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______________________________________________________________________ Alessandro Fischetti [email protected]
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L’analisi di oltre 2000 bilanci di imprese “residenti” nelle province di Monza, Como, Lecco, Sondrio, Varese.
Ore$16,30$$$Introduzione!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!Gabriella!Meroni!–!Presidente!Piccola!Confindustria!Monza!e!Brianza!!Ore$16,45$$$Presentazione$Osservatorio$PMI$lombarde$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$Swiss$Merchant$CorporaBon!$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$Alessandro!Fische:!;!Swiss!Merchant!Corpora?on!!!Ore$17,15$$$Tavola$rotonda:$!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!ViAorio!Benede:!;!Borsa!Italiana,!ProgeAo!ELITE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!Pietro!Palella!STMicroelectronics!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!Gabriella!Meroni!–!OMR!Italia!SpA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!Alessandro!Fische:!;!Swiss!Merchant!Corpora?on!!Moderatore!Pamela!Barbaglia,!1!!London!Bureau!Chief,!Mergermarket!–!The!Financial!Times!Group!!!!!!Ore$18,15$$Domande$del$pubblico$
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!Seguirà!aperiBvo!!
Osservatorio$$Le$Imprese$di$Monza$e$Brianza$a$confronto$con$
le$altre$province$lombarde!!
20$NOVEMBRE$2013$Confindustria!Monza!e!Brianza!1!Viale!Petrarca!10!,Monza!
Swiss!Merchant!CorporaBon,!società! !con!sede!a!Lugano!aJva! nel! seKore! del! private! equity,! ha! realizzato!un’indagine!su!quasi!duemila!piccole!e!medie!imprese!con!sede! opera?va! nelle! province! lombarde! di! Monza;Brianza,!Lecco,!!Como,!Varese,!Sondrio.!Scopo$dell’analisi$è$di$monitorare$il$tessuto$imprenditoriale$regionale$e$di$organizzare$un$osservatorio$permanente,$ fornendo$daB$staBsBcamente$ uBli$ a$ conoscere$ la$ capacità$ delle$ PMI$lombarde$ di$ reagire$ alla$ crisi.! L’analisi,! ;! u?lizzando! i!principali! indicatori! economico/finanziari! ! quali! giro!d’affari,! EBITDA,! posizione! finanziaria! neAa,! a:vità!all’estero;! ! evidenzia! che,! nonostante! una! riduzione! in!termini!di!volumi!d’affari!e!marginalità,! le!PMI!mostrano!di! avere! ;! a! dispeAo! del! difficile! momento! ;! solide! basi!anche! nel! confronto! con! l'andamento! economico;finanziario!delle!grandi! imprese.!L’incontro$è$ l’occasione$per$discutere$cosa$sta$realmente$accadendo$in$una$delle$aree$ più$ dinamiche$ del$ Paese$ e$ confrontarsi$ sulle$possibili$ opportunità$ e$ soluzioni$ a$ sostegno$del$ tessuto$imprenditoriale$lombardo.$!Swiss! Merchant! CorporaBon! è! a:va! nel! seAore! del!private!equity,!principalmente!in!qualità!di!advisor!a!fondi!chiusi! di! diriAo! europeo! che! investono! in! aziende! non!quotate,! di! dimensioni! medio! piccole.! Da! qualche! anno!offre! la! propria! esperienza! alle! PMI! con! servizi! di!consulenza! mira?! a! operazioni! di! finanza! struAurata,!ristruAurazione!del!debito!e!procedure!concorsuali.!!
[email protected]$039.3638225$
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PICCOLE E MEDIE IMPRESE: SOFFRONO LE PICCOLE,
RESISTONO LE PIU’ STRUTTURATE
Comunicato Stampa
Milano, 20 novembre – Soffrono le aziende di piccole dimensioni, resistono le aziende più strutturate che utilizzano in maniera produttiva il credito loro concesso. E’ questa la fotografia scattata a circa 1200 piccole e medie imprese, attive in diversi settori economici – ad esclusione di società immobiliari e finanziarie - con sede operativa nelle province di Monza Brianza (367), Varese (338), Como (263), Lecco (177), Sondrio (48). L’analisi - condotta da Swiss Merchant Corporation, società di advisory e Private Equity specializzata nel settore delle PMI, ha analizzato i bilanci 2010-2012 delle imprese di cinque province lombarde con ricavi tra 5 e 25 milioni e maggiori di 100 milioni e suddividendo ulteriormente il campione in classi - per dimensione, solidità, modello di business - alla ricerca di fattori esogeni in grado di spiegare le performance aziendali. Le aziende esaminate hanno generato, nel 2012, ricavi pari a 14,3 miliardi di euro, in leggero calo (-3,5%) rispetto al 2011 e un utile netto pari a 96 milioni, più che dimezzato rispetto all’anno precedente. Anche la marginalità operativa e la redditività sono scesi di 1-2 punti percentuali.
