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Avvenire 10/30/2011 Page : A26 Copyright © Avvenire November 2, 2011 1:48 pm / Powered by TECNAVIA / HIT Copy Reduced to 48% from original to fit letter page ARTE E LITURGIA DOMENICA 30 OTTOBRE 2011 26 BARLETTA. Ieri sera nella Basilica Santa Maria Maggiore di Barletta, l’arcivescovo di Trani-Barletta- Bisceglie, Giovan Battista Pichierri ha ordinato sacerdote Ruggiero Lattanzio. Lattanzio è nato a Barletta il 26 aprile 1986 ed è originario della parrocchia di San Giacomo Maggiore di Barletta. Ha seguito il percorso di formazione nel Pontificio Seminario regionale pugliese di Molfetta, quindi ha conseguito il baccellierato in sacra teologia. Dal settembre 2010 è inserito nella comunità parrocchiale di San Ferdinando Re a San Ferdinando di Puglia, dove sarà vice-parroco. Questa mattina alle 11 presiederà la sua prima Messa a Barletta, nella parrocchia San Giacomo Maggiore. (S.Leo.) San GiudaTaddeo: festa al Santuario reale di Racconigi CUNEO. Il Santuario reale Madonna delle Grazie di Racconigi nel Cuneese, ma arcidiocesi di Torino, ha festeggiato giovedì l’apostolo san Giuda Taddeo. Il culto di questo santo non è molto diffuso in Italia. Eppure Giuda Taddeo era il cugino di Gesù in quanto figlio di Cleofa (una delle tre Marie sul Calvario) e di Alfeo fratello di Giuseppe. Questo Apostolo - che fu lo sposo di Cana - evangelizzò la Mesopotamia e la Persia dove insieme a Simone, verso il 70 dopo Cristo, subì il martirio. ette diocesi celebrano oggi la Giornata di Avvenire. Cinque sono quelle della metropolia beneventana che hanno curato un inserto speciale di dieci pagine. «Non possiamo accettare una religiosità fatta solo e a tutta di parole», scrive nel suo messaggio per la Giornata l’arcivescovo di Benevento, Andrea Mugione. Dal presule giunge il richiamo a superare «la rottura fra fede e morale, fra fede e vita». Da qui l’invito a vivere «la missione da veri discepoli con la preghiera e la coerenza» per rispondere «da credenti ai problemi, alle sfide, alle attese e alle paure del mondo di oggi». Per la diocesi di Avellino questo è l’anno giubilare dei santi Modestino, Fiorentino e Flaviano, patroni della città e della diocesi, in memoria del loro martirio avvenuto 17 secoli fa. Per il vescovo Francesco Marino, si tratta di «riscoprire, nell’anno giubilare, il senso teologico e pastorale della nostra Chiesa locale». La sfida educativa farà da bussola nella diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia. Il vescovo Giovanni D’Alise la definisce «una priorità» e spiega che «è importante mettere al centro del rapporto educativo l’incontro con Gesù di Nazareth, un incontro che cambia la vita». Così è stato avviato un itinerario diocesano sulla preparazione alla Cresima. La famiglia e il 250° anniversario dell’elezione a vescovo di sant’Alfonso Maria de’ Liguori indicheranno la rotta alla diocesi di Cerreto Sannita-Telese- Sant’Agata de’ Goti guidata dal vescovo Michele De Rosa. Il progetto «Promuovi la vita se promuovi la famiglia» avrà il suo fulcro nella Settimana della famiglia e della vita che la diocesi vivrà fra gennaio e febbraio. L’iniziazione cristiana segnerà il cammino nell’arcidiocesi di Sant’Angelo dei Lombardi- Conza-Nusco- Bisaccia. C’è bisogno di «puntare su una nuova evange- lizzazione, nuova nelle sue modalità», sottolinea l’arcivescovo Francesco Alfano che indica come stile «lo spirito della missionarietà». Nell’arcidiocesi di Firenze oggi è la Giornata di Avvenire e del settimanale Toscana Oggi. Due strumenti che «costituiscono un valido aiuto al formarsi di un giudizio autenticamente critico» come «antidoto di fronte alle mistificazioni dei mass media», scrive il direttore dell’Ufficio diocesano comunicazioni sociali, don Bruno Simonetto. Per l’arcivescovo Vincenzo Di Mauro, vescovo di Vigevano, Avvenire «si distingue dagli altri quotidiani per la capacità di non appiattirsi e di non omologarsi sui luoghi comuni» e la sua lettura deve «diventare un momento della nostra giornata». Giacomo Gambassi S Barletta: in Santa Maria Maggiore ieri Pichierri ha ordinato un prete Coinvolte nella diffusione della testata l’intera metropolia di Benevento, l’arcidiocesi di Firenze e la Chiesa diVigevano Oggi in sette diocesi la Giornata del quotidiano Unitalsi in pellegrinaggio a Pompei: vivere nella carità DA POMPEI LORETA SOMMA arissimi, voi siete un “cor- po specializ- zato” della Chiesa, corpo mistico di Cristo. Siete vi- cini a chi soffre e mettete in pratica le parole del Si- gnore dando la vita per gli altri». Con queste parole C « l’arcivescovo di Pompei, Carlo Liberati, ha dato il benvenuto ai duemila as- sociati all’Unitalsi che, ie- ri, hanno vissuto nel San- tuario mariano il loro pel- legrinaggio nazionale alla Madonna del Rosario. «Bi- sogna vivere concreta- mente la carità nella vita di ogni giorno – ha prose- guito il presule –. Bisogna costruire il bene in una so- cietà afflitta da tanti mali. Ci sono tante persone buone come voi. Conti- nuate su questa strada, anzi impegnatevi sempre più! Anche grazie alla pre- ghiera del Rosario, che a- vete scelto come tema per l’anno prossimo». Un caldo sole ha accolto nella cittadina campana gli ammalati, i disabili e i volontari dell’Unitalsi, provenienti da tutta Italia, per quello che tradizio- nalmente è l’ultimo pelle- grinaggio dell’anno. «Un anno particolarmente in- tenso e ricco di iniziative – ha detto il presidente na- zionale, Salvatore Pagliu- ca, da circa sei mesi alla guida dell’Unitalsi –, ma anche pregno di difficoltà, soprattutto in relazione ai trasporti ferroviari. Nei nostri pellegrinaggi viag- gia un’umanità sofferente che merita certamente si- tuazioni più dignitose. Speriamo che si riesca a migliorare presto queste situazioni di disagio». «La nostra presenza qui ri- marca il forte legame del- l’Unitalsi con il Santuario di Pompei e con la pre- ghiera del Rosario, che ab- biamo scelto come tema per il 2012: "Pregare il Ro- sario con Bernadette". Per molti di noi, poi, Pompei è una tappa frequente du- rante l’anno e, come as- sociazione, vorremmo rendere questo appunta- mento sempre più solen- ne e importante, anche grazie, magari, a nuove strutture di accoglienza». Dello stesso problema ha parlato anche l’arcivesco- vo Liberati, che ha rac- contato ai pellegrini co- me, con grande difficoltà, sia riuscito ad affidare a nuovi gestori due struttu- re di proprietà del San- tuario da tempo abban- donate: l’albergo del Ro- sario e l’ex Seminario. La concelebrazione eucari- stica, animata dal coro «Vox Caritatis» dell’Uni- talsi di Pompei, diretto dai maestri Pasquale Buo- nanno e Matteo Oliano, è stata presieduta dal vice assistente regionale della sezione campana, don Vincenzo Papa, parroco di Santa Maria Assunta al Duomo di Napoli, che, nell’omelia, ha riflettuto sul senso del pellegrinag- gio, i cui punti fondamen- tali sono tre: «Primo, spo- starsi, muoversi, magari con sacrificio, partendo presto o, addirittura, di notte. Lasciandosi dietro il proprio