(ebook - gnosticismo - ita) - www.fuocosacro.com - rivista abraxas - numero 1

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  • 8/14/2019 (eBook - Gnosticismo - ITA) - Www.fuocosacro.com - Rivista ABRAXAS - Numero 1

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    Stele

    Dositeo

    Carpocrate

    Genesi dello GnosticismoCristiano

    Il P apa e il Vangelo diTommaso

    La Figura dello Straniero

    Il Vangelo di Giuda

    Io Sono un Dio Geloso

    Dio dei Cechi

    Le Tre Stele di Seth

    LErrore del Demiurgo

    La Triplice Natura

    ABRAXAS.:. Rivista di diffusione del pensiero gnostico .:.

    26 Ottobre 2006 Numero 1

    Rivista digitale gratuita, in supplemento trimestrale a Lex Aurea, registrazionepresso il tribunale di Prato 2\ 2006. Ogni diritto riservato, ogni riproduzionetotale o parziale dei contenuti della rivista necessit di debita autorizzazione.

    Contatti: [email protected]

    www.fuocosacro.com

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    STELE

    26 Ottobre 2006,

    Ci che risulta estremamente interessante,per lo studioso di gnosticismo, annotarecome l'esoterismo occidentale modernopresenti un'infinit di elementi, diespressioni, di frammenti, e interecerimonie che traggono spunto da antichitesti gnostici. Il Vangelo di Filippo e la Pistisdi Sophia, oltre ad una serie di elementiriconducibili alla corrente barbelotiana, sonoalle base di gradi legati al Rito Scozzese

    della Libera Muratoria, dell' O.T.O, di certefrange del templarismo, del movimentosamaeliano, dell' ARCO, del LectoriumRosacrocianum , ecc..

    Malgrado queste inclusioni, o richiami allatradizione perduta, o ancora pretese dicontinuit non solo spirituale, ma anchestorica, appare evidente come sia statoprofondamente travisato, nei pi, il sensospecifico dello gnosticismo. Un senso digrande libert delluomo dalla Natura, dalla

    Creazione e dal Creatore stesso, e noncome un mero burattino disarticolatodallespressione ultima del proprio liberoarbitrio: esso libero di cercare, al di l diogni costrizione e costrutto, sicurezze esicumera.

    Se lo gnosticismo si caratterizzava perlinconoscibilit del Divino, e della Suaestraneit al processo creativo, vediamocome nella ripresa moderna econtemporanea dellesoterismo, elementi

    gnostici sono stati inseriti a viva forza, inparadigmi che contemplano un rapporto fraDio e Creazione, Dio e Creatura, eunintricata foresta di analogie. A cosapossiamo imputare tutto ci se ad unavolont terribile di perseverare nellerrore ?Se certe frivolezze esoteriche eranopermesse negli anni che hanno separato il1800 dal 1950, quando pochi frammenti,ma comunque significativi, erano atestimonianza dello gnosticismo, dopo taleperiodo la biblioteca gnostica stataintegrata da centinaia di pagine, migliaia diloghion, che avrebbero dovuto costringeregli onesti ad ammettere lerrore.Se se dicotanto coraggio i conigli travestiti da leoni

    fossero stati e sono dotati, essi avrebberosilenziosamente abbandonato tanteforzature.

    La linea che separa il mondo della ragione,

    da quello dellassurdo, si supera nelconstatare il proliferare di ChieseGnostiche, e di Vescovi chevicendevolmente si scambianoconsacrazioni ( timorosi della fallacit dellapropria ?!?), come del correre di fedeli daun'Ecclesia all'altra. Annotiamo che questafrenesia ha toccato anche il Guenon, che frale varie non manc di uniniziazione in unaChiesa gnostica. A prescindere dalla realecostituzione di antiche chiese gnostiche, edalla congruenza di iniziazioni formali con

    un patrimonio gnostico, quale realecontinuit vi fra queste strutture e leipotetiche strutture primitive?

    Nel corso della mia vita ho potuto assisteread alcune funzioni in Chiese cosiddettegnostiche, e nel mio enorme stupore hocontato una carovana di credo ( nellaSophia, nel Paracleto, nel Pleroma, nellaZoe, in Hadit, e orchestra a seguire ), al cuiconfronto quello della Chiesa Cattolicasembra scarno come un osso spolpato dal

    vento del deserto.

    Quale senso ha proferire la parola Gnosi,attribuirsi la qualit di gnostico, e poierigere a tutto ci un sepolcro dal nomeCredo ?

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    DOSITEOFilippo Goti

    Una delle figure maggiormente avvoltenelle nebbie del tempo che avvolge lognosticismo, ma quantunque fondamentaleper la rilevanza storica ad essa attribuita, la persona di Dositeo (Dusis, Dousis oDosthai). Le rare voci giunte fino a noi lodipingono come un seguace di GiovanniBattista(1), fondatore di molteplicicomunit mistiche precristiane ocontemporanee al Cristo fattosi uomo, einiziatore di Simon Mago(2).

    Niente di certo possibile assicurare suDositeo, come del resto del suo illustreallievo, Simon Mago, e il poco in nostropossesso frutto degli scritti dei primieresiologhi ( Cronaca Samaritana e Cronacadi Aboulfatah), che lo dipingono come ostilee avversario all'insegnamento di Ges. E' amio avviso rilevante che la contemporaneitdelle due figure, quella di Dositeo e quelladel Cristo, non tanto indice diconflittualit, quanto piuttosto dell'estremadifficolt nel sancire il punto di origine dello

    gnosticismo e del cristianesimo, e la loroeffettiva separazione, tanto da avvalerel'ipotesi di un cristianesimo e di unognosticismo precedenti al Cristo, esicuramente di una feconda variet delfenomeno. Alcuni testimonianze portano acredere che Dositeo fosse originariodell'Arabia, terra fertile di sette mistiche,portatore quindi di tradizioni esoteriche eastrologiche fenice e zoroastriane (precursori quindi della gnosi iranica ), checoniug con il ribollente panorama religiosoebraico di frangia cos connaturato allaterra di Samaria. Altra fonte vuole Dositeocome fondatore della setta dei Sadducei, edinfine appartenente al gruppo dei trentadiscepoli. Qualunque sia la verit, innegabile la rilevanza che questa figura harivestito al tempo in cui il cristianesimo videla luce. La patristica indica come Dositeoabbia fondato un gran numero di comunit,che per struttura ricordano quelle Essene(comunione, frugalit, testi segreti,trasmissione da maestro a discepoli ),sopravvissute fino al sesto secolo dell'era

    cristiana. Proclamatosi profeta perfettosimile a Mos, e quindi sacerdote e mago,rivendicava automaticamente una veste

    messianica, cio di intermediario fra uomoe divino, in grado di mutare l'avveniredell'umanit stessa. Quindi non un sempliceprofeta, un mistico, un Maestro, maautentica incarnazione del logos divinoportatore di mutamento individuale e

    storico. Poche sono le testimonianze, etutte indirette, sulla dottrina di questoprofeta. Il sistema trova fondamento subase lunare, composto da ventinovediscepoli maschi e un discepolo femmina,dal nome Elena, sua compagna. Dositeo alcentro rappresenta l'Uno Immutabile, chetrasmette la conoscenza attraverso lacompagna e prediletta Elena ( Selene inGreco, uno dei nomi della Luna, dueannotazioni in proposito. La primaconcernete la coincidenza nominale, e ci

    lascia supporre anche sostanziale edottrinale, con la compagna di Simon Mago,e l'altra storica Elena di Sparta sposa ad unprincipe di Troia citt legata al culto diApollo ). E' possibile riscontrare nelpensiero di Dositeo il precursore della lineaBarbelotiana, e della cosmogonia dei trentaeoni di Valentino, dove Elena, cos comeSophia, l'elemento di congiunzione fra ilmondo immutabile del divino, e il mondomutabile dell'uomo, fra il superiore el'inferiore, eterno elemento di caduta e di

    ritorno.

    (1)Giovanni il Battista colui che annuncial'avvento di Ges Cristo, e da cui ilSalvatore si fa "battezzare" nell'acqua. Ivangeli ci riportano come il Battistaoperasse attraverso il sacramentodell'acqua, mentre il Salvatore attraversoquello del fuoco, ponendo quindi insuccessione i due misteri (acqua, fuoco).Ancora oggi esiste una continuit religiosacon il Battista rappresentata dal

    mandeismo, che oltre agli insegnamenti delprofeta raccoglie elementi zoroastriani e delmazdeismo, e da cui pare si sia sviluppatolo stesso pensiero di Mani.

    (2) Simon Mago, contemporaneo degliApostoli, proviene dalla Samaria, terra cheincontriamo anche negli stessi Vangeli,quando Ges riceve da una donna di taleregione dell'acqua. Sappiamo bene comel'acqua rappresenti il simbolo dellaconoscenza ataviche, degli abissidell'inconscio, e della memoria genetica chead essa ci lega.

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    CARPOCRATEFilippo Goti

    Carpocrate era un filosofo neoplatonico,discepolo del docetista Cerinto ( il quale eranato ad Efeso, anche se alcuni propendonoche fosse di origine egizia ).

    Carpocrate divulg il suo insegnamento,che riuniva i fondamenti platonici al verbodel Cristo, in Alessandria di Egitto, sotto ilregno dell'imperatore Adriano (117-138d.c.), dalle poche informazioni che cisono giunte, in virt degli strali di Ireneo eEpifanio, sappiamo che non mai giunto in

    Roma, anche se in epoca pi tardi unacomunit che a lui si ispirava si insidi nellacitt.

    Prima di addentrarci nella sua dottrina, interessante notare come Carpocrate inrealt non rappresenti un nome proprio dipersona, ma forse un attributo, un titolo.Infatti Harpocrates, assonnante, la parolagreca che traduce la divinit greca Oro,votata ai misteri e ai riti. Tale riferimentopotrebbe quindi ben fornire sia un'utiletraccia che riconduce la comunit

    carpocraziana all'esoterismo egizio, siaspiegare la loro familiarit con pratichemagiche.

    La dottrina carpocraziana presenta treparticolari spunti di interesse e dioriginalit.

    1. Il mondo sensibile, dei fenomeni, non frutto della volont del Padre, che assume iltitolo di ingenerabile e sconosciuto, mabens di edificatori inferiori. Potenzeintermedie che hanno creato un mondo ad

    immagine di quello divino, ma in seimperfetto e corrotto. Le anime sono inesso trattenute, nella prigionerappresentata dai corpi, anch'essi edificatida queste potenze. ( troviamo assonanzacon la cosmogonia della Gnosi e il Mondo )

    2. Ges effettivamente il figlio di Maria eGiuseppe, ma in virt delle qualit della suaanima stato investito di un potere magicoda parte del Padre. L'anima di Ges hacompiuto innumerevoli cicli attorno alPerenne Stabile, e quindi dotata della

    reminescenza di cosa era, e con essa deipoteri conferiti dal Padre. Questi poterisaranno conferiti agli stessi apostoli durante

    la pentecoste, attraverso la discesa delloSpirito Santo.

