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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci Comune di Ostuni “STRATEGIC PLANS FOR RESTORATION, PROTECTION AND ECO TOURISM PROMOTION IN NATURA 2000 SITES DEVASTATED BY NATURAL DISASTERS” NAT-PRO-I1-3.2 PIANO STRATEGICO PER IL RIPRISTINO E LA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE E LA PROMOZIONE DELL'ECOTURISMO (5.3.5) (Strategic plan for restoration protection ecotourism promotion) Dr.ssa Filomena Tanzarella Ing. Federico Ciraci

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

Comune di Ostuni

“STRATEGIC PLANS FOR RESTORATION, PROTECTION AND ECO

TOURISM PROMOTION IN NATURA 2000 SITES DEVASTATED BY

NATURAL DISASTERS”

NAT-PRO-I1-3.2

PIANO STRATEGICO PER IL RIPRISTINO E LA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE E LA PROMOZIONE DELL'ECOTURISMO (5.3.5)

(Strategic plan for restoration protection ecotourism promotion)

Dr.ssa Filomena Tanzarella

Ing. Federico Ciraci

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INDICE

1.PREMESSA Pg 4

2. LA STRATEGIA NAZIONALE Pag 4

2.1. Nel 2012 il primo Piano Strategico Nazionale Pag 4

2.2. Le tendenze in atto Pag 7

2.3. Le criticità principali Pag 13

2.4. Le azioni principali Pag 16

3. IL CONTESTO REGIONALE E LOCALE Pag 21

3.1. I sistemi Turistici Locali Pag 22

3.2. Il SAC “La Via Traiana” Pag 26

3.3 Il Progetto ENPI “Live Your Tour” Pag 27

4.PERCHÉ PARLARE DI ECOTURISMO? Pag 27

5.PROMOZIONE - RIPRISTINO E PROTEZIONE: ORMAI CONCETTI IMPRESCINDIBILI Pag 30

6.GLI ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA STRATEGIA PER RIPRISTINO/PROTEZIONE

DELL’AMBIENTE E LA PROMOZIONE (STRATEGIA NAT-PRO)

Pag 32

6.1.Coinvolgimento dal basso/Comunicazione/Monitoraggio della performance Pag 32

6.2. Lavoro in comune per la raccolta dei dati Pag 33

7. DALLA CARTA EUROPEA PER IL TURISMO SOSTENIBILE AL PIANO STRATEGICO NAT-

PRO

Pag 35

7.1. Perché avviare un processo CETS Pag 35

7.2. Analisi SWOT - Situazione percepita all’avvio della CETS e i passi avanti compiuti dal 2011 al 2014

Pag 41

7.3. Il profilo del turista del Parco delle Dune Costiere Pag 47

7.4. Il Piano Stategico Cets e il Piano Strategico – Nat Pro per l’ecoturismo nel Parco delle Dune Costiere

Pag 48

8. DAL “PIANO DI GESTIONE PER LA PROMOZIONE DEL TURISMO SOSTENIBILE E DELL'ECOTURISMO NELLE AREE PROTETTE …” (6.1.4.) QUALI OBIETTIVI ED AZIONI PER IL PIANO STRATEGICO NAT PRO DEL PARCO DELLE DUNE COSTIERE

Pag 81

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9. OBIETTIVI ED AZIONI DEL PIANO STRATEGICO PER IL RIPRISTINO E LA PROTEZIONE DEL PARCO FORNITI DAGLI STUDI SPECIALISTICI DEL PROGETTO NAT-PRO

Pag 92

9.1. Indicazioni derivanti dal Piano di gestione per il miglioramento della struttura e l’eterogeneità degli habitat forestali e delle zone umide per il sito di Ostuni (Dr. Domenico Pecere)

Pag 91

9.2. Indicazioni derivanti dalla valutazione ecologica e idrologica post-incendio e dal Piano AIB (Dr. Tommaso Giorgino)

Pag 99

9.3. Interventi per la sostenibilita’ ambientale degli accessi e della viabilità (Arch.

Gianluca Andreassi)

Pag 112

9.4. Il DSS quale strumento di supporto alle decisioni (Arch. Giovanna Netti) Pag 116

10. CONCLUSIONI Pag 122

11. BIBLIOGRAFIA Pag 126

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1.PREMESSA

Questo documento fa proprie le considerazioni presenti all’interno del documento “Piano di

gestione per la promozione del turismo sostenibile e dell'ecoturismo nelle aree protette - 6.1.4.”

cui si rimanda integralmente, e ne rappresenta un approfondimento, che focalizza l’attenzione

sull’esigenza di ripristino e protezione dell’area di destinazione turistica “Parco delle Dune

Costiere” nonché di promozione dell’ecoturismo.

La redazione di questo Piano Strategico parte da un esame dell’attuale situazione del Parco delle

Dune Costiere, ovvero di ciò che è stato fatto sino ad oggi e cosa è in corso di attuazione, ma anche

delle dinamiche in atto nel contesto regionale e nazionale in cui esso è inserito.

Perciò si parte da un’analisi del contesto da cui emergeranno indirizzi che questo Piano Strategico

fa propri, si passa quindi all’analisi del percorso sino ad oggi compiuto dal Parco delle Dune

Costiere, e dei processi in atto (come l’attuazione della strategia CETS) per l’individuazione di

obiettivi ed azioni del presente “Piano Strategico per il ripristino e la protezione ambientale e per

la promozione dell’ecoturismo” (sinteticamente di seguito chiamato Piano Strategico Nat-Pro).

Infine, a completamento del Piano Strategico Nat-Pro, l’attenzione viene focalizzata su obiettivi ed

azioni individuati dal team multidisciplinare che nell’ambito del progetto Nat Pro ha studiato

specificamente la biodiversità del Parco delle Dune Costiere e la sua vulnerabilità agli incendi

boschivi, oltre che le criticità in termini di accessi e viabilità, ed ha fornito precise indicazioni per il

ripristino e la protezione dell’ambiente, per la prevenzione degli incendi boschivi e per ridurre

l’impatto antropico legato alla fruizione.

Questo lavoro fa propri i principali principi/obiettivi evidenziati nei vari capitoli che riguardano

l’analisi del contesto nazionale e regionale in quanto di fondamentale importanza anche su scala

locale.

Si rimanda inoltre integralmente al Piano di Conservazione del SIC Litorale Brindisino, per ciò che

attiene l’attuazione delle azioni inerenti la tutela ed il miglioramento degli habitat e delle specie

presenti.

2. LA STRATEGIA NAZIONALE

2.1. Nel 2012 il primo Piano Strategico Nazionale

In questo paragrafo si fa riferimento ad alcuni passaggi significativi del Piano Strategico

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Governativo per lo sviluppo del turismo in Italia “Turismo Italia 2020 - Leadership, Lavoro, Sud” a

cui si rimanda (www.slideshare.net/BTOEducational/turismo-italia-2020-piano-strategico) che,

come è scritto nello stesso documento, è stato avviato nel maggio 2012 dal Ministro per gli Affari

Regionali, il Turismo e lo Sport, Dottor Piero Gnudi , dopo aver costatato l’assenza di una politica

nazionale per questo settore. In questo paragrafo è stato fatto uno sforzo di sintesi del corposo

documento, denso di input molto interessanti anche per questo piano strategico.

Gli incisi che riguardano parallelismi con il Parco delle Dune Costiere o che, comunque, esulano dal

lavoro di sintesi del Piano Strategico Nazionale sono riportati in corsivo.

Come lo stesso Ministro dichiara al Sole 24 Ore per un articolo del 19 gennaio 2013: “È la prima

volta che nel nostro Paese viene elaborato un piano strategico, al fine di trovare strade per

contrastare la perdita di competitività dell'Italia nel turismo e riconquistare la leadership… Fino a

oggi è mancato uno sforzo di questo tipo, forse anche perché il turismo è materiale di competenza

regionale e dunque senza un presidio centrale forte. Si tratta del primo e del più importante aspetto

da mettere in rilievo: il settore ha bisogno di una diversa governance perché è impossibile

competere con successo a livello globale attraverso politiche frammentate e non coordinate tra

loro… Strategia unitaria non significa mancata valorizzazione dei diversi territori, ma piuttosto

impiego razionale e coordinato delle risorse in un contesto di risorse limitate e concorrenza

agguerrita. Offerta moderna significa saper confezionare dei prodotti turistici che prendano in

considerazione l'esperienza complessiva del turista, dal momento in cui inizia la prenotazione al

momento in cui torna a casa e viene ricontattato in un'ottica di fidelizzazione”.

Il Piano si pone l’obiettivo di svolgere un’analisi volta a rappresentare la posizione competitiva

dell’Italia nell’industria turistica globalizzata, individuare le criticità, definire alcune linee guida e

proporre una serie di azioni concrete. Giova ricordare che la redazione di questo Piano ha visto la

collaborazione di vari ministri ed esperti, tra questi, oltre al citato Ministro Gnudi, anche quei

Ministri i cui ambiti di responsabilità sono più collegati al turismo (affari esteri, economia e finanze,

sviluppo economico, infrastrutture e trasporti, politiche agricole, alimentari e forestali, ambiente,

tutela del territorio e del mare, istruzione, università e ricerca, beni e attività culturali, coesione

territoriale), sono stati coinvolti il Coordinamento degli Assessori al Turismo delle Regioni e

Province Autonome ed esperti dell’Agenzia Nazionale del Turismo. Il Piano tiene inoltre conto dei

pareri di circa 100 key informant del settore che sono stati intervistati ad hoc e di 350 buyer

internazionali che hanno risposto a domande specifiche. Discusso in ottobre 2012 con le

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Commissioni di Camera e Senato e con il Presidente del Consiglio, e presentato a febbraio 2013

alla 33° edizione della BIT a Milano, puo' essere operativo immediatamente, mediante l'adozione

di quattro diversi tipi di iniziative: provvedimenti legislativi, assegnazione di finanziamenti a

strumenti gia' esistenti, azioni da parte del Ministro del Turismo e azioni del Governo e/o Inter-

ministeriali. Il Piano è stato pensato per avere un respiro almeno quinquennale ed essere

aggiornato ogni due anni, in modo da farlo diventare un irrinunciabile strumento operativo sia per

le istituzioni statali e regionali sia per i singoli operatori.

Le analisi mettono chiaramente in luce le criticità dell’industria turistica italiana: problemi di

governance del settore, promozione all’estero estremamente frammentata e graduale

marginalizzazione dell’Enit, nanismo delle imprese, limiti nella capacità di costruire prodotti

turistici competitivi, infrastrutture insufficienti, formazione del personale inadeguata al mercato

globale, difficoltà ad attrarre investimenti internazionali, solo per citarne alcune.

Di fronte a queste criticità, il piano strategico propone alcune linee guida e individua un numero

rilevante di azioni concrete che potrebbero rapidamente migliorare la competitività del settore

turistico nazionale.

Condizione indispensabile per un rilancio del settore è un radicale cambiamento nell’approccio ai

problemi del turismo, occorre un cambiamento anzitutto culturale, iniziando a considerare il

turismo come una grande opportunità per lo sviluppo del Paese e coordinare gli sforzi necessari a

valorizzarne il potenziale inespresso. L’impareggiabile ricchezza di “risorse turistiche” del Paese

non deve condurre cioè all’ingenua convinzione che i turisti internazionali continueranno ad

arrivare spontaneamente; infatti, come spiegano numerose ricerche, i viaggiatori internazionali

cercano oggi un’offerta organizzata e, anche se l’Italia rappresenta per più di una ragione la meta

più desiderabile, spesso la scelta finale premia altre destinazioni perché complessivamente più

convenienti o più “facili”. Per competere con successo nel mercato turistico internazionale, è

necessario allora comprendere a fondo anzitutto la domanda ed essere in grado poi di offrire

prodotti moderni, consapevoli del fatto che l’esperienza di consumo turistico ha inizio ben prima

dell’atto della prenotazione e termina ben dopo il rientro a casa.

Il piano strategico nazionale costituisce un primo passo per indirizzare questa evoluzione al fine di

consolidare il vantaggio competitivo dell’Italia e di contribuire allo sviluppo dell’economia e alla

creazione di nuovi posti di lavoro.

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Secondo alcune stime conservative, le azioni contenute nel piano possono tradursi in circa 30

miliardi di Euro di incremento del PIL e in 500.000 nuovi posti di lavoro entro il 2020. Si tratta di

un’opportunità che il Paese non può non cogliere e di una responsabilità inderogabile verso le

nuove generazioni.

Oltre alle azioni il piano propone un’innovazione di metodo attraverso l’individuazione di una

direzione chiara nella quale muoversi mediante un approccio coordinato tra tutti gli attori

coinvolti, condizione imprescindibile per operare efficacemente nel mercato globale. Il turismo

non può più essere vissuto come faccenda di esclusivo interesse degli addetti ai lavori.

2.2. Le tendenze in atto

In particolare nel Piano Strategico Nazionale si evidenzia come il turismo negli ultimi dieci anni è

stato uno dei settori economici che ha avuto la crescita maggiore a livello mondiale. Nel 2011, più

di un miliardo di persone ha effettuato un viaggio all’estero per turismo. Esso rappresenta un

settore rilevante per l’economia nazionale, generando maggiori opportunità di lavoro rispetto ad

altri settori industriali considerati prioritari. Il contributo del turismo al prodotto interno lordo

dell’Italia ammonta a oltre 130 miliardi di euro (circa il 9% della produzione nazionale) e le

persone impegnate in questo settore sono circa 2,2 milioni (un lavoratore su dieci). Tuttavia oggi il

turismo in Italia pur continuando a rappresentare uno dei settori più importanti per il Pil, ha perso

significativamente quote di mercato, crescendo nell' ultimo decennio del 2% l'anno, contro una

crescita media del mercato vicina all'8%. L’Italia è terza come meta di viaggiatori internazionali

(11%), dopo la Francia (19%) e la Spagna (13%), rispetto alla prima posizione occupata a livello

europeo all'inizio degli anni Ottanta e ancora verso la meta' degli anni Novanta. Questo

arretramento accade nonostante l'Italia possegga una base di asset invidiabile che le conferisce

un vantaggio competitivo forte e di lungo periodo. E’ evidente che occorre attivare strategie

moderne e al passo con i tempi in grado di competere con gli altri paesi del Mediterraneo nostri

concorrenti. A tal fine è importante comprendere lo scenario internazionale in cui il settore

turistico italiano va a competere.

L’ultima decade ha messo in luce importanti trasformazioni che hanno coinvolto indistintamente

il turismo a livello mondiale; si tratta di alcuni “megatrend” socio-economici globali che

influenzano e continueranno a influenzare la domanda turistica su scala mondiale. In particolare:

A) Evoluzione nella composizione della domanda

- Crescita dell'economia globale e aumento della connettività aerea

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- Nuova domanda turistica da parte della classe media emergente delle RDEs (Rapidly

Developing Economies cioè le economie a rapida crescita: Cina, India, Europa

dell’Est e Centrale, America Latina)

- Moltiplicazione delle rotte e delle frequenze di volo a corto e lungo raggio anche

grazie ai voli low-cost

- Aumento del turismo europeo senior; la popolazione europea sta invecchiando e richiede un'offerta sempre più mirata, evoluta e innovativa

B) Evoluzione nel comportamento del consumatore

Polarizzazione della spesa. I consumi del segmento affluent di Travel&Tourism

sono significativi e del tipo trading-up, ossia con disponibilità a spendere molto

pur di soddisfare un determinato bisogno. Cresce la domanda di voli low cost e

allo stesso tempo cresce anche la domanda di sistemazioni di alto livello;

Il fitness, la cura di sé e la ricerca di benessere psicologico sono in aumento

Aumento della connettività Internet con vendita online dell’invenduto, in

particolare alberghiero a prezzi “imperdibili” (anche nei picchi); maggiore

disintermediazione delle agenzie fisiche e dei tour operator, in favore di acquisti

diretti. Il giudizio degli utenti è divenuto cruciale per il successo di un prodotto.

L’ampia penetrazione degli smartphone ha amplificato la possibilità di accedere

ai contenuti (“sempre connessi”). La presenza online e sui social network è

determinante per orientare la scelta

Più weekender sul corto raggio; necessità di collegamenti veloci; soggiorni

turistici più brevi

Ricerca di una esperienza autentica; della personalizzazione del viaggio con

un’offerta su misura, in linea con gli interessi specifici del consumatore (es.

enogastronomia, wellness)

Vi sono poi tre fenomeni di livello globale cui prestare particolare attenzione e

che richiedono di essere monitorati nel tempo: la maggior sensibilità ai rischi

(sicurezza e sanità), le reazioni agli aumenti dei costi dell’energia e l’attenzione

alla tutela ambientale e al decoro dei siti di interesse culturale.

Altri dati interessanti circa il posizionamento dell’offerta italiana: il mercato del Turismo sviluppa

in Italia circa 375 milioni di notti. Di queste, circa il 55% è generato dal mare e dalle città d’arte, e

circa il 44% (165 milioni di notti) è prodotto da turisti internazionali. Dal 2000 al 2010, le notti di

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stranieri sono aumentate a una velocità quasi tripla rispetto a quelle degli italiani, passando da

140 a 165 milioni di notti, con un tasso di crescita dell’1,6% rispetto allo 0,6% di quelle di Italiani.

Questo suggerisce che le scelte strategiche del settore turistico devono da una parte mirare a

consolidare la domanda interna, ma dall’altra devono puntare sulla crescita della domanda

internazionale e conquistare fette di mercato dei paesi emergenti, dove i turisti aumenteranno

con la crescita dell’economia di quei paesi e per questo rappresentano il motore della crescita in

quanto la domanda interna è destinata nel migliore dei casi a rimanere invariata o a crescere a

tassi molto contenuti.

Lo studio evidenzia che del turismo internazionale per dimensione, spesa media e crescita attesa

al 2020, i segmenti prioritari sono affluent europei, russi, cinesi, indiani, brasiliani ("BRIC") e

Golfo. Rispetto ai viaggiatori internazionali l’analisi del Piano strategico mostra il seguente

posizionamento dell’Italia:

- per i viaggiatori a corto raggio (Europei occidentali) ha una quota di mercato in linea con la sua

quota di mercato media

- per i viaggiatori di medio-lungo raggio l’Italia è in ritardo sulle RDEs prioritarie (Rapidly

Developing Economies) che sono i paesi del Golfo e i BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), rischiando

di non sfruttare appieno la loro crescita futura. Lo studio considera invece soddisfacente, al

momento, il posizionamento sulle economie mature (Giappone e Nord-America).

La maggior parte dei viaggiatori a medio e lungo raggio acquista sostanzialmente il “prodotto

Italia” (in alcuni casi il “prodotto Europa”), mentre i viaggiatori a breve raggio riescono ad

esprimere in maniera più differenziata i propri interessi e acquistano i prodotti turistici con

modalità molto più selettive. In genere il prodotto turistico italiano di maggiore attrazione per gli

stranieri sono le città d’arte, vero e proprio magnete globale dell’offerta turistica italiana. In

questo campo gli USA sono i primi clienti con 8,1 milioni di notti, seguiti da Germania (7,6) e

Francia (4,3). Sulle altre componenti classiche dell’offerta italiana (mare, laghi e montagna), i

tedeschi sono sempre i primi clienti. Evidentemente nel puntare al turismo internazionale le

strategie di marketing debbono tenere conto dei bisogni e dei criteri di scelta specifici di ciascun

segmento prioritario.

Attualmente cinque Regioni (Veneto, Trentino Alto Adige, Toscana, Lazio e Lombardia) sviluppano

da sole il ~70% delle notti di stranieri, avendo i prodotti più forti del nostro Paese: le “quattro Città

Top” (Roma, Venezia, Firenze e Milano), il lago di Garda, le Dolomiti e l’Alto Adige.

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Seguono le cinque grandi Regioni del Sud (Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna) quindi le

altre dieci Regioni. Le prime cinque regioni hanno generato il 91% della crescita nel periodo 2000 –

2010, le regioni del Sud, pur possedendo asset inestimabili di tipo storico – culturale o

paesaggistico, pesano solamente per il 12% del totale e hanno catturato nel decennio solo il 5%

della crescita totale italiana.

Alla luce di ciò si ritiene importante che nell’immaginario collettivo del prodotto Italia e del

prodotto Europa diretto ai viaggiatori di medio e lungo viaggio, sia inserito anche il sud Italia come

destinazione, accanto alle classiche mete Firenze, Venezia, Roma, Milano, Lago di Garda, Dolomiti,

Alto Adige. Effettivamente il Piano Strategico Nazionale, come si vedrà più avanti, pone tra i propri

obiettivi anche quello di promuovere nuove destinazioni turistiche del sud Italia, dato che dagli

anni ‘60 non viene lanciato un prodotto nuovo. Ovviamente tali destinazioni debbono essere

caratterizzate dai requisiti di organizzazione e qualità di cui si parla nel Piano.

Il Parco delle Dune Costiere con il contesto territoriale Valle D’Itria-Salento potrebbero

legittimamente aspirare a raggiungere questo obiettivo essendo estremamente ricchi di beni

paesaggistici e storico-culturali di rilievo e rappresentando un simbolo della “Mediterraneità”, che

andrebbe ad arricchire e differenziare il ventaglio delle destinazioni classiche.

Inoltre, in un decennio di mercato europeo in forte crescita, dieci regioni Italiane sono calate o

cresciute meno dell’1%. A questo va poi aggiunto un dato importante e di carattere generale: negli

ultimi dieci anni il numero di notti di turisti internazionali in Italia è cresciuto solo di ~1.6%

all’anno, mentre nel mercato di riferimento il tasso di crescita annuo è stato di 7,8%.

Occorre insomma uno sforzo di tutto il sistema Italia per collocarsi con successo sul mercato

internazionale, ma uno sforzo maggiore va compiuto dal nostro territorio sia per ottenere un

supporto dalle politiche nazionali di sviluppo turistico, sia per raggiungere anche direttamente il

mercato internazionale, ed in particolare i target in crescita.

Approfondendo ulteriormente questo tipo di analisi, in vista di uno sviluppo di poli di attrazione

(destinazioni turistiche) attualmente poco richiesti, soprattutto dai turisti internazionali, lo studio

analizza lo stato dell’arte ed individua: i “Magneti Globali” (Roma, Venezia, Milano, Firenze), i

“Best sellers” (Lago di Garda e Alto Adige), i grandi prodotti mare in difficoltà e una trentina di poli

medio-piccoli ad alto potenziale. Evidenzia però che per sviluppare nuovi poli di attrazione

internazionale in un mercato competitivo e affollato non basta che un “prodotto” possegga un alto

potenziale, ma occorre posizionarlo in modo accurato, in termini di risposta ai bisogni dei

segmenti di domanda più interessanti per l’Italia (che il Piano individua negli affluent europei e

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viaggiatori provenienti dai BRIC). Lo sviluppo di questi prodotti dipenderà poi dall’efficacia del

sistema di offerta in termini di promo-commercializzazione, anche attraverso i canali digitali. È del

tutto evidente che questo approccio apre il tema del coordinamento tra i soggetti, in particolare

tra i policy maker e della necessità di trovare una nuova modalità di definizione e gestione delle

politiche di sviluppo che coinvolga il livello centrale dello Stato e le Regioni (che dovranno a loro

volta trovare nuove modalità di integrazione dell’offerta).

Come si vedrà di seguito la Regione Puglia ha rivisto la governance del settore turistico proprio in

questa chiave, con la finalità di adeguarsi a questi obiettivi e alle nuove sfide del mercato.

Un ulteriore cenno merita il prodotto mare dell’Italia che registra una forte crisi.

Come detto non basta il potenziale presente nel territorio, questo va accompagnato dalla capacità

di confezionare un prodotto turistico competitivo, e la competitività si basa su vari fattori (qualità,

prezzi, organizzazione, ecc.) che vanno al di là della bellezza paesaggistica e che molto dipendono

dalle capacità imprenditoriali. Infatti il nostro mare eserciata una scarsa attrattività verso il

turismo internazionale a causa di un’offerta alternativa alla nostra estremamente aggressiva, più

moderna e meno costosa in diverse zone del bacino del Mediterraneo nostre concorrenti (Spagna

e, con trend crescenti, altri Paesi come Turchia e Croazia). Nel periodo 2000-2010 il numero di

viaggiatori nei Paesi del Bacino Mediterraneo è cresciuto a un tasso molto sostenuto (8,2%),

mentre in Italia il prodotto mare ha addirittura registrato una lieve flessione. Occorre intervenire

sui punti critici per riportare la nostra costa a livelli di attrattività concorrenziali, anche puntando

sull’offerta differenziata che è possibile fornire grazie ad un contesto territoriale ricco di beni

artistici, storico-culturali, enogastronomici di sicuro interesse, come le stesse riviste Lonly Planet

e National Geographic assicurano, consigliando la Puglia come meta ideale per paesaggi,

esperienze e costi, per il 2014. Ecco di seguito le citazioni:

Lonely Planet’s best value travel destinations for 2014 “When times are tight we suggest you

travel more, not less – but pick carefully. This is where your wallet will smile at the memories for

years to come-”. Italy’s heel… This year, look south. Italy’s heel has arguably the best beaches in

the country, hilltop towns and ancient sights. But what makes Puglia, Basilicata and Calabria such

good value is not just the financial side of being in this part of the country. It’s the fabulous food –

cucina povera (poor man’s food), simple, tasty and cheap – and the relaxed pace of life even in

peak season, coupled with good-value accommodation for all budgets.

Traduzione: Le migliori destinazioni di viaggio consigliate da Lonely Planet per il 2014 "In tempi di

crisi vi consigliamo di viaggiare di più, non di meno - ma scegliere con attenzione. Questo è dove il

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vostro portafoglio sorriderà ai ricordi per gli anni a venire ... Tacco d'Italia ... Quest'anno, guarda a

sud. Il Tacco d'Italia ha probabilmente le migliori spiagge del paese, borghi e antichi monumenti.

Ma il valore di Puglia, Basilicata e Calabria non riguarda solo l’aspetto economico. E’ il favoloso

cibo – fatto con la “cucina povera”, semplice, gustoso ed economico - e il ritmo rilassato della vita

anche in alta stagione, assieme a camere di qualità per tutte le tasche”.

National Geographic 2014 “National Geographic Traveler presents the New Year's must-see places. From Argentina to Oz, the final lineup reflects what’s authentic, culturally rich, sustainably minded—and, of course, superlative in the world of travel today.”

National Geographic 2014 "Il Viaggiatore National Geographic presenta i luoghi da vedere del nuovo anno. Dall’ Argentina a Oz, la scelta rispecchia ciò che è autentico, ricco di cultura, orientato verso la sostenibilità e, naturalmente, superlativo nel mondo dei viaggi di oggi ".

Un aspetto significativo di cui tenere conto riguarda il “Brand Italia” che rimane ancora molto

forte, l’Italia è ben posizionata per arte, storia, enogastronomia, attrazioni naturali e shopping. Per

quel che riguarda i “BRIC”, l’Italia risulta il Paese più richiesto in Russia, India e Cina; mentre è

seconda per i Brasiliani, preceduta di poco dalla Francia. Lo studio “Acquistare Italia”

dell’Università di Bologna, condotto su 350 buyer internazionali, mette in luce come l’Italia abbia

nel rapporto qualità-prezzo, nelle infrastrutture e nel ricettivo i punti di debolezza principali

rispetto ai competitor mondiali. È evidente, quindi, che l’Italia debba far leva sul forte brand e

valore percepito di cui dispone e valorizzarlo al meglio eliminando ove possibile queste criticità.

Dall’analisi svolta per il Piano Strategico Nazionale è emerso anche che accanto ai prodotti più

tradizionali dell’industria turistica (mare, montagna, laghi e città d’arte), vi sono altri rilevanti

segmenti di domanda, definiti sulla base di interessi e bisogni specifici, molti dei quali sostenuti da

mega-trend internazionali, come “fitness e sport attivo” (golf, sci, ciclismo, ecc.), “wellbeing”,

“turismo religioso”, “enogastronomia” e “shopping”. Ad esempio sono interessanti, nell’area del

fitness e sport attivo, i dati relativi al mercato del cicloturismo in Europa centro-meridionale,

stimato intorno a € ~2 miliardi, di cui il 20% in Italia; si tratta dunque di un’area di forza nella quale

sarebbe necessario consolidare la posizione di leadership con investimenti specifici. La Regione

Puglia ha dato un forte impulso a questo settore con il progetto Cyronmed e l’aggancio alla

Ciclovia Adriatica, di cui fa parte anche il Parco delle Dune Costiere. Inoltre nel Parco delle Dune

Costiere sono stati fatti diversi investimenti in questa direzione con la realizzazione di piste ciclabili

lungo la Via Traiana attrezzate di catellonistica e la recente realizzazione di un’Albergabici. Anche

la Valle D’Itria ha realizzato un progetto di valorizzazione dei bellissimi sentieri dell’acquedotto per

il loro utilizzo come vie ciclabili oltre che per passeggiate a piedi.

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2.3. Le criticità principali

Il Piano Strategico Nazionale fa una disamina puntuale delle criticità principali per la definizione di

una politica di sviluppo del turismo in Italia, qui di seguito sono richiamate quelle di particolare

interesse ai fini del presente Piano Strategico:

Governance:

• Manca una governance centrale forte, di meccanismi strutturati di coordinamento tra Governo,

Regioni e Associazioni di categoria orientati a “far accadere le cose” in un settore “trasversale”.

• Marginalità del settore turistico nella politica di sviluppo del Paese e frammentazione della

catena decisionale tra Governo e autorità regionali /provinciali /comunali.

• Ministro senza portafoglio, con poche leve e risorse economiche necessarie per guidare in modo

efficace lo sviluppo del turismo.

• Scarsa capacità di incidere dell’offerta locale nella competizione globale.

• Mancanza di una base di dati affidabile e rapidamente aggiornata e difficoltà di lettura dei dati

sul Turismo.

• Difficoltà di monitoraggio delle azioni in corso (o da lanciare), degli investimenti e della spesa

legata allo sviluppo del Turismo.

Comunicazione e promozione:

• Ruolo dell’Agenzia Nazionale del Turismo (ENIT) insufficiente.

• Assenza di una promozione coordinata a livello di “Sistema Italia”.

• Mancanza di una strategia digitale del Paese per il Turismo.

• Assenza di una “Direzione commerciale Italia” che si occupi di definire le priorità e sviluppare i

prodotti chiave (supporto alle Regioni nella progettazione dei prodotti, anche interregionali, e

nella definizione dei target economici che si devono raggiungere).

• Utilizzo insufficiente del cinema internazionale per promuovere il turismo in Italia nei Paesi che

conoscono meno la cultura italiana.

• Bassa sensibilità verso le conseguenze di comportamenti illeciti e opportunistici per il settore

turistico (es. frodi).

• Passività nella comunicazione e nelle Public Relations (es. in fase di gestione delle crisi).

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Canali di vendita:

• Utilizzo insufficiente dei canali di vendita digitali.

• Assenza di accordi strutturati a livello Paese con tour operator outbound internazionali1.

• Forte frammentazione dell’offerta di prodotti e servizi incoming. Su questo come detto all’inizio

si sta lavorando sia a livello regionale che locale con la creazione dei Sistemi Turistici Locali, dei

SAC, di progetti specifici

Offerta prodotti:

• Mancanza di coordinamento centrale nei confronti delle Regioni sui prodotti da sviluppare e da

promuovere sui segmenti prioritari della domanda.

• Assenza di un piano o di una spinta centrale per quanto riguarda la strutturazione e la

promozione di un calendario eventi a supporto del turismo.

• Assenza di “APP” di servizio per smartphone/tablet rivolte a turisti stranieri.

• Assenza di priorità e di focus su prodotti/poli turistici da sviluppare

• Mancanza di focus sui segmenti target chiave in termini di dimensione e spesa (affluent europei,

BRIC e Golfo)

• Patrimonio culturale poco valorizzato sia a fini turistici (numero di visitatori) sia in termini

economici (ricavi per singolo turista) rispetto a tutti i benchmark2 internazionali. Valorizzazione

adeguata di un bene storico-culturale vuol dire anche, ad esempio, tenerlo aperto non secondo “gli

orari di ufficio”, cosa che accade molto spesso nel nostro territorio.

• Mancanza di innovazione nei prodotti turistici

• Ricettivo e infrastrutture poco adeguati per accogliere eventi congressuali internazionali

Ricettivo:

• Qualità e standard molto variabili e bassa affidabilità dei sistemi di classificazione.

Trasporti e infrastrutture:

1 Con il termine outbound ci si riferisce alle promozioni che mirano a trovare i clienti (es.la pubblicità televisiva e su quotidiani e

riviste, fiere, cartelloni stradali, spot radiofonici, promozioni tramite e-mail) invece con il termine inbound si indicano tutte quelle

attività volte ad attrarre i clienti, a farsi trovare (es. sito web, contenuti di blog, social media)

2 Benchmark è un parametro oggettivo di riferimento

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• Collegamenti "ultimo miglio" tra aeroporto e destinazione finale inestistenti o inadeguati agli

standard dei turisti internazionali (per qualità, lentezza, ecc.)

• Quantità di voli diretti con i Paesi in forte crescita nettamente inferiore rispetto ai Paesi

competitor (Germania, Francia, Spagna, UK, ecc.), sia per quanto riguarda le compagnie aeree

nazionali, sia per quanto riguarda compagnie straniere

• Quantità di voli low-cost verso l'Europa inferiore rispetto ai concorrenti

• Valorizzazione incompiuta di mete con potenziale, attraverso vettori a basso costo

• Infrastruttura ferroviaria di qualità focalizzata solo sull’asse TO-SA. La linea Adriatica peggiora a

sud di Bari

• Assenza di standard del servizio taxi.

Formazione e competenze:

• Problema generale di immagine e bassa attrattività delle professioni del Turismo per i giovani.

• Carenza di scuole professionali di livello per Direttori e management del Turismo.

• La formazione turistica attuale di scuola superiore/istituti tecnici alberghieri è inadeguata al

posizionamento turistico dell'Italia e all'ambizione di offerta di qualità del Turismo italiano verso i

turisti internazionali (in particolare verso quelli di livello medio alto).

• Come effetto combinato: professionalità in calo, con impatti negativi sui viaggiatori

internazionali.

Investimenti:

• Pressione fiscale e difficile accesso al credito determinano un potenziale freno allo sviluppo degli

investimenti nel settore da parte delle imprese esistenti

• Assenza di un approccio strutturato e di coordinamento per invogliare investimenti turistici.

Assetto normativo:

• Tempi e processo di rilascio dei visti con forti problematiche a fronte di un numero di richieste in

arrivo dai Paesi in forte crescita

• Elevata burocrazia per la gestione operativa delle imprese turistiche

• Peso della fiscalità non coerente con ottica di sviluppo del turismo (ad esempio, penalizzazione

derivante dalle aliquote Iva disallineate a quelle dei competitor)

• Assenza di meccanismi efficaci per favorire la creazione di reti d'impresa seppur in presenza di

fenomeni di aggregazioni spontanee.

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2.4. Le azioni principali

A queste criticità occorre dedicare la massima attenzione al fine di porre in essere un insieme

coordinato di azioni volto a riqualificare l’offerta turistica italiana nel suo insieme. Sono di

seguito elencate le azioni che per il presente “Piano Strategico per il ripristino e la protezione

dell’ambiente e la promozione dell’ecoturismo” (Piano Strategico Nat-Pro) sono più significative.

Creare prodotti multi-regionali prendendo spunto anche dalle best practice internazionali

(es. “Via Francigena” multi-regionale sul modello del “Cammino di Santiago”, circuito di

dimore storiche, sull’esempio di Paradores o Relais & Châteaux)

Proporre prodotti specifici per senior (es. terme), favorendo la destagionalizzazione degli

arrivi.

Riportare sempre nelle attività promozionali e commerciali dei prodotti delle Regioni un

unico marchio ombrello del brand Italia (questo è importante soprattutto per i viaggiatori

di geografie lontane che non conoscono le specificità del territorio italiano)

Comunicazione e promozione dell’offerta turistica del Paese anche nei confronti dei turisti

italiani

e-tourism per la definizione e l’attuazione della strategia digitale per il turismo. Attuare

una strategia digitale del Paese per il Turismo (a tutt’oggi assente). La sola presenza di un

sito internet non è sufficiente. Una grossa % di clienti acquista in maniera disintermediata

(senza l’intermediazionie di tour operators etc.), con loro è rilevante riuscire a dialogare via

web. Aumentare la visibilità dei prodotti turistici italiani sul Web. Migliorare la presenza sui

social network. Ricondurre il sito Italia.it, i portali regionali, la presenza su social network,

blog e community alla strategia generale. Allineare Italia.it alle best practice internazionali,

integrando il sito web nella strategia digitale (in termini di contenuti, navigabilità,

proposta itinerari, ecc.) e utilizzandolo per attività di promo-commercializzazione, con

l’attenzione di comunicare non solo caratteristiche del prodotto turistico, ma anche le

modalità per fruirne e a quali costi (gestendo comunicazione e promozione tramite digital

media).

Comunicazione del prodotto EXPO 2015 in ottica nazionale. Sfruttare l’occasione di

visibilità a livello mondiale non solo per Milano, ma per promuovere anche il resto

dell’offerta turistica del Paese, soprattutto far conoscere la rinnovata proposta di valore

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del turismo italiano. Costruire un’offerta di prodotti da legare all’EXPO per intercettare

soprattutto i turisti a medio e lungo raggio e trattenerli in Italia per alcuni giorni contigui

alla visita all’EXPO. Programmare attorno a Expo 2015 un calendario eventi che dia ragioni

per venire e per restare più a lungo.

Rafforzamento e promozione del calendario eventi Italiano. E’ assente un piano relativo al

calendario eventi, da arricchire insieme alle Regioni e promuovere soprattutto verso

l’estero. Eventi di carattere artistico-culturale-musicale, enogastronomico, sportivi di

prestigio, spingendo sui segmenti di domanda di qualità (es. per amanti della lirica

l'intensificazione di aperture e dei programmi dei teatri lirici/opere) che forniscano, mese

per mese, delle chiare ragioni di ritorno in Italia per i turisti del corto raggio, in particolare

per gli affluent europei, con obiettivi di destagionalizzazione degli arrivi. Sviluppare una

modalità di integrazione digitale del calendario eventi a livello italiano, con link e input da

Regioni, città, siti culturali e altri enti, organizzata per facilitare la consultazione da parte

di turisti europei, per interesse e area geografica. Utilizzare il sito di Italia.it e altri canali

digitali per la promozione integrata del calendario nazionale. La Regione Puglia si è

attrezzata da qualche anno con il sito Puglia Events (anche se le modalità di inserizione dei

dati andrebbe semplificata) che raccoglie numerosi eventi significativi che si tengono nella

regione i quali vengono segnalati dai rispettivi organizzatori, altri siti raccolgono eventi che

si svolgono localmente. E’ importante rendere questi siti più visibili a livello nazionale e

internazionale, anche attraverso opportuni link.

Sviluppo di accordi con tour operator e vettori aerei internazionali. Stipulare accordi con

tour operator globali incentivandoli adeguatamente sui risultati. Fornire pacchetti mirati.

Focalizzarsi in via prioritaria su tour operator forti e su geografie BRIC. Avviare tavoli per

accordi con compagnie aeree internazionali, soprattutto finalizzati a creare o aumentare il

numero di collegamenti diretti con i Paesi target.

Sensibilizzazione e rilancio dell’immagine del settore attraverso i media italiani. Il

mercato globale e la connettività amplificano la percezione negativa del Paese a causa di

frodi o comportamenti non accoglienti a danno dei turisti, con un conseguente danno

d’immagine e di presenze difficile da stimare. Occorre sensibilizzare il Paese circa

l’importanza del Turismo e circa il danno provocato da questi comportamenti. Stimolare il

senso di ospitalità tra la popolazione.