Difficoltà che non hanno impedito, tuttavia, alle PMI di aumentare il livello di occupazione, cresciuto nel 2012 di 500 unità. In flessione dell’11,4% rispetto al 2011 gli investimenti, mentre il livello di indebitamento è sceso a 9,7 mld di euro contro i 9,9 mld del 2011 confermando un indice di solidità patrimoniale e finanziario stabile. Il PIL prodotto in queste aree è rimasto sostanzialmente stabile (4,2 mld di Euro): hanno sofferto di più Lecco e Varese con una riduzione dei ricavi rispettivamente dell’8% e del 4%. Sondrio è stata l’unica provincia in cui il campione ha mostrato ricavi stabili, mentre Monza e Brianza grazie alle ottime performance dal punto di vista del volume d’affari e delle marginalità conferma il proprio ruolo di primo piano all’interno dell’economia lombarda.
Il dettaglio dell’analisi sulle sole imprese della provincia di Monza e Brianza mostra che nel corso del 2012 le aziende con un fatturato compreso tra 5 e 7 milioni hanno subito una brusca frenata registrando una discesa del fatturato di circa il 12%. Un dato leggermente migliore è stato registrato per le PMI con un fatturato compreso tra 7 e 12 milioni (-5,6%) mentre le aziende più strutturate - con un fatturato compreso tra i 12 e i 25 milioni - sono riuscite a chiudere l’anno sostanzialmente in pareggio. Anche in termini di redditività netta le differenze sono evidenti a seconda della dimensione; le aziende più grandi e strutturate hanno, infatti, registrato una redditività netta positiva, un livello di indebitamento inferiore e una maggiore capacità di aumentare gli investimenti, in controtendenza rispetto al resto del campione.
Il dato che suscita maggiore curiosità - commenta Alessandro Fischetti di Swiss Merchant Corporation - riguarda l’analisi sull’utilizzo del credito da parte delle imprese virtuose (STAR*1) rispetto alle imprese con maggiori difficoltà (STUCK**2). Infatti ad ogni milione di finanziamenti erogati al primo gruppo corrispondono circa 7 milioni concessi alle imprese che oggi mostrano evidenti segnali di crisi e che pertanto sembrerebbero aver utilizzato il credito in modo sbagliato; i numeri, infatti, confermano che tali imprese, in crisi già nel 2010, hanno generato perdite complessive per oltre 60 milioni di Euro e ridotto l’occupazione di 180 unità.
1 Imprese con Variazione dei Ricavi maggiore del 7% e basso profilo di rischio 2 Imprese con Variazione dei Ricavi minore di 0% ed elevato profilo di rischio
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Un risultato che impone una riflessioni importante sull’utilizzo delle risorse del sistema bancario.
EXECUTIVE SUMMARY – ANALISI PMI CON SEDE LEGALE NELLE PROVINCE A NORD DI MILANO
PRINCIPALI EVIDENZE
• Contrariamente a quanto evidenziato nel 2011, l’analisi dei bilanci al 2012 fa registrare una frenata, seppur modesta, della crescita dei ricavi.
• La contrazione dei ricavi è più marcata all’interno del segmento delle piccole imprese (ricavi 5-‐7 milioni) che presentano al contempo un maggior grado di indebitamento complessivo in relazione alle altre classi (7-‐12, 12-‐25)
• Nonostante la contrazione del volume d’affari, grazie a l’ottimo profilo Patrimoniale (indebitamento fisiologico e buona patrimonializzazione), le imprese hanno sostanzialmente mantenuto un buon profilo di rischio complessivo.
• Nonostante la conseguente riduzione dei margini il sistema ha mantenuto o addirittura accresciuto l’occupazione a conferma del buon stato di salute generale.
