ecce quam bonum 3
TRANSCRIPT
-
7/24/2019 Ecce Quam Bonum 3
1/45
1
Ecce Quam Bonum pag.2
La Formula Pentagrammatica pag.3
Purificare la Luna pag.6
Considerazioni sul Trattato della Reintegrazione degli Esseri pag.7
I Quattro Elementi pag.10
Il Simbolismo nellEsperienza Iniziaticapag.19
Relazione del Sovrano Reggente del C:::G:::M pag.21
La Malattia e i Corpi dellUomonellAntico Egitto pag.23
LAntica Tradizione in Grecia e India dellEros e della Natura pag.25
Maschera Mantello e Cordone pag.31
Esagramma o Simbolo dello Spirito Separato pag.34
Il Rito Aspetti Magici, Inziatici ed Esoterici pag.34
ECCE QUAM BONUM25 OTTOBRE 2014- N3
-
7/24/2019 Ecce Quam Bonum 3
2/45
2
Ecce Quam Bonum
26 Ottobre 2014
arissimo e paziente lettore, la rivista che
stai sfogliando, e che spero possa essereutile piazza di riflessioni attorno alla
tradizione martinista, uno degli strumenti
divulgativi di cui dotato il Convivium Gnostico
Martinista. Essa una finestra che permette a te
di gettare uno sguardo sulla superficie visibile,
esterna, dialettica, di quella che la nostra
fiamma ideale, e permette a noi di entrare in
contatto con un pubblico che variamente
formato ed articolato.
Ecco quindi che quanto qui verr trattato e
mostrato, non rappresenta il tutto di quanto
viene elaborato nelle nostre fucine interiori, siano
esse individuali o legate allopera delle nostre
logge e gruppi, ma solamente quanto pu e deve
essere mostrato al fine di comunicare i nostri
studi, cercare di soddisfare quella sana e utile
curiosit attorno al martinismo, ed intessererapporti con quei fratelli e sorelle
momentaneamente isolati.
Il lavoro martinista, cos
come noi lo intendiamo,
intimamente legato ad
una visione integrale
delluomo, ed investe
ognuno dei suoi centri
sottili, ecco quindi che in
questa rivista troveranno
spazio sia articoli legati ai
nostri studi, che elaborati
che trattano, seppur
sommariamente, delle nostre pratiche, che altri
legati alla storia passata e recente del
martinismo. Per meglio agevolarti ognuno degli
articoli che proporremo trover indicazione di
quale capitolo esso andr a trattare, in modo
da poter meglio orientarti fra essi.
Questa nostra rivista non raccoglier e proporr
solamente lavori frutto della nostra struttura
martinista, ma sar aperta anche a contributi
provenienti da altre realt a noi fraternamentelegate, e che riterremo utili nel nostro sforzo
divulgativo.
Uno sforzo il nostro non legato al semplice
apparire, alla decantazione, come usano altri, di
epocali imprese magiche nel salotto di casa, o
imperniate sullostentazioni di patenti, filiazioni e
brevetti vari, quanto piuttosto orientata alla
preservazione, ricapitolazione e riproposizionedella Tradizione Occidentale, resa viva dalla
laboriosa pratica fraterna martinista. UnOpera la
nostra ben lontana dai masturbatori sofismi
intellettivi, dai vuoti blaterale di chi argomenta
senza conoscere e riconoscere, da un certo
orientalismo strisciante ed imperante, e da un
confuso teosofismi che tutto parifica e tutto
degrada, ma bens incentrata sulla sana ed unica
sintesi che deriva dalla pratica dellarte dellareintegrazione integrale. La quale niente esclude,
niente tralascia, e niente privilegia inquanto
larmonia del tutto, e non del particolare.
La nostra pratica trova fulcro nella FORMULA
PENTAGRAMMATICA e non in un vuoto titolo, il
quale in assenza di reale opera laboriosa non
potr mai essere nobilitato da nessuna ostentata
filiazione. Udire che tale Parola di Potere oggiconsiderata da alcuni quasi alla stregua di un
ingombrante retaggio del passato, mi pone seri
dubbi attorno alla comprensione che questi
hanno dellarte che dovrebbe esser vissuta
giornalmente. In quanto quale benigno e paterno
Eggregore si potr mai formare, senza tale
strumento che sublime ponte e viatico fra il
macrocosmo e il microcosmo uomo ?
C
mailto:[email protected]:[email protected]:[email protected] -
7/24/2019 Ecce Quam Bonum 3
3/45
3
Convivium Gnostico Martinista Lavori Filosofici
La Formula Pentagrammatica
note introduttive
Eleanandro XI S.R. C:::G:::M:::
Lo strumento per eccellenza nelledificazione del
tempio martinista la Formula Pentagrammatica,in quanto non vi sarebbe opera martinista in suaassenza.(C:::G:::M:::)
ncora oggi, malgrado i decenni che sono
trascorsi dallemotiva polemica scatenata
da Arturo Righini, che ricordiamo era
stato anchesso martinista seppur di grado non
troppo elevato, lesatta comprensione del nome
pentagrammatico pare sfuggire ai pi, e
drammaticamente spesso proprio a coloro che
dovrebbero trovare in esso centralit e perenne
motore della propria opera.
In quanto, bene sottolinearlo, non vi pu essere
nessun reale avanzamento lungo il sentiero
martinista, senza comprensione (prendere
insieme, contenere in se) della reale estensione,
intensit e natura di quella che nel Convivium
Gnostico Martinista correttamente chiamiamo
Formula Pentagrammatica.
Gi tale nostra indicazione suggerisce molto,
forse anche troppo, su quanto simboleggia
lirruzione della Scin allinterno delTetragrammaton, e certamente non il nome del
Cristo fattosi uomo, ma ben altro che nel
proseguo di questo lavoro, che sar sviluppato in
un arco temporale che non pu ridursi alloggi,
analizzeremo nei modi e nelle forme opportune.
Dicevamo Formula in quanto tale parola ha una
variet di significati e sfumature che ben
tratteggiano il pensiero che noi riserviamo aqueste cinque lettere. Il senso profondo della
Formula Pentagrammatica va intuito pi nel
silenzio dellOpera, che con locchio della mente e
della dialettica.
Essa indica gli ingredienti che determinano un
composto. Ebbene questo sono le cinque lettere,
in quanto, e lo vedremo, indicano gli elementiformanti la manifestazione, e fra essi uno che
unica cagione di trasmutazione.
La formula una frase di rito, che viene
pronunciata durante dei momenti solenni.
Evidentemente ogni vero martinista sa, o
dovrebbe sapere con sua buona pace, che il
rituale giornaliero, cos come ogni nostro altro
rituale individuale e collettivo, momentosolenne e sacrale. Chi non si riconosce in tale
prospettiva nel migliore dei casi un martinista
solo apparente, deprivato completamente
dellaspetto sacrale e magico operativo.
Al contempo la formula un insieme di segni e
simboli di uso convenzionale, che tramite
linterpretazione di colui che sa leggerli
forniscono utili informazioni in merito aglielementi, e alle loro relazioni. Ognuno dei nostri
associati sa o dovrebbe sapere quali
corrispondenze sono da ricercarsi in queste
cinque lettere, e in cagione della propria maestria
applicarle al bisogno e al momento.
Infine la formula unespressione simbolica che
sottintende delle operazioni, attraverso le quali
possibile, dati elementi certi e conosciuti,
giungere a dei risultati. E come non cogliere
ancora levidenza di questo enunciato con la
formula pentagrammatica e le operazioni che
essa allude, e suggerisce tramite la forma, il
suono, e la permutazione ?
Ecco quindi che gi da questa breve introduzione
vogliamo sottendere, come si
enunciazione, ma anche elemento vivificante ditransizione fra una forma precedente e una in
A
-
7/24/2019 Ecce Quam Bonum 3
4/45
4
divenire. E lindicazione dellOpera da compiere,
ma anche strumento di tale Opera, ed infine
lOperatore stesso, in quanto nelle suo sviluppo
essa tutto investe e raccoglie in se.
E infatti al termine di ogni lavoro che il martinista
assolve che tale Formula trova collocazione, avoler indicare che tutto quanto in sua ragione
preparatorio, ed essa larchitrave che regna
sullintero Tempio Martinista,e la corona di cui si
deve cingere liniziato.
Il rito giornaliero, ed ognuna delle sue
articolazioni e completamenti, cos come da noi
in uso, in essa trova finalizzazione. Identicamente
i riti di loggia prevedevano che il filosofo lapronunci con vigore e maestria, e quanta tristezza
quando la troviamo decaduta a mero orpello
dialettico, quasi si fosse in presenza di
dilettantesche recite, prive di arte, di passione, di
intelletto. In quanto con essa, con il simbolo
(yantra) e la vibrazione della parola di potere
(mantra) che il Filosofo irradia la luce che fende le
tenebre, e la forza sorretta dallamore e
indirizzata dallintelletto plasma la materia bruta.Il martinista, di ogni Ordine e Grado, si dovrebbe
ben ricordare che stato proprio attraverso tale
suono che ha potuto essere accolto nella nostra
antica ed operosa fratellanza. Solamente queste
semplici osservazioni dovrebbero suggerire in
ognuno di noi unattenzione particolare, uno
studio costante, una passione intensa, verso di
essa. Purtroppo come spesso accade si confonde
la forma per la sostanza, e si perde di vista ci cherealmente fonte di senso e significato.
Ciascuno vede ci che si porta nel cuore. ebbe a
dire Goethe, che sicuramente molto sapeva sui
simboli. Cos ognuno di noi, in virt dellamore e
del genio personale, intravede nel simbolo
centrale del martinismo un qualche significato.
Laforisma utilizzato vorrebbe per suggerire,
valevole per la formula pentagrammatica coscome nella comprensione di ogni simbolo, che
necessario andare ben oltre lo studio, spesso
svogliato, e piatto di quanto appare (forma), e
procedere tramite la via del cuore, della pratica
reale, per permettere che la Formula abbia a
fiorire, e sviluppare la propria azione
trasmutativa.
Se tale lettura sovente difficoltosa per colui che
giornalmente interagisce, o dovrebbe farlo, con
essa, posso immaginare il malevolo profano
completamente arido nel cuore che non
comprendendone i misteri e la genesi, finisce col
riversare sugli altri la propria ottusa cecit.
Comportamento spesso riscontrabile in certi
mediocri epigoni di maestri reali o presunti, chehanno impegnato la propria vita a giudicare tutto
fuorch se stessi, condannandosi spesso a curiose
giravolte, consone pi di una sala da ballo che
non di un ambiente iniziatico. E fra gli altri il caso
di Gunon che fino a quanto era martinista
trovava conforto e prestigio nel trattare della
formula pentagrammatica, salvo poi ricredersi su
essa una volta allontanato dallOrdine.
Riportiamo qui un suo breve studio inseritoallinterno di un lavoro pi ampio dedicato ai
numeri.
