ricordi dei tempi passati. Sono rimasto a dir poco
esterrefatto delle performance di cui si è dimostrato
capace Roberto in condizioni tanto difficili: infatti
non era affatto agevole districarsi fra onde logo high
e chop incasinato, ma Roberto ha gestito la
situazione con grande disinvoltura. Si è trattato di
un momento davvero speciale e Roberto si è
immediatamente conquistato il mio massimo
rispetto, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno!
CAD DESIGNINGNel corso degli altri giorni, ho lavorato sodo con
Aurelio disegnando al computer linee d'acqua per
nuovi giocattoli, con Roberto che spesso e volentieri ci
raggiungeva per dare il suo input relativamente alle
linee guida aziendali. Quando siamo arrivati ad un
punto che ci sembrava soddisfacente a video, è
arrivato il momento di mettere in funzione la
macchina a controllo numerico. Il programma di
disegno riesce ad avere davvero una grande
accuratezza e sono rimasto davvero impressionato da
quanto sia veloce e semplice verificare a video tutti i
dettagli dello shape, rispetto a quando le cose si
facevano a mano sullo shape stesso. Col vecchio
sistema, in effetti era davvero difficile mettere a
confronto le dimensioni dei punti più critici. Il prodotto
finale della macchina a controllo numerico era già
quasi perfetto e semplicemente impressionante.
In linea di massima, il programma di base è quello
di sviluppare e testare nuove tavole nel corso di
tutta la stagione, in modo da mettere in produzione
per la stagione 2010 tavole che siano un deciso
passo avanti rispetto a quelle della gamma 2009,
cosa che non sarà affatto semplice, visto il livello di
performance già raggiunto quest anno!
TRUE ITALIAN ST YLE!L'ospitalità degli italiani è famosa in tutto il mondo e
la mia permanenza è stata più che confortevole e
animata da molti momenti divertenti e tante risate.
Roberto riusciva ad organizzare qualcosa tutte le sere
e il cibo era a dir poco esagerato, in puro Italian Style!
Devo dire che mamma Ricci sa decisamente il fatto
suo quando si tratta di mettere qualcosa in tavola e
visto che ai fornelli non mi era possibile dare una
mano, l'unica cosa che mi restava da fare era quella
di mangiare a sazietà in piena armonia… In seguito
ho avuto occasione di fare qualche altra toccata e
fuga a Grosseto, ma non vedo l'ora di ritornare per
restare un po' più a lungo in aprile, magari per
sviluppare qualche proto anche in vista dei futuri
appuntamenti di speed… Non vedo l'ora!
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Finian e Aurelio Verdishapano i nuovi prototipicon il CAD Designing.
Finian e Roberto Ricci al lavoro in azienda.
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Ciao Massimo, una breve intro su come e quando haimosso i primi passi sul windsurf?Il tributo maggiore lo devo a mia mamma Roberta, è
stata lei a farmi amare il mare e a far si che il mare
fosse parte integrante della mia vita. Il windsurf è
arrivato in Versilia e come autodidatta ci ho provato,
destino volle che la stessa estate mi trovassi a fare le
vacanze a Porto Rotondo in Sardegna, e alla spiaggia
dell'Ira c'era una scuola di windsurf, capitanata dai
mitici Sandro Mamusa, Alberto Diaz, etc., mi dissero:” E
dai prova…”. Non ho più smesso!
Quando ti sei innamorato delle onde?Direi che prima delle onde avevo una grande passione
per le tavole piccole, radicali, sinker… Come si diceva
all'epoca, ricordo con piacere una splendida Sailboard
Maui… Un pintail di, probabilmente 60lt… E larga forse
47/48… Una spada, sinceramente. Mi sentivo molto
Mike Waltze, a seguire la mitica HT asimmetrica bianca,
acquistata con Roberto Ricci nel nostro primo viaggio
a Maui in un lontano 1986, ricordo solo che quella
tavola nella parte corta sarà stata un 2.20cm, e
pensare che all'epoca la leggenda Mike Eskimo ci
navigava sul Garda! Non ho mai avuto grande feeling né
per lo slalom né altro, il mio interesse principe era
raidare onshore o side, ma comunque far girare quella
benedetta plancetta. Senza dubbio attribuirei al mio
primo viaggio a Maui l'interesse totale per le onde.
Quando e perché hai deciso di “trasferirti” all'esteroper surfare le onde?Dopo tanti anni di windsurf e diversi viaggi in giro per
il mondo a cercare le onde, la mia passione è stata
irrefrenabile. La rinuncia ad un paio, forse tre
fidanzamenti con probabile volata all'altare, mi ha
messo nella condizione ottimale per scegliere quello
che volevo veramente, l'immensa felicità che provavo
nello stare tra le onde meritava il completo sforzo per
realizzare quel sogno che sembrava impossibile. La
forte esperienza acquisita in Sud Africa e Maui nei miei
numerosi viaggi ha generato in me quell'istinto
irrefrenabile che ti fa' dire:” Ma io voglio vivere così!
Con queste onde, questo vento e queste spiagge”.
Trascorri la maggior parte dell'anno tra Maui e CapeTown, una vita che in tanti sognerebbero, una vera vitada pro, come riesci a fare questo? Hai un sosia chelavora al posto tuo?Gestisco in maniera ottimale una piccola azienda di
cosmetici… That's it, non ho fratelli ne sorelle, e
sfortunatamente neanche la mamma, anche se almeno
ho il mio angelo custode. Siamo io, mio padre e la mia
dolce metà Chantal; in realtà, la mia grande fortuna è
che mio padre è il sosia che lavora.
Ho conosciuto Massimo Mannucci di recente, durante il soggiorno sudafricanodi questo inverno. È un gran personaggio positivo, di quelli che fanno bene al
nostro sport e ti riempiono di allegria la giornata, anche senza vento. Non è unpro, nel senso che non fa gare, ma trascorre la maggior parte del suo tempo traMaui, mure a dritta, e Cape Town, mure a sinistra, la perfetta combinazione perun rider che vuole puntare alto quando si parla di wave. Il suo stile si fa notare
in acqua e le sue entrate sono pulite e precise, tanto quanto la sua passione pertrovare il perfetto trimm con l'attrezzatura. Vi presentiamo il “Manna”!
INTERVISTA RACCOLTA DA Fabio Calò • FOTO DI Antonio Olivarez
Massimo Mannucci:una vita da Pro
Il Manna in Aerial ad Hookipa,la sua seconda casa, la prima è Cape Town!
37
Chi è secondo te al momento il migliore rider diHookipa? E del Sud Africa?Attualmente considerando Hookipa di sicuro Levi Siver,
per il Sud Africa senza dubbio il mio grande amico
Andrea Rosati.
Cosa ti spinge ancora oggi ad entrare in acqua e cercaredi essere il più radicale possibile tra le onde?Mi spinge la gioia che ho di vivere questa vita così
meravigliosa, è troppo bello vivere, io amo la vita, se
poi ci mettiamo la componente naturale di onde, vento,
sole, etc… I tuoi migliori amici, non hai scelta, devi
spingere e basta… Full power… Forever!
Oltre al twinzer si sente ora parlare anche del ritornodel thruster (3 fin) e addirittura del quad (4 fin). Cosane pensi? I comuni surfisti riusciranno a seguire questetendenze? E le aziende?Noi appassionati senza limite di questo sport
dobbiamo essere contenti di tutte queste news! È
benzina sul fuoco, la libidine di avere questi challenge
alimenta interesse in questo sport meraviglioso,
ognuno di noi sogna di raidare verticale, veloce, come
il tuo pro preferito, questa è la chiave di accesso a quel
sogno.
Il thruster non è mai decollato, lo zio Robby ne era il
master guru, poi convertito al single. Vediamo ora che
le tavole, come shape sono fortemente cambiate, sono
certo che ne vedremo delle belle nel prossimo futuro. I
comuni windsurfisti hanno l'esigenza di qualcosa di
molto semplice, facile da usare, ma a tutti piace poter
pensare di essere in grado di poter usare anche un
oggetto un po' più difficile o differente, vedi il twinzer,
quindi penso che la tendenza generale sarà di grande
curiosità.
Scegli fra Maui e Cape Town?Posso affermare che Maui sta a Cape come Cape sta a
Maui… Sono le due perle di questa mia avventura
sportiva. Solo il fatto che durante l'anno funzionano,
generalmente, in periodi contrapposti con mure
opposte, questo ti fa diventare completo al 100%, adoro
il fatto di essere uno che raida left and right… Is so kool,
essere ready for Hookipa and Haagkat, mi inorgoglisce!
Maui è la mecca, se sei un windsurfista serio, devi
stare là parte dell'anno, punto e a capo. Li è il windsurf,
la scena mondiale è li, e ora forse ancora più di prima.
Maui è “nokaoi” (the best) meravigliosa, acqua calda,
pantaloncino, ciabattina tutto il tempo… Una vera
libidine, gioia concentrata 24 hours a day. È vero,
essendo un'isola è piccola, vivi in 15 km, e quindi, dopo
un po'… Need some air. A Cape Town mi sento come a
casa (forse anche perchè ho la casa!), è speciale, il mio
home spot Haagkat mi rende felice, sono al settimo
cielo quando surfo li. L'aria del Cape è bella, il vento è
forte, e a me piace… La sera è molto divertente… E a me
piace, … E' molto economico… E questo a me piace
ancora di più; e se cominci a girare un po' ti innamori
del posto. Il mal d'Africa, ti viene non c'è dubbio!
Raccontaci dei tuoi compagni di ”merende”…Surfisticamente, sia chiaro!Direi che a Cape Town ho veramente un ristrettissimo
gruppo di amici che adoro, stare con loro è senza
dubbio una delle ragioni per la quale continuo a
scegliere questo posto. Mi riferisco, a Andrea Rosati,
Andrea Mariotti, e altri local italiani abitanti a Cape
come Luca del Limoncello, Pedro, Michele, Fabrizio…
etc. C'è gioia tra di noi, sappiamo perfettamente cosa
desideriamo e cosa cerchiamo, quindi funziona, capita
di fare delle session da soli, le onde sono nostre ce le
dividiamo e ci confrontiamo con tanto spirito
costruttivo.
A Maui è diverso, l'ambiente è un po' più riservato, e
ognuno pensa a farsi la sua session a Hookipa e
basta. Mi diverto spesso quando posso surfare con
Ferdinando, Pio o Marco, sono i miei migliori amici.
Fai una scelta tra tavole Twinzer o Single fin?La tendenza generale, dovuta al fattore anche “fashion”
è senza dubbio il twinzer. Direi, molto semplicemente,
che raidare twinzer, è divertente, e con condizioni di
onda media è più divertente del single fin.
SINGLE FIN: adatta al wave sailor di tutti i livelli, la
parola chiave per questo tipo di tavole è “trust”,
fiducia/confidenza. Nei Bottom Turn più radicali è
indiscutibile; piccole limitazioni nascono sui Cut Back,
dove, prescindendo dal widsurfer (vedi Francisco
Goya), si possono realizzare spray e slash esaltanti. Ho
trovato il Single perfetto per l'uso su light wind big
wave, la sicurezza dei rail e il suo carve sicuro danno
positività ad una surfata comunque al limite delle
possibilità. Includerei anche uno strong-overstrong
wind big wave, condizioni in cui la fiducia sulla tua
bambina deve essere al 101%.
TWINZER: la tavola più divertente mai realizzata ad oggi!
Is so kool, you can play, è un vero gioco raidare con il
twinzer, le sue capacità di farti divertire dipendono
solo da quanto la vuoi spingere, entri in tutte le bolle
che vuoi e ne vieni fuori.
Il twinzer richiede un po' di apprendistato, si guida
differente, il Bottom lo si carica poco, perchè non si
può scendere alla base dell'onda, il twinzer vuole stare
nel “pocket” dell'onda… Se te ne vai o se pensi di usarla
come il single, ti frustri!
Quindi, per il primo periodo take it easy… Keep kool… Il
twinzer è un surf da onda con il rig! Capito questo
potete esagerare. Fantastica per onde medie fino a
logo high con venti moderati.
Finisco col dirvi che è tutto inutile se non avete sotto
delle pinne che funzionano a 1000; nel Single fin, posso
tranquillamente affermare che la K-one di Maui Fin è la
migliore pinna che abbia mai provato. Nel Twinzer sto
utilizzando delle custom Maui fin, design Levy Siver…
Soon on the market, gli amanti non se le facciano
scappare!
Tanta passione e dedizione al windsurfper continuare ad essere sulla cresta dell’onda.
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MANNA: FRIENDS & SPONSORSIMMER: grazie to my friend Keith Holland.
(Sails: Mission x: 4,2 - 4,5 - 4,7 - 5,0 - 5,3 )
www.simmerhawaii.com
GOYA: grazie to my friends Francisco, Pascal, Keith, Lalo.
(Board: Single Fin - Keith Taboul shape: 79 lt e 90lt; Twinzer 80lt e 75lt)
www.goyasails.com/team
MFC Maui Fin: grazie a Pio Marasco.
(Fins and sunglass, plus accessories for windsurf, bags, etc…)
www.mauifin.com/team
TEVA: grazie a Simone/Artcraft International.
(ciabatte for outdoor active sport)
www.teva.com
MARESIA: grazie a Simone/Maresia-Brasile/Italia
(Abbigliamento estivo: boardshorts, T-shirt, etc…)
www.maresia.com.br
CENTRO SURF FIRNZE: grazie a Sandro.
(windsurf and sport to ride )
www.centrosurffirenze.net
CAFFETTERIA PIANSA: grazie a Marco e i suoi soci.
(caffè e pasticceria, in tutte le sue varianti)
Che carvate! I twinzer delManna funzionano a dovere.
SURFSEGNANASPORT CENTERS TORBOLE LAKE GARDA ITALY • WINDSURF SAIL BIKE
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1980 - 2009
42
MONDIALE SLALOM IFCA 2008 (di A.
