Il percorso diagnos/co terapeu/co nell’Artrite
Reumatoide
Piercarlo Sarzi Pu9ni, Responsabile Unità Opera/va Complessa di Reumatologia
Ospedale Luigi Sacco, Milano
RA is a chronic systemic autoimmune inflammatory arthritis associated with extra-articular
manifestations
1Smolen JS, et al. Nat Rev Drug Disc 2003;2:473–488. 2Grassi W, et al. Eur J Radiol 1998;27 (Suppl 1):S18–24. 3Firestein G. Nature 2003;423:356–361. 4Smolen JS, et al. Lancet 2007;370:1861-1874. 5Turesson C, et al. Ann Rheum Dis 2004;63:952–955. 6del Rincón I, et al. Arthritis Rheum 2001;44:2737–2745. 7Hochberg MC, et al. Curr Med Res Opin 2008;24:469–480. 8Peeters HR, et al. Ann Rheum Dis. 1996;55:162-168. 9Smitten AL, et al. Arthritis Res Ther 2008;10:R45.
Joint inflammation
RA
Fatigue4
Anaemia (Up to 60% of patients)8
Malignancy (up to 2-fold increased
risk of lymphoma)9
Stroke
Myocardial infarction
• Joint pain and swelling1
• Tenosynovitis/bursitis2
• Localised bone resorption3
• Cartilage destruction (joint space narrowing)1
• Subchondral bone erosions1,3
• Misalignment/dislocation, ankylosis
• Limited range of motion4
Cardiovascular disease (up to four-fold
increased risk)5-7
1990 2000 ‘05
MTX SSZ HCQ CQ Gold Cyc-A AZA PNC
Biologic drug clinical trials
Biologic Era NonBiologic Era
Etanercept(1998)
Adalimumab
Abatacept
Rituximab
Anakinra
Leflunomide (1998)
Spectrum of RA Treatment
Golimumab Certolizumab (Tocilizumab*)
‘06 ‘03
Year of FDA Approval
‘01 ‘09
Infliximab
First presentation to medical system Diagnosis
Begin of
disease
Begin of symptoms
Referral to rheumatologist
Therapy
Time
Screening / Prevention
Public awareness
Referral guidelines
Criteria for RA
Milestones in patient history before adequate treatment of RA. Screening methods, public awareness campaigns, referral guidelines for pratictioners, or
sensitive criteria for RA can help shorten the delay of treatment
Aletaha D. Best Practice & Res Clin Rheumatol 2009:23:117-123
Diagnosis of Rheumatoid ArthriAs American College of Rheumatology (ACR) Criteria
(ClassificaAon Criteria!!)
ArneG FC et al. Arthri&s Rheum. 1988;31:315–324.
Must be present for at least 6 weeks
• At least four of the following criteria – Morning sAffness >1 hour – ArthriAs of ≥3 joint areas – ArthriAs of hand joints – Symmetric arthriAs – Rheumatoid nodules
– Serum rheumatoid factor – Radiographic changes
FINAL ACR/EULAR CLASSIFICATION CRITERIA AND SCORING ALGORITHM
JOINT INVOLVEMENT (0-‐5)
1 med-‐Ig joint* 0
2-‐10 med-‐lg joints* 1
1-‐3 sml joints* 2
4-‐10 sml joints* 3
> 10 joints (at least 1 sml joint)* 5
SEROLOGY (0-‐3)
Neither RF or ACPA posi/ve 0
At least 1 test low posi/ve /tre 2
At least 1 test high posi/ve /tre 3
DURATION OF SYNOVITIS (0-‐1)
< 6 weeks 0
> 6 weeks 1
ACUTE PHASE REACTANTS (0-‐1)
Neither CRP or ESR abnormal 0
Abnormal CRP or ESR 1
Score > 6 indicates
“definite RA”
*Small joints: MCPs, PIPs, MTP 2°-‐5°, 1° IP and wrists
*Medium-‐large joints: shoulders, elbows, hips, knees, ankles
early arthri/s
self-‐limi/ng
persistent non-‐erosive
persistent erosive
Visser H et al -‐ Arthri&s Rheum 2002
t = 0 t = 2 years
ArthriAs outcome at 2 years follow-‐up
Proposed criteria
• Symptoms dura/on
– ≥ 6 w < 6 months 2 0
– ≥ 6 months 3 0 • Morning s/ffness ≥ 1 hr 1 1
• Arthri/s ≥ 3 joints 1 1
• Squeezing at MTP joints 1 2
• RF + (IgM) 2 2
• an/-‐CCP + 3 3
• Erosions 2 -‐-‐
• Probability with a total score of 1 0,15 0,16
• Probability with a total score of 5 0,59 0,66
