fan's magazine

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editore Fan’S Shop s.a.s. via G. Lanzalone, 3 84125 Salerno stampa Grafica Metelliana Cava dei Tirreni - Sa- grafica Fan’s Shop Grafic Art distribuito da ME. PE S.p.A. Milano redazione via S. Robertelli, 17/B 84127 Salerno tel. 089 722 364 fax 089 724 152 www.fansmagazine.eu [email protected] Fan’S Magazine Fan’S Magazine Anno XII - n. 200 del 6 Novembre 2009 AUT. TRIB. di SALERNO N. 1003 del 06/12/1997 P.IVA 02786420659 Le lettere e i comunicati che ci per- vengono in redazione sono libera espressione del pensiero dei ragazzi dei gruppi che le scrivono e a loro soltanto riferibili. Ci scusia- mo se fatti o avvenimenti sono superati dalla cronaca piu' recente. Ringraziamo tutti quei gruppi che rendono pubbliche le loro fanzine e i loro comunicati e che si aprono in tal modo al confronto, anche polemico. La redazione non risponde del contenuto delle fanzi- ne, lettere e comunicati. Direttore Responsabile Gianluigi Carlino Redazione ed abbonamenti Melina Maraffa Redattore capo e servizi fotografici Giuseppe Nasti 2 a cura di Giuseppe Nasti Ci siamo, con questo numero 200 raggiungiamo un altro traguardo che alla partenza non era stato neanche lontanamente immaginato. Certamente adesso non possiamo più dire di vivere alla giornata, il Fan’s è diventato una realtà del panorama editoriale italiano e questo implica un minimo di program- mazione. Non è cambiato però il nostro modo di intendere la rivista che resta una creatura che continua ad essere partorita dalla nostra passione. Lo dimo- strano Andrea, Vincenzo, Federico, Francesco, Rino, Massimo, Gian Luca e Alessandro, Vito, Riccardo e Luca che ormai da più di un decennio continua- no a costruire il Fan’s con un amore ed una passione rigorosamente no profit. E tanti anche gli altri ragazzi che preziosamente hanno collaborato nel corso degli anni, molti dei quali festeggiano ora con noi questo traguardo con una militanza degna delle migliori amicizie. Una volta, chiacchierando con un amico sardo, paragonai il Fan’s ad un gruppo ultras, lui mi disse “vabbè, ma voi i giornali li vendete!” e io gli risposi “tu conosci tipografie e distributori che stampano e portano i giornali fino alle edicole gratuitamente?”. Chi immagina quanti salti mortali, nel corso degli anni, per far quadrare i conti? Di certo quan- do noi ci muoviamo sui campi nessuno ci paga gli spostamenti o le attrezzatu- re; la birra magari sì e anzi, nei posti dove c’è rispetto e mentalità, una chiac- chiera in compagnia non può che far che piacere. Indubbiamente “fare” equi- vale a sottoporsi a critiche. In questo mondo forse più che in altri. Comunque ben vengano quando queste sono costruttive perché rappresentano un momento di confronto, uno spunto per ragionare. Duecento numeri non vogliono comunque essere presupposto per bilanci o particolari celebrazioni, anzi il momento ultras non ci permette salti di gioia. Con gli ultras sulla gogna mediatica, ogni notizia distorta è una spallata che ci fa traballare e il sottoscrit- to spesso ha il sangue acido e la pressione alta per la rabbia provata ogni volta che ascolta fandonie. Ultima, in termini di tempo, la sparata di Fabio Capello. L’uomo del famoso “Io non andrò mai alla Juve” salvo poi fuggire da Roma por- tandosi dietro i suoi mercenari. Una persona che ha preferito la terra straniera alla sua, non ha trovato di meglio che accusare gli ultras dei mali del calcio. Guardate, io non ho quasi più la forza di ripetermi: sono davvero stanco. Ecco cosa riporta la rivista sportiva inglese FourFourTwo: “Fabio Capello è l’allena- tore più ricco d’Inghilterra. In una speciale classifica che tiene conto dei patri- moni in possesso dei tecnici, il ct della nazionale inglese si trova in vetta alla graduatoria grazie ad un patrimonio di 32,5 milioni di euro: 7 milioni di euro provenienti dalla federazione inglese, altri 18 da ricondurre ad una collezione d’arte in suo possesso, ed il resto ai vari contratti di sponsorizzazione”. E noi siamo i mali del calcio? Tira in ballo gli striscioni che avrebbero dovuto scom- parire, le leggi non applicate e cazzate varie. Venisse con me sui campi che gli spiego io cosa vuol dire scontare un daspo in attesa di venire giudicato (spes- so poi innocente come successo agli 8 cavesi diffidati a Verona nel febbraio del 2008 e scagionati dopo aver scontato INGIUSTAMENTE un anno è più di diffi- da). Cosa vuol dire per un ultras il proprio striscione o la propria pezza. E poi la finisse con questa favola degli stadi inglesi perfetti. L’ultima notizia di arresti si riferisce all’incontro di Carling Cup tra Barnsley e Manchester United che ha visto quattro fans dello United fermati per furto e vandalismo e quattro sup- porters del Barnsley arrestati perché avevano tentato di fermare il treno occu- pato dagli ospiti per cercare il contatto. E i nostri cari giornalisti che subito ci ricamano su? Avrete visto le immagini dei romanisti entrati dopo la mezz’ora di sciopero contro la Fiorentina su mediaset accostate all’attacco di Capello agli ultras? Siamo al fondo del barile ormai. La domenica non si è più liberi di deci- dere se andare o meno a vedere una partita con le biglietterie chiuse o con la vendita riservata ai soli residenti, settori ospiti chiusi per decisioni, che spesso hanno dell’incredibile a dir poco, dell’osservatorio o dei prefetti. Siamo vicini a dover effettuare scelte estreme? La proposta dei ragazzi della Curva Nord Cosenza di disertare completamente lo stadio per lanciare dei messaggi che colpiscano al cuore gli interessi delle società e della lega, ossia gli incassi, potrebbe essere una scelta obbligata per sopravvivere. E mi chiedo anche quante sono le persone che si professano contro il calcio moderno e poi con- tribuiscono ad accrescere i mali del nostro calcio acquistando delle gare in pay per view ? Siamo onesti con noi stessi e non diamoci alibi...

