fiamma gen/feb/mar 2007 · 2018-11-30 · 1, c o m m a 2, d c b t o r i n o ... ti ad un presepio,...

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Rivista delle suore POVERE FIGLIE DI SAN GAETANO Anno 53 - Ottobre/Dicembre - “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione inAbbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Torino” nr 4/2009 Taxe perçue - Tassa riscossa - Torino CMPNord È Gesù la sorgente di vita per l’umanità

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Rivista delle suore POVERE FIGLIE DI SAN GAETANO

Anno53-Ottobre/Dicembre-“PosteItalianes.p.a.-SpedizioneinAbbonamentoPostale-D.L.353/2003(conv.in

L.27/02/2004n°46)art.1,comm

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Torino”nr4/2009

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Fiamma di Carità2

Anno 53 - Ottobre/Dicembre - “PosteItaliane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale -D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1,comma 2, DCB Torino” nr 4/2009

Direttore responsabile: canonico Carlo VallaroEquipe di redazione

Questo bollettino si invia a tutti coloro che lo desi-derano: si sostiene con le libere offerte dei lettorisul c/c postale 00362103 specificando la causaledel versamento.Videoimpaginazione e stampa: Maja - Torino

Per testimonianze, relazioni di “grazie”,richieste di immagini, informazioni,biografie, abbonamenti a questobollettino, critiche, consigli, articolie qualsiasi tipo di corrispondenza

scrivere a:“Fiamma di Carità”“Fiamma di Carità”

pressoSuore Povere Figlie di San Gaetanovia Giaveno 2 - 10152 TorinoTel. - Fax 011.851.567

E-mail: [email protected] in allestimento:

www.suoresangaetano.it

San Gaetano Thiene

Fiamma di Carità

FVD - Natale 2009! pag. 3La nostra Madre scrive... « 5L’anno sacerdotale: un’occasione « 7Cronaca- Magnificat! « 10- AMontegranaro (FM) - Una comunità parrocchiale in festa « 11- Voglia di futuro 2009... Alle Sorgenti! « 13- Chialamberto, 21-22-23 agosto 09Intercapitolo delle suore “P.F.S.Gaetano”: itinerario disperanza e di gioiosa fiducia « 15- Un lungo arco di vita: 100 anni - 9 luglio 2009 « 17- Da Lagnasco (CN) - Nonni in festa « 18- Alla ricerca della perla preziosa con l’Estate Ragazzidi Lagnasco « 20- Quando la fede si sposa con l’arte « 22

INSERTO: 125 anni di vita - 1884-2009Un arco ricco di colori chiari e scuri come l’Arcobaleno- Da Torino - Casa Generalizia - Momento di “vita”per la nostra Congregazione « 25- Festa di Famiglia « 28- Da Porto San Giorgio (FM) - Autunno alla grandealla Casa di Riposo San Gaetano di Porto San Giorgio « 29

Racconti « 31Missioni- Dal Togo - Africa - Un volo indimenticabile « 33- Dall’Ecuador - Azogues 19 luglio 09 - Flash apostolici « 35- Da Fiata - Africa - 7 agosto festa di S. Gaetano « 39- Dall’Argentina - Hogar de Dia i bimbi augurano Buon Natale « 41

Allarga i confini della tua carità « 42Accendi anche tu una fiamma di carità - Amici dei Beati Boccardo- 26 luglio 09 - Escursione degli Amici dei Beati Boccardoalle cascate di Kpalime - TogoAfrica « 44

Ricordiamo nella preghiera « 46

Sommario

In copertina: Alle sorgenti del Po... All’incontro “Vogliadi futuro”.

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Fiamma di Carità 3

Ho pensato moltoprima di stenderequeste righe. Cercavouna parola che mi aiu-tasse a dare al Natale2009 un significatoattuale.La parola che mi è venu-ta è stata: “cambiamo”.Una parola che oggi è dimoda.Ma sta bene con il raccontoevangelico di Giuseppe eMaria in cammino versoBetlemme.Siamo in tempi nei quali ciaccorgiamo di essere TUTTIPIU’ POVERI. Se questo pen-siero non ci sfiora domandia-moci in quale mondo viviamo.Una crisi mondiale, disoccupa-zione... continuate voi… Ma dalmondo della miseria materiale almondo del nostro egoismo, anchequi ci sarebbe da fare un elencosenza fine.In anni passati avevo pensato alNatale, come tanti, ai poveri. Certo!Ma non mi sfiorava il pensiero cheanch’io ero povero.

FIATVOLUNTAS DEI

E qui, mi arriva la luce che daBetlemme illumina il Natale 2009.Cambiamo – dicevo iniziando ildiscorso con voi –.A volte mi sento nauseato da questo

Natale 2009!

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4 Fiamma di Carità

clima di violenza che oggi si respira.Il prossimo non è un dono di Dioanche quando la pensa diversamenteda me?Un giornale tempo fa titolava:“Siamo diventati tutti intellettuali”.Mi pare fotografi perfettamente unpercorso nel quale, se non ci illumi-na la stella di Natale, possiamo cade-re come fantocci di un teatrino.Così non vuole, il Bambino Gesù.E’ questo lo scritto che desideravofarvi pervenire.Continuate voi.Voi, sensibili alla voce che parla per-ché è la Voce di Gesù.

La Madonna sorriderà, perché insie-me ai regali che faremo a chi li aspet-ta senza pretendere un grazie, abbia-mo deposto, come i pastori, il donodella nostra povertà di cuore.E Gesù, che cambierà un giorno,nella sua vita, l’acqua in vino allenozze di Cana, troverà il modo dicambiare la nostra vita passandodalla presunzione alla comprensione.

Buon Natale e sereno Annonuovo nel Signore!

Don Carlo Vallaro,direttore

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Fiamma di Carità

Ogni anno ritorna questa festivitàper ricordarci l’amore immenso diDio che scende in terra per dirci:sono con te! Nel silenzio profondodi una notte, Cristo nasce in umilisembianze umane. I poveri, i picco-li, chi ha il cuore libero, si accorge diquesto mistero.“Non temete! Vi annuncio una gran-de gioia: oggi è nato un Salvatoreche è Cristo Signore! Questo per voiil segno: troverete un bambinoavvolto in fasce, che giace in unamangiatoia”. I pastori dicevano:“Andiamo a Betlemme, vediamoquesto avvenimento che il Signore ciha fatto conoscere” (Lc 2, 10…).Mi colpisce sempre la

semplicità che Dio sceglie per dire:Ci sono! Troverete un bambinoavvolto in fasce. La semplicità è lacaratteristica di Dio. Ma anche ipastori si mettono in movimento pervedere l’avvenimento che il Signoreha fatto conoscere. “Andarono dun-que senz’indugio, trovarono Maria eGiuseppe e il Bambino che giaceva

in una mangia-

A Voi, carissimi amici lettori di Fiamma di carità,carissime Sorelle e Piccole Sorelle Gaetanine, a voi,

carissimi Amici dei Beati Boccardo, giunga a tutti l’augurio più caro di un Buon Natale!

LLaa nnoossttrraa MMaaddrree ssccrriivvee......5

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toia”. Dio si rivela, i pastori si met-tono in cammino. E’ una rivelazioneche chiede collaborazione. Sì, per-ché Dio non fa nulla senza di noi.Attende una nostra risposta.Meravigliosa realtà della libertàumana! “A quanti l’hanno accolto,ha dato il potere di diventare figli diDio” dice S. Giovanni (1, 12).Essere figlio dà il senso di apparte-nenza, di famiglia, di una eredità.“Se siete figli, siete anche eredi” cidice S. Paolo. Solo un figlio puòconoscere la bellezza di sentirsiamato da un Padre, e solo un figliopuò conoscere i segreti di un Padreche si rivela. A noi, dunque, è statadata questa bellezza, questa fortuna,e quando si è di famiglia, ci si sentebene e si godono tutte le prerogativeche circolano all’interno di essa.Si diventa partecipi delle gioie edelle sofferenze, del bello e delmeno bello, si soffre e si lotta percustodire l’unità della famiglia, sicercano le strategie più opportuneperché ogni membro si senta amatoe protetto.Avevo tra le braccia il piccoloGabriele, di sei mesi. Cercavo ilmodo per farlo sorridere, ma invano.Accanto a me, il fratellino Andrea ditre anni e mezzo osservava ogni miomovimento e tentativo.Con i suoi occhietti pieni di sorri-so e con la sua innocenza midisse: “Se batti le mani lui ride!”.

Quale espressione stupenda di atten-zione, quanta delicatezza e intuizio-ne che l’amore sa far mettere inmovimento!Carissimi, in questo Natale auguro atutti la grandezza di sentirsi figliamati dal Signore.Vi invito a sostare in silenzio davan-ti ad un presepio, come hanno fatto ipastori.Contempliamo e lasciamo che Dio siriveli a ciascuno di noi in modo per-sonale.