• Probability with a total score of 13 0,99 0.95 (score 9)
Visser et al. Arthri&s Rheum 2002; 46: 357
PERSISTENT VS
SELF-LIMITING
EROSIVE VS
NON-EROSIVE GIVEN PERSISTENCE
While remission should be a clear target, based on available evidence low disease activity may be an acceptable alternative therapeutic goal, particularly in established long-standing disease An ACR/EULAR initiative on defining remission is currently ongoing
Smolen et al. ARD online March 9th 2010 doi: 10.1136/ard.2009.123919
Background • L’artrite reumatoide (AR) è una mala9a infiammatoria cronica autoimmune a eziologia
sconosciuta, caraGerizzata da una poliartrite simmetrica. La storia naturale della mala9a porta a un danno ar/colare evolu/vo, a sviluppo di disabilità e incremento della mortalità.
• La terapia con farmaci di fondo (disease-‐modifying an&-‐rheuma&c drug; DMARD) è efficace nel controllare l’infiammazione cronica ar/colare, nel limitare la progressione del danno ar/colare e della disabilità e di ridurre l’eccesso di mortalità lega/ alla AR.
• Negli ul/mi decenni, la dimostrazione che una diagnosi precoce e una terapia intensiva calibrata sui faGori prognos/ci e sulla risposta clinica si traduce in un migliore esito clinico, struGurale e funzionale, unita alla disponibilità di nuovi farmaci efficaci hanno reso disponibili ai clinici gli strumen/ per limitare gli esi/ a lungo termine dell’AR.
PDTA REUMALOMBARDIA
Background
• In par/colare, lo sviluppo di nuove strategie terapeu/che finalizzate alla diagnosi e il traGamento precoci dell’AR all’esordio (early arthri&s clinic) , il traGamento intensivo e il monitoraggio streGo della mala9a (&ght control), il controllo rapido e sostenuto dell’infiammazione ar/colare aGraverso il raggiungimento della remissione o della bassa a9vità di mala9a (treat-‐to-‐target), la disponibilità di nuovi farmaci rivol/ contro bersagli molecolari specifici (farmaci biologici), hanno enormemente migliorato le possibilità terapeu/che per il pazien/ con AR.
• Sulla base di sempre più solide evidenze, diversi set di raccomandazioni per la ges/one del paziente con AR hanno formalizzato le strategie da applicare nelle diverse fasi della mala9a .
ImpaGo dell’artrite reumatoide in Lombardia
• L’impaGo dell’AR a livello di popolazione per la Lombardia è stato valutato aGraverso l’u/lizzo della banca da/ assis/to.
• La definizione dei sogge9 classifica/ come AR è stata definita a priori dal pannello di esper/ aGraverso la combinazione di esenzione per patologia e u/lizzo di specifici farmaci DMARD convenzionali o biologici.
• La frequenza di mala9a è stata calcolata come prevalenza annuale, ovvero come la proporzione di sogge9 classificabili come casi nell’anno di riferimento rispeGo alla popolazione di assis// dello stesso anno. I cos/ dire9 sono sta/ calcola/ sulla base del consumo di risorse sanitarie nel corso dell’anno di riferimento.
• La prevalenza non standardizzata di AR in Lombardia per il biennio 2009-‐2010 è risultata compresa tra lo 0,30 e lo 0,61% per il 2009 e tra lo 0,32 e lo 0,65% per il 2010, pari rispe9vamente a 29.457-‐59.581 e 31.371-‐63.518 sogge9. Il rapporto maschi/femmine è risultato di circa 1:2.7.
• Dall’analisi dei cos/ sanitari dei pazien/ classifica/ come AR, la spesa farmaceu/ca rappresenta il
maggior costo per il traGamento della mala9a (52,1%). In par/colare, tra i farmaci di fondo, i biologici rappresentano una rilevante quota sul totale (29,6%), con un incremento tra il 2009 e il 2010 del 21,1%.
