c magazine-26

11
November 15th, 2010 Published by: webtravelmarketing 1 WTM | C-Magazine n. 26 Non perdete il nostro slot alla BTO - Buy Tourism Online 2010 il 19 Novembre alle ore 10.45 nella Main Hall in Stazione Leopolda di Firenze: Dopo il viaggio low cost il viaggio 'no cost'? (Keynote + Conversazione). Le parole chiave del nostro slot alla BTO By WTM on November 15th, 2010 E' passato quasi un anno dalla nostra nascita. Tanti incontri, tante emozioni, tante speranze e tanti chilometri. Ci siamo conosciuti, siamo diventati amici, abbiamo collaborato, collaboreremo, trasferiamo esperienza, abbiamo dato ascolto a progetti e aspettative. Abbiamo condiviso tutto con tutti soprattutto con chi voleva apprendere e sapere e anche con chi era riluttante e ostile. Buy Tourism Online ci affida un panel - Day Two, Main Hall, alle ore 10:45 - dal titolo: " Dopo il viaggio low cost il viaggio 'no cost'? (Keynote + Conversazione). Nuovi modelli di organizzare il proprio viaggio possono essere contemporaneamente un rischio o una grande opportunità per qualche tipologia di operatore turistico: sempre più 2.0, le persone conversano e condividono tra loro, creando di fatto nuove modalità per viaggiare. Dedicato a chi vuole capirci qualcosa di più prima che sia troppo tardi ;-)" Vogliamo come abbiamo sempre fatto iniziare a condividere...ecco allora le parole chiave del nostro slot. Sharing economy. Innovazione o riscoperta? By lidiamarongiu on November 15th, 2010 Foto di Latitude Research Alzi la mano chi di voi da bambino non ha indossato i vestiti dismessi dei fratelli più grandi, o dei cugini o dei vicini. Alzi la mano chi non ha trascorso le vacanze o un breve weekend usando la casa di amici, o di amici di amici. Alzi la mano chi sapendo che un amico partiva per un viaggio non ha approfittato chiedendo “un passaggio” per sé per un

Upload: danilo-pontone

Post on 24-Jan-2015

921 views

Category:

Travel


0 download

DESCRIPTION

 

TRANSCRIPT

Page 1: C magazine-26

November 15th, 2010 Published by: webtravelmarketing

1

WTM | C-Magazine n. 26

Non perdete il nostro slot alla BTO - Buy TourismOnline 2010 il 19 Novembre alle ore 10.45 nella MainHall in Stazione Leopolda di Firenze: Dopo il viaggio lowcost il viaggio 'no cost'? (Keynote + Conversazione).

Le parole chiave del nostroslot alla BTOBy WTM on November 15th, 2010

E' passato quasi un anno dalla nostra nascita. Tanti incontri,tante emozioni, tante speranze e tanti chilometri. Ci siamoconosciuti, siamo diventati amici, abbiamo collaborato,collaboreremo, trasferiamo esperienza, abbiamo dato ascoltoa progetti e aspettative. Abbiamo condiviso tutto con tuttisoprattutto con chi voleva apprendere e sapere e anche con chiera riluttante e ostile.

Buy Tourism Online ci affida un panel - Day Two, MainHall, alle ore 10:45 - dal titolo: " Dopo il viaggio lowcost il viaggio 'no cost'? (Keynote + Conversazione). Nuovimodelli di organizzare il proprio viaggio possono esserecontemporaneamente un rischio o una grande opportunità perqualche tipologia di operatore turistico: sempre più 2.0, lepersone conversano e condividono tra loro, creando di fattonuove modalità per viaggiare. Dedicato a chi vuole capirciqualcosa di più prima che sia troppo tardi ;-)"

Vogliamo come abbiamo sempre fatto iniziare acondividere...ecco allora le parole chiave del nostro slot.

Sharing economy. Innovazioneo riscoperta?By lidiamarongiu on November 15th, 2010

Foto di Latitude Research

Alzi la mano chi di voi da bambino non ha indossato i vestitidismessi dei fratelli più grandi, o dei cugini o dei vicini.Alzi la mano chi non ha trascorso le vacanze o un breveweekend usando la casa di amici, o di amici di amici.

Alzi la mano chi sapendo che un amico partiva per un viaggionon ha approfittato chiedendo “un passaggio” per sé per un

Page 2: C magazine-26

November 15th, 2010 Published by: webtravelmarketing

2

pacco di cose buone da recapitare a un amico, un figlio chestudia o vive all’estero.

E il tutto come si ripagava? Semplice. Gratitudine, amicizia,ospitalità, o …barattoli di marmellata, biscotti fatti in casa,buon vino e mele appena raccolte.

