catalogo artepadova 2012
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Kolima Contemporary Cultura pertecipa alla fiera ArtePadova 2012 all'interno della sezione Contemporary Art Talent Show. dal 9 al 12 novembre 2012. Padiglione 1, stand 77.TRANSCRIPT
CATALOGO
CATALOGOARTEPADOVA
CONTEMPORARY ART TALENT SHOW
SOMMARIO/CONTENTS
: KOLIMA | CONTEMPORARY CULTURE
: TESTO CRITICO di/ CRITICAL TEXT by
Maria Teresa Roberto
: OPERE IN MOSTRA/ WORKS ON EXHIBITION
Nicolai LilinAndrea Chisesi
Cornelia Badelita Alice Pedroletti
Stefano Fusaro
KOLIMA Contemporary CultureVia Piranesi 10, 20137 - Milanowww.kolima.it | [email protected]
T. +39 02 36601369
Kolima contemporary culture è un nuovo spazio indipendente per l’arte e la cultura contemporanea.
Kolima nasce come galleria d’arte e come spazio espositivo e diventa luogo di sperimentazione e di esplorazione sui temi più significativi del contemporaneo.È il luogo dove le espressioni della contemporaneità trovano uno spazio per prendere una specifica forma e una specifica dimensione: il dialogo tra gli elementi arte, musica, letteratura, tattoo art, fashion e design è il tema portante delle attività di Kolima.
Kolima offre una programmazione che si divide tra progetti espositivi di artisti italiani e stranieri, reading e incontri con scrittori, workshop tematici, concerti e progetti speciali che riescano a mostrare la connessione costante tra gli elementi e tra le forme d’espressione più rilevanti della cultura contemporanea.
Kolima vuole confrontarsi con l’odierno sistema dell’arte e della cultura contemporanea in modo innovativo e trasversale, facendo della contaminazione tra forme di espressione una parte decisiva e non convenzionale del proprio approccio e della propria attitudine.
Contemporary Art Talent Show è il contenitore dedicato all’arte accessibilenato in seno ad ArtePadova e ideato dal direttore artistico Nicola Rossi, specificatamente pensato per dare spazi di visibilità e creatività promuovendo concrete politiche di sviluppo per la salvaguardia del futuro dell’arte. CATS mette a disposizione degli artisti degli spazi dedicati affinché gli autori in prima persona o con l’aiuto dei loro curatori possano portare testimonianza del lavoro di ricerca e sperimentazione e dei diversi significati assunti dall’arte contemporanea. Al Contemporary Art Talent Show di Padova verranno presentate le opere di alcuni artisti, Andrea Chisesi, Cornelia Badelita, Alice Pedroletti e Stefano Fusaro, che sono stati parte attiva della ricerca e della sperimentazione di Kolima e che hanno lavorato direttamente con Nicolai Lilin. Tra gli eventi collaterali, l’appuntamento a cura di Kolima Contemporary Culture è alle ore 17.00 di domenica 11 novembre 2012 con la presentazione in anteprima del nuovo libro di Nicolai Lilin, Storie sulla pelle (Einaudi). Aiutato dalle fotografie e dai disegni che accompagnano le storie, Nicolai Lilin si addentra in un territorio che nessuno ha mai esplorato e ci mostra il mondo dei tatuaggi siberiani con il linguaggio potente e spietato che lo ha reso famoso.
: CONTEMPORARY ART TALENT SHOWARTEPADOVA 2012
KOLIMA | Contemporary Culturepresenta le opere di
Nicolai Lilin, Andrea Chisesi, Cornelia Badelita, Alice Pedroletti e Stefano Fusaro
L’artista e scrittore Nicolai Lilin, nasce nel 1980 a Bender, in Transnistria, si traferisce in Italia nel 2004. Nel 2009 pubblica per Einaudi Educazione siberiana, il suo romanzo d’esordio, che diventa subito un caso editoriale a cui seguono Caduta libera (2010) ed Il respiro del buio (2011). Il romanzo vince il Premio Minerva per la “Letteratura ad impegno Civile” ed il premio “La Magna Capitana” di Foggia, ed è finalista ad altri tre premi letterari. Nel 2013 uscirà la versione cinematografica di Educazione siberiana diretta dal premio Oscar Gabriele Salvatores e prodotto da Cattleya insieme a Universal Pictures. L’altra anima di Nicolai Lilin è l’Arte, le sue opere (per la maggior parte disegni a matita) raccontano il complesso mondo della simbologia del tatuaggio siberiano e del legame che c’è tra simbolo e significato. Ogni disegno racchiude una storia, e ogni storia racconta tanti aspetti della personalità, dei legami e del vissuto. Nel 2011 fonda lo spazio culturale Kolima Contemporary Culture con sede a Milano. La galleria inaugura con la sua personale Il tatuaggio siberiano, una raccolta di disegni, stampe su tela e materiali fotografici attraverso i quali raccontare la tradizione siberiana del tatuaggio e la sua costante ricerca sui significati dei simboli. Dalla collaborazione con l’artista Andrea Chisesi, nasce la collezioneIcone, ispirata alle icone russe che nelle famiglie dei resistenti siberiani venivano fuse con la tradizione del tatuaggio. I santi e i personaggi sacri erano rappresentati come i criminali: tatuati e armati. Nel 2012 partecipa alla mostra “Il passato rieditato” a celebrare la prestigiosa collezione di blocchi antichi per la stampa a mano della famosa casa tessile Zucchi; l’opera presentata è Trittico nata dal rapporto tra il simbolo e la geometria. Una necessità artistica che sperimenta l’idea di imprigionare i simboli, unici elementi privi di geometria, nascondendoli al centro di motivi rigidi e geometrici.