• Analizzando il 2010, il costo pro-‐capite è per i pazien/ affe9 da AR in traGamento con biologici è risultato sensibilmente più elevato rispeGo ai DMARDs tradizionali (10.067 euro verso 355 euro nel 2010).
PDTA di riferimento
E’ opinione condivisa che la ges/one del paziente con mala9a cronica necessi/ di un approccio integrato da parte del medico di medicina generale (MMG) e dello specialista.
Tre sono gli strumen/ indispensabili affinché questa ges/one raggiunga il suo scopo (controllo evoluzione della mala9a, prevenzione delle complicanze, miglioramento della qualità di vita):
1. Un Percorso Diagnos/co-‐Terapeu/co-‐Assistenziale (PDTA) che definisca ruolo e compi/ dei vari aGori;
2. Una comunicazione efficace tra MMG e specialista;
3. Un paziente mo/vato, informato, educato e formato nella ges/one della sua mala9a.
Il primo punto, rela/vamente al follow-‐up di pazien/ in terapia con
farmaci an/reuma/ci, sarà oggeGo di questo documento, mentre per i pun/ 2 e 3 si auspicano inizia/ve locali, nell’ambito di corsi di
formazione patrocina/ delle ASL, volte a
• diffondere il documento del PDTA,
• a migliorare la conoscenza reciproca tra MMG e specialis/,
• a definire ed implementare modalità di comunicazione efficien/,
• a condividere la responsabilità dell’educazione terapeu/ca del
paziente, cui fornire messaggi chiari ed univoci riguardo la sua mala9a, i controlli, la terapia farmacologica, gli s/li di vita.
PDTA di riferimento
Il PDTA del paziente affeGo da AR si ar/cola essenzialmente in tre fasi principali:
1. la fase dell’esordio della mala9a,
2. la fase di monitoraggio clinico in corso di terapie con DMARDs convenzionali
3. la ges/one del traGamento con farmaci biologici.
• Il PDTA di riferimento è stato costruito contestualizzando sulla base della realtà organizza/va della sanità lombarda l’ipote/co percorso ideale delineabile sulla base delle linee guida di riferimento.
• Per lo sviluppo del presente PDTA sono state u/lizzate le seguen/ linee guida:
NICE clinical guideline 79. Rheumatoid arthri/s. The management of rheumatoid arthri/s in adults. modified: April 2009; hGp://www.nice.org.uk/nicemedia/live/12131/43327/43327.pdf Smolen JS, Landewé R, Breedveld FC, Dougados M, Emery P, Gaujoux-‐Viala C, et al. EULAR recommenda/ons for the management of rheumatoid arthri/s with synthe/c and biological disease-‐modifying an/rheuma/c drugs. Ann Rheum Dis. 2010 Jun;69(6):964-‐75. Smolen JS, Aletaha D, Bijlsma JW, Breedveld FC, Boumpas D, Burmester G, et al. Trea/ng rheumatoid arthri/s to target: recommenda/ons of an interna/onal task force. Ann Rheum Dis. 2010 Apr;69(4):631-‐7. Singh JA, Furst DE, Bharat A, Cur/s JR, Kavanaugh AF, Kremer JMet al. 2012 update of the 2008 American College of Rheumatology recommenda/ons for the use of disease-‐modifying an/rheuma/c drugs and biologic agents in the treatment of rheumatoid arthri/s. Arthri/s Care Res (Hoboken). 2012 May;64(5):625-‐39.
PDTA di riferimento
Fase 1 – Percorso integrato Reumatologo/MMG all’esordio della mala9a
Obie9vo generale di questa fase è quello di iniziare il più precocemente possibile un traGamento con farmaci di fondo nei pazien/ con AR all’esordio
• A l l ’ e s o r d i o d i u n a s i n t o m a t o l o g i a muscoloscheletrica il paziente si rivolge al MMG.
• La valutazione del MMG terrà conto di alcuni criteri per l’invio più o meno rapido al centro reumatologico/early arthri/s clinic (allegato 1).