Se il centro della croce considerato come il
punto di partenza delle quattro braccia, esso
rappresenta lUnit primordiale; se invece lo si
considera come il loro punto di intersezione, non
rappresenta che lequilibrio, riflesso di questa
Unit. In questo secondo significato, designatocabalisticamente mediante la lettera scin, la quale
posta al centro del tetragramma , le cui
quattro lettere figurano sulle quattro braccia
della croce, forma il nome
pentagrammatico , sul significato del quale
non insisteremo qui, non avendo voluto che
segnalare questo dato di sfuggita. Le cinque
lettere del Pentagramma si pongono alle cinque
punte della Stella Fiammeggiante, figurazione delQuinario, che simboleggia pi particolarmente il
-
7/24/2019 Ecce Quam Bonum 3
5/45
5
Microcosmo o luomo individuale. La ragione di
questo la seguente: se si considera il
Quaternario come lEmanazione o la
manifestazione totale del Verbo, ogni essere
emanato, sottomultiplo di questa emanazione,
sar ugualmente caratterizzato dal numero
quattro; esso diventer un essere individuale
nella misura in cui si distinguer dallUnit o dal
centro emanatore, e abbiamo appena visto che
questa distinzione del Quaternario dallUnit
precisamente lorigine del Quinario.
(Gunon Osservazioni sulla Produzione dei Numeri. .Pubblicato inLa Gnose, giugno-luglio-agosto 1910 con lo
pseudonimo Palingenius, inserito nella raccolta postuma Ren
Gunon,Melanges (Gallimard, 1976). Pubblicato in italiano
sullaRivista di Studi Tradizionali n 34, Gennaio-Giugno 1971 epresente nella raccolta Ren Gunon,Il Demiurgo,Adelphi, 2007. )
Promettendo di tornare su quanto riportato in
merito al passaggio dal quaternario al quinario, e
sottolineando come esso suggerisca che
necessario approfondire ci che precede, per
meglio comprendere ci che segue, vorrei
evidenziare questa espressione della Formula
Pentagrammatica, che risulta essere quella da noi
impiegata nel Convivium Gnostico Martinista, eche assume centrale importanza nei nostri
quattro riti di Luna Piena.
Levidenza della Scin al centro resa distinguibiledal rosso con cui marcata, che trova contrastonel nero delle altre quattro lettere. Visto cheniente nelle strutturazioni rituali ed operative lasciato al caso, o almeno cos dovrebbe essere, lecita aspettativa interrogarsi su tale artificio.Indubbiamente siamo innanzi, come si indicavanelle prime frasi di questo lavoro, ad unirruzione,ad un rompere una precedente continuit edidentit. Ci da vita ad un prima ed ad un dopo(temporali), cos come ad una nuova forma, ma alcontempo ad una nuova sostanza. In quanto formalmente evidente che non siamo pi innanzi
al precedente yantra, cos altrettanto evidenteche non siamo pi innanzi alliniziale mantra.Qualcosa avvenuto, e questo qualcosa appuntoil dinamismo trasmutativo ad opera di unagenteesterno che tutto modifica: la Scin.
Forma, Nome, Tempo le tre grandi illusioni cheavvolgono luomo, i tre grandi misteri che laformula pentagrammatica raccoglie, e permette disvelare.
Ecco quindi che ci che deve attirare primalattenzione del ricercatore, e poi fissarnelintelletto, non tanto quanto di pietrificato essovede, ma il movimento che stato necessarioper passare dalluna allaltra formula, e quanto siviene a determinare. Qualcuno potrebbesostenere che trattasi di violenza, di esperimenti,o quantaltro. Ci che per sfugge che talemovimento non apparso in modo accidentale esgrammaticato nella mente dei martinisti, maprossimamente vedremo che giunto da lontanoattraverso lalchimia tedesca, la cabala cristiana,ed affonda le proprie radici nello gnosticismoalessandrino; affascinando lo stesso Gunon. Sequesta la genesi della Formula Pentagrammaticami chiedo quale tradizione dei detrattori, e degliignoranti, pu vantare simile millenaria certezza?
Segue
-
7/24/2019 Ecce Quam Bonum 3
6/45
6
Convivium Gnostico Martinista Lavori Filosofici
Purificare la Luna
Iperion V.M.A C:::G:::M:::
iniziazione unintroduzione sulla via,
un percorso che conduce il neofita dal
mondo del manifesto, del sensibile, al
mondo dellimmanifesto, dellocculto, ma non
per questo meno reale del primo. Tuttavia,
questa introduzione nellocculto, questo
passaggio dal manifesto allimmanifesto, non
riguarda tanto un modo diverso di intendere il
mondo intorno a noi, quanto, piuttosto, unnuovo modo di intendere il mondo in noi.
Si tratta, infatti, sub specie interioritatis, di avere
una nuova visione di noi stessi, si tratta diassurgere a nuova vita o a Vita Nova, come
direbbe il Poeta, si trattacome abbiamo sentito
pronunciare dal nostro iniziatore, il giorno in cui
siamo stati ammessi nel C::: G::: M::: - di
risvegliarci dal lungo sonno che ci ha
accompagnato durante la nostra esistenza, si
tratta ancora - di ricevere la fiamma ardente
che ci consentir di vincere la potenza delle
tenebre. Quando da postulanti e uomini di
desiderio abbiamo ascoltato queste parole, allora
ha avuto inizio il nostro percorso iniziatico.
Quel giorno, nel normale stato di coscienza e un
po frastornato, il postulante, divenuto associato,
suppone di non aver compreso niente o di aver
appreso poco. Invece, il seme del suo albero stato ben piantato e si svilupper a perfezione
con il solo rispetto di quelle poche e basilari
regole, mentre le successive iniziazioni faranno il
resto.
un seme che con laiuto dellacqua, del giusto
calore del sole, dellariae del rifugio della terra,
crescer sino a divenire un possente albero, per
dare i suoi fiori e i suoi frutti. I simboli e gli
stimoli, ricevuti durante liniziazione, gli
insegnamenti ricavati dalle tornate di loggia ed i
lavori, fungono da semi per linconscio
dellassociato ed per questo che si utilizzano dei
simboli di facile assimilazione, capaci di incidere,
a livello subliminale, limmaginazione del neofita.
Liniziazione che ci pregiamo di aver ricevuto, con
lammissione al C::: G::: M:::, non liniziazione
virtuale che caratterizza altre organizzazioni, ma uniniziazione reale in cui, oltre ad un corpus
rituale, vi un carismatrasmesso dalliniziatore al
discepolo, quella fiamma ardente che ci viene
consegnata, per il tramite delliniziatore, alla
presenza dei Maestri Passati che ne sono i garanti
e testimoni.
Ricevuta liniziazione, il cammino che si prospetta
per lassociato, e comune ad ogni martinista,
consiste nel purificare la Luna. La purificazione,
dunque, fa parte del percorso di ogni martinista,
pi precisamente occorrer parlare di auto
purificazione, purificazione della parte pi bassa
della sua natura, finch tutto ci che appartiene
alla parte temporanea delluomo sia puro,
purificazione di quella parte che noi chiamiamo
personalit, che non lindividuo permanente,
lIo spirituale, il nostro Se, ma lIo apparente,linsieme cio delle qualit e delle caratteristiche
L
-
7/24/2019 Ecce Quam Bonum 3
7/45
7
che lindividuo raccoglie attorno a s durante il
corso di ognuna delle sue molteplici vite, tutte
maschere che sovente trasporta con s vita dopo
vita, tutto ci che riprende quando torna ad
incarnarsi, tutto ci che lindividualit raccoglie
attorno a s durante la vita terrena.
Purificare la Luna quella decisione cosciente,
quellatto di volont che ci consente di scartare
tutto ci che temporaneo e che appartiene alla
personalit inferiore.
Purificare la Luna significa che le passioni e gli
appetiti del corpo, le emozioni inferiori che ci
sballottolano come nave senza nocchiero in gran
tempesta, atti i cui moventi provengono
dallesterno, devono essere conosciuti, dominati
e tenuti sotto controllo.
Purificare la Luna un lavoro di
spersonalizzazione che pu riassumersi nelle
seguenti massime: io non sono il mio corpo, io
non sono le mie emozioni, io non sono i miei
pensieri.
Come ci ricorda il G::: M::: P::: Giovanni Aniel,
questo processo di spersonalizzazione un farsi
vuoto affinch la pienezza dellIncondizionato
cominci a fluire in s.
questa una vera impresa di alchimia spirituale,
di trans-umanazione o, per usare le parole di L.C.
de S.M., opera di elevazione verso le superiori
regioni spirituali. la rigenerazione, preludio
allopera di reintegrazione e identificazione con la
Vita Unaauspicata da Martinez de Pasqually.A questa natura originaria, in cui liniziato si trova
in armonia con il suo Principio, deve condurre il
percorso iniziatico, a ci liniziato deve finalizzare
i suoi pensieri, le sue parole e le sue azioni. In
questa sintesi unitiva, come dice il Ph::: In:::,
limmagine divina si riforma, lanima umana si
rigenera, le bellezze dellordine si riscoprono e la
comunicazione tra Dio e luomo ristabilita.
Hic et nunc.
Convivium Gnostico Martinista Lavori Filosofici
Alcune Considerazioni sul
Trattato della Reintegrazione
degli Esseri
Aspasia V.M.A C:::G:::M:::
l Trattato della reintegrazione degli essericomposto da Martinez De Pasqually haindubbiamente una struttura complessa che
richiama limmagine di una costruzionearchitettonica del Tempo.La narrazione della Dottrina non sempre
cronologica, Martinez percorre il tempo in avanti
e indietro, il suo tempo non lineare bens
circolare. Un tempo circolare inserito in una
struttura geometrica, con particolare riferimento
al cerchio, al triangolo e al quadrato.
Martinez ha la certezza che.. tutte le epoche e
le elezioni prime si ripetono fra gli uomini e ci
fanno capire chesse si ripeteranno fino alla fine
dei secoli. Il seguito di questo trattato lo far
comprendere meglio ancora, allorch mostrer
chiaramente che alla fine tutto ritorner come
allinizio.(cfr.O.La Pera op.cit.pag.205 - 166)
In particolare nella parte dedicata allimportanza
del tempo per lesercizio del culto divino (cfr.O.La
Pera op.cit.pag.179-200 - 143-161) il Maestro
ha voluto far intendere che il tempo dedicato al
culto non deve essere confuso con il tempoordinario. Invece di usare il termine tempo si
potrebbe fare riferimento alla parola altra
dimensione o altro stato di coscienza. La
funzione sacerdotale richiede una precisa ritualit
ed un preciso ordine nelle operazioni del culto,
che deve essere tramandata con rigore, il
cerimoniale del culto divino deve essere
perpetuato per mezzo dellapostolato per
risvegliare gli esseri incoscienti. La fraseconclusiva del paragrafo 161 a pag. 200 del testo
I
-
7/24/2019 Ecce Quam Bonum 3
8/45
8
citato dice molto chiaramente che : .. il
cerimoniale, cos come i tempi convenevoli per le
operazioni del culto divino, sono stati fin
dallinizio fissati e regolati fra gli uomini, e che
tutte queste cose sono state trasmesse dallo
spirito divino e chesse non provengono dalle
convenzioni umane.