    3. Ogni uomo attraverso una o pi vite(metempsicosi: reincarnazione delle anime,secondo la credenza professata da alcune

    dottrine religiose; trasferimento di unanimain un altro corpo), vivendo ogniaccadimento, e tramutandolo in esperienza,in quanto riflesso di un accadimentospirituale superiore, ha la possibilit diessere investito degli stessi poteri di Ges,e quindi essere cristificato. Tale statocomporta poteri magici, che permettono diliberare l'anima dal giogo delle rinascite, erisalire i sette cieli dominati dagli edificatori.( troviamo contatto con il Libro Egiziano deiMorti )

    L'anima umana, quindi deve immergersi edemergere da ogni tipo di accadimento, perricordarsi donde essa viene, ove essa , edove essa va. Per ottemperare a ci ha adisposizione il ciclo dei ritorni. Alcuneanime, particolarmente rivestite di poteri(aventi natura magica), nel corso di unasola vita potevano rimettere tutto il lorodebito di oblio e di ignoranza. Cos troviamoscritto su di un antico manoscritto:

    "Accordati sollecitamente con il tuo nemico(accusatore) mentre sei ancora con lui,

    acciocch egli non ti consegni al giudice, edil giudice al rettore, e che tu non sia gettatoin prigione. Amen, io dico, che tu non neuscirai fino a che non abbia pagato l'ultimoquattrino"

    Non possiamo rivolgere il nostro ricordo allapesatura del cuore, tratta dai misteri egizi.Dove l'anima giunge fino al tribunalepresieduto dalla dea Maat ( divinit dellagiustizia ), ed essa stessa si accusa e sidiscolpa, riepilogando i propri meriti edemerti. Il rettore in tale raffigurazione

    Anubi stesso, che pesando il cuore ( ildebito di ignoranza, o il credito diconoscenza ), decide se l'anima prontaper il grande ritorno, o se deve esseregettata nelle fauci della bestia immonda: isubmondi inferini.

    La lettura gnostica di questo brano non puprescindere dall'etimologia del terminediavolo, che parola derivante dal tardolatino e significa calunniatore o accusatore,e quindi il nemico con cui si apre lo stralcio.Ecco quindi che l'accusatore il diavolostesso, nostro fedele ed eterno compagnoin questa vita, e nelle altre vite, che detieneil libro della conoscenza, di cui ci dobbiamo

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    impadronire. Esso rappresenta la nostranatura psichica inconscia, velata, dove sonoracchiusi i segreti di chi eravamo e di cosasiamo diventati. Egli il custode dellaconoscenza, ma anche l'avversario dellasoglia, e la conoscenza stessa. Il Giudice

    rappresenta il novero delle leggi, dei pesi edelle misure che ci legano a questo mondo,e il rettore l'artigiano che plasma il nuovocorpo ( la prigione ), in caso di nostrainadeguatezza rispetto al giudizio imposto ericercato. Tutto deve essere pagato, con lamoneta del lavoro e della ricerca, affinch ilpasso di Caronte sia superato.

    L'immersione nei vari accadimenti, coscome professata dai carpocraziani, haportato nel corso dei secoli ad additarlicome libertini ed immorali, attirandosi le iree le contumelie della nascente Chiesa, chedi altre comunit gnostiche. Oggi impossibile, salvo ritrovamenti di testiantichi, riuscire a scindere gli strali deipatriarchi della chiesa, dall'effettiva realtdei fatti, visto che la feroce persecuzione acui stata sottoposta tale setta gnostica,non ha lasciato praticamente niente, aparte gli scritti di Ireneo, che certo nonbrillava per acume e imparzialit.

    Supposto che per tali accuse dovevano,per essere quantomeno verosimilmentecredibili, basarsi su di un substrato di realtsicuramente possiamo desumere che la lorovia verso la Gnosis, certamente nonimplicava il rifiuto ascetico, lamortificazione della carne, in quanto tali,ma il riconoscimento ad ogni accadimentodi vita vissuta, di valore supersostanziale aifini del ricordo perduto.

    Altre informazioni giunti a noi ciconfermano il loro rifiuto verso la leggegiudaica, l'antico testamento, e

    l'ordinamento sociale.SOCRATE - Capisco ci che vuoi dire,Menone. vedi come ci riduci a quelragionamento eristico, secondo il quale adun uomo non possibile cercare n ci chesa n ci che non sa? Non cerca ci che sa,perch lo sa e non ha affatto bisogno dicercarlo, n cerca ci che non sa; perchnon sa neppure cosa cercare. [...] Poichtutta la natura congenere e l'anima haappreso tutto, nulla impedisce che chi siricordi di una sola cosa - che poi quello

    che si chiama apprendimento -, trovi da stutto il resto se coraggioso e instancabilenella ricerca, perch il ricercare el'apprendere, nella loro interezza, non sono

    che reminiscenza. Non bisogna, dunque,prestar fede a quel ragionamento eristico:esso ci renderebbe pigri ed ascoltarlo unpiacere che fiacchi; mentre questo rendealacri alla ricerca.

    (Platone, Menone, 80d5-81c, Dialoghifilosofici, a cura di G. Cambiano, Torino,Utet, 1970, pp. 489-491)

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    Genesi dellognosticismo cristiano: la

    pi antica forma delcristianesimo primitivo

    Sabato Scala

    E possibile che attribuire che i fondamentidella gnosi cristiana siano attribuibilidirettamente alla predicazione di Ges?Le numerose scoperte di testi gnosticiavvenute sin dalla fine dell800 e culminatecon quella fondamentale dei 52 testi di NagHammadi ma non ancora esauritesi, come

    mostra la recente riapparizione delloscomparso Vangelo di Giuda Iscariota ,rendono questa domanda storicamente piche legittima.Una risposta ad essa deve necessariamentetener conto dei fenomeni contemporaneiprodottisi nelle medesime regioni in cui haoperato Ges e che, con certezza, hannoinfluenzato e condizionato la nascita dellateologia gnostico-cristiana: ci riferiamo inparticolare alla predicazione di Simon Magoe Dositeo.

    Sim on Mago

    Su Simon Mago cos si esprime HansJhonas nel suo capolavoro "Lo gnosticismo"(ed.: per l'Italia da SEI) >>L Esegesi dell'Anima , uno tra i piinteressanti e probabilmente antichi scrittignostici, ritrovato tra i manoscritti di NagHammadi, si sofferma proprio sul parallelotra lAnima con la scintilla divina in essacontenuta, caduta in disgrazia, ed Elena diTroia.Il contenuto esegetico del testo appareidentico alla teologia simoniaca, sia nellaforma esteriore sia nella sostanza dellemetafore, sia nella semplicit della strutturache denuncia una elaborazione teologica ditipo gnosticoo cristiano, assai primitiva eancora poco evoluta.Di conseguenza, dando per scontato, comefa Jhonas, che Simon Mago il medesimopersonaggio degli Atti, appare, a nostroavviso, probabile che la Esegesidell'Anima possa essere collocata tra gliscritti influenzati direttamente dalla teologiasimoniana.

    Simon Mago, infatti, fece talmente propriaquesta teologia e la connessa metaforaOmerica da realizzarla nella sua stessa vita

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    poich scelse, quale compagna, unaprostituta di nome Elena .Jhonas continuando a citare la patristica,afferma inoltre "

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    il pensiero di Ges, sarebbe difficileaccettare la posizione giudaico-cristiana diPietro e Giacomo come espressione direttadel suo insegnamento, ma sarebbe anchedifficile capire come tale posizione possaessersi formata a partire da una cos scarsa

    ortodossia del Ges testimoniato daiVangeli .Si riaffaccia, quindi, la ipotesi del doppiocanale seguito da Ges per la istruzionedegli apostoli: ortodosso con gli ortodossiPietro e Giacomo, limitato ai meriinsegnamenti morali ed alla rivisitazione ere-interpretazione della Legge, mentreiniziatico, gnostico e segreto, comeaffermato unanimemente dagli scrittignostici, verso Tommaso, Filippo, Giuda e laMaddalena.

    Accettando questa posizione riferita allaunanimit dai tasti gnostici, e quindi laseparazione del insegnamento e dellacorrente ebreo ortodossa da quella iniziatica(la prima faceva capo a Giacomo "per cuifurono fatti il cielo e la terra (Demiurgici)"come si legge nel Vangelo di Tommaso, laseconda riservata agli iniziati il MondoSuperiore e spirituale del Padre), sispregerebbero le anomalie della coesistenzadi pensieri cos distanti come la gnosi diSimone, Tommaso e della Maddalena, la

    pseudo-gnosi di Paolo ed il giudeo-cristianesimo di Giacomo e Pietro.Ricapitoliamo.Premesso, quindi, che non vi pu esseredubbio, non solo sulla precocit delpensiero gnostico nella forma della Esegesidell'Anima, ma addirittura della suaprecocit o al pi contemporaneit rispettoalla formazione del pensiero Paolino equindi della sua precedenza cronologicasulla teologia cristiana, altro punto diestremo interesse la anomala e nonconvenzionale esegesi bibblica di Gesassai distante non solo dalla cultura ebraicama dalla stessa cultura essena.Ges interpreta, infatti, assai liberamente,la Legge mosaica leggendola in manieraassai diversa da un ebreo della Giudea deltempo e molto pi vicina alla esegesi biblicadi ebrei ellenizzati come Dositeo e SimonMago.Stando anche alle sole fonti canoniche, laformazione infantile e giovanile di Ges, equindi quella fondamentale per un uomo,avvenne fuori dalla Giudea e probabilmente

    per lo pi Egitto ove Ges trascorse di certola sua infanzia e forse gran parte del

    periodo che precedette il suo ritorno inGiudea.Lo stesso Giovanni che predicava in quelleterre, appare non conoscere Gesnonostante i legami tra di parentela cheemergono dai Vangeli e la conoscenza delle

    rispettive madri.Tra gli ebrei ellenizzati, come dimostranoampiamente le testimonianze che abbiamodalle comunit esterne alla giudea prima edopo Cristo, molte delle norme di purittipiche dell'ebraismo vengono emendate oassai attentate a causa delle difficolt diapplicazione pratica determinate dallaapplicazione delle stesse in ambiti cheprevedevano il contatto con comunit .E solo inquadrando Ges come un ebreoellenizzato che si spiegano molte sue azioni

    che, agli occhi dei giudei, appaionorivoluzionarie o addirittura blasfeme, speciequelle condotte nelle ultime ore prima dellacrocifissione.Lo stesso personale sacrificio di sangue,coinvolgendo sangue umano, era del tuttoescluso dall'ebraismo del tempo. L'uso disangue umano per un sacrificio pasquale ,infatti, blasfemo come blasfema lametafora della antropofagia dellUltimaCena.La violazione palese della Pasqua ebraica

    che Ges, anche ritenendolo un esseno,opera uscendo insieme ai discepoli, dopoaver mangiato la pasqua evidente: egliesce di casa quando ci eraperentoriamente proibito nella serapasquale sia in ambito farisaico che esseno.Di violazioni continue della legge, sono,comunque pieni i Vangeli e non sonospiegabili in nessuna ottica se non nellavisione assai flessibile della Legge in usopresso gli ebrei ellenizzati.Di conseguenza sfaterei una volta per tutteil mito di Ges Ebreo osservante poich deltutto smentito da ogni sua singola azione:al pi parlerei di un ebreo rivoluzionarioellenizzato abituato a dare un sensoteologico ad uno stile di vita non ebraicocui, evidentemente, era abituato gi inprecedenza.A testimonianza di ci intervengono anchele rilevanze archeologiche che hanno infatti,ampiamente testimoniato degliadeguamenti e gli emendamenti necessarialle tradizioni ebraiche praticati dallecomunit ebree ellenizzate.

    Basti pensare, ad esempio, alla necessit dimantenere purezza nei luoghi sacri tenendo

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    la cosa pi impura, il corpo umano morto,lontano da essi.Mentre, infatti, a Qumran e a Gerusalemmesi tenevano i cimiteri e le latrine fuori dallacitt, non affatto cos per le comunitebraiche fuori Giudea.

    Si pensi al caso italico della sinagoga BovaMarina, ove un intero cimitero eraposizionato dietro la piccola sinagogaseparato solo da 7 metri di strada, poich lospazio sacro a disposizione della comunitera assai limitato.Si pensi, ancora, al caso della anomalasinagoga di Dura Europos, con le sue, finoad oggi, inspiegabili ed inaccettabili(secondo la legge ebraica) rappresentazioniumane nella sala pi sacra, quella oveveniva ospitata l'Arca ed il Sophar (il leggio

    per i rotoli della Torah).In quest'ultima, oltre che larappresentazione umana, vi laraffigurazione di Mos durante la fugadall'Egitto e addirittura della mano di Dioche indica a questi la strada.Siamo di fronte a scoperte cherichiederebbero un globale ripensamentonello studio dell'ebraismo antico e delletestimonianze cristiane che ancora manca.

