focus on retailer fra luci e ombre · ora disney spera di ripetere la ... stampa: ingraph - seregno...

11
ANNO 20 - N.10 - OTTOBRE 2018 - DIRETTORE RESPONSABILE: ANGELO FRIGERIO FOCUS ON PRIMO PIANO E-commerce: retailer fra luci e ombre “La sala virtuale è dalla parte del cinema” Wal-Mart a tutto entertainment Che la forza sia col Blu-ray ESTERI L’INTERVISTA The Last Jedi è a oggi in assoluto il titolo BD che ha venduto di più negli Usa durante il 2018. Ora Disney spera di ripetere la performance con Solo, spin-off della saga Star Wars. Anec e Anem costringono Fandango a negare la concessione di due film italiani per lo streaming di MyMovies alla Mostra di Venezia. Parla Gianluca Guzzo, ceo della piattaforma digitale. L’insegna leader della GD statunitense continua a scommettere sulla categoria, dando ampio spazio a novità e catalogo home video, con attenzione all’UHD. Ma la strategia prevede anche un focus sul digitale, a partire da Hulu e Movies Anywhere. A pagina 6 A pagina 7 ALLE PAGINE CENTRALI ODEON MAGAZINE PERIODICO DI ECONOMIA E POLITICA DI CINEMA, WEB, TV A pagina 8 Le insegne tradizionali crescono nelle vendite online di elettronica di consumo. La battuta di scontrino è quattro volte più alta di quella degli e-tailer puri come Amazon. Nel frattempo però la catena Sears dichiara fallimento. A pagina 15 Il “Pezzotto”: l’ultima evoluzione della Tv pirata LA FOTOSTORIA Alessandro Di Sarno, inviato de Le Iene, racconta di un nuovo sistema che permette di vedere illegalmente tutte le Pay Tv nazionali. A un prezzo decisamente vantaggioso. A pagina 13 Redazione: Palazzo di Vetro, C.so della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. 0362/600465 Fax 0362/600616 - E Mail: [email protected] - Periodico mensile - Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/MI - Registrazione al Trib. di Milano n.536 del 12 agosto 1999 - Editore: Frimedia S.r.l. Direttore Responsabile: Angelo Frigerio - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi. SPECIALE CLASSICI Riflettori puntati sui titoli che hanno fatto la storia del cinema. Disponibili in Dvd, Blu-ray, 4K e Special Edition. Da pagina 16 a pagina 19 ALL’INTERNO Secondo il Global Internet Phenomena Report 2018 di Sandvine, le piattaforme di Svod e i videogiochi oggi costituiscono i driver della crescita del consumo di banda. Ma si assiste anche alla recrudescenza del file sharing. L’offerta del colosso della televisione via cavo ha superato quella di Fox per l’acquisizione della Pay-Tv. Completato anche l’acquisto del 39% di azioni detenute da Rupert Murdoch. I padroni del traffico in Rete Comcast conquista Sky MERCATO A pagina 14

Upload: lamkien

Post on 05-Nov-2018

215 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

ANNO 20 - N.10 - OTTOBRE 2018 - DIRETTORE RESPONSABILE: ANGELO FRIGERIO

FOCUS ON

PRIMO PIANO

E-commerce: retailer fra luci e ombre

“La sala virtualeè dalla parte del cinema”

Wal-Mart a tutto entertainment

Che la forza sia col Blu-ray

ESTERIL’INTERVISTA

The Last Jedi è a oggi in assoluto il titolo BD che ha venduto di più negli Usa durante il 2018. Ora Disney spera

di ripetere la performance con Solo, spin-off della saga Star Wars.

Anec e Anem costringono Fandango a negare la concessione di due film italiani

per lo streaming di MyMovies alla Mostra di Venezia. Parla Gianluca Guzzo,

ceo della piattaforma digitale.

L’insegna leader della GD statunitense continua a scommettere sulla categoria,

dando ampio spazio a novità e catalogo home video, con attenzione all’UHD. Ma la strategia prevede anche un focus sul digitale, a partire

da Hulu e Movies Anywhere.A pagina 6

A pagina 7

ALLE PAGINE CENTRALI

ODEON MAGAZINE

PERIODICO DI ECONOMIA

E POLITICA DI CINEMA,

WEB, TV

A pagina 8

Le insegne tradizionali crescono nelle vendite online di elettronica di consumo. La battuta di scontrino è quattro volte più alta di quella degli e-tailer puri come Amazon. Nel frattempo però la catena Sears dichiara fallimento.

A pagina 15

Il “Pezzotto”: l’ultima evoluzione della Tv pirataLA FOTOSTORIA

Alessandro Di Sarno, inviato de Le Iene, racconta di un nuovo sistema che permette di vedere illegalmente tutte le Pay Tv nazionali. A un prezzo decisamente vantaggioso.

A pagina 13

Reda

zione

: Pal

azzo

di V

etro

, C.s

o de

lla R

esist

enza

, 23

- 208

21 M

eda

(MB)

Tel.

0362

/600

465

Fax

0362

/600

616

- E M

ail:

info

@te

spi.n

et -

Perio

dico

men

sile

- Pos

te It

alia

ne S

pA -

Sped

izion

e in

Abb

onam

ento

Pos

tale

- 70

% -

LO/M

I - R

egist

razio

ne a

l Trib

. di M

ilano

n.5

36

del 1

2 ag

osto

199

9 - E

dito

re: F

rimed

ia S

.r.l.

Dire

ttore

Res

pons

abile

: Ang

elo

Frig

erio

- St

ampa

: Ing

raph

- Se

regn

o (M

B) -

In c

aso

di m

anca

to re

capi

to in

viare

al C

MP

di M

ilano

Ros

erio

per

la re

stitu

zione

al m

itten

te p

revio

pag

amen

to re

si.

SPECIALE CLASSICIRiflettori puntati sui titoli che hanno fatto la storia del cinema.

Disponibili in Dvd, Blu-ray, 4K e Special Edition.Da pagina 16 a pagina 19

ALL’INTERNO

Secondo il Global Internet Phenomena Report 2018 di Sandvine, le piattaforme di Svod e i videogiochi oggi costituiscono i driver della crescita del consumo di banda. Ma si assiste anche alla recrudescenza del file sharing.

L’offerta del colosso della televisione via cavo ha superato quella di Fox per l’acquisizione della Pay-Tv. Completato anche l’acquisto del 39% di azioni detenute da Rupert Murdoch.

I padroni del traffico in Rete

Comcast conquista Sky

MERCATO A pagina 14

Pane, Netflix e cicoria

“Le finestre, in Italia, sono una norma non scritta, come in Germania. Ne dobbia-mo parlare; si deve capire se, come e in che misura renderle più flessibili. Ma vanno di-fese. Si può però discutere se 105 giorni per la finestra delle sale oggi siano ancora una misura adeguata. Ma non si può avere lo streaming in contemporanea alla sala”. È quanto ha dichiarato Francesco Rutelli (al secolo Er Cicoria) in un’intervista ad Affari & Finanza, pubblicata come lancio di Videocittà, l’iniziativa collaterale dalla Festa del Cinema di Roma di cui il presi-dente di Anica è protagonista come or-ganizzatore e imprenditore in proprio, a fianco dell’associazione, e dei partner isti-tuzionali, tra cui il Mibac. Rutelli ha finan-ziato la manifestazione e si è adoperato per farle avere le risorse che servivano da altri soggetti. E ha evidentemente altro da chiedere alla politica, se è vero che dichia-ra: “Il governo deve definire regole im-portanti per il mondo del cinema italiano. Norme che riguardano anche le tv, Rai, Mediaset e anche Sky. Si sta per formare un tavolo perché, come ogni filiera indu-striale, abbiamo bisogno di norme e deci-sioni condivise. E vorremmo che a questo tavolo ci fosse anche Netflix”.

Allo stato attuale delle cose non sappia-mo però nemmeno se Netflix paghi all’e-rario le tasse che dovrebbe per il business che genera in Italia: esiste una società ad Amsterdam, non a caso in un Paese dove l’aliquota è tra le più basse in Europa, che fa da headquarter per il Vecchio Continen-te, e che ha come capitale versato 12.500 euro. Va bene che Videocittà ha avuto sol-di pubblici per società che avevano risorse sociali ancora minori, ma immaginare che possa sedersi a un tavolo governativo un player che non ha stabile organizzazione nel nostro Paese è bizzarro.

È però altrettanto curioso che ci si ac-canisca contro le anteprime streaming di piattaforme che pongono platee limitate e registrano numeri di impatto relativamen-te basso se comparato al botteghino cine-matografico.

Le società di distribuzione potrebbero usare il Vod in molti casi come test. Rutelli con Videocittà ha costruito un palinsesto che è una sorta di città futuribile dell’au-diovisivo. Poi però, usciti dall’effimero dell’evento mordi e fuggi, torna a fare il

conservatore e a difendere assetti che si reggono su di un gentleman agreement che non si può nemmeno dire che esiste, altrimenti dovrebbe intervenire l’Anti-trust. Se ci mette mano il governo, la pos-sibilità è che il sistema si irrigidisca - e a nostro parere non conviene a nessuno - o che si vada verso una deregulation auten-tica, scardinando il meccanismo secondo cui oggi un film che viola la window non scritta scatena immediatamente le ire de-gli esercenti. L’home video, che Rutelli sembra aver scoperto ieri mattina, e che ignorava bellamente quando era ministro dei Beni Culturali, è quasi estinto anche per questo. La window troppo lunga tra uscita cinema e secondi sfruttamenti ha consentito alla pirateria di infilarsi in mez-zo, con buona pace della politica, di sini-stra e di destra.

Oggi una misura protezionista inserita in un dispositivo di legge servirebbe solo a farsi del male, scoraggiando la Netflix di turno a puntare davvero sul nostro Paese, dandosi una fisionomia più consona al ri-spetto che si deve al nostro mercato. Come molti, anche la piattaforma di Los Gatos continuerebbe, di fronte all’ipotesi di li-mitazioni, a prendere i soldi degli abbona-ti senza dare nulla in cambio che non sia il proprio prodotto. La speranza è dunque che dopo Videocittà, esaurita la voglia di protagonismo, Anica torni a sonnecchiare. Tutti i danni possibili li ha già fatti quan-do, sotto la presidenza di Riccardo Tozzi, ha assistito senza far nulla all’esplosione di Peer2Peer e scaricamento illegale.

Poi un giorno il boss di Cattleya è salito su di un treno per andare a Venezia alla Mostra del Cinema e si è seduto a fianco di un viaggiatore che stava vedendo un suo film ancora in attesa di uscire in sala. Lì, sul notebook, già piratato. E si è sveglia-to. Sino ad allora andava per compensi di-cendo che chi scaricava apparteneva a un pubblico insoddisfatto dell’offerta home video. Già. Offerta che sono stati i signo-ri del cinema in sala a deprimere. Perché la vedevano come un concorrente e non come una parte integrante del loro busi-ness. Esattamente come fanno oggi con Netflix. Di cui vorrebbero solo i soldi per poter produrre. Fregandosene del resto.

[email protected]

EDITORIALE

di Andrea Dusio

Direttore Responsabile: ANGELO FRIGERIODirettore Editoriale: RICCARDO COLLETTIEditore: Frimedia S.r.l. Stampa: Ingraph - Seregno (MB) LA RIVISTA È STATA CHIUSA IN REDAZIONE IL 19 OTTOBRE 2018

Redazione: Palazzo di Vetro, C.so della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) +Tel. 0362/600464 - Fax 0362/600616

[email protected] - www.hitechweb.infoPeriodico mensile

Anno 20 - n.10 - Ottobre 2018Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/MI.

Registrazione al Tribunale di Milano n. 536 del 12 agosto 1999. Una copia 1,00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati personali in suo possesso.

Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge numero 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a:

Frimedia S.r.l.Responsabile dati: Riccardo Colletti,

Palazzo di Vetro, C.so della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB)

pagina 2

racchiude un pool di tre società editrici specializzate nell’informazione B2B:

Frimedia, Edizioni Turbo e Sport Press. Attraverso le varie testate

il gruppo fornisce strumenti di comunicazione

rivolti agli operatori dei settori: entertainment, technology, sport e food.

La readership complessiva del gruppo supera i 400mila lettori/mese.

TESPI MEDIAGROUP

C.so della Resistenza, 2320821 Meda (MB)

Tel. 0362/600464 - Fax 0362/[email protected] - www.hitechweb.info

Mediastore Italia - n°10 - Ottobre 2018

CLASSIFICHEHOME VIDEO NOLEGGIO

Titolo in Dvd Casa di distribuzione Data di uscitaJurassic World: Il Regno distrutto Universal Pictures 12/09/18

Nella Tana dei Lupi Koch Media 12/07/18

End of justice: Nessuno è innocente Universal Pictures 12/07/18

Hurricane Allerta uragano Eagle Pictures 10/10/18

La truffa dei Logan Warner Bros. Ent. Italia 22/08/18

I segreti di Wind River Eagle Pictures 05/07/18

La truffa del secolo Eagle Pictures 27/07/18

Deadpool 2 Warner Bros. Ent. Italia 12/09/18

Avengers Infinity War The Walt Disney C. Italia 04/06/18

La vedova Winchester Eagle Pictures 03/05/18

Rampage - Furia animale Warner Bros. Ent. Italia 22/08/18

Infinity War The Walt Disney C. Italia 06/06/18

Hostiles 01 Distribution 14/07/18

Black Panther The Walt Disney C. Italia 11/04/18

La principessa e il gigante Eagle Pictures 26/07/18

Giù le mani dalle nostre figlie Universal Pictures 20/09/18

Ready Player One Warner Bros. Ent. Italia 22/08/18

Escobar - Il fascino del male 01 Distribution 05/07/18

La stanza delle meraviglie 01 Distribution 04/10/18

The Bride Koch Media 04/06/18

A quiet place Universal Pictures 01/08/18

Coco The Walt Disney C. Italia 26/04/18

Il giustiziere della notte Eagle Pictures 05/06/18

Dogman 01 Distribution 12/07/18

Seven Sister Koch Media 10/05/18Fonte: Settimana dall’8 al 14 ottobre 2018

Titolo Casa di distribuzione Data di uscita

Classifica dei titoli più venduti a valore dall1 al 7 ottobre (settimana 40), relativa ai supporti (Dvd e Blu-ray) aggregati, elaborata dall’Ufficio Studi Univideo su dati GfK.

