“strategic plans for restoration, protection and eco...
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Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
Comune di Ostuni
“STRATEGIC PLANS FOR RESTORATION, PROTECTION AND ECO
TOURISM PROMOTION IN NATURA 2000 SITES DEVASTATED BY
NATURAL DISASTERS”
NAT-PRO-I1-3.2
PIANO STRATEGICO PER IL RIPRISTINO E LA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE E LA PROMOZIONE DELL'ECOTURISMO (5.3.5)
(Strategic plan for restoration protection ecotourism promotion)
Dr.ssa Filomena Tanzarella
Ing. Federico Ciraci
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
INDICE
1.PREMESSA Pg 4
2. LA STRATEGIA NAZIONALE Pag 4
2.1. Nel 2012 il primo Piano Strategico Nazionale Pag 4
2.2. Le tendenze in atto Pag 7
2.3. Le criticità principali Pag 13
2.4. Le azioni principali Pag 16
3. IL CONTESTO REGIONALE E LOCALE Pag 21
3.1. I sistemi Turistici Locali Pag 22
3.2. Il SAC “La Via Traiana” Pag 26
3.3 Il Progetto ENPI “Live Your Tour” Pag 27
4.PERCHÉ PARLARE DI ECOTURISMO? Pag 27
5.PROMOZIONE - RIPRISTINO E PROTEZIONE: ORMAI CONCETTI IMPRESCINDIBILI Pag 30
6.GLI ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA STRATEGIA PER RIPRISTINO/PROTEZIONE
DELL’AMBIENTE E LA PROMOZIONE (STRATEGIA NAT-PRO)
Pag 32
6.1.Coinvolgimento dal basso/Comunicazione/Monitoraggio della performance Pag 32
6.2. Lavoro in comune per la raccolta dei dati Pag 33
7. DALLA CARTA EUROPEA PER IL TURISMO SOSTENIBILE AL PIANO STRATEGICO NAT-
PRO
Pag 35
7.1. Perché avviare un processo CETS Pag 35
7.2. Analisi SWOT - Situazione percepita all’avvio della CETS e i passi avanti compiuti dal 2011 al 2014
Pag 41
7.3. Il profilo del turista del Parco delle Dune Costiere Pag 47
7.4. Il Piano Stategico Cets e il Piano Strategico – Nat Pro per l’ecoturismo nel Parco delle Dune Costiere
Pag 48
8. DAL “PIANO DI GESTIONE PER LA PROMOZIONE DEL TURISMO SOSTENIBILE E DELL'ECOTURISMO NELLE AREE PROTETTE …” (6.1.4.) QUALI OBIETTIVI ED AZIONI PER IL PIANO STRATEGICO NAT PRO DEL PARCO DELLE DUNE COSTIERE
Pag 81
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9. OBIETTIVI ED AZIONI DEL PIANO STRATEGICO PER IL RIPRISTINO E LA PROTEZIONE DEL PARCO FORNITI DAGLI STUDI SPECIALISTICI DEL PROGETTO NAT-PRO
Pag 92
9.1. Indicazioni derivanti dal Piano di gestione per il miglioramento della struttura e l’eterogeneità degli habitat forestali e delle zone umide per il sito di Ostuni (Dr. Domenico Pecere)
Pag 91
9.2. Indicazioni derivanti dalla valutazione ecologica e idrologica post-incendio e dal Piano AIB (Dr. Tommaso Giorgino)
Pag 99
9.3. Interventi per la sostenibilita’ ambientale degli accessi e della viabilità (Arch.
Gianluca Andreassi)
Pag 112
9.4. Il DSS quale strumento di supporto alle decisioni (Arch. Giovanna Netti) Pag 116
10. CONCLUSIONI Pag 122
11. BIBLIOGRAFIA Pag 126
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1.PREMESSA
Questo documento fa proprie le considerazioni presenti all’interno del documento “Piano di
gestione per la promozione del turismo sostenibile e dell'ecoturismo nelle aree protette - 6.1.4.”
cui si rimanda integralmente, e ne rappresenta un approfondimento, che focalizza l’attenzione
sull’esigenza di ripristino e protezione dell’area di destinazione turistica “Parco delle Dune
Costiere” nonché di promozione dell’ecoturismo.
La redazione di questo Piano Strategico parte da un esame dell’attuale situazione del Parco delle
Dune Costiere, ovvero di ciò che è stato fatto sino ad oggi e cosa è in corso di attuazione, ma anche
delle dinamiche in atto nel contesto regionale e nazionale in cui esso è inserito.
Perciò si parte da un’analisi del contesto da cui emergeranno indirizzi che questo Piano Strategico
fa propri, si passa quindi all’analisi del percorso sino ad oggi compiuto dal Parco delle Dune
Costiere, e dei processi in atto (come l’attuazione della strategia CETS) per l’individuazione di
obiettivi ed azioni del presente “Piano Strategico per il ripristino e la protezione ambientale e per
la promozione dell’ecoturismo” (sinteticamente di seguito chiamato Piano Strategico Nat-Pro).
Infine, a completamento del Piano Strategico Nat-Pro, l’attenzione viene focalizzata su obiettivi ed
azioni individuati dal team multidisciplinare che nell’ambito del progetto Nat Pro ha studiato
specificamente la biodiversità del Parco delle Dune Costiere e la sua vulnerabilità agli incendi
boschivi, oltre che le criticità in termini di accessi e viabilità, ed ha fornito precise indicazioni per il
ripristino e la protezione dell’ambiente, per la prevenzione degli incendi boschivi e per ridurre
l’impatto antropico legato alla fruizione.
Questo lavoro fa propri i principali principi/obiettivi evidenziati nei vari capitoli che riguardano
l’analisi del contesto nazionale e regionale in quanto di fondamentale importanza anche su scala
locale.
Si rimanda inoltre integralmente al Piano di Conservazione del SIC Litorale Brindisino, per ciò che
attiene l’attuazione delle azioni inerenti la tutela ed il miglioramento degli habitat e delle specie
presenti.
2. LA STRATEGIA NAZIONALE
2.1. Nel 2012 il primo Piano Strategico Nazionale
In questo paragrafo si fa riferimento ad alcuni passaggi significativi del Piano Strategico
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Governativo per lo sviluppo del turismo in Italia “Turismo Italia 2020 - Leadership, Lavoro, Sud” a
cui si rimanda (www.slideshare.net/BTOEducational/turismo-italia-2020-piano-strategico) che,
come è scritto nello stesso documento, è stato avviato nel maggio 2012 dal Ministro per gli Affari
Regionali, il Turismo e lo Sport, Dottor Piero Gnudi , dopo aver costatato l’assenza di una politica
nazionale per questo settore. In questo paragrafo è stato fatto uno sforzo di sintesi del corposo
documento, denso di input molto interessanti anche per questo piano strategico.
Gli incisi che riguardano parallelismi con il Parco delle Dune Costiere o che, comunque, esulano dal
lavoro di sintesi del Piano Strategico Nazionale sono riportati in corsivo.
Come lo stesso Ministro dichiara al Sole 24 Ore per un articolo del 19 gennaio 2013: “È la prima
volta che nel nostro Paese viene elaborato un piano strategico, al fine di trovare strade per
contrastare la perdita di competitività dell'Italia nel turismo e riconquistare la leadership… Fino a
oggi è mancato uno sforzo di questo tipo, forse anche perché il turismo è materiale di competenza
regionale e dunque senza un presidio centrale forte. Si tratta del primo e del più importante aspetto
da mettere in rilievo: il settore ha bisogno di una diversa governance perché è impossibile
competere con successo a livello globale attraverso politiche frammentate e non coordinate tra
loro… Strategia unitaria non significa mancata valorizzazione dei diversi territori, ma piuttosto
impiego razionale e coordinato delle risorse in un contesto di risorse limitate e concorrenza
agguerrita. Offerta moderna significa saper confezionare dei prodotti turistici che prendano in
considerazione l'esperienza complessiva del turista, dal momento in cui inizia la prenotazione al
momento in cui torna a casa e viene ricontattato in un'ottica di fidelizzazione”.
Il Piano si pone l’obiettivo di svolgere un’analisi volta a rappresentare la posizione competitiva
dell’Italia nell’industria turistica globalizzata, individuare le criticità, definire alcune linee guida e
proporre una serie di azioni concrete. Giova ricordare che la redazione di questo Piano ha visto la
collaborazione di vari ministri ed esperti, tra questi, oltre al citato Ministro Gnudi, anche quei
Ministri i cui ambiti di responsabilità sono più collegati al turismo (affari esteri, economia e finanze,
sviluppo economico, infrastrutture e trasporti, politiche agricole, alimentari e forestali, ambiente,
tutela del territorio e del mare, istruzione, università e ricerca, beni e attività culturali, coesione
territoriale), sono stati coinvolti il Coordinamento degli Assessori al Turismo delle Regioni e
Province Autonome ed esperti dell’Agenzia Nazionale del Turismo. Il Piano tiene inoltre conto dei
pareri di circa 100 key informant del settore che sono stati intervistati ad hoc e di 350 buyer
internazionali che hanno risposto a domande specifiche. Discusso in ottobre 2012 con le
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Commissioni di Camera e Senato e con il Presidente del Consiglio, e presentato a febbraio 2013
alla 33° edizione della BIT a Milano, puo' essere operativo immediatamente, mediante l'adozione
di quattro diversi tipi di iniziative: provvedimenti legislativi, assegnazione di finanziamenti a
strumenti gia' esistenti, azioni da parte del Ministro del Turismo e azioni del Governo e/o Inter-
ministeriali. Il Piano è stato pensato per avere un respiro almeno quinquennale ed essere
aggiornato ogni due anni, in modo da farlo diventare un irrinunciabile strumento operativo sia per
le istituzioni statali e regionali sia per i singoli operatori.
Le analisi mettono chiaramente in luce le criticità dell’industria turistica italiana: problemi di
governance del settore, promozione all’estero estremamente frammentata e graduale
marginalizzazione dell’Enit, nanismo delle imprese, limiti nella capacità di costruire prodotti
turistici competitivi, infrastrutture insufficienti, formazione del personale inadeguata al mercato
globale, difficoltà ad attrarre investimenti internazionali, solo per citarne alcune.
Di fronte a queste criticità, il piano strategico propone alcune linee guida e individua un numero
rilevante di azioni concrete che potrebbero rapidamente migliorare la competitività del settore
turistico nazionale.
Condizione indispensabile per un rilancio del settore è un radicale cambiamento nell’approccio ai
problemi del turismo, occorre un cambiamento anzitutto culturale, iniziando a considerare il
turismo come una grande opportunità per lo sviluppo del Paese e coordinare gli sforzi necessari a
valorizzarne il potenziale inespresso. L’impareggiabile ricchezza di “risorse turistiche” del Paese
non deve condurre cioè all’ingenua convinzione che i turisti internazionali continueranno ad
arrivare spontaneamente; infatti, come spiegano numerose ricerche, i viaggiatori internazionali
cercano oggi un’offerta organizzata e, anche se l’Italia rappresenta per più di una ragione la meta
più desiderabile, spesso la scelta finale premia altre destinazioni perché complessivamente più
convenienti o più “facili”. Per competere con successo nel mercato turistico internazionale, è
necessario allora comprendere a fondo anzitutto la domanda ed essere in grado poi di offrire
prodotti moderni, consapevoli del fatto che l’esperienza di consumo turistico ha inizio ben prima
dell’atto della prenotazione e termina ben dopo il rientro a casa.
Il piano strategico nazionale costituisce un primo passo per indirizzare questa evoluzione al fine di
consolidare il vantaggio competitivo dell’Italia e di contribuire allo sviluppo dell’economia e alla
creazione di nuovi posti di lavoro.
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Secondo alcune stime conservative, le azioni contenute nel piano possono tradursi in circa 30
miliardi di Euro di incremento del PIL e in 500.000 nuovi posti di lavoro entro il 2020. Si tratta di
un’opportunità che il Paese non può non cogliere e di una responsabilità inderogabile verso le
nuove generazioni.
Oltre alle azioni il piano propone un’innovazione di metodo attraverso l’individuazione di una
direzione chiara nella quale muoversi mediante un approccio coordinato tra tutti gli attori
coinvolti, condizione imprescindibile per operare efficacemente nel mercato globale. Il turismo
non può più essere vissuto come faccenda di esclusivo interesse degli addetti ai lavori.
2.2. Le tendenze in atto
In particolare nel Piano Strategico Nazionale si evidenzia come il turismo negli ultimi dieci anni è
stato uno dei settori economici che ha avuto la crescita maggiore a livello mondiale. Nel 2011, più
di un miliardo di persone ha effettuato un viaggio all’estero per turismo. Esso rappresenta un
settore rilevante per l’economia nazionale, generando maggiori opportunità di lavoro rispetto ad
altri settori industriali considerati prioritari. Il contributo del turismo al prodotto interno lordo
dell’Italia ammonta a oltre 130 miliardi di euro (circa il 9% della produzione nazionale) e le
persone impegnate in questo settore sono circa 2,2 milioni (un lavoratore su dieci). Tuttavia oggi il
turismo in Italia pur continuando a rappresentare uno dei settori più importanti per il Pil, ha perso
significativamente quote di mercato, crescendo nell' ultimo decennio del 2% l'anno, contro una
crescita media del mercato vicina all'8%. L’Italia è terza come meta di viaggiatori internazionali
(11%), dopo la Francia (19%) e la Spagna (13%), rispetto alla prima posizione occupata a livello
europeo all'inizio degli anni Ottanta e ancora verso la meta' degli anni Novanta. Questo
arretramento accade nonostante l'Italia possegga una base di asset invidiabile che le conferisce
un vantaggio competitivo forte e di lungo periodo. E’ evidente che occorre attivare strategie
moderne e al passo con i tempi in grado di competere con gli altri paesi del Mediterraneo nostri
concorrenti. A tal fine è importante comprendere lo scenario internazionale in cui il settore
turistico italiano va a competere.
L’ultima decade ha messo in luce importanti trasformazioni che hanno coinvolto indistintamente
il turismo a livello mondiale; si tratta di alcuni “megatrend” socio-economici globali che
influenzano e continueranno a influenzare la domanda turistica su scala mondiale. In particolare:
A) Evoluzione nella composizione della domanda
- Crescita dell'economia globale e aumento della connettività aerea
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- Nuova domanda turistica da parte della classe media emergente delle RDEs (Rapidly
Developing Economies cioè le economie a rapida crescita: Cina, India, Europa
dell’Est e Centrale, America Latina)
- Moltiplicazione delle rotte e delle frequenze di volo a corto e lungo raggio anche
grazie ai voli low-cost
- Aumento del turismo europeo senior; la popolazione europea sta invecchiando e richiede un'offerta sempre più mirata, evoluta e innovativa
B) Evoluzione nel comportamento del consumatore
Polarizzazione della spesa. I consumi del segmento affluent di Travel&Tourism
sono significativi e del tipo trading-up, ossia con disponibilità a spendere molto
pur di soddisfare un determinato bisogno. Cresce la domanda di voli low cost e
allo stesso tempo cresce anche la domanda di sistemazioni di alto livello;
Il fitness, la cura di sé e la ricerca di benessere psicologico sono in aumento
Aumento della connettività Internet con vendita online dell’invenduto, in
particolare alberghiero a prezzi “imperdibili” (anche nei picchi); maggiore
disintermediazione delle agenzie fisiche e dei tour operator, in favore di acquisti
diretti. Il giudizio degli utenti è divenuto cruciale per il successo di un prodotto.
L’ampia penetrazione degli smartphone ha amplificato la possibilità di accedere
ai contenuti (“sempre connessi”). La presenza online e sui social network è
determinante per orientare la scelta
Più weekender sul corto raggio; necessità di collegamenti veloci; soggiorni
turistici più brevi
Ricerca di una esperienza autentica; della personalizzazione del viaggio con
un’offerta su misura, in linea con gli interessi specifici del consumatore (es.
enogastronomia, wellness)
Vi sono poi tre fenomeni di livello globale cui prestare particolare attenzione e
che richiedono di essere monitorati nel tempo: la maggior sensibilità ai rischi
(sicurezza e sanità), le reazioni agli aumenti dei costi dell’energia e l’attenzione
alla tutela ambientale e al decoro dei siti di interesse culturale.
Altri dati interessanti circa il posizionamento dell’offerta italiana: il mercato del Turismo sviluppa
in Italia circa 375 milioni di notti. Di queste, circa il 55% è generato dal mare e dalle città d’arte, e
circa il 44% (165 milioni di notti) è prodotto da turisti internazionali. Dal 2000 al 2010, le notti di
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stranieri sono aumentate a una velocità quasi tripla rispetto a quelle degli italiani, passando da
140 a 165 milioni di notti, con un tasso di crescita dell’1,6% rispetto allo 0,6% di quelle di Italiani.
Questo suggerisce che le scelte strategiche del settore turistico devono da una parte mirare a
consolidare la domanda interna, ma dall’altra devono puntare sulla crescita della domanda
internazionale e conquistare fette di mercato dei paesi emergenti, dove i turisti aumenteranno
con la crescita dell’economia di quei paesi e per questo rappresentano il motore della crescita in
quanto la domanda interna è destinata nel migliore dei casi a rimanere invariata o a crescere a
tassi molto contenuti.
Lo studio evidenzia che del turismo internazionale per dimensione, spesa media e crescita attesa
al 2020, i segmenti prioritari sono affluent europei, russi, cinesi, indiani, brasiliani ("BRIC") e
Golfo. Rispetto ai viaggiatori internazionali l’analisi del Piano strategico mostra il seguente
posizionamento dell’Italia:
- per i viaggiatori a corto raggio (Europei occidentali) ha una quota di mercato in linea con la sua
quota di mercato media
- per i viaggiatori di medio-lungo raggio l’Italia è in ritardo sulle RDEs prioritarie (Rapidly
Developing Economies) che sono i paesi del Golfo e i BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), rischiando
di non sfruttare appieno la loro crescita futura. Lo studio considera invece soddisfacente, al
momento, il posizionamento sulle economie mature (Giappone e Nord-America).
La maggior parte dei viaggiatori a medio e lungo raggio acquista sostanzialmente il “prodotto
Italia” (in alcuni casi il “prodotto Europa”), mentre i viaggiatori a breve raggio riescono ad
esprimere in maniera più differenziata i propri interessi e acquistano i prodotti turistici con
modalità molto più selettive. In genere il prodotto turistico italiano di maggiore attrazione per gli
stranieri sono le città d’arte, vero e proprio magnete globale dell’offerta turistica italiana. In
questo campo gli USA sono i primi clienti con 8,1 milioni di notti, seguiti da Germania (7,6) e
Francia (4,3). Sulle altre componenti classiche dell’offerta italiana (mare, laghi e montagna), i
tedeschi sono sempre i primi clienti. Evidentemente nel puntare al turismo internazionale le
strategie di marketing debbono tenere conto dei bisogni e dei criteri di scelta specifici di ciascun
segmento prioritario.
Attualmente cinque Regioni (Veneto, Trentino Alto Adige, Toscana, Lazio e Lombardia) sviluppano
da sole il ~70% delle notti di stranieri, avendo i prodotti più forti del nostro Paese: le “quattro Città
Top” (Roma, Venezia, Firenze e Milano), il lago di Garda, le Dolomiti e l’Alto Adige.
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Seguono le cinque grandi Regioni del Sud (Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna) quindi le
altre dieci Regioni. Le prime cinque regioni hanno generato il 91% della crescita nel periodo 2000 –
2010, le regioni del Sud, pur possedendo asset inestimabili di tipo storico – culturale o
paesaggistico, pesano solamente per il 12% del totale e hanno catturato nel decennio solo il 5%
della crescita totale italiana.
Alla luce di ciò si ritiene importante che nell’immaginario collettivo del prodotto Italia e del
prodotto Europa diretto ai viaggiatori di medio e lungo viaggio, sia inserito anche il sud Italia come
destinazione, accanto alle classiche mete Firenze, Venezia, Roma, Milano, Lago di Garda, Dolomiti,
Alto Adige. Effettivamente il Piano Strategico Nazionale, come si vedrà più avanti, pone tra i propri
obiettivi anche quello di promuovere nuove destinazioni turistiche del sud Italia, dato che dagli
anni ‘60 non viene lanciato un prodotto nuovo. Ovviamente tali destinazioni debbono essere
caratterizzate dai requisiti di organizzazione e qualità di cui si parla nel Piano.
Il Parco delle Dune Costiere con il contesto territoriale Valle D’Itria-Salento potrebbero
legittimamente aspirare a raggiungere questo obiettivo essendo estremamente ricchi di beni
paesaggistici e storico-culturali di rilievo e rappresentando un simbolo della “Mediterraneità”, che
andrebbe ad arricchire e differenziare il ventaglio delle destinazioni classiche.
Inoltre, in un decennio di mercato europeo in forte crescita, dieci regioni Italiane sono calate o
cresciute meno dell’1%. A questo va poi aggiunto un dato importante e di carattere generale: negli
ultimi dieci anni il numero di notti di turisti internazionali in Italia è cresciuto solo di ~1.6%
all’anno, mentre nel mercato di riferimento il tasso di crescita annuo è stato di 7,8%.
Occorre insomma uno sforzo di tutto il sistema Italia per collocarsi con successo sul mercato
internazionale, ma uno sforzo maggiore va compiuto dal nostro territorio sia per ottenere un
supporto dalle politiche nazionali di sviluppo turistico, sia per raggiungere anche direttamente il
mercato internazionale, ed in particolare i target in crescita.
Approfondendo ulteriormente questo tipo di analisi, in vista di uno sviluppo di poli di attrazione
(destinazioni turistiche) attualmente poco richiesti, soprattutto dai turisti internazionali, lo studio
analizza lo stato dell’arte ed individua: i “Magneti Globali” (Roma, Venezia, Milano, Firenze), i
“Best sellers” (Lago di Garda e Alto Adige), i grandi prodotti mare in difficoltà e una trentina di poli
medio-piccoli ad alto potenziale. Evidenzia però che per sviluppare nuovi poli di attrazione
internazionale in un mercato competitivo e affollato non basta che un “prodotto” possegga un alto
potenziale, ma occorre posizionarlo in modo accurato, in termini di risposta ai bisogni dei
segmenti di domanda più interessanti per l’Italia (che il Piano individua negli affluent europei e
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viaggiatori provenienti dai BRIC). Lo sviluppo di questi prodotti dipenderà poi dall’efficacia del
sistema di offerta in termini di promo-commercializzazione, anche attraverso i canali digitali. È del
tutto evidente che questo approccio apre il tema del coordinamento tra i soggetti, in particolare
tra i policy maker e della necessità di trovare una nuova modalità di definizione e gestione delle
politiche di sviluppo che coinvolga il livello centrale dello Stato e le Regioni (che dovranno a loro
volta trovare nuove modalità di integrazione dell’offerta).
Come si vedrà di seguito la Regione Puglia ha rivisto la governance del settore turistico proprio in
questa chiave, con la finalità di adeguarsi a questi obiettivi e alle nuove sfide del mercato.
Un ulteriore cenno merita il prodotto mare dell’Italia che registra una forte crisi.
Come detto non basta il potenziale presente nel territorio, questo va accompagnato dalla capacità
di confezionare un prodotto turistico competitivo, e la competitività si basa su vari fattori (qualità,
prezzi, organizzazione, ecc.) che vanno al di là della bellezza paesaggistica e che molto dipendono
dalle capacità imprenditoriali. Infatti il nostro mare eserciata una scarsa attrattività verso il
turismo internazionale a causa di un’offerta alternativa alla nostra estremamente aggressiva, più
moderna e meno costosa in diverse zone del bacino del Mediterraneo nostre concorrenti (Spagna
e, con trend crescenti, altri Paesi come Turchia e Croazia). Nel periodo 2000-2010 il numero di
viaggiatori nei Paesi del Bacino Mediterraneo è cresciuto a un tasso molto sostenuto (8,2%),
mentre in Italia il prodotto mare ha addirittura registrato una lieve flessione. Occorre intervenire
sui punti critici per riportare la nostra costa a livelli di attrattività concorrenziali, anche puntando
sull’offerta differenziata che è possibile fornire grazie ad un contesto territoriale ricco di beni
artistici, storico-culturali, enogastronomici di sicuro interesse, come le stesse riviste Lonly Planet
e National Geographic assicurano, consigliando la Puglia come meta ideale per paesaggi,
esperienze e costi, per il 2014. Ecco di seguito le citazioni:
Lonely Planet’s best value travel destinations for 2014 “When times are tight we suggest you
travel more, not less – but pick carefully. This is where your wallet will smile at the memories for
years to come-”. Italy’s heel… This year, look south. Italy’s heel has arguably the best beaches in
the country, hilltop towns and ancient sights. But what makes Puglia, Basilicata and Calabria such
good value is not just the financial side of being in this part of the country. It’s the fabulous food –
cucina povera (poor man’s food), simple, tasty and cheap – and the relaxed pace of life even in
peak season, coupled with good-value accommodation for all budgets.
Traduzione: Le migliori destinazioni di viaggio consigliate da Lonely Planet per il 2014 "In tempi di
crisi vi consigliamo di viaggiare di più, non di meno - ma scegliere con attenzione. Questo è dove il
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vostro portafoglio sorriderà ai ricordi per gli anni a venire ... Tacco d'Italia ... Quest'anno, guarda a
sud. Il Tacco d'Italia ha probabilmente le migliori spiagge del paese, borghi e antichi monumenti.
Ma il valore di Puglia, Basilicata e Calabria non riguarda solo l’aspetto economico. E’ il favoloso
cibo – fatto con la “cucina povera”, semplice, gustoso ed economico - e il ritmo rilassato della vita
anche in alta stagione, assieme a camere di qualità per tutte le tasche”.
National Geographic 2014 “National Geographic Traveler presents the New Year's must-see places. From Argentina to Oz, the final lineup reflects what’s authentic, culturally rich, sustainably minded—and, of course, superlative in the world of travel today.”
National Geographic 2014 "Il Viaggiatore National Geographic presenta i luoghi da vedere del nuovo anno. Dall’ Argentina a Oz, la scelta rispecchia ciò che è autentico, ricco di cultura, orientato verso la sostenibilità e, naturalmente, superlativo nel mondo dei viaggi di oggi ".
Un aspetto significativo di cui tenere conto riguarda il “Brand Italia” che rimane ancora molto
forte, l’Italia è ben posizionata per arte, storia, enogastronomia, attrazioni naturali e shopping. Per
quel che riguarda i “BRIC”, l’Italia risulta il Paese più richiesto in Russia, India e Cina; mentre è
seconda per i Brasiliani, preceduta di poco dalla Francia. Lo studio “Acquistare Italia”
dell’Università di Bologna, condotto su 350 buyer internazionali, mette in luce come l’Italia abbia
nel rapporto qualità-prezzo, nelle infrastrutture e nel ricettivo i punti di debolezza principali
rispetto ai competitor mondiali. È evidente, quindi, che l’Italia debba far leva sul forte brand e
valore percepito di cui dispone e valorizzarlo al meglio eliminando ove possibile queste criticità.
Dall’analisi svolta per il Piano Strategico Nazionale è emerso anche che accanto ai prodotti più
tradizionali dell’industria turistica (mare, montagna, laghi e città d’arte), vi sono altri rilevanti
segmenti di domanda, definiti sulla base di interessi e bisogni specifici, molti dei quali sostenuti da
mega-trend internazionali, come “fitness e sport attivo” (golf, sci, ciclismo, ecc.), “wellbeing”,
“turismo religioso”, “enogastronomia” e “shopping”. Ad esempio sono interessanti, nell’area del
fitness e sport attivo, i dati relativi al mercato del cicloturismo in Europa centro-meridionale,
stimato intorno a € ~2 miliardi, di cui il 20% in Italia; si tratta dunque di un’area di forza nella quale
sarebbe necessario consolidare la posizione di leadership con investimenti specifici. La Regione
Puglia ha dato un forte impulso a questo settore con il progetto Cyronmed e l’aggancio alla
Ciclovia Adriatica, di cui fa parte anche il Parco delle Dune Costiere. Inoltre nel Parco delle Dune
Costiere sono stati fatti diversi investimenti in questa direzione con la realizzazione di piste ciclabili
lungo la Via Traiana attrezzate di catellonistica e la recente realizzazione di un’Albergabici. Anche
la Valle D’Itria ha realizzato un progetto di valorizzazione dei bellissimi sentieri dell’acquedotto per
il loro utilizzo come vie ciclabili oltre che per passeggiate a piedi.
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2.3. Le criticità principali
Il Piano Strategico Nazionale fa una disamina puntuale delle criticità principali per la definizione di
una politica di sviluppo del turismo in Italia, qui di seguito sono richiamate quelle di particolare
interesse ai fini del presente Piano Strategico:
Governance:
• Manca una governance centrale forte, di meccanismi strutturati di coordinamento tra Governo,
Regioni e Associazioni di categoria orientati a “far accadere le cose” in un settore “trasversale”.
• Marginalità del settore turistico nella politica di sviluppo del Paese e frammentazione della
catena decisionale tra Governo e autorità regionali /provinciali /comunali.
• Ministro senza portafoglio, con poche leve e risorse economiche necessarie per guidare in modo
efficace lo sviluppo del turismo.
• Scarsa capacità di incidere dell’offerta locale nella competizione globale.
• Mancanza di una base di dati affidabile e rapidamente aggiornata e difficoltà di lettura dei dati
sul Turismo.
• Difficoltà di monitoraggio delle azioni in corso (o da lanciare), degli investimenti e della spesa
legata allo sviluppo del Turismo.
Comunicazione e promozione:
• Ruolo dell’Agenzia Nazionale del Turismo (ENIT) insufficiente.
• Assenza di una promozione coordinata a livello di “Sistema Italia”.
• Mancanza di una strategia digitale del Paese per il Turismo.
• Assenza di una “Direzione commerciale Italia” che si occupi di definire le priorità e sviluppare i
prodotti chiave (supporto alle Regioni nella progettazione dei prodotti, anche interregionali, e
nella definizione dei target economici che si devono raggiungere).
• Utilizzo insufficiente del cinema internazionale per promuovere il turismo in Italia nei Paesi che
conoscono meno la cultura italiana.
• Bassa sensibilità verso le conseguenze di comportamenti illeciti e opportunistici per il settore
turistico (es. frodi).
• Passività nella comunicazione e nelle Public Relations (es. in fase di gestione delle crisi).
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Canali di vendita:
• Utilizzo insufficiente dei canali di vendita digitali.
• Assenza di accordi strutturati a livello Paese con tour operator outbound internazionali1.
• Forte frammentazione dell’offerta di prodotti e servizi incoming. Su questo come detto all’inizio
si sta lavorando sia a livello regionale che locale con la creazione dei Sistemi Turistici Locali, dei
SAC, di progetti specifici
Offerta prodotti:
• Mancanza di coordinamento centrale nei confronti delle Regioni sui prodotti da sviluppare e da
promuovere sui segmenti prioritari della domanda.
• Assenza di un piano o di una spinta centrale per quanto riguarda la strutturazione e la
promozione di un calendario eventi a supporto del turismo.
• Assenza di “APP” di servizio per smartphone/tablet rivolte a turisti stranieri.
• Assenza di priorità e di focus su prodotti/poli turistici da sviluppare
• Mancanza di focus sui segmenti target chiave in termini di dimensione e spesa (affluent europei,
BRIC e Golfo)
• Patrimonio culturale poco valorizzato sia a fini turistici (numero di visitatori) sia in termini
economici (ricavi per singolo turista) rispetto a tutti i benchmark2 internazionali. Valorizzazione
adeguata di un bene storico-culturale vuol dire anche, ad esempio, tenerlo aperto non secondo “gli
orari di ufficio”, cosa che accade molto spesso nel nostro territorio.
• Mancanza di innovazione nei prodotti turistici
• Ricettivo e infrastrutture poco adeguati per accogliere eventi congressuali internazionali
Ricettivo:
• Qualità e standard molto variabili e bassa affidabilità dei sistemi di classificazione.
Trasporti e infrastrutture:
1 Con il termine outbound ci si riferisce alle promozioni che mirano a trovare i clienti (es.la pubblicità televisiva e su quotidiani e
riviste, fiere, cartelloni stradali, spot radiofonici, promozioni tramite e-mail) invece con il termine inbound si indicano tutte quelle
attività volte ad attrarre i clienti, a farsi trovare (es. sito web, contenuti di blog, social media)
2 Benchmark è un parametro oggettivo di riferimento
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
• Collegamenti "ultimo miglio" tra aeroporto e destinazione finale inestistenti o inadeguati agli
standard dei turisti internazionali (per qualità, lentezza, ecc.)
• Quantità di voli diretti con i Paesi in forte crescita nettamente inferiore rispetto ai Paesi
competitor (Germania, Francia, Spagna, UK, ecc.), sia per quanto riguarda le compagnie aeree
nazionali, sia per quanto riguarda compagnie straniere
• Quantità di voli low-cost verso l'Europa inferiore rispetto ai concorrenti
• Valorizzazione incompiuta di mete con potenziale, attraverso vettori a basso costo
• Infrastruttura ferroviaria di qualità focalizzata solo sull’asse TO-SA. La linea Adriatica peggiora a
sud di Bari
• Assenza di standard del servizio taxi.
Formazione e competenze:
• Problema generale di immagine e bassa attrattività delle professioni del Turismo per i giovani.
• Carenza di scuole professionali di livello per Direttori e management del Turismo.
• La formazione turistica attuale di scuola superiore/istituti tecnici alberghieri è inadeguata al
posizionamento turistico dell'Italia e all'ambizione di offerta di qualità del Turismo italiano verso i
turisti internazionali (in particolare verso quelli di livello medio alto).
• Come effetto combinato: professionalità in calo, con impatti negativi sui viaggiatori
internazionali.
Investimenti:
• Pressione fiscale e difficile accesso al credito determinano un potenziale freno allo sviluppo degli
investimenti nel settore da parte delle imprese esistenti
• Assenza di un approccio strutturato e di coordinamento per invogliare investimenti turistici.
Assetto normativo:
• Tempi e processo di rilascio dei visti con forti problematiche a fronte di un numero di richieste in
arrivo dai Paesi in forte crescita
• Elevata burocrazia per la gestione operativa delle imprese turistiche
• Peso della fiscalità non coerente con ottica di sviluppo del turismo (ad esempio, penalizzazione
derivante dalle aliquote Iva disallineate a quelle dei competitor)
• Assenza di meccanismi efficaci per favorire la creazione di reti d'impresa seppur in presenza di
fenomeni di aggregazioni spontanee.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
2.4. Le azioni principali
A queste criticità occorre dedicare la massima attenzione al fine di porre in essere un insieme
coordinato di azioni volto a riqualificare l’offerta turistica italiana nel suo insieme. Sono di
seguito elencate le azioni che per il presente “Piano Strategico per il ripristino e la protezione
dell’ambiente e la promozione dell’ecoturismo” (Piano Strategico Nat-Pro) sono più significative.
Creare prodotti multi-regionali prendendo spunto anche dalle best practice internazionali
(es. “Via Francigena” multi-regionale sul modello del “Cammino di Santiago”, circuito di
dimore storiche, sull’esempio di Paradores o Relais & Châteaux)
Proporre prodotti specifici per senior (es. terme), favorendo la destagionalizzazione degli
arrivi.
Riportare sempre nelle attività promozionali e commerciali dei prodotti delle Regioni un
unico marchio ombrello del brand Italia (questo è importante soprattutto per i viaggiatori
di geografie lontane che non conoscono le specificità del territorio italiano)
Comunicazione e promozione dell’offerta turistica del Paese anche nei confronti dei turisti
italiani
e-tourism per la definizione e l’attuazione della strategia digitale per il turismo. Attuare
una strategia digitale del Paese per il Turismo (a tutt’oggi assente). La sola presenza di un
sito internet non è sufficiente. Una grossa % di clienti acquista in maniera disintermediata
(senza l’intermediazionie di tour operators etc.), con loro è rilevante riuscire a dialogare via
web. Aumentare la visibilità dei prodotti turistici italiani sul Web. Migliorare la presenza sui
social network. Ricondurre il sito Italia.it, i portali regionali, la presenza su social network,
blog e community alla strategia generale. Allineare Italia.it alle best practice internazionali,
integrando il sito web nella strategia digitale (in termini di contenuti, navigabilità,
proposta itinerari, ecc.) e utilizzandolo per attività di promo-commercializzazione, con
l’attenzione di comunicare non solo caratteristiche del prodotto turistico, ma anche le
modalità per fruirne e a quali costi (gestendo comunicazione e promozione tramite digital
media).
Comunicazione del prodotto EXPO 2015 in ottica nazionale. Sfruttare l’occasione di
visibilità a livello mondiale non solo per Milano, ma per promuovere anche il resto
dell’offerta turistica del Paese, soprattutto far conoscere la rinnovata proposta di valore
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
del turismo italiano. Costruire un’offerta di prodotti da legare all’EXPO per intercettare
soprattutto i turisti a medio e lungo raggio e trattenerli in Italia per alcuni giorni contigui
alla visita all’EXPO. Programmare attorno a Expo 2015 un calendario eventi che dia ragioni
per venire e per restare più a lungo.
Rafforzamento e promozione del calendario eventi Italiano. E’ assente un piano relativo al
calendario eventi, da arricchire insieme alle Regioni e promuovere soprattutto verso
l’estero. Eventi di carattere artistico-culturale-musicale, enogastronomico, sportivi di
prestigio, spingendo sui segmenti di domanda di qualità (es. per amanti della lirica
l'intensificazione di aperture e dei programmi dei teatri lirici/opere) che forniscano, mese
per mese, delle chiare ragioni di ritorno in Italia per i turisti del corto raggio, in particolare
per gli affluent europei, con obiettivi di destagionalizzazione degli arrivi. Sviluppare una
modalità di integrazione digitale del calendario eventi a livello italiano, con link e input da
Regioni, città, siti culturali e altri enti, organizzata per facilitare la consultazione da parte
di turisti europei, per interesse e area geografica. Utilizzare il sito di Italia.it e altri canali
digitali per la promozione integrata del calendario nazionale. La Regione Puglia si è
attrezzata da qualche anno con il sito Puglia Events (anche se le modalità di inserizione dei
dati andrebbe semplificata) che raccoglie numerosi eventi significativi che si tengono nella
regione i quali vengono segnalati dai rispettivi organizzatori, altri siti raccolgono eventi che
si svolgono localmente. E’ importante rendere questi siti più visibili a livello nazionale e
internazionale, anche attraverso opportuni link.
Sviluppo di accordi con tour operator e vettori aerei internazionali. Stipulare accordi con
tour operator globali incentivandoli adeguatamente sui risultati. Fornire pacchetti mirati.
Focalizzarsi in via prioritaria su tour operator forti e su geografie BRIC. Avviare tavoli per
accordi con compagnie aeree internazionali, soprattutto finalizzati a creare o aumentare il
numero di collegamenti diretti con i Paesi target.
Sensibilizzazione e rilancio dell’immagine del settore attraverso i media italiani. Il
mercato globale e la connettività amplificano la percezione negativa del Paese a causa di
frodi o comportamenti non accoglienti a danno dei turisti, con un conseguente danno
d’immagine e di presenze difficile da stimare. Occorre sensibilizzare il Paese circa
l’importanza del Turismo e circa il danno provocato da questi comportamenti. Stimolare il
senso di ospitalità tra la popolazione.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
Promocommercializzazione. Le Regioni non dispongono della “scala” e delle competenze
per competere e interfacciarsi sul mercato globale, in particolare quelli più lontani. Occorre
creare una “Direzione Commerciale e Marketing Italia”, motore del turismo e supporto per
le Regioni. Favorire l’acquisto già in fase di comunicazione (es.: associando al prodotto
anche una serie di informazioni complementari come fascia di prezzo, diverse opportunità
di alloggio, indicazioni logistiche). Iniziative di co-marketing con le Regioni. Coinvolgere
nella promozione imprenditori, aziende eccellenti, personaggi pubblici e sportivi (come
ambasciatori dell'Italia); introdurre una cultura di CRM3 sfruttando i database clienti dei
principali player coinvolti nell’erogazione dei ervizi per il turista (es. Alitalia, Autostrade,
FS).
Realizzazione di accordi per la produzione di film per stranieri in location turistiche
italiane (focus BRIC). Dagli anni Sessanta non viene sviluppato un prodotto
cinematografico di richiamo mondiale che pubblicizzi il Paese. Formare una “film
commission” nazionale turistica, in collaborazione con le film commission regionali
esistenti, che favorisca e incentivi la realizzazione di pellicole che fungano da pubblicità e
richiamo. Incentivare fiscalmente (es. con tax credit o tax shelter) o attraverso benefit (es.
agevolazioni di carattere esecutivo) la produzione di film internazionali ambientati in
luoghi sui quali si intende puntare come offerta di sistema, preferibilmente realizzati da
produzioni di paesi target. Coinvolgere registi e attori di riferimento nei Paesi target (es.
produttori di Bollywood).
3 Il CRM (Customer Relationship Management = Gestire in modo efficace i rapporti con i clienti) è una strategia di business che stabilisce un nuovo approccio al mercato ponendo il cliente e non il prodotto al centro del business, teso ad aumentare il fatturato e garantire un elevato livello di customer satisfaction. Con il supporto di idonei software si raggiunge una efficacia organizzativa che serve alle aziende per individuare e gestire i profili di clienti acquisiti e potenziali, così da mettere a punto attività e strategie che da un lato aiutino a catturare nuovi clienti e dall’altro massimizzare i profitti sui clienti fedeli, cercando di comprenderne esigenze e aspettative; nonché trasformare gli attuali clienti in “procuratori”, ossia consumatori che lodano l’azienda incoraggiando altre persone a rivolgersi alla stessa per i loro acquisti. Alcune aziende cercano di non tenere conto di clienti che hanno poca importanza (definiti in gergo "clienti sotto-zero") e attuano delle implicite tecniche definite come "demarketing". Il CRM non è una semplice questione di marketing né di sistemi informatici, è un approccio strettamente legato alla strategia, alla comunicazione, all’integrazione tra i processi aziendali, alle persone ed alla cultura, che pone il cliente al centro dell’attenzione nelle situazioni business-to-business, business-to-consumer e government to citizen. Il CRM può essere scomposto in tre macro aree: operativo, analitico e collaborativo mentre l’architettura tecnologica rappresenta il substrato che ne rende possibile l’applicazione.
1. CRM operativo: soluzioni metodologiche e tecnologiche per automatizzare i processi di business che prevedono il contatto diretto con il cliente. In altre parole il CRM operativo è costituito dalle applicazione CRM rivolte al cliente che supportano le attività di back office per la gestione degli ordini; della supply chain e delle transazioni con il sistema informatico dell’azienda; le attività di front office per l’automazione delle forze vendita e l’automazione del marketing d’impresa; mobile office per le attività degli agenti e per altri servizi di supporto.
2. CRM analitico: procedure e strumenti per migliorare la conoscenza del cliente attraverso l'estrazione di dati dal CRM operativo, la loro analisi e lo studio revisionale sui comportamenti dei clienti stessi.
3. CRM collaborativo: metodologie e tecnologie integrate con gli strumenti di comunicazione (telefono, fax, e-mail, ecc.) per gestire il contatto con il cliente.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
Coinvolgimento della RAI a fini di promozione turistica verso l’estero. Prevedere
programmi che facciano scoprire il Paese, valorizzando asset, eventi, itinerari, invogliando
turisti newcomer e repeater a visitare l’Italia. Promozioni differenti tra i paesi, anche a
seconda delle caratteristiche dei segmenti (es. dar visibilità ad eventi per stimolare il
turismo week-enders).
Studio di partnership con primari operatori web (focus su BRIC e Affluent). Manca uno
strumento di grande facilitazione per il viaggiatore individuale che intende programmare /
scegliere una vacanza in Italia. Valutare una partnership con operatori web per accordi che
consenta al pubblico di organizzare il proprio soggiorno dal sito ufficiale del Paese,
utilizzando anche i giudizi di altri turismi.
Sviluppo di “App” per smartphone e tablet rivolte a turisti stranieri. Mancanza di servizi
sul mobile, a fronte di una sempre maggior propensione dei turisti verso i canali digitali.
Sviluppare App al servizio del turista, in particolare per gli stranieri (logistica, treni, taxi,
mostre, ...). Diffondere informazioni per gli stranieri già presenti sul territorio nazionale.
Incentivare lo sviluppo di applicazioni per smartphone e tablet che rispondano alle
necessità del turista internazionale in visita, anche attraverso il sostegno a start-up
tecnologiche localizzate in Italia. Incentivazione per lo sviluppo di App per smartphone e
tablet volte a creare una community di fan dell’Italia
Integrazione portale e-commerce su Italia.it e utilizzo per promocommercializzazione, in
collaborazione con le Regioni. Fase di vendita non possibile attraverso il sito ufficiale né per
l’acquisto di prodotti vacanza (es. week-end romantico a Roma), né per i gadget / biglietti
musei. Arricchire, in collaborazione con le Regioni, le funzionalità del portale “Italia.it”,
inserendo applicativi e-commerce, transazioni on-line, anche in un’ottica di combinazione
della fase di promozione e di commercializzazione (es. pagina di una destinazione con tutte
le informazioni su come arrivare e cosa fare e la possibilità immediata di acquisto di
determinati prodotti/ servizi). Inserire motori di ricerca efficaci per poter consentire
acquisti mirati di hotel e pacchetti vacanza.
Migliorare la gestione delle crisi che hanno un impatto sul Turismo attraverso una
struttura di Public Relations focalizzata. Gestire con sistematicità la comunicazione nelle
situazioni di crisi (es. immondizia a Napoli, disastro Concordia) soprattutto nei confronti dei
media internazionali. Avviare un’attività di PR strutturata, volta a migliorare la presenza
dell’Italia sui media internazionali.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
Supporto alla creazione di un grande operatore incoming italiano /network di aziende
incoming. L’assenza di un grande operatore italiano per l’incoming penalizza il settore. E’
necessario aprire un tavolo per la nascita di un grande operatore incoming italiano o
federando operatori che coprano itinerari a forte volume o ad alto potenziale. Favorire
l’aggregazione di operatori incoming di medie dimensioni attraverso l’incentivo alla
creazione di Reti d’Impresa anche in differenti aree del Paese.
Realizzazione di 1-2 nuovi Grandi Poli Turistici nel Mezzogiorno finanziati anche grazie a
project bond e fondi europei e nel rispetto della sostenibilità. L’Italia non lancia un nuovo
grande prodotto nel Turismo da 50 anni, al contrario di quanto hanno fatto o stanno
facendo i competitor principali. Promuovere la creazione di 1-2 Nuovi Grandi Poli Turistici
nel Mezzogiorno, potenziale volano per l’intero settore e per l'immagine dell’Italia nel
mondo, garantendo sostenibilità, burocrazia zero e tempi certi agli investitori. Sfruttare, tra
le altre opportunità, la riprogrammazione dei fondi comunitari per le Regioni del Sud, in
collaborazione con il Ministero per la Coesione Territoriale.
Focus su BRIC e affluent europei per alzare il valore della spesa media per turista.
Analizzare le caratteristiche e bisogni/criteri di scelta dei segmenti affluent e BRIC,
comprendere la relazione esistente tra tali bisogni e l’offerta turistica attuale, individuare e
colmare eventuali gap esistenti in termini di contenuto del prodotto (shopping per BRIC,
eventi per affluent europei, ecc.), di trasporti (voli diretti per BRIC, collegamenti point-to-
point ottimali per affluent europei), di ricettivo (es.: resort per famiglie russe, dei Paesi del
Golfo e indiani) e di enablers (es.: visti per turisti russi e cinesi). Focalizzare gli sforzi di
comunicazione e commercializzazione dei 30-40 Poli prioritari, facendo leva sugli elementi
dell'offerta che rispondano alle loro esigenze.
Valorizzazione di siti culturali ad alto impatto turistico grazie a partnership pubblico-
privato. Il patrimonio di asset storico-culturale del Paese è degradato e sotto-utilizzato
come motore dello sviluppo turistico. Poco sfruttato il calendario di eventi storico-culturali,
soprattutto verso turisti europei, di corto-medio raggio, che tornano più volte in Italia.
Basso collegamento tra i poli culturali (es.: siti Unesco poco sfruttati nella comunicazione).
Rinnovamento della modalità di gestione con una nuova spinta commerciale, anche in
logica di partnership pubblico-privato.
Istituzione di un programma di sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente e al decoro. È
una debolezza dell'Italia, soprattutto per i newcomers (secondo una ricerca Eurisko, i russi
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
fissano l’Italia all’ultimo posto in Europa per “ordine e pulizia di spazi pubblici”).
Agevolazione al cambio di destinazione d'uso per gli immobili destinati ad attività
ricettive, non utilizzati ovvero occupati da imprese strutturalmente in disavanzo. Ad
esempio, prevedere una norma che semplifichi e renda automatico il ambio di destinazione
d’uso.
Sviluppo di accordi selettivi per incremento di voli low-cost europei. Alcune zone
turistiche risultano penalizzate da inadeguati collegamenti pointto-point con le principali
città europee. Favorire l'aumento sia di frequenze sia di apertura di tratte low-cost su
destinazioni Italiane a forte potenziale inespresso, coordinando gli accordi con i vettori
low-cost.
Inoltre occorre intervenire sulle seguenti problematiche:
o l'assenza o l'inadeguatezza di strutture aeroportuali penalizzano l’afflusso di turisti
in zone ad alto potenziale
o creare piani di connettività su gomma o rotaia migliorando le infrastrutture esistenti
o valutare l'introduzione dell'Alta Velocità sulla dorsale adriatica per collegare
Bologna a Foggia/Brindisi.
3. IL CONTESTO REGIONALE E LOCALE
Parlando di contesto, la prima domanda che scaturisce è “In quale sistema turistico si inquadra
questa destinazione”? Allo stato attuale su questo concetto c’è grande fermento e numerose sono
le dinamiche in atto, ma certamente si osserva uno sforzo su più fronti per mettere a sistema le
diverse risorse territoriali, ambientali, storico-culturali, umane al fine di fornire un’offerta integrata
su un’area vasta, e superare la frammentazione dell’offerta di qualche anno fa. Ad esempio il Parco
delle Dune Costiere, in quanto facente parte del territorio di Ostuni rientra nel Sistema Turistico
Locale della “Valle D’Itria”; sono poi in corso di attuazione il progetto SAC (Sistemi Ambientali e
Culturali) “La Via Traiana”, o altri progetti che perseguono l’obiettivo di mettere a sistema le varie
risorse del territorio come il Progetto ENPI “Live Your Tour”, che fa riferimento ad un Sistema
“Salento Nature”. Ma è innegabile che in questa direzione molto lavoro è stato svolto negli ultimi
due decenni dal GAL Alto Salento, che utilizzando i fondi LEADER è stato tra le prime istituzioni che
hanno cercato di mettere in rete diverse realtà del mondo rurale e turistico del comprensorio del
GAL (che abbraccia i territori di Ostuni, San Michele Salentino, Ceglie Messapica, Carovigno, San
Vito dei Normanni, e più recentemente Fasano) finanziando ad esempio la realizzazione di itinerari
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tematici, la ristrutturazione/adeguamento di aziende facenti parte di questi itinerari, cartellonistica
per la loro visibilità, e così via.
3.1. I sistemi Turistici Locali
I Sistemi Turistici Locali nascono dal riassetto del sistema turistico regionale in risposta alle attuali
sfide che la Regione ha deciso di affrontare, cioè acquisire una maggiore competitività per
misurarsi con altre destinazioni turistiche, attuare una gestione strategica del prodotto turistico in
una prospettiva sempre più globale; fornire una risposta adeguata ed organizzata alla crescita dei
flussi in arrivo e della notorietà della destinazione Puglia. Per rispondere a queste sfide la Regione
ha voluto superare la frammentazione istituzionale ed operativa che caratterizzava il preesistente
assetto istituzionale a cui era demandato il compito di attuare le politiche promozionali e di
sviluppo turistico, intervenendo con quella che essa stessa chiama “una tecnicalizzazione
complessiva delle politiche di promozione e gestione del territorio in una ottica marketing
oriented”. In altre parole, fare finalmente e consapevolmente della Puglia una "destinazione
turistica", attraverso il coinvolgimento diretto dell'insieme degli attori locali, pubblici e privati. Tale
riassetto ha portato al superamento delle APT e alla costituzione dell'azienda regionale unica
(Pugliapromozione) articolata su base provinciale, nonché alla individuazione dei Sistemi Turistici
locali che rispondono all’esigenza di impostare una governance facilmente intelligibile per le
attività connesse al marketing turistico, alla promozione del territorio, ai servizi di accoglienza. In
particolare i soggetti della governance sono:
La Regione Puglia come soggetto policy maker, di monitoraggio, vigilanza e controllo degli
interventi in materia turistica e di coordinamento dei rapporti istituzionali con gli enti locali
ed altri soggetti in Convenzione (Fondazioni partecipate, Unioncamere);
L'Agenzia Pugliapromozione come soggetto deputato al management della destinazione;
Le imprese, attraverso le forme aggregative (in particolare il Distretto produttivo e le
organizzazioni di categoria);
I Sistemi Turistici Locali, per il coordinamento territoriale.
Ma questo nuovo modo di gestire e promuovere una destinazione richiede una innovazione non
solo istituzionale ma anche nell’approccio di tutti gli attori coinvolti: si parte dal patrimonio di
risorse e competenze territoriali, ma oltre a questo occorre il superamento di logiche competitive,
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
il raggiungimento di accordi tra gli attori, pubblici e privati, imprenditori e non, locali e nazionali,
per creare una visione condivisa e stimolare la partecipazione di tali soggetti al disegno
complessivo di sviluppo della destinazione.
Per rispondere a tale strategia, il quadro normativo regionale (L.R. 1/2001, L.R. 18/2010,
Regolamento 9/2011) ha recentemente ridefinito la governance del settore turistico basandosi sui
seguenti principi:
Elaborazione e gestione a livello regionale delle funzioni di pianificazione strategica;
Modello top-down per la gestione dei progetti, delle politiche e del loro controllo;
Modello bottom-up per i processi di pianificazione strategica.
La Regione Puglia, oltre a disegnare la strategia generale delle politiche di promozione turistica, ha
a disposizione altri strumenti di governo del sistema: le politiche su infrastrutture e trasporti, gli
incentivi alle imprese, il programma di internazionalizzazione delle diverse filiere produttive, le
politiche ambientali e dei beni culturali, le politiche culturali e la cooperazione internazionale.
L'integrazione di queste politiche in una complessiva strategia di marketing territoriale e di
sviluppo sostenibile del territorio fornisce alle strategie di promozione turistica un quadro di
riferimento coerente ed un sistema di obiettivi complessivi dello sviluppo del comparto.
L'Agenzia Pugliapromozione, rappresenta uno strumento operativo per l'attuazione delle strategie
di promozione e marketing territoriale, essa è una moderna DMO (Destination Management
Organization), che rende la governance delle politiche di promozione e gestione della destinazione
turistica decisamente semplificata e ottimizzata.
In tutta questa riorganizzazione del settore turistico regionale, strategico è il percorso avviato di
istituzione dei Sistemi Turistici Locali. Essi furono già previsti dalla Legge nazionale n.135 del 2001,
cui hanno fatto seguito la Legge regionale N. 11 del 2002 e il Reg. n. 19/2011, per definire le
modalità di costituzione e di riconoscimento, dettando le norme generali per il loro
funzionamento.
Ma esattamente cosa è il STL? Al Sistema turistico locale (attualmente in fase di
costituzione/organizzazione) si è inteso dare il ruolo di strumento di governo associato al singolo
territorio omogeneo in chiave di destinazione turistica, per la gestione integrata dei servizi
connessi all'accessibilità, alla fruibilità ed alla notorietà del territorio e dei suoi attrattori da parte
dei visitatori, e per lo sviluppo del turismo di questa area in termini di sostenibilità ambientale,
sociale, culturale ed economica.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
Una volta istituiti i vari STL dovrebbero essere orientati al rafforzamento ed all’organizzazione
dell'offerta turistica a livello territoriale, con il coordinamento provinciale, svolgendo funzioni di
raccordo con le azioni regionali durante fase "top down" delle strategie regionali, e di raccordo
fra gli attori territoriali nella fase "bottom up" di stimolo alla sperimentazione, innovazione e
razionalizzazione dell'offerta turistica regionale. Essi, inoltre, dovrebbero favorire il necessario
coordinamento delle azioni di promozione esterna dell'Agenzia Pugliapromozione con le azioni di
promozione sul territorio. Le attività previste sono:
proporre un piano di promozione (inteso come brand, identità territoriale, quadro
complessivo dell'offerta, target preferibili di domanda) che viene inviato agli uffici competenti
della Regione Puglia per la composizione della strategia regionale di promozione dei territori;
elaborare un quadro di sviluppo turistico (triennale ed annuale) per la gestione integrata
dei servizi che rientrano nelle competenze dei singoli componenti il STL: trasporti, rete
informativa, calendario degli eventi, apertura degli attrattori, cartellonistica, etc. Si occupa anche
delle richieste alla Regione per le materie di sua competenza (demanio regionale, potere
normativo, etc);
animazione territoriale, controllo di qualità, servizi di accoglienza e coordinamento del
sistema informativo territoriale;
proporre e realizzare attività progettuali e di fund raising.
In sostanza, il STL è una modalità di governo concertata del territorio e dei servizi che incidono
sull'accoglienza turistica. Di fondamentale importanza il fatto che i prossimi fondi strutturali
dovrebbero concorrere a rendere possibile quanto sin qui descritto. E’ anche previsto che ai STL
siano demandate competenze, e relative risorse, per lo svolgimento di funzioni e competenze
devolute dalla Regione e dall'Agenzia Pugliapromozione, su scala territoriale.
Concorrono alla costituzione dei STL: Comuni, Unioni di Comuni, Province, CCIAA, Enti parco e
aree protette, altri enti e soggetti pubblici della filiera. Possono aderire come soggetti non
costituenti: associazioni e altre organizzazioni senza scopo di lucro operanti nel settore,
organizzazioni sindacali e datoriali di filiera; gruppi di azione locale (GAL), altri soggetti di natura
pubblica o privata che operano con finalità di valorizzazione e sviluppo turistico. Tali soggetti
devono riferirsi all'ambito territoriale interessato. Condizione di accesso è una piccola cessione di
sovranità al STL per l'esercizio della competenza devoluta al “governo associato”, in cambio dei
benefici complessivi di sistema.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
Le aree turisticamente rilevanti individuate dalla Regione e sottoposte ai territori per
l'organizzazione dei Sistemi Turistici Locali sono:
Gargano e Monti Dauni;
Bari e la costa;
La Puglia di Federico II;
Valle d'Itria e Murgia dei trulli;
Magna Grecia e Gravine;
Salento.
Nell’ambito del STL Valle D’Itria oltre a Ostuni e Alberobello, individuati come i comuni che hanno
la funzione di coordinare tutte le attività connesse al Sistema Turistico Locale, gli altri comuni che
fanno parte del sistema sono Carovigno, Castellana Grotte, Ceglie Messapica, Cisternino, Fasano,
Locorotondo, Martina Franca, Noci, Putignano, San Michele Salentino, San Vito dei Normanni e
Villa Castelli, oltre alle Camere di Commercio di Bari, Brindisi e Taranto, le Grotte di Castellana e i
Parchi di Torre Guaceto, Dune Costiere, Bosco delle Pianelle.
Il percorso per la costituzione del Sistema Turistico Locale Valle D’Itria e Murgia dei Trulli è stato
avviato nel febbraio 2013 dal Comune di Ostuni. Il 4 settembre 2013 a Ostuni si è giunti alla
definizione del protocollo d’intesa del Sistema Turistico Locale “Valle d’Itria”; il 15 aprile 2014 si è
tenuto un incontro, presso il Comune di Alberobello, per dare seguito ai lavori per la costituzione
del Sistema Turistico Locale. Il 14 maggio 2014 il protocollo del sistema è stato firmato da tutti i
comuni partecipanti.
Il STL Valle D’Itria comprendendo comuni delle tre province di Bari, Brindisi e Taranto,
rappresenta quella che è stata definita “la zona di centro” della Regione Puglia. Come si evince
dalle dichiarazioni del Sindaco di Ostuni Tanzarella, che si fa portavoce del STL Valle D’Itria, le
istituzioni che hanno firmato il protocollo hanno condiviso appieno l’idea che questo STL debba
mettere a punto un’offerta turistica integrata che punta su un patrimonio estremamente ricco,
che va dal mare con spiagge e acque limpide (come testimoniato dalla Bandiera Blu), alla Piana
degli Ulivi Secolari, al Parco delle Dune Costiere, e via via fino a ricomprendere i vari centri storici
della Valle D’Itria, uno dei brand più attrezzati del contesto pugliese. La programmazione 2014-
2020 potrà destinare fondi utili per intervenire sui punti di debolezza di questa area, come la
viabilità e l’accessibilità.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
3.2. Il SAC “La Via Traiana”
I Sistemi Ambientali e Culturali (SAC) del territorio pugliese, finanziati dalla Regione Puglia, sono
intesi come aggregazioni di risorse ambientali e culturali che costituiscono dei “sistemi” integrati,
riferiti ad aree sovra comunali. Il fine è quello di garantirne una fruizione unitaria, qualificata e
sostenibile. In altri termini queste risorse vengono messe in rete, integrate e valorizzate, attraverso
un programma di interventi, per promuovere l’attrattività, lo sviluppo economico, la cooperazione
fra istituzioni e l’iniziativa delle imprese. I Sistemi sono caratterizzati da una idea forza originale e
sostenibile di sviluppo ed attrattività territoriale e da un progetto conseguente di valorizzazione e
gestione integrata delle risorse ambientali e culturali. Con il SAC si vuole rendere possibile la
fruizione integrata, incrementare i flussi di turisti e visitatori destagionalizzati, recuperare e
veicolare l’immagine identitaria dell’area. Nel caso specifico del SAC “La Via Traiana” si tratta un
sistema fatto di elementi storico-culturali, naturali e paesaggistici di grande valore ed al contempo
unici ed irripetibili, che connotano fortemente il territorio per la sua “mediterraneità”. Questi
assets si aggregano attorno alla Via Traiana, che corre nella pianura che si estende nei territori di
Fasano, Ostuni, Carovigno e Brindisi, ai piedi della Murgia di Sud-Est, in una fascia di territorio
lambita dal mare Adriatico, dove la natura è fortemente caratterizzata dalla presenza di macchia
mediterranea e lecceta presenti nelle aree naturali costiere, pedecollinari e collinari, un paesaggio
olivetato che si perde a vista d’occhio fino alla linea di costa caratterizzato da ulivi monumentali,
plurisecolari e millenari di straordinaria bellezza, veri “patriarchi verdi”, che rappresenta uno dei
paesaggi “culturali” più antichi del Mediterraneo, simbolo indiscusso della Puglia. Ai lati di questa
importante arteria romana, militare prima e commerciale poi, tanti sono i frantoi ipogei che
furono ricavati nelle cavità naturali modellate dall’uomo. Molti sono di origine romana, spesso
ammodernati in epoca medievale. Solo nell’agro di Ostuni ne sono stati censiti più di 70. La
vicinanza a questa antica via consentiva il trasporto dell’”oro liquido” verso i porti commerciali del
Salento, e ciò spiega come mai tanti frantoi siano disseminati lungo il suo percorso. Molti di essi si
trovano in corrispondenza di masserie a torre, veri fortilizi con una tipica è architettura militare,
realizzate a partire dal XVI sec. allo scopo di presidiarli. Questo contesto è connotato anche dalla
presenza di due aree protette: il Parco delle Dune Costiere e Riserva di Torre Guaceto. La Via
Traiana è il filo conduttore per gran parte di queste testimonianze sviluppatesi nei secoli lungo il
suo percorso, a cui si aggiungono – solo per citarne alcuni - gli insediamenti rupestri con i
numerosi luoghi di culto, il sistema di masserie storiche seicentesche, ma anche i muretti a secco, i
terrazzamenti, che sono stati determinanti nel modellare il paesaggio; l’area archeologica di
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
Egnazia e di S.Maria D’Agnano; il Museo delle Civiltà Preclassiche di Ostuni; le torri aragonesi che
punteggiano il litorale; il Dolmen del II millennio A.C., le lame.
Questo progetto vedrà coinvolti gli operatori dei settori culturale e ambientale, gli enti locali, gli
operatori agricoli e agrituristici, custodi di un paesaggio agrario millenario, in un progetto comune
di valorizzazione e gestione integrata delle risorse ambientali e culturali del territorio al fine di
garantirne una fruizione unitaria, qualificata e sostenibile.
Si noti che gran parte del SAC La Via Traiana ricade all’interno del Sistema Turistico Locale Valle
D’Itria, rappresentando quindi un sistema integrato aggregato attorno ad un tema, presente
all’interno di un sistema omogeneo più vasto. Quest’ultimo è caratterizzato da vari temi che
possono rappresentare, come la Via Traiana, diversi fili conduttori attorno ai quali aggregare
un’offerta integrata. Per questo il SAC La Via Traiana si ritiene rappresenti un valore aggiunto per il
STL Valle D’Itria, che concorre a differenziarne l’offerta.
3.3 Il Progetto ENPI “Live Your Tour”
Il Progetto ENPI “Live Your Tour”, fa riferimento ad un Sistema chiamato “Salento Nature” che fa
riferimento alle aree protette del Salento, fino a ricomprendere le due aree protette più a nord
Torre Guaceto e Dune Costiere. La finalità del progetto è puntare ad un’offerta integrata, che
utilizza le aree protette come punto di attrazione per poi creare itinerari che mettano in valore
risorse più remote e meno conosciute, destagionalizzare, incrementare i flussi turistici
internazionali, anche grazie alla collaborazione ed allo scambio di know-how tra i partner
internazionali del progetto che sono, oltre al Parco delle Dune Costiere, la Riserva di Torre Guaceto,
la Provincia di Lecce, la ONLUS “Ricerca e Cooperazione” (Capofila) e l’Agenzia di sviluppo delle
Nazioni Unite UNDP del Libano, Agenzie di sviluppo della Tunisia e della Spagna.
4.PERCHÉ PARLARE DI ECOTURISMO?
Dopo avere compreso in quali dinamiche di contesto si inserisce il “Piano Strategico per il ripristino
e la protezione dell’ambiente e la promozione dell’ecoturismo” (Piano Strategico Nat-Pro) e prima
di addentrarsi ulteriormente nel merito di questo Piano, è importante definire cosa in questo
documento intendiamo per ecoturismo e cosa per turismo sostenibile.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
Per la definizione di “Turismo sostenibile” ricordiamo quanto dichiarato dall’Organizzazione
Mondiale del Turismo: “lo sviluppo del turismo sostenibile soddisfa i bisogni dei turisti e delle
regioni ospitanti e allo stesso tempo protegge e migliora le opportunità per il futuro. Si tratta di
una forma di sviluppo che dovrebbe portare alla gestione integrata delle risorse in modo che tutte
le necessità, economiche, sociali ed estetiche possano essere soddisfatte mantenendo al tempo
stesso l'integrità culturale, i processi ecologici essenziali, la diversità biologica e le condizioni di
base per la vita". In base alla definizione generale di sviluppo sostenibile, anche il turismo
sostenibile deve fondarsi su tre pilastri: sostenibilità sociale, ambientale ed economica, come
sancito nell’Agenda 21 per il settore dei viaggi e del turismo del 1996.
In altri termini si parla di turismo sostenibile quando la destinazione è gestita in modo tale che il
turista possa assumere modelli di consumo che non esauriscono le risorse naturali, distribuiscono
la ricchezza in modo equo, non compromettono la cultura locale. D’altro canto è molto importante
il ruolo degli attori ospitanti: la sostenibilità del turismo dipende dai principi di gestione che
imprese turistiche, enti locali e tour operators assumono per produrre i servizi turistici.
Riguardo l’ecoturismo, qualcuno sostiene che in sé non costituisca ancora un approdo alla
sostenibilità, se ad esempio non è sufficientemente considerata l’energia richiesta per i trasporti,
con i relativi effetti sul clima, ecc.
Ma nel 2002, anno internazionale dell’ecoturismo, si è cercato di trovare una definizione comune
al termine, interpretato fino ad allora in diversi modi. Nel caso europeo (e italiano) è stato definito
come “un turismo in aree naturali che deve contribuire alla protezione della natura e al benessere
delle popolazioni locali”. Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale del Turismo le
caratteristiche fondamentali dell’ecoturismo sono:
1. il contenuto di tratti educativi e interpretativi;
2. la minimizzazione degli effetti negativi per il contesto naturale e socioculturale;
3. il sostegno alla protezione delle aree naturali attraverso:
♦ la creazione di vantaggi economici per i comuni ospitanti, le organizzazioni e gli enti che
amministrano le aree naturali con fini di tutela;
♦ la creazione di posti di lavoro alternativi e di fonti di reddito nei comuni locali;
♦ la formazione di una coscienza per la conservazione del patrimonio naturale e culturale
nella popolazione locale, così come nei turisti.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
Su queste basi, intenderemo qui il turismo sostenibile una forma di turismo che non
necessariamente si svolge in aree naturali, pur rispettando tutti i criteri precedentemente
elencati, e l’ecoturismo il turismo sostenibile che si svolge in aree naturali.
In entrambi i casi l’essenza del modo di fare del turismo è data dalla qualificazione del rapporto
con l’ambiente e con i depositari della cultura dei luoghi. In entrambi i casi il turista deve essere
consapevole degli impatti che il proprio modo di fare vacanza può esercitare sul territorio (nella
sua componente ambientale e sociale) e, in ragione di questa consapevolezza, assume
comportamenti corretti.
Ma un tema fondamentale per la sostenibilità è anche quello economico, come evidenziato nelle
più recenti pubblicazioni da parte della Commissione Europea sul tema del tursimo sostenibile (“Il
sistema europeo di indicatori per il turismo – toolkit”- 2013 e “L'Europa, prima destinazione turistica
mondiale - un nuovo quadro politico per il turismo europeo”-2010), dove si ripropone la centralità del
tema della sostenibilità intesa quale elemento chiave per garantire la qualità ed il vantaggio socio-
economico per le comunità ospitanti: operare in senso “sostenibile” significa lavorare per non
perdere posizioni come una delle principali destinazioni turistiche. Nel riconoscere che il turismo
si è rivelato un settore estremamente importante dell’economia a livello mondiale, che dà impulso
alla crescita economica e all’occupazione, si ribadisce che una delle sfide principali con cui
dobbiamo confrontarci è quella di rafforzare e migliorare lo sviluppo del turismo in maniera
sostenibile, per garantire al settore una competitività nel lungo termine. Gestire il turismo in modo
sostenibile significa promuovere uno sviluppo del turismo che si basa sulla consapevolezza dei
limiti e delle capacità delle nostre risorse turistiche tenendo in debita considerazione aspetti quali
la qualità dei prodotti e dei servizi, la qualità e durata dei posti di lavoro, la qualità
dell'accoglienza, la responsabilità sociale e ambientale (l’utilizzo responsabile delle risorse naturali,
il rispetto per la diversità del patrimonio culturale e delle identità locali, la considerazione
dell’impatto ambientale delle attività come produzione di rifiuti, pressione esercitata su acqua,
suolo e biodiversità, l'impiego di energie "pulite"). In queste pubblicazioni della Commissione
Europea tra le azioni previste la creazione di una carta europea del turismo sostenibile e
responsabile, sviluppare le competenze nel settore e l’utilizzo di sistema di indicatori per trovare il
giusto equilibrio tra le esigenze dei turisti, delle comunità ospitanti e dell’ambiente, ridurre i
conflitti, misurare e monitorare i processi di gestione della sostenibilità nonché condividere e
mettere a confronto i progressi e i risultati in futuro. Il monitoraggio consente di seguire i
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
cambiamenti nel tempo e fornisce ai responsabili politici informazioni utili per poter assumere
decisioni in seguito.
Appare chiaro che la definizione stessa del concetto di ecoturismo porta con sè una serie di
principi, quelli fin qui richiamati, che concorrono in maniera incisiva a definire la strategia di
ripristino e protezione dell’ambiente e di promozione dell’ecoturismo.
E’ interessante notare che molti di questi principi li hanno già fatti propri la Regione, nel formulare
la propria strategia di sviluppo turistico, come abbiamo visto nel paragrafo 3.1, ed il Parco delle
Dune Costiere come si vedrà in seguito.
5.PROMOZIONE - RIPRISTINO E PROTEZIONE: ORMAI CONCETTI IMPRESCINDIBILI
In estrema sintesi dal capitolo precedente emerge che la competitività del turismo è strettamente
legata alla sua sostenibilità, giacché la qualità delle destinazioni turistiche dipende in misura
considerevole dalla qualità del loro ambiente naturale e culturale:
AMBIENTE NATURALE E CULTURALE -> QUALITA’ -> SOSTENIBILITA’ -> COMPETITIVITA’
Questo concetto fornisce una chiave di interpretazione a questo Piano Strategico (Nat-Pro)
spiegando la coesistenza di aspetti apparentemente molto diversi come la promozione e il
ripristino/protezione dell’ambiente: la sostenibilità offre garanzie di competitività.
Secondo i dati Eurostat, nel 2011 gli europei hanno effettuato più di un miliardo di viaggi. La spesa
media di viaggio è stata di 347 euro, mentre la spesa totale è stata pari a 312 milioni di euro.
Questo impatto economico si fa sentire in particolare nell’occupazione (se si parla di sostenibilità,
anche nei settori della tutela ambientale e del patrimonio culturale), in un maggior gettito fiscale,
in un maggior numero di imprese di successo. Ogni turista, tuttavia, produce anche rifiuti,
consuma acqua ed energia, ed esercita un impatto sulle comunità che visita. Pertanto, una
gestione delle destinazioni informata e collaborativa è fondamentale se si vuole garantire alle
destinazioni turistiche una sostenibilità a lungo termine. Ciò impone l’utilizzo di indicatori.
Troppo a lungo i responsabili delle decisioni a livello locale hanno fatto affidamento su dati
statistici limitati per monitorare il turismo nella loro destinazione, quali il numero di visitatori, i
risultati dei sondaggi sull’occupazione e il grado di soddisfazione dei visitatori. Queste statistiche
non forniscono un quadro completo dell’impatto esercitato dal turismo. La raccolta di dati su
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
un’ampia gamma di temi legati all’impatto del turismo sull’economia, sulla comunità e
sull'ambiente locali aiuterà le destinazioni turistiche a ottenere un quadro accurato di ciò che sta
realmente accadendo.
Una risposta a queste esigenze viene dal concetto di “destinazione turistica” perché per
definizione è un’area ben definita, di estensione tale per cui i decisori agiscono direttamente sulle
risorse e le infrastrutture turistiche e possono dialogare con le parti interessate, possono agire
direttamente sulle destinazioni, e quindi intervenire in modo efficace. Il Parco delle Dune Costiere
risponde senz’altro ai requisiti di una “destinazione turistica”. Il processo in corso di valorizzazione
in senso sostenibile del turismo, di partecipazione dal basso e coinvolgimento attivato con la CETS
rispondono a questi requisiti.
Un altro concetto importante è anche quello di “sistema”: una destinazione turistica è
esattamente come un organismo vivente, dove tessuti, organi, apparati, non si limitano a svolgere
bene il proprio compito specifico: solo se essi interagiscono perfettamente l’intero organismo
funziona bene. Per analogia la destinazione turistica è il sistema cioè l’organismo nella sua
interezza, mentre i concetti di rete e qualità esprimono le interazioni tra le varie parti del sistema.
Per il buon funzionamento del Sistema/destinazione turistica occorre un coordinatore locale della
destinazione, a questa figura l’Ue attribuisce una importanza fondamentale. Proprio nell’ottica
della sostenibilità, egli si occupa della promozione ma anche di ripristino e protezione
dell’ambiente, infatti egli sovrintende generalmente la pianificazione (pianificazione sostenibile,
pianificazione ambientale: e in questo concetto rientrano anche quelli di protezione e ripristino),
la gestione (riguarda anche gli aspetti della protezione e ripristino), il monitoraggio (anche ai fini
della protezione e ripristino), la promozione e la commercializzazione, e può anche comprendere
la formazione e le norme di qualità. Per poter svolgere queste funzioni, egli deve avere la capacità
di riunire le parti in causa, accedere ai dati pertinenti (o avere la capacità di accedervi attraverso
terzi), essere autorizzato all’archiviazione dei dati (alcuni dati potrebbero essere sensibili) e avere
un certo grado di autorità gestionale. Gran parte di queste funzioni, nel caso del Parco delle Dune
Costiere, sono già svolte dal Direttore, il quale ha dimostrato una interazione efficace sia con gli
operatori che lavorano all’interno dell’area protetta, che con quelli delle aree limitrofe ma che
offrono servizi funzionali per il turismo e lo sviluppo sostenibile dell’area protetta, che con le altre
istituzioni che governano il territorio.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
6.GLI ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA STRATEGIA PER RIPRISTINO/PROTEZIONE
DELL’AMBIENTE E LA PROMOZIONE (STRATEGIA NAT-PRO)
6.1. Coinvolgimento dal basso/Comunicazione/Monitoraggio della performance
Sin qui sono stati delineati man mano diversi principi i quali concorrono tutti all’articolazione di
questo “Piano Strategico per il ripristino e la protezione dell’ambiente e la promozione
dell’ecoturismo” (Piano Stratetico Nat-Pro). Si è parlato di sostenibilità, gestione integrata, vision
comune, condivisione della vision e degli sforzi per una offerta integrata, messa a sistema degli
assets del territorio e delle competenze, rete degli operatori, la individuazione di una
“destinazione turistica” e di un “coordinatore locale della destinazione”, attivazione di un sistema
di indicatori per monitorare il proprio percorso verso la sostenibilità del turismo.
Si è detto che sostenibilità significa tra le altre cose il coinvolgimento e la condivisione dal basso.
Per il raggiungimento di questo obiettivo un primo passo fondamentale è la
sensibilizzazione/comunicazione. E’ importante comunicare a quante più persone possibile, in
modo particolare alle parti interessate locali. Ciò permetterà di sensibilizzare il pubblico
sull’impegno nella gestione sostenibile del turismo, ricevere maggiore sostegno per le attività e le
azioni da attuare e mettere residenti/fruitori nelle condizioni di fornire un contributo nel processo
in corso.
Tra i temi oggetto di sensibilizzazione/comunicazione: quali sono i siti di valore naturalistico,
paesaggistico, storico-culturale, archeologico; il tema della loro fragilità e vulnerabilità; il ruolo
che ognuno svolge/può svolgere all’interno di questo sistema per migliorarlo/degradarlo; come
ridurre il proprio impatto ambientale in qualità di cittadino, bagnante, vacanziere, residente,
operatore economico; il contributo positivo che alcune componenti della società forniscono al
sistema (ad esempio gli agricoltori/imprenditori agricoli degli oliveti secolari che concorrono a
manuterere il tanto apprezzato paesaggio degli ulivi millenari).
Il coordinatore locale della destinazione dovrebbe ricorrere a tutti i mezzi di comunicazione a
disposizione; anche ai social media, utili ed economici, possono garantire una comunicazione
semplice e rapida, presentano inoltre l’ulteriore vantaggio di incoraggiare la discussione, aspetto
particolarmente utile nel corso della fase attuativa.
Anche la performance nell’attuazione del turismo sostenibile, che come si è detto verrà
monitorata utilizzando opportuni indicatori, sarà oggetto di comunicazione/sensibilizzazione,
rivolta non solo alla comunità locale e ai fruitori, ma anche verso i vari decisori/istituzioni delle
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
autorità locali che con il proprio lavoro istituzionale determinano il processo di sviluppo dell’area
in senso più o meno sostenibile.
6.2. Lavoro in comune per la raccolta dei dati
Gli indicatori selezionati per misurare la performance rispetto agli obiettivi di sostenibilità
dovranno fornire un quadro generale dell’area, come la geografia, i servizi turistici, i collegamenti
di trasporto, il numero di visitatori della destinazione, ma anche dati di dettaglio relativi ai tre
parametri della sostenibilità di natura economica, sociale, ambientale. Vedremo nel paragrafo
dedicato alla CETS (7.4) gli indicatori che il Parco ha selezionato per monitorare l’attuazione della
Strategia CETS, altri indicatori specifici sono riportati nel capitolo 9 dedicato agli obiettivi di
ripristino e protezione scaturiti dagli studi specialistici del progetto Nat-Pro.
Per la scelta degli indicatori può tornare utile utilizzare parametri di riferimento internazionali ad
esempio quelli illustrati ne “Il sistema europeo di indicatori per il turismo - toolkit”-2013) perché è
importante che i progressi della destinazione siano rappresentati in modo da renderli più visibili
sul mercato internazionale al fine di massimizzare i benefici economici ottenibili da una migliore
gestione e da una maggiore sostenibilità. Questo Sistema Europeo di Indicatori per il Turismo
Sostenibile è diviso in sezioni chiave:
SEZIONE A: GESTIONE DELLA DESTINAZIONE
SEZIONE B: VALORE ECONOMICO
SEZIONE C: IMPATTO SOCIALE E CULTURALE
SEZIONE D: IMPATTO AMBIENTALE
Molti di essi, come si potrà notare, sono già presenti nel set di indicatori selezionati dal Parco per la
CETS. Per monitorare il raggiungimento di nuovi obiettivi del Piano Strategico, si potrà integrare
l’insieme degli indicatori già utilizzati con altri scelti nel Sistema di indicatori-toolkit – 2013 oppure
altri indicatori (questo accade quando gli obiettivi sono molto specifici come quelli illustrati nel
capitolo 9).
Una volta selezionati gli indicatori, per la raccolta dei dati ed il loro monitoraggio nel tempo
occorre la collaborazione di un gruppo di lavoro, composto dagli stakeholders4, quindi soggetti
4 Si richiama qui il concetto di stakeholder (o portatore di interesse): un soggetto (o un gruppo di soggetti) influente nei confronti
di un'iniziativa economica, un'azienda o un progetto. L’esempio classico è quello di un’azienda, per la quale gli stakeholders sono:
i clienti, i fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i collaboratori, ma anche gruppi di interesse esterni, come i residenti di aree
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
portatori di vari interessi, ciascuno per la propria categoria di appartenenza, che però condividono
un interesse comune: quello di garantire lo sviluppo – in senso sostenibile- dell’area, e la sua
“tenuta nel tempo”.
Oggi, il numero e la varietà degli obiettivi di ripristino, protezione ambientale e di promozione del
Piano Strategico Nat Pro impongono che il gruppo degli stakeholders venga ampliato, e sia
costituito da un insieme eterogeneo di soggetti.
E’ importante che il coordinatore della destinazione sensibilizzi il gruppo sull’importanza strategica
ed economica di questo lavoro. Inoltre nell’ambito del gruppo occorre che siano chiare le
responsabilità di ciascuno per monitorare determinati settori ed indicatori. Ciò sarà importante
anche per condividere un sentimento di partecipazione ed impegno nel processo.
La maggior parte dei dati inerenti gli indicatori dovrebbe essere facilmente reperibile dai settori in
cui operano tutti i membri del gruppo di lavoro nonché in base al loro ruolo professionale o di
interesse, oppure essere accessibili attraverso altre autorità. I dati raccolti potranno essere
integrati con sondaggi e questionari (il Parco lo ha già fatto in ambito CETS con il sondaggio sul
grado di soddisfazione dei visitatori).
La raccolta dei dati rappresenta un processo continuo. È importante rivedere regolarmente gli
indicatori e i dati raccolti nonché includere, quando possibile, nuovi indicatori, sulla base dei nuovi
obiettivi strategici che via via emergono. Con il tempo, i dati raccolti dovrebbero aiutare a
raccontare una storia sulla destinazione, integrabile nei piani di marketing e di comunicazione,
nonché a fornire informazioni utili per le strategie e le politiche di lungo termine.
7. DALLA CARTA EUROPEA PER IL TURISMO SOSTENIBILE AL PIANO STRATEGICO NAT-PRO
7.1. Perché avviare un processo CETS
La promozione di uno sviluppo turistico rispettoso dei valori ambientali e naturalistici presenti sul
proprio territorio, e inserito all’interno di un più generale percorso di sostenibilità, costituisce da
sempre uno dei principali obiettivi del Parco Regionale Dune Costiere da Torre Canne a Torre San
Leonardo.
limitrofe all'azienda o gruppi di interesse locali che possono subirne l’influsso positivo (es. posti di lavoro) o negativo (es.
inquinamento).
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
All’interno del Parco rientrano sia aree costiere di particolare bellezza che ambiti rurali di grande
fascino, in cui è possibile ritrovare gli elementi del paesaggio tradizionale. Il territorio vanta,
inoltre, un ampio ventaglio di prodotti tipici tradizionali, la cui valorizzazione ha consentito la
costruzione di un’offerta turistica enogastronomica qualificata, fondata su eventi di promozione e
itinerari del gusto, che interessano un ambito molto più ampio della sola area protetta e dei
territori di Ostuni e Fasano.
In particolare il Parco ha creato occasioni di dialogo e collaborazione tra operatori agricoli e
turistici dell’entroterra, albergatori della costa e proprietari degli stabilimenti balneari, allo scopo
di promuovere iniziative di integrazione del turismo rurale - enogastronomico con quello balneare,
con il duplice obiettivo di ampliare l’offerta turistica e ridurre la pressione antropica lungo la fascia
costiera.
Il Parco è di conseguenza oggetto di una notevole frequentazione turistica, legata ad un’offerta sia
di turismo balneare - a forte stagionalità estiva - che di turismo rurale, di dimensioni decisamente
minori e più uniformemente distribuito nel corso dell’anno.
Al momento dell’avvio del percorso CETS (2011) dall’analisi delle dinamiche turistiche nel Parco e
nel comprensorio territoriale in cui l’area protetta si inserisce, emergevano però alcuni chiari
elementi di riflessione a cui con la CETS si voleva cominciare a dare una risposta:
- nonostante gli sforzi compiuti dal Parco negli ultimi anni i flussi turistici rimangono fortemente
concentrati nei mesi estivi perché prevalentemente legati alla balneazione; gli altri turismi,
seppur presenti e in crescita, continuano a essere marginali, senza apportare ancora adeguati
benefici diffusi tra tutti gli operatori;
- l’intensa frequentazione delle spiagge rappresenta un significativo fattore di pressione; gli
ecosistemi dunali sono sovente danneggiati dai bagnanti che accedono al litorale passando
attraverso le dune o bivaccano la sera all’interno di questi delicati ambienti;
- sebbene il Parco abbia fin dalla sua nascita creato numerose occasioni di dialogo e
collaborazione con molti operatori privati, soprattutto delle zone interne, il Parco, prima di
intraprendere il percorso della CETS percepiva la necessità di creare una rete, funzionale a
definire percorsi condivisi di promozione e sviluppo turistico all’interno di visione condivisa.
Da qui la volontà da parte del Parco di aderire alla CETS e la necessità di sviluppare un’efficace
strategia di sviluppo turistico improntata ai criteri delle sostenibilità e orientata al
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
coinvolgimento di tutti i portatori d’interesse presenti all’interno dell’intero territorio di Ostuni e
Fasano, che rappresenta l’area di applicazione della Carta. Entrambi i comuni ricadono in provincia
di Brindisi.
In particolare la Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette (CETS) è uno
strumento metodologico ed una certificazione che permette una migliore gestione delle aree
protette per lo sviluppo del turismo sostenibile. L'elemento centrale della Carta è la
collaborazione tra tutte le parti interessate a sviluppare una strategia comune ed un piano
d'azione per lo sviluppo turistico, sulla base di un'analisi approfondita della situazione
locale. L'obiettivo è la tutela del patrimonio naturale e culturale e il continuo miglioramento
della gestione del turismo nell'area protetta a favore dell'ambiente, della popolazione locale,
delle imprese e dei visitatori.
La CETS prende spunto dalle raccomandazioni stilate nello studio di EUROPARC del 1993 dal
titolo "Loving Them to Death? Sustainable Tourism in Europe's Nature and National Parks", e
rispecchia le priorità mondiali ed europee espresse dalle raccomandazioni dell'Agenda 21,
adottate durante il Summit della Terra a Rio nel 1992 e dal 6° programma comunitario di azioni
per lo sviluppo sostenibile. La Carta è una delle priorità per i parchi europei definite nel
programma d'azione dell'UICN Parks for Life (1994).
Inoltre, l'importanza crescente di uno sviluppo turistico sostenibile, come tema d'interesse
internazionale, è stata sottolineata dalle "Linee guida per il Turismo Sostenibile
Internazionale" della Convenzione sulla Diversità Biologica. La Carta affronta direttamente i
principi di queste linee guida e fornisce uno strumento pratico per la loro implementazione nelle
aree protette a livello locale. La CETS è coordinata da EUROPARC Federation, che, col supporto
delle sezioni nazionali della federazione (come Federparchi-Europarc Italia), gestisce la procedura
di conferimento della Carta alle aree protette e coordina la rete delle aree certificate.
Tra gli obiettivi fondanti della Carta migliorare la conoscenza ed il sostegno alle Aree Protette
d'Europa, soggetti fondamentali del nostro patrimonio, che devono poter essere preservati e
tutelati per le presenti e future generazioni. Di conseguenza occorre migliorare i processi di
sviluppo andando nella direzione dello sviluppo sostenibile e la gestione del turismo per tenere
conto delle necessità dell’ambiente, delle comunità locali, delle attività imprenditoriali locali e
dei visitatori.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
La CETS è basata su 10 principi, che tutti i partecipanti al processo della Carta sottoscrivono e che
ispirano tutte le azioni della Carta.
1. Lavorare in Partnership: coinvolgere tutti coloro che sono implicati nel settore turistico
dell'area protetta, per il suo sviluppo e la sua gestione
2. Elaborare una Strategia: predisporre e rendere effettiva una strategia per il turismo
sostenibile ed un piano d'azione per l'area protetta con la responsabilità di tutti gli attori
coinvolti
3. Tutelare e migliorare il patrimonio naturale e culturale: proteggere le risorse da un
turismo sconsiderato e ad alto impatto
4. Qualità: garantire ai visitatori un elevato livello di qualità in tutte le fasi della loro visita
5. Comunicazione: comunicare efficacemente ai visitatori le caratteristiche proprie ed uniche
dell'area
6. Prodotti turistici specifici locali: incoraggiare un turismo legato a specifici prodotti che
aiutino a conoscere e scoprire il territorio locale
7. Migliorare la conoscenza, formazione: potenziare la conoscenza dell'area protetta e dei
temi della sostenibilità tra tutti gli attori coinvolti nel settore turistico
8. Qualità della vita dei residenti: assicurare che il sostegno al turismo non comporti costi per
la qualità della vita delle comunità locali residenti
9. Benefici per l'economia: accrescere i benefici provenienti dal turismo per l'economia locale
10. Monitoraggio dei flussi, riduzione degli impatti: monitorare i flussi di visitatori
indirizzandoli verso una riduzione degli impatti negativi
La CETS è suddivisa in tre fasi: I. Turismo sostenibile per l'area protetta; II. Turismo sostenibile per
imprese turistiche locali; III. Turismo sostenibile per i tour operator.
Per ottenere la Carta (FASE I), l'area protetta, deve:
Presentare la candidatura ad Europarc Federation
Intraprendere un processo di formazione sulla CETS al personale dell'area protetta
coinvolto, creare e gestire dei Forum e dei Tavoli di lavoro con i diversi attori dell'area
coinvolti a vario titolo nel settore turistico (dalle imprese agli amministratori locali alle
associazioni di categoria), e realizzare un'analisi partecipativa e una diagnosi del mercato
turistico dell'area protetta, delle strategie già in atto, delle opportunità e dell'impatto dal
punto di vista ambientale, economico e sociale.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
Elaborare un documento finale di Strategia e del Piano d'Azione
Ottenere la valutazione positiva da Europarc Federation sul Piano d'Azione e quindi il
Diploma della Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette.
Una volta ottenuto il riconoscimento, l'area protetta deve mettere in pratica il Piano d'Azione.
La Carta ha validità cinque anni, rinnovabile.
Le aree protette che hanno ottenuto la Carta possono, a loro volta, decidere di implementare la
FASE II e III della Carta, che riguardano rispettivamente le imprese turistiche e i tour operators.
Il Parco delle Dune Costiere, è stato certificato nel 2012 per la fase I, ed è in procinto di avviare la
fase II.
Il processo di definizione della Strategia e del Piano d’Azioni è iniziato a febbraio 2011 e si è
concluso a novembre 2011.
Fin dall’inizio ci si è impegnati a strutturare un percorso partecipativo improntato ai principi della
massima inclusività e rappresentatività – aperto a tutte le componenti ambientali, sociali ed
economiche - al fine di favorire l’adesione al processo da parte del maggior numero possibile di
soggetti. Per questo motivo è stato dato ampio risalto all’avvio del progetto, attivando una pagina
dedicata sul sito web del Parco e dandone comunicazione attraverso gli organi di stampa. Il Parco
ha svolto una capillare azione di coinvolgimento e motivazione utilizzando le diverse occasioni di
contatto diretto con la propria comunità locale, investendo molto in questa attività, sia per
rafforzare le relazioni esistenti con molti operatori – in particolare quelli agricoli e i titolari di
masserie storiche e agriturismi, con cui da tempo collabora nella realizzazione di iniziative di
conservazione, sensibilizzazione, educazione ambientale – che per strutturarne di nuove, con
soggetti con cui finora ha avuto un dialogo meno continuo e propositivo.
In particolare si è molto insistito – con risultati fortemente positivi - nel coinvolgimento degli
operatori turistici della fascia costiera – sia albergatori che titolari di stabilimenti balneari – che
rappresentano certamente attori chiave nell’implementazione di politiche di gestione turistica
finalizzate a realizzare azioni volte alla tutela degli ecosistemi dunali e alla diffusione di corrette
modalità di fruizione delle spiagge.
Nella prima parte del percorso sono state realizzate alcune attività finalizzate a organizzare la
collaborazione tra i soggetti coinvolti (in particolare attraverso la creazione di un Gruppo di
Coordinamento) e ad accrescere la conoscenza e la sensibilità della comunità locale riguardo alle
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
opportunità del turismo sostenibile e a possibili iniziative da realizzare. Allo scopo sono stati
organizzati – in collaborazione con altre aree protette regionali - degli specifici incontri di
formazione su diverse tematiche di maggiore interesse per il territorio. Sono stati illustrati
progetti di successo e buone pratiche realizzate in ambiti turistici con caratteristiche simili a quelle
del Parco delle Dune Costiere, all’interno di Parchi che hanno già aderito alla Carta (Parco Naturale
Adamello Brenta) e in altre aree protette. Questi appuntamenti – organizzati sempre all’interno di
strutture private, anche per incrementare negli operatori il senso di appartenenza al processo –
sono proseguiti fino alla fine del processo per fornire utili stimoli ai partecipanti ai Forum durante
la fase di individuazione delle azioni. Si è quindi passati alla fase di identificazione dei bisogni e
degli obiettivi del territorio, fino a giungere alla vera e propria definizione della Strategia e del
Piano d’Azioni, che è avvenuta grazie al lavoro progressivo compiuto nel corso di incontri del
Forum plenario e di altri incontri - con associazioni e singoli portatori d’interesse - realizzati dal
Parco.
La discussione ha preso avvio dall’analisi delle principali indicazioni emerse dal Rapporto
Diagnostico e dall’Indagine sulla soddisfazione dei turisti, realizzata nel periodo luglio-agosto
2011. Dopo aver acquisito e discusso questi elementi conoscitivi si è proceduto alla definizione
della Strategia e del Piano d’Azioni attraverso un percorso logico a “cascata”; per ciascun principio
della Carta sono stati individuati da parte del Forum prima l’obiettivo generale e gli obiettivi
specifici; nelle sedute successive sono state identificate le azioni e individuati con chiarezza gli
impegni dei singoli attori.
Tra gli argomenti oggetto degli incontri si segnalano:
- incontri di formazione su “Il processo di adesione alla Carta Europea per il Turismo
Sostenibile”, “Gestione sostenibile dei litorali” e “Valorizzazione dei prodotti
enogastronomici”;
- presentazione e discussione dei principali indicatori del Rapporto Diagnostico; raccolta di
indicazioni per l’integrazione del Rapporto Diagnostico;
- realizzazione dell’analisi SWOT (percezione del Forum rispetto a elementi di forza e di
debolezza del territorio).
- incontri di formazione su “Gestione dei rifiuti in aree a forte vocazione turistica” e “Le
opportunità della Carta: il caso dell’Adamello-Brenta”;
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
- presentazione della versione definitiva del Rapporto Diagnostico e dei risultati dell’indagine
sulla soddisfazione dei turisti; discussione sui dati presentati;
- per ciascun Principio della Carta individuazione dell’obiettivo generale e degli obiettivi
specifici;
- incontri con attori chiave della programmazione turistica e integrazione delle azioni
individuate dal Forum;
- per ciascun Principio della Carta discussione delle azioni individuate e identificazione dei
soggetti responsabili e dei partners;
- condivisione degli elementi prioritari della Strategia e definizione della versione finale del
Piano d’Azioni.
L’organizzazione delle riunioni ha migliorato la conoscenza tra operatori (in alcuni casi era la
prima volta che si incontravano) e favorito lo scambio d’informazioni riguardo a tipologia e livello
dei servizi offerti.
Vi hanno preso parte rappresentanti di enti pubblici (Comuni di Ostuni e Fasano, Regione Puglia),
associazioni ambientaliste, associazioni di volontariato, operatori turistici, imprese che erogano
servizi, liberi cittadini. Per il Parco sono stati sempre presenti il Presidente e il Direttore, oltre ad
altri membri dello staff.
La presenza, in appuntamenti differenti, di dirigenti e rappresentanti politici dei Comuni di Fasano
e Ostuni e della Regione Puglia, è un indicatore della forte credibilità che fin dall’inizio ha avuto il
processo e della determinazione di tutti gli attori a fornire un contributo fattivo alla realizzazione
della Strategia e del Piano d’Azioni.
Tutti gli incontri hanno avuto la medesima organizzazione: una prima parte dedicata all’analisi di
documenti tecnici (Rapporto Diagnostico, Report dell’indagine sulla percezione dei turisti,
Strategie e Piani d’Azioni di altri Parchi che hanno già ottenuto la CETS) e dei risultati degli incontri
precedenti; una seconda parte riservata alla discussione e alla definizione delle proposte. Gli
incontri sono stati sempre gestiti da due facilitatori.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
7.2. Analisi SWOT - Situazione percepita all’avvio della CETS e i passi avanti compiuti dal 2011 al
2014
E’ interessante, in questo lavoro, comprendere da quale punto si è partiti in questo lungo
processo verso la sostenibilità. Molto significativa a tal fine è l’analisi SWOT realizzata nel 2011
all’inizio del processo CETS, che riporta la percezione della comunità locale del Parco rispetto alle
diverse tematiche per le quali i partecipanti furono chiamati ad esprimere un giudizio. In corsivo
ciò che è cambiato rispetto al 2011, a distanza di tre anni.
SWOT
TURISMO
FORZA DEBOLEZZA
Paesaggio di pregio Eccessiva pressione antropica
Patrimonio rurale esteso e di qualità
Carenza di programmazione nella gestione dei flussi turistici. Poca informazione.
Informazione: rispetto al 2011 il Parco delle Dune Costiere ha provveduto a fornire maggiore informazione tramite cartellonistica sulle spiagge, lungo le strade, attraverso brochure, interventi nella scuola, eventi tematici incentrati sulle risorse rurali, e tramite web.
Gestione flussi: anche su questo il parco si è attivato. Per le dune chiudendo i varchi e convogliando il flusso verso passerelle ad hoc. Per l’arrivo delle auto ed i parcheggi, delocalizzando i parcheggi in aree meno sensibili e promuovendo l’utilizzo del treno+bici, il tutto proprio grazie al progetto Nat Pro. Una razionalizzazione degli accessi è avvenuta anche attraverso il Piano del Parco
Posizione centrale rispetto alle aree di interesse turistico della zona
Incremento dei posti letto in forte crescita e sproporzionato rispetto alla domanda
Strutture ricettive di qualità
Difficoltà di collaborazione tra le diverse strutture e i diversi enti.
In questi anni diversi sono stati i tavoli di concertazione tra Parco e la comunità locale e con le altre Istituzioni che hanno un ruolo sul territorio del Parco, e sono stati intrapresi percorsi di collaborazione soddisfacenti, es. CETS, SAC, STL. Queste esperienze hanno anche migliorato i rapporti tra i vari attori del territorio che in più occasioni hanno avuto modo di conoscersi, confrontarsi, condividere una vision e la strategia della CETS, collaborare per perseguire obiettivi comuni. Occorre proseguire in questa direzione.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
Servizi per la fruizione naturalistica già disponibili e di buon livello
Scarsa accessibilità per le persone con disabilità alle spiagge e al territorio del Parco
Il Parco ancora oggi abbisogna di strutture e infrastrutture che possano consentire più agevolmente la fruizione dei diversabili
L’operato del Parco nella gestione delle risorse naturali e il coinvolgimento della comunità locale rappresentano un modello è da esportare in tutto il territorio circostante per far sì che non rimanga un’esperienza isolata, circondata da una realtà turistica completamente diversa
Abbandono dell’area da parte delle istituzioni. Ad esempio, la raccolta dei rifiuti e la pulizia della spiaggia sono spesso inadeguate.
Il problema rimane ancora, soprattutto nei periodi di bassa stagione, quando si vorrebbe la fruizione di un turismo destagionalizzato. Questo perché la pulizia delle spiagge-di competenza comunale-ha una frequenza maggiore in estate, più sporadica nei periodi di bassa stagione, per cui dopo poco tempo le mareggiate riportano a riva grandi quantità di rifiuti (plastica, polistirolo, ecc.). Andrebbe rivista la frequenza delle pulizie, intensificandola durante i periodi di bassa stagione, se si intende promuovere la destinazione anche durante questi periodi dell’anno.
Tessuto imprenditoriale aperto e disponibile all’innovazione
OPPORTUNITÀ MINACCE
Possibilità di creare una rete tra i diversi operatori (agriturismi, lidi, ristoranti…) per offrire pacchetti di turismo “dolce”, capace di ridurre le pressioni sulle risorse naturali e far conoscere le tradizioni locali. Questa opportunità va colta al più presto, per costruire e consolidare un’offerta integrata.
Zona industriale di Ostuni in continua espansione nella piana degli ulivi secolari, una zona ad alta valenza paesaggistica e in prossimità del Parco.
Il problema persiste, occorre impedire ulteriori espansioni.
Politiche contraddittorie attuate dai diversi enti locali (comuni di Fasano e Ostuni da una parte e Regione dall’altra). L’incentivazione del turismo sostenibile, che passa anche attraverso la difesa e la conservazione degli ulivi, può non coincidere con politiche turistiche che prevedono la creazione di campi da golf.
Residenzialità diffusa e poco regolamentata.
SWOT
NATURA E BIODIVERSITÀ
FORZA DEBOLEZZA
Progressivo incremento delle specie sul territorio
Generale carenza di educazione ambientale, anche da parte degli operatori privati.
Il Parco svolge numerose attività di educazione/sensibilizzazione rivolte alle scuole, ai fruitori delle spiagge, agli operatori/ alla cittadinanza
Gli habitat naturali, seppur di elevata qualità, hanno un’estensione ridotta rispetto al territorio circostante e tendono a rimanere piuttosto frammentati.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
Il Parco ha fatto diversi interventi ed altri sono in programma per ridurre questa frammentazione
Area a notevole valenza naturalistica, ancora molto ricca di biodiversità, sia in zona costiera che collinare
Specialmente nel periodo invernale, a causa della scarsità di controlli, le dune vengono attraversate da mezzi motorizzati (autoveicoli, moto, quad…).
Nel frattempo il Parco ha attivato delle convenzioni con la Protezione Civile, per effettuare il monitoraggio e controllo dell’area. Ha inoltre stretto un accordo con Capitaneria di Porto e Guardia Forestale per intensificare i controlli oltre le attività ordinarie di loro competenza. Bisogna non abbassare la guardia
Parcheggi non regolamentati, soprattutto nei periodi di maggiore affluenza turistica.
Il parco è intervenuto attuando interventi Pilota nell’ambito del progetto Nat-Pro per vietare e delocalizzare parcheggi in aree sensibili vicino alle dune, chiudere i parcheggi a ridosso della duna, fare una intensa campagna di sensibilizzazione per preferire l’uso del treno+bici come alternativa all’automobile. Ha inoltre applicato questa visione al Piano del Parco.
OPPORTUNITÀ MINACCE
Il sistema dunale è complesso e delicato e rischia di risentire fortemente della pressione antropica e di una fruizione disordinata della fascia costiera.
Questo problema persiste, ma il parco è intervenuto per chiudere i varchi nella duna, convogliare i bagnanti attraverso percorsi preferenziali, impedendo i parcheggi in aree sensibili. Non bisogna abbassare la guardia.
Sono state anche realizzate staccionate davanti alla duna, lato mare, per evitare che i fruitori salissero sulla stessa accelerandone l’erosione, ma la maggior parte dello steccato installato per impedire di accedere alla duna è stato divelto. Altre staccionate sono state messe a dimora nel corso degli ultimi due anni.
Ha anche realizzato campagne di sensibilizzazione per rafforzare il senso di appartenenza dei luoghi pubblici affinchè ogni luogo pubblico sia visto non come “luogo di nessuno” ma come “luogo di tutti”. Bisogna continuare.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
SWOT
AGRICOLTURA E FILIERA ALIMENTARE
FORZA DEBOLEZZA
Potenziale di ulteriore miglioramento qualitativo degli oli
Mancanza di una adeguata educazione alimentare.
Per questo il Parco programma corsi di educazione all’assaggio rivolti ai visitatori, per saper individuare prodotti di qualità al momento dell’acquisto e riconoscere i prodotti non genuini a basso prezzo. Occorre proseguire con la sensibilizzazione in questo senso.
Tradizioni culinarie molto ricche
Ancora scarsa attenzione alle produzioni biologiche.
Il Parco collabora alla organizzazione di corsi di sensibilizzazione rivolti alla cittadinanza che mettono a confronto le caratteristiche di prodotti bio e non, con i rispettivi risvolti sulla salute di adulti e bambini. Occorre intensificare queste attività.
Aree agricole di grande pregio paesaggistico e prodotti agricoli di qualità
Assenza di protocolli e metodologie di coltivazione che preservino la risorsa suolo.
Anche su questo, in collaborazione con le associazioni di categoria occorre sensibilizzare sui vantaggi ed i costi provenienti dall’adozione di protocolli e metodologie che preservino la risorsa suolo. Occorre intensificare queste attività.
SWOT
ACQUE
FORZA DEBOLEZZA
Buona qualità delle acque di balneazione
OPPORTUNITÀ MINACCE
Recupero delle acque piovane e provenienti da attività agricole per il loro riutilizzo in agricoltura
Emungimenti eccessivi e impoverimento delle falde a causa di pressioni crescenti da parte di nuove attività antropiche e industriali, a partire dai campi da golf.
Per il futuro occorre coinvolgere le istituzioni preposte per individuare possibili iniziative tese a razionalizzare gli emungimenti.
E’ notevole l’impatto dei campi da golf sul nostro territorio, le cui falde idriche sono –soprattutto lungo la costa – ormai compromesse(salmastre) a causa dell’eccessivo emungimento. E’ evidente che non c’è la vocazione per questa destinazione.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
SWOT
MOBILITÀ
FORZA DEBOLEZZA
Sistema infrastrutturale esistente capillare ed in buono stato di conservazione. Esistono ancora diversi sentieri sterrati che contrastano la permeabilizzazione del suolo e, al tempo stesso, favoriscono un tipo di mobilità più lenta (pedonale, bici…)
Accessibilità complessiva inadeguata
I parcheggi per le auto non sono adeguatamente regolamentati.
Dal 2011 il Parco è intervenuto sia prevedento la razionalizzazione dei parcheggi nel Piano del parco, sia delocalizzando i parcheggi più vicini alle aree sensibili attraverso un intervento pilota. Il processo di razionalizzazione è cominciato e deve ancora concludersi. Il Piano del Parco è stato adottato nel 2013 dalla Giunta del Paroc, ora si attende l’approvazione della Regione
Scarsità di mezzi pubblici e biciclette in condivisione.
Dal 2011 il Parco ha acquistato biciclette e rastrelliere e le ha distribuite nelle varie aziende con il marchio del parco. Ha inoltre attuato un progetto pilota che incoraggia all’utilizzo di bus + bici, nell’ambito del progetto Nat Pro.
Occorre continuare in questa direzione.
Sistema degli accessi alla spiaggia.
Come detto sia gli accessi delle auto che dei bagnanti sono in corso di regolarizzazione. Il processo va completato.
Difficoltà di creazione di una rete tra le aziende operanti sul territorio.
Il parco organizza diverse occasioni di incontro tra operatori, che hanno cominciato a conoscersi e collaborare.
OPPORTUNITÀ MINACCE
Sviluppo di un sistema di mobilità lenta ed ecosostenibile (bicicletta e mezzi pubblici elettrici)
Favorire la mobilità di persone disabili
SWOT
ENERGIA
FORZA DEBOLEZZA
Poca attenzione al risparmio energetico e allo sviluppo di fonti rinnovabili.
Dal 2011 ad oggi il Parco è intervenuto incentivando
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
l’attenzione verso questo tema attraverso il regolamento del Marchio del Parco: chi desidera avere un marchio deve operare in maniera più sostenibile, come è declinato del suddetto regolamento. Il processo innescato per il marchio del parco è un processo di miglioramento continuo. Oggi occorre che sempre più aziende richiedano il marchio, ed implementare un sistema di controlli che garantisca la compliance.
Scarsa attenzione al tema da parte delle pubbliche amministrazioni, anche nella gestione ordinaria.
OPPORTUNITÀ MINACCE
Sviluppo della produzione energetica da biomasse (ulivicoltura).
Mancanza di chiarezza e trasparenza in merito alla produzione energetica da rifiuti
SWOT
RIFIUTI
FORZA DEBOLEZZA
Raccolta differenziata ancora poco diffusa.
Nel frattempo sia il comune di Fasano che quello di Ostuni hanno raggiunto buoni livelli di raccolta differenziata.
Abbandono abusivo di rifiuti sul territorio, in particolare lungo le strade.
Attualmente sia le guide che operano nel parco che la Protezione Civile convenzionata col parco per attività di monitoraggio antincendio, segnalano la presenza di rifiuti lungo le strade, ed il Parco richiede ai comuni di competenza di intervenire.
Il Parco intende attivare una convenzione con le due ditte che si occupano di rifiuti nei due comuni di Ostuni e Fasano per raccogliere inerti ed ingombranti abbandonati lungo i sentieri del parco
OPPORTUNITÀ MINACCE
Sviluppo di un sistema di raccolta differenziata presso gli stabilimenti balneari
Mancanza di chiarezza e trasparenza in merito alla produzione energetica da rifiuti
7.3. Il profilo del turista del Parco delle Dune Costiere
Nel periodo luglio – agosto 2011 è stata svolta l’Indagine sulla soddisfazione dei turisti: tramite
somministrazione di appositi questionari sono stati raccolti ed elaborati numerosi dati finalizzati a
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
conoscere la tipologia del turista che frequenta il Parco e le sue aspettative. Di seguito i principali
elementi emersi e presi in considerazione per la elaborazione della Strategia CETS:
- turismo relativamente giovane: la maggior parte degli intervistati (28 %) aveva un’età
compresa tra 31 e 40 anni;
- livello culturale medio-alto: il 47,5 % dei turisti è laureato;
- il 38% dei turisti proviene dai comuni limitrofi o da altre località pugliesi;
- per il 45% dei turisti la presenza del Parco è stato uno dei motivi fondamentali per la scelta
della località di villeggiatura;
- le principali motivazioni della vacanza sono la voglia di relax (43 %), il contatto con la natura
(37 %), le tradizioni e la cultura locale (30 %);
- il 93,5 % dei turisti è giunto con mezzi privati e il 77,2 % continua a usarlo per muoversi nel
Parco;
- il 17,8 % dei turisti dedicherebbe più di una settimana alla visita del Parco, il 46,7 % 3-5 giorni,
il 18,9 % rimarrebbe 2 giorni;
- i turisti si dichiarano molto soddisfatti della tranquillità dei luoghi, della qualità
dell’accoglienza, delle visite guidate, della qualità della ristorazione e dei prodotti tipici;
- i turisti si dichiarano poco soddisfatti della cartellonistica, del trasporto pubblico, delle piste
ciclabili, della fruizione di musei e siti culturali;
- il 99 % dei turisti tornerebbe a trascorrere una vacanza nel Parco;
- il 7 % si dichiara molto favorevole a fornire un contributo economico per il miglioramento di
servizi nel Parco, il 45 % abbastanza favorevole, il 36 % poco favorevole;
- rispetto ai servizi turistici da migliorare i turisti hanno indicato la mobilità (incrementare il
trasporto pubblico e la ciclabilità, introdurre un servizio navetta dai centri verso le marine), la
raccolta dei rifiuti, la cartellonistica, l’accessibilità.
Inoltre l’esame dei flussi turistici ha evidenziato l’importanza crescente del territorio del Parco
come destinazione turistica: nel periodo 2002 – 2010 aumentano sia gli arrivi che le presenze, che
però continuano a concentrarsi prevalentemente nella stagione estiva. C’è ancora una forte
stagionalità: l’incremento di visitatori registrato nel trimestre giugno – luglio – agosto è superiore
a quello verificatosi nel resto dell’anno.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
7.4. Il Piano Stategico Cets e il Piano Strategico – Nat Pro per l’ecoturismo nel Parco delle Dune
Costiere
Come già detto in precedenza i principi e gli obiettivi evidenziati nel corso dell’analisi delle
tendenze in atto nel contesto nazionale e regionale, e negli altri capitoli che precedono relativi
al turismo sostenibile, l’ecoturismo ecc., sono principi ispiratori del “Piano Strategico per il
ripristino e la protezione dell’ambiente del Parco e per la promozione dell’Ecoturismo” (per
brevità indicato come “Piano Strategico Nat-Pro”), con i dovuti adattamenti a livello locale,
soprattutto in riferimento agli obiettivi di sostenibilità e promozione. Ai fini del Piano Strategico
Nat-Pro è stato anche fondamentale quanto evidenziato nei paragrafi precedenti del capitolo 7 (da
7.1 a 7.3) per comprendere che il Parco si è già dato una strategia per il turismo sostenibile, già 3
anni fa, per il periodo 2012-2016 (a cui si rimanda per una lettura integrale) nell’ambito della
procedura CETS (Carta Europea per il Turismo Sostenibile), e che l’attuazione di tale strategia è
attualmente in corso. E’ stato molto utile capire da quale situazione si è partiti nel 2011, ed in tal
senso la fotografia offerta dall’analisi SWOT è stata di fondamentale importanza, altrettanto utile
è stato evidenziare cosa sia accaduto negli anni successivi all’analisi SWOT, dal 2011 al 2014 (note
in corsivo presenti nella tabella SWOT).
Infine si è reso necessario fare una verifica dello stato di attuazione della strategia CETS, perché
il Piano Strategico Nat Pro va ad “innestarsi” sul Piano Strategico CETS per la parte che fa
riferimento ad obiettivi analoghi. In questo paragrafo vedremo quindi una sintesi del Piano
Strategico CETS, espressa in obiettivi ed azioni, e del Piano Strategico Nat-Pro in riferimento agli
stessi obiettivi/azioni.
In particolare per ogni principio della Carta sono stati individuati obiettivi generali e specifici, e per
ciascun obiettivo nelle prime due colonne sono riportate le azioni che compongono la Strategia
CETS con presunti costi, scadenza, fonti di finanziamento, nonché gli indicatori per monitorare il
raggiungimento degli obiettivi. Costi, scadenza e fonti di finanziamento sono delle ipotesi fatte nel
2011 al momento della redazione del Piano di azioni; talvolta, come si vedrà leggendo le tabelle,
per raggiungere alcuni obiettivi sono intervenute delle variazioni rispetto alle previsioni inerenti
queste voci (es. utilizzate fonti di finanziamento diverse da quelle previste, importi diversi – minori
o maggiori, tempistica diversa). Nella terza colonna è riportato lo stato di attuazione di ciascuna
azione ad oggi, e nella quarta colonna vi sono le indicazioni del presente Piano Strategico per il
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
ripristino e la tutela dell’ambiente del Parco e la promozione dell’ecoturismo, specificando, per
ciascuna azione, se il presente Piano la faccia propria, ed eventuali commenti o integrazioni
rispetto alla Strategia CETS.
Il resto del Piano Strategico Nat-Pro lo si ritrova nei paragrafi che seguono, dove si fa riferimento
alle indicazioni fornite dai vari esperti del gruppo di lavoro di questo progetto, per il ripristino e
la protezione dell’ambiente.
PRINCIPIO 1 CETS
Lavorare in Partnership: coinvolgere tutti coloro che sono implicati nel settore turistico dell'area protetta, per il suo sviluppo e la sua gestione
OBIETTIVO
GENERALE
Accrescere la collaborazione tra territori, Enti pubblici e operatori
Finora la cooperazione tra i diversi soggetti che operano nel campo del turismo è stata molto scarsa e
generalmente limitata alla collaborazione tra il Parco e singoli operatori su specifiche iniziative.
I Forum della CETS hanno rappresentato la prima occasione in cui è stata superata questa logica individuale e si
è discusso di strategie integrate e di iniziative comuni. È quindi essenziale che questa esperienza non venga
dispersa ma, anzi, continui in maniera strutturata e sempre più efficace, rafforzando lo scambio e la
collaborazione tra operatori, Parco e altri soggetti pubblici, al fine di giungere alla definizione di un’offerta
turistica rispondente alle necessità di un turismo sempre più attento alla qualità e alla sostenibilità ambientale.
OBIETTIVI
SPECIFICI
Incrementare il dialogo e fare rete tra imprenditori/operatori turistici.
Istituire un Forum permanente (virtuale e territoriale).
Organizzare una rete sistematica per l’offerta turistica (calendario visite, gite, iniziative).
Superare l’approccio singolo nella gestione delle strutture balneari (logistica in comune)
CODICE
AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE
PIANO STRATEGICO – NAT PRO
1.1
Il FORUM permanente continuerà a
riunirsi nei prossimi 5 anni (2012-2016),
puntando ad includere ulteriori portatori
d’interesse. E’ l’organo centrale di tutto
il processo di applicazione della CETS; in
collaborazione con l’ufficio CETS, si
occuperà del monitoraggio dello stato
d’avanzamento del Piano d’Azioni. Al suo
interno verranno discussi gli esiti del
monitoraggio, i risultati
dell’aggiornamento del Rapporto
Diagnostico e dell’indagine sui visitatori
e dell’eventuale revisione della Strategia.
Più in generale è il luogo in cui avverrà il
In itinere. Il Forum si è riunito in
occasione della CETS.
Il Parco intende convocare una
riunione di forum a settembre
2014, valutare le ricadute delle
azioni già attuate, per fare il
punto della situazione per le
azioni in corso e da attuare con i
“soggetti responsabili” di
ciascuna azione e gli altri attori
locali per calendarizzare gli
impegni di ciascuno nel
prossimo biennio fino a
In linea con quanto previsto per
questa azione nel Piano Strategico
CETS.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
confronto continuo e lo scambio di
informazioni tra tutti gli attori coinvolti.
SOGGETTO RESPONSABILE: Rossella
Panuzzo – operatore turistico
INDICATORI: n° Forum realizzati/ anno;
n° di partecipanti/Forum
scadenza della CETS (2016)
1.2
E’ previsto che l’ ASSOCIAZIONE DEL
BIOITINERARIO DELLA VIA TRAIANA, di
cui è stata prevista la costituzione per il
2012, debba coordinare la realizzazione
e gestione del progetto del bioitinerario
della via Traiana, e discutere iniziative
per aumentare la visibilità del territorio
e migliorare l’offerta turistica. E’ previsto
che l’Associazione prosegua la sua
attività per tutto il quinquennio di
applicazione della Carta
SOGGETTO RESPONSABILE: PNR Dune
Costiere
INDICATORI: n° di soggetti partecipanti;
n° iniziative realizzate/anno
Da completare. Iter per la
costituzione dell’Associazione in
corso. Nel frattempo è stato
individuato il bioitinerario,
realizzato il materiale
divulgativo cartaceo ed il sito
internet, fatto avviso per
raccogliere le adesioni per la
costituzione dell’Associazione.
In linea con quanto previsto per
questa azione nel Piano Strategico
CETS
1.3
La RETE DEGLI STABILIMENTI BALNEARI
come organismo tematico di
concertazione e dialogo tra gli
stabilimenti balneari, per giungere ad un
coordinamento delle azioni di tutela e
valorizzazione del sistema spiaggia –
duna, anche attraverso la condivisione
di alcuni servizi logistici (e.g. parcheggi e
navetta per gli spostamenti tra gli
stabilimenti); per un incremento nella
qualità dell’offerta turistica – l’eccessivo
affollamento e il traffico da autoveicoli
nella fascia prospiciente le spiagge sono
indicati dai turisti come uno degli aspetti
da migliorare in via prioritaria.
Costituzione prevista nel 2012,
operatività per tutto il quinquennio di
applicazione della Carta
SOGGETTO RESPONSABILE: Stabilimento
balneare “Lido Morelli”
INDICATORI: n° di soggetti partecipanti;
n° iniziative realizzate/anno
Processo in itinere da
completare. Rete non ancora
costituita. Svolti alcuni incontri
preliminari di sensibilizzazione,
oltre che in occasione degli
incontri di Forum ed inerenti il
Regolamento del Marchio del
Parco. Es. seminari sulle
dinamiche delle dune e
dell’erosione costiera con Dr.
Mastronuzzi e Dr. Sansò.
In linea con quanto previsto per
questa azione nel Piano Strategico
CETS
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
CODICE
AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE
PIANO STRATEGICO – NAT PRO
1.4
La CONSULTA DEL PARCO, costituita da
associazioni ambientaliste e di volontariato,
rappresentanti di istituti scolastici, liberi
cittadini ha lo scopo di confrontarsi e fare
proposte in materia di iniziative e progetti.
E’ stata prevista la costituzione della
Consulta nel 2012 e proseguirà la sua
attività per tutto il quinquennio di
applicazione della Carta.
SOGGETTO RESPONSABILE: PNR Dune
Costiere
INDICATORI: n° di soggetti partecipanti; n° incontri/anno
Consulta costituita nel 2012.
Ha approvato il Piano del
Parco.
Sarà coinvolta sui temi del
turismo sostenibile
In linea con quanto previsto per
questa azione nel Piano Strategico
CETS
1.5
PROTOCOLLI D’INTESA tra Parco e operatori
turistici, per affidare loro il compito di
realizzare piccoli interventi di tutela e
ripristino di aree naturali, gestire la
manutenzione di infrastrutture leggere (e.g.
staccionate, cartellonistica), organizzare
attività di informazione dei turisti riguardo a
corretti comportamenti di fruizione. Inizio
previsto nel 2012, operatività per tutto il
quinquennio di applicazione della Carta.
SOGGETTO RESPONSABILE: PNR Dune
Costiere
INDICATORI: n° protocolli/anno; n° iniziative
realizzate
Obiettivo realizzato. Il Parco
ha stipulato protocolli
d’intesa con: Consorzio di
Rosa Marina, Cala di Rosa
Marina, Fiume Piccolo. Nel
prosieguo il Parco
individuerà altri operatori
con cui stipulare protocolli
d’intesa.
In linea con quanto previsto per
questa azione nel Piano Strategico
CETS.
Questi protocolli d’intesa rafforzano
l’approccio “bottom-up” (dal basso)
della gestione sostenibile dell’area,
garantendone quindi: condivisione
di intenti e compliance (rispetto).
Inoltre alleggeriscono gli oneri a
carico del bilancio del parco. E’ una
buona pratica da diffondere al di
fuori dei confini del Parco.
PRINCIPIO 2 CETS
Elaborare una Strategia: predisporre e rendere effettiva una strategia per il turismo sostenibile ed un piano d'azione per l'area protetta con la responsabilità di tutti gli attori coinvolti
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
OBIETTIVO
GENERALE
Attuare in maniera efficace la Strategia e il Piano d’Azioni
Per il raggiungimento degli obiettivi individuati nella Strategia è indispensabile una forte collaborazione tra
tutti gli attori territoriali e una realizzazione appropriata – nei tempi e nei modi - delle azioni individuate.
Affinché ciò avvenga sono necessari la presenza di un soggetto deputato al controllo e al coordinamento
(l’ufficio CETS) e l’impegno e la determinazione da parte di tutti i portatori d’interesse coinvolti
OBIETTIVI
SPECIFICI
Mantenere alta l’attenzione sul turismo sostenibile e sulla cooperazione tra i diversi portatori d’interesse
presenti nel Parco
Monitorare l’attuazione delle azioni
CODICE
AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE
PIANO STRATEGICO – NAT PRO
2.1
E’ prevista la creazione di un UFFICIO CETS a
livello regionale, per garantire un efficace
percorso di adesione alla Carta. E’
responsabile del monitoraggio del Piano
d’Azioni, dell’aggiornamento degli indicatori
più importanti del Rapporto Diagnostico,
della stesura dei rapporti di sintesi
trimestrali e della relazione annuale riguardo
allo stato d’attuazione del Piano. Si coordina
con continuità col Parco e col Forum e svolge
una continua attività di informazione e
assistenza agli operatori privati e verso
l’esterno. Il responsabile dell’Ufficio CETS
partecipa – insieme a membri dello staff del
Parco – alle riunioni del gruppo italiano e
internazionale dei Parchi che hanno già
aderito alla Carta, per contribuire a una
crescita complessiva di tutta la comunità
relativamente alla efficacia del processo.
Creazione nel 2012, operatività fino al 2016
SOGGETTO RESPONSABILE: Regione Puglia
INDICATORI: Creazione Ufficio CETS
Ad oggi non risulta costituito
dalla Regione l’Ufficio CETS.
Nelle more l’attività di
coordinamento, di spinta
verso la collaborazione tra gli
attori territoriali, il
monitoraggio delle attività in
corso, è svolta dal Parco.
In linea con quanto previsto per
questa azione nel Piano Strategico
CETS.
Il Parco dovrà sollecitare la
Regione per la costituzione
dell’Ufficio CETS e per
l’espletamento delle attività
previste nell’azione 2.1 della
Strategia CETS
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
PRINCIPIO 3 CETS
Tutelare e migliorare il patrimonio naturale e culturale: proteggere le risorse da un turismo sconsiderato e ad alto impatto
OBIETTIVO
GENERALE
Mantenere l’integrità del territorio, tutelando le aree a rischio e valorizzando gli aspetti peculiari
Il territorio del Parco - con i suoi oliveti secolari, le antiche infrastrutture della civiltà contadina, le spiagge e i
sistemi dunali – rappresenta il vero patrimonio di questa comunità e l’elemento di attrattiva forte, su cui
costruire strategie di sviluppo turistico eque e sostenibili. Perché ciò avvenga è necessario conservare la sua
identità, preservandolo da speculazioni immobiliari di vario tipo, recuperando gli ambienti compromessi,
migliorando la fruizione e promuovendo servizi turistici compatibili con la tutela degli ecosistemi, in
particolare nel sistema spiaggia-duna-retroduna.
OBIETTIVI
SPECIFICI
Individuare il patrimonio da tutelare.
“Non fare”: preservare il paesaggio evitando speculazioni edilizie e altri interventi impattanti (no golf,
fotovoltaico esteso…)
Accrescere la conoscenza locale e il senso di appartenenza
Estendere il Parco
CODICE
AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE PIANO STRATEGICO – NAT
PRO
3.1
E’ prevista la creazione di un OSSERVATORIO NATURALISTICO, per monitorare lo stato di conservazione delle risorse naturali del Parco e in particolare all’interno del SIC Litorale Brindisino (estensione e qualità degli habitat d’interesse comunitario, n° specie di flora e fauna, consistenza delle popolazioni delle specie d’interesse conservazionistico, etc…); realizzare studi relativamente alla capacità di carico dei sistemi naturali, anche al fine di migliorare la fruizione turistica negli ambiti a maggiore fragilità e intervenire tempestivamente in eventuali condizioni di minaccia. Possibili fonti di finanziamento: Fondi regionali del Sistema Ambientale e Culturale “SAC via Traiana” Costo stimato: 25.000 euro SOGGETTO RESPONSABILE:
In corso di realizzazione. All’interno del SAC La Via Traiana non è stata inserita una voce per finanziare l’Osservatorio naturalistico, ma sono prevalentemente finanziate attività connesse alla divulgazione del paesaggio e del territorio della Via Traiana.
Tuttavia il Parco nel 2014 ha investito 1500 euro di fondi del bilancio dell’Ente per svolgere alcune delle attività proprie dell’Osservatorio, ed in particolare fare monitoraggio ambientale in riferimento alla presenza di specie di interesse conservazionistico e alla individuazione delle necessarie misure di salvaguardia. Grazie a questa attività sono state avvistate nel parco specie molto importanti dal punto di vista conservazionistico, e saranno fornite ulteriori informazioni fondamentali per la corretta gestione del Parco (es. localizzazione, eventuale nidificazione, ecc.). Grazie al monitoraggio, oltre alle note specie frequentatrici del Parco, sono stati avvistati: fratino (individuata la presenza lungo la costa, ma ad oggi non coppie nidificanti), cicogna nera, gallina prataiola, cul bianco isabellino, piviere tortolino. Il finanziamento prevede anche la realizzazione di poster scientifici e un seminario a scopo divulgativo sulle specie
In linea con l’obiettivo di un
Osservatorio naturalistico con
le finalità previste nel Piano
Strategico CETS
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
Cooperativa Serapia
INDICATORI: creazione dell’Osservatorio
riscontrate, rivolto sia agli operatori agricoli delle aree interne che agli operatori degli stabilimenti balneari, affinchè essi possano rispettare i criteri necessari per la corretta gestione delle spiagge nel caso del fratino e del sistema degli ambienti prativi e dei pascoli per le altre specie, ciò al fine di garantire la frequentazione e la salvaguardia di queste specie.. Un obiettivo è ad esempio realizzare un coordinamento dei “Lidi amici del fratino” che è una specie vulnerabile che frequenta le spiagge.
Per il futuro si proseguirà focalizzando l’attenzione su altre specie ed habitat di rilievo del Parco.
3.2
MANUTENZIONE DELL’AREA UMIDA DI FIUME MORELLI, attraverso un accordo con l’ARIF (Agenzia Regionale delle Foreste), mediante interventi di ripristino delle staccionate, sfalcio della vegetazione erbacea annuale, manutenzione dei sentieri.
Inoltre il Parco ha stabilito un accordo con la famiglia Gallo, titolare di Lido Morelli, per garantire la manutenzione delle strutture connesse con l’impianto di acquacoltura ottocentesco di Fiume Morelli.
Durata: 2012-2014
SOGGETTO RESPONSABILE: PNR Dune Costiere
INDICATORI: Realizzazione dell’intervento
Obiettivo raggiunto.
Le attività in collaborazione con ARIF sono state intraprese nell’ambito del Progetto Nat Pro. Per il prosieguo il Parco ha stipulato una convenzione annuale con ARIF, a titolo oneroso per il Parco, sempre per realizzare interventi di recupero di aree degradate, ripristino staccionate, rinaturalizzazione di piccole aree ecc..
La famiglia Gallo svolge le attività descritte.
In linea con quanto previsto
per questa azione nel Piano
Strategico CETS.
Prevedere questa azione
anche oltre il 2014.
CODICE
AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE PIANO STRATEGICO – NAT
PRO
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
3.3
RIQUALIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA ANTISTANTE L’AREA UMIDA DI FIUME PICCOLO con la sistemazione delle dune, la chiusura dei varchi, il ripristino della chiusa che collega il mare alla zona umida, la realizzazione di passerelle in legno per accedere alla spiaggia. Tempi di realizzazione: 2012-2014 Costi: 150.000 € Regione Puglia - Piano di Tutela Ambientale SOGGETTO RESPONSABILE: Parco Dune Costiere, famiglia Rodio-Incasa (operatori privati) INDICATORI: Realizzazione dell’intervento; m2 di duna ripristinata
In itinere. L’area, di proprietà della famiglia Rodio-Incasa, è stata concessa in affitto al Parco per la realizzazione degli interventi e verrà successivamente gestita in condivisione. Il progetto di riqualificazione è stato redatto e presentato alle autorità competenti per ricevere le necessarie autorizzazioni prima di dare avvio ai lavori. I costi stimati e le fonti di finanziamento sono quelli previsti nel piano d’azione
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.
CODICE
AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE
PIANO STRATEGICO – NAT PRO
3.4
LA SORVEGLIANZA DEL PARCO: stipula di apposite convenzioni tra Parco, Protezione Civile e altre associazioni di volontariato, per un’azione coordinata di sorveglianza, in particolar modo durante i periodi di massima affluenza turistica e in prossimità degli ambiti di maggiore vulnerabilità, per scoraggiare situazioni di degrado determinate da incuria e comportamenti non corretti di turisti e popolazione locale. Costi stimati: 55.000 € Fonti di finanziamento: PTA della Provincia di Brindisi e fondi Interreg progetto NAT – PRO Operatività: 2012 – 2014 SOGGETTO RESPONSABILE: Parco Dune
Costiere
INDICATORI: n° convenzioni; n° segnalazioni/anno
Obiettivo raggiunto. Nell’ambito del progetto Nat Pro attivata convenzione con la Protezione Civile per avviare una attività di monitoraggio. Il Parco con propri fondi ha finanziato il prosieguo di questa attività dopo la fine del progetto Nat Pro. Inoltre il Parco ha attivato una convenzione con il Corpo Forestale dello Stato e la Capitaneria di Porto per intensificare le proprie attività istituzionali di sorveglianza.
In linea con quanto previsto per
questa azione nel Piano Strategico
CETS.
3.5 I NUOVI SENTIERI: è prevista nell’area del
In corso di realizzazione.
In linea con quanto previsto per
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
Parco la realizzazione di nuovi percorsi ciclabili, percorsi trekking, percorsi equestri, e relativi punti di sosta con pannelli informativi da ubicare presso le località a maggiore frequentazione turistica, le masserie, l’Albergabici e l’attuale Casa del Parco. Termine dell’intervento entro il 2013. Costo stimato: 80.000 € Fonti di finanziamento: POR FESR Puglia 2007/2013 Linea 4.4 Azione 4.4.3 SOGGETTO RESPONSABILE: Parco Dune
Costiere
INDICATORI: km nuovi sentieri realizzati; n° visitatori su nuovi sentieri Tempi di realizzazione: 2012-2013
Indisponibilità dei fondi
citati per questa finalità.
Tuttavia il Parco, utilizzando
fondi diversi è giunto alla
fase di individuazione della
ditta che dovrà realizzare i
lavori per la realizzazione di
nuove aree di sosta (Incalzi,
Parcheggio Dune Costiere,
Tavernese); ha inoltre
realizzato la cartellonistica
da installare lungo la rete
escursionistica e nei punti di
accesso al Parco.
questa azione nel Piano Strategico
CETS.
3.6.
CARTA DEI SENTIERI: realizzazione di mappe tascabili bifacciali in lingua italiana e inglese per promuovere e facilitare la fruizione dei nuovi percorsi. Costo stimato: 20.000 € Fonti di finanziamento: POR FESR Puglia 2007/2013 Linea 4.4 Azione 4.4.3 Tempi di realizzazione: 2013 SOGGETTO RESPONSABILE: Parco Dune
Costiere
INDICATORI: n° mappe realizzate
Obiettivo realizzato, al costo
stimato e con le fonti di
fianziamento indicate.
In linea con quanto previsto per
questa azione nel Piano Strategico
CETS.
Fondamentale la comunicazione del
Parco anche in inglese. Occorre
estendere l’uso della lingua inglese al
100% della comunicazione del Parco,
incluso il sito web.
Inserire la mappa di tutti i sentieri sul
sito web del Parco con indicazione
delle aziende a marchio parco
raggiungibili, dei servizi offerti, e delle
guide che possono su richiesta
accompagnare i visitatori, con link agli
eventi che di volta in volta il Parco
organizza nelle varie aziende col
marchio del parco.
Linkare questa pagine alla pagina di
ViaggiareinPuglia della Regione, ai siti
specializzati su trekking, cycling, horse
riding nazionali ed internazionali.
Fare campagna giornalistica con
testate autorevoli specializzate
nazionali e internazionali per
illustrare la presenza di questi sentieri
e dei servizi ivi presenti, dove fornire
link al sito del parco che riporta la
mappa.
Stringere accordi istituzionali per
individuare nei fondi strutturali 2014-
2020 obiettivi di finanziamento di
queste iniziative di promozione
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
CODICE
AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE
PIANO STRATEGICO – NAT PRO
3.7
SPIAGGE E FONDALI PULITI: ogni anno organizzazione di una giornata dedicata alla pulizia di un tratto di spiaggia e di duna. L’iniziativa rappresenta un’occasione utile per illustrare a cittadini e turisti i delicati equilibri ecologici su cui si regge il sistema spiaggia-duna e il ruolo svolto dalla Posidonia oceanica nel garantire il mantenimento di questi equilibri naturali. L’iniziativa rientra nell’appuntamento internazionale “Clean-up the Med” che coinvolge, nella pulizia delle spiagge e dei fondali, 22 paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Costi: 2.500,00 € Fondi ordinari del Parco Tempi di realizzazione: 2012-2016 SOGGETTO RESPONSABILE: Legambiente -
circolo Elaia di Ostuni; Associazione Marinai
d’Italia e Comune di Ostuni
INDICATORI: Realizzazione dell’iniziativa; n° partecipanti/anno
Obiettivo realizzato ogni
anno, a costo zero per il
Parco perché iniziativa
basata sul volontariato
In linea con quanto previsto per
questa azione nel Piano Strategico
CETS.
3.8
PARCHI PULITI: ogni anno organizzazione di una giornata di volontariato che coinvolge la comunità locale e i turisti, soprattutto bambini e giovani, per conoscere meglio il Parco e contribuire al mantenimento del patrimonio naturale, storico e culturale del territorio. Costi: 2.500,00 € Fonti di finanziamento: Fondi ordinari del Parco Tempi di realizzazione: 2012-2016 SOGGETTO RESPONSABILE: Legambiente -
circolo Elaia di Ostuni
INDICATORI: Realizzazione dell’iniziativa; n° partecipanti/anno
Obiettivo realizzato sino ad
oggi. Ogni anno è stata
organizzata una giornata
evento (pubblicati articoli su
giornali) per la pulizia dei
sentieri e di aree di sosta
con cooperative ed aziende
del Parco. A costo zero per il
Parco perché evento basato
sul volontariato.
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Questa iniziativa è da considerarsi una buona pratica per la capacità di coinvolgere gli operatori: un modo per acquisire consapevolezza che l’Ente Parco non è una istituzione distaccata dalla comunità, al contrario “il parco siamo noi tutti, e noi tutti provvediamo alla sua tutela e manutenzione” (è un aspetto dell’ “approccio dal basso”)
CODICE
AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE
PIANO STRATEGICO – NAT PRO
3.9
LA LUNA SENZA I FALÒ: campagne di sensibilizzazione e, nelle due notti a rischio di San Lorenzo (10 agosto) e di Ferragosto (15 agosto), organizzate iniziative di intrattenimento non impattanti, per contrastare falò sulle dune e
Iniziativa di sensibilizzazione
realizzata dal Parco nel 2012 in
collaborazione con la Protezione
Civile nell’ambito del progetto
Nat Pro. Contestualmente il
Parco ha organizzato iniziative di
intrattenimento per contrastare
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Il problema del controllo in quelle serate è dovuto al fatto che il personale degli organi di controllo è molto assorbito dalle attività ordinarie di vigilanza e antincendio. All’interno delle convenzioni già in essere
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
in spiaggia, una minaccia per la vegetazione dunale, spesso realizzati persino usando vegetazione protetta come legna. Costi: 10.000. Fonti di finanziamento: fondi ordinari del parco Tempi di realizzazione: 2012 – 2016. SOGGETTO RESPONSABILE: Masseria Salamina, Prof.ssa Vita Minò - Liceo Scientifico L. Da Vinci di Fasano
INDICATORI: Realizzazione dell’iniziativa; n° partecipanti/anno
i falò sulle spiagge. Non
ottenuto risultati significativi.
Per il futuro dovranno essere
studiate formule diverse di
intrattenimento e della loro
promozione.
con gli organi di controllo (Corpo Forestale dello Stato e Capitaneria di Porto) che prevedono l’intensificazione dei controlli rispetto alle attività ordinarie occorre inserire clausole specifiche riguardanti quelle due serate, in cui dovrà essere assunto l’impegno di effettuare almeno 1-2 sopralluoghi notturni, al fine di irrogare multe a chi contravviene al divieto di accendere falò e bivaccare in spiaggia. Ciò sarà di fondamentale aiuto alla Protezione Civile che svolge l’attività di monitoraggio ma che non ha la possibilità di irrogare sanzioni, quindi in alcuni casi non è nelle condizioni di ottenere che i contravventori lascino l’area e sospendano le attività vietate, inoltre funzionerà come deterrente per futuri contravventori. Essendo molto radicata l’abitudine dei falò sulla spiaggia in quelle date, si potrebbe pensare ad un evento da realizzare in un’ampia area, non sensibile, dove è possibile e autorizzabile l’accensione dei falò abbinata ad altre attività es. osservazione delle stelle con telescopio, passeggiata notturna con musicisti lungo il percorso ecc.
3.10
SALVIAMO LE DUNE: progetto in due fasi. Prima fase da completare nel 2013: individuare – nell’ambito della definizione del Piano del Parco - possibili aree per la localizzazione di parcheggi di scambio. Seconda fase: recupero della duna e retroduna in località “lido Stefan” anche attraverso la realizzazione di passerelle e accessi guidati, allo scopo di diminuire la pressione turistica sugli habitat naturali costieri. Da completare nel 2015 Costi: 40.000 € Fonti di finanziamento: Fondi europei (progetto INTERREG); Finanziamento regionale POR FESR Puglia 2007/2013 Linea 4.4 Azione 4.4.3 Tempi di realizzazione: 2013-2015 SOGGETTO RESPONSABILE:
Parco Dune Costiere
INDICATORI: realizzazione azione; km di duna recuperata
In itinere.
La prima fase è stata realizzata: le aree per la localizzazione dei parcheggi di scambio è stata prevista nel Piano del Parco, adottato 23.7.2013 dal parco, e attualmente in attesa di approvazione da parte della Regione. Già una prima delocalizzazione dei parcheggi ubicati in aree sensibili ha avuto luogo nell’ambito del Progetto Pilota realizzato con il Progetto Nat-Pro.
Seconda fase: Il Lido Stefan è un lido abusivo caratterizzato dalla presenza di immobili abusitivi in aree sensibili, di piante esotiche lungo la duna ecc. Allo stato attuale il Lido Stefan è stato espropriato dal Comune di Ostuni; è stato redatto ed autorizzato un progetto (importo 600.000 euro) di rinaturalizzazione e recupero del sito che prevede anche la demolizione della maggior parte dei manufatti abusitivi e la realizzazione di un Museo del Mare. Il Comune di Ostuni è in fase di individuazione della ditta
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
per la esecuzione dei lavori.
CODICE
AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE
PIANO STRATEGICO – NAT PRO
3.11
IL LIDO SOSTENIBILE: INNOVAZIONE AMBIENTALE NEGLI STABILIMENTI BALNEARI: l’obiettivo è diffondere modalità di gestione eco-compatibile degli stabilimenti balneari. Attraverso interventi di ristrutturazione e di semplice riorganizzazione dei servizi, si punterà a ridurre i consumi idrici ed energetici, a minimizzare la produzione di rifiuti, a svolgere una continua azione di sensibilizzazione nei confronti dei turisti. La sperimentazione partirà sugli stabilimenti balneari “Lido Bosco Verde” e “Lido Morelli”. Spesa presunta: 18.000 € Fondi privati SOGGETTO RESPONSABILE: Stabilimento balneare “Lido Bosco verde” e “Lido Morelli”
INDICATORI: realizzazione dell’iniziativa; risparmio energetico realizzato (kwh/anno); risparmio idrico realizzato (l/ab/g)
In itinere.
Per indirizzare gli operatori verso
una gestione eco-compatibile è
stato redatto il Regolamento del
Marchio del Parco: chi dimostra di
rispettare i requisiti minimi può
ottenere il marchio, consapevole
che intraprende un percorso di
miglioramento continuo, per
rispettare mano a mano anche gli
altri articoli del regolamento. In
cambio l’azienda riceve la
visibilità: il marchio viene apposto
all’esterno dell’azienda e l’azienda
viene promossa dal Parco in tutte
le iniziative/eventi/fiere.
Sino ad oggi 22 aziende hanno
acquisito il Marchio del Parco, tra
cui 3 stabilimenti balneari: Lido
Morelli, Lido Stella, Archeolido.
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Prevedere a settembre un incontro che coinvolga gli operatori degli stabilimenti balneari, per incrementare il numero degli stabilimenti balneari che aderiscono al Regolamento del Marchio. In tali incontri si illustrano i vantaggi del Marchio del Parco in termini di risparmi di risorse e visibilità, ed in cui viene mostrato in termini pratici cosa comporta il rispetto del Regolamento del Marchio per gli stabilimenti balneari. Distribuire durante l’incontro materiale informativo che indichi come ridurre i consumi idrici, energetici e la produzione di rifiuti. A febbraio, in vista della successiva campagna estiva, organizzare un altro incontro con tecnici specializzati in materia di contenimento di consumi idrici ed energetici per ricordare come ottimizzare questi consumi negli stabilimenti balneari. Introdurre indicatori per monitorare la performance per la raccolta differenziata dei rifiuti e riduzione del rifiuto indifferenziato da parte degli operatori balneari.
CODICE
AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE
PIANO STRATEGICO – NAT PRO
3.12
SPIAGGE AMICHE: i gestori degli stabilimenti balneari, creano nuove isole ecologiche per la raccolta differenziata lungo tutto il litorale e si occupanno personalmente – in collaborazione coi tecnici dell’amministrazione comunale – della pulizia dei tratti di spiaggia prospicienti i propri stabilimenti. Ciò per risolvere uno dei principali motivi di insoddisfazione segnalato dai turisti: la scarsa pulizia delle spiagge dovuta all’abbandono di rifiuti da parte dei bagnanti.
La maggior parte dei gestori degli
stabilimenti si occupano della
pulizia lungo il litorale di propria
pertinenza.
I gestori del servizio di nettezza
urbana dei due Comuni di Ostuni e
Fasano, che operano nei rispettivi
territori, hanno fornito gli
stabilimenti balneari di contenitori
per la raccolta differenziata delle
L’azione sarebbe da rivedere:
riguardo il litorale servito dagli
stabilimenti balneari si ritiene che sia
sufficiente la distribuzione di
contenitori per la raccolta
differenziata delle diverse categorie
merceologiche, fatta dai gestori del
servizio di nettezza urbana dei due
Comuni di Ostuni e Fasano, che
operano nei rispettivi territori. I
gestori degli stabilimenti dovranno
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
Realizzazione: 2012
Costi: 6.000 €
Fonti di finanziamento: Fondi dei Comuni di Ostuni e Fasano
SOGGETTO RESPONSABILE: Stabilimento balneare “Lido Kypos”, Stabilimento balneare “Lido Morelli
INDICATORI: Realizzazione dell’iniziativa
diverse categorie merceologiche.
vigilare affinchè siano svuotati con la
dovuta frequenza, altrimenti
dovranno segnalare al comune di
competenza e al Parco.
Nei tratti di liborale “liberi”
andrebbero distribuiti contenitori
capienti per la raccolta differenziata
delle diverse categorie mercelogiche,
in un’area opportunamente arredata
esteticamente gradevole- isola
ecologica- e le ditte di gestione della
nettezza urbana dovrebbero
assicurare un servizio di raccolta
puntuale e frequente, per evitare di
vedere “cestini” poco capienti
traboccanti di spazzatura, problema
spesso lamentato dai turisti.
Nelle aree interne del Parco vi è la
necessità di risolvere il problema
dell’abbandono dei rifiuti ingombranti
ed inerti lungo i sentieri, rimozione
che non rientrano nell’attività
ordinaria di raccolta rifiuti svolta dalle
ditte incaricate dai comuni di Ostuni e
Fasano. Per risolvere questo problema
il Parco intende attivare con le stesse
ditta una convenzione per la raccolta
di tali rifiuti, su segnalazione del
Parco.
Ottenere dai Comuni competenti oppure attraverso la convenzione da attivare con le due ditte responsabili della raccolta rifiuti nei due comuni di Ostuni e Fasano, la introduzione, ove non esistente, del servizio di raccolta porta a porta su chiamata dei rifiuti ingombranti. In collaborazione con i comuni competenti organizzare una specifica campagna di sensibilizzazione per i rifiuti ingombranti ed inerti, accompagnata dalla produzione di materiale informativo che indichi le regole di comportamento.
CODICE
AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE PIANO STRATEGICO – NAT PRO
3.13
I GIARDINI VICINO AL MARE: i titolari di alcuni stabilimenti balneari si sono impegnati a riqualificare il proprio verde pubblico e ad eliminare tutte le specie esotiche,
Da realizzare.
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. A Settembre convocare un Forum per
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
sostituendole progressivamente con piante tipiche della vegetazione mediterranea, realizzando così un’importante iniziativa per la tutela della biodiversità del Parco. Infatti le piante esotiche/alloctone dei giardini tendono a colonizzare ambiti naturali determinando la rarefazione o la scomparsa di specie autoctone. L’azione verrà realizzata col supporto di ARIF.
Costi presunti: 12.000 €
Fonti di finanziamento: Fondi privati
Tempi di realizzazione: terminerà nel 2013
SOGGETTO RESPONSABILE: Stabilimento balneare “Lido Onda Blu “, Stabilimento balneare “Lido Bosco Verde”, Stabilimento balneare “Lido Morelli”, Stabilimento balneare “Lido Kypos”
INDICATORI: Realizzazione dell’intervento
ricordare a ciascun attore gli impegni presi e sollecitarli alla loro realizzazione, calendarizzando le attività. Nell’occasione si discuteranno i miglioramenti ottenuti nei primi due anni anche in termini di riscontri da parte dei fruitori.
3.14
MIGLIORIAMO IL PARCO: gli operatori privati diventano protagonisti e si impegnano nella riqualificazione e manutenzione di zone degradate distribuite lungo la fascia costiera, attraverso il ripristino di staccionate e l’impianto di specie della macchia mediterranea. Tempi di realizzazione: completata entro il 2013
Costi: 5.000 €
Fonti di finanziamento: Fondi privati Tempi di realizzazione: 2013
SOGGETTO RESPONSABILE:
Masseria Fiume Piccolo
INDICATORI: km riqualificati
In corso di realizzazione. In diversi tratti di costa questi interventi sono stati realizzati con fondi del parco in collaborazione con privati: Lido Stella, Lido Morelli, Pilone (in questi tre casi in collaborazione con gli operatori balneari), e ancora nei villaggi di Rosa Marina e Cala di Rosa Marina (in collaborazione con i rispettivi Consorzi). La spesa sostenuta dai privati è stata maggiore di quella
prevista nell’azione, infatti hanno
utilizzato fondi propri per acquistare pali in legno per la realizzazione di staccionate (per diversi chilometri), chiusura varchi, ecc. Si proseguirà intervenendo lungo altri tratti di costa. Nel 2014 è stata inoltre realizzata, coinvolgendo le scuole, una campagna di informazione per la conservazione della duna a ginepro dal titolo “IL GINEPRO A SCUOLA” realizzata con fondi del Parco, in collaborazione con l’ARIF di Brindisi e la cooperativa Serapia. Il progetto didattico ha coinvolto oltre 600 bambini per la messa a dimora di 100 giovani piante di ginepro lungo la costa.
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
RINCIPIO 4 CETS
Qualità: garantire ai visitatori un elevato livello di qualità in tutte le fasi della loro visita
OBIETTIVO
GENERALE
Migliorare la qualità dell’accoglienza e l’immagine del territorio
È necessario accrescere la qualità dell’offerta ricettiva e dei servizi, puntando ad una maggiore sostenibilità
ambientale delle strutture, a promuovere l’intermodalità degli spostamenti, ad incrementare l’accessibilità
del territorio, per garantire a tutti un adeguato livello di fruizione.
Si deve inoltre affermare una cultura diffusa della bellezza, che spinga ciascuno a prendersi cura del
territorio, eliminando quelle situazioni localizzate di degrado che ancora persistono e che sono state
segnalate dai turisti come uno dei principali aspetti da migliorare.
OBIETTIVI
SPECIFICI
Prevedere formazione degli operatori del territorio
Assicurare accessibilità per i diversamente abili
Garantire sicurezza
Promuovere decalogo per operatori per lavorare in partnership
Giungere in futuro alla definizione di un marchio per prodotti e servizi del Parco
CODICE
AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE
PIANO STRATEGICO – NAT
PRO
4.1 ASCOLTARE I TURISTI: ogni anno sarà ripetuta l’indagine sulla percezione dei
Azione realizzata nel 2011. Programmata nell’estate del 2014. Si
In linea con quanto previsto per questa azione
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
visitatori (realizzata per la prima volta nell’estate 2011, nell’ambito del processo di adesione alla CETS) allo scopo di conoscerne il grado di soddisfazione e valutare l’efficacia delle politiche attuate. Si provvederà a distribuire i questionari anche in stagioni diverse da quella estiva, al fine di avere una conoscenza più ampia delle diverse tipologie di turista che frequentano l’area. Costo: 5.000 € Fonti di finanziamento: Fonti ordinari del Parco Tempi di realizzazione: ripetuta ogni anno nel quinquennio di applicazione della Carta. SOGGETTO RESPONSABILE: Ufficio CETS
INDICATORI: realizzazione del’azione; n°
questionari distribuiti/anno
proseguirà fino al 2016
nel Piano Strategico CETS.
4.2
IL MARE PER TUTTI: alcuni stabilimenti balneari verranno resi completamente accessibili ai disabili. Nei prossimi due anni l’azione interesserà lo Stabilimento balneare “Lido Bosco verde” e lo Stabilimento balneare “Lido Onda Blu”, che hanno dato la propria disponibilità a realizzare gli interventi di adeguamento delle proprie strutture. L’associazione di volontariato “Ostuni Ruota Libera”, specializzata nell’assistenza a persone con disabilità, fornirà consulenza tecnica e normativa agli operatori turistici. Costi: 20.000 € Fondi privati Tempi di realizzazione: entro il 2013 SOGGETTO RESPONSABILE: Associazione di volontariato “Ostuni Ruota Libera” INDICATORI: n° stabilimenti accessibili; n° visitatori/anno
Da realizzare. Nel frattempo il sito di Fiume Morelli annesso allo stabilimento balneare Lido Morelli, dotato di passerelle per disabili e possibilità di accesso alla peschiera, è stato proposto dal Parco per l’inclusione tra i siti idonei per la fruizione dei diversamente abili, nell’ambito del progetto “N.O. BARRIER” (Nuovo Obiettivo: turismo senza barriere), finanziato nell’ambito del programma di Cooperazione territoriale Europea Italia-Grecia 2007/2013 che vede tra i partner oltre alla provincia di Bari come capofila, anche la Cittadella della Ricerca di Brindisi. Il progetto “N.O. BARRIER” ha l’obiettivo di rafforzare i percorsi di inclusione sociale delle persone diversamente abili attraverso il “turismo sostenibile”, agendo sia sulle barriere di tipo fisico-materiale sia su quelle intangibili, ovvero ostacoli culturali e sociali che allontanano i diversamente abili dalla fruizione turistica. Il sito è stato considerato idoneo per l’inclusione
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Organizzazione di un forum a settembre 2014 per illustrare i passi avanti compiuti, i riscontri ricevuti, ricordare gli impegni presi da ciascuno e calendarizzare le prossime scadenze. In collaborazione con l’Associazione Ruota Libera, promuovere le possibilità di fruizione esistenti nel Parco per diversamente abili (azioni 4.2, 4.3) utilizzando i canali specializzati su questi argomenti.
4.3
IL PARCO PER TUTTI: realizzazione di percorsi per disabili motori e non vedenti all’interno degli oliveti secolari dell’operatore privato Masseria Brancati. Consulenza da Associazione Ostuni Ruota Libera. Costi: 20.000 € Fonti di finanziamento: POR FESR Puglia 2007/2013 Linea 4.4 Azione 4.4.3 L’azione verrà portata a termine entro il 2013
Da realizzare.
Come per azione 4.2
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
SOGGETTO RESPONSABILE: Associazione di volontariato “Ostuni Ruota Libera” INDICATORI: Realizzazione iniziativa; km percorsi accessibili; n° visitatori/anno
4.4
ADOTTA UN’AREA: impegno diretto dei titolari delle masserie/aziende che saranno responsabili del monitoraggio– anche raccogliendo le segnalazioni e le opinioni dei turisti – e della manutenzione delle aree di sosta presenti nelle zone interne del Parco e in particolare lungo il percorso ciclabile della via Traiana. Ciò per impedire che incuria e atti vandalici possano prendere il sopravvento (problema sollevato dai turisti intervistati) Tempi di realizzazione: 2012 SOGGETTO RESPONSABILE: Casa per ferie
“San Giovanni Battista”, Masseria Salamina,
Centro Ippico Parco di Mare, Stabilimento
balneare “Lido Onda Blu”
INDICATORI: n° aree adottate
Attività realizzata da alcune aziende nel 2012, 2013 e anno in corso: Oasi S.G.Battista, Masseria Brancati. Occorre l’adesione delle altre aziende.
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Organizzazione di un forum a settembre 2014 per illustrare i passi avanti compiuti, i riscontri ricevuti, e ricordare gli impegni presi da ciascuno con le relative scadenze.
4.5
IL “DECALOGO” DI QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ - LE STRUTTURE CONSIGLIATE DAL PARCO: per accrescere la sostenibilità e la qualità dell’offerta dei diversi operatori turistici presenti sul territorio, il Parco individuerà requisiti che definiscono un “percorso qualità”, al quale si potrà aderire dimostrando di possederne un numero minimo. Gli esercizi che aderiranno al “percorso qualità” entreranno a far parte delle strutture consigliate dal Parco, avendone un ritorno in termini di promozione e visibilità. La definizione dei requisiti avverrà entro il 2013 SOGGETTO RESPONSABILE: Parco Dune Costiere INDICATORI: realizzazione dell’azione (individuazione dell’iniziativa); n° strutture aderenti
Attività realizzata. Non è stato realizzato “decalogo” nel senso stretto del termine, ma è stato elaborato un Regolamento per la concessione del Marchio del Parco che elenca/declina (come fosse un decalogo) i requisiti di sostenibilità e qualità dell’offerta delle aziende. Le aziende con il Marchio del Parco definiscono un “percorso qualità”. Esse sono segnalate nel materiale illustrativo del Parco e la loro ubicazione è indicata sulle mappe. E’ necessario che il numero di aziende con il marchio aumenti. Ad oggi sono 22, di cui 3 sono operatori balneari.
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Organizzazione di un forum a settembre 2014 con l’obiettivo di raccogliere più adesioni, sensibilizzando sulla necessità di aderire al Marchio del Parco, evidenziando i vantaggi che ciò comporta alla destinazione turistica per la qualificazione dell’offerta ed alle singole aziende in termini di immagine e notorietà essendo presenti in tutte le occasioni di promozione del Parco sul mercato nazionale ed internazionale.
PRINCIPIO 5 CETS
Comunicazione: comunicare efficacemente ai visitatori le caratteristiche proprie ed uniche dell'area
OBIETTIVO Individuare corrette modalità di comunicazione degli elementi caratteristici del Parco, per informare
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
GENERALE residenti e visitatori abituali e per attirare nuovi turisti
Occorre realizzare una comunicazione ampia ed efficace delle peculiarità e degli elementi autentici ritrovabili
nel territorio. Si dovranno utilizzare modelli differenti – in funzione dei diversi target di turisti che si vuole
raggiungere – coordinando le strategie con gli altri soggetti che già operano nel settore (Puglia Promozione),
anche utilizzando strumenti già attivi ed efficaci (i siti web della Regione Puglia).
Al contempo si deve migliorare – come emerso dall’indagine sulla percezione dei turisti – la comunicazione
sul territorio, rivolta sia ai visitatori che alla popolazione residente.
OBIETTIVI
SPECIFICI
Realizzare un promozione unitaria del territorio (opuscolo/guida del parco da diffondere in maniera
capillare)
Dare riconoscibilità al Parco nelle varie strutture ricettive (logo, link siti web, etc.)
Stilare e diffondere calendario eventi (relazione biunivoca: strutture verso Enti e viceversa)
Lavorare per la destagionalizzazione, attirando nuovi turisti (maggiore uso del web e della comunicazione
in inglese)
CODICE
AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE
PIANO STRATEGICO – NAT PRO
5.1
IL PARCO SI PRESENTA: campagna informativa e di comunicazione per diffondere maggiormente la conoscenza del Parco delle Dune Costiere, rivolta in particolare a i mercati turistici del centro e nord Europa. 16.000 € Fondi Regionali Tempi di realizzazione: 2012 SOGGETTO RESPONSABILE: Puglia
Promozione, l’agenzia di sviluppo e
promozione turistica della Regione Puglia
INDICATORI: realizzazione dell’iniziativa (altri indicatori da individuare al momento della definizione delle caratteristiche della campagna)
Da realizzare. PugliaPromozione sta facendo attività di promozione della Puglia, anche all’estero. Ad oggi non risultano avviate iniziative di promozione che mettano in luce nello specifico il Parco delle Dune Costiere.
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Nell’ambito delle campagne di promozione che saranno fatte per i Sistemi Turistici Locali, sarebbe utile che a proposito del Sistema Turistico Locale Valle D’Itria fosse evidenziata anche la presenza delle aree protette tra cui il Parco delle Dune Costiere. Nell’ambito delle previste attività di promozione per il SAC La Via Traiana, che saranno realizzate prossimamente (l’attuazione di questo progetto è partita da poco, con gli allestimenti museali) sarà ugualmente importante evidenziare le singole realtà che compongono il sistema contribuendo a diversificare l’offerta, tra cui il Parco delle Dune Costiere. Per entrambi i sistemi ed in generale per tutte le attività di promozione internazionale un obiettivo da aggiungere è puntare l’attenzione oltre che sull’Europa anche su Golfo e sui paesi con economia in rapida espansione come i paesi BRIC. Organizzazione di un forum a settembre 2014 a cui invitare anche i referenti della Regione Puglia per ricordare gli impegni assunti e calendarizzare le varie scadenze
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
delle azioni fino al 2016. Vanno inoltre presi accordi per la promozione nel prosieguo, e per finanziare la promozione internazionale attraverso la programmazione 2014-2020.
5.2
GLI EDUCATIONAL: rivolti a giornalisti di riviste specializzate – nazionali e estere - e tour operators, della durata di 2-3 giorni, saranno finalizzati a far conoscere il patrimonio naturale, storico e culturale del Parco. Coordinamento: “Puglia Promozione”, responsabile di individuare e contattare i soggetti da invitare; il Parco e le imprese turistiche locali responsabili di organizzare le diverse attività sul territorio (incontri con gli operatori, visite guidate, degustazioni, etc…). Tempi di realizzazione: ogni anno 2012-2016 SOGGETTO RESPONSABILE: Puglia
Promozione
INDICATORI: n° educational/anno; n° partecipanti/educational
Da realizzare. Su iniziativa del Parco sono stati realizzati in questi due anni diversi educational con tour operators e giornalisti, per far conoscere il patrimonio ambientale, rurale ed enogastronomico. Non è ancora stato organizzato nulla con Puglia Promozione che ponga il Parco al centro dell’attenzione, così come descritto nell’azione 5.2.
Come per azione 5.1
5.3
INTEGRARE LA COMUNICAZIONE: le imprese del Parco hanno fino ad ora realizzato attività di promozione singolarmente, attraverso i propri canali e strumenti di contatto. Per migliorare l’efficacia di queste iniziative è necessario integrare gli sforzi e raggiungere un target più ampio di potenziali visitatori. Ciò avverrà grazie alla promozione dell’intero territorio del Parco e utilizzando gli strumenti e le occasioni di altri soggetti che operano sul territorio. Il materiale di comunicazione del Parco sarà distribuito in tutte le fiere di settore a cui parteciperanno la Provincia di Brindisi e, soprattutto, la Regione Puglia. Sui siti di promozione turistica – molto visitati dai turisti - già attivi e gestiti da “Puglia Promozione” (“Puglia Events” – www.pugliaevents.it – e “Viaggiare in Puglia” - www.viaggiareinpuglia.it). Sarà data visibilità alle attività del Parco e alle proposte delle imprese locali. Costi presunti: 6.000 € Fonti di finanziamento: Fondi Regionali Tempi di realizzazione 2012-2016 SOGGETTO RESPONSABILE: Parco Dune
Costiere
INDICATORI: n° partecipazione a fiere; n° comunicazioni su portali/anno
In itinere. Molte attività sono state realizzate: materiale di comunicazione del parco distribuito in fiere di settore anche in collaborazione con altre istituzioni; calendarizzazione degli eventi che coinvolgono le varie aziende a marchio parco (per far conoscere questi beni storico-culturali ma anche le loro produzioni tipiche), e divulgazione del calendario eventi attraverso materiale informativo unico (integrazione della comunicazione); promozione attraverso il sito Puglia events, viaggiareinpuglia.it ed altri siti deputati alla divulgazione degli eventi in programma. In tutte le occasioni di promozione a cui il Parco ha partecipato, è stata data visibilità alle aziende a marchio parco, le stesse aziende sono inoltre indicate nel materiale cartaceo informativo e promozionale del Parco.
Come per azione 5.1
Ulteriori obiettivi:
sforzo congiunto delle aziende e del
Parco per promuoversi su un
mercato più ampio, sia nazionale
che internazionale, semplicemente
individuando altri siti web, a cui
inviare il materiale divulgativo in
questione, che abbiano una forte
visibilità in altre regioni d’Italia, e
nei paesi europei, Golfo, BRIC ove si
intende rendersi più noti e
riconoscibili.
Ove ossibile da questi siti creare link a: sito web del Parco home page e a pagina di programmazione eventi.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
Si proseguirà intensificando queste attività di promozione integrata.
CODICE
AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE
PIANO STRATEGICO – NAT PRO
5.4
MARKETING VERSO I MERCATI ESTERI: La Regione Puglia ha uno specifico accordo con Ryan Air – che negli ultimi anni ha organizzato voli da diversi Paesi del Centro e Nord Europa verso la Puglia – per l’inserimento sul sito della compagnia aerea di banner pubblicitari. Dal prossimo anno alcune di queste inserzioni saranno destinate alla pubblicizzazione di iniziative e pacchetti turistici del Parco delle Dune Costiere. Costi: Budget da definire nell’ambito del programma di promozione regionale Fonti di finanziamento: Fondi Regionali Tempi di realizzazione: ogni anno dal 2012 al 2016
SOGGETTO RESPONSABILE: Parco Dune
Costiere
INDICATORI: n° giorni di presenza sul sito Ryan Air/anno; n° visitatori stranieri/anno
Da realizzare
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Aggiungere ulteriori obiettivi: Banner relativo al Parco sul sito della biglietteria online di aeroporti di Puglia (www.aeroportidipuglia.it), Puglia vola (www.pugliavola.it) e sul sito per la ricerca delle migliori offerte presenti sul web, di aeroporti di Puglia (http://adp.tuttovoli.com/) Banner pubblicitari negli aeroporti di Brindisi e Bari Considerare banner anche su voli di linea ed altri low cost che fanno scalo agli aeroporti di Brindisi e Bari Pubblicità su airbus (l’autobus che congiunge gli aeroporti di Bari e Brindisi con Lecce, Taranto, Gargano). Ove possibile creare link a: sito web del Parco home page e a pagina di programmazione eventi.
5.5
LA GUIDA DEL PARCO: per la prima volta sarà realizzata la Guida del Parco in italiano e inglese. Descriverà le principali attrazioni naturalistiche e storiche del territorio, riporterà i percorsi cicloturistici e di trekking e le strutture consigliate, che hanno aderito al percorso qualità. Costi: 15.000 Fonti di finanziamento presunti: Finanziamento regionale POR FESR Puglia 2007/2013 Linea 4.4 Azione 4.4.3 Fondi regionali del Sistema Ambientale e Culturale SAC via Traiana Tempi di realizzazione: nel 2012 SOGGETTO RESPONSABILE: Parco Dune
Costiere
INDICATORI: N° copie distribuite/anno
Obiettivo in itinere
Realizzata guida del Parco con
Stilo Editore
Realizzato guida tascabile
bifacciale con mappa.
Con fondi SAC saranno
realizzati altri materiali.
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Organizzare Forum a Settembre
2014, per calendarizzare fino al
2016.
Ulteriori obiettivi:
rendere disponibile il materiale
cartaceo prodotto in lingua italiana
e inglese, sia sul sito web del Parco
che creando link con siti web
specializzati.
5.6
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
OLTRE I CONFINI: realizzazione di nuovi materiali di comunicazione e promozione - mappe e testi con la storia, natura e percorsi del Parco - in più lingue, da distribuire nei centri visita del Parco e all’interno delle strutture ricettive. 12.000 € Fondi regionali del Sistema Ambientale e Culturale SAC la via Traiana Tempi di realizzazione: l’azione verrà portata a termine nel 2013 SOGGETTO RESPONSABILE: Parco Dune
Costiere
INDICATORI: n° copie stampate/anno; n° copie distribuite/anno
Da realizzare. L’attuazione del progetto SAC è partita con ritardo e con l’allestimento dei centri visita, nel 2014. Nei prossimi mesi si procederà con la realizzazione dei materiali di comunicazione e promozione.
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Ulteriori obiettivi:
rendere disponibile il materiale
cartaceo prodotto in lingua italiana
e inglese, sia sul sito web del Parco
che creando link con siti web
specializzati (siti tematici sui parchi,
sia nazionali che internazionali, sul
trekkikng, sull’enogastronomia, sugli
edifici storici, sui siti archeologici,
sulle vacanze al mare, sulle vacanze
in agriturismo, sulle vacanze
autentiche, ecc.) nazionali ed
internazionali (puntando ai mercati
internazionali già citati in azione
5.1).
Dotarsi di specialisti che si occupino
delle azioni di promozione
individuate (a servizio del Parco e/o
del sistema)
Individuare fonti di finanziamento
per le attività di promzione, anche
attraverso la programmazione dei
fondi strutturali 2014-2020.
5.7
LA CARTELLONISTICA: migliorare la segnaletica stradale – fornendo maggiori indicazioni sui limiti del Parco – ed arricchire la cartellonistica realizzando nuovi pannelli informativi, in italiano e inglese, da localizzare lungo i nuovi sentieri e nei luoghi a maggiore frequentazione turistica. Costi: 16.000 € Fonti di finanziamento: POR FESR Puglia 2007/2013 Linea 4.4 Azione 4.4.3 Tempi di realizzazione: 2012- 2016 SOGGETTO RESPONSABILE: Parco Dune
Costiere
INDICATORI: n° nuovi cartelloni e pannelli informativi
Obiettivo realizzato. Il 17 2014 in programma conferenza stampa di presentazione.
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.
CODICE
AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE
PIANO STRATEGICO – NAT PRO
5.8
GLI EDUCATIONAL (PER GLI ATTORI LOCALI): specificamente rivolti a operatori turistici locali e insegnanti al fine di accrescere la conoscenza del patrimonio
In itinere. In collaborazione con l’IISS Basile – Caramia di Locorotondo nel 2013 educational rivolto ad Associazione di Insegnanti di
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. In linea anche con la scelta fatta dal Parco delle Dune Costiere di partecipare al progetto MEET per l’attuazione della
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
naturale, storico e culturale del Parco. Costi presunti: 30.000 € Fondi ordinari del Parco, finanziamenti privati Tempi di realizzazione: 2013 -2016 SOGGETTO RESPONSABILE: Parco
Dune Costiere
n° educational/anno; n°
INDICATORI: partecipanti/educational
Scienze. Si proseguirà in questa direzione. Il Parco delle Dune Costiere si intende intraprendere la Fase II della CETS. L’attività del Parco delle Dune Costiere sarà svolta nell’ambito del progetto MEET-Mediterranean Experience of Eco-Tourism» è un progetto strategico che coinvolge 10 paesi del Mediterraneo finanziato dal Programma ENPI-CBC “Mediterraneo”. L'obiettivo principale è quello di sviluppare una strategia integrata al fine di promuovere un modello di sviluppo eco-turistico per le aree protette del Mediterraneo che favorisca una migliore gestione dei flussi turistici e la creazione di una rete tra le aree protette del Mediterraneo. Tra i partner MEET anche Federparchi.
Fase II della CETS, che coinvolge direttamente gli operatori turistici, e che renderà possibile la piena attuazione di questa azione. Infatti l’implementazione della Carta Europea del Turismo Sostenibile nelle Aree Protette è stata progettata da Europarc Federation in tre parti: nella Fase I è l’area naturale protetta che richiede e riceve il riconoscimento della CETS, con l’accordo delle imprese turistiche e di altri attori locali; nella Fase II sono le imprese turistiche delle aree protette accreditate che possono aderire alla CETS, impegnandosi formalmente a rendere i propri servizi/strutture più eco-compatibili e in linea con gli obiettivi del Parco; nella Fase III sono le agenzie di viaggio che possono aderire alla Carta Europea del Turismo Sostenibile. La fase II è ancora in una fase sperimentale: infatti ad oggi sono stati certificati 438 operatori locali in 25 aree protette CETS distribuite tra Spagna, Francia, Regno Unito e Finlandia. Europarc Federation ha caldeggiato fortemente l’avvio della fase II anche per le aree protette italiane, sfida raccolta da Federparchi e concretizzata in una strategia di accompagnamento delle Aree Protette che si candideranno ad attuare la fase II della CETS.
5.9
CONOSCI IL PARCO: incontri di formazione e visite guidate specificamente dedicate alle scuole dei comuni limitrofi, da cui provengono i principali fruitori del parco. Ciò per informare e sensibilizzare questi visitatori sugli aspetti naturali e culturali che costituiscono la ricchezza di questo territorio e sensibilizzarli ad una fruizione corretta e rispettosa degli elementi naturali. Attività coordinata dal Parco e realizzata in collaborazione con i Centri di Educazione Ambientale di questi comuni. Costi presunti: 8.000 € Fonti di finanziamento: Fondi ordinari del Parco Tempi di realizzazione: Per la prima volta nel 2013 SOGGETTO RESPONSABILE: Parco
Dune Costiere
INDICATORI: n° incontri/anno; n° partecipanti/incontro
Iniziativa realizzata. Si proseguirà in questa direzione.
Numerosi sono stati gli incontri di formazione e visite guidate rivolti alle scuole dei comuni limitrofi nell’ambito del progetto triennale ENPI “Live Your Tour”, attivo dal dicembre 2012, di cui il Parco delle Dune Costiere è partner, progetto finalizzato ad incrementare il turismo sostenibile, ridurre l’impatto dei visitatori, informare le scuole e la comunità su come fruire aree sensibili riducendo la propria impronta ecologica.
Nella primavera del 2014 è stato realizzato il progetto “Il ginepro a scuola” una campagna di sensibilizzazione alla tutela degli ambienti costieri del Parco, rivolto all’intera comunità che frequenta l’area protetta, per evitare danni all’ambiente dovuti a carenza di informazioni su come fruire aree sensibili e
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
vulnerabil. Il progetto ha coinvolto oltre 600 bambini delle scuole primarie e secondarie di primo grado dei Comuni che più fruiscono il Parco: Fasano, Ostuni, Cisternino, Locorotondo e Martina Franca.
PRINCIPIO 6 CETS
Prodotti turistici specifici locali: incoraggiare un turismo legato a specifici prodotti che aiutino a conoscere e scoprire il territorio locale
OBIETTIVO
GENERALE
Promuovere attività ed elementi territoriali tipici del Parco
Far conoscere - anche ai turisti che frequentano il territorio solo per il mare - le grandi risorse naturalistiche,
culturali, storiche, architettoniche presenti in tutta l’area.
Far vivere esperienze turistiche speciali ed autentiche, individuando nuovi percorsi e offerte turistiche,
incentrate su elementi territoriali, culturali, enogastronomici peculiari e ancora non pienamente valorizzati.
OBIETTIVI
SPECIFICI
Realizzare un itinerario culturale-artistico-archeologico, che includa il santuario rupestre, le aree
archeologiche, i Dolmen
Sostenere eccellenze e prodotti eno-gastronomici del Parco (Presidi slow food, Prodotti biologici/km 0,
Prodotti “etici”, Prodotti tipici)
Promuovere uso e vendita dei prodotti del Parco nelle strutture balneari e ricettive
CODICE
AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE
PIANO STRATEGICO – NAT PRO
6.1
IL MENU DEL PARCO: costituito da piatti della tradizione e altre pietanze interamente cucinate con prodotti biologici o a km 0, sarà disponibile in tutti i ristoranti (all’interno del Parco o nelle immediate vicinanze) che aderiranno all’iniziativa. L’azione si propone di accrescere la diffusione dei prodotti enogastronomici del territorio e facilitare la nascita di una catena di commercializzazione breve, in cui gli operatori dell’accoglienza e della ristorazione acquistano e favoriscono la vendita dei prodotti lavorati dai piccoli produttori locali.
Costi: Nessun costo, il tutto si realizza attraverso accordi tra operatori
Tempi di realizzazione: 2012-2016
SOGGETTO RESPONSABILE: Associazione del
Obiettivo raggiunto.
Il menù del Parco è già
presente presso le masserie
Oasi S.Giovanni Battista,
Salamina, Il Frantoio.
Si proseguirà in questa
direzione affinchè più
operatori aderiscano a questa
iniziativa.
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Organizzazione di un Forum in
settembre in cui presentare i
risultati raggiunti, i riscontri
ottenuti, calendarizzare gli altri
impegni e ricordare gli impegni
assunti a chi non si è ancora
attivato o non ha completamente
raggiunto gli obiettivi fissati.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
Bioitinerario della via Traiana, Regione
Puglia, IAMB
INDICATORI: n° di strutture aderenti; n° turisti che richiedono il Menu del Parco/anno
6.2
IL BIOITINERARIO DELLA VIA TRAIANA: è un progetto pilota che si propone di rappresentare una sintesi delle eccellenze del biologico presenti sul territorio lungo l’itinerario della Via Traiana, caratterizzato da elementi di pregio paesaggistico, storico-culturale e naturalistico. Si tratta di un modo per dare risalto all’agricoltura biologica sensibilizzando l’opinione pubblica sull’importanza del collegamento tra valenze territoriali, metodi sostenibili di produzione e corretta alimentazione. Al progetto partecipano associazioni culturali e ambientaliste, Enti pubblici, soggetti che erogano servizi culturali e ambientali legati alla conoscenza del territorio, aziende che producono prodotti biologici; masserie didattiche; ristoranti che propongono almeno un menù biologico; punti vendita di prodotti biologici e aziende agricole e agrituristiche in regola con la certificazione biologica (ai sensi del Reg. CE 2092/91).
Costi: Nessun costo, il tutto si realizza attraverso accordi tra operatori
Tempi di realizzazione: 2012 -2016
SOGGETTO RESPONSABILE: Associazione
del Bioitinerario della via Traiana, Regione
Puglia, IAMB
INDICATORI: n° partecipanti/anno
In itinere. Da completare. A tutt’oggi il progetto è stato parzialmente realizzato. L’itinerario è stato individuato, sono stati selezionati tutti i soggetti che devono fare parte dell’Associazione “Bioitinerario della Via Traiana”, sono stati definiti i servizi offerti dalle diverse aziende (es. ristorazione, opitalità rurale, masserie didattiche, vendita aziendale, ecc.), sono state realizzate le cartografie con l’indicazione dell’ubicazione delle aziende, è stato realizzato tutto il materriale promozionale, è stato realizzato il sito internet. L’Associazione del Bioitinerario della Via Traiana è in procinto di essere costituita, le prime fasi della procedura per la costituzione sono già state realizzate.
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.
Nel Forum da organizzare a
Settembre 2014, tra le altre cose
ricordare gli impegni assunti a chi
non si è ancora attivato o non ha
completamente raggiunto gli
obiettivi fissati.
CODICE
AZIONE TITOLO AZIONE
STATO DI
ATTUAZIONE
PIANO STRATEGICO – NAT PRO
6.3
IPOGEA: realizzazione di visite guidate agli antichi frantoi ipogei, per far conoscere l’importanza dell’olivicoltura nelle diverse epoche, l’evoluzione dei metodi, l’architettura e l’organizzazione delle antiche masserie. Una corretta interpretazione del patrimonio naturale e culturale del Parco deve per forza prevedere l’avvicinamento dei turisti a questo mondo dato che gli oliveti costituiscono la principale caratteristica del paesaggio rurale del Parco e al ciclo produttivo dell’olio sono legate molte delle più antiche e tipiche tradizioni del territorio. Costi: 2.500,00 €
Obiettivo raggiunto. L’iniziativa, viene realizzata annualmente dalla Cooperativa Serapia. Proseguirà in futuro.
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
Fonti di finanziamento: Fondi Ordinari del Parco*
Tempi di realizzazione: 2012-2016 SOGGETTO RESPONSABILE: Cooperativa Serapia
INDICATORI: n° visite guidate/anno; n°
partecipanti/anno
6.4
“ANDAR PER …”: calendario di escursioni gratuite realizzate nel periodo autunnale e primaverile allo scopo di far conoscere la biodiversità naturale e agraria del parco e gli agricoltori che con tenacia e passione custodiscono paesaggi autentici e antiche masserie. In masseria è possibile prenotare pranzo con un menù a base di prodotti biologici delle aziende del Parco. Tempi di realizzazione: 2012-2016 Costo: 7.500,00 € Fonti di finanziamento: Fondi ordinari del Parco SOGGETTO RESPONSABILE: Cooperativa Serapia,
Slow food condotta Piana degli Ulivi e Comune di
Ostuni
INDICATORI: n° eventi realizzati/anno; n° partecipanti/anno
Obiettivo raggiunto.
Iniziativa realizzata
dal Paro ogni anni, a
partire da 2012
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.
CODICE
AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE
PIANO STRATEGICO – NAT PRO
6.5
RECUPERO DELLA CHIESA DI S. PIETRO IN OTTAVA, una struttura di grande interesse storico e culturale, la cui valorizzazione arricchirà l’offerta turistica culturale.
Costi: 20.000 €
Fonti di finanziamento: Fondi privati
Tempi di realizzazione: 2012-2016 SOGGETTO RESPONSABILE: Associazione Italia Nostra
INDICATORI: Realizzazione dell’iniziativa
In itinere. Allo stato attuale sono state realizzate le seguenti fasi a cura del proprietario del bene: redatto progetto di recupero, finanziato attraverso fondi del Piano di Sviluppo Rurale con bando del GAL Alto Salento. Lavori in fase di avvio.
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.
6.6
IL SISTEMA AMBIENTALE CULTURALE DELLA VIA TRAIANA (SAC): ha il fine di garantire una fruizione unitaria, qualificata e sostenibile delle risorse ambientali e culturali che devono essere messe in rete, integrate e valorizzate, attraverso un
In itinere. L’attuazione del progetto SAC è partita da pochi mesi. La prima fase di
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Per una ricaduta tangibile sul territorio fondamentale sarà la
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
programma di interventi di promozione, di cooperazione fra istituzioni e imprese al fine di favorire nuove forme di sviluppo economico incentrato su questi beni. Il SAC ha come idea forza di sviluppo ed attrattività territoriale la via Traiana, che corre nella pianura dei territori di Fasano, Ostuni e Carovigno ai piedi della Murgia, in una fascia di territorio lambita dal mare Adriatico, dove la natura dei luoghi è fortemente caratterizzata dalla presenza dell’ulivo; attorno a questa grande via di comunicazione si aggregano elementi storico-culturali, naturali e paesaggistici unici ed irripetibili, che connotano fortemente il territorio per la sua “mediterraneità”. Costi: 400.000 € Fonti di finanziamento: Fondi regionali Tempi di realizzazione: 2012-2016
SOGGETTO RESPONSABILE: Comune di Ostuni
INDICATORI: Realizzazione del SAC; n° iniziative/anno
realizzazione attualmente in corso è quella dell’allestimento dei centri visita.
fase di promozione come indicato per l’azione 5.1, e la capacità di trarre vantaggio da questo progetto per organizzare davvero un’offerta integrata. E’ necessaria inoltre una azione di monitoraggio attento nella fase di realizzazione.