Buon Natale e Buon Anno a tutti.Con affetto

Suor Teresamadre

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7Fiamma di Carità

Papa Benedetto XVI ha deciso didedicare questo anno pastorale alsacerdozio affidandolo in modo par-ticolare alla preziosa figura di sanGiovanni Maria Vianney, meglioconosciuto come “il Santo curatod’Ars”, ricorrendone il 4 agosto icentocinquanta anni dalla morte.Con la beatificazione, avvenuta l’8gennaio del 1905, da parte del papasan Pio X (che anche da papa tennesempre sulla propria scrivania unastatuetta del Santo) sanGiovanni Maria Vianneyvenne dichiarato “patrono ditutti i parroci della Francia”mentre con la canonizza-

zione, avvenuta il 1° novembre 1924,papa Pio XI il 31 maggio 1925 lonominò “patrono di tutti i parroci delmondo”.Oggi nel terzo millennio, nuovamen-te un Papa riprende a parlare di que-sto umile pretino definendolo questavolta “patrono di tutti i preti delmondo”.Ha quindi davvero ancora sensoadditare come modello di vita sacer-dotale (e non) un uomo morto da unsecolo e mezzo? Ma allarghiamo unpoco l’orizzonte: ha ancora sensooggi parlare, in un contesto socialecosì frammentato e a volte assai

distratto, del sacerdozio?

L’anno sacerdotale:un’occasione

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Fiamma di Carità8

Non è forse un argomento per i solitipochi “addetti ai lavori?”. Di qualeprete e quindi di quale cristiano e diquale Chiesa dobbiamo parlare neinostri tempi? Queste e altre domandepotranno essere valido materiale dimeditazione per tutto questo anno.San Giovanni Maria Vianney non èun personaggio estraneo alla spiri-tualità boccardiana: sia il beato Padrefondatore Giovanni M. Boccardo siaPadre Luigi si recarono ad Ars in pel-legrinaggio e trovarono in quell’umi-le prete un validissimo modello divita sacerdotale. Padre Luigi restòaddirittura folgorato dal curato d’Arse qualche biografo (ilc a n o n i c oAttilio Vauda -gnot ti) nonesita a parlareaddirittura di“conversione”.Penso dunqueche questoanno pastoralepotrà essere pertutti un’occasio-ne per ripensareal nostro esseresacerdoti, re eprofeti, per rime-ditare sul sacerdo-zio comu ne e suquello ministeria-le, alla nostraappartenenza alla

comunità cristiana e alla Chiesa.Certo con questi articoletti non hoassolutamente la pretesa di compete-re con le grandi cose che verrannoscritte in questi mesi da penne moltopiù preparate e capaci della mia, tut-tavia sento forte il dovere di testimo-niare la felicità nel trovarmi allespalle ormai ben sedici anni di sacer-dozio!Non cercherò di rispondere a nessuninterrogativo o dubbio (non è il miostile e non ne sono capace...!), cer-cherò invece di proporre alla medita-zione dei Lettori altre domande, pos-sibilità e orizzonti di riflessione.

In questi interventicercherò di accenna-re alla teologia ealla spiritualità delsacerdozio, alle dif-ficoltà e alle sfidenel viverlo oggi evorrei anche toc-care la comple-mentarietà esi-stente tra sacerdo-zio comune equello ministe-riale; a centocin-quanta anni dallamorte di un altrosanto sacerdote:don GiuseppeCafasso, vorreiinfine dedicare

a lui una paginetta

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Fiamma di Carità 9

in qualche modo conclusiva.Per chi lo desidera, ho curato unapiccola trilogia sul Santo curatod’Ars: nel primo opuscolo vengonopresentati alcuni cenni biografici sulSanto, nel secondo alcuni detti tratta-ti dai suoi pochi scritti, infine nelterzo una piccola e semplice antolo-gia di brani tratti dalle sue omelie. Itre libretti contengono un’abbondan-te bibliografia per coloro che deside-rassero approfondire questo gigantespirituale. Detti opuscoli sono asso-lutamente gratuiti.Mi piace terminare questo articolettodi presentazione del cammino del-l’anno pastorale con un detto dellostesso Santo curato che un giornoebbe a dire: “Dio mi ha usato la gran-de misericordia di non mettere in me

nulla su cui potessi appoggiarmi, nétalento, né scienza, né sapienza, néforza, né virtù. Non chiedete a Dio laconoscenza totale della vostra mise-ria... Io l’ho chiesta una volta e l’hoottenuta. Se Dio in quel momentonon mi avesse sostenuto, nel medesi-mo istante io sarei caduto nelladisperazione. Sono rimasto talmenteatterrito nel conoscere la mia mise-ria, che ho chiesto immediatamentela grazia di dimenticarla. Dio mi haascoltato, ma mi ha lasciato, sul mionulla, luce sufficiente a farmi capireche non son capace di far niente”...Chi di noi non si sentirebbe di sotto-scrivere queste righe?Buon anno sacerdotale a tutti.

don Dario Bernardo M.oblato benedettino

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60° diProfessione

Religiosa

1949 – 17 settembre 2009Suor Lorenzina

Garavello

Fiamma di Carità10

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

“Guardiamo a Maria, Madre e Maestra per ciascuno di noi. Lei, la prima consacrata, ha vissuto lapienezza della carità. Fervente nello spirito, ha servito il Signore; lieta nella speranza, forte nella tri-bolazione, perseverante nella preghiera; sollecita per le necessità dei fratelli. In Lei si rispecchiano esi rinnovano tutti i carismi della vita consacrata” (“Ripartire da Cristo”, n. 46).

“Oh voi felici! Gesù ha veduto il vostro desiderio di essere per sempre sue!… Ha benedetto i vostrivoti e sarà per sempre la vostra eredità, la vostra eterna felicità!” (Beato Padre Fondatore, GiovanniMaria Boccardo).

Suor Giacomina Bianco Suor Luciana Maulo e Suor Ausilia Smiderle

70° diProfessioneReligiosa

1939 – 18settembre2009 SuorMatteaOsella

Magnificat!

SuorLeonardaMonti

50° di Professione Religiosa

1959 – 21 novembre 2009

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Fiamma di Carità 11

“La Parrocchia è il luogo dove cre-scono e maturano le vocazioni”.Ecco perché oggi, 6 settembre 2009,Montegranaro è in festa. Una figliadi questo popolo ha risposto allachiamata di Dio, ed è qui per dire ilsuo Grazie dopo cinquant’anni dona-ti a Lui e ai fratelli più bisognosinelle terre di missione: Brasile eAfrica – Togo.Il legame che unisce Suor Lucianaalla sua terra d’origine è fatto di ami-cizia, di richiami, di sollecitazioni eil popolo di Montegranaro ha semprecorrisposto, in maniera forte, atutte le provocazionidella loro “Suora Mis -sionaria”. Quante vitesalvate in missione!Quante famiglie soccor-se grazie al sostegno spi-rituale e materiale delpopolo di Montegranaro!Nessuno saprà mai quantigesti d’amore hanno attra-versato i confini per darevita a chi fa fatica. Come ilseme caduto in terra, germo-glia e dà i suoi frutti, Sr.Luciana, pubblicamente, havoluto esprimere la sua grati-

tudine e la sua gioia per le meravigliecompiute da Dio nella Sua vita, maanche per le meraviglie compiute trala sua gente di missione, sorretta daisuoi amici. E nello stesso tempo, isuoi amici hanno avuto la possibilitàdi allargare il loro sguardo e di farsidono per tanti fratelli in necessità.Attorniata dalla mamma e dai paren-ti, Sr. Luciana ha potuto sperimenta-re il calore e la tenerezza di chi, sep-pur lontano, vive nel cuore e sa tra-smettere amore.

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

A Montegranaro (Fermo)

Una comunità parrocchiale in festa

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12 Fiamma di Carità

Ecco la testimonianza del nipote che ha anche avuto modo di passare un perio-do nella Missione Africana

Montegranaro lì 06/09/2009

Carissima S. Luciana,oggi siamo onorati e felici di partecipare ad una festa così importante di una perso-na così speciale.Grazie a te e al tuo operato abbiamo avuto la possibilità di sentirci meno inutili inuna società tanto individualista come la nostra, nella quale anche il superfluo ènecessario, nella quale non c’è più il tempo né l’esigenza di elevare uno sguardo alCielo e di riflettere sul senso delle nostre esistenze.Grazie a te abbiamo potuto allargare gli orizzonti dei nostri sguardi, far capolinocon le nostre teste dai gusci chiusi delle nostre vite; capire che esistono tante, diffi-cili e diverse realtà e, attraverso te, allungare le braccia quasi per toccarle: la tuavita è per noi una testimonianza di quelle realtà così diverse dalle nostre che primaera difficile comprendere perché così lontane…Grazie a te, le storie umane di alcune persone sono adesso anche un po’ le nostre e inquesto modo possiamo tentare di comprendere a livello più consapevole il significa-to della nostra umanità e quindi della condivisione, della fratellanza, della parteci-pazione profonda: tutto ciò ci aiuta a sentirci più vicini a Dio e alle sue Opere.Tu sei un grande esempio di vita cri-stiana ed umana; siamo felici di potergodere della tua presenza e delle tueparole, sempre cariche di speranza edi saggezza.Vediamo in te l’espressione dellafelicità nel dare, nel donare edonarsi ogni giorno, per tutta lavita!Grazie suor Luciana, grazieancora di tutto!Buon Anniversario!!!!!Con tanto affetto e profondastima