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Promocommercializzazione. Le Regioni non dispongono della “scala” e delle competenze

per competere e interfacciarsi sul mercato globale, in particolare quelli più lontani. Occorre

creare una “Direzione Commerciale e Marketing Italia”, motore del turismo e supporto per

le Regioni. Favorire l’acquisto già in fase di comunicazione (es.: associando al prodotto

anche una serie di informazioni complementari come fascia di prezzo, diverse opportunità

di alloggio, indicazioni logistiche). Iniziative di co-marketing con le Regioni. Coinvolgere

nella promozione imprenditori, aziende eccellenti, personaggi pubblici e sportivi (come

ambasciatori dell'Italia); introdurre una cultura di CRM3 sfruttando i database clienti dei

principali player coinvolti nell’erogazione dei ervizi per il turista (es. Alitalia, Autostrade,

FS).

Realizzazione di accordi per la produzione di film per stranieri in location turistiche

italiane (focus BRIC). Dagli anni Sessanta non viene sviluppato un prodotto

cinematografico di richiamo mondiale che pubblicizzi il Paese. Formare una “film

commission” nazionale turistica, in collaborazione con le film commission regionali

esistenti, che favorisca e incentivi la realizzazione di pellicole che fungano da pubblicità e

richiamo. Incentivare fiscalmente (es. con tax credit o tax shelter) o attraverso benefit (es.

agevolazioni di carattere esecutivo) la produzione di film internazionali ambientati in

luoghi sui quali si intende puntare come offerta di sistema, preferibilmente realizzati da

produzioni di paesi target. Coinvolgere registi e attori di riferimento nei Paesi target (es.

produttori di Bollywood).

3 Il CRM (Customer Relationship Management = Gestire in modo efficace i rapporti con i clienti) è una strategia di business che stabilisce un nuovo approccio al mercato ponendo il cliente e non il prodotto al centro del business, teso ad aumentare il fatturato e garantire un elevato livello di customer satisfaction. Con il supporto di idonei software si raggiunge una efficacia organizzativa che serve alle aziende per individuare e gestire i profili di clienti acquisiti e potenziali, così da mettere a punto attività e strategie che da un lato aiutino a catturare nuovi clienti e dall’altro massimizzare i profitti sui clienti fedeli, cercando di comprenderne esigenze e aspettative; nonché trasformare gli attuali clienti in “procuratori”, ossia consumatori che lodano l’azienda incoraggiando altre persone a rivolgersi alla stessa per i loro acquisti. Alcune aziende cercano di non tenere conto di clienti che hanno poca importanza (definiti in gergo "clienti sotto-zero") e attuano delle implicite tecniche definite come "demarketing". Il CRM non è una semplice questione di marketing né di sistemi informatici, è un approccio strettamente legato alla strategia, alla comunicazione, all’integrazione tra i processi aziendali, alle persone ed alla cultura, che pone il cliente al centro dell’attenzione nelle situazioni business-to-business, business-to-consumer e government to citizen. Il CRM può essere scomposto in tre macro aree: operativo, analitico e collaborativo mentre l’architettura tecnologica rappresenta il substrato che ne rende possibile l’applicazione.

1. CRM operativo: soluzioni metodologiche e tecnologiche per automatizzare i processi di business che prevedono il contatto diretto con il cliente. In altre parole il CRM operativo è costituito dalle applicazione CRM rivolte al cliente che supportano le attività di back office per la gestione degli ordini; della supply chain e delle transazioni con il sistema informatico dell’azienda; le attività di front office per l’automazione delle forze vendita e l’automazione del marketing d’impresa; mobile office per le attività degli agenti e per altri servizi di supporto.

2. CRM analitico: procedure e strumenti per migliorare la conoscenza del cliente attraverso l'estrazione di dati dal CRM operativo, la loro analisi e lo studio revisionale sui comportamenti dei clienti stessi.

3. CRM collaborativo: metodologie e tecnologie integrate con gli strumenti di comunicazione (telefono, fax, e-mail, ecc.) per gestire il contatto con il cliente.

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Coinvolgimento della RAI a fini di promozione turistica verso l’estero. Prevedere

programmi che facciano scoprire il Paese, valorizzando asset, eventi, itinerari, invogliando

turisti newcomer e repeater a visitare l’Italia. Promozioni differenti tra i paesi, anche a

seconda delle caratteristiche dei segmenti (es. dar visibilità ad eventi per stimolare il

turismo week-enders).

Studio di partnership con primari operatori web (focus su BRIC e Affluent). Manca uno

strumento di grande facilitazione per il viaggiatore individuale che intende programmare /

scegliere una vacanza in Italia. Valutare una partnership con operatori web per accordi che

consenta al pubblico di organizzare il proprio soggiorno dal sito ufficiale del Paese,

utilizzando anche i giudizi di altri turismi.

Sviluppo di “App” per smartphone e tablet rivolte a turisti stranieri. Mancanza di servizi

sul mobile, a fronte di una sempre maggior propensione dei turisti verso i canali digitali.

Sviluppare App al servizio del turista, in particolare per gli stranieri (logistica, treni, taxi,

mostre, ...). Diffondere informazioni per gli stranieri già presenti sul territorio nazionale.

Incentivare lo sviluppo di applicazioni per smartphone e tablet che rispondano alle

necessità del turista internazionale in visita, anche attraverso il sostegno a start-up

tecnologiche localizzate in Italia. Incentivazione per lo sviluppo di App per smartphone e

tablet volte a creare una community di fan dell’Italia

Integrazione portale e-commerce su Italia.it e utilizzo per promocommercializzazione, in

collaborazione con le Regioni. Fase di vendita non possibile attraverso il sito ufficiale né per

l’acquisto di prodotti vacanza (es. week-end romantico a Roma), né per i gadget / biglietti

musei. Arricchire, in collaborazione con le Regioni, le funzionalità del portale “Italia.it”,

inserendo applicativi e-commerce, transazioni on-line, anche in un’ottica di combinazione

della fase di promozione e di commercializzazione (es. pagina di una destinazione con tutte

le informazioni su come arrivare e cosa fare e la possibilità immediata di acquisto di

determinati prodotti/ servizi). Inserire motori di ricerca efficaci per poter consentire

acquisti mirati di hotel e pacchetti vacanza.

Migliorare la gestione delle crisi che hanno un impatto sul Turismo attraverso una

struttura di Public Relations focalizzata. Gestire con sistematicità la comunicazione nelle

situazioni di crisi (es. immondizia a Napoli, disastro Concordia) soprattutto nei confronti dei

media internazionali. Avviare un’attività di PR strutturata, volta a migliorare la presenza

dell’Italia sui media internazionali.

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Supporto alla creazione di un grande operatore incoming italiano /network di aziende

incoming. L’assenza di un grande operatore italiano per l’incoming penalizza il settore. E’

necessario aprire un tavolo per la nascita di un grande operatore incoming italiano o

federando operatori che coprano itinerari a forte volume o ad alto potenziale. Favorire

l’aggregazione di operatori incoming di medie dimensioni attraverso l’incentivo alla

creazione di Reti d’Impresa anche in differenti aree del Paese.

Realizzazione di 1-2 nuovi Grandi Poli Turistici nel Mezzogiorno finanziati anche grazie a

project bond e fondi europei e nel rispetto della sostenibilità. L’Italia non lancia un nuovo

grande prodotto nel Turismo da 50 anni, al contrario di quanto hanno fatto o stanno

facendo i competitor principali. Promuovere la creazione di 1-2 Nuovi Grandi Poli Turistici

nel Mezzogiorno, potenziale volano per l’intero settore e per l'immagine dell’Italia nel

mondo, garantendo sostenibilità, burocrazia zero e tempi certi agli investitori. Sfruttare, tra

le altre opportunità, la riprogrammazione dei fondi comunitari per le Regioni del Sud, in

collaborazione con il Ministero per la Coesione Territoriale.

Focus su BRIC e affluent europei per alzare il valore della spesa media per turista.

Analizzare le caratteristiche e bisogni/criteri di scelta dei segmenti affluent e BRIC,

comprendere la relazione esistente tra tali bisogni e l’offerta turistica attuale, individuare e

colmare eventuali gap esistenti in termini di contenuto del prodotto (shopping per BRIC,

eventi per affluent europei, ecc.), di trasporti (voli diretti per BRIC, collegamenti point-to-

point ottimali per affluent europei), di ricettivo (es.: resort per famiglie russe, dei Paesi del

Golfo e indiani) e di enablers (es.: visti per turisti russi e cinesi). Focalizzare gli sforzi di

comunicazione e commercializzazione dei 30-40 Poli prioritari, facendo leva sugli elementi

dell'offerta che rispondano alle loro esigenze.

Valorizzazione di siti culturali ad alto impatto turistico grazie a partnership pubblico-

privato. Il patrimonio di asset storico-culturale del Paese è degradato e sotto-utilizzato

come motore dello sviluppo turistico. Poco sfruttato il calendario di eventi storico-culturali,

soprattutto verso turisti europei, di corto-medio raggio, che tornano più volte in Italia.

Basso collegamento tra i poli culturali (es.: siti Unesco poco sfruttati nella comunicazione).

Rinnovamento della modalità di gestione con una nuova spinta commerciale, anche in

logica di partnership pubblico-privato.

Istituzione di un programma di sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente e al decoro. È

una debolezza dell'Italia, soprattutto per i newcomers (secondo una ricerca Eurisko, i russi

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fissano l’Italia all’ultimo posto in Europa per “ordine e pulizia di spazi pubblici”).

Agevolazione al cambio di destinazione d'uso per gli immobili destinati ad attività

ricettive, non utilizzati ovvero occupati da imprese strutturalmente in disavanzo. Ad

esempio, prevedere una norma che semplifichi e renda automatico il ambio di destinazione

d’uso.

Sviluppo di accordi selettivi per incremento di voli low-cost europei. Alcune zone

turistiche risultano penalizzate da inadeguati collegamenti pointto-point con le principali

città europee. Favorire l'aumento sia di frequenze sia di apertura di tratte low-cost su

destinazioni Italiane a forte potenziale inespresso, coordinando gli accordi con i vettori

low-cost.

Inoltre occorre intervenire sulle seguenti problematiche:

o l'assenza o l'inadeguatezza di strutture aeroportuali penalizzano l’afflusso di turisti

in zone ad alto potenziale

o creare piani di connettività su gomma o rotaia migliorando le infrastrutture esistenti

o valutare l'introduzione dell'Alta Velocità sulla dorsale adriatica per collegare

Bologna a Foggia/Brindisi.

3. IL CONTESTO REGIONALE E LOCALE

Parlando di contesto, la prima domanda che scaturisce è “In quale sistema turistico si inquadra

questa destinazione”? Allo stato attuale su questo concetto c’è grande fermento e numerose sono

le dinamiche in atto, ma certamente si osserva uno sforzo su più fronti per mettere a sistema le

diverse risorse territoriali, ambientali, storico-culturali, umane al fine di fornire un’offerta integrata

su un’area vasta, e superare la frammentazione dell’offerta di qualche anno fa. Ad esempio il Parco

delle Dune Costiere, in quanto facente parte del territorio di Ostuni rientra nel Sistema Turistico

Locale della “Valle D’Itria”; sono poi in corso di attuazione il progetto SAC (Sistemi Ambientali e

Culturali) “La Via Traiana”, o altri progetti che perseguono l’obiettivo di mettere a sistema le varie

risorse del territorio come il Progetto ENPI “Live Your Tour”, che fa riferimento ad un Sistema

“Salento Nature”. Ma è innegabile che in questa direzione molto lavoro è stato svolto negli ultimi

due decenni dal GAL Alto Salento, che utilizzando i fondi LEADER è stato tra le prime istituzioni che

hanno cercato di mettere in rete diverse realtà del mondo rurale e turistico del comprensorio del

GAL (che abbraccia i territori di Ostuni, San Michele Salentino, Ceglie Messapica, Carovigno, San

Vito dei Normanni, e più recentemente Fasano) finanziando ad esempio la realizzazione di itinerari

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tematici, la ristrutturazione/adeguamento di aziende facenti parte di questi itinerari, cartellonistica

per la loro visibilità, e così via.

3.1. I sistemi Turistici Locali

I Sistemi Turistici Locali nascono dal riassetto del sistema turistico regionale in risposta alle attuali

sfide che la Regione ha deciso di affrontare, cioè acquisire una maggiore competitività per

misurarsi con altre destinazioni turistiche, attuare una gestione strategica del prodotto turistico in

una prospettiva sempre più globale; fornire una risposta adeguata ed organizzata alla crescita dei

flussi in arrivo e della notorietà della destinazione Puglia. Per rispondere a queste sfide la Regione

ha voluto superare la frammentazione istituzionale ed operativa che caratterizzava il preesistente

assetto istituzionale a cui era demandato il compito di attuare le politiche promozionali e di

sviluppo turistico, intervenendo con quella che essa stessa chiama “una tecnicalizzazione

complessiva delle politiche di promozione e gestione del territorio in una ottica marketing

oriented”. In altre parole, fare finalmente e consapevolmente della Puglia una "destinazione

turistica", attraverso il coinvolgimento diretto dell'insieme degli attori locali, pubblici e privati. Tale

riassetto ha portato al superamento delle APT e alla costituzione dell'azienda regionale unica

(Pugliapromozione) articolata su base provinciale, nonché alla individuazione dei Sistemi Turistici

locali che rispondono all’esigenza di impostare una governance facilmente intelligibile per le

attività connesse al marketing turistico, alla promozione del territorio, ai servizi di accoglienza. In

particolare i soggetti della governance sono:

La Regione Puglia come soggetto policy maker, di monitoraggio, vigilanza e controllo degli

interventi in materia turistica e di coordinamento dei rapporti istituzionali con gli enti locali

ed altri soggetti in Convenzione (Fondazioni partecipate, Unioncamere);

L'Agenzia Pugliapromozione come soggetto deputato al management della destinazione;

Le imprese, attraverso le forme aggregative (in particolare il Distretto produttivo e le

organizzazioni di categoria);

I Sistemi Turistici Locali, per il coordinamento territoriale.

Ma questo nuovo modo di gestire e promuovere una destinazione richiede una innovazione non

solo istituzionale ma anche nell’approccio di tutti gli attori coinvolti: si parte dal patrimonio di

risorse e competenze territoriali, ma oltre a questo occorre il superamento di logiche competitive,

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il raggiungimento di accordi tra gli attori, pubblici e privati, imprenditori e non, locali e nazionali,

per creare una visione condivisa e stimolare la partecipazione di tali soggetti al disegno

complessivo di sviluppo della destinazione.

Per rispondere a tale strategia, il quadro normativo regionale (L.R. 1/2001, L.R. 18/2010,

Regolamento 9/2011) ha recentemente ridefinito la governance del settore turistico basandosi sui

seguenti principi:

Elaborazione e gestione a livello regionale delle funzioni di pianificazione strategica;

Modello top-down per la gestione dei progetti, delle politiche e del loro controllo;

Modello bottom-up per i processi di pianificazione strategica.

La Regione Puglia, oltre a disegnare la strategia generale delle politiche di promozione turistica, ha

a disposizione altri strumenti di governo del sistema: le politiche su infrastrutture e trasporti, gli

incentivi alle imprese, il programma di internazionalizzazione delle diverse filiere produttive, le

politiche ambientali e dei beni culturali, le politiche culturali e la cooperazione internazionale.

L'integrazione di queste politiche in una complessiva strategia di marketing territoriale e di

sviluppo sostenibile del territorio fornisce alle strategie di promozione turistica un quadro di

riferimento coerente ed un sistema di obiettivi complessivi dello sviluppo del comparto.

L'Agenzia Pugliapromozione, rappresenta uno strumento operativo per l'attuazione delle strategie

di promozione e marketing territoriale, essa è una moderna DMO (Destination Management

Organization), che rende la governance delle politiche di promozione e gestione della destinazione

turistica decisamente semplificata e ottimizzata.

In tutta questa riorganizzazione del settore turistico regionale, strategico è il percorso avviato di

istituzione dei Sistemi Turistici Locali. Essi furono già previsti dalla Legge nazionale n.135 del 2001,

cui hanno fatto seguito la Legge regionale N. 11 del 2002 e il Reg. n. 19/2011, per definire le

modalità di costituzione e di riconoscimento, dettando le norme generali per il loro

funzionamento.

Ma esattamente cosa è il STL? Al Sistema turistico locale (attualmente in fase di

costituzione/organizzazione) si è inteso dare il ruolo di strumento di governo associato al singolo

territorio omogeneo in chiave di destinazione turistica, per la gestione integrata dei servizi

connessi all'accessibilità, alla fruibilità ed alla notorietà del territorio e dei suoi attrattori da parte

dei visitatori, e per lo sviluppo del turismo di questa area in termini di sostenibilità ambientale,

sociale, culturale ed economica.

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Una volta istituiti i vari STL dovrebbero essere orientati al rafforzamento ed all’organizzazione

dell'offerta turistica a livello territoriale, con il coordinamento provinciale, svolgendo funzioni di

raccordo con le azioni regionali durante fase "top down" delle strategie regionali, e di raccordo

fra gli attori territoriali nella fase "bottom up" di stimolo alla sperimentazione, innovazione e

razionalizzazione dell'offerta turistica regionale. Essi, inoltre, dovrebbero favorire il necessario

coordinamento delle azioni di promozione esterna dell'Agenzia Pugliapromozione con le azioni di

promozione sul territorio. Le attività previste sono:

proporre un piano di promozione (inteso come brand, identità territoriale, quadro

complessivo dell'offerta, target preferibili di domanda) che viene inviato agli uffici competenti

della Regione Puglia per la composizione della strategia regionale di promozione dei territori;

elaborare un quadro di sviluppo turistico (triennale ed annuale) per la gestione integrata

dei servizi che rientrano nelle competenze dei singoli componenti il STL: trasporti, rete

informativa, calendario degli eventi, apertura degli attrattori, cartellonistica, etc. Si occupa anche

delle richieste alla Regione per le materie di sua competenza (demanio regionale, potere

normativo, etc);

animazione territoriale, controllo di qualità, servizi di accoglienza e coordinamento del

sistema informativo territoriale;

proporre e realizzare attività progettuali e di fund raising.

In sostanza, il STL è una modalità di governo concertata del territorio e dei servizi che incidono

sull'accoglienza turistica. Di fondamentale importanza il fatto che i prossimi fondi strutturali

dovrebbero concorrere a rendere possibile quanto sin qui descritto. E’ anche previsto che ai STL

siano demandate competenze, e relative risorse, per lo svolgimento di funzioni e competenze

devolute dalla Regione e dall'Agenzia Pugliapromozione, su scala territoriale.

Concorrono alla costituzione dei STL: Comuni, Unioni di Comuni, Province, CCIAA, Enti parco e

aree protette, altri enti e soggetti pubblici della filiera. Possono aderire come soggetti non

costituenti: associazioni e altre organizzazioni senza scopo di lucro operanti nel settore,

organizzazioni sindacali e datoriali di filiera; gruppi di azione locale (GAL), altri soggetti di natura

pubblica o privata che operano con finalità di valorizzazione e sviluppo turistico. Tali soggetti

devono riferirsi all'ambito territoriale interessato. Condizione di accesso è una piccola cessione di

sovranità al STL per l'esercizio della competenza devoluta al “governo associato”, in cambio dei

benefici complessivi di sistema.

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

Le aree turisticamente rilevanti individuate dalla Regione e sottoposte ai territori per

l'organizzazione dei Sistemi Turistici Locali sono:

Gargano e Monti Dauni;

Bari e la costa;

La Puglia di Federico II;

Valle d'Itria e Murgia dei trulli;

Magna Grecia e Gravine;

Salento.

Nell’ambito del STL Valle D’Itria oltre a Ostuni e Alberobello, individuati come i comuni che hanno

la funzione di coordinare tutte le attività connesse al Sistema Turistico Locale, gli altri comuni che

fanno parte del sistema sono Carovigno, Castellana Grotte, Ceglie Messapica, Cisternino, Fasano,

Locorotondo, Martina Franca, Noci, Putignano, San Michele Salentino, San Vito dei Normanni e

Villa Castelli, oltre alle Camere di Commercio di Bari, Brindisi e Taranto, le Grotte di Castellana e i

Parchi di Torre Guaceto, Dune Costiere, Bosco delle Pianelle.

Il percorso per la costituzione del Sistema Turistico Locale Valle D’Itria e Murgia dei Trulli è stato

avviato nel febbraio 2013 dal Comune di Ostuni. Il 4 settembre 2013 a Ostuni si è giunti alla

definizione del protocollo d’intesa del Sistema Turistico Locale “Valle d’Itria”; il 15 aprile 2014 si è

tenuto un incontro, presso il Comune di Alberobello, per dare seguito ai lavori per la costituzione

del Sistema Turistico Locale. Il 14 maggio 2014 il protocollo del sistema è stato firmato da tutti i

comuni partecipanti.

Il STL Valle D’Itria comprendendo comuni delle tre province di Bari, Brindisi e Taranto,

rappresenta quella che è stata definita “la zona di centro” della Regione Puglia. Come si evince

dalle dichiarazioni del Sindaco di Ostuni Tanzarella, che si fa portavoce del STL Valle D’Itria, le

istituzioni che hanno firmato il protocollo hanno condiviso appieno l’idea che questo STL debba

mettere a punto un’offerta turistica integrata che punta su un patrimonio estremamente ricco,

che va dal mare con spiagge e acque limpide (come testimoniato dalla Bandiera Blu), alla Piana

degli Ulivi Secolari, al Parco delle Dune Costiere, e via via fino a ricomprendere i vari centri storici

della Valle D’Itria, uno dei brand più attrezzati del contesto pugliese. La programmazione 2014-

2020 potrà destinare fondi utili per intervenire sui punti di debolezza di questa area, come la

viabilità e l’accessibilità.

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

3.2. Il SAC “La Via Traiana”

I Sistemi Ambientali e Culturali (SAC) del territorio pugliese, finanziati dalla Regione Puglia, sono

intesi come aggregazioni di risorse ambientali e culturali che costituiscono dei “sistemi” integrati,

riferiti ad aree sovra comunali. Il fine è quello di garantirne una fruizione unitaria, qualificata e

sostenibile. In altri termini queste risorse vengono messe in rete, integrate e valorizzate, attraverso

un programma di interventi, per promuovere l’attrattività, lo sviluppo economico, la cooperazione

fra istituzioni e l’iniziativa delle imprese. I Sistemi sono caratterizzati da una idea forza originale e

sostenibile di sviluppo ed attrattività territoriale e da un progetto conseguente di valorizzazione e

gestione integrata delle risorse ambientali e culturali. Con il SAC si vuole rendere possibile la

fruizione integrata, incrementare i flussi di turisti e visitatori destagionalizzati, recuperare e

veicolare l’immagine identitaria dell’area. Nel caso specifico del SAC “La Via Traiana” si tratta un

sistema fatto di elementi storico-culturali, naturali e paesaggistici di grande valore ed al contempo

unici ed irripetibili, che connotano fortemente il territorio per la sua “mediterraneità”. Questi

assets si aggregano attorno alla Via Traiana, che corre nella pianura che si estende nei territori di

Fasano, Ostuni, Carovigno e Brindisi, ai piedi della Murgia di Sud-Est, in una fascia di territorio

lambita dal mare Adriatico, dove la natura è fortemente caratterizzata dalla presenza di macchia

mediterranea e lecceta presenti nelle aree naturali costiere, pedecollinari e collinari, un paesaggio

olivetato che si perde a vista d’occhio fino alla linea di costa caratterizzato da ulivi monumentali,

plurisecolari e millenari di straordinaria bellezza, veri “patriarchi verdi”, che rappresenta uno dei

paesaggi “culturali” più antichi del Mediterraneo, simbolo indiscusso della Puglia. Ai lati di questa

importante arteria romana, militare prima e commerciale poi, tanti sono i frantoi ipogei che

furono ricavati nelle cavità naturali modellate dall’uomo. Molti sono di origine romana, spesso

ammodernati in epoca medievale. Solo nell’agro di Ostuni ne sono stati censiti più di 70. La

vicinanza a questa antica via consentiva il trasporto dell’”oro liquido” verso i porti commerciali del

Salento, e ciò spiega come mai tanti frantoi siano disseminati lungo il suo percorso. Molti di essi si

trovano in corrispondenza di masserie a torre, veri fortilizi con una tipica è architettura militare,

realizzate a partire dal XVI sec. allo scopo di presidiarli. Questo contesto è connotato anche dalla

presenza di due aree protette: il Parco delle Dune Costiere e Riserva di Torre Guaceto. La Via

Traiana è il filo conduttore per gran parte di queste testimonianze sviluppatesi nei secoli lungo il

suo percorso, a cui si aggiungono – solo per citarne alcuni - gli insediamenti rupestri con i

numerosi luoghi di culto, il sistema di masserie storiche seicentesche, ma anche i muretti a secco, i

terrazzamenti, che sono stati determinanti nel modellare il paesaggio; l’area archeologica di

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Egnazia e di S.Maria D’Agnano; il Museo delle Civiltà Preclassiche di Ostuni; le torri aragonesi che

punteggiano il litorale; il Dolmen del II millennio A.C., le lame.

Questo progetto vedrà coinvolti gli operatori dei settori culturale e ambientale, gli enti locali, gli

operatori agricoli e agrituristici, custodi di un paesaggio agrario millenario, in un progetto comune

di valorizzazione e gestione integrata delle risorse ambientali e culturali del territorio al fine di

garantirne una fruizione unitaria, qualificata e sostenibile.

Si noti che gran parte del SAC La Via Traiana ricade all’interno del Sistema Turistico Locale Valle

D’Itria, rappresentando quindi un sistema integrato aggregato attorno ad un tema, presente

all’interno di un sistema omogeneo più vasto. Quest’ultimo è caratterizzato da vari temi che

possono rappresentare, come la Via Traiana, diversi fili conduttori attorno ai quali aggregare

un’offerta integrata. Per questo il SAC La Via Traiana si ritiene rappresenti un valore aggiunto per il

STL Valle D’Itria, che concorre a differenziarne l’offerta.

3.3 Il Progetto ENPI “Live Your Tour”

Il Progetto ENPI “Live Your Tour”, fa riferimento ad un Sistema chiamato “Salento Nature” che fa

riferimento alle aree protette del Salento, fino a ricomprendere le due aree protette più a nord

Torre Guaceto e Dune Costiere. La finalità del progetto è puntare ad un’offerta integrata, che

utilizza le aree protette come punto di attrazione per poi creare itinerari che mettano in valore

risorse più remote e meno conosciute, destagionalizzare, incrementare i flussi turistici

internazionali, anche grazie alla collaborazione ed allo scambio di know-how tra i partner

internazionali del progetto che sono, oltre al Parco delle Dune Costiere, la Riserva di Torre Guaceto,

la Provincia di Lecce, la ONLUS “Ricerca e Cooperazione” (Capofila) e l’Agenzia di sviluppo delle

Nazioni Unite UNDP del Libano, Agenzie di sviluppo della Tunisia e della Spagna.

4.PERCHÉ PARLARE DI ECOTURISMO?

Dopo avere compreso in quali dinamiche di contesto si inserisce il “Piano Strategico per il ripristino

e la protezione dell’ambiente e la promozione dell’ecoturismo” (Piano Strategico Nat-Pro) e prima

di addentrarsi ulteriormente nel merito di questo Piano, è importante definire cosa in questo

documento intendiamo per ecoturismo e cosa per turismo sostenibile.

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Per la definizione di “Turismo sostenibile” ricordiamo quanto dichiarato dall’Organizzazione

Mondiale del Turismo: “lo sviluppo del turismo sostenibile soddisfa i bisogni dei turisti e delle

regioni ospitanti e allo stesso tempo protegge e migliora le opportunità per il futuro. Si tratta di

una forma di sviluppo che dovrebbe portare alla gestione integrata delle risorse in modo che tutte

le necessità, economiche, sociali ed estetiche possano essere soddisfatte mantenendo al tempo

stesso l'integrità culturale, i processi ecologici essenziali, la diversità biologica e le condizioni di

base per la vita". In base alla definizione generale di sviluppo sostenibile, anche il turismo

sostenibile deve fondarsi su tre pilastri: sostenibilità sociale, ambientale ed economica, come

sancito nell’Agenda 21 per il settore dei viaggi e del turismo del 1996.

In altri termini si parla di turismo sostenibile quando la destinazione è gestita in modo tale che il

turista possa assumere modelli di consumo che non esauriscono le risorse naturali, distribuiscono

la ricchezza in modo equo, non compromettono la cultura locale. D’altro canto è molto importante

il ruolo degli attori ospitanti: la sostenibilità del turismo dipende dai principi di gestione che

imprese turistiche, enti locali e tour operators assumono per produrre i servizi turistici.

Riguardo l’ecoturismo, qualcuno sostiene che in sé non costituisca ancora un approdo alla

sostenibilità, se ad esempio non è sufficientemente considerata l’energia richiesta per i trasporti,

con i relativi effetti sul clima, ecc.

Ma nel 2002, anno internazionale dell’ecoturismo, si è cercato di trovare una definizione comune

al termine, interpretato fino ad allora in diversi modi. Nel caso europeo (e italiano) è stato definito

come “un turismo in aree naturali che deve contribuire alla protezione della natura e al benessere

delle popolazioni locali”. Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale del Turismo le

caratteristiche fondamentali dell’ecoturismo sono:

1. il contenuto di tratti educativi e interpretativi;

2. la minimizzazione degli effetti negativi per il contesto naturale e socioculturale;

3. il sostegno alla protezione delle aree naturali attraverso:

♦ la creazione di vantaggi economici per i comuni ospitanti, le organizzazioni e gli enti che

amministrano le aree naturali con fini di tutela;

♦ la creazione di posti di lavoro alternativi e di fonti di reddito nei comuni locali;

♦ la formazione di una coscienza per la conservazione del patrimonio naturale e culturale

nella popolazione locale, così come nei turisti.

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

Su queste basi, intenderemo qui il turismo sostenibile una forma di turismo che non

necessariamente si svolge in aree naturali, pur rispettando tutti i criteri precedentemente

elencati, e l’ecoturismo il turismo sostenibile che si svolge in aree naturali.

In entrambi i casi l’essenza del modo di fare del turismo è data dalla qualificazione del rapporto

con l’ambiente e con i depositari della cultura dei luoghi. In entrambi i casi il turista deve essere

consapevole degli impatti che il proprio modo di fare vacanza può esercitare sul territorio (nella

sua componente ambientale e sociale) e, in ragione di questa consapevolezza, assume

comportamenti corretti.

Ma un tema fondamentale per la sostenibilità è anche quello economico, come evidenziato nelle

più recenti pubblicazioni da parte della Commissione Europea sul tema del tursimo sostenibile (“Il

sistema europeo di indicatori per il turismo – toolkit”- 2013 e “L'Europa, prima destinazione turistica

mondiale - un nuovo quadro politico per il turismo europeo”-2010), dove si ripropone la centralità del

tema della sostenibilità intesa quale elemento chiave per garantire la qualità ed il vantaggio socio-

economico per le comunità ospitanti: operare in senso “sostenibile” significa lavorare per non

perdere posizioni come una delle principali destinazioni turistiche. Nel riconoscere che il turismo

si è rivelato un settore estremamente importante dell’economia a livello mondiale, che dà impulso

alla crescita economica e all’occupazione, si ribadisce che una delle sfide principali con cui

dobbiamo confrontarci è quella di rafforzare e migliorare lo sviluppo del turismo in maniera

sostenibile, per garantire al settore una competitività nel lungo termine. Gestire il turismo in modo

sostenibile significa promuovere uno sviluppo del turismo che si basa sulla consapevolezza dei

limiti e delle capacità delle nostre risorse turistiche tenendo in debita considerazione aspetti quali

la qualità dei prodotti e dei servizi, la qualità e durata dei posti di lavoro, la qualità

dell'accoglienza, la responsabilità sociale e ambientale (l’utilizzo responsabile delle risorse naturali,

il rispetto per la diversità del patrimonio culturale e delle identità locali, la considerazione

dell’impatto ambientale delle attività come produzione di rifiuti, pressione esercitata su acqua,

suolo e biodiversità, l'impiego di energie "pulite"). In queste pubblicazioni della Commissione

Europea tra le azioni previste la creazione di una carta europea del turismo sostenibile e

responsabile, sviluppare le competenze nel settore e l’utilizzo di sistema di indicatori per trovare il

giusto equilibrio tra le esigenze dei turisti, delle comunità ospitanti e dell’ambiente, ridurre i

conflitti, misurare e monitorare i processi di gestione della sostenibilità nonché condividere e

mettere a confronto i progressi e i risultati in futuro. Il monitoraggio consente di seguire i

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cambiamenti nel tempo e fornisce ai responsabili politici informazioni utili per poter assumere

decisioni in seguito.

Appare chiaro che la definizione stessa del concetto di ecoturismo porta con sè una serie di

principi, quelli fin qui richiamati, che concorrono in maniera incisiva a definire la strategia di

ripristino e protezione dell’ambiente e di promozione dell’ecoturismo.

E’ interessante notare che molti di questi principi li hanno già fatti propri la Regione, nel formulare

la propria strategia di sviluppo turistico, come abbiamo visto nel paragrafo 3.1, ed il Parco delle

Dune Costiere come si vedrà in seguito.

5.PROMOZIONE - RIPRISTINO E PROTEZIONE: ORMAI CONCETTI IMPRESCINDIBILI

In estrema sintesi dal capitolo precedente emerge che la competitività del turismo è strettamente

legata alla sua sostenibilità, giacché la qualità delle destinazioni turistiche dipende in misura

considerevole dalla qualità del loro ambiente naturale e culturale:

AMBIENTE NATURALE E CULTURALE -> QUALITA’ -> SOSTENIBILITA’ -> COMPETITIVITA’

Questo concetto fornisce una chiave di interpretazione a questo Piano Strategico (Nat-Pro)

spiegando la coesistenza di aspetti apparentemente molto diversi come la promozione e il

ripristino/protezione dell’ambiente: la sostenibilità offre garanzie di competitività.

Secondo i dati Eurostat, nel 2011 gli europei hanno effettuato più di un miliardo di viaggi. La spesa

media di viaggio è stata di 347 euro, mentre la spesa totale è stata pari a 312 milioni di euro.

Questo impatto economico si fa sentire in particolare nell’occupazione (se si parla di sostenibilità,

anche nei settori della tutela ambientale e del patrimonio culturale), in un maggior gettito fiscale,

in un maggior numero di imprese di successo. Ogni turista, tuttavia, produce anche rifiuti,

consuma acqua ed energia, ed esercita un impatto sulle comunità che visita. Pertanto, una

gestione delle destinazioni informata e collaborativa è fondamentale se si vuole garantire alle

destinazioni turistiche una sostenibilità a lungo termine. Ciò impone l’utilizzo di indicatori.

Troppo a lungo i responsabili delle decisioni a livello locale hanno fatto affidamento su dati

statistici limitati per monitorare il turismo nella loro destinazione, quali il numero di visitatori, i

risultati dei sondaggi sull’occupazione e il grado di soddisfazione dei visitatori. Queste statistiche

non forniscono un quadro completo dell’impatto esercitato dal turismo. La raccolta di dati su

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un’ampia gamma di temi legati all’impatto del turismo sull’economia, sulla comunità e

sull'ambiente locali aiuterà le destinazioni turistiche a ottenere un quadro accurato di ciò che sta

realmente accadendo.

Una risposta a queste esigenze viene dal concetto di “destinazione turistica” perché per

definizione è un’area ben definita, di estensione tale per cui i decisori agiscono direttamente sulle

risorse e le infrastrutture turistiche e possono dialogare con le parti interessate, possono agire

direttamente sulle destinazioni, e quindi intervenire in modo efficace. Il Parco delle Dune Costiere

risponde senz’altro ai requisiti di una “destinazione turistica”. Il processo in corso di valorizzazione

in senso sostenibile del turismo, di partecipazione dal basso e coinvolgimento attivato con la CETS

rispondono a questi requisiti.

Un altro concetto importante è anche quello di “sistema”: una destinazione turistica è

esattamente come un organismo vivente, dove tessuti, organi, apparati, non si limitano a svolgere

bene il proprio compito specifico: solo se essi interagiscono perfettamente l’intero organismo

funziona bene. Per analogia la destinazione turistica è il sistema cioè l’organismo nella sua

interezza, mentre i concetti di rete e qualità esprimono le interazioni tra le varie parti del sistema.

Per il buon funzionamento del Sistema/destinazione turistica occorre un coordinatore locale della

destinazione, a questa figura l’Ue attribuisce una importanza fondamentale. Proprio nell’ottica

della sostenibilità, egli si occupa della promozione ma anche di ripristino e protezione

dell’ambiente, infatti egli sovrintende generalmente la pianificazione (pianificazione sostenibile,

pianificazione ambientale: e in questo concetto rientrano anche quelli di protezione e ripristino),

la gestione (riguarda anche gli aspetti della protezione e ripristino), il monitoraggio (anche ai fini

della protezione e ripristino), la promozione e la commercializzazione, e può anche comprendere

la formazione e le norme di qualità. Per poter svolgere queste funzioni, egli deve avere la capacità

di riunire le parti in causa, accedere ai dati pertinenti (o avere la capacità di accedervi attraverso

terzi), essere autorizzato all’archiviazione dei dati (alcuni dati potrebbero essere sensibili) e avere

un certo grado di autorità gestionale. Gran parte di queste funzioni, nel caso del Parco delle Dune

Costiere, sono già svolte dal Direttore, il quale ha dimostrato una interazione efficace sia con gli

operatori che lavorano all’interno dell’area protetta, che con quelli delle aree limitrofe ma che

offrono servizi funzionali per il turismo e lo sviluppo sostenibile dell’area protetta, che con le altre

istituzioni che governano il territorio.

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6.GLI ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA STRATEGIA PER RIPRISTINO/PROTEZIONE

DELL’AMBIENTE E LA PROMOZIONE (STRATEGIA NAT-PRO)

6.1. Coinvolgimento dal basso/Comunicazione/Monitoraggio della performance

Sin qui sono stati delineati man mano diversi principi i quali concorrono tutti all’articolazione di

questo “Piano Strategico per il ripristino e la protezione dell’ambiente e la promozione

dell’ecoturismo” (Piano Stratetico Nat-Pro). Si è parlato di sostenibilità, gestione integrata, vision

comune, condivisione della vision e degli sforzi per una offerta integrata, messa a sistema degli

assets del territorio e delle competenze, rete degli operatori, la individuazione di una

“destinazione turistica” e di un “coordinatore locale della destinazione”, attivazione di un sistema

di indicatori per monitorare il proprio percorso verso la sostenibilità del turismo.

Si è detto che sostenibilità significa tra le altre cose il coinvolgimento e la condivisione dal basso.

Per il raggiungimento di questo obiettivo un primo passo fondamentale è la

sensibilizzazione/comunicazione. E’ importante comunicare a quante più persone possibile, in

modo particolare alle parti interessate locali. Ciò permetterà di sensibilizzare il pubblico

sull’impegno nella gestione sostenibile del turismo, ricevere maggiore sostegno per le attività e le

azioni da attuare e mettere residenti/fruitori nelle condizioni di fornire un contributo nel processo

in corso.

Tra i temi oggetto di sensibilizzazione/comunicazione: quali sono i siti di valore naturalistico,

paesaggistico, storico-culturale, archeologico; il tema della loro fragilità e vulnerabilità; il ruolo

che ognuno svolge/può svolgere all’interno di questo sistema per migliorarlo/degradarlo; come

ridurre il proprio impatto ambientale in qualità di cittadino, bagnante, vacanziere, residente,

operatore economico; il contributo positivo che alcune componenti della società forniscono al

sistema (ad esempio gli agricoltori/imprenditori agricoli degli oliveti secolari che concorrono a

manuterere il tanto apprezzato paesaggio degli ulivi millenari).