www.nicolaililin.com
: NICOLAI LILIN
La sorte e la promessadisegno a matita su carta 24cm x 33cm
Solide fondamentadisegno a matita su carta 24cm x 33cm
La fucilazionedisegno a matita su carta 25cm x 36cm
Madonna Siberianadisegno a matita su carta 24cm x 32,5cm
Le tre vie della vitadisegno a matita su carta 25cm x 36cm
Il destino sconfittodisegno a matita su carta 18cm x 12,5cm
Educazione siberianadisegno a matita su carta 23cm x 23cm
Il sigillo del Grande Bugiardodella Lega dei Bugiardidisegno a matita su carta 25cm x 35,5cm
Il sigillo dell’Illustrissimo Magistrodella Lega dei Bugiardidisegno a matita su carta 25cm x 36cm
Il sigillo del Cavaliere dell'Ordinedella Lega dei Bugiardidisegno a matita su carta 25cm x 29,5cm
Il Cavaliere della Lega dei Bugiardidisegno a matita su carta 25cm x 29,5cm
Lo scudo privato del Cavaliere dell’Ordine della Lega dei Bugiardidisegno a matita su carta 25cm x 36cm
La rinascitadisegno a matita su carta 14,8cm x 21cm
La forza della ragionedisegno a matita su carta 21cm x 29,7cm
Andrea Chisesi nasce a Roma nel 1972, dopo aver frequentato il Liceo Artistico e la Facoltà di Architettura di Milano, città in cui vive dall’etàdi tre anni, intraprende la professione di fotografo specializzandosi nel settore della moda e del ritratto. Grandi personalità dello spettacolo e della cultura internazionale vengono da lui ritratti: Harvey Keitel, Ken Follet, Ibrahim Kodra, James Ellroy, Vinicio Capossela, Vincent Schiavelli, Rutger Hauer, Remo Girone, Steven Tyler, Ornella Muti, Folco Orselli.
Parallelamente alla fotografia trova nella pittura un elemento distintivo della sua ricca personalità artistica; questi i linguaggi alla base dell’arte di Andrea Chisesi. Due tecniche assai diverse che nella sua opera si fondono aumentandone la forza espressiva. Esse vengono messe a confronto e sperimentate, l’immagine reale fusa con quella immaginaria, con processi dalla struttura variabile: un’ opera interamente pittorica viene fotografata, elaborata digitalmente, stampata su tela e nuovamente dipinta, oppure una fotografia viene elaborata, stampata su tela e su questa poi l’artista dipinge.
Nella fusione pittorica, la tela viene preparata con acrilico o gesso di Bologna, successivamente parzialmente o interamente stampata con un’immagine fotografica e quindi ridipinta ad olio. Nella fusione fotografica invece la tela dipinta viene fotografata e successivamente fusa in digitale con un’ immagine fotografica. E’ un gioco di trasparenze, in cui l’artista sceglie di dare maggiore o minore risalto alle forme e ai colori delle immagini sovrapposte. Questo processo di compenetrazione gli permette una continua sperimentazione e reinterpretazione in chiave cromatica e strutturale degli stessi soggetti.
www.andreachisesi.com
: ANDREA CHISESI
Mariastampa, gesso di Bologna su juta, pittura olio, acrilico110cm x 130cm
Sant’Andreastampa, gesso di Bologna su juta, pittura olio, acrilico110cm x 130cm
Santa Zitastampa, gesso di Bologna su juta, pittura olio, acrilico100cm x 120cm
Santa Luciastampa, gesso di Bologna su juta, pittura olio, acrilico110cm x 130cm
San Nicolastampa, gesso di Bologna su juta, pittura olio, acrilico110cm x 130cm
Cornelia Badelita è nata nel 1982 a Radauti (Romania), vive e lavora a Torino. Nel 2008 si è laureata all’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino.