Il Trattato ricchissimo disimbologia. La descrizionedel significato simbolicodellArca del diluvioappassiona perch mentresi leggono i brani ad essadedicati si pu avere lasensazione di vedere
dinanzi a s un grandeuovo immerso nelle acque,un uovo gravido di ogni
principio di creazione delle forme corporee.LArca misteriosa per il Maestro linvolucrocaotico attraverso il quale il primo minorediscende in un corpo materiale terrestre e vieneassoggettato alla necessit del tempo perch lacreazione del tempo stato un atto necessarioconseguente alla prevaricazione di Adamo. Con la
creazione del tempo luomo potr riprodursisolo materialmente in quanto dopo laprevaricazione stato privato del verbo diriproduzione spirituale e gloriosa. (cfr.O.La Pera,op.cit.pag.156-170 - 122-137).LArca fluttua sulle acque come il Creatorefluttuava sul liquido radicale al fine di venire acapo del caos e cio al fine di emanare le leggidordine e di azione che il Creatore stesso avevadato a tutte le cose contenute nella massa
informe e caotica (pagina 234 del testo citato).Anche Mos viene fatto fluttuare sulle acque eviene deposto in un cesto che richiamasimbolicamente lArca o comunque uncontenitore. Mos condurr il popolo di Israelenel deserto per quaranta anni, la stessa duratadel diluvio.La parte dedicata a Mos molto ampia. A
questa figura viene dedicato ampio spazio nel
Trattato e nello scorrere delle pagine si scorge un
rapporto confidenziale tra Mos ed i Figli di
Israele che si manifesta attraverso il dialogo
diretto. Questa forma espressiva induce a
pensare che Martinez parla agli Eletti per bocca di
Mos e spiega la sua dottrina.
Particolare la rappresentazione figurativa del
Quadro Universale riportato a pagina 268 del
testo di Ovidio La Pera. Il disegno originaletracciato dal Maestro stato rielaborato e reso
pi leggibile da Louis Claude de Saint Martin. La
raffigurazione del Quadro Universale, che
rappresenta in sintesi il quadro reale dellintero
universo secondo la visione di Martinez, si
presenta come un cerchio sovrastato da un
semicerchio aperto. Allinterno del cerchio vi
sono altri cerchi, tra cui LAsse fuoco increato,
vi sono delle sfere e dei triangoli collegati
attraverso una linea perpendicolare e delle linee
orizzontali. E dunque una rappresentazione
geometrica di principi spirituali che utilizza
simboli antichissimi quali appunto il cerchio ed il
triangolo che ritroviamo nella rappresentazione
dellAlbero della Vita.
Questa figura, che si presenta appunto come un
cerchio sovrastato da un semicerchio aperto,simile alle corna del bue, richiama una forte
analogia con il geroglifico egiziano che traccia una
testa di bue cornuto. Il geroglifico egiziano
considerato la lettera pi antica conosciuta, dalla
quale si fa discendere lorigine dellAlfa greca e
della lettera A del nostro alfabeto per effetto di
successive elaborazioni.
Nella lingua ebraica la prima lettera dellalfabeto lalef la cui radice composta da tre lettere:
alef, lamed e peh. Quando la radice viene
pronunciata elef significa bue o bestiame
grosso, se viene pronunciata alluf significa il
principe, signore, sposo e se viene pronunciata
allef rappresenta il verbo insegnare (tratto dal
libro di Annick de Souzenelle La lettera, strada di
vita Ed.Servitium).
-
7/24/2019 Ecce Quam Bonum 3
9/45
9
Osservando il disegno viene spontaneo chiedersi
se il Maestro abbia voluto rappresentare la prima
lettera dellalfabeto ebraico lalef cio il
numero 1, numero maschile, simbolo della
forza divina penetrante. Il numero 1 un
numero misterioso che collega lIncreato con il
Creato perch nasce dal Nulla ed lorigine del
Tutto.
Il cerchio simbolo di perfezione assoluta,
mentre il semicerchio che lo sovrasta richiama
simbolicamente la corona e quindi lo splendore
e la gloria.
Nel cerchio, che il contenitore, si sviluppa il
contenuto della creazione atraverso le variefigure sopra richiamate.
In questa ultima parte del Trattato Martinez
sottolinea pi volte limportanza della prerogativa
che lessere umano ha di esercitare il libero
arbitrio poich la libert che genera la volont
e la volont discrimina il bene e il male e ogni
essere pu scegliere luna o laltra via.
Il corpo fisico, ( definito come il tabernacolovivente), concorre al processo della
reintegrazione attraverso le quattro porte : il
cuore, locchio, lorecchio e la bocca, che per
Martinez sono le quattro porte per realizzare
lascenso spirituale ed il collegamento con
lEterno.
Le ultime pagine del Trattato sono dedicate a
Saul, il Re eletto dagli uomini e non dallEterno ealla Pitonessa, .. uomo dellEterno sebbene
donna (pagina 347). La Pitonessa loracolo al
quale ci si rivolgeva al fine di ottenere predizioni.
Anche in questa parte vi un dialogo che si
svolge tra la Pitonessa ed il Re Saul che chiede il
responso sulla battaglia che si accinge ad
effettuare. Saul vuole sapere le conseguenze
future delle sue azioni, anche se nella suadomanda vi limplicita convinzione che lEterno
conosca gi in anticipo la scelta che egli far. La
Pitonessa scoraggia il re Saul a combattere, ma
soprattutto lo invita ad unirsi allEterno e gli
predice un destino tragico per lui e per la sua
posterit.
Anche in questo dialogo sembra che Martinezparla per bocca della Pitonessa, e spiega che
lEterno non esercita larte di un indovino
perch se cos fosse .. egli sarebbe il solo
creatore del bene e del male, ma lascia alle sue
creature il libero arbitrio e, se lazione delluomo
. buona, egli la riceve, se cattiva, la
respinge, ma non si oppone alla volont della
sua creatura.
La Pitonessa, ovvero il Maestro, precisa che
neppure gli uomini sono indovini, non vi sono
infatti maghi o stregoni perch luomo perviene
alla conoscenza soltanto attraverso ... penosi e
formidabili travagli, e conclude il brano con le
seguenti enigmatiche parole : Ecco, signor re,
quali sono le virt potenti, spirituali e temporali,
che si manifestano negli eletti dal Creatore, il
che non accade negli eletti dagli uomini
temporali. Quanto a ci che desideri sapere da
me, disponiti ad ascoltarmi, intendermi e
capirmi : (Queste tre cose sono allegoriche alle
tre parole : cerca, bussa e domanda). Niente
rispetto umano n debolezza materiale poich la
tua anima sar forte, se non ancora
sottomessa allo spirito di contrazione divina, ed
essa godr dei frutti delle operazioni e dei lavori
che io vado ad intraprendere su tua
sollecitazione. (cfr.O.La Pera, op.cit.pag.350-
351 - 281).
Il Re Saul non terr in considerazione i consigli
della Pitonessa e, avendo liberamente scelto,
combatter contro i suoi nemici e vedr
realizzarsi quanto loracolo aveva predetto.
Il Re Saul rappresenta simbolicamente lessere
umano che esercita fino in fondo il libero arbitrio
-
7/24/2019 Ecce Quam Bonum 3
10/45
10
ed agisce sulla spinta della propria volont
subendo gli effetti delle proprie scelte.
Il Trattato di Martinez de Pasqually la dottrina
segreta della caduta delluomo dal piano
spirituale a quello materiale. Il Trattato parla
della possibilit concessa alluomo di salvarsi eredimersi attraverso lesercizio dellibero arbitrio.
Nella sua opera ha sintetizzato diverse tradizioni
tra cui lAlchimia (cfr.O.La Pera, op.cit.pag.93-96
- 71-73 ), lAstrologia (cfr.O.La Pera, op.cit.
108-114 ) e la Massoneria come si pu verificare
ad esempio nella parte dedicata alla progenie di
Caino, con particolare riferimento al suo primo
figlio Enoch, a Tubalcain suo secondo figlio e aBoaz suo decimo figlio. Enoch scav le viscere
della terra, mentre Tubalcain ricevette i segreti
riguardanti la scoperta delle miniere e la fusione
dei metalli. (cfr. O. La Pera, op.cit.pag.98-104 -
75-78).
Vi sono studiosi della Dottrina e dellopera di
Martinez che sono concordi sul fatto che il
Maestro abbia attinto dagli insegnamenti dellacorrente cabalistica e dalle sue tecniche sulla
teurgia che erano state diffuse dalle scuole
cabalistiche di Spagna, con particolare
riferimento alle dottrine di storici cabalisti quali
furono Luria Yizchack e Schimon ben Jochai.
La dottrina di Martinez, fondata su diverse
tradizioni tra cui quella caldea, cabalistica e
gnostica, per la sua complessit considerata una
originale e personale rielaborazione esoterica
occidentale al quale era pervenuto grazie anche
alla frequentazione di un gruppo esoterico che
affondava le proprie origini in tempi assai lontani.
Ospiti/Tavole Filosofiche
I Quattro Elementi
di Aton G.M O:::M:::T::: (filiazione Cannizo)
el Martinismo i simboli devono essereinterpretati attribuendo loro il senso, ilsignificato anagogico. Bisogna loroattribuire quel senso che ci porta dallaterra al cielo. Dobbiamo utilizzare isimboli per arrivare alluniverso, peravvicinarci allEnte emanante. Nella
nostra qualit di Martinisti dobbiamo prendere inconsiderazione alcune ipotesi. In una primaipotesi noi non adoperiamo tali simboli esoprattutto non comprendiamo il loro sensoanagogico. In tal caso non possiamo lamentarci seci che vediamo intriso di tutto ci che, essendoarrivati ad un Ordine Esoterico, dovremmo averimparato ad abbandonare. Non possiamolamentarci se ci che vediamo intriso di queglielementi che, per intenderci vengono chiamatimetalli e che altro non sono che queicondizionamenti, quelle lusinghe, che derivano
dalla societ e dalla stessa natura umana.
In una seconda ipotesi pu capitare di adoperareil senso anagogico di tali simboli senza volerlo,senza esserne consapevoli. Ci si accorge deibenefici che vengono apportati nel mondospirituale e solo in esso, senza preoccuparsi delperch tali benefici arrivino. Ci accade il pidelle volte. O meglio possiamo dire che ciaccadeva quando luomo era costretto ad esser in
contatto con la natura, lontano dalle lusinghedella societ e dalle passioni negative o positiveche la stessa comporta. Noi moderni, abituati avivere nella societ ed in mezzo agli uomini,intuiamo che per adoperare i simboli e attribuireloro quel senso anagogico indispensabile perarrivare alla conoscenza alla quale tutti aneliamooccorrono dei Maestri che ci mettano sulla via,dei Maestri che ci spieghino in cosa consiste ladifferenza tra il senso morale, il senso analogico
ed il senso anagogico. Solo in tal caso e acondizione che nel percorso esoterico si siano
N
-
7/24/2019 Ecce Quam Bonum 3
11/45
11
veramente abbandonato i metalli, possibilepercorrere consapevolmente questa via ed possibile istruire o mettere sulla via, altri uominidi desiderio.
