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Clinical Journal of Mycology Eddizione Italiana 1 ISSN 1646-7582 Clinical Journal of Mycology Edizione Italiana Precidentemente Mycology News - Luglio 2007 Volume 1 Edizione 1 In questo numero esaminiamo il ruolo della somministrazione di Cordyceps sinensis nelle malattie del fegato e l’uso dei funghi nutrizionali nella disintossicazione. Il Dr. Girao Bastos tratteggia l’uso clinico del Coriolus versicolor come imminonutriente negli animali da compagnia. - Effetto epatoprotettivo del Cordyceps sinensis in casi di danno epatico - Cordyceps sinensis Immunonutrizione nella Steatosi epatica indotta da alcolici Dr. Celia Santos Centro Regional de Alcoologia de Lisboa (CRAL), Hospital de Julio de Matos, Avenida do Brasil 53 , Lisbon, Portugal 1749-002. Fax: 351-21-555-124. - Effetti dell’estratto acquoso di Cordyceps sinensis sulle cellule cancerose HepG2 del fegato Dr. Chris Newton (PhD) Cytogenex Ltd, 121 Westbourne Avenue, Kingston-upon-Hull, East Yorkshire. HU5 3HU. Dr. Newton is a Senior Fellow, University of Hull School of Medicine and Senior Visiting Fellow, Max-Planck Institute, Munich. - Detossificazione: il ruolo della nutrizione con funghi Professor Amin Karmali Biotechnology Division, Instituto Superior de Engenharia de Lisboa. Rua Conselheiro Emídio Navarro 1900-Lisboa, Portugal (Tel:00-351-21-831-7052; Fax:00-351-21-831-7267 / [email protected]) - Integrazione alimentare con funghi come Immunonutrizione in cani e gatti Tre casi di studio del Dr. Girao Bastos Dr. Girao Bastos-Laboratório Nacional de Investigação Veterinária (Fax: 21-484-9629)

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Clinical Journal of Mycology Eddizione Italiana 1

ISSN 1646-7582

Clinical Journal of MycologyEdizione Italiana

Precidentemente Mycology News - Luglio 2007 Volume 1 Edizione 1

In questo numero esaminiamo il ruolo della somministrazione di Cordyceps sinensis nelle malattie del fegato e l’uso dei funghi nutrizionali nella disintossicazione. Il Dr. Girao Bastos tratteggia l’uso clinico del Coriolus versicolor come imminonutriente negli animali da compagnia.

- Effetto epatoprotettivo del Cordyceps sinensis in casi di danno epatico

- Cordyceps sinensis Immunonutrizione nella Steatosi epatica indotta da alcoliciDr. Celia SantosCentro Regional de Alcoologia de Lisboa (CRAL), Hospital de Julio de Matos, Avenida do Brasil 53 , Lisbon, Portugal 1749-002. Fax: 351-21-555-124.

- Effetti dell’estratto acquoso di Cordyceps sinensis sulle cellule cancerose HepG2 del fegatoDr. Chris Newton (PhD)Cytogenex Ltd, 121 Westbourne Avenue, Kingston-upon-Hull, East Yorkshire. HU5 3HU. Dr. Newton is a Senior Fellow, University of Hull School of Medicine and Senior Visiting Fellow, Max-Planck Institute, Munich.

- Detossificazione: il ruolo della nutrizione con funghiProfessor Amin KarmaliBiotechnology Division, Instituto Superior de Engenharia de Lisboa.Rua Conselheiro Emídio Navarro 1900-Lisboa, Portugal (Tel:00-351-21-831-7052; Fax:00-351-21-831-7267 / [email protected])

- Integrazione alimentare con funghi come Immunonutrizione in cani e gattiTre casi di studio del Dr. Girao BastosDr. Girao Bastos-Laboratório Nacional de Investigação Veterinária (Fax: 21-484-9629)

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Effetto epatoprotettivo del Cordyceps sinensis in casi di danno epatico

Il Cordyceps sinensis viene comunemente usato per sostenere il surrene, il polmone e la funzione immunitaria, ma c’è anche una crescente evidenza di importanti proprietà epatoprotettive.(1)

In uno studio con 33 pazienti cronici di epatite B, i miceli coltivati di Cordyceps sinensis hanno mostrato di migliorare la funzione epatica, aumentare l’albumina nel plasma e correggere il metabolismo proteico. (Zhou et al, 1990).(2)

In un altro studio, 45 pazienti sono stati trattati per cirrosi post-epatite con Cordyceps sinensis ed un estratto di semen Persicae, con miglioramento della funzione cellulare NK, rapporto e numero di cellule T, livelli di immunoglobulina, livelli di complemento serico e funzionalità epatica, rispetto al gruppo di controllo (Zhu & Lin, 1992).(3) E’ stato anche riportato come benefico nel trattamento delle malattie epatiche ostruttive croniche (Chang & But 1986).(4)

Nel 2003 sono stati condotti due importanti studi presso il Clinical College of Chongqing University of Medical Sciences in Cina sui risultati dell’impiego del Cordyceps sinensis nel trattamento del fegato.

- Il primo studio riguardava l’effetto e il meccanismo d’azione del Cordyceps sinensis sull’attività dell’insulinase epatica nella cirrosi CCI dei ratti. La conclusione dello studio fu che la somministrazione del Cordyceps sinensis poteva ridurre il danno degli epatociti ed inibire la fibrogenesi epatica.(5)

- Il secondo studio riguardava l’effetto inibitore del Cordyceps sinensis sulla fibrogenesi dei ratti, sia di tipo CCI che indotta da etanolo. Sono stati usati esami biochimici, radioimmunologici, immunoistochimici e biologico- molecolari per determinare il cambiamento di contenuto di ALT, AST, HA, LN nel siero e TGFbeta, PDGF, collagene I e III nei tessuti, sia al livello delle proteine che dell’mRNA o entrambi. Lo studio concludeva che che la somministrazione di Cordyceps sinensis poteva inibire la fibrogenesi derivante da danno epatico cronico, ritardare lo sviluppo della cirrosi e migliorare notevolmente la funzione epatica.