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editoreFan’S Shop s.a.s.

via G. Lanzalone, 3

84125 Salerno

stampaGrafica Metelliana

Cava dei Tirreni - Sa-

graficaFan’s Shop Grafic Art

distribuito daME. PE S.p.A. Milanoredazione via S. Robertelli, 17/B84127 Salerno tel. 089 722 364fax 089 724 [email protected]

Fan’SM a g a z i n eFan’SM a g a z i n e

Anno XII - n. 200

del 6 Novembre 2009

AUT. TRIB. di SALERNO

N. 1003 del 06/12/1997

P.IVA 02786420659

Le lettere e i comunicati che ci per-

vengono in redazione sono libera

espressione del pensiero dei

ragazzi dei gruppi che le scrivono

e a loro soltanto riferibili. Ci scusia-

mo se fatti o avvenimenti sono

superati dalla cronaca piu' recente.

Ringraziamo tutti quei gruppi che

rendono pubbliche le loro fanzine

e i loro comunicati e che si aprono

in tal modo al confronto, anche

polemico. La redazione non

risponde del contenuto delle fanzi-

ne, lettere e comunicati.

Direttore ResponsabileGianluigi Carlino

Redazione ed abbonamentiMelina Maraffa

Redattore capo e servizi fotograficiGiuseppe Nasti

2

a cura di Giuseppe Nasti

Ci siamo, con questo numero 200 raggiungiamo un altro traguardo che allapartenza non era stato neanche lontanamente immaginato. Certamenteadesso non possiamo più dire di vivere alla giornata, il Fan’s è diventato unarealtà del panorama editoriale italiano e questo implica un minimo di program-mazione. Non è cambiato però il nostro modo di intendere la rivista che restauna creatura che continua ad essere partorita dalla nostra passione. Lo dimo-strano Andrea, Vincenzo, Federico, Francesco, Rino, Massimo, Gian Luca eAlessandro, Vito, Riccardo e Luca che ormai da più di un decennio continua-no a costruire il Fan’s con un amore ed una passione rigorosamente no profit.E tanti anche gli altri ragazzi che preziosamente hanno collaborato nel corsodegli anni, molti dei quali festeggiano ora con noi questo traguardo con unamilitanza degna delle migliori amicizie. Una volta, chiacchierando con unamico sardo, paragonai il Fan’s ad un gruppo ultras, lui mi disse “vabbè, ma voii giornali li vendete!” e io gli risposi “tu conosci tipografie e distributori chestampano e portano i giornali fino alle edicole gratuitamente?”. Chi immaginaquanti salti mortali, nel corso degli anni, per far quadrare i conti? Di certo quan-do noi ci muoviamo sui campi nessuno ci paga gli spostamenti o le attrezzatu-re; la birra magari sì e anzi, nei posti dove c’è rispetto e mentalità, una chiac-chiera in compagnia non può che far che piacere. Indubbiamente “fare” equi-vale a sottoporsi a critiche. In questo mondo forse più che in altri. Comunqueben vengano quando queste sono costruttive perché rappresentano unmomento di confronto, uno spunto per ragionare. Duecento numeri nonvogliono comunque essere presupposto per bilanci o particolari celebrazioni,anzi il momento ultras non ci permette salti di gioia. Con gli ultras sulla