Però un giorno accade che questa “economia di scambio” che sibasa su una rete sociale che comprende amici, parenti e vicinidi casa a un certo punto si allarga. Supera i confini geografici egli ostacoli del tempo e inizia a coinvolgere non solo gli “amici-amici”, ma anche gli amici che abbiamo su Facebook, e quelliche seguono il nostro blog e tante altre persone “sconosciute”ma che frequentiamo in rete. E che magari stanno dall’altraparte del mondo.Insomma a un certo punto accade che possiamo decidere discambiare i vestiti dimessi con una famiglia che vive a NewYork, o passare le vacanze a casa di una coppia di Parigio condividere il viaggio in macchina con un coetaneo chevive nella nostra città ma che non abbiamo mia incrociatoneppure alla fermata dell’autobus. E per ricambiare tuttoquesto offriamo a nostra volta vestiti, ospitalità, passaggi.Oppure paghiamo una piccola quota in denaro per far partedi una comunità in cui si scambiano questi beni e servizi. Voitutto questo come lo chiamereste?

Ho chiesto a una persona” normale” (mia madre, 67 anni) emi ha risposto: “Io lo chiamo aiutarsi uno con l’altro, comeabbiamo sempre fatto. Una sorta di baratto in cui non ci vedoniente di straordinario o di innovativo!” Beh gli economistila fanno certamente più complessa e la chiamano sharingeconomy. Un modello economico reso possibile e spinto dallatecnologia, dal web, da nuove regole sociali, e non ultimo, dalbisogno. E su questo già si studia per capire sin dove si puòspingere e con quali effetti su persone, relazioni ed economia.

Questi argomenti sono ben affrontati in un’interessantericerca realizzata da Latitude Research che ha coinvolto 537persone alle quali è stato chiesto di raccontare le loro abitudinie modelli di utilizzo di piattaforme basate sulla sharingeconomy. La ricerca The New Sharing Economy (puoi leggerlasu Scribd) mette in evidenza che lo scambio tra persone chenon si conoscono è guidato da fattori valoriali e di fiducia e neiprossimi dieci anni è destinato a crescere davvero tanto.Ecco alcuni dati:

- il 78% degli intervistati pensa che l’esperienza avutaattraverso la sharing economy li ha resi più aperti all’idea dicondividere beni o servizi con gli sconosciuti anche nella realtàquotidiana

- il 75% ha affermato che l’approccio alla condivisione crescerànotevolmente nei prossimi 5 anni, soprattutto nelle azioni enei beni più comuni.

- il 62% è interessato a condividere articoli per la casa

- il 70% scambia sulla rete media digitali

- oltre il 68% scambia media digitali materiali (come libri edvd)

- il 58% è interessato alla condivisione di spazi/luoghi dovesoggiornare in vacanza o vivere

- il 57% è interessato alla condivisione di spazi per il lavoro

- oltre il 50% è interessato a condividere auto e/o mezzi dispostamento

Per avere un’idea di piattaforme basate sullo sharingeconomy vi segnalo Freecycle (lo scambio di tutto ciò chepuò essere riciclato), Thredup (scambio di vestitiusati perbambini), Zipcar (car sharing), Couchsurfing (scambio/offertadivano per ospitare viaggiatori), Citizen Space (coworking econdivisione spazi di lavoro).

Opportunità della sharing economy

Come vedete nell’infografica la sharing economy nel settoreturismo è applicata abbastanza bene ma ci sono ancora ampispazi di crescita. Però di questo ora non vi racconto di piùperché lo farò direttamente al BTO con la ricerca realizzatadal nostro Gruppo WTM e che presenteremo con ArturoSalerno nel panel dal titolo “Dopo il viaggio low cost ilviaggio no cost?”(Day Two, Main Hall, alle ore 10:45 keynote+ Conversazione)

Del resto di collaborativo non c’è solo il consumo ma, intempi di sharing economy anche le ricerche migliori sonocollaborative, o no?

Il punto BBy roberta milano on November 15th, 2010

Non parlo di politica bensì della Basilicata. E,soprattutto, di sana e intelligente comunicazione territorialeche parte dal vino locale, coinvolge prodotti tipici, consigliapercorsi e promuove con i social network.

Esiste un problema di come comunciare, ed un altro di cosacomunicare. Il primo conseguente al secondo. Questo esempioè perfetto su entrambi i fronti. Una di quelle piccole storie chemi piace riportare (scoperta grazie a tra cielo e mandarini)perchè dimostra come sia possibile coniugare creatività,amore, passione, sostenibilità e business. A condizione diavere delle idee.

Consiglio la lettura completa dell'articolo, link compresi. Lafoto di Matera è mia.

Page 3: C magazine-26

November 15th, 2010 Published by: webtravelmarketing

3

La Basilicata non è una regione che si vende da sola. Non sipassa per caso, si arriva solo su commissione. Quasi nascostatra Puglia, Campania e Calabria, conserva gioielli ignoti aipiù.

Se i sassi di Matera stessero in Toscana, li conoscerebberoanche i muri [è una battuta, sorridere pliz], sarebberopulitissimi e per visitarli pagheresti anche l’aria. Ma stannoin Lucania e sono qualcosa tipo la Gioconda. Prima distramazzare di fronte a una bellezza sconvolgente, te li trovidavanti e pensi di conoscerli da sempre per quante volte li haidesiderati in foto senza sapere davvero dove fossero.