Glenda e Claudio

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

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Una bella sorpresa ha accolto le Sorellepartecipanti ai due giorni di “Voglia difuturo 2009”, il 20 e 21 giugno c.a.La mattina presto del 20 giugno, eccoletutte invitate a partire... per le sorgenti... Sorelle giovani e... meno giovani, con lanostra Madre M. Teresa Ponsi, laVicaria Suor Rosanna e le Madri delConsiglio, sono salite verso le sorgentidel fiume Po, a Crissolo. Significativolo slogan che è stato consegnato e vis-suto in questi due giorni: “È Gesù la sor-gente di vita per l’umanità!”.Salendo alle sorgenti, abbiamo potutosperimentare la potenza della sorgentee comprendere il grande significatodella frase biblica: “Fiumi di acquaviva sgorgheranno dal suo seno” (Gv7,37).L’acqua fresca, pulita, che abbiamopotuto assaporare, ha rinnovato in noi

13Fiamma di Carità

l’ardore di dissetarci sempre alla verasorgente che è GESU’ e gridare a tutti,con le parole ma soprattutto con lanostra vita:“È Gesù la sorgente di vita per l’u-manità!Sorgente che risana e dà la vita, checonforta e solleva, che è provvidenzae misericordia!Tutti noi battezzati, e in primo luogo iconsacrati e noi, “Povere Figlie di SanGaetano”, siamo chiamate ad “annun-ciare ai poveri un lieto messaggio”, dipace, di speranza, di consolazione: Dioè sempre con noi!

Nel pomeriggio, dalla sorgente d’acquaviva siamo passate alle sorgenti di casanostra, alla Casa della nostraFondazione, a Pancalieri, dove 125 annifa il nostro Beato Padre Fondatore,Giovanni Maria Boccardo, dava princi-pio alla Famiglia religiosa delle Suore

Voglia di futuro 2009......Alle sorgenti!

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

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Fiamma di Carità14

di San Gaetano accogliendo, il 21novembre 1884, la prima giovane che siconsacrava a tempo pieno per l’assi-stenza degli anziani e dei poveri rimastisoli e senza cure dopo l’epidemia dicolera che devastò in quel tempo ilpaese. Accanto alle nostre Sorelle anzia-ne, alcune delle quali hanno ancoraconosciuto il fratello del Fondatore, ilBeato Padre Luigi, e la Serva di DioMadre Gaetana, la nostra prima Madregenerale, abbiamo assaporato la gioia distare insieme e di attingerealle sorgenti del carisma, algenuino spirito di umiltà, dipovertà, di semplicità, di carità,

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

di gioia e signorilità, che ha animato leSorelle della prima ora e che vogliamocontinui a vivere in noi.Il giorno dopo, in Casa Generalizia aTorino, la nostra Madre ci ha affidato ungrande impegno. “Chi salverà il miopopolo?”, chiede il Signore.“Eccomi: manda me!” Ognuna di noi,come Maria e i Santi, come le donneforti della Bibbia: Ester, Giuditta, puòdire di cooperare alla salvezza dei fra-

telli, se vive nel dono di sé e sen-tendo ogni persona come affidataalle sue cure da Dio, che si servedi noi per prendersi cura del suopopolo.

Ringraziando perqueste giornatecosì intense, che cirendono più forti efervorose nellanostra missioned’amore, abbiamoconcluso la giorna-ta in serenità edallegria, sperimen-tando com’è bellostare insieme evolerci bene, testi-monianza di frater-nità che porta sere-nità, pace e vita!

Le Sorelle di “Voglia di futuro”

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Fiamma di Carità 15

Nella serena e fresca estate tra imonti di Chialamberto, Valli diLanzo (TO), dal 21 al 23 agosto c.a.si è svolto nella Casa di spiritualitàMadre Gaetana Fontana, l’Inter -capitolo delle Suore di S. Gaetano.A tre anni dall’ultimo Capitolo gene-rale, che è revisione e studio dellaCongregazione, elezione dellaMadre Generale e Consiglio, l’Inter -ca pi tolo è una sosta per rivedere ilcammino e riprendere slancio e forzaverso i tre anni che porteranno alprossimo Capitolo del 2012. La Superiora generale M. Teresa

Ponsi, la Vicaria Suor RosannaAghemio, le Consigliere Sr. RosaliaCancio, Sr. Celeste Testa, Sr.Antonica Mascetti, la MadreRegionale del Brasile Sr. HelenaLuduvico, la Segretaria generale Sr.Federica Battistella, l’Economagenerale, Sr. Paola Dall’Alba, con Sr.Luciana Maulo Responsabile dellaComunità del Togo – Africa; Sr.Lidia Floj, della Comunità del -l’Argentina; Sr. Nicoletta Audrittoper il Brasile e tutte le Responsabilidelle Comunità dell’Italia, si sonoritrovate insieme con l’esperto,

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

Chialamberto, 21 – 22 – 23 AGOSTO2009

INTERCAPITOLO DELLE SUORE“Povere Figlie di S. Gaetano”:

ITINERARIO DI SPERANZA

Sorelle intercapitolari e partecipanti agli Esercizi Spirituali

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gno di punti di riferimento chiari,per riuscire a portare frutto insie-me, perché il seme del carisma troviun terreno sempre più fertile nellaconsapevolezza che è un immensodono di Dio per noi e i nostri fratel-li.Gli Incontri si sono svolti in un climadi fattiva collaborazione e ora ci affi-diamo a Maria e ai nostri BeatiFondatori perché in ogni nostraComunità, attuale e futura, possiamoveramente servire Gesù in ogni situa-zione di povertà antica e nuova, aper-te ai segni dei tempi, e vedendo nelvolto di ogni fratello e sorella il Voltodi Cristo, abbandonate alla paternaProvvidenza di Dio Padre e affidatealla misericordia del Signore nellagioia dello Spirito Santo.

Le Sorelledell’Intercapitolo

Fiamma di Carità16

Padre Carlo Maria Schianchi deiPadri Maristi, in un clima di frater-nità e di comunione, nel dono reci-proco dell’internazionalità.La parola all’esperto: “L’obiettivo diun Intercapitolo è di sosta, in unITINERARIO in cui si fa il puntodella situazione, una verifica e unprogetto di come si debba procede-re. L’Intercapitolo scende nelle cosepratiche che tutte le Animatrici sonochiamate a vivere e a portare nelleloro Comunità.È anche forte il senso dell’UNITA’della Famiglia Religiosa, per cam-minare INSIEME. Riprendere conchiarezza una cartina che ci indical’itinerario di cammino con fiducia,per un futuro pieno di speranza,certi dell’aiuto costante e provvi-dente del Signore.È un MOMENTO SPIRITUALE,anche se si parla di vita quotidiana,in cui il Signore fa conoscere il suovolere a tutte e a ciascuna. Importante restare in ascolto, pereffettuare le correzioni di rottache faranno sì che il nostroProgetto di vita sia sempreorientato verso il futuro eper questo la valutazionedel passato è per cercaresempre più il bene comunecon scelte condivise ecoraggiose. Abbiamo biso-

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

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Nella Casa Madre in Pancalieri lanostra carissima sorella SuorVeridiana Bongiovanni ha compiuto100 anni. Una meta cui non tutti arri-vano.Si è fatto “festa” circondando lasorella di momenti di preghiera e diserenità.Rendiamo grazie a Dio per questasilenziosa ma preziosa presenza.

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UN LUNGO ARCO

DI VITA: 100 ANNI

9 LUGLIO 2009

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nell’esecuzione dialcuni brani, chehanno intrattenuto edivertito i nonni enon solo. All’iniziodello spettacolo èstato premiato un“nonno” d’eccellen-za, Giovan ni Cico -tero, il quale, purnon avendo nipotini,è stato un “nonno”per tutti i bimbi del-l’asilo, collaborando

in modo attivo da ormai molti annicon la Scuola Materna. Il primo gra-zie ai nonni è stato rivolto proprio dai

Domenica 27 settembre c.a. aLagnasco i nonni sono stati festeggia-ti speciali. Una giornata interamentededicata a loro, veriangeli custodi e com-pagni di vita, quellepersone insostituibiliper l’amore che cidonano ogni giorno.Dopo averli ricordati inmodo particolare nellacelebrazione delle 11,nel pomeriggio è statopresentato il “Galà deinonni”: un’esibizionein cui dei giovani arti-sti si sono cimentati

Nonni in festa

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Da Lagnasco (CN)

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bambini dell’asilo, che hanno intona-to le parole di un canto di ringrazia-mento.In seguito, il pubblico ha potutoapprezzare l’esecuzione dei brani daparte di strumenti diversi: due fisar-moniche, quattro pianole, tre flauti,un clarinetto, una chitarra e una voce.I piccoli musicisti hanno presentatoprima inni alpini e canzoni tipichepiemontesi grazie alle quali i piùanziani hanno ricordato i tempi deiprimi amori e della giovinezza.Alcuni classici di Beethoven, Brahmse Vivaldi ci hanno portati in unmondo magico, nella bellezza dellanatura e dei sentimenti più veri, men-tre la marcia nuziale, suonata ancheda un nonno, ha invitato tutti i presen-ti a sognare, ricordando ancora una

volta il bellissimo momento del sì. Inchiusura, l’emozionante brano “Weare the word” (composto nel 1985 daMichael Jackson e Lionel Richie afavore delle popolazioni del l’Etiopia)è stato realizzato da tutti i musicisti eda una cantante, in un’unione idealecon tutto il mondo e specialmente lepopolazioni più disagiate, un veroinno alla pace e alla solidarietà.A concludere l’esibizione, un piacevo-le e divertente fuori-programma, di cuigli ospiti speciali sono stati nientepoco di meno che i Ricchi e Poveri (omeglio, un’interpretazione del famo sogruppo da parte di alcuni genitori).Una giornata tutta da ricordare, ma chesi può condensare in un’unica frase: Grazie Nonni!