HOME VIDEO VENDITA

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24

25

Solo: A Star Wars Story The Walt Disney C. Italia 26/09/18

Avengers: Infinity War The Walt Disney C. Italia 30/08/18

Ready Player One Warner Bros. Ent. Italia 22/08/18

Cattivissimo 3 Universal Pictures 06/12/17

Coco The Walt Disney C. Italia 26/04/18

Animali Fantastici e dove trovarli Warner Bros. Ent. Italia 28/03/18

Cinquanta sfumature di rosso Universal Pictures 23/05/18

Oceania The Walt Disney C. Italia 26/04/18

Gli Incredibili The Walt Disney C. Italia 02/11/16

Gomorra - Stag.3 Warner Bros. Ent. Italia 12/09/18

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

C’era una volta l’insegna di grandi ma-gazzini più potente del mondo. Quella che rappresentava il punto di riferimento della middle class americana. Ora Sears è in li-quidazione: schiacciata da 11,3 miliardi di dollari di debiti, dopo aver cumulato oltre 10 miliardi di perdite nell’ultimo decen-nio, ed essersi vista rifiutare dai creditori l’ultimo piano di salvataggio, ha chiesto accesso al Chapter 11, domandando alle banche un finanziamento che le consente di affrontare la bancarotta. In questo senso, Sears è già riuscita a strappare un risultato che a molti analisti di mercato sembrava complicato: Bank of America, Wells Fargo e Citigroup, erano infatti orientate a una procedura di Chapter 7, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal. Il ceo Eddie Lampert si è dimesso, dopo avere cercato di evitare la liquidazione attraverso una ri-strutturazione, attraverso il fondo ESL In-vestments, che avrebbe assorbito una par-te del debito e offrendosi di acquistare gli asset più appetibili della catena, dal brand di elettrodomestici Kenmore alle proprietà immobiliari. Ricordiamo che la differenza tra Chapter 7 e 11 è che nel primo la socie-tà deve vendere ogni attività per far fronte ai creditori, mentre nel secondo è consenti-ta la ristrutturazione del debito e si può ten-tare un risanamento dell’organizzazione.

I numeri della crisiDal 2011 a oggi le vendite di Sears sono

calate del 60%, e il prezzo delle azioni è sce-so da 144 dollari a 59 centesimi, ad attesta-re una sfiducia degli investitori che ormai ne fanno quasi carta straccia. E ora sono in molti a puntare il dito contro il ceo uscen-te. Lampert ha sì contribuito a mantenere a galla Sears impegnando ESL, ma non è riuscito a evitare la bancarotta.

Quando Kmart, che era controllata da Lampert, nel 2004 ha acquisito Sears, la catena vantava 3.500 punti vendita. Ne re-stano 700, tra le due insegne.

Nella ristrutturazione altri 142 store non profittevoli verranno chiusi già entro la fine dell’anno, e 46 potrebbero non arri-vare a fine novembre. La sopravvivenza a breve verrà garantita da un prestito di 600 milioni erogato per metà da ESL, mentre un gruppo di creditori sarebbe disposto a garantire ulteriori 1,8 miliardi di dollari, cifra che però deve essere approvata dal tribunale. Si potrebbe così tentare di ridi-mensionare l’impatto sui 68mila posti di lavoro che sarebbero a rischio (su 140mila totali), ma le esperienze recenti di Circuit City, CompUSA, Hhgregg e Toys “R” Us non autorizzano troppo ottimismo sugli esiti del Chapter 11. Proprio la fusione con Kmart, un merge da 12,3 miliardi di dolla-ri, è alla base della crisi, e Lampert oggi si ritrova a essere, dopo 14 anni di mandato, primo azionista con il 49%, ma anche pri-mo creditore di Sears, per una cifra di 2,5 miliardi di dollari.

La storia di SearsFondata nel 1893 da Richard Warren Se-

ars e Curtis Roebuck l’insegna è stata per decenni quel che oggi sono Wal-Mart e per molti versi Amazon. Il suo catalogo di vendi-te per corrispondenza era appetitosissimo per la popolazione della parte rurale degli Stati Uniti, ed è proprio grazie alla consi-stenza di quel business che la catena ha poi potuto sfondare anche tra i consumi della

borghesia cittadina, dotandola di televisori ed elettrodomestici, e contribuendo così di fatto a disegnare il lifestyle americano negli anni del boom. Per quasi un quarto di seco-lo l’headquarter di Chicago, la Sears Tower, è stato l’edificio più alto del mondo.

L’impatto dell’e-commerceLa crisi degli ultimi anni è stata enfatiz-

zata anche dalla concorrenza dell’e-com-merce, e in particolare di Amazon, primo disruptor del retail “fisico”. Se si osserva l’involuzione dei dati di vendita di Sears dal 2013, si vede come la revenue totale passi da 36 a 16 miliardi di dollari, con una contrazione progressiva che ha visto solo nell’ultimo anno perdere il 24,6% della re-venue, e l’annata in corso essere sotto del 28,6% rispetto al 2017.

Ma le vendite degli store sono ancor più in sofferenza, e calano del 27,6% l’anno scorso e del 33% quest’anno: in cinque anni sono passate da 30 a 10 miliardi di dollari. A questo dato si aggiunge un al-tro problema. Come e-tailer Sears pesa poco: nel 2013 l’online valeva il 9,2% del-la revenue, oggi è al 14,1%. Una crescita dell’incidenza molto modesta, specie se la si legge alla luce delle chiusure dei negozi e, più in generale, del cambiamento delle abitudini dei consumatori. Ad avvalorare questa lettura sono anche i numeri in con-trazione delle vendite elettroniche, che dal 2014, quando c’è stato un brusco calo del 32%, non hanno mai smesso di diminuire, e oggi ammontano a meno di 2 miliardi di dollari.

Ma Amazon non è il solo responsabile: se si allarga lo sguardo a una visione di lun-go periodo sull’evoluzione della revenue di Sears, ci si accorge che dal merge in poi il colosso retail ha sempre perso: nel 2006 infatti il fatturato totale era di 53 miliardi, e da allora non è mai tornato a crescere, perdendo gradualmente anno dopo anno, con un primo forte calo nel biennio 2006-2008, una sostanziale tenuta nel periodo 2009-2011, e poi una contrazione più con-sistente negli anni seguenti.

La strategia di salvataggioOra Sears ha nominato un nuovo diret-

tore, il ceo di Drivetrain Alan Carr, specia-lizzato in ristrutturazioni finanziarie com-plesse. Il nuovo amministratore si trova ad affrontare una situazione che sin dai fondamentali economici lascia pochi mar-gini di manovra: la catena non ha un anno profittevole dal 2010, e lo scorso quarter ha perso 508 milioni di dollari.

Nelle ultime settimane, con la stagione di shopping alle porte, diversi vendor han-no riferito alla Reuters che il retailer non è riuscito a tener fede ai pagamenti previsti. Secondo il magazine Twice, che pubblica la top 50 dei maggiori rivenditori di ap-pliance, un’eventuale fuoriuscita di Sears dal mercato lascia scoperto un potenziale di circa 3 miliardi di dollari di fatturato, che verranno ripartiti in buona parte tra le grandi superfici organizzate per la vendita assistita. Sono loro i primi indiziati per rile-vare volumi di vendita e clientela di Sears. Anche se la storia recente del fallimento di altre grandi insegne, come Circuit City, di-mostra che una parte consistente della re-venue non è stata assorbita dai competitor. E sembra essersi volatilizzata.

Andrea Dusio

AMAZON COLPISCE ANCORA

pagina 4

Usa, Sears ha fatto crackIl colosso del retail, in bancarotta, ha ottenuto l’accesso alle procedure di Chapter 11. Il debito supera gli 11 miliardi di dollari. Almeno 68mila sono i posti di lavoro a rischio. Tutti i numeri della crisi.

FOCUS ON

Una formula che compendia il rental video tradizionale, o se vogliamo il Vod, e le piattaforme di streaming, con una tariffa per l’acquisto singolo e una per l’abbonamento mensile. È questa la strategia di Huawei per il video. Il player cinese di elettronica di consumo, che negli ultimi anni ha scalato il ranking del segmento della telefonia di ultima generazione, ha annunciato il varo di una piattaforma proprietaria, che si avvale già al lancio delle partnership sviluppate a livello internazionale e locale con Sony Pictures HE, Fox Networks Group, Rai Com, Videa e Nexo Digital.

Film e serie Tv costituiscono solo una parte dell’offerta, che per qualche ver-so ricorda quella di Tim Vision, ma che si differenzia per il fatto di venire da un vendor e non da un career. I titoli cinematografici saranno noleggiabili per 48 ore a un prezzo di 2,99 euro, e dovrebbero essere disponibili day & date con la release home video. La qualità attualmente è HD a 1080p, ma Huawei si ripromette di rendere disponibile quanto prima anche una versione di stan-dard più basso a un prezzo inferiore. Viene proposto anche un abbonamento a 4,99 euro al mese, con tariffa flat, e la possibilità di visionare i contenuti su due dispositivi, con però un catalogo diverso, e partnership differenti, che sono in questo caso Entertainment One, Discovery, Thema, Vice e Zoomin. La app Huawei Video è disponibile per tutti i dispositivi che implementano l’interfaccia proprietario Emui 8.1. Chi si iscriverà dal 3 ottobre al 3 novembre al servizio potrà usufruire di tre mesi di prova gratuita.

Huawei ora è anche rental e Svod

Mediastore Italia - n°10 - Ottobre 2018

Dopo The Last Jedi, tocca a Solo provare a riequilibra-re l’incasso cinematografico con il risultato del Blu-ray. Dopo che a inizio settembre il tracking di The Numbers ha rilevato che il BD del penultimo Star Wars ha vendu-to ben tre milioni di pezzi, raggiungendo negli Usa un risultato di 70 milioni di dollari, e sorpassando Black Pan-ther e Thor: Ragnarock, e affermandosi come il titolo più venduto dell’anno in versione HD nel mercato statuni-tense. A colpire gli analisti è stata la quota di Blu-ray sul risultato totale, che è di 85 milioni di dollari. Ora è la vol-ta di Solo, che dopo la release digitale del 14 settembre è stato rilasciato il 25 in versione packaged media. Al box office domestico l’ultimo capitolo della saga Lucas Film ha ottenuto un risultato di 213 milioni di dollari, men-tre a livello globale il botteghino è stato di 392 milioni. In entrambi i casi i forecast di Disney erano decisamen-te superiori, e la speranza è di poter ora riequilibrare i numeri in virtù della marginalità garantita dal Blu-ray, dopo che di fatto è stata anche la distribuzione theatrical in un numero di sale inferiore al previsto a determinare la performance inferiore alle aspettative. La concorren-za diretta di Deadpool, che è uscito al cinema solo una settimana prima, così come la scarsa distanza da The Last Jedi, che lo ha preceduto di soli sei mesi, hanno deter-minato un interesse del pubblico non all’altezza dello

standard del franchise Star Wars. La metrica che viene utilizzata per calcolare il punto di break-even di un film prevede che raggiunga un fatturato doppio al budget di produzione, che nel caso di Solo è stato di 250 milioni di dollari. Sempre secondo The Numbers, Rogue One: A Star Wars Story ha riportato in home video nel periodo aprile-dicembre 2017 un risultato di 83 milioni di dolla-ri. Se Solo riuscisse ad avvicinare questi numeri, o a fare meglio, Disney potrebbe chiudere il conto economico del film in maniera positiva, anche in considerazione di quello che sarà l’apporto del merchandise. Rogue One: A Star Wars Story al box office aveva riportato un risultato

di 1 miliardo di dollari, ma proprio il botteghino abbon-dantemente inferiore di Solo, unitamente alla speran-za che si consolidi il trend di altissimo rendimento del Blu-ray osservato con The Last Jedi spingono la major a puntare con forza sulla versione home video. “Per quello che comunque resta il franchise in assoluto più grande di tutti i tempi in ambito di film di fantascienza, arrivare a break-even non è esattamente una storia di successo”, ha rilevato qualche analista. E sia.

Ma il punto che ci interessa è un altro: il Blu-ray può essere l’elemento determinante nella redditività di un film, dove non si sia riusciti a ottenere il massimo in sala anche per la freddezza dell’esercizio, e lo sfruttamento derivante dallo streaming sia, per scelta della major, non così remunerativo come avviene per altri Studio. In Ita-lia, al botteghino Solo ha raccolto 4,4 milioni di euro, contro i 15,1 milioni di The Last Jedi. Vero, il secondo è un film della saga a tutti gli effetti, il primo uno spin-off. Ma in fondo anche Rogue One: A Star Wars Story, pur con le sue connessioni agli altri episodi, è stato definito un film stand-alone. E al botteghino aveva ottenuto co-munque 10,1 milioni di euro. Lo spazio per un risultato importante di Solo in home video c’è, insomma, anche da noi. A patto di credere nella forza del Blu-ray.

A.D.

pagina 6

ESTERI

Che la forza sia col Blu-rayThe Last Jedi è a oggi in assoluto il titolo BD che ha venduto di più negli Usa durante il 2018. Ora Disney spera di ripetere la performance con Solo, spin-off della saga Star Wars.

Wal-Mart starebbe considerando l’oppor-tunità di lanciare un proprio servizio video in streaming, entrando così nella competi-zione tra gli OTT. La strategia del colosso Usa della Grande Distribuzione non pre-luderebbe però a una rinuncia all’home entertainment, che nelle superfici retail mantiene spazi e metrature importanti. Quella che è di fatto la prima catena retail per volumi generati dalla vendita combina-ta di Dvd, BD, videogame, cd e libri (que-sta la categoria entertainment definita da WM, corrispondente di fatto a quella del prodotto editoriale), ha fatto segnare nel secondo quarter dell’anno un incremento, corrispondente per performance al miglior trimestre dell’anno fiscale in corso.

Il magazine statunitense Media Play News riporta che un mistery shopping (ossia una rilevazione effettuata sul punto vendita, per censire le referenze presenti) presso il su-percenter di Wal-Mart a North Platte, in Ne-braska (una cittadina da 25mila abitanti) ha confermato come new release, titoli di ca-talogo, Tv show e film fossero presenti con profondità di copia adeguata a soddisfare la domanda più esigente, in tutti i formati, 4K UHD BD compreso, nei display e nello scaffale tradizionale. “Da Ocean’s 8 nella ver-sione combo BD/Dvd/digital che accoglie il visitatore all’ingresso del punto vendita al cestone dei Dvd a 3,74 dollari, questo sto-re di Wal-Mart ha indubbiamente più titoli che clienti”, scrive MP news. Il BD combo 4K UHD di Ocean’s 8 è posizionato a 29,96

dollari, ma il punto di forza dell’esposizio-ne sono i display standalone dedicati ai ti-toli di catalogo, con posizionamento prezzo che va dai 9,96 dollari ai 14,96, sino ai 24,96 dei film appena usciti dalle new release. Il formato HD di nuova generazione sembra finalmente essere decollato, secondo quan-to riporta la Consumer Technology Asso-ciation, che riferisce di circa 1,2 milioni di BD player 4K UHD che dovrebbero rappre-sentare l’installato 2018, in crescita del 39% rispetto al 2017. La quota di riproduttori di UHD (che naturalmente leggono tutti i sup-

porti ottici di generazione precedente) rap-presenta il 22% del totale di vendite di BD player, e la revenue dovrebbe ammontare a 180 milioni di dollari (con un incremento su anno del 17%).

