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CARLOALBERTO TRECCANI Portfolio

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Technology


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CARLOALBERTO TRECCANIPortfolio

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THE ILLUMINATED

MEN2010

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THE ILLUMINATED MEN #1, 2010

Photography, 52x42cm Lambda print on aluminium

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THE ILLUMINATED MEN #2, 2010

Photography, 52x42cm Lambda print on aluminium

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THE ILLUMINATED MEN #3, 2010

Photography, 52x42cm Lambda print on aluminium

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THE ILLUMINATED MEN #4, 2010

Photography, 52x42cm Lambda print on aluminium

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Utilizzando siti internet dedicati a chat-line con web cam, mi sono accorto che alcune persone, con le quali dialogavo, erano come avvolte dal buio, l’unica fonte di luce che le illuminava era il monitor del loro computer, sembrava come se queste persone mi pemettessero di entrare in conatto con loro attraverso la proiezione di luce del loro schermo, permettendomi di vedere solo lo sretto necessario (il volto) e poco più, lasciando tutto il resto avvolto nel mistero, lo spazio cisrocostante era quasi completamente buio come se si volesse nasconderlo. Ho così rifotografato l’immagine web-cam di queste persone e dei loro volti illuminati e le ho ricaricate su alcuni dispositivi dotati di uno schermo come cellulari, ipod, computer.Questi dispositivi vengono poi installati in un ambiente completamente buio, in modo da ricostruire lo spazio buio in cui queste persone si trovano creando un’ installazione luminosa.

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In today’s culture it is now widely accepted that there exists a virtual space, a space that refers to reality, shapes, colors and sounds, but differs in its physical intangible characteristics.Everything now goes through this rectangle light, we are connected to the real world through screens for example, computers, cell phones and ipod etc. We live in the real world through these simulations.Using Internet sites which are dedicated to online chats with web cams, I noticed that some people I talked with were surrounded in darkness - the only source of light that illuminated them was the monitor of their computer.I re-photographed the webcam images of these people and their lit faces.Light portraits,where the light impresses directly on the illuminated face and leaves the rest in obscurity, the space disappears, leaving the face surrounded by darkness.We approach the world through a screen, through the dimensions of this visual rectangle we remain in constant contact with everything that surrounds us,a two-dimensional reality, in which the field that receives the gaze is always vertical, a field, or a screen, or a monitor that contains everything we need. Nowadays we have more to do with the multitude of screens : any television, telephone or computer being turned on attracts and almost forces us physically to follow what is happening. We are so focused on translating the world from a screen that we often lose the ability to see the world without mediation.

THE ILLUMINATED MEN / PORTFOLIO TEXT

THE ILLUMINATED MEN INsTALLATION vIEw, 2010

Installation, 200x200x200 cm mixed media (mobile phone, ipod, computer)

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WEBCAMERA

2010

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wEB-CAMERA #1, 2010

Photography, 29x21 cm Inkject print on alluminium, Wood frame

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wEB-CAMERA #2, 2010

Photography, 29x21 cm Inkject print on alluminium, Wood frame

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wEB-CAMERA #3, 2010

Photography, 29x21 cm Inkject print on alluminium, Wood frame

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wEB-CAMERA #4, 2010

Photography, 29x21 cm Inkject print on alluminium, Wood frame

wEB-CAMERA / PORTFOLIO TEXT

Questo lavoro è nato come conseguenza a The illuminated men. Mentre nel lavoro precedente era possibile vedere solo i volti delle persone, in questo lavoro succede esattamente il contrario, le stanze, le camere, gli uffici sono visibili attraverso alcune web cam ma non è possibile vedere alcuna persona. Gli spazi sono come abbandonati, immobili. A volte una folata di vento muove le tende sullo sfondo, altre volte è possibile vedere un gatto passare per la stanza, ma non è mai possibile vedere figure umane. Le web cam vengono lasciate accese per ore su questi “paesaggi” inanimati, dove tutto sembra essere bloccato. Sono solo alcuni piccoli particolari a dimostrarci che non stiamo guardando un fermo immagine ma un video in tempo reale.