    S imon Mago : i nquadramento s to r i co ed

    ana l i s i d i a lcun e s ingo lar i co inc idenzeApprofondiamo, a questo punto, le notizieche ci vengono su Simon Mago, dallapatristica.Da Giustino sappiamo la terra natia diSimon Mago: Gitton in Samaria.Da Giustino sempre, con conferma infermadi Ireneo, conosciamo il periodo di inizioattivit: sotto l'Imperatore Claudio ed,inoltre, che egli fu ammirato dallo stessoClaudio il quale gli eresse una statuasull'isola Tiberina.

    Da Ireneo e soprattutto da Ippolitosappiamo che Simone faceva largo uso delVecchio testamento, in particolare dellaGenesi, del Levitico e del Deuteronomio,interpretalo con una notevole capacit oltreche fantasia esegetica.Ireneo riporta anche una interpretazionesimoniana delle parole di Ges quali quelleriportate Matteo e Luca 3,9 relativamente"alla scure posta alla radice degli alberi",ma su questo particolare aspetto siamomolto pi cauti ritenendo possa trattarsi diuna interpolazione dello stesso Ireneo.Sia Ireneo che Ippolito ritengono che proprio da Simone si originano i tutti iprincipali temi della gnosi Valentiniana poi

    ripresi dal discepolo Menandro, quindi daSaturnino e poi da Basilide.Simone , quindi. un ebreo colto (vediesegesi e nascita), noto in ambienti romani,che inizia a predicare tra il 41 ed il 54 d.C.e di conseguenza la gnosi cristiana nasce

    non oltre l'anno prima del primo timidobarlume di esegesi cristiana che troviamonella prima delle lettere di Paolo, quellaTessalonicesi collocabile tra il 50 ed il 52.Tutti i principali temi della gnosi sono gipresenti in Simon Mago.Ci spiega la maggiore solidit e coerenzadella costruzione teologica gnostica rispettoa quella cristiana fondata su Paolo.A questo punto importante sottolinearealcune illuminanti coincidenze spessotrascurate o ritenute frutto di notizie non

    veritiere, che legano Simone alla presenzaprecocissima di cristiani a Roma sotto ilregno di Claudio.La prima legata al personaggio che nelleOmelie Clementine narra la storia diSimone: Aquila, ebreo romano che dagliAtti risulta essere tra coloro che furonocacciati da Roma proprio sotto il regnodell'imperatore Claudio.Da questi sappiamo che:- Simon Mago nasce a Gitta in Samaria daAntonio e Rachele

    - Si istru ed eccelse ad Alessandria d'Egittoove impar le arti magiche- Fu il primo di 30 discepoli del Battista(tanti quanti i giorni del mese lunar,ementre gliapostoli di Ges erano 12 come i mesisolari, sempre come riferito da Aquila nelleOmelie)- Tra i discepoli c'era anche Elena la futuracompagna di Simone- Era in Egitto (ad Alessandria) per istruirsi,quando Giovanni fu ucciso ed il posto chesarebbe toccato a Simone, pass a Dositeo- Si faceva chiamare il Cristo ed l'"Uno chesi Solleva" per la sua eternit e laincorruttibilit del suo corpoPassiamo alla seconda coincidenza.Secondo Giustino ed Ireneo, egli visse sottoil regno di Claudio e quindi tra il 41 ed il 54,predic a Roma e ove gli fu eretta unastatua sull'isola Tiberina. Negli Atti, invece,appare predicare in Samaria, probabilmenteprima del suo trasferimento a Roma.Veniamo, quindi, alla importantecoincidenza: la presenza di cristiani a Roma

    sotto il regno di Claudio riportata daSvetonio correlata alla presenza di Claudionella capitale dellImpero.

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    Tale testimonianza assai importanteanche perch esterna ad ambienti cristianie quindi tendenzialmente non influenzatada essiSecondo Svetonio sotto il regno di Claudio>i e ci caus lacacciata di questi da Roma, proprio quellariferita dagli Atti e che porta Aquila adEfeso.E qui siamo alla terza singolare coincidenzariferita da Paolo nella prima lettera aiCorinti .Paolo, nella lettera, narra dellarrivo di unpersonaggio di nome Apollo, nella comunitdi Efeso, che non aveva sentito parlare diGes e che conosceva solo il battesimo diGiovanni.

    Ora, sebbene con riferimento allarrivo diApollo e non a quello di Prisca ed Aquila, daPaolo sappiamo che ad Efeso esisteva unacomunit giovannita, questa potrebbeessere nata proprio grazie alla emigrazioneforzata di ebrei da Roma evangelizzati insenso gnostico simoniaco.Il fatto ricollega, quindi, la presenza aRoma, mai compresa e mai storicamenteben accetta, di cristiani in un periodo assaiprecoce, con quella di Simone e con lasuccessiva cacciata degli ebrei, l'arrivo di

    Aquila ad Efeso descritto in Atti e ripresodalle Omelie e la presenza di giovanniti adEfeso riferita da Paolo in Corinti 1.Tale presenza stata spiegata con unimprobabile viaggio di Pietro nella capitaledi cui non v alcuna testimonianza.E, per, singolare notare che Svetonio legala descrizione di Claudio a qualcuno che sifaceva chiamare Cristo.Se questi fosse Simone, e se egli era ilprimo dei discepoli del Battista la suapredicazione e, forse, la suaautoassociazione a Cristo potrebbeprecedere quella di Ges e collocareSimone tra i tanti Messia che apparvero inGiudea e nellImpero.Ricordiamo, inoltre, il dubbio di Giovannisulla funzione cristologica di Ges ed il fattoche dopo la morte di Giovanni esistevanoancora suoi discepoli che, evidentemente,non si aggregarono a quelli di Ges: seDositeo e Simon mago erano davverodiscepoli di Ges e se Dositeo divenne ilnuovo riferimento di questa comunit nonunendosi ai discepoli di Ges, evidente

    che i due gruppi non condivisero lamedesima sorte e probabilmente lamedesima teologia.

    Se, a questo punto, Simone era in Egitto,probabilmente ad Alessandria, durante i treanni di vita pubblica di Ges, non ebbe lapossibilit di conoscerlo ed per questo chene ha notizia solo dopo la sua morte,quando, rientrato in Giudea, trova il posto

    che sarebbe dovuto toccargli dopo la mortedel Battista, saldamente nelle mani diDositeo, altro gnostico.Il fatto che ad Efeso, come riportato daPaolo, esistono ancora giovanniti che nonsanno nulla di Ges e che seguono ancoragli insegnamenti del Battista, non fa checonfermare una netta distinzione tra i dueapostolati che permane, evidentemente,dopo la morte dei due maestri: Giovanni eGes.Nelle parole di Ges, Simone dovette,

    comunque, riscontrare una qualche affinitcon la sua educazione e la sua cultura enon dovette essere difficile per lui vedere inquelle parole conferma della educazioneermetica che dovette ricevere adAlessandria ove di certo circolavano gi gliscritti attribuiti ad Ermete Trismegisto poiriscoperti nel Rinascimento da Ficino.Giovanni viene oggi, da pi riconosciutocome un esseno, ci rende assaiinteressante la singolare coincidenza traquesti viaggi di iniziazione in Egitto e quello

    riportato negli Inni di Qumran svolto dalfondatore della comunitQuella in Egitto sembra, quindi, esserestata una tappa formativa fondamentale pertutti coloro che raggiungevano vette elevatenellambito delle gerarchie delle diverseforme di apostolato.Non si potrebbe spiegare altrimenti la gicos evoluta forma di analisi esegetica cheriscontriamo in Simone ed una teologia cheappare gi cos avanzata e coerente.E', quindi, storicamente assai probabile cheil Craestus di Svetonio sia Simone e cheSimone sia, come giustamente ricordatodalla patristica, non solo il padre delleeresie ma anche il principale sviluppatoredella visione gnostica del pensiero di Ges,anche se riteniamo probabile che talepensiero non dovesse volare tanto lontanodalla gnosi se lo stesso Simone si identificacon Ges.E', a questo punto, difficile da spiegare,per, come lo stesso Simone giustificava ase stesso e agli altri il fatto che era inGiudea quando contemporaneamente si

    trovava in Egitto a studiare arti magiche eermetismo.

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    Esistono altri elementi che, per, appaiononon collimare.La, infatti, patristica che afferma cheSimone visse sotto Claudio, mentre leOmelie lo inquadrano come discepolo delBattista, che, per, muore sotto il regno di

    Tiberio e quindi subito prima del regno diClaudio.Se supponiamo di porci nellottica Essenaconsiderando Giovanni tale, per occuparecariche di rilievo si doveva raggiungere i 30anni e ci indicherebbe che solo al suoritorno dall'Egitto, dopo il 31-33 (dopo lamorte di Ges) Simone doveva avereproprio quella et.Ci porta a supporre che egli sia partito perl'Egitto sicuramente prima dei 27 anni,avviando la predicazione nella sua terra, la

    Samaria, non molti anni dopo (come sievince dalle Omelie) tra il 31-33 d.C. e,recandosi, probabilmente, intorno al 42(sotto il regno di Claudio) a RomaEgli quindi, dovette incominciare la suapredicazione non oltre i 39 anni e nonessendovi testimonianze che lo riguardanosotto il regno di Nerone probabilmente mornon molto dopo, intorno al 54 ad una et di50 anni circa.Ci, altra singolarissima coincidenza,concorda con quanto Ireneo afferma di

    Ges: che, cio, egli mor crocifisso alletdi 50 anni.

    Dos i teo

    Per comprendere, per, appieno il substratognostico-ebraico che precede la formazionedella gnosi cristiana, essenziale lanalisi diun altro importante personaggiocontemporaneo di Simone e Ges: Dositeo.Abbiamo detto che se Simone, dalleOmelie, risulta essere il primo discepolo deldel Battista e, il secondo per importanza di

    quel gruppo, Dositeo che sostitu ilBattista alla morte di questi usurpando ilposto di Simone.Dositeo un'altro dei grandi padri delpensiero gnostico che, grazie a NagHammadi, possiamo conoscere e legare allacorrente dei Sethiani ovvero dei seguaci diquel filone dello gnosticismo di matriceebraico-cristiana che si ritenevano figli dellastirpe generata dal leggendario Seth, a suavolta figlio di Adamo.Dei sethiani abbiamo informazioni dallapatristica, ma oggi ancor di pi da dueimportanti documenti di Nag Hammadi: letre stele di Seth ed il cosiddetto Vangelodegli Egiziani (che nulla ha a che vedere,

    nonostante il titolo, con quello noto allapatristica).Mi rifar all'analisi proposta da Moraldi nelsuo introvabile Testi Gnostici edito dallaUTET.L'autore delle Tre steli di Seth dice

    d'essere lo stesso Dositeo. Moradlisottolinea del testo, alcuni elementiimportanti:1) Sia Dositeo che Simon mago erano diorigina Samaritana, ebrei, ed entrambeestremamente colti ed abili nella esegesibiblica2) entrambe si proclamavano Messia edeterni3) Sia che l'autore delle Tre steli di Sethsia Dositeo, come riportato, sia che non losia, il documento, ed il legame storico con

    Simone e soprattutto con Giovanniripropone . A questo propositova segnalata, a puro titolo di curiosit, lapresenza del nome Dositeo in unframmento manoscritto (Mur 30) ritrovatoda Milik nelle grotte di Muraba'at ovveroquelle dove fu trovata anche una lettera delrivoluzionario Bar Kochba. Il manoscritto stato pubblicato in P. Benoit, J.J. Milik, e R.de Vaux [eds] in"Les Grottes de

    Muraba'at".Il. Il testo del frammento recita:"e Salomn, moglie di Dositeo, sorella diHoni figlio di Gionata..."4) il tema delle tre steli di Seth, figlio diAdamo, noto anche da Flavio ove le steledivengono 2 ma tale tema comune ancheall'ermetismo egizio i cui testi parlano disteli di pietra contenenti la sapienzaprediluviana salvata in previsione dellacatastrofe legata, inoltre, anche mito diHermes, di Enoc5) I temi cristiani, sia nella Steli che nellostesso Vangelo degli Egiziani, suggerisconoil fatto che laddove elementi cristiani visono (Vangelo degli Egiziani), oltre cheessere rari fanno parte...leggo testualmenteda Moraldi 6) Esistono elementi, sebbene labili, chefanno pensare ad un stretta relazione, nellamente dell'autore e del filone esegetico dacui proviene, tra il Seth biblico ed il Sethdio dell'Antico Egitto.