• Dal punto di vista geografico le aree che sembrano aver sofferto maggiormente sono Lecco e Varese (-‐8 e 4% la rispettiva variazione dei ricavi) probabilmente per una maggiore concentrazione di Piccole imprese rispetto agli altri aggregati.
• Non sembra invece aver influito il settore industriale o il modello di business; in ciascun settore o modello di business sono presenti imprese STAR, STUCK, RUNNERS o STABLE in proporzioni simili a quelle registrate sull’intera popolazione.
• L’analisi dell’indebitamento mostra come le imprese “Stuck” abbiamo attinto maggiormente alle risorse finanziarie del paese. Per ogni milione di “Credito” concesso alle Imprese Star, ne sono stati concessi 7 alle imprese che oggi mostrano evidenti segnali di crisi e che insieme (nell’area di Monza e Brianza) hanno generato perdite e una riduzione dell’occupazione di quasi 200 unità
• L’analisi su 14 “Grandi imprese” del territorio (Ricavi > 100 milioni) mostra una sostanziale ripresa e sembrerebbe confermare e anticipare il trend di ripartenza dell’economia che sta emergendo dai primi outlook sui dati 2013.
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IL CAMPIONE:
L’analisi approfondita è stata realizzata su PMI con le seguenti caratteristiche: • Ricavi, al 2012, compresi tra 5 e 25 Milioni di Euro o superiori a 100 milioni • Sede legale in una delle seguenti province:
o Monza e Brianza o Lecco o Como o Varese o Sondrio
• Esclusione delle società immobiliari e/o Finanziarie Esclusi i bilanci che presentavano anomalie di vario genere, sono stati elaborati e riclassificati 1207 bilanci
o 1193 Piccole e medie imprese 1193, con una Media Ricavi di € 12.023.166 o 14 Grandi Imprese
Dalla popolazione di oltre 2580 bilanci, sono stati scartati 1218 soggetti per mancanza di informazioni contabili determinanti ai fini del presente lavoro quali ad esempio:
• Suddivisione dei debiti tra finanziari e non • Suddivisione dei debiti finanziari tra quota a breve e quota a medio-‐lungo
termine • Suddivisione dei crediti in commerciali e non • Altre cause
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LE PRINCIPALI EVIDENZE EMERSE DALL’ANALISI DELLE 1193 PMI:
Di seguito sono riportati solo alcuni brevi commenti; per ogni ulteriore approfondimento è sufficiente fare riferimento alle tabelle e ai grafici allegati.
L’ANDAMENTO ECONOMICO
o Riduzione dei Ricavi: I ricavi complessivi del campione sono € 14.343.637.292 in calo del 3.48% rispetto allo stesso dato registrato nel 2011.
o Riduzione delle Marginalità: Marginalità Operativa, Redditività Operativa, ROI e ROE in flessione di 1-‐2 punti percentuali (come indicato i figura)
o PIL prodotto: Sceso da 4.3 a 4.2 Mld di Euro
LA SITUAZIONE PATRIMONIALE
o Riduzione degli investimenti: in flessione del 1.14% rispetto al 2011 o Indebitamento: in calo in valore assoluto (da 9.9 Mld a 9.7 Mld) ma in crescita il
rapporto Debiti / Ricavi
OCCUPAZIONE
o Numero dipendenti: In crescita di circa 500 unità o Costo del personale / costi totali: in crescita (circa +1%)
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DISTRIBUZIONE PER CATEGORIA
o *Per la definizioni fare riferimento all’appendice La tabella riporta la distribuzione delle imprese per categoria. Emerge che ben 475 PMI (identificate da Star e Stable) su 1193 (il 40%) mantengono un ottimo profilo di rischio indipendentemente dalla crescita del volume d’affari positiva (“Star”) o negativa (“Stable”). Le 314 imprese Stuck rappresentano il 26% del totale. 331 imprese (to investigate) richiedono ulteriori approfondimenti prima di essere associate ad una categoria.
PROFILO DI RISCHIO DELL’INTERO CAMPIONE
Nonostante i segnali evidenti di una contrazione del business e delle marginalità, a livello aggregato, l’ottima struttura patrimoniale delle PMI in esame, garantisce un profilo di rischio complessivo “basso” (Leanus Score Verde o >3). Ottima la liquidità in rapporto ai Ricavi. Appare invece insufficiente la capacità di generare cassa operativa ed eccessivo, in termini di durata, il ciclo del circolante.