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This work was born as a consequence of The illuminated men. While in the previous work we could see only people’s faces, in this work it is exactly the opposite. Rooms, bedrooms and offices are visible through some web cameras but we cannot see anybody. The spaces are as “abandoned properties”. Sometimes a gust of wind moves the curtains at the back, sometimes we can see a cat jumping onto the sofa, but we never see hu-man figures.The web cams are left on for hours at these inanimate landscapes, where everything seem to be blocke. Only some small details show us that we are not watching a still picture but a video in real time.

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2010

SENZA TITOLO

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sENZA TITOLO #1, 2010

Photography, 25x40 cm Inkjet print on alluminium

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sENZA TITOLO #2, 2010

Photography, 25x40 cm Inkjet print on alluminium

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sENZA TITOLO #3, 2010

Photography, 25x40 cm Inkjet print on alluminium

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sENZA TITOLO #4, 2010

Photography, 25x40 cm Inkjet print on alluminium

Sono Immagini prelevate da un programma di Google, chiamato Google Street View, strappate a questo mondo virtuale proprio nel momento in cui stanno per cambiare, in quella frazione di secondo in cui l’immagine esiste e non esiste.Esattamente come nei primi esperimenti fotografici di metà Ottocento in cui l’immagine fotografica non rimaneva impressa sulla pellicola e con il passare del tempo svaniva.Ho trovato interessante che lo stesso problema di metà Ottocento si riproponga oggi in un mondo completamente tecnologico a più di 150 anni di distanza

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These images were taken from a Google program called Google Street View, wrested from this virtual world exactly when they are moving to change, in that split second in which the image exists and doesn't exist.It happens just like that in the first photographic experiments during the first half of nineteenth century, when the photographic image didn't last for a long time on the film and eventually vanished.I found it interesting that the same issue of mid-nineteenth century comes up again today in a completely technological world after more than 150 years.

sENZA TITOLO / PORTFOLIO TEXT

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ALFABETOPER L’EDILIZIA

2006-2010

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INAsPETTATAMENTE, OMAGGIO A BOETTI, 2010

Photography, 36x36cm Lambda print on alluminium

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sPECIE DI sPAZI, 2009Avv

Photography, 9x119cm Lambda print on alluminium Edition 4+1 p.d.a.

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Attraverso Google Eearth ho scoperto che alcuni edifi ci visti dall’alto appaiono come delle grandi lettere.Così ho pensato di creare un alfabeto per immagini che sostituiscono l’immagine grafi ca della lettera stessa senza cambiarne però la funzione comunicativa.Ho creato un alfabeto per l’edilizia, composto da edifi ci, costruzioni e strutture che insolitamente assomigliano a delle lettere.“Alfabeto per l’edilizia” è un pretesto per trasformare una realtà di immagini come internet in una diversa realtà di immagini digitali.“Alfabeto per l’edilizia” rappresenta lo spazio, non tanto gli spazi infiniti, ma degli spazi molto più vicini, come lo “spazio” di internet, uno “spazio” nella quale avvengono degli avvenimenti, uno “spazio” con la quale oggi dobbiamo confrontarci.

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In the series “Alphabet for building” (2009), I traveled around the world using Google Earth and looked for satellite images of urban buildings.Seen from above, these buildings have lost their own identities and reveal new shapes, often similar to an alphabet letter. I gather these images to develop a new narrative.

ALFABETO PER L’EDILIZIA / PORTFOLIO TEXT

IN GOOGLE wE TRUsT, 2010

Stampa lambda su alluminio 29x64 cm

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2009

MIRANDA HA COMMENTATO IL 12 GIUGNO 2007 ALLE ORE 19:47

la DUE è meravigliosaa! XDDmi sono fatta anche io un paio di giretti a New York (anche se non è disponibile la statua della libertà...stranissimo!) e San Francisco, ma cavolo! non ho beccato nessun omino fuori da posti imbarazzanti...

controllerò meglio!