Vinosamente parlando, la Basilicata è terra di rossiimportanti a base aglianico, aggraziati, pronti sin dagiovani, spesso longevi e profondi. Sara Carbone è unavalida produttrice locale con l’occhio vigile sui socialmedia, dove informazione, battute sagaci, segnalazioni,link vari e marketing si intrecciano. Attraverso Twitter, ilnetwork di microblogging nuovo da noi più che altrove,si è ingegnata per mettere in calendario un evento come#aglianicodelvulture1 (o #adv1), sulla scia della saga#lambruschi, incontri auto-organizzati a tema per scoprireuna denominazione, condividere un pasto e (re)incontrareamici spesso solo digitali. Novità del caso è stata nontanto l’ospitalità per gli assaggi quanto il programmafitto e spalmato su 2-3 giorni che la produttrice Carboneha allestito: bellezze naturali, gastronomia d’eccellenza,ristorazione di qualità e tanto vino.

(Ammetto, il titolo è forse influenzato dall'aver appena seguitolo streaming di Venice Session che aveva per tema Love in theDigital Age, ma che male c'è ad associare piacere e scoperte incampi solo apparentemente lontani?)

QR Code nel turismo: scopriquali sono i maggiori casehistory in ItaliaBy alessioc83 on November 15th, 2010

Lafinestra d’approfondimento sul Qr code sta per giungere altermine, oggi, come anticipato la scorsa settimana, viillustrerò

alcuni case history nel settore turistico che enfatizzano ilconnubio tra turismo e Qr code.

Inizio subito a parlarvi di TagMyLagoon, un progetto cheha come claim " Dopo Venezia il nostro viaggio continua allascoperta dell'Internet delle cose": un modo innovativo perri-scoprire la città.

In pratica si tratta di un progetto pilota (in inglese e italiano)che ti permette di scoprire una parte di Venezia attraversouna guida passo-passo per la città lagunare attraverso il tuocellulare, la rete wifi e i il Qr code, una sorta di sentiero digitaledove sono stati posizionati Qr code in ambienti quali lampioni,cestini ed insegne, in modo che il turista può accedere alleinformazioni più disparate del territorio in maniera del tutto"fruibile" e "mobile".

Caso analogo è successo a Pontinia, che in occasione dellecelebrazioni per il 75° anniversario della fondazione della cittàlaziale hanno realizzato un’inedita iniziativa per promuovereconoscenza, valore, cultura.

Il tutto è stato possibile realizzando una guida turistica virtualeper un museo all’aperto in modo da informare i cittadini sullastoria ed il valore del centro storico di Pontinia, integrandole "comuni" tabelle informative dei monumenti con Qr Codeinformativo.

Alle città che hanno "implementato" Qr Code nella segnaleticaed informazione turistica c'è da annoverare il progettodi Benevento che proprio in questi giorni sta ultimandola fase di "implementazione". Il sindaco spiega così lemotivazioni : Il turista deve essere accolto sia da unapolitica del welcome, che da strumenti di conoscenza. E’questo il valore dell’iniziativa presentata oggi. I Tag sarannoposizionati sui cartelli informativi dei monumenti cittadini ei visitatori scattando una foto, saranno indirizzati al sito webspecifico dove poter acquisire tutte le informazioni”.

Page 4: C magazine-26

November 15th, 2010 Published by: webtravelmarketing

4

Il Qr code trova la sua massima "espressione" nei luoghi dicultura, esempio all'interno di un museo, pinacoteca o mostrache sia, dove il valore aggiunto risiede nella maggior fruizione dell'opera.

Non a caso per la Peggy Guggenheim Collection, nella stazionedi Venezia è stato installato un QR Code Poster, dove con unsemplice click si è può conoscere in tempo reale le mostre,gli orari, le informazioni sui biglietti o come raggiungere laCollezione.

Un altro esempio molto interessante ed accattivante per leamministrazioni turistiche e non solo potrebbe essere questainiziativa "Aggiungimi ai preferiti”, che sta promuovendo ilterritorio abruzzese, e non solo, attraverso l’elaborazione e ladiffusione dei QRcode per il loro utilizzo a fini turistici, sociali,commerciali e culturali.Quanto sarebbe simpatico e "carino" girare per la destinatione trovare Qr code del genere?

E se li trovassimo pure nelle vetrate degli uffici diinformazione turistica? Un bel "mi piace" oppure unbel "non mi piace" visto che sarà il prossimo ingresso nelmondo "faisbucchiano". insomma un modo "nuovo" per fare"prosumer care"?

Insomma i campi di applicazione sono molti e sono infiniti,ho voluto solo riportare i casi "made in Italy" per avereun contatto più diretto con l'innovazione, tralasciandovolutamente esempi oltre i confini nazionali

Alla fine di questa trilogia ritengo opportuno elencare alcuniconsigli/vantaggi che il Qr code può apportare nel settore delturismo.

• Migliorano la qualità della comunicazione turistica

• Permettono di accedere alle informazioni in ogni luogoed in ogni momento

• Permettono di tracciare le campagne di promozione e dicomunicazione

• Facilitano la condivisione e la diffusione delleinformazioni

• Possibilità di creare prodotti turistici"contestualizzandoli" con il territorio e il Qr code.

