café society 2 - why not models agency · mettere giù appunti e paul bou-bal, il padrone, si...

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Café society 2.0 di francesco cevasco e giacomo fasola foto di riccardo del conte per style in società i 168 tipi da bar Va bene Facebook, ma poi? Ci sono locali tornati a essere luoghi-club per professionisti, trend setter e perfino gio- vanissimi che hanno costruito la loro fortuna sulla rete. Style ha interrogato i bon vivant e stilato la sua classifica. Dei locali top per parlare d’affari, incontrare belle ragaz- ze, gustare il miglior caffè della città...

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style n. 11 novembre 2011

Café society 2.0d i f r a n c e s c o c e v a s c o

e g i a c o m o f a s o l a f o t o d i r i c c a r d o d e l c o n t e

p e r s t y l e

i n s o c i e t à i168

t i p i d a b a r

Va bene Facebook, ma poi? Ci sono locali tornati a essere luoghi-club per professionisti, trend setter e perfino gio-vanissimi che hanno costruito la loro fortuna sulla rete. Style ha interrogato i bon vivant e stilato la sua classifica. Dei locali top per parlare d’affari, incontrare belle ragaz-ze, gustare il miglior caffè della città...

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38 anni, assessore alla Cultura Regione Piemonte. Locali di riferimento a Torino: il Caffè Ghigo, ottimo per pizzette e paste. E poi, in ordine sparso, il Caffè San Carlo (foto), Mood Libri & Caffè, il bar del Circolo dei Lettori. Come sono cambiati i bar, negli ultimi anni: in meglio. Le occasioni per passare del tempo di qualità nei locali sono sempre di più. E dei bar belli, anche este-ticamente, rendono più belle anche le città. Lavoro o relax: durante la cam-pagna elettorale ho fatto tanti incontri nei bar. L’ordinazione fa la differenza: l’espresso significa lavoro, il cocktail tempo libero. Il compagno di bevute: il collega Alberto Cirio, assessore all’Istruzione: è di Alba (Cn), con lui il vino è d’obbligo. Il futuro della socialità: come Regione, stiamo spingendo per avere più caffè nei musei. È un ottimo modo per prolungare la visita.

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È la prima volta che il nuovo viene sconfitto. Dicevano: ai tempi di internet la «socializza-zione» avviene e avverrà sempre lì, sulla rete. E, invece, il vec-chio bar torna a vivere e a essere quel luogo di corpi, di voci, di sguardi che ti fa essere te stesso e ti fa capire gli altri meglio di qualsiasi carezza a una tastiera. Non saranno più i tempi di Jean-Paul Sartre al Café de Flore a Parigi, quando con una sola con-sumazione tirava ore intere a mettere giù appunti e Paul Bou-bal, il padrone, si arrabbiava: «Le plus mauvais client», il peg-gior cliente. O, ancora, quelli di Federico Fellini ai romani Gran Café de Paris e Caffè Greco, dove nascevano idee come La dolce vita; o di Claudio Magris al Caffè San Marco di Trieste dove «trionfa, vitale e sanguigna, la varietà. Vecchi capitani di lungo corso, studenti che preparano esami e studiano manovre amo-rose, scacchisti insensibili a ciò che succede intorno».

Non saranno più quei tempi, ma intanto l’essere umano, inteso come animale sociale, è tornato ad animare e ad ani-marsi nei bar. Forse ha ragione Andrea G. Pinketts, 50 anni: «Le prime cose che fa Noè dopo il diluvio sono edificare un altare e piantare una vigna: la chiesa e il bar. Ancora prima, l’uomo delle caverne rimaneva chiuso perché aveva paura del “fuori”. Il primo salto importante è stato quello all’uomo “delle taverne”: non si limitava più a scrivere e a dipin-

gere, in più ne discuteva». Per confermare le sue teorie, lo scrittore (ultimo libro Depilando Pilar, Mondadori) si divide tra quattro bar milanesi: lo Smooth e il Brando di via Buonarroti, il Sott’il prato di Corso di Porta Ticinese e il Le Trottoir di piazza XXIV Maggio, «dove scrivo, bevo birra e fumo il sigaro».

Bar per artisti, il Le Trottoir, non a caso frequentato anche dalla 27enne cantante multiculti Malika Ayane. «Il bello dei caffè è che incontri la gente più diversa: 18enni che preparano esami, anziane che bevono il tè, professionisti, mamme, designer…» elenca, «io ci ho lavorato tanto, prima di capire cosa volevo fare da grande. E in un certo senso, ci lavoro ancora: le idee migliori vengono quando sei in giro, mi capita di scri-vere sulla comanda, oppure sui tovagliolini. Ricomincio da qui l’ho abbozzata proprio al bar». Ma, udite udite, anche i principi sono tornati nei locali. Prendete Carlo Giovannelli: «Quello del mio cuore resta il Caffè Greco di via Condotti: una volta c’erano Giorgio de Chirico, Renato Guttuso, le dame della nobiltà. Sempre a Roma, promosso anche Ciampini, meno tradizionale, più amato dai giovani, ma anche da Ira von Fürstenberg che lì ama “stuzzicare”».