quotidiano. L’importante, però, è non essere soli, ma insieme. Perché, e questo è il se- condo punto, base del pel- legrinaggio è fare espe- rienza di comunione, di fraternità, di compagnia: mangiare lo stesso pane, scambiarsi sorrisi, parole. Per rafforzarci in quella di- mensione di umanità che fa crescere la storia degli uomini. Il terzo punto è rappresentato dalla meta. Quando si parte non si può non sapere dove si va, anzi è fondamentale te- nerlo presente. La meta, oggi, per noi, è la città di Maria, città della pace. Ma la Madonna non si accon- tenta che incontriamo so- lo lei. Vuole che l’incontro fondamentale per ognu- no sia quello con suo fi- glio Gesù, che nella bella icona venerata qui a Pom- pei e conosciuta in tutto il mondo, lei porge all’uma- nità, che, come abbiamo ascoltato nel vangelo di oggi, l’ha avuta in dono come madre». Nel pomeriggio si è svolta la processione eucaristica e, in serata, la fiaccolata per la pace universale. Alcuni malati nel Santuario di Pompei (foto Angelotto) L’arcivescovo Liberati: stare vicino a chi soffre Il presidente Pagliuca: la nostra presenza rimarca il forte legame con il Santuario mariano «Una Chiesa al mese», viaggio nei luoghi sacri Proposta Cei per far conoscere l’architettura sacra contemporanea Il Servizio nazionale per l’edilizia di culto ne ha selezionati trenta DI LEONARDO SERVADIO a chiesa è anche, luogo di incontro e di dialogo. Com’è noto a volte le chiese contemporanee lasciano per- plessi. In realtà sono poco conosciute: van- no avvicinate, studiate, comprese nella complessità che le informa e le anima. Molte si esse sono piccoli capolavori. Per dare un’idea di questa complessità, si è a- perta la rubrica «Una chiesa al mese» nel sito web del Servizio nazionale per l’edi- lizia di culto della Conferenza episcopale italiana (www.edculto.it). Il responsabile, monsignor Giuseppe Rus- so, ne spiega i motivi: «La Chiesa non è mai solo e- dificio o contenitore o spazio per celebrare, ma è tutte e tre queste cose nel- lo stesso tempo. La rubri- ca si propone di condurre i visitatori sui passi di al- cuni tra gli autori più em- blematici delle nuove chiese degli ultimi decen- ni, rispondendo a una diffusa esigenza di conoscenza non superficiale e non gene- rica dell’architettura sacra contempora- nea. Suo destinatario è chi desidera inve- stigare l’architettura sacra attraverso que- sto sguardo tridimensionale, sia egli spe- cialista esperto o progettista, vescovo, sa- cerdote o laico, credente o non credente». La rubrica (le cui «puntate» restano via via disponibili nel sito web) è curata da An- drea Longhi, storico dell’architettura con- temporanea e docente al Politecnico di Torino, che ne riassume così le modalità: «Abbiamo compiuto una prima scelta di 30 chiese che saranno presentate in tre fa- si nel corso di tre anni. Non si intende pri- vilegiare alcuna tipologia architettonica o suggerire modelli, bensì dare conto della pluralità esistente su tutto il territorio na- zionale. Nella prima fase riprendiamo e- difici molto noti e dei quali è possibile rac- contare come la comunità li ha abitati nel corso degli anni; nel secondo gruppo pre- senteremo dieci chiese recenti molto co- nosciute; nel terzo gruppo dieci chiese po- co conosciute». Ogni opera è illustrata con un’ampia dotazione fotografica e una scheda che racconta i motivi che ne stan- no all’origine, il contesto storico e urbano, l’organizzazione liturgica, l’apparato arti- stico, il progetto ambientale, ecclesiale, urbano e infine come nel corso degli an- ni la comunità ha «interagito» con l’edifi- cio, a dimostrazione di come le chiese sia- no edifici vivi. Il curatore non solo si basa su fonti documentali, ma compie un’in- dagine inedita, recandosi in loco, parlan- do con fedeli e parroci. Perché ogni chie- sa è «un cantiere permanente» e ogni nuo- vo apporto, anche il più piccolo, necessita di un «progetto non solo archi- tettonico ma anche pa- storale». Le prime tre chiese illu- strate sono San Giuseppe di Monza, progettata da Justus Dahinden nel 1972 su incarico del parroco, monsignor Giuseppe Aro- sio, poi responsabile dell’Ufficio nuove chiese della arcidiocesi di Milano, che lo scelse dopo aver visitato molte nuove chie- se realizzate in diversi paesi europei. La chiesa del Villaggio Olimpico di Roma, rea- lizzata da Francesco Berarducci, che vin- se il progetto indetto dal Vicariato nel 1967. Un’opera maestra, apprezzata persino dal maggiore critico dell’architettura con- temporanea italiana, Bruno Zevi, di cui peraltro nella scheda sono messi in rilie- vo limiti di carattere tecnico derivanti dal- l’eccessiva «frettolosità» edificatoria. E la chiesa San Vincenzo de’ Paoli disegnata da Ludovico Quaroni a Matera nel ’52, di cui si raccontano variazioni dell’organiz- zazione liturgica e le nuove opere d’arte apportate in anni recenti, ad aggiornare un progetto di grande lungimiranza. La prossima chiesa a comparire sarà quella della Sacra Famiglia a Salerno, opera di Paolo Portoghesi dei primi anni ’70, re- centemente oggetto di aggiornamenti li- turgici, curati dallo stesso progettista. L L’INIZIATIVA Venezia, al via il corso per gli accompagnatori pastorali e turistici VENEZIA. Sono già una quarantina i volontari che accompagnano turisti e pellegrini in visita al patrimonio religioso di Venezia, a cominciare dalla Basilica di San Marco e a quella di Torcello. Ma il patriarcato ne ha bisogno di altri. Ed ecco il corso di formazione che inizierà giovedì prossimo presso la chiesa di San Lio. Sarà a numero chiuso, per 40 partecipanti. Si tratta di veri e propri accompagnatori pastorali. Non solo, quindi, guide turistiche. Dovranno saper comunicare la fede attraverso l’arte, valorizzando più propriamente il tesoro rappresentato anzitutto dalle chiese in laguna. Più specificatamente organizzeranno le visite secondo una prospettiva biblica e liturgica, evidentemente contestualizzandovi ogni bene artistico che si presenta sul loro percorso. Il corso mira alla scoperta della specificità dei beni culturali ecclesiastici e sarà strutturato con modalità volte sia a favorire la formazione pratica dell’operatore e a fornire una conoscenza storica, artistica, culturale e liturgica delle tematiche trattate. L’iniziativa è già alla terza edizione. La formazione, in questo caso, sarà rivolta alle «buone pratiche» nell’ambito dell’accoglienza e dell’accompagnamento pastorale nei luoghi di culto, sottolineando l’importanza di un’accoglienza adeguata che tenga conto dello specifico e delle attese di ciascun gruppo e di ciascuna persona, sapendo far gustare e comprendere l’opera d’arte e il luogo visitato. (F.D.M.) In alto, la chiesa di San Giuseppe, a Monza nell’arcidiocesi di Milano (1972-1975) Al centro, la chiesa di San Valentino, al Villaggio Olimpico, nel Vicariato di Roma (1985-1986) A fianco, la chiesa di San Vincenzo de’ Paoli a Matera, nell’arcidiocesi di Matera-Irsina (1952-1955) Russo: con foto e schede tecniche raccontiamo come la comunità ha «interagito» con l’edificio