Un possibile meccanismo coinvolge l’inibizione dell’espressione TGFbeta e quindi la regolazione dell’espressione PDGF, in tal modo impedendo l’attivazione dell’HSC e il deposito di procollagene I e III.(6) Nel loro insieme, questi studi mostrano un chiaro effetto epatoprotettivo del Cordyceps sinensis e confermano le sue potenzialità nei casi di danno epatico.

References:1) “Medicinal Mushrooms - An Exploration of Traditional, Healing and Culture”. C. Hobbs, L Ac. pge. 812) ibid, pge 823) ibid, pge 824) ibid, pge 825) Inhibitive Effect of Cordyceps sinensis on Experimental Hepatic Fibrosis and its possible Mechanism. Liu YK, Shen W. Department of Gastrointerology, the second affilitated Hospital, Changqing University of Medical Sciences. World Journal Gastroenterol. 2003, 2003 Mar. 9(3):529-33 (PMID:12632512)6) Dynamic Influence of Cordyceps sinensis on the Activity of Hepatic Insulinase of Experimental Liver Cirrohosis. Zhang X, Liu YK, Shen W, Shen DM. Hepatobiliary Pancreat Dis Int. 2004 Beb,3(1):99-101. (PMID:14969848)

IntroduzioneIl disordine immunitario è una componente

dell’origine delle malattie epatiche. Di converso, le sostanze che migliorano le funzioni immunitarie possono essere benefiche. Tuttavia, in assenza di farmaci efficaci, c’è una serie di approcci nutrizionali che sono stati usati per migliorare la funzione immunitaria in pazienti epatici.

Per esempio, nella patologia epatica da alcolici si verifica una superproduzione di citochine pro-infiammatorie come il TNF dai monociti del sangue periferico e cellule epatiche di Kupfer.(1)

L’integrazione alimentare con poliammine o con S-adenosilmetionine (SAMe) è stata denominata “immunonutrizione” e si ritiene che aumenti le difese dell’intestino o sistemiche verso le infezioni e le lesioni.(2)

I pazienti con lesioni epatiche da alcool hanno bassi livelli di SAMe, e ciò può esporli ad esaurimento o disfunzione del glutatione mitocondriale.

La somministrazione endovena di SAMe a individui con malattie epatiche da alcool si è mostrata utile (in quattro pazienti, ad oggi) per migliorare la clearance della metionina e la funzione del fegato.(3)

L’integrazione alimentare con Cordyceps sinensis sta guadagnando terreno come immunonutrizione per i pazienti con steatosi epatica indotta da alcool, e questo articolo presenta informazioni riguardo a 14 pazienti di questo tipo.

Informazioni sulla steatosi epatica indotta da alcolici.

La steatosi epatica indotta da alcolici è una steatosi più macro- che micro-vascolare (cioè sindrome di Reye).(4) Analogamente importante come la sofferenza degli epatociti per prolungato consumo di alcool, è una notevole propensione per la formazione di collagene evidenziata nelle malattie alcooliche di fegato. La trasformazione - con alcolismo cronico - di cellule Ito parasinusoidali che immagazzinano grasso in miofibroblasti costituisce un’importante linea di sviluppo dell’attuale ricerca.Nel 1985, Tsukamoto et al. hanno riportato un caso di infusione intragastrica di alcool etilico, nei ratti, capace di provocare necrosi degli epatociti, infiammazione e fibrosi, oltre che steatosi.(6)

In molte patologie epatocellulari acute, il livello di alanine aminotransferase (ALT) o di serum glutamic pyruvic transaminase (SGOPT) è uguale o maggiore all’aspartate aminotransferase (AST) o serum glutamic oxaloacetic transaminase (SGOT).(7)

I gamma-glutamil transpeptidi (GGPT) possono essere straordinariamente elevati nel siero dei pazienti che abusano di alcool, anche in assenza di danni evidenti alle cellule epatiche. La presenza di alti valori serici di GGPT ed un rapporto AST/ALT superiore a 2:1 deve allertare il medico sulla possibilità di una malattia epatica da alcool.(8)

I pazienti con infiltrazione grassosa del fegato hanno test epatici praticamente normali, eccetto che per un lieve e transitorio incremento nell'aspartate transaminase (AST) e gamma glutamyl transpeptidase (GGTP) serico.(9) Il rapporto fra AST mitocondriale e AST totale nel siero è spesso abnormemente elevato. Un aumentato livello serico di urati, lattati o trigliceridi può essere una spia di causa alcoolica per un ingrossamento del fegato.(10)

Informazioni sul Cordyceps sinensis.I componenti attivi sul piano farmacologico del

Cordyceps sinensis non sono ancora stati isolati. Sono stati indicati la cordicepina e l’acido cordicepico come importanti principi attivi (Pegler et al, 1994; Zhu et al, 1998), e adesso si ritiene che l’acido cordicepico sia di fatto d-mannitolo, e che la cordicepina sia 3’-deossiadenosina (Zhu et al, 1998a). Sembra tuttavia improbabile che queste sole due sostanze possano giustifivare le svariate e complesse azioni fisiologiche riferite per il Cordyceps sinensis. Kiho et al (1986, 1993, 1996, 1999) hanno condotto una serie di esperimenti in cui hanno estratto un certo numero di polisaccaridi che avrebbero mostrato un effetto ipoglicemizzante in ratti normali e diabetici.