Wal-Mart commercializza anche titoli di-sponibili attraverso Movie Anywhere, piat-taforma supportata da buona parte dell’in-dustria dell’audiovisivo, così come quelli per Vudu.com, la soluzione per la visione di film in streaming di cui è proprietaria: l’accesso è possibile grazie a schede digitali che attivano l’accesso on line ai contenuti

attraverso un codice stampato sulla rice-vuta d’acquisto. La strategia di Wal-Mart è dunque quella di continuare a dare pieno sostegno al packaged media, lavorando nel contempo con convizione sul digital access. Secondo Michael Pachter, analista media di Wedush Securities, la scelta riflette anche la geografia degli Statu Uniti, dove le aree rurali sono ancora nella parte ascendente nell’adozione della distribuzione digitale. “Quel che si può vedere in un punto vendita del Nebraska corrisponde a ciò che accade-va cinque anni fa nelle aree metropolitane”. Di fatto però ciò che le case di distribuzione riescono a fare nei punti vendita determina ancora il risultato del loro prodotto, nelle aree rurali come in città. Non è un caso che negli Usa il primo posto delle charts sia sta-to a lungo appannaggio di Deadpool 2, e che 20th Century Fox, come da sua tradizione, abbia lavorato per usare il titolo top a traino del catalogo. Nelle superfici retail è infatti presente un display di altri titoli Fox, con l’immagine del personaggio di Deadpool e il claim: “Mi piacerebbe esserci in questo film, ma non ci sono”. Un marketing inno-vativo, che i consumatori stanno premian-do.

C’è insomma ancora spazio per dare valo-re a questa categoria, persino nelle superfici della più grande insegna di GD del mondo. Possibile che non si possa fare altrettanto in ciò che sopravvive del nostro retail specializ-zato?

M.B.

Wal-Mart a tutto entertainmentL’insegna leader della GD statunitense continua a scommettere sulla categoria, dando ampio spazio a novità e catalogo home video, con attenzione all’UHD. Ma la strategia prevede anche un focus sul digitale, a partire da Hulu e Movies Anywhere.

Mediastore Italia - n°10 - Ottobre 2018 L’INTERVISTA

pagina 7

Anche quest’anno, in occasione della Mostra del Cinema di Venezia, MyMo-vies ha proposto la sala web virtuale, in cui ha presentato una serie di film di-sponibili in streaming, veicolandoli a co-loro che attivando un profilo unlimited (costo 17,50 euro) si prenotassero per una trasmissione online. L’iniziativa pre-vede che per ciascun film vi siano 1000 posti virtuali in sala, per una visione che complessivamente dura cinque giorni, in contemporanea con la kermesse del Lido, ed è frutto da una partnership tra il servizio MyMoviesLive e Nuovo Cinema Repubblica, iniziativa del quo-tidiano del Gruppo Gedi. Una forma di marketing e promozione importan-te per i titoli selezionati, considerando che MyMovies è il portale di informa-zione cinematografica più utilizzato nel nostro Paese. Agli esercenti però l’idea di rendere disponibile online titoli poi destinati alla distribuzione in sala non è piaciuta, e hanno costretto la piattafor-ma a rinunciare a due film. Ne parliamo con Gianluca Guzzo, founder e ceo di MyMovies.

Che cosa è successo con i film di Fan-dango?

Avevamo previsto di programmare 18 film, ma siamo rimasti con 16. In virtù di un accordo con Fandango, ci eravamo assicurati anche La profezia dell’Armadillo e Il ragazzo più felice del mondo. Le pre-

notazioni erano già partite, ma Anec e Anem hanno bloccato il distributore, con una lettera congiunta a Procacci, in cui minacciavano di non proiettare il film in sala. Abbiamo dunque dovuto avvisare i nostri utenti che c’erano due film in meno. Qualcuno ha chiesto in-dietro i soldi della prenotazione, rinun-ciando a usufruire della nostra offerta. Non è però tanto il danno economico, quanto il dover constatare che la nostra operazione e i nostri intenti non sono stati capiti. La ragione per cui è nata la sala virtuale è la promozione dei film delle sezioni minori. Il nostro è un ten-tativo di fare comunicazione su un grup-po di titoli utilizzando lo streaming.

Che numeri generano le singole pro-iezioni?

Il film che è stato più visto, Amanda di Mikhaël Hers, ha totalizzato 400 visio-ni. In totale abbiamo avuto 5.054 pre-notazioni, che è un dato in linea con il risultato dell’anno scorso, al netto dell’impossibilità di proiettare due titoli. E lo stesso Amanda è stato acquisito da Officine Ubu, che lo distribuirà in sala. Il nostro è anche uno strumento di test, che può servire a comprendere le po-tenzialità e il gradimento di un film. Gli utenti possono lasciare dei commenti e chattare. Non si tratta di un mero volano di comunicazione, è anche un modo di affinare la valutazione di un prodotto. Invece l’esercizio ha voluto utilizzare lo

stesso metro di giudizio che è stato appli-cato a Sulla mia pelle. Invito ora ad anda-re a vedere i numeri che ha fatto in sala il film su Stefano Cucchi, nonostante le polemiche per il suo passaggio in ante-prima su Netflix. Un modello più attuale di comunicazione ed evidentemente di distribuzione ha solo aiutato il pubblico a recarsi al cinema.

Come definirebbe l’atteggiamento de-gli esercenti. Paura del nuovo? Timore di perdere un incasso?

Credo che l’opposizione al passaggio in streaming si rifletta negativamente sulle potenzialità dei film. La sala virtua-le è dalla parte degli esercenti, questo non è stato capito. Siamo il loro migliore alleato. Sono dunque dispiaciuto. Oggi la differenza la fa la comunicazione. È sempre più difficile portare la gente al cinema. Quando si parla di un film, biso-gna raccontare che c’è un attore, c’è un regista, c’è uno sceneggiatore, c’è una storia, ci sono delle musiche. Mettendo assieme tutti questi elementi si può ten-tare di tener testa alla serie televisiva che passa in Tv o sulle piattaforme, alla parti-ta di calcio, agli eventi live, al tempo che il pubblico trascorre su Instagram, su Facebook, facendo acquisti online. Più si comunica e più si alimenta la voglia di ci-nema. Le piattaforme digitali sotto que-sto profilo svolgono un ruolo fondamen-tale. E non rendersene conto significa, secondo me, perdere un’opportunità.

“La sala virtuale è dalla parte del cinema”

Di Andrea Dusio

Anec e Anem costringono Fandango a negare la concessione di due film italiani per lo streaming di MyMovies alla Mostra di Venezia. Intervista al ceo della piattaforma digitale, Gianluca Guzzo.

BREAKING NEWS

Milano - Tra le novità firmate 20th Century Fox Home Entertainment in uscita a novembre, figura Unsane, l’ultima opera del regista Premio Oscar Steven Soderbergh. Si tratta di un thriller interpre-tato dalla pluripremiata Claire Foy che immerge gli spettatori nella suspense della drammatica lotta di una donna determinata a riappropriarsi della libertà persa anche a rischio della propria sanità mentale. Il film sarà disponibile dal 14 novembre in Dvd. Tornano inoltre Maze Runner e la diverten-te commedia Diario di una schiappa, in versione box set.

Il primo raccoglie i tre film della saga che nar-ra le avventure e la lotta per la sopravvivenza di Thomas e i Radurai, ed è disponibile nelle versioni Dvd e Blu-ray. Il cofanetto Diario di una schiappa colleziona invece i quattro film in Dvd, basati sulla serie di libri best seller scritti da Jeff Kinney. Per quanto riguarda le serie televisive dal 14 novem-bre arrivano in Dvd la settima stagione completa di American Horror Story, e in Dvd e Blu-ray quella di Homeland.

Milano - Ubisoft ha aperto le registrazioni per As-sassin’s Creed Rebellion, un nuovo gioco di ruolo e strategia free-to-play per dispositivi mobili, ambien-tato nel celebre universo di Assassin’s Creed, dispo-nibile dal 21 novembre per dispositivi iOS e Android. Sviluppato da Behaviour Interactive, il titolo offre un’e-sperienza visiva di Assassin’s Creed che presenta tutti i suoi personaggi più celebri in modo inedito, ma restando fedele alla serie. Ambientato in Spagna durante il culmine dell’Inquisizione, il gioco consente di creare la propria Confraternita reclutando e adde-strando fino a 40 Assassini. Mentre i propri adepti sviluppano le loro abilità e aumentano le loro risorse, i giocatori intraprenderanno alcune missioni epiche selezionando tre Assassini della loro Confraternita per infiltrarsi nelle roccaforti dei Templari e sventare i loro piani malvagi. I giocatori che effettueranno la pre-registrazione riceveranno una notifica quando il gioco sarà disponibile. Inoltre, riceveranno anche una speciale ricompensa di gioco, tra cui alcune armi di Assassin’s Creed Odyssey e un personaggio esclusivo.

Roma - CG Entertainment ha dato il via al crowdfun-ding per pubblicare per la prima volta in alta definizione Blu-ray il controverso capolavoro di Marco Ferreri Dillin-ger è morto nella versione restaurata in digitale da CSC-Cineteca Nazionale a partire dai negativi originali 35 mm messi a disposizione dell’avente diritto Movie7 Media, con la supervisione alla color correction di Luciano Tovoli e la supervisione al restauro del suono di Federico Savi-na. Per partecipare al crowdfunding START UP! occorre collegarsi sul sito cgentertainment.it e pre-acquistare una copia entro il 5 novembre. Solo al raggiungimento di 300 pre-acquisti la versione restaurata di Dillinger è morto sarà pubblicata in una prestigiosa Edizione Speciale Limitata e numerata che conterrà: il Blu-ray del film nella versione restaurata in digitale; le interviste esclusive a cura di Noc-turno; un booklet di approfondimento di 16 pagine conte-nente il saggio inedito di Elisa Baldini dal titolo Dillinger è morto: essere coerenti non vuol dire essere rivoluzionari; un nuovo artwork; la numerazione della copia limitata (300 copie); il nome di tutti i partecipanti all’operazione all’in-terno della confezione e il packaging Slipcase, Standard Box Clear 1 Tray.

20th Century Fox HE:le new release di novembre

Assassin’s Creed Rebellion su dispositivi mobili dal 21 novembre

CG Ent.: al via il crowdfunding per Dillinger è morto in BD

a cura di Margherita Bonalumi

La profezia dell’Armadillo

Sulla mia pelle

Gianluca Guzzo

Mediastore Italia - n°10 - Ottobre 2018

pagina 8

PRIMO PIANO

Pirateria in aumento. La causa? Il prezzo degli abbonamenti alle piatta-forme di Svod. Gaming, Netflix e Bit-Torrent in forte crescita per occupazio-ne di banda larga. E ancora, contenuti video che ormai valgono per il 58% del traffico totale generato in Rete dal downstream, ossia dai dati che passano dai server ai client. Sono questi i prin-cipali trend indicati nel Global Inter-net Phenomena Report 2018, pubbli-cato da Sandvine. “La Rete non è mai stata così diversa dal passato”, titola il paper. “I nostri precedenti rapporti mettevano in luce un numero ristretto di applicazioni che dominavano la sce-na mondiale: Netflix, YouTube, Face-book e BitTorrent erano storicamente i maggiori generatori di traffico. Oggi sono ancora i big player, ma il panora-ma di Internet è sempre più variegato: forti elementi di differenziazione stan-no emergendo in ogni regione, deter-minando un nuovo paradigma per gli operatori, secondo cui “tutti gli Inter-net trend sono locali”, come si legge nell’introduzione.

Un ingorgo nebulosoIl primo dato che emerge è questo: il

traffico è oggi molto meno trasparente che in passato. Una stima conservativa dice che più del 50% è criptato. La pri-vacy per i consumatori è più garantita che in passato, ma per gli operatori questa tendenza determina nuove sfi-de. Se è vero, infatti, che la parte video è preponderante, occorre aggiunge-re che accanto ai numeri di Netflix e YouTube c’è un prepotente ritorno del file sharing, che rappresenta una delle maggiori fonti di traffico della Rete. I consumatori, che non possono assicu-rarsi a prezzi convenienti tutti i servizi in abbonamento che vorrebbero, sono tornati a condividere i contenuti in vio-lazione del diritto d’autore.

La suddivisione del traffico di Rete per categoria vede il video streaming al 57,69%. Nella categoria rientrano non solo le società Over-the-Top che possiedono servizi in abbonamento come Netflix e Amazon Prime, ma an-che piattaforme ‘direct to consumer’ che offrono la visione dei contenuti su cui posseggono i diritti in virtù del bro-

adcasting tradizionale, come Direct Tv e Comcast e i social network di video sharing. Segue il traffico web per così dire “tradizionale”, che vale il 17,01%. Nella definizione rientrano le ricerche da browser, i download che procedono direttamente dagli indirizzi http dei siti, le applicazioni mobile che si scari-cano direttamente dalla Rete. Il 7,78% è prodotto dal gaming, attraverso il download dai major network di PlaySta-tion, Xbox Live, Steam, Nintendo, così come da alcuni titoli di gioco specifi-ci. I social network valgono il 5,10%, i marketplace come iTunes, Google Play e Windows Store il 4,61%, mentre la re-crudescenza del file sharing è stimata in una share del 2,84%. Seguono con percentuali inferiori la messaggistica, la sicurezza, lo storage e l’audio stre-aming.

I pesi delle piattaformeNella macro area americana il traf-

fico è generato in primis da Netflix, mentre nei territori Emea pesa di più YouTube e in Asia Facebook. A livello globale la prima applicazione è anco-ra quella della piattaforma di Los Ga-tos, con il 14,97%, mentre YouTube è all’11,35%, Amazon Prime al 3,69% e PlayStation Network allo 0,45%. Va ri-marcato, in merito alla capacità di ban-da richiesta dal download di titolo di gioco, che, per fare un esempio, Call of Duty: Black Ops richiede 101 GB, GTA V 65 GB, mentre un’ora di visione in 4K di Netflix occupa solo 7 GB, il che equivale a dire che per scaricare Call of Duty occorre una capacità di banda equivalente a quella occupata per visio-nare 15 ore di video in 4K.

Sandvine ha anche rivelato quanto pesino alcuni dei presunti trend dell’e-conomia digitale in termini di traffico di Rete. Per ciò che riguarda il cosid-detto Internet of Things, il primo de-vice connesso è il Nest Thermostat, al 55esimo posto, con una quota dello 0,16% e una quantità di banda occupa-ta in upstream dello 0,01%, che gli vale la 344asima posizione. Pochissimo pe-sano Anche Alexa e Siri, i due sistemi di assistenza vocale di Amazon e Apple: lo 0,05% di tutte le connessioni. I Bit-coin non vanno oltre lo 0,02,%, men-

tre alcune app di mobile advertising, tra cui Flurry, DoubleClick, Appsflyer e Adjust sono riuscite a entrare nella top 200.

La leadership di Netflix è legata più alla forza sul mercato domestico che alla più recente crescita internaziona-le. La quota di downstream della piat-taforma di Los Gatos negli Usa è sti-mata in America (non solo negli Stati Uniti dunque) al 19,10%, ma in deter-minate fasce orarie arriva al 40%. Una caratteristica del mercato americano è la consistenza di Xbox Live, che col 2,09% precede PlayStation Network (1,56%). Il dominio di Netflix si fon-da anche sulla capacità di occupare meno banda possibile. Il film Hot Fuzz sulla piattaforma di Svod richiede 459 MB per circa due ore. Amazon Prime al confronto ne richiede 579 per un vi-deo di un’ora e mezza. I download da iTunes in media richiedono 4,6 GB per 1080p di risoluzione, 4,15 GB per 720 e 1,86 GB per la Standard Definition.