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Alcune temi ricorrenti su cui riflettere con il conforto dell’analisi numerica.
TEMA NR 1
Qual è, se esiste, la correlazione tra i risultati di un’impresa e il settore in cui opera? Esistono settori in cui il numero di buone (o cattive) imprese è maggiore?
TEMA NR 2
E’ vero che la piccola impresa è più flessibile e ha maggiore capacità di adattamento alle condizioni di mercato?
TEMA NR 3
L’eccessiva pressione fiscale può essere considerata una causa primaria delle difficoltà imprenditoriali?
TEMA NR 4
I mini-‐bond e la finanza in generale sono la soluzione attraverso cui passare per rilanciare l’economia? I nuovi strumenti daranno nuova linfa al sistema?
TEMA NR 5
Qual’è stato l’impatto della crisi sull’occupazione del sistema delle PMI lombarde
Di seguito, per ciascun “tema”, mostreremo ciò che risulta dall’analisi delle imprese residenti nella provincia di MB e dal confronto con le imprese delle altre province lombarde.
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TEMA NR 1
Qual è, se esiste, la correlazione tra i risultati di un’impresa e il settore in cui opera? Esistono settori in cui il numero di buone (o cattive) imprese è maggiore della media? I dati sembrerebbero confermare che tale correlazione non è significativa. La tabella che mostra la distribuzione delle imprese “STAR”3 per modello di business (“Trader”, “Traditional”, “Services”)4 e per Provincia, conferma tale tesi mettendo in evidenza l’assenza di concentrazione di imprese “STAR” o “Stuck” in un singolo gruppo composto da imprese che condividono lo stesso modello di business.
Distribuzione delle imprese STAR per Modello di business e Provincia
Nella provincia di MB, ad esempio il numero di “STAR/Services” rappresenta il 23% del totale mentre nella provincia di Como il 10% o addirittura 0% nella provincia di Sondrio.
Distribuzione (%) delle imprese STAR per Modello di business e Provincia
L’assenza di correlazione è stata ulteriormente confermata dalla verifica dell’effettiva attività svolta dalle imprese STAR del campione. Anche tale approfondimento ha confermato la tesi mettendo in evidenza che si annoverano tra le STAR imprese appartenenti a tutte le tipologie di attività, incluse quelle tradizionalmente considerate in forte declino (edilizia, tessile, etc.). Di seguito riportiamo a titolo di esempio alcuni dei codici attività:
• Lavori di Meccanica Generale
3 Imprese che nel 2012 hanno registrato una variazione dei Ricavi maggiore del 7% e un basso profilo di rischio misurato dal Leanus Score. 4 Le imprese “Trader” sono quelle che acquistano e rivendono aggiungendo scarso valore aggiunto ai prodotti e servizi commercializzati. Le imprese “Traditional” sono le tipiche imprese manifatturiere. Le imprese “Services” sono le imprese di servizi.
STAR MB STAR VA 20 STAR CO 20 STAR LC 20 STAR SO 20 Totale STAR TOTALE MB TRADER 21% 10% 8% 0% 40% 13,7% 15,4% TRADITIONAL 56% 79% 81% 80% 60% 71,8% 72,2% SERVICES 23% 10% 11% 20% 0% 14,5% 12,4% Totale 100% 100% 100% 100% 100% 100,0% 100,0%
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• Costruzione edifici e infrastrutture • Fabbricazione di mobili per arredo domestico • Fabbricazione materie plastiche • Fabbricazione di calzature • Fabbricazione di poltrone e divani • Produzione di paste alimentari, di cuscus e di prodotti farinacei simili • Commercio autovetture • Fabbricazione di altri articoli in materie plastiche
Anche l’analisi delle imprese STAR per dimensione (misurata dal volume d’affari) e per modello di business, conferma la tesi.
Dispersione delle imprese STAR per Ricavi ed EBITDA %
Un’ultima riflessione riguarda le caratteristiche delle imprese STAR apprezzabile dal grafico che segue. Si può notare, infatti, analizzando l’asse orizzontale, che le buone imprese per meritare la “stelletta” non necessariamente devono aver registrato performance economiche eccellenti. Nel gruppo, infatti, sono incluse imprese che pur avendo un EBITDA negativo, sono cresciute e hanno mantenuto un ottimo profilo di rischio complessivo.