Nel 2003, eseguendo studi su ratti, dei ricercatori della Chongqing University hanno concluso che il Cordyceps sinensis poteva inibire la fibrogenesi epatica derivante da danno epatico cronico, ritardare la cirrosi, e migliorare sensibilmente la funzione epatica. Nel 2004, altri ricercatori della Chongqing University hanno concluso che il Cordyceps sinensis poteva mitigare il danno da CC14 degli epatociti ed inibire la fibrogenesi epatica.(12)

Sicurezza e tossicità del Cordyceps sinensisC’è un’abbondante letteratura basata su

animali che mostra che il Cordyceps sinensis è un prodotto assai sicuro (Huang et al, 1987; Lin et al, 1999, Wang & Zhao, 1987; Zhu et al, 1998b, Manabe et al, 2000). Ci sono stati pochissimi casi di reazioni avverse al Cordyceps sinensis in soggetti umani, ed esso è liberamente disponibile al pubblico come

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Cordyceps sinensis Immunonutrizione nella Steatosi epatica indotta da alcoliciDr. Celia Santos, Centro Regional de Alcoologia de Lisboa (CRAL), Hospital de Julio de Matos, Avenidado Brasil 53 , Lisbon, Portugal 1749-002. Fax: 351-21-555-124.

integratore alimentare. La dose giornaliera raccomandata per

ingestione negli adulti è comunemente di 1 g. tre volte al dì (China-guide, 2000). Ci sono stati due rapporti soltanto di effetti avversi in soggetti umani (Shao et al, 1990; Xu, 1992) che hanno registrato nausea, bocca secca e fastidi di stomaco.

Scopo dello studioNon c’è alcun trattamento noto per il fegato

grassoso da alcool, al di là dell’abolizione dell’alcool e della dieta. Il principale obiettivo clinico era di valutare l’efficacia della somministrazione di Cordyceps sinensis non frazionato (3 g al dì) per 90 gg., nel ridurre i seguenti livelli di enzimi epatici in 14 pazienti con steatosi alcoolica, a 20 e 90 gg.: 1) Aspartate Aminotransferase (AST) o Serum Glutamic Oxaloacetic Transaminase (SGOT)2) Alanine Aminotransferase (ALT) o Serum Glutamic Pyruvic Transaminase (SGPT)3) Gamma Glutamyl Transpetidase (GGT)4) Phosphatase (alkaline) (PA)

I range normali per questi livelli enzimatici dovrebbero essere:AST: 0-35 IU/LALT: 5-35 IU/LGGT: molto variabile.

Schema di somministrazioneSono state usate dosi di 3 g di Cordyceps

sinensis (non estratto) al giorno, presi in forma di compresse (500 mg) in numero di 3 al mattino, (30 minuti prima della colazione) e 3 alla sera (30 minuti prima della cena). Il periodo di somministrazione fu di 90 gg., facendo controlli ai giorni: 0, 20 e 90.

Osservazioni generali sulla dimensione del campionedei 14 pazienti, 3 erano donne, con età media di 45 anni e 11 uomini, con età media di 41 anni.

segue

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Effetti dell’estratto acquoso di Cordyceps sinensis sulle cellule cancerose HepG2 del fegatoDr. Chris Newton (PhD), Cytogenex Ltd, 121 Westbourne Avenue, Kingston-upon-Hull, East Yorkshire.HU5 3HU. Dr. Newton is a Senior Fellow, University of Hull School of Medicine and Senior Visiting Fellow,Max-Planck Institute, Munich.

Nel 2003, fu richiesto da Mycology Research Laboratories ai Cytogenex Laboratories di determinare se il Cordyceps sinensis (in forma biomassa) avesse una significativa tossicità, utilizzando uno screening standard di tossicità. Cytogenex Laboratories sviluppò un sistema basato sulla cultura di cellule epatiche HepG2. Furono preparate cinque concentrazioni di estratto acquoso di Cordyceps sinensis (rapporti di 50, 25,12.5, 6 e 3_l; 10mg/ml - 0.6mg/ml la concentrazione) e aggiunte alla cultura di cellule HepG2. Le cellule furono controllate per 5 giorni per verificare eventuali cellule morte. Nessuna risposta apparente dalle osservazioni al microscopio nelle prime 48 ore. A 72 ore, fu chiaro che le cellule in presenza di dosi più elevate (25 e 50 _l) crescevano più lentamente. In un diverso esperimento, una colonia di cellule HepG2 fu seminata in piastre di cultura, e fu aggiunta una dose (50_l) di Cordyceps sinensis. Dopo 48 ore, fu aggiunta una successione di dosi (da 200 a 600 _M) alla cultura, in presenza di estratto di Cordyceps sinensis. I risultati indicarono che l’estratto di Cordyceps sinensis bloccava, in parte, la diminuzione di cellule vitali indotta da H2O2, alle più alte concentrazioni di ossidante.

Perciò, secondo la definizione di citotossicità data da Cytogenex, l’estratto acquoso di Cordyceps sinensis era apparentemente privo di tossicità in questo - e molto probabilmente anche in altri - sistemi di cellule. Per un rapporto completo su questo esperimento, pregasi contattare la Cytogenex alla e-mail [email protected].

In aggiunta a questi studi per determinare la sicurezza degli estratti da biomasse fungine, la Cytogenex offre anche un servizio di certificazione, in cui l’”identità” del prodotto viene confrontata con un campione preventivamente verificato autentico. Questo servizio usa una tecnica di “impronta digitale” del DNA. Per altre informazioni riguardanti i servizi offerti per studiare di qualità e sicurezza di prodotti nutrizionali, pregasi visitare il sito web www.mycologyresearch.com/pdf/articles/Cytogenex.pdf.

I) Osservazioni sui cambiamenti dei livelli di Asparate Aminotransferase (AST) o Serum Glutamic Oxaloacetic Transaminase (SGOT) a 20 e 90 giorni

La seguente tabella fornisce una sintesi della diminuzione dei livelli di AST (SGOT) con somministrazione di Cordyceps sinensis (3.0 g. al dì) per 90 giorni.

Dopo 20 gg. di somministrazione di Cordyceps sinensis (3.0 g. al dì), la riduzione media di AST (SGOT) fu del 43,6%. Dopo 90 gg. di somministrazione, la riduzione fu del 70,8%.

Con l’analisi statistica ANOVA (analisi di varianza), la differenza nell’AST(SGOT), nell’ambito del gruppo, a 0-20 gg. e a 0-90 gg. fu p<0,001.