I fenomeni videoludiciIl mercato Emea presenta una fisio-

nomia diversa, ed è decisamente “mo-bilecentrico”.

Netflix è al 12,99%, preceduto da YouTube con 16,10%. Amazon Prime ha il 6,06%, Quic, un protocollo di Google che serve per velocizzare la connessione dati, è al 5,41%, e prece-de PlayStation Network, con il 3,75%, e Twitch, con il 3,11%, mentre Steam ha il 2,84%. Twitch non è solo il luogo dove i gamer giocano live, ma anche la piattaforma più utilizzata dalle com-pany del gaming per trasmettere i tor-nei che sponsorizzano. Steam appare invece per la prima volta nel ranking, ed è focalizzata sui Pc game, che spesso chiedono una capacità superiore ai 100 GB per il digital download.

Tra i numeri relativi al gaming, spic-ca quello relativo a League Of Legends, che da solo vale il 51,53% di tutte le connessioni a livello globale, anche se in America è Fortnite in pole position, mentre PlayerUnknown’s Battlegroun-ds è primo in Asia. Gli altri titoli che ricorrono nelle posizioni più alte del ranking sono Overwatch (che è nella top tre in tutte le regioni e terzo assoluto

nel mondo), Destiny, Minecraft e Clash of Titans. Nei territori Emea, che ci ri-guardano più da vicino, LoL ha, in quo-te di downstream, il 36,24%, Overwatch è secondo con l’8,62%, Minecraft l’8,47%, PlayerUnknown’s Battlegrounds il 5,06% e Black Desert Online il 4,21%. Restano al di fuori dalla top five, ma sono comunque presenti in classifica, titoli come Rocket League e Grand Theft Auto V in America, Counterstrike: Source e Counterstrike: Go in Europa, e War Ro-bots e Pokémon Go in Asia. Va detto che il numero di connessioni o anche la ca-pacità di banda che un titolo assorbe non corrisponde necessariamente alla sua popolarità, ma solo al modo in cui è giocato. Sandvine stessa scrive che il proprio ranking è simile alle chart di Twitch che stimano la popolarità di cia-scun titolo, e che alcuni giochi genera-no network più densi di altri anche al di là del loro successo.

Il caso BitTorrentResta da analizzare il fenomeno Bit-

Torrent, che nei territori Emea rag-giunge in upstream – dunque dai dati che dai Pc client vengono condivisi sui server – il 30% del traffico totale, più che in qualsiasi altra regione. Sandvine scrive esplicitamente: “I diritti sui con-tenuti possono essere difficili da tutela-re e gli utenti hanno trovato il modo di scambiarsi i contenuti attraverso il file sharing.

L’Ue sta tentando di imporre agli In-ternet Service Provider di bloccare i siti di condivisione, ma sembra di essere in un gioco del gatto col topo, in cui non appena un sito viene posto sotto seque-stro o rimosso, un altro apre immedia-tamente per sostituirlo”. Da notare che di fatto la market share di BitTorrent è stata rilevata in un momento in cui non c’era in programmazione una stagione di Game of Thrones, che è il contenuto di gran lunga più scaricato: se fosse stata monitorata durante il periodo di broadcasting della stagione più recen-te, la quota sarebbe molto più alta, a dimostrazione del fatto che la pirateria è lungi dall’essere debellata, e ha solo cambiato forma, passando dal P2P allo streaming, e contenuti, focalizzandosi sulla serialità televisiva.

I padroni del traffico in ReteA cura di Alberto Bellagente

PRIMO PIANO

ANNO 8 - NUMERO 10 - OTTOBRE 2018 PERIODICO DI ECONOMIA E POLITICA DI CINEMA, WEB, TV DIRETTORE RESPONSABILE: ANGELO FRIGERIO

hitechweb.infoIL QUOTIDIANO DEL SETTORE TECNOLOGICO ED ENTERTAINMENT

L’assemblea dei distributori Anica ha eletto come nuovo presidente, con scrutinio segreto all’unanimità dei presenti, Luigi Lonigro, direttore di 01 Distribution, già vicepresidente durante i mandati di Richard Borg e Andrea Occhipinti. Ha prevalso così l’ipotesi più gettonata nelle scorse settimane, quando in molti avevano fatto trapelare la propria intenzio-ne di voto, volta anche a scongiura-re le voci che la presidenza potesse andare al dirigente di una società americana. Lo Nigro ha ringraziato gli associati dichiarandosi consape-vole della necessità di affrontare con “serenità, buon senso e determina-

zione” il delicato momento in cui si trova tutta l’industria audiovisiva, “con particolare attenzione ai rap-porti con produttori ed esercenti, in-dividuando e proponendo soluzioni condivise che possano far crescere il mercato”.

Registrate nella nota di Anica le dichiarazioni di soddisfazione di Richard Borg (Universal Pictures), Giampaolo Letta (Medusa Film), Ni-cola Maccanico (Vision Distribution) e Andrea Romeo (I Wonder Pictures, che qualcuno vedeva in prima fila tra le ipotesi di candidature indi-pendenti), va subito messa a fuoco quella che è la criticità principale del

settore dal punto di vista del rappor-to di forza tra le diverse componen-ti della filiera, andando a registrare l’ennesimo “strappo” compiuto da-gli esercenti, a dimostrazione della profonda spaccatura che esiste con Mibac, Anica e con tutta la parte “a monte” della filiera.

Con una nota congiunta del 24 set-tembre, infatti, Anec e Anem, unita-mente a Fice, Acec e Anima, hanno formalmente rinunciato ai Cinema Days di ottobre domandato al mini-stro dei Beni Culturali Alberto Boni-soli al sottosegretario Lucia Borgon-zoni (a cui è stata affidata la delega al cinema) “nuove e più efficaci mo-

dalità di sviluppo” delle promozio-ni in sala, “visti gli alterni risultati riscontrati dalle recenti campagne”. L’esercizio pensa in tal senso al “lan-cio di una Grande Estate di Cine-ma 2019”, con una festa del cinema a primavera, in coincidenza con la premiazione dei David di Donatel-lo, considerati “il momento più alto di aggregazione, visibilità e celebra-zione del Cinema Italiano”, con un ingresso in sala a prezzo ridotto che faccia da lancio alla stagione di calo fisiologico delle presenze, e avendo come “target privilegiato, anche con una mirata campagna social, il pub-blico giovane”. (...)

OSCAR, NETFLIX DENTRO

O FUORI?

ROMA, C’È POCO

DA FAR FESTADopo la proiezione di Roma al Toronto Film Festival, il Washington Post

pone la questione della partecipazione dei film di Los Gatos ai premi dell’Academy. Anche negli Usa l’esercizio si oppone alla concomitanza di uscita tecnica

in sala e streaming sulla piattaforma proprietaria.

La Fondazione Cinema si presenta al via della tredicesima edizione della kermesse dell’Auditorium senza un bilancio consuntivo 2013 pubblicato, e con numeri sempre più in bilico. Il budget 2018 è di 3,5 milioni di euro,

ma da quest’anno l’evento dovrà misurarsi con la concomitanza di Videocittà.ALLE PAGINE II E IIIA PAGINA IV

IL CASOFOCUS ON

segue a pagina II

CINEMA DAYS, L’ESERCIZIO DICE NO

Le associazioni scrivono al ministro Alberto Bonisoli, rifiutando di aderire alla promozione che doveva andare in scena dal 1° al 4 ottobre. E domandano una grande iniziativa a primavera 2019,

in coincidenza dei David. La sfida del nuovo presidente dei distributori Anica Luigi Lonigro.

Secondo il Global Internet Phenomena

Report 2018 di Sandvine, le

piattaforme di Svod e i videogiochi oggi

costituiscono i driver della crescita del

consumo di banda. Ma si assiste anche alla recrudescenza

del file sharing.

ECONOMIA E POLITICA DI CINEMA, WEB, TV NUMERO 9 - OTTOBRE 2018

II III

IL CASO SCENARI

L’esercizio rinuncia a Cinema Days

Dopo Cannes e Venezia, Toronto, la que-stione Netflix si ripropone: la première di Roma, il film di Alfonso Cuaròn che ha vin-to il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema ha scatenato il dibattito sui meccanismi di distribuzione della piattaforma di Los Ga-tos. Il Washington Post ha infatti rilanciato la polemica, già in proiezione Oscar. “A Toronto è emerso un contendente di punta per i prossimi premi dell’Academy”, scrive l’autorevole quotidiano (che è controllato da Jeff Bezos attraverso la Nash Holding, ma che, a partire dal Watergate, ha sempre fatto dell’indipendenza la sua bandiera) in riferimento al film di Cuaròn. “La campa-gna per l’Oscar del film solleva nodi finora mai venuti al pettine, e rappresenta la mas-sima espressione della volontà di Netflix di essere riconosciuta dall’industria, dopo aver duramente disdegnato il business ci-nematografico convenzionale. Hollywood di contro dovrà decidere se premiare la qua-lità ovunque sia presente o preoccuparsi di difendere i propri steccati”. Il WP sostiene che per competere agli Oscar in teoria può anche bastare un’uscita tecnica di una setti-mana nelle due piazze più importanti degli Stati Uniti, New York o Los Angeles. Di fat-to però il box office gioca un ruolo nell’as-segnazione delle statuette, perché molti giurati prendono in considerazione solo i film che hanno avuto un buon risultato, in particolare per le categorie principali. Per avere un Oscar per il Miglior Film, insom-ma, a Netflix potrebbe non bastare l’uscita tecnica in sala in un numero concentrato di sale, day & date con lo streaming. “Se sce-glierà una release theatrical allargata, vuol dire che la strategia della company nella di-

stribuzione digitale non è così incontrover-tibile come i manager di Los Gatos afferma-no, e Netflix potrebbe trasformarsi in una major tradizionale”. Potrebbe però anche avvenire il contrario, che l’Academy rigetti comunque l’ipotesi di una candidatura di Netflix agli Oscar. I precedenti europei au-torizzano a pensare che anche il comparto dell’esercizio Usa possa tentare di sbarrare la strada a chi non scende a patti con le sale cinematografiche. “Se poi Roma dovesse essere snobbato, significherebbe che la re-sistenza di Hollywood rimane elevata qua-lunque sia il livello del film”. Secondo fonti interne a Los Gatos, attualmente l’idea di Netflix è di far uscire in sala il film di Cua-

segue dalla prima

È paralisi totale al Mibac. Il 18 settembre scorso è in-fatti scaduta la prima finestra relativa alle domande di accesso ai crediti di imposta per gli investimenti. Ora, in teoria, ci sarebbero sessanta giorni per esaminarle. Ma le richieste sono 1300 e la maggior parte di esse sono incomplete, per ammissione pubblica del diret-tore generale Nicola Borrelli durante gli incontri della Federazione Italiana Cinema d’Essai di Mantova. E mancano i codici tributo. L’Agenzia per le Entrate si è “dimenticata” di fornirli. Anche gli investimenti per le sale sono in alto mare. Sono infatti stati stanziati 30 milioni di euro, che vanno ripartiti tra chi vedrà la pro-pria domanda ammessa in una delle quattro categorie individuate dalla nuova legge di sistema: nuove sale, ripristino sale inattive, ristrutturazione, adeguamento tecnologico. Le prime tre graduatorie sono state rila-sciate dalla direzione generale, ma sono oggetto di ben sette ricorsi, che andranno a sentenza in primo grado non prima di fine novembre. Sebbene dunque si tratti di risorse relative al 2017, le erogazioni non potran-no cominciare che nel 2019, cumulando così ben due anni di ritardo. Ma la cosa incredibile è che di fronte a un modello che prevede, nel decreto attuativo dell’artico-lo 27 della legge, aliquote del 60% degli investimenti, Bor-relli dichiari di star lavorando a una riscrittura, per ampliare il numero di quelli che posso-no accedere agli investimenti. E chi li ha scritti i decreti, se non persone che lavorano in strettissima sinergia con la di-rezione generale Cinema? C’è poi la questione, taciuta dal di-rettore generale, dei contributi selettivi 2017 alla distribuzio-ne. A fronte di una disponibi-lità di 2 milioni 880mila euro, suddivisi in due sessioni di valutazione di importo pari a 1 milione 440mila euro ciascuna, si è deciso nella prima sessione di finanziare esclusivamente Gli Sdraiati di Francesca Archibugi, per 80mila euro, per la distribuzione di Lucky Red, respingendo le richie-ste di Nico, Il Cratere, Il banchiere anarchico e Mondo Za. Nella seconda sessione sono stati assegnati 20mila euro ad Academy Two per la distribuzione di A Ciam-bra, 15mila a Draka per Taranta on the road, 100mila alla Gatta Cenerentola e 20mila a Il colore nascosto delle cose, entrambi di Videa, e 20mila a La ragazza dei miei sogni, ancora di Draka, bocciando Respiri, Resina, Beate e Dove cadono le ombre.

In totale sono stati perciò erogati 255mila euro, di cui 120 a Videa, 80mila a Lucky Red, 35mila a Draka, 20mila ad Academy Two. Si noti che anche le richieste dei film finanziati erano molto più alte, in ragione dei costi ammissibili. Sono diversi, tra i film che aveva-no fatto richiesta, quelli la cui distribuzione effettiva in sala dipendeva proprio dall’erogazione di queste risorse. E chi le aveva domandate nel 2017 si è visto dire no, o dare un contributo molto minore all’entità promessa, con una delibera dell’agosto di quest’anno. Ha dunque atteso più di un anno e mezzo. A fine 2018 ci troviamo dunque con pochissimi contributi effetti-vamente versati in relazione al 2017, molto lavoro an-cora da fare su quell’anno, il 2018 ancora in alto mare, il Tax Credit paralizzato dal codice tributo (forse per capire cosa si intende farne nella Legge di Bilancio) e un comparto che pensava di trovare nella Legge Fran-ceschini nuova linfa e invece vi ha cavato il suo “De Profundis”...

A.D.

Legge Franceschini: una riforma paralizzataIl Tax Credit è bloccato per l’assenza dei codici tributo. Le risorse per le sale sono ferme, in attesa dei ricorsi e della rimodulazione delle aliquote. I contributi alla distribuzione risultano pari a meno di un decimo della cifra disponibile, e per pochissimi film. La piattaforma digitale per le domande non funziona. E ci sono 1300 richieste giacenti.

(...) L’esercizio preferisce dunque “posticipare l’ultima fase della precedente campagna promo-zionale”, con l’intenzione di tenere le risorse per “un programma solido e con maggiori offerte per l’anno 2019”, in linea con “l’intenso lavoro che sta svolgendo il Ministero anche sull’annosa questio-ne della stagionalità e della promozione della frui-zione in sala dei film”.

