D O T T. S S A M A B E L G I R A L D O
CORSO DI FORMAZIONE DISTURBI DELLO SPETTRO
AUTISTICO
Università degli Studi di Bergamo [email protected]
RICAPITOLANDO…
CHE COSA E’ L’AUTIMO
LE TEORIE SULL’AUTISMO
PRESUPPOSTI PEDAGOGICI
Dott.ssa Mabel Giraldo per
Dott.ssa Mabel Giraldo
I pilastri su cui lavorare:
1. COMUNICAZIONE 2. ORGANIZZAZIONE SPAZIO/TEMPO 3. STRUTTURAZIONE DEL COMPITO 4. RELAZIONE E SOCIALIZZAZIONE 5. GESTIONE DEL COMPORTAMENTO
Quale azione educativa e
didattica
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In comune:
APPROCCIO COGNITIVO-COMPORTAMENTALE
AMPIA GAMMA DI METODI E APPROCCI ESISTENTI SULL’AUTISMO
Dott.ssa Mabel Giraldo
L’analisi del comportamento è la scienza che utilizza tecniche comportamentali derivate dai principi del comportamentismo (B.F. Skinner 1938) per incrementare repertori comportamentali socialmente significativi e ridurre quelli problematici.
ANALISI COMPORTAMENTALE APPLICATA
Prevede l’insegnamento sistematico di piccole unità misurabili di comportamento e i compiti da apprendere, individuati sulla base del Profilo Dinamico Funzionale, sono suddivisi in piccole tappe, ognuna insegnata in sessioni ripetute e ravvicinate, inizialmente con un rapporto uno a uno
LOVAAS
ACQUISIZIONE E CONSOLIDAMENTO DI ABILITA’ FUNZIONALI, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA CAPACITA’ DI IMITAZIONE,
DISCRIMINAZIONE, DI COMUNICAZIONE E DI RELAZIONE
Dott.ssa Mabel Giraldo
DESCRIZIONE PREVISIONE
CONTROLLO
• Efficace per costruire abilitá adattive e ridurre comportamenti problematici in persone con e senza disabilitá.
• Utilizza fondamentalmente il principio di rinforzo e richiede dimostrazioni scientifiche della propria efficacia
• Altamente individualizzata, contestuale e flessibile
• Complessa, intricata e ricca di centinaia di procedure e tecniche
• Costantemente in evoluzione
Dott.ssa Mabel Giraldo
… e a scuola
Insegnamento secondo le prove distinte o Discrete Trial Training (DTT)
ISTRUZIONE RISPOSTA RINFORZO INTERVALLO
TRA LE PROVE
SPONTANEITA’ GENERALIZZAZIONE ECCESSIVA RIPETITIVITA’ INIZIATIVA PERSONALE
Modelli di intervento naturalistici (altra tipologia)
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Un altro modello applicativo Skinner (1957)
Comportamento ecolico
Fare richieste (mand)
Nominare (tact)
Comportamento intraverbale (intraverbal)
Comportamento verbale basato su se stessi (autoclitic)
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TEACCH TREATMENT AND EDUCATION OF AUTISTIC AND
COMMUNICATION HANDICAPPED CHILDREN
Dott.ssa Mabel Giraldo
SCHOPLER (1994)
Favorire l’adattamento della persona con autismo nel proprio ambiente di vita, attraverso precise modalità organizzative e specifiche strategie educative individualizzate
APPROCCIO GLOBALE E INTEGRATO ATTRAVERSO LA COSTITUZIONE DI UN PROGETTO
EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO CHE TIENE CONTO DEL LIVELLO DI SVILUPPO DELL’ALLIEVO
E DELLE CARATTERISTICHE DELL’AMBIENTE
INSEGNAMENTO STRUTTURATO
POTENZIAMENTO DELLE CAPACITA’ PERSONALI (COMUNICAZIONE E
INTERAZIONE SOCIALE)
MODIFICA DELL’AMBIENTE
Dott.ssa Mabel Giraldo
PROGRAMMI PER LA GESTIONE DEL
COMPORTAMENTO E LO SVILUPPO DELLA
COMUNICAZIONE
• Collaborazione con i genitori • Obiettivo dell’adattamento • Importanza della valutazione (delle potenzialità
iniziali, dell’ambiente, ecc) per individuare l’intervento
• Insegnamento strutturato • Riferimento alla teoria cognitivo-comportamentale • Approccio olistico-generalista
“Olistico” perché guarda alle diverse dimensioni della persona;
“generalista” perché essendo olistico, l’operatore deve saper intervenire su un’ampia gamma di problematiche che la persona
con autismo porta con sé
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La strutturazione dell’intervento…
Spazio • Spazi
ristretti
Tempo
• Scansione temporale
Materiali di lavoro
• Schema di lavoro
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UN ESEMPIO: Strutturazione dello spazio
• Area A (lavori sistematici): le attività Sono strutturate per rinforzare Specifiche abilità, quali fine- motoria, preparazione alla lettura e alla matematica, ecc. • Area B
(insegnamento individuale): qui' le attività sono organizzate per l'insegnamento diretto di specifici obbiettivi. • Area C (lavoro): preparata per il lavoro indipendente. • Area D (gioco): le attività comprendono gioco libero e
strutturato, e sviluppo delle abilità di gioco.