Dispersione delle imprese STAR per Ricavi ed EBITDA %
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TEMA NR 2
La piccola impresa ha maggiore capacità di adattamento alle condizioni di mercato? Sembrerebbe di no. Benché, come indicato in precedenza, al gruppo STAR appartengano imprese di ogni dimensione, il confronto dei principali indicatori delle imprese con Ricavi tra 5 e 7 milioni di Euro e quelli delle imprese di dimensioni maggiori (7-‐12 e 12.25) mostra le maggiori difficoltà incontrate dal segmento delle piccole imprese
Indici di Bilancio per Classe dimensionale. Totale Campione di 1193 imprese
Infatti, tutti gli indicatori di Crescita, Efficienza e Redditività sono largamente peggiori nel gruppo 5-‐7 rispetto ai gruppi 7-‐12 e 12-‐25. I ricavi del primo gruppo, ad esempio, hanno fatto registrare una contrazione di oltre il 10% contro una sostanziale tenuta del gruppo imprese medi grandi. Nonostante le peggiori performance anche il gruppo delle piccole imprese ha mantenuto un buon livello di affidabilità testimoniato da un Leanus Score “Verde”.
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Le tabelle che seguono riportano rispettivamente i dati di sintesi per classe di fatturato di tutte le province e della sola provincia di MB.
Dati di sintesi per classe di fatturato – Tutte le province
Dati di sintesi per classe di fatturato – Monza e Brianza
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TEMA NR 3
L’eccessiva pressione fiscale può essere considerata una causa primaria delle difficoltà imprenditoriali? Qualche giorno fa un quotidiano titolava “Un’impresa su otto chiude in rosso per il pressing del Fisco”. L’affermazione genera immediatamente una sensazione di fastidio nei confronti del sistema e rievoca tutte le difficoltà derivanti dalla gestione dei carichi amministrativi. Tutto ciò giustifica l’affermazione secondo la quale è il peso del fisco ad essere responsabile del risultato economico delle imprese? I dati riportati di seguito sulle imprese oggetto dell’analisi e confermati a livello nazionale dicono in maniera inequivocabile che il fisco incide sul risultato di conto economico in misura inferiore al 2% (2.1% se si considerano le imprese STAR)
Conto Economico Riclassificato
Per analizzare in dettaglio abbiamo riportato nella tabella il Conto Economico riclassificato di 3 gruppi di imprese Lombarde:
• Grandi imprese (ricavi > 100 milioni) • Totale PMI osservatorio Milano Laghi • Totale Imprese STAR residenti nella provincia di MB
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Nelle “Grandi Imprese” lombarde l’incidenza delle Imposte sui Ricavi è pari al 1.2%. Su tutta la popolazione di PMI delle province lombarde tale percentuale sale invece all’1.5%. Per capire se il dato è fortemente influenzato dalle performance aziendali, è stato isolato il gruppo delle imprese “Star” della province oggetto dello studio. Anche in questo caso l’incidenza delle imposte sui Ricavi supera di poco il 2%. L’obiezione ricorrente a tale evidenza si basa almeno su 3 affermazioni principali:
• L’Incidenza delle imposte va calcolato sul “Reddito Ante Imposte” e non sui Ricavi.
• Il dato non tiene conto del “cuneo fiscale” e di altre tasse annegate nei costi di gestione.
• Il dato non tiene conto delle altre imposte (es. IMU) inserite in bilancio sotto la voce “Altri costi di Gestione”
Certamente tali obiezioni impongono le necessità di approfondire il tema ricordando ad esempio la sensibilità del Reddito Ante Imposte alle modalità di contabilizzazione del magazzino, oppure rettificando il dato “Imposte” includendo anche la quota degli “altri costi di gestione” relativa, ad esempio, all’IMU o ad altre imposte. Ad oggi non siamo in grado di fornire il dato opportunamente rettificato sull’intero campione delle imprese lombarde; riteniamo però (avendo effettuato alcuni carotaggi) che l’introduzione di tali rettifiche condurrebbe ad un valore delle “imposte rettificate” molto simile, anche se lievemente superiore, alle percentuali indicate. Nonostante la mancanza di dati sufficienti per effettuare l’approfondimento indicato, abbiamo ritenuto di richiamare l’attenzione su questa rilettura del peso fiscale sulle imprese con l’obiettivo di aiutare coloro che amano la verità a fare chiarezza e focalizzare l’attenzione sulle cause reali delle difficoltà delle imprese.