• Permettono di "creare" una segnaletica turistica del tutto"emozionale" [video, immagine, testo, foto]

• Possibilità di creare totem informativi e snack infoall'interno di città e/o strutture turistiche

Insomma non vi bastano tutte questi vantaggi? Cosa aspetti a[RI]progettare le tue idee/prodotti turistici in ottica QR? Ioci ho già pensato....a breve ve ne parlerò....e come si dice inqueste situazioni: STAY TUNED!

Il mobile è il futuro delcommercio elettronicoEuropeoBy Arturo Salerno on November 15th, 2010

Ultimamente ho avuto modo di leggere su vari blog di settorel’ultima ricerca commissionata da Akamai Tecnologies a IDCsulle tendenze di comportamento dei consumatori Europeiquando acquistano prodotti e servizi on-line. La ricerca mostra

Page 5: C magazine-26

November 15th, 2010 Published by: webtravelmarketing

5

interessanti risultati nei sei paesi coperti (Francia, RegnoUnito, Germania, Italia, Spagna e Svezia).

• La maggioranza dei consumatori si aspettano di vedereun sito web caricato in meno di quattro secondi, e inalcuni casi due secondi, in caso contrario il 70% circadecide di passare al un altro sito web.

• Il 30% degli intervistati ha indicato un aumento dellaspesa online nel corso del 2010. La Spagna è il mercatoin più rapida crescita con il 44% dei consumatoridisponibile a spendere di più online.

• Il 62% degli intervistati ha acquistato abbigliamento ecalzature online, il 59% libri e riviste, il 47% servizituristici.

• Quasi il 30% degli intervistati utilizza o intende utilizzarei dispositivi mobili per acquistare prodotti on-line. Il10% degli intervistati che stanno già utilizzando ilproprio cellulare effettuano ricerche, confrontano prezzied effettuano acquisti. Inoltre, un altro 20% degliintervistati prevede di farlo in futuro, quindi un terzodegli intervistati prevede di utilizzare il canale mobile nelbreve periodo per l’e-commerce.

Martin Haering, VP of International Marketing di Akamai,sostiene che il numero crescente degli acquirenti onlinetramite i dispositivi mobili impone ai rivenditori strategie dimobile e-commerce insieme a strategie sulla sicurezza dei dati,sulle performance del sito web, sulla scalabilità e disponibilitàmulti piattaforma.

Nello stesso tempo Ivano Ortis, Research Director di IDCRetail Insights, che ha condotto la ricerca, ha dichiaratoche le vendite on-line continuano a crescere, nonostante lacrisi, e che il mercato si sta diversificando. Entro nel carrellodella spesa on-line anche categorie di beni che prima eranosolamente acquistati off-line.

Social Network + EmailMarketing = Social EmailMarketingBy Danilo Pontone on November 15th, 2010

Qualche giorno fa sul sito eMarketer è stato pubblicato unarticolo molto interessante che evidenziava le più frequentiabitudini degli utenti di tutto il Mondo, nell’utilizzo di alcunistrumenti del web.

L’immagine di seguito offre i risultati ottenuti:

Questi dati mi hanno fatto riflettere su una cosa…

Mi sono concentrato però solo su due punti in particolare: leemail e i social network. La ricerca evidenzia subito due cose:

1. Le email, giornalmente, con il 72% sono ancora le risorsepiù utilizzate dagli utenti.

2. I social netwrok, sempre in continua crescita, sonoutilizzati giornalmente dal 46% degli utenti.

Ma l’immagine dice ancora una cosa importante: i socialnetwork sono gli strumenti su cui mediamente le personespendono 4,6 ore al giorno contro le 4,4 ore per le email.

Tutto questo mi sembra una conferma di tutto quello chesembrano essere le “evoluzioni naturali” del web. Anzi, ti diròche mi sembra del tutto scontato. Prova a riflettere: qualisono le prime cose che fai al mattino quando arrivi nel tuoufficio? Personalmente, e credo sia la stessa cosa per moltialtri: prima di tutto apro e controllo la mia casella di posta,leggo e rispondo alle email. Successivamente apro i socialnetwork: twitter e facebook innanzitutto.

E perchè i social allora sono quelli su cui si passa più tempo?Perchè la finestra del browser dei social network rimanesempre aperta e di tanto in tanto ci scappa una sbirciatina. E’naturale che le ore trascorse sui social siano tante. :-)

Ma a questo punto mi è balenato per la testa un ulteriorepensiero.

E se questi due potenti mezzi si fondessero?Intendo una sorta di Social Email Marketing!

Ti faccio un esempio pratico per farti capire cosa intendo:

io sono il tuo potenziale cliente, iscritto alla Newsletter dellatua struttura ricettiva turistica. Ogni giorno arrivo nel mioufficio e ho la mia casella di posta aperta ed anche la finestradel browser con i miei due social network preferiti. Ad un certopunto mentre sto lavorando ricevo la tua newsletter. Apro lamail, leggo le tue offerte, news, promozioni etc. e in essa miritrovo anche dei bei link che mi invitano a visitare la tuapagina fan su facebook e il tuo account su twitter. Per me è

Page 6: C magazine-26

November 15th, 2010 Published by: webtravelmarketing

6

questione di un attimo: sono diverse ore che sono loggato suFacebook e su Twitter. :-)

In breve accadono 3 cose:

1. ho letto la tua mail con l’offerta

2. ho visitato la rete social della tua struttura alberghiera eho deciso di seguirti

3. potrei seriamente tenere in considerazione quello che mistai offrendo (sempre se di promozioni si tratta)

L’intento di questo post è quindi quello di farti capire comei dati emersi dalla ricerca possano davvero tornarti utili perimpostare la tua strategia di marketing e promozione online.Se sai che gli utenti prediligono certi mezzi perchè non farglivedere e capire che con la tua struttura rispondi esattamentealle loro esigenze?