Non un cenno viene fatto ai distributori, che in definitiva resteranno comunque i responsabili del-le scelte di programmazione e delle uscite, che non crediamo possano essere decise dal ministro. Ma la rinuncia ai Cinema Days che si sarebbero dovuti svolgere dal 1° al 4 ottobre, in una data già contesta-ta al momento dell’annuncio della manifestazione mesi fa, sconfessa di fatto l’impianto della promo-zione di veltroniana memoria abbracciata dall’ex ministro Dario Franceschini, che aveva voluto 15 giorni di ingresso in sala a prezzo ridotto, spalmati in tre differenti tranche, di cui quella autunnale è stata da subito quella più contestata. Va detto che nemmeno i distributori hanno mai creduto nell’ini-ziativa, che li depauperava di incassi, spingendoli in quelle finestre promozionali a far uscire i titoli di più difficile collocazione. Proprio la sostanzia-le avversione di tutta la componente commerciale del comparto poteva essere alla base di una visio-ne condivisa tra distributori ed esercenti. A Luigi Lo Nigro tocca adesso il compito non semplice di tentare di colmare la distanza. Crediamo in tal sen-so di dover scrivere nero su bianco, visto che da nessun’altra parte è stato fatto, che anche la distri-buzione debba dotarsi di un codice deontologico che prevede la rinuncia a situazioni che profilino conflitti d’interesse: chi possiede quote di esercizio dovrebbe smettere di utilizzarle per le uscite tecni-che che consentono poi di raggiungere quei numeri necessari per rivendere bene i film alle televisioni e agli altri sfruttamenti successivi. È bene dirlo chia-ramente: nel caso di Sulla mia pelle, Lucky Red ha beneficiato del contributo Mibac, ma poi ha lavo-rato per valorizzare i film nei contesti di fruizione più disparati - non solo Netflix - usando la sala al più per ottenere appunto quegli obiettivi “tecnici” che consolidano economicamente il percorso suc-cessivo di un titolo. Lato esercenti, è chiaro che da un presidente dei distributori Anica ci si aspetti altro.

La ricucitura deve cominciare da qui, dal ricono-scimento del proprio ruolo e delle proprie speci-ficità, e dunque dei propri perimetri. È una sfida complessa, per un mercato dove i soggetti distribu-tori indipendenti pesano poco e sono sempre più frazionati, e gli esercenti vivono ogni iniziativa si-stematicamente come se fosse a loro danno. E come se tutti gli altri attori, istituzionali e associativi, do-vessero preoccuparsi da mattina a sera di risolvere esclusivamente i loro problemi.

Andrea Dusio

Oscar, Netflix dentro o fuori?

Dopo la proiezione di Roma al Toronto Film Festival, il Washington Post pone la questione della partecipazione

dei film di Los Gatos ai premi dell’Academy. Anche negli Usa l’esercizio, attraverso la National association

of theatre owners, si oppone alla concomitanza di uscita tecnica in sala e streaming sulla piattaforma proprietaria.

ròn in venti città, a ridosso della fine anno, con una window di protezione per l’eser-cizio comunque breve, che non confligge più di tanto con le abitudini dell’esercizio indipendente, che lavora sui film in lingua originale e a differenza dei grandi circuiti riconosce piena dignità a un prodotto che è comunque molto lontano dalla logica dei blockbuster, e d’altra parte non somiglia neppure più di tanto al classico film da Oscar.

La National association theatre ow-ners per voce del proprio presidente John Fithian promette già battaglia: “Si tratta di uno stratagemma di marketing, un breve passaggio sul grande schermo, per poi an-

dare agli Oscar. Non consentirebbe al film di fare presa, per quello è necessaria una lunga esclusiva in sala”, ha detto in meri-to alla distribuzione ipotizzata per il film di Cuaròn. Non va poi dimenticato che Netflix punta ai premi dell’Academy an-che con altri due film, The Ballad of Buster Scruggs dei Fratelli Coen e 22 July di Paul Greengras, anche loro passati a Venezia (il secondo è stato a sua volta proiettato al Tiff di Toronto), e che l’incasso in sala almeno per il progetto western dei registi di Non è un paese per vecchi sembra irrinunciabile, per Netflix ma anche per l’esercizio, so-prattutto negli Usa. Se la Francia fa della protezione della sala il pilastro della pro-pria filiera dell’audiovisivo, se in Italia ci si è arroccati sulla guerra di retroguardia sul modello distributivo di un film anoma-lo come Sulla mia pelle, la sensazione è che tra Netflix ed esercizio si dovrà comunque trovare un punto d’incontro. Non dimen-tichiamo che da una parte abbiamo una company quotata al Nasdaq, con un fattu-rato di oltre 11 miliardi di dollari, un utile di circa 550 milioni (dati 2017) e oltre 5mila dipendenti, e dall’altra un esercizio che ha un valore di fatto equivalente, se è vero che secondo ComScore l’aggregato Usa e Cana-da l’anno scorso ha superato a sua volta gli 11 miliardi di dollari. Si tratta insomma di due colossi, a cui conviene più trovare un punto d’incontro, all’intersezione dei rela-tivi business, che farsi la guerra andando così a rischiare sulla pelle di due modalità di fruizione che, numeri alla mano, hanno dimostrato sino a oggi di poter essere per-fettamente complementari.

Tommaso Stigliani

Prosegue la collaborazione tra Fapav, Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali, e Alice nella Città, la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma dedicata alle giovani generazioni. Anche quest’anno la Federazione è stata presente a Casa Alice per un incontro rivolto ai giovani appassionati di cinema con l’obiettivo di ap-profondire il processo creativo e produttivo che porta alla realizzazione di un’opera audiovi-

siva. “Siamo lieti di collaborare con Alice nella Città, che da molti anni crea impor-tanti occasioni di incontro per i più giovani promuovendo la cultura cinematografica”, ha dichiarato Federico Bagnoli Rossi, se-gretario generale Fapav. “L’educazione alla legalità rappresenta uno dei capisaldi nella lotta alla pirateria audiovisiva, e comunica-re con una platea di giovani adolescenti è un aspetto fondamentale nella formazione di quello che sarà il pubblico di domani. È inoltre molto importante educare all’uso

consapevole delle nuove tecnologie, illustrando quelle che sono le possibilità offerte dall’in-dustria audiovisiva per fruire legalmente di un film o una serie televisiva”. La masterclass a Casa Alice si inserisce nell’ambito del progetto Love – Stand Up For Creativity, promosso da Fapav con l’obiettivo di valorizzare la creatività stimolando il rispetto per l’opera audiovisiva.

M.B.

L’associazione culturale Red Shoes inaugura le sue attività con l’(ante)prima edizione di UK Film Days Italia, il 16 e 17 novembre, allo Spazio Oberdan di Milano (Cineteca Italiana): una due giorni di proiezioni ed incontri dedicati al cinema britannico fra cultura, interdisciplina-rietà e storia tra passato, presente e i suoi “possibili futuri”, un ponte “virtuale & virtuoso” tra l’Italia e il “Made in UK”. Il primo giorno s’inizia alle 19.30 con un omaggio dedicato al coreografo e danzatore Lindsay Kemp – re-centemente scomparso – con la proiezione di estratti in anteprima assoluta dal documentario (work in progress) Kemp del regista e attore livornese Edoardo Gabriellini, che sarà ospite per presentare il progetto. Seguirà la proiezione di The Red Shoes (Scarpette rosse, UK, 1948) di Michael Powell & Emeric Pressburger, copia restau-rata per i 70 anni dell’opera. In programma il secondo giorno, alle ore 20.30, l’anteprima assoluta del documentario Westwood. Punk, Icon, Activist di Lorna Tucker (2018, ’83) che sarà distribuito in Ita-lia da Wanted Cinema. Il film è dedicato alla vita di Vivienne West-wood, stilista britannica star del mondo della moda. Nata sul finire del 2017 da un gruppo di esperti di diverse estrazioni professionali, l’associazione Red Shoes intende realizzare sotto il marchio di UK Film Days Italia progetti che spaziano fra première, eventi tematici, gala screenings, presenta-zioni di new talents, retrospettive, omaggi, rivisitazioni del patrimonio classico, talks, seminari e forum tematici, attività di didattica e ricerca con istituzioni educational e culturali bilaterali.

M.B.

FAPAV: COLLABORAZIONE CON ALICE NELLA CITTÀ NASCE RED SHOES

Luigi Lonigro, nuovo presidente dei distributori Anica

Dario Franceschini

ECONOMIA E POLITICA DI CINEMA, WEB, TV

IV

FOCUS ON

NUMERO 9 - SETTEMBRE 2018

Un budget di 3,5 milioni. Un bilan-cio fantasma, perché a oggi, nono-stante gli obblighi di pubblicazione legati alla trasparenza gestionale, manca il preventivo 2018, così come non è stato reso noto il consuntivo 2017.

La 13esima edizione della Festa del Cinema di Roma, in scena dal 18 al 28 ottobre, è stata accompagnata da più di un interrogativo.

Lo scorso anno di questi tempi il direttore Antonio Monda si lamen-tava delle risorse a disposizione, che erano di 3 milioni 419mila euro. Il bilancio 2016 si era chiuso con pareg-gio solo in virtù dell’utilizzo del fon-do rischi, per un importo di 352.464 euro. Altrimenti Fondazione Cinema per Roma, che organizza la kermesse dell’Auditorium, sarebbe andata in rosso. E nel previsionale 2017, ultima traccia contabile pervenuta, si faceva un forecast di 1.673 euro di avanzo di bilancio. Un segno più talmente risicato da allarmare qualsiasi padre di famiglia, figurarsi il gestore di una manifestazione che comunque ha nel carnet 38 fra film e documentari nella sezione ufficiale, a cui si aggiungono 13 omaggi e restauri, due retrospetti-ve, sette preaperture, sette film della nostra vita, quattro incontri ravvici-nati e un panorama di ospiti comun-que degno del glamour di una mani-festazione di livello internazionale, con Cate Blanchett, Sigourney Wea-ver, Isabelle Huppert, Martin Scorse e Michael Moore. Difficile fare meglio con queste risorse, che rappresen-tano un quarto di quanto si spende per la Mostra del Cinema di Vene-zia. Alberto Barbera, direttore della kermesse del Lido, ha lanciato una stoccata nei confronti della kermesse capitolina, definendola “una bella fe-sta per il pubblico, con una dimensio-ne prevalentemente locale”. Monda

ha replicato definendo la frase “una scivolata di cattivo gusto”, e ricor-dando a Barbera: “C’è una leggenda metropolitana che solo i suoi film vanno agli Oscar, noi abbiamo avu-to Moonlight e ha vinto l’anno scor-so”. Ma è inutile negarlo, il problema della Festa del Cinema è il prodotto, e non a caso la relazione del collegio sindacale l’anno scorso recitava: “Le risorse disponibili per la copertura dei costi progettuali si sono contratte ulteriormente rispetto ai precedenti esercizi rendendo necessario ridurre il volume delle attività organizzate dalla Fondazione”.

Dall’anno scorso uno dei soci, la Camera di Commercio, ha abbattuto il proprio contributo, portandolo da 793mila a 100mila euro: una scelta che di fatto ha vanificato quella cre-scita degli incassi di circa il 30% che si è registrata dal 2015 in avanti, e co-stretto ad attingere al fondo di rischio per chiudere il bilancio senza un ros-so pesante. Nel 2016 una produzione di 6,2 milioni di euro ha prodotto il misero risultato di 2.298 euro, alla luce del quale è comprensibile che non ci si possa sbilanciare più di tanto sugli esiti della manifestazione che va ad aprirsi: basta un giorno di sciope-ro dei mezzi o un guasto tecnico per rompere un equilibrio così fragile.

Non bisogna infatti dimenticare che negli ultimi anni in Cinema per Roma è venuto meno il contributo della Pro-vincia (che nella relazione del colle-gio sindacale è computato come un -300mila euro a partire dal 2016) e si è ridotto quello di Roma Capitale (-133mila euro).

Il contributo dei soci nel bilancio preventivo del 2017 è sceso sotto i 3 milioni di euro, la biglietteria dà cir-ca 370mila euro, le sponsorizzazioni valgono circa 1,6 milioni e gli sponsor tecnici 735mila euro. Da notare che il

valore della produzione dal consunti-vo 2016 al previsionale 2017 è sceso di ben 3,3 milioni di euro.

Un’enormità, legata al venir meno di 2,4 milioni di euro di apporti isti-tuzionali in conto esercizio. Sono di contro calati drasticamente i costi per servizi e oneri di gestione - da 6,5 a 3,5 milioni di euro - e si è abbassato di 200mila euro il costo dei dipendenti, che era di 2,3 milioni di euro e ora è di 2,1 milioni.

La relazione dei sindaci segnalava inoltre a fine 2016 alla voce altri credi-ti che i contributi dovuti per progetti finanziati relativi alla fiction da parte di Camera di Commercio e Regione Lazio erano saliti a ben 3,4 milioni di euro. In attesa di conoscere i numeri 2018, la Festa del Cinema resta in-somma in bilico, e con la concorrenza di Videocittà, che grazie alle entrature di Francesco Rutelli ha da subito in-cassato risorse da e attraverso il Mi-bac, si dovrà misurare in futuro con un concorrente capace di trasformare un festival accentrato all’Auditorium, che però l’Audiutorium non vuole più, in un evento diffuso in tutta la città, organizzato da Anica e caricato sin dalla prima edizione di costi esor-bitanti che aiuteranno a farne decol-lare il budget, con l’obiettivo di gene-rare costi che vadano ad alimentare l’economia locale del cinema roma-no con una manifestazione smarcata dalla necessità di confrontarsi con i festival cinematografici veri e propri. È l’effimero che a Roma va sempre di moda, perché consente di spendere senza generare aspettative - non sia mai - di ritorni.

Vuoi mettere rispetto a una manife-stazione che tira a campare da tredici anni ma dopo la fine della Roma po-tentona di Walter Veltroni e Goffredo Bettini non interessa più a nessuno?

Andrea Dusio

Roma - Notorious Pictures ha finalizzato un accordo della durata di tre anni con Networld S.r.l. per l’acquisizione dei diritti di distribu-zione di una library composta da 178 film di forte valenza artistica e di grande potenziale commerciale. La concessione dei diritti per la distribuzione delle opere filmiche sarà in mo-dalità home video, Pay Tv, Free Tv, Svod, a Notorious Pictures spetterà una fee di distribuzione de-rivante dai ricavi generati dalla commercializzazione dei film. Tra i principali titoli concessi: Donnie Darko, Giu-stizia privata, Babylon A.D., Spray – Grasso è bello, Step up 2 – la strada per il suc-cesso. Guglielmo Marchetti, presidente e amministrato-re delegato della società, ha così dichiarato:“Con questa acquisizione Notorious Pic-tures amplia ulteriormente la propria library, con l’offerta di titoli dal forte richiamo artistico, destinati prioritariamente allo sfrutta-mento televisivo (Direct to video), e rafforza il proprio posizionamento nel settore della distri-buzione”. Nei giorni scorsi la società ha inoltre siglato un altro accordo, per la durata di due anni, con TaTaTu, innovativa piattaforma social di intrattenimento Avod (advertising video on demand), che rappresenta il terzo operatore al mondo su base blockchain, per la concessione dei diritti di sfruttamento di 300 opere cinema-tografiche. Il corrispettivo per Notorious sarà su base di revenue sharing.