Usando una ANOVA su 3 campioni correlati (a tempo zero, 20 gg. e 90 gg.) si ottenne per AST(SGOT) un valore ANOV p pari a 0.00023 (Turkey HSD Test fra 0 e 20 giorni, p<0.05, fra 0 e 90 giorni, p<0.01.

II) Osservazioni sui cambiamenti dei livelli di Analine Aminotransferase (ALT) o Serum Glutamic Pyruvic Transaminase (SGPT) a 20 e 90 giorni

La seguente tabella fornisce una sintesi della diminuzione dei livelli di ALT (SGPT) con somministrazione di Cordyceps sinensis (3.0 g. al dì) per 90 giorni.

Dopo 20 gg. di somministrazione di Cordyceps sinensis (3.0 g. al dì), la riduzione media di ALT (SGPT) fu del 51,6%. Dopo 90 gg. di somministrazione, la riduzione media fu del 63,2%.

Usando una ANOVA su 3 campioni correlati (a tempo zero, 20 gg. e 90 gg.) si ottenne per ALT(SGPT) un valore ANOV p < 0.0001 (Turkey HSD Test fra 0 e 20 giorni, p<0.01, fra 0 e 90 giorni, p<0.01.

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(III) Osservazioni sui livelli di Gamma Glutamyl, Transpetidase (GGT) a 20 gg. e 90 gg.

La seguente tabella fornisce una sintesi della diminuzione dei livelli di Gamma Glutamyl Transpetidase (GGT) con somministrazione di Cordyceps sinensis (3.0 g. al dì) per 90 giorni.

Dopo 20 gg. di somministrazione di Cordyceps sinensis (3.0 g. al dì), la riduzione media di GGT fu del 38.3%. Dopo 90 gg. di somministrazione, la riduzione media fu del 64,1%.

Usando una ANOVA su 3 campioni correlati (a tempo zero, 20 gg. e 90 gg.) si ottenne per GGT un valore ANOVA p < 0.0018 (Turkey HSD Test fra 0 e 20 giorni, p<0.05, fra 0 e 90 giorni, p<0.01.

(IV) Osservazioni sui livelli di Phosphatase Alkaline (PA) a 20 gg. e 90 gg.

La seguente tabella IV fornisce una sintesi della diminuzione dei livelli di Phosphatase alkaline (PA) con somministrazione di Cordyceps sinensis (3.0 g. al dì) per 90 giorni.

Dopo 20 gg. di somministrazione di Cordyceps sinensis (3.0 g. al dì), la riduzione media di Phosphatase alkaline (PA) fu del 17,5%. Dopo 90 gg. di somministrazione, la riduzione media fu del 23,2%.Non ci fu differenza statisticamente significativa nei livelli di Phosphatase alkaline fra i due gruppi.

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Risultati:Somministrando 3.0 g. al giorno di Cordyceps sinensis, il cambiamento di livelli di enzimi epatici in 14

pazienti con steatosi alcoolica di fegato a 20 e 90 gg. risultò significativa.

La sintesi dei risultati è fornita nella seguente Tabella V:

ConclusioneComparandola con la normale procedura di “astinenza”, la somministrazione di Cordyceps sinensis

come immunonutrizione mostra una significativa riduzione nei livelli degli enzimi epatici entro 20 gg., mentre con l’”astinenza”, la riduzione nei livelli degli enzimi epatici è riscontrata normalmente dopo 45 gg.

Dato che la somministrazione di Cordyceps sinensis costa fra 65 e 70 euro (£43.47-46.81, $79.81-85.95) al mese, il costo giornaliero sarebbe fra 2.17 a 2.35 (£1.45-1.56, $2.66-2.87).

La somministrazione di Cordyceps sinensis come immunonutrizione nei pazienti con steatosi alcoolica di fegato offre al medico una possibilità economicamente valida per questi casi.

References:1) Chawla, R, Watson W, Eastin C, Lee S, Schmidt J. McClain CJ, S-adenosylmehioniene (adomet) deficiency and tumor necrosis factor (TNF) in lipopolysaccharide (LPS) induced hepatic injury Am J Physiol 1998;275:G125-G129.2) Grimble RF, Grimble GK. Immunonutrition: role of sulfur amino acids, related amonio acids and polyamines. Nutrition 1998;14:605- 610.3) McClain CJ. Alcoholic liver disease and CAM. Complementary and Alternative Medicine 1999; Submitted abstract. p59.4) Chapter 58 "Drug and Toxin Induced Liver Disease" by Hyman J. Zimmerman Internal Medicine Mosby 1994. Page 6065) Chapter 59 "Alcoholic Liver Disease" by Telfer B. Reynolds and Gary C. Kanel Internal Medicine Mosby 1994 page 611.6) Ibid page 6117) Chapter 53 "Evaluation of Hepatobilitary Diseases" by Marshall Kaplan Internal Medicine Mosby 1994 page 5478) Ibid, page 5479) Ibid, page 54710) Chapter 59 "Alcoholic Liver Disease" by Telfer B. Reynolds and Gary C. Kanel Internal Medicine Mosby 1994 page 611.11) Inhibitive Effect of Cordyceps sinensis on Experimental Hepatic Fibrosis and its Possible Mechanism- Liu YK, Shen W Department of Gastrointerology, the Second Affiliated Hosptial, Chongqing University of Medicial Sciences, Chongqing 400010, World J Gastroenterol. 2003. 2003 Mar;9(3):529-33. (PMID:12632512 (PubMed-indexed for MEDLINE).12) Dynamica Influence of Cordyceps sinensis on the Activity of Hepatic Insulinase of Experiemental Liver Cirrhosis-Zhang X, Liu YK, Shen W, Shen DM. Hepatobiliary Pancreat Dis Int. 2004 Beb;3(1):99-101. (PMID:14969848 (PubMed-in progress)