Nel 2011, ha partecipato alla 54a Biennale di Venezia esponendo all’interno del Padiglione Accademie; nello stesso anno ha preso parte alle mostre “Il paese dei nidi“, Torino e “Boetti Fahrenheit 2011” presso l’Accademia Albertina delle Belle Arti Torino, a cura di Maria Teresa Roberto; mentre nel 2010 ha presentato le sue opere all’interno di Artissima 17, Torino. Ha inoltre esposto nelle collettive “Laboratorio Torino”, “Segni” e “Paratissima”.
La sua personale è stata ospitata alla Fusion Art Gallery di Torino, la mostra è stata curata da Edoardo Di Mauro.
Tra i premi vinti dall’artista ricordiamo il Premio Passaporto UniManagement all’interno della sezione Nuovi Arrivi/Proposte del 2009.
www.corneliabadelita.com
: CORNELIA BADELITA
In Good Companyolio su tela41cm x 33cm
Un uovo di struzzo dipinto, icone a fondo oro, tele percorse da timbri, figure plasmate nella cera: nell ’opera di Cornelia Badelita invenzione e riappropriazione
procedono insieme, intrecciandosi sul piano dei rimandi tematici e su quello delle pratiche operative.
Quando torna a misurarsi con il repertorio di immagini della sua cultura di origine, l’artista modifica sottilmente il repertorio immutabile delle icone sacre del cristianesimo ortodosso. Nei suoi fondi oro un soffio di accidentalità porta eventi inattesi tra santi in preghiera e vergini contemplanti: il bambino tira la guancia della madonna (Joaca), o scherza con San Simeone (Departe de mine), mentre santi, apostoli e padri della chiesa rompono il protocollo ieratico di un silenzio osservato da secoli (Sssst...; Artist’s Doubt).
In un altro dipinto su tavola (Esercizio) l’ispirazione deriva dall’archetipo del mandala, simbolo nel Buddhismo di unità e perfezione, reinterpretato dalla cultura occidentale come tracciato dinamico dell’ordine interiore. Nel realizzare il suo, Cornelia ha compiuto un atto di ibridazione: la radice iconografica è nella tradizione del cristianesimo ortodosso, con la figura del Cristo circondata dal tetramorfo che evoca i quattro evangelisti; ma Gesù vi appare come un giovane asceta in meditazione, sospeso e levitante come uno yogi.
Se nella Bibbia l’uovo di struzzo compare come emblema negativo, nel Rinascimento è esempio di perfezione formale. Riallacciandosi a entrambi questi precedenti, Cornelia ha dipinto l’intera superficie di un uovo di struzzo come uno specchio deformante (Testimoni), in modo da offrire allo sguardo la prospettiva curvilinea e sfuggente di una navata quattrocentesca, per rinnovare il paradosso del contrasto tra forma e illusione.
: CORNELIA BADELITASINCRETISMI ETERODOSSI
Maria Teresa Roberto
È invece una radice barocca – un amore esplicitato da In Good Company, autoritratto in compagnia di Rubens – quella che presiede all’invenzione di “Forme dolci”, silhouettes femminili plasmate nella cera e deposte nelle concavità di una collezione di antichi cucchiai, a suggerire la visualizzazione di un sapore, la morbidezza di un frutto sotto il palato.
Venendo dalla pratica dell’incisione, Cornelia ne ha rinnovato gli strumenti operativi: le sue tele sono attraversate da sequenze di timbri a inchiostro, che materializzano forme in movimento ora di cani in corsa, ora di cavalli impennati, ora di leoni che inseguono prede (Keep Meat). Le parole inscritte nei timbri si ripetono e si aggrovigliano sulla superficie bianca, suggerendo un’immagine e al tempo stesso pronunciandola. Ma quelle stesse parole sono anche mezzo concreto di costruzione dell’opera, sostituiscono spatole e pennelli, sgorbie, acidi e bulini, dosano e distribuiscono le tracce di inchiostro. L’imprimersi del timbro sulla tela suggerisce la percussione di voci e di suoni metallici, di un pensiero ossessivo ripetuto ad alta voce. Più che offrire una valenza concettuale, l’elemento verbale si presenta come un gesto, come un pensiero che si materializza sulla tela, come una scrittura ritmica e oppositiva.
Da quando l’artista ha avuto l’opportunità di porre alcuni suoi lavori in dialogo con le opere del Museo di Arte Orientale di Torino, le parole dei timbri sono state talvolta sostituite da particolari estrapolati da incisioni giapponesi, e le sagome minuscole di pescatori e contadini che compaiono sullo sfondo dei paesaggi di Hokusai sono diventate l’unità compositiva di grandi forme animali o vegetali.