    7) il dio Seth egizio era terribile, ma nellavisione fatta di contrapposizioni e negazionignostiche, egli pu benissimo venire

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    rappresentato positivamente come nemicodel falso Dio: il DemiurgoNon voglio entrare ulteriormente nellacomplessa cosmogonia del Vangelo degliEgiziani, che riprende e precisa lacosmologia gnostica, ne mi voglio

    addentrare nella tematica complessa dellaesegesi dei Sethiani e dei Naasseni,(rimando a Simonetti, Moraldi e Jhonas),ma certo che siamo di fronte ad unproblema che sintetizzabile come segue.

    ESISTE UNA CORRENTE DEL PENSIEROGNOSTICO CHE CI PORTA AD UNA SERIEDIOSSERVAZIONI:- NASCE IN AMBIENTE EBRAICO- APARE GIA' COLLOCABILE A CAVALLO E

    PIU' PROBABILMENTE PRIMA DELLA VITAPUBBLICA DI GESU'- SEMBRA ESSERSI SVILUPPATA IN

    SAMARIA- SI ISPIRA A COMPONENTI DELLA

    FILOSOFIA GRECA- SI ISPIRA AMPIAMENTE ALL'ERMETISMO

    EGIZIO- PRECORRE ED ESPONE I PRINCIPALI TEMI

    DELLO GNSOTICISMO CRISTIANO- E' COLLEGATA A SIMONE E DOSITEO

    ENTRAMBE CONNESSI DALLA PATRISTICA

    A GIOVANNI IL BATTISTA- GIOVANNI IL BATTISTA E' QUASIUNIVERSALMENTE COLLEGATO ALMONDO ESSENO

    - ESISTE UN ACCESO DIBATTITO SULLACONNESSIONE TRA QUESTA CORRENTE,GLI ESSENI ED I TERAPEUTI

    - SI ISPIRA AMPIAMENTE ALLA ESEGESIBIBLICA (CHE RITROVIAMO ANCHE AQUMRAN)

    - LO GNOSTICISMO CRISTIANO SEMBRAAVER RIPRESO E CRISTIANIZZATO GLIELEMENTI DELLA ESEGESI SETHIANA

    Orbene, desunta la priorit del pensiero o alpi contemporaneit del pensiero gnosticooriginario rispetto a quello cristiano ed inparticolare rispetto a quello di Ges, ci pareevidente che le scoperte archeologiche checonfermano i resoconti della patristicaimpongono la necessit di considerare, oltrela recente componente essena nella nascitadel cristianesimo, anche la influenza delprotognosticismo nella formazione delpensiero di Ges.

    Infatti la vastit della documentazione innostro possesso, che denuncia una matricegnostica nel pensiero originario di Ges,

    non pu pi essere storicamente liquidatacome inattendibile poich, nella regione oveagiva Ges erano gi presenti elementi delpensiero che gli verranno, poi, attribuiti inabito gnostico.Tali elementi culturali erano, con estrema

    probabilit, noti a Ges e di conseguenzapotrebbero aver influito nella formazionedel suo pensiero al pari delle componentiEssene specie se si considera che esiste undibattito sulla influenza degli elementiprotognostici samaritani sullo stessoessenismo qumramiano.Teniamo, inoltre, conto della centralit chenei Vangeli viene data al Battesimo diGiovanni. Se la relazione tra Simone,Dositeo e Giovanni il Battista, riferita dalleOmelie fosse attendibile, il problema della

    correlazione protognosti Ges sarebbeserissimo.Non dimentichiamoci, infine, i contrasti tra iGiovanni e Ges che riecheggiano gi neiVangeli, che proseguono nelle lettere diPaolo e che lasciano una eco assai singolaree direi unica nel suo genere, nellaformazione del pensiero dei Mandei.Chetipo di contrasti erano? Quale ne era ilfondamento teologico?Ma la risposta aqueste domande, semmai fosse possibileaverla, ci porterebbe assai lontano dal tema

    di questa disamina.

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    IL PAPA E IL VANGELODI TOMMASO

    Filippo Goti

    Papa: Vangeli apocrifi importanti per studiocristianesimo27 settembre 2006 alle 11:32 - Fonte:repubblica.it

    "Gli Atti e il Vangelo di Tommaso sonoambedue apocrifi ma comunque importantiper lo studio delle origini cristiane".

    Benedetto XVI lo ha detto ai fedeli nel corsodell'Udienza Generale di oggi. In ogni epoca

    la figura di Ges ha ispirato anchericostruzioni fantastiche della sua vita,alcune delle quali, come quelle citate oggidal Papa, contengono elementi di interessestorico. Secondo un'antica tradizione, haricordato ancora il Pontefice, "Tommasoevangelizz prima la Siria e la Persia e poisi spinse fino all'India occidentale, da dovepoi il cristianesimo raggiunse anche l'Indiameridionale". Una sottolineatura delle"prospettiva missionaria" della Chiesa dallaquale Papa Ratzinger ha tratto "l'auspicio

    che l'esempio di Tommaso corrobori semprepi la nostra fede in Ges Cristo, nostroSignore e nostro Dio".

    Hasuscitato

    un vivointeresse

    l'apprezzamento daparte diBenedett

    o XVI,

    verso ilVangelo

    diTommaso, uno

    scrittoconsidera

    toapocrifo (non diispirazione sacra ),

    e quindinoninserito

    nel

    canone della Chiesa Cattolica Romana. Vivointeresse perch tale pubblica dichiarazioneinverte completamente il giudizio negativoche per secoli stato riservato agli apocrifida parte della Chiesa, indicati comemistificanti e fuorvianti per il cristiano.

    Seppur vero che Benedetto XVI si limitato a due, dei molti, testi apocrifi, altrettanto vero che un'apertura cheimplicitamente ammette l'esistenza di unafervente e varia cristianit delle origini, chenon necessariamente si esprimeva inun'unica voce. Se a ci aggiungiamo comePapa Benedetto XVI oltre al Padre dellaChiesa Cattolica, anche un dottore dellachiesa, allora l'apertura non investesolamente un interesse storico o emotivo,ma pu avere, nel medio e lungo periodo,

    interessanti risvolti sotto il profilo teologico.Sicuramente la breve dichiarazione incentrata attorno all'aspetto missionario,apostolico, evangelizzatore di Tommaso interra di oriente, ma non di meno investeanche l'opera apocrifa ad esso attribuita.Un'opera che molto pi prossima alVangelo di Giovanni, come intensit poeticae mistica, rispetto che a Marco, Luca eMatteo, come del resto Tommaso eGiovanni furono accomunati per il loropercorso di evangelizzazione, non

    interamente inserito all'interno dei confinidell'Impero Romano.

    L'impressione che uno gnostico pu ricevereda tale "messaggio" non solo quella diun'apertura da parte della Chiesa Cattolica,apertura nei confronti di se stessa, ma diuna ricerca di elementi ed immagini, chesappiamo rinfocolare "l'ardore" della fedecristiana, forse troppo soffocata da riti,dogmi, e cerimonie frutto di un retaggioregolatore greco-romano, per assurdo quasirazionalistico, incapace di suscitare

    "emozione" e "pathos" nel cristianomoderno. Il quale risulta essere sempre pidistratto dal mondo positivista, o attrattoda esotici culti, o monolitiche religioni.Quindi un riposizionamento verso la partepi viva del pensiero cristiano, che fucapace di conquistare a se popoli e stati,con la stessa velocit con cui un fuoco sipropaga d'estate nel sottobosco.

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    Un'apertura coraggiosa, o avventurosa,quella del Papa, visto come il Vangelo diTommaso mal si integra, apparentemente,con la rigida ortodossia, o la strutturasacerdotale, propugnano una visioneindividuale, eroica, e non comunicabile,neppure dallo stesso Salvatore, della via da

    seguire per ritornare al Regno Celeste.Il Vangelo di Didimo Thoma, oconosciuto dal grande pubblico come ilVangelo di Tommaso, uno dei testiritrovati nel 1945 nel deserto di NagHammadi (Egitto) . Il testo ritrovato inlingua copta ed attribuito al IV secolod.c., ma gli studiosi ritengono che sia lacopia di un originale del primo o delsecondo secolo d.c. Quindi un testo frutto diuno scrittore che ha vissuto al tempo diGes Cristo, oppure negli anni

    immediatamente successivi, e checomunque ha goduto di fonti prossime aifatti descritti nella sua opera.

    La copia tradotta del Vangelo di Tommaso composta da circa 110 Loghion, numerovariabile a seconda degli esperti, enumerosi passi sono coincidenti con quellidei canonici, facendo presagire un'unica ecomune fonte. Il testo si apre con questeparole: "Questi sono i detti segretipronunciati da Ges, il Vivente, e scritti daDidimo Giuda Tomaso. "

    Ci che emerge quindi un insegnamentosegreto che si contrappone, oppure integra,il messaggio universale del cristianesimo, ocome quest'ultimo non sia altro che unaversione essoterica del primo, ma anchecome Didimo significhi fratello o gemello, inquesto caso spirituale. Ci quindisuggerisce come vi fossero dei cerchi pi omeno prossimi al Maestro, come del resto riscontrabile in ogni messaggio tradizionaleche viene "trasmesso" da bocca adorecchio.

    Del resto il "vangelo" sposta la salvezza dal"fare" o "osservare" all'interpretazionemistica del messaggio, in questo modo

    pone il ricercatore oltre ogni ortodossia oortoprassia, aprendo quindi ad unamolteplicit di vie, quanto molteplici sono leespressioni dell'animo e dell'intellettoumano.

    [1] Egli disse: "Colui che scoprel'interpretazione di queste parole nonguster la morte".

    [3] Ges disse: "Se coloro che vi guidano vidicono: Ecco il Regno (di Dio) in cielo!Allora gli uccelli del cielo vi precederanno.Se vi dicono: E' nel mare! Allora i pesci delmare vi precederanno. Il Regno invecedentro di voi e fuori di voi. Quando viconoscerete, allora sarete conosciuti esaprete che voi siete i figli del Padre chevive. Ma se voi non vi conoscerete, allora

    dimorerete nella povert, e sarete lapovert".

    Parole che ci giungono da un uomo vissutocirca 2.000 anni fa, e ridotto al silenzionegli ultimi 19 secoli, ma che sicuramenterappresentano oggi una delle possibili via disalvezza del pensiero cristiano.