Menegatti)
A gennaio, mentre tutto in Italia sembrava fermo,
dall'altra parte dell'emisfero ed esattamente a Cape
Town, si svolgeva il Mondiale IFCA, nella disciplina
Slalom. Il Campionato del Mondo che originariamente
avrebbe dovuto svolgersi in Portogallo in settembre, è
stato organizzato a Cape Town dal 4 al 10 gennaio, nella
baia di Big Bay, in concomitanza con l'evento di Wave
Sud Africano al quale molti top rider internazionali
hanno partecipato. A rappresentare l'Italia i due
protagonisti della stagione italiana, il campione
nazionale Alberto Menegatti e il vice-campione Andrea
Rosati. I rivali più accreditati sulla carta erano l'inglese
Ross Williams, l'olandese Ben Van Der Steen e il
tedesco Klaas Voget. I primi giorni sono stati
caratterizzati dalla mancanza del vento, che ha portato
gli organizzatori a spostare il campo di regata a
Withsand, noto spot Wave dove mai nella storia era
stato organizzato uno Slalom. Le condizioni del vento si
sono presentate da subito rassicuranti, gli atleti hanno
preso in mano vele intorno a 7,7 e 7,2 con vento
abbastanza rafficato. Dando un'occhiata al percorso si
è immediatamente capito che i giochi si sarebbero
decisi soprattutto alla prima e terza strambata, dove le
boe erano state posizionate in prossimità dello shore
break, che era sui 2-3 metri. Tre prove si sono svolte
nell'arco dell'intera giornata, Menegatti ha
conquistato la prima qualifica davanti a Ben, e Williams
ha vinto la seconda. Nella finale è stato Williams a
strambare per primo seguito da Menegatti e Ben. I
primi due disturbandosi a vicenda hanno favorito
l'olandese che ha preso il comando momentaneo della
classifica, ma a vincere poi è stato Ross Williams grazie
ad un'ottima strambata, seguito a ruota da Ben Van
Deer Steen e Menegatti. Nella seconda prova il vento è
aumentato notevolmente, ma ancora una volta i giochi
non sono cambiati, Williams ha vinto la prima qualifica
e Ben la seconda. La finale ha visto Ben, Williams e
Menegatti strambare nuovamente alla prima boa
Andrea Rosati in Aerial a Big Bay, 5° posto nel Wave e 6° nello Slalom,si conferma ancora una volta uno degli atleti più polivalenti.
Lo Slalom torna dopo anni nella mitica spiaggia di Big Bay, il vento e le onde sonosempre le stesse ma l’abuso edilizio ha distrutto il paesaggio di una volta.
43
simultaneamente e mantenere una lotta serratissima,
mantenendo però invariate le posizioni fino a quando
Menegatti ha agganciato un'alga perdendo terreno,
rischiando oltretutto di essere superato dal gruppetto
inseguitore, capeggiato da Voget. Menegatti è riuscito
comunque a chiudere in 3a posizione con soli pochi
metri di vantaggio. La terza ed ultima prova della
giornata ha visto Ben vincere la sua heat di qualifica e
Menegatti precedere Williams nell'altra semifinale.
Con il vento in aumento alcuni regatanti hanno scelto
materiale più piccolo, Voget ha scelto addirittura il 79
litri e la 6,7. La finale ha visto questa volta Menegatti al
comando, seguito da Williams e Van Deer Steen fino a
quando Menegatti è andato giù lasciando campo libero
ad un'altra vittoria dell'inglese, seguito da Ben, con
Voget in terza posizione. Il giorno successivo nello
stesso spot l'onda è aumentata da 2-3 a 4 metri, dando
così la possibilità di dedicare l'intera giornata alla
disciplina Wave. L'ultima giornata di gara il vento si è
presentato solido già dal primo mattino, permettendo
di portare a termine 2 prove Slalom, prima di finire il
tabellone Wave. L'ultima giornata è stata senza ombra
di dubbio la giornata dell'olandese volante, in grado di
aggiudicarsi entrambe le prove di giornata e andando
così a superare Ross Williams e ad aggiudicarsi il titolo
di Campione del Mondo IFCA. Seguito da Ross Williams
al secondo posto e da Alberto Menegatti sul gradino
più basso del podio, mentre Andrea Rosati ha chiuso
con un ottima sesta posizione.
OXBOW BIG BAY CLASSIC (di A. Rosati)
Quasi sempre quando si organizza una competizione
vengono sconvolte completamente quelle che sono le
normali condizioni di un posto famoso e ventoso dal
punto di vista windsurfistico… Chiaramente un evento
così grande, dopo decenni di attesa non poteva fare
altrimenti, e sia l'organizzatore che gli atleti vedevano
già all'orizzonte una bella settimana di sole e relax…
Purtroppo però davano previsioni pessime, la tipica
maledizione del gatto nero! Eolo però non aveva fatto i
conti con la furbizia dell'essere umano e così, vista la
decennale esperienza nell'organizzare gare, sin dal
primo skipper's meeting, il giudice Olaff Van Tol, ex
grande windsurfista di coppa del mondo, ha
annunciato che la gara si sarebbe fatta… A qualunque
costo… Anche a quello di andare in Namibia… Il famoso
floating venue, ossia se c'è vento a 20 o 200 km di
distanza si va lì e si fa la gara.
DAY 1 WITHSANDE così è stato…
Previsione di perturbazione da nw con onde di 4-5mt e
venti moderati da nw hanno dato vita ad una delle più
belle competizioni di windsurf che si siano mai viste in
Sud Africa e in tutto il mondo. La scelta dello spot è
ricaduta su Withsand, l'appuntamento era per le 8.00
di mattina in spiaggia. Pensate che alcuni windsurfisti
di Port Elizabeth sono venuti apposta a fare la gara
perché si sarebbe svolta mure a dritta, mentre i
saltatori di Big Bay (mure a sinistra) erano lì che
pregavano tipo musulmani sulle dune di Withsand!
La condizione è stata mitica a mio parere, con onde che
si srotolavano su un banco di sabbia che sembrava un
reef. Sezioni critiche per sparare Aerial di tutto rispetto
con vento molto leggero ma giusto per riuscire a
surfare in tutta tranquillità con una 5.0. Purtroppo però
non erano dello stesso parere la maggior parte degli
atleti e così il giudice ha deciso di aspettare l'aumento
del vento, come da previsione. Di certo non sono stato
a guardare e con me il fortissimo atleta inglese Ross
Williams; seguiti a ruota dall'altro mostro tedesco
Klaas Voget ci siamo lanciati in acqua in un warm up
durato più di 2 ore…
Aerial, surfate epiche e
Goyter si sono sprecati e
quando finalmente
siamo dovuti tornare a
riva a cambiare vela e
tavola perché troppo
grandi… I giudici hanno
dato inizio alle danze…
Era ora!
Vele utilizzate 5.0-5.3 con
tavole tra gli 80 e gli 85l
per i più pesanti. Tutti
rigorosamente twinzer.
Con quest'onda liscia e
verticale, ricamarla con
le due pinnette è stata una goduria infinita. Le heat
erano da 4 persone assieme e avanzavano le prime 2.
Durata 7 minuti, contavano le migliori 2 onde. Nel
primo round un po' tutti i “big” hanno passato il turno
abbastanza facilmente. Degne di nota le performance
di Klass Voget, Ross Williams e Phil Horrocks i quali
hanno fatto subito vedere di che pasta sono fatti. Dal
mio gruppo ne sono uscito molto bene con una vittoria
netta sul mio team mate Florian Jung, su Jamie
Hancock, un diavoletto inglese molto forte nei salti
mure a sinista ma che comunque ha detto la sua anche
nelle surfate a dritta arrivando secondo, e su un local
sud africano. Peccato per Florian che aveva surfato
un'onda molto bella con Goyterone finale proprio
davanti ai giudici, atterrando perfettamente ma
catapultandosi in avanti… Peccato anche per
l'eliminazione di Thomas Ortmann, tedesco trapiantato
in Sud Africa famoso per le sue intubate in onde
enormi ma che ha sofferto le condizioni rafficate della
sua heat…
La prima heat del secondo turno è stata molto
avvincente in quanto sono arrivate le prime sorprese.
Lo svedese Andreas Olandersson sempre più forte in
Wave che in Freestyle, ha battuto in una heat molto
tirata il forte danese Robert Sand, famoso per i suoi
salti molto alti e puliti ma anche per le surfate sempre
nella “bolla”. Anche nella heat successiva, Kevin
Mevissen VS Andrew Hazell, si sono vissuti momenti da
Phil Horrocks controlla alla perfezione unBack Loop e si porta a casa il primo posto nel Wave.
Alberto Menegatti in boa nelle ondose condizioni di Withsand.Per lui un 3° posto nel Campionato del Mondo Slalom IFCA.
44
brivido in quanto Kevin dopo aver surfato un onda di 4
metri nel tentativo di uscire fuori è stato mangiato da
un mostro di altrettanta altezza che gli ha rotto
l'albero… E così, grazie all'aiuto di un amico che gli ha
portato una nuova attrezzatura è riuscito a vincere la
heat con 2 surfate concluse… Mentre il suo amico
nuotava a rocce riuscendo ad uscirne illeso. Nella heat
successiva il vento cominciava a fare le bizze… Il
colosso olandese Ben Van der Steen ha dovuto nuotare
molto e sudare sette camicie per riuscire a concludere
due surfate e battere il suo avversario. Questa è stata
l'ultima heat della giornata in quanto i giudici non se la
sono sentita di continuare, un vero peccato dato che le
onde crescevano a vista d'occhio; anche se il vento era
al limite sarebbe bastato allungare la durata! E così
come era iniziata, la giornata è finita, con me Ross e
Klass a surfare onde di un albero per altre 2 ore buone
per la gioia dei fotografi e cameraman.
L'appuntamento era a Big Bay per il giorno dopo, per la
conclusione del tabellone dato che finalmente avrebbe
dovuto arrivare il tanto aspettato South Est.
DAY 2 BIG BAYStrano ma vero il South Est non si è fatto attendere
anche perché in summer condition vince sempre su
qualsiasi condizione. Vento da 5.0-4.7 con direzione
perfetta side e onde a set regolari fino a 3 metri
tubanti. Heat man to man di 5 minuti. Le Heat sono
state passate senza problemi da Horrocks e Profit
mentre una grande sorpresa è venuta dalla heat
successiva quando il local Matthew Swart ha eliminato
Ross Williams, non era proprio la sua giornata… Ha
perso il titolo Slalom all'ultima prova e il giorno prima
era uno dei favoriti alla vittoria del Wave! A seguire
hanno passato il turno sia il sottoscritto, il quale si è
dovuto impegnare molto nelle surfate per battere il
diavoletto saltatore inglese, che Voget. Entriamo nella
fase calda d'accesso alle finali. Mevissen e
Olandersson se le sono date di santa ragione ma per
poco l'olandese ha avuto la meglio. Horrocks ha
annientato tutte le speranze di Bennone Van der Steen
e l'altro Bennino Profit ne è uscito alla grande contro il
local Swarth che appagato dalla vittoria contro
Williams non ha eccelso come in precedenza. Ultima
heat Rosati-Voget. È stata una heat combattutissima
vinta di misura dal tedesco grazie all'aver eseguito 2
salti puliti. Io infatti concentratomi sulle surfate dove ai
punti sono riuscito a batterlo, grazie anche a due bei
Aerial, purtroppo non sono riuscito a trovare una
rampa negli ultimi due minuti di heat per fare un
secondo salto… Un peccato, ma il tedesco era in forma
strepitosa e non bisogna dimenticare che ha finito 6°
overall nella classifica di PWA. Prima semi finale tra
Mevissen, che ha vinto l'evento lo scorso anno, contro
Horrocks e l'altra tra Voget e Profit. Senza dubbio Klass
si è imposto alla grande nonostante Ben abbia tentato
il tutto per tutto con 2 tentativi di doppio Forward,
dall'altra parte un completissimo Horrocks ha
stoppato l'olandesino volante che mixava il Freestyle al
Wave senza però la dovuta radicalità. In finale vincenti
quindi sono passati Voget contro Horrocks e in quella
perdenti Ben Profit VS Kevin Mevissen. In acqua sono
scesi subito i perdenti, Kevin ha mostrato al pubblico
che l'anno scorso non a caso ha vinto l'evento,
eseguendo un Push Loop Table Top al limite delle forze
di gravità atterrato senza bagnarsi le caviglie. Non è
stato da meno Profit ma questa volta è stato Kevino ad
avere la meglio aggiudicandosi la terza piazza.
Ed eccoci alla finale! Il pubblico era in trepidazione, la
spiaggia di Big Bay gremita di gente e tutti noi atleti lì
a guardare lo spettacolo. In effetti è stata una delle
heat più emozionanti e combattute mai viste. Phil con i
suoi salti precisi e molto alti, Voget non da meno non è
riuscito a trovare le rampe giuste, mentre nelle surfate
era riuscito ad avere un livello leggermente superiore,
grazie alla velocità di esecuzione tra il Bottom e il Cut
Back. Tutto sembrava quasi finito e con la vittoria nelle
mani di Klaas quando a 5 secondi dalla fine Phil si è
diretto a largo a “canna” e con gli occhi di fuoco
sparando un doppio Forward atterrato perfetto, il tutto
mentre Klaas si surfava l'onda dell'evento sulla quale
Phil ha costruito la sua prima vittoria internazionale
facendosi incoronato vincitore dell'Oxbow Big Bay
Classic con i giudici divisi 2-1. Un ringraziamento
particolare va fatto agli organizzatori e agli sponsor
quali Kenings, Glider sunglasses, Bestlife, Westkaap
Kultuursake en sport e molti altri, sperando che nel
2010 si tenga un evento ancora più grande e con lo
stesso successo del 2009. Windsurf is still alive!
Per la cronaca la classifica overall è stata vinta da Ben
Van der Steen a pari merito con Klaas Voget, ma con
punteggio migliore in Slalom, al terzo posto un'altra
parità tra Williams e Rosati che però ha favorito l'inglese
per aver avuto un migliore risultato in Slalom.
Ben van der Steen Campione del Mondo IFCA.Klaas Voget in Back Loop, a sinistra, e Kevin Mevissen in Forward, a destra, si sono dati battaglia per il podio.
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Francisco Porcella si esalta nelle perfette condizioni diCabo Verde e porta a casa un grandioso 11° posto.
Verticalità, potenza e stile...no more comments. Mr. JoshAngulo vince ancora una voltaa casa sua: Ponta Preta.
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Che rimonta! 7 heat consecutive da 30 minuti per risaliredal fondo della classifica fino al 4° posto. Prima di lui soloun certo Polokaw era riuscito nell’impresa del 2007.Brawzinho ancora una volta sorprende tutti!
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Sono tornato per il secondo anno consecutivo a Sal,
per il PWA World Cup di Cabo Verde, consapevole che
questo era l'evento più importante dell'anno per un
vero waverider. L'onda di Ponta Preta è difatti di
gran lunga la più bella e la più tecnica tra quelle
comprese nel World Tour. L'ammissione al contest
non è stata facile nonostante il mio 11° posto dello
scorso anno. Il PWA ammetteva solo i primi 22 del
ranking e le loro 5 wild card erano state assegnate
ad altri atleti (Kai Lenny, Levi Siver, Scott Mc Kercher,
Dario Ojeda, Gram Ezzy). Alla fine sono entrato in una
delle 5 wild card dell'event organizer ”Josh Angulo”,
dove c'erano anche Francisco Goya e altri tre local.