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Avvenire 10/30/2011 Page : A26

Copyright © Avvenire November 2, 2011 1:48 pm / Powered by TECNAVIA / HIT-MP

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ARTEE LITURGIA

DOMENICA30 OTTOBRE 201126

BARLETTA. Ieri seranella Basilica SantaMaria Maggiore diBarletta, l’arcivescovodi Trani-Barletta-Bisceglie, GiovanBattista Pichierri haordinato sacerdoteRuggiero Lattanzio.Lattanzio è nato aBarletta il 26 aprile1986 ed è originariodella parrocchia di SanGiacomo Maggiore diBarletta. Ha seguito ilpercorso di formazione nel Pontificio Seminarioregionale pugliese di Molfetta, quindi ha conseguito ilbaccellierato in sacra teologia. Dal settembre 2010 èinserito nella comunità parrocchiale di SanFerdinando Re a San Ferdinando di Puglia, dove saràvice-parroco. Questa mattina alle 11 presiederà la suaprima Messa a Barletta, nella parrocchia San GiacomoMaggiore. (S.Leo.)

San Giuda Taddeo:festa al Santuarioreale di Racconigi

CUNEO. Il Santuarioreale Madonna delleGrazie di Racconigi nelCuneese, ma arcidiocesidi Torino, ha festeggiatogiovedì l’apostolo sanGiuda Taddeo. Il culto diquesto santo non èmolto diffuso in Italia.Eppure Giuda Taddeoera il cugino di Gesù inquanto figlio di Cleofa(una delle tre Marie sulCalvario) e di Alfeofratello di Giuseppe.Questo Apostolo - chefu lo sposo di Cana -evangelizzò laMesopotamia e la Persiadove insieme a Simone,verso il 70 dopo Cristo,subì il martirio.

ette diocesi celebrano oggi laGiornata di Avvenire. Cinque

sono quelle della metropoliabeneventana che hanno curato uninserto speciale di dieci pagine.«Non possiamo accettare unareligiosità fatta solo e a tutta diparole», scrive nel suo messaggioper la Giornata l’arcivescovo diBenevento, Andrea Mugione. Dalpresule giunge il richiamo a superare«la rottura fra fede e morale, frafede e vita». Da qui l’invito a vivere«la missione da veri discepoli con lapreghiera e la coerenza» perrispondere «da credenti ai problemi,alle sfide, alle attese e alle paure delmondo di oggi». Per la diocesi diAvellino questo è l’anno giubilaredei santi Modestino, Fiorentino eFlaviano, patroni della città e delladiocesi, in memoria del loro martirio

avvenuto 17 secoli fa. Per ilvescovo Francesco Marino, sitratta di «riscoprire,nell’anno giubilare, il sensoteologico e pastorale dellanostra Chiesa locale». Lasfida educativa farà da bussolanella diocesi di ArianoIrpino-Lacedonia. Il vescovoGiovanni D’Alise la definisce«una priorità» e spiega che «èimportante mettere al centro delrapporto educativo l’incontro conGesù di Nazareth, un incontro checambia la vita».Così è statoavviato unitinerariodiocesano sullapreparazionealla Cresima. Lafamiglia e il

250° anniversario dell’elezione avescovo di sant’Alfonso Maria

de’ Liguori indicheranno larotta alla diocesi diCerreto Sannita-Telese-

Sant’Agata de’ Gotiguidata dal vescovo Michele

De Rosa. Il progetto «Promuovila vita se promuovi la famiglia»avrà il suo fulcro nella Settimana

della famiglia e della vita che ladiocesi vivrà fra gennaio e febbraio.L’iniziazione cristiana segnerà ilcammino nell’arcidiocesi di

Sant’Angelodei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia. C’èbisogno di«puntare su unanuova evange-lizzazione, nuova

nelle sue modalità», sottolineal’arcivescovo Francesco Alfano cheindica come stile «lo spirito dellamissionarietà». Nell’arcidiocesi diFirenze oggi è la Giornata diAvvenire e del settimanale ToscanaOggi. Due strumenti che«costituiscono un valido aiuto alformarsi di un giudizioautenticamente critico» come«antidoto di fronte alle mistificazionidei mass media», scrive il direttoredell’Ufficio diocesano comunicazionisociali, don Bruno Simonetto. Perl’arcivescovo Vincenzo Di Mauro,vescovo di Vigevano, Avvenire «sidistingue dagli altri quotidiani per lacapacità di non appiattirsi e di nonomologarsi sui luoghi comuni» e lasua lettura deve «diventare unmomento della nostra giornata».

Giacomo Gambassi

S

Barletta: in Santa Maria Maggioreieri Pichierri ha ordinato un prete

Coinvolte nella diffusione dellatestata l’intera metropoliadi Benevento, l’arcidiocesi diFirenze e la Chiesa di Vigevano

Oggi in sette diocesi la Giornata del quotidiano

Unitalsi in pellegrinaggio a Pompei: vivere nella carità

DA POMPEI LORETA SOMMA

arissimi, voisiete un “cor-po specializ-

zato” della Chiesa, corpomistico di Cristo. Siete vi-cini a chi soffre e mettetein pratica le parole del Si-gnore dando la vita per glialtri». Con queste parole