Firenze - La 59esima edizione del Festi-val dei Popoli, festival internazionale del film documentario,si terrà dal 3 al 10 novembre a Fi-renze (cinema La Compagnia, Spazio Alfieri, Isti-tuto Francese e altri luoghi della città). La mani-festazione, presieduta da Vittorio Iervese e diretta da Alberto Lastrucci, si propone di presentare il meglio del cinema documentario internazionale. Il programma, oltre al Concorso Internazionale e al Concorso Italiano, si articola nella retrospetti-va dedicata a Roberto Minervini, cineasta di fama internazionale i cui film sono stati presentati e premiati nei maggiori festival internazionali. Il Festival dei Popoli omaggia inoltre il francese Do-minique Marchais con una retrospettiva intitola-ta “Il paesaggio vivente”, una masterclass e degli incontri con il pubblico. La 59esima edizione del Festival dei Popoli viene realizzata grazie al so-stegno di MiBACT – Direzione Generale Cinema, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazio-ne Cassa di Risparmio di Firenze, Il Programma sperimentale Sensi Contemporanei – Toscana per il Cinema, Fondazione Sistema Toscana. Con la sponsorizzazione di Publiacqua. Con la colla-borazione dell’Ambasciata di Francia, Institut Français Italia e Institut Français di Firenze, Ger-man Films, Goethe Institut, CG Entertainment, Istituto Sangalli, Mymovies.it, Cinemaitaliano.info e CNA Cinema.

Notorious Pictures: accordo con Networld e TaTaTu

Il 59esimo Festival dei Popoli dal 3 al 10 novembre a Firenze

BREAKING NEWS

Roma, c’è poco da far Festa

La Fondazione Cinema si presenta al via della tredicesima edizione della kermesse dell’Auditorium senza un bilancio consuntivo 2013 pubblicato, e con numeri sempre più in bilico. Il budget 2018 è di 3,5 milioni di euro,

ma da quest’anno l’evento dovrà misurarsi con la concomitanza di Videocittà.

LA FOTOSTORIA Mediastore Italia - n°10 - Ottobre 2018

pagina 13

Guglielmo Marchetti

A cura di Margherita Bonalumi

Il “Pezzotto”: l’ultima evoluzione della Tv pirata

Alessandro Di Sarno, inviato de Le Iene, racconta di un nuovo sistema che permette di vedere illegalmente tutte le Pay Tv nazionali. A un prezzo decisamente vantaggioso.

“Pezzotto” è il nuovo piccolo decoder pirata per tutte le Tv, un box android, che trasforma la normale televisione in una Smart Tv e che le permette di connettersi ad Inter-net tramite un cavo di rete o direttamente da wi-fi. Se si è già in possesso di una Smart Tv, basterà semplicemente connettersi a Internet e scaricare direttamente l’applica-zione dedicata che è disponibile anche per telefonini. Il “Pezzotto” è un dispositivo portatile e può essere instal-lato ovunque ci sia una copertura wi-fi.

A stabilire il prezzo dell’abbonamento, che può variare dai 10, 15, 20 euro al mese, sono proprio i pirati stessi. Il costo della scatoletta si aggira invece attorno ai 60 euro. In ogni città italiana ci sono dai 30 ai 40 installatori e si stima che siano un milione e mezzo le persone che sfrut-tano abbonamenti pirata e che di conseguenza sottrag-gono decine di milioni di euro l’anno alle PayTv.

Entrare in contatto con gli installatori è davvero molto semplice, basta navigare tra i numerosi siti Internet e cliccare su gruppi e portali dedicati dove viene spiegato, nel det-taglio, cosa fare per riuscire a vedere tutto quanto truffando il sistema. Anche il passa parola è molto efficace. Si tratta di una vera e propria criminalità organizzata tanto che i diversi gruppi hacker, composti da 70 persone o più e sparsi ovunque per il mondo, coprono un giro d’affari che si estende anche in Russia, Romania, Francia e Stati Uniti.

Il sistema è completamente illegale e funziona attraverso dei server che si appoggiano all’estero e che usano in origine abbonamenti regolari. I pirati acquistano dei decoder con abbonamenti originali per ciascun canale che hanno intenzione di trasmettere. Estrapolato il segnale, lo inviano a dei server all’estero appositamente noleggiati, per poi rivenderlo agli utenti che acquistano il “Pezzotto”. Piratando il segnale via internet, oltre a tutti i programmi del pacchetto Sky e Mediaset, si possono vedere anche Netflix, Dazn e i film appena usciti nelle sale cinematogra-fiche. Inoltre, l’archivio pirata comprende PayTv nazionali, inclusi network esteri e tutta la Pay Tv mondiale. Ger-mania, Albania, Svizzera, America, Francia, Romania, Olanda, Turchia, India, Russia, Polonia, Portogallo, Grecia, Repubblica Ceca, Brasile, Uruguay, Bulgaria sono solo alcuni degli esempi.

L’idea nasce all’estero, ma è stata ‘perfezionata’ a Napoli.

Luigi Seccia, direttore generale della sicurezza di Mediaset Premium spiega che una volta che viene chiesto il segnale video da un qualsiasi dispositivo, i server riescono a vedere da quale IP arriva la richie-sta. Le grandi aziende si rendono quindi conto del-la truffa, ma per il momento tutto ciò che possono fare è segnalare questi indirizzi IP, ma non bloccarli. È bene sapere, però, che sia chi installa il “Pezzot-to” sia gli utenti che ne usufruiscono, rischiano una multa salata, una denuncia penale e una reclusione in carcere da uno a tre anni.

FOCUS ON Mediastore Italia - n°10 - Ottobre 2018

pagina 15

Quello che non ti aspetti. E che in qualche misura sembra smenti-re – almeno in parte – una delle vulgate più ricorrenti. Ossia, che contro il commercio elettronico praticato dagli e-tailer puri non c’è modo di combattere, figuria-moci di difendersi.

Leggendo le indicazioni che emergono dai track, effettuati dell’istituto Npd, in merito ai dati e-commerce lungo i dodici mesi terminati nello scorso giugno sul mercato Usa, qualcosa di nuovo e di importante appare sotto il sole. Innanzitutto un dato: il 29% del-le vendite online per prodotti di elettronica di consumo negli Stati Uniti vengono effettuate nei siti dei retailer cosiddetti ‘tradiziona-li’.

Durante il periodo preso in ana-lisi, i portali che fanno capo alle insegne ‘storiche’ e che manten-gono una presenza ‘fisica’ sul ter-ritorio hanno guadagnato quote di mercato rispetto alle terze parti e agli e-tailer puri (ad esempio, Amazon), in buona parte grazie al prezzo medio di vendita più alto, soprattutto nelle categorie Tv, Pc, tablet e stampanti. Il dato più rilevante è che il costo medio per ogni acquisto, equivalente alla battuta di scontrino, risulta essere di quattro volte più alto nel caso dei retailer tradizionali: stiamo più precisamente parlando di un valo-re di 233 dollari contro i 60 bigliet-toni verdi spesi presso i player del commercio elettronico (all’inter-no di una dinamica di mercato che vede comunque Amazon generare un fatturato cinque volte più alto di quello di Walmart.com, ndr). Di contro, gli e-tailer hanno regi-strato mediamente cinque acquisti in più su base annuale rispetto a quelli computati dai siti dei retai-ler tradizionali, a dimostrazione che i loro portali sono più fre-quentati.

Per quanto riguarda i prodotti a costo medio più alto - indicati

dal tracker di Npd con l’acronimo “ASP items” (Average sales price) - hanno generato il 46% delle ven-dite elettroniche dei retailer tradi-zionali, per una crescita anno su anno del 3%. I prodotti invece con Asp più basso pesano solo per il 13% del risultato, a dimostrazione che l’aggressività dei puri e-tailer è davvero imbattibile quando ci si addentra nel cosiddetto segmento “grab and go” (che sta per afferra e scappa).

Stephen Backer, vicepresident e Industry Advisor di Npd Group ha spiegato: “Nel panorama del retail gli operatori ‘tradizionali’ stanno avendo successo perché stanno portando quello che sanno fare bene nei punti vendita anche nel canale del commercio elettronico. Stanno vincendo la sfida dell’onli-ne nel segmento degli acquisti a costo medio più alto. E questo diviene possibile in virtù della ca-pacità di far leva sulla propria ex-pertise nel merchandising, della competenza e della forte selezione di prodotto che effettuano in sto-re. E così riescono a competere ad armi pari e a giocarsela con gli e-tailer puri e con tutti gli opera-tori che vendono direttamente al consumatore, usando la cosiddetta leva della disintermediazione per proporre prezzi imbattibili. L’ap-proccio che porta le insegne tradi-zionali a concentrarsi su determi-nate categorie di prodotto, invece che fare la guerra del prezzo sugli articoli con cui Amazon fa la parte più consistente del fatturato, sta chiaramente pagando per ciò che riguarda il comparto dell’elettro-nica di consumo, come dimostra con evidenza la crescita delle ven-dite online in un ampio spettro di referenze”.

Insomma, una rondine non farà primavera. E a nessuno viene in mente di voler banalizzare una si-tuazione sempre più difficile da ar-ginare e che – non ci stancheremo mai di ripeterlo – produce asim-

metrie economiche pazzesche. Qui siamo in piena materia di ca-rattere fiscale. Quanto emerge in-vece nella sua piena significatività dallo studio di Npd Group delinea con chiarezza un metodo e un ap-proccio al business che vogliono valorizzare il servizio e le compe-tenze, prima ancora che della con-venienza. Specialmente quando si parla di acquisti e dunque di spese non propriamente trascurabili.

Nel frattempo, però, giunge la notizia che Sears (vedi articolo a pagina 4), catena della grande di-stribuzione americana, ricorre al Chapter 11. Una norma della leg-ge fallimentare statunitense che consente alle imprese la ristrut-turazione dopo un grave dissesto finanziario, per gestire più velo-cemente situazioni di insolvenza e proteggere gli ultimi beni dalla bancarotta. L’insegna, fondata nel 1892 per la vendita per corrispon-denza da catalogo, apre il primo punto vendita nel 1925 e diventa la più grande catena al dettaglio negli Usa (2.200 negozi e 350mila dipendenti). Nel 1989 il sorpasso da parte di Walmart. Dopo anni di vendite in calo, con l’avvento di altri concorrenti quali Amazon e Alibaba, si è accumulato un de-bito di circa 10 miliardi di dolla-ri (oltre 8,6 miliardi di euro). Il presidente e Ad, Eddie Lampert, investe da anni il suo denaro nel rilancio nell’azienda anche attra-verso il suo fondo Esl. La strategia per recuperare liquidità è quella di cedere marchi di punta come Kenmore (cucine componibili), ma anche ridurre il numero di ne-gozi, chiudendo 142 punti vendita non redditizi entro il 2018, oltre ai 46 negozi in chiusura a novembre. Lampert, che lascerà il ruolo di amministratore, avrebbe ricevuto impegni per 300 milioni di dollari in finanziamenti, mentre starebbe negoziando altri 300 milioni di dollari di prestiti dai creditori, nel tentativo di ristrutturare il debito.

E-commerce: retailer fra luci e ombreLe insegne tradizionali crescono nelle vendite online di elettronica di consumo. La battuta di scontrino è quattro volte più alta di quella degli e-tailer puri come Amazon.Nel frattempo però la catena Sears dichiara fallimento.

A cura di Andrea Dusio

BREAKING NEWS

Piacenza – L’insegna retail Unieuro ha inaugu-rato lo scorso 12 ottobre il nuovo hub distributivo centrale da 104.000 mq, situato nel polo logistico piacentino ‘Le Mose’ e gestito da Generali Real Estate S.p.A. Società di Gestione del Risparmio, una delle principali società di asset management immobiliare nel mondo. Il nuovo impianto – perno del business model centralizzato di Unieuro – è oggetto di un contratto di locazione di lungo pe-riodo e continuerà a concentrare le attività di rece-pimento, stoccaggio e spedizione di tutte le merci commercializzate da Unieuro attraverso ciascuno dei cinque canali di operatività: i negozi diretti, gli affiliati, le piattaforme di e-commerce, il canale B2B, nonché i punti vendita situati in aeroporti e stazioni ferroviarie. Distante meno di 600 km da oltre il 90% dei punti vendita diretti della catena, Piacenza si conferma così il cuore della logistica dell’insegna, grazie alla felice collocazione geo-grafica e ad infrastrutture di alto livello. Unieuro ha investito nel progetto 11 milioni di euro, soprattut-to destinati all’impiantistica, ai sistemi di vigilanza, all’IT e all’automazione. “La piattaforma logistica che abbiamo inaugurato oggi è un imprescin-dibile abilitatore della nostra crescita, attuale e futura”, ha sottolineato Giancarlo Nicosanti Mon-terastelli, amministratore delegato di Unieuro. “Il precedente magazzino ci ha consentito di cre-scere fino ad un fatturato di circa 1,9 miliardi di euro. Il nuovo hub, facendo leva su efficienza ed automazione, ci garantirà ulteriori e ampi margini di sviluppo, ma soprattutto rappresenterà un pun-to di partenza per una nuova strategia logistica che, pur mantenendo il cuore pulsante a Piacen-za, ci avvicini sempre più al cliente finale”.

Unieuro inaugura il nuovo hub logistico a Piacenza

a cura di Margherita Bonalumi

pagina 14

MERCATO

“Siamo lieti di essere oggi l’azionista di maggioranza di Sky”. Con queste parole il ceo di Comcast Brian Roberts ha annunciato l’acquisto della quota detenuta in Sky dalla 21st Century Fox, pari al 39% delle azioni. Dopo aver battuto l’offerta di Fox per la re-stante parte di Sky, con questa mossa, di fatto, Comcast si è aggiudicata il controllo della Pay Tv. La proposta del colosso Usa della cable Tv aveva supe-rato infatti quella del network televisi-vo legato al gruppo News Corporation fondato da Rupert Murdoch. L’offerta di Comcast, che fa parte dello stesso conglomerato a cui appartiene NBC Universal, era stata fissata a 17,28 ster-line per azione, superando quella di

Fox, che era rimasta ancorata a 15,67 sterline. Il valore totale è salito così a 29,7 miliardi di sterline, equivalenti a 33,1 miliardi di euro.

Ricordiamo che nel dicembre del 2016 il magnate australiano, che dete-neva il 39% di Sky, aveva avanzato una proposta di acquisizione del rimanen-te 61%. Nel Regno Unito è molto raro che la procedura di assegnazione di una società per azioni di dimensioni rilevanti quanto Sky finisca con un’a-sta, ma il rilancio di Comcast ha co-stretto ad affidarsi a questo strumento per definire la finalizzazione del ta-keover. La Pay possiede attualmente 23 milioni di abbonati e rappresenta per le media company che si muovo-

no nel mercato globale la maniera più agevole per posizionarsi in Europa, alla luce del fatto che Sky, oltre a tra-smettere direttamente in Uk e Irlan-da, controlla anche le consociate te-desca e italiana.