Sicuramente hanno anche aiutato le pinnette che gli
ho portato da Maui e la tavola da surf che gli ho
comprato appena arrivato…
PRIMA DELL'EVENTOSono arrivato a Cabo Verde con un po' d'anticipo,
grazie a Tui Fly. Dopo una proficua pausa all'ISPO di
Monaco dove ho stretto legami con nuovi sponsor
extrasettore (Body Glove, Bollè, Vans e Go Pro
cameras). I dieci giorni prima dell'evento a Sal sono
stati i più belli, insieme a quelli conclusivi, perchè
non avevo la pressione della gara e ho potuto godere
delle belle onde e della simpatia dei locali che già
conoscevo bene dallo scorso anno. Ho trovato subito
le giuste condizioni, onde di 3-4 metri e vento da 4,7
con in acqua solo Kauli, Brawzinho e Riccardo.
Ovviamente c'erano anche il wave kiter più forte al
mondo, il local Mitu Monteiro, e il piccolo Airton che
se la surfa alla grande con il padre adottivo Libero
Cozzolino, un grande lupo di mare che insegna kite
da anni sia a Cabo Verde che in Sardegna. Sono
uscito quasi ogni giorno, o in windsurf a Punta Preta,
o in surf nei tubi della sinistra, o ad Alibaba... Ho
affittato un appartamento fino all'inizio della gara
con l'amico Daniele Di Rosa (di Catania) che è venuto
a navigare e mi ha fatto da caddy nei giorni della
gara, si è anche subito inserito alla grande come
uno dei pro rider. Mio padre invece mi ha seguito e
filmato senza pressarmi, anche lui impegnato a
scoprire l'isola e i suoi costumi. Per lui era la prima
volta e si è impegnato subito molto nell'aiutare
Giulio Saiani nell'organizzazione della maratona-
memorial per la figlia Dalia, uccisa due anni fa.
LA GARAFinalmente è giunto il momento della gara. Le
previsioni sembravano epiche per tutta la settimana,
con due perturbazioni una dopo l'altra e vento sui 15-
20 nodi. Purtroppo per me le cose non sono iniziate
bene nel single. Ero nella prima heat del tabellone e
sono entrato in acqua con Nick Baker, il tedesco Klaas
Voget e l'olandese Gert Van Hooven, sfortunatamente il
vento era leggerissimo e l'onda di primo mattino non
si era ancora lisciata come normalmente fa a Ponta
Preta. Mio malgrado sono dovuto scendere in acqua
con la 5,3 ottenendo un cattivo risultato, sono avanzati
al turno successivo Nik e Klaas. Avevo subito preso una
bella onda del set, surfandola fino alla fine e
terminando con un Aerial, ma la mia seconda onda non
è stata abbastanza buona. Non ho superato il turno per
un soffio con Baker e Voget che sono passati per un
punto di differenza su quattro giudici… Il livello era
altissimo. Pensate che nel primo turno sono usciti
clamorosamente anche Jason Polakow, Alex Mussolini,
Thomas Traversa, Campello e Brawzinho, mentre
hanno impressionato positivamente il piccolo Kai
Lenny, il compare Levi Siver e il “vecchio” Francisco
Kauli Seadi mantiene la media con un secondo posto, Victor Fernandez soloin 17° posizione, e ancora una volta ha usato delle nuove tavole, dopo la“sua” rivoluzione twin fin arriva ora il momento del quad!!!
Camille Juban in una sezione molto critica. Ottimaperformance per lui con un meritato 13° posto.
© G
illes
Cal
vet
49
Goya. Il single si è concluso tutto in giornata. In finale
Seadi ha superato Angulo, con Pritchard 3° e
incredibilmente Goya è riuscito ad arrivare 4° dopo
essere andato a rocce otto volte, una media di due
volte in ogni heat…
DOUBLE ELIMINATIONPer i giorni seguenti le previsioni erano promettenti, ed
è stato annunciato il double elimination.
Mi sono isolato al Criola dove ho meditato vendetta
tutta la notte. Volevo ripetere il buon risultato dello
scorso anno, perchè su questa onda mi esalto!
E dire che è iniziata quasi in tragedia, il giorno dopo era
perfetto per il surf, zero vento e 4 metri lisci con i set
più grandi che tubavano dall'inizio alla fine… Ho surfato
la sinistra la mattina con tubi da paura... Poi verso
mezzogiorno siamo andati con Swifty, Kauli, Ross, e JP
di nuovo a surfare la sinistra. Jason, mentre noi ci
intubavamo, surfava sullo stand-up, un'onda gli ha
chiuso davanti e si e preso il tavolone sulla capoccia,
finendo all'ospedale dove ha rimediato tre punti in
testa e una spalla gonfia... Noi siamo rimasti in acqua
mentre tutti ci guardavano e filmavano, poi è arrivata
un'onda perfetta, mi ci sono intubato per 5 secondi e
sono uscito dal tubo con tutti che urlavano e
suonavano il clacson! Abbiamo surfato fino a quando ci
hanno segnalato che volevano provare a fare la mia
heat, ma non c'era vento e siamo finiti tutti a rocce
dopo cinque minuti di inferno… (io ho stracciato la 5.0
per niente). Giustamente quella heat è stata sospesa e
ripetuta il giorno dopo quando finalmente lo “stadio” di
Ponta Preta era pieno di gente, il vento regolare e
l'onda di tre metri ha iniziato a pompare di nuovo.
Finalmente ho potuto mostrare le mie qualità, vincendo
la heat davanti a Riccardo Campello ed eliminando lo
spagnolo Alex Mussolini e l'inglese John Skye.
La giornata è iniziata alle 8.00 del mattino con l'arrivo
nella spiaggia deserta e già sferzata dal vento. L'onda
era buona, sui tre metri, tubante, con set che
arrivavano ogni 6-7 minuti. Il vento side-offshore era
ancora leggero, poco più di 12 nodi. Il PWA è partito con
la prima batteria (la mia) alle 8.50, annunciandone la
durata di ben 45 minuti per permetterci di scegliere le
due onde migliori. Ho sofferto da morire perchè avevo
la vela grande (5,3), ma sono riuscito comunque a
piazzare 4-5 onde di buon livello, chiudendo alcuni
Aerial più alti e più lunghi degli altri. Ho atteso col fiato
sospeso, fino all'arrivo dell'annuncio: “passano
Campello e Porcella, escono fuori Voget e Volwater”. In
quel momento mi sono gasato, ero pronto a spaccare.
Adesso ero tra i primi 16, sono entrato in zona punti e
zona montepremi, la mia trasferta poteva già ritenersi
positiva. Ma non mi bastava. Nel turno successivo
insieme a Campello dovevo affrontare i francesi
Thomas Traversa e Camille Juban (che avevano appena
eliminato i n.2 e 3 del ranking, gli spagnoli Fernandez e
Ceballos). E' stato allora che ho compiuto la miglior
heat del campionato. Ero gasatissimo, la bandiera
italiana e quella sarda sventolavano nelle raffiche
calde che aumentavano sempre di più, le batterie
erano ora di 25 minuti e potevo uscire con la 4,7.
Sentivo la spiaggia fare il tifo per me ad ogni discesa.
Ho dato il massimo senza sbagliare e piazzando le mie
surfate giuste, con delle combinazioni di Cutbak e
Aerial ad una mano. Ho vinto la batteria insieme a
Traversa, Campello e Juban sono stati eliminati. Ora
ero perlomeno 11° come lo scorso anno. Non ce la
facevo più, mi era tornato un forte dolore alla spalla
che mi era uscita e rientrata nell'ultima heat. Nel turno
Ponta Preta è uno spettacolo unico al mondo!!!Il giovanissimoKay Lenny con un11° posto finaledi tutto rispetto.
Francisco in mega Aerial a Ponta Preta, finalmenteun italiano si riaffaccia nella top ten di una gara
wave dopo il mitico Cesare Cantagalli!!!
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successivo siamo tutti andati a rocce ma sono passati
con punti vicinissimi Boujma e Toma, con Mc Kercher
terzo e io quarto. Non sono riuscito ad esprimermi al
meglio, trovandomi sovrainvelato con la 4,7 e questo è
stato uno sbaglio che non dimenticherò mai. Mi sono
trovato fianco a fianco sulle rocce con Thomas
Traversa, ci siamo messi a ridere perchè i nostri rig si
erano attaccati e solo sulle rocce siamo riusciti a
staccarli. Le heat sono andate avanti con Brawzinho e
Ross Williams autori di una rimonta sorprendente,
saliti dalla parte bassa del tabellone. Brawzinho ha
surfato alla grande riuscendo a battere anche
Francisco Goya. In seguito è stato fermato da Pritchard
dopo sette batterie, grande Brawzinho! Ha finito la sua
gara in quarta posizione. Pritchard sconfitto da Angulo
è arrivato terzo. Poi la doppia finale ha visto trionfare
Angulo per la gioia dei locali.
CONSIDERAZIONI FINALIDurante il periodo di residenza a Sal ho alloggiato
all'Hotel Crioula a pochi minuti da Ponta Preta. Il Crioula
è un grande villaggio, all-inclusive, dove veramente non
mi è mancato nulla. Ero servito e riverito da un super
ristorante ed ero da solo in camera in perfetto
isolamento. Così ho potuto rilassarmi e concentrami
prima e dopo le gare. Un posto veramente moderno e
bellissimo, davanti alla lunga e bianca spiaggia di Santa
Maria, dove Libero, personaggio ormai mitico anche a
Sal, gestisce la scuola di kite. Tra gli “highlights” di
questo viaggio ci sono stati i tubi sulla ''ischierda'' che
rimarranno impressi in me a vita! A Santa Maria mi
sento ormai di casa, con i ragazzi e le ragazze locali con
cui ci si ritrovava ogni sera a festeggiare al Calema o al
Chill Out. Anche loro sono parte del mio successo
insieme agli sponsor che mi hanno supportato con
grande attenzione: Simmer Sails, Drops board, MFC,
Maverx mast, Da Kine, la Regione Sardegna per la quale
portavo con orgoglio il marchio dell'Assessorato al
Turismo sulla vela e la compagnia aerea TuiFly.
L'onda di Ponta Preta è bellissima da surfare. Solo in
Indonesia avevo trovato di meglio. Le altre tre prove del
PWA World Tour 2009 Wave saranno a Guincho in
Portogallo a fine giugno, Pozo Gran Canaria in luglio e
Sylt Germania in settembre. Il mio obiettivo è di finire nei
top 10. Non succede per un italiano dai tempi di Cesare
Cantagalli. Ce la farò a raggiungere il traguardo? Di una
cosa solo posso essere sicuro oggi: tornerò l'anno
prossimo a Ponta Preta!
Ancora una volta la “vecchia guardia” quando sitratta di mettere in gioco la propria esperienza
da la zampata vincente. Kevin Pritchardnuovamente sul podio di una gara Wave.
Francisco in Aerial.
Il talento di Francisco per il waveriding deriva dalla suagrande passione per le onde e dalla sua bravura nel surf.
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Un bivio che potrebbe portare alla scoperta di San Borondon.
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John Skye esplode in Aerial su un bombolone delle Canarie.
Un’antica mappa delle Canariecon segnata la leggendaria San Borondon.
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LE OPZIONIAgosto è il mese in cui c'è un momento di pausa tra lo stress estivo dovuto alle varie
competizioni e la fredda finale di coppa del mondo sul Mare del Nord a Sylt. Questo
è il periodo migliore per uscire, esplorare e visitare posti nuovi, fare qualche bel
viaggio e andare in acqua a divertirsi. Nicole Boronat e Steffan Etienne stavano
pianificando di andare via tutti insieme per un po'. Il Perù è stata la prima tappa
scelta. Agosto è il periodo perfetto per il vento ma, con i prezzi del petrolio alle stelle,
i prezzi dei biglietti aerei erano esorbitanti. Abbiamo quindi deciso di optare per Boa
Vista a Capo Verde. Dopo aver organizzato tutto ed aver affrontato i preparativi,
aiutati da un mio vecchio amico che abita lì, siamo partiti. Purtroppo, proprio qui il
piano si è bloccato. Tutti i voli in partenza dalle Canarie erano piccoli velivoli che non
garantivano il trasporto del materiale. Allora, è entrata in scena la terza opzione, cioè
l'esplorazione dell'isola di Porto Santo, a Madeira. Sembrava fosse una scelta
interessante ma durante l'ultima settimana, dopo aver parlato con dei local ed aver
controllato le previsioni dell'ultimo momento, ci siamo resi conto che sarebbe stata
solo una perdita di tempo.
L'IDEAA questo punto le opzioni erano finite e il nostro morale era a terra. Quella sera,
tuttavia, durante la cena, la mamma di Nayra ci ha dato un'idea, consigliandoci
scherzosamente, di andare alla ricerca della misteriosa isola di San Borondon, che
con la nostra fortuna magari avremmo anche trovato. San Borondon (per le persone
Nayra e John spocckeggiano aspettando ditrovare la loro San Borondon.
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non Canarie che non lo sanno) è un'isola leggendaria che si dice appaia o scompaia
a seconda di chi la va a cercare. Con quest'idea in mente, abbiamo deciso di andare
in esplorazione alla ricerca di uno dei posti più misteriosi e sperduti delle Canarie.
Alla ricerca di spot che nessuno mai aveva surfato prima, in una zona senza
previsioni, abbiamo dovuto far affidamento sul nostro istinto, aspettando e cercando
ogni giorno, ancora e ancora…
IN VIAGGIO VERSO L'IGNOTOAbbiamo caricato i nostri van con tutto il necessario: cibo, tende, sacchi a pelo,
acqua e materiale per qualsiasi condizione avremmo potuto trovare e ci siamo
messi in strada. La destinazione era ancora abbastanza vaga, abbiamo solo seguito
le tracce del vento e delle onde, che ci hanno portato per km lungo le zone più
desolate delle Canarie. Il primo giorno l'abbiamo passato guidando per ore ed ore.
C'era sempre vento all'orizzonte ma non siamo mai riusciti ad acciuffarlo, ad un
certo punto abbiamo deciso di fermarci ed accamparci, sperando di aver più fortuna
l'indomani. La notte è passata nel peggiore dei modi, con un vento da 30 nodi che
spazzava l'accampamento, scuoteva le tende e perfino i van! La povera Nayra è
riuscita a dormire solo per un paio d'ore, mentre la tenda le sbatteva in faccia.