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DOMANDA NR 4
I mini-‐bond e la finanza in generale sono la soluzione attraverso cui passare per rilanciare l’economia? I nuovi strumenti daranno nuova linfa al sistema? L’opinione largamente diffusa è che le imprese per crescere abbiano bisogno di nuova finanza e che a causa della stretta creditizia tale crescita non possa avvenire. I dati analizzati sembrerebbero invece confermare la tesi opposta, tesi che i principali osservatori stanno sostenendo tempo, secondo la quale la crisi sarebbe stata determinata proprio dall’effetto opposto, ovvero da un eccesso di credito indiscriminato e non correttamente collegato alle effettive esigenze dell’impresa. I dati infatti dimostrano che la maggior quota di finanziamenti è stata erogata a favore di imprese “Stuck”5. In media per ogni milione di Euro di Finanza (MLT, Breve, Leasing) erogato alle imprese “STAR”, le imprese “STUCK” ne hanno ricevuti circa 7 o piu’. Il dato ancor più sorprendente è che complessivamente, le buone imprese
(“STAR”) hanno generato utili (+ 21 milioni) e occupazione (+100) chiedendo al sistema “solo” 47 milioni di credito; le imprese “Stuck”, invece, hanno generato perdite per 62 milioni e ridotto l’occupazione di 180 unità; + 500
5 Imprese che hanno registrato nel 2012 una variazione negativa dei ricavi e hanno un profilo di rischio misurato dal Leanus Score molto elevato
Valori''medi'per'impresa'
Star'(000'euro)'
Stuck'(000'euro)'
MLT$ 550$ 1.926$
Breve$Termine$
271$ 2.997$
Totale$$escluso$leasing$
821$ 4.923$
Totale$$incluso$leasing$
1.204$ 8.837$
U@le$Per$impresa$
512$ C$682$
Variazione$Dipenden@$
+2,5$ C2$
4X$
11X$
6X$
7X$
Le$imprese$STUCK$hanno$oOenuto$
credito$per$795.000.000$di$Euro$
• Perdita:$C62.000.000$• Variazione$Dipenden@:$C$180$
Le$imprese$STAR$hanno$oOenuto$
credito$per$47.000.000$di$Euro$
• U@le:$21.000.000$• Variazione$Dipenden@:$+$100$
Per$ogni$milione$di$Credito$alle$imprese$“Star”,$le$imprese$Stuck'ne'hanno'consumato'7.$
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mila euro di utile per impresa STAR contro una perdita di quasi 700 mila Euro per impresa STUCK.
I differenti risultati dei 2 gruppi utilizzati per il confronto sono visibili nella tabella che segue.
Dati di sintesi STAR e STUCK – Monza e Brianza
In questo contesto, è quindi ipotizzabile che i mini-‐bond potranno dare nuova linfa al sistema delle PMI? Per provare ad azzardare una risposta bisognerebbe ricordare che la finanza, erogata sotto qualsiasi forma, prevede un momento di erogazione, un periodo di utilizzo, il pagamento di un interesse e il rimborso del capitale erogato. Quali imprese sono oggi nelle condizioni adatte a poter dare sufficienti garanzie e/o sono in grado di presentare progetti e piani di lavoro credibili? Certamente andrebbero escluse le STUCK (anche se l’analisi delle emittenti che hanno già collocato i Minibond, sorprendentemente, sembrerebbe confutare tale affermazione) e tutte le imprese che hanno già un eccessivo grado di indebitamento, imprese che hanno consumato credito nel modo sbagliato e molto probabilmente non saranno neanche in grado di rimborsare il credito già ottenuto. Teniamo a sottolineare che STUCK non è sinonimo di incapacità imprenditoriale o assenza di speranze, ma di necessità di intervenire
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strutturalmente sulla gestione del business in maniera differente rispetto a quanto fatto in passato. Ciononostante va ricordato che le imprese identificate come “Stuck” lo erano anche nel 2010 come emerge chiaramente dall’analisi che segue. Confronto tra gruppo star e stuck – Monza e Brianza e analisi delle Stuck nel triennio 2010-‐2012
Se quanto emerge dall’analisi delle imprese di Monza e Brianza fosse confermato a livello nazionale, allora sarebbe legittimo ipotizzare che le STAR (o comunque le imprese solide) saranno le potenziali candidate a ricevere nuova finanza. Gli imprenditori virtuosi, coloro che hanno fatto ricorso al debito solo per esigenze fisiologiche di gestione dell’impresa e che hanno saputo restituire al sistema le risorse finanziarie dopo averle fatte fruttare a tal punto da ripagare gli interessi e creare nuova ricchezza per l’azienda, hanno davvero bisogno di nuovi strumenti finanziari?. La nostra convinzione è che i mini-‐bond aggiungono un ulteriore arnese nella cassetta degli attrezzi del sistema bancario, ma probabilmente oggi il sistema ed in particolare le imprese in difficoltà ha bisogno d’altro; le imprese hanno bisogno di sostegno concreto nel percorso di acquisizione di nuovi clienti, di semplificazione delle procedure amministrative, di maggiore flessibilità nel rispetto delle regole e di un sistema bancario che sappia dare risposte (oltre la finanza) in maniera moderna ed efficiente.