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    La Figura DelloStraniero Nel

    Simbolismo Del 9Grado

    del Rito Scozzese Anticoed AccettatoJhaoben

    Nel Rituale di Iniziazione la figura dello"Straniero" ricorre due volte: [] dopoqualche tempo il Re Salomone si trovavanel suo palazzo intrattenendosi con pi dinovanta maestri, quando il Capitano delle

    Guardie gli annunci che uno straniero do-mandava di potergli rilevare un segreto del-la pi alta importanza. I Fratelli furono al-larmati dalla facilit con la quale Salomonefaceva avvicinare lo straniero; ma Salomo-ne stesso, dopo un breve colloquio, vennead assicurare Fratelli, comunicando loro chelo sconosciuto era a conoscenza del nascon-diglio dove si rifugiava l'assassino del Mae-stro dei Maestri e che si offriva di condurViquanti avessero desiderato accompagnarlo[]. Al suo arrivo lo Straniero, che chiede

    udienza a Salomone, viene accolto dallostesso in un modo stranamente agevole, strano infatti che un personaggiosconosciuto ai pi e per di pi estraneoall'Ordine Massonico, con tanta facilitriesca a farsi ricevere dal re, questo devefar pensare che Salomone in realt sapessechi fosse lo straniero o almeno avessericonosciuto ci che si nascondeva dietrotale figura. Il fatto che Salomone si accostisubito, e senza precauzioni, allo stranieroche vuole conferire con lui, tanto che i Fra-telli ne "furono allarmati", dimostra l'estre-ma saggezza del Grande Iniziato che in-tuendo l'esistenza di una Verit necessariaal rinnovamento della tecnica costruttiva(iniziatica) celata dietro la figura delloStraniero, gli concede udienzaagevolmente, questo ci porta a pensare cheper Salomone tale straniero possa risultareassai meno sconosciuto di quanto l'appa-renza non ci mostri.Ma proseguiamo nella lettura del rituale:[] Salomone ordin (ai nove CavalieriEletti) di seguire lo sconosciuto e di portarsi

    alla Caverna che serviva da nascondiglio al-l'omicida Abiram. I nove Cavalieri Eletti simisero in marcia e camminarono per qual-che tempo tutti insieme, ma poi uno di essi,

    chiamato Jahoben, pi ardito degli altri, tro-v la loro marcia troppo lenta non avendopi per guida che la volont di vendicare ilMaestro dei Maestri, lasci indietro gli ottocompagni ed arriv solo alla Caverna dovesi nascondeva l'assassino. Ecco un altro

    apparente fatto strano, Salomone nella suaimmensa saggezza non solo si fa avvicinaredallo Straniero, ma addirittura gli assegna ilcompito pi importante, la ricercadall'assassino di Hiram affidandogli la vitaanche di nove Cavalieri. Uno di questicavalieri, Jhaoben, abbandonando lacomitiva riesce a raggiungere per primo lacaverna dove Abiram riposava, questo fasupporre che conoscesse la strada, ma se loStraniero aveva gi rivelato l'ubicazionedella caverna a Salomone non ci sarebbe

    stato motivo di porlo a capo dellaspedizione, d'altro canto come sarebbestato possibile che avesse rivelato la stradaa Jhaoben senza prima informare Salomonestesso? Si pu quindi ipotizzare una tesiestremamente suggestiva: lo Straniero, l'i-naspettato portatore di rilevazioni nonrivela in maniera tradizionale il luogo dovesi nasconde l'assassino, ma si avvicina mol-to profondamente prima a Salomone, e poia Jahoben determinando il risveglio inentrambi di un quid gi perfettamente co-nosciuto nell'intimo e tuttavia non ancora

    connesso direttamente alla mente pensanteo forse rimosso perch non ancora funzio-nale ad essere la vera guida del propriocammino spirituale; ma non tutti coloro chevengono a contatto con lo Stranieroricevono lo stesso dono, infatti questo pro-duce i suoi effetti soltanto su coloro chehanno in S la Scintilla, il desiderio, lavolont di conoscere, di apprendere; la cuidisposizione d'animo tale che una grandeparte del lavoro gi compiuto, anche serimane latente dentro loro stessi, ovvero in

    coloro che con il costante lavoro iniziaticohanno ravvivato la scintilla divina che,seppur sopita, dentro a tutti noi. Ma perpoter a pieno risvegliare la Luce semprenecessario un intervento esterno, infatticome non esistono le autoiniziazioni, cosnon possibile proseguire da soli, senzauna guida nell'irto cammino iniziatico penapericolose deviazioni.Passiamo ora al rituale di apertura deiLavori della Camera del IX Grado,Salomone interroga Stolkin D.: cosa signi-fica questo straniero? R.: Il lavoro compiutodavanti a noi e dal quale dobbiamo trarreprofitto. In base a questo brano delRituale potremmo facilmente dedurre che lo

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    Straniero rappresenta il futuro, ma come fail lavoro compiuto ad essere davanti a noi enon dietro? Se infatti gi stato compiuto erimane davanti a noi non pu essere ilnostro lavoro ma quello che qualcun altroha compiuto prima di noi; rappresenta le

    tracce della Tradizione che il Massone deveseguire al fine di giungere alla meta. Ma pergiungere alla caverna necessarioeliminare gli sterpi che ostruiscono l'antro,e questo il principale compito delCavaliere Eletto, eliminare gli ostacolirappresentati dall'egoismo, dall'ignoranza, equesto compito possibile compierlo dasoli, se per giungere alla caverna necessaria una guida sicura di un Maestroche ci guidi nel periglioso camminoiniziatico e ci indichi gli sterpi da scostare

    per trovare dentro di noi il nostro ego, illavoro di ripulitura dell'anima pu e deveessere compiuto da soli.Una volta varcata la soglia della coscienzal'iniziato si trova di fronte all'assassino diHiram, si trova solo davanti a se stesso,Jhoaben e Abiram sono in realt la stessapersona, il primo la nostra scintilla divinache alberga dentro di noi spesso sopita, mache la vicinanza dello Straniero harisvegliato, Abiram rappresenta il nostroEgo, le nostre passioni, quanto di pimateriale ci lega al mondo, la ferrea catena

    che ci ancora alla materialit e che ciimpedisce di progredire nell'ascesainiziatica; affinch il risveglio sia completo necessario liberarsi del peso della zavorra,uccidere le passioni, uccidere il nostro egoche come un macigno ci grava sul pneuma.Jhaoben colpisce Abiram riconoscendolocome l'assassino di Hiram senza chenessuno lo avesse reso edotto sul suoaspetto o sulla sua presenza in quel luogo,con le sue stesse armi mentre questo giaceaddormentato, poi certo di aver compiuto il

    suo dovere si disseta alla fonte del Lete esprofonda in un sonno purificatore dal qualeviene risvegliato dallo straniero. Ecconuovamente che Jhaoben fa ci che deveessere fatto, e l'atteggiamento di Salomoneal termine della leggenda suggerisce che ilsuo comportamento stato corretto, senzache nessuno apparentemente gli abbia datole informazioni sufficienti per compierlo.L'uccisione dell'Ego ed il reset della mentecompiuto dal liquido leto fa si che Jhaobenpossa essere risvegliato dallo Stranierovero Deus ex machina dell'intero drammaesoterico. Ma solo Salomone con la suaimmensa saggezza sar in grado di sigillaree completare il risveglio avvenuto in

    Jhaoben, infatti solo quando il risvegliatoverr portato al cospetto di Salomonecircondato dal disprezzo dei suoi compagniche ancora non avevano compreso a pienola forza e l'importanza del gesto compiuto,il dramma si chiude. Salomone stesso

    riconosce il nuovo stato di risvegliato eblocca il braccio assassino di Stolkin conuna parola estremamente significativa"Insensato", ovvero colui che privo disenno.Ricapitolando

    Salomone si fa avvicinare e mette allaguida della spedizione uno Straniero;

    La semplice vicinanza dello Stranierocon coloro il cui cammino gi statointrapreso, produce un profondo

    cambiamento nell'animo; Jhaoben compiuto il suo dovere viene

    risvegliato.Il simbolismo dello Straniero del NonoGrado ci ribadisce che spesso l'aiuto nelcammino iniziatico arriva dal di fuori dacolui che non conosciamo, ma che ingrado di risvegliare in noi la scintilla sopita,che non possibile intraprendere da solil'ardua strada, solo una guida sicura ciporter alla meta, ma una volta giunti allameta sar compito nostro prendere in mano

    la situazione e compiere ci che deveessere compiuto, infatti solo afferrando lasituazione con coraggio e convinzionepotremo abbattere quel muro che ci separadella Verit, anche se spesso questocompito ci pu apparire infamante e pufacilmente essere non compreso anche daicompagni di viaggio. Ma se siamo sicuri checi che facciamo giusto dobbiamocompierlo senza indugio, certi che il VeroIniziato, l'Adepto, Salomone saprgiustamente giudicarci e approvare il nostrooperato. Un monito quindi al Giusto Pensaree Giusto Agire; l'azione dell'uomo giustosar sempre giusta anche se all'apparenzapotr sembrare iniqua, sicuramente, se laGiustizia ha armato la mano dell'iniziato, ilcolpo inferto porter al suo accrescimentospirituale e al propagarsi della giustizia perla comunit.Tutto il simbolismo del rituale del NonoGrado, ma in particolare il concetto diStraniero, presenta una fortissimaconnotazione Gnostica. Lo gnosticismo una corrente religiosa-filosofica sorta nel

    primo secolo d.C. e che si andatalentamente ad esaurirsi a partire dal IVsecolo, improntata essenzialmente suldualismo e su una dottrina salvifica.

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    ovviamente impossibile in questo momentodelineare anche solo brevemente il pensierognostico, sarebbe come cercare didescrivere la dottrina cattolica in pocheparole, in questa sede basta ricordare comeper gli gnostici il mondo come noi lo

    conosciamo stato creato da un Arconte oDemiurgo rappresentazione del male, adimmagine distorta del vero Dio o Plroma.Il corpo dell'uomo rappresenterebbe solouna gabbia, una prigione il cosiddetto"immondo vestito di carne" dove dellescintille del Plroma decadute sarebberotenute imprigionate; solo la rivelazione e laconoscenza sarebbero in grado di far si chel'anima riconosca la sua vera natura e salgaattraverso i cieli per ricongiungersi alPlroma "gabbando" il Demiurgo, spesso

    identificato dallo gnostico con il Jehovaebraico. Tale conoscenza per non puessere insegnata, ma viene "donata" dalVero Dio tramite una sorta di rivelazione.Lo Gnosticismo, ovviamente, fu bollatocome pensiero eretico dal III secolo e cometale denigrato e perseguitato dalla ChiesaCattolica i cui seguaci fanatici sono arrivatiaddirittura a distruggere la pi riccabiblioteca del mondo antico ricchissima ditesti gnostici, il Serapeum di Alessandria,ma la gnosi sopravvissuta nelle pieghedella storia ricomparendo ora qua ora l in

    varie religioni e filosofie, come un fiumecarsico; squisitamente gnostici possonoessere considerati i mandei, i bogomili, glialbigesi e i catari e, ma ancora oggi esisteun fiorente filone gnostico spessostigmatizzato dal "braccio armato dellaChiesa Cattolica" (vedi Massimo Introvigne:"Il cappello del Mago"; Sugarco Ed.,Varese,1990. "Il ritorno dello gnosticismo";Sugarco Ed.,Varese, 1993); spesso questofilone si intrecciato con il Martinismo, ilRito di Memphis e Misraim ed infine anche

    la Massoneria. Infatti, come spesso accaduto anche per altre filosofie reiettedalla cultura ufficiale, la Massoneria haassorbito queste istanze gnostiche e lecelate dietro a simboli ed allegorie al fine dipreservarle dall'oblio, sta a noi ritrovarle ecomprenderle per non venir menoall'importantissima funzione che laMassoneria con i suoi rituali svolge, ovveroquella di arca del pensiero, di traghettatricedella Tradizione. Per questo, a parer mio,modificare gli antichi rituali, come spessoalcune correnti della Massoneria tentano difare, pu rivelarsi estremamente dannoso,in quanto a volte sufficiente cambiare unaparola per stravolgere completamente il

    messaggio che il rituale cela,interrompendo in tal modo la trasmissionedella Tradizione. I punti del rituale che cipossono apparire "oscuri" o anacronistici inrealt possono solo non essere compresi,forse un giorno uno pi avanti di noi nel