gognamediatica, ogni notizia distorta è una spallata che ci fa traballare e il sottoscrit-to spesso ha il sangue acido e la pressione alta per la rabbia provata ogni voltache ascolta fandonie. Ultima, in termini di tempo, la sparata di Fabio Capello.L’uomo del famoso “Io non andrò mai alla Juve” salvo poi fuggire da Roma por-tandosi dietro i suoi mercenari. Una persona che ha preferito la terra stranieraalla sua, non ha trovato di meglio che accusare gli ultras dei mali del calcio.Guardate, io non ho quasi più la forza di ripetermi: sono davvero stanco. Eccocosa riporta la rivista sportiva inglese FourFourTwo: “Fabio Capello è l’allena-tore più ricco d’Inghilterra. In una speciale classifica che tiene conto dei patri-moni in possesso dei tecnici, il ct della nazionale inglese si trova in vetta allagraduatoria grazie ad un patrimonio di 32,5 milioni di euro: 7 milioni di europrovenienti dalla federazione inglese, altri 18 da ricondurre ad una collezioned’arte in suo possesso, ed il resto ai vari contratti di sponsorizzazione”. E noisiamo i mali del calcio? Tira in ballo gli striscioni che avrebbero dovuto scom-parire, le leggi non applicate e cazzate varie. Venisse con me sui campi che glispiego io cosa vuol dire scontare un daspo in attesa di venire giudicato (spes-so poi innocente come successo agli 8 cavesi diffidati a Verona nel febbraio del2008 e scagionati dopo aver scontato INGIUSTAMENTE un anno è più di diffi-da). Cosa vuol dire per un ultras il proprio striscione o la propria pezza. E poi lafinisse con questa favola degli stadi inglesi perfetti. L’ultima notizia di arresti siriferisce all’incontro di Carling Cup tra Barnsley e Manchester United che havisto quattro fans dello United fermati per furto e vandalismo e quattro sup-porters del Barnsley arrestati perché avevano tentato di fermare il treno occu-pato dagli ospiti per cercare il contatto. E i nostri cari giornalisti che subito ciricamano su? Avrete visto le immagini dei romanisti entrati dopo la mezz’oradi sciopero contro la Fiorentina su mediaset accostate all’attacco di Capello agliultras? Siamo al fondo del barile ormai. La domenica non si è più liberi di deci-dere se andare o meno a vedere una partita con le biglietterie chiuse o con lavendita riservata ai soli residenti, settori ospiti chiusi per decisioni, che spessohanno dell’incredibile a dir poco, dell’osservatorio o dei prefetti. Siamo vicini adover effettuare scelte estreme? La proposta dei ragazzi della Curva NordCosenza di disertare completamente lo stadio per lanciare dei messaggi checolpiscano al cuore gli interessi delle società e della lega, ossia gli incassi,potrebbe essere una scelta obbligata per sopravvivere. E mi chiedo anchequante sono le persone che si professano contro il calcio moderno e poi con-tribuiscono ad accrescere i mali del nostro calcio acquistando delle gare in payper view ? Siamo onesti con noi stessi e non diamoci alibi...