La mattina seguente il morale del gruppo era basso. Abbiamo fatto del nostro meglio
per restare positivi e alla fine siamo stati premiati. Dopo una piccola curva sulla
strada, abbiamo scoperto una piccola ma perfetta onda che si srotolava, pettinata
da 20 nodi di vento side-shore. Non abbiamo esitato un secondo, in men che non si
Anche Stephane Etienne, local delle canarie, non aveva maisurfato prima questo misterioso reef.
John Skye in Back Loop one hand.
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dica eravamo tutti in acqua. È stata una session davvero divertente e la cosa migliore
è che eravamo solo noi, a metà agosto, da qualche parte alle Canarie, qualcosa di
impossibile da immaginare. Dopo la session, il morale era cresciuto parecchio,
eravamo pronti a continuare la nostra missione alla ricerca di uno spot mitico che
nessuno aveva ancora visto. Abbiamo scoperto dei posti nuovi. Bellissime lagune
d'acqua piatta, perfette per il freestyle, alcuni spot divertenti per saltare con vento
side-on, dove potevamo finalmente sgranchirci dopo ore al volante. Un sacco di
uscite, tra di noi, divertendoci in acqua, ma ancora non proprio quello che eravamo
venuti a cercare. Sapevamo di essere più o meno arrivati, sebbene fosse un posto
inesplorato, come la misteriosa isola di San Borondon, che appare solo a colui che
la vuole trovare a tutti i costi.
CERCANDO L'IMPROBABILEContinuavamo a bruciare carburante. Giorno dopo giorno, abbiamo guidato per
miglia lungo i sentieri sterrati, cercando disperatamente di trovare qualcosa di
diverso. Il paesaggio però non era completamente deserto e, lungo il tragitto,
abbiamo scoperto dei posti bellissimi di cui nemmeno Nayra, Nicole e Steffan (local
delle Canarie da oltre 8 anni) avevano mai sentito parlare prima: piscine naturali,
montagne rosse, ecc. Ci siamo imbattuti in una montagna che si diceva fosse magica
e, non avendo niente da perdere, abbiamo deciso di scalarla. Una volta in cima,
abbiamo trovato delle antiche raffigurazioni sulla roccia: lì al sole ed esposte agli
elementi senza alcuna protezione. Ci hanno detto in seguito che queste erano
incisioni lasciate dagli antichi aborigeni dell'isola. Dopo aver fatto una scoperta del
Nayra Alonso cerca di domare un’onda logo high.
Stephane, sotto, e John, a destra,ci fanno vedere il loro Cut Back.
Anche Nicole Boronat alle prese con un logo high.
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genere, sicuramente potevamo trovare uno spot nascosto!
Una mattina ci siamo svegliati tutti stranamente nervosi. Non era cambiato niente, il
vento soffiava sempre nella direzione dei giorni precedenti, non c'erano previsioni di
onde particolari per quel giorno, eppure sapevamo che c'era qualcosa di diverso.
Essendoci lo stesso tempo del giorno precedente, abbiamo deciso di tornare al
nostro spot preferito per fare un po' di windsurf. Lungo il tragitto però, qualcosa ha
catturato la nostra attenzione. Un reef che avevamo controllato più volte, oggi aveva
una piccola onda sporca che gli rompeva sopra per la primissima volta.
Sicuramente non era niente di speciale e non si poteva surfare, ma per qualche
ragione abbiamo deciso di aspettare. C'era una chiuma bianca, piccola e disordinata
che rompeva su un reef asciutto. Il vento era più forte dei giorni precedenti e si
potevano vedere le ochette rompere ovunque nell'oceano. La nostra adrenalina ci
chiedeva di proseguire, sapendo che ci aspettavano condizioni divertenti proprio
dietro l'angolo e magari stavamo solo perdendo tempo, ma qualcosa ci ha fatto
restare tutti immobili. Quel qualcosa si è poi rivelato un suggerimento giusto.
LA VISIONEDopo 2 ore, la marea era cresciuta sommergendo il reef e le onde stavano
cominciando ad allinearsi. Erano ancora piccole ma adesso erano molto più
organizzate e miglioravano set dopo set. Ora o mai più, dovevamo approfittarne,
questa era la ragione per cui eravamo venuti fin qui. Abbiamo armato
velocemente e ci siamo buttati giù dalle rocce, diretti verso il reef sconosciuto.
Skyboy piazza un signor Cut Back.
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Inizialmente siamo andati tranquilli, studiando lo spot e vedendo se ci fossero
rocce sporgenti o punti asciutti, guardando come rompevano le onde. Appena
l'onda colpiva il reef, si formava in un istante, risucchiando dal basso e
proiettando il lip in avanti con violenza. Era un'onda molto spessa e pesante ed
era difficile da surfare. Il lip poteva distruggere il materiale in una frazione di
secondo, e Nayra se n'era accorta. Abbiamo surfato per quasi 3 ore con onde
logo high e vento perfetto da 5.0. Non potevamo crederci!
… E FINALMENTE SAN BORONDONAlla fine eravamo così stanchi che non riuscivamo neanche più a restare
aggrappati al boma. Siamo rientrati esausti ma molto contenti. Mentre
smontavamo, la marea è calata nuovamente e con essa sono scomparse anche
le onde perfette. Il tempo di salire in macchina per andarcene e non c'era quasi
più traccia delle onde.
Forse questa è stata la nostra rivelazione: uno spot che nessuno conosceva, lo
spot che trovi solo se guardi attentamente, se lo cerchi veramente, proprio come
la misteriosa isola di San Borondon. Abbiamo imparato, grazie ad una vecchia
leggenda, che a volte la ricerca può dare risultati inaspettati.
Magari lo spot migliore che tu abbia mai visto ti aspetta proprio dietro l'angolo,
ed è in attesa che tu lo scopra. Forse devi solo cambiare il modo in cui osservi
le cose, e aver pazienza. C'è sempre una ricompensa per coloro che cercano,
anche nel proprio giardino.
Stephane Etienne in Aerial.
John Skye, a sinistra, e Nayra Alonso, a destra,hanno avuto fiducia seguendo la leggenda e sonostati ricompensati ampiamente.
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FRANCISCOFiji è la terra delle tradizioni! I figiani, sparsi su questa lunga catena di isolette
nel Pacifico meridionale, conservano con gelosia e cura le loro tradizioni. Esse
vengono custodite finchè loro sono in vita e poi tramandate alla generazione
successiva. Questo è uno dei luoghi che ho sempre desiderato visitare e
soprattutto ho sempre voluto surfare le onde tubanti che si srotolano lungo le
barriere coralline di queste isole remote. Sono arrivato a Nadi, sulla costa
occidentale di Viti Levu, c'erano ottime previsioni per uno swell pronto a colpire
il reef di Fiji. Volevo anche gustarmi lo stile di vita locale e quindi sono rimasto
qui per un mese intero, arrivando 10 giorni prima di Rudy. Mi sono trovato col
mio amico Tony Philip, un ex windsurfista campione del mondo, che conosco già
da quando ero un bambino in quanto era amico di mio padre già dagli anni '80,
proprio gli anni del boom iniziale del windsurf. Ora è proprietario della Mana Fiji
abbigliamento, e trascorre il suo tempo tra Parigi e Fiji, dove è nato. Tony mi è
venuto a prendere all'aeroporto e mi ha portato a casa sua facendomi abituare
ai ritmi di Fiji. Una vita molto rilassata, fatta di piaceri semplici, senza
complicazioni ne stress, come bersi una birra fresca mentre ti perdi osservando
il sole che tramonta all'orizzonte oltre le piccole isole vicino al porto.
Il giorno seguente, Tony mi ha presentato uno dei suoi migliori amici, con lui ho
legato immediatamente e mi ha preso sotto la sua ala come fossi suo fratello
La piccolissima isola di Namotu, in passato è stata la sede di unadelle tappe più epiche della storia del World Tour.
Singatoka
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minore! Si chiama Ian Muller, proprietario di un business che organizza gite in
barca (fijisurflegends) e porta la gente ai reef esterni per far surf da onda, in
posti da favola come i vari break di Namotu e Tavarua. Ian è un grande! Siamo
diventati molto amici davvero in fretta e, prima che me ne rendessi conto, mi ha
portato a casa sua, come facessi parte della sua famiglia, portandomi in barca
tutte le mattine e facendomi diventare effettivamente un membro della crew. Ian
è sponsorizzato da RedBull e ha 2 jetski, quindi un giorno siamo usciti a surfarci
delle onde belle massicce a Wilks, noi due soli a fare Tow In con tubi di 4 metri e
le nostre 6'1'' pintails, un'esperienza assolutamente indimenticabile. Ci siamo
davvero divertiti un sacco ma sfortunatamente è dovuto partire per due
settimane e quindi non ha potuto incontrare Rudy. Eccoci qui,
a controllare il posto con Ian come capitano, pronti per
partire all'esplorazione della costa di Viti Levu.
RUDY - BULA!!!Dopo aver ricevuto una marea di e-mail dove
si diceva che Fiji stava sparando grosso,
sono finalmente riuscito a pianificare
all'ultimo momento le mie due settimane di
fuga da Maui e dal mio marchio RueBelle
Francisco in Aerial a Natindala.
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Designsper, per scappare nel pacifico meridionale.
Il giorno della mia partenza, Pietro (papà di Francis)
è passato da casa mia per dirmi:“ Rudy, Francis mi
ha detto di darti questa macchina fotografica,
cercate di farne il miglior uso possibile, so che tu hai
le capacità e Francis ha un buon occhio, riportateci
degli ottimi scatti!”.
Sono diventato involontariamente anche il fotografo
della spedizione. Devo ammettere che mi sono
sentito molto intrigato dalla sfida e quindi eccomi
con la macchina fotografica al collo, con metà lente
attaccata con un elastico al resto della macchina… E
con l'autofocus andato… Mi ero dimenticato che
Pietro è sempre molto entusiasta, ed ecco che il
concorso di foto fai da te ha inizio.
Francis era già sul posto con casa, macchina e
perfino una barca per portarci al reef esterno la
mattina seguente. Non c'era proprio tempo da
perdere, secondo il programma di Tony, quel
pomeriggio saremmo andati verso sud e Singatoka,
alla ricerca di una spiaggia surfabile. Tony ci ha
chiamato quasi tutti i giorni per farci un resoconto
delle condizioni e per dirci dove andare, peccato non
si sia potuto unire a noi, stava facendo il photoshoot
per il suo marchio di abbigliamento: ManaFiji.
SINGATOKALa prima guidata per arrivare a Singatoka ci ha fatto
conoscere lo spettacolare scenario figiano ed il suo
mix culturale. Le montagne, le vallate, il vulcano, le
foreste di pini che si affacciano sulla costa, con
lagune e reef che circondano l'intera isola.
Come molti altri arcipelaghi oceanici che hanno
ospitato culti differenti, Fiji è cosparsa di monumenti
sacri e templi. Lungo la strada ci imbattiamo in una
bellissima chiesetta cattolica, templi indiani, moschee,
pascoli di mucche, piantagioni di frutta locale e
macchine moderne che sorpassano i vecchi autobus
straripanti di gente e carrozze di lamiera trainate da
cavalli. Piccoli villaggi rurali sorgono di fianco a enormi
città in continuo sviluppo con alberghi a 4 stelle, sushi
bar e perfino resort marittimi. A prima vista sembra
che questi mondi apparentemente agli opposti
riescano a convivere in armonia e pace.
Vedendo la costa ci siamo resi conto che gli alisei
stavano già soffiando, nonostante le informazioni
precise di Tony ”vai a destra dopo il ponte verso
l'oceano”, abbiamo fatto una gran fatica a trovare la
strada d'accesso, più che una strada era un sentiero
fangoso che ci ha portato all'estuario di un fiume
dove una famiglia locale ha costruito una capanna
con una visuale stupenda proprio sullo spot. L'unica
maniera per accedere al beach break era attraverso
l'estuario, anche seguendo i consigli di una famiglia
di pescatori locali, ci siamo ritrovati in una situazione
molto delicata che avrebbe potuto trasformare la
nostra spedizione da autoprodotta ad autodistrutta…
Eccoci qui, coi nostri 2 rig armati e la valigia quasi
stagna contenente la nostra macchina fotografica a
galleggiare lungo il fiume, con la corrente che
improvvisamente ci spinge proprio verso la zona
d'impatto, ovviamente senza un alito di vento. In un
secondo abbiamo deciso di cambiare programma,
uno è tornato a riva con il materiale fotografico,
mentre l'altro è andato con entrambi i materiali
verso il reef e le onde ruggenti. Francis, dopo aver
nuotato con la borsa in testa, ha raggiunto la riva
mettendo l'attrezzatura fotografica in salvo, poi ha
nuotato verso di me che stavo combattendo contro la
corrente vicino alla zona d'impatto… Tornati entrambi
a riva, abbiamo controllato il materiale, ci siamo fatti
due risate sulla situazione non proprio rilassante e
abbiamo deciso di far la prima session con 18 nodi e
Rudy Castorina fa lavorareil suo twinzer sulla spalladi Natindala.
Rudy in Aerial a Singatoka.
63
onde di un metro! Dopo aver fatto windsurf fino al
tramonto, siamo stati accolti da una famiglia locale
che ci ha offeto té e cibo tradizionale. Ci hanno
raccontato delle storie riguardo le dune di sabbia di
Singatoka, in cui si possono tuttora trovare dei resti
umani ed ossa. Mentre il sole cominciava a
nascondersi dietro il profilo delle montagne, il té
stava cominciando a bollire, e la famiglia ci ha offerto
una panoramica delle bellezze fijiane. Ci hanno
raccontato che le dune proprio a ridosso della
spiaggia in cui abbiamo surfato, sono le più grosse
del Pacifico meridionale e hanno un significato
particolare sia ecologicamente che storicamente. Ci
hanno mostrato delle foto dove ci sono dei tratti che
ricordano un viso umano che emerge dalle dune.
Vedendo la nostra reazione un po' impaurita, con le
facce perplesse, ci hanno spiegato che i profili e le
ombre coincidono con quelle dei loro avi che si sono
manifestati per esprimere la loro ostilità nei confronti
di un'azienda di costruzioni che voleva distruggere le
dune per portarne via la sabbia. La famiglia ci ha
rassicurati dicendo che noi eravamo al sicuro e che il
dio figiano ci stava proteggendo, in quanto siamo
arrivati da loro pronti a capire e rispettare le
tradizioni locali.