• Il MMG prescriverà l’esecuzione di alcuni esami ematochimici di primo livello (allegato 2) una terapia sintoma/ca secondo indicazione, evitando se possibile la prescrizione di cor/costeroidi.
Fase 1 – Percorso integrato Reumatologo/MMG all’esordio della mala9a
2. Accertamen/ laboratoris/co-‐strumentali di primo e di secondo livello per la diagnosi e la definizione di
aggressività di mala9a
• L’invio urgente dovrà essere recepito dal centro reumatologico entro 2 se9mane
dall’invio.
• Il reumatologo effeGuerà una valutazione clinica e prescriverà l’esecuzione di
accertamen/ di secondo livello sia a scopo diagnos/co sia per la valutazione
dell’aggressività dell’AR.
• La diagnosi di AR rimane essenzialmente clinica non essendo disponibile un gold
standard diagnos/co, specialmente nelle fasi precoci di mala9a. I più recen/
criteri classifica/vi propos/ per l’AR in fase precoce e le principali patologie che
entrano in diagnosi differenziale sono riporta/ negli allega/ 3 e 4.
Fase 1 – Percorso integrato Reumatologo/MMG all’esordio della mala9a
Fase 2 – Percorso integrato Reumatologo/MMG durante il follow-‐up dei pazien/ in traGamento farmacologico convenzionale
Obie9vo generale di questa fase è il raggiungimento di una risposta clinica rapida e o9male
• L’indicazione terapeu/ca viene definita dallo specialista reumatologo in condivisione con il paziente sulla base delle caraGeris/che cliniche, dell’obie9vo terapeu/co, delle comorbidità e dei traGamen/ concomitan/.
• La ges/one del traGamento avviene in una streGa collaborazione tra MMG e specialista reumatologo.
• Lo specialista stabilisce la terapia an/reuma/ca e calendarizza il monitoraggio nel tempo degli accertamen/ u/li alla prevenzione dell’evoluzione della mala9a ed alla sorveglianza della sicurezza di ques/ farmaci. L’efficacia terapeu/ca viene valutata mediante criteri di risposta riconosciu/ ogni 2-‐3 mesi (allegato 5) e la terapia modificata al fine di raggiungere l’obie9vo definito, sia esso la remissione clinica o la bassa a9vità di mala9a (allegato 6 e 7).
Fase 2 – Percorso integrato Reumatologo/MMG durante il follow-‐up dei pazien/ in traGamento farmacologico convenzionale
• Il MMG ges/sce le comorbidità e partecipa alla sorveglianza complessiva della terapia, segnalando allo specialista la comparsa di eventuali even/ avversi o di segni di ripresa di mala9a.
• Una persistente stabilità in remissione di mala9a consen/rà una diluizione nella frequenza delle visite di controllo specialis/che (una visita all’anno per i pazien/ in remissione clinica o bassa a9vità di mala9a) e una conseguente responsabilizzazione del MMG nella sorveglianza sul decorso della mala9a e sulla aderenza del paziente alla terapia ed agli accertamen/ di controllo.
Fase 2 – Percorso integrato Reumatologo/MMG durante il follow-‐up dei pazien/ in traGamento farmacologico convenzionale
Fase 3 – Percorso integrato Reumatologo/MMG durante il follow-‐up dei pazien/ in traGamento con
farmaci biologici
L’obie9vo di questa fase è il raggiungimento del controllo clinico della mala9a nei casi resisten/ al traGamento di prima linea.
• La ges/one dei pazien/ in terapia con farmaci biologici è affidata allo specialista reumatologo sia per mo/vi di ordine burocra/co/amministra/vo (rimborso su file F, dispensazione direGa del farmaco al paziente), sia per mo/vi clinici (complessità della terapia, valutazione della sua efficacia, potenziali effe9 collaterali gravi).
• TuGo questo comporta la necessità di controlli ambulatoriali frequen/ (ogni 2-‐3 mesi), conferendo allo specialista il ruolo di riferimento principale per il paziente.
• In questo contesto il MMG, acquisite le conoscenze di base riguardo i farmaci biologici ed i loro effe9 (complicanze infe9ve minori, vaccinazioni, interazioni con altre terapie) resta comunque il responsabile della ges/one delle comorbidità e collabora nella sorveglianza degli effe9 collaterali e nella educazione del paziente.