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Gli ultras dell’Atalanta sono stati al centro delle crona-che internazionali per la protesta, decisa ed efficace,scaturita spontaneamente la domenica della morte diGabriele Sandri, protesta poi pagata a carissimo prez-zo. Con un moto istintivo, quel pomeriggio, si chiede-va al mondo del calcio di fermarsi, si chiedeva un attodovuto dopo la tragica morte di un ragazzo. ABergamo, così come a Taranto o a Roma e in altre piaz-ze, hanno pagato cara la loro richiesta di rispetto,hanno pagato per aver detto no ad un calcio mano-vrato sempre più dal denaro e dal business, hannopagato per la loro non omologazione, per l’esserefuori dagli schemi prefissati da chi di loro non sa nulla.Nonostante la pesante onda repressiva i bergamaschi,fieramente, ci sono sempre. Nelle gare casalinghe conGenoa e Cataniasi “son fatti vede-re” con conse-guenti diffide cheoramai colpisco-no indistintamen-te nel mucchio osu persone chehanno il solotorto di esserevolti noti. Dieci ifermati per gli

scontri con gli etnei: per otto ragazzi è scattata la dif-fida di quattro e cinque anni mentre per altri due,dopo tre giorni in carcere, c’è stata la condanna delgiudice ad un anno e sei mesi di arresti domiciliari. Epensare che il P.M. aveva chiesto la condanna ad 8mesi mentre il tribunale del riesame ha recentementeanche rigettato il ricorso avanzato dai ragazzi cheresteranno così agli arresti domiciliari. Per quanto riguarda le trasferte, il Casms ha vietato leprime 5 consecutive gare fuori casa per cui i bergama-schi hanno dovuto, loro malgrado, rinunciare a segui-re la loro squadra in trasferta a Roma con la Lazio e poiBari, Chievo, Udine e Livorno e solo a Cagliari, all’un-dicesima giornata di campionato e con la limitazionedi un tagliando per spettatore, i sostenitori neroblù

potranno seguirela Dea dagli spalti.Dagli spalti appun-to, perché dovehanno potuto, vediBari e Udine,hanno comunquepresenziato sob-barcandosi chilo-metri solo per men-talità ultras.

Bergamo non molla!Bergamo non molla!SPECIALE 2009/10

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Trasferta d’oltremanica per la Roma e,per l’occasione, a Londra giungononumerosi sostenitori giallorossi. Lo storico CravenCottage, il piccolo stadio del Fulhamcon 22200 posti a sedere, risulta pienoin ogni ordine di posto. I circa 1500romanisti sono stipati nel settore dedi-cato a Johnny Haynes, vecchia gloriadella squadra locale, e ad inizio garaalzano tutti gli striscioni e le pezze deigruppi per un bell'effetto visivo. Poiampio spazio a numerosi battimani ead un buon tifo canoro. I tifosi di casa,in alcuni momenti della partita, sonmolto belli da sentire con cori secchiche sono boati e che in alcuni frangen-ti coinvolgono tutti i presenti.

FulhamFulham RomaRomaEUROPA LEAGUE 2009/10

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Foto e testo S. CHILLA

LecceLecce SalernitanaSalernitanaSERIE B 2009/10

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Anticipo serale al Via Del Mare tra Lecce e Salernitana.La Curva Nord continua la sua protesta e rimane mutaper tutta la partita. In Curva Sud, invece, questa sera ungruppo di studenti che hanno ricevuto i biglietti gratisdalla società si organizzano e tentano di fare un pò ditifo e dare un pò di colore al grigiore dello stadio. Circa150 gli ultras giunti da Salerno che hanno tifato conti-nuamente per la squadra non tralasciando di contesta-re la società anche con uno striscione che recitava"SOCIETA' INDEGNA". Ad inizio partita hanno buttatoin campo un grosso petardo e nel corso della partitahanno acceso un paio di fumogeni . Presente anchequalche ragazzo di Monopoli e Bari.

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Il freddo e la pioggia di una grigiadomenica di ottobre non fermanoi supporter del Pescara che, consciarpe e bandiere, riempiono glispalti dell’Adriatico. Prima del fischio d’inizio un minu-to di raccoglimento in ricordo diMario Santarelli, giornalista spor-tivo rai e storico tifoso biancazzur-ro. Mancano le coreografie di iniziogara, ma l’incitamento della Nordsale da subito e incessantementeaccompagna la squadra, duranteun incontro decisamente non faci-le, verso la quinta vittoria casalin-ga. Finalmente si rivedono

all’Adriatico i tifosi ospiti con una cinquantina di ravennati. Il Pescara balza in testa alla classi-fica: i giocatori festeggiano sotto la Curva con un tuffo sull’erba e ringraziano i propri tifosi,infreddoliti ma sicuramente appagati.