Chiara T.

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“La nostra perla preziosa è Gesù, e noicamminiamo verso Lui”. E’ stata que-sta la frase che quest’anno ha accompa-gnato i partecipanti all’Estate Ragazzidi Lagnasco. Oltre cento gli iscritti, checon tanto entusiasmo sono partiti allascoperta del “Castello delle CentoTorri”. Ogni torre, un piccolo insegna-mento di vita: abbiamo cominciatodalla Torre del Tesoro, la più alta ebella, che conteneva Gesù, la nostraPerla preziosa, fino ad arrivare alle torridell’impegno, dell’amicizia, della pre-ghiera...Un numeroso gruppo di giovani anima-tori, insieme a suor Livia Flamini, suorAgnesina e don Gianni, ha in questaoccasione guidato i bambini in pome-riggi di divertimento e condivisione.

Le giornate in oratorio si alternavanofra momenti di gioco libero ai calcetti,campi da calcio e pallavolo, sabbia peri più piccoli, giochi di gruppo, rifles-sione, balli e canti, senza dimenticarela preghiera, pane quotidiano dellanostra vita di cristiani. Come gli scorsianni, anche questa volta chi non eraimpegnato nei compiti delle vacanzeha potuto dedicarsi ai laboratori di pit-tura e creatività, realizzando delle pic-cole opere d’arte, fra cui i vari cartello-ni e decorazioni che hanno abbellitol’oratorio e la nostra parrocchia. Novitàche ha avuto molto successo è stato illaboratorio di musica, dove i piccolimusicisti si sono cimentati nella prepa-razione di brani e canti suonati conflauti, chitarre, pianole e anche un vio-

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Alla ricerca della perla preziosa con l’Estate Ragazzi di Lagnasco

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lino, componendo così una cantoriache ha fatto il suo debutto alla messa difine estate. Celebrazione, questa, svol-tasi sabato 7 agosto davanti a un grangruppo di fedeli della nostra comunitàparrocchiale. Nella navata principaledella chiesa si stendevano le improntedi tutti i partecipanti, rivolte verso l’al-tare, ad indicare il cammino che si ècompiuto in quest’esperienza di estateragazzi: la nostra meta era Gesù, e noisiamo sempre in cammino verso diLui. I bambini in processione hannoaccompagnato la Parola di Dio, mentrecanti mimati e suonati hanno rallegratola celebrazione.Per tutto il periodo, alcuni appunta-menti speciali ci hanno portati fuoridalle porte dell’oratorio, cominciandodalle visite e la Messa del lunedì allacasa di riposo, per arrivare alle uscite ealle gite. Rimanendo nel nostro paesedi Lagnasco, abbiamo potuto salire sulcampanile del santuario di S. Maria erecarci in visita al castello, dove adaccoglierci c’erano niente di meno cheil principe e la principessa Tapparelli

(abilmente interpretati da due animato-ri), insieme al sindaco Ernesto Testa. Aseguire, abbiamo potuto visitare i loca-li interni del castello accompagnatidalle guide del gruppo D’Acord eammirare la bellezza delle stanze dapoco restaurate.Per il secondo anno un giovedì è statodedicato alla magnifica biciclettata,girando per le campagne lagnaschesi e,di tappa in tappa, trovando piacevolisorprese.La gita fuori porta invece ci ha portatola mattina in visita al santuario diFontanelle e al pomeriggio al Real Parkdi Entracque, dove abbiamo saltato suitappeti elastici e sui gonfiabili, giocatoa minigolf e corso sui mini-quad.Un’estate ancora una volta indimenti-cabile per i bambini di Lagnasco e din-torni; il nostro grazie va a quanti hannocollaborato dietro le quinte per potercipermettere di vivere un’esperienzaunica, regalandoci tempo e buonavolontà.Arrivederci al prossimo anno.

Chiara T.

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Domenica 9 Agosto 2009a Chialam berto, Val diLanzo (TO), è stata unagiornata piena di emozioni,di sorprese, di entusiasmoper l’attesa del CardinaleSeverino Poletto che ha cele-brato la S. Messa delle 11nella Parrocchia dedicata ai SantiFilippo e Giacomo, ed inaugurato ebenedetto i restauri appena terminatidi questa chiesa ricca di opere d’arteriscoperte dopo il restauro diFrancesco Lussiana di Giaveno, checon grande passione ha fatto riviveregli antichi splendori, risalenti ai lon-tani anni 1000, al tempo dei monacibenedettini che allora risiedevano inquelle valli.

Nonostante la lunga attesa(poiché molti villeggianti eresidenti erano presenti giàdalle 10 per poter prendereposto nei banchi), regnavaun silenzio che solo nell’e-mozione di chi attende un

grande evento ci può essere.A rappresentare il paese diChialamberto era presente il Sindacocon tanto di striscia tricolore, le prio-re in costume ricco di storia e adornodi pizzi e ricami che rispecchiavanoil tempo di ieri, ma che ancora oggisi fanno guardare.Da notare quel bimbo (tenuto in brac-cio da una priora) vestito in costumeche rispecchia la volontà di prosegui-re questa bella tradizione montana.

Quandola fede si sposa

con l'arte

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Con grande fede e raccoglimento ilCardinale Poletto ha celebrato la S.Messa ed i fedeli avvolti da un climadi spiritualità hanno seguito con sen-timento ogni attimo.Nel raccoglimento della cerimonia siè notata la familiarità del Cardinaleche ogni tanto si lasciava andare abrevi battute di serenità, ma soprat-tutto ha voluto far risaltare con signi-ficative frasi la dura vita della mon-tagna, gli altissimi sacrifici dei mon-tanari che, pur continuamente toccatida sofferenze e privazioni, hannovoluto generosamente dedicare alSignore una suprema testimonianzadel “bello” con le innumerevoliopere d’arte contenute in questachiesa, riportata alla bellezza

naturale delle origini.Al termine della S. Messa una filainterminabile (poiché la chiesa eraveramente stracolma) sfilava davantial Cardinale per porgere i proprisaluti o un augurio di bene. Nella suagiornata a Chialamberto dopo leespressioni di religiosità valligiana ilCardinale Poletto con il Parroco DonGiuseppe Costagneri e la collabora-zione di Don Sebastiano Galletto,che da tanti anni si prodiga in estatea mantenere la chiesa aperta conespressioni di culto, e Don BeppeBarbero, neo sacerdote, si sono fer-mati a pranzo nella Comunità delleSuore di San Gaetano della “Casa di

Riposo S. Giuseppe.Un grazie di cuore agli orga-nizzatori tutti di questa mera-vigliosa giornata colma digioia e ricordi trascorsi, mache ognuno porta nel propriocuore, per trovarvi sempreun incoraggiamento a vive-re nella fede e nella pre-ghiera, continuando l’otti-ma tradizione diChialamberto e dellenostre care e amene valli,ricche di meraviglienaturali e di profondavita cristiana.

Una villeggiante

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Il loro esempio ci sia di insegnamen-to!La dedizione che hanno avuto pernoi di Chialamberto, l’infaticabilecarità delicata, che arrivava alle piùpiccole e nascoste necessità, l’ardoreapostolico nel portare la Parola diDio, il Suo perdono, i Sacramenti di

salvezza sono testimoni che servire ilSignore e i fratelli lasciano un segnoindelebile nei cuori perché lasciano ilricordo di Dio e il profumo dellacarità che non avrà mai fine.

In riconoscenza e benedizione,noi di Chialamberto

e Valli di Lanzo

Agosto 2009-10-28

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Gli uomini di Dio lasciano un segno

Noi villeggianti di Chialamberto,ritornando per le vacanze estive,abbiamo risentito della mancanza didue figure significative: Don Biagioe Sr. Esterina. Abbiamo voluto ricor-darli domenica 2Agosto c.a. con la cele-brazione eucaristicapresieduta da DonSebastiano Galletto.“Sine fumo, flammanon accendit”: Senzafumo la fiamma non siaccende e non sale.La fiamma delle azionianche le più generose,di ogni persona umana,non ascende mai senzauna qualche pesantezzadi amor proprio, di esi-bizione, di chiusura diritorno su di sé, di ricerca di succes-so e di paura dell’insuccesso.Questa dinamica è quasi irresistibile.Ma per Don Biagio Losero e SuorEsterina la realtà è stata ben diversa,poiché le loro azioni, il loro operaresono state veramente un esempio pertutti noi. Dare senza apparire, daresenza chiedere nulla in cambio pro-prio come Dio chiede ad ognuno dinoi.