    cammino iniziatico potr interpretarlicorrettamente a patto per che conservinola loro integrit. Siamo come l'asino chetrasporta gli oggetti sacri, a nostra insaputasvolgiamo un compito importantissimo,quello di traghettare oggetti sacrinell'oceano del tempo, spesso senzacomprendere l'importanza del nostro gesto.Ma torniamo al Rituale del IX Grado, iconcetti che maggiormente richiamano allagnosi sono il concetto di straniero e dirisveglio. Abbiamo visto che il vero Dio,

    l'Unico, non fa parte di questo mondo, nonha minimamente partecipato alla suacreazione, solo l'ultima delle sueemanazioni, la pi lontana dalla sorgentedel tutto la Pstis-Sopha per superbia estupida emulazione dell'Eterno ha creato dasola, "senza l'approvazione dello spirito,senza l'assenso e la cooperazione del suocompagno" un mostro di tenebre dal viso dileone, dal corpo di serpente, ignorante delmondo superiore perch mancante di puraLuce dal nome di Jaldabaoth; pentita eterrorizzata dall'aborto creato la Sopha

    caccia il mostro orrendo dal Plromarelegandolo nell'abisso di tenebre.Jaldabaoth trovatosi quindi solo esoprattutto ignorante di ci che lo sovrastae di chi l'ha creato si crede il Dio Supremo esi arroga il diritto di creare il mondo qualenoi lo conosciamo a grottesca imitazione delPlroma non perch riuscisse a vederloattraverso il fitto velo che la Pstis-Sophaaveva steso per nasconderlo agli occhidell'Eterno ma a motivo della forzainconsciamente ricevuta dalla madre; non

    che egli avesse visto gli incorruttibili, ma fula potenza che era in lui e che avevaricevuto dalla madre, che produsse permezzo suo l'immagine del belloordinamento (Apocrifo di Giovanni 13). Inrealt l'Arconte non ha la capacit di crearela vita, i suoi omuncoli di fango restano talifino a che, con l'inganno, riesce a fardiscendere dal Plroma delle fiammelle diLuce e che riesce ad imprigionare nellamateria donandole la vita. Questiframmenti rappresentano lo spirito presentenell'anima degli uomini (secondo latripartizione ermetica di spirito e perispiritoche formano l'anima, e corpo). Pertanto sial'Altissimo che le sue fiammelle racchiuse

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    nell'anima non fanno parte del mondomateriale ma sono ad esso estranee epertanto straniere, e, come l'uomo in terrastraniera, soffrono enormemente dinostalgia, si struggono nel ricordo dellapatria, del mondo perfetto che hanno

    abbandonato. Angoscia e nostalgia dellapatria sono il destino dello Straniero. Lamorte per lo gnostico non una liberazione,in quanto gli Arconti dei sette cieli nonfaranno passare le anime non purificatedalla gnosi, queste anime saranno costrettea formare nuova materia per il ciclo dellereincarnazioni. Se infatti tutte le anime deideceduti tornassero automaticamente alPlroma, il Demiurgo non avrebbe piscintille vitali per far proseguire la vita sullaterra. Solo le anime degli uomini cha si

    saranno risvegliati nella gnosi conoscerannole giuste parole di passo che apriranno leporte dei sette cieli e potrannoricongiungersi al Plroma. Questo in grandilinee il pensiero gnostico, vi sono comunquemolte versioni sia della cosmogonia chedella filosofia gnosticismo in quanto questacorrente religiosa manca totalmente diun'unit dottrinale rigorosa che accomuni lediverse sette gnostiche, numerosi sono irivoli che si intrecciano e talvolta sicontraddicono; probabilmente allognosticismo, per la sua clandestinit al

    quale stato costretto, sono mancati gliequivalenti dei concili che hanno plasmatol'ortodossia cattolica rendendola un corpounico e coerente. Proprio per questamancanza di univocit per stranieropossiamo intendere sia lo spirito dell'uomosia Dio, la Vita, l'Imperscrutabile, sia, equesta forse l'interpretazione chemaggiormente si adatta al nostro caso,colui che viene inviato da Dio nel mondoper effettuare la "chiamata", ovvero ilCristo.

    A un certo momento della vita ogni uomosi pone qualche interrogativo sulla propriacarriera, sulle proprie aspirazioni, su sestesso. A volte sono questi i momenti neiquali sente pi marcatamente la propriaestraneit all'ambiente nel quale vive e allosteso modo del quale costretto a subiretutte le vicissitudini piegandole ad eventipersonali; Non necessario essere filosofi,si tratta di sensazioni comuni ed universali.Il quadro che si presenta pu essere pi omeno convincente, roseo o fosco, creandoper lo pi un diaframma tra noi el'ambiente, tra noi e il "nostro" mondo("La Gnosi e il Mondo" a cura di LuigiMoraldi; TEA, Torino, 1982). Con queste

    poche parole Luigi Moraldi riesce a spiegareil sentimento dello straniero; per unapersona sensibile e profonda talescoramento sicuramente un eventocomune, basta guardarsi un attimo intorno,nessuna persona di buon senso si pu

    riconoscere in una societ come la nostradove regna l'arroganza e l'imbroglio, dovesono completamente ribaltati i valori dellavita, il materialismo impera a scapito deiuna crescita spirituale, dove la guerra ilterrorismo, l'ingiustizia, il fanatismo e laprevaricazione regnano indisturbate nelmondo. Ma ancor pi doveva sentirsistraniero al mondo l'abitante della Palestinadel I secolo dopo Cristo con la ribellioneebraica sempre pronta ad esplodere el'oppressore romano sempre pronto a

    reprimere nel sangue ogniinsubordinazione, o l'abitante della Linguad'Oca del XI-XII secolo che viveva nelverminaio del mondo medioevale dovequella che avrebbe dovuto essere l'unicaluce di guida spirituale, rappresentata dalpapato e dei suoi vescovi, dava spettacoloinvece di corruzione, di arroganza e didepravazione. Molto pi semplicemente chidi noi non si mai chiesto perch DioOmnipotente ha mai potuto permettere leenormi atrocit commesse nei tempi pi omeno recenti; se formuliamo questa

    domanda ad un religioso questo cirisponder che la colpa di tutti gli orrori degli uomini, ma se gli chiediamo perchDio permette la morte di tanti bambiniinnocenti cha nascono con atroci deformito che nei primi anni di vita contraggonomalattie tremendamente invalidanti difronte alle quali la scienza moderna deltutto impotente, il solito religioso cirisponder che le vie del signore sonoimperscrutabili, e che probabilmente lasofferenza fisica serve a sublimare la

    spiritualit dell'anima. Queste risposte lepossiamo benissimo accettare, ma ci pareforse pi facile pensare che in realt ilmondo sia stato creato da un Demiurgomostruoso che combatte sul suo terrenol'eterna lotta del bene contro il male, sulsuo terreno, contro un Dio infinitamentebuono, ma infinitamente lontano VeroPadre di tutti gli esseri imprigionati sullaterra. Lungi da me giudicare la correttezzao meno di un simile ragionamento, loriporto esclusivamente con l'intento di farcomprendere il perch dell'origine ed ilsuccesso dello gnosticismo.Gli uomini che non hanno ancora compresola gnosi vengono indicati come dormienti,

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    L'immagine di "sonno" probabilmentequella di uso pi costante e pi ampia.L'Anima assopita nella Materia. Adamo, il"capo" della razza e nello stesso temposimbolo dell'umanit, giace in sonnoprofondo, di un genere molto diverso da

    quello dell'Adamo biblico: gli uomini ingenere sono "addormentati" nel mondo. Lametafora esprime il totale abbandonodell'uomo al mondo (Hans Jonas: "Lognosticismo"; SEI, Torino, 1972) e comel'uomo addormentato non si accorge diquello che si svolge intorno a lui, cosl'anima addormentata non riesce acomprendere la gnosi e la realt del mondo.Ma l'uomo da solo non riesce a risvegliarsi,l'Anima da sola non in grado di ritornareall'Eterno, per far ci necessario una

    chiamata, necessario che Dio lo richiamialla Vita, lo scuota dal suo torpore, dallasua ebbrezza, e per far ci l'Altissimo inviasulla terra il Christos, lo Straniero colui cheguider l'anima dormiente verso la gnositramite la chiamata.Questo in poche parole i concetti gnosticiche ci servono come una nuova chiave dilettura per interpretare il Rituale del IXGrado. Lo Straniero (il Christos) si offre aSalomone come guida per portare iCavalieri Eletti alla rivelazionerappresentato dall'assassino di Hiram; la

    figura del Chistos, identificabile solo inapparenza con il Ges cristiano, riesce afarsi ricevere facilmente da un GrandeIniziato quale Salomone in quantoquest'ultimo in grado di riconoscere in luil'Inviato, colui che porter la gnosi, ilrichiamo. Lo Straniero la guida chefornisce la parole chiave o di passonecessarie all'anima per superare i settecieli custoditi dagli Arconti che hanno lafunzione prevalente di tenere prigioniere leanime nel mondo. Ma prima di risvegliarsi

    Jhaoben deve superare delle prove, devedimostrare di saper raggiungere da solo lameta, deve scostare gli sterpidell'ignoranza, infine deve ucciderel'assassino, ovvero deve liberarsi dei legamiterreni da quello che gli gnostici chiamano il"vestito di carne", solo allora potr essererisvegliato. Non a caso a questo punto lostraniero scompare dal Rituale, scompareperch ormai ha terminato la sua opera dirisveglio. Jhaoben, d'altra parte diventastraniero, diverso agli occhi dei compagniche non lo riconoscono e pertanto loportano quasi "in ceppi" al cospetto diSalomone e addirittura ne sancirebbero lamorte se Salomone non fermasse

    l'insensata mano di Stolkin. Questo ildestino del risvegliato, di colui che conoscela Gnosi, non essere capito, essereemarginato dalla societ, accusato di unacolpa inesistente e addirittura giustiziato sela mano della Giustizia Massonica non

    intervenisse prontamente a salvarlo.

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    IL VANGELO DI GIUDAFilippo Goti

    Ha sollevato numerosi polemiche in ambitocristiano la traduzione del Vangelo di Giuda.Chi si dichiarato scettico sull'autenticitdell'opera, chi non l'accetta per le verit inessa contenute, e chi invece la consideraveritiera.

    La storia raccontata in questo Vangelo,narra di un Giuda discepolo prediletto a cuiviene affidata il compito di tradire Ges,affinch quest'ultimo potesse compiere lasua missione di salvezza e redenzione

    dell'umanit.

    In verit non sitratta di

    un'assolutanovit, ancheperch i Padridella Chiesa

    avevanodenunciato

    l'esistenza diquesto vangelo

    ascrivendolo

    alla comunitcainita (Ireneo180 d.c.). Inoltre in numerose scuoleneognostiche Giuda viene considerato il pigrande dei Maestri alla corte di Ges, unvero dottore delle scritture, una grandepersonalit l'unica in grado di agevolare lamissione salvifica del Cristo, e gi neicanonici il "rapporto" fra Giuda ed ilSinedrio emerge, seppur nella forma di

    corruzione.

    Lo scalpore nasce

    nell'ambito di unpi generalizzato"attacco" culturalenei confronti dellaChiesa, a cui non nostro compitorispondere, masolamente porrein evidenza come

    il Vangelo di Giuda si tratta di uno scritto lacui datazione molto ravvicinata ai vangelicanonici, e che offre sicuramente spunti di

    riflessione simbolica. La mia personaleconvinzione come questo vangelo vadavissuto in chiave "onirica", di ricercainteriore, e non tanto come una serie di

    verit storiche, ma piuttosto di metodologiaoperativa.