Fase 3 – Percorso integrato Reumatologo/MMG durante il follow-‐up dei pazien/ in traGamento con
farmaci biologici
Valutazione clinimetrica, target terapeu/ci e criteri di risposta
Principali indici compos// e rela/vi cut-‐off fi remissione e bassa a9vità di mala9a
Criteri di risposta dell’EULAR
Anderson J, Caplan L, Yazdany J, Robbins ML, Neogi T, Michaud K, Saag KG, O'Dell JR, Kazi S. Rheumatoid arthri&s disease ac&vity measures: American College of Rheumatology recommenda&ons for use in clinical prac&ce. Arthri&s Care Res (Hoboken). 2012 May;64(5):640-‐7.
Farmaci impiega/ per la terapia dell’AR
Farmaci sintoma/ci: • Cox2 inibitori • FANS tradizionali + protezione gastrica • Cor/costeroidi (e.g. Prednisone 5 mg/die)
Farmaci an/-‐reuma/ci: • Monoterapie: • Methotrexate (10 – 25 mg/se9mana) + Folina 5-‐10 mg/se9mana • Leflunomide 20 mg/die • Ciclosporina 3 mg/Kg/die • Idrossiclorochina 200 mg/die • Sulfasalazina 2 gr/die
Associazioni terapeu/che: • Methotrexate (10 – 20 mg/se9mana) + Idrossiclorochina 200 mg/die o + Ciclosporina 3 mg/Kg/die
o + Salazopirina 2 gr/die
Farmaci impiega/ per la terapia dell’AR
In caso di non risposta ai farmaci an/-‐reuma/ci, valutata dopo 3-‐6 mesi :
• Farmaci biologici an/-‐TNF (Infliximab 3-‐5 mg/Kg/infusione; Adalimumab 40 mg/2se9mane; Etanercept 50 mg/se9mana,), certolizumab, golimumab.
• Farmaci biologici non an/-‐TNF (abatacept, tocilizumab)
In caso di desiderio di gravidanza:
• Idrossiclorochina o Ciclosporina-‐A o farmaci biologici an/ TNF (fino al concepimento, se AR a9va). In alterna/va Sulfasalazina
In caso di non risposta ai biologici in prima linea:
• Rituximab alla posologia e secondo le modalità indicate nel foglio illustra/vo.
Il set finale delle 15 raccomandazioni EULAR per il traGamento dell’AR
1. Il traGamento con DMARD sinte/ci dovrebbe essere iniziato al momento della diagnosi
2. Il traGamento dovrebbe essere indirizzato al target della remissione o della bassa a9vità di mala9a il più presto possibile in tu9 i pazien/; fino a quando il target non è stato raggiunto, il traGamento dovrebbe essere modificato in base a un monitoraggio frequente (ogni 1-‐3 mesi)
3. MTX dovrebbe far parte della prima strategia di traGamento nei pazien/ con AR in fase a9va
4. Quando sono presen/ controindicazioni (o intolleranza) a MTX, i seguen/ DMARD dovrebbero essere considera/ come parte della prima strategia terapeu/ca: leflunomide, sulfasalazina
5. Nei pazien/ naïve ai DMARD, indipendentemente dall’aggiunta di steroidi, dovrebbe essere scelta una monoterapia con DMARD sinte/ci piuGosto che una terapia di combinazione
6. I glucocor/coidi aggiun/ a dosaggi bassi o moderatamente eleva/ ai DMARD sinte/ci in monoterapia (o a combinazioni di DMARD sinte/ci) determinano un beneficio come traGamento iniziale a breve termine, ma dovrebbero essere rido9 il più rapidamente possibile in base all’andamento clinico
7. Se il target di traGamento non è raggiunto con il primo DMARD, dovrebbe essere considerata l’aggiunta di un DMARD biologico quando sono presen/ faGori prognos/ci sfavorevoli; in assenza di faGori prognos/ci sfavorevoli, si può u/lizzare un altro DMARD sinte/co
Smolen JS, Landewé R, Breedveld FC, Dougados M, Emery P, Gaujoux-‐Viala C, et al. EULAR recommenda&ons for the management of rheumatoid arthri&s with synthe&c and biological disease-‐modifying an&rheuma&c drugs. Ann Rheum Dis. 2010 Jun;69(6):964-‐75
Il set finale delle 15 raccomandazioni EULAR per il traGamento dell’AR
8. Nei pazien/ che rispondono insufficientemente a MTX e/o a un altro DMARD sinte/co, con o senza glucocor/coidi, dovrebbero essere u/lizza/ DMARD biologici; la pra/ca corrente dovrebbe essere di iniziare con un inibitore del TNF (adalimumab,