Passiamo adesso ad esaminare i quattroelementi.
Possiamo enunciare i quattro elementi siapartendo dal basso che partendo dallalto. Terra,acqua, aria e fuoco o fuoco, aria, acqua terra. Ciche in basso come ci che in alto. Partiamodallesame di ci che in basso. I quattroelementi, tradotti in elemento solido, liquido,gassoso ed energetico, sono, a ben guardare,lunico modo in cui si presenta a noi tutto ci chesi trova sulla terra. Vi una diversa proporzione
fra i vari elementi e proprio questa diversaproporzione ci porta a distinguere ci che statoemanato.
Non possiamo che esaminare moltosuperficialmente il senso letterale e moralelegato ai quattro elementi, dato che dobbiamooccuparci del senso anagogico.
Il senso morale, a mio avviso, molto legatoallarmonia. Esaminiamo un uomo, un animale,
una pianta o un minerale. In natura ci appaionoperfetti. La loro perfezione, che armonia, datadalla giusta proporzione fra i quattro elementi,dal giusto impasto tra di loro. Lacqua, la terra,sono armoniosamente mescolati dalla natura chesi serve del fuoco, dellenergia. Ci che ne deriva,oltre ad essere costituito dagli elementi iniziali, costituito anche da ci che non stato utilizzato eche pertanto viene restituito, attraverso laprecipitazione, dal fuoco che li ha amalgamati,
attraverso laria, elemento gassoso. E unprocedimento alchemico. La natura effettua taleprocedimento automaticamente e il risultatocostituisce larmonia. Solo luomo pu turbaretale armonia, solo luomo con i suoi varicondizionamenti, con la sua vana pretesa diadattare quanto la natura si dispone a realizzareal proprio bisogno o peggio al proprio capriccio.
Nel tragitto verso lalto il prodotto finito di talioperazioni alchemiche, per analogia, lo si accosta
ai pianeti, agli astri, ai segni zodiacali. Cosfacendo se vogliamo intervenire sul prodottofinito possiamo, appunto per analogia,intervenire proprio sugli astri, sulle costellazioni,sui segni zodiacali etc. e come? Con leinvocazioni, con le evocazioni, con le preghiere
oltre che con loperativit. Con i mezzi che le ilMartinismo ci fornisce e che noi impariamo adutilizzare.
Il Martinismo si occupa nel suo percorso propriodellaspetto analogico e ci logico dato che relativamente facile occuparsi dellaspettoanalogico dei simboli in generale e degli elementiin particolare, mentre oltremodo difficileoccuparsi degli stessi simboli esaminandone ilsenso anagogico.
Soffermiamoci, infatti, sul senso analogico deiquattro simboli che stiamo esaminando.
Innanzitutto constatiamo che i quattro elementisono rappresentati da triangoli. Il fuoco rappresentato dal triangolo rivolto verso lalto,come laria. Questa raffigurazione ci ricorda che ilfuoco, la fiamma si alza a punta verso laltomentre laria non che fiamma resa passiva daun tratto orizzontale. Lacqua rappresentata daun triangolo volto verso il basso, come una coppapronta a ricevere la pura rugiada che cadedallalto, mentre la terra, anchessa appesantitada un tratto orizzontale, considerata comeacqua ispessita, appesantita, solidificata.
Secondo Ermete, per ottenere effetti meravigliosibastano il fuoco, attivo e la terra, passiva. Il fuocoche sulla terra ha propriet quali il calore e laluce, nel cosmo illumina il sole, gli astri e gli altri
corpi celesti. Il fuoco, la fiamma, influenza sia glispiriti del male che gli spiriti del bene. Gli spiritidel male sono pi forti in mancanza del fuoco,della luce, mentre gli spiriti del bene sono piforti in presenza della luce e non solo di quelladivina ma anche di quella derivata dal fuocoterreno. E per questa ragione che coloro chepraticano, prima di qualsiasi pratica accendonoun cero, come anche si tengono dei ceri accesipresso i defunti appunto per allontanare gli spiriti
del male.
-
7/24/2019 Ecce Quam Bonum 3
12/45
12
La terra riceve tutti gli elementi, tutti i raggi etutte le influenze celesti. Alla terra sufficienteessere esposta allaria e purificata dal fuoco. Lecose provengono dalla terra, vengono generatedalla terra stessa, come i semi, le piante, glianimali, le pietre, i metalli.
Lacqua indispensabile nelle purificazioni. Essaha il potere di generare, di nutrire, di far cresceree trae le sue virt dallelemento fuoco.
Laria, infine, spirito vitale che penetra ogniessere, la prima a ricevere le influenze celesti,influenze che poi comunica agli altri elementi.Laria riceve anche le impressioni di tutte le cosenaturali e celesti e fornisce agli uomini la materiaper i sogni e per i presagi.
I quattro elementi non sono puri. Essi sonoabbastanza amalgamati fra di loro e devonodiventare puri per operare cose meravigliose.Come dice Agrippa, devono giungere a quellasuprema unit, passando dal quaternario (quattroelementi) e progredendo attraverso il settenario,al denario.
Prima di giungere allunit i quattro elementipossono trasmutarsi luno nellaltro, in
determinate condizioni assicurate dalla presenzadel fuoco. Non possibile per lavorare findallinizio con fuoco puro. Uno dei metodi persviluppare fuoco puro quello di creare immaginidi fuoco, avvalendosi dellelemento acqua,elemento femminile indispensabile per lacreazione di immagini. Lacqua racchiude, quindi,la sottile forza del fuoco. Tale forza vienetrasmessa attraverso laria mentre la terraassicura la costanza e la continuit del
procedimento. La quantit degli elementi chevengono impiegati nel procedimento debbonoper essere ben equilibrati perch un fuocoeccessivo prosciugherebbe completamentelacqua, creatrice di immagini. Laria, a questopunto non avrebbe pi utilit, non potendoveicolare alcuna forza sottile, e la terra sicalcinerebbe. Daltro canto un regime smodato diacqua porterebbe allo spegnimentodellelemento fuoco e alla dispersione
dellelemento terra; troppa terra finirebbe con lospegnere definitivamente il fuoco sotto la propria
massa provocando anche il prosciugamentodellacqua; un regime di aria eccessivodeterminerebbe le conseguenze dovute ad uneccessivo regime di fuoco. Come si vede i quattroelementi bisogna saperli adoperare. Dopo averliben conosciuti e ben adoperati, dopo cio aver
fatto un buon lavoro su noi stessi, vediamo comequesti elementi ci conducono alla supremavisione.
Siamo cos giunti al culmine dellascesa. Adesso,utilizzando i quattro elementi, possiamo dedicarcia conoscere ci che posto in alto, avvalersi ciodel significato anagogico, e quindi far s che laconoscenza che cos si acquisisce, proprio per ciche ci dice Ermete, ci che sta in alto come ciche sta in basso, attraverso un percorso inverso,
discenda fino al nostro corpo. Dobbiamo far sche la conoscenza si manifesti, cio, mentreancora siamo in possesso dellinvolucro che ci haaccompagnato in questa vita e che tanto ci hacondizionato. E quello che vogliamo. E ci che,in massima parte, giustifica i nostri percorsiesoterici.
Cerchiamo la conoscenza anagogica. Laconoscenza di ci che eravamo prima di utilizzare
linvolucro che possiede la nostra anima ed ilnostro spirito e dopo che la nostra anima, ilnostro spirito, lasceranno tale involucro.
Questa conoscenza non possiamo ottenerla con icinque sensi che abbiamo a disposizione; nonpossiamo ottenerla utilizzando lo strumento chefino ad oggi ci ha fornito la nozione di ci chesiamo e di ci che sono stati coloro che ci hannopreceduto. In buona sostanza non possiamoottenerla utilizzando il nostro cervello. Anzi
dobbiamo considerare il nostro cervello come uneccessivo regime di fuoco, di acqua, di aria e diterra. Il giusto regime degli elementi che cioccorre dobbiamo ottenerlo abbandonandoquellorgano che fino ad oggi ci ha dato sicurezzae che abbiamo timore di abbandonare come si hatimore di abbandonare una cosa conosciuta e, infin dei conti, anche comoda.
A questo punto il cuore prende il posto del
cervello. Il cuore nel quale risiede quel fuoco,quella fiamma che, se ben adoperata, purifica gli
-
7/24/2019 Ecce Quam Bonum 3
13/45
13
altri elementi e li mette a disposizionedelluniverso affinch attraverso le vibrazioni,attraverso il ritmo, attribuisca loro quella densitnecessaria affinch assumano visibilit agli occhidi noi tutti. Noi uomini, composti dagli elementiche oggi abbiamo illustrato, attraverso il fuoco
che alberga nel nostro cuore, purifichiamo queglielementi che costituiscono il nostro fisico, ilnostro corpo, il nostro spirito e la nostra anima.Quando linvolucro che contiene tutti gli elementinon ci sar pi, gli stessi elementi, purificati omeno, torneranno a costituire parte del cosmo eresteranno a disposizione dellenergia, dellavibrazione. Da l ricomincer il ciclo. Gli elementiche costituiscono il corpo torneranno a costituireparte del cosmo. Si ricostituiscono le condizioniche vi era prima della nostra nascita. Gli stessielementi che hanno costituito il nostro corpoerano nel cosmo prima della nostra nascita etorneranno nel cosmo dopo la nostra morte.
Gli stessi elementi che hanno costituito il nostrocorpo hanno qualcosa in comune con ci che sitrova nel cosmo. Oserei dire che tali elementi,mentre sono parte integrante del nostro corpo,conoscono gi ci che vi nel cosmo perchprima della nostra nascita erano insieme anche se
con diversa densit.
Luomo che ha percorso il cammino Martinista riuscito a penetrare i segreti del cosmo. Ha visto,ha conosciuto. Sa cosa accade dellenergia, dellevibrazioni, durante lattesa. E conosce tante altrecose.
Questa conoscenza non pu riferirla in quantonon pu descriverla a chi non ha percorso ilcammino iniziatico, a chi non possiede gli stessi
sensi. Pu soltanto dirgli tenta la strada. Io sonoqu ad ascoltarti a discutere insieme a te ci chevedi o ti sembra di vedere.
Ci che si pu dire, e che facilmente i nostricinque sensi possono comprendere, e che quellamescolanza che avviene quando si raggiunge laconoscenza, quella mescolanza degli elementiche formano il nostro corpo ed esistono nelcosmo, proprio quella mescolanza d luogo a quei
fenomeni che tanto colpiscono i profani. D luogoallacquisizione dei poteri. Ci avviene perch gli
elementi che occupano linvolucro che cicostituisce non vengono adoperati nella lorointerezza, sono il prodotto di una operazionealchemica e, in quanto tali, vengono impiegatiparzialmente. La conoscenza la si acquisiscequando quel processo alchemico avviene anche
per gli elementi che formano il nostro involucro;e, mentre una parte di essi rimane conlinvolucro, laltra parte capace, anche semomentaneamente, di mescolarsi con gli altrielementi che formano il cosmo e che riguardanosia il passato che lavvenire. Allora si acquisisce laconoscenza e si acquisiscono quei fenomeni checolpiscono il profano e che si identificano con ipoteri.