    Neppure dobbiamo stupirci per come Giudasia il fulcro a cui ruota questo vangello, inquando necessario come in numerose

    comunit gnostiche era in uso la praticadell'inversione di miti, storie e personaggi,in chiave di "rivolta di conoscenza". Nelcomplesso mondo di miti e simboli (strumenti principi della trasmissionegnostica ), i personaggi ( attori e comparse) dell'Antico e del Nuovo Testamento, eranorovesciati proprio in funzione o correlazionedella visione cosmogonica ed escatologicapeculiare agli gnostici, dove la Creazionetutta era espressione di un Dio minore.

    Se il Dio veterotestamentario il Demiurgo

    corrotto che ha dato vita, per arroganza ececit, ad un mondo distorto, capovolto,prigione dello Spirito, e quindi chiunque adesso si ribelli ( serpente, Caino, Lilith)diventa un erore gnostico, ci pu esseretradotto in modo grossolano come il fare ilbene attraverso il male. Un merocoscienziale e conoscenziale.I canaitiappartenevano a tale ambito gnostico.

    APERTURA

    La segreta rivelazione che Gesconfer a Giuda Iscariota durante lasettimana, e precisamente tre giorni prima,della celebrazione della Pasqua.

    IL MINISTERO TERRENO DI GESU'

    Quando Ges venne alla terra, compgrandi miracoli e meraviglie per la salvezzadell'umanit. Poich alcuni camminavanosul sentiero della rettitudine, mentre altrinella loro trasgressione, vennero chiamati i

    dodici discepoli.Cominci a parlare con loro dei

    misteri oltre il mondo, e che cosa avvieneall'estremit della vita.

    Non comparso spesso ai suoi discepolicome Se stesso, ma si trovava fra lorocome un bambino.

    SCENA I DIALOGHI DI GES CON I

    DISCEPOLI. : LA PREGHIERA DELRINGRAZIAMENTO ODELL'EUCARESTIA

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    Un giorno era con i suoi discepoli in

    Giudea, e li trov seduti insieme in modopio e rispettoso. Si avvicin ridendo ai suoidiscepoli seduti insieme, e intenti ad offrireuna preghiera di ringraziamento del pane. I

    discepoli gli dissero: Maestro perch rididella nostra preghiera di ringraziamento?Abbiamo fatto ci che giusto!

    Rispose loro: Non sto ridendo divoi. Non state facendo ci a causa dellavostra volont, ma perch cos il vostro Diovuole essere elogiato.

    E loro dissero: Maestro, tu sei () ilfiglio del nostro dio.

    Ges rispose loro : Come miconoscete? In verit vi dico che nessunagenerazione della gente che fra miconoscer.

    I DISCEPOLI SI ARRABBIANO

    Quando i discepoli udirono ciiniziarono ad arrabbiarsi ed infuriarsi, e abestemmiare contro di lui nei lorocuori. Quando Ges si accorse della loromancanza di comprensione disse loro

    Perch questa agitazione vi ha condottialla rabbia? Il vostro Dio che presso di voi[ ...], vi ha provocato per farvi arrabbiaredentro le vostre anime. [ lo lasci ] chi di voisia [ abbastanza forte ] fra gli esseri umanida mettere in evidenza l'uomo perfettoinnanzi al mio volto."

    Tutti dissero Noi abbiamo la forza.

    Ma i loro spiriti non hanno osatolevarsi in piedi [a lui ], tranne GiudaEscariota. Egli riusc a levarsi in piediinnanzi a lui, ma non guardarlo negli occhi,e gir il suo volto lontano.

    Giuda [ disse ] a lui, "conosco chi sei e dadove sei venuto Provieni dal regnoimmortale di Barbelo. E non sono degno dipronunciare il nome di colui ti ha inviato."

    GES PARLA A GIUDA PRIVATAMENTE

    Sapendo che Giuda stava riflettendosu qualcosa di eccelso Ges gli disse

    Allontanati dagli altri e ti dir i misteri delRegno. Per te possibile raggiungerlo,ma ti addolorerai molto. Qualcun altro tisostituir affinch i dodici [discepoli]possano venire a completamento con il lorodio.

    Giuda gli disse Quando mi diraiqueste cose, e (quando) sar il giornodell'alba luminosa per la generazione?

    Ma quando disse queste cose Geslo lasci.

    SCENA DUE: GES COMPARENUOVAMENTE AI DISCEPOLI .

    Dopo che tutto ci accaduto, Ges

    (appare) nuovamente ai suoi discepoli lamattina successiva.

    Gli dissero: Maestro, dove sieteandato, e cosa hai fatto quando ci hailasciato? .

    Ges disse: sono andato adunaltra generazione grande e santa.

    I discepoli dissero Maestro, checosa la generazione che pi grande esanta di noi, e che non ora in questiregni??.

    Ges sentendo questo rise, e disseloro: Perch voi state pensando nei vostricuori alla generazione grande e santa? Inverit vi dico che nessun nato in questoeone vedr quella (generazione), e nessunarconte degli angeli delle stelle regner suquella generazione, e nessuna personadalla nascita mortale pu associarsi conessa, perch quella generazione non vieneda [...] quale diventata [...]. Lagenerazione della gente fra (voi) provienedalla generazione dell' umanit (..),che [...] altri poteri [... ] [ che ] attraverso cuiregnate.".

    Quando i discepoli sentirono ci,furono turbati nello spirito. Non poteronodire una parola.

    Un altro girono Ges and da loro.Gli dissero: Maestro, noi ti abbiamo vistoin una [visione], abbiamo avuto grandi[sogni ...] nella notte [...]".

    [Egli disse], Perch avete [voi ...quando] siete andati dentro ci che celato? [38]

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    I DISCEPOLI VEDONO IL TEMP IO, E NEDISCUTONO

    Essi dissero, Abbiamo (visto) (..una casa con un )grande altare [ ..attorno..esso, e] dodici uomini - erano sacerdoti,riteniamo - e un nome; e una folla di genteche attendeva a quell'altare [fino..] isacerdoti [ ... e riceve] le offerte. [Ma] noiabbiamo continuato ad attendere.

    [Ges disse] A chi [i sacerdoti]assomigliavano?.

    Essi [ dissero.qualcuno ...] due

    settimane;[alcuni] sacrificavano i loro figli,altri le mogli, scambievolmente, con umilte venerazione; alcuni dormivano conuomini: altri stavano macellando; altriancora commettevano un gran numero dipeccati e atti contrari alla legge. E gliuomini che si levavano in piedi allaltareinvocavano il tuo [nome], e in tutte gli attidella loro mancanza, i sacrifici sono portatia compimento [...].

    Dopo aver detto questo, essi

    rimasero calmi perch erano turbati.

    GESU' OFFRE UN'INTERPRETAZIONEALLEGORICA DELLA VISIONE DELTEMPIO

    Ges disse loro, "Perch siete turbati? Inverit vi dico, che tutti i sacerdoti che siinnalzano davanti all'altare invocano il mionome. Vi dico ancora ,che il mio nome stato scritto su questo (..) delle generazionidelle stelle attraverso le generazioni

    umane. (e) hanno piantato alberi senzafrutti, in mio nome, in manieravergognosa." Ges disse loro, "Quelli cheavete visto ricevere le offerte all'altare,sono ci che siete. Quello il Dio cheservite, e siete quei dodici uomini che avetevisto. Il bestiame che avete visto portareper il sacrificio la molta gente sviata(40)davanti a quell' altare. (..) si alzer eduser il mio nome in questo modo, egenerazioni di devoti rimarranno a lui leali.Dopo (lui) un altro uomo si lever in piedi l

    dai (fornicatori), e un altro si alzer l dagliassassini dei bambini, ed un altro da coloroche dormono con gli uomini, e da coloro

    che si astengono, ed il resto della genteimpura e contraria alla legge, e a coloro chenellerrore dicono, " Siamo come gli angeli";sono le stelle che portano tutto alla relativaconclusione. Per le generazioni umane stato detto, "Guardate, Dio ha ricevuto il

    vostro sacrificio dalle mani di un sacerdote,che nellerrore. Ma il Signore, il Signoredell'universo, che comanda, e "L'ultimogiorno saranno relegati a vergogna .'"(41)Ges disse (a loro), "Cessate disac(rificare..) quello che avete (..) sopral'altare, perch sono sopra le vostre stelleed i vostri angeli , e sono gi giunto allafine . Cos lasciate chi ( .. intrappolato)innanzi a voi, e lasciateli andare ( 15 lineemancanti) generazioni(..). Un panettierenon pu nutrire tutta la creazione (42)

    sotto (il cielo). E (..)a loro (..) e (..) a noie(..). Ges disse loro, "Smettete di lottarecon me. Ciascuno di voi ha la sua propriastella, e ognuno (17 linee mancanti) (43) in(..) chi venuto(... primavera) perl'albero(..) di questo eone (..) per un certotempo (..) ma lui venuto a innaffiare ilparadiso di Dio, e la (generazione) chedurer, perch (lui) non corromper ( ilcammino della vita ) che la generazione,ma (..) per tutta l'eternit."

    GIUDA CHIEDE A GESU' RIGUARDO

    QUELLA GENERAZIONE ED ALLEGENERAZIONI UMANE

    Giuda chiese a ( lui, "Rabb)i, che genere difrutta produce questa generazione ?" Gesdisse, "Le anime di ogni generazione umanamoriranno. Quando questa gente, tuttavia,ha completato il periodo del regno e lospirito le lascia, i loro corpi moriranno ma leloro anime saranno vive, e innalzate su (incielo). Giuda disse, "E che cosa faranno lerimanenze delle generazioni umane?" Gesdisse, "E' impossibile (44) seminare il seme

    sopra (la roccia) e raccoglierne la relativafrutta. (questo) anche il senso(..) lagenerazione (corrotta) (..) e Sophiacorruttibile (..) la mano che ha generato lagente mortale, in modo che le loro animevanno fino ai regni eterni qui sopra. (Inverit) vi dico,(..) la potenza dellangelo(..)potr vedere quello (..) questi a chi(..)le sante generazioni(...)."Dopo aver dettoquesto, si allontan.

    SCENA 3: GIUDA RACCONTA UNAVISIONE E GES RISPONDE

    Giuda disse, "Maestro, come hai ascoltatotutti, ora ascolta anche me. Perch hoavuto una grande visione ." Quando Ges

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    ud questo, rise e gli disse, "tu sei iltredicesimo spirito, perch ti sforzi tanto?Ma su parla, ed io ti sopporter." Giuda glidisse, "Nella visione mi sono visto mentre idodici discepoli mi stavano lapidando e (45)perseguitando ( molto severamente). Ed

    inoltre sono venuto al posto in cui (..) dopodi te. Ho visto (una casa.), ed i miei occhinon poterono (comprendere) le dimensioni.Molta gente era nei suoi dintorni, e quellacasa aveva un tetto di fogliame, e nelmezzo della casa c'era (una folla)( 2 lineemancanti), Maestro, portami dentro conqueste persone .'" (Ges) rispose dicendo,"Giuda, la tua stella ti ha condotto fuoristrada." e continu , "Nessuna personamortale di nascita degna di entrare nellacasa che hai visto, perch quel posto

    riservato al Santo. N il sole n la lunaregnano l, n il giorno, ma la volontsanta rimarr sempre l, nel regno eternocon i santi angeli . Vedi, io ti ho spiegato imisteri del regno (46) e insegnato circal'errore delle stelle; e(..) tramandalo(..) suidodici eoni."

    GIUDA CHIEDE NOTIZIE SUL SUODESTINO

    Giuda disse, "Maestro, potrebbe essere cheil mio seme sia sotto il controllo degliarconti?" Ges gli rispose dicendo, "Vieni,che io (2 linee mancanti), ma ti addolorermolto quando vedrai il regno e tutte le suegenerazione." Quando sent questo, Giudagli chiese, "Che cosa c di buono in quantoho ricevuto? Avete disposto diversamente(per me) da quella generazione." Gesrispose dicendo, "Diventerai il tredicesimo,sarai maledetto dalle altre generazioni eandrai a regnare sopra di loro. Negli ultimigiorni malediranno la tua ascesa (47) versola santa (generazione)."