Dopo che nessuno dei due offe-renti, in una prima fase, era riuscito a finalizzare un’offerta di acquisizio-ne pienamente soddisfacente, è stato stabilito che le contendenti si sfidas-sero in un’asta con un massimo di tre rilanci possibili. Gli amministratori indipendenti di Sky, che sono sup-portati dai consiglieri finanziari di Morgan Stanley, Barclays e PJT Part-ners, avevano dichiarato l’intenzione di consigliare l’offerta superiore di

Comcast agli azionisti: il prezzo rap-presenta un premio del 125% rispetto al 6 dicembre 2016, l’ultimo giorno lavorativo precedente alla manifesta-zione di interesse che ha portato Sky a fare un’offerta di buy-out ed è equi-valente circa a 15,5 volte, il margine operativo lordo rettificato della stessa Sky per i dodici mesi che si sono con-clusi a giugno 2018. Comcast aveva quindi dichiarato la volontà di revoca-re la società di Rupert Murdoch dal-le negoziazioni di Borsa, effettuando quello che tecnicamente si definisce delisting. Per far ciò doveva acquisire almeno il 75% delle azioni della com-pany. Obiettivo raggiunto con l’acqui-sto del 39% che apparteneva a Fox.

Comcast conquista SkyL’offerta del colosso della televisione via cavo ha superato quella di Fox per l’acquisizione della Pay-Tv. Completato anche l’acquisto del 39% di azioni detenute da Rupert Murdoch.Di Tommaso Stigliani

MEDIASET VENDE LA PAY-TV A MURDOCHEntro il 1° novembre la piattaforma di Premium dovrebbe passare a Sky, completando lo scambio previsto dall’accordo del 30 marzo. L’operazione frutterà al Biscione un taglio di costi di circa 70 milioni di euro.

Sarà un “ponte” storico. Il 1° novembre infatti Mediaset dovrebbe cedere definitivamente Pre-mium a Sky, in virtù degli accordi che i due play-er della Pay-Tv hanno stretto il 30 marzo scorso, definendo da un lato l’arrivo sul digitale terrestre dell’offerta Sky, collocata sulla piattaforma del Bi-scione, e di contro la transizione sulla Pay di Ru-pert Murdoch dei canali Cinema di Premium, con il consistente valore aggiunto delle due esclusive relative alle library di Warner e Universal, la prima sino a dicembre 2020 e la seconda ora in fase di rinnovo, visto che andrebbe a finire con la conclu-sione del 2018. Dal 1° gennaio 2019 i canali free di Mediaset entreranno inoltre a far parte dell’of-ferta satellitare di Sky. Sin qui si tratta in sostan-za di uno scambio di contenuti e pacchetti. Ma il vero nodo è la cessione della piattaforma, che il Biscione controlla al 100% e che Sky è destinata a rilevare tra il 1° e il 30 novembre. In questi giorni c’è stata un’accelerata, in modo da velocizzare

anche le procedure richieste dall’Antitrust.Con questa mossa Mediaset si rifocalizza sul

proprio business primario e originario: la televi-sione generalista in chiaro. Si libera di un costo importante, non solo infrastrutturale e di marke-ting, ma anche in termini di risorse umane, a par-tire dai 130 contratti di lavoro subordinato tuttora esistenti in Premium, e di forniture, perché sino a oggi una parte consistente della tecnologia non era proprietaria, ma ceduta dalla società Na-gravision in virtù di un contratto che pesava in maniera importante sul bilancio della Pay. Anche Sky ricava vantaggi sensibili dall’operazione, che le consente di diventare ancora più competitiva nei confronti delle piattaforme di Svod per quan-to riguarda l’offerta di cinema e serialità televi-siva, e di entrare nel mercato dei canali digitali a pagamento.Se l’Antitrust darà il suo benestare, Premium rimarrà comunque il publisher dei suoi canali presenti su Sky e taglierà di circa 70 milio-

ni di euro i suoi costi. Nel frattempo, da marzo a oggi il numero di abbonati della Pay di Mediaset è rimasto superiore a un milione di unità: la per-dita del calcio, che è presente solo in streaming grazie all’accordo in essere con Dazn, non ha de-terminato la diminuzione drastica che qualcuno prevedeva. In caso di no dell’Authority, invece, si avrà una risoluzione del contratto tra le due parti, e le cose rimarrebbero come sono ora, con Me-diaset che ha sul proprio digitale terrestre i canali Sky Dtt. Il Biscione però potrebbe recedere an-che questa parte dell’accordo. L’Antitrust ha 30 giorni per comunicare il suo parere, o eventual-mente aprire una seconda istruttoria, che deve comunque concludersi in 45 giorni. Agcom ha a sua volta la facoltà di esprimere un parere, che però non è vincolante. Dopo di che si completerà lo scambio. E se oggi è Mediaset che ospita Sky, domani sarà Murdoch a trasmettere la piattafor-ma del Biscione.

Mediastore Italia - n°10 - Ottobre 2018

I manager di Unieuro insieme alle autorità di Piacenza

Milano - Panasonic ha lanciato la nuova pro-mozione “Tanti titoli per te”, in collaborazione con Warner Bros: partita il 20 ottobre, la promozione regala, tramite l’acquisto di un lettore Blu-ray Pa-nasonic PACK-UB820-WB o Panasonic PACK-UB420-WB, rispettivamente sette e quattro film Warner Bros, comprensivi di titoli come Justice League, Matrix e Animali fantastici e dove trovarli inseriti direttamente nella confezione. Panasonic, che quest’anno celebra i 100 anni dalla fondazio-ne, vanta un solido background nello sviluppo di dispositivi per l’home entertainment: i suoi letto-ri Ultra HD Blu-ray coniugano design ricercato con prestazioni evolute e sono stati progettati per i consumatori più esigenti. I lettori Blu-ray 4K PRO HDR UB820 e UB420 in promozione vantano il processore HCX con tecnologie proprietarie di elaborazione delle immagini, in grado di offrire una qualità Ultra HD sorprendente. Entrambi i dispositivi sono dotati di HDR10+, per una ripro-duzione cromatica in grado di valorizzare tutte le sfumature dei colori, scena per scena, anche in immagini particolarmente buie o estremamente luminose. La nuova iniziativa promozionale sarà comunicata da Panasonic attraverso attività di media relation, social networking e trade mar-keting, sia sul packaging sia sul lineare, in corri-spondenza dei prodotti interessati.

Panasonic con Warner per una promozione dei lettori Blu-ray

Dall’etichetta Midnight Classic arriva in home video Non aprite quella porta (The Texas Chain Saw Mas-sacre), l’horror diretto da Tobe Hooper che venne distribuito nelle sale cinematografiche nel 1974. A Newt, nel Texas, qualcuno ha profanato alcune tom-be, amputando gli arti e la testa ai cadaveri. Le auto-rità sono allertate, ma sembrano incapaci di venirne a capo. Nel frattempo, un gruppo di giovani decide di trascorrere il week-end in quella regione a bordo di un furgoncino. Rimasti a corto di benzina, i ragazzi e le ragazze raggiungono separatamente una casa abitata da una fa-miglia di macellai: il pater familias, però, ha tutta l’intenzione di alimentare il proprio mattatoio con i loro corpi.

Non aprite quella porta è disponibile in Dvd e Blu-ray + 4k dal 22 novembre. Si tratta di di un’edizione limitata da tre dischi, con 5 ore di contenuti extra e un booklet da collezione di 20 pagine.

Tre le novità di Koch Media troviamo il classico horror Il ritorno dei morti viventi (1985) diretto da Dan O’Bannon. Firmato Midnight Classic, il titolo è disponibile in Dvd e Blu-ray in un’edizione speciale con mediabook da tre dischi, arricchita da nume-rosi contenuti extra, come Il commento audio di Gary Smart e Chris Griffiths, Il trailer sanguinario, Il trailer ancora più sanguinario, The Talking Dead e molto altro ancora.

In un’anonima cittadina americana, Louisville, esiste un ma-gazzino di forniture mediche, che è vicino ad un’impresa di pom-pe funebri. Il guardiano della ditta, Frank, ansioso di mostrare tutti gli articoli giacenti al suo nuovo giovane aiutante Freddie, gli mostra degli strani contenitori appartenenti all’Esercito americano, nei quali giacciono da vari anni ben chiusi ermeticamente degli zombi. I due inav-vertitamente li urtano liberando gas tossici e le stesse mostruose creature.

Diretto da Sam Raimi, L’armata delle tenebre è un titolo horror/commedia del 1992, con Bruce Campbell, Embeth Davidtz, Mar-cus Gilbert. E’ disponibile in una preziosa Limited Edition realizza-ta per celebrare il venticinquesimo anniversario del film. L’edizione è composta da tre Blu-ray (contenenti tre versioni differenti del film), quattro Dvd, e comprensiva di tanti contenuti esclusivi, a co-minciare dalla riproduzione del “Necronomicon” con le tavo-le originali disegnate da Tom Sullivan in persona e un libro di 44 pagine con un approfon-dimento del film e rare foto di scena.

E’ disponibile in Dvd e Blu-ray il grande clas-sico del 1980 Il Piccolo Lord di Jack Gold. Si tratta della terza trasposizione cinematografi-ca dell’omonimo romanzo di Frances Hodgson Burnett, e della versione che ha riscosso mag-gior successo grazie all’interpretazione del piccolo Ricky Schroeder e del nonno Alec Guinness. La storia narra la vicenda del picco-lo Ceddie, che lascia New York per andare a vivere a Londra dal nonno paterno. Nominato erede del titolo nobiliare di famiglia, il piccolo riuscirà a portare una ventata di freschezza al vecchio maniero e ad addolcire il severo nonno con il suo affetto?

Alabama, Anni ‘30. Idgy è una ragazza ribelle e insofferente nei confronti di ogni imposizione, la sua amica Ruth, più fragile e remissiva, è sposata con un uomo che la picchia. Quando Ruth non ne può più, va a vivere con Idgy e insieme aprono un caffè in cui si ritrovano neri, barboni e diseredati d’ogni tipo. Qualche tempo dopo, Idgy viene incolpata dell’uccisione del marito di Ruth, un violento membro del Ku Klux Klan che ha ripetutamente cercato di impadronirsi del figlio portato con sè dalla moglie, e deve affrontare un processo da cui esce assolta. Nel frattempo, Ruth si ammala gravemente. Pomodori verdi fritti alla fermata del treno è un film drammatico del 1991, diretto da Jon Avnet, basato sul libro di Fannie Flagg ed interpretato da Jessica Tandy (Oscar per A spasso con Daisy), Kathy Bates (Oscar per Misery non deve morire), Mary Stuart Masterson e Mary-Louise Parker. Il titolo è distribuito da Koch Me-dia nelle edizioni Dvd e Blu-ray Disc.

Koch Media Italia

Viggo Dna

NON APRITE QUELLA PORTA

IL RITORNO DEI MORTI VIVENTI

L’ARMATA DELLE TENEBRE

IL PICCOLO LORD

POMODORI VERDI FRITTI ALLA FERMATA DEL TRENO

UN AMERICANO A ROMA LA VITA È MERAVIGLIOSA

pagina 16

SPECIALE CLASSICIRiflettori puntati sui titoli che hanno fatto

la storia del cinema. Disponibili in Dvd, Blu-ray, 4K e Special Edition.

A cura di Andrea Dusio e Margherita Bonalumi

Il film culto della commedia all’italiana diretto da Steno e inter-pretato da Alberto Sordi, Maria Pia Casilio e Carlo delle Piane. Convinto di un futuro al di là dell’Atlantico, Nando trasferisce la sua fissazione a Roma, americanizzando la propria vita a suon d’imita-zioni di ogni genere e tentando di ricreare un’ambientazione hol-lywoodiana nella sua camera, coinvolgendo nelle sue bizzarrie molti malcapitati, in particolare i genitori, ormai disperati, e la fidanzata Elvira, che lo ama nonostante tutto, probabilmente divertita dal suo modo di fare. La pellicola, edita da Ripley’s HV e distribuita da Viggo,

è celebre per la leggendaria battuta “Maccherone, m’hai provocato e io me te magno”, è disponibile in Dvd e Blu-ray Versione Restaurata, con i seguenti extra: Trailer originale, Trai-ler persiano, Titoli persiani e Nando Moriconi, un “americano” in pretura: intervista con Enrico Vanzina.

In una cittadina di provincia, George Bailey vive la sua vita con grande spirito di ab-negazione. Quando suo padre muore, abbandona ogni progetto personale per portare avanti e difendere la società immobiliare da lui fondata contro le ostilità del capitalista Potter, arido e senza cuore. La vigilia di Natale, un incidente amministrativo pilotato proprio da Potter espone la società al rischio di bancarotta. George, disperato, decide di togliersi la vita ma Clarence, un aspirante angelo inviatogli in soccorso dal Cielo, lo salva mostrandogli quali drammi sarebbero avvenuti se lui non fosse mai nato. Ri-trovata la speranza, l’uomo torna a casa e scopre che gli amici e i parenti hanno dato i loro risparmi per evitare la bancarotta dell’azienda. Prodotto e diretto da Frank Capra

e interpretato da James Stewart, Donna Reed e Lionel Barrymore, La vita è meravigliosa è una commedia del 1946 di genere fantastico distribuita da Dna Films. È presente in formato Dvd in versione bianco e nero e in Blu-ray con anche quella a colori. In entrambe ci sono dei contenuti extra che includono schede di approfondi-mento, locandine originali e un’ intervista in esclusiva a Frank Capra jr (Il cinema di mio padre).

segue

Frozen – Il Regno di Ghiaccio è un titolo di-ventato un vero e proprio classico moderno, un fenomeno globale e campione di incassi sia al cinema che in home video, e di cui è previsto un sequel, in uscita a fine 2019.

Anna, una giovane sognatrice, intraprende un epico viaggio in compagnia di un corag-gioso uomo di montagna, Kristoff, e della sua fedele renna Sven, alla ricerca della sorella Elsa, i cui poteri glaciali hanno intrappolato il regno di Arendelle in un inverno senza fine. In condizioni estreme come quelle dell’Everest, dopo aver incontrato creature fantastiche come i troll e un buffo pupazzo di neve di nome Olaf, Anna e Kristoff combattono contro gli elementi della natura per salvare il regno. Frozen – Il Regno di Ghiaccio è disponibile in Dvd e in Blu-ray, che contengono oltre al film anche il cortometraggio Tutti in scena. Il formato Blu-ray è inoltre arricchito dai seguenti extra: Il making of di Frozen; Di ghiaccio: Il viaggio di Disney da Hans Christian Andersen a Frozen; Scene eliminate; Video musicali e Teaser trailer originale.