Le scuole iniziatiche, ed il Martinismo in
particolare ci abituano a contemplare, ci abituanoad operare. Attraverso loperativit, attraverso lacontemplazione, luomo che vuole puraggiungere la conoscenza. Coloro che nonvogliono, coloro che non sanno, sono destinati arestare lungo il cammino.
Anche il percorso non completo per notevole.Val la pena tentare. Val la pena restare anchelungo il percorso. E possibile che un percorso,
anche se non completo, attribuisca, forseinconsapevolmente e in maniera incontrollata,quei poteri di cui si diceva.
Un uomo, un Fratello ha, a mio avviso, raggiuntola conoscenza assoluta ed ha trasmesso a coloroche lo vogliono, a coloro che lo sanno ascoltare,ci che ha visto. Ascoltiamo anche noi il Suomessaggio. Ascoltiamo ci che tenta di dirci conle sue sette trasformazioni.
Un giorno io mi risvegliai e mi ritrovai nellabara, coperto delle vesti che mi ero scelte. Sentiiallora per la prima volta la bara e le vesti e tentaidi togliermi le vesti ed aprire la bara: n l'unacosa n l'altra potei fare. Allora corsi alla puraacqua della sorgente e, mentre bevevo, ilfanciullo mi disse: "Non si pu salire se non primasi discende. Sono tre le parole: Osare, Volere,
Tacere; e tre le lettere: LDPEd io osai, volli e
tacqui e mi servii delle Lettere.
Ed ecco il mio cuore usc dal mio petto ed io lo
-
7/24/2019 Ecce Quam Bonum 3
14/45
14
vedevo. In questo modo mi accorsi dellatrasformazione e discesi. Vidi e fui fatto tutto dipresente, mentre una nebbia copriva il passato, eil futuro in me non c'era. Dominio di me era unaforza che operava dall'interno, alla quale nonpotevo sottrarmi. Ma io compresi e la sentii, e
quando quella forza non ebbe pi segreti per meed io divenni uno con essa, allora mi resi libero.
Questa la prima trasformazione.
Quando fui libero discesi ancora e perdetti tutti isensi tranne uno. Sentii l'immobilit e la fissit:appresi cos un'altra forza. La mia vita fu nel caldoe nel freddo, e solo la luce, che pur non vedevo,mi faceva vivere. Anche il presente erascomparso. Questa nuova vita non era meno
interessante dell'altra. Dapprima questa nuovaforza l'avvertii come estranea a me, ma poi essaed io fummo una sola cosa. Allora mi resi libero.
Questa la seconda trasformazione.
Discesi ancora e fui peso tra cose pesanti. Tuttomi era al di sopra ed io non l'avvertivo. Anche lasensazione del caldo e del freddo era scomparsa.Mi parve che fosse un regno morto e che mortofossi anch'io. Per mi guardai dentro e vidi la vita
nella forza misteriosa che produceva unvelocissimo moto nascosto, il quale proveniva dalmoto universale e con esso si accordava. Equando non vi fu pi quella forza, ma divenni unocon essa, allora mi resi libero.
Questa la terza trasformazione.
Allora risalii e fui sempre nella bara. Cos il terzogiorno risuscitai dai morti e sentii la vita di primae dissi a me stesso: "Io sono stato all'inferno".
Per sentii pure che se vita c'era in basso vitadoveva esserci in alto, e che la via percorsa nonera stata che un ritorno. Allora volli sentire la vitadel presente.
Osai ricercare la vita sospingendo le pareti dellabara. Ordinai a me stesso di divenire un ritmo. Imiei polmoni respirarono ritmicamente, i mieiorgani conobbero il loro ritmo; infine il miocervello si ferm, ed al posto di esso si pose il
cuore, che mi era stato sempre dinanzi agli occhi.E quando tutto me stesso si uniform al ritmo del
cuore, e fui tutto un ritmo, allora le pareti dellabara caddero ed io mi resi libero.
Questa la quarta trasformazione.
Divenuto ritmo ascesi nel sole. Guardai da l laterra, la luna e l'inferno e vidi che erano veri.
Compresi perch gli uomini stanno tutti nellabara e non se ne accorgono. Vidi che essi sonofatti del presente, del fisso e del mobile ecompresi l'unione di queste tre cose. Vidi pureche il sole era come me ed aveva il suo cuore ed isuoi organi e soprattutto il suo ritmo. Il mio eradiverso: osai allora accordare il mio al suo equando l'accordo fu completo una veste micadde.
Questa la quinta trasformazione.Allora salii ancora e vidi che la notte non seguivail giorno, n il giorno la notte. Non c'era n il benen il male, n il maschio n la femmina, nl'ascesa n la discesa, n l'ieri n il domani, n ilgrande n il piccolo, n la terra n il sole; e nonc'era neanche il nulla e non c'era il tutto. Questecose le vedevo, ma non le capivo, fino a che il mioritmo non si un al ritmo universale e non siaccord con esso. Allora sentii la forza eterna;
l'altra veste mi cadde, ed io rimasi nudo, rimasiio.
Questa la sesta trasformazione.
La settima non so esprimerla, neanche perallegoria; perch quella della sublimazione; enon si pu esprimere che cos:
Sublime Architetto dei Mondi, Tu hai gettato unvelo sulla Tua gloria e nelle pieghe di questo velo
hai proiettato la tua ombra. Tu hai permesso allanotte di esistere al fine di lasciare apparire lestelle, ed hai impresso un'immagine sul velo delquale Tu avevi coperto la tua Gloria; equest'immagine ti sorrise ed hai voluto chequest'immagine fosse la tua per creare l'uomo arassomiglianza di questa immagine. Cos Tu seiPadre, cos Tu sei Luce. Tu che sei questo haivoluto il movimento e nel ritmo perenne haiposto l'onda della vita. La vibrazione la Tua
legge e la creazione l'effetto di questa legge. IlLogos, vibrando, si rende carne. Cos conciliando
-
7/24/2019 Ecce Quam Bonum 3
15/45
15
in te Libert e Necessit hai dato all'universolibert e necessit. Cos vive lo sterminatomondo, i di cui confini sono nella tua volont, cosvive l'invisibile atomo la cui forza nella tuapotenza. Perch il basso come l'alto.
Tu hai fatto la Gerarchia, perch Tu sei Ordine. Egli Angeli salgono e discendono la infinita scala, ecombattono una notte intera con gli uomini. Tuhai accordato i mondi e le gerarchie, ed ogni cosa un mondo ed ha una gerarchia. Ed hai fatto isentieri per cui ogni cosa creata pu giungere aTe. I sentieri sono infiniti, come i raggi della tualuce, e tutti si congiungono in Te.
Quando Tu hai creato hai posto all'origine unaforza, ed ogni creazione dura quanto dura
l'impulso originario. Questa legge Tu hai posto inogni cosa. Or, vedi, oggi noi ricominciamo ilnostro cammino verso di Te. Manda qui l'AngeloTuo perch accordi le onde che da noipromanano, perch dei nostri ritmi faccia unritmo solo e lo indirizzi l dove Tu vuoi; e lo facciasi potente che si lavori sempre per l'esaltazionedella Tua gloria, o Grande Architettodell'Universo.
Convivium Gnostico Martinista Docetica e
Struttura
Convivium Gnostico Martinista
1. Chi siamo
Il Convivium Gnostico Martinista una realt
iniziatica, manifesta sul piano quaternario e
operativa, composta da uomini e donne
autenticamente animati dal desiderio di
riconoscersi in una visione tradizionale della
ricerca e del lavoro spirituale.
E realt iniziatica, in quanto si accede agli
insegnamenti e agli strumenti che il Convivum
pone a disposizione tramite una regolare e
tradizionale associazione.
E realt manifesta sul piano quaternario, perch
il Convivium dotato di strutture ed articolazioni
territoriali.
E realt operativa, in quanto agli associati al
Convivium richiesta una laboriosa Opera
Interiore tramite strumenti formativi edinformativi.
Quanto sopra evidenziato, risulta dal nostro
assoluto convincimento che il martinismo sia una
forma aggregativa tradizionale: un perimetro
energetico ed iniziatico. Riteniamo che solamente
l'aderenza di tale forma alla tradizione cristiana
possa permettere di sviluppare dei lavori
individuali e collettivi che abbiano sostanza direalt. Ecco quindi come il Convivium Gnostico
Martinista trae la propria linfa vitale dal
Cristianesimo, attraverso le nostre radici
iniziatiche ed operative che si riconoscono: nello
Gnosticismo Alessandrino, nella Cabala Cristiana,
in Martinez de Pasqually, in Louis Claude de Saint
Martin, e nell'Ordine Martinista del Papus.
Il Convivium Gnostico Martinista articolando al
proprio interno la Fraternitas Gnostica Abraxas e
-
7/24/2019 Ecce Quam Bonum 3
16/45
16
la Sovrana Loggia Horus in grado di proporre ai
propri associati un completo percorso di
perfezionamento filosofico e spirituale, e
sviluppare una maggiore coesione eggregorica, in
quanto tutto raccolto e niente dissipato.
Per questi motivi, seppur nel rispetto delle altruiscelte, guardiamo con diffidenza la deriva
teosofica e relativista che sembra aver investito
tante altre istituzioni iniziatiche, dando vita ad
una serie di formali distinzioni basate pi su
personalismi che non su una reale distinzione
operativa e docetica.
2. Obiettivi
La finalit che persegue il Convivium Gnostico
Martinista quella della reintegrazione dell'uomo
nell'uomo e dell'uomo nel Divino Immanifesto,
condizione necessaria che deve essere acquisita
da ogni uomo e donna di Conoscenza, per poter
compiere il ritorno alla Dimora Celeste. Il
Convivium mette quindi a disposizione dei fratelli
e sorelle regolarmente e tradizionalmente
associati un piano di studi e una formazionecostante sotto gli influssi spirituali della Santa
Gnosi, dei Maestri Passati, e l'assistenza dei
fratelli e sorelle esperti.
E' intendimento del Convivium formare degli
uomini di Conoscenza che siano filosofi, in quanto
padroneggiano la scienza tradizionale, maghi, in
quanto capaci di realizzare mutamenti interiori, e
sacerdoti, in quanto capaci di amministrare il
rapporto con il divino interiore.
Per questo il percorso informativo, formativo e
graduale.