Notes:1) The Cordyceps sinensis was supplied by Mycology Research Laboratories Ltd. (www. mycologyresearch.com )2) Wild Cordyceps sinensis is rare, and artificial cultivation now dominates production. This confers the advantage that the production of Cordy dyceps is not contaminated by bacteria, other fungi and heavy metals. The Cordyceps sinensis used was a biomass powder containing the mycelia and primordial of Cordyceps sinensis cultivated on a sterile substrate. The biomass was then manufactured into 500 mg tablets in the United Kingdom (to pharmaceutical GMP standards).3) The enzyme content of each 500 mg tablet (with additives 325 mg) has the following in vitro profile in the absence of protelytic enzymes:- Cytochr Cytochrome P-450 0.25 nmoles- Cytochr Cytochrome P-450 reductase eductase 4.14 mU- Super Superoxide dismutase (SOND) activity oxide 77.14 U- Peroxidase activity 57.2 mU/tablet- Protease activity 5.6 U/tablet4) The enzyme analysis is performed by Associate Professor Dr. Amin Karmali at the Biotechnology Section, Instituto Superior de Engenharia de Lisboa, Portugal (Fax:+351 21-831-7267 / akar [email protected]))

Un certo numero di danni patologici, inclusa la carcinogenesi e la degenerazione cellulare legata all’età, sono correlati ai c.d. “reactive oxygen species” (ROS) o radicali superossidi. Questi ROS vengono prodotti dalla luce solare, radiazione ultravioletta, reazioni chimiche, come pure da processi metabolici; e sono tossici per le cellule viventi perché ossidano e degradano importanti macromolecole biologiche come lipidi e proteine.(1) Perciò, il mantenimento della salute, scongiurando le condizioni degenerative croniche, dipende in buona parte sulla capacità dell’organismo di neutralizzare - in altre parole detossificare - questi ROS.

Fondamentale per la battaglia dell’organismo contro i ROS sono un insieme di sistemi enzimatici fra i quali spicca il Superoxide dismutase (SOD), il quale catalizza la distruzione dei radicali superossidi e così protegge le cellule che metabolizzano l’ossigeno dall’effetto pernicioso di questi radicali liberi. Diversi ricercatori hanno mostrato che il SOD è coivolto in malattie quali il Parkinson, il cancro e l’anemia.(1,2)

Un altro importante sistema enzimatico è il citocromo “P-450”, situato nel reticolo citoplasmatico, che gioca un ruolo importante nel metabolismo e detossificazione delle sostanze endogene.(3) Inoltre, la terapia enzimatica ha mostrato di giocare un ruolo importante in diverse condizioni cliniche incluso il cancro, i linfomi maligni e le malattie cardiovascolari.(4,5)

E’ noto da secoli che i funghi possiedono proprietà medicamentose, e i basidiomiceti superiori vengono usati nella nutrizione clinica per i loro effetti antitumorali, immuno-modulanti, cardiovascolari e antimicrobici.(6) Al pari di altre sostanze complesse di interesse terapeutico, quali polisaccaridi legati a proteine (cioè PSK, PSP e Lentinan) e metaboliti secondari (cioè terpeni, alcaloidi e lactones), stiamo ora scoprendo che i funghi sono risorse ricche di molti enzimi. Diversi funghi hanno mostrato di

contenere sostanze che emulano l’attività SOD,(7) e in alcuni basidiomiceti superiori è stato trovato il sistema enzimatico citocromo “P450”. Altri enzimi presenti nei funghi usati in terapia includono il laccasi, l’ossidasi di glucosio e il perossidasi.

E’ probabile che i potenti effetti enzimatici e detossificanti dei funghi siano in larga parte dovuti agli ostili ambienti colonizzati dai miceli, con forti concentrazioni di radicali liberi, da cui i funghi devono proteggersi. In rapporto a ciò, giova notare che questi enzimi si ritrovano solo nel micelio dei funghi, e perciò le preparazioni derivanti dalle strutture sporifere dei funghi hanno livelli di attività enzimatica ben più bassi di quelle derivanti dai miceli.

Nel presente articolo, investighiamo i livelli di SOD, citocromo “P450”, reductase del citocromo “P450” (dipendente da NADPH) e metaboliti secondari trombino-inibitori, nei seguenti funghi: Coriolus versicolor, Cordyceps sinensis, Ganoderma lucidium (Reishi) and Grifola frondosa (Maitake). C’è un certo numero di metaboliti secondari, nei funghi, che giocano un ruolo importante come inibitori della trombina,(10) e poichè questa è un’importante proteasi del sistema coagulante, è un opportuno target per l’inibizione della coagulazione del sangue, che è auspicabile nel combattere molte condizioni senili.

Per simulare l’apparato intestinale umano abbiamo trattato i funghi con i seguenti enzimi proteolitici:1. Pepsina (500IU/g biomassa) a pH 2 per 30 min., a 37ºC in un’incubatrice con movimento orbitale2. Tripsina (500IU/g biomassa) a pH 7.6 per 30 min. at 37ºC in un’incubatrice con movimento orbitale.

L’analisi di citocromo “P450”, reductase del citocromo “P450” (dipendente da NADPH) e metaboliti secondari trombino-inibitori, con Coriolus versicolor, Cordyceps sinensis, Ganoderma lucidium (Reishi) and Grifola frondosa (Maitake) ha prodotto i seguenti risultati:

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DetossificazioneIl ruolo della nutrizione con funghiProfessor Amin Karmali - Biotechnology Division, Instituto Superior de Engenharia de Lisboa.Rua Conselheiro Emídio Navarro 1900-Lisboa, Portugal (Tel:00-351-21-831-7052; Fax:00-351-21-831-7267 / [email protected])

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I dati presentati in queste tabelle rivelano che la simulazione dell’apparato intestinale con pepsina e tripsina diminuiscono i livelli di enzimi e metaboliti secondari del 15-20%.

ConclusioniI funghi contengono diversi importanti enzimi coinvolti nei processi di disintossicazione (citocromo

“P450”) e distruzione di radicali liberi (attività SOD) come pure i metaboliti secondari che agiscono come inibitori della trombina. Ulteriori ricerche sono necessarie, per studiare l’effetto della nutrizione con funghi sui livelli di alcune proteine chiave ed enzimi “in vivo”, che sono coinvolti in diverse condizioni morbose inclusi i problemi cardiovascolari, cancro, HIV e sindromi neurologiche.