Facciamo un volo a Milano con il consigliere d’am-ministrazione e socio della nuova Alitalia Maurizio Traglio, 56 anni, presidente della holding di famiglia Aura. Un passato, da ventenne, di rifornitore dei bar di Coca Cola (era della sua famiglia la principale azienda di imbottigliamento della bibita), oggi frequentatore di locali soprattutto per ragioni di lavoro. «Comin-cio la giornata discutendo di questioni professionali davanti a un cappuccio. I miei posti preferiti sono i bar degli hotel milanesi, Four Seasons e Bulgari, e l’Armani Cafè». Ivan Olita, attore-presentatore, sceglie i caffè in base alla dotazione tecnologica: «Il wireless è decisivo. E allora dico la California Bakery di piazza Sant’Eustor-gio e la Design Library di via Savona». Fra i must, sotto la Madonnina, anche i leggendari Sissi, Cova e Taveggia (frequentato dal prefetto Gian Valerio Lombardi e dal giornalista Gad Lerner). E basta allontanarsi dalla città di una quarantina di chilometri per trovare il C-Colzani di Cassago Brianza (Lc), scelto per la seconda volta dal Gambero Rosso come migliore bar d’Italia.

chi sproloquiadi calcio, chi legge il giornale,chi compone canzoni. «scrivosu comandee tovaglioli...» confessa malika ayane

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Diego Abatantuono, tipo da bar dentro e fuori lo schermo. Politici in pausa caffè: Mara Carfagna e, a destra, Dario Franceschini. Al centro, Gad Lerner: un habitué di Taveggia, a Milano.

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Passano gli anni, ma cancellare il primo caffè dalla memoria è difficile. Ricorda e dice Pier Luigi Testa, 45enne a.d. di Carto-rama: «C’era quello dove giocavo la sche-dina, bevevo il chinotto e vedevo i vecchi sfidarsi a scopa. Ora mi piace andarci la mattina presto, quando i cellulari non hanno ancora cominciato a suonare. Nei weekend mi prendo sempre un paio d’ore per leggere cinque-sei quotidiani al bar: fuori la città dorme, dentro si apre un mondo». Ecco la

ricetta di Marcello Leoni, chef stellato che a 42 anni sta per aprire un nuovo ristorante, Leoni appunto, a Bologna: «Nell’epoca dei social network, il bar risorge perché c’è biso-gno di uno spirito di aggregazione che non ti può dare lo schermo piatto. C’è voglia della strada, del quartiere, di contatto umano». E poi, testuale: «Per parlare un po’ di tutto: mandarsi a cagare e poi bere insieme».

Uno che se intende, se non altro per il mestiere che fa, è Ilario Iannone, 52 anni,

24 anni, fashion blogger. Locali di riferimento a Milano: Princi per la colazione. È sem-plice, genuino, la pizza è fantastica. Per l’aperitivo Living (foto) e Deseo, all’Arco della Pace. Lavoro o relax: ai tempi dell’università studiavo in un locale tranquillo vicino a casa. Oggi mi capita spesso di «usare» il caffè per gli incontri di lavoro. Cosa le piace dei bar: un cappuccio e una brioche ti fanno iniziare la giornata con il piede giusto. Cosa ordina all’aperitivo: succo di pomodoro, oppure un bicchiere di vino rosso. Il futuro della socia-lità: grazie ai social network, le possibilità di coinvolgere i clienti aumentano. Facebook, poi, è il modo più veloce di ritrovare le persone conosciute nei locali.

c h i a r a f e r r a g n i campioni d ’ italia

Torino Baratti e Milano piazza Castello 29 tel. 011 4407038 Arredi storici e teiere d’argento

Bologna La Caramella di Gino Fabbri via Cadriano 27/2 tel. 051 505074 Croissant a prova di chef

Roma Freni e frizioni via del Politeama 4 tel. 06 45497499 Ottimo cocktail e ricco buffet

Napoli Chalet di Ciro via Caracciolo 11 tel. 081 669928 Il miglior caffè d’Italia, vista mare

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a.d. di Vranken Pommery Italia: «Nel mio cuore c’è ancora il Bar Americano di Pia-cenza, dove cominciavano tutte le serate e dove finivano tutte le nottate. Oggi frequento il Panino di via Agnello, a Milano, il posto dove sono nati i “paninari”, e l’Harry’s Bar di via Veneto a Roma». La parola all’avvocato, perché anche loro hanno voce in capitolo. Antonello Martinez, 57 anni, dello studio milanese Martinez & Novebaci: «Ho una taz-zina personalizzata del Milan, che uso solo io, all’Indian Soul Café di Basiglio, un posto “caldo” dove trovo ogni mattina brioche, decaffeinato e Gazzetta dello Sport intonsa. Come diceva Nino Manfredi, la colazione dev’essere un piacere». A Martinez, però, non piacciono i bar degli avvocati: «Intorno al tribunale la situazione è imbarazzante. Siccome il 90 per cento degli studi è lì, senti parlare solo di atti e cause».