Suddiviso in cinque momenti di avanzamento
progressivo:
1. Associato Incognito (avente carattere
operativo prevalentemente, ma non
esclusivamente, cardiaco)
2. Iniziato Incognito (avente carattere operativo
prevalentemente, ma non esclusivamente,
teurgico)
3. Superiore Incognito (avente carattere
operativo prevalentemente, ma non
esclusivamente, sacerdotale)
4. Superiore Iniziatore Incognito (il fratello o la
sorella hanno la possibilit di associare al
martinismo)
3. Strumenti dell'Opera
L'opera del Convivium Gnostico Martinista trova
la propria identit e centralit nella formula
pentagrammatica. E' attraverso il laboriosomistero di questa parola di potere che
perseguito il lavoro di reintegrazione individuale
e collettiva. Tale Opera posta in essere
attraverso i seguenti strumenti:
1. Rituale Giornaliero Individuale.
2. Rituale di Purificazione Mensile Individuale.
3. Rituale di Loggia Collettivo (avente naturacomplementare all'opera proposta, che
sostanzialmente individuale)
4. Rituale Eucaristico Collettivo.
5. I Quattro Rituali di Plenilunio.
6. Rituale Solstiziale. (in terzo e quarto grado)
7. Rituale Equinoziale. (in terzo e quarto grado
8. Pratica di meditazione a distanza
I lavori sono modulati in virt del grado ricoperto
e delle attitudini individuali, e hanno natura sia
cardiaca che teurgica, in quanto consideriamo
ogni tentativo di porre l'una innanzi all'altra
solamente una speculazione accademica priva di
sostanza e discernimento.
4. Articolazione
-
7/24/2019 Ecce Quam Bonum 3
17/45
17
Il Convivium Gnostico Martinista retto da
un Sovrano Reggente (Elenandro XI) che ha il
compito di coordinare i lavori dei fratelli e delle
sorelle, di promuovere la revisione periodica dei
rituali, di vigilare sul rispetto delle norme di
fratellanza e sulla coesione eggregorica. Egli il
primo servitore di tutti i fratelli e le sorelle. Tale
incarico a vita. Nello svolgimento della sua
funzione viene coadiuvato da due Venerabili
Maestri Aggiunti (Aspasia ed Iperion), e dal
collegio dei Terzi e dei Quarti il quale ha valenza
consultiva e propositiva.
I fratelli e le sorelle sono raccolti in Logge sotto la
guida dei rispettivi Filosofi, o in gruppi guidati da
un Fratello Maggiore . Il Filosofo non
necessariamente un Superiore Incognito
Iniziatore, ma deve avere in s i requisiti formali e
sostanziali di Fratello Maggiore che umilmente e
pazientemente si pone al servizio degli altri
fratelli. Il Fratello Maggiore dispone di un rituale
di lavoro collettivo, in modo che quei fratelli e
sorelle che non sono ancora inseriti all'interno di
una Loggia costituita, ma territorialmente
contigui, possono ritrovarsi a lavorare
collegialmente.
Sono inoltre esistenti Logge affiliate al Convivium
Gnostico Martinista, che accettano di utilizzare
durante i loro lavori collettivi il Pantacolo del
Convivium; altres i loro membri accettano di
includere durante i loro lavori giornalieri il
Pantacolo del Convivium e il Salmo della
Fratellanza del Convivium.
5. Associazione al Convivium Gnostico
Martinista
Il Convivium Martinista non pone nessuna
esclusione basata sul sesso o sulla razza, ma
pretende che i suoi associati abbiano ricevuto un
sigillo cristiano. In quanto riteniamo che questa
forma di martinismo sia un rito di
perfezionamento in ambito cristiano, e come tale
necessita la presenza, nellassociato, di quel
patrimonio culturale, psicologico ed iniziatico
proprio del cristianesimo.
Nessuna esclusione in base a requisiti formali
quali il sesso o la razza prevista per i gradi
superiori.
E possibile accedere al Convivium Gnostico
Martinista a seguito di una preventiva verifica dei
requisiti formali e sostanziali del bussante, a cui
seguir lesercizio in una pratica meditativa
preparatoria allassociazione, che pu avvenire da
uomo ad uomo oppure in loggia.
E richiesto da parte degli associati un costante
lavoro filosofico ed operativo, e quindi tendiamo
a sconsigliare la semplice richiesta di informazioni
a coloro che non sono in grado di gestire
minimamente la propria vita quotidiana.
E' prevista una capitazione annuale di 50 euro che
andr a coprire le varie spese di segreteria e di
materiale cartaceo fornito, tale capitazione deve
essere versata entro il mese di Gennaio di ogni
anno.
6. Fraternitas Gnostica Abraxas
Per quei fratelli e quelle sorelle che dimostrino
una volont di comprendere ed essere cosa unica
con la Santa Gnosi data la possibilit di essere
accolti nellaFraternitas Gnostica Abraxas,
fratellanza gnostica cristiana di tradizione
alessandrina. Si accede alla Fraternitas al termine
di un percorso di progressiva spoliazione, che si
conclude con alcuni Voti Solenni che il fratello e la
sorella prendono. Questi voti riguardano una
serie di impegni ed obblighi alimentari, morali e
spirituali, con particolare riguardo all'adulterio
nei confronti dello Spirito.La docetica attraveso la
quale si provveder a fornire gli adeguati
strumenti e l'arte di utilizzo degli stessi, non potr
che articolarsi attraverso un recupero dei testignostici e del cristianesimo primitivo, che per la
http://www.fuocosacro.com/pagine/maestri/0fraternitas.htmhttp://www.fuocosacro.com/pagine/maestri/0fraternitas.htmhttp://www.fuocosacro.com/pagine/maestri/0fraternitas.htmhttp://www.fuocosacro.com/pagine/maestri/0fraternitas.htm -
7/24/2019 Ecce Quam Bonum 3
18/45
18
loro ricchezza simbolica ed operativa potranno
svolgere funzione sia formativa che informativa.
Indichiamo ad esempio: La biblioteca di Nag
Hammadi - Pistis Sophia - I Vangeli Apocrifi -
Nuovo Testamento - Filocalia - la Mistica
Cristiana - Elementi di Teologia. Sar posta la
dovuta attenzione allo studio della mitologia
greca, egizia, delle loro religioni, e dei culti
misterici che animavano il cuore occulto di queste
correnti magiche-operative. Onde evidenziare
cos quella radice spirituale che anima queste
forme. Il piano di studio e di lavoro sar in seguito
debitamente composto ed articolato, in modo
tale da pervenire ad una comprensione
intellettuale e psicologica dello spirito che haanimato gli antichi gnostici, e potere quindi
utilizzare nel modo maggiormente opportuno
tutte le potenzialit del mito e del simbolo. Il
Superiore Incognito del Convivium Gnostico
Martinista che ne faccia richiesta pu essere
consacrato a Sacerdote della Fraternitas, cos
come al Sacerdote riconosciuto come Superiore
Incognito.
7. Ecce Quam Bonum
E' la rivista aperiodica del Convivium Gnostico
Martinista, legata temi filosofici e storici del
martinismo e della docetica del Convivium
Gnostico Martinista. Liberamente scaricabile da
queste pagine, aperta al contributo di tutti i
fratelli e le sorelle del Convivium Gnostico
Martinista cos come ai fratelli e le sorelle degli
ordini in fraterna comunione. (prosegui per larivista)
Uno dei cardini del Convivium Gnostico
Martinista rappresentato dalla divulgazione
rivolta indifferentemente verso iniziati e profani,
in modo da poter fornire riflessioni e materiale di
studio ai primi, e qualche risposta attorno alla
Tradizione ai secondi. In una societ come quella
moderna dove la cattiva e parziale informazioneimperversa ovunque, i nostri contributi cercano di
sanare quella frattura che spesso si riscontra fra
quanto posto nel perimetro iniziatico, e quanto
posto al suo esterno. Seppur l'informazione non
pu sostituire la formazione, essa comunque un
momento necessario di lavoro filosofico.
Possono inviare materiale alla rivista sia i fratelli ele sorelle del Convivium Gnostico Martinista, che
delle altre realt in comunione fraterna al
seguente indirizzo
email:[email protected].
8. Sovrana Loggia Horus
Allinterno del Convivium Gnostico Martinista
opera la Loggia Horus. Questa loggia giusta e
perfetta e costituita allo scopo di stabilire
allinterno del Convivium i primi tre gradi della
Massoneria di Rito Egizio del Rito Antico e
Primitivo di Memphis-Misraim. Laccesso a tale
loggia itinerante riservato a quanti ne fanno
richiesta, seguendo lequipollenza
associato/apprendista, iniziato/compagno,superiore incognito/maestro.
La loggia Sovrana in quanto non risponde a
nessuna Obbedienza, ma risponde direttamente
al Sovrano Reggente del Convivium Gnostico
Martinista, tale Loggia, quando fratelli in numero
adeguato ne faranno richiesta, potr gemmare e
continuare cos ad offrire il proprio percorso
simbolico e rituale.
http://www.fuocosacro.com/pagine/maestri/0contributi.htmhttp://www.fuocosacro.com/pagine/maestri/0contributi.htmhttp://www.fuocosacro.com/pagine/maestri/0contributi.htmhttp://www.fuocosacro.com/pagine/maestri/0contributi.htmmailto:[email protected]:[email protected]:[email protected]:[email protected]://www.fuocosacro.com/pagine/maestri/0contributi.htmhttp://www.fuocosacro.com/pagine/maestri/0contributi.htmhttp://www.fuocosacro.com/pagine/maestri/0contributi.htm -
7/24/2019 Ecce Quam Bonum 3
19/45
19
Martinismo e Memphis - Misraim sono da sempre
intimamente legati, ma la novit qui presente
l'autonomia che il nostro martinismo esercita,
non ponendosi come base per altre strutture, ma
essendo esso stesso fulcro vitale a cui tutti si
raccorda. La Loggia Horus, cos come la
Fraternitas, sono visti come momenti di
perfezione ed approfondimento di elementi
comunque presenti nella ritualit proposta dal
C:::G:::M:::.
9. Fratellanza Martinista Italiana
Il Convivium Gnostico Martinista aderisce alla
Fratellanza Martinista Italiana, associazione che
nasce il 27 Settembre 2014 durante lo storicoConvento di Padova che ha vista lavorare
armoniosamente oltre 120 fratelli e sorelle di vari
Ordini operanti in Italia. La Fratellanza Martinista
raccoglie ad oggi otto Ordini Martinisti, che
hanno sottoscritto un comuneprotocollo,e vuole
rappresentare una realt in grado di custodire e
divulgare la tradizione del martinismo italico, e al
contempo di preservare quest'ultimo dal triste
mercimonio di patenti che spesso pare essereambizione carnale di troppe giovani e meno
giovani anime. La Fratellanza Martinista Italiana
retta da unasegreteriaformata da quattro grandi
maestri di cui uno il Sovrano Reggente del
Convivium Gnostico Martinista, raccoglie al
proprio interno una Loggia della Grande
Maestranza, e dispone di una propria rivista
divulgativaIl Trilume. L'adesione a tale struttura
vuole da un lato dimostrare la non esistenza diimpedimenti legati a personalismi, e dall'altra il
riconoscimento del giusto processo formativo in
ambito martinista.
Ospiti Lavori Filosofici
Il Simbolismo nellEsperienza
Iniziatica
Ptahhotep O:::M:::T::: (filiazione Cannizzo)
e definizioni canoniche del termine simbolo
sono comunemente note:
1. oggetto o figura di cose concrete che
rappresenta un concetto astratto;
2. segno convenzionale per esprimere in
forma sintetica un'ente matematico, una
grandezza fisica, un'operazione, unelemento chimico ecc.
Dall'analisi di tali definizioni sembrerebbe
emergere una corrispondenza biunivoca tra il
simbolo e ci che esso rappresenta. Sembrerebbe
che ad ogni simbolo coincida un determinato
concetto astratto che, per mera sinteticit, pu
essere raffigurato da una sorta di ideogramma.