certolizumab, etanercept, golimumab, infliximab), che dovrebbe essere somministrato in combinazione con MTX
9. I pazien/ con AR nei quali è fallito il primo inibitore TNF, dovrebbero ricevere un altro inibitore TNF, abatacept, rituximab o
tocilizumab
10. Nei casi di AR severa refraGaria o con controindicazioni agli agen/ biologici o ai precedentemente menziona/ DMARD
sinte/ci si possono u/lizzare i seguen/ DMARD sinte/ci in monoterapia o in combinazione con alcuni di cui sopra: aza/oprina, ciclosporina A
11. Una strategia terapeu/ca aggressiva dovrebbe essere considerata in tu9 i pazien/, sebbene pazien/ con faGori prognos/ci
più severi ne traggano maggiore vantaggio
12. Se un paziente è in remissione persistente, dopo avere ridoGo i glucocor/coidi si può considerare di ridurre i DMARD biologici,
specialmente se questo traGamento è combinato con DMARD sinte/ci
13. Nei casi di remissione persistente a lungo termine, si può considerare una cauta riduzione dei DMARD sinte/ci, decisione che
deve essere condivisa tra paziente e medico
14. I pazien/ naïve ai DMARD con faGori prognos/ci severi dovrebbero essere considera/ per la terapia di combinazione MTX più
un agente biologico
15. Quando si modifica il traGamento, occorre considerare altri faGori oltre all’a9vità di mala9a, come la progressione del
danno struGurale, le comorbidità e la sicurezza
Smolen JS, Landewé R, Breedveld FC, Dougados M, Emery P, Gaujoux-‐Viala C, et al. EULAR recommenda&ons for the management of rheumatoid arthri&s with synthe&c and biological disease-‐modifying an&rheuma&c drugs. Ann Rheum Dis. 2010 Jun;69(6):964-‐75
Strategia terapeu/ca “treat-‐to-‐target”
Principi generali
• Il traGamento dell’AR deve essere basato su una decisione condivisa tra paziente e reumatologo.
• L'obie9vo primario del traGamento del paziente con AR e è di migliorare la qualità di vita a lungo termine aGraverso lo streGo controllo dei sintomi, la prevenzione del danno struGurale, la normalizzazione della funzione e della partecipazione sociale.
• L’eliminazione dell’infiammazione è il modo migliore per realizzare tali obie9vi.
• Il traGamento dev’essere guidato e modulato dalla misura dell'a9vità di mala9a
Raccomandazioni
1. L'obie9vo primario del traGamento dell'artrite reumatoide deve essere il raggiungimento di uno
stato di remissione clinica.
2. La remissione clinica è definita come l'assenza di segni e sintomi di una significa/va a9vità
infiammatoria della mala9a.
3. Anche se la remissione deve rimanere l'obie9vo principale, le evidenze scien/fiche fanno ritenere la
bassa a9vità di mala9a un possibile obie9vo alterna/vo alla remissione, in par/colare per pazien/
con patologia persistente di lunga durata.
4. Finche' l'obie9vo del traGamento non viene raggiunto, la terapia farmacologica deve essere
aggiustata come minimo ogni 3 mesi. Trascorsi tre mesi dall'inizio del traGamento, in caso di
remissione non servono modifiche e occorre rivalutare dopo tre mesi, mentre nell’eventualità di una bassa a9vità di mala9a il traGamento va aggiustato e la rivalutazione deve essere svolta dopo 1-‐3
mesi. Se non si riscontrano miglioramen/ significa/vi, invece, bisogna cambiare il traGamento e
procedere con la rivalutazione dopo 1-‐3 mesi.
5. La misurazione dell’a9vità di mala9a deve essere effeGuata e documentata regolarmente: a
cadenza mensile in pazien/ con a9vità di mala9a alta o moderata; ogni 3-‐6 mesi in pazien/ con
bassa a9vità di mala9a stabile o in remissione; ogni 6 mesi-‐1 anno in pazien/ in remissione stabile.