C«l’arcivescovo di Pompei,Carlo Liberati, ha dato ilbenvenuto ai duemila as-sociati all’Unitalsi che, ie-ri, hanno vissuto nel San-tuario mariano il loro pel-legrinaggio nazionale allaMadonna del Rosario. «Bi-sogna vivere concreta-mente la carità nella vitadi ogni giorno – ha prose-

guito il presule –. Bisognacostruire il bene in una so-cietà afflitta da tanti mali.Ci sono tante personebuone come voi. Conti-nuate su questa strada,anzi impegnatevi semprepiù! Anche grazie alla pre-ghiera del Rosario, che a-vete scelto come tema perl’anno prossimo».Un caldo sole ha accoltonella cittadina campanagli ammalati, i disabili e ivolontari dell’Unitalsi,provenienti da tutta Italia,per quello che tradizio-nalmente è l’ultimo pelle-grinaggio dell’anno. «Unanno particolarmente in-tenso e ricco di iniziative– ha detto il presidente na-

zionale, Salvatore Pagliu-ca, da circa sei mesi allaguida dell’Unitalsi –, maanche pregno di difficoltà,soprattutto in relazione aitrasporti ferroviari. Neinostri pellegrinaggi viag-gia un’umanità sofferenteche merita certamente si-tuazioni più dignitose.Speriamo che si riesca amigliorare presto questesituazioni di disagio». «Lanostra presenza qui ri-marca il forte legame del-l’Unitalsi con il Santuariodi Pompei e con la pre-ghiera del Rosario, che ab-biamo scelto come temaper il 2012: "Pregare il Ro-sario con Bernadette". Permolti di noi, poi, Pompei

è una tappa frequente du-rante l’anno e, come as-sociazione, vorremmorendere questo appunta-mento sempre più solen-ne e importante, anchegrazie, magari, a nuovestrutture di accoglienza». Dello stesso problema haparlato anche l’arcivesco-vo Liberati, che ha rac-

contato ai pellegrini co-me, con grande difficoltà,sia riuscito ad affidare anuovi gestori due struttu-re di proprietà del San-tuario da tempo abban-donate: l’albergo del Ro-sario e l’ex Seminario. Laconcelebrazione eucari-stica, animata dal coro«Vox Caritatis» dell’Uni-talsi di Pompei, diretto daimaestri Pasquale Buo-nanno e Matteo Oliano, èstata presieduta dal viceassistente regionale dellasezione campana, donVincenzo Papa, parroco diSanta Maria Assunta alDuomo di Napoli, che,nell’omelia, ha riflettutosul senso del pellegrinag-

gio, i cui punti fondamen-tali sono tre: «Primo, spo-starsi, muoversi, magaricon sacrificio, partendopresto o, addirittura, dinotte. Lasciandosi dietroil proprio quotidiano.L’importante, però, è nonessere soli, ma insieme.Perché, e questo è il se-condo punto, base del pel-legrinaggio è fare espe-rienza di comunione, difraternità, di compagnia:mangiare lo stesso pane,scambiarsi sorrisi, parole.Per rafforzarci in quella di-mensione di umanità chefa crescere la storia degliuomini. Il terzo punto èrappresentato dalla meta.Quando si parte non si

può non sapere dove si va,anzi è fondamentale te-nerlo presente. La meta,oggi, per noi, è la città diMaria, città della pace. Mala Madonna non si accon-tenta che incontriamo so-lo lei. Vuole che l’incontrofondamentale per ognu-no sia quello con suo fi-glio Gesù, che nella bellaicona venerata qui a Pom-pei e conosciuta in tutto ilmondo, lei porge all’uma-nità, che, come abbiamoascoltato nel vangelo dioggi, l’ha avuta in donocome madre».Nel pomeriggio si è svoltala processione eucaristicae, in serata, la fiaccolataper la pace universale.

Alcuni malati nel Santuario di Pompei (foto Angelotto)

L’arcivescovo Liberati: stare vicino a chi soffreIl presidente Pagliuca:la nostra presenzarimarca il forte legamecon il Santuario mariano

«Una Chiesa al mese», viaggio nei luoghi sacriProposta Cei per far conoscere l’architettura sacra contemporaneaIl Servizio nazionale per l’edilizia di culto ne ha selezionati trentaDI LEONARDO SERVADIO

a chiesa è anche, luogo di incontroe di dialogo. Com’è noto a volte lechiese contemporanee lasciano per-

plessi. In realtà sono poco conosciute: van-no avvicinate, studiate, comprese nellacomplessità che le informa e le anima.Molte si esse sono piccoli capolavori. Perdare un’idea di questa complessità, si è a-perta la rubrica «Una chiesa al mese» nelsito web del Servizio nazionale per l’edi-lizia di culto della Conferenza episcopaleitaliana (www.edculto.it).Il responsabile, monsignor Giuseppe Rus-so, ne spiega i motivi: «LaChiesa non è mai solo e-dificio o contenitore ospazio per celebrare, ma ètutte e tre queste cose nel-lo stesso tempo. La rubri-ca si propone di condurrei visitatori sui passi di al-cuni tra gli autori più em-blematici delle nuovechiese degli ultimi decen-ni, rispondendo a una diffusa esigenza diconoscenza non superficiale e non gene-rica dell’architettura sacra contempora-nea. Suo destinatario è chi desidera inve-stigare l’architettura sacra attraverso que-sto sguardo tridimensionale, sia egli spe-cialista esperto o progettista, vescovo, sa-cerdote o laico, credente o non credente». La rubrica (le cui «puntate» restano via viadisponibili nel sito web) è curata da An-drea Longhi, storico dell’architettura con-temporanea e docente al Politecnico diTorino, che ne riassume così le modalità:«Abbiamo compiuto una prima scelta di30 chiese che saranno presentate in tre fa-si nel corso di tre anni. Non si intende pri-vilegiare alcuna tipologia architettonica osuggerire modelli, bensì dare conto dellapluralità esistente su tutto il territorio na-zionale. Nella prima fase riprendiamo e-difici molto noti e dei quali è possibile rac-contare come la comunità li ha abitati nelcorso degli anni; nel secondo gruppo pre-senteremo dieci chiese recenti molto co-

nosciute; nel terzo gruppo dieci chiese po-co conosciute». Ogni opera è illustrata conun’ampia dotazione fotografica e unascheda che racconta i motivi che ne stan-no all’origine, il contesto storico e urbano,l’organizzazione liturgica, l’apparato arti-stico, il progetto ambientale, ecclesiale,urbano e infine come nel corso degli an-ni la comunità ha «interagito» con l’edifi-cio, a dimostrazione di come le chiese sia-no edifici vivi. Il curatore non solo si basasu fonti documentali, ma compie un’in-dagine inedita, recandosi in loco, parlan-do con fedeli e parroci. Perché ogni chie-sa è «un cantiere permanente» e ogni nuo-

vo apporto, anche il piùpiccolo, necessita di un«progetto non solo archi-tettonico ma anche pa-storale».Le prime tre chiese illu-strate sono San Giuseppedi Monza, progettata daJustus Dahinden nel 1972su incarico del parroco,monsignor Giuseppe Aro-

sio, poi responsabile dell’Ufficio nuovechiese della arcidiocesi di Milano, che loscelse dopo aver visitato molte nuove chie-se realizzate in diversi paesi europei. Lachiesa del Villaggio Olimpico di Roma, rea-lizzata da Francesco Berarducci, che vin-se il progetto indetto dal Vicariato nel 1967.Un’opera maestra, apprezzata persino dalmaggiore critico dell’architettura con-temporanea italiana, Bruno Zevi, di cuiperaltro nella scheda sono messi in rilie-vo limiti di carattere tecnico derivanti dal-l’eccessiva «frettolosità» edificatoria. E lachiesa San Vincenzo de’ Paoli disegnatada Ludovico Quaroni a Matera nel ’52, dicui si raccontano variazioni dell’organiz-zazione liturgica e le nuove opere d’arteapportate in anni recenti, ad aggiornareun progetto di grande lungimiranza. Laprossima chiesa a comparire sarà quelladella Sacra Famiglia a Salerno, opera diPaolo Portoghesi dei primi anni ’70, re-centemente oggetto di aggiornamenti li-turgici, curati dallo stesso progettista.