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Fratelli e Sorelle in Cristo, i testi pro-posti alla nostra meditazione in que-sto giorno rispondono bene al miste-ro che celebriamo: il dono totaledella persona umana al suo Dio nellafedeltà e nella generosità, per tutta lavita. Come non stupirsi della fedeltàassoluta di cui ci dà prova il Signorenei confronti dei poveri che siamo!Nella prima Lettura Osea afferma:Parola del Signore, la mia sposa lavoglio sedurre, la voglio condurrenel deserto e le parlerò cuore acuore… E in quel giorno – dichiara ilSignore – ecco quello che accadrà:

Momento di “vita” per la nostra CongregazioneIl 19 settembre, nel Santuario di Cristo Re, Valentina Dako ha fatto la sua

Professione Religiosa con i voti di povertà, castità, obbedienza, circondata dallanostra Famiglia Religiosa e dai suoi Cari venuti dall’Africa.

Il Vescovo di Aneho (Togo) Mons. Isaac Gaglo ha presieduto la Celebrazione enell’Omelia ha espresso con molta chiarezza la preziosità e la gioia di questa

festa. La riportiamo.

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mi chiamerai mio Sposo… e non piùmio Padrone.Suor Valentina, il Cristo sarà semprefedele. Lasciati attirare dalla suafedeltà e lavora coraggiosamente erisolutamente alla fedeltà tua e saraifelice… tu non puoi immaginare iltesoro di grazia che tu attiri sulla tuaFamiglia religiosa e sulla societàumana, se tu ti lasci condurre dallo

Sposo della tua animaattraverso una vitasincera.Sorella mia, setu vivi nella

Da Torino - Casa Generalizia

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Cristo si traduce con i consiglievangelici di povertà, castità e obbe-dienza, che ti uniscono al tuoSignore, al quale tu ti sei donata a unlivello superiore.Suor Valentina,1) Con il voto di obbedienza, tuaccogli la grazia di identificarti aCristo obbediente. Tu accetti di ricer-care in tutto la volontà di Dio nel dia-logo che passa attraverso le media-zioni umane della tua comunità edelle tue responsabili.2) Con il voto di povertà, tu ti impe-gni, con la grazia di Dio, a viverenell’umiltà e nel distacco dal posse-

verità della tua vocazione, il Cristo,al quale tu ti consacri, agiràpotentementenel mondoattraverso te. Ilmondo ha tal-mente bisogno ditestimoni… E tulo sai bene: lagrande sfida dellaChiesa Cattolicaoggi è la testimo-nianza di vita, ilsenso del sacrificio eil distacco dai benimateriali.Nella fedeltà di Gesù,tu trovi la forza perandare avanti nel donodella tua persona.Nonostante le infedeltàdi Israele, Dio ricorda che Egli è dasempre il suo Sposo e che l’ameràsempre.Suor Valentina, sii felice di avere unsimile Dio – dico io – un simileSposo.Nel Vangelo San Giovanni ci ricordala nostra vita in Cristo. “Rimanete inme come io in voi. Se voi non rima-nete in me, voi non porterete frutto”.Per voi care Suore dell’Istituto dellePovere Figlie di San Gaetano e piùspecialmente per te, Suor Valentina,questa parola di Nostro Signore Gesù

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dere, cioè dal denaro e da ogni benemateriale. Tu opti per una vita sem-plice, vera, giusta e sincera nellagestione di ogni bene materiale. –Sorella mia, che la grazia di Dio tiaiuti affinché il tuo voto di povertànon diventi mai avarizia, miseria,assenza di magnanimità, rifiuto dellacondivisione, cattiva gestione deibeni comunitari, rifiuto di rendereconti o di falsificarli o anche di untesoreggiare ipocrita a profitto di testessa e dei tuoi parenti. La povertàevangelica esige da te il lavoro fattobene, la fiducia nella Provvidenza, il

mettere in comune i beni e il condi-viderli con gli indigenti.3) Il voto di castità è un cammino dipurificazione progressiva dellanostra affettività ferita dal peccato edalle vicende della storia personaledi ciascuno. Nella vita religiosa lacastità esige necessariamente il celi-bato permanente che diventa definiti-vo con la professione perpetua deivoti. Di conseguenza tu non puoi piùsposarti. Ci saranno certamente deimomenti di crisi durante i quali tusarai come inchiodata alla croce conCristo. Tu terrai fermo per il Cristo eil suo Regno. – Queste crisi sarannodei veri momenti di grazia per te, se

attraverso la preghiera, lamedi taz ione ,l’Eucaristia, ilS a c r a m e n t odella riconcilia-zione, tu ti gette-rai interamentefra le braccia delSignore.Che il Signore, cheti ha chiamata, ticonduca su questocammino di santità.E che Egli ti guiditutta la vita. Amen.Uniamo il nostro augurio e il nostro

ringraziamento.

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La festa onomastica della Madre è unpo’ come la festa della mamma in unafamiglia.Abbiamo espresso i nostri auguri aMadre Teresa con sensi di riconoscen-za e di affetto con la preghiera.Domenica 4 ottobre alle ore 9 laCelebrazione Eucaristica ha avutoquesta risonanza. Nel pomeriggio unmomento forte di festa ricordandoanche i 125 anni della fondazionedella Congregazione.Le Madri Generali hanno il compitodi segnare la continuità del carisma.Rinnoviamo i nostri filiali riconoscen-ti auguri.

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Festa di Famiglia

Auguri dallaScuola Materna di Pancalieri

... da CasaGeneralizia tuttele Figlie...

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Il 30 settembre, le nonnine della Casadi riposo di Porto san Giorgio, hannovissuto un graditissimo evento.Da tempo eravamo in trattative, poifinalmente siamo riusciti a realizzareun magnifico incontro!Una serata in canto con il coro deiragazzi del Liceo scientificoCalzecchi Onesti di Fermo.Raccontarlo così sembra una notizio-la da poco, ma ospitare nella nostra

casa di riposo e sentir cantare nellanostra cappella, 40 splendidi ragazzie ragazze, ha riempito i nostri cuori equelli delle nostre nonnine di gioia esperanza nel futuro!Un plauso particolare va alla lorodirettrice, la professoressa Moschel-la, che con grande professionalità,disciplina e una immensa passioneper la musica, è riuscita a trasmettereai suoi ragazzi il gusto per il bel canto

Autunno alla grandealla casa di riposo San Gaetano di Porto san Giorgio

L e s o r p r e s e n o n f i n i s c o n o m a i

da Porto San Giorgio (Fermo)

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che, ormai da tre anni rende questocoro polifonico, un misto di bellezza,armonia e grandi emozioni, tanto daessere i Primi vincitori nella mani-festazione del “Premio Ercola no”al festival nazionale dei cori scola-stici 2009.Siamo stati molto onorati di avere lasala gremita di parenti, amici e in par-ticolar modo dalla presenza del presi-de del Liceo e dei vari insegnati delplesso, familiarizzando subito con leospiti, soprattutto con quelle che sonostate insegnanti, ricordando i bei

tempi della loro giovinezza. La risonanza ci ha confermato cheanche per loro è stata un’esperienzamolto bella, per l’accoglienza e l’at-tenzione prestata a tutti e a tutto, “ Cisiamo sentiti subito a nostro agio”han detto. Ci siamo proposti di ripe-tere l’esperienza a una prossimaoccasione. Grazie a nome di tutti.

Sr Domenica Larocca

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RaccontiNon c’è posto nella locandaGuido Purlini aveva 12 anni e frequentava la prima media. Era già stato bocciato duevolte. Era un ragazzo grande e goffo, lento di riflessi e di comprendonio, ma benvolu-to dai compagni. Sempre servizievole, volonteroso e sorridente, era diventato il protet-tore naturale dei bambini più piccoli.L’avvenimento più importante della scuola, ogni anno, era la recita natalizia. A Guidosarebbe piaciuto fare il pastore con il flauto, ma la signorina Lombardi gli diede unaparte più impegnativa, quella del locandiere, perché comportava poche battute e il fisi-co di Guido avrebbe dato più forza al suo rifiuto di accogliere Giuseppe e Maria.

“Andate via!”La sera della rappresentazione c’era un folto pubblico di genitori e parenti. Nessunoviveva la magia della santa notte più intensamente di Guido Purlini.E venne il momento dell’entrata in scena di Giuseppe, che avanzò piano verso la portadella locanda sorreggendo teneramente Maria. Giuseppe bussò forte alla porta dilegno inserita nello scenario dipinto. Guido il locandiere era là, in attesa.“Che cosa volete?” chiese Guido, aprendo bruscamente la porta.“Cerchiamo un alloggio”.“Cercatelo altrove. La locanda è al completo”. La recitazione di Guido era forse unpo’ statica, ma il suo tono era molto deciso.“Signore, abbiamo chiesto ovunque invano. Viaggiamo da molto tempo e siamo stan-chi morti”.“Non c’è posto per voi in questa locanda”, replicò Guido con faccia burbera.“La prego, buon locandiere, mia moglie Maria, qui, aspetta un bambino e ha bisogno diun luogo per riposare. Sono certo che riuscirete a trovarle un angolino. Non ne può più”.A questo punto, per la prima volta, il locandiere parve addolcirsi e guardò versoMaria. Seguì una lunga pausa, lunga abbastanza da far serpeggiare un filo d’imba-razzo tra il pubblico.“No! Andate via!” sussurrò il suggeritore da dietro le quinte.“No!” ripeté Guido automaticamente. “Andate via!”.Rattristato, Giuseppe strinse a sé Maria, che gli appoggiò sconsolatamente la testasulla spalla, e cominciò ad allontanarsi con lei. Invece di chiudere la porta, però,Guido il locandiere rimase sulla soglia con lo sguardo fisso sulla miseranda coppia.Aveva la bocca aperta, la fronte solcata da rughe di preoccupazione, e i suoi occhi sistavano riempiendo di lacrime.