NATINDALAÈ un piccolo villaggio a 30 minuti da Nadi, dove
Skelly, un local figiano nero di circa 60 anni ti porta
con la sua barchetta al pass sul reef appena fuori
dalla laguna, qui rompe questa sinistra che curva
lungo il reef e chiude pesante tubando sul reef quasi
asciutto. Abbiamo fatto delle grandi surfate qui e ci
siamo divertiti un sacco con Skelly, che ci ha
aspettato per riportarci nella laguna dopo che la
marea era salita nuovamente. Un giorno mi sono
arrampicato su una palma da cocco e poi Rudy e
Skelly si sono messi a spaccare le noci di cocco e a
pelarle, Skelly toglieva la corteccia coi denti, forse
per via di questo stile selvaggio gliene erano rimasti
ben pochi in bocca…
In quei giorni che Skelly ha trascorso con noi, ha
fatto cose che non aveva mai fatto prima: guardare
gente far windsurf, riprendere con una video
camera, giocare a bocce/petanque, e vedere un
ragazzo bianco arrampicarsi su un albero.
NAMOTUUno dei surf resorts migliori sulla faccia della terra.
Bisogna garantire di essere in questo resort o avere
un permesso per poter surfare in quegli spot.
Dobbiamo ringraziare Pietro e Tony per il loro
passato da windsurfisti, e anche il proprietario di
Namotu, un appassionato e loro caro amico:
”Scotty”. Ci ha accolto a braccia aperte e ci ha dato
il permesso di far windsurf e surf ovunque
volessimo sulle sue onde private. Abbiamo surfato
Wilks quasi tutto il tempo e windsurfato la sinistra di
Namotu quando c'era vento, solo io e Francis,
facendoci le foto a turno dalla barca.
Francisco con il jetski di Ian Muller.
Francisco in Aerial sullapotente sinistra di Namotu.
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FRIGATE PASSAGEÈ il passaggio del reef con una sinistra stupenda che si
trova a circa mezz'ora di barca dal Resort Batiluva, è
un'onda molto divertente ma davvero pesante, con una
sezione tubante appena dopo la partenza, ricorda
Teahupoo quando è sui 4 metri solidi, risucchia da
sotto il livello del mare e proietta in avanti… E' un'onda
molto impegnativa e pericolosa ma che regala grandi
ricompense… Rudy ed io abbiamo distrutto 3 tavole in 2
giorni… Ma ne è valsa la pena, alla grande!
WINDSURF SESSIONBATILUVAUn resort splendido situato su una piccola baia
bloccata da uno strapiombo che la isola dal resto
dell'isola, è a circa 40 minuti di barca dalla costa
orientale di Viti Levu. Il cibo è davvero ottimo per tutti i
gusti e servono tre pasti al giorno. Abbiamo anche
avuto l'occasione di conoscere lo chef e sederci con lui
per una session di kava. Abbiamo comprato il kava
dalla prima casa entrando nel villaggio, e lo abbiamo
offerto al capo come regalo per lasciarci passare.
“L'assistente capo” ha recitato una preghiera come
vuole la tradizione e ci ha spiegato il rituale. Kava è una
pianta le cui radici vengono sbriciolate e poi mischiate
all'acqua, si produce una bevanda bianca utilizzata per
occasioni speciali come matrimoni, cerimonie
politiche, oppure cerimonie funebri. Il kava si prepara
in grandi bacinelle di legno e viene servito in cocchi
svuotati. Una volta che il cameriere ti passa un drink,
prima di berlo devi sbattere le mani tenendole molto
curve in modo da avere un suono cupo e poi gridi
“Bula”! Fatto ciò puoi bere il kava, ripassare la scodella
vuota, ribattendo le mani e dicendo “Maca”. Abbiamo
continuato così per ore… Dopo tutta l'adrenalina della
surfata, il culmine della spedizione è stato puro relax e
pace. Mentre tornavamo all'accampamento, con il kava
che ci scorreva nelle vene, abbiamo dormito con una
sensazione di pace interiore e benessere, totalmente a
nostro agio e rilassati. Questo momento è stato uno dei
migliori dell'intero viaggio. Mentre il mio aereo stava
per decollare, la testa era piena di ricordi magici,
istanti preziosi, visioni, risate, pesanti onde tubanti,
kava e nuvole, ma un pensiero ha avuto il sopravvento
su tutto: nonostante tutte le differenze culturali
presenti tra gli abitanti di Fiji, l'armonia regna sovrana
nella loro vita quotidiana. Tutte le foto sono state
scattate da noi o dai locali. Abbiamo cercato di variare
un po' per farvi vedere che abbiamo vissuto diverse
esperienze. Un momento per l'amicizia, uno per la
scoperta, uno per le onde e perfino uno per la
fotografia… Tutti intrecciati in un unico attimo… anzi in
due! Spero vi sia piaciuta la storia! Francisco and Rudy.
Special thanks to:
Ian Muller di Fiji Legend per la sua ospitalità e per il
jet ski: www.fijilegend.com
Tony Philip e Mana Fiji per le informazioni e per le
motivazioni per aver scelto Fiji: www.manafiji.com
Dave Leed per averci messo a disposizione la barca:
Batiluva Surf Camp, il miglior posto per alloggiare a
Frigate Passage: www.batiluva.com
Francisco a Frigate Pass in super Aerial!
Bottom Turn a Natindala per Rudy sotto un lip di tutto rispetto.
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LE VERE ORIGINI DEL SURFSe il surf fosse nato in Perù? Che domanda strana da porsi, specialmente per noi che
viviamo alle Hawaii, paese surfistico per antonomasia, conosciuto in tutto il mondo.
Abbiamo visto spesso le foto di Duke Kahanamoku in piedi, orgoglioso al fianco della
sua tavola Koa di quasi 5 metri di lunghezza e 50 kg di peso proprio sulla spiaggia di
Waikiki. Prima di questo momento, le uniche rappresentazioni conosciute di gente
che cavalca le onde, si possono trovare nelle raffigurazioni degli artisti che erano
sulla nave del capitano James Cook quando scoprì le Hawaii nel 1778. Tutti abbiamo
sempre pensato che fossero loro i primi surfisti...
...Fino a circa 5 anni fa, quando arrivammo nel piccolo villaggio di pescatori di
Huanchaco sulla costa settentrionale del Perù. Famoso per il suo Ceviche (piatto a
base di pesce crudo) e per le sue onde che si srotolano per più di un chilometro,
Huanchaco fu un'autentica sorpresa, specialmente per la sua storia, che s'intreccia
vividamente con quella del surf da onda. Lungo la spiaggia ci sono decine di
barchette da reef, chiamate Caballitos de Totora (piccoli cavalli di canne) a causa
della loro instabilità in acqua. Per oltre 2000 anni, queste piccole imbarcazioni sono
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state utilizzate dai pescatori locali per passare le onde e poter sistemare le reti in
una delle zone più pescose al mondo. Quando tornavano verso riva, usavano una
lunga canna di Bamboo come remo per spingersi e surfare l'onda al ritorno, stando
in ginocchio o perfino in piedi! Proprio al momento della nostra partenza, lo Stand
Up Paddle surfing era appena rinato alle Hawaii e rimasi davvero sorpreso di quanto
si assomigliassero le due attività. Non rimanemmo molto tempo a Huanchaco,
perchè non c'era mai abbastanza vento per poter windsurfare questo point break
eccezionale ma sapevamo che c'era un'onda simile più a nord, con vento
Il deserto nord peruviano nasconde ancoratante onde inesplorate, e aspettano solo che
dei gringo abbiano la volontà di scoprirle.
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perfettamente side shore. Prima di partire, ebbi la possibilità di parlare con
numerosi pescatori che mi confermarono che i caballitos che utilizzano oggi per
andare a pescare sono esattamente come quelli dei loro antenati, 2000 anni fa,
ancora prima che ci fossero gli Incas. 2000 anni fa gli uomini avevano le stesse
esigenze di oggi vero? E le onde erano già presenti? Quindi non c'è alcuna ragione
per cui non dovessero surfare le onde per puro divertimento!”
Queste parole hanno continuato ad echeggiarmi nel cervello per i due anni
successivi. Ero convinto che sarei tornato in Perù; dovevo assolutamente sapere se
quelle onde infinite avessero visto i primi surfisti da onda e ovviamente volevo
continuare la mia ricerca di sinistre perfette accarezzate da vento side offshore.
TORNIAMO IN PERU'Dopo 5 anni siamo ritornati nel territorio degli Incas. Appena arrivati a Lima ci siamo
diretti verso… Le montagne! La bellissima città coloniale di Cusco, un tempo capitale
Inca, è stata la nostra prima fermata. Perché dovremmo passare del tempo a circa
4000 metri d'altezza e a circa 1000km dall'onda più vicina? Innanzitutto perché la
vista è assolutamente mozzafiato, non solo per l'altitudine ma anche per la bellezza
sconvolgente del posto. I paesaggi e i monumenti sono meraviglie sparse lungo tutta
la vallata sacra. Volevamo anche farci un giro con la tavola SUP nel lago Titicaca, il
lago windsurfabile più alto al mondo, dove non è raro vedere i local utilizzare le
barchette di canna per spostarsi. E' strano come, persone che vivono a migliaia di
km di distanza le une dalle altre, abbiano sviluppato un metodo identico per
attraversare gli specchi d'acqua. Appena gli abitanti delle isole Uros, isole
galleggianti coperte di canne, hanno visto le nostre tavole hanno esclamato: “È la
versione moderna del nostro Caballito di Totora! Me lo presti un po'?”. Effettivamente
è la versione moderna dei loro “cavallini” e gliel'ho fatto provare con grande piacere.
A dire il vero quello che volevo era proprio metterli alla prova. Volevo provassimo a
scambiarci momentaneamente le tavole proprio come facciamo normalmente nei
nostri home spot, appena abbiamo una tavola nuova. Qui non c'era bisogno di
confrontare il rocker o le varie misure, era solo puro divertimento per tutti. Carine
si è occupata delle ragazze che hanno remato in ginocchio sulla Bic Jungle, mentre
io sono salito sulla barchetta di canna con nostra figlia Lou che voleva
assolutamente fare un giro. Ho sognato questo momento per tanti anni. Non mi
capita quasi mai di andare in montagna, probabilmente amo troppo l'oceano. Una
cosa che non abbiamo mai provato vivendo vicino al mare, è il silenzio assoluto. Non
c'è un silenzio più totale di quello delle alte montagne; è quel silenzio che ti penetra
nell'anima. Sembra strano, ma è un silenzio che si riesce a sentire ed è
assolutamente un'esperienza magica per me. Il lago è talmente immobile che
rispecchia il cielo ed i paesaggi circostanti. Lou è rimasta come congelata sulla prua
della barchetta. Ho smesso di remare per un secondo per gustare il momento al
massimo. Forse ho perfino smesso di respirare, che a quest'altezza non è proprio il
massimo. Ad ogni respiro sembra di far un sacco di rumore.
“ C'è qualcuno?” ha urlato Lou come se il silenzio la stesse infastidendo.
“ No Lou, non c'è nessuno qui vicino. Per questo è così spettacolare” le ho risposto.
Quando stavamo ritornando verso le piccole isolette di canna su cui si trovava
Carine, ho visto un ragazzo che scorrazzava in giro per il lago sul mio Bic Jungle.
Immediatamente mi ha chiesto se gli potevo lasciare la tavola dopo la partenza e che
Manu Bouvet lavora le onde di Lobitos.
La città Inca di Machu Picchu.
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mi avrebbe lasciato il remo che non andava bene per i suoi canoni. Non riuscivo a
credere che preferisse il suo bastone che è rimasto immutato per 2000 anni,
rispetto al mio remo nuovissimo in carbonio, che a me sembra bellissimo!
TORNIAMO FRA LE ONDEPer ora dovevo tenere la mia tavola da SUP per usarla ad Huanchaco, dove ci siamo
diretti dopo esserci fermati un pochino a Machu Picchu, la misteriosa città Inca. Qui
ad Huanchaco, non è cambiato nulla dall'ultima volta che la visitammo, 5 anni fa. A
dir il vero non penso sia cambiato molto negli ultimi 2000 anni. I pescatori
continuano ad uscire tutti i giorni con i loro “Cavallini di Totora” e continuano a
surfare le onde al ritorno verso riva. Ovviamente, al giorno d'oggi, le onde vengono
condivise anche con le moderne tavole da surf. E oggi in particolare le
condivideranno anche con un SUP, il futuristico Caballito.
Carine è la prima a uscire e a catturare l'attenzione di tutti i pescatori. Vogliono
provare tutti. Passiamo il resto della giornata scambiandoci “tavole” e surfando le
onde assieme. Forse è proprio qui che sono nati tutti gli sport basati sul surf ed è
una bella cosa sapere che, per quanto possano evolvere, restano sempre legati alle
proprie origini.
Le tracce di questo inizio sono visibili, nell'oceano ma anche in antiche raffigurazioni
e su manufatti di ceramica in mostra nei musei, o negli svariati siti archeologici
lungo le zone costiere. Certo tutto sarà stato fortemente influenzato dalla vicinanza
del mare, nelle raffigurazioni sono sempre presenti onde che tubano, onde che
s'infrangono sulla costa, linee ordinate all'orizzonte e perfino onde tubanti su point
break.
SUP contro il Caballito di Totora, 2000 anni di differenza macon lo stesso scopo, scivolare sulle onde!
Un local shapa un Caballito di Totora.
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Un'altra cosa che non è cambiata minimamente, è la mancanza di vento ad
Huanchaco, quindi ci dirigiamo verso Nord per poter finalmente soddisfare la nostra
fame windsurfistica. L'intera costa peruviana è delimitata da un deserto di colore
grigio, formato da rocce frantumate e polvere che si getta in un oceano scuro,
creando un'atmosfera cupa e deprimente. Ed è un po' così che ci sentiamo al nostro
arrivo a Pacasmayo, durante questo giorno di nebbia… Finchè entriamo in acqua con
il windsurf. Appena tocchi l'acqua ti si apre una dimensione totalmente diversa e ti
dimentichi di tutto il resto, concentrandoti solo sulle condizioni spettacolari. Stai
surfando l'onda più lunga sulla faccia della terra! In un giorno buono, quest'onda
sinistra di 3km di lunghezza si srotola perfettamente, accarezzata da venti side
offshore sui 15-20 nodi. Carine e io condividiamo delle sessioni magiche assieme
all'unico windsurfista della zona, il proprietario italiano del night club locale, il
Cactus. Non ci fermiamo però a Pacasmayo, continuiamo il nostro viaggio a nord,
dove crediamo che le onde siano perfino meglio! Nella regione di Mancora, vicino
all'equatore, troviamo la vera perla del nostro viaggio. In questa zona ci sono
caratteristiche ambientali migliori rispetto agli spot precedenti. Prima di tutto, le
Manu colpisce il lip di Pacasmayo.