Prego, signora si accomodi al tavolo, che cosa desidera? La trentenne Carolina Vergnano, responsabile del settore estero dell’azienda di famiglia e del progetto Ver-gnano 1882 (la catena che esporta in tutto il mondo il culto del caffè italiano e del bar come luogo d’incontro), è fedele alla sua mission: «Il preferito è il Caffè Vergnano di

Chieri». Ma poi, ammette, ci sono altri locali dove si può stare bene: «Sì, nei posti freddi, come New York o Göteborg. La mattina pre-sto trovi solo viaggiatori d’affari e runner». Prendi una giovane fashion blogger come Chiara Ferragni e scopri che, nemmeno lei che è ubriaca di internet, resiste al fascino del vecchio bar: «Una brioche la mattina, un succo di pomodoro o un bicchiere di vino rosso la sera. Non c’è contraddizione con il mondo giovane di Facebook, anzi: grazie ai social network, ti rivedi proprio con le per-sone che hai incontrato nei locali».

Dove avevamo cominciato, finiamo: bar e

cultura. Michele Coppola, assessore regio-nale targato Pdl della Regione Piemonte e avversario di Piero Fassino alle ultime comu-nali torinesi: «Ho cominciato a frequentare il bar ai tempi della scuola media dai Sale-siani: krapfen e ciambelle. Poi, da grande, il caffè Ghigo in centro: qualcosa di dolce per me, qualcosa di salato per mia moglie. Ho un’ottima considerazione dei caffè: ad esem-pio ci sono posti, non solo a Torino ma in tutta Italia, dove hanno messo insieme libri e caffè». Assessore, ma in privato? «Un coc-ktail alla frutta, una Coca Light, un negroni o un mojito. Dipende…».

23 anni, attore e presentatore. Locali di riferimento a Milano: il numero uno è Cucchi, in corso Genova. Fané, délabré, decadente, ma con grande dignità. È frequentato dai giovani ma anche dalla buona borghesia milanese. La chicca assoluta, lontano da Milano, è il Silencio, club appena aperto da David Lynch a Parigi. Lavoro o relax: al bar ci lavoro, infatti è importante che ci sia il wire-less, come da California Bakery (foto) o alla Design Library. Come sono cam-biati i bar, negli ultimi anni: prima erano luoghi più conviviali, oggi molti li usano per «briffarsi» o avviare progetti. Cosa ordina: centrifugati o tè. Non sono uno né da colazione, né da aperitivo: l’orario migliore per me è dalle 15 alle 17. Il futuro della socialità: Facebook mi sembra un’estensione naturale del bar. In entrambi, ci si va per curiosare e farsi i fatti degli altri.

i v a n o l i ta

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DUOMODI MILANO

PORTAVENEZIA

PIAZZA DELLAREPUBBLICA

PIAZZAS.BABILA

PIAZZALECADORNA

PORTAROMANA

PORTAVITTORIA

PORTATICINESE

PARCOSEMPIONE

ARENACIVICA

3pasticceria sissi

piazza Risorgimento 6tel. 02 76014664

Brioche farcite al momento

1mono

via Lecco 6tel. 347 4434228

Arredamento anni Sessanta

4bar hotel bulgari

via privata Fratelli Gabba 7/b tel. 02 805805233

Dove s’incontrano i manager

2 lino’s coffee

corso Venezia 37 tel. 02 76317925

Oltre 20 tipi di caffè

8 peck italian bar

via Cantù 3 tel. 02 8693017

Altro che fast food

5 living

piazza Sempione 2tel. 02 33100824

Belle ragazze assicurate

7woodstock

via Lodovico il Moro 3 tel. 02 36564015

Per gustare birre artigianali

6nottingham forest

viale Piave 1 tel. 02 798311

Martini cocktail in 101 versioni

11exploit

via Pioppette 3 tel. 02 89408675

La meglio gioventù

9tasca

corso di Porta Ticinese 14tel. 02 8376915

Il perfetto happy tapas

12eurojolly

corso Colombo 13tel. 02 58105075

Il regno del biliardo

10cape town

via Vigevano 3tel. 02 89403053

Grande selezione di whisky

la m ilano da bere dalle br ioche a i cockta il : bar della madonn ina

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