* I campioni di funghi (in forma di compresse) erano composti di micelio e stadi embrionali dei rispettivi funghi e sono stati forniti da Mycology Research Laboratories Ltd.www.mycologyresearch.com

References:1. Angelova, M., Stoeva, S. and Voelter, W. (2001) “ A novel glycosylated Cu/Zn- containing superoxide dismutase: oxide production and potential therapeutic effect” Microbiology 147, 1641-1650.2. Jacob, C., Courbot, M., Brun, A. and Chalot, M. (2001) “ Molecular cloning and regulation of super superoxide dismutase oxide from fungus Paxillus involutus” Eur.J. Biochem. 268, 3223-3232.3. Ichinose, H., W Wariishi, H. and T ariishi, Tanaka, H. (2002) “Identification and hetelogous expression of the cytochrome P-450 oxidoreducta eductase from the white Coriolus versicolor” Appl. Microbiol. And Biotech. 59, 658-664. 4. Ossowski, L , Mira y Lopez R (1996) "Proteolytic enzymes in cancer invasion " Enzyme oteolytic protein 49, 5-6.5. Gubar Gubareva, A A (1998) "The use of enzymes in treating patients with malignant lymphoma with eating large tumour mass" Lik Sprava 6, 141 ge 141-1436. Wasser, S.P,. and . Weis, A.L. (1999) "Therapeutic effects of substances occurring in higher basidiomycetes mushrooms: a modern perspective" Crit Rev Rev. Immunol. 19,65-96.7. Ng TB (1998) " A review of research on the protein-bound polysaccharide from the mushroom Coriolus versicolor " Gen Pharmacol 3 macol 30, 1-48. Karmali A and Oliveira, P (1999) "Glucose 1- and 2- oxidases from fungal strains, isolation and production of monoclonal antibodies J. Biotechnology 69, 151- 62.9. Hobbs, C. (1995) “ Medicinal mushrooms: An exploration of traditional, healing and Culture” Santa Cruz, CA, Botanical Press.10. Doljak, B., Stegnar, M, Urleb, U. and Popovic, T. (2001) “ Screening for selective thrombin inhibitors in mushrooms” Blood Coagulation Fibrinolysis 12, 123- 128.

L’integrazione con Coriolus versicolor può fornire ai veterinari un altro strumento per la cura palliativa degli animali da compagnia. Basandomi sulla mia esperienza, la integrazione alimentare con Coriolus versicolor in piccoli animali (cani e gatti) migliora lo stato immunitario in attacchi virali, come pure la qualità della vita nella cura palliativa.

Il metodo per modulare l’attività del sistema immunitario per mezzo di specifici nutrienti è chiamata Immunonutrizione. Questo concetto può essere applicato ad ogni situazione in cui si usa un particolare regime nutrizionale per modificare le risposte infiammatorie o immunitarie.

Tuttavia, la somministrazione di Coriolus versicolor non è un sostituto di alcuna delle procedure mediche in uso. Essa deve essere considerata un prodotto complementare di immunonutrizione per sostenere il sistema immune di un animale.

L’articolo seguente tratteggia un’esperienza clinica con la somministrazione di Coriolus versicolor in cani e gatti.

Storia Clinical del Coriolus versicolorIn Giappone, un estratto di fungo Coriolus

versicolor, il Krestin (PSK) è usato come base di immunoterapia nei pazienti oncologici. Nella cura del cancro, il PSK viene somministrato ai pazienti che subiscono radioterapia, chemioterapia o chirurgia, per migliorare il loro sistema immune.

Due proteoglycans dal Coriolus versicolor - ilPSK (Polisaccaride-K) e il PSP (Polysaccharide-peptide) – si sono mostrati i più promettenti.

Nei test condotti in Giappone su soggetti umani, fin dal 1970, il PSK aumentava significativamente la sopravvivenza a 5 anni o più, nel cancro allo stomaco, colon e retto, esofago, rinofaringe e polmone (tipo grandi cellule) e in un gruppo con cancro al seno.

Sia il PSK che il PSP hanno aumentato la produzione di cellule immunitarie, attenuato i sintomi della chemioterapia, e migliorato l’infiltrazione tumorale da cellule dendritiche e cellule T citotossiche. La loro ottima tollerabilità, provati benefici sulla sopravvivenza e qualità di vita, e compatibilità con la chemioterapia e la radioterapia li rende adatti ai regimi di trattamento del cancro.

(1) Immunutrition- Dr. Philip C Calder (Ph D) BMJ V . Volume 327 19 July 2003.p 117.(2) The Use of Mushroom Glucans and Proteoglycans in Cancer TreatmentDr. Parris Kidd (Ph.D)-Alternative Medicine Journal 2000;5(1);p 4-27.(3) Ibid, p 4-27(4) Ibid, p4-27

Caso di studio 1 - Soggetto: Gatto con leucemia felina (FELV)Diagnosi: Nel maggio del 2001, un gatto di tre anni fu trovato stanco, triste, senza appetito, aveva perso peso ed era seriamente disidratato. Il gatto era stato trovato positivo ai test della FELV e negativo al FIV nel marzo del 2001 (in altro laboratorio). la FELV è nota come leucemia dei gatti e fu presa la decisione di sostenere il sistema immune con il Coriolus versicolor.1° maggio 2001 iniziata la somministrazione di Coriolus versicolor con il seguente schema:

- giorno 1-15: 2 cpr (500 mg) al dì;- giorno 15-90: 1 cpr al dì

* Osservazione 1: 1° luglio 2001temperatura rettale 37.9ºC.gatto in buono stato e capace di muoversi con facilità.* Osservazione 2: 19 agosto 2001temperatura rettale 38.5ºC.gatto in buono stato con molta più energia e maggior appetito. Si decide di proseguire la somministrazione a 1 cpr al dì.* Osservazione 3: 26 ottobre 2001Per un periodo di 15 gg il gatto non ha preso il Coriolus versicolor e ha perduto 1 Kg di peso, con una visibile diminuzione di attività fisica. Si riprende la somministrazione con 1 cpr (500 mg) al dì.* Osservazione 4: 2 gennaio 2002somministrazione ridotta a 1 cpr (500 mg) ogni 3 gg.* Osservazione 5: agosto 2004Il gatto rimane ad una somministrazione di 1 cpr ogni 3 gg. ed è ancora attivo.