Carine Camboulives in action a Lobitos.
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fredde correnti di Humbolt scorrono verso ovest, lasciando penetrare in zona acque
più miti. Non c'è più nebbia, la vegetazione è più tropicale ed il vento, sempre side
offshore, è perfino più forte! Ciò che rimane della stessa qualità è l'onda, che
stavolta è “solo” di 200metri di lunghezza, ma più ripida e potente!
Queste onde si trovano spesso e volentieri in zone riservate all'estrazione del
petrolio e occorre passare numerosi punti di controllo, la maggior parte dei quali
sono tuttavia tranquilli. È necessario farsi lunghe guidate sulle piste nel deserto,
lontano dalla strada principale. Alla fine della strada, però, la ricompensa vale
assolutamente sia il tempo che la polvere.
Il deserto nord peruviano non apre le sue porte ad ogni gringo che passa. Abbiamo
sentito parlare di un'onda mitica, definita come la migliore dell'America del Sud, da
coloro che hanno conoscenze nell'Azienda petrolifera che ha limitato l'accesso a
tutta la zona. Quest'onda misteriosa è uno dei segreti ancora sconosciuti che il Perù
continua a nascondere. Potrebbe essere una grande avventura per coloro che
riuscissero a trovarla e cavalcarla, per continuare una storia cominciata più di
duemila anni fa.
I Caballito di Totora da 2000 anni surfanoogni giorno le onde del Perù.
Tradizione ed innovazione, il surf sarà veramente nato in Perù?
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INFO UTILI• Volate in Perù e poi a Trujillo. Per informazioni e prenotazioni dei voli nazionali:
Viaggi LeRoy: Leroy_ [email protected]
• Autonoleggio a Trujillo. Chiedere di Edgar Enrique:
[email protected]; $80/giorno per un 4x4 Toyota Double Cab.
• Pacasmayo: Hotel El Faro, proprio di fronte all'Onda.
Web: www.elfaropacasmayo.com; e-mail: [email protected]
Perfette sinistre lunghe centinaia di metri aspettano gli avventurieridel Perù, dove poter piazzare decine di Bottom e Cut Back.
SUP sul Lago Titicaca.
Carine condivide le onde di Lobitos solocon il suo compagno Manu Bouvet.
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INTERVISTA CON ANT XON OTAEGUICampione Europeo Freestyle 2008.Vincitore della tappa Freestyle di Coppa delMondo a Sylt 2008.Ranking finale mondiale: quinto Freestyle 2008.
Hai vinto la gara di Freestyle alla finale di Coppadel Mondo a Sylt. Il tuo più grande successofinora?Sì, è stato probabilmente il successo più grande della
mia carriera windsurfistica. Molto più importante del
titolo di campione Europeo di Freestyle.
Significa che il Tour Europeo EFPT è solo unallenamento per te?L'EFPT mi ha aiutato parecchio ad abituarmi alla
competizione, permettendomi di ottenere degli
ottimi risultati anche in PWA, ma non direi che era
solo allenamento, in quanto era molto importante
ottenere il titolo quest'anno, sia per me che per i
miei sponsor, e siamo riusciti a raggiungere il
nostro obiettivo.
Che obiettivi hai per la prossima stagione EFPT?Farò solo qualche gara del campionato EFPT ad inizio
stagione, per entrare in modalità competizione e poi
mi concentrerò sul PWA.
Il mio obiettivo è migliorare ogni anno e continuare
a divertirmi in acqua, penso che finché continuerò a
pensarla così, i risultati arriveranno da soli.
Sicuramente, però, il sogno di molti atleti PWA è di
diventare Campioni del Mondo.
Un obiettivo tutto sommato onesto.Da dove ti viene la motivazione pervincere, solo dal divertirti in acqua?Da quando ero piccolo mi è sempre piaciuto
competere e cercare di essere il migliore in tutto
quello che facevo. Al momento non mi piace così tanto
gareggiare ma penso sia fondamentale per
migliorarmi ed aumentare il mio livello. Un paio d'anni
fa mi sarei accontentato di essere tra i primi 10 ma
dopo aver raggiunto quei risultati, mi sono posto altri
obiettivi, penso che bisogna essere davvero ambiziosi e
determinati per ottenere l'ambito primo posto.
È vero che anche il tuo sponsor di tavole appoggiaquesta visione e Martin Brandner (brand managerJP) ti ha mandato qui a Jeri per allenarti?
Antxon in un rilassatoOne Hand Jump a Jericoacoara.
segue a pagina 76
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INTERVISTA A NORMEN GÜNZLEINII posto EFPT 2008.Ranking finale mondiale: nono Freestyle 2008.5th PWA Lanzarote 2008,7th PWA Fuerteventura 2008.
Sei stato uno dei freestyler emergenti del 2008.Parlaci brevemente di te?Mi ritengo una persona tranquilla. Mi piace molto la
vita del windsurfista professionista e cerco di usare
questo mio percorso anche per trarne delle lezioni
di vita, non solo per fare carriera.
Penso che il nostro lavoro possa cambiare la gente
in maniera positiva!
Le tue origini risalgono all'EFPT. Ultimamentecontinui a migliorare anche nelle competizionidi PWA. Le mie origini risalgono al tour EFPT perchè è già da
svariati anni che partecipo ed ho già vinto numerosi
eventi. Adesso però, per il mio futuro, mi vedo più nel
PWA. Penso che competere a livello mondiale dia
molto di più!
Questo significa che il tour EFPT è la base e poiil PWA è il Grande Palco?Sì, può essere. Ma anche nell'EFPT sta diventando
sempre più difficile restare in cima. Il livello è
cresciuto vertiginosamente. Sono davvero eccitato
per il prossimo anno e per il livello della
competizione.
Ma quanto è effettivamente divertente ripetereuna nuova manovra Freestyle ancora ed ancorain acqua piatta? Io mi diverto molto ad imparare nuove manovre. È su
questo che si basa il Freestyle. Per me sarebbe
troppo noioso dover provare sempre le stesse
manovre!
Come fai ad imparare le manovre nuove?In generale prima guardo i top rider come Gollito o
Kiri quando le fanno. Poi cerco di analizzarle
mentalmente e di replicare esattamente i
movimenti. Ci sono così tanti dettagli in ogni
manovra che possono sconvolgere tutto. È quindi
fondamentale vagliare ogni piccolo dettaglio prima
di mettersi a provare una manovra nuova.
Oltre al caldo, al vento, allo spot ideale per il freestyle,c’è un altro motivo per cui molti pro scelgono il Brasile perpassare l’inverno... sarà forse la bellezza del paesaggio... ?
segue a pagina 77
76
Si, JP mi ha aiutato molto in questi ultimi anni e sono
contento di poterli ripagare con i risultati che si
aspettavano. Ho detto a Martin che stavo pensando di
andare a Maui da ottobre a dicembre per allenarmi e
lui mi ha detto che sarebbe stato meglio andare a Jeri
ad allenarmi con tutti gli altri pro. Volevo davvero
andare a Maui ma sapevo che la decisione migliore era
quella di venire qui a Jericoacoara.
Per quanto riguarda il futuro, stai pensandoanche al Wave? Sì, penso che comincerò ad allenarmi anche in Wave un
giorno, il problema è che per essere al top in Freestyle
c'è bisogno di un allenamento molto intenso e costante
e a volte è difficile trovare tempo per altro, ma spero
presto di cominciare anche in Wave.
Ma quanto è effettivamente divertente ripetereuna nuova manovra Freestyle ancora ed ancora inacqua piatta?
Finchè si è con altra gente ad allenarsi e le condizioni
sono divertenti e belle, è sempre divertente. Devi
sempre provare manovre nuove in modo da poter
provare la gioia di chiuderle e restare motivato.
Come fai ad imparare le manovre nuove?Innanzitutto cerco di visualizzarle e di capirle nella
testa, poi vado in acqua a provarle. Se non funziona, di
solito mi riguardo nei video e controllo gli eventuali
errori oppure guardo video di altri rider che fanno la
stessa manovra.
Qual è il tuo approccio alle nuove manovre e alloro sviluppo?Quando sto imparando una manovra, la riprovo spesso
in modo da migliorarne sia la velocità, che lo stile
e la precisione d'esecuzione.
Certa gente impara una manovra e subito si mette a
provare delle varianti, è un'altra modalità d'allenamento
ma io preferisco la mia.
Qui a Jericoacoara si vede chiaramente che tumetti molta più potenza ed esplosività nelle tuemanovre rispetto agli altri atleti. È questione distile personale o allenamento?Non so, penso sia dovuto ed entrambi, passo un sacco
di tempo a raffinare le mie manovre e cerco sempre di
imprimere la massima potenza alla massima velocità,
quando funziona è davvero bello ma a volte prendo
delle mine spaventose!
Come pensi si svilupperà il FS nei prossimi anni?Penso ci siano ancora un sacco di possibilità in
Freestyle, è ormai da tre anni che la gente pensa che
non si possano più inventare manovre nuove ma ne
esce ancora almeno una all'anno. Penso che l'anno
prossimo le manovre saranno delle variazioni più
estreme ed aeree di manovre già esistenti, in modo da
rendere lo show mozzafiato per il pubblico. Non vi
posso svelare che manovre usciranno ma sono
davvero devastanti…
I giudici del Tour Mondiale e dell'Europeoconoscono bene le manovre? I giudici devono superare una sorta di prova per poter
giudicare una heat di Freestyle. Senza questa
“certificazione”, non è possibile. E sì, in entrambi i Tour
i giudici fanno un buon lavoro e sono sempre attenti ad
imparare nuove manovre prima giudicarle in acqua.
Chi ti motiva?Quando avevo appena iniziato, Ricardo era una mia
grande ispirazione. Mi ricordo che prima di andare a
letto guardavo i suoi video di Shaka e Shove it Spock,
mi motivava un sacco e mi motiva ancora, ma adesso
ci sono anche altri atleti come Gollito, Tonky, Kiri,
Normen, Paskowski e così via. Ci sono un sacco di
ragazzi che mi motivano a migliorare.
Hi Shaka al rientro per Antxoncon il suo stile potente e fluido.
Lo spagnolo in una Flaka No Hand.
segue a pagina 78
77
Rispetto ai vostri compagni del Wave, voifreestyler vi allenate molto di più. Per caso liguardate con un po' d'invidia?No, probabilmente hanno bisogno di un po' di
allenamento in meno ma sicuramente si devono
allenare comunque e devono andare in posti dove ci
sono onde adeguate. Noi possiamo andare anche su
un lago ad allenarci, basta che ci sia vento.
Le tue manovre qui a Jericoacoara sono moltofluide. È il tuo stile o è dovuto all'allenamento?Sicuramente è dovuto ad entrambi. Penso di aver
cambiato un sacco il mio stile negli ultimi anni. Ora
cerco di fare tutte le manovre con grande velocità e
potenza in modo che siano molto belle e spettacolari
da vedere.
Penso che il Freestyle ideale preveda di fare un
sacco di manovre veloci e con potenza, facendo
anche delle combinazioni e doppie.
Chi ti motiva?Mi pompo da solo, divertendomi a praticare questo
sport. Mi motiva molto vedere gli altri atleti fare surf
e mi diverto un sacco a manovrare con loro.
Che obiettivi hai per la prossima stagione?Top 5 in the PWA, primo nell'EFPT.
Sembra che ci siano dei ragazzi come Gollito,Ricardo, Brawzinho e Kiri che sono un po' più avantirispetto agli altri pro. Quale potrebbe essere unastrategia per batterli?È vero, loro sono più avanti degli altri come livello,
ma questo non significa che siano imbattibili. Quest
anno ho battuto Ricardo tre volte a Lanzarote e
perfino Kiri a Fuerte. Farò del mio meglio per
allenarmi e fare delle heat perfette.
Shaka One Hand davanti al flash per Normen,il suo stile è esplosivo.
Il tedesco in una Flaka One Hand.
segue a pagina 79
78
Cosa pensi degli eroi nazionali tedeschi NormenGünzlein ed Andre Paskowski. Hanno le capacitàper sorpassarti?Penso che abbiano un loro repertorio personale ed
alcune manovre vengano meglio a loro, come d'altra
parte io ho un repertorio di manovre che mi vengono
meglio, con maggiore velocità o media.
Qui a Jericoacoara balza all'occhio. Sonoentrambi tuoi amici, vero?Sì, sono molto amico di entrambi, passiamo insieme
quasi tutto l'anno e viviamo un sacco di momenti
importanti delle nostre vite assieme, e sarebbe un
peccato non condividerli con gli amici.
Hai un rapporto molto tranquillo anche con ilcampione del mondo Gollito e con Ricardo.Di cosa c'è bisogno per vincere una gara diFreestyle? Solo del talento naturale di un rideroppure contano molto anche le condizioni in cuisi svolge la gara e dove lui vive e si allena?La mia amicizia con Gollito e Ricardo è straordinaria,
ormai ci conosciamo da 6 anni, da quando ci siamo
incontrati ad El Yaque e abbiamo passato dei bellissimi
momenti insieme. Penso che la mentalità competitiva
sia fondamentale per un agonista, ovviamente sarebbe
meglio trovare in gara le stesse condizioni del tuo
home spot ma penso che sia molto importante restare
calmi ed organizzarsi, preparando il materiale per ogni
eventualità, che sia pronto in spiaggia in caso le
condizioni cambino all'ultimo momento.
Hai già accennato a questo fatto un paio di voltein precedenza. Ricardo ha un talento enorme nelFreestyle e forse ne ha più di tutti gli altri. Adessoperò, Martin Brandner, JP´s Brandmanager, hatrovato un accordo con Ricardo, per il suo nuovocontratto, solo all'ultimo momento. Colpa dellarecessione e dell'immobilità del mercato?Sì, è quello che ho sentito anch'io e sono contento che
siano finalmente riusciti a trovare un accordo perchè
sarebbe stata davvero una perdita se Ricardo fosse
uscito da JP, penso che anche Martin condivida questo
pensiero, ma la situazione economica non è delle
migliori e ovviamente sta penalizzando ulteriormente
l'industria del windsurf.
Parole molto caute. Un buona parte di atletisponsorizzati del PWA ha perso i propri contrattie avrà parecchie difficoltà a trovare l'appoggio diun nuovo sponsor di vele e tavole. Sì l'ho sentito dire, è un vero problema.