Il finale di GuidoTutt’a un tratto, quella recita divenne differente da tutte le altre. “Non andar via,

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Giuseppe” gridò Guido. “Riporta qui Maria”. E, con il volto illuminato da un grandesorriso, aggiunse: “Potete prendere la mia stanza”.Secondo alcuni, quel rimbambito di Guido Purlini aveva mandato a pallino la rappre-sentazione.Ma per gli altri, per la maggior parte, fu la più natalizia di tutte le rappresentazioninatalizie che avessero mai visto.

(Da: Bruno Ferrero, “Tutte storie”, LDC, n. 59)

Il dono del ragnoNon tutti erano felici, quando nacque Gesù. Un uomo era furioso e

sconvolto. Il re Erode, che governava la Palestina per conto deiRomani, era morso da una dissennata gelosia. Aveva sentito dai Magi chea Betlemme era nato un re. Immaginò un piano feroce: uccidere tutti i bam-bini della città.

I soldati di Erode portarono terrore e dolore in molte case felici. Giuseppe eMaria presero il Bambino Gesù e si incamminarono in fretta verso l’Egitto.

La sera del primo giorno di fuga, stanchi e affamati, cercarono rifugio in una grotta.Faceva freddo, tanto freddo che la terra era bianca di brina.La famigliola si sistemò come poté in un angolo. Stavano stretti stretti, per scaldarsi unpo’. Di accendere un fuoco non si parlava nemmeno. Si sentivano in lontananza galop-pare i cavalli dei soldati.Giuseppe e Maria credevano che nessuno li avesse visti. In realtà un testimone c’era.Un piccolo ragno che si dondolava attaccato ad un filo proprio all’entrata della grot-ta. Quando il ragno vide il Bambino Gesù, desiderò molto fare qualcosa per lui.Sapeva che tanti animali fortunati avevano potuto fargli il loro dono.Decise di fare la sola cosa che poteva fare un ragno: tessere la sua tela di fronte all’en-trata della caverna, per fare una bella e delicata tendina.Improvvisamente, lungo il sentiero, venne un drappello di soldati di Erode. Cercavanoil bambino per ucciderlo. Quando giunsero alla grotta, stavano per entrare e perqui-sirla, ma il comandante notò la ragnatela. La brina bianca l’aveva ricoperta e sem-brava una serie di trine stese a chiudere l’entrata della grotta.“Lasciate stare” disse il comandante. “Non vedete che c’è una grossa ragnatela intat-ta? Se qualcuno fosse entrato nella grotta l’avrebbe certamente rotta!”.I soldati passarono oltre. Così un piccolo ragno salvò la vita a Gesù facendo l’unicacosa che sapeva veramente fare: tessere la sua ragnatela.Per questo, ancora oggi, mettiamo “baffi” e frange scintillanti sugli alberi di Natale enelle case. I nastri scintillanti rappresentano i fili della regnatela, bianca per la brina,indorati dai raggi della luna, che stavano all’entrata della grotta sulla via dell’Egitto.E ricordiamo il dono del piccolo ragno che salvò la vita a Gesù.

(Da: Bruno Ferrero, “Tutte storie”, LDC, n. 56)

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33Fiamma di Carità

MISSIONIMISSIONI

Il volo de l’Air France del 30 giugno2009 mi porta a sorvolare il norddell’Africa con destinazione Torino-Lomè grande capitale del Togo.Mi trovo come per magia in Africaterra sconosciuta, ma amata e deside-rata. L’aereo atterra a Lomè… cheemozione, ma che gioia,finalmente ci sono. I giornitrascorrono veloci, volti nerima sorridenti ogni giornoincrocio sul mio cammino.Quanta miseria, povertà inquesta terra; Fiatà è il villag-gio dove sorge la missionedel nostro Istituto “PovereFiglie di S. Gaetano”. Piccolema graziose capanne di terracon il tetto di paglia sparse trail verde delle palme, dei

bananeti e dei cocchi colpiscono ilmio sguardo. La vita è semplice: silavora il campo con mais, manioca,pomodori ecc. e ci si procura il cibocon mille difficoltà di sopravvivenza.Ci sono mamme che ogni giorno cer-cano di sfamare i propri piccoli; penso

Dal Togo - AfricaUn volo indimenticabile

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all’Italia… che ricchezza e che sprecosulle nostre tavole!… mi vergogno unpo’.Le cose che più mi impressionano diquesta gente sono la semplicità, lacordialità, il vivere l’essenzialità;hanno poche cose, è vero, ma i cri-stiani sono ricchi di fede. Fede vera,profonda, vissuta con molte difficoltàma con una carica di gioia.Mi emozionano le celebrazioniEucaristiche festose, gioiose, seguitee partecipate da tutti i presenti, giova-ni, adulti e bambini. E che dire delringraziamento a Gesù dopo laComunione?… è una esplosione digioia, si danza, si loda e si ringraziaper il grande dono: Gesù Pane spez-zato per noi.Italia, Italia mia… le nostre chiesesemivuote, le celebrazioni Euca -ristiche poco partecipate, nascosti in

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fondo alla chiesa ma perché?…Perché siamo così paurosi di GesùCristo?Giovani coraggio, voi speranza deldomani: Gesù vi ama, non abbiatepaura… non siate sordi, ma aprite ivostri cuori, seguite la Sua voce chechiama… il mondo ha bisogno di voi,di noi.Grazie Africa, Grazie sorelle Sr.Luciana, Sr. Adolfa, Sr. Anna, Sr. M.Patrizia e alle comunità cristiane diAnfoin, Fiatà e sacerdoti: sono stata52 giorni con voi, ho imparato tantecose belle, ora le porto nel cuore ecerco di vivere in pienezza la mia vitada Religiosa in Italia tra i bimbi e igenitori della Scuola Materna SanGaetano di Porto San Giorgio.Grazie a Madre Teresa Ponsi e a tuttala comunità Italiana che mi hannoaccompagnato con la preghiera e l’af-

fetto.A tutti i benefattori, amici,genitori che hanno voluto fargiungere la loro solidarietà aquei piccoli angioletti tramiteme il Grazie riconoscenteanche di Gesù che vi dice:“Tutto quello che farete alpiù piccolo dei miei fratellil’avete fatto a Me”.

Suor Giuseppina RipaniVia Murri, 78 – P. S.

Giorgio (Fm)

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Alle ragazze desiderose di luce sullachiamata di Gesù e alla vita consa-crata che incontriamo nelle nostrevisite proponiamo l’esperienza digiornate trascorse con noi.Nel ritiro del mese di luglio nei gior-ni 4 e 5, hanno risposto in parecchie,anche provenienti da luoghi lontani,Le giovani di Azogues che già fre-quentano la

Fiamma di Carità 35

Vi inviamo alcu-ni flash delnostro apostolato

missionario in terra ecuatoriana nel-l’ambito della pastorale vocazionale.Oltre alla visita ai vari collegi del ter-ritorio, organizziamo incontri direttidalla nostra sorella Suor Angelinacon l’ausilio dei parroci della catte-drale e del rettore del seminario dio-cesano.

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Dall’Ecuador - Azogues 19 luglio 2009Flash apostolici

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Fiamma di Carità36

nostra casa hanno preparato l’am-biente; una casa di accoglienza delladiocesi che Mons. Carlos Altamiranoha messo a nostra disposizione.Per tutte, lo stare insieme è stataun’esperienza ammirevole. Inviamodue testimonianze: quella di Carmene quella di Nube.Carmen venuta dal Cañar ha chiestodi entrare a far parte della nostra con-gregazione e il giorno 16 luglio festadi N.S. del Carmine ha iniziato l’a-spirantato per approfondire alla lucedella Parola di Dio e accompagna-mento spirituale il valore della chia-mata di Gesù.Il giorno 18 luglio l’incontro deichierichetti servitori dell’altare nel

seminario diocesano.Per preparare il pranzo hanno colla-borato alcune mamme, per l’anima-zione le nostre ragazze con i semina-risti diretti da Suor Angelina.E’ stata una giornata splendida riccadi attività formative e divertenti, tuttii ragazzi si sono sentiti protagonisti,vivi e felici.La benedizione del Signore ciaccompagna ci affidiamo giornal-mente in modo speciale allaMadonna affinchè possiamo esserestrumenti di pace alla secuela diGesù.Il nostro saluto per tutte!