L’oscillazione continua tra sacro e profano, tra ritorno alle origini e contemporaneità che tutti questi lavori propongono è il segno di una storia personale, ma anche di un sincretismo contemporaneo, capace di sorprenderci e di proporci un terreno inedito di comunicazione e di immaginazione.
Antic german visionolio su tavola15cm x 20cm
Cu Ochii Închişi / A Occhi Chiusi / With Eyes Closedolio su tavola39cm x 55cm
Măini / Mani / Handstempera su tavola21cm x 30cm
Ortodoxaolio su tavola 35cm x 40cm
Descoperit / Svelato / Exposedolio su tavola24cm x 18cm
Artist’s doubtsolio su tavola15cm x 20cm
Alice Pedroletti è nata e cresciuta a Milano dove vive e lavora come fotografa e artista. La sua ricerca artistica si basa sul rapporto tra uomo-ambiente/emozioni-tempo e sul ricordo e la memoria. Lavora con la fotografia e con moduli installativi espositivi o ambientali, usando l’immagine come un linguaggio da comporre.
L’ultimo progetto di Alice Pedroletti è “Frigido” cioè freddo, inteso come immobilità definitiva, di rottura con la forma esistente. L’idea è di lavorare con l’azoto, gas che allo stato liquido “congela” attraverso un’alterazione molecolare, permettendo la spaccatura dell’oggetto in modo innaturale e irreversibile. Questo verrà utilizzato per distruggere, o anche solo danneggiare, le matrici fotografiche, i negativi, dell’archivio dell’artista. Tutto il processo è stato meticolosamente studiato e registrato dall’artista, attraverso registrazioni e diari. Infine, l’artista ha fotografato i resti delle matrici dopo aver subito il processo di congelamento. “Come in una perenne crescita abbandono dietro di me situazioni, emozioni, incontri, persone, stati d’animo, luoghi. Un semplice oggetto, a me caro, non è comprensibile da chi lo guarda, per questo sento il bisogno di fotografarlo. Distruggere il negativo, danneggiare una fotografia per me è un atto di violenza, di dolore. La mia forma di comunicazione con gli altri passa attraverso la fotografia, e come in ogni rapporto o legame profondo, arriva un momento in cui il distacco è fondamentale”.
Questo progetto affronta il rapporto dell’artista con l’arte che fino ad oggi è stato esclusivamente legato alle immagini. “La crisi che viviamo, come individui e quindi anche come artisti, va ben oltre un discorso sociale. È una crisi dai contenuti umani, collettiva, ma profondamente individuale”.
www.notalike.com
: ALICE PEDROLETTI
Frammento
Fotografo professionista e direttore della fotografia, ha maturato una significativa esperienza nel settore dell’immagine pubblicitaria, seguendo importanti campagne nazionali e internazionali, con lavori dai quali traspare comunque sempre la vocazione artistica; vocazione che, attraverso gli anni, è sfociata in progressive collaborazioni specie nel campo dell’arte contemporanea. Come fotografo pubblicitario, per circa 15 anni ha collaborato con alcune tra le più important agenzie italiane e internazionali di advertising, lavorando in tutta Italia, Germania, Stati Uniti e Gran Bretagna. Tra i prodotti fotografici curati si segnalano le campagne per Ferrari, Chicco-Artsana, Istituto Bancario San Paolo, Fiat, Renault, Sole 24 Ore.
Negli ultimi anni ha sviluppato con particolare attenzione l’aspetto artistico e culturale partecipando a lavori fotografici e installazioni video per mostre ed eventi d’arte contemporanea (a Torino, Milano, Roma, Catania, Palermo, Linz),contribuendo alla direzione fotografica di video-ritratti d’artista (Luisa Valentini, Fabio Viale, Mauro Trucano, Carlo Gloria, Barbara Uccelli), partecipando a svariate produzioni di audiovisivi (artistici, culturali, “educational”, commerciali) per soggetti come il sistema formativo Cosvifor, la Regione Piemonte, l’Environment Park di Torino, l’associazione “Fiumara d’Arte di Catania”, RaiTre, Rai International.
Con il suo collettivo “Libre“ ha presentato “AK, il Canto dei Catari” alle Olimpiadi della Cultura Torino del 2006. Direttore della fotografia in svariati cortometraggi da spettacoli teatrali a film istituzionali come “H2 Sistema Piemonte Idrogeno” 2006 e “Raspini” 2009. Nel 2009 ha diretto la fotografia del documentario “Siberian Criminal Style” (Libre 2009, trasmesso in estratto da RaiUno e RaiDue) su Nicolai Lilin, autore del romanzo “Educazione Siberiana”(Einaudi) di cui ha firmato anche la fotografia di copertina.
: STEFANO FUSARO
Storie sulla pellestampacm x cm