Come ti senti adesso che sei il freestyler numerouno nel nuovo team internazionale JP? Sento un pochino più di responsabilità ma sono
comunque a mio agio col resto del team, spero di
portare degli ottimi risultati anche il prossimo anno e
riuscire a dare qualche consiglio per migliorare
ulteriormente le tavole da Freestyle.
Le cose quindi sono cambiate, come quando tivedevamo quasi regolarmente ad Amburgo. Sì, qualche anno fa ero solito trascorrere parecchio
tempo ad Amburgo in quanto avevo conosciuto una
ragazza della zona (Tina), siamo stati insieme per quasi
due anni e continuiamo a sentirci a volte. L'ho anche
rivista appena prima di Sylt quest'anno.
È vero che Andre Paskowski si era adoperato perfar sì che vi frequentaste?Sì, è un'amica di Andre ed io ero con lui a Margarita,
l'ho conosciuta quando è venuta giù a trovarlo. Dopo
quella settimana è tornata ad Amburgo e, sembrerà
una follia, dopo 5 giorni ho preso un volo per rivederla…
Pazza idea, ma ne è valsa la pena.
Una ragazza e la vita del PWA world tour. È possibile combinare questi due aspetti o sonoincompatibili? Normen Günzlein e Andre
Paskowski (che sono qui seduti al tavolo e stannocercando di origliare!) sono entrambi single… Penso sia possibile ma molto difficile da gestire, è
difficile per l'altra persona riuscire a capire ed
accettare il nostro stile di vita, ma ci sono molti rider
che sono fidanzati e sembra che per loro funzioni… Per
me no.
Parola chiave, amici: abbiamo visto che il tuorapporto con gli altri ragazzi del tour è davveroamichevole. Gli amici di casa tua a Lanzarotequindi passano in secondo piano?Ho molti amici d'infanzia a Lanzarote ma
fortunatamente ho incontrato un sacco di gente in tour
con cui ho trascorso dei bei momenti e negli ultimi
anni sono diventati miei amici, alcuni davvero ottimi,
ma non tanti.
Immaginati tra un anno. Come sarà Antxon? (Ride) Non so quante volte ho già sentito questa
domanda. Non so di preciso, ho qualche progetto per la
testa ma non sono sicuro di poterlo realizzare. Spero di
portare a casa qualche altro bel risultato.
Le origini di questa brillante carriera risalgono al2003 a Fuerteventura!Nel 2003 ho partecipato allo “young guns event” a
Fuerteventura con Ricardo, Robby Swift e Josh Stone
come maestri ed è stata un'ottima esperienza, mi ha
motivato moltissimo e dato la forza per diventare un
pro. Non ricordo molto bene se fosse quell'anno o il
seguente, ma ho chiuso al decimo posto nell'evento di
Coppa del Mondo a Fuerte, un ottimo esordio per me,
in quell'occasione ho incontrato Martin Brandner, che
mi ha fatto firmare il mio primo contratto annuale con
JP. Ora mi vedo insegnare a questi stage di “young
guns” affianco a Ricardo che è stato anche il mio
maestro, o mentre vado ai photoshoot a Maui e vedo
posti e gente nuova che prima vedevo solo nei DVD… Sto
sicuramente vivendo il mio sogno!
E-Slider per Antxon. Nel 2008 ha vinto il CampionatoEFPT e la tappa PWA conclusiva di Sylt.
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Ho fatto la stessa domanda ad Antxon. RicardoCampello ha un talento enorme ed ha giàvestito la corona di Campione MondialeFreestyle per tre volte con JP. Ora però MartinBrandner, JP Brandmanager, ha mostratoqualche dubbio per rinnovare il suo contrattocon JP. È colpa della recessione?Penso che sia stata una situazione molto triste.
Ricardo spinge in avanti tutto il team ed è bello
averlo come compagno.
Sono sicuro che sia stata una decisione molto ardua
per Martin e che alla base di tutto ci sia stato un
problema di soldi.
Al momento ci sono un sacco di atleti che si
devono preoccupare per i loro sponsor, in
quanto specialmente ora, ci sono davvero pochi
soldi nello sport.
Sicuramente questa situazione è molto triste e il
fatto che molti atleti di talento siano vicini a perdere
i loro contratti ed alcuni perfino costretti a trovare
dei lavori alternativi in questo momento,
rappresenta la cruda realtà!
Chi è il ragazzo imbattibile di sera qui a Jeri?!Imbattibile… Sicuramente tutta la crew d'inglesi…
Non riescono proprio a starsene a casa la sera...
Immaginati tra un anno. Come sarà Normen? Bella domanda. Sono davvero preoccupato della mia
situazione attuale. Ho qualche idea ma non ne voglio
parlare prima di sapere se si avvererà o no. Dico
solo che sto pensando un sacco al futuro, in questo
momento. Spero di ottenere il titolo di Campione
Europeo EFPT per il 2008!
E-Slider One Hand per Normen. Nel 2008 èstato vice-campione EFPT e ha vinto diversetappe del tour europeo di freestyle.
Normen è pronto per il 2009 a rubare la coronaeuropea al suo amico e compagno di team Antxon.
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Klaas Voget sdraia la vela nella panciadi Slab a Puertito, Fuerteventura.
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LO SLABA Fuerteventura se il vento è da Nord Est, è
sicuramente sulla costa Ovest dove bisogna andare: il
vento entra side off, mure a destra. Da quella parte
dell'isola si trova un adorabile villaggio di pescatori,
chiamato Cotillo, dove la vita si muove molto
lentamente. Case bianche dalla piacevole architettura,
con porte e finestre dei colori del mare, ben in
contrasto con le scogliere vulcaniche nere ebano,
questo è lo scenario grossomodo. Sottovento al
villaggio una spiaggia di sabbia dorata si stende ai
piedi delle scogliere. Lo spot di windsurf più
consistente di Fuerte si trova proprio nel mezzo di
questa spiaggia.
È uno shore break impegnativo, che si chiude forte e
rompe alberi! I windsurfisti locali usano dire: ”Qui si
apre giusto prima di chiudere, ma se non sbagliate
timing, e avete il coraggio di andare a colpire lo spesso
lip dell'onda, allora vi sentirete a vostro agio nella
maggior parte degli spot del pianeta!”.
Nel cuore del villaggio si trova una piccola insenatura.
Si chiama Puertito, un piccolo porticciolo dunque,
come indica il suo nome ispanico. È li che i pescatori si
infilano nello stretto canale sino ad arrivare sulla
spiaggia di ciottoli ocra e neri per mettere in secca le
loro imbarcazioni. Le acque delle Canarie sono pulite e
ricche di pesce e nel 1983, all'epoca della prima Coppa
del Mondo della storia del windsurf, al ristorante “Casa
Juan” si poteva degustare un assortimento di pesce
grigliato, accompagnato da deliziosi pomodori e
“papas” (piccole patate) per la cifra di 500 pesetas,
ossia 3 euro. Oggi, dato il turismo di massa, molti altri
ristoranti sono stati aperti, ma Juan continua ad avere
la stessa passione: la pesca di granchi con marea
bassa. L'avrete capito, el Cotillo, continua a conservare
il suo fascino.
L'onda della baia di Puerito ha già lasciato il segno su
qualche surfista. A partire per esempio da Faito e
Juanjillo, i conduttori di jetski, in azione durante la
competizione FWC. Eccellenti surfisti ed eccellenti
“cavalcatori di tubi”, hanno entrambi assaggiato degli
“Slab”! Slab in inglese significa bordi taglienti, delle
lastre, ed è proprio su questi bordi affilati che i due
fratelli una volta si sono sfracellati.
QUATTRO GIORNI DI ABBUFFATERibadisco quindi che la FWC è stata baciata dagli Dei. In
effetti le festività acquatiche hanno avuto inizio sotto
forma di un giorno “tranquillo” per gli standard dello
Slab. I rider ne hanno approfittato per una free
session, un assaggio per prendere confidenza con lo
spot. Il record di materiale frantumato in circa
mezz'ora è stato largamente battuto in questa
occasione, e penso che alcuni rider si ricorderanno
per bene la potenza del lip di questo spot.
Ecco come i 15 mercenari hanno preso confidenza con
lo Slab. Lo swell è entrato perfettamente, né troppo né
troppo poco. Tra logo e mast high, la taglia era perfetta
per il primo reef! Ed è qui che tutti i rider si sono
esaltati! Tre heat da 30 minuti con 5 atleti in acqua. Un
Thomas Traversa in Aerial, è lui il rider più radicale estiloso e vince il FWC come Best Rider.
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jet ski in prossimità del picco, guidato da due “caldi
watermen” del posto, ha permesso ai rider di lasciarsi
andare! Ed è stato così: tutti ne hanno approfittato!
Anche Alexi, il giovane Catalano, tutto dritto, uscito dal
cappello nero di un mago di passaggio, ha pagato il suo
Aerial su un tubo rispettabilissimo.
Il giorno dopo l'onda frangeva al secondo reef con
bombe da un albero e mezzo! Delle serie over size che
chiudevano sul canale hanno reso l'intervento del jet
ski più che problematico. I rari set di taglia intermedia
che arrivavano giusto al primo reef, quindi a Slab,
producevano delle barre mostruose. Era allo stesso
tempo grosso e cattivo. Intelligentemente i rider hanno
deciso di non disputare le heat. Cosa che però non ha
impedito di lanciarsi in grossi Aerial massicci su
altrettante massicce barre. È stato uno show tra amici,
due o massimo tre per onda, solo per divertimento e
per non sentirsi troppo soli. “Per piacere e per lo
show”, come hanno commentato alla sera l'hawaiiano
Francisco e il franco canarino Yannick! E c'è stato,
signore e signori, un vero show visto che si sono
sentiti, fino alla fine della strada del villaggio, gli
applausi e le urla, dalla folla di spettatori venuti in
massa da tutti gli angoli dell'isola.
Il quarto e ultimo giorno, vento ed onde hanno offerto
uno splendido regalo d'addio ai valorosi rider, per
un'ultima free session su uno Slab pulito, che frangeva
ad altezza logo high. La prestazione di Thomas
Traversa, a detta di regatanti, organizzatori e
spettatori, è stata semplicemente pazzesca!
Juergen Hoenscheid e Raoul Lecartier, venuti per
ammirare lo spettacolo, hanno detto di lui :”È una
spanna sopra gli altri”. Boujmaa gli si è avvicinato in
qualche modo, ma Thomas ha uno stile ed una
rilassatezza fuori dal comune! Jourgen ha concluso: ”È
stato il contest più radicale che abbia mai visto in tutta
la mia vita! Su uno spot come Slab dove a chiudere una
manovra o ce la fai o resti lì!”.
EPILOGOIn un simpatico ristorante di Corralejo, in presenza
della moglie del sindaco, di fronte ad un mare
reso argenteo dai riflessi di una luna quasi
piena, con l'isola di Lobos sullo sfondo, gli
organizzatori hanno consegnato a Thomas il trofeo
come miglior rider!
Il miglior team invece è risultato quello formato da
Stephane Etienne, Robin Goffinet e Boujmaa Guilloul.
Con lo sguardo un po' triste per la partenza e al
tempo stesso un po' malizioso, Thomas
avvicinandosi mi ha detto: “Alcuni contatti sono stati
presi per eventuali tappe nell'oceano Indiano, Klaas
parla di una possibile finale in qualche sperduta
parte dell'america del Sud”.
Mi ha fatto piacere vedere che la magica Slab di
Puertito ha posto le basi per un formato di
competizione che è un toccasana per il nostro sport!
Dunque lunga vita ai Wave Classic!
Il guru e local di Fuerte Stephane Etienne ingran forma con un'ottima prestazione al FWC.
Francisco Porcella, dopo Cabo Verde si sposta aFuerteventura per un’altra epica competizione.
Boujmaa Guilloultenta di entrare nel tubo.
Jonas Ceballos.
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• THOMASÈ dotato di un timing, di uno stile e un'aggressività
fuori dal comune. Deve solo riuscire a gestire al meglio
la pressione della competizione.
• BOUJMAAÈ un rider che attacca, istintivo, dalla grande tonicità,
ciò gli permette di spingere con forza nelle manovre,
che inoltre riesce anche ad inventare. Il suo stile è
insieme esplosivo e controllato. La sua prestazione è
stata fortemente apprezzata nella FWC.
• JONASIn termini di controllo nello spazio aereo è uno dei
migliori rider al mondo. Niente di strano quindi nel
vederlo buttarsi in Aerial impressionanti e massicci
durante la FWC. Deve solo migliorare il suo repertorio
di surf front side.
• KLAASLa sua scelta di onde durante la FWC è stata giudiziosa
e gli ha permesso di lanciarsi in cavalcate pure. È un
wave rider che si applica, costante e potente, in
continua progressione. Deve concentrarsi sulla sua
esplosività.
• FRANCISCOSurfista e windsurfista di talento uscito dalla scuola di
Hookipa Beach Park, lui è là in tutte le condizioni di
vento side-off e c'è sempre in tutte le sessioni più
grosse. In costante progressione, può arrivare ai vertici
se dona ancora un po' di verticalità ai suoi top turn.
• ANTHONYÈ un gran rider, con uno stile fine, preciso e potente,
dotato di una buona tonicità. Se deciderà di dedicarsi
alle onde il suo margine di progressione sarà grande.
• ROBINPoco conosciuto, è stata una delle rivelazioni del
contest. Dotato di un buono stile ed una buona tecnica
spinge a fondo i suoi top turn. Può arrivare a
tacchinare i pro. Dovrà allargare il suo repertorio e
ricercare un surf più particolare.
• DARIORider potente e radicale, deve migliorare solo la
consistenza sull'insieme dell'onda e poi posare i suoi
grandi movimenti.
• STEPHANEUn waterman completo, sperimentatore e tanto
competitivo da tener bene nelle heat. Sempre ben
posizionato tra le onde, il suo stile guadagnerà se si
dedicherà ancor più ai rail.
• YANNICKÈ un Yannick pieno d'entusiasmo. Buon waverider, ama
attaccare le sezioni verticali, la sua conoscenza degli
spot lo ha sicuramente aiutato nella buona scelta delle
onde.
• WILLRider possente con uno stile new school, aereo, attacca
le parti critiche dell'onda. Per impaurire i pro dovrà
restare più a lungo sui rail della sua tavola, prendere
confidenza con le grosse serie e gestire la pressione
durante le heat.
• ILYARider stiloso e tecnico sulla spiaggia, ma poco ispirato
sullo Slab.