Strategia terapeu/ca “treat-‐to-‐target”
Raccomandazioni
6. Nella pra/ca clinica di rou/ne, le decisioni terapeu/che devono avvalersi dell'uso di strumen/ composi/ di valutazione dell’a9vità di mala9a, valida/ e che includano una valutazione delle ar/colazioni. Ad esempio DAS, DAS28, SDAI e CDAI, a scelta del clinico.
7. Oltre alla misurazione dell’a9vità di mala9a, quando si prendono decisioni cliniche vanno considera/ anche il danno struGurale e la disabilità funzionale. Per questo anche in caso di bassa a9vità stabile, se è presente un'evoluzione del danno struGurale, la terapia va modificata. La valutazione del danno, che deve essere come minimo annuale, può avvalersi di Rx, RMN, ecografia, a scelta del clinico.
8. L'obie9vo iniziale del traGamento, stabilito per un dato paziente, deve essere mantenuto per il restante decorso della mala9a. Ad indicare che anche se si e' raggiunta la remissione non si consiglia di modificare la terapia, perché solo la remissione sostenuta conduce ad un arresto della progressione del danno, e perché una riacu/zzazione della mala9a puo' ria9vare il danno ar/colare.
9. La scelta dello score composito di valutazione e l'obie9vo che si definisce per un dato paziente devono tener conto della presenza di comorbidità. Altre patologie, infa9, potrebbero falsare la valutazione di a9vità o ridimensionare gli obie9vi raggiungibili con la terapia.
10. Il paziente deve essere appropriatamente informato sull'obie9vo del traGamento e sulla strategia terapeu/ca pianificata, soGo la supervisione del reumatologo.
Strategia terapeu/ca “treat-‐to-‐target”
Le tre fasi di tragamento Prima fase
• Inizialmente è previsto il ricorso a un DMARD non biologico . • Il DMARD di scelta può essere MTX oppure, in caso di
controindicazioni o intolleranza a questo farmaco, LEF, o possono essere u&lizza& SSZ o Sali d’oro per via parenterale, anche se la Task Force dell’EULAR ha discusso a lungo circa la possibilità di raccomandare quest’ul&mo tragamento in prima fase.
• La terapia può essere mantenuta se, entro 3-‐6 mesi di tragamento, viene raggiunta una remissione clinica o una bassa anvità di malana. Al contrario, si passa alla seconda fase. In par&colare, LEF si è dimostrata efficace quanto MTX nel tragamento dell’AR, come dimostrato dalle diverse revisioni sistema&che.
PDTA REUMALOMBARDIA
Seconda fase • Occorre valutare la presenza di fagori associa& a prognosi sfavorevole
(autoan&corpi, elevata anvità di malana, danno ar&colare precoce) . In assenza di ques& fagori, si può effeguare uno switch a un altro DMARD non biologico, mentre si raccomanda, in presenza degli stessi, di aggiungere un farmaco biologico, in par&colare un farmaco an&-‐tumor necrosis factor (TNF), al tragamento di prima linea, eventualmente in associazione con i glucocor&coidi.
• Il gruppo di Esper&, infan, è concorde nel considerare che l’aggiunta di glucocor&coidi alla monoterapial’outcome. Entrambe le strategie devono essere mantenute per 3-‐6 mesi, trascorsi i quali viene valutato il raggiungimento di remissione clinica o di bassa anvità di malana.
• Si decide quindi se proseguire il tragamento in ago; aggiungere un farmaco an&-‐TNF o, se l’aggiunta di questo farmaco non si dimostri efficace, passare alla terza fase di terapia
Le tre fasi di tragamento
PDTA REUMALOMBARDIA
Terza fase • Il tragamento si basa sulla combinazione di un DMARD non biologico e di uno biologico, diverso da quello assunto nel corso della seconda fase.
• L’efficacia del tragamento viene valutata dopo 3-‐6 mesi; qualora non si raggiungano gli obienvi terapeu&ci con questa strategia, viene modificato il tragamento biologico.
Le tre fasi di tragamento
PDTA REUMALOMBARDIA