LL’INIZIATIVA

Venezia, al via il corsoper gli accompagnatoripastorali e turisticiVENEZIA. Sono già una quarantina ivolontari che accompagnano turisti epellegrini in visita al patrimonioreligioso di Venezia, a cominciare dallaBasilica di San Marco e a quella diTorcello. Ma il patriarcato ne ha bisognodi altri. Ed ecco il corso di formazioneche inizierà giovedì prossimo presso lachiesa di San Lio. Sarà a numero chiuso,per 40 partecipanti. Si tratta di veri epropri accompagnatori pastorali. Nonsolo, quindi, guide turistiche. Dovrannosaper comunicare la fede attraversol’arte, valorizzando più propriamente iltesoro rappresentato anzitutto dallechiese in laguna. Più specificatamenteorganizzeranno le visite secondo unaprospettiva biblica e liturgica,evidentemente contestualizzandovi ognibene artistico che si presenta sul loropercorso. Il corso mira alla scopertadella specificità dei beni culturaliecclesiastici e sarà strutturato conmodalità volte sia a favorire laformazione pratica dell’operatore e afornire una conoscenza storica, artistica,culturale e liturgica delle tematichetrattate. L’iniziativa è già alla terzaedizione. La formazione, in questo caso,sarà rivolta alle «buone pratiche»nell’ambito dell’accoglienza edell’accompagnamento pastorale neiluoghi di culto, sottolineandol’importanza di un’accoglienza adeguatache tenga conto dello specifico e delleattese di ciascun gruppo e di ciascunapersona, sapendo far gustare ecomprendere l’opera d’arte e il luogovisitato. (F.D.M.)

In alto, la chiesadi San Giuseppe,

a Monza nell’arcidiocesi

di Milano(1972-1975)

Al centro, la chiesa di San Valentino,

al VillaggioOlimpico,

nel Vicariato di Roma

(1985-1986)

A fianco,la chiesa

di San Vincenzode’ Paoli a Matera, nell’arcidiocesi di

Matera-Irsina(1952-1955)

Russo: con fotoe schede tecniche raccontiamocome la comunitàha «interagito»con l’edificio

massimiliano
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28/10/11 12.31

Pagina 1 di 1http://213.26.206.203/privato/dettagliosto.asp?StringaDaCercar…10%2F2011&I15.x=0&dayto=27%2F10%2F2011&I15.y=0&id=9205260&key=

h. 12:31:46

ANSA CRO 25/10/2011 18.32.14 Titoli Stampa

UNITALSI: PELLEGRINAGGIO NAZIONALE A BEATA VERGINE DI POMPEI UNITALSI: PELLEGRINAGGIO NAZIONALE A BEATA VERGINE DI POMPEI (ANSA) - ROMA, 25 OTT -Saranno oltre 1.500, gli ammalati, i disabili e i volontari dell'Unitalsi, che parteciperanno sabato 29ottobre al tradizionale pellegrinaggio nazionale a Pompei giunto alla nona edizione. L'Unitalsi siprepara a vivere la parte conclusiva di una stagione di pellegrinaggi intensa e appassionante. I soci,giungeranno da molte Regioni d'Italia per ritrovarsi presso il Piazzale Giovanni XXIII, del Santuarioedificato da Bartolo Longo a Pompei. "La nutrita presenza di pellegrini negli anni passati ha fattocrescere il pellegrinaggio nazionale a Pompei, e questo ci fa ben sperare per il futuro - affermaFrancesco La Palombara, Consigliere Nazionale Unitalsi - e ci stimola ad offrire proposte significativeche tengano conto delle esigenze del pellegrino. Oggi l'Unitalsi ! sempre pi— strumento di attivit…associative e sociali, un'associazione che accanto e oltre al suo specifico impegno sia sempre pronta adandare verso nuovi orizzonti di amore". Il programma prevede una celebrazione Eucaristica presiedutadall'Assistente Ecclesiastico Nazionale dell'Unitalsi e Vescovo di Civitavecchia e Tarquinia Mons. LuigiMarrucci e concelebrata dall'Arcivescovo Prelato e Delegato Pontificio di Pompei, mons. Carlo Liberati.A Pompei, saranno presenti il Presidente Nazionale Salvatore Pagliuca, il vice Presidente NazionaleDante D'Elpidio e il Consigliere Nazionale Francesco La Palombara. Nel pomeriggio si svolger… laprocessione Eucaristica e alle 20.00 si terr… l'ultimo atto che concluder… il pellegrinaggio, latradizionale fiaccolata ispirata alla Pace Universale. (ANSA). COM-VN 25-OTT-11 18:20 NNN

25/10/11 15.34

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CHIESA: UNITALSI, SABATO OLTRE 1500 PERSONE INPELLEGRINAGGIO A POMPEI CHIESA: UNITALSI, SABATO OLTRE 1500 PERSONE INPELLEGRINAGGIO A POMPEI (ASCA) - Roma, 25 ott - Saranno oltre1500, gli ammalati, i disabili e i volontari dell'Unitalsi, cheparteciperanno sabato 29 ottobre al tradizionale pellegrinaggionazionale a Pompei giunto alla nona edizione. I soci Unitalsi,giungeranno da molte Regioni d'Italia per ritrovarsi alle ore 9 presso ilPiazzale Giovanni XXIII, del Santuario edificato da Bartolo Longo aPompei. ''La nutrita presenza di pellegrini negli anni passati ha fattocrescere il pellegrinaggio nazionale a Pompei, e questo ci fa bensperare per il futuro - afferma Francesco La Palombara, ConsigliereNazionale Unitalsi - e ci stimola ad offrire proposte significative chetengano conto delle esigenze del pellegrino. Oggi l'Unitalsi e' semprepiu' strumento di attivita' associative e sociali, un'associazione cheaccanto e oltre al suo specifico impegno sia sempre pronta ad andareverso nuovi orizzonti di amore''. Alle 10.30 la celebrazione Eucaristicasara' presieduta dall'Assistente Ecclesiastico Nazionale dell' Unitalsi eVescovo di Civitavecchia e Tarquinia, monsignor Luigi Marrucci econcelebrata dall'Arcivescovo Prelato e Delegato Pontificio di Pompei,mons. Carlo Liberati. A Pompei, saranno presenti il PresidenteNazionale Salvatore Pagliuca, il vice Presidente Nazionale DanteD'Elpidio e il Consigliere Nazionale Francesco La Palombara. Nelpomeriggio alle ore 17 si svolgera' la processione Eucaristica e alle ore20 si terra' l'ultimo atto che concludera' il pellegrinaggio, latradizionale fiaccolata ispirata alla Pace Universale. com-dab/mau/bra251522 OTT 11 NNNN

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25-10-2011CHIESA: UNITALSI, SABATO OLTRE 1500 PERSONE INPELLEGRINAGGIO A POMPEI

(ASCA) - Roma, 25 ott - Saranno oltre 1500, gli ammalati, i disabili e ivolontari dell'Unitalsi, che parteciperanno sabato 29 ottobre altradizionale pellegrinaggio nazionale a Pompei giunto alla nonaedizione. I soci Unitalsi, giungeranno da molte Regioni d'Italia perritrovarsi alle ore 9 presso il Piazzale Giovanni XXIII, del Santuarioedificato da Bartolo Longo a Pompei.