• JAUMERider stiloso, tecnico e che sa dimostrare la sua
competitività.
• ALEIXIl suo allenamento a Pozo non gli deve essere
particolarmente servito per gestire le condizioni dello
Slab, ma ha comunque lanciato e atterrato il suo Aerial
su una barra di taglia rispettabile.
Yannick Anton, nuovo local di Fuerteventura, ritorna alle garedopo la sua lunga riabilitazione, e lo stile non cambia!
Klaas Voget.
Thomas Traversa goes big!!!
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INTROPrima di iniziare a pensare di fare un Forward a una
mano dovete essere in grado di chiudere alla
perfezione quello normale a due mani, inoltre vi
conviene provarlo con le condizione adatte, con una
situazione di vento e onda adeguate al vostro livello.
Sarebbe anche utile avere una persona vicino a voi
che vi controlli. Bisogna che abbiate bene in mente
la direzione da tenere per eseguire questo salto,
ovvero leggermente di bolina per avere una
sufficiente pressione nella vela. Potete poi decidere
di togliere la mano prima di staccare dall'onda,
oppure successivamente una volta in aria.
Indubbiamente quello più stiloso è alla Tonky, con
inizio-stacco-rotazione-atterraggio tutto ad una
mano, ma è anche quello più difficile!
Il Forward One Hand è una manovra molto
emozionante, bisogna pensare di fare una catapulta…
per questo motivo lascia tutti terrorizzati. Bisogna
fare una rotazione sopra al nostro materiale con una
mano e attaccati al trapezio, come quando facciamo
le famose e rovinose catapulte. Passiamo la maggior
parte del nostro tempo ad evitarle, ma ora è arrivato
il momento di catapultarci, consapevoli di quello che
stiamo facendo!
STEP BY STEPFoto 1: Prima di eseguire la rotazione spostate bene
il braccio posteriore il più possibile verso il
terminale del boma e allungate il braccio anteriore
di fronte a voi. In questo modo darete più impulso
alla rotazione girando più rapidi e con più stile.
Foto 2-3: A questo punto posizionate il vostro corpo
in avanti, e con la mano posteriore il più indietro
possibile sul boma chiudete energicamente la vela.
In questa fase è importante non mollare e non
fermarsi nella chiusura della vela con la mano
posteriore.
Foto 4-5: Questo momento è il più importante di
tutta la rotazione, non dovete mai pensare che è già
finita perché potreste farvi male. Non dovete mai
smettere di chiudere la vela!
Foto 6: A questo punto se vi sentite senza equilibrio
rimettete la mano anteriore sul boma per evitare
problemi e controllare la rotazione con sicurezza.
Questi ultimi momenti sono molto importanti per la
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perfetta riuscita della manovra. Continuate a
mantenere il braccio anteriore di fronte al vostro
corpo per dare un impulso maggiore e completare
così la rotazione.
Foto 7: Ora siamo quasi nella fase finale della
rotazione, ed è questo il momento in cui dovete
rimettere la mano anteriore sul boma. Potete
scegliere di chiudere il vostro Forward One Hand in
due modi: o completandolo al 100% one hand, senza
mano sul boma durante l'atterraggio, difficile ma
non impossibile; oppure con due mani sul boma.
Foto 8: Siamo quasi alla fine della rotazione, adesso
dovete posizionare il vostro corpo in modo tale da
non impattare l'acqua troppo rigidi e piatti, quindi
iniziate ad aprire la vela per farle perdere un po' di
pressione per agevolare l'atterraggio. E' importante
ora ricordarsi di guardare davanti e non più
indietro, per controllare meglio cosa succede.
Foto 9-10: Siamo arrivati alla fine del Forward One
Hand. Ricordatevi di non chiudere la vela
completamente per cercare di tenere l'equilibrio
sulla tavola. Adesso dovete solo riprendere la
planata e sorridere… Provate tante altre nuove
manovre ma fate sempre attenzione!!!
EDVAN'S TIPS• La cosa più difficile del Forward One Hand è
eseguirlo per la prima volta, superato questo ostacolo
sarete pronti a ripeterlo quante volte vorrete.
• Sappiamo che la manovra è molto veloce e,
soprattutto le prime volte, è difficile calcolare
esattamente il momento giusto per fare i vari
passaggi. Solo con un po' di pratica tutto ciò verrà
più spontaneo fino ad arrivare ad eseguire un
atterraggio perfettamente in planata.
• Vi deve piacere molto il windsurf per poter fare
questa manovra radicale, perché non è facile e bisogna
avere molta determinazione ed essere concentrati.
• Questa manovra mi piace molto perchè sembra
una cosa impossibile e pazza allo stesso tempo.
• L'emozione di fare un Forward ad una mano per
la prima volta è molto bella, non saprete come
manifestarla e vi assicuro che vi darà tanta gioia e
stimoli per farne sempre di più. Questi due secondi
vi sembreranno durare una vita...
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INTROC'era molto vento quel giorno, avevo la mia 4.5 Neil
Pryde Alpha e l'RRD Wavecult/Hardcore Wave 75lt,
ero sovrainvelato a manetta ma le onde erano
davvero invitanti ed era in corso il photoshooting,
quindi non potevo tirarmi indietro. Sorvolare le
sezioni critiche è l'aspetto che preferisco del
windsurf!
STEP BY STEPFoto 1: DECOLLO
Il mio timing con la sezione è davvero buono e piazzo
la tavola appena sotto al lip, cercando di farmi
proiettare in avanti dal lip che rompe, in modo da
poterci atterrare davanti. Questa parte è abbastanza
tecnica e complessa ed il timing fa veramente la
differenza. Se colpisco il lip troppo presto, non
riuscirò a farmi dare abbastanza spinta in avanti e
se sono troppo in ritardo, mi aspetta una bella
punizione…
Foto da 2 a 4: IL VOLO
Una volta che il decollo è preciso, cerco di volare il
più in alto e in lungo possibile.
Mentre l'onda rompe, si crea una corrente
ascensionale quando il vento side off shore viene
deviato dalla faccia dell'onda, che praticamente ti
spinge direttamente verso l'alto. È proprio questa
corrente d'aria che mi permette di saltare via lungo
la pesante sezione di questa onda.
Cerco di mettere il materiale quasi parallelo
all'acqua per utilizzare tutta la spinta della corrente
ascensionale, come se la mia vela fosse l'ala di un
aereo. Tiro molto con la mano posteriore in modo da
salire ulteriormente, ed ora sto quasi facendo
parapendio, planando nell'aria.
Adoro la sensazione di questa parte della manovra,
e mi dà veramente una sensazione di volo libero
incredibile.
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Foto 5: LOCALIZZARE IL PUNTO D'ATTERRAGGIO
Mentre volo al di sopra della sezione, continuo a
tenere gli occhi puntati verso la zona in cui
atterrerò. La foto 5 è quella in cui mi preparo ad
assorbire l'impatto. A questo punto tutto è molto
veloce e quindi porto il materiale e il corpo in
posizione verticale e istintivamente calcolo l'angolo
della tavola rispetto alla direzione del volo, in modo
da mantenere una buona velocità anche
all'atterraggio e non fermarmi bruscamente.
Foto da 6 a 7: TOCCARE TERRA
L'atterraggio è pennellato, ma ho calcolato male la
velocità. Ho dovuto premere sul freno per rallentare
un pochino e carvare sopravento, ma nel complesso,
un buon atterraggio!
Foto da 8 a 10: MOMENTO DI GLORIA
A questo punto, sono davvero contento! L'onda è
franata completamente, io però sono ancora in piedi
e ho appena eseguito un ”Aerial da manuale”, quindi
mi rilasso e mi godo il momento. Ho anche dovuto
mollare la mano posteriore per far sventare la vela
e lasciar scorrere il vento in eccesso che la
riempiva. Mi ha anche aiutato a rilassarmi dopo la
dose massiccia di adrenalina appena ricevuta!
TIPS• Arrivare sul lip con il timing giusto. Ma qual è il
timing giusto? Solo con l'esperienza, e dopo tante
nuotate, lo capirete.
• In aria posizionate la vostra vela parallelamente
all'acqua per sfruttare la corrente ascensionale del
vento per salire ancora più in alto.
• Cercate di atterrare ammortizzando con le gambe
e aprendo la vela. Appendetevi comunque al boma
per non cadere in acqua.
• Ricordatevi che gli Aerial scenici ma chiusi dietro
l'onda non sono validi.
Pietro Albano in Switch Chachoo.
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Se il Maestrale soffia per qualche giorno Lindinusopuò diventare un divertente spot wave-freestyle.
Domenica, 24 agosto 2008. Sono sulla mia duna in
quel di lido Torretta vicino Lizzano (TA) (per saperne
di più consultate il sito www.lidotorretta.it) e non
appena ricevo l'ok alla pubblicazione di questo
diario di spot mi metto a scrivere.
Molti di voi già mi conoscono per i reportage
fotografici (mio hobby), anche quest'anno durante
la permanenza estiva in Puglia, mia terra natale, ho
accompagnato Pietro ad allenarsi, “cercando il
vento… Per fotografarlo”.
Il mese di agosto '08 è stato povero di venti da Sud e
il “Maestro” (maestrale) che ha fatto da padrone, lo
abbiamo trovato al meglio delle proprie condizioni
proprio a “Lindinuso”, lo spot oggetto di questa
rubrica. Venti chilometri circa a Sud di Brindisi,
uscendo per Torchiarolo dalla superstrada per
Lecce, si prende per la costa, superando la ben
visibile centrale termoelettrica dell'Enel, dopo 6
chilometri si trova un semaforo con l'indicazione a
sinistra per il centro del paese.
Quando dico centro parlo di una piazzetta, a termine
di un piccolo lungomare, a fianco della quale, prima
del rimessaggio a terra di barche, c'è un campo da
calcetto con attorno lo spazio per parcheggiare la
propria auto.
Questo luogo è un paradiso sotto diversi aspetti, ora
vi spiego perché:
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* Per fare windsurf e kite.
I venti prevalenti di questo spot sono la Tramontana
e il Maestrale che arrivano side rispetto al roccione
con casamatta che ripara l'uscita dalla spiaggetta,
subito sotto alla piazzetta. Si esce mure a sinistra e
di solito il vento dura tutto il giorno, aumentando poi
la propria intensità verso sera con il calar del sole.
Le onde non hanno mai superato il metro e mezzo
nei giorni normali, ma quando il maestrale soffia per
qualche giorno si possono alzare fino a 2 metri e
mezzo d'onda perfettamente surfabili! Per quanto
riguarda il fondale è formato prevalentemente da
sabbia e ciottoli, senza ricci; conviene tenersi a una
ventina di metri di distanza dalla spiaggia se non si
vuole “accorciare” la propria pinna. L'acqua
nell'inside del roccione è abbastanza piatta e
permette, con una certa soddisfazione, di fare
freestyle mure a dritta. Non c'è mai confusione e
traffico in acqua, il sole riscalda le numerose
panchine in pietra disposte lungo tutto il belvedere
della piazzetta. Queste offrono un punto d'appoggio
perfetto per le famiglie dei surfer o per quanti, come
me, vogliono immortalare le acrobazie offerte a chi
ha la pazienza di fermarsi ad osservare.
Il mare e il cielo sono di un azzurro incredibile e solo
verso riva l'acqua si colora di verde a causa del
fondale basso e sabbioso con qualche ciottolo ben
visibile. L'accesso alla spiaggetta non presenta
difficoltà, una scalinata porta dalla
piazzetta/lungomare a livello dell'arenile (sembra
quasi Pozo), separato dalla strada da una lunga fila
di tamerici che offrono la loro ombra a quanti
vogliono riposare un po' o seguire le evoluzioni dei
windsurfer. Anche il montaggio delle vele risulta
molto comodo, è possibile farlo direttamente nella
piazzetta piastrellata, davanti agli occhi dei locali
villeggianti, che spesso offrono il proprio aiuto per
tenere sotto controllo l'attrezzatura, mentre la si
lava. È presente infatti, vicino al campo da calcetto,
una doccia, dove a fine giornata ci si può pulire dalla
salsedine prima di rimettersi in viaggio.
* Per sopravvivere con una “Dieta Mediterranea”.
Il piccolo lungomare e la piazzetta sono il luogo
ideale per fare un break fra rider e discutere della
vela, del vento e delle condizioni trovate. Spesso il
local Lino taglia un'anguria ghiacciata mentre tra
gli stendardi e le bandiere sul lungomare si sbircia
l'orizzonte per vedere se il “Maestro” rinforza e si
distende.
Se mi chiedete che vele sono state utilizzate quest
anno vi posso dire dalla 4,7 alla 5,7, abbinate sia al
100 litri freestyle che al wave da 80 litri.
Tra una surfata e l'altra non bisogna dimenticare
di fare una capatina al bar in piazzetta dove, oltre
all'atmosfera familiare e all'accoglienza della
La Puglia è un’ottima palestra estivaper il giovane Pietro, che sta
crescendo in fretta, sia come altezzache come livello delle manovre.
Lo spot e alcunilocal di Lindinuso.
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deliziosa Serena, si possono assaggiare i
buonissimi “rustici” di pasta sfoglia ripieni di
formaggio fuso, oppure fare un salto al “panificio”
dove poter gustare chicche di rosticceria e focacce
locali. Vi consiglio “melanzane alla parmigiana”,
“patate riso e cozze” e le focacce con ripieno di
olive e cipolle.
Per chi ha bisogno di un ristorante vicino e un letto
per dormire rivolgersi a Martina Assunta (tel.
0381.692808) proprietaria del Ristorante Benny.
La piazzetta di Lindinuso è anche attrezzata con un
centro di Pronto Soccorso affacciato proprio sul
lungo mare, che rimane operativo tutto il giorno. Lo
menziono per scaramanzia…
Come dimenticare, oltre all'accoglienza della gente
del posto, l'amichevole aiuto dei surfer e kiter
locali, le angurie già menzionate e i fichi di Lino
(disponibile al 368.3541127) accompagnati da
consigli sullo spot e dalle evoluzioni aeree di Mino
e Ronzino con i loro kite.
Quello descritto è uno spot che, qualora sceglieste
di visitare le coste pugliesi, è da vedere con le
condizioni giuste, in alternativa a Frassanito o
Torre Canne. Da Pugliese DOC mi permetto di
ricordarvi che nei momenti “no wind” la Puglia e il
Salento hanno comunque tanto ma proprio tanto
da offrirvi.
Lindinuso può offrire anche divertenti onde dasaltare e surfare nelle giornate migliori.
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