Per continuare la celebrazione del 50esimo anniversario di 2001: Odissea nello spazio, Warner Bros. Entertainment Italia distribuirà dal 13 novembre la versione 4K Uhd dell’innovativo capolavoro sci-fi di Stanley Kubrick, vin-citore del premio Oscar per i migliori effetti speciali. Il cofanetto conterrà anche il Blu-ray del film rimasterizzato, disponibile solo in questa edizione. Per la prima volta dall’uscita al cinema nel 1968, le immagini del negativo originale sono state ora impresse su una pellicola 70mm. A collaborare con il team di Warner Bros. Pictures durante tutto il processo è stato il regista, e fan di Kubrick, Christopher Nolan. Il box set contiene un disco con il film in 4K e due dischi Blu-ray, uno del film e uno degli extra, come il commento di Keir Dullea e Gary Lockwood, il documentario di Channel Four 2001: The Making of a Myth e quattro inserti speciali: Sulle Spalle di Ku-brick: L’Eredità di 2001; Visioni di un Futuro Passa-to: Un Film Profetico; 2001: Odissea nello Spazio - Uno Sguardo oltre il Futuro e Cosa c’è Lassù?

Nuove e imperdibili edizioni per quattro pellicole di tut-to rispetto: Gremlins, Nightmare - Dal profondo della notte, IT e Shining sono infatti disponibili in un boxset Blu-ray con all’interno un esclusivo portachiavi da collezione del-la Funko Pop. Gremlins è un film del 1984, diretto da Joe Dante e, oltre ad essere stato un grande successo di pub-blico, ha ottenuto positivi riscontri da parte della critica, in particolare per il suo perfetto bilanciamento tra commedia e horror. Il Blu-ray presenta oltre dieci minuti di scene ine-dite. Nightmare - Dal profondo della notte di Wes Craven è definito uno degli horror più terrificanti ed intelligenti degli anni ‘80, e ha come protagonista il diabolico Freddy Krue-ger. Tra i contenuti extra ci sono Dentro la storia, Tre do-cumentari e I commenti. Da una sceneggiatura co-adattata dal romanzo di Stephen King è nato invece Shining, il film di Stanley Kubrick: le interpretazioni intense, ambienta-zioni minacciose e carrellate oniriche ne fanno una pietra miliare del cinema horror. Tra i contenuti speciali, troviamo il commento dell’operatore e inventore della Steadicam Garrett Brown e dello storico John Baxter, e il documen-tario di Vivian Kubrick The Making of the Shining. Infine IT, del 2018 e diretto da Andy Muschietti, è tratto dall’omo-nimo romanzo popolare di Stephen King, che da decenni terrorizza generazioni di lettori.

Sylvester Stallone è il protagonista della più gran-de saga sulla boxe di tutti i tempi e trionfa con la sua interpretazione di uno dei personaggi più emo-zionanti della storia del cinema. Questa edizione permette di rivivere tutti gli epici combattimenti e i momenti indimenticabili in cui Rocky lotta per raggiungere l’eccellenza, pieno di profonda deter-minazione contro ogni insormontabile ostacolo. La collezione è disponibile nella versione Steelbook da sei dischi, edita da 20th Century Fox HE, con Rocky,

Rocky II, Rocky III, Rocky IV, Rocky V, Rocky Balboa e più di tre ore di conte-nuti speciali, tra cui i trailer cinematografici, gli spot tv, il dietro le quinte e molto altro.

L’epica avventura di Braveheart sarà disponibile dal 5 dicembre per la prima volta in 4k Uhd, firmata 20th Century Fox HE. Protagonista, pro-duttore e regista di questa emozionante pellicola è uno straordinario Mel Gibson, affiancato dalla splendida Sophie Marce-au. Braveheart, la saga di potere, passione e della lot-ta per la libertà vede Mel Gibson nei panni di William Wallace, un coraggioso scozzese che raduna i suoi compatrioti verso la liberazione dall’oppressivo do-minio inglese. Sotto la guida del temerario Wallace, gli uomini di tutti i Clan riusciranno con lealtà e sacrificio a combattere l’esercito di Edoardo I Plantageneto e a cambiare profondamente il corso della storia.

La storia de Il Gladiatore è ambientata nell’antica Roma ai tempi dell’imperatore Marco Aurelio che, prossimo alla morte, decide di nominare come suo successore non il figlio Com-modo, bensì il generale Mas-simo Decimo Meridio. Acce-cato dal potere e dalla rabbia, Commodo trama alle spalle del padre uccidendolo e or-dinando lo stesso destino per il generale e la sua famiglia. Il generale riesce a fuggire ma, poiché ritenuto un disertore e non più un soldato dell’eser-cito, finirà nelle arene a lottare c o m e gladiatore. Dopo numerose peripezie, Massimo ritornerà a Roma a combatte-re nel Colosseo sotto falsa identità per

cercare di realizzare il suo obiettivo: far guidare Roma dal Senato e vendicare la sua famiglia. Con Russel Crowe come

protagonista principale, accom-pagnato da Joaquin Phoenix, e diretta da Ridley Scott, la pelli-cola presenta la storia di Roma in un colossal hollywoodiano, un cult che ha segnato l’inizio del nuovo millennio. Distribu-ito da Universal Pictures HE Italia, è disponibile nel formato 4K da due dischi (4K + Blu-ray), con i seguenti contenuti extra: Commento al film del regista,

Versione estesa del film (170 min.) con introduzione del regista e commento audio, Le pergamene della conoscenza e Contenuti interattivi.

Firmata da Steven Spielberg, Robert Zemeckis e Bob Gale, torna la trilogia di una delle saghe cult più amate di sempre: Ritorno al Futuro. Marty e Doc sono pronti per farvi salire a bordo della miti-ca DeLorean e portarvi a spasso nel tempo in una raccolta che in-clude tutti e tre i film della saga in formato Blu-ray e un bonus disc contenente oltre otto ore di con-tenuti speciali.

I contenuti extra comprendono le scene eliminate, il dietro le quinte, i commenti al film, il trailer de Lo Squalo e pubblicità dell’Ho-verboard, la serie animata di Back To The Future con due episodi a cartoni animati e la partecipazione di Christopher Lloyd. Ma non solo. Sono infatti presenti anche il cortometraggio Doc Brown salva il mondo - Christopher Lloyd torna nei panni di Emmett Brown, e il documentarior dal tempo Fuori dal tempo - Il restauro della DeLorean e molto altro ancora.

In occasione del ventesimo anniversario della commedia Il Grande Lebowski diretta dai fratelli Joel e Ethan Cohen e interpretata da Jeff Bridges, Julianne Moore, John Go-odman e Steve Buscemi, Universal Pictures HE Italia distribuisce un’edizione limitata di questo grande classico. Si tratta di una Col-lector’s Edition con al suo interno due dischi, uno in 4K Ultra HD e uno in Blu-ray, arricchiti da numerosi contenuti speciali, come: Il Dru-go sa aspettare, il grande Lebowski 20 anni dopo; La Lebowski Fest, storia di un uomo di successo; Sogni di tappeti volanti e birilli, la sequenza del sogno del Drugo; La vita del Drugo e Un’introduzione speciale. All’inter-no della confezione anche dei gadget dedica-

ti: la speciale borsa porta-palla da bowling del film, il porta-penne a forma di palla da bow-ling del Drugo, l’esclusiva custodia del film a forma di mini-cardigan del Drugo e il panno di stoffa che riproduce il famoso tappeto del Drugo.

Sarà disponibile dal 14 novembre la raccolta da sette Dvd dedicata a una delle dive del cinema più amate di sempre: Audrey Hepburn. Il box set, che racconta la strepitosa carriera di una grande attri-ce vincitrice di numerosi premi Oscar e non solo, include sei pellicole, dirette dai più celebri registi della storia cinematografica: Vacanze romane, Sa-brina, Cenerentola a Parigi, Colazione da Tiffany, My fair lady, Insieme a Parigi più un disco bonus ricco di contenuti speciali.

I ‘grandi classici Disney’ raccolti in una prezioso box set che include 20 capolavo-ri in Dvd, nati dal genio creativo e prodotti da Walt Disney in persona. Di seguito i

titoli presenti nella collezione: Biancane-ve e i sette nani (1937), Pinocchio (1940), Fantasia (1940), Dumbo (1940), Bambi (1942), Saludos Amigos (1942), I tre ca-balleros (1944), Musica Maestro (1946), Bongo e i tre avventurieri (1947), Lo scri-gno delle sette perle (1948), Le avventure di Ichabod e MR- Toad (1949), Ceneren-tola (1950), Alice nel paese delle meravi-

glie (1951), Le avventure di Peter Pan (1953), Lilli e il vagabondo (1955), La

bella addormentata nel bosco (1959), La carica dei 101 (1961), La spada nella roccia (1963), Mary

Poppins (1964) e Il libro della giungla (1967).

Uno dei classici Disney più amati di sempre disponibile in Blu-ray e Dvd, arricchiti da conte-nuti speciali come Il Re Leone: Un ricordo - Don Hahn per il Blu-ray e il Dvd, mentre solo nel disco BD troviamo: Errori e fuoriscena, Dietro le quinte Disney: l’edizione speciale, Musica & altro, Galleria interattiva Blu-ray e Forziere vir-tuale Disney.

Convinto di essere responsabile della mor-te del padre, il re Mufasa, in realtà ucciso dal perfido fratello Scar, il piccolo leoncino Simba si allontana dalla sua terra. Accolto e allevato dal suricato Timon e dal facocero Pumbaa, Simba cresce cercando di dimenticare il passato. Ritrovato da Nala, sua vec-chia compagna di giochi, e Rafiki, babbuino sciamano, decide di tornare per scacciare l’usurpatore Scar. Il Re Leone è un vero capolavoro entrato ormai nella storia della filmo-grafia animata Disney. Per luglio 2019 è prevista l’uscita nelle sale del riadattamento live-action, ora in lavorazione.

FROZEN – IL REGNO DI GHIACCIO 2001: ODISSEA NELLO SPAZIO

NIGHTMARE, GREMLINS, SHINING, IT: LE EDIZIONI BLU-RAY CON IL PORTACHIAVI FUNKO POP

ROCKY COLLECTION

BRAVEHEART

IL GLADIATORE RITORNO AL FUTURO - COLLECTOR’S SET

IL GRANDE LEBOWSKI - COLLECTOR’S SETAUDREY HEPBURN COLLECTIONI CAPOLAVORI DI WALT

IL RE LEONE

pagina 18 pagina 19

SPECIALE CLASSICIThe Walt Disney Company Italia Universal Pictures HE ItaliaWarner Bros. Entertainment Italia

CG Entertainment

Basato sul best seller di Virginia Vallejo Loving Pablo, Ha-ting Escobar. Diretto da Fernando Leòn de Aranoa e inter-pretato da Peter Sarsgaard insieme ai premi Oscar Javier Bardem e Penélope Cruz. Escobar - Il fascino del male è un film biografico che racconta in chiave drammatica e thriller la vita di Pablo Escobar. Dall’ascesa criminale all’inizio degli anni Ot-tanta fino alla morte nel 1993, passando per gli anni del nar-coterrorismo, della lotta contro la possibile estradizione negli Usa e del rapporto con la giornalista Virginia Vallejo che, dopo essere stata a lungo la sua amante, decise di collaborare con la giustizia favorendo la sua cattura. Il film vanta tre milioni e mezzo al box office italiano. Distribuito da Rai Cinema 01 Distribution, è disponibile nell’edizione speciale in Blu-ray e in quella da due dischi in Dvd.

ESCOBAR – IL FASCINO DEL MALE

Notorious Pictures

fine

Un grande classico diretto da Dino Risi e interpretato da Vittorio Gassman, Jean-Louis Trintignant, Catherine Spaak e Claudio Gora. Distribuito da CG Entertainment, è disponibile una nuova versione Dvd e Blu-ray restaurata in 4k curata da Cineteca di Bologna e Istituto Luce - Cinecittà, in col-laborazione con Surf Film, RTI, Lyon Film e LCJ Productions, presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata. L’artwork di questa nuova edizione è stato realizzato dall’artista italiano Simone Del Vecchio. L’edizione è arricchita da vari contenuti extra, come il docu-mentario di Marco Risi Parlando con Vittorio e In libertà. Appunti su Il sorpasso, il documentario di Lucia Pavan con gli interventi esclusivi di Ricky Tognazzi, degli autori Nicola Guaglianone e Ga-briele Mainetti, dei critici e gior-

nalisti Paolo D’Agostini, Mario Gerosa, Aldo Grasso e Emanuele Sacchi.

Ferragosto, 1962. Una Lancia Aurelia Super compressa sfrec-cia in una Roma assolata e quasi

deserta. Alla guida c’è Bruno Cortona, bon vivant di lungo corso che ha manca-to un appuntamento con gli amici. Per non trascorrere il giorno di festa in solitudine, Bruno aggancia Ro-berto Mariani, stu-dente di legge che medita di riservare la tranquillità della giornata ai libri. In un

viaggio che li condurrà da Roma a Grosseto fino a Castiglioncello e sulle spiagge della Versilia, Ro-berto verrà contagiato dall’ener-gia ciarliera e un po’ gaglioffa di Bruno, che ribalta le sue certezze di bravo ragazzo. Ma l’azzardo, si sa, chi non ce l’ha nel sangue lo paga spesso a caro prezzo.

Ieri, oggi e domani, Matrimonio all’italiana e Amanti sono i tre classici indimenticabili diretti dal maestro Vittorio De Sica e interpretati da Marcello Mastroianni, Sophia Loren e Faye Du-naway, e raccolti nel cofanetto da tre Dvd distribuito da CG Entertainment. Ieri, oggi e domani è un film da Oscar in tre epi-sodi che mettono in risalto le qualità del duo Loren e Mastroi-anni. Matrimonio all’italiana è tratto dalla commedia “Filumena Marturano” di De Filippo, mentre Amanti racconta l’amore tra-volgente tra un uomo e una donna con Mastroianni e la Duna-way. Il cofanetto presenta inoltre vari contenuti speciali, come il trailer, l’intervista a Manuel De Sica, riconoscimenti artistici di Sophia Loren e la galleria fotografica.

La splendida Sophia Loren in tre grandi classici del cinema italiano: La Mortadella di Mario Monicelli, I girasoli di Vittorio De Sica e Il Viaggio di Vittorio De Sica, raccolte in un cofanetto da tre dischi Dvd disponibile dal 6 novembre.

I girasoli è uno dei capolavori di Vittorio De Sica, in cui So-phia Loren, premiata con il David di Donatello, e Marcello Mastroianni vestono i panni di una coppia divisa dalla guerra. In La mortadella di Mario Monicelli, la bella attrice veste i pan-ni di un’emigrata che approda a New York con una mortadel-la di troppo. Infine Il viaggio segna l’ultima regia del maestro Vittorio De Sica per un film dal respiro internazionale tratto da una novella di Pirandello: numerosi i contenuti extra, tra cui troviamo un’intervista a Manuel De Sica a cura di Paolo Toccafondi e Tommaso Santi, il trailer, la biografia e filmo-grafia del regista e degli attori principali e molto altro.

IL SORPASSO COLLEZIONE VITTORIO DE SICA - 3 DVD

COLLEZIONE SOPHIA LOREN - 3 DVD