''La nutrita presenza di pellegrini negli anni passati ha fatto crescere ilpellegrinaggio nazionale a Pompei, e questo ci fa ben sperare per ilfuturo - afferma Francesco La Palombara, Consigliere NazionaleUnitalsi - e ci stimola ad offrire proposte significative che tengano contodelle esigenze del pellegrino. Oggi l'Unitalsi e' sempre piu' strumento diattivita' associative e sociali, un'associazione che accanto e oltre al suospecifico impegno sia sempre pronta ad andare verso nuovi orizzonti diamore''.

Alle 10.30 la celebrazione Eucaristica sara' presieduta dall'AssistenteEcclesiastico Nazionale dell' Unitalsi e Vescovo di Civitavecchia eTarquinia, monsignor Luigi Marrucci e concelebrata dall'ArcivescovoPrelato e Delegato Pontificio di Pompei, mons. Carlo Liberati. APompei, saranno presenti il Presidente Nazionale Salvatore Pagliuca, ilvice Presidente Nazionale Dante D'Elpidio e il Consigliere NazionaleFrancesco La Palombara. Nel pomeriggio alle ore 17 si svolgera' laprocessione Eucaristica e alle ore 20 si terra' l'ultimo atto checoncludera' il pellegrinaggio, la tradizionale fiaccolata ispirata alla PaceUniversale.

com-dab/mau/bra

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CHIESA UNITALSI SABATO OLTRE 1500 PERSONE IN ... http://www.asca.it/regioni-CHIESA__UNITALSI__SABAT...

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28/10/11 16.51SIR Quotidiano - MALATI: UNITALSI, SABATO PELLEGRINAGGIO NAZIONALE ALLA BEATA VERGINE DI POMPEI - SIR Quotidiano

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10:05 - MALATI: UNITALSI, SABATO PELLEGRINAGGIO NAZIONALE ALLA BEATAVERGINE DI POMPEI Saranno oltre 1500 gli ammalati, i disabili e i volontari dell’Unitalsi che parteciperanno sabato29 ottobre al tradizionale pellegrinaggio nazionale a Pompei, giunto alla nona edizione e con ilquale l’Unitalsi si prepara a concludere un’intensa stagione. I soci giungeranno da molteregioni d’Italia per ritrovarsi alle 9 presso il Piazzale Giovanni XXIII del Santuario edificato daBartolo Longo a Pompei. "La nutrita presenza di pellegrini negli anni passati - affermaFrancesco La Palombara, consigliere nazionale Unitalsi - ha fatto crescere il pellegrinaggionazionale a Pompei, e questo ci fa ben sperare per il futuro e ci stimola ad offrire propostesignificative che tengano conto delle esigenze del pellegrino”. “Oggi – conclude – l’Unitalsi èsempre più strumento di attività associative e sociali, associazione che accanto e oltre al suospecifico impegno sia sempre pronta ad andare verso nuovi orizzonti di amore”. Alle 10.30 lacelebrazione eucaristica sarà presieduta dall’assistente ecclesiastico nazionale e vescovo diCivitavecchia e Tarquinia, mons. Luigi Marrucci, e concelebrata dall’arcivescovo prelato edelegato pontificio di Pompei, mons. Carlo Liberati. Nel pomeriggio alle 17 si svolgerà laprocessione eucaristica e alle 20 si terrà l’ultimo atto che concluderà il pellegrinaggio, latradizionale fiaccolata ispirata alla pace universale.10:05MALATI: UNITALSI, SABATO PELLEGRINAGGIO NAZIONALE ALLA BEATA VERGINE DI POMPEI

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Mercoledi 26 Ottobre 2011

Avvenire 10/28/2011 Page : A24

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Missionari, il Pime«sconfina» nel CiadDI GEROLAMO FAZZINI

a alcuni mesi il Pontificio istituto mis-sioni estere (Pime) ha aperto una nuo-va missione in Ciad, diventato così il

diciottesimo Stato dove sono presenti i mis-sionari del più antico istituto «ad gentes» ita-liano. Forse sarebbe più corretto parlare di«sconfinamento», dal momento che la nuovamissione sorge non molto distante dal norddel Camerun, dove il Pime opera da tempo.L’apertura della missione coincide con la ri-presa di una collaborazione storica tra il Pimee la diocesi di Treviso, già sperimentata consuccesso nel sud del Camerun, ad Ambam, ne-gli Anni Settanta. «Abbiamo riavviato il gemellaggio con Treviso– spiega padre Luca Dal Bo, giovane missio-nario Pime in Ciad – nel segno del carisma del-l’istituto, per riaffermare, ancora una volta, chela missione è affare di tutti, istituti ad gentes eChiese locali».Padre Piergiorgio Cappelletti, superiore del Pi-me in Camerun, racconta com’è nato il pro-getto. «Dopo la restituzione della missione di

D

Guidiguis alla diocesi di Yagoua, nel 2008 si èpensato di costituire una seconda presenza inarea tupuri, nel vicino Ciad anziché in Came-run. Tra le ragioni che hanno spinto a questascelta, c’è, innanzitutto, la povertà della Chie-sa del Ciad, specie in fatto di clero». Nel caso della diocesi in Ciad, la scarsità di sa-cerdoti è impressionante: molte parrocchie so-no senza prete e la maggior parte dei villagginon hanno mai avuto alcun contatto con mis-sionari. Attualmente sono presenti una qua-rantina di sacerdoti; i preti locali sono meno diventi; i religiosi cambiano sede con frequenzaelevata, mentre sono i fidei donum i più stabi-li, in media per una decina di anni. I tre preti