Il coordinatore locale della destinazione dovrebbe ricorrere a tutti i mezzi di comunicazione a

disposizione; anche ai social media, utili ed economici, possono garantire una comunicazione

semplice e rapida, presentano inoltre l’ulteriore vantaggio di incoraggiare la discussione, aspetto

particolarmente utile nel corso della fase attuativa.

Anche la performance nell’attuazione del turismo sostenibile, che come si è detto verrà

monitorata utilizzando opportuni indicatori, sarà oggetto di comunicazione/sensibilizzazione,

rivolta non solo alla comunità locale e ai fruitori, ma anche verso i vari decisori/istituzioni delle

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autorità locali che con il proprio lavoro istituzionale determinano il processo di sviluppo dell’area

in senso più o meno sostenibile.

6.2. Lavoro in comune per la raccolta dei dati

Gli indicatori selezionati per misurare la performance rispetto agli obiettivi di sostenibilità

dovranno fornire un quadro generale dell’area, come la geografia, i servizi turistici, i collegamenti

di trasporto, il numero di visitatori della destinazione, ma anche dati di dettaglio relativi ai tre

parametri della sostenibilità di natura economica, sociale, ambientale. Vedremo nel paragrafo

dedicato alla CETS (7.4) gli indicatori che il Parco ha selezionato per monitorare l’attuazione della

Strategia CETS, altri indicatori specifici sono riportati nel capitolo 9 dedicato agli obiettivi di

ripristino e protezione scaturiti dagli studi specialistici del progetto Nat-Pro.

Per la scelta degli indicatori può tornare utile utilizzare parametri di riferimento internazionali ad

esempio quelli illustrati ne “Il sistema europeo di indicatori per il turismo - toolkit”-2013) perché è

importante che i progressi della destinazione siano rappresentati in modo da renderli più visibili

sul mercato internazionale al fine di massimizzare i benefici economici ottenibili da una migliore

gestione e da una maggiore sostenibilità. Questo Sistema Europeo di Indicatori per il Turismo

Sostenibile è diviso in sezioni chiave:

SEZIONE A: GESTIONE DELLA DESTINAZIONE

SEZIONE B: VALORE ECONOMICO

SEZIONE C: IMPATTO SOCIALE E CULTURALE

SEZIONE D: IMPATTO AMBIENTALE

Molti di essi, come si potrà notare, sono già presenti nel set di indicatori selezionati dal Parco per la

CETS. Per monitorare il raggiungimento di nuovi obiettivi del Piano Strategico, si potrà integrare

l’insieme degli indicatori già utilizzati con altri scelti nel Sistema di indicatori-toolkit – 2013 oppure

altri indicatori (questo accade quando gli obiettivi sono molto specifici come quelli illustrati nel

capitolo 9).

Una volta selezionati gli indicatori, per la raccolta dei dati ed il loro monitoraggio nel tempo

occorre la collaborazione di un gruppo di lavoro, composto dagli stakeholders4, quindi soggetti

4 Si richiama qui il concetto di stakeholder (o portatore di interesse): un soggetto (o un gruppo di soggetti) influente nei confronti

di un'iniziativa economica, un'azienda o un progetto. L’esempio classico è quello di un’azienda, per la quale gli stakeholders sono:

i clienti, i fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni, come i residenti di aree

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portatori di vari interessi, ciascuno per la propria categoria di appartenenza, che però condividono

un interesse comune: quello di garantire lo sviluppo – in senso sostenibile- dell’area, e la sua

“tenuta nel tempo”.

Oggi, il numero e la varietà degli obiettivi di ripristino, protezione ambientale e di promozione del

Piano Strategico Nat Pro impongono che il gruppo degli stakeholders venga ampliato, e sia

costituito da un insieme eterogeneo di soggetti.

E’ importante che il coordinatore della destinazione sensibilizzi il gruppo sull’importanza strategica

ed economica di questo lavoro. Inoltre nell’ambito del gruppo occorre che siano chiare le

responsabilità di ciascuno per monitorare determinati settori ed indicatori. Ciò sarà importante

anche per condividere un sentimento di partecipazione ed impegno nel processo.

La maggior parte dei dati inerenti gli indicatori dovrebbe essere facilmente reperibile dai settori in

cui operano tutti i membri del gruppo di lavoro nonché in base al loro ruolo professionale o di

interesse, oppure essere accessibili attraverso altre autorità. I dati raccolti potranno essere

integrati con sondaggi e questionari (il Parco lo ha già fatto in ambito CETS con il sondaggio sul

grado di soddisfazione dei visitatori).

La raccolta dei dati rappresenta un processo continuo. È importante rivedere regolarmente gli

indicatori e i dati raccolti nonché includere, quando possibile, nuovi indicatori, sulla base dei nuovi

obiettivi strategici che via via emergono. Con il tempo, i dati raccolti dovrebbero aiutare a

raccontare una storia sulla destinazione, integrabile nei piani di marketing e di comunicazione,

nonché a fornire informazioni utili per le strategie e le politiche di lungo termine.

7. DALLA CARTA EUROPEA PER IL TURISMO SOSTENIBILE AL PIANO STRATEGICO NAT-PRO

7.1. Perché avviare un processo CETS

La promozione di uno sviluppo turistico rispettoso dei valori ambientali e naturalistici presenti sul

proprio territorio, e inserito all’interno di un più generale percorso di sostenibilità, costituisce da

sempre uno dei principali obiettivi del Parco Regionale Dune Costiere da Torre Canne a Torre San

Leonardo.

limitrofe all'azienda o gruppi di interesse locali che possono subirne l’influsso positivo (es. posti di lavoro) o negativo (es.

inquinamento).

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All’interno del Parco rientrano sia aree costiere di particolare bellezza che ambiti rurali di grande

fascino, in cui è possibile ritrovare gli elementi del paesaggio tradizionale. Il territorio vanta,

inoltre, un ampio ventaglio di prodotti tipici tradizionali, la cui valorizzazione ha consentito la

costruzione di un’offerta turistica enogastronomica qualificata, fondata su eventi di promozione e

itinerari del gusto, che interessano un ambito molto più ampio della sola area protetta e dei

territori di Ostuni e Fasano.

In particolare il Parco ha creato occasioni di dialogo e collaborazione tra operatori agricoli e

turistici dell’entroterra, albergatori della costa e proprietari degli stabilimenti balneari, allo scopo

di promuovere iniziative di integrazione del turismo rurale - enogastronomico con quello balneare,

con il duplice obiettivo di ampliare l’offerta turistica e ridurre la pressione antropica lungo la fascia

costiera.

Il Parco è di conseguenza oggetto di una notevole frequentazione turistica, legata ad un’offerta sia

di turismo balneare - a forte stagionalità estiva - che di turismo rurale, di dimensioni decisamente

minori e più uniformemente distribuito nel corso dell’anno.

Al momento dell’avvio del percorso CETS (2011) dall’analisi delle dinamiche turistiche nel Parco e

nel comprensorio territoriale in cui l’area protetta si inserisce, emergevano però alcuni chiari

elementi di riflessione a cui con la CETS si voleva cominciare a dare una risposta:

- nonostante gli sforzi compiuti dal Parco negli ultimi anni i flussi turistici rimangono fortemente

concentrati nei mesi estivi perché prevalentemente legati alla balneazione; gli altri turismi,

seppur presenti e in crescita, continuano a essere marginali, senza apportare ancora adeguati

benefici diffusi tra tutti gli operatori;

- l’intensa frequentazione delle spiagge rappresenta un significativo fattore di pressione; gli

ecosistemi dunali sono sovente danneggiati dai bagnanti che accedono al litorale passando

attraverso le dune o bivaccano la sera all’interno di questi delicati ambienti;

- sebbene il Parco abbia fin dalla sua nascita creato numerose occasioni di dialogo e

collaborazione con molti operatori privati, soprattutto delle zone interne, il Parco, prima di

intraprendere il percorso della CETS percepiva la necessità di creare una rete, funzionale a

definire percorsi condivisi di promozione e sviluppo turistico all’interno di visione condivisa.

Da qui la volontà da parte del Parco di aderire alla CETS e la necessità di sviluppare un’efficace

strategia di sviluppo turistico improntata ai criteri delle sostenibilità e orientata al

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coinvolgimento di tutti i portatori d’interesse presenti all’interno dell’intero territorio di Ostuni e

Fasano, che rappresenta l’area di applicazione della Carta. Entrambi i comuni ricadono in provincia

di Brindisi.

In particolare la Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette (CETS) è uno

strumento metodologico ed una certificazione che permette una migliore gestione delle aree

protette per lo sviluppo del turismo sostenibile. L'elemento centrale della Carta è la

collaborazione tra tutte le parti interessate a sviluppare una strategia comune ed un piano

d'azione per lo sviluppo turistico, sulla base di un'analisi approfondita della situazione

locale. L'obiettivo è la tutela del patrimonio naturale e culturale e il continuo miglioramento

della gestione del turismo nell'area protetta a favore dell'ambiente, della popolazione locale,

delle imprese e dei visitatori.

La CETS prende spunto dalle raccomandazioni stilate nello studio di EUROPARC del 1993 dal

titolo "Loving Them to Death? Sustainable Tourism in Europe's Nature and National Parks", e

rispecchia le priorità mondiali ed europee espresse dalle raccomandazioni dell'Agenda 21,

adottate durante il Summit della Terra a Rio nel 1992 e dal 6° programma comunitario di azioni

per lo sviluppo sostenibile. La Carta è una delle priorità per i parchi europei definite nel

programma d'azione dell'UICN Parks for Life (1994).

Inoltre, l'importanza crescente di uno sviluppo turistico sostenibile, come tema d'interesse

internazionale, è stata sottolineata dalle "Linee guida per il Turismo Sostenibile

Internazionale" della Convenzione sulla Diversità Biologica. La Carta affronta direttamente i

principi di queste linee guida e fornisce uno strumento pratico per la loro implementazione nelle

aree protette a livello locale. La CETS è coordinata da EUROPARC Federation, che, col supporto

delle sezioni nazionali della federazione (come Federparchi-Europarc Italia), gestisce la procedura

di conferimento della Carta alle aree protette e coordina la rete delle aree certificate.

Tra gli obiettivi fondanti della Carta migliorare la conoscenza ed il sostegno alle Aree Protette

d'Europa, soggetti fondamentali del nostro patrimonio, che devono poter essere preservati e

tutelati per le presenti e future generazioni. Di conseguenza occorre migliorare i processi di

sviluppo andando nella direzione dello sviluppo sostenibile e la gestione del turismo per tenere

conto delle necessità dell’ambiente, delle comunità locali, delle attività imprenditoriali locali e

dei visitatori.

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La CETS è basata su 10 principi, che tutti i partecipanti al processo della Carta sottoscrivono e che

ispirano tutte le azioni della Carta.

1. Lavorare in Partnership: coinvolgere tutti coloro che sono implicati nel settore turistico

dell'area protetta, per il suo sviluppo e la sua gestione

2. Elaborare una Strategia: predisporre e rendere effettiva una strategia per il turismo

sostenibile ed un piano d'azione per l'area protetta con la responsabilità di tutti gli attori

coinvolti

3. Tutelare e migliorare il patrimonio naturale e culturale: proteggere le risorse da un

turismo sconsiderato e ad alto impatto

4. Qualità: garantire ai visitatori un elevato livello di qualità in tutte le fasi della loro visita

5. Comunicazione: comunicare efficacemente ai visitatori le caratteristiche proprie ed uniche

dell'area

6. Prodotti turistici specifici locali: incoraggiare un turismo legato a specifici prodotti che

aiutino a conoscere e scoprire il territorio locale

7. Migliorare la conoscenza, formazione: potenziare la conoscenza dell'area protetta e dei

temi della sostenibilità tra tutti gli attori coinvolti nel settore turistico

8. Qualità della vita dei residenti: assicurare che il sostegno al turismo non comporti costi per

la qualità della vita delle comunità locali residenti

9. Benefici per l'economia: accrescere i benefici provenienti dal turismo per l'economia locale

10. Monitoraggio dei flussi, riduzione degli impatti: monitorare i flussi di visitatori

indirizzandoli verso una riduzione degli impatti negativi

La CETS è suddivisa in tre fasi: I. Turismo sostenibile per l'area protetta; II. Turismo sostenibile per

imprese turistiche locali; III. Turismo sostenibile per i tour operator.

Per ottenere la Carta (FASE I), l'area protetta, deve:

Presentare la candidatura ad Europarc Federation

Intraprendere un processo di formazione sulla CETS al personale dell'area protetta

coinvolto, creare e gestire dei Forum e dei Tavoli di lavoro con i diversi attori dell'area

coinvolti a vario titolo nel settore turistico (dalle imprese agli amministratori locali alle

associazioni di categoria), e realizzare un'analisi partecipativa e una diagnosi del mercato

turistico dell'area protetta, delle strategie già in atto, delle opportunità e dell'impatto dal

punto di vista ambientale, economico e sociale.

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Elaborare un documento finale di Strategia e del Piano d'Azione

Ottenere la valutazione positiva da Europarc Federation sul Piano d'Azione e quindi il

Diploma della Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette.

Una volta ottenuto il riconoscimento, l'area protetta deve mettere in pratica il Piano d'Azione.

La Carta ha validità cinque anni, rinnovabile.

Le aree protette che hanno ottenuto la Carta possono, a loro volta, decidere di implementare la

FASE II e III della Carta, che riguardano rispettivamente le imprese turistiche e i tour operators.

Il Parco delle Dune Costiere, è stato certificato nel 2012 per la fase I, ed è in procinto di avviare la

fase II.

Il processo di definizione della Strategia e del Piano d’Azioni è iniziato a febbraio 2011 e si è

concluso a novembre 2011.

Fin dall’inizio ci si è impegnati a strutturare un percorso partecipativo improntato ai principi della

massima inclusività e rappresentatività – aperto a tutte le componenti ambientali, sociali ed

economiche - al fine di favorire l’adesione al processo da parte del maggior numero possibile di

soggetti. Per questo motivo è stato dato ampio risalto all’avvio del progetto, attivando una pagina

dedicata sul sito web del Parco e dandone comunicazione attraverso gli organi di stampa. Il Parco

ha svolto una capillare azione di coinvolgimento e motivazione utilizzando le diverse occasioni di

contatto diretto con la propria comunità locale, investendo molto in questa attività, sia per

rafforzare le relazioni esistenti con molti operatori – in particolare quelli agricoli e i titolari di

masserie storiche e agriturismi, con cui da tempo collabora nella realizzazione di iniziative di

conservazione, sensibilizzazione, educazione ambientale – che per strutturarne di nuove, con

soggetti con cui finora ha avuto un dialogo meno continuo e propositivo.

In particolare si è molto insistito – con risultati fortemente positivi - nel coinvolgimento degli

operatori turistici della fascia costiera – sia albergatori che titolari di stabilimenti balneari – che

rappresentano certamente attori chiave nell’implementazione di politiche di gestione turistica

finalizzate a realizzare azioni volte alla tutela degli ecosistemi dunali e alla diffusione di corrette

modalità di fruizione delle spiagge.

Nella prima parte del percorso sono state realizzate alcune attività finalizzate a organizzare la

collaborazione tra i soggetti coinvolti (in particolare attraverso la creazione di un Gruppo di

Coordinamento) e ad accrescere la conoscenza e la sensibilità della comunità locale riguardo alle

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opportunità del turismo sostenibile e a possibili iniziative da realizzare. Allo scopo sono stati

organizzati – in collaborazione con altre aree protette regionali - degli specifici incontri di

formazione su diverse tematiche di maggiore interesse per il territorio. Sono stati illustrati

progetti di successo e buone pratiche realizzate in ambiti turistici con caratteristiche simili a quelle

del Parco delle Dune Costiere, all’interno di Parchi che hanno già aderito alla Carta (Parco Naturale

Adamello Brenta) e in altre aree protette. Questi appuntamenti – organizzati sempre all’interno di

strutture private, anche per incrementare negli operatori il senso di appartenenza al processo –

sono proseguiti fino alla fine del processo per fornire utili stimoli ai partecipanti ai Forum durante

la fase di individuazione delle azioni. Si è quindi passati alla fase di identificazione dei bisogni e

degli obiettivi del territorio, fino a giungere alla vera e propria definizione della Strategia e del

Piano d’Azioni, che è avvenuta grazie al lavoro progressivo compiuto nel corso di incontri del

Forum plenario e di altri incontri - con associazioni e singoli portatori d’interesse - realizzati dal

Parco.

La discussione ha preso avvio dall’analisi delle principali indicazioni emerse dal Rapporto

Diagnostico e dall’Indagine sulla soddisfazione dei turisti, realizzata nel periodo luglio-agosto

2011. Dopo aver acquisito e discusso questi elementi conoscitivi si è proceduto alla definizione

della Strategia e del Piano d’Azioni attraverso un percorso logico a “cascata”; per ciascun principio

della Carta sono stati individuati da parte del Forum prima l’obiettivo generale e gli obiettivi

specifici; nelle sedute successive sono state identificate le azioni e individuati con chiarezza gli

impegni dei singoli attori.

Tra gli argomenti oggetto degli incontri si segnalano:

- incontri di formazione su “Il processo di adesione alla Carta Europea per il Turismo

Sostenibile”, “Gestione sostenibile dei litorali” e “Valorizzazione dei prodotti

enogastronomici”;

- presentazione e discussione dei principali indicatori del Rapporto Diagnostico; raccolta di

indicazioni per l’integrazione del Rapporto Diagnostico;

- realizzazione dell’analisi SWOT (percezione del Forum rispetto a elementi di forza e di

debolezza del territorio).

- incontri di formazione su “Gestione dei rifiuti in aree a forte vocazione turistica” e “Le

opportunità della Carta: il caso dell’Adamello-Brenta”;

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- presentazione della versione definitiva del Rapporto Diagnostico e dei risultati dell’indagine

sulla soddisfazione dei turisti; discussione sui dati presentati;

- per ciascun Principio della Carta individuazione dell’obiettivo generale e degli obiettivi

specifici;

- incontri con attori chiave della programmazione turistica e integrazione delle azioni

individuate dal Forum;

- per ciascun Principio della Carta discussione delle azioni individuate e identificazione dei

soggetti responsabili e dei partners;

- condivisione degli elementi prioritari della Strategia e definizione della versione finale del

Piano d’Azioni.

L’organizzazione delle riunioni ha migliorato la conoscenza tra operatori (in alcuni casi era la

prima volta che si incontravano) e favorito lo scambio d’informazioni riguardo a tipologia e livello

dei servizi offerti.

Vi hanno preso parte rappresentanti di enti pubblici (Comuni di Ostuni e Fasano, Regione Puglia),

associazioni ambientaliste, associazioni di volontariato, operatori turistici, imprese che erogano

servizi, liberi cittadini. Per il Parco sono stati sempre presenti il Presidente e il Direttore, oltre ad

altri membri dello staff.

La presenza, in appuntamenti differenti, di dirigenti e rappresentanti politici dei Comuni di Fasano

e Ostuni e della Regione Puglia, è un indicatore della forte credibilità che fin dall’inizio ha avuto il

processo e della determinazione di tutti gli attori a fornire un contributo fattivo alla realizzazione

della Strategia e del Piano d’Azioni.

Tutti gli incontri hanno avuto la medesima organizzazione: una prima parte dedicata all’analisi di

documenti tecnici (Rapporto Diagnostico, Report dell’indagine sulla percezione dei turisti,

Strategie e Piani d’Azioni di altri Parchi che hanno già ottenuto la CETS) e dei risultati degli incontri

precedenti; una seconda parte riservata alla discussione e alla definizione delle proposte. Gli

incontri sono stati sempre gestiti da due facilitatori.

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7.2. Analisi SWOT - Situazione percepita all’avvio della CETS e i passi avanti compiuti dal 2011 al

2014

E’ interessante, in questo lavoro, comprendere da quale punto si è partiti in questo lungo

processo verso la sostenibilità. Molto significativa a tal fine è l’analisi SWOT realizzata nel 2011

all’inizio del processo CETS, che riporta la percezione della comunità locale del Parco rispetto alle

diverse tematiche per le quali i partecipanti furono chiamati ad esprimere un giudizio. In corsivo

ciò che è cambiato rispetto al 2011, a distanza di tre anni.

SWOT

TURISMO

FORZA DEBOLEZZA

Paesaggio di pregio Eccessiva pressione antropica

Patrimonio rurale esteso e di qualità

Carenza di programmazione nella gestione dei flussi turistici. Poca informazione.

Informazione: rispetto al 2011 il Parco delle Dune Costiere ha provveduto a fornire maggiore informazione tramite cartellonistica sulle spiagge, lungo le strade, attraverso brochure, interventi nella scuola, eventi tematici incentrati sulle risorse rurali, e tramite web.

Gestione flussi: anche su questo il parco si è attivato. Per le dune chiudendo i varchi e convogliando il flusso verso passerelle ad hoc. Per l’arrivo delle auto ed i parcheggi, delocalizzando i parcheggi in aree meno sensibili e promuovendo l’utilizzo del treno+bici, il tutto proprio grazie al progetto Nat Pro. Una razionalizzazione degli accessi è avvenuta anche attraverso il Piano del Parco

Posizione centrale rispetto alle aree di interesse turistico della zona

Incremento dei posti letto in forte crescita e sproporzionato rispetto alla domanda

Strutture ricettive di qualità

Difficoltà di collaborazione tra le diverse strutture e i diversi enti.

In questi anni diversi sono stati i tavoli di concertazione tra Parco e la comunità locale e con le altre Istituzioni che hanno un ruolo sul territorio del Parco, e sono stati intrapresi percorsi di collaborazione soddisfacenti, es. CETS, SAC, STL. Queste esperienze hanno anche migliorato i rapporti tra i vari attori del territorio che in più occasioni hanno avuto modo di conoscersi, confrontarsi, condividere una vision e la strategia della CETS, collaborare per perseguire obiettivi comuni. Occorre proseguire in questa direzione.

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Servizi per la fruizione naturalistica già disponibili e di buon livello

Scarsa accessibilità per le persone con disabilità alle spiagge e al territorio del Parco

Il Parco ancora oggi abbisogna di strutture e infrastrutture che possano consentire più agevolmente la fruizione dei diversabili

L’operato del Parco nella gestione delle risorse naturali e il coinvolgimento della comunità locale rappresentano un modello è da esportare in tutto il territorio circostante per far sì che non rimanga un’esperienza isolata, circondata da una realtà turistica completamente diversa

Abbandono dell’area da parte delle istituzioni. Ad esempio, la raccolta dei rifiuti e la pulizia della spiaggia sono spesso inadeguate.

Il problema rimane ancora, soprattutto nei periodi di bassa stagione, quando si vorrebbe la fruizione di un turismo destagionalizzato. Questo perché la pulizia delle spiagge-di competenza comunale-ha una frequenza maggiore in estate, più sporadica nei periodi di bassa stagione, per cui dopo poco tempo le mareggiate riportano a riva grandi quantità di rifiuti (plastica, polistirolo, ecc.). Andrebbe rivista la frequenza delle pulizie, intensificandola durante i periodi di bassa stagione, se si intende promuovere la destinazione anche durante questi periodi dell’anno.

Tessuto imprenditoriale aperto e disponibile all’innovazione

OPPORTUNITÀ MINACCE

Possibilità di creare una rete tra i diversi operatori (agriturismi, lidi, ristoranti…) per offrire pacchetti di turismo “dolce”, capace di ridurre le pressioni sulle risorse naturali e far conoscere le tradizioni locali. Questa opportunità va colta al più presto, per costruire e consolidare un’offerta integrata.

Zona industriale di Ostuni in continua espansione nella piana degli ulivi secolari, una zona ad alta valenza paesaggistica e in prossimità del Parco.

Il problema persiste, occorre impedire ulteriori espansioni.

Politiche contraddittorie attuate dai diversi enti locali (comuni di Fasano e Ostuni da una parte e Regione dall’altra). L’incentivazione del turismo sostenibile, che passa anche attraverso la difesa e la conservazione degli ulivi, può non coincidere con politiche turistiche che prevedono la creazione di campi da golf.

Residenzialità diffusa e poco regolamentata.

SWOT

NATURA E BIODIVERSITÀ

FORZA DEBOLEZZA

Progressivo incremento delle specie sul territorio

Generale carenza di educazione ambientale, anche da parte degli operatori privati.

Il Parco svolge numerose attività di educazione/sensibilizzazione rivolte alle scuole, ai fruitori delle spiagge, agli operatori/ alla cittadinanza

Gli habitat naturali, seppur di elevata qualità, hanno un’estensione ridotta rispetto al territorio circostante e tendono a rimanere piuttosto frammentati.

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Il Parco ha fatto diversi interventi ed altri sono in programma per ridurre questa frammentazione

Area a notevole valenza naturalistica, ancora molto ricca di biodiversità, sia in zona costiera che collinare

Specialmente nel periodo invernale, a causa della scarsità di controlli, le dune vengono attraversate da mezzi motorizzati (autoveicoli, moto, quad…).

Nel frattempo il Parco ha attivato delle convenzioni con la Protezione Civile, per effettuare il monitoraggio e controllo dell’area. Ha inoltre stretto un accordo con Capitaneria di Porto e Guardia Forestale per intensificare i controlli oltre le attività ordinarie di loro competenza. Bisogna non abbassare la guardia

Parcheggi non regolamentati, soprattutto nei periodi di maggiore affluenza turistica.

Il parco è intervenuto attuando interventi Pilota nell’ambito del progetto Nat-Pro per vietare e delocalizzare parcheggi in aree sensibili vicino alle dune, chiudere i parcheggi a ridosso della duna, fare una intensa campagna di sensibilizzazione per preferire l’uso del treno+bici come alternativa all’automobile. Ha inoltre applicato questa visione al Piano del Parco.

OPPORTUNITÀ MINACCE

Il sistema dunale è complesso e delicato e rischia di risentire fortemente della pressione antropica e di una fruizione disordinata della fascia costiera.

Questo problema persiste, ma il parco è intervenuto per chiudere i varchi nella duna, convogliare i bagnanti attraverso percorsi preferenziali, impedendo i parcheggi in aree sensibili. Non bisogna abbassare la guardia.

Sono state anche realizzate staccionate davanti alla duna, lato mare, per evitare che i fruitori salissero sulla stessa accelerandone l’erosione, ma la maggior parte dello steccato installato per impedire di accedere alla duna è stato divelto. Altre staccionate sono state messe a dimora nel corso degli ultimi due anni.

Ha anche realizzato campagne di sensibilizzazione per rafforzare il senso di appartenenza dei luoghi pubblici affinchè ogni luogo pubblico sia visto non come “luogo di nessuno” ma come “luogo di tutti”. Bisogna continuare.

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SWOT

AGRICOLTURA E FILIERA ALIMENTARE

FORZA DEBOLEZZA

Potenziale di ulteriore miglioramento qualitativo degli oli

Mancanza di una adeguata educazione alimentare.

Per questo il Parco programma corsi di educazione all’assaggio rivolti ai visitatori, per saper individuare prodotti di qualità al momento dell’acquisto e riconoscere i prodotti non genuini a basso prezzo. Occorre proseguire con la sensibilizzazione in questo senso.

Tradizioni culinarie molto ricche

Ancora scarsa attenzione alle produzioni biologiche.

Il Parco collabora alla organizzazione di corsi di sensibilizzazione rivolti alla cittadinanza che mettono a confronto le caratteristiche di prodotti bio e non, con i rispettivi risvolti sulla salute di adulti e bambini. Occorre intensificare queste attività.

Aree agricole di grande pregio paesaggistico e prodotti agricoli di qualità

Assenza di protocolli e metodologie di coltivazione che preservino la risorsa suolo.

Anche su questo, in collaborazione con le associazioni di categoria occorre sensibilizzare sui vantaggi ed i costi provenienti dall’adozione di protocolli e metodologie che preservino la risorsa suolo. Occorre intensificare queste attività.

SWOT

ACQUE

FORZA DEBOLEZZA

Buona qualità delle acque di balneazione

OPPORTUNITÀ MINACCE

Recupero delle acque piovane e provenienti da attività agricole per il loro riutilizzo in agricoltura

Emungimenti eccessivi e impoverimento delle falde a causa di pressioni crescenti da parte di nuove attività antropiche e industriali, a partire dai campi da golf.

Per il futuro occorre coinvolgere le istituzioni preposte per individuare possibili iniziative tese a razionalizzare gli emungimenti.

E’ notevole l’impatto dei campi da golf sul nostro territorio, le cui falde idriche sono –soprattutto lungo la costa – ormai compromesse(salmastre) a causa dell’eccessivo emungimento. E’ evidente che non c’è la vocazione per questa destinazione.

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SWOT

MOBILITÀ

FORZA DEBOLEZZA

Sistema infrastrutturale esistente capillare ed in buono stato di conservazione. Esistono ancora diversi sentieri sterrati che contrastano la permeabilizzazione del suolo e, al tempo stesso, favoriscono un tipo di mobilità più lenta (pedonale, bici…)

Accessibilità complessiva inadeguata

I parcheggi per le auto non sono adeguatamente regolamentati.

Dal 2011 il Parco è intervenuto sia prevedento la razionalizzazione dei parcheggi nel Piano del parco, sia delocalizzando i parcheggi più vicini alle aree sensibili attraverso un intervento pilota. Il processo di razionalizzazione è cominciato e deve ancora concludersi. Il Piano del Parco è stato adottato nel 2013 dalla Giunta del Paroc, ora si attende l’approvazione della Regione

Scarsità di mezzi pubblici e biciclette in condivisione.

Dal 2011 il Parco ha acquistato biciclette e rastrelliere e le ha distribuite nelle varie aziende con il marchio del parco. Ha inoltre attuato un progetto pilota che incoraggia all’utilizzo di bus + bici, nell’ambito del progetto Nat Pro.

Occorre continuare in questa direzione.

Sistema degli accessi alla spiaggia.

Come detto sia gli accessi delle auto che dei bagnanti sono in corso di regolarizzazione. Il processo va completato.

Difficoltà di creazione di una rete tra le aziende operanti sul territorio.

Il parco organizza diverse occasioni di incontro tra operatori, che hanno cominciato a conoscersi e collaborare.

OPPORTUNITÀ MINACCE

Sviluppo di un sistema di mobilità lenta ed ecosostenibile (bicicletta e mezzi pubblici elettrici)

Favorire la mobilità di persone disabili

SWOT

ENERGIA

FORZA DEBOLEZZA

Poca attenzione al risparmio energetico e allo sviluppo di fonti rinnovabili.

Dal 2011 ad oggi il Parco è intervenuto incentivando

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l’attenzione verso questo tema attraverso il regolamento del Marchio del Parco: chi desidera avere un marchio deve operare in maniera più sostenibile, come è declinato del suddetto regolamento. Il processo innescato per il marchio del parco è un processo di miglioramento continuo. Oggi occorre che sempre più aziende richiedano il marchio, ed implementare un sistema di controlli che garantisca la compliance.

Scarsa attenzione al tema da parte delle pubbliche amministrazioni, anche nella gestione ordinaria.

OPPORTUNITÀ MINACCE

Sviluppo della produzione energetica da biomasse (ulivicoltura).

Mancanza di chiarezza e trasparenza in merito alla produzione energetica da rifiuti

SWOT

RIFIUTI

FORZA DEBOLEZZA

Raccolta differenziata ancora poco diffusa.

Nel frattempo sia il comune di Fasano che quello di Ostuni hanno raggiunto buoni livelli di raccolta differenziata.

Abbandono abusivo di rifiuti sul territorio, in particolare lungo le strade.

Attualmente sia le guide che operano nel parco che la Protezione Civile convenzionata col parco per attività di monitoraggio antincendio, segnalano la presenza di rifiuti lungo le strade, ed il Parco richiede ai comuni di competenza di intervenire.

Il Parco intende attivare una convenzione con le due ditte che si occupano di rifiuti nei due comuni di Ostuni e Fasano per raccogliere inerti ed ingombranti abbandonati lungo i sentieri del parco

OPPORTUNITÀ MINACCE

Sviluppo di un sistema di raccolta differenziata presso gli stabilimenti balneari

Mancanza di chiarezza e trasparenza in merito alla produzione energetica da rifiuti

7.3. Il profilo del turista del Parco delle Dune Costiere

Nel periodo luglio – agosto 2011 è stata svolta l’Indagine sulla soddisfazione dei turisti: tramite

somministrazione di appositi questionari sono stati raccolti ed elaborati numerosi dati finalizzati a

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conoscere la tipologia del turista che frequenta il Parco e le sue aspettative. Di seguito i principali

elementi emersi e presi in considerazione per la elaborazione della Strategia CETS:

- turismo relativamente giovane: la maggior parte degli intervistati (28 %) aveva un’età

compresa tra 31 e 40 anni;

- livello culturale medio-alto: il 47,5 % dei turisti è laureato;

- il 38% dei turisti proviene dai comuni limitrofi o da altre località pugliesi;

- per il 45% dei turisti la presenza del Parco è stato uno dei motivi fondamentali per la scelta

della località di villeggiatura;

- le principali motivazioni della vacanza sono la voglia di relax (43 %), il contatto con la natura

(37 %), le tradizioni e la cultura locale (30 %);

- il 93,5 % dei turisti è giunto con mezzi privati e il 77,2 % continua a usarlo per muoversi nel

Parco;

- il 17,8 % dei turisti dedicherebbe più di una settimana alla visita del Parco, il 46,7 % 3-5 giorni,

il 18,9 % rimarrebbe 2 giorni;

- i turisti si dichiarano molto soddisfatti della tranquillità dei luoghi, della qualità

dell’accoglienza, delle visite guidate, della qualità della ristorazione e dei prodotti tipici;

- i turisti si dichiarano poco soddisfatti della cartellonistica, del trasporto pubblico, delle piste

ciclabili, della fruizione di musei e siti culturali;

- il 99 % dei turisti tornerebbe a trascorrere una vacanza nel Parco;

- il 7 % si dichiara molto favorevole a fornire un contributo economico per il miglioramento di

servizi nel Parco, il 45 % abbastanza favorevole, il 36 % poco favorevole;

- rispetto ai servizi turistici da migliorare i turisti hanno indicato la mobilità (incrementare il

trasporto pubblico e la ciclabilità, introdurre un servizio navetta dai centri verso le marine), la

raccolta dei rifiuti, la cartellonistica, l’accessibilità.

Inoltre l’esame dei flussi turistici ha evidenziato l’importanza crescente del territorio del Parco

come destinazione turistica: nel periodo 2002 – 2010 aumentano sia gli arrivi che le presenze, che

però continuano a concentrarsi prevalentemente nella stagione estiva. C’è ancora una forte

stagionalità: l’incremento di visitatori registrato nel trimestre giugno – luglio – agosto è superiore

a quello verificatosi nel resto dell’anno.

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7.4. Il Piano Stategico Cets e il Piano Strategico – Nat Pro per l’ecoturismo nel Parco delle Dune

Costiere

Come già detto in precedenza i principi e gli obiettivi evidenziati nel corso dell’analisi delle

tendenze in atto nel contesto nazionale e regionale, e negli altri capitoli che precedono relativi

al turismo sostenibile, l’ecoturismo ecc., sono principi ispiratori del “Piano Strategico per il

ripristino e la protezione dell’ambiente del Parco e per la promozione dell’Ecoturismo” (per

brevità indicato come “Piano Strategico Nat-Pro”), con i dovuti adattamenti a livello locale,

soprattutto in riferimento agli obiettivi di sostenibilità e promozione. Ai fini del Piano Strategico

Nat-Pro è stato anche fondamentale quanto evidenziato nei paragrafi precedenti del capitolo 7 (da

7.1 a 7.3) per comprendere che il Parco si è già dato una strategia per il turismo sostenibile, già 3

anni fa, per il periodo 2012-2016 (a cui si rimanda per una lettura integrale) nell’ambito della

procedura CETS (Carta Europea per il Turismo Sostenibile), e che l’attuazione di tale strategia è

attualmente in corso. E’ stato molto utile capire da quale situazione si è partiti nel 2011, ed in tal

senso la fotografia offerta dall’analisi SWOT è stata di fondamentale importanza, altrettanto utile

è stato evidenziare cosa sia accaduto negli anni successivi all’analisi SWOT, dal 2011 al 2014 (note

in corsivo presenti nella tabella SWOT).

Infine si è reso necessario fare una verifica dello stato di attuazione della strategia CETS, perché

il Piano Strategico Nat Pro va ad “innestarsi” sul Piano Strategico CETS per la parte che fa

riferimento ad obiettivi analoghi. In questo paragrafo vedremo quindi una sintesi del Piano

Strategico CETS, espressa in obiettivi ed azioni, e del Piano Strategico Nat-Pro in riferimento agli

stessi obiettivi/azioni.

In particolare per ogni principio della Carta sono stati individuati obiettivi generali e specifici, e per

ciascun obiettivo nelle prime due colonne sono riportate le azioni che compongono la Strategia

CETS con presunti costi, scadenza, fonti di finanziamento, nonché gli indicatori per monitorare il

raggiungimento degli obiettivi. Costi, scadenza e fonti di finanziamento sono delle ipotesi fatte nel

2011 al momento della redazione del Piano di azioni; talvolta, come si vedrà leggendo le tabelle,

per raggiungere alcuni obiettivi sono intervenute delle variazioni rispetto alle previsioni inerenti

queste voci (es. utilizzate fonti di finanziamento diverse da quelle previste, importi diversi – minori

o maggiori, tempistica diversa). Nella terza colonna è riportato lo stato di attuazione di ciascuna

azione ad oggi, e nella quarta colonna vi sono le indicazioni del presente Piano Strategico per il

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

ripristino e la tutela dell’ambiente del Parco e la promozione dell’ecoturismo, specificando, per

ciascuna azione, se il presente Piano la faccia propria, ed eventuali commenti o integrazioni

rispetto alla Strategia CETS.

Il resto del Piano Strategico Nat-Pro lo si ritrova nei paragrafi che seguono, dove si fa riferimento

alle indicazioni fornite dai vari esperti del gruppo di lavoro di questo progetto, per il ripristino e

la protezione dell’ambiente.

PRINCIPIO 1 CETS

Lavorare in Partnership: coinvolgere tutti coloro che sono implicati nel settore turistico dell'area protetta, per il suo sviluppo e la sua gestione

OBIETTIVO

GENERALE

Accrescere la collaborazione tra territori, Enti pubblici e operatori

Finora la cooperazione tra i diversi soggetti che operano nel campo del turismo è stata molto scarsa e

generalmente limitata alla collaborazione tra il Parco e singoli operatori su specifiche iniziative.

I Forum della CETS hanno rappresentato la prima occasione in cui è stata superata questa logica individuale e si

è discusso di strategie integrate e di iniziative comuni. È quindi essenziale che questa esperienza non venga

dispersa ma, anzi, continui in maniera strutturata e sempre più efficace, rafforzando lo scambio e la

collaborazione tra operatori, Parco e altri soggetti pubblici, al fine di giungere alla definizione di un’offerta

turistica rispondente alle necessità di un turismo sempre più attento alla qualità e alla sostenibilità ambientale.

OBIETTIVI

SPECIFICI

Incrementare il dialogo e fare rete tra imprenditori/operatori turistici.

Istituire un Forum permanente (virtuale e territoriale).

Organizzare una rete sistematica per l’offerta turistica (calendario visite, gite, iniziative).

Superare l’approccio singolo nella gestione delle strutture balneari (logistica in comune)

CODICE

AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE

PIANO STRATEGICO – NAT PRO

1.1

Il FORUM permanente continuerà a

riunirsi nei prossimi 5 anni (2012-2016),

puntando ad includere ulteriori portatori

d’interesse. E’ l’organo centrale di tutto

il processo di applicazione della CETS; in

collaborazione con l’ufficio CETS, si

occuperà del monitoraggio dello stato

d’avanzamento del Piano d’Azioni. Al suo

interno verranno discussi gli esiti del

monitoraggio, i risultati

dell’aggiornamento del Rapporto

Diagnostico e dell’indagine sui visitatori

e dell’eventuale revisione della Strategia.