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Con CAA si definisce l’insieme di conoscenze, di tecniche, di strategie, di tecnologie che è possibile attivare per facilitare la comunicazione con persone che presentano carenza o assenza, temporanea o permanente, nella comunicazione verbale.
AUMENTATIVA
ALTERNATIVA
le modalità utilizzate sono tese non a sostituire ma ad accrescere la comunicazione naturale
presuppone di sostituire il linguaggio orale del tutto assente
Sfruttare le funzioni presenti e residue per ottenere il miglior scambio comunicativo possibile nella vita quotidiana della persona
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1. Dare informazioni 2. Ricevere informazioni 3. Esprimere intenzioni, pareri e sentimenti 4. Ottenere che l’ascoltatore: faccia, senta, immagini qualcosa 5. Risolvere problemi 6. Descrivere eventi 7. Intrattenere 8. Imparare comportamenti nuovi 9. Interagire
COMPENSAZIONE DI UNA DISABILITA’
PERCORSO A LUNGO TERMINE
COINVOLGIMENTO DELL’AMBIENTE
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COMUNICAZIONE FUNZIONALE E LA COMUNICAZIONE COME SCAMBIO SOCIALE
LORI, FROST, BONDY (1994)
Scambio fisico
Movimento
Discriminazione del simbolo
Costruzione della frase
Rispondere
Commentare
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MODELLO
è insieme, una tecnica abilitativa, uno strumento di valutazione, un insieme di strumenti di progettazione educativa/abilitativa; un sistema per l’organizzazione di attività psicoeducative strutturate; una modalità per l’organizzazione e lo sviluppo delle risorse umane; la strutturazione di un ambiente fisico che faciliti i processi di apprendimento e di abilitazione; una serie di procedure e di protocolli finalizzati alla presa in carico di persone con disabilità mentale e delle loro famiglie.
SUPERABILITY è la somma e il prodotto di tutto ciò inserito in un sistema di riferimento coerente, esplicativo, uniforme ed esaustivo, ma flessibile e adattabile ai bisogni individuali della persona disabile. Un Modello cambia taglia e misura senza perdere le proprie caratteristiche e specificità intrinseche e questo è il motivo principale del fatto che lo stesso può essere applicato e utilizzato in situazioni diverse (scuola Centri Diurni, Comunità alloggio, terapia occupazionale, inserimento lavorativo etc.) con diverse tipologie di autismo e disturbi pervasivi e generalizzati dello sviluppo, e con diverse fasce di età, senza perdere il suo livello di efficacia. Un Modello, infatti, si adatta alla situazione in quanto sistema complesso, al contrario la tecnica si applica e funziona solo in alcune situazioni scelte.
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Strutturazione di attività abilitative secondo un metodo scientifico sulla base di parametri di
efficienza/efficacia
Operazione (ri)abilitativa per promuovere:
AUTOMONIA INDIPENDENZA
Dott.ssa Mabel Giraldo
1. Elaborare programmi riabilitativi/abilitativi/educativi individualizzati definiti operazionalmente sia negli obiettivi sia nelle metodologie da condividere con utente/famiglia. 2. Realizzare task-analisys e algoritmi di lavoro riguardanti ogni attività occupazionale degli atelier che si vuole insegnare "protesizzando" in tal modo l'apprendimento. 3. Avere e mantenere un approccio "generalista" e di presa in carico globale con suddivisione di compiti e competenze degli operatori su base funzionale, pur nel rispetto delle diverse specificità professionali. Questo per fare in modo che l'apprendimento si sviluppi non solo in alcuni segmenti di tempo tradizionalmente considerati abilitativi, ma in tutti gli atti di vita quotidiana a prescindere dalla presenza del singolo specialista del settore.
TANTI APPROCCI, UNA CARATTERISTICA COMUNE…
Dott.ssa Mabel Giraldo
Educazione e/o Addestramento
Persona / Soggetto / Individuo
Azione didattica personale, flessibile, ecc.
Dott.ssa Mabel Giraldo
«I pedagogisti sembrano completamente assenti dal dibattito che contrappone le diverse scuole. Questione accesa poiché ognuno pretende di avere l’unico giusto e certificato scientificamente, ciò è specchio anche della discussione complessa che riguarda il fenomeno autismo in sé, che non ha a tutt’oggi trovato una spiegazione convincente e che rimane un enigma scientifico. Per di più, vi è una grande confusione semantica sull’uso delle parole: si parla di trattamento educativo, mescolando in questo modo aspetti clinici e educativi, si parla di terapia anche per descrivere delle attività squisitamente educative, sono poi psichiatri e psicologi che elaborano dei modelli d’intervento educativi non prestando alcun tipo di attenzione alle esperienze, alle correnti della pedagogia […]. Eppure si parla di apprendimento, di formazione, dei educazione e di insegnamento» (A. Goussot, Autismo: una sfida per la pedagogia speciale, cit., p. 50)