trevigiani sono don Giulio Zanotto, don FabioBergamin e don Stefano Bressan, attivi nellazona da una decina d’anni. Per quanto riguar-da il Pime, padre Dal Bo presto sarà raggiuntodal giovane confratello Marco Frattini, che haappena concluso gli studi biblici all’Urbania-na e a Gerusalemme e si dedicherà, oltre al-l’impegno pastorale, a completare la tradu-zione della Bibbia in tupuri, affiancando padreMario Frigerio, anch’egli del Pime, impegnatoda decenni in questo lavoro. «La traduzionedel Messale liturgico è completata, dopo un la-voro durato vent’anni – aggiunge padre Cap-pelletti –. ora si sta completando la traduzio-ne della Bibbia intera in tupuri. Quando que-sto lavoro sarà finito, chiederemo all’AllianceBiblique du Cameroun di programmare unarevisione ecumenica perché possa essere pub-blicata come tale. Questo prezioso lavoro avràuna ripercussione positiva nella formazionebiblica di base del popolo cristiano».La missione in cui i cinque sacerdoti risiedo-no si chiama Fianga. Interessante l’organizza-zione della pastorale. Spiega padre Cappellet-ti: «Dalla domenica sera al mercoledì mattinatutti i missionari risiedono a Fianga per ripo-so, preghiera, progettazione comune; dal mer-coledì alla domenica ognuno parte, alla voltadel proprio settore di riferimento: la parroc-chia di Seré che comprende il centro di for-mazione per catechisti di Gouyou; la parroc-chia di Tikem, a cui si aggiunge la parrocchiadi Koupor, e la parrocchia di Fianga». Un mo-dello simile a quello delle «comunità pastora-li» sempre più diffuse anche in Italia. Quali ipunti di forza? «Il parroco è uno solo, ma ognisacerdote è responsabile di una comunità –commenta padre Cappelletti –. Del resto, il pre-te ha bisogno di un popolo; essendo pastore,non può esistere senza un "gregge" preciso». Per valorizzare i rispettivi carismi, i missiona-ri del Pime e i preti trevigiani si sono divisi icompiti: «Mentre i fidei donum si occupanoprevalentemente delle attività ordinarie dellaparrocchia, il mio impegno, oltre al camminodei catecumeni – spiega padre Dal Bo – ri-guarda il rapporto con i musulmani, per cuisto approfondendo lo studio della lingua fu-fuldè, utilizzata solitamente dall’etnia fulbè, inlarga maggioranza musulmana». I missionariPime, inoltre, seguono alcuni ambiti di «fron-tiera» quali, ad esempio, il carcere di Fianga ei malati di Aids.

L’impegno è il frutto dellacollaborazione con la diocesidi Treviso. Cinque sacerdotifaranno base a Fianga. Allostudio anche la traduzionedel Messale in lingua locale

DA TRENTO DIEGO ANDREATTA

al suo paesello della Val diSole partì per il Brasile ilprimo gennaio 1962 - ci

mostra la foto dell’orologio del-la stazione che segnava le 12.15- ma padre Pietro Zappini, reli-gioso stimmatino di 74 anni, noncelebra con orgoglio le sue pros-sime «nozze d’oro» con la mis-sione. «Come va? Massa ben», ri-sponde con quel «massa», misto

di dialetto trentino e portoghe-se, che vuol dire «troppo bene»ed esprime una riconoscenzastraripante, incontenibile: «Pos-so ripartire per il cinquantesimoanno di America Latina, mi sen-to ancora in forma, meglio di co-sì, no?» spiega disarmante duegiorni prima di volare ancora u-na volta verso il Paraguay dove èatterrato per la prima volta nel2000. Ma era reduce dai primi 18anni passati in Brasile e altri 20 inCile, sulla Cordigliera, sempre alavorare per lo sviluppo comuni-tario e l’annuncio del Vangelo,diffondendo e inculturando lostile della Famiglia Bertoniana (inacronimo Faber). Nonostante lavoce affievolita e la camminataincerta, padre Pietro è davvero

un missionario «faber» se guar-diamo quanto è riuscito a realiz-zare in soli 11 anni, assieme aiconfratelli stimmatini e ai grup-pi d’appoggio trentini, nella po-vera parrocchia della VergineMaria a Villeta, località a 45 chi-lometri dalla capitale Asunción:la pastorale in 42 villaggi, 30 in

zone rurali fra le più povere delgià povero Paraguay: il Semina-rio stimmatino dove vengonocoltivate le numerose vocazioniautoctone ed il mega centro so-ciale per la formazione «PadreGaspar» dedicato a Bertoni, ilfondatore degli stimmatini. Unastruttura di moderna concezio-ne, mille metri quadrati, invidia-ta anche dal governo, perché vipassano 10mila persone ogni an-no: dai ragazzi delle famiglie piùpovere che vi trovano la mensa eattività scolastiche e formative,ai religiosi e gli educatori di tut-to il Paraguay che possono te-nervi convegni e ritiri spirituali. «La nostra attenzione in parroc-chia è rivolta in modo particola-re alle famiglie – risponde padre

Pietro – cerchiamo di coinvolge-re sia nell’annuncio sia nella pro-mozione sociale. Non senza dif-ficoltà abbiamo cercato di avvia-re una forma di catechesi fami-liare che prevede il coinvolgi-mento diretto dei genitori».Guarda avanti, padre Pietro, pen-sa ad un centro di socializzazio-ne per i ragazzi delle favelas, peril quale confida ancora sui so-stenitori trentini. Uno di loro -Guido Tovazzi, leader del gruppomissionario laico di Volano - gliè morto fra le braccia per un in-farto nel 1999, proprio mentrestava portando avanti il suo ser-vizio di volontariato in Cile. «Gliabbiamo dedicato la grande au-la a forma di arca nel nostro cen-tro pastorale».

D

Padre Pietro, un parroco per 42 villaggila storiaReligioso stimmatinoha compiuto 74 annie da 49 è in missionein America Latina. Oggiè in Paraguay, dopo avervissuto in Brasile e Cile

Oggi a Perugia Bassetti celebra Messa al Luna park

PERUGIA. Oggi alle 12,l’arcivescovo di Perugia-Cittàdella Pieve, Gualtiero Bassettifarà visita alle 86 famiglie digiostrai, al Luna park di Piandi Massiano a Perugia. Ecelebrerà l’Eucaristia su unapista dell’autoscontro. È unappuntamento tradizionaleper i 390 giostrai chegiungono nel capoluogoumbro a inizio autunno. Unmomento che si rinnova«perché questa gente è unpezzo di comunitàparrocchiale di passaggio –spiega don FrancescoMedori, responsabilediocesano per la Pastoraledei fieranti e circensi –, conlegami umani e cristiani bensaldi».

Chiese cristianedelle Marche:nuova presidenza

LORETO. È stato elettonei giorni scorsi a Loreto ilcomitato di presidenza delConsiglio delle chiesecristiane delle Marche cheresterà in carica per dueanni. Don Mario Florio è ilpresidente; la pastoraGreetje Van Der Veer dellaChiesa metodista, il vicepresidente; il pastoreMichele Abiusi della Chiesaavventista del settimogiorno, il segretario. Infinepadre Serafino Corallodella chiesa ortodossa -patriarcato ecumenico diCostantinopoli, il tesoriere.Il Consiglio è statocostituito il 10 giugno ed ècomposto da dieciconfessioni.(R.Maz.)