Ma colui il quale si affaccia allo studio delsimbolismo comprende, ben presto, che ogni
simbolo pu offrire ben pi di un significato. Se
poi ci soffermiamo a riflettere su come l'uomo, da
quando sul pianeta terra, ha fatto ricorso al
simbolo per esternare il proprio pensiero
possiamo evincere quanto vasto sia l'argomento.
Limitando l'indagine alle scuole iniziatiche
tradizionali, escludendo ad esempio ci che
concerne il simbolismo nell'arte figurativaprofana o quello attinente alle religioni rivelate, il
campo si restringe di molto. Purtuttavia ogni
scuola iniziatico-esoterica ha un proprio
simbolismo specifico pi o meno imponente che
richiederebbe una altrettanto specifica
trattazione ed il compito di esaminare il simbolo
nell'esperienza iniziatica mi appare
estremamente gravoso. Mi limiter, pertanto, a
parlarvi del simbolo nella mia personale
esperienza all'interno dell'istituzione massonica.
L
http://www.fuocosacro.com/pagine/maestri/protocollo%20fratellanza%20martinista%20italiana.htmhttp://www.fuocosacro.com/pagine/maestri/protocollo%20fratellanza%20martinista%20italiana.htmhttp://www.fuocosacro.com/pagine/maestri/protocollo%20fratellanza%20martinista%20italiana.htmhttp://www.fuocosacro.com/pagine/maestri/lettera%20della%20segreteria.htmhttp://www.fuocosacro.com/pagine/maestri/lettera%20della%20segreteria.htmhttp://www.fuocosacro.com/pagine/maestri/lettera%20della%20segreteria.htmhttp://www.fuocosacro.com/pagine/maestri/0Trilume.htmhttp://www.fuocosacro.com/pagine/maestri/0Trilume.htmhttp://www.fuocosacro.com/pagine/maestri/0Trilume.htmhttp://www.fuocosacro.com/pagine/maestri/0Trilume.htmhttp://www.fuocosacro.com/pagine/maestri/lettera%20della%20segreteria.htmhttp://www.fuocosacro.com/pagine/maestri/protocollo%20fratellanza%20martinista%20italiana.htm -
7/24/2019 Ecce Quam Bonum 3
20/45
20
Come dicevo poc'anzi ogni simbolo ha diverse
chiavi d'interpretazione. O, per meglio dire,
possono essere attribuiti ad un simbolo svariati
significati che possono essere collocati sul
medesimo piano e su pi piani interpretativi se
facciamo nostra ed estendiamo al simbolo la
definizione di Dante, che da a Cangrande della
Scala nel Convivio, in merito ai quattro sensi in
cui pu essere interpretata la scrittura: letterale,
allegorico, morale e anagogico.
Anche al simbolo, a mio avviso, possono essere
riferiti i predetti sensi interpretativi. Ma ci
avverr per gradi. In camera d'apprendista ci
limiteremo all'interpretazione del simbolo sotto il
profilo morale, ben consci per che il compagno
ed il maestro dovranno impegnarsi a guardare il
simbolo in modo diverso cogliendone allegorie ed
esoterismo.
Come ho gi detto in un'altra mia tavola noi
cerchiamo risposte alle eterne domande
dell'uomo: Da dove veniamo, Chi siamo, Dove
andiamo.
Lo strumento che utilizziamo nei nostri lavori per
lo studio dell'esoterismo il linguaggio simbolico.
Cerchiamo, quindi, la conoscenza universale,
cerchiamo di scavare, di interpretare tramite la
lettura dei simboli.
Il tempio in cui effettuiamo i nostri lavori
anch'esso un simbolo. un contenitore di simboli
disposti dai nostri predecessori. Come ho spesso
sentito dire ai fratelli pi anziani, tutto nel tempio
ha un significato. Quindi molto importante
studiare il tempio ed i simboli che esso contiene.
Sono convinto che la formazione del massone
avviene grazie al lavoro individuale beneficiando
anche del lavoro collettivo. Ma, come si dice
spesso, il segreto della massoneria esiste in
quanto non possibile esprimerlo per mezzo
delle parole. Voglio dare, tuttavia, una dritta aimiei fratelli. Nel tempio gran parte dei simboli
esprimono sempre il medesimo concetto: il
dualismo tra tesi e antitesi, tra bianco e nero, tra
la luna e il sole, tra il maschile ed il femminile, tra
la colonna Jackin e la colonna Boaz. Ci sono, poi, i
simboli invisibili, che si collocano a met tra i due
simboli contrapposti. In essi la chiave che porta
dal due all'Uno.
Ricordiamoci che il tempio massonico simbolo
del macrocosmo e del microcosmo, quindi
immagine dell'uomo e dell'universo perch come
dice Ermete Trismegisto Ci che in alto e come
ci che in basso.
Pertanto se riusciremo nello studio del simbolo in
se ed a trovare la chiave di lettura per leggerel'insieme dei simboli del tempio massonico forse
potremo dare risposta alle nostre domande
perch riusciremo a leggere il tempio,
riusciremo a leggere l'uomo, riusciremo a leggere
l'universo.
-
7/24/2019 Ecce Quam Bonum 3
21/45
21
Storia del Martinismo
Relazione al Convento di
Abignasego del S.R. Convivium
Gnostico Martinista
Eleanandro XI S.R. C:::G:::M:::
l tema del nostro Convento non risulta esserelegato solamente ad una dimensione dialetticadel martinismo nei confronti di coloro che
possono essere interessati al suo patrimonioiniziatico e spirituale, ma a come lo stessomartinismo si pone rispetto ad una societ che
trova nella comunicazione oltre ad uno dei suoiaspetti maggiormente evidenti, la matrice stessache unisce ognuno dei suoi centri di potere edelementi costituenti. Non possiamo certamentenegare come la societ contemporanea sia lasociet della comunicazione, dove le grandimasse sono orientate non pi da ideali, valori, ericonoscimenti, quanto bens dalle informazioni eda come queste sono veicolate ed assemblate.Una comunicazione quella moderna
frammentaria, breve ed intensa, convulsa econtraddittoria in virt di una sua originemultipolare, che spesso si perde nelle continueriproposizioni prive di riferimenti storici,contestualizzazioni e possibilit di valutazione.All'interno della quale lo sprovveduto, colui chenon trova nell'arte del pensare il discernimentofra ci che falso e ci che reale, cadeprigioniero in un mondo di specchi, cherimandano particole deformate di verit, ed
questo che dobbiamo temere, non tanto latenebra del falso, quanto la penombra del verounito al falso.Tale stato di cose, evidente e palpabile, non harisparmiato neppure, e come poteva farloessendo noi nel mondo, i nostri sacri perimetri,aprendoli agli empi e ai simoniaci. Troviamo unamiriade di documenti, siti, pagine, blog, cheoffrono un'informazione parziale, e discutibile sucosa mai o cosa non il martinismo. Inducendo
all'errore, accecando con la luce malevola dei falsidivulgatori, stratificando verit a menzogna, e
forgiando cos nuovo materiale a disposizione delprofano, come dell'ingannatore. Se questa l'informazione che dall'esterno delle nostre santelogge, giunge investendoci, non dobbiamoomettere, fatto sommamente pi grave, l'azionedi quei tanti che si sono infiltrati tra le nostre
catene, in virt della negligenza di chi dovevacontrollare e non ha controllato, trafugandoquanto poteva essere trafugato per i loro utilizzisciagurati, legati al continuo mercanteggio, egettando cos un'ombra di discredito su tutti noi.Ancora non posso tacere nei confronti di queitanti che da ieratiche posizioni danno agio apersonaggi che vivono nel nostro sottobosco,utilizzandoli per azioni tese a gettare biasimo edanno su altri fratelli tramite il sussurro e lacalunnia.Ed ancora fratelli miei come possiamo nonconsiderare la cattiva comunicazione che derivada coloro che millantano di essere ci che nonsono, da quel calderone ribollente e ributtante dacui emergono Iniziatori, spesso in virt di patentifittizie o prezzolate provenienti da altri paesi, chepropongono strani connubi fra martinismo epratiche che con esso non hanno niente a chevedere? Fratelli miei dobbiamo essere convintiche di ognuna di queste imperfette e malevolecomunicazioni il danno che riceve l'OrdineMartinista Spirituale, che tutti ci accoglie e tutti cilega, immenso, ed altrettanto devastante ildanno nei confronti di quei semplici checercandoci non ci trovano e non ci troveranno inquanto storditi ed accecati da questi fuochi fatui.Fratelli ricordiamoci che non vi correttainformazione, senza sana formazione, e non vi sana formazione se i discepoli e i maestri nonsono valutati, pesati, considerati, in virt delle
loro reali e sostanziali qualit, e non in virt delcomodo e della convenienza del momento. Inquanto monaci combattenti legati all'amore delVero e della Fratellanza dobbiamo costantementeimpegnarci che la maldicenza, il pettegolezzo, egli empi, siano posti oltre i nostri perimetri sacri,in modo tale che quanto fino adesso avvenutonell'ombra, possa essere fumigato dalla nostrasacra volont di essere aderenti ed ardentitestimoni dei valori del martinismo.
Ecco quindi che nostro compito, che compito
I
-
7/24/2019 Ecce Quam Bonum 3
22/45
22
della nascente Fratellanza Martinista Italiana, quello di garantire un rivolo di acqua pura, chesappia dissetare la curiosit di colui che ancoraprofano, e che sappia snebbiare la mente di queitanti associati ed iniziati, che seppur legati ainostri venerabili ordini, spesso si lasciano
distrarre da pericolose sirene, o dalle frasiroboanti di quei tanti mistagoghi. La nostrafortuna quella di avere qui riuniti i figli spiritualidi Ventura e Brunelli, in modo da poter andareoltre una comunicazione piatta, ed anacronistica,basata sulle ragioni delle proprie filiazioni, adiscapito di quelle altri, e cercare di parlare dicosa sostanzialmente hanno da proporre i nostriOrdini a colui che cerca un'alternativa alladecadenza del mondo contemporaneo.Amici miei cosa importa ad un giovane di oggidegli errori di Umani Maestri oramai passati oltreil velo? Non sar invece interessato a quanto ilMartinismo Italico ha da dire ed offrire sotto unprofilo di crescita filosofica e spirituale, e deglistrumenti di Laboriosa Opera disponibili ?Possibile che dobbiamo morire di aforismi,estratti, masturbazioni intellettuali attorno aquanto da altri detto o scritto? Perch se cos ,allora dobbiamo constatare che vi sono altri chelo sanno fare meglio, che hanno costruito attornoalla verbosit del tutto dire e niente fare migliorcaseggiato del nostro. In una realt che pretendeessere Ordine Iniziatico dobbiamo sapercomunicare ben altro che la fuga in sintesiprecotte e predigerite oramai da oltre un secolo.