Suor Laura e Suor Angelina

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“Il signore ha parlato al miocuore”

Con questo scritto voglio salutare tuttele suore della Congregazione PovereFiglie di San Gaetano e raccontare lorola mia esperienza fatta nel ritiro spiri-tuale in Chiarasol Azogues Ecuador,insieme alle altre ragazze provenientida diversi luoghi. Voglio esprimere imiei sentimenti in questo momento.Prima del ritiro avevo grandi timore adaccostarmi a Dio, ora non trovo paroleper dirgli la mia felicità. Ho scopertoun Essere meraviglioso nel quale miposso affidare e confidare e porre a suadisposizione la mia vita. Questo Essere ha il nome di Gesù ed èdiventato il mio amico. Spero che nonsia tardi per dirgli il mio grazie per lavita, per la salute e per la grande gioiadi aver conosciuto quella personameravigliosa: “Gesù”. Ancora,ho incontrato varie amiche, conloro ho avuto l’opportunità dicondividere varie cose, ho appre-so che devo essere più umile,caritatevole e devo amare lepersone bisognose. Ho impara-to anche che i difetti personalisi possono combattere e cam-biare modo di vivere, sapetecome? Leggendo il vangelo,riflettendo, meditando e poicercare di mettere in pratica

con buona volontà quello che il cuoresuggerisce. Solo leggendo superficial-mente il vangelo di Gesú, non serve. IlSignore purifica tutto il male e ci rendeil cuore puro e nuovo.Ringrazio Dio di aver incontrato nelmio cammino le suore. Mi hanno inse-gnato molte cose belle e buone, per menuove, nel medesimo tempo chiedo aDio che possano proseguire il lorocamino di fede aiutando le persone piùbisognose annunciando il vangelo. Eche molte giovani possano fare l’espe-rienza che ho fatto io.Saluto e ringrazio le suore di tutta leCongregazione. Non sono scrittrice, hoscrito con amore ciò che mi ha dettatoil mio cuore.Un abbraccio affettuoso, vi porto comme, siete nel mio pensiero.Cordialmente saluto tutte

Nube Tixi

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“Parla Signore che il tuo servo tiascolta”

Carissima Madre e suore di san Gaetano,Vi scrivo per salutare e felicitarmi perle grandi opere che nel nome delSignore le suore realizzano giornodopo giorno con i bambini, gli anzianie le persone bisognose di ascolto e diconsiglio.Ringrazio ancora, che stanno nella

nostra patria missionarie; mi hannoinvitata a far parte della grande fami-glia delle suore di San Gaetano.Sono molto felice e contenta del ritirodel 4 e 5 luglio. È stato per me unaesperienza meravigliosa.Condividere la giornata di preghiera,di ascolto di riflessione con molteragazze di diversi luoghi, ho scoperto,soprattutto nel confronto della paroladel vangelo, ascoltando le riflessionidelle suore sulla vocazione e anche

confrontandomi con le esperienzedelle altre ragazze, ho compresoche devo impegnarmi per cono-scere me stessa e ascoltare Gesùche desidero seguire, con l’aiutodelle suore.Ora mi trovo a fare comunità conloro con altre ragazze. Mi sento molto felice e tranquilla,constato una grande pace e sco-pro che Gesù mi sta chiamando.Voglio fare la sua volontá.Lui dirige la mia vita e sa quelloche fa.Io lo vado scoprendo e conoscen-do ogni giorno.Ho bisogno di preghiera per que-sto mi raccomando a voi caresuore.Vi dó il mio salutoAttentamente

Carmita Santander

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Il tempo correveloce, siamo giàal 7 agosto giornoin cui festeggiamo il

nostro grandepatrono “San Gaetano”che il Beato Fondatore havoluto lasciare alla nostraCongregazione perché neimitassimo le virtù.La lettura della sua vita farisaltare questo grandeSanto che vive l’umiltà, lacarità evangelica verso i piùpoveri, la fraternità e lapovertà del clero che egliintende rinnovare secondo laradicalità evangelica.Il santo fa la sua prima sceltadi povertà di attendere agliincurabili a Vicenza, a Verona,Venezia, Napoli. La suavolontà è di formare comunitàdi Sacerdoti innamorati delVangelo; non a caso gli apparveil Bambino Gesù, segno del suocuore bambino e innocente premiatoda Dio, come “suo Figlio diletto”.San Gaetano “Santo della Prov -videnza” in una sua lettera del17/02/1533 ci dice: essere aperti allo

Spirito Santo tutti i giorni, fidarsi delSignore, imparare umiliandosi, l’al-fabeto di Cristo.

San Gaetano ancora oggi si chini sudi noi, ci prenda per mano, ci condu-ca sui sentieri del nostro tempo edella sua vita, in un viaggio che nonci si dimentica mai.Con questi sentimenti e altri ancora a

Da Fiata - Africa7 agosto festa di S. Gaetano

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Fiamma di Carità40

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Fiata – Africa il nostro semplice,povero, umile villaggio si è prepara-to a vivere la festa del nostro patro-no.I giovani si sono uniti a noi in questapreparazione alla festa con una nove-na meditando le sue virtù.Il tutto si è concluso con una solennecelebrazione Eucaristica presiedutadal Rev.do Père Antoine a cui hannopartecipato: giovani, gli amici deiBeati Boccardo, la gente del villag-gio e molti bambini.Qui in Africa, ogni festa terminasempre con la condivisione di un

panino e di una bisapa (una buonabevanda fresca) preparata da noi.Grazie a tutti per la partecipazione;che San Gaetano ci protegga sempre.

Suore Povere Figlie di San GaetanoMissione Fiata – Togo

Sr. Luciana, Sr. Adolfa, Sr. Anna,

Sr. M. Patrizia e Sr. Giuseppina

Ripani

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MISSIONIMISSIONI

Dall’Argentina

il grazie... ...di tutti i bambini...

...dalla vostragenerosità!...che vengono

beneficati...

Dall’Hogar de Dia i bimbi vi auguranoBuon Natale!

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A L L A R G AI CONFINI DELLA TUA CARITÀ

Fiamma di Carità42

Grazie alle tue offerte...Sostieni le Opere Missionarie delle Suore di San Gaetano

in BRASILE• aallllaa CCrrêêcchhee aiutiamo bambini che

hanno bisogno di tutto, affidàtialle Suore, sicuri che con l’aiu-to dei Benefattori avranno ilnecessario per una crescitaarmoniosa;

• gestiamo il cibo per180 bambini:occorrono reci-pienti adatti.Occorre disse-tarsi al caloredel Brasile;

in AFRICA - Togo• curiamo i malati nel nostro dispensario;• aiutiamo e curiamo con ogni sostegno i

malati di AIDS e le loro famiglie;• accogliamo i bambini denutriti;• accogliamo ragazzi handicappati e orfani

ai quali offriamo ospitalità in un climadi famiglia grazie al PPRROOGGEETTTTOO CCAASSAAFFAAMMIIGGLLIIAA.

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Fiamma di Carità

in ARGENTINA Hogar de dia (Casa di giorno)• gestiamo 200 ragazzi che frequentano e

trovano un costante aiuto per la loro cre-scita: il cibo necessario, una casa, grandispazi, la gioia di vivere insieme, TTUUTTTTOOGGRRAAZZIIEE AAII BBEENNEEFFAATTTTOORRII..

43

• il riposo è sempre necessario;• la preghiera diventa il cen-

tro della giornata e dellavita che cresce;

• ci occupiamo anche diassistere gli anzianibisognosi di aiuto e dicure.

Attenzione! A chi desidera contribuire, chiediamo di specificare chiaramente, nella causale delversamento, il progetto che si vuole sostenere.

CONTO CORRENTE POSTALE: PAESE IT – CHEK 55 – CIN I – ABI 07601 CAB 01000 – N.CONTO 000017159781 – CODICE BIC BPPIITRRXXXIntestato a: Istituto Povere Figlie di San Gaetano I.A.A.D. - Via Giaveno 2 – 10152 Torino CONTO CORRENTE BANCARIO: CIN K – ABI 03069 – CAB 01007 N. CONTO 100000060027– IBAN IT57 K0306901 00710000 0060 027 - SAN PAOLO IMI TORINO Ag. 7Intestato a: I.A.A.D. Istituto Povere Figlie di San Gaetano - Via Giaveno 2 – 10152 Torino.PER INFORMAZIONI, CHIEDERE DI SSUUOORR FEDERICA BATTISTELLATel. 011.851567 - E-mail: [email protected]