Foto M. D'AGOSTINO Testo A. BENTIVOGLIO

RavennaRavennaSERIE C2 2009/10

PescaraPescara

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"Bel Paese,l'Italia!"Un'Italia dove la polizia prende a manganellate studen-ti, operai e disoccupati, un'associazione a delinquere ècomposta da notai, commercialisti e magistrati e gli"usurai" sono le banche, dove in Parlamento leggiferagente condannata in primo grado e altri lestofanti ema-nano leggi ad-personam. L'Opposizione contraddice laMaggioranza (e viceversa) non perchè ritiene migliori ipropri propositi, ma perchè c'è una carenza d'argomen-ti e non resta che contraddirsi per l'appunto, farsi laguerra, a scapito di un Paese che non ci sta capendomolto...Ma udite e udite, c'è una cosa che non trova pareridiscordi,che accomuna tutti i partiti al di là del susse-guirsi delle legislature e dei governi: l'annientamentodel mondo ultras! Già, come un mostro da sbattere inprima pagina, il termine "ultras"da sempre viene stigma-tizzato e bistrattato. Ultimo "fenomeno di grido", restal'introduzione della tessera del tifoso, per cui tanto sibatte il nostro Ministro degli Interni.Si è tenuto questo incontro per fare il quadro dellasituazione e cercare di porre non un intralcio ai pianidel Governo, ma una mediazione, con chi finora si èrifiutato di metterci la faccia. A prescindere dal pome-riggio infrasettimanale e di conseguenza dal numero

dei partecipanti, comunque l'importante era manifesta-re e fare rumore, e su questo, ci siamo riusciti. Il dibatti-to inizia alle 21:00 presso l'Auditorium Casalinuovo diCatanzaro, con una rappresentanza di vecchi e nuoviUC a introdurre l'intervento dell'avvocato Spadafora,ovunque presente da esperto in materia, le cui sacro-sante parole, sono state ascoltate in religioso silenzio.Certo, un elemento che possa ratificare la questionedefinitivamente non c'è, sono tanti i pareri contrastantie le contraddizioni all'interno della proposta di leggestessa, è tutto un paradosso, che và ben oltre ogni prin-

cipio e che mette a repentaglio l'indipendenza di ogni cittadino.Vogliono questo fantomatico "modello inglese", cercando di eliminarequello che per loro è il marcio della comunità, ma tutto ciò è un espe-diente per avere dei profitti (su tutti Ferrovie dello Stato, Autogrill, ecc...)e per avere degli "stadi-vetrina", una perfezione esteriore; questo èl'esempio dell'Inghilterra, è tutto così "perfetto": tifosi seduti composti,immobili, omologati... UGUALI! L'importante è salvaguardare l'immagi-ne degli impianti visti ora come musei e centri commerciali lussuosi. Peròcon questa farsa del tifoso omologato è come nascondere la polveresotto il tappeto, alla fine vien fuori comunque e West Ham-Millwall, ne èla prova lampante. Nella discussione si è fatta luce su tanti punti ancoranon chiari, ma alcune perplessità permangono se si calcola che ci sonoparti della norma ambigue e ai limiti della costituzionalità.Il nostro Sistema Giuridico, prevede, una volta scontata la pena, il "rein-tegro dell'individuo nella società", ma all'ultras questo non è consenti-to:anche in caso di piena espiazione della diffida (o di assoluzione,comenella maggior parte dei casi), resta sempre un "fascicolo a suo carico",

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che pesa come un macigno, che lo marchia a vita. Nonimporta se sei colpevole o meno:allo stadio non potraimai più tornare. E' questo che ci vogliono imporre:la GHETTIZZAZIONEdel mondo ultras. Ancora non è detta l'ultima parola,persino l'Europarlamentare Fidanza si è espresso inmerito, affinchè le sue parole fungessero da monito perla revisione di quest'articolo. Tornando alla serata, èstato quindi un dibattito aperto,un confronto dal quale

i presenti, avranno tratto beneficio di sicuro;pertanto,gli Ultras Catanzaro,continuano la loro avanzata control'applicazione della tessera, perchè ora si tratta di undiscorso etico-morale, di una sopraffazione, di un sopru-so alla libertà personale, da sempre INVIOLABILE perogni uomo. Ben vengano altri sit-in, manifestazioni,scioperi e quant'altro. Saremo sempre lì, ad esigere giu-stizia, finchè ci sarà tempo, finchè... finchè non ci porta-no via!