Dobbiamo per doverosamente chiederci in cosarisiede il messaggio martinista. Risiede forse inuna serie infinita di date storiche e di personaggi? Risiede forse nella certosina archiviazione di
bolle e patenti? Risiede forse nella strenuaenunciazione di rituali in se e per se freddi se nonanimati da amore ? Oppure dietro ognimessaggio vi un'identit che cerca dicomunicare ? In una societ come la nostraoramai incamminata sulla via della dissoluzione diogni elemento simbolico tradizionale, dove ilrelativismo morale e l'incertezza sociale sonoassunti a nuovo modello di sviluppo edorientamento, dobbiamo rappresentare
quell'ultimo baluardo della tradizioneoccidentale, della nostra sacra identit che ci ha
permesso di coniugare la filosofia greca, con ildiritto dell'impero romano, e la spiritualit delmediterraneo. Dobbiamo offrire una nuovapedagogia basata sul solerte lavoro interiore,sull'amore dell'unione con il divino che in noialberga, e sul sacrificio per i fratelli e le sorelle in
difficolt. Senza niente attendersi che non lanobilitazione interiore che arriva non da facilipromesse, o da vuoti pezzi di carta, ma dalcambiamento che nasce dall'esperienza di unavita consapevolmente vissuta. La nostracomunicazione deve fondarsi quindi sull'Orgoglioe l'Identit di ci che siamo, senza cedere alcompromesso del tutto raccogliere, per nienteurtare. I nostri maestri passati non eranoTEOSOFI, non erano astratti spiritualisti, nonerano PAGANI, ma Louis Cloude de Saint Martin,Willermoz, Martinez, e Papus erano esoteristi,mistici e teurghi CRISTIANI, e in tale correntespirituale trovano ragion d'essere i nostri rituali, isimboli preposti e proposti, e la nostra realeiniziazione, e non certo in strambi fritti misti cheogni tanto mi intendo di ascoltare. Questo vaproposto, questo va comunicato, perch questosiamo, e se non siamo questo non siamo altro chealberi divelti dal suolo, pronti a marcire in predaal tempo vorace.
Ecco quindi il mio sogno, ecco quindi la miavolont, ecco quindi quanto cercher ditrasmettere all'interno di questa nuovafratellanza, il coraggio e la volont di andare oltrele nostre maschere, di uscire dai nostri perimetri,di divulgare, di informare e di formare, in modoche dopo questo triste autunno della nostrasociet declinante, e passato l'inverno che verr,la luce non sia andata perduta, ma trasmessa ad
una nuova generazione MIGLIORE EMAGGIORMENTE CONSAPEVOLE DI QUANTO NOISIAMO. Per ottenere ci, per non ricaderenell'immobilismo del passato, per dare un fortesegnale di rinnovamento e di azione, dobbiamorompere i vecchi schemi. In modo da portare lucee vento di rinascita nelle nostre polverose stanze,in quanto Amici miei siamo alla fine giunti al terzomillennio e non possibile ripercorrere stradevetuste, anacronistiche, e che hanno gi
dimostrato limiti e fallimenti nel passato.Pensando alla nascente Fratellanza Martinista le
-
7/24/2019 Ecce Quam Bonum 3
23/45
23
nostre necessit sono quelle di costituireun'Accademia degli Studi Martinisti, una rivistasorretta da un comitato scientifico e filosofico, diuna segreteria ampia e solida che sia di stimoloper tutto il mondo martinista italiano, la nascitadi un'unica Sovrana Loggia della Maestranza, e la
costituzione di gruppi di studio attorno a quelliche sono i fondamentali della nostra scienzasacra. Tale architettura ci permetter di poteressere autorevoli referenti in mezzo a questababele di voci cacofoniche, in mezzo a questimercanti del vuoto. Comunicazione anchemessaggio, e il nostro deve essere autorevole,deve avere uno spessore iniziatico, deve essere ingrado di dare risposte a chi non desideraprecipitare nel vuoto della modernit. I GrandiMaestri qui presenti, i nostri fratelli maggiori,hanno dimostrato di essere pronti a sacrificareulteriormente se stessi, per accogliere unprogetto pi ampio di servizio per noi tutti, per lanostra tradizione, per permettere la costituzionedi una fratellanza Reale e Significativa. Questosar il nostro messaggio, la nostra forza, la nostrarinascita.
Convivium Gnostico Martinista Lavori Filosofici
La Malattia e i Corpi dellUomo:
cosa pu insegnarci la cultura
dellAntico Egitto?
Eracle gruppo Apollo Roma
arebbe importante riflettere su cosa la
malattia (sia fisica che psichica) e su cosa
significa curarla. Ai nostri occhi la civilt
dellantico Egitto era ossessionata dallidea della
morte e dominata dallimperativo di ancorare la
consapevolezza umana a questo piano di
esistenza, anche dopo il passaggio nellal di l. Perquesto motivo gli antichi egizi mummificavano i
corpi e gi organi interni, ritenendo che la
mummia di un defunto potesse funzionare come
ancoraggio per le altre parti sottili che
costituiscono un essere umano (in alcuni casi
questa funzione veniva svolta da una statua che
riproduceva fedelmente le fattezze del defunto) e
linumazione era preceduta da riti magici che
favorivano tale ancoraggio, assieme ad offerte,reali e simboliche, e a scritte ed immagini, nel
luogo di sepoltura, che dovevano servire al
defunto per ricordarsi di s e impedire la
disgregazione dei suoi corpi sottili.
Se oggi impossibile fare nostra questa visione e
questa escatologia della morte, che ha dominato
unintera civilt per pi di tremila anni, mi sembra
profondamente istruttivo riflettere sul modo in
cui quella lontana civilt considerava le
componenti materiali e sottili del corpo umano e
le relazioni causali tra cura e malattia.
Nell'Antico Egitto si credeva che le componenti
del corpo umano fossero nove:
1) Il corpo fisico, detto Sekhu o Khat, destinato
alla decomposizione. Tutte le componenti sottilivi risiedono durante l'esistenza in vita.
S
-
7/24/2019 Ecce Quam Bonum 3
24/45
24
2) Il Ka, che alcuni hanno chiamato "Doppio",
Contiene i ricordi e i sentimenti della vita terrena
ed assomiglia all'uomo di cui parte come una
goccia d'acqua. L'idea moderna che si avvicina di
pi a riassumere tutte le propriet che gli egiziani
attribuivano al Ka, la forma-pensiero di s
stesso che ognuno di noi coltiva durante la vita.
Dopo la morte poteva rientrare nel corpo
mummificato o in una statua che raffigurasse le
fattezze del defunto.
3) Il Ba. Rappresentato da un uccello dalla testa
umana o da una cicogna, si avvicina all'idea che
oggi abbiamo di Anima. E' l'intelletto/logos,
responsabile della memoria archetipica, la parte
dell'uomo in contatto con gli di, determina la
personalit, ma dopo la morte deve essere fatto
oggetto (come d'altronde il Ka) di offerte, reali o
simboliche e allora pu tornare ad unirsi al corpo
mummificato.
4) L'Ib o Ab (cuore). Sede delle emozioni e
dell'intelligenza, della memoria e del sapere,
unico organo lasciato al proprio posto dopo
l'imbalsamazione. Pesato da Anubis e da Maatdopo la morte, veniva divorato da Ammitt se il
verdetto era negativo.
5) Il Ren, o nome segreto. E' la componente
dell'uomo che continua a dargli vita, finch viene
pronunciato da Ptah. Il suo "nome segreto" fa
parte della personalit di un individuo, ne una
manifestazione, chi dovesse conoscerlo avrebbe
totale potere su di lui.
6) Akh, o Khu, o Sahu. Raffigurato con un ibis un
elemento spirituale e luminoso che dopo la morte
si ricongiunge con il Creatore, salendo a brillare
come una stella. Mentre il corpo appartiene alla
terra, l'Akh appartiene al cielo e la sua direzione
l'Oriente. E' il legame dell'uomo col mondo
divino, che si riflette nel Ba. Se le parti sottili
dell'uomo si riuniscono dopo la morte, da origine
al "corpo glorioso".
7) Il Khaibit, o Khabbit, o Sheut, o Shuyt. E'
l'Ombra, di colore nero, presente sempre in ogni
essere umano. All'opposto del Ka, che tende a
conservare tutte le caratteristiche positive,
l'emanazione di tutti gli aspetti negativi, le forme-
pensiero emanate dal soffermarsi sulla rabbia,
sull'ira, sulla frustrazione, sull'invidia, sulla
superbia, sulla paura, sull'avidit etc. E' il
collegamento tra il corpo e gli elementi incorporei
dell'individuo, la parte pi vicina al mondo fisico
dopo il corpo materiale. Responsabile della
manifistazioni spiritiche.
8) L'Heka. E' l'energia espressa come "potere
della magia". Si tratta di una forza soprannaturale
che ogni uomo pu ricevere dalla dea Uret-
Hekam, "colei che grande in magia". E' la forza
che rende possibile l'esistenza di ogni uomo e, a
volte, gli consente di dialogare con il mondo
divino e perfino di influenzarne il corso.
9) Il Sekem: l'energia, la forza, la potenza e la
luce di una persona defunta. Si tratta di tutte le
energie che si generano dall'unione delle parti
fisiche e spirituali di un essere vivente, chepossono essere tenute insieme solo impedendo la
disgregazione dei corpi dell'uomo dopo la sua
morte.
Tornando al rapporto tra cura e malattia, gli
antichi egizi avrebbero detto che ci si pu
ammalare perch solo il corpo fisico affetto da
malattia, oppure ci si pu ammalare perch si squilibrato, in relazione agli altri, uno, o pi di
uno, dei corpi sottili che ci costituiscono, il che si
riflette immediatamente sul corpo fisico e sulla
mente, ma non partendo dal corpo fisico o dalla
mente che il problema pu essere risolto. I nostri
medici si occupano solo di curare il corpo fisico e,
nella migliore delle ipotesi, lOmbra (posto che
la psicanalisi arrivi a toccarla). Per un egiziano
antico era invece evidente che L'Akh guarisce il Kae il Ba, e che il Ka e il Ba guariscono il khat e il
-
7/24/2019 Ecce Quam Bonum 3
25/45
25
khabbit, cio il corpo fisico e l'Ombra. La nostra
civilt, cieca e materialista, ha dimenticato chi
siamo veramente. Sapremmo e ricorderemmo
quali sono le origini del potere di guarigione di
immagini, miti, fiabe e simboli, se solo
credessimo ancora nell'invisibile.
Convivium Gnostico Martinista Lavori Filosofici
LAntica Tradizione della Natura
e dellEros in India ed in Grecia
Uroboniso Loggia L.C.d.S.M Alessandria
e popolazioni delle civilt precristiane cheentravano in contatto tra loro, nellaconquista o nello scambio commerciale,
venivano anche a scoprire degli dei a lorosconosciuti, verso i quali, nella comune mentalitpoliteista, era costume dare rispetto e cercareuna interpretazione, mettendoli in relazione con ipropri, in quanto riconoscevano che tutti erano i
simboli di una realt estremamente pimisteriosa, inspiegabile, sorprendente, ed ostiledi quanto lo sia ora per noi, che andava per lomeno studiata, se non anche pregata.
Questa analisi serviva a spiegare, a rendere