MODALITA’ DI VERSAMENTO

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Ore 05,30 i bus sono pronti. Un grup-po di circa 100 persone sono in movi-mento davanti alla Parrocchia «NotreDame du S. Sauveur» ad Anfoin–Togo.Chi sono? …sono gli Amici dei BeatiBoccardo. In mezzo a tanti colorispiccano due bianche figure: SuorLuciana e Suor Giuseppina Ripani. Dove si va? A circa 200 km c’è lacittà di Kpalime. E’ prorio qui, pocolontano dalla cittadina, sparsi qua e làtra il verde dei bananeti, delle palme,sorgono numerosi villaggi di capanne,di piccole graziose casette. Tra tuttoquesto verde c’è una bellissima casca-ta che, mormorando scende a valle trail verde del mais e della manioca. Che

meraviglia! Questo simpatico gruppo di personesi ferma a contemplare, a gustare ilmormorio e lo spumeggiare dell’ac-qua. «Sei grande, Dio! Mera vigliosaogni tua opera». Proprio

dall’AFRICAAAcccceennddii aanncchhee ttuu uunnaa

ffiiaammmmaa ddii ccaarriittàà

26 luglio 2009ESCURSIONE DEGLI AMICI DEI BEATI BOCCARDO

ALLE CASCATE DI KPALIME - Togo - Africa

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Fiamma di Carità 45

davanti a questo scenarios’innalza la preghiera, laCelebrazione Euca risticapresieduta dal Rev.do P.Jean-Jacques Adamacoadiuvato dal DiaconoHonoré.Insieme si loda, si rin-grazia, si prega per lapace nel mondo, perl’Africa, per gliAmici dei Beati Boccardo,per la Congregazione delle Suore diSan Gaetano e per le Vocazioni nellaChiesa. «Dal l’Eucaristia adorata ericevuta attingiamo la forza per spez-zare nella carità di Cristo anche ilpane terreno».Tutto il viaggio è stata una lode conti-nua al Signore. Un gruppo di giovanihanno suonato con i loro strumentimusicali e cantando in lingua; il tuttovissuto in fraternità e in comunione«avec tout le monde». Con la recita del Santo Rosario cisiamo affidati a Maria nostra Mammache vegli e ci accompagni in questagiornata. Dopo la Santa Messa unascalata alla montagna dove si trova ladiga per la turbina elettrica, visita cul-turale per i giovani studenti.Si rientra al nostro villaggio Anfoin-Fiata dopo circa 3 ore di viaggio diritorno, entusiasti, carichi di gioia e ditante nuove esperienze.Grazie a tutti coloro che con tantosacrificio, ma con tanto amore hanno

Amici dei Beati Boccardo - ItaliaIncontri anno 2009/2010

• 2° incontro - 24 gennaio 2010 LALOGGIA - “Vedere e servire nelvolto del POVERO il volto di CRI-STO” DECIDO DI SERVIRLO?

• 3° incontro - 7 MARZO 2010Parrocchia “SS Trinità” NICHELI-NO - “Vedere e servire nel voltodel POVERO il volto di CRISTO”COME LO SERVO?

• Giornata Nazionale MAGGIO 2010.

Quanto sopra lo troverete nel sito degliAmici dei Beati Boccardo con gli aggior-namenti (vedi www.suoresangaetano.iticona “Amici del Boccardo”)

organizzato questaescursione del Gruppo degli Amici,un grazie particolare a Paolo, a Renè ea Louis!Arrivederci a presto.

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“È tanto difficile entrare in Paradiso?Sii devoto di Maria che ne è la porta, e vi entrerai!”

(Beato Giovanni Maria Boccardo)

Ricordiamo nella nostra preghiera di suffragio la carissi-ma TERESA MORRA, Piccola Sorella Gaetanina, nataa Cerignola (FG) il 26 dicembre 1921, di anni 87, dece-duta a Torino, ospedale S. Giovanni Bosco, il 13 ottobre2009. Sepolta a Torino il 15 ottobre ’09.

“Nella notte, o Dio, noi veglieremo, con le lampade, vestiti a festa. Presto arriverai, esarà giorno!”. All’alba del 13 ottobre c. a., è venuto il Signore, lo Sposo, e ha portato laPiccola Sorella Teresa Morra nel suo Regno di luce, di bellezza, di gioia. I suoi funera-li si sono svolti proprio nel giorno del suo onomastico, e pensiamo che S. Teresa d’Avilae il suo Angelo custode, di cui era devotissima, l’abbiano accompagnata presso il tronodi Dio, a cantare in eterno le sue lodi.Nella sua lunga vita, spesa tutta come dono per i suoi Cari e per il prossimo, ogni giornoamava iniziarlo con la S. Messa e il canto delle Lodi, nella nostra cappella. Il canto, infat-ti, la musica, erano la sua vita. Per lunghi anni la corale “Stefano Tempia” di Torino l’haavuta assidua corista nelle celebrazioni e nelle opere di musica classica, come contralto.E non mancava di offrire il dono della sua potente e calda voce anche nelle nostreCelebrazioni liturgiche.L’arte, il disegno, erano l’altra sua passione. Quadri dipinti con tanto amore e con veramaestria erano da lei donati a tante persone che amava.Aveva quasi un culto per le cose belle: la bellezza è un raggio della eterna Bellezza diDio, e Teresa dimostrava questa bellezza, anche esternamente nella persona, vestendocon molto gusto e finezza.Ex allieva salesiana, amava la SS. Vergine che invocava sotto il titolo di MariaAusiliatrice: venerava don Bosco, S. Maria Mazzarello, e anche i nostri Beati Giovannie Luigi Boccardo, perché avevano conosciuto don Bosco.Gli angeli custodi erano sempre presenti e invocati da lei, che come dono a chi le face-va qualche piccolo favore, era solita regalare bellissimi angeli scolpiti o dipinti.Specie negli ultimi tempi si affidava sempre più alla Divina Provvidenza, e soleva dire

RICORDIAMO NELLA PREGHIERA

Teresa Morra

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Saremo grati a chi ci segnala i cambiamenti d’indirizzo, avendo sempre cura di indicare il vecchio recapito e disegnalare l’indirizzo completo di via, numero civico, codice postale. Avvertiamo i Lettori che il 7 di ogni meseviene celebrata una Messa per i Benefattori vivi e defunti.P. S.: Segnalare se necessario anche il cognome del coniuge per evitare disguidi postali

N.B.: I dati e gli indirizzi per l’invio del giornalino “Fiamma di carità” sono gestiti unicamente dall’équipe di reda-zione e spedizione della rivista e nel rispetto della legge 196/03 i dati personali dei nostri lettori non saranno ogget-to di comunicazione o diffusione a terzi se non per ciò che riguarda la spedizione del giornalino. In ogni momentopotranno essere richieste modifiche, aggiornamenti o cancellazioni.

Ricordiamo nella preghiera di suffragio:• Enrico, fratello di Sr. Maria Ernesta Tassotti • Patrizia, nipote di Sr. Maddalena (giàdefunta) • Ermenegildo, fratello di Sr. Mariangela • Ilario, papà di Sr. Lidia Floy(Argentina) • Bruna, la sorella di Mauro Bovero (Segreteria Amici dei Beati Boccardo) •Giuseppina, la zia di Madre Teresa Ponsi (Superiora Generale) • Luisa, la mamma diMassimo, marito di Giusi Giacomazzi-Mascitti (Segreteria Amici dei Beati Boccardo)

Vogliamo esprimere la più sentita riconoscenza atutti i nostri lettori che con le loro offerte, con la loro cordialità,con la loro preghiera sostengono questo nostro semplice bollet-tino, che vuol portare a chi lo accoglie un “piccolo seme di bene”.

I loro nomi sono scritti in Cielo!

Grazie!

che la Provvidenza Divina la precedeva e camminava davanti a lei, che era sola e peròsi sentiva avvolta dalla luce e dall’amore del suo Signore che aveva sempre cercato eamato specie nei fratelli.Dal 1993 Teresa apparteneva al Gruppo delle “Piccole Sorelle Gaetanine”, laiche con-sacrate che vivono nel mondo il nostro carisma di abbandono in Dio e di ricerca delVolto di Gesù nel volto dei poveri, dei sofferenti di ogni specie. Amava questo suo Gruppo, era fiera della sua consacrazione e cercava di viverla comedono generoso, soprattutto di preghiera. Nel 1998, durante l’Ostensione della S.Sindone, passò tutto il periodo in adorazione al SS. Sacramento, assidua, con qualunquetempo, bello o brutto anche sotto le intemperie, pur di non mancare all’incontro col suoSignore crocifisso e risorto. Ultimamente frequentò anche le Suore di San Vincenzo chegestiscono una mensa nei giorni feriali. Teresa ora canta in eterno le meraviglie del Signore, e la sua generosità, che le facevasempre avere un sorriso, un dono pronto chiedendo sommessamente un po’ d’attenzio-ne, accoglienza e ascolto, e il suo spendersi per i suoi cari e per tutti Le conceda il ripo-so e la gioia del Paradiso. E preghi per noi!

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ISTITUTO SUOREPOVERE FIGLIE DI SAN GAETANO

Via Giaveno 2 - 10152 TORINOTel. 011.851.567 - C.C. Postale 00362103

ATTENZIONEIn caso di mancato recapito inviare allʼufficio di TORINO CMP Nordper la restituzione al mittente, che si impegna di pagare la tassa stabilita.

Con permissione eccles.direttore responsabilecanonico Carlo Vallaro

Registrato Cancelleria Tribunale diTorino n. 883 del 7-7-1953

Anno 53 - Ottobre/Dicembre - “PosteItaliane s.p.a. - Spedizione in

Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1,

comma 2, DCB Torino” nr 4/2009 - Taxeperçue - Tassa riscossa - Torino CMP Nord

Buon Natale a tutti Voi carissimi lettori.

“Ascoltiamo ed accogliamo nella fedel’annuncio che Gesù èveramente venuto tranoi. E quindi è quicon noi!”(Card. Severino Poletto)