Commenti: Il Coriolus versicolor non è capace di eliminare il virus del FELV, ma fornisce un metodo per controllare il virus sostenendo il sistema immune del gatto. Il gatto continua la cura di mantenimento di 1 cpr ogni 3 gg.

Questo approccio permette di fortificare il sistema immune contro le alterazioni ambientali che possono indebolire il sistema immune del gatto, mantenendo il carico virale ad un livello controllabile.

Caso di studio 2 - Soggetto: Cocker Spaniel con cancro addominale (cura palliativa)Diagnosi: Il 26 luglio 2001 ad un cocker spaniel di 10 anni fu diagnosticato un tumore addominale dopo un esame radiologico. Temperatura rettale di 38.5°C. La prognosi era sfavorevole, ma fu presa la decisione di assistere il sistema immune con la somministrazione di Coriolus versicolor.Il 1° agosto del 2001, con un atemperatura rettale di 38.3°C, fu iniziata la somministrazione di Coriolus versicolor , con il seguente schema:

- Giorno 1-15: 2 cpr (500 mg) al dì;

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Integrazione alimentare con funghi come Immunonutrizione in cani e gatti

Tre casi di studio del Dr. Girao BastosDr. Girao Bastos-Laboratório Nacional de Investigação Veterinária (Fax: +351-21-484-9629)

- Giorno 15 in poi: 1 cpr al dì.* Osservazione 1 – 29 settembre 2001 – temperatura rettale 38.3°CIl cocker mantiene lo stato di salute, senza degrado della qualità di vita.* Osservazione 2 – 8 dicembre 2001 – temperatura rettale 38.4°CIl cocker mantiene lo stato di salute, senza degrado della qualità di vita.* Osservazione 3 – 25 marzo 2002 Il cocker ha più energia, e gioca con il secondo cane di casa e con i suoi giocattoli.* Osservazione 4 – 5 maggio 2002 Il cocker muore per arresto cardiaco nel sonno.Commenti: come cura palliativa, la somministrazione di Coriolus versicolor ha dato la possibilità di migliorare la qualità di vita del cane aumentando il livello d’energia. Sebbene non ci fu variazione di grandezza del tumore durante la somministrazione del Coriolus Versicolor tuttavia questa può offrire, negli stadi di cura palliativa, una buona alternativa alla depressione sia nei cani che nei gatti.

Caso di studio 3 - Soggetto: Gatto con fibrosarcoma nella zona dell’anca ed infezione da Haemabartonella felisDiagnosi: nel settembre 2002 in un gatto di 8 anni fu riscontrata una forte decolorazione in una parte dell’addome e lo si trovò affetto da anemia. Fu quindi eseguito un esame istologico per determinare la possibilità di un fibrosarcoma. Il test eseguito sull’area decolorata rilevò l’esistenza di una grande proliferazione di cellule fusiformi con nuclei a forma ovale allungata. Inoltre le cellule avevano forma irregolare. Dato che si osservò che tali cellule producevano abbondanti mitosi, che il

citoplasma aveva struttura fibrillare e che alcune cellule contenevano diversi nuclei, fu confermata l’esistenza di un fibrosarcoma.Comunque, per spiegare l’anemia, fu usato un test che confermasse che il gatto era stato infettato dal parassita Haemabartonella felis.

Somministrazione di Coriolus versicolor I. Il 24 settembre del 2004 fu presa la decisione, per il fibrosarcoma, di sostenere il sistema immunitario con la somministrazione del Coriolus versicolor:

- giorni 1-15 2 compresse/giorno (cps da 500 mg triturate e mescolate al cibo).

- Giorni 15-90 1 compressa/giorno (cps da 500 mg triturate e mescolate al cibo). II. Contemporaneamente, nel mese di ottobre 2004, al fine di contenere l’infezione da Haemabartonella Felis, fu iniziato un trattamento con iniezioni di tetracicline.

* Osservazione 1: Il 9 novembre 2002 un ulteriore test determinò che l’infezione parassitaria era stata eliminata e che il fibrosarcoma si era ridotto di grandezza. La somministrazione di Coriolus versicolor fu proseguita al dosaggio di 1 compressa al giorno come terapia di mantenimento.* Osservazione 2: L’11 gennaio 2003 l’infezione parassitaria era ancora negativa ed il gatto aveva normali livelli d’energia.* Osservazione 3: Il 5 aprile 2003, mantenendo la supplementazione con 1 cpr al dì, il gatto continua ad avere normali livelli di energia.* Osservazione 4: 5 maggio 2003, il gatto continua con la supplementazione di Coriolus versicolorcon 1 cpr al dì, e il fibrosarcoma è dimunuito.* Osservazione 5: 24 luglio 2003, il gatto continua con la supplementazione di Coriolus versicolorcon 1 cpr al dì, e il fibrosarcoma è dimunuito.

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Commenti:1. Per il fibrosarcoma, la supplementazione di Coriolus versicolor offre un metodo nutrizionale coadiuvante (e uno strumento a costi contenuti). In base all’assunzione che i sarcomi possono essere correlati alla presenza di virus, la somministrazione di Coriolus versicolor sostiene il sistema immune e in tal modo viene ridotto il carico virale e indirettamente si diminuisce il volume del sarcoma.2. il Coriolus versicolor può giocare un ruolo nel supporto del sistema immune conto l’infezione da Haemabartonella felis. Usualmente, una volta che il gatto è infettato, la recidiva è frequente. Invece, in questo caso, non ci fu recidiva di infezione da Haemabartonella felis finché durò la somministrazione di Coriolus versicolor.