Sintesi'imprese'Stuck'periodo'201032012'
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DOMANDA NR 5
Qual è stato l’impatto della crisi sull’occupazione del sistema delle PMI lombardo? Il costo del lavoro complessivo del campione delle imprese lombarde è cresciuto di oltre 23 milioni di euro (+ 1%). Tale crescita corrisponde a un incremento del numero di dipendenti pari a circa 500 unità. Le sole 39 imprese “Star” della provincia di Monza e Brianza a cui si riferisce il grafico seguente hanno contribuito a tale incremento con circa 100 unità. Sembrerebbe quindi che, nonostante tutto, il sistema lombardo sia stato in grado di mantenere o, addirittura, accrescere l’occupazione.
Incremento dell’occupazione determinato dalle imprese “Star” della provincia di MB
Il valore indicato è un “saldo”, seppur positivo, tra nuovi posti di lavoro e cessazioni. Il dato non deve far dimenticare tutti coloro che, a causa delle ragioni che abbiamo provato ad approfondire in questo lavoro, hanno perso il posto di lavoro senza più ritrovarlo e che pertanto non devono essere considerati una statistica.
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Per maggiori informazioni:
Alessandro Fischetti
Elena Bianchi
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Appendice Definizioni
Leanus Score: Indicatore proprietario che valorizza, rispetto allo Z-‐Score di Altman, la situazione finanziaria dell'impresa nel breve termine e la qualità del ciclo del circolante. Il Leanus® Score, che si misura sulla stessa scala dello Z-‐score di Altmann, è positivo per valori superiori a 3, Negativo per valori inferiori a 1.8
Per maggiori dettagli: http://www.leanus.it/pages.php?idpagina=283#.UnoaLZTfyA8
Categoria STAR Un'impresa viene definita Star quando i suoi ricavi crescono più del 7% e il Leanus® Score è maggiore di 3. Tali imprese abbinano ad una forte crescita una situazione patrimoniale e finanziaria solida sia nel breve che nel lungo periodo.
Categoria Runners Un'impresa viene definita Runner quando i suoi ricavi crescono più del 7%, ma il Leanus® Score è minore di 1.8, ovvero registra una ridotta o pessima solidità economico/patrimoniale e finanziaria
Categoria Stable Un'impresa viene definita Stable quando i suoi ricavi non crescono, ma il Leanus® Score è maggiore di 3. Tali imprese, sebbene la crescita limitata o negativa, hanno buona solidità economico/patrimoniale e finanziaria e pertanto una probabilità di default bassa e non sperimentano stress finanziari nel breve periodo.
Categoria Stuck Un'impresa viene definita Stuck quando i suoi ricavi non crescono e il Leanus® Score è minore di 1.8. Tali imprese corrono il rischio di default o di subire tensioni finanziarie nel breve periodo, inoltre la loro redditività non è sostenuta da una sensibile crescita dei ricavi che può, al contrario, essere anche negativa.
Categoria “To Investigate” Un'impresa appartiene alla categoria To Investigate quando i suoi ricavi crescono tra lo 0% e il 7% e il Leanus® Score è compreso tra 1.8 e 3. Tali imprese necessitano ulteriori approfondimenti in quanto, sulla base dei dati pubblici disponibili, non è possibile attribuirgli nessuna delle altre categorie Leanus®