    GESU' INSEGNA A GIUDA CIRCA LACOSMOLOGIA: LO SPIRITO E IL GESAUTOGENERATO

    Ges disse, "(vieni), io posso insegnarti i(segreti) che nessuna persona (ha) maivisto. Perch esiste un regno grande eillimitato, la cui estensione nessunagenerazione di angeli ha visto, (nel quale)c' (un) grande (spirito) invisibile, chenessun occhio di angelo ha mai visto,nessun pensiero del cuore ha maicompreso, e non mai stato indicato con

    nessun nome."E una nube luminosa vicomparve. Disse, "Genera un angelo comemio strumento ." "Un grande angelo, Ildivino illuminato Auto-Generato emerse

    dalla nube. A causa sua, altri quattro angelisi manifestarono da un'altra nube, ediventarono gli strumenti per l' angelicoAuto-Generato. L' Auto-Generato disse,(48) 'lasciano [... ] venire all'esistenza [...], e venne all'esistenza [... ]. E lui (cre) il

    primo astro per regnare sopra di lui. Eglidisse, Che gli angeli siano creati per servir(lo),'e miriadi senza numero ne ha creati.Egli disse, "(che) un eone illuminato siacreato,"e questo venne creato. Egli generun secondo astro (..) per regnare su di lui,insieme a una miriade di angeli senzanumero, per offrire servizio. Questo comeha generato il resto degli eoni luminosi. Lifece per regnare sopra di loro, e cre perloro innumerevoli miriadi di angeli, aservirli.

    ADAM E GLI ASTRI"Adam era nella prima nube luminosa chenessun angelo aveva mai visto fra tuttiquelli che Dio ha chiamato. Egli (49) (..)che(..) a immagine(..) e somiglianza di(questo) angelo. Fece comparirel'incorruttibile (generazione) di Seth(..) idodici (..)i ventiquattro(..). Cresettantadue astri nella generazioneincorruttibile, in conformit con la volontdello Spirito. Gli stessi settantadue astricrearono altri trecentosessanta astri nellagenerazione incorruttibile, in conformit convolont dello Spirito, in modo che il numerofosse cinque per ciascuno. "I dodici eoni deidodici astri (luminari) costituiscono il loropadre, con sei cieli per ogni eone, cos checi sono settantadue cieli per i settantadueluminari, e per ciascuno (50) (di lorocinque) firmamenti, (per un totale di)trecentosessanta (firmamenti...). Furonodati loro l'autorit e (un grande) diinnumerevoli angeli, per la gloria el'adorazione, (e dopo questo anche) spiriti

    vergini, per la gloria e (l'adorazione) di tuttigli eoni del cielo e dei loro firmamenti.

    IL COSMO, IL CAOS, E IL MONDOSOTTOSTANTE

    "La moltitudine di questi immortali chiamato cosmo che , separato- dal Padreed i settantadue luminari che coesistonocon l'Auto-Generato ed i suoi settantadueeoni. In lui il primo essere umano comparsocon i suoi poteri incorruttibili. E l' eone che comparso con la sua generazione, l'eone

    nel quale sono la nube della conoscenza el'angelo, chiamato (51) El. (..) eone (..)dopo che (..) disse, " Che dodici angelisiano creati (al) e dominio sul caos e sul

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    (mondo sottostante) E osserva, l dallanube apparso un (angelo) con il volto chesplende come il fuoco e che sembracontaminato con il sangue. Il suo nome eraNebro, che significa il "ribelle" altri lochiamano Jaldabaoth. Inoltre un altro

    angelo, Saklas, venuto dalla nube. CosNebro cre sei angeli, coscome Saklas, peressere di aiuto, e questi crearono dodiciangeli nel cielo, ciascuno domina una partenei cieli.

    GLI ARCONTI E GLI ANGELI

    "I dodici sovrani parlarono con i dodiciangeli: Che ciascuno di voi (52) (..) e che laloro(..) generazione (una linea perduta)angeli del: Il primo (S)eth, che chiamato Cristo. Il (secondo)

    Harmathoth, che (..). Il (terzo) Galila. Ilquarto Yobel. Il quinto () Adonaios.Questi sono i cinque che dominavano sulmondo sottostante, ed in primo luogo sulcaos.

    LA CREAZIONE DELL' UMANIT

    "A llora Saklas disse ai suoi angeli, Creiamo un uomo a nostra immagine esomiglianza. 'Modellarono Adamo e suamoglie Eva, che chiamata, nella nube,Zoe. In questo nome tutte le generazionicercano l'uomo, e ognuna di loro chiama ladonna con questi nomi. Ora, Saklas noncom(anda) (53) tranne (..) le gene(razioni)questo (..). E il (arconte) disse ad Adam,"Vivrai a lungo, con i tuoi figli .'"

    GIUDA CHIEDE NOTIZIE SUL DESTINODI ADAMO E DELL' UMANIT

    Giuda disse a Ges, "Qual la durata deltempo che vivr lessere umano? Gesdisse, "Perch ti stai domandando questo,che Adam, con la sua generazione, havissuto la sua vita nel posto in cui ha

    ricevuto il suo regno, con la longevit(conferita??) dal suo arconte?"Giuda disse aGes, "Lo spirito umano muore?" Gesrispose, "Ecco perch Dio ordin a Micheledi prestare solamente lo spirito alle genti, dimodo che hanno potuto offrire il servizio,ma lEccelso ha ordinato Gabriel diassegnare gli spiriti alla grande generazionesenza sovranit su di essa -- cio lo spiritoe l'anima. Di conseguenza, [ resto ] delleanime [ 54 ] [ - - una linea che manca --].

    GESU' DISCUTE LA DISTRUZIONE DEL

    MALVAGIO CON GIUDA E GLI ALTRI (..) Luce di (quasi due linee mancanti)intorno (..) lasciate [... ] lo spirito (che

    )dimora in questa (carne) fra legenerazioni degli angeli. Ma Dio ha indottola conoscenza in Adam ed a quelli con lui, inmodo che i re del caos e del mondosotterraneo non abbiano potere sopra diloro." Giuda disse a Ges, " Allora cosa

    faranno quelle generazioni?" Ges rispose,"In verit vi dico, per tutti loro le stelleportano i fatti a compimento. QuandoSaklas terminer il tempo che gli statoassegnato, la prima stella comparir con legenerazioni, e compiranno ci che fu dettoche avrebbero fatto. Poi fornicheranno inmio nome e uccideranno i loro bambini (55)e (faranno) (..) e ( mancano circa sei righee mezzo) il mio nome, e volont (..) la tuastella sopra il (trent)esimo eone." Dopo ciGes (rise).(Giuda disse), "Maestro,

    (perch stai ridendo di noi)?(Ges) risposea (e disse), "Non sto ridendo di (voi) madellerrore delle stelle, perch queste seistelle vagano con questi cinquecombattenti, e tutti saranno distruttiinsieme con le loro creature."

    GESU' PARLA DI COLORO CHE SONOBATTEZZATI, E DEL TRADIMENTO DIGIUDA

    Giuda disse a Ges, "Allora, che cosafaranno quelli che sono battezzati nel tuonome?" Ges rispose, "In verit (vi) dico,questo battesimo (56) (..) il mio nome (circa nove linee mancanti) a me. In verit(Io) ti dico, Giuda, (coloro che) offronosacrifici al Dio di Saklas (..) (tre linee chemancanti) tutto ci che diabolico. "Ma tu lisupererai tutti. Perch sacrificherai l'uomoche mi riveste. Gi il tuo corno statoalzato, la tua collera stato accesa, la tuastella brilla intensamente, ed il tuo cuore ha(..).(57) "In verit (..) il tuo ultimo(..)diventa (circa due linee e mezzo mancanti),addolorati (circa due linee che mancano)

    l'arconte, fino a quando sar distrutto. Edallora l'immagine della grande generazionedi Adam sar innalzata, prima del cielo,della terra e gli angeli, quella generazione,che proviene dai regni eterni, esiste.Osserva, hai udito tutto. Alza in alto i tuoiocchi e guarda la nube e la luce all'internodi essa e le stelle che la circondano. Lastella che regola il cammino la tua stella."Giuda alz in alto i suoi occhi e vide la nubeluminosa, e vi entr dentro. Quelli che sialzarono sulla terra udirono una voce venire

    dalla nube, dire, (58) (..) grandegenerazione (..)... immagine (..) (circacinque linee mancanti).

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    CONCLUSIONE: GIUDA DENUNCIAGESU'

    (..) I loro sommi sacerdoti mormoravanoperch (lui) era andato nella stanza degliospiti per la sua preghiera. Ma l alcuni

    scrivani lo stavano guardando conattenzione per arrestarlo durante lapreghiera, poich erano impauriti dellagente, dato che era considerato da tutti unprofeta. Si avvicinarono a Giuda e glidissero, "Che cosa stai facendo qui? Tu seiun discepolo di Ges." Giuda gli risposecome desideravano. Ricevette dei denari elo consegn a loro.

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    IO SONO UN DIOGELOSOPino Landi

    Tratto dall'Apocrifo di Giovanni( parla ilDemiurgo):egli disse: "Io sono un Dio geloso, e non

    c' altro Dio fuori di me" Ma con questadichiarazione lasciava intendere agli angeli..che esiste pure un altro Dio; se infatti nonce ne fosse un altro di chi sarebbe geloso ?... Alllora la madre iniz a essere afflitta.

    Gran parte dei testignostici utilizzanoimmagini vivide e nette;parole che alla mentepaiono quantomeno stranema entrano in fondosuscitano impressioni

    potenti; concetti che la logica noncomprende ma che accendono connessionicon qualcosa che da sempre sappiamo;personaggi mitici protagonisti da semprenel mondo interiore delluomo.Il Demiurgo un dio minore e minorato,

    quintessenza della limitazione, dellamenzogna, personificazione delle forzecontrarie alla reintegrazione, perch altotale riassorbimento del piano deifenomeni e della materia nella propriaRadice non avr pi motivo di esistenzaquellArtefice della separazione.Il Demiurgo nella sua ignoranza arrogantenon si rende conto del suo peccatoabissale: il credere e sentire reale laseparatezza, che lui ha creato e voluto. Egliprocede, coerente nella propria specificit

    esistenziale, ribadendo la propriapersonalit separata e gelosa di ci che fuori dal suo controllo e potere; cos di fattoriconosce legittimit, esistenza a ci chevuole negare. E la medesima dinamica incui si avvita il sedicente ateo chebestemmia. La Madre personificazionedellenergia fattiva, responsabile delcreatore della creazione, non pu fare ameno di amare la sua creatura, inizia adessere afflitta. La speranza in quelliniziodi afflizione

    In una lettura da praticante i personaggimitici proposti altro non sono che parti delvissuto interiore. Proiettare il Demiurgo inuna dimensione esterna lo rende invincibile,

    perch il mondo esterno la sua creazione,fatta a sua immagine e somiglianza, ed inquella creazione effettivamenteonnipotente.Chi crea in ogni istante il mondo esteriore luomo stesso, la capacit creativa

    delluomo, e nelle propria creazione luomoporta il livello di coscienza in cui attestato. Il Demiurgo ignorante,pasticcione ed imperfetto, nelluomo laporzione psichica ignorante, impura,disintegrata in mille parti, che crea lavisione della realt, che si trova adattraversare con la propria vita, ed conquesta porzione che luomo percepiscecome stabile, vera ed unica una realt cheinvece falsa, mortale, imperfetta,multiforme e cangiante.

    E luomo che non riconosce il proprioessere, in perfetta unione con il Tutto,luomo ubriaco del divenire, perch diquesto d