Conclusioni:Nella mia esperienza con la somministrazione di Coriolus versicolor, vedo le seguenti tre indicazioni per l’immunonutrizione nei piccoli animali da compagnia:

1. Cura palliativa del CancroQuando un animale ha una diagnosi di tumore tale da richiedere cure palliative, piuttosto che deprimerlo, raccomanderei la seguente somministrazione di Coriolus versicolor.

2. Leucemia Felina (FEVL)Nei casi in cui è stato diagnosticato il virus FEVL raccomanderei una somministrazione di Coriolus versicolor di 1 g. per 14 giorni, e poi di 0.5 g al dì finché il virus FEVL permane rilevabile. 3. Cancro senilePassati i sette anni per i cani e i dieci per i gatti, i rispettivi sistemi immunitari richiedono un sostegno. Per esempio, il cancro è correlato all’età nei cani, particolarmente nei golden retrievers, german shepherds, boxer e cocker spaniels. I tumori sono responsabili della morte di oltre il 50% di animali sopra dieci anni. Per qusto motivo, con i golden retrievers, german shepherds, boxer e cocker spaniels più anziani di otto anni, io raccomando la seguente somministrazione di Coriolus versicolor in base al peso, come tonico per il sistema immunitario. Infine, si ricordi che la somministrazione di Coriolus versicolor non è un sostituto di alcuna delle procedure mediche o dei prodotti in uso. Essa deve essere considerata come immunonutrizione complementare, per sostenere il sistema immune di un animale. References:1. Polysaccharopeptide from the mushroom mushroom Coriolus versicolor possesses analgesic activity but does not

produce adverse effects on female reproductive or embryonic development in mice. Ng TB, Chan WY-Department of. Biochemistry and Anatomy, Faculty of Medicine, Chinese University of Hong Kong, Shatin, N.T, Hong Kong-B Gen., Pharmacol 1997 Aug;29(2):269-273.2. Polysaccharide-peptide complexes fr from the cultured mycelia of the mushroom Coriolus versicolor and their culture medium activate mouse lymphocytes and macrophages Wang HX, NG TB, Liu WK, Ooi VE, Chang ST - Department of Biology, Chinese University of Hong Kong, Shatin, N.T . Hong Kong-Int J Biochem Cell Biol 1996 May;28(5):601-607.3. Prolongation of the survival period with the biological response modifier PSK in rats bearing N-methyl-N-nitrosour-induced mammary gland tumors. Fuji T, Saito K, Mastunaga K, Oguchi Y , Ikuzawa M, Furusho T, Taguchi T- Kureha Chemical Ind. Co., Ltd., Biomedical Laboratories, Tokyo, Japan. In, Vivo 1995 Jan;9(1):55-57.4. Antitumor effect of intratumoral administration of a Coriolus preparation, PSK:inhibition of tumor invasion in vitro (article in Japanese)-Ebina T, Murata K,Division of Immunology, Miyagi Cancer Center-Gan To Kagaku Ryoho 1994 Sep;21(13):2241-2243.5. Enhancement of the antitumor effect by the concurrent use of a monoclonal antibody and the protein-bound polysaccharide PSK in mice bearing a human cancer cell line. Kanoh T, Saito K, Matsunaga K, Oguchi Y, Taniguchi N, Endoh H, Y Yoshimura M, Fujii T oshimura T, Yoshikumi C- Kureha Chemical Ind. Co., Ltd., Biomedical Research Laboratories, Tokyo, Japan In Vivo 1994 Mar;8(2):241-245.6. Suppressive effects on cancer cell proliferation of the enhancement of super superoxide dismutase (SOD) activity associated with the protein-bound polysaccharide of Coriolus versicolor QUEL Kobayashi Y, Kariya K, Saigenji K, Nakamura K-Molecular Biology Laboratory, Kitasato University School of Medicine, Kanagawa, Japan-Cancer Biother 1994;9(2):171-178.7. Suppression of cancer cell growth in vitro by the protein -bound polysaccharide of Coriolus versicolor QUEL (PSK) with SOD mimicking activity Kobayashi Y, Kariya K, Saigenji K, Nakamura K-Molecular Biology Laboratory, Kitasato University School of Medicine, Kanagawa, Japan-Cancer Biother 1994;9(2):63-69..8. Improved recovery of myelosuppression following chemotherapy in mice by combined administration of PSK and various cytokines. Kohgo Y, Hirayama Y, Sakamaki S, Matsunaga T, Ohi S, Kuga T, Kato J, Nitsu Y- Third Department of Internal Medicine, Asahikawa Medical College, Japan -Acta Haematol 1994;92(3):130-136.9. Activation of peritoneal macrophages by polysaccharopeptide from the mushroom, Coriolus versicolor Liu WK, Ng TB, Sze SF oom, SF, T , Tsuui Kw-Department of Anatomy, Faculty of Medicine, Chinese University of Hong Kong, Shatin-. Immunopharmacology 1993 Sep;26(2):139-146.10. A protein-bound polysaccharide immunomodulator PSK, does not suppress the conversion from 1-(2- tetrahydrofuryl)-5-fluorouracil to 5-ffluorouracil in patients with gastric cancer Anal H, Sakaguchi Y, Eml Y, Kohnoe S, Maehara Y, Sugimachi K-Anticancer Drugs 1991 Jun;2(3):275-278.11. The effect of a protein-bound polysaccharide from Coriolus versicolor on immunological parameters and experimental infections in mice. Mayer P, Drews J Infection 1980;8 (1):13-21.

* Mycology Research Laboratories Ltd. supplied Corpet (Coriolus versicolor) for these case studies. For more information on Corpet please contact the website http://www.mycologyresearch.com. Corpet is a biomass of Coriolus versicolor which is composed of the mycelium and the primordia. Corpet is not PSK or Krestin or an extract of Coriolus versicolor.

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