Sottinteso, ovviamente, che per un discorso del genere l’emailmarketing diventa una strategia fondamentale, che prevedeprecise regole di organizzazione e stesura di una mail.Impostare una Newsletter in modo corretto non è una cosasemplice. Ci sono sempre importanti aspetti da tenere inconsiderazione.

Un’altra buona idea, più rapida della Newsletter, potrebbeanche essere quella di inserire i riferimenti social nellafirma delle tue email. In questo modo quando ti ritroveraia rispondere a richieste di informazioni dei tuoi clienti, glioffrirai anche la possibilità di curiosare sulla tua pagina diFacebook, di Twitter, di Flickr o altro ancora…

Ti consiglio quindi di sfruttare bene questa strada. Le email ei social insieme fanno la differenza per te e per i tuoi clienti!

I turisti usano i social mediao no per pianificare unavacanza?By Enrico Ferretti on November 15th, 2010

Uno studio condotto da World Travel Market e presentato ieriper il lancio del loro evento annuale, che si tiene a Londradall’8 all’11 novembre, evidenzia dati interessanti sui pro e icontro dei social media in ambito turistico.

La ricerca effettuata su un campione di circa 1000 residenti inInghilterra che hanno prenotato una vacanza durante il 2010,ha rilevato che solo il 33% ha consultato in qualche modo unsocial media durante la pianificazione del proprio viaggio.

Alternativamente, il 64% non ha usato alcun social media –includendo TripAdvisor, Facebook, Twitter, blogs ecc. – innessun modo.

Eccettuando gli utenti che fanno un uso smodato dei socailmedia, le piattaforme più visitate sono TripAdvisor (66%),Facebook (34%), YouTube (20%) e Twitter (17%).

Grafico sull'utilizzo dei social media in ambito turistico

Le chat room e i forum attraggono circa il 28% degli utenti deisocial media, mentre i travel blog solo il 9%.

Per quelli che celebrano le virtù dei social media come direttainfluenza sulle decisioni di viaggio, le statistiche sono piuttostobasse.

Ad esempio, il 42% ha confermato la propria scelta originaledopo aver visitato un social media, nonostante il potere diTripAdvisor sia dimostrato da un 35% di utenti che hannocambiato l’hotel dopo aver dato un’occhiata su popolareportale di recensioni.

Ecco gli altri dettagli riguardanti il viaggio:

15% ha cambiato compagnia aerea.

15% ha cambiato resort.

15% ha cambiato agenzia o operatore turistico.

12% ha deciso di visitare un paese diverso.

Impatto dei social media sulla scelta degli utenti

Complessivamente, quasi metà degli intervistati, pari al 48%ha affermato di non volere usare i social media per pianificareun viaggio. Un quarto del campione ha detto che vorrebbe, ilresto è indeciso.

Da questi dati possiamo trarre queste considerazioni:

al momento solo un utente su tre usa social media perprogettare la propria vacanza

tripadvisor influenza maggiormente la scelta degli utentirispetto a facebook e twitter

i social media influenzano pocchissimo l’utente sulla sceltarelativa a compagnie aeree, agenzie di viaggio ed operatorituristici (meno del 5%).

Page 7: C magazine-26

November 15th, 2010 Published by: webtravelmarketing

7

Se conoscete l’inglese vi consiglio di leggere interamente ilreport, che oltre ad affrontare l’aspetto social media, evidenzial’importanza di pianificare una strategia di marketing rivolta ainuovi mercati emergenti come Russia, India, Brasile e China.

Il report completo in pdf è scaricabile a questo indirizzo:WTM2010 Industry Report.

TripAdvisor: servizi per ipartnerBy Robi_Veltroni on November 15th, 2010

TripAdvisor intensifica sempre di più la collaborazione con glialbergatori, almeno con quelli con non lo ritengono pericoloso.Diventare partner di TripAdvisor è ancora più conveniente,in particolare per le strutture stagionali medio piccole cheda alcuni giorni possono sottoscrivere le nuove opzioni dipagamento mensile.