ALEssANDRO RINALDI HA COMMENTATO IL 30 OTTOBRE 2008 ALLE ORE 21:43

Miranda wrote:non ho beccato nessun omino fuori da posti imbarazzanti...

E se lo becchi che fai? Vai lì e gli dici “We ciao! Ti piacciono questi posti, vedo!” ihih

GOOGLESTREET VIEW

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GOOGLE sTREETvIEw # MOUNTAIN vIEw, CALIFORNIA, UsA, 2009

Photography, 30x50cm Inkjet priint. Edition 3+1 p.d.a.

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GOOGLE sTREETvIEw #BROADwAy, NEw yORk, Ny, UsA, 2009

Photography, 30x50cm Inkjet priint. Edition 3+1 p.d.a.

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GOOGLE sTREETvIEw #CALLE DEL PADRE PEDRO vELAsCO, vALENCIA, EsPANA

Photography, 30x50cm Inkjet priint. Edition 3+1 p.d.a.

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GOOGLE sTREETvIEw #PARk sT, BIRMINGHAM, ENGLAND, UNITED kINGDOM, 2009

Photography, 30x50cm Inkjet priint. Edition 3+1 p.d.a.

All’uscita di Google Street View si sono scatenate delle polemiche riguardo alla privacy per il forte livello di det-taglio delle immagini che rendono possibile il riconoscimento di persone. Su più fronti è stato anche chiesto l’oscuramento dei volti e delle targhe delle automobili.Attualmente il software implementa un algoritmo che autonomamente individua targhe e volti, oscurandoli graficamente.Questo lavoro invece dimostra come, l’iniziale allarmismo sulla violazione della privacy provocato da questo software, sia stato arginato dalla partecipazione performativa degli utenti di tutto il mondo, che al passare della macchina di Google, salutano contenti.

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A lot of controversies about privacy issues have been triggered at the launch of Google Street View because of such a detailed level of the images that make possible even recognitions of people faces.On several fronts the program was being requested to darken the faces and car license plates.Currently the software implements an algorithm which automatically identifies individual car plates and faces, and thus darkens them graphically.However, the initial alarm about the privacy invasion caused by the software has been curbed. This work shows images of the performative participation of these worldwide users who happily greeted the passing of the Google car, consciously wanted their faces to be recorded.

GOOGLE sREETvIEw / PORTFOLIO TEXT

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2009

FAMILYALBUM

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FAMILy ALBUM, 2010

Pigmenti pressati

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FAMILy ALBUM / PORTFOLIO TEXT

FAMILy ALBUM, 2010

Pigmenti Pressati 5x5x5 cm

Ho voluto creare un nuovo album di famiglia, raccogliendolo però in una nuova forma.Ho così grattato il sottilissimo strato di colore che va a comporre le immagini fotografiche, togliendo di fatto l'immagine stessa che però non è andata persa ma va esattamente a riformare sotto una nuova dimensione quella che è l'intera storia della mia famiglia.Tutta la storia della mia famiglia è in realtà ora raccolta in un cubo di 5 centimetri cubi, dove le singole immagini non sono più visibili, ma i ricordi sono ancora tutti presenti.Tutto quello che rappresenta i ricordi, le immagini della mia famiglia non sono andati distrutti ma continuano a vivere tutti assieme in una nuova forma.

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2011

VIAGGIO COL MOUSE

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vIAGGIO COL MOUsE / PORTFOLIO TEXT

IN vIAGGIO #1 DAL 06/01/2011 AL 20/02/2011

Stampa inkjet con inchiostri UV - Inkjet print with UV inks

66x88 cm

«[…] tutti i viaggi possibili sono già descritti e gli itinerari sono già tracciati. Le isole felici care alla letteratura e alle nostre speranze, sono ormai tutte descritte, e la sola scoperta o viaggio possibile, sembra quello di scoprire l’avvenuta scoperta. Così analogamente il solo viaggio possibile sembra essere oramai all’interno dei segni, delle immagini: nella distruzione dell’esperienza diretta» [3].Una serie di viaggi compiuti su immagini, le cui tracce vengono trasferite su altre immagini che, pur apparte-nendo a un’epoca che precede gli schermi, non riusciamo più a guardare in modo diverso da come guardiamo uno schermo. Due momenti estremi della rappresentazione cartografica si sovrappongono l’un l’altro, per descrivere un viaggio che può essere compiuto solo con l’immaginazione , o con il mouse