Più in generale è il luogo in cui avverrà il

In itinere. Il Forum si è riunito in

occasione della CETS.

Il Parco intende convocare una

riunione di forum a settembre

2014, valutare le ricadute delle

azioni già attuate, per fare il

punto della situazione per le

azioni in corso e da attuare con i

“soggetti responsabili” di

ciascuna azione e gli altri attori

locali per calendarizzare gli

impegni di ciascuno nel

prossimo biennio fino a

In linea con quanto previsto per

questa azione nel Piano Strategico

CETS.

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

confronto continuo e lo scambio di

informazioni tra tutti gli attori coinvolti.

SOGGETTO RESPONSABILE: Rossella

Panuzzo – operatore turistico

INDICATORI: n° Forum realizzati/ anno;

n° di partecipanti/Forum

scadenza della CETS (2016)

1.2

E’ previsto che l’ ASSOCIAZIONE DEL

BIOITINERARIO DELLA VIA TRAIANA, di

cui è stata prevista la costituzione per il

2012, debba coordinare la realizzazione

e gestione del progetto del bioitinerario

della via Traiana, e discutere iniziative

per aumentare la visibilità del territorio

e migliorare l’offerta turistica. E’ previsto

che l’Associazione prosegua la sua

attività per tutto il quinquennio di

applicazione della Carta

SOGGETTO RESPONSABILE: PNR Dune

Costiere

INDICATORI: n° di soggetti partecipanti;

n° iniziative realizzate/anno

Da completare. Iter per la

costituzione dell’Associazione in

corso. Nel frattempo è stato

individuato il bioitinerario,

realizzato il materiale

divulgativo cartaceo ed il sito

internet, fatto avviso per

raccogliere le adesioni per la

costituzione dell’Associazione.

In linea con quanto previsto per

questa azione nel Piano Strategico

CETS

1.3

La RETE DEGLI STABILIMENTI BALNEARI

come organismo tematico di

concertazione e dialogo tra gli

stabilimenti balneari, per giungere ad un

coordinamento delle azioni di tutela e

valorizzazione del sistema spiaggia –

duna, anche attraverso la condivisione

di alcuni servizi logistici (e.g. parcheggi e

navetta per gli spostamenti tra gli

stabilimenti); per un incremento nella

qualità dell’offerta turistica – l’eccessivo

affollamento e il traffico da autoveicoli

nella fascia prospiciente le spiagge sono

indicati dai turisti come uno degli aspetti

da migliorare in via prioritaria.

Costituzione prevista nel 2012,

operatività per tutto il quinquennio di

applicazione della Carta

SOGGETTO RESPONSABILE: Stabilimento

balneare “Lido Morelli”

INDICATORI: n° di soggetti partecipanti;

n° iniziative realizzate/anno

Processo in itinere da

completare. Rete non ancora

costituita. Svolti alcuni incontri

preliminari di sensibilizzazione,

oltre che in occasione degli

incontri di Forum ed inerenti il

Regolamento del Marchio del

Parco. Es. seminari sulle

dinamiche delle dune e

dell’erosione costiera con Dr.

Mastronuzzi e Dr. Sansò.

In linea con quanto previsto per

questa azione nel Piano Strategico

CETS

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

CODICE

AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE

PIANO STRATEGICO – NAT PRO

1.4

La CONSULTA DEL PARCO, costituita da

associazioni ambientaliste e di volontariato,

rappresentanti di istituti scolastici, liberi

cittadini ha lo scopo di confrontarsi e fare

proposte in materia di iniziative e progetti.

E’ stata prevista la costituzione della

Consulta nel 2012 e proseguirà la sua

attività per tutto il quinquennio di

applicazione della Carta.

SOGGETTO RESPONSABILE: PNR Dune

Costiere

INDICATORI: n° di soggetti partecipanti; n° incontri/anno

Consulta costituita nel 2012.

Ha approvato il Piano del

Parco.

Sarà coinvolta sui temi del

turismo sostenibile

In linea con quanto previsto per

questa azione nel Piano Strategico

CETS

1.5

PROTOCOLLI D’INTESA tra Parco e operatori

turistici, per affidare loro il compito di

realizzare piccoli interventi di tutela e

ripristino di aree naturali, gestire la

manutenzione di infrastrutture leggere (e.g.

staccionate, cartellonistica), organizzare

attività di informazione dei turisti riguardo a

corretti comportamenti di fruizione. Inizio

previsto nel 2012, operatività per tutto il

quinquennio di applicazione della Carta.

SOGGETTO RESPONSABILE: PNR Dune

Costiere

INDICATORI: n° protocolli/anno; n° iniziative

realizzate

Obiettivo realizzato. Il Parco

ha stipulato protocolli

d’intesa con: Consorzio di

Rosa Marina, Cala di Rosa

Marina, Fiume Piccolo. Nel

prosieguo il Parco

individuerà altri operatori

con cui stipulare protocolli

d’intesa.

In linea con quanto previsto per

questa azione nel Piano Strategico

CETS.

Questi protocolli d’intesa rafforzano

l’approccio “bottom-up” (dal basso)

della gestione sostenibile dell’area,

garantendone quindi: condivisione

di intenti e compliance (rispetto).

Inoltre alleggeriscono gli oneri a

carico del bilancio del parco. E’ una

buona pratica da diffondere al di

fuori dei confini del Parco.

PRINCIPIO 2 CETS

Elaborare una Strategia: predisporre e rendere effettiva una strategia per il turismo sostenibile ed un piano d'azione per l'area protetta con la responsabilità di tutti gli attori coinvolti

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

OBIETTIVO

GENERALE

Attuare in maniera efficace la Strategia e il Piano d’Azioni

Per il raggiungimento degli obiettivi individuati nella Strategia è indispensabile una forte collaborazione tra

tutti gli attori territoriali e una realizzazione appropriata – nei tempi e nei modi - delle azioni individuate.

Affinché ciò avvenga sono necessari la presenza di un soggetto deputato al controllo e al coordinamento

(l’ufficio CETS) e l’impegno e la determinazione da parte di tutti i portatori d’interesse coinvolti

OBIETTIVI

SPECIFICI

Mantenere alta l’attenzione sul turismo sostenibile e sulla cooperazione tra i diversi portatori d’interesse

presenti nel Parco

Monitorare l’attuazione delle azioni

CODICE

AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE

PIANO STRATEGICO – NAT PRO

2.1

E’ prevista la creazione di un UFFICIO CETS a

livello regionale, per garantire un efficace

percorso di adesione alla Carta. E’

responsabile del monitoraggio del Piano

d’Azioni, dell’aggiornamento degli indicatori

più importanti del Rapporto Diagnostico,

della stesura dei rapporti di sintesi

trimestrali e della relazione annuale riguardo

allo stato d’attuazione del Piano. Si coordina

con continuità col Parco e col Forum e svolge

una continua attività di informazione e

assistenza agli operatori privati e verso

l’esterno. Il responsabile dell’Ufficio CETS

partecipa – insieme a membri dello staff del

Parco – alle riunioni del gruppo italiano e

internazionale dei Parchi che hanno già

aderito alla Carta, per contribuire a una

crescita complessiva di tutta la comunità

relativamente alla efficacia del processo.

Creazione nel 2012, operatività fino al 2016

SOGGETTO RESPONSABILE: Regione Puglia

INDICATORI: Creazione Ufficio CETS

Ad oggi non risulta costituito

dalla Regione l’Ufficio CETS.

Nelle more l’attività di

coordinamento, di spinta

verso la collaborazione tra gli

attori territoriali, il

monitoraggio delle attività in

corso, è svolta dal Parco.

In linea con quanto previsto per

questa azione nel Piano Strategico

CETS.

Il Parco dovrà sollecitare la

Regione per la costituzione

dell’Ufficio CETS e per

l’espletamento delle attività

previste nell’azione 2.1 della

Strategia CETS

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PRINCIPIO 3 CETS

Tutelare e migliorare il patrimonio naturale e culturale: proteggere le risorse da un turismo sconsiderato e ad alto impatto

OBIETTIVO

GENERALE

Mantenere l’integrità del territorio, tutelando le aree a rischio e valorizzando gli aspetti peculiari

Il territorio del Parco - con i suoi oliveti secolari, le antiche infrastrutture della civiltà contadina, le spiagge e i

sistemi dunali – rappresenta il vero patrimonio di questa comunità e l’elemento di attrattiva forte, su cui

costruire strategie di sviluppo turistico eque e sostenibili. Perché ciò avvenga è necessario conservare la sua

identità, preservandolo da speculazioni immobiliari di vario tipo, recuperando gli ambienti compromessi,

migliorando la fruizione e promuovendo servizi turistici compatibili con la tutela degli ecosistemi, in

particolare nel sistema spiaggia-duna-retroduna.

OBIETTIVI

SPECIFICI

Individuare il patrimonio da tutelare.

“Non fare”: preservare il paesaggio evitando speculazioni edilizie e altri interventi impattanti (no golf,

fotovoltaico esteso…)

Accrescere la conoscenza locale e il senso di appartenenza

Estendere il Parco

CODICE

AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE PIANO STRATEGICO – NAT

PRO

3.1

E’ prevista la creazione di un OSSERVATORIO NATURALISTICO, per monitorare lo stato di conservazione delle risorse naturali del Parco e in particolare all’interno del SIC Litorale Brindisino (estensione e qualità degli habitat d’interesse comunitario, n° specie di flora e fauna, consistenza delle popolazioni delle specie d’interesse conservazionistico, etc…); realizzare studi relativamente alla capacità di carico dei sistemi naturali, anche al fine di migliorare la fruizione turistica negli ambiti a maggiore fragilità e intervenire tempestivamente in eventuali condizioni di minaccia. Possibili fonti di finanziamento: Fondi regionali del Sistema Ambientale e Culturale “SAC via Traiana” Costo stimato: 25.000 euro SOGGETTO RESPONSABILE:

In corso di realizzazione. All’interno del SAC La Via Traiana non è stata inserita una voce per finanziare l’Osservatorio naturalistico, ma sono prevalentemente finanziate attività connesse alla divulgazione del paesaggio e del territorio della Via Traiana.

Tuttavia il Parco nel 2014 ha investito 1500 euro di fondi del bilancio dell’Ente per svolgere alcune delle attività proprie dell’Osservatorio, ed in particolare fare monitoraggio ambientale in riferimento alla presenza di specie di interesse conservazionistico e alla individuazione delle necessarie misure di salvaguardia. Grazie a questa attività sono state avvistate nel parco specie molto importanti dal punto di vista conservazionistico, e saranno fornite ulteriori informazioni fondamentali per la corretta gestione del Parco (es. localizzazione, eventuale nidificazione, ecc.). Grazie al monitoraggio, oltre alle note specie frequentatrici del Parco, sono stati avvistati: fratino (individuata la presenza lungo la costa, ma ad oggi non coppie nidificanti), cicogna nera, gallina prataiola, cul bianco isabellino, piviere tortolino. Il finanziamento prevede anche la realizzazione di poster scientifici e un seminario a scopo divulgativo sulle specie

In linea con l’obiettivo di un

Osservatorio naturalistico con

le finalità previste nel Piano

Strategico CETS

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

Cooperativa Serapia

INDICATORI: creazione dell’Osservatorio

riscontrate, rivolto sia agli operatori agricoli delle aree interne che agli operatori degli stabilimenti balneari, affinchè essi possano rispettare i criteri necessari per la corretta gestione delle spiagge nel caso del fratino e del sistema degli ambienti prativi e dei pascoli per le altre specie, ciò al fine di garantire la frequentazione e la salvaguardia di queste specie.. Un obiettivo è ad esempio realizzare un coordinamento dei “Lidi amici del fratino” che è una specie vulnerabile che frequenta le spiagge.

Per il futuro si proseguirà focalizzando l’attenzione su altre specie ed habitat di rilievo del Parco.

3.2

MANUTENZIONE DELL’AREA UMIDA DI FIUME MORELLI, attraverso un accordo con l’ARIF (Agenzia Regionale delle Foreste), mediante interventi di ripristino delle staccionate, sfalcio della vegetazione erbacea annuale, manutenzione dei sentieri.

Inoltre il Parco ha stabilito un accordo con la famiglia Gallo, titolare di Lido Morelli, per garantire la manutenzione delle strutture connesse con l’impianto di acquacoltura ottocentesco di Fiume Morelli.

Durata: 2012-2014

SOGGETTO RESPONSABILE: PNR Dune Costiere

INDICATORI: Realizzazione dell’intervento

Obiettivo raggiunto.

Le attività in collaborazione con ARIF sono state intraprese nell’ambito del Progetto Nat Pro. Per il prosieguo il Parco ha stipulato una convenzione annuale con ARIF, a titolo oneroso per il Parco, sempre per realizzare interventi di recupero di aree degradate, ripristino staccionate, rinaturalizzazione di piccole aree ecc..

La famiglia Gallo svolge le attività descritte.

In linea con quanto previsto

per questa azione nel Piano

Strategico CETS.

Prevedere questa azione

anche oltre il 2014.

CODICE

AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE PIANO STRATEGICO – NAT

PRO

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

3.3

RIQUALIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA ANTISTANTE L’AREA UMIDA DI FIUME PICCOLO con la sistemazione delle dune, la chiusura dei varchi, il ripristino della chiusa che collega il mare alla zona umida, la realizzazione di passerelle in legno per accedere alla spiaggia. Tempi di realizzazione: 2012-2014 Costi: 150.000 € Regione Puglia - Piano di Tutela Ambientale SOGGETTO RESPONSABILE: Parco Dune Costiere, famiglia Rodio-Incasa (operatori privati) INDICATORI: Realizzazione dell’intervento; m2 di duna ripristinata

In itinere. L’area, di proprietà della famiglia Rodio-Incasa, è stata concessa in affitto al Parco per la realizzazione degli interventi e verrà successivamente gestita in condivisione. Il progetto di riqualificazione è stato redatto e presentato alle autorità competenti per ricevere le necessarie autorizzazioni prima di dare avvio ai lavori. I costi stimati e le fonti di finanziamento sono quelli previsti nel piano d’azione

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.

CODICE

AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE

PIANO STRATEGICO – NAT PRO

3.4

LA SORVEGLIANZA DEL PARCO: stipula di apposite convenzioni tra Parco, Protezione Civile e altre associazioni di volontariato, per un’azione coordinata di sorveglianza, in particolar modo durante i periodi di massima affluenza turistica e in prossimità degli ambiti di maggiore vulnerabilità, per scoraggiare situazioni di degrado determinate da incuria e comportamenti non corretti di turisti e popolazione locale. Costi stimati: 55.000 € Fonti di finanziamento: PTA della Provincia di Brindisi e fondi Interreg progetto NAT – PRO Operatività: 2012 – 2014 SOGGETTO RESPONSABILE: Parco Dune

Costiere

INDICATORI: n° convenzioni; n° segnalazioni/anno

Obiettivo raggiunto. Nell’ambito del progetto Nat Pro attivata convenzione con la Protezione Civile per avviare una attività di monitoraggio. Il Parco con propri fondi ha finanziato il prosieguo di questa attività dopo la fine del progetto Nat Pro. Inoltre il Parco ha attivato una convenzione con il Corpo Forestale dello Stato e la Capitaneria di Porto per intensificare le proprie attività istituzionali di sorveglianza.

In linea con quanto previsto per

questa azione nel Piano Strategico

CETS.

3.5 I NUOVI SENTIERI: è prevista nell’area del

In corso di realizzazione.

In linea con quanto previsto per

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

Parco la realizzazione di nuovi percorsi ciclabili, percorsi trekking, percorsi equestri, e relativi punti di sosta con pannelli informativi da ubicare presso le località a maggiore frequentazione turistica, le masserie, l’Albergabici e l’attuale Casa del Parco. Termine dell’intervento entro il 2013. Costo stimato: 80.000 € Fonti di finanziamento: POR FESR Puglia 2007/2013 Linea 4.4 Azione 4.4.3 SOGGETTO RESPONSABILE: Parco Dune

Costiere

INDICATORI: km nuovi sentieri realizzati; n° visitatori su nuovi sentieri Tempi di realizzazione: 2012-2013

Indisponibilità dei fondi

citati per questa finalità.

Tuttavia il Parco, utilizzando

fondi diversi è giunto alla

fase di individuazione della

ditta che dovrà realizzare i

lavori per la realizzazione di

nuove aree di sosta (Incalzi,

Parcheggio Dune Costiere,

Tavernese); ha inoltre

realizzato la cartellonistica

da installare lungo la rete

escursionistica e nei punti di

accesso al Parco.

questa azione nel Piano Strategico

CETS.

3.6.

CARTA DEI SENTIERI: realizzazione di mappe tascabili bifacciali in lingua italiana e inglese per promuovere e facilitare la fruizione dei nuovi percorsi. Costo stimato: 20.000 € Fonti di finanziamento: POR FESR Puglia 2007/2013 Linea 4.4 Azione 4.4.3 Tempi di realizzazione: 2013 SOGGETTO RESPONSABILE: Parco Dune

Costiere

INDICATORI: n° mappe realizzate

Obiettivo realizzato, al costo

stimato e con le fonti di

fianziamento indicate.

In linea con quanto previsto per

questa azione nel Piano Strategico

CETS.

Fondamentale la comunicazione del

Parco anche in inglese. Occorre

estendere l’uso della lingua inglese al

100% della comunicazione del Parco,

incluso il sito web.

Inserire la mappa di tutti i sentieri sul

sito web del Parco con indicazione

delle aziende a marchio parco

raggiungibili, dei servizi offerti, e delle

guide che possono su richiesta

accompagnare i visitatori, con link agli

eventi che di volta in volta il Parco

organizza nelle varie aziende col

marchio del parco.

Linkare questa pagine alla pagina di

ViaggiareinPuglia della Regione, ai siti

specializzati su trekking, cycling, horse

riding nazionali ed internazionali.

Fare campagna giornalistica con

testate autorevoli specializzate

nazionali e internazionali per

illustrare la presenza di questi sentieri

e dei servizi ivi presenti, dove fornire

link al sito del parco che riporta la

mappa.

Stringere accordi istituzionali per

individuare nei fondi strutturali 2014-

2020 obiettivi di finanziamento di

queste iniziative di promozione

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

CODICE

AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE

PIANO STRATEGICO – NAT PRO

3.7

SPIAGGE E FONDALI PULITI: ogni anno organizzazione di una giornata dedicata alla pulizia di un tratto di spiaggia e di duna. L’iniziativa rappresenta un’occasione utile per illustrare a cittadini e turisti i delicati equilibri ecologici su cui si regge il sistema spiaggia-duna e il ruolo svolto dalla Posidonia oceanica nel garantire il mantenimento di questi equilibri naturali. L’iniziativa rientra nell’appuntamento internazionale “Clean-up the Med” che coinvolge, nella pulizia delle spiagge e dei fondali, 22 paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Costi: 2.500,00 € Fondi ordinari del Parco Tempi di realizzazione: 2012-2016 SOGGETTO RESPONSABILE: Legambiente -

circolo Elaia di Ostuni; Associazione Marinai

d’Italia e Comune di Ostuni

INDICATORI: Realizzazione dell’iniziativa; n° partecipanti/anno

Obiettivo realizzato ogni

anno, a costo zero per il

Parco perché iniziativa

basata sul volontariato

In linea con quanto previsto per

questa azione nel Piano Strategico

CETS.

3.8

PARCHI PULITI: ogni anno organizzazione di una giornata di volontariato che coinvolge la comunità locale e i turisti, soprattutto bambini e giovani, per conoscere meglio il Parco e contribuire al mantenimento del patrimonio naturale, storico e culturale del territorio. Costi: 2.500,00 € Fonti di finanziamento: Fondi ordinari del Parco Tempi di realizzazione: 2012-2016 SOGGETTO RESPONSABILE: Legambiente -

circolo Elaia di Ostuni

INDICATORI: Realizzazione dell’iniziativa; n° partecipanti/anno

Obiettivo realizzato sino ad

oggi. Ogni anno è stata

organizzata una giornata

evento (pubblicati articoli su

giornali) per la pulizia dei

sentieri e di aree di sosta

con cooperative ed aziende

del Parco. A costo zero per il

Parco perché evento basato

sul volontariato.

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Questa iniziativa è da considerarsi una buona pratica per la capacità di coinvolgere gli operatori: un modo per acquisire consapevolezza che l’Ente Parco non è una istituzione distaccata dalla comunità, al contrario “il parco siamo noi tutti, e noi tutti provvediamo alla sua tutela e manutenzione” (è un aspetto dell’ “approccio dal basso”)

CODICE

AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE

PIANO STRATEGICO – NAT PRO

3.9

LA LUNA SENZA I FALÒ: campagne di sensibilizzazione e, nelle due notti a rischio di San Lorenzo (10 agosto) e di Ferragosto (15 agosto), organizzate iniziative di intrattenimento non impattanti, per contrastare falò sulle dune e

Iniziativa di sensibilizzazione

realizzata dal Parco nel 2012 in

collaborazione con la Protezione

Civile nell’ambito del progetto

Nat Pro. Contestualmente il

Parco ha organizzato iniziative di

intrattenimento per contrastare

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Il problema del controllo in quelle serate è dovuto al fatto che il personale degli organi di controllo è molto assorbito dalle attività ordinarie di vigilanza e antincendio. All’interno delle convenzioni già in essere

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

in spiaggia, una minaccia per la vegetazione dunale, spesso realizzati persino usando vegetazione protetta come legna. Costi: 10.000. Fonti di finanziamento: fondi ordinari del parco Tempi di realizzazione: 2012 – 2016. SOGGETTO RESPONSABILE: Masseria Salamina, Prof.ssa Vita Minò - Liceo Scientifico L. Da Vinci di Fasano

INDICATORI: Realizzazione dell’iniziativa; n° partecipanti/anno

i falò sulle spiagge. Non

ottenuto risultati significativi.

Per il futuro dovranno essere

studiate formule diverse di

intrattenimento e della loro

promozione.

con gli organi di controllo (Corpo Forestale dello Stato e Capitaneria di Porto) che prevedono l’intensificazione dei controlli rispetto alle attività ordinarie occorre inserire clausole specifiche riguardanti quelle due serate, in cui dovrà essere assunto l’impegno di effettuare almeno 1-2 sopralluoghi notturni, al fine di irrogare multe a chi contravviene al divieto di accendere falò e bivaccare in spiaggia. Ciò sarà di fondamentale aiuto alla Protezione Civile che svolge l’attività di monitoraggio ma che non ha la possibilità di irrogare sanzioni, quindi in alcuni casi non è nelle condizioni di ottenere che i contravventori lascino l’area e sospendano le attività vietate, inoltre funzionerà come deterrente per futuri contravventori. Essendo molto radicata l’abitudine dei falò sulla spiaggia in quelle date, si potrebbe pensare ad un evento da realizzare in un’ampia area, non sensibile, dove è possibile e autorizzabile l’accensione dei falò abbinata ad altre attività es. osservazione delle stelle con telescopio, passeggiata notturna con musicisti lungo il percorso ecc.

3.10

SALVIAMO LE DUNE: progetto in due fasi. Prima fase da completare nel 2013: individuare – nell’ambito della definizione del Piano del Parco - possibili aree per la localizzazione di parcheggi di scambio. Seconda fase: recupero della duna e retroduna in località “lido Stefan” anche attraverso la realizzazione di passerelle e accessi guidati, allo scopo di diminuire la pressione turistica sugli habitat naturali costieri. Da completare nel 2015 Costi: 40.000 € Fonti di finanziamento: Fondi europei (progetto INTERREG); Finanziamento regionale POR FESR Puglia 2007/2013 Linea 4.4 Azione 4.4.3 Tempi di realizzazione: 2013-2015 SOGGETTO RESPONSABILE:

Parco Dune Costiere

INDICATORI: realizzazione azione; km di duna recuperata

In itinere.

La prima fase è stata realizzata: le aree per la localizzazione dei parcheggi di scambio è stata prevista nel Piano del Parco, adottato 23.7.2013 dal parco, e attualmente in attesa di approvazione da parte della Regione. Già una prima delocalizzazione dei parcheggi ubicati in aree sensibili ha avuto luogo nell’ambito del Progetto Pilota realizzato con il Progetto Nat-Pro.

Seconda fase: Il Lido Stefan è un lido abusivo caratterizzato dalla presenza di immobili abusitivi in aree sensibili, di piante esotiche lungo la duna ecc. Allo stato attuale il Lido Stefan è stato espropriato dal Comune di Ostuni; è stato redatto ed autorizzato un progetto (importo 600.000 euro) di rinaturalizzazione e recupero del sito che prevede anche la demolizione della maggior parte dei manufatti abusitivi e la realizzazione di un Museo del Mare. Il Comune di Ostuni è in fase di individuazione della ditta

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

per la esecuzione dei lavori.

CODICE

AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE

PIANO STRATEGICO – NAT PRO

3.11

IL LIDO SOSTENIBILE: INNOVAZIONE AMBIENTALE NEGLI STABILIMENTI BALNEARI: l’obiettivo è diffondere modalità di gestione eco-compatibile degli stabilimenti balneari. Attraverso interventi di ristrutturazione e di semplice riorganizzazione dei servizi, si punterà a ridurre i consumi idrici ed energetici, a minimizzare la produzione di rifiuti, a svolgere una continua azione di sensibilizzazione nei confronti dei turisti. La sperimentazione partirà sugli stabilimenti balneari “Lido Bosco Verde” e “Lido Morelli”. Spesa presunta: 18.000 € Fondi privati SOGGETTO RESPONSABILE: Stabilimento balneare “Lido Bosco verde” e “Lido Morelli”

INDICATORI: realizzazione dell’iniziativa; risparmio energetico realizzato (kwh/anno); risparmio idrico realizzato (l/ab/g)

In itinere.

Per indirizzare gli operatori verso

una gestione eco-compatibile è

stato redatto il Regolamento del

Marchio del Parco: chi dimostra di

rispettare i requisiti minimi può

ottenere il marchio, consapevole

che intraprende un percorso di

miglioramento continuo, per

rispettare mano a mano anche gli

altri articoli del regolamento. In

cambio l’azienda riceve la

visibilità: il marchio viene apposto

all’esterno dell’azienda e l’azienda

viene promossa dal Parco in tutte

le iniziative/eventi/fiere.

Sino ad oggi 22 aziende hanno

acquisito il Marchio del Parco, tra

cui 3 stabilimenti balneari: Lido

Morelli, Lido Stella, Archeolido.

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Prevedere a settembre un incontro che coinvolga gli operatori degli stabilimenti balneari, per incrementare il numero degli stabilimenti balneari che aderiscono al Regolamento del Marchio. In tali incontri si illustrano i vantaggi del Marchio del Parco in termini di risparmi di risorse e visibilità, ed in cui viene mostrato in termini pratici cosa comporta il rispetto del Regolamento del Marchio per gli stabilimenti balneari. Distribuire durante l’incontro materiale informativo che indichi come ridurre i consumi idrici, energetici e la produzione di rifiuti. A febbraio, in vista della successiva campagna estiva, organizzare un altro incontro con tecnici specializzati in materia di contenimento di consumi idrici ed energetici per ricordare come ottimizzare questi consumi negli stabilimenti balneari. Introdurre indicatori per monitorare la performance per la raccolta differenziata dei rifiuti e riduzione del rifiuto indifferenziato da parte degli operatori balneari.

CODICE

AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE

PIANO STRATEGICO – NAT PRO

3.12

SPIAGGE AMICHE: i gestori degli stabilimenti balneari, creano nuove isole ecologiche per la raccolta differenziata lungo tutto il litorale e si occupanno personalmente – in collaborazione coi tecnici dell’amministrazione comunale – della pulizia dei tratti di spiaggia prospicienti i propri stabilimenti. Ciò per risolvere uno dei principali motivi di insoddisfazione segnalato dai turisti: la scarsa pulizia delle spiagge dovuta all’abbandono di rifiuti da parte dei bagnanti.

La maggior parte dei gestori degli

stabilimenti si occupano della

pulizia lungo il litorale di propria

pertinenza.

I gestori del servizio di nettezza

urbana dei due Comuni di Ostuni e

Fasano, che operano nei rispettivi

territori, hanno fornito gli

stabilimenti balneari di contenitori

per la raccolta differenziata delle

L’azione sarebbe da rivedere:

riguardo il litorale servito dagli

stabilimenti balneari si ritiene che sia

sufficiente la distribuzione di

contenitori per la raccolta

differenziata delle diverse categorie

merceologiche, fatta dai gestori del

servizio di nettezza urbana dei due

Comuni di Ostuni e Fasano, che

operano nei rispettivi territori. I

gestori degli stabilimenti dovranno

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

Realizzazione: 2012

Costi: 6.000 €

Fonti di finanziamento: Fondi dei Comuni di Ostuni e Fasano

SOGGETTO RESPONSABILE: Stabilimento balneare “Lido Kypos”, Stabilimento balneare “Lido Morelli

INDICATORI: Realizzazione dell’iniziativa

diverse categorie merceologiche.

vigilare affinchè siano svuotati con la

dovuta frequenza, altrimenti

dovranno segnalare al comune di

competenza e al Parco.

Nei tratti di liborale “liberi”

andrebbero distribuiti contenitori

capienti per la raccolta differenziata

delle diverse categorie mercelogiche,

in un’area opportunamente arredata

esteticamente gradevole- isola

ecologica- e le ditte di gestione della

nettezza urbana dovrebbero

assicurare un servizio di raccolta

puntuale e frequente, per evitare di

vedere “cestini” poco capienti

traboccanti di spazzatura, problema

spesso lamentato dai turisti.

Nelle aree interne del Parco vi è la

necessità di risolvere il problema

dell’abbandono dei rifiuti ingombranti

ed inerti lungo i sentieri, rimozione

che non rientrano nell’attività

ordinaria di raccolta rifiuti svolta dalle

ditte incaricate dai comuni di Ostuni e

Fasano. Per risolvere questo problema

il Parco intende attivare con le stesse

ditta una convenzione per la raccolta

di tali rifiuti, su segnalazione del

Parco.

Ottenere dai Comuni competenti oppure attraverso la convenzione da attivare con le due ditte responsabili della raccolta rifiuti nei due comuni di Ostuni e Fasano, la introduzione, ove non esistente, del servizio di raccolta porta a porta su chiamata dei rifiuti ingombranti. In collaborazione con i comuni competenti organizzare una specifica campagna di sensibilizzazione per i rifiuti ingombranti ed inerti, accompagnata dalla produzione di materiale informativo che indichi le regole di comportamento.

CODICE

AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE PIANO STRATEGICO – NAT PRO

3.13

I GIARDINI VICINO AL MARE: i titolari di alcuni stabilimenti balneari si sono impegnati a riqualificare il proprio verde pubblico e ad eliminare tutte le specie esotiche,

Da realizzare.

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. A Settembre convocare un Forum per

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

sostituendole progressivamente con piante tipiche della vegetazione mediterranea, realizzando così un’importante iniziativa per la tutela della biodiversità del Parco. Infatti le piante esotiche/alloctone dei giardini tendono a colonizzare ambiti naturali determinando la rarefazione o la scomparsa di specie autoctone. L’azione verrà realizzata col supporto di ARIF.

Costi presunti: 12.000 €

Fonti di finanziamento: Fondi privati

Tempi di realizzazione: terminerà nel 2013

SOGGETTO RESPONSABILE: Stabilimento balneare “Lido Onda Blu “, Stabilimento balneare “Lido Bosco Verde”, Stabilimento balneare “Lido Morelli”, Stabilimento balneare “Lido Kypos”

INDICATORI: Realizzazione dell’intervento

ricordare a ciascun attore gli impegni presi e sollecitarli alla loro realizzazione, calendarizzando le attività. Nell’occasione si discuteranno i miglioramenti ottenuti nei primi due anni anche in termini di riscontri da parte dei fruitori.

3.14

MIGLIORIAMO IL PARCO: gli operatori privati diventano protagonisti e si impegnano nella riqualificazione e manutenzione di zone degradate distribuite lungo la fascia costiera, attraverso il ripristino di staccionate e l’impianto di specie della macchia mediterranea. Tempi di realizzazione: completata entro il 2013

Costi: 5.000 €

Fonti di finanziamento: Fondi privati Tempi di realizzazione: 2013

SOGGETTO RESPONSABILE:

Masseria Fiume Piccolo

INDICATORI: km riqualificati

In corso di realizzazione. In diversi tratti di costa questi interventi sono stati realizzati con fondi del parco in collaborazione con privati: Lido Stella, Lido Morelli, Pilone (in questi tre casi in collaborazione con gli operatori balneari), e ancora nei villaggi di Rosa Marina e Cala di Rosa Marina (in collaborazione con i rispettivi Consorzi). La spesa sostenuta dai privati è stata maggiore di quella

prevista nell’azione, infatti hanno

utilizzato fondi propri per acquistare pali in legno per la realizzazione di staccionate (per diversi chilometri), chiusura varchi, ecc. Si proseguirà intervenendo lungo altri tratti di costa. Nel 2014 è stata inoltre realizzata, coinvolgendo le scuole, una campagna di informazione per la conservazione della duna a ginepro dal titolo “IL GINEPRO A SCUOLA” realizzata con fondi del Parco, in collaborazione con l’ARIF di Brindisi e la cooperativa Serapia. Il progetto didattico ha coinvolto oltre 600 bambini per la messa a dimora di 100 giovani piante di ginepro lungo la costa.

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

RINCIPIO 4 CETS

Qualità: garantire ai visitatori un elevato livello di qualità in tutte le fasi della loro visita

OBIETTIVO

GENERALE

Migliorare la qualità dell’accoglienza e l’immagine del territorio

È necessario accrescere la qualità dell’offerta ricettiva e dei servizi, puntando ad una maggiore sostenibilità

ambientale delle strutture, a promuovere l’intermodalità degli spostamenti, ad incrementare l’accessibilità

del territorio, per garantire a tutti un adeguato livello di fruizione.

Si deve inoltre affermare una cultura diffusa della bellezza, che spinga ciascuno a prendersi cura del

territorio, eliminando quelle situazioni localizzate di degrado che ancora persistono e che sono state

segnalate dai turisti come uno dei principali aspetti da migliorare.

OBIETTIVI

SPECIFICI

Prevedere formazione degli operatori del territorio

Assicurare accessibilità per i diversamente abili

Garantire sicurezza

Promuovere decalogo per operatori per lavorare in partnership

Giungere in futuro alla definizione di un marchio per prodotti e servizi del Parco

CODICE

AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE

PIANO STRATEGICO – NAT

PRO

4.1 ASCOLTARE I TURISTI: ogni anno sarà ripetuta l’indagine sulla percezione dei

Azione realizzata nel 2011. Programmata nell’estate del 2014. Si

In linea con quanto previsto per questa azione

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

visitatori (realizzata per la prima volta nell’estate 2011, nell’ambito del processo di adesione alla CETS) allo scopo di conoscerne il grado di soddisfazione e valutare l’efficacia delle politiche attuate. Si provvederà a distribuire i questionari anche in stagioni diverse da quella estiva, al fine di avere una conoscenza più ampia delle diverse tipologie di turista che frequentano l’area. Costo: 5.000 € Fonti di finanziamento: Fonti ordinari del Parco Tempi di realizzazione: ripetuta ogni anno nel quinquennio di applicazione della Carta. SOGGETTO RESPONSABILE: Ufficio CETS

INDICATORI: realizzazione del’azione; n°

questionari distribuiti/anno

proseguirà fino al 2016

nel Piano Strategico CETS.

4.2

IL MARE PER TUTTI: alcuni stabilimenti balneari verranno resi completamente accessibili ai disabili. Nei prossimi due anni l’azione interesserà lo Stabilimento balneare “Lido Bosco verde” e lo Stabilimento balneare “Lido Onda Blu”, che hanno dato la propria disponibilità a realizzare gli interventi di adeguamento delle proprie strutture. L’associazione di volontariato “Ostuni Ruota Libera”, specializzata nell’assistenza a persone con disabilità, fornirà consulenza tecnica e normativa agli operatori turistici. Costi: 20.000 € Fondi privati Tempi di realizzazione: entro il 2013 SOGGETTO RESPONSABILE: Associazione di volontariato “Ostuni Ruota Libera” INDICATORI: n° stabilimenti accessibili; n° visitatori/anno

Da realizzare. Nel frattempo il sito di Fiume Morelli annesso allo stabilimento balneare Lido Morelli, dotato di passerelle per disabili e possibilità di accesso alla peschiera, è stato proposto dal Parco per l’inclusione tra i siti idonei per la fruizione dei diversamente abili, nell’ambito del progetto “N.O. BARRIER” (Nuovo Obiettivo: turismo senza barriere), finanziato nell’ambito del programma di Cooperazione territoriale Europea Italia-Grecia 2007/2013 che vede tra i partner oltre alla provincia di Bari come capofila, anche la Cittadella della Ricerca di Brindisi. Il progetto “N.O. BARRIER” ha l’obiettivo di rafforzare i percorsi di inclusione sociale delle persone diversamente abili attraverso il “turismo sostenibile”, agendo sia sulle barriere di tipo fisico-materiale sia su quelle intangibili, ovvero ostacoli culturali e sociali che allontanano i diversamente abili dalla fruizione turistica. Il sito è stato considerato idoneo per l’inclusione

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Organizzazione di un forum a settembre 2014 per illustrare i passi avanti compiuti, i riscontri ricevuti, ricordare gli impegni presi da ciascuno e calendarizzare le prossime scadenze. In collaborazione con l’Associazione Ruota Libera, promuovere le possibilità di fruizione esistenti nel Parco per diversamente abili (azioni 4.2, 4.3) utilizzando i canali specializzati su questi argomenti.

4.3

IL PARCO PER TUTTI: realizzazione di percorsi per disabili motori e non vedenti all’interno degli oliveti secolari dell’operatore privato Masseria Brancati. Consulenza da Associazione Ostuni Ruota Libera. Costi: 20.000 € Fonti di finanziamento: POR FESR Puglia 2007/2013 Linea 4.4 Azione 4.4.3 L’azione verrà portata a termine entro il 2013

Da realizzare.

Come per azione 4.2

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

SOGGETTO RESPONSABILE: Associazione di volontariato “Ostuni Ruota Libera” INDICATORI: Realizzazione iniziativa; km percorsi accessibili; n° visitatori/anno

4.4

ADOTTA UN’AREA: impegno diretto dei titolari delle masserie/aziende che saranno responsabili del monitoraggio– anche raccogliendo le segnalazioni e le opinioni dei turisti – e della manutenzione delle aree di sosta presenti nelle zone interne del Parco e in particolare lungo il percorso ciclabile della via Traiana. Ciò per impedire che incuria e atti vandalici possano prendere il sopravvento (problema sollevato dai turisti intervistati) Tempi di realizzazione: 2012 SOGGETTO RESPONSABILE: Casa per ferie

“San Giovanni Battista”, Masseria Salamina,

Centro Ippico Parco di Mare, Stabilimento

balneare “Lido Onda Blu”

INDICATORI: n° aree adottate

Attività realizzata da alcune aziende nel 2012, 2013 e anno in corso: Oasi S.G.Battista, Masseria Brancati. Occorre l’adesione delle altre aziende.

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Organizzazione di un forum a settembre 2014 per illustrare i passi avanti compiuti, i riscontri ricevuti, e ricordare gli impegni presi da ciascuno con le relative scadenze.

4.5

IL “DECALOGO” DI QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ - LE STRUTTURE CONSIGLIATE DAL PARCO: per accrescere la sostenibilità e la qualità dell’offerta dei diversi operatori turistici presenti sul territorio, il Parco individuerà requisiti che definiscono un “percorso qualità”, al quale si potrà aderire dimostrando di possederne un numero minimo. Gli esercizi che aderiranno al “percorso qualità” entreranno a far parte delle strutture consigliate dal Parco, avendone un ritorno in termini di promozione e visibilità. La definizione dei requisiti avverrà entro il 2013 SOGGETTO RESPONSABILE: Parco Dune Costiere INDICATORI: realizzazione dell’azione (individuazione dell’iniziativa); n° strutture aderenti

Attività realizzata. Non è stato realizzato “decalogo” nel senso stretto del termine, ma è stato elaborato un Regolamento per la concessione del Marchio del Parco che elenca/declina (come fosse un decalogo) i requisiti di sostenibilità e qualità dell’offerta delle aziende. Le aziende con il Marchio del Parco definiscono un “percorso qualità”. Esse sono segnalate nel materiale illustrativo del Parco e la loro ubicazione è indicata sulle mappe. E’ necessario che il numero di aziende con il marchio aumenti. Ad oggi sono 22, di cui 3 sono operatori balneari.

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Organizzazione di un forum a settembre 2014 con l’obiettivo di raccogliere più adesioni, sensibilizzando sulla necessità di aderire al Marchio del Parco, evidenziando i vantaggi che ciò comporta alla destinazione turistica per la qualificazione dell’offerta ed alle singole aziende in termini di immagine e notorietà essendo presenti in tutte le occasioni di promozione del Parco sul mercato nazionale ed internazionale.

PRINCIPIO 5 CETS

Comunicazione: comunicare efficacemente ai visitatori le caratteristiche proprie ed uniche dell'area

OBIETTIVO Individuare corrette modalità di comunicazione degli elementi caratteristici del Parco, per informare

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

GENERALE residenti e visitatori abituali e per attirare nuovi turisti

Occorre realizzare una comunicazione ampia ed efficace delle peculiarità e degli elementi autentici ritrovabili

nel territorio. Si dovranno utilizzare modelli differenti – in funzione dei diversi target di turisti che si vuole

raggiungere – coordinando le strategie con gli altri soggetti che già operano nel settore (Puglia Promozione),

anche utilizzando strumenti già attivi ed efficaci (i siti web della Regione Puglia).

Al contempo si deve migliorare – come emerso dall’indagine sulla percezione dei turisti – la comunicazione

sul territorio, rivolta sia ai visitatori che alla popolazione residente.

OBIETTIVI

SPECIFICI

Realizzare un promozione unitaria del territorio (opuscolo/guida del parco da diffondere in maniera

capillare)

Dare riconoscibilità al Parco nelle varie strutture ricettive (logo, link siti web, etc.)

Stilare e diffondere calendario eventi (relazione biunivoca: strutture verso Enti e viceversa)

Lavorare per la destagionalizzazione, attirando nuovi turisti (maggiore uso del web e della comunicazione

in inglese)

CODICE

AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE

PIANO STRATEGICO – NAT PRO

5.1

IL PARCO SI PRESENTA: campagna informativa e di comunicazione per diffondere maggiormente la conoscenza del Parco delle Dune Costiere, rivolta in particolare a i mercati turistici del centro e nord Europa. 16.000 € Fondi Regionali Tempi di realizzazione: 2012 SOGGETTO RESPONSABILE: Puglia

Promozione, l’agenzia di sviluppo e

promozione turistica della Regione Puglia

INDICATORI: realizzazione dell’iniziativa (altri indicatori da individuare al momento della definizione delle caratteristiche della campagna)

Da realizzare. PugliaPromozione sta facendo attività di promozione della Puglia, anche all’estero. Ad oggi non risultano avviate iniziative di promozione che mettano in luce nello specifico il Parco delle Dune Costiere.

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Nell’ambito delle campagne di promozione che saranno fatte per i Sistemi Turistici Locali, sarebbe utile che a proposito del Sistema Turistico Locale Valle D’Itria fosse evidenziata anche la presenza delle aree protette tra cui il Parco delle Dune Costiere. Nell’ambito delle previste attività di promozione per il SAC La Via Traiana, che saranno realizzate prossimamente (l’attuazione di questo progetto è partita da poco, con gli allestimenti museali) sarà ugualmente importante evidenziare le singole realtà che compongono il sistema contribuendo a diversificare l’offerta, tra cui il Parco delle Dune Costiere. Per entrambi i sistemi ed in generale per tutte le attività di promozione internazionale un obiettivo da aggiungere è puntare l’attenzione oltre che sull’Europa anche su Golfo e sui paesi con economia in rapida espansione come i paesi BRIC. Organizzazione di un forum a settembre 2014 a cui invitare anche i referenti della Regione Puglia per ricordare gli impegni assunti e calendarizzare le varie scadenze

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

delle azioni fino al 2016. Vanno inoltre presi accordi per la promozione nel prosieguo, e per finanziare la promozione internazionale attraverso la programmazione 2014-2020.

5.2

GLI EDUCATIONAL: rivolti a giornalisti di riviste specializzate – nazionali e estere - e tour operators, della durata di 2-3 giorni, saranno finalizzati a far conoscere il patrimonio naturale, storico e culturale del Parco. Coordinamento: “Puglia Promozione”, responsabile di individuare e contattare i soggetti da invitare; il Parco e le imprese turistiche locali responsabili di organizzare le diverse attività sul territorio (incontri con gli operatori, visite guidate, degustazioni, etc…). Tempi di realizzazione: ogni anno 2012-2016 SOGGETTO RESPONSABILE: Puglia

Promozione

INDICATORI: n° educational/anno; n° partecipanti/educational

Da realizzare. Su iniziativa del Parco sono stati realizzati in questi due anni diversi educational con tour operators e giornalisti, per far conoscere il patrimonio ambientale, rurale ed enogastronomico. Non è ancora stato organizzato nulla con Puglia Promozione che ponga il Parco al centro dell’attenzione, così come descritto nell’azione 5.2.

Come per azione 5.1

5.3

INTEGRARE LA COMUNICAZIONE: le imprese del Parco hanno fino ad ora realizzato attività di promozione singolarmente, attraverso i propri canali e strumenti di contatto. Per migliorare l’efficacia di queste iniziative è necessario integrare gli sforzi e raggiungere un target più ampio di potenziali visitatori. Ciò avverrà grazie alla promozione dell’intero territorio del Parco e utilizzando gli strumenti e le occasioni di altri soggetti che operano sul territorio. Il materiale di comunicazione del Parco sarà distribuito in tutte le fiere di settore a cui parteciperanno la Provincia di Brindisi e, soprattutto, la Regione Puglia. Sui siti di promozione turistica – molto visitati dai turisti - già attivi e gestiti da “Puglia Promozione” (“Puglia Events” – www.pugliaevents.it – e “Viaggiare in Puglia” - www.viaggiareinpuglia.it). Sarà data visibilità alle attività del Parco e alle proposte delle imprese locali. Costi presunti: 6.000 € Fonti di finanziamento: Fondi Regionali Tempi di realizzazione 2012-2016 SOGGETTO RESPONSABILE: Parco Dune

Costiere

INDICATORI: n° partecipazione a fiere; n° comunicazioni su portali/anno

In itinere. Molte attività sono state realizzate: materiale di comunicazione del parco distribuito in fiere di settore anche in collaborazione con altre istituzioni; calendarizzazione degli eventi che coinvolgono le varie aziende a marchio parco (per far conoscere questi beni storico-culturali ma anche le loro produzioni tipiche), e divulgazione del calendario eventi attraverso materiale informativo unico (integrazione della comunicazione); promozione attraverso il sito Puglia events, viaggiareinpuglia.it ed altri siti deputati alla divulgazione degli eventi in programma. In tutte le occasioni di promozione a cui il Parco ha partecipato, è stata data visibilità alle aziende a marchio parco, le stesse aziende sono inoltre indicate nel materiale cartaceo informativo e promozionale del Parco.

Come per azione 5.1

Ulteriori obiettivi:

sforzo congiunto delle aziende e del

Parco per promuoversi su un

mercato più ampio, sia nazionale

che internazionale, semplicemente

individuando altri siti web, a cui

inviare il materiale divulgativo in

questione, che abbiano una forte

visibilità in altre regioni d’Italia, e

nei paesi europei, Golfo, BRIC ove si

intende rendersi più noti e

riconoscibili.

Ove ossibile da questi siti creare link a: sito web del Parco home page e a pagina di programmazione eventi.

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

Si proseguirà intensificando queste attività di promozione integrata.

CODICE

AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE

PIANO STRATEGICO – NAT PRO

5.4

MARKETING VERSO I MERCATI ESTERI: La Regione Puglia ha uno specifico accordo con Ryan Air – che negli ultimi anni ha organizzato voli da diversi Paesi del Centro e Nord Europa verso la Puglia – per l’inserimento sul sito della compagnia aerea di banner pubblicitari. Dal prossimo anno alcune di queste inserzioni saranno destinate alla pubblicizzazione di iniziative e pacchetti turistici del Parco delle Dune Costiere. Costi: Budget da definire nell’ambito del programma di promozione regionale Fonti di finanziamento: Fondi Regionali Tempi di realizzazione: ogni anno dal 2012 al 2016

SOGGETTO RESPONSABILE: Parco Dune

Costiere

INDICATORI: n° giorni di presenza sul sito Ryan Air/anno; n° visitatori stranieri/anno

Da realizzare

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Aggiungere ulteriori obiettivi: Banner relativo al Parco sul sito della biglietteria online di aeroporti di Puglia (www.aeroportidipuglia.it), Puglia vola (www.pugliavola.it) e sul sito per la ricerca delle migliori offerte presenti sul web, di aeroporti di Puglia (http://adp.tuttovoli.com/) Banner pubblicitari negli aeroporti di Brindisi e Bari Considerare banner anche su voli di linea ed altri low cost che fanno scalo agli aeroporti di Brindisi e Bari Pubblicità su airbus (l’autobus che congiunge gli aeroporti di Bari e Brindisi con Lecce, Taranto, Gargano). Ove possibile creare link a: sito web del Parco home page e a pagina di programmazione eventi.

5.5

LA GUIDA DEL PARCO: per la prima volta sarà realizzata la Guida del Parco in italiano e inglese. Descriverà le principali attrazioni naturalistiche e storiche del territorio, riporterà i percorsi cicloturistici e di trekking e le strutture consigliate, che hanno aderito al percorso qualità. Costi: 15.000 Fonti di finanziamento presunti: Finanziamento regionale POR FESR Puglia 2007/2013 Linea 4.4 Azione 4.4.3 Fondi regionali del Sistema Ambientale e Culturale SAC via Traiana Tempi di realizzazione: nel 2012 SOGGETTO RESPONSABILE: Parco Dune

Costiere

INDICATORI: N° copie distribuite/anno

Obiettivo in itinere

Realizzata guida del Parco con

Stilo Editore

Realizzato guida tascabile

bifacciale con mappa.

Con fondi SAC saranno

realizzati altri materiali.

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Organizzare Forum a Settembre

2014, per calendarizzare fino al

2016.

Ulteriori obiettivi:

rendere disponibile il materiale

cartaceo prodotto in lingua italiana

e inglese, sia sul sito web del Parco

che creando link con siti web

specializzati.

5.6

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

OLTRE I CONFINI: realizzazione di nuovi materiali di comunicazione e promozione - mappe e testi con la storia, natura e percorsi del Parco - in più lingue, da distribuire nei centri visita del Parco e all’interno delle strutture ricettive. 12.000 € Fondi regionali del Sistema Ambientale e Culturale SAC la via Traiana Tempi di realizzazione: l’azione verrà portata a termine nel 2013 SOGGETTO RESPONSABILE: Parco Dune

Costiere

INDICATORI: n° copie stampate/anno; n° copie distribuite/anno

Da realizzare. L’attuazione del progetto SAC è partita con ritardo e con l’allestimento dei centri visita, nel 2014. Nei prossimi mesi si procederà con la realizzazione dei materiali di comunicazione e promozione.

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Ulteriori obiettivi:

rendere disponibile il materiale

cartaceo prodotto in lingua italiana

e inglese, sia sul sito web del Parco

che creando link con siti web

specializzati (siti tematici sui parchi,

sia nazionali che internazionali, sul

trekkikng, sull’enogastronomia, sugli

edifici storici, sui siti archeologici,

sulle vacanze al mare, sulle vacanze

in agriturismo, sulle vacanze

autentiche, ecc.) nazionali ed

internazionali (puntando ai mercati

internazionali già citati in azione

5.1).

Dotarsi di specialisti che si occupino

delle azioni di promozione

individuate (a servizio del Parco e/o

del sistema)

Individuare fonti di finanziamento

per le attività di promzione, anche

attraverso la programmazione dei

fondi strutturali 2014-2020.

5.7

LA CARTELLONISTICA: migliorare la segnaletica stradale – fornendo maggiori indicazioni sui limiti del Parco – ed arricchire la cartellonistica realizzando nuovi pannelli informativi, in italiano e inglese, da localizzare lungo i nuovi sentieri e nei luoghi a maggiore frequentazione turistica. Costi: 16.000 € Fonti di finanziamento: POR FESR Puglia 2007/2013 Linea 4.4 Azione 4.4.3 Tempi di realizzazione: 2012- 2016 SOGGETTO RESPONSABILE: Parco Dune

Costiere

INDICATORI: n° nuovi cartelloni e pannelli informativi

Obiettivo realizzato. Il 17 2014 in programma conferenza stampa di presentazione.

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.

CODICE

AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE

PIANO STRATEGICO – NAT PRO

5.8

GLI EDUCATIONAL (PER GLI ATTORI LOCALI): specificamente rivolti a operatori turistici locali e insegnanti al fine di accrescere la conoscenza del patrimonio

In itinere. In collaborazione con l’IISS Basile – Caramia di Locorotondo nel 2013 educational rivolto ad Associazione di Insegnanti di

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. In linea anche con la scelta fatta dal Parco delle Dune Costiere di partecipare al progetto MEET per l’attuazione della

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

naturale, storico e culturale del Parco. Costi presunti: 30.000 € Fondi ordinari del Parco, finanziamenti privati Tempi di realizzazione: 2013 -2016 SOGGETTO RESPONSABILE: Parco

Dune Costiere

n° educational/anno; n°

INDICATORI: partecipanti/educational

Scienze. Si proseguirà in questa direzione. Il Parco delle Dune Costiere si intende intraprendere la Fase II della CETS. L’attività del Parco delle Dune Costiere sarà svolta nell’ambito del progetto MEET-Mediterranean Experience of Eco-Tourism» è un progetto strategico che coinvolge 10 paesi del Mediterraneo finanziato dal Programma ENPI-CBC “Mediterraneo”. L'obiettivo principale è quello di sviluppare una strategia integrata al fine di promuovere un modello di sviluppo eco-turistico per le aree protette del Mediterraneo che favorisca una migliore gestione dei flussi turistici e la creazione di una rete tra le aree protette del Mediterraneo. Tra i partner MEET anche Federparchi.

Fase II della CETS, che coinvolge direttamente gli operatori turistici, e che renderà possibile la piena attuazione di questa azione. Infatti l’implementazione della Carta Europea del Turismo Sostenibile nelle Aree Protette è stata progettata da Europarc Federation in tre parti: nella Fase I è l’area naturale protetta che richiede e riceve il riconoscimento della CETS, con l’accordo delle imprese turistiche e di altri attori locali; nella Fase II sono le imprese turistiche delle aree protette accreditate che possono aderire alla CETS, impegnandosi formalmente a rendere i propri servizi/strutture più eco-compatibili e in linea con gli obiettivi del Parco; nella Fase III sono le agenzie di viaggio che possono aderire alla Carta Europea del Turismo Sostenibile. La fase II è ancora in una fase sperimentale: infatti ad oggi sono stati certificati 438 operatori locali in 25 aree protette CETS distribuite tra Spagna, Francia, Regno Unito e Finlandia. Europarc Federation ha caldeggiato fortemente l’avvio della fase II anche per le aree protette italiane, sfida raccolta da Federparchi e concretizzata in una strategia di accompagnamento delle Aree Protette che si candideranno ad attuare la fase II della CETS.

5.9

CONOSCI IL PARCO: incontri di formazione e visite guidate specificamente dedicate alle scuole dei comuni limitrofi, da cui provengono i principali fruitori del parco. Ciò per informare e sensibilizzare questi visitatori sugli aspetti naturali e culturali che costituiscono la ricchezza di questo territorio e sensibilizzarli ad una fruizione corretta e rispettosa degli elementi naturali. Attività coordinata dal Parco e realizzata in collaborazione con i Centri di Educazione Ambientale di questi comuni. Costi presunti: 8.000 € Fonti di finanziamento: Fondi ordinari del Parco Tempi di realizzazione: Per la prima volta nel 2013 SOGGETTO RESPONSABILE: Parco

Dune Costiere

INDICATORI: n° incontri/anno; n° partecipanti/incontro

Iniziativa realizzata. Si proseguirà in questa direzione.

Numerosi sono stati gli incontri di formazione e visite guidate rivolti alle scuole dei comuni limitrofi nell’ambito del progetto triennale ENPI “Live Your Tour”, attivo dal dicembre 2012, di cui il Parco delle Dune Costiere è partner, progetto finalizzato ad incrementare il turismo sostenibile, ridurre l’impatto dei visitatori, informare le scuole e la comunità su come fruire aree sensibili riducendo la propria impronta ecologica.

Nella primavera del 2014 è stato realizzato il progetto “Il ginepro a scuola” una campagna di sensibilizzazione alla tutela degli ambienti costieri del Parco, rivolto all’intera comunità che frequenta l’area protetta, per evitare danni all’ambiente dovuti a carenza di informazioni su come fruire aree sensibili e

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

vulnerabil. Il progetto ha coinvolto oltre 600 bambini delle scuole primarie e secondarie di primo grado dei Comuni che più fruiscono il Parco: Fasano, Ostuni, Cisternino, Locorotondo e Martina Franca.

PRINCIPIO 6 CETS

Prodotti turistici specifici locali: incoraggiare un turismo legato a specifici prodotti che aiutino a conoscere e scoprire il territorio locale

OBIETTIVO

GENERALE

Promuovere attività ed elementi territoriali tipici del Parco

Far conoscere - anche ai turisti che frequentano il territorio solo per il mare - le grandi risorse naturalistiche,

culturali, storiche, architettoniche presenti in tutta l’area.

Far vivere esperienze turistiche speciali ed autentiche, individuando nuovi percorsi e offerte turistiche,

incentrate su elementi territoriali, culturali, enogastronomici peculiari e ancora non pienamente valorizzati.

OBIETTIVI

SPECIFICI

Realizzare un itinerario culturale-artistico-archeologico, che includa il santuario rupestre, le aree

archeologiche, i Dolmen

Sostenere eccellenze e prodotti eno-gastronomici del Parco (Presidi slow food, Prodotti biologici/km 0,

Prodotti “etici”, Prodotti tipici)

Promuovere uso e vendita dei prodotti del Parco nelle strutture balneari e ricettive

CODICE

AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE

PIANO STRATEGICO – NAT PRO

6.1

IL MENU DEL PARCO: costituito da piatti della tradizione e altre pietanze interamente cucinate con prodotti biologici o a km 0, sarà disponibile in tutti i ristoranti (all’interno del Parco o nelle immediate vicinanze) che aderiranno all’iniziativa. L’azione si propone di accrescere la diffusione dei prodotti enogastronomici del territorio e facilitare la nascita di una catena di commercializzazione breve, in cui gli operatori dell’accoglienza e della ristorazione acquistano e favoriscono la vendita dei prodotti lavorati dai piccoli produttori locali.

Costi: Nessun costo, il tutto si realizza attraverso accordi tra operatori

Tempi di realizzazione: 2012-2016

SOGGETTO RESPONSABILE: Associazione del

Obiettivo raggiunto.

Il menù del Parco è già

presente presso le masserie

Oasi S.Giovanni Battista,

Salamina, Il Frantoio.

Si proseguirà in questa

direzione affinchè più

operatori aderiscano a questa

iniziativa.

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Organizzazione di un Forum in

settembre in cui presentare i

risultati raggiunti, i riscontri

ottenuti, calendarizzare gli altri

impegni e ricordare gli impegni

assunti a chi non si è ancora

attivato o non ha completamente

raggiunto gli obiettivi fissati.

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

Bioitinerario della via Traiana, Regione

Puglia, IAMB

INDICATORI: n° di strutture aderenti; n° turisti che richiedono il Menu del Parco/anno

6.2

IL BIOITINERARIO DELLA VIA TRAIANA: è un progetto pilota che si propone di rappresentare una sintesi delle eccellenze del biologico presenti sul territorio lungo l’itinerario della Via Traiana, caratterizzato da elementi di pregio paesaggistico, storico-culturale e naturalistico. Si tratta di un modo per dare risalto all’agricoltura biologica sensibilizzando l’opinione pubblica sull’importanza del collegamento tra valenze territoriali, metodi sostenibili di produzione e corretta alimentazione. Al progetto partecipano associazioni culturali e ambientaliste, Enti pubblici, soggetti che erogano servizi culturali e ambientali legati alla conoscenza del territorio, aziende che producono prodotti biologici; masserie didattiche; ristoranti che propongono almeno un menù biologico; punti vendita di prodotti biologici e aziende agricole e agrituristiche in regola con la certificazione biologica (ai sensi del Reg. CE 2092/91).

Costi: Nessun costo, il tutto si realizza attraverso accordi tra operatori

Tempi di realizzazione: 2012 -2016

SOGGETTO RESPONSABILE: Associazione

del Bioitinerario della via Traiana, Regione

Puglia, IAMB

INDICATORI: n° partecipanti/anno

In itinere. Da completare. A tutt’oggi il progetto è stato parzialmente realizzato. L’itinerario è stato individuato, sono stati selezionati tutti i soggetti che devono fare parte dell’Associazione “Bioitinerario della Via Traiana”, sono stati definiti i servizi offerti dalle diverse aziende (es. ristorazione, opitalità rurale, masserie didattiche, vendita aziendale, ecc.), sono state realizzate le cartografie con l’indicazione dell’ubicazione delle aziende, è stato realizzato tutto il materriale promozionale, è stato realizzato il sito internet. L’Associazione del Bioitinerario della Via Traiana è in procinto di essere costituita, le prime fasi della procedura per la costituzione sono già state realizzate.

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.

Nel Forum da organizzare a

Settembre 2014, tra le altre cose

ricordare gli impegni assunti a chi

non si è ancora attivato o non ha

completamente raggiunto gli

obiettivi fissati.

CODICE

AZIONE TITOLO AZIONE

STATO DI

ATTUAZIONE

PIANO STRATEGICO – NAT PRO

6.3

IPOGEA: realizzazione di visite guidate agli antichi frantoi ipogei, per far conoscere l’importanza dell’olivicoltura nelle diverse epoche, l’evoluzione dei metodi, l’architettura e l’organizzazione delle antiche masserie. Una corretta interpretazione del patrimonio naturale e culturale del Parco deve per forza prevedere l’avvicinamento dei turisti a questo mondo dato che gli oliveti costituiscono la principale caratteristica del paesaggio rurale del Parco e al ciclo produttivo dell’olio sono legate molte delle più antiche e tipiche tradizioni del territorio. Costi: 2.500,00 €

Obiettivo raggiunto. L’iniziativa, viene realizzata annualmente dalla Cooperativa Serapia. Proseguirà in futuro.

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

Fonti di finanziamento: Fondi Ordinari del Parco*

Tempi di realizzazione: 2012-2016 SOGGETTO RESPONSABILE: Cooperativa Serapia

INDICATORI: n° visite guidate/anno; n°

partecipanti/anno

6.4

“ANDAR PER …”: calendario di escursioni gratuite realizzate nel periodo autunnale e primaverile allo scopo di far conoscere la biodiversità naturale e agraria del parco e gli agricoltori che con tenacia e passione custodiscono paesaggi autentici e antiche masserie. In masseria è possibile prenotare pranzo con un menù a base di prodotti biologici delle aziende del Parco. Tempi di realizzazione: 2012-2016 Costo: 7.500,00 € Fonti di finanziamento: Fondi ordinari del Parco SOGGETTO RESPONSABILE: Cooperativa Serapia,

Slow food condotta Piana degli Ulivi e Comune di

Ostuni

INDICATORI: n° eventi realizzati/anno; n° partecipanti/anno

Obiettivo raggiunto.

Iniziativa realizzata

dal Paro ogni anni, a

partire da 2012

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.

CODICE

AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE

PIANO STRATEGICO – NAT PRO

6.5

RECUPERO DELLA CHIESA DI S. PIETRO IN OTTAVA, una struttura di grande interesse storico e culturale, la cui valorizzazione arricchirà l’offerta turistica culturale.

Costi: 20.000 €

Fonti di finanziamento: Fondi privati

Tempi di realizzazione: 2012-2016 SOGGETTO RESPONSABILE: Associazione Italia Nostra

INDICATORI: Realizzazione dell’iniziativa

In itinere. Allo stato attuale sono state realizzate le seguenti fasi a cura del proprietario del bene: redatto progetto di recupero, finanziato attraverso fondi del Piano di Sviluppo Rurale con bando del GAL Alto Salento. Lavori in fase di avvio.

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.

6.6

IL SISTEMA AMBIENTALE CULTURALE DELLA VIA TRAIANA (SAC): ha il fine di garantire una fruizione unitaria, qualificata e sostenibile delle risorse ambientali e culturali che devono essere messe in rete, integrate e valorizzate, attraverso un

In itinere. L’attuazione del progetto SAC è partita da pochi mesi. La prima fase di

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Per una ricaduta tangibile sul territorio fondamentale sarà la

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

programma di interventi di promozione, di cooperazione fra istituzioni e imprese al fine di favorire nuove forme di sviluppo economico incentrato su questi beni. Il SAC ha come idea forza di sviluppo ed attrattività territoriale la via Traiana, che corre nella pianura dei territori di Fasano, Ostuni e Carovigno ai piedi della Murgia, in una fascia di territorio lambita dal mare Adriatico, dove la natura dei luoghi è fortemente caratterizzata dalla presenza dell’ulivo; attorno a questa grande via di comunicazione si aggregano elementi storico-culturali, naturali e paesaggistici unici ed irripetibili, che connotano fortemente il territorio per la sua “mediterraneità”. Costi: 400.000 € Fonti di finanziamento: Fondi regionali Tempi di realizzazione: 2012-2016

SOGGETTO RESPONSABILE: Comune di Ostuni

INDICATORI: Realizzazione del SAC; n° iniziative/anno

realizzazione attualmente in corso è quella dell’allestimento dei centri visita.

fase di promozione come indicato per l’azione 5.1, e la capacità di trarre vantaggio da questo progetto per organizzare davvero un’offerta integrata. E’ necessaria inoltre una azione di monitoraggio attento nella fase di realizzazione.

6.7

CINEMA PER L’AMBIENTE: rassegna cinematografica sui temi ambientali, al fine di migliorare la qualità del soggiorno e di diffondere un messaggio di sostenibilità ambientale.

Costi: 2.500,00 €

Fonti di finanziamento: Fondi ordinari del Parco

Tempi di realizzazione: 2012 al 2016 SOGGETTO RESPONSABILE: Legambiente - circolo Elaia di Ostuni e Comune di Ostuni

INDICATORI: n° spettatori/anno

Obiettivo realizzato. Proseguirà in futuro.

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.

CODICE

AZIONE TITOLO AZIONE

STATO DI

ATTUAZIONE

PIANO STRATEGICO – NAT PRO

6.8

IL CATALOGO DELLE ATTIVITÀ: Il Parco e l’Ufficio CETS coordineranno l’attività di raccolta e sistematizzazione delle informazioni e la realizzazione del calendario degli eventi e delle iniziative, che verrà pubblicato sui diversi websites e distribuito nella casa del Parco e nelle strutture ricettive. Ciò per risolvere un problema lamentato dagli operatori turistici: di conoscere tempestivamente tutte le attività realizzate da diversi soggetti – Comuni, Parco, Provincia, operatori privati– in modo tale da rispondere alle domande dei turisti e poter realizzare col giusto anticipo una efficace promozione.

Costi: 5.000 €

Fonti di finanziamento: Fondi privati

Tempi di realizzazione: dal 2013 al 2016

In itinere, da completare.

Nelle more della costituzione dell’Ufficio CETS, il Parco realizza il catalogo degli eventi estivi, con fondi parco e lo distribuisce nelle strutture recettive, nei punti di informazione turistica, e attraverso varie testate web.

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Nel forum di Settembre prossimo calendarizzare gli impegni del Piano di Azione CETS e ricordare a chi non ha ancora adempiuto quali sono gli impegni assunti. Fondamentale la promozione delle attività come specificato nelle azioni 5.3, 5.6, 5.8.

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

SOGGETTO RESPONSABILE: Parco Dune Costiere

INDICATORI: n° copie stampate e distribuite/anno

PRINCIPIO 7 CETS

Migliorare la conoscenza, formazione: potenziare la conoscenza dell'area protetta e dei temi della sostenibilità tra tutti gli attori coinvolti nel settore turistico

OBIETTIVO

GENERALE

Educare alla sostenibilità la comunità locale ed i turisti

Promuovere un significativo miglioramento delle prestazioni ambientali del turismo attraverso la formazione

degli operatori e degli amministratori, nonché tramite la predisposizione di programmi innovativi e

l’adozione di modelli gestionali funzionali a mitigare i possibili impatti che i flussi di visitatori possono

determinare sugli aspetti ambientali di maggiore rilevanza.

OBIETTIVI

SPECIFICI

Promuovere una gestione sostenibile della ricettività e del territorio (mobilità, risparmio idrico, risparmio

energetico, agricoltura sostenibile, rifiuti, etc…)

Garantire formazione/comunicazione differenziando target (turisti e fruitori, scuole e abitanti, operatori

turistici)

CODICE

AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE

PIANO STRATEGICO – NAT PRO

7.1

SOSTENIBILITÀ E ACCOGLIENZA: formazione, specificamente rivolta agli operatori turistici, riguardo aspettative e sensibilità del “turista sostenibile”, opportunità offerte alle strutture ricettive dall’applicazione di strategie di innovazione ambientale (nel campo della gestione delle acque e del ciclo dei rifiuti, delle energie rinnovabili, della mobilità, del turismo sostenibile etc…). Verranno mostrate best practices e casi di successo nazionali e internazionali, e organizzati scambi

Da realizzare.

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.

Aggiungere tra gli obiettivi formativi:

come intercettare il turista

sostenibile, come combinare

domanda e offerta, come fare rete

con gli operatori turistici per

tesorizzare i feedback dei turisti

sostenibili dopo avere frequentato il

Parco.

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

di esperienze con altri territori e aree protette che hanno già ottenuto la CETS. Costi: 10.000 € Fonti di finanziamento: Provincia di Brindisi Tempi di realizzazione: 2013 – 2016 SOGGETTO RESPONSABILE:

Cooperativa Serapia

INDICATORI: n° eventi formativi/anno; n° partecipanti/anno

Il Forum di settembre 2014 sarà

occasione per calendarizzare le

attività legate a quest’azione.

Il progetto MEET offre occasioni di

formazione per attuare questa azione.

7.2

CUSTODI DEL TERRITORIO: formazione rivolta agli operatori turistici, finalizzata ad accrescere la conoscenza riguardo al proprio territorio, comportamenti corretti di fruizione turistica e fattori di minaccia per habitat e specie, anche attraverso l’illustrazione di casi di successo sperimentati in altri contesti e di singole e specifiche iniziative progettuali. Costi: 10.000 € Tempi di realizzazione: 2012 – 2016 SOGGETTO RESPONSABILE: Cooperativa Serapia Associazione “Italia Nostra”, Associazione “Gnathia”

INDICATORI: n° eventi formativi/anno; n° partecipanti/anno

In corso di realizzazione. Alcune attività sono già state svolte in occasione di eventi di sensibilizzazione/informazione organizzati nell’ambito del progetto ENPI “Live Your Tour”, il progetto è in corso e a settembre prossimo sono previste attività formative rivolte alla Piccole e medie imprese. Tra le imminenti opportunità di formazione, anche quelle legate all’azione 3.1 “Osservatorio Naturalistico”. Infatti l’incarico dato per fare il monitoraggio delle specie di valore conservazionistico per il Parco, prevede nei prossimi mesi anche l’organizzazione di seminari di formazione rivolti agli operatori affinchè essi possano rispettare i criteri necessari per la corretta gestione del territorio di loro pertinenza per garantire la frequentazione e la salvaguardia di queste specie di valore conservazionstico, come fratino (presente lungo la costa), o cicogna nera, gallina prataiola, cul bianco isabellino, piviere tortolino che frequentano il sistema degli ambienti prativi e dei pascoli delle aree interne. Ulteriori occasioni di formazione, fino alla scadenza del primo quinquennio CETS (2016) saranno offerte progetto MEET che prevede il coinvolgimento degli operatori e anche la loro formazione.

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.

Il Forum di settembre 2014 sarà

occasione per calendarizzare le

attività legate a quest’azione.

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

PRINCIPIO 8 CETS

Qualità della vita dei residenti: assicurare che il sostegno al turismo non comporti costi per la qualità della vita delle comunità locali residenti

OBIETTIVO

GEENRALE

Ridurre impatti e disagi per i residenti

Mitigare i fenomeni di disturbo sulla popolazione locale determinati da forti concentrazioni turistiche nel

periodo estivo favorendo la destagionalizzazione e utilizzando gli investimenti per il turismo per migliorare la

qualità dei servizi.

OBIETTIVI

SPECIFICI

Incrementare la qualità dei servizi (in particolare trasporto pubblico)

Favorire la destagionalizzazione

Non investire solo sul turismo, garantendo invece il mantenimento delle attività tradizionali, in particolare

quelle agricole, e la salvaguardia del territorio e del paesaggio rurale

Scuole dei comuni del Parco e di quelli limitrofi

Evitare aumento dei prezzi per residenti (beni, servizi, mercato immobiliare, etc.)

CODICE

AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE

PIANO STRATEGICO – NAT PRO

8.1

Racconta il Parco: organizzare un concorso per le scuole con oggetto “il racconto del Parco”, attraverso narrazioni, disegni, foto e video. Costi: 5000 € Fonti di finanziamento: Fondi ordinari del Parco Tempi di realizzazione: 2012 SOGGETTO RESPONSABILE:

Parco Dune Costiere

INDICATORI: Realizzazione dell’iniziativa

Obiettivo raggiunto.

Il Parco nel 2012 ha avviato la prima edizione del concorso “Parco Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo”, rivolto a tutti, giovani e meno giovani, professionisti e non e anche alle scolaresche di ogni grado ed ordine. Con questa iniziativa il Parco ha voluto stimolare l’immaginazione tanto della comunità locale, quanto dei visitatori a fornire un’interpretazione artistica e originale dei propri luoghi con le relative specie faunistiche e floristiche, delle attività e dei prodotti dell’artigianato e degli eventi di interesse storico, culturale o naturalistico ad esso legati. Il concorso è stato suddiviso in tre sezioni: letteraria, fotografica – audiovisiva e grafico – pittorico – scultorea. A tal fine il Parco ha pubblicato un bando pubblico, con scadenza 30/6/2012 per la presentazione delle opere. Hanno partecipato cittadini e scuole. Sono pervenute opere di varia tipologia come disegni, tele, video, documentari. A settembre 2013 c’è stata la premiazione.

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Ulteriore obiettivo: prevedere seconda edizione prima del 2016, da calendarizzare al Forum di settembre 2014

8.2 AL MARE IN BUS: L’azione consiste nella sottoscrizione di

Obiettivo raggiunto. Questa azione è partita con il progetto

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

un accordo con Regione, Comuni e Azienda di Trasporti (tutti soggetti che hanno partecipato al Forum e sottoscritto un preciso impegno in tal senso) per incentivare il trasporto pubblico verso le spiagge, attraverso l’introduzione di nuove corse specificamente dedicate a questo servizio. Questa azione dovrebbe contrastare la congestione di autoveicoli sulle aree sensibili del parco a causa della forte affluenza di visitatori, durante il periodo estivo, che è uno degli elementi di maggiore conflittualità tra turismo e comunità locale. Dovrebbe anche determinare effetti positivi sia sulla soddisfazione dei visitatori (molti dei quali hanno lamentato la difficoltà di spostamento coi mezzi pubblici all’interno del Parco) che sulla conservazione degli ecosistemi costieri, minacciati dall’accesso non regolamentato di autovetture private nella fascia retrodunale. Costi: Nessun costo, l’azione avverrà attraverso accordi con gli altri soggetti coinvolti Tempi di attuazione: 2012 – 2016 SOGGETTO RESPONSABILE:

Comune di Ostuni, Parco Dune

Costiere

INDICATORI: n° di corse/giorno; n° di passeggeri trasportati/giorno

pilota “Vivi il parco con la testa, vivi il parco con il cuore” realizzato nell’ambito del progetto Nat-Pro che ha incentivato l’utilizzo del bus (con biglietto a tariffa ridotta) + bici (consegnata gratuitamente al capolinea del bus), previo accordo stipulato con la Società di Trasporti Pubblici STP. Dopo la chiusura del progetto il Parco ha assicurato continuità a questa iniziativa, dando un incarico alla stessa società di trasporti STP per personalizzare 9 pullman con spazi pubblicitari promozionali sulla fiancata per pruovore l’uso del mezzo pubblico per raggiungere costa dai comuni vicini al Parco, da integrere con uso della bici presa a noleggio al capolinea dell’autobus, presso il camping Pilone.

CETS. Per dare maggiore appeal all’iniziativa e promuoverla occorre individuare fondi per: 1) pubblicizzare l’iniziativa in radio private, 2)per integrare il costo del biglietto affinchè costi solo 1 euro preso da qualunque Comune del comprensorio, 3) per fornire la bicicletta gratis alla esibizione del biglietto del pullman.

PRINCIPIO 9 CETS

Benefici per l'economia: accrescere i benefici provenienti dal turismo per l'economia locale

OBIETTIVO

GENERALE

Impedire che il turismo divenga l’unica forma di investimento sul territorio

Arrestare la percezione del turismo come settore a sé stante e fonte privilegiata di reddito e incrementare i

benefici diffusi incentivando la definizione di proposte turistiche integrate, in grado di contribuire al

mantenimento di attività tradizionali e di settori economici svantaggiati quali l’artigianato.

OBIETTIVI

SPECIFICI

Creare mercato/filiera per prodotti agricoli tipici e di qualità

Rilanciare le attività artigianali

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

Sviluppare forme di turismo non legate alla stagione estiva

Valorizzare l’attività agricola anche come fattore chiave per la gestione e la manutenzione del territorio

Promuovere la “filiera” delle attività culturali-artistiche

CODICE

AZIONE TITOLO AZIONE

STATO DI

ATTUAZIONE

PIANO STRATEGICO – NAT PRO

9.1

NON SOLO ESTATE: realizzazione di numerosi eventi (fiere e gare gastronomiche, percorsi equestri, sagra dei prodotti degli oliveti secolari, visite guidate agli impianti di acquacoltura e degustazioni pesce biologico) nei mesi compresi tra settembre e giugno per incrementare il livello di destagionalizzazione, mitigare gli impatti delle forti concentrazioni turistiche estive e garantire un sostegno meglio distribuito nel corso dell’anno alle imprese locali. Costi: 30.000 € Fonti di finanziamento: fondi ordinari del Parco, finanziamenti privati Tempi di realizzazione: 2012 – 2016 SOGGETTO RESPONSABILE: Parco Dune Costiere

INDICATORI: n° eventi realizzati/anno; n° partecipanti/anno

Obiettivo raggiunto.

Il Parco organizza

questo genere di

eventi, ci sono

percorsi autunnali,

percorsi primaverili,

itinerari invernali

legati alla pesca

sostenibile.

Si proseguirà in

questa direzione.

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.

9.2

TURISMO SCOLASTICO: definire nuovi pacchetti turistici, orientati sulle esigenze dei diversi livelli di scolarizzazione, da promuovere su scala nazionale. In questo settore il Forum ha individuato uno dei segmenti potenzialmente più interessanti per il Parco sotto il profilo della ricettività, delle attività da realizzare, per le caratteristiche di destagionalizzazione e le potenzialità di fidelizzazione delle destinazioni. Costo presunto: 15.000 € Fondi ordinari del Parco, finanziamenti privati SOGGETTO RESPONSABILE: cooperativa Serapia

INDICATORI: n° eventi realizzati/anno; n° partecipanti/anno

In itinere.

Questo è uno degli

obiettivi del SAC,

infatti sono previste

attività didattiche nel

Parco.

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.

9.3

IL LABORATORIO DELLA CIVILTÀ CONTADINA: concepito come il luogo in cui mantenere la conoscenza su mestieri e attività che hanno influenzato la vita economica e sociale di questo territorio e ne hanno plasmato il paesaggio, organizza attività formative volte a favorire l’apprendimento di antichi mestieri artigiani a rischio di estinzione, lo sviluppo di imprese artigiane e l’inserimento

Da realizzare

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

professionale nel settore dell’artigianato di qualità. Costo: 10.000 € Finanziamennti: Fondi ordinari del parco Tempi di realizzazione: da inaugurare nel 2014 SOGGETTO RESPONSABILE: Associazione culturale

Presepe Vivente

INDICATORI: realizzazione dell’iniziativa; n° attività

formative/anno; n° partecipanti attività

formative/anno

PRINCIPIO 10 CETS

Monitoraggio dei flussi, riduzione degli impatti: monitorare i flussi di visitatori indirizzandoli verso una riduzione degli impatti negativi

OBIETTIVO

GENERALE

Controllare i flussi turistici e favorire forme non impattanti di fruizione

Dotarsi di un sistema di raccolta sistematica dei dati turistici all’interno del territorio del Parco, al fine di

verificare l’efficacia delle politiche implementate, e per monitorare tempestivamente gli effetti della

frequentazione turistica in aree a elevata sensibilità.

OBIETTIVI

SPECIFICI

Contabilizzare flussi e ingressi nel Parco – per la tutela delle aree ad alta sensibilità – attraverso il dialogo e la

collaborazione con le strutture turistiche

Incentivare la mobilità lenta

CODICE

AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE

PIANO STRATEGICO – NAT PRO

10.1

LA CONOSCENZA DEI FLUSSI TURISTICI LOCALI: l’obiettivo dei prossimi 5 anni è di conoscere più nel dettaglio le dinamiche turistiche che interessano il Parco delle Dune Costiere, relativamente alla quantità di turisti che pernottano nel Parco, alle dimensioni dei flussi giornalieri, all’accesso dei visitatori in aree fragili e a elevata valenza naturalistica. Questa attività verrà realizzata dall’ufficio CETS che si interfaccerà direttamente con gli operatori turistici per avere informazioni aggiornate e riferite a specifici contesti territoriali. Costi: Nessun costo, rientra tra i compiti dell’ufficio CETS Tempi di realizzazione: 2012-2016 SOGGETTO RESPONSABILE: Ufficio CETS

Da realizzare. In assenza di

ufficio CETS regionale, questa

azione potrà essere realizzata

dal Parco nell’ambito del

progetto MEET in fase di

avvio.

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Il Forum di settembre 2014 dovrà calendarizzare gli impegni fino a scadenza del quinquennio CETS e ricordare ai vari attori gli impegni assunti.

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

INDICATORI: Pubblicazione del rapporto annuo sullo stato del turismo nel Parco

10.2

FERROVIE DIMENTICATE: La Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate è indetta dalla Confederazione per la Mobilità Dolce (Co.Mo.Do). Tanti gli eventi che si svolgono in tutt’Italia dedicati alla riscoperta del nostro patrimonio ferroviario: escursioni a piedi e in bicicletta su tratte ferroviarie in abbandono, viaggi con convogli speciali, visite guidate a stazioni ferroviarie, mostre fotografiche, ecc. L’iniziativa nel 2014 è giunta alla sua 7° edizione. Anche il Parco delle Dune Costiere, in collaborazione con associazioni attive sul territorio, partecipa ogni anno alla giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate organizzando percorsi gratuiti in bicicletta lungo i sentieri che attraversano le aree interne del Parco. Obiettivo: promuovere la mobilità lenta per conoscere più a fondo le caratteristiche del Parco. Costi: 2.500,00 € Fonti di finanziamento: risorse ordinarie del Parco Tempi di realizzazione: 2012-2016. SOGGETTO RESPONSABILE: Cooperativa

Serapia, con la collaborazione di Italia

Nostra, Slow Food Piana degli Ulivi e

Legambiente - circolo Elaia di Ostuni

INDICATORI: km di percorsi recuperati

Obiettivo raggiunto. Questo

evento viene organizzato ogni

anno.

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.

10.3

L’ALBERGABICI: L’albergabici è una struttura immersa tra oliveti secolari, realizzata grazie al recupero di una ex Casa Cantoniera dell’ANAS, è una struttura d’accoglienza per cicloturisti con 20 posti letto, con un’officina per la riparazione e il lavaggio delle bici con annesso Bicigrill, un centro per assistenza cicloturistica, un infopoint per la distribuzione di materiale informativo. Un centro attrezzato per ospitare cicloturisti provenienti da ogni parte del mondo che si fermano per scoprire questo angolo di Puglia. L’Albergabici fa parte della Ciclovia Adriatica (individuata dalla Regione Puglia con il progetto Cyronmed), uno dei percorsi di lunga percorrenza della rete ciclistica nazionale di Bicitalia, che da Venezia corre lungo tutto il litorale Adriatico fino al capo di Santa Maria di Leuca. Il tratto della Traiana compreso dell’area Parco è oggi attrezzato

Obiettivo raggiunto. I lavori di

ristrutturazione

dell’Albergabici sono stati

completati e il 17 maggio 2014

c’è stata l’inaugurazione.

In questa fase il Comune di

Ostuni è in procinto di

pubblicare il bando per la

gestione dell’Albergabici.

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

con aree di sosta e punti di informazione per cicloturisti.

Tempi di realizzazione: completamento lavori ed inaugurazione nel 2014 Costi: 500.000 € Finanziamenti: POR FESR Puglia 2007/2013 Linea 4.4 Azione 4.4.3 SOGGETTO RESPONSABILE: Parco Dune

Costiere

INDICATORI: realizzazione dell’iniziativa; n°

ospiti/anno

10.4

IL CICLO-LIDO - lo stabilimento balneare per cicloturisti: ad integrazione dell’offerta dell’Albergabici, uno stabilimento balneare sarà completamente attrezzato per offrire tutti i servizi necessari per chi si sposta in bicicletta. Questa iniziativa facilita chi intende raggiungere il mare in maniera lenta e naturale e si propone di incentivare l’utilizzo di questo mezzo nelle zone di massimo affollamento turistico, in cui maggiori sono i danni sugli ecosistemi prodotti da una fruizione senza regole.

Costi: 15.000 €

Fonti di finanziamento: finanziamenti privati

Tempi di realizzazione: il ciclolido verrà inaugurato nel 2014

SOGGETTO RESPONSABILE: VIAR Beach Club

INDICATORI: realizzazione dell’iniziativa; n° ospiti/anno

Da attuare.

Nelle more, il Camping Pilone

ha cominciato, con il progetto

Nat Pro, a fornire le biciclette

a chi arriva in pullman. Il

Camping pilone continua ad

erogare questo servizio anche

dopo la conclusione del

progetto Nat Pro.

Inoltre grazie al progetto “bike

friends” si doterà di biciclette

e strutture a supporto della

mobilità ciclistica.

In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Il Forum di settembre 2014 dovrà

calendarizzare gli impegni fino a

scadenza del quinquennio CETS e

ricordare ai vari attori gli impegni

assunti.

8. DAL “PIANO DI GESTIONE PER LA PROMOZIONE DEL TURISMO SOSTENIBILE E

DELL'ECOTURISMO NELLE AREE PROTETTE …” (6.1.4.) QUALI OBIETTIVI ED AZIONI PER IL PIANO

STRATEGICO NAT PRO DEL PARCO DELLE DUNE COSTIERE

Prima di passare agli obiettivi di ripristino e protezione ambientale della Strategia Nat-Pro

raccomandati dagli esperti del gruppo di lavoro che si è occupato del Parco delle Dune Costiere,

giova richiamare qui, brevemente, gli altri obiettivi strategici per il Tursimo Sostenibile individuati

nell’ambito del “Piano di gestione per la Promozione Del Turismo Sostenibile e Dell'ecoturismo

nelle Aree Protette di Torre Guaceto e Dune Costiere Da Torre Canne a Torre San Leonardo"

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

(6.1.4.) che, come si è già detto in premessa, è parte integrante del presente lavoro. Il richiamo di

questi obiettivi strategici consente di fornire in questo lavoro una visione più unitaria ed

organica dell’insieme degli obiettivi che caratterizzano la Strategia Nat-Pro relativa al Parco delle

Dune Costiere.

Nello specifico si riportano di seguito delle tabelle di sintesi che illustrano gli obiettivi individuati

per la promozione del turismo sostenibile e dell’ecoturismo in tale lavoro, evidenziando come il

Parco delle Dune Costiere si stia muovendo rispetto a tali obiettivi, e specificando cosa è stato

realizzato sino ad oggi e cosa è stato previsto per il futuro. Nella prima e seconda colonna sono

stati riportati rispettivamente gli obiettivi (misure) e le azioni per la promozione del turismo

sostenibile e l’ecoturismo. Nella terza colonna “Risultati raggiunti sino ad oggi ed Obiettivi per il

futuro” viene specificato, per ogni singola azione, se essa è stata totalmente attuata (risultati

raggiunti), o parzialmente attuata o del tutto inattuata (in questi ultimi due casi, l’azione rimane

un obiettivo per il futuro).

Stato di attuazione delle azioni per la promozione del turismo sostenibile e dell'ecoturismo nel Parco

regionale delle Dune Costiere da Torre Canne a Torre san Leonardo

Misura Azione Risultati raggiunti sino ad oggi/Obiettivi per il futuro

Conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale e

storico-culturale

Adottare linee guida di comportamento per le visite ai siti naturali e storico-culturali sensibili al fine di minimizzare gli impatti dei visitatori.

Azione attuata. Nell'ambito di un Progetto PON gli studenti dell’Istituto Superiore Leonado Da Vinci hanno realizzato e pubblicato un depliant sulle linee guida di comportamento da tenere lungo la costa.

Obiettivi per il futuro:

Potenziare la comunicazione nelle aree a forte pressione turistica e continuare con l’attività di coinvolgimento, attraverso opportune campagne informative, anche delle aree territoriali esterne al parco da cui provengono le utenze balneari (tra le più vulnerabili alla pressione antropica per la presenza di aree sensibili)

Tutelare e valorizzare i beni architettonici della tradizione (es. costruzioni rurali, pajare, masserie, muri a secco, torri colombarie).

Azione attuata. Sono stati finanziati dei progetti comunitari per la valorizzazione del Dolmen di Montalbano e per realizzare dei perscorsi con la chiesa di San Pietro in Octava del X secolo che pur appartenedo ad un privato è stata interessata da un progetto di recupero finanziato dal GAL Alto Salento.

Obiettivi per il futuro: promuovere una gestione coordinata dei vari beni, attraverso una integrazione dell’offerta pubblico-privata. Al raggiungimento di questo obiettivo concorrerà anche l’attuazione del SAC

Individuare e attrezzare itinerari che includano elementi del paesaggio naturale e storico-culturale.

Azione in attuazione. Oltre ai numerosi percorsi enogastronomici e del gusto che coinvolgono le masserie storiche, sono stati realizzati e opportunamente allestiti altri itinerari legati al paesaggio, alla storia e alla natura (es. itinerario ciclabile lungo la via Traiana, rete escursionistica per raggiungere la zona umida di fiume Morelli); altri

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percorsi sono stati finanziati e saranno realizzati che passano per la Casa cantoniera ex ANAS – prossimo albergabici.

Obiettivi per il futuro: procedere in questa direzione per completare e potenziare l’allestimento degli itinerari naturalistici e storico-culturali sia delle aree interne che costiere del parco, anche dotandoli di adeguata cartellonistica e segnaletica

Garantire l’accessibilità e fruibilità a persone con esigenze particolari (es. persone con deficit motori o sensoriali, anziani, bambini).

Azione in attuazione. Numerosi sono i laboratori didattici in masseria e presso l’impianto di acquacoltura, che è un sito naturalistico e produttivo, frequentati anche da bambini ed anziani. Inoltre nella zona umida di fiume Morelli c’è un sistema di passerelle, accessibili anche ai disabili, per visitare l’antico impianto di acquacoltura ed accedere alla costa.

Obiettivi per il futuro:

Si intende incrementare il numero di aree accessibili a disabili.

Utilizzare specie autoctone per la ripopolazione e adozione di misure per prevenire l'invasione di specie aliene.

Azione in attuazione. Con il progetto “Mille Ginepri per il Parco” è stata stipulata un’apposita convenzione con ARIF, nell’ambito del progetto Nat.Pro che vede la possibilità di omaggiare con dei ginepri gli stabilimenti balneari ed i cittadini che decidono di eliminare specie non legate alla storia e natura dei luoghi. Sempre in collaborazione con ARIF e l’Istituto tecnico agrario di Ostuni sono in corso attività di rinaturalizzazione di alcuni tratti di costa con specie autoctone.

Obiettivi per il futuro: Potenziare e dare continuità a queste attività.

Monitorare il flusso dei turisti.

Azione non attuata. Anche se alcuni dati sui turisti sono stati raccolti, manca un sistema di monitoraggio sistematico soprattutto lungo la costa.

Obiettivi per il futuro: Attuare questa attività di monitoraggio

Promozione e comunicazione

Dematerializzare la promozione web ed agire sul mercato globale servendosi del web (es. siti internet, mailing list, social network).

Azione in parte attuata.

È stato realizzato il sito Internet www.parcodunecostiere.org e tutte le informazioni e news sulle attività del Parco vengono inviate utilizzando una mailing list. L’indirizzo del sito viene promosso su tutta la cartellonistica e su tutti gli strumenti mediatici utilizzati.

E’ stata attivata anche un’attività di promozione attraverso facebook, attualmente si registrano 2910 amici di facebook.

Obiettivi per il futuro: Potenziare il sito web, soprattutto legandolo alle attività in programma sia nel parco che nelle aziende col marchio del parco, al fine di promuovere i prodotti e i servizi offerti da una pluralità di soggetti che operano nella logica della sostenibilità. Si pensa ad un sito che offra anche la possibilità di costruire dei pacchetti turistici.

Incrementare la promozione a livello nazionale ed internazionale.

Limitare al minimo la promozione tramite materiale cartaceo, e comunque realizzare brochures e volantini con carta riciclata o

Azione attuata. Il materiale cartaceo prodotto è ridotto al minimo (flyers sulle attività, pieghevole, guida del parco), in quanto gran parte della promozione avviene per via digitale.

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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci

ecologica. Obiettivi per il futuro: continuare in questa direzione.

Organizzare eventi tematici che coinvolgano scuole, comunità locale e turisti.

Azione attuata. Il Parco organizza numerose iniziative per il coinvolgimento della comunità locale, delle scuole e dei turisti in tutti i periodi dell’anno soprattutto in bassa stagione. Tra gli obiettivi CETS, quello di limitare gli eventi nel periodo estivo ed incrementarli in bassa stagione, organizzare eventi (es. laboratori del gusto legati a passeggiate) tesi a far conoscere le masserie con il Marchio del Parco, e aziende virtuose presenti nelle aree interne e remote.

Obiettivi per il futuro: continuare in questa direzione.

Far conoscere gli impegni dell'organizzazione verso il rispetto delle buone pratiche di sostenibilità.

Azione attuata. L’impegno del parco, i premi e riconoscimenti ottenuti in relazione alle buone pratiche messe in atto per rispettare i principi della sostenibilità sono comunicati attraverso tutti i canali di comunicazione del parco (web, newsletter, carta stampata, materiale promozionale) oltre che attraverso i loghi che compaiono sulla carta intestata.

Obiettivi per il futuro: comunicare anche in lingua inglese.

Informare i visitatori sull'ambiente naturale, cultura locale e il patrimonio culturale.

Azione attuata. Lungo alcuni itinerari sono stati collocati dei cartelli esplicativi e informativi sugli habitat naturali e sulla necessità di tutelarli attraverso comportamenti adeguati.

Obiettivi per il futuro:

Questa azione va rafforzata, soprattutto lungo gli 8 km di costa dove ci sono gli ambienti più sensibili e vulnerabili.

E’ in fase di attuazione una campagna di comunicazione per rafforzare il senso di appartenenza nei confronti del paesaggio naturale, agrario, dei beni storico-culturali. A tal fine sono utilizzati diversi strumenti: materiale divulgativo, segnaletica, cartellonistica stradale posta nei punti di maggiore frequentazione e nei luoghi di incontro della comunità locale (es. “benvenuto, stai entrando in un parco”, “rispetta l’ambiente naturale”, ecc.). Quest’ultima è collocata:

1) nei punti di accesso al parco rispetto a chi viene dai comuni limitrofi; 2) nelle piazze; 3) nei punti di incontro della comunità locale.

Promuovere marchi che diano riconoscibilità all’area protetta.

Azione attuata.

Il Parco ha ricevuto il riconoscimento CETS (Carta Europea del Turismo Sostenibile) il cui logo compare nel materiale divulgativo del parco.

A sua volta il Parco concede l’uso del proprio Marchio alle aziende conformi al relativo Regolamento, che impone obiettivi di sostenibilità immediati, ed altri da perseguire in una fase successiva, attraverso un processo di miglioramento continuo. Ad esempio posseggono il marchio aziende agricole e turistiche attente ai parametri ambientali, o punti vendita che promuovono prodotti locali, o gli agriturismi con menù bio e a km zero. Obiettivi per il futuro: completare l’attuazione dei diversi impegni assunti con la CETS, monitorare l’attuazione del regolamento del marchio del parco, incentivare altre aziende all’acquisizione del marchio.

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Partecipazione e formazione

Organizzare forum tematici periodici.

Azione attuata. Sia per l‘adesione alla CETS, che per la redazione del Piano del Parco, che per la promozione del Marchio del Parco, negli ultimi anni sono stati realizzati numerosi forum tematici ed incontri informativi con le comunità locali. Il tutto per per attuare processi condivisi dal basso. Tra i temi trattati: criticità, impegni per superarle, assegnazione dei compiti a ciascun membro della comunità, promozione.

Inoltre è stata istituita la Consulta del Parco composta da soggetti rappresentativi del territorio sotto l’aspetto produttivo, associativo, della ricerca, delle istituzioni, del mondo del lavoro, ecc. Previsto dalla legge istitutiva del Parco, si incontra per esprimersi su temi legati alla pianificazione e alla programmazione (es.il piano del parco).

Obiettivi per il futuro: Continuare con il pieno coinvolgimento degli attori locali.

Gestire percorsi formativi specifici per operatori, turisti, amministratori.

Azione in attuazione.

Ogni anno l’Ente Parco organizza corsi per il birdwatching e per il riconoscimento delle orchidee spontanee. Inoltre il Parco è coinvolto in un progetto ENPI, specificamente dedicato al turismo sostenibile (“Live your tour”), che tra i vari obiettivi prevede la formazione di operatori locali e amministratori sul tema del turismo sostenibile, oltre che lo scambio di buone pratiche con partner internazionali (Libano, Tunisia, Spagna).

Con cadenza annuale, il Parco fornisce il proprio contributo e know how per attività formative e sulle tematiche ambientali, organizzati da organismi formativi certificati.

Obiettivi per il futuro: continuare in questa direzione, supportando anche la realizzazione di corsi professionalizzanti in riferimento ad esempio alla qualità dell’offerta, all’offerta integrata, la promozione nazionale ed internazionale, l’utilizzo delle lingue straniere nel proprio ambito professionale, ecc.

Favorire scambi culturali con realtà analoghe.

Azione in attuazione. Sono state realizzate diverse attività di scambio culturale con realtà analoghe, spesso con la Riserva di Torre Guaceto e con altri Parchi Regionali della Puglia. Alcuni esempi: con il parco “Dune di Torre Colimena” sono stati individuati degli itinerari in comune; con i parchi del Salento vi sono scambi di competenze ed esperienze nell’ambito del processo CETS. Oppure con il Parco del Delta del Po vi sono scambi di know how per la pesca delle

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anguille, che nel Parco delle Dune Costiere ha luogo presso le zone umide retrodunali.

Scambi di know how e buone pratiche a livello internazionale sono in corso anche nell’ambito del progetto ENPI “Live Your Tour” cui si è fatto riferimento in precedenza.

Obiettivi per il futuro: continuare in questa direzione.

Creare reti di partenariato con enti locali e non, quali centri di ricerca, università, scuole, enti pubblici, associazioni di categoria.

Azione attuata. Sono create reti di partenariato in diversi progetti; molte attività vengono svolte con associazioni ambientaliste, culturali e organizzazioni di categoria del mondo agricolo (CIA) e gastronomico (Slow food).

Sono state attuate convenzioni: 1) con le scuole per collaborare in attività tese all’attuazione di iniziative sostenibili, es. con la scuola Pantanelli-Monnet di Ostuni (comprensiva: commerciale, industriale, agrario e per geometri); 2) con villaggi turistici lungo la costa come Rosa Marina e Cala di Rosa Marina; 3) con il CFS per le attività di monitoraggio e controllo (a partire dal 2013).

Inoltre vi è una fattiva collaborazione con i comuni di Ostuni e Fasano, es. negli ultimi anni sono state svolte diverse attività nel Parco da parte di ARIF e Protezione civile, grazie a convenzioni stipulate da questi ultimi con il comune di Ostuni.

Obiettivi per il futuro: continuare in questa direzione. Con ARIF, Protezione Civile e Capitaneria di porto, si faranno nel prossimo futuro delle convenzioni per svolgere le attività di monitoraggio teso alla prevenzione degli incendi e del danneggiamento ambientale, e all’attuazione di iniziative di manutenzione.

Gestire attività di formazione ed informazione periodica del personale sulle pratiche ambientali, socioculturali, sanitarie e della sicurezza.

Azione attuata. Il personale interno del Parco delle Dune Costiere è costituito dal Direttore e dal Responsabile Finanziario (oltre agli organi del Parco come la Giunta e l’Assemblea del Parco). Per obiettivi specifici il Parco si avvale di collaboratori esterni esperti in materia ambientale, guide ambientali e storico-culturali, esperti di animazione. Molti operatori sono stati formati dallo stesso Parco attraverso percorsi di affiancamento e di formazione e borse di studio, oltre a tirocini e stage.

Obiettivi per il futuro: continuare in questa direzione.

Svolgere un ruolo di supporto all’economia locale

Promuovere i prodotti dell’enogastronomia e dell’artigianato locale

Azione attuata. Il Parco promuove i prodotti tradizionali ottenuti da metodi di agricoltura biologica e dell’artigianato locale, partecipando ad eventi e fiere, organizzando itinerari e degustazioni, dando visibilità alle aziende virtuose con il Marchio del Parco e agli agriturismi che forniscono tali prodotti all’interno di menù bio e a km zero. Il Parco ha inoltre sostenuto e finanziato la nascita di un presidio Slow food, il pomodoro Regina di Torre Canne.

Obiettivi per il futuro: continuare in questa direzione.

Coinvolgere i produttori e gli operatori locali in campagne di sensibilizzazione, informazione e promozione dei prodotti tipici locali

Azione attuata. L'Ente Parco ha posto tra le proprie priorità la partecipazione ad iniziative di sensibilizzazione e informazione rivolte sia alla comunità locale che ai turisti. Ad esempio le organizza sia nelle scuole, con apposite campagne di educazione alimentare, che nell’ambito di fiere, mercatini ed altri eventi, promuovendo la partecipazione degli

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agricoltori e delle associazioni di agricoltori del Parco.

Varie sono state le attività svolte nel 2013, ad esempio: la partecipazione alla fiera Cultivar, a Sky Icarus, alla trasmissione televisiva di Rai3 Geo e Geo, ad un programma della televisione Giapponese; a Primavera Mediterranea a Bari insieme alla CIA; presenza per un mese intero sui voli Alitalia, con un documentario relativo al Parco; ecc.

Obiettivi per il futuro: continuare in questa direzione.

Promuovere la vendita di prodotti e servizi locali, se disponibili

Azione attuata. Le aziende agricole con il Marchio del Parco sono promosse all’interno di tutti i canali informativi e promozionali disponibili (sito web, brochures, pubblicazioni, eventi pubblici e programmi didattici, apposita segnaletica e cartellonistica stradale, ecc), oltre che attraverso itinerari ed eventi realizzati presso le aziende.

Obiettivi per il futuro: proseguire e potenziare queste attività.

Mobilità

sostenibile

Promuovere l’uso di veicoli a basso impatto ambientale (es. mezzi a trazione elettrica, biciclette).

Azione attuata. Sono stati realizzati itinerari ciclabili e, nell’ambito del progetto Pilota del Nat Pro, sono stati promossi: 1) il sistema integrato bus+bici per raggiungere la costa e le masserie con il Marchio del Parco, partendo dai centri abitati di Ostuni, Cisternino, Ceglie Messapica (che rappresentano il principale bacino di utenza del Parco); 2) l’utilizzo della bicicletta per raggiungere le spiagge dopo avere lasciato l’auto in parcheggi realizzati in aree lontane dai siti più sensibili e vulnerabili (parcheggi di testata).

Obiettivi per il futuro: è prevista la ciclopedonalizzazione della complanare, e la valorizzazione dei parcheggi di testata.

Installare punti di ristoro per pedoni e ciclisti, colonnine per il rifornimento di mezzi elettrici alimentati con pannelli fotovoltaici.

Azione attuata. Ci sono punti di sosta con panche, rastrelliere e pannelli informativi lungo gli itinerari ciclabili e nelle masserie con il Marchio del Parco. Nei parcheggi di testata è prevista la realizzazione di colonnine per il rifornimento di mezzi elettrici alimentati con pannelli fotovoltaici.

Prevedere delle aree parcheggio lontano dalle zone più sensibili e valutare la possibilità di fornire un servizio di collegamento con le zone di maggiore attrazione mediante l’uso di mezzi a basso impatto ambientale.

Azione attuata. Nell’ambito del progetto Nat Pro è stato realizzato un progetto pilota avente esattamente questo obiettivo. Il Piano del Parco, adottato dal Parco a luglio 2013 e attualmente in attesa di approvazione da parte della Regione, ha previsto parcheggi lontani dalla costa integrati con un servizio navetta e bici per raggiungere i diversi lidi sulla costa. Alcuni di questi parcheggi sono stati già attivati e sono stati chiusi numerosi parcheggi abusivi in aree sensibili.

Obiettivi per il futuro: è prevista la ciclopedonalizzazione della complanare, e la valorizzazione dei parcheggi di testata.

Attrezzare con idonea segnaletica, staccionate e passerelle la sentieristica da

Azione attuata. Il potenziamento dei sentieri pedonali e ciclistici lungo la costa è già in corso, ed un ulteriore ampliamento è stato previsto nell’ambito del Piano

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percorrere a piedi o in bicicletta. del parco.

Obiettivi per il futuro: continuare in questa direzione.

Ridurre i consumi di Energia e usare energie rinnovabili

Monitorare e ridurre i consumi energetici.

Azione in corso di attuazione. Il regolamento del Marchio del Parco incentiva la riduzione dei consumi energetici.

Il monitoraggio avviene nella fase di controllo del rispetto di tali requisiti.

Obiettivi per il futuro: continuare in questa direzione.

Incentivare il risparmio energetico degli edifici attraverso impianti a basso consumo, attraverso buone pratiche di edilizia sostenibile (es. isolamento, infissi a taglio termico con vetri basso emissivi, ventilazione naturale per il raffrescamento, utilizzo dell’illuminazione naturale)

Azione in corso di attuazione. Alcuni di questi criteri sono richiesti alle aziende che intendono avere in concessione il Marchio del Parco. Inoltre nel Piano del Parco è previsto il rispetto di questi requisiti.

Obiettivi per il futuro: continuare in questa direzione.

Incentivare la diversificazione delle fonti energetiche in particolare quelle rinnovabili.

Azione in corso di attuazione. Alcuni di questi criteri sono richiesti alle aziende che intendono avere in concessione il Marchio del Parco. Inoltre nel Piano del Parco è previsto il rispetto di questi requisiti.

Obiettivi per il futuro: continuare in questa direzione.

Sistemi di monitoraggio dei consumi energetici con eventuali benefit (es. promozioni, buoni sconto) per i turisti che rientrano in determinati limiti di consumo.

Azione non attuata.

Uso sostenibile della risorsa Acqua

Monitorare e ridurre i consumi idrici.

Azione in corso di attuazione. Il regolamento del Marchio del Parco incentiva la riduzione dei consumi energetici. Il monitoraggio avviene nella fase di controllo del rispetto di tali requisiti. Nel Piano del Parco è previsto il rispetto di questi requisiti.

Adeguare gli impianti idrici per la raccolta e il riuso dell’acqua piovana e delle acque grigie.

Azione in corso di attuazione. Alcuni di questi criteri sono richiesti alle aziende che intendono avere in concessione il Marchio del Parco. Inoltre nel Piano del Parco è previsto il rispetto di questi requisiti.

Promuovere l’uso di acqua da depurazione per l’irrigazione delle aree verdi o coltivate.

Azione in corso di attuazione. Alcuni di questi criteri sono richiesti a determinate aziende che intendono avere in concessione il Marchio del Parco. Inoltre nel Piano del Parco sono previsti questi requisiti.

Promuovere tecniche colturali e varietà vegetali tradizionali a ridotto fabbisogno idrico.

Azione attuata. Sono state promosse antiche varietà agricole aridoresistenti come il pomodoro Regina di Torre Canne (intorno al quale è sorto un presidio Slow food) e coltivazioni con scarse esigenze idriche (olivi monumentali gestiti in maniera tradizionale, grano duro della varietà senatore Cappelli, fiorone di Torre Canne, …)

Adottare sistemi di monitoraggio dei consumi idrici con eventuali benefit (es. promozioni, buoni sconto) per i turisti che rientrano in determinati limiti di consumo.

Azione non attuata.

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Ridurre la produzione dei Rifiuti

Preferire prodotti a ridotto impatto ambientale: sfusi, a km zero, riciclati, riciclabili.

Azione in corso di attuazione. Alcuni di questi criteri sono richiesti alle aziende che intendono avere in concessione il Marchio del Parco. Nel Piano del Parco sono previsti questi requisiti. Tutti gli eventi gastronomici realizzati dal Parco prevedono l’uso di stoviglie e posate in materiale biodegradabile.

Incentivare il riuso (es. vuoto a rendere).

Azione in corso di attuazione. Come sopra

Minimizzare l’utilizzo di beni monouso. Azione in corso di attuazione. Come sopra.

Implementare un piano di gestione dei rifiuti solidi, con obiettivi quantitativi per la riduzione della frazione non riciclata o riusata.

Azione in corso di attuazione. L’attuazione di un piano di gestione dei rifiuti solidi a livello territoriale compete ai comuni in cui l’area protetta ricade. Tutte le aziende che collaborano con il Parco effettuano la raccolta differenziata, compresa la raccolta della frazione umida. L’ottimizzazione della gestione dei rifiuti da parte delle aziende è richiesta dal regolamento per il Marchio del Parco.

Promuovere la riduzione, il riuso, il riciclo, la raccolta differenziata fra i turisti, i residenti, le scuole, gli operatori commerciali.

Azione in corso di attuazione. Come sopra. Inoltre si svolgono annualmente campagne di sensibilizzazione es.: Parchi Puliti, Spiagge e fondali puliti in collaborazione con Legambiente.

Contrastare situazioni di illegalità (es. discariche abusive, scarichi non autorizzati).

Azione in corso di attuazione. L’Ente Parco collabora con il CFS nel monitoraggio del territorio, e segnala situazioni di illegalità agli organi competenti, anche con la collaborazione della Protezione Civile che svolge attività di monitoraggio.

Realizzazione di infrastrutture ed edifici secondo criteri di

sostenibilità

Preferire materiali a basso impatto ambientale, locali, riciclati, riciclabili.

Azione in corso di attuazione. Alcuni di questi criteri sono richiesti alle aziende che intendono avere in concessione il Marchio del Parco. Si tratta anche di un obiettivo presente nel Piano del Parco

Rispettare criteri di compatibilità con l’ambiente circostante nella progettazione delle dimensioni (altezza e cubatura), nella scelta dei colori.

Azione attuata. Il Parco svolge attività di controllo su questi aspetti quando esprime il proprio parere o nell’iter di autorizzazione; inoltre svolge attività di controllo sul territorio in collaborazione con gli organi preposti. Tali criteri sono anche previsti nelle NTA del Piano del Parco in fase di adozione.

Adottare le migliori pratiche disponibili dell'edilizia sostenibile (ad esempio adottando protocolli di edilizia sostenibile);

Azione programmata. Alcuni di questi criteri sono previsti nelle NTA del Piano del Parco in fase di adozione.

Favorire il rispetto degli strumenti urbanistici vigenti e contrastare i fenomeni di abusivismo edilizio.

Azione programmata.

L’Ente Parco svolge attività di controllo del territorio in collaborazione con il CFS.

Ulteriori obiettivi ed azioni individuati sempre nel Piano di gestione per la promozione del turismo

sostenibile e dell'ecoturismo nelle aree protette (6.1.4) sono sintetizzati nella tabella che segue:

Misura Azione Obiettivi per il futuro

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Ottimizzare il funzionamento del sistema turistico

Acquistare forza competitiva superando la frammentazione e lo scoordinamento delle politiche nel settore turistico.

Diffondere la consapevolezza di essere parte del sistema, costruire motivazioni forti che spingano gli attori a voler appartenere al sistema e a voler adoprarsi per renderlo perfettamente operativo.

Migliorare l’organizzazione del sistema, perché sia ben strutturato e perfettamente funzionante, dove ogni attore partecipa con responsabilità e professionalità secondo elevati standard di qualità. Contribuire a radicare la cultura della collaborazione in rete.

Potenziare le iniziative per la fruibilità delle fasce più deboli (come anziani e bambini) e dei diversamente abili

Vigilare sulla qualità e sul buon funzionamento del sistema

Attuare un piano strategico condiviso, relativo al sistema turistico

Garantire continuità programmatica tra i vari livelli istituzionali

Diffusione e applicazione dei principi fondamentali del turismo sostenibile tra i diversi livelli amministrativi dei territori

Sensibilizzazione, formazione, su come deve funzionare un sistema turistico ed l’importanza del ruolo di ciascun attore

Rafforzare i rapporti di collaborazione tra attori (operatori, erogatori di servizi, strutture recettive, rivendite di prodotti locali, ecc.) attraverso incontri ad hoc ed iniziative in comune

Organizzare corsi di formazione professionalizzanti diretti agli operatori

Organizzare formazione ed iniziative tese a diffondere la conoscenza della lingua inglese tra gli operatori

Darsi un disciplinare con regole certe e specifici obiettivi di qualità da perseguire

Organizzare itinerari con idonee attrezzature

Organizzare eventi idonei anche per le fasce più deboli ed i diversamente abili

Organizzare corsi di formazione per guide ed operatori, che mirano a professionalizzarli sulla accoglienza e gestione di eventi cui partecipano fasce più deboli e diversamente abili

Vigilare sul rispetto delle regole certe che il sistema si è dato, per caratterizzarsi qualitativamente

Vigilare sul rispetto del regolamento del Marchio del Parco

Vigilare sugli adempimenti degli obiettivi CETS assegnati a ciascun attore

Promozione del sistema turistico

Concentrare gli sforzi per promuovere il sistema, le attività, gli eventi, i prodotti sul mercato nazionale ed internazionale.

Attivare sinergie pubblico-privato per avere la forza tecnologica ed economica di promuoversi al meglio sul mercato nazionale ed internazionale

Dotarsi di esperti di marketing territoriale e di

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prodotto, e-commerce, che operino per tutto il sistema

Diffondere la consapevolezza dell’importanza di tale promozione ed il know how per poterla attuare attraverso corsi di formazione per gli operatori del sistema, e per formare esperti a servizio degli operatori e del sistema

Attivare sinergie con i vicini Sistemi turistici

Creare sinergie tra i Sistemi Turistici Valle D’Itria e Salento per ampliare, differenziare, quindi destagionalizzare l’offerta turistica.

Individuare temi comuni tra le risorse ambientali, paesaggistiche, storico-culturali, ma anche tra eventi e servizi disponibili nei diversi territori, tutti caratterizzati dalla capacità di differenziare e destagionalizzare l’offerta. Es. itinerario dei parchi; della civiltà rupestre; itinerari ciclabili legati all’egastronomia; itinerari su carri trainati da cavalli alla scoperta delle risorse rurali, ecc.

Proporre ai tour operators pacchetti basati sulla integrazione di risorse appartenenti ai diversi sistemi turistici

Formazione ad hoc degli operatori

Promozione comune

Ridare importanza strategica nel settore turistico al porto di Brindisi

Sfruttare appieno le potenzialità del porto di Brindisi nel settore turistico, invertendo l’attuale tendenza al declino

Creare sinergie col vicino aeroporto, la linea ferroviaria ed il servizio autobus per favorire gli spostamenti all’interno del sistema turistico

Promuovere accordi tesi a riguadagnare posizione, nell’ambito delle strategie europee e nazionali per il trasporto marittimo dei passeggeri verso i Balcani e crocieristico

Attrezzare e promuovere presso porto e aeroporto la presenza di servizi di trasporto e guida per visite nel sistema turistico, disponibili per crocieristi e per

chi sosta in attesa del volo o del traghetto

Predisporre e promuovere pacchetti con pernottamento per chi arriva o transita attraverso porto e aeroporto di Brindisi

Disporre di risorse umane chiave per atture le politiche di valorizzazione del sistema turistico

Accrescere la capacità di autofinanziamento ed il know how in settori chiave

Disporre di figure esperte di finanziamenti, che operino sia a favore delle aree protette che del sistema turistico più vasto, in grado di intercettare risorse economiche per implementare le strategie di sviluppo e promozione delineate, e per dotarsi di esperti.

Dotarsi di esperti di marketing territoriale, e-commerce, promozione nel settore turistico

Dotarsi di personale in grado di gestire e rendere operative strutture informatiche (anche esistenti e realizzate con precedenti finanziamenti) tese alla

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promozione sia del territorio che dei prodotti delle aree protette e del sistema turistico

Dotarsi di esperti che svolgano funzioni di controllo sulla qualità del sistema turistico, in riferimento agli standard di qualità e all’adesione ai principi di sostenibilità (es. rispetto di regolamenti per ricevere marchi di qualità, marchi dei parchi, o rispetto degli obiettivi CETS, ecc. )

9. OBIETTIVI ED AZIONI DEL PIANO STRATEGICO PER IL RIPRISTINO E LA PROTEZIONE DEL PARCO

FORNITI DAGLI STUDI SPECIALISTICI DEL PROGETTO NAT-PRO

Il “Piano Strategico per il ripristino e la protezione dell’ambiente e per la promozione

dell’ecoturismo” (Piano Strategico Nat Pro) illustrato fino a questo punto si completa con questo

capitolo in cui sono illustrati gli obiettivi e le azioni specificamente diretti al ripristino e alla

protezione degli ambienti più vulnerabili del Parco delle Dune Costiere, che emergono dagli studi

condotti nell’ambito del progetto NAT-PRO da un team multidisciplinare di esperti.

9.1. Indicazioni derivanti dal Piano di gestione per il miglioramento della struttura e

l’eterogeneità degli habitat forestali e delle zone umide per il sito di Ostuni (Dr. Domenico

Pecere)

Il “Piano di gestione per il miglioramento della struttura e l’eterogeneità degli habitat forestali e

delle zone umide per il sito di Ostuni” individua gli interventi gestionali finalizzati al mantenimento

del patrimonio naturale del Parco in uno stato soddisfacente di conservazione oltre che ad

indirizzare le dinamiche evolutive verso una maggiore complessità biologica. Il perimetro del Parco

comprende al suo interno il Sito di Interesse Comunitario (SIC) IT 9140002 “Litorale brindisino”

esteso per 7.256 ettari, di cui solo 419 ettari terrestri.L’area protetta rientra nel sistema articolato

delle aree umide costiere del Salento; infatti questo tratto della fascia costiera adriatica, fino agli

inizi del ‘900, era caratterizzata da un’elevata naturalità, rappresentata da un sistema di cordoni

dunali, zone umide costiere e formazioni di foresta mediterranea sempreverde che si spingevano

nell’entroterra attraverso le lame, avvallamenti carsici vere e proprie autostrade della biodiversità.

Purtroppo, in meno di un secolo, gran parte di questo patrimonio è stato compromesso e

frammentato, a causa delle intense bonifiche prima e della costruzione di insediamenti turistici

poi, a partire dalla fine degli anni ’60. Nonostante ciò, lungo la costa sono ancora presenti aree di

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valore naturalistico ricche di biodiversità, importanti per la conservazione di numerosi habitat

costieri e per numerose specie dell’avifauna.

Nel Parco si identificano i seguenti habitat prioritari e comunitari:

Habitat prioritari

Praterie di posidonie (Posidonion oceanicae) Lagune costiere Percorsi substeppici di graminacee e piante annue (Thero‐ Brachypodietea) Dune costiere con Juniperus spp. Steppe salate mediterranee (Limonietalia)

Habitat di interesse comunitario

Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi) Dune mobili del cordone dunale con presenza di Ammophyla arenaria (dune bianche) Dune con prati dei Brachypodietalia e vegetazione annua Vegetazione annua delle linee di deposito marine Dune con vegetazione a sclerofille dei Cisto‐Lavenduletalia Pareti rocciose con vegetazione casmofitica Foreste di Quercus ilex

Nella tabella che segue sono riportate in sintesi le problematiche e criticità degli habitat forestali

del Parco:

Riduzione, alterazione e frammentazione degli habitat

L’elevata biodiversità ma dimensioni ridotte delle tessere naturalistiche e non continuità spaziale delle stesse

Fenomeni di regressione vegetazionale degli habitat prioritari

Praterie di posidonie (Posidonion oceanicae): disturbo antropico del fondale marino nelle aree a maggior frequentazione turistica (Rosa Marina soprattutto) per posa delle ancore dei natanti ormeggiati e deriva che causano l’aratura del fondo danneggiando il posidonieto. Dune costiere con Juniperus spp.: tra gli habitat più delicati, ha maggiormente risentito delle trasformazioni di tipo antropico: creazione di varchi per l’accesso al mare, quindi scorrimento delle sabbie e scoprimento delle radici degli ginepri; erosione marina: durante le mareggiate le onde raggiungono e scalzano la base della duna col rischio di sradicamento dei ginepri . Aree particolarmente critiche: habitat nell’area di Pilone‐Rosa Marina, per l’eccessivo carico antropico, con progressivo ed inesorabile degrado vegetazionale, scomparsa del bosco vero e proprio e formazione di una macchia‐boscaglia, la riduzione della copertura arborea e la formazione di radure sempre più ampie. Lagune costiere e Steppe salate mediterranee (Limonietalia): interventi, anche di modesta entità, di variazione del bilancio idrico, comportano una trasformazione della condizione di salinità dei luoghi

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salmastri delle aree umide retrodunali; trasformazioni, anche minime, alla morfologia del sito. Percorsi substeppici di graminacee e piante annue (Thero‐ Brachypodietea): il passaggio del fuoco condiziona composizione e struttura delle comunità vegetali condizionandone l’evoluzione e conservazione; il pascolo determina un deterioramento strutturale e floristico;la messa a coltura delle superfici di pseudosteppa rappresenta la criticità prevalente.

Fenomeni di regressione vegetazionale degli habitat di interesse comunitario

Vegetazione annua delle linee di deposito marine: l’habitat è a forte rischio di scomparsa a causa dell’eccessiva antropizzazione delle spiagge dovuta in particolare, alla fruizione del litorale da parte dei bagnanti nel periodo estivo e spesso anche alle non corrette operazioni di pulizia meccanica delle spiagge che eliminano il substrato idoneo allo sviluppo della vegetazione pioniera tipica dell’habitat. Dune mobili del cordone dunale con presenza di Ammophyla arenaria (dune bianche); Dune con prati dei Brachypodietalia e vegetazione annua; Dune con vegetazione a sclerofille dei Cisto‐Lavenduletalia: tali habitat sono particolarmente esposti all’erosione marina e al disturbo antropico connesso alla fruizione estiva del litorale. Purtroppo ad oggi sono numerosissimi i varchi e i camminamenti aperti all’interno di tali habitat. Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi): ambienti estremamente fragili, possono subire danni causati anche da piccoli interventi di variazione del bilancio idrico e dela geomorfologia del sito.

Degrado e frammentazione della continuità del sistema dunale

Progressivo dissesto delle dune per: Cause: -Cause naturali: innalzamento del livello medio marino e frequenti mareggiate, -Frequentazione antropica: formazione di una sentieristica spontanea, calpestio: asportazione della sabbia e conseguente affioramento e rottura degli apparati radicali della vegetazione. Lenta ma inesorabile regressione della vegetazione che non potendo più trattenere le particelle sabbiose espone la duna all’erosione dei venti.

Diffusione delle specie esotiche

Le specie alloctone (tamerici, pini, acacie, eucalipti, fico degli ottentotti, ecc.) si riproducono spontaneamente all’interno delle comunità vegetali naturali, competono spazialmente con le specie autoctone, alterano le strutture fitocenotiche ed interferiscono con i normali processi ecosistemici.

Incendi boschivi Gli incendi boschivi costituiscono soprattutto una criticità potenziale, in quanto da alcuni anni l’area del Parco non è soggetta a incendi di dimensioni significative. In effetti negli ultimi anni vi sono stati per lo più piccoli incendi che hanno interessato principalmente i margini incolti delle viabilità, alcune zone a pascolo in prossimità della pseudosteppa ed aree perimetrali agli insediamenti turistici.

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Alla luce della situazione riscontrata, e tenendo conto che negli ambienti costieri e gli habitat

delle zone umide del Parco, l’ecosistema risulta condizionato prevalentemente dalle criticità

presenti anche di tipo naturale (erosione costiera, livello dell’acqua nei laghetti retrodunali, ecc) e

dal disturbo antropico, segue in tabella una sintesi delle linee guida per gli interventi di

miglioramento delle fitocenosi, tenendo conto della zonizzazione del Parco a diverso grado di

protezione (non contemplando la zona A).

Obiettivi di gestione

Zona B di riserva generale orientata, articolata in:

Sottozona B1 – Sistema dunare

Sottozona B2 – Sistema delle lame

Conservare e recuperare i caratteri del sistema ecologico - ambientale attraverso la conservazione e il recupero degli ambienti naturali e la gestione sostenibile delle superfici attualmente agricole nella prospettiva della loro rinaturalizzazione.

Zona C di protezione, articolata in:

Sottozona C1 - Aree agricole costiere di valore paesaggistico

Sottozona C2 - Aree agricole di valore naturalistico

Mantenimento delle attività agro-pastorali, secondo gli usi tradizionali o secondo metodi di agricoltura biologica, anche ai fini della valorizzazione del paesaggio. L’esercizio delle attività dovrà essere improntato alla ricerca dell’equilibrio tra le esigenze di conservazione e le esigenze produttive incoraggiando sempre e comunque la produzione agricola di qualità.

Zona D di promozione e sviluppo, articolata in:

Sottozona D1 – Aree agricole di recupero ambientale

Sottozona D2 – Attrezzature per la fruizione della costa

Sottozona D3 – Aree residenziali e infrastrutture

Recupero delle situazioni di degrado e consentire attività compatibili con le finalità istitutive del Parco, indirizzate al miglioramento della vita sociale ed economica degli abitanti dell’area protetta, al miglior godimento del Parco da parte dei visitatori e allo sviluppo economico della comunità locale.

Nel capitolo “Strategie di conservazione ed indicazioni operative per il Parco delle Dune

Costiere” (cui si rimanda integralmente) sono riportati per ciascuna delle categorie forestali

descritte gli indirizzi gestionali finalizzati alla conservazione, alla gestione della componente

vegetazionale per aumentare la stabilità e complessità degli ecosistemi forestali favorendo la

capacità di evoluzione e di autodifesa degli ecosistemi dalle avversità di origine naturale ed

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antropica. Le linee guida entrano nello specifico delle diverse tipologie forestali. Se ne fornisce qui

una sintesi con gli obiettivi utili per il Piano Stratetico Nat-Pro, ma rimandando integralmente al

documento originale del Dr. D.Pecere:

Cedui di leccio Assecondare le tendenze evolutive e sostenerle con diradamenti sulle ceppaie, Salvaguardia di alberi vecchi

Pinete Vi sono impianti di specie alloctone localizzati in alcune aree. I rimboschimenti di conifere sono stati effettuati nel secondo dopoguerra e negli anni settanta. Prevalgono impianti puri di Pinus Halepensis ma non mancano impianti misti con latifoglie (Eucaliptus spp. ) o con altre conifere ( Cupressus spp.).

Favorire l’insediamento naturale delle latifoglie tipiche dell’orizzonte vegetazionale di riferimento.

Macchia alta (formazioni dunali a juniperus) macchia bassa e garighe

Interventi a sostegno delle dinamiche evolutive delle fitocenosi e di ridotto impatto sul paesaggio. Zone B-C-D: Macchia primaria a Juniperus: Preservazione e controllo delle azioni di disturbo (ad es. sulle dune). Macchia secondaria: Interventi chirurgici di vero e proprio «giardinaggio forestale» volti a favorire le specie più evolute (Quercus ilex e Juniperus spp.)

Bosco di ginepri Massima considerazione dovrà avere il bosco di ginepri in località Pilone e Rosa Marina, che rappresenta un ”unicum ecologico e floristico” da tutelare e valorizzare data la estrema vulnerabilità alle modificazioni ambientali e conseguente progressiva rarefazione: il lento accrescimento, l’incapacità a reagire ai traumi da incendio e la difficoltà di germinazione in ambienti disturbati comportano una perdita di spazio nei confronti delle altre specie vegetali e di conseguenza una regressione della specie stessa. L’area interessata ricade esclusivamente nella zona B in cui sono previste: preservazione e controllo delle azioni di disturbo (ad es. sulle dune). Dove è possibile ricostruzione delle formazioni a Juniperus anche attraverso la ricostruzione delle successioni delle comunità psammofile erbacee antistanti. Utilizzre per l’impianto postime ottenuto da semi raccolti da individui presenti negli stessi luoghi in cui si effettua il rinfoltimento.

Zone umide e pseudosteppa

Gestione della vegetazione dei canali e dei fossi ad elevato valore naturalistico: - mantenere buono stato ecologico dei canali - controllo dell’uso di pesticidi e fertilizzanti - creazione di fasce tampone adiacenti ai canali - corretta gestione del suolo delle aree coltivate consente di ridurre lo scorrimento di sedimenti verso l’acqua - evitare la pulizia dei canali nel periodo primaverile / estivo, ed evitare erbicidi -Gestione degli argini mantenendo un’elevata diversità di habitat, tagli evitando il periodo primaverile ed estivo

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per consentire la nidificazione; mantenere alberi isolati e patch di arbusti in modo da consentire l’ombreggiamento di larghe sezioni dei fossi.

Preservazione e continuo monitoraggio

Controllare le attività degli stabilimenti balneari lungo la costa e le attività agricole sulle dune fossili e lungo le lame.

Interventi di rinaturalizzazione delle zone umide

Naturalizzare gli habitat dunali la cui naturale successione spaziale ed il cui status qualitativo sono inficiati da cause quali: -piantagioni artificiali di pini, di tamerici e di altre specie legnose non autoctone, effettuate nel passato a discapito di vegetazioni naturali sia erbacee che legnose; -incremento del turismo balneare; -degrado ed erosione dovuti al disturbo antropico (sentieramento, motocross ecc.); -interventi passati di gestione inappropriata (bonifiche di aree umide retrodunali, ecc.). Fasi di intervento: -Confrontare la successione attuale dei popolamenti vegetali presenti nei siti con i modelli di vegetazione naturale potenziale, esemplificati nei profili ideali (serie catenali). -Riportare ad un livello soddisfacente lo stato di conservazione degli habitat rappresentati nelle aree di intervento, in particolare rimuovendo o contenendo le specie infestanti e limitando o eliminando il disturbo antropico.

Ripristino di habitat a vegetazione arbustiva

- Costituire una fascia a ginepro, discontinua e con struttura a mosaico, formata da macchie di ginepro anche estese e fitte, intervallate ad aree di sabbia nuda o coperta da vegetazione erbacea ed esemplari isolati. -Rimuovere alcuni nuclei di vegetazione alloctona (pini e tamerici) e procedere alla rinaturalizzazione spontanea attraverso l’ingresso di vegetazione pioniera di tipo eliofilo -Ricostruzione del ginepreto con l’impianto di giovani esemplari coltivati in vivaio a partire da seme di provenienza costiera locale.

Contenimento ed eliminazione delle specie arboree alloctone

E’ un’ esigenza primaria negli habitat litoranei per la minaccia cui le stesse sottopongono habitat naturali di grande interesse.

Realizzazione di schermature verdi in favore della fauna

Finalizzate a ridurre gli impatti rappresentati dall’ingombrante presenza della S.S.379 che taglia letteralmente in due gli habitat del sito di indagine. A tal proposito si annovera la convenzione con l’ARIF che prevede interventi di riqualificazione dell’area di proprietà comunale a ridosso del tratto terminale del canale di Lamacornola (frontale al Camping Pilone) e dalla scarpata ANAS a ridosso della strada del Procaccio in prossimità di Lido Bosco Verde. Inoltre l’ARIF nell’ottica della riqualificazione ambientale del tratto costiero del Parco ha avviato e programmato alcune utili attività di riduzione rischio incendi e manutenzione boschiva a difesa degli habitat naturali costieri (il dettaglio nella tabella che segue)

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L’attività svolta sino ad ora per il recupero e la protezione degli habitat, si è avvalsa della valida

collaborazione dell’agenzia regionale ARIF (Agenzia Regionale attività Irrigue e Forestali), la quale

ha in passato anche realizzato sperimentalmente importanti forme collaborative con il Comune di

Ostuni ed il Parco.

Nello specifico il personale qualificato dell’Agenzia che da anni opera nel settore della prevenzione

incendi e dei miglioramenti boschivi ha programmato ed avviato una serie di attività prevedendo

interventi pilota mirati sulla componente vegetazionale dell’area Parco che di certo serviranno

per formalizzare protocolli operativi e linee guida pilota da praticare anche in altre realtà costiere

regionali.

Eliminazione selettiva della vegetazione alloctona Eliminazione delle specie alloctone estranee al contingente floristico locale che consentirà un miglioramento strutturale delle comunità vegetali della macchia e della boscaglia a Juniperus riducendo di fatto la presenza delle specie esotiche all’interno del Parco Dune Costiere. Le conifere come i Pini saranno facilmente abbattute tramite il taglio al colletto della pianta, mentre per le latifoglie come le Tamerici o le Acacie si cercherà con ripetuti e periodici tagli irrazionali di deteriorare il più possibile la base della ceppaia al fine di ridurre le potenzialità di ripresa vegetativa dell’esemplare. L’intervento interesserà anche alcune piante erbacee come il Carpobrotus acinaciformis (fico degli ottentotti, divenuto tappezzante in diverse aree del villaggio turistico del Pilone.

Raccolta semi, propagazione e coltivazione di materiale autoctono proveniente dall’area parco

Per riprodurre piante autoctone a supporto degli interventi e dei progetti da realizzare nell’area Parco, in modo da avere sempre a disposizione postime di elevata qualità, certa provenienza con ampia affidabilità di attecchimento per tutti gli interventi di messa a dimora da effettuare nel Parco.

Interventi di rinfoltimento con specie arboree ed arbustive lungo il cordone dunale del parco

Per incrementare la presenza della superficie a Ginepro, ridurre l’erosione e lo stato di degrado del cordone dunale, sviluppare fitocenosi di elevato valore naturalistico ed avviare processi evolutivi per la ricostituzione del cordone dunale.

Oltre a questi interventi pilota nelle tabelle che seguono è riportata la tipologia delle attività svolte

da ARIF nell’ambito del progetto Nat-Pro:

Area adiacente al canale (Pilone)

Fornitura trasporto e messa a dimora di essenze della macchia mediterranea

Rinfoltimento di specie quercine con semina a buche e formazione di conchetta

Sfalcio selettivo della vegetazione erbacea (4 interventi annui x 4000mq) con rilascio di essenze di importanza

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ecologico-conservazionistico

Sistemazione scarpata canale con uso di tronchi e sistemazione di talee di rosmarino e ginestre

Sarchiatura e incalzamento da eseguirsi a mano intorno alle piantine, per una superficie non inferiore a 0,5mq per ciascuna pianta

Irrigazione di soccorso, compreso l’approvvigionamento idrico e la distribuzione dell’acqua con quantità di 20 l per piantina

Eliminazione selettiva di vegetazione infestante e contenimento di specie sarmentose

Area scarpata ANAS

Rinfoltimento di specie quercine e della macchia con semina a buche e formazione di conchetta

Sfalcio della vegetazione erbacea (4 interventi annui x 2000mq) eseguita con l’ausilio di attrezzature meccaniche (decespugliatore a spalla), comprese le operazioni di raccolta, asportazione e distruzione del materiale di risulta

Fornitura e messa a dimora di staccionata in legname di castagno con paletti del diametro di cm 8-10, tagliati nelle misure necessarie compresi ogni onere per dare il lavoro finito a regola d’arte

Sistemazione dunale

Manutenzione staccionate esistenti con conversione delle stesse in chiudende, ripristino dei punti di rottura e chiusura dei varchi

Ripristino e manutenzione delle palizzate e delle opere di difesa posti nei varchi dunali a difesa dell’erosione di origine marina e antropica

Messa in opera di strutture in legno per la difesa dall’erosione marina attraverso l’impiego di materiale legnoso

Interventi sulla vegetazione

Contenimento e taglio di Smilax aspera invadente su ginepri, taglio del secco, comprese la raccolta e l’eliminazione del materiale di risulta

Taglio selettivo di vegetazione erbacea invadente (località Fiume Morelli, località Pilone) con rilascio di specie di importanza ecologica.

ARIF dovrà continuare a collaborare con il Parco delle Dune Costiere per svolgere nel futuro

questa tipologia di attività (come definita di volta in volta in base alle specifiche esigenze)

indispensabili per il ripristino e la protezione ambientali.

9.2. Indicazioni derivanti dalla valutazione ecologica e idrologica post-incendio e dal Piano AIB

(Dr. Tommaso Giorgino)

Nell’ambito del progetto Nat-Pro ai fini del ripristino e della protezione ambientale nelle aree già

percorse da incendi, o nelle aree a rischio di incendi per cause naturali o per la pressione

antropica, è stato ritenuto fondamentale procedere ad unna valutazione ecologica e idrologica

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post-incendio in maniera tale da poter calibrare le azioni future a tutela degli habitat e delle

specie a questi legate. Se ne riporta qui una sintesi con gli obiettivi per il ripristino e la protezione

ambientali, e si rimanda al lavoro originale per una lettura integrale.

Lo studio ha portato all’attribuzione di diversi gradi di vulnerabilità agli habitat del Parco delle

Dune Costiere, come di seguito rappresentati:

Serie di vegetazione Habitat Tipologia Vuln. Ecol.-idrol. post-

incendio

serie della duna 2240 - Dune con prati dei Brachypodietalia e

vegetazione annua

habitat

comunitario Media

serie della duna 2260 - Dune con vegetazione di sclerofille del Cisto –

Lavanduletalia

habitat

comunitario Alta

serie della duna 2250 - Dune costiere con Juniperus spp. (*) habitat

prioritario Alta

serie igrofila 1410 - Pascoli inondati mediterranei habitat

comunitario Bassa

serie della duna 2120 - Dune mobili del cordone dunare con presenza di

Ammophila arenaria

habitat

comunitario Media

serie della lecceta e della

macchia

6220 - Percorsi substeppici di graminacee e piante

annue dei Thero - Brachypodietea (*)

habitat

prioritario Media

serie igrofila 1150 - Lagune costiere (*) habitat

prioritario Bassa

serie igrofila 1510 - Steppe salate mediterranee (*) habitat

prioritario Bassa

serie della lecceta e della

macchia 9340 - Foreste di Quercus ilex

habitat

comunitario Media

serie della lecceta e della

macchia 8210 - Pareti rocciose con vegetazione casmofitica

habitat

comunitario Bassa

serie igrofila Canneto habitat regionale Bassa

serie igrofila Tamerici Bassa

serie della lecceta e della

macchia Macchia habitat regionale Media

aree agricole ad elevato

valore naturale Bassa

serie dei coltivi Bassa

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Tra i 13 habitat presenti nel Parco, raggruppati in 5 principali serie di vegetazione, emerge

l’elevata vulnerabilità post-incendio di due degli habitat appartenenti alla serie della duna:

1) l’habitat d’interesse comunitario 2260 - Dune con vegetazione di sclerofille del Cisto–

Lavanduletalia;

2) l’habitat prioritario 2250 - Dune costiere con Juniperus spp..

Per questi, l’incendio risulta essere un fattore di disturbo che si somma ad altre pressioni agenti

nel pre e post-incendio, capace di peggiorare i processi di degradazione e regressione delle

fitocenosi considerate. Le specie che palesano la netta difficoltà di risposta al disturbo, nel

periodo post-incendio, sono quelle appartenenti al genere Juniperus spp.. Riguardo la serie della

lecceta o della macchia ha in generale una buona capacità di ripresa post-incendio perché sono

presenti specie dotate di strategie che permettono di sopravvivere, rigenerarsi e ricomparire

subito dopo il passaggio del fuoco: è il caso dei Cisti, della Ginestra spinosa, del Leccio, Alaterno,

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Fillirea, Lentisco, Rosmarino e di molte altre. Però quando queste specie vegetano lungo i cordoni

dunali, in prossimità del mare, il passaggio del fuoco diventa veramente un pericolo per la loro

sopravvivenza perché si manifesta in ambienti già naturalmente estremi, ma nei quali agiscono

anche le pressioni dell’uomo, soprattutto nei mesi primaverili ed estivi. Le conseguenze

ecologiche per gli habitat della costa diventano gravi perché più fattori di pressione agiscono in

concomitanza, costantemente e spesso subdolamente, negli anni.

Habitat, come 9340 - Foreste di Quercus ilex e 8210 - Pareti rocciose con vegetazione casmofitica

che nel Parco delle Dune Costiere sono presenti all’interno delle lame, sono protetti fisicamente

da questi solchi erosivi che rappresentano vere e proprie fasce tagliafuoco naturali. Dalla ricerca e

dai rilievi effettuati, infatti, si è visto come non si siano mai verificati incendi all’interno delle lame

lungo la fascia costiera indagata e come, nel caso di incendi su aree adiacenti a queste incisioni

carsiche, il fuoco si sia fermato in corrispondenza del ciglio superiore delle stesse. In questo caso la

morfologia dei luoghi ha agito positivamente nel contrastare potenziali eventi catastrofici.

Per ciò che attiene, invece, gli aspetti idrologici e l’erosione del suolo è stato possibile riscontrare

tre distinti fenomeni, successivi al passaggio del fuoco:

1. le “terre rosse” (serie della lecceta e della duna) in seguito agli incendi, anche in presenza

di modeste pendenze, perdendo la coltre protettiva della vegetazione, sono fortemente

esposti a dilavamento ed erosione eolica;

2. i suoli sabbiosi della costa (serie della duna), per la tessitura ed in virtù di una loro

maggiore permeabilità, non sono sottoposti a dilavamento, ma sono esposti,

successivamente al passaggio del fuoco, a forte erosione eolica

3. le sabbie limose e limi, presenti nelle zone umide retrodunali (serie igrofila), non

subiscono apprezzabili fenomeni erosivi.

Gli incendi verificatisi nel tempo, nel complesso, non hanno modificato in maniera significativa

l’idrologia dei luoghi indagati, ma hanno esposto il suolo a processi di asportazione ed erosione

soprattutto da parte del vento. In definitiva lo studio ha mostrato come, soprattutto gli incendi

sulla costa porterebbero ad una semplificazione strutturale e specifica degli habitat,

esponendoli ad una potenziale perdita di nicchie ecologiche e di biodiversità.

Quanto è emerso dalla valutazione post-incendio, nell’ambito del Progetto NATPRO, risulta di

notevole importanza al fine di analizzare, attraverso l’integrazione di tutte le informazioni relative

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all’area Parco, i rischi e la gravità reale legate agli incendi. Grazie a questi dati è stato infatti

possibile procedere ad una analisi dei rischi in funzione delle caratteristiche ambientali dell’area.

Dallo studio emerge che il territorio del Parco presenta criticità dovute ad azioni naturali, ma

amplificate da cause di origine antropica. Esso è infatti collocato all’interno della regione

biogeografica mediterranea (quindi per sua natura soggetta al rischio di incendi) ma è anche

calato in una matrice paesaggistica antropizzata.

Gli obiettivi generali che il Piano Anti Incendi boschivi persegue (redatto facendo riferimento alle

linee di pianificazione antincendio del Manuale tecnico del Ministero dell’Ambiente e della Tutela

del Territorio e del Mare) sono i seguenti: come già anticipato prima definire i provvedimenti per

contenere i danni degli incendi in rapporto alle caratteristiche delle emergenze naturali (habitat,

popolazioni e paesaggi) oggetto di salvaguardia e conservazione; focalizzare l’intervento di

prevenzione sul controllo e sulla gestione delle cause predisponenti, cioè su quei fattori che

concorrono a condizionare il comportamento del fuoco e, quindi, la forza distruttiva; realizzare la

prevenzione diretta con metodi di basso impatto ambientale, per non causare trasformazioni

irreversibili sugli habitat, ad esempio facendo ricorso a tecniche volte a facilitare i processi

successionali di recupero, l’aumento delle capacità omeostatiche dei sistemi ed il loro grado di

resilienza; limitare interventi che comportano trasformazioni, come ad esempio invasi di

rifornimento idrico in cemento o nuove strade; dare particolare attenzione alla valutazione

dell’incidenza, in termini di frammentazione e perdita della connettività, di eventuali opere

finalizzate alla prevenzione dell’incendio stesso. Da quanto detto ne consegue che la protezione

dagli incendi boschivi deve essere affrontata come momento della pianificazione ambientale,

dell’assestamento e della selvicoltura, basata su tre concetti:

- integrazione tra prevenzione ed estinzione;

- connotazione previsionale della pianificazione e, quindi, necessità di verifica;

- necessità che l’organizzazione dei servizi antincendio sia integrata con la normale gestione

dell’area protetta e non rappresenti un fatto stagionale estraneo al complesso della

ordinaria amministrazione e conduzione dell’ente gestore.

E’ inoltre essenziale che il sistema antincendio miri a:

- sensibilizzare gli attori ed i fruitori del Parco;

- prevenire e ridurre gli incendi;

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- limitare i danni provocati e le superfici percorse dal fuoco;

- monitorare, studiare e porre prontamente sotto tutela, al fine del ripristino vegetazionale,

le aree percorse da fuoco

- coinvolgere la comunità locale

- il coordinamento tra enti ed associazioni.

Il piano antincendio boschivo (piano AIB), basandosi sulla conoscenza delle caratteristiche territoriali,

ambientali e vegetazionali, accerta e coordina il potenziale umano e i mezzi materiali su cui si può fare

riferimento per le più adeguate tecniche di prevenzione e di estinzione. Coordina risorse di

provenienza diversa e adotta iniziative anche in funzione preventiva, quali creazione di infrastrutture e

interventi da realizzare sul territorio, con modalità di gestione integrata.

Nello specifico l’analisi complessiva dei dati rilevati consente di affermare che per il Parco “Dune

Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo” il periodo più a rischio incendi è rappresentato

dalla stagione estiva, in cui si combinano alte temperature e periodi siccitosi. Tale valutazione è

confermata dai dati storici degli incendi boschivi riguardanti l’intero territorio dei comuni di Ostuni

e Fasano e Carovigno. Riguardo la valutazione della gravità e del rischio incendi si tiene conto

delle variabili che rappresentano la diversa propensione delle differenti formazioni vegetali ad

essere percorse più o meno facilmente dal fuoco. La metodologia adottata nel Piano AIB redatto

nell’ambito del Progetto Nat-Pro ha previsto come fattori predisponenti:

- il carico di combustibile

- regime anemometrico

Sulla base dei valori di output del comportamento atteso del fuoco, è stato possibile classificare i

modelli di combustibile sulla base della loro gravità: sono a più alta gravità i modelli

caratterizzati da valori più elevati di velocità di propagazione, intensità lineare e lunghezza di

fiamma. Al contrario, i modelli con più bassi valori dei parametri del fuoco, sono stati considerati a

più bassa gravità.

Il rischio incendio è una grandezza che dipende dalla gravità e dalla pericolosità. Poiché la

pericolosità tiene conto della possibilità di un evento di manifestarsi è necessario fare una stima

del numero medio di incendi che si realizzano in un’area in un determinato arco temporale. La

valutazione della gravità e della tipologia di incendio è stata basata su rilievi ed analisi svolte per

siti limitrofi al Parco e paragonabili per condizioni climatiche. Queste elaborazioni tengono conto

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della velocità di propagazione del fronte di fiamma, dell'intensità lineare e della lunghezza di

fiamma.

Caratteristiche dei modelli di combustibile di Rothermel (1972; 1983) e di Scott e Burgan (2005) (i colori riproducono

la scala di gravità della tabella successiva, ed il rischio che è maggiore nel colore arancio intenso):

Modello

di

combustibile

Caratteristiche

Mod. 4

Macchia o piantagione giovane molto densa, di altezza pari o superiore ai due metri. I rami morti presenti

all’interno contribuiscono in maniera significativa ad aumentare l’intensità delle fiamme. La propagazione del

fuoco avviene a carico delle chiome.

NB3

Campo agricolo, mantenuto in condizioni non-infiammabili.

NB8 Corsi d’ acqua come laghi, fiumi e oceani.

GR1 Erba corta, sporadica, a copertura sparsa e soggetta al pascolo. Velocità di propagazione moderata, lunghezza

di fiamma bassa.

GR2 Erba spessa a copertura moderatamente continua, profondità media di circa 30 cm. Velocità di propagazione

alta, altezza di fiamma moderata.

GR4 Erba spessa a copertura moderatamente continua, profondità media di circa 60 cm. Velocità di propagazione

molto alta, altezza di fiamma alta.

GR7 Erba spessa a copertura moderatamente continua, profondità media di circa 100 cm. Velocità di propagazione

molto alta, altezza di fiamma molto alta.

GR9 Erba spessa, pesante, a copertura continua, da 1 m a 2 m di altezza. Velocità di propagazione estrema, altezza

di fiamma estrema.

GS2 Arbusti alti da 30 cm a 100 cm, carico erbaceo moderato. Velocità di propagazione alta, altezza di fiamma

moderata.

SH7 Carico arbustivo molto elevato, profondità da 1 m a 2 m. Velocità di propagazione alta, altezza di fiamma molto

alta.

TU3 Moderato carico di materiale legnoso ed erbaceo con presenza di arbusti. Velocità di propagazione alta, altezza

di fiamma moderata.

TU4

Conifere di piccole dimensioni. Velocità di propagazione moderata, altezza di fiamma moderata.

Small conifers. Propagation velocity of moderate height, and moderate heat.

Il rischio incendio è una grandezza che dipende dalla gravità e dalla pericolosità. Poiché la

pericolosità tiene conto della possibilità di un evento di manifestarsi è necessario fare una stima

del numero medio di incendi che si realizzano in un’area in un determinato arco temporale. Dal

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momento che, come già detto in precedenza, il territorio del Parco, nel tempo, è stato interessato

da pochi incendi e di modestissima entità che hanno interessato solo in maniera trascurabile aree

marginali e quasi per nulla gli habitat interessanti dal punto di vista naturalistico e

conservazionistico, non è possibile spazializzare i differenti livelli di pericolosità di incendio;

pertanto la Carta del rischio d’incendio coincide con la carta della gravità. Per la zonizzazione del

rischio ci si è uniformati alla classifica approvata dall’Unione Europea (Direttiva 1619/93 integrata

dalla SG(95) D/2205/95 per il territorio italiano), che prevede:

• Zone ad alto rischio: zone in cui il rischio permanente o ciclico di incendio della vegetazione

minaccia gravemente l’equilibrio ecologico, la sicurezza delle persone e dei beni o contribuisce alla

accelerazione dei processi di desertificazione;

• Zone a medio rischio: le zone in cui il rischio di incendio della vegetazione, pur non essendo

permanente o ciclico, può minacciare in misura rilevante gli ecosistemi forestali;

• Zone a basso rischio: tutte le altre zone

Nella tabella che segue vengono riportati i modelli di combustibile disposti in ordine decrescente

di gravità dall’alto verso il basso.

Scala di gravità dei modelli di combustibile presenti nel Parco delle Dune Costiere e relativa scala di

rischio.

Scala di gravità RISCHIO

ALTA GR9 ALTO

GR7

Mod. 4

SH7

GR4

TU3

TU4

GS2

GR2

BASSA GR1 BASSO

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Le zone ad alto rischio d'incendio sono costituite dalle zone più antropizzate, poste soprattutto

lungo la costa, oltre che dai seminativi, dalle fitocenosi dalla fisionomia a macchia e dalla

lecceta.

Integrando le informazioni relative al rischio di incendio, al valore ecologico ed alla valutazione

post-incendio effettuata nell’ambito del Progetto NATPRO, nonché alla capacità di recupero da

parte degli habitat, è stato possibile identificare le aree prioritarie di intervento distinguendole in:

Aree ad alta priorità di intervento, come quelle presenti nella zona del litorale in cui sono

localizzate le dune costiere e la zona umida che hanno un elevato valore ecologico e un

elevato quantitativo di combustibile, le boscaglie di ginepro secolare per il loro valore

ecologico, paesaggistico e culturale, le boscaglie di leccio per l’elevato valore ecologico e

bassa capacità di recupero. Tali aree inoltre sono interessate da una elevata presenza di

turisti nel periodo estivo dovuta alla presenza delle spiagge.

Aree a media priorità di intervento. In particolare si fa riferimento all’oliveto secolare per

il suo alto valore ecologico, paesaggistico e culturale, tutelato anche dalla L.R. n. 14 del

04/06/2007. Nonostante l’oliveto secolare presenti una bassa gravità per la propagazione

del fuoco grazie all’assenza di uno strato erbaceo tra gli alberi, se non gestito in maniera

appropriata potrebbe facilitare la diffusione di un incendio.

Aree a bassa priorità di intervento come le altre aree agricole e quelle interessate dai

seminativi a causa del basso valore ecologico ed alta capacità di recupero. Tali aree,

soprattutto quelle interessate da coltivazioni cerealicole, possono rappresentare potenziali

punti di innesco incendio a causa dell’elevata concentrazione di biomassa secca nel

periodo maggio-giugno e per la pratica incontrollata di bruciature delle stoppie nel periodo

luglio-agosto.

In generale sul territorio del Parco Naturale Regionale delle “Dune Costiere da Torre Canne a Torre

San Leonardo” il rischio di incendio costituisce una minaccia rilevante; si definiscono, quindi,

zone di intervento prioritario, in quanto in esse sono presenti diversi elementi negativi che

concorrono ad aumentare il rischio e la pericolosità degli incendi, quelle in prossimità delle

strutture balneari precedentemente individuate a rischio d’incendio d’interfaccia, quelle costiere

situate a valle della SS 379, quelle di confine con le lame (soprattutto se coltivate a seminativo),

quelle adiacenti all’intera viabilità carrabile (interpoderale, pubblica e privata). Una zona

prioritaria di intervento AIB è costituita dall'intera fascia dunale; in tale fascia, particolarmente

esigua in alcuni tratti, un incendio avrebbe conseguenze molto pesanti sulla vegetazione, con

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effetti di ampliamento e peggioramento delle dinamiche erosive e di degrado già in atto in alcuni

tratti.

Le azioni di prevenzione degli incendi sono inscindibili dalle primarie misure di salvaguardia quali

il contenimento della vegetazione divenuta invadente a margine delle strade, la pulizia delle

cunette, le buone pratiche colturali nelle aree coltivate. La prevenzione comprende quindi, un

insieme, coordinato e pianificato, di azioni e interventi finalizzati a:

- sopprimere o modificare le cause degli incendi, attraverso l’informazione, la sensibilizzazione

alla tutela delle aree naturali dal pericolo del fuoco, la diffusione di prassi e norme di

comportamento corretto e di difesa degli insediamenti dal pericolo del fuoco;

- limitarne gli effetti dannosi, attraverso idonei dispositivi di previsione del pericolo di incendio e

di avvistamento, dotando il territorio delle necessarie infrastrutture di difesa e creando le migliori

condizioni di lotta attiva attraverso interventi rivolti a modificare i fattori predisponenti, ovvero il

carico, la tipologia e la distribuzione delle vegetazione potenzialmente capace di propagare il

fuoco (prevenzione selvicolturale). La zonizzazione degli interventi gestionali e strutturali è

riportata nella Carta della priorità d’intervento (Elaborato n. 6) in cui le azioni di prevenzione

previste sono di tipo naturalistico, infrastrutturale, operative, regolamentative e volte

all’informazione e sensibilizzazione.

Gli interventi dovranno seguire i seguenti criteri generali:

i lavori saranno a basso impatto ambientale ed utilizzeranno le corrette tecniche

selvicolturali ispirate a principi ecologici e alle norme di ingegneria naturalistica;

dovranno essere privilegiati interventi a sviluppo lineare in maniera di estendere l'effetto

sulla maggiore superficie possibile anche creando fasce di vegetazione a minor

vulnerabilità.

Di seguito gli interventi che è necessario realizzare, distinti in interventi naturalistici e

infrastrutturali:

Interventi naturalistici

Interventi per la riduzione del combustibile

a) creazione di punti di discontinuità tra la zona a macchia mediterranea delle lame, che si

presenta fitta ed intricata e i seminativi delle diverse aree agricole al fine di creare interruzioni

nella distribuzione orizzontale dei combustibili;

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b) riduzione manuale della componente arbustiva nella lecceta per interrompere la continuità

verticale del combustibile riducendo la vulnerabilità del soprassuolo;

c) asportazione di piante morte e ripulitura dai residui morti legnosi al fine di ridurre il carico di

combustibile

Manutenzione del canneto nelle zone umide retrodunali: sfalcio all’interno delle aree a canneto,

verranno liberati parzialmente e periodicamente i chiari d’acqua

Eliminazione di specie esotiche

Manutenzione ordinaria e straordinaria della sentieristica: annuale sfalcio degli arbusti presenti

ai margini; manutenzione del manto stradale costituito da materiale incoerente calcareo che nel

periodo invernale viene danneggiato

Interventi infrastrutturali

Razionalizzazione della sentieristica d’accesso alla spiaggia: in accordo con i proprietari è

ipotizzabile la chiusura di alcuni varchi e sentieri, razionalizzando i restanti attraverso la creazione

di percorsi disciplinati, guidati e segnalati, oltre che la realizzazione di passerelle sopraelevate per

l’accesso alla spiaggia e la fruizione delle aree umide.

Manutenzione della viabilità carrabile: tenere sgombra dalla vegetazione erbacea ed arbustiva

Realizzazione di fasce erpicate

Approvvigionamento idrico: dovranno essere predisposti e segnalati alle squadre di intervento

alcuni idonei punti di approvvigionamento idrico per i mezzi di estinzione. Sarà compito dell’Ente

gestore censirli e sottoscrivere delle convenzioni con i proprietari al fine dell’utilizzo in caso di

necessità. Sono stati individuati due pozzi che ben assolverebbero a tale funzione per la loro

ubicazione, segnalati nella tavola delle priorità d’intervento (Elaborato n. 6). Allo scopo di

facilitare il prelievo idrico ed il rifornimento delle autobotti è auspicabile l’acquisto di una pompa

carrellabile.

Viabilità operativa: La carta delle priorità d’intervento dovrà contenere le indicazione delle vie

d'accesso carrabili e della viabilità interna, ad uso di eventuali mezzi e squadre di intervento

antincendio.

Punti di avvistamento: dovrà essere creato e mantenuto in efficienza un sistema di punti di

avvistamento antincendio, individuare almeno tre punti di avvistamento, in corrispondenza di

zone poste a quota più alta all’interno del Parco, tetti di Masserie ed altre strutture dislocate

strategicamente nelle zone con un ampio campo visivo e sufficienti allo scopo della sorveglianza.

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Per ciascuna delle strutture di osservazione dovranno essere previste, ed opportunamente

segnalate agli addetti, opportune vie di fuga verso zone sicure, da utilizzarsi in caso di emergenza.

Sarà compito dell’Ente gestore censirli e sottoscrivere eventuali convenzioni con i proprietari al

fine dell’utilizzo in caso di necessità.

Interventi operativi, regolamentativi e di informazione/sensibilizzazione

Attività di monitoraggio mediante osservazione su punti fissi e unità mobili

Gestione centralina multiparametrica

Attività informativa

Riguardo le azioni di lotta attiva, ed in particolare le attività di primo intervento di spegnimento,

il Comune di Ostuni ed il Parco, grazie anche al Progetto NAT-PRO ed alla stipula di una specifica

Convenzione con Associazioni iscritte nell'Elenco Nazionale e Regionale di Protezione Civile ed al

supporto del Corpo Forestale dello Stato, hanno già pianificato ed attivato, sul territorio del Parco,

queste specifiche attività di lotta attiva in maniera sinergica e con maggior efficacia.L'attività di

spegnimento degli incendi dovrà essere svolta da squadre costituite da minimo 4 unità operative

dotate di automezzo fornito di modulo antincendio da 400 litri (TSK) e di attrezzatura manuale

(flabelli, zappe, roncole, motosega e soffiatori). Ogni operatore dovrà essere fornito di dispositivi

di protezione individuale D.P.I. specifici per tale operazioni. Le squadre di primo intervento nello

spegnimento dovranno operare sempre in accordo ed in affiancamento alle strutture

istituzionalmente preposte allo spegnimento o in autonomia se necessario o richiesto. Durante

l'attività di spegnimento si dovrà provvedere ad intervenire sull'incendio, seguendo le indicazioni

dell'Ente preposto. Al termine delle operazioni di spegnimento si dovranno effettuare le

operazioni di bonifica attraverso la bagnatura del perimetro dell'area incendiata e la rimozione di

eventuali focolai.

Si riporta di seguito tabella riassuntiva degli interventi previsti dal programma operativo,

specificando i soggetti coinvolti nell’azione, i costi previsti e se l’azione e stata attivata o no. Nel

caso le azioni siano ripetute ogni anno (evidenziate con asterisco) il costo è riferito all’annualità

così come l’attivazione.

Misura Azione

Soggetti coinvolti Costi

previsti/€ Risultato

AZIONI DI

PREVENZIONE

Interventi per la riduzione del

combustibile*

Soggetto Gestore/Comune/ARIF/Privati 7.500,00 ATTIVATO

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preventive

actions

Interventions for the reduction of

fuel *

Manutenzione del canneto nelle

zone umide retrodunali*

Reed beds management in the

wetlands behind the dunes *

Soggetto Gestore/Privati 5.000,00 ATTIVATO

Eliminazione di specie esotiche*

Removal of exotic species *

Soggetto Gestore/Comune/ARIF 5.000,00 ATTIVATO

Manutenzione ordinaria e

straordinaria della sentieristica*

Ordinary and extraordinary

maintenance of trails *

Soggetto Gestore/Comune/ARIF 4.500,00 ATTIVATO

Razionalizzazione della sentieristica

d’accesso alla spiaggia

Rationalization of access paths to

the beach

Soggetto Gestore/Privati 300.000,00 ATTIVATO

Manutenzione della viabilità

carrabile*

Maintenance of driveways *

Soggetto Gestore/Comune/ANAS/Provincia 15.000,00 ATTIVATO

Realizzazione di fasce erpicate*

Make harrowed bands *

Privati --- ATTIVATO

Approvvigionamento idrico

Water supply

Soggetto Gestore/Privati 3.000,00 ATTIVATO

Viabilità operativa

Operational viability

Soggetto Gestore/Comune/ANAS/Provincia 30.000,00 ATTIVATO

Punti di avvistamento*

Sighting points *

Soggetto Gestore/Privati 2.000,00 ATTIVATO

Attività di monitoraggio mediante

osservazione su punti fissi e unità

mobili*

Attività di monitoraggio mediante

osservazione su punti fissi e unità

mobili*

Soggetto Gestore/Comune/Associazioni

Prot. Civ./Regione Puglia 5.000,00 ATTIVATO

Gestione centralina

multiparametrica

Multiparametric control unit

management

Soggetto Gestore/Regione Puglia 2.000,00 NON

ATTIVATO

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Attività informativa*

Awareness activity

Soggetto Gestore 3.000,00 ATTIVATO

AZIONI DI LOTTA

ATTIVA

Active fire-

fighting

Attività di primo intervento di

spegnimento*

Firefighting activity

Soggetto Gestore/Comune/Associazioni

Prot. Civ./CFS/Regione Puglia 15.000,00 ATTIVATO

Cronoprogramma

2014 2014 2015 2016 2018

Azione Gen-

Mar

Apr-

Giu

Lug-

Set

Ott-

Dic

Gen-

Mar

Apr-

Giu

Lug-

Set

Ott-

Dic

Gen-

Mar

Apr-

Giu

Lug-

Set

Ott-

Dic

Gen-

Mar

Apr-

Giu

Lug-

Set

Ott-

Dic

Gen-

Mar

Apr-

Giu

Lug-

Set

Ott-

Dic

Interventi per la

riduzione del

combustibile*

Interventions for the

reduction of fuel *

Manutenzione del

canneto nelle zone

umide retrodunali*

Reed beds

management in the

wetlands behind the

dunes *

Eliminazione di

specie esotiche*

Removal of exotic

species *

Manutenzione

ordinaria e

straordinaria della

sentieristica*

Ordinary and

extraordinary

maintenance of

trails *

Razionalizzazione

della sentieristica

d’accesso alla

spiaggia

Rationalization of

access paths to the

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beach

Manutenzione della

viabilità carrabile*

Maintenance of

driveways *

Realizzazione di

fasce erpicate*

Make harrowed

bands *

Approvvigionamento

idrico

Water supply

Viabilità operativa

Operational viability

Punti di

avvistamento*

Sighting points *

Attività di

monitoraggio

mediante

osservazione su

punti fissi e unità

mobili*

Attività di

monitoraggio

mediante

osservazione su

punti fissi e unità

mobili*

Gestione centralina

multiparametrica

Multiparametric

control unit

management

Attività informativa*

Awareness activity

Attività di primo

intervento di

spegnimento*

Firefighting activity

9.3. Interventi per la sostenibilita’ ambientale degli accessi e della viabilità (Arch. Gianluca

Andreassi)

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Uno dei grossi problemi di gestione del Parco, un annoso problema, che l’Ente Parco ha dovuto

affrontare nel primo periodo del suo insediamento, è quello della regolamentazione degli accessi.

Accessi selvaggi ovunque e fino ai piedi della duna hanno messo a dura prova i fragili habitat della

fascia costiera fino a qualche anno fa. Come il Parco ha inteso intervenire? Il Parco ha voluto

razionalizzare l’accesso e la fruizione delle aree sensibili, sia attraverso le previsioni del Piano del

Parco (adottato il 23.7.2013, a tutt’oggi in attesa di approvazione da parte della Regione) sia, nelle

more dell’approvazione del Piano, attraverso interventi mirati via via realizzati negli ultimi anni.

Fondamentale per quest’ultimo obiettivo è stato il contributo fornito dal progetto Nat Pro che si

è concretizzato nella realizzazione di:

1) uno studio di fattibilità dal titolo “Progettazione di interventi pilota per la

protezione e la riduzione dei rischi umani in area parco - studio di fattibilità per il

progetto integrato strategico della mobilità sostenibile lungo la costa del parco” il

quale fornisce al Parco indicazioni concrete sugli obiettivi prioritari da attuare in

prima battuta in tema di sostenibilità degli accessi e della fruizione nelle aree

sensibili del Parco, il quale sarà meglio illustrato di seguito

2) la realizzazione di azioni pilota, attuate nell’ambito del Progetto Nat-Pro: chiusura di

alcuni dei parcheggi a maggiore impatto in prossimità della costa, la loro

rilocalizzazione in aree più idonee site a maggiore distanza dalla costa, e la

campagna di promozione dell’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all’automobile

denominata “Vivi il Parco con la testa, ama il parco con il cuore”. Nello specifico

nel primo anno di attuazione del progetto Nat-Pro il Parco ha sperimentato una

nuova modalità di accesso alle spiagge: lasciare l’auto nei parcheggi lontani dalla

costa, e raggiungere i lidi utilizzando un trenino o fornendo la possibilità di

noleggiare delle biciclette. Durante il secondo e terzo anno è stata sperimentata la

formula bus+bici, ovvero a) incentivare l’arrivo al mare con l’autobus invece che con

l’automobile (attraverso accordi con la STP–società di Trasporti Pubblici titolare

degli autobus, il costo del biglietto per raggiungere il Parco era ridotto, inoltre sulle

fiancate degli autobus che raggiungevano il Parco c’era la pubblicità della campagna

“Vivi il Parco con la testa, ama il parco con il cuore”) e al capolinea dell’autobus il

parco forniva a noleggio gratuitamente delle biciclette a chi esibiva il biglietto

dell’autobus; b) per chi comunque arrivava in auto, il Parco aveva eliminato la

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possibilità di utilizzare parcheggi troppo a rischio per gli habitat costieri, obbligando

a parcheggiare in aree lontane dalla costa o comunque in parcheggi più idonei,

inoltre il Parco forniva la possibilità di poter prendere l’autobus o la bici a noleggio

dai parcheggi auto.

Per lo studio di fattibilità di cui al punto 1), nel rimandare integralmente al lavoro originale svolto

dall’Arch. Andreassi che ne è l’autore, se ne riporta qui una sintesi con gli obiettivi da perseguire

nell’ambito del Piano Strategico NAT-PRO.

Il suddetto studio di fattibilità prevede il declassamento della strada di servizio alla SS379 lato

mare in strada locale di livello comunale, con il contestuale ridisegno della sezione stradale

finalizzato alla riqualificazione funzionale, formale ed ambientale di tale infrastruttura di

trasporto.

Nello specifico il ridisegno dell’asse stradale interessa il tratto tra i due parcheggi di attestamento

previsti dal Piano del Parco alle due estremità del sistema costiero compreso nell’area parco, uno

all’interno dell’abitato di Torre Canne e uno inserito nel tessuto turistico residenziale del Pilone.

La sezione stradale viene ridisegnata riducendo in maniera generalizzata lo spazio destinato al

traffico carrabile: due corsie da 2,75 metri l’una, nella maggior parte del percorso, e senso unico di

marcia nel tratto, di limitata sezione, che attraversa il tessuto turistico del Pilone, coincidente con

l’antica strada del Procaccia. La riduzione dello spazio carrabile permette di ridisegnare l’intero

asse stradale, definendo una pista ciclabile, continua e in sede propria, di collegamento tra i due

centri turistici, in parte lungo la strada comunale del Procaccio e in parte lungo la strada di servizio

alla SS 379.

Lungo la viabilità è previsto l’obbligo di preservare, manutenere, ed eventualmente migliorare o

riqualificare, gli accessi ai sentieri ed alla rete escursionistica in genere, nonché alle aree turistiche

di sosta, ove presenti. E’ prevista la individuazione chiara di tutti gli accessi ai percorsi pedonali

attraverso opportuna segnaletica.

Lo studio fornisce anche indirizzi tecnici e gestionali per la sostenibilità ambientale dei percorsi di

accesso al mare dato che al momento dello studio una delle maggiori criticità era rappresentata

dalla presenza di numerosi percorsi di accesso al mare, a pettine rispetto alla ss379 e alla linea di

costa stessa; a ciò si aggiungeva la presenza di parcheggi non regolamentati nei pressi di tali

accessi, spesso in aree di rilevante valore naturalistico: tutti problemi a cui il parco ha voluto porre

rimedio sia attraverso il progetto pilota del Nat-Pro che attraverso il Piano del Parco. Gli indirizzi

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tecnici e gestionali, coerenti con le previsioni dell’adottato Piano del Parco, sono finalizzati a

superare la non sufficiente regolamentazione dell’accessibilità al mare e a rendere compatibili tali

modalità di fruizione del territorio con la tutela del sistema dunare e degli habitat presenti. Eccone

un breve elenco:

- i percorsi pedonali di accesso al mare dovranno, al fine di evitare di compromettere la tutela

delle emergenze naturalistiche presenti, ricalcare percorsi o tracce di percorsi già esistenti, a

meno di eventuali brevi tratti di connessione funzionali ad ottimizzare l’accessibilità e in caso

di mancanza di alternative.

- tutti i percorsi dovranno essere completamente permeabili e potranno essere realizzati

esclusivamente tramite compattamento del terreno esistente o, laddove indispensabile per

questioni di livellamento del piano di calpestio o di drenaggio delle acque meteoriche,

attraverso lo spandimento di misto granulare di cava, selezionato tra quelli con una

significativa porzione di materiale terroso all’interno, al fine di migliorarne l’inserimento

paesaggistico e la capacità di compattamento.

- nei tratti più prossimi al sistema dunare dovranno essere realizzati camminamenti, solo

poggiati al suolo, in tavole di legno fissate su apposita paleria.

- I percorsi di accesso al mare potranno essere dotati di delimitazioni laterali e parapetti.

- le staccionate di delimitazione, da utilizzare anche a protezione di aree sensibili poste lungo e

nei pressi dei percorsi di accesso, dovranno essere costituite esclusivamente da paleria di

legno; i pali dovranno essere scortecciati e trattati con impregnanti protettivi neutri del tipo

all’acqua, fissati al suolo per semplice infissione eventualmente rinforzati con piccoli plinti di

cls. magro.

- in corrispondenza dell’attraversamento di depressioni o zone umide, devono essere realizzate

passerelle sopraelevate, con struttura in paleria o travature di legno a vista di dimensioni

adeguate alle esigenze strutturali del caso e piano di calpestio in tavolato di legno a vista,

eventualmente trattati con impregnanti all’acqua.

- le aree ai margini dei sentieri di accesso attualmente degradate o comunque non interessate

dalla presenza di vegetazione naturale dovranno essere interessate, contestualmente

all’intervento di recupero del percorso di accesso, da interventi di recupero naturalistico (es.

piantumazioni di specie della macchia mediterranea, anche da seme raccolto in loco, e

comunque selezionando esclusivamente ecotipi locali).

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Sono forniti anche indirizzi per la realizzazione dei percorsi di superamento del sistema dunare:

- le passerelle per il superamento del sistema dunare dovranno essere localizzate esclusivamente

in corrispondenza di aree attualmente degradate, laddove siano già presenti accessi al mare

attualmente non regolamentati.

- non potrà essere prevista più di una passerella di accesso per ciascuna struttura di supporto alla

balneazione attualmente esistente e la distanza minima tra due passerelle non potrà essere

inferiore ai 100 metri in linea d’aria.

- l’andamento planimetrico delle passerelle dovrà essere il più possibile articolato e comunque

mai direttamente ortogonali alla linea di costa al fine di evitare il trasporto eolico della sabbia oltre

il cordone dunare.

- L’esatta localizzazione e l’andamento planimetrico delle passerelle dovranno essere funzionali

anche allo studio preliminare dei venti dominanti.

- Le strutture dovranno essere realizzate mediante l’utilizzo di pali in legno di opportuna sezione

infissi o poggiati sul terreno, di sostegno al piano di calpestio realizzato con un tavolato di legno e i

parapetti su entrambe i lati.

- la paleria della struttura portante e il tavolato di legno potranno essere trattati esclusivamente

con impregnanti protettivi all’acqua.

- le strutture delle passerelle dovranno essere sopraelevate dal suolo e con il piano di calpestio

costituito da tavole separate l’un l’altra di alcuni millimetri, per consentire i movimenti dei

granelli di sabbia, l’eventuale transito alla fauna locale e per favorire la crescita della vegetazione

psammofila sottostante.

Infine sono forniti indirizzi indirizzi per la compatibilità e la sostenibilità ambientale delle aree di

parcheggio lungo la costa. lo studio di fattibilità proposto per il parcheggio di attestamento

riprende, oltre alle indicazioni del Piano del Parco, temi e contenuti delle più recenti esperienze in

tema di green parking, declinandole secondo le specificità dell’area e rendendole coerenti con gli

obiettivi di tutela dell’area protetta (si rimanda al testo integrale).

9.4. Il DSS quale strumento di supporto alle decisioni (Arch. Giovanna Netti)

A conclusione di questo lavoro non può mancare un accenno al lavoro compiuto dall’Arch. G.Netti

“Struttura di un sistema di gestione dell’area naturale protetta del Parco Naturale regionale da

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Torre Canne a Torre San Leonardo per la tutela dell’ambiente e la prevenzione dei rischi, mediante

l’utilizzo di tecnologie informatiche DECISION SUPPORT SYSTEM” a cui si rimanda integralmente, e

di cui si riporta qui una sintesi con gli obiettivi utili per il Piano Stratetico Nat-Pro. Non è casuale

la collocazione di questo argomento a conclusione del lavoro, in quanto il DSS si pone quale

strumento che “lega e rappresenta” tutti i dati che costituiscono il sistema Parco, restituendoli

attraverso cartografie tematiche per fornire una lettura del sistema e delle dinamiche del Parco,

nel nostro caso specifico finalizzata alla tutela dell’ambiente e alla prevenzione dei rischi

derivanti da incendio e dall’impatto antropico. Ciò al fine di mettere a disposizione dei

responsabili delle decisioni operative tutte le informazioni necessarie per effettuare le scelte

migliori ai fini della individuazione delle azioni di recupero e protezione più idonee, in funzione

dell’ecoturismo. Lo strumento di lavoro utilizzato è un Geographical Information System.

In particolare il GIS sviluppato e implementato nell’ambito del progetto NAT PRO è finalizzato,

sulla base della lettura dello stato di fatto, dell’analisi degli usi e delle pratiche, del rilievo degli

habitat presenti, alla individuazione delle aree con maggiore sensibilità ecologica e, in funzione

delle pressioni principalmente di origine antropica, delle aree con caratteristiche di fragilità

ecologico‐ambientale. Le carte realizzate fanno riferimento all’anno 2012/2013:

- Carte dell’uso del suolo (1:10.000)

- Carta degli habitat (1:10.000)

- Carta delle criticità (1:10.000)

- Il sistema costiero: stato di fatto e criticità (1:5.000)

- Indicatori di sensibilità ecologico ambientale (1:10.000)

- Classi di pressione antropica(1:10.000)

- Fragilità ecologica (1:10.000).

Come punto di riferimento per l'elaborazione del prototipo del DSS è stato considerato il modello

Fragilità che è la propensione di un sistema di subire una perdita / cambio (impatti) a causa

dell'esposizione alle pressioni (Nilsson e Grelsson, 1995): la fragilità (Fr) di un ecosistema al tempo

t dipende dalla sensibilità del sistema (α) e sollecitazioni (U), dato da disturbi e perturbazioni.

Fr = * U (Zurlini et al., 1999)

La sensibilità ecologico ‐ ambientale esprime la predisposizione intrinseca di un habitat/biotopo a

subire un danno o una perdita/alterazione della sua identità, indipendentemente dalle pressioni

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di natura antropica cui esso è sottoposto ed esclusivamente in virtù delle sue proprietà strutturali

e funzionali (Ratcliffe, 1971; Ratcliffe, 1977; APAT Manuale n.30/2004). Indicatori utili a valutare la

sensibilità ecologica di un territorio sono:

- valore di conservazione

- rischio di incendio

- ripresa della vegetazione post incendio

- flusso di capitale naturale

- fauna

Il valore di conservazione esprime la sensibilità del sito in funzione della presenza di habitat

riconosciuti come prioritari, sulla scorta dell’allegato 1 della Direttiva Habitat 92/43/CEE. Il calcolo

dell’indicatore consiste nell’attribuire un coefficiente di ponderazione in funzione dell’habitat

presente in ciascuna area. Distinguendo tra:

Habitat non incluso in liste di conservazione: coefficiente di ponderazione 1

Habitat di interesse regionale 2

Habitat di interesse comunitario 3

Habitat di interesse prioritario 4

Il valore ripresa della vegetazione post incendio, rappresenta la vulnerabilità che gli habitat del

Parco delle Dune Costiere mostrerebbero successivamente all’eventuale passaggio del fuoco, sia

da punto di vista ecologico che idrologico. A tali fine sono stati osservati i seguenti parametri:

Grado di pressione antropica: indica il grado di interferenza all’interno dell’area, generato dalla

presenza di insediamenti umani, di attività agricole estensive o intensive e dall’accessibilità, più o

meno agevole, alle aree.

Grado di copertura indica la percentuale di superficie dell’area di saggio occupata da ognuno dei

vari strati (strato erbaceo, arbustivo ed arboreo). Il grado di copertura è, spesso, intimamente

legato al grado di complessità strutturale e quindi alla complessità ecologica ed agli aspetti

idrologici di una data area; infatti le caratteristiche di copertura delle varie componenti vegetali

delle fitocenosi possono determinare l’eterogeneità e la complessità di un dato habitat con una

conseguente influenza sulla qualità e quantità di nicchie ecologiche e della biodiversità.

Complessità strutturale: questo indice è strettamente legato sia agli aspetti ecologici delle aree

indagate, sia agli aspetti idrologici; difatti, anche da quanto riportato in letteratura scientifica,

risulta che il numero di nicchie ecologiche presenti in una data area ed all’interno delle fitocenosi

aumenta all’aumentare della complessità strutturale delle stesse.

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Valore ecologico/conservazionistico: tale valore viene assegnato alle aree indagate in riferimento

al fatto che le stesse si possano trovare all’interno di habitat d’interesse comunitario o prioritario

e/o se all’interno di dette aree sia stata riscontrata l’eventuale presenza di specie d’interesse

conservazionistico o fitogeografico. Tali possibilità danno l’idea di come un incendio possa

compromettere la qualità ecologica di una data area e, addirittura mettere a rischio di estinzione

specie e habitat particolarmente fragili e vulnerabili; pertanto è stato assegnato un valore

ecologico/conservazionistico secondo la seguente scala numerica:

Capacità di ripresa post‐incendio: come palesato da alcuni studi e ricerche, le tipiche fitocenosi

mediterranee affidano la loro capacità di ripresa, dopo gli incendi, a due possibili strategie di

sopravvivenza: a) la capacità di alcune specie di ricostituire la parte aerea, grazie alla presenza di

riserve immagazzinate nella parte ipogea, non danneggiata dal fuoco, oppure, b) la capacità di

germinazione dei semi, presenti nel suolo, favorita dallo sviluppo delle alte temperature. Questi

adattamenti permettono, spesso, alla vegetazione mediterranea, di riprendersi secondo il modello

detto della composizione floristica iniziale, l’evoluzione post‐incendio permette il ritorno, in breve

tempo, alla situazione originaria.

Questi comportamenti, però, non sono riscontrabili in maniera omogenea in tutti gli habitat di una

data area e la capacità di ripresa post‐incendio varia al variare della composizione specifica, da alta

capacità, media, bassa, nulla. La sommatoria dei valori attribuiti ai diversi indici, per ogni area

(habitat) indagata, permette di ottenere il valore corrispondente dell’ indice di vulnerabilita’

ecologica e idrologica post‐incendio (VEI): questo indice, costituisce la sintesi delle valutazioni

effettuate e rappresenta la vulnerabilità che gli habitat del Parco delle Dune Costiere

mostrerebbero successivamente all’eventuale passaggio del fuoco, sia da punto di vista

ecologico che idrologico. In sede di studio si è preferito non scindere questi due aspetti in

valutazioni distinte perché le caratteristiche delle aree incendiate che sono state inventariate

hanno palesato la scarsa influenza della componente idrologica a scala di paesaggio; difatti, la

ridotta estensione delle aree incendiate e la loro ubicazione, quasi esclusiva, lungo la fascia

retrodunale e dunale fanno sì che le modeste variazioni del regime idrologico siano determinanti

solo per le dinamiche evolutive/involutive della vegetazione interessata e non sui fenomeni erosivi

che interessano il suolo, almeno nel breve e medio periodo. L’erosione del suolo, nelle aree

indagate, risulta essere determinata principalmente dal vento che influisce negativamente una

volta che la vegetazione è stata modificata nei suoi aspetti strutturali. Infatti, in seguito agli

incendi, venendo a mancare la copertura del suolo ad opera dei vari strati di vegetazione, la

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componente eolica agisce trasportando le particelle solide lontano e modificando in maniera

sostanziale l’orografia dei luoghi, soprattutto delle dune che presentano un più accentuato

dinamismo ed una tendenza alla scomparsa.

L’attribuzione di un intervallo ai vari habitat presenti all’interno del Parco delle Dune ha permesso

di elaborare una specifica carta della Vulnerabilità ecologica ed idrologica post‐incendio, utile sia

ad analisi e rielaborazioni successive, ma soprattutto di supporto alla stesura del piano operativo

antincendio ed alla simulazione di possibili scenari successivi agli incendi, potendo prevedere gli

interventi necessari per l’eventuale ripristino degli habitat originari. Risulta anche importante ai

fini del ripristino e della protezione dell’ambiente ai fini dell’ecoturismo.

Gli esiti dello studio sulla VEI sono stati integrati nella valutazione della sensibilità ecologica

riconducendo le classi di vulnerabilità ai seguenti coefficienti:

Vulnerabilità ecologica‐idrologica post incendio (VEI) Coefficiente

Bassa vulnerabilità 1

Media vulnerabiltà 2

Alta vulnerabilità 3

Riguardo gli indicatori di pressione antropica, il territorio del Parco e del SIC Litorale Brindisino

(che ricade all’inerno del Parco) in particolare, rappresentano un’area di rilevante valore

naturalistico, ambientale, paesaggistico, storico – culturale ed economico, ma allo stesso tempo

presentano numerose criticità dovute ad azioni naturali, amplificate dall’azione dell’uomo, o ad

azioni esclusivamente di origine antropica. La Pressione antropica (Disturbance) è intesa come un

qualsiasi tipo di pressione (disturbo, inquinamento, trasformazione), diretta o indiretta, agente su

un’area dall’interno o dall’esterno e individuabile sulla base delle informazioni disponibili. Per la

determinazione sono considerati sia gli effettori presenti sulla singola area, sia anche nelle zone

limitrofe considerando un buffer dell’effettore variabile in base alle caratteristiche tipologiche

dell’elemento di pressione considerato.

L’indicatore di pressione antropica somma l’impatto prodotto su ciascuna area da:

- infrastrutture delle viabilità

- attività agricole

- urbanizzazioni e attività turistiche

- fenomeni di degrado derivati da pratiche e/o usi passati

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L’indicatore “pressioni prodotte dall’attività agricola” considera l’impatto dell’attività agricola

svolta su un’area in relazione al tipo dicoltivazione e alla pratica agricola utilizzata (agricoltura

estensiva, semi‐intensiva, intensiva).

L’indicatore “pressioni prodotte dalle urbanizzazioni e dalle attività turistiche” considera gli

impatti prodotti dalle urbanizzazioni del tessuto insediativo costiero, dalle attività turistiche

presenti all’interno del parco, siano attività turistiche di supporto alla fruizione della costa (quali

lidi, campeggi, aree parcheggio) e attività agrituristiche presenti nella zona interna, e gli impatti

derivanti dalla fruizione della costa. Per ognuno di tali elementi è considerata una fascia di

influenza della profonditàdi 100 m. L’impatto complessivo è ottenuto dalla sovrapposizione di

tutte le pressioni insistenti su ciascuna area. Un’ulteriore pressione è associata alle aree

interessate da fenomeni di degrado derivanti anche da usi passati del territorio, quali aree incolte

o aree di cave esaurite e non riutilizzate.

L’indicatore “pressioni prodotte dalle infrastrutture” misura in modo indiretto l’impatto agente

su ogni area del Parco a causa della vicinanza ad un’infrastruttura viaria, classificata in base alle

caratteristiche dimensionali e alla tipologia di mezzi in transito. Sulla base della letteratura

scientifica e delle osservazioni è stata definita una profondità variabile di impatto, considerando

300 metri il limite oltre il quale i vari tipi di impatto (acustico, atmosferico, uccisione di animali,

etc.) si annullano. Tale fascia di impatto ha una profondità di 300 m per le infrastrutture viarie

principali (strada statale a quattro corsie, tratto ferroviario), profondità pari a 100 m per le strade

asfaltate locali e per le strade sterrate profondità pari a 10m.

Come detto la Fragilità Ecologica delle differenti aree di interesse naturalistico è determinata

come combinazione della Pressione Antropica con la Sensibilità Ecologica. E’ stata redatta una

specifica carta. La Carta della Fragilità ecologica costituisce la sintesi delle dinamiche in atto e

delle pressioni presenti nell’area del Parco, nonché rappresenta gli impatti e costituisce una

guida per definire eventuali misure di mitigazione e prevenzione del rischio incendio e per la

fruizione.

Dalla lettura dei dati aggregati si rileva che: le aree con fragilità ecologica bassa o molto bassa,

ricadenti nella zona interna del parco, a sud‐ovest della strada di connessione territoriale SS 379,

sono aree di coltivazione agricola e non risentono delle infrastrutture viarie e delle pressioni

derivanti dalle attività turistiche. Le aree individuate con fragilità ecologica alta o molto alta sono

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aree di elevata sensibilità ambientale, che nell’utilizzo del territorio del parco, soprattutto nel

periodo estivo, necessitano di azioni di tutela e valorizzazione, nonché di un costante

monitoraggio. Nello specifico l’area di maggior fragilità è sia il sistema costiero che la parte del

Parco a cavallo dell’infrastruttura viaria di connessione territoriale (SS 379) sia per gli impatti

prodotti dal traffico veicolare e per le caratteristiche di barriera dell’infrastruttura, sia per la

concentrazione in prossimità della costa di attività economiche e delle urbanizzazioni per la

fruizione turistica del litorale.

10. CONCLUSIONI Risulta chiaro che il Parco delle Dune Costiere nei pochi anni di attività (l’Ente parco è operativo

dal 2009) ha già dimostrato di saper procedere nella giusta direzione per la protezione del suo

patrimonio ambientale e paesaggistico e per la promozione dell’ecoturismo. Consapevole di

possedere numerosi punti di forza, ha deciso di puntare la propria strategia di sviluppo sostenibile

su di essi. Esaminiamoli.

Può contare su una propria attrattività territoriale per varie ragioni, come il paesaggio e

l’ambiente; è parte integrante di una zona che rappresenta uno dei principali distretti

dell’agriturismo del sud Italia; è parte integrante della Piana degli Ulivi Secolari, caratterizzata da

un numero impressionante di ulivi plurisecolari e millenari, di cui è recentemente in corso la

candidatura come patrimonio Unesco; è in una posizione baricentrica rispetto alle principali

destinazioni turistiche della Puglia centrale e meridionale facilmente raggiungibili per presenza di

una buona viabilità e tempi di percorrenza mediamente inferiori ai 30-45 minuti.

E’ all’interno di un contesto territoriale che si caratterizza per la presenza di numerosi punti di

forza caratterizzato da molteplici risorse slegate dalla stagione estiva, con grosse potenzialità per

un turismo destagionalizzato. E’ inserita nel Sistema Turistico Locale Valle D’Itria ricca di

elementi di attrazione di varia natura: paesaggistica, storico-culturale, archeologica, eno-

gastronomica, con al suo interno un Sito Unesco: Alberobello; è prossima (a meno di un’ora di

distanza) ai Sistemi Locali Salento e Magna Grecia/Gravine; la notorietà sia della Valle D’Itria che

del Salento; è prossima a paesi come Cisternino e Locorotondo inseriti all’interno dei “Borghi più

belli D’Italia”; in Valle D’Itria è stato recentemente inaugurato un itinerario ciclabile di grande

suggestione lungo i sentieri dell’Acquedotto; è prossima alla Riserva Naturale dello Stato e Area

Marina Protetta di Torre Guaceto; può contare sulla presenza di due aeroporti civili, Brindisi e

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Bari, i più importanti del sud Italia; può contare sulla presenza di due porti importanti: Bari e, in

minor misura, Brindisi (si spera in un recupero di posizione). Il contesto è caratterizzato dall’ottima

qualità dei prodotti eno-gastronimici, molti dei quali contrassegnati da marchi di qualità, DOP,

IGP, DOC; la presenza di itinerari del gusto, costituiscono già una realtà in tutto l’Alto Salento,

anche grazie al lavoro che è stato svolto nel corso degli anni dall’omonimo GAL. Molto attivo è in

questa direzione anche il GAL Valle D’Itria. I GAL notoriamente svolgono politiche in un

comprensorio sovracomunale, interessando i diversi comuni che ne fanno parte.

Proprio puntando sulle proprie risorse e quelle del contesto più vasto, il Parco delle Dune Costiere

sta già realizzando iniziative per il turismo destagionalizzato, organizzando escursioni ed eventi

durante la bassa stagione, e sta partecipando a fiere ed eventi per promuovere queste iniziative,

molte delle quali sono legate all’enogastronomia, un settore interessante perché remunerativo sia

sul fronte turistico che agrario, ed in crescita. Sono organizzate passeggiate con soste in masserie

note per la qualità dei loro prodotti, con delle degustazioni e corsi di educazione all’assaggio che

avvicinano a questi prodotti sia i turisti che i residenti. Ha dimostrato spirito di iniziativa nella

ricerca di un posizionamento sul mercato (ma molto c’è ancora da fare in questa direzione, sia

sul mercato nazionale che internazionale). E’ evidente l’impegno in atto nei cinque anni di vita

dell’Ente per l’attuazione dei principi del turismo sostenibile/ecoturismo, in tutte le sue

declinazioni, dall’attenzione alla natura, alla rinaturalizzazione, alla individuazione di itinerari che

mettano a sistema le varie risorse territoriali (naturalistiche, paesaggistiche, storico-culturali,

enogastronomiche). Ha dimostrato ottime capacità di coinvolgimento della comunità locale in un

approccio dal basso che garantisce la condivisione dei principi di sostenibilità e l’impegno della

comunità per la loro attuazione. Il coinvolgimento della comunità locale ha avuto luogo sia

attraverso i forum tematici tenutisi in occasione della realizzazione del Piano del Parco che

attraverso quelli per il processo CETS (Carta Europea per il Turismo Sostenibile) che si è

felicemente concluso con la certificazione nel 2012, sia in occasione delle riunioni organizzate per

far conoscere il regolamento e le finalità del Marchio del Parco (tutto incentrato nel promuovere

tra gli imprenditori/operatori del parco, i criteri della sostenibilità, attraverso un sistema premiale

che si attua ricevendo il marchio, e con esso maggiore riconoscibilità e promozione), sia ancora

attraverso il coinvolgimento dei vari operatori in eventi, fiere, attività di promozione, per far

conoscere le aziende virtuose che producono in bio, o che concorrono a preservare la biodiversità

in campo agronomico ed agro-alimentare, o che operano nel rispetto del principio “km 0” e

perseguendo la qualità; ancora nel corso del processo che ha portato ad ottenere il presidio Slow

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Food per il Pomodoro Regina di Torre Canne, fortemente voluto e frutto dell’impegno oltre che

del Parco anche dell’Associazione Culturale Presepe Vivente che conta centinaia di associati, molti

dei quali operatori agricoli del Parco.

Risulta anche chiaro l’impegno nel perseguire obiettivi di un turismo a basso impatto ambientale

con le iniziative per intercettare il cicloturismo (itinerari ciclabili, Albergabici); con l’attuazione di

due modelli pilota per ridurre l’impatto determinato dai parcheggi vicino alla costa e dall’accesso

alla spiaggia e alle aree sensibili; con le varie iniziative ed eventi organizzati per fornire una

esperienza autentica, a stretto contatto con la realtà locale, la cultura e l’identità dei luoghi, oltre

che le tipicità; con l’attivazione di attività di monitoraggio svolte dalla Protezione Civile; con le

numerose attività di sensibilizzazione/formazione verso le scuole, la cittadinanza gli stessi

operatori turistici; con la strategia CETS, il Regolamento del Marchio del Parco, e l’impostazione

data al Piano del Parco.

Insomma, come risulta dalla lettura di questo lavoro, molto è stato già fatto nei cinque anni di

attività del Parco delle Dune Costiere per avviare la comunità verso un percorso di sostenibilità,

condividere con essa una strategia di sviluppo sostenibile del turismo e condividere anche un

Piano d’azione dove ogni attore è chiamato a svolgere un ruolo attivo, da attuare nel breve e

medio termine. Naturalmente questo impegno costante, determinato, è valso al parco numerosi

riconoscimenti.

E’ anche interessante notare come il Parco delle Dune Costiere stia cercando di muoversi nella

direzione della realizzazione “concreta” di un sistema turitico. Questo emerge chiaramente dal

legame che esso promuove tra tutti gli operatori del territorio, per assicurare che l’offerta sia

basata sulla integrazione di risorse umane, servizi per il turista di diversa natura, diversi assets del

territorio (beni ambientali, paesaggistici, storico-culturali). Emerge anche dai progetti a cui il Parco

partecipa come l’ENPI “Live your tour”, il SAC “La Via Traiana”, l’ENPI “MEET” per l’attuazione

della fase II della CETS.

Oggi si deve andare avanti con il lavoro intrapreso per l’organizzazione di un sistema integrato,

ben strutturato e funzionante, dove ogni attore partecipa con responsabilità e professionalità. Per

raggiungere questo traguardo, occorre lavorare ancora molto ed in maniera più capillare per

costruire e diffondere la consapevolezza di essere parte del sistema, la capacità di operare

secondo elevati standard di qualità, per costruire motivazioni forti che spingano gli attori a voler

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appartenere al sistema e a voler adoperarsi per renderlo perfettamente operativo. Senz’altro,

come si è visto, un contributo in questa direzione è stato fornito dalla procedura CETS attivata dal

Parco delle Dune Costiere, che si fonda proprio sulla concertazione dal basso di un piano d’azione

per il turismo sostenibile, concertazione che avviene attraverso i forum, un momento in cui gli

operatori hanno in primis avuto modo di conoscersi (all’inizio del processo molti non si

conoscevano), di scambiarsi idee, condividere strategie, progetti e un senso di appartenenza. Una

forte spinta in questa direzione dovrebbe arrivare dall’attuazione del SAC “La Via Traiana”, la cui

realizzazione è attualmente da poco cominciata, che coinvolge le due aree protette Parco delle

Dune Costiere e Torre Guaceto, assieme al contesto territoriale in cui esse si inseriscono, e che

punta proprio a rafforzare la consapevolezza degli operatori e la funzionalità del sistema integrato.

Su questa strada occorre continuare, perché la cultura della collaborazione in rete deve

radicarsi. Trattandosi di una vera e propria “cultura”, non nasce dall’oggi al domani, e qui, in una

terra ancora fortemente ispirata dall’individualismo, risulta ancora più arduo diffonderla:

occorre tenacia e perserveranza da una parte nel sensibilizzare/formare sui vantaggi che

derivano da una cultura di rete, dall’altra nel dimostrare ciò con esempi concreti.

L’attuazione di questo Piano Strategico potrebbe rappresentare un ulteriore passo avanti nella

direzione della sostenibilità, un altro tassello verso una politica più equa, per l’ambiente che ci

ospita, per noi stessi e per le generazioni future….senza dimenticare che – come ampiamente

dimostrato – produce anche maggiori e duraturi vantaggi economici.

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