Attivare il profilo aziendale su TripAdvisor consentedi ottimizzare la presenza della struttura su questo sitoche sarà sempre più utilizzato dai viaggiatori (in Italia inparticolare TripAdvisor ha ancora tassi di crescita significativie importanti) e significa poter disporre di diversi vantaggi:

- inserire nel profilo personalizzato informazioni utiliper essere contattati direttamente dalla clientela: si possonoinserire fino a tre recapiti (per esempio: telefono, telefax ecasella di posta elettronica);

- inserire offerte speciali gratuitamente (almeno per ilprimo anno di abbonamento) stimolando il contatto direttoper la prenotazione. Inserire l'offerta speciale consente anchedi apparire in evidenza nei risultati di ricerca (interni del sito)per località;

- potrai controllare e massimizzare il ROI grazie al trakingvia web o via telefono (ovviamente tutto dipende anche dallafrequenza con la quale è ricercata la zona nella quale sietelocalizzati). TripAdvisor offre anche sistemi di traking piùsofisticato però a pagamento;

- con la gestione del profilo potrai aggiungere foto edescrizioni ogni volta che vorrai, potrei gestire le recensioniinserite sulla tua pagina, rispondere ai viaggiatori con lafunzione "replica della direzione" e invitare gli ospiti a scriverenuove recensioni;

Inoltre TripAdvisor aggiorna i partner con la Trade TalkNewsletter offrendo seminari on line, le liste di eventi futuritipo fiere, summit e convention... oppure come avvenuto direcente inviare articoli di marketing in collaborazione conMarket Metrix circa le migliori e più recentui tecniche daadottare in campo di marketing e pubblicità.

L'ultima novità tratta del come "attrarre più ospitigrazie alla mappa gratuita Nelle vicinanze" un servizioscaricabile da utilizzare sul tuo sito: una mappa interattiva chemostra i luoghi più amati dai viaggiatori di TripAdvisor.La mappa è personalizzata per la tua attività:- la tua struttura sarà al centro della mappa,- la scala di visualizzazione è studiata ad hoc;- i diretti concorrenti non vengono visualizzati;così da poter mostrare ai vostri futuri ospiti tutto ciò che dibello offre la vostra città.

Di altre opportunità circa l'importnza della brandreputation si parlerà in BTO a Firenze il 18 novembreprossimo dalle ore 16:30 nel panel condotto da GiancarloCarniani in Main Hall.

Tra gli intervistati ci sarà Roberto Frua Dirigente venditesenior per TripAdvisor in Italia insieme ai responsabili diZoover, Trivago, Reviewpro e Holidaycheck. Ci vediamo aFirenze?

SEO per Google PlacesBy Simone Luciani on November 15th, 2010

La SEO localizzata ha fatto parte della mia crescitaprofessionale negli anni che lavoravo come SEO ineBay (2005-2009) sul sito Kijiji.it , a suo tempostrutturato completamente su sotto-domini localizzati deltipo milano.kijiji.it, roma.kijiji.it… proprio per riuscire a

Page 8: C magazine-26

November 15th, 2010 Published by: webtravelmarketing

8

posizionarsi bene con tutte le città con keyword come “annuncimilano”, “annunci roma” ecc.. Qualche anno fa questa era unastrategia perfetta. Kijiji dominava le SERP con tutte le querylocali più importanti.

Siamo ormai prossimi al 2011 e non solo la strategia deisotto-domini è da considerarsi “antica” come può essere unquadro di Leonardo da Vinci, ma ora anche la strategia chesi usava fino a ieri potrebbe essere assolutamente inadeguata,soprattutto nel posizionamento per keyword locali.

Google ha cambiato le carte in tavola ancora una volta e chigioca si deve adeguare. Il tema della SEO localizzata, ovverola strategia di ottimizzazione per posizionarsi con “keyword +località”, era già ostico prima e ora con l’ultimo aggiornamentodi Google lo sarà ancora di più. Questo perchè il motore diricerca californiano ha deciso di dare molta importanza airisultati di Google Places nella SERP, oscurando o quasi, irisultati

“normali”.

Ci sono anche altri fattori che rendono la strategia locale unavera e propria sfida per i SEO Specialists di tutto il mondo equesti sono:

• L’algoritmo che gestisce le query locali è cambiatotantissimo diventando sempre più sensibile alcomportamento dell’utente e all’IP della connessioneinternet (che determina una località specifica – seppurin Italia spesso imprecisa),

• Molti SEO ipotizzano che la località nel dominio puòaiutare molto il posizionamento locale,

• Acquisire link “locali” è molto complicato.

Questi cambiamenti renderanno sicuramente più felici gliutilizzatori di Google che troveranno risultati sempre piùpertinenti e rattristeranno tanti webmaster con siti a caratterelocale.

Vista la nuova importanza di Google Places nelle SERP dellericerche locali oggi voglio darvi qualche consiglio su come fare.

Strategia SEO Geocalizzata suGoogle PlacesGli aggiornamenti di Google hanno fatto si che ora ci sono duetipologie di risultati locali integrati tra di loro in una query:

1. google palces con la mappa integrata (posizionati aiprimi posti in una SERP)

2. risultati “organici – classici” (con il nuovoaggiornamento vanno in secondo piano).

I fattori che determinano il posizionamento in Google Placessono diversi da quelli “classici” e questi sono:

• Contenuti nelle schede di Google Places

• Recensioni e giudizi degli utenti

• Citazioni a carattere locale da siti autorevoli (i nuovi link)

• Coerenza dei dati aziendali tra il proprio sito e le risorseesterne

• Fattori lato utente: IP di chi fa la ricerca, user behaviour…

• Ottimizzazioni ON-site classiche (Title / On page ecc)

Alcuni consigli utili perl’ottimizzazione in Google Places:Inserisci la tua scheda in Google PlacesIl primo step è sicuramente quello di inserire la tua azienda /attività su Google Places attraverso la registrazione. E’ daconsiderare anche l’inserimento su Bing Maps e Yahoo! Local.