CALTAGIRONE. Ladiocesi di Caltagirone invista dei 200 anni dallafondazione, che ricorrerànel 2016, ha approntato ilPiano pastorale per ildecennio 2011-2020. Iconadel cammino è il passodell’Apocalisse «come una sposa adorna peril suo Sposo». «Il piano pastorale – spiega ilvescovo Calogero Peri – è l’elaborazione diun programma di vita cristiana, nel rispettodelle dinamiche e dei tempi dell’uomo d’oggi.Vuole essere un autentico processo diinculturazione in cui l’individuo diventapersona, la persona diventa un cristiano e ilcristiano famiglia, non più come oggetto macome soggetto di vita autentica, dove lerelazioni sono vere». Il presule sottolineache la scelta pastorale è quella di impararedalla famiglia a prendersi cura della vitadell’uomo. «Gli orientamenti dei vescovi –

aggiunge – saranno la nostrastrada maestra ma noi ciappoggeremo alla storia dellanostra diocesi». Lapreparazione all’eventoavverrà attraverso unpercorso di rinnovamento,mediante la chiamata alla

conversione e alla riconciliazione. In questocontesto, la Chiesa calatina si preparerà allaprima visita pastorale di Peri. «Sonoconvinto – prosegue il presule – che senzacomunicazione non può esserci trasmissionedella fede, senza comunione non può essercicomunicazione e quindi alcuna educazione eapprendimento». In parallelo con lacelebrazione del 2° centenario si punterà asviluppare nelle parrocchie l’identità e ilsenso di appartenenza dei fedeli. Il 2°centenario si concluderà con la celebrazionedel terzo Sinodo diocesano.

Maria Gabriella Leonardi

Unitalsi: domani 1500 pellegrini a PompeiEucaristia concelebrata da Marrucci e Liberati

POMPEI. Sono attesicome «figli prediletti» e«fratelli amatissimi» e perloro il personale ed ivolontari del Santuario stapredisponendo il serviziodi accoglienza. Sono glioltre millecinquecentopellegrini dell’Unitalsi chedomani vivranno a Pompeiuna giornata mariana inchiusura del mese dedicatoal Rosario e, per loro,anche della stagione deipellegrinaggi, quest’annoparticolarmente intensa eappassionante. L’arrivo diammalati, disabili evolontari, provenienti damolte regioni, è previstoalle 9, al piazzale beatoGiovanni XXIII. Alle 10.30,

in Basilica, laconcelebrazioneeucaristica, presiedutadall’assistente ecclesiasticonazionale, il vescovo diCivitavecchia-Tarquinia,Luigi Marrucci econcelebratadall’arcivescovo-prelato diPompei, Carlo Liberati.Saranno presenti ilpresidente nazionaledell’Unitalsi, Salvatore

Pagliuca, il vice presidente,Dante D’Elpidio e ilconsigliere, Francesco LaPalombara. Alle 17 sisvolgerà la processioneeucaristica e, alle 20, latradizionale fiaccolataispirata alla pace universaleconcluderà il pellegrinaggionazionale a Pompei, giuntoquest’anno alla nonaedizione.

Loreta Somma

L’Unitalsi nel Santuario di Pompei (foto Angelotto)

Un villaggio nel Ciad (foto Ap)

Partiti in tre dal Camerun per la città di Yagoua

Padre Pietro Zappini

VENERDÌ28 OTTOBRE 201124

«Una nuova evangelizzazione anche per il Brasile»

DI PAOLO VIANA

n Paese, terra dimissione, Ma an-che di nuova e-

vangelizzazione, in unmomento storico digrandi cambiamenti. Èl’analisi che il vescovo diPetropolis, nello stato diRio de Janeiro, FilippoSantoro, espone parlan-

Udo del mese dedicato al-le missioni.Il Papa ci indica chiara-mente la Porta della Fe-de ma parla anche di «u-na profonda crisi». Conquali caratteri essa simanifesta in Brasile?In un recente censimen-to, anche se parziale, fat-to dalla Fondazione Ge-tulio Vargas, si osserva

che nel Brasile, e partico-larmente a Rio de Janei-ro, cresce il numero dei«senza religione», chenon sono gli atei, maquelli che migrano da u-na religione per lo piùpentecostale all’altra do-po aver abbandonato laChiesa cattolica e che so-no disorientati su tutto.Ci sono anche alcuni a-tei, ma la maggioranza ègente lontana dalla Chie-sa e che si rifugia in in unmondo senza preciso ri-ferimento religioso. È unchiaro frutto del secola-rismo.Questi sono giorni dram-matici, un altro missio-nario è rimasto vittima

della violenza: qual è l’at-teggiamento della so-cietà sudamericana ver-so questa figura? Siamo tutti sbigottiti perl’uccisione di padre Fau-sto Tentorio. Anche nelnostro Continente ci so-no stati casi simili nelpassato che hanno sen-sibilizzato tutta l’opinio-ne pubblica brasiliana.Ogni tanto accadono ca-si di assassinii fatti dagiovani o ragazzi che ri-velano la fragilità educa-tiva della società e laconfusione nei punti diriferimento che orienta-no e sostengono la vitaquotidiana.Il Brasile è da secoli ter-

ra di missione ma daqualche decennio è an-che un Paese emergente.Cosa cambia nell’operadi evangelizzazionequando un Paese evolvecosì rapidamente? Ci sono alcune città to-talmente trasformate; daluoghi tranquilli hannovisto aumentare la ric-chezza, ma anche il do-minio del denaro, delmodello di vita consumi-stico ed anche prostitu-zione e droghe. La Chie-sa da tempo aveva pre-parato un piano di svi-luppo graduale, che nonè stato considerato e orasta incrementando la suapresenza missionaria e

parrocchiale. Sono con-vocati tutti: parrocchiepastorali sociali, movi-menti e nuove comunitàa una nuova presenza piùattiva e incidente. Il gran-de tema della nuova e-vangelizzazione di Na-zioni di antica cristianitàvale anche da noi. È chia-ro in forme meno dram-matiche che in Europa,ma è anche qui urgenteun nuovo dinamismonella presenza nella so-cietà che mostri la con-venienza umana della fe-de cristiana come rocciastabile davanti ai mirag-gi di uno sviluppo senzapunti di riferimento eticie culturali e religiosi.

Per altro verso che il Bra-sile sia tra i Paesi emer-genti è un gran fatto po-sitivo, l’importante è chel’economia e la tecnicasiano sostenuti dalla co-scienza e da una ade-guata antropologia aper-ta al mistero e solidale.Contemporaneamente sista sviluppando unagrande campagna di va-ri settori della società edella Chiesa a favore del-la moralità pubblica,contro la corruzione. La presenza della Chiesanella società è semprepiù orientata dal grandeevento ecclesiale che èstata la V Conferenza del-l’episcopato latinoame-

ricano di Aparecida. Lenuove direttrici dell’a-zione evangelizzatricedella Chiesa in Brasile(2011-2015) hanno co-me obiettivo «evangeliz-zare, a partire di Cristo enella forza dello SpiritoSanto, come Chiesa di-scepola, missionaria eprofetica, alimentatadalla Parola di Dio e dal-la Eucaristia, alla lucedella evangelica opzionepreferenziale per i pove-ri, perché tutti abbianovita, a cammino del Re-gno definitivo». È unapresenza nella società enei suoi nuovi problemi,a partire dalla fede vis-suta nella Chiesa.

Il vescovo Santoro (foto Gallini)

SantoroLa vita religiosanel Paese lettadal vescovoitalianodi Petropolis«Siamo unaterra di missione»

Caltagirone, verso i 200 anni della diocesiPeri presenta il nuovo Piano pastorale