Domenico Quaranta

[3]Luigi Ghirri, Atlante, in Luigi Ghirri, Parma, 1979, p.75

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sELECTED EXHIBITIONs:

State of Art, 54° Venice Biennale, Accademy Pavillion /Italian Pavillion, Venice, Italy*Milano, un minuto prima, curated by Matteo Balduzzi, Fondazione Forma, Milan, Italy*2011 In Google We Trust, curated by Domenico Quaranta, Fabio Paris Art Gallery, Brescia, Italy

Ten years later, curatated by Fabio Paris, Fabio Paris Art Gallery, Brescia, ItalyMulhouse 2010, La création contemporaine issue des écoles supérieures d’art européennes, 9°Biennalof contemporary art, Mulhouse, France *Download, curated by Luca Panaro, Galleria Betta Frigeri, Modena, ItalyArchive Generation, Castello Sforzesco, Milano, Italy

Keep Dark, curated by Olga Dvorak, Dvorak sec contemporary Gallery, Prague, Czech RepublicRereading the image, curated by Luca Panaro, Prague Biennale 4, Prague, Czech Republic *Rileggere l’immagine. La fotografia come deposito di senso, curated by Luca Panaro, Bergamo Art Fair, Bergamo,Italy *

Maestros y discípulos, with Instituto Italiano di Cultura di Córdoba, Museo Municipal Genaro Pérez, Córdoba, Casa de la Cultura, Salta, Argentina.Data-Flanerie. Passeggiate virtuali, curated by Luca Panaro, MiCamera, Milano, Italy *

In tasca il tempo, curated by Mario Cresci, Clusone, ItalySalon Primo 2007, Palazzo della Permanente, Milano, Italy *

Pagano al 17, with Gruppo Cracovia, Ex dormitorio Ferrovie dello Stato, curated by Giancarlo Norese, Milano, Italy

* Exhibitions with catalogue

wORk EXPERIENCE:

Professor at LABA Accademy of Fine Art, Brescia, Italy

Graduate Teaching Assistants (GTAs) at Brera Accademy of Fine art of Milan, MIlan, Italy.

EDUCATION:

Master - Diploma in Photography - 2nd Level, vote 110/110 with first honor, Accademia di Belle Arti di Brera (Accademy of fine Art) in Milan, Italy

Bachelor -Diploma in Theory and Practice of Contemporary Artistic Languages - 1st Level, vote 110/110, Accademia Carrara di Belle Arti (Accademy of fine Art) in Bergamo, Italy

CARLOALBERTO TRECCANI / CURRICULUM vITAE

2010

2010

2006 - 2009

2003 - 2006

2011

2011 / ONwARDs

2009

2008

2007

2006

INFO & CONTACTs

E-mail: [email protected] phone: +393470181496Address: Via Risorgimento 183, 25040 Iseo Bs ItalyDate of Birth: 27/01/1984Born in Iseo Brescia Italy

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CARLOALBERTO TRECCANI / CURRICULUM vITAE

2010

2010

2008

2008

2007

GRANT AND AwARDs:

Arteingenua international prize, finalist, Brescia, Italy *Celeste Prize, second classified, Rome, Italy *

LECTUREs:

Presentation work, Fotografia? Incontri con giovani autori dalle scuole di fotografia, curated byChiara Agnello e Matteo Balduzzi, Careof DOCVA in collaboration with Museo di FotografiaContemporanea, Milan, Italy

sEMINAR/wORksHOP/PROjECT:

Creator of altravistalab project (www.altravistalab.com), a photographic project with people with psychiatric illnes, in collaboration with ISPARO Foundation, Iseo, ItalyImaging Parco Sud, project by Connecting Cultures, curated by Anna Detheridge, Milano, Italy