Ottimizza i tuoi profili aziendali nelle variedirectory a carattere localeCosì come i link sono fondamentali per il ranking nelle SERP“normali”, le citazioni nelle directory e nei siti a carattere locale“autorevoli”, ad esempio pagine gialle, sono fondamentali perun buon ranking in Google Places.

Un’attività di inserimento in queste directory e siti autorevoliè consigliata. Ogni tipologia di Business ha le proprie directorylocali che Google considera autorevoli.

E’ importante ottimizzare tutti i vari profili aziendali onlinecercando di essere coerenti tutte le volte con i numeri ditelefono e gli indirizzi. L’algoritmo di Google valuta moltoquesto fattore.

Per esempio, se sul sito utilizzo il numero di telefono conla forma +39 02 090 0901 dovrei fare lo stesso anche nelledirectory e nei siti esterni. Scrivere il numero di telefono inmodi diversi, ad esempio 0039 (0) 2 090 0901 sarebbe unerrore.

Incoraggia i tuoi clienti a scrivertirecensioni e darti dei giudiziUn altro fattore fondamentale che può determinare il rankingin Google Places è la recensione e il giudizio dell’utente.Ovviamente migliori sono i giudizi migliore potrebbe essere ilranking. Incoraggiate i vostri clienti a lasciare una recensione

Page 9: C magazine-26

November 15th, 2010 Published by: webtravelmarketing

9

su Google, è semplice e immediato. Una strategia che hoproposto ad un mio cliente titolare di uno studio dentistico èstata quella di offrire uno sconto a tutti i clienti che lasciavanouna recensione su Google Places tramite apposito link.

Attenzione: Google è in grado di capire se una recensione èfinta. Le recensioni finte sono contro la legislazione europea ecomunque Google potrebbe escludere il vostro sito da GooglePlaces con un ban.

Aumenta l’engagement con gli utenti diGoogle PlacesCome in qualsiasi attività di Online Marketing, anche inGoogle Places l’engagement è importante. Questa si puòaumentare con l’inserimento di immagini, video e buoni scontisotto forma di coupon codes all’interno delle schede.

Oltre ai metodi nuovi non vanno dimenticati quelli classicidella SEO, ovvero l’ottimizzazione on site che deve esserecoerente con le località da promuovere.

Appena riesco vi propongo una lista di siti autorevoli dautilizzare per aumentare le citazioni esterne che migliorerannoil vostro ranking.

Disparity Rate: danniall’immagine e ai profittiBy sfarinel on November 15th, 2010

Sono quasi 8.000 gli hotel italiani presi in analisi da Trivagoche per la maggior parte non mantengono la Parity Rate, cioènon mostrano ai clienti tariffe univoche su tutti i canali divendita, (sia on-line che off-line), per la stessa camera e per lestesse date di prenotazione.

Secondo il recente tHDPI (trivago Hotel Disparity PriceIndex), condotto dal comparatore di prezzi del sito direcensioni relativamente al periodo Settembre-ottobre 2010,ci sarebbe in media un’oscillazione di prezzo del 13% nelletariffe nazionali, percentuale che va aumentando nelle cittàmeta dei maggiori flussi turistici, ad esempio Pisa (33%) eMilano (32%). Gli hotel a 4 e 5 stelle detengono il primato della“disparity rate” (dal 13% al 21%).

Dalla cartina elaborata da Trivago, si può evincere come lapratica di mantenere tariffe differenziate sia diffusa un po’ intutta la penisola, anche se il primato al riguardo lo detengonole regioni con maggior densità alberghiera, come Toscana, ilLazio e Veneto:

Tra le Regioni che mantengono invece con più attenzione laParity ci sono quelle dove gli hotel presenti sul web sono pochie dove dunque c’è minor possibilità di contravvenire alla paritàtariffaria on-line, come il Molise (variazione tariffaria 1%), laBasilicata, il Trentino Alto Adige (4%), il Friuli Venezia Giulia(5%), la Liguria e la Puglia (entrambe 7%).

Le conseguenze della Disparity Rate: danniall’immagine ed ai profittiAbbiamo già ripetuto tante volte qui su Booking Blog che laParity Rate dovrebbe essere alla base di qualsiasi strategia diposizionamento e di marketing, per evitare danni alla brandreputation e ai profitti dell’hotel:

1. Danni d’immagine e di brand reputation:Trivago afferma che “La disparità dei prezzi degli hotelè un fenomeno che colpisce la maggior parte dellapopolazione turistica ma che tuttavia non viene ancoraavvertito”.

2. Disincentivazione alla prenotazione diretta ediminuzione dei profitti:Come ha affermato Patrick Landman di Xotelsrecentemente: “L’obiettivo della Rate Parity per glihotel consiste nell’incoraggiare gli utenti a prenotaredirettamente. Non dovrebbero trovare nessunvantaggio nel prenotare tramite un intermediariorispetto al vostro sito ufficiale. La Rate Parity dovrebbeessere sfruttata alla stregua di uno strumento direvenue management”.Quello che afferma Landman, ovvero che l’albergatoredovrebbe impegnarsi a far sì che il cliente prenotidal suo sito piuttosto che su un’OTA, per moltialbergatori italiani sembra non essere un fatto così

Page 10: C magazine-26

November 15th, 2010 Published by: webtravelmarketing

10

scontato. L’analisi di Trivago rivela infatti: “Lo scenarioreale dimostra che esiste una grande percentuale dirisparmio (per gli utenti, ndr), che dipende per lo piùper l’esistenza di agenzie di prenotazione on-line e chesolo raramente è l’hotel stesso a praticare e riservarsi latariffa più bassa”.

Il fatto che l’hotel proponga sui portali una tariffaaddirittura più bassa che sul proprio sito, denotasenza dubbio carenza di una cultura customer-oriented,mancanza di attenzione e di utilizzo di strumentiavanzati per la gestione delle tariffe come il channelmanager.

Cancellation disparity: gli utenti non sonoinvogliati a prenotare sul sito ufficialeRecentemente abbiamo rilevato che gli albergatori italianispesso non si limitano a gestire tariffe diverse tra portali e sitoufficiale, ma spesso si spingono fino allo stabilire due diversitrattamenti di cancellazione: se sul portale la cancellationpolicy è di pochi giorni, sul sito ufficiale le restrizioni sonomolto più dure.

Ma perché accade questo? Forse in questo modo l’albergatoresi illude di potersi tutelare maggiormente contro no-showo cancellazioni, o forse semplicemente non reputa il clienteabbastanza “scaltro” da individuare questa disparità ditrattamento.

Come abbiamo già detto per le tariffe, gli utenti stannodiventando sempre più attenti e accorti nell’effettuare unaprenotazione, dunque una cancellation policy meno flessibilesul canale diretto, non potrà far altro che disincentivare allaprenotazione sul sito ufficiale.

Insomma, c’è una “masochistica” propensione a spingerel’utente a prenotare su canali in cui si pagano fior dicommissioni.Dunque come è possibile favorire la disintermediazione dalleOTA e l’incentivazione all’utilizzo del canale diretto? Comesensibilizzare gli albergatori ad una nuova, diversa e piùproficua gestione dell’hotel e del sito ufficiale?

Google instant preview: ed orache succede?By Salvatore on November 15th, 2010

Alcuni giorni fa scrivevo in un post di una funzionesperimentale messa in atto da Google con la quale venivamostrato, di fianco ai risultati organici, per ogni sito nelle serp,una Thumbnail (ovvero un immagine di anteprima) del sitostesso.

Oggi tale funzione è diventata realtà anche per il mercatoitaliano, con il nome di Google Instant Preview.

D’ora in poi quando un utente interrogherà Google, gliverranno mostrati -di fianco ai risultati- sulla destra delle

speciali icone, simili ad una lente di ingrandimento, passandoil mouse sulle quali sarà possibile vedere un anteprima del sitoche si intende visitare.

Un'anteprima di Google Instant Preview

Google, in una nota definisce questa nuova funzione “reattivaed intuitiva” e creata allo scopo di “far risparmiare tempo utilenella ricerca” e di “far trovare più velocemente un sito giàvisitato“.

La novità non è di poco conto, anzi, in relazione al CTR (Il CTRo click-thtough rate è il tasso, in percentuale, di click) gli effettisaranno davvero notevoli. Ad esempio:

User Experience DesignInnanzitutto verrà presa molto più in considerazione l’UserExperience Design: la navigabilità, il design e l’usabilità diun sito avranno un’importanza maggiore, ed è ovvio; quandoun utente interroga Google per una ricerca sta cercando unqualcosa di specifico ed una “giusta” anteprima del sito websicuramente otterrà un CTR maggiore.

Densità dei testi nella paginaLa densità di un testo in una pagina assumerà nellostesso tempo un’importanza maggiore. Visualizzare infatti unanteprima di un sito web contraddistinta da testi poco leggibiliinfluirà sul click-thtough rate in maniera negativa.

Look and Feel del sitoAnche l’aspetto grafico -se positivo- sarà premiato con unCTR maggiore. Siti contraddistinti da un layout moderno eprofessionale avranno ovviamente una credibilità maggiore.Un sito web quindi realizzato con dei colori gradevoli e da undesign pulito riceverà più traffico proprio grazie al suo design.

ConclusioneCon molta probabilità nei prossimi mesi Google InstantPreview si diffonderà in maniera virale.Ora più che mai ènecessario progettare siti web contraddistinti da ottimi livellidi User Experience Design e di principi di usabilità se vogliamoaumentare il traffico proveniente dai risultati organici deimotori di ricerca.

Page 11: C magazine-26

November 15th, 2010 Published by: webtravelmarketing

11

CC Creative Commons

WTM | C-Magazine non rappresenta una testata giornalisticama è un mero aggregatore di notizie presenti sul web. Nonpuò quindi considerarsi prodotto editoriale ai sensi della leggedel 07-03-2001. Questo Magazine può essere liberamentedivulgato, pubblicato,condiviso citandone la fonte.

Facebook: http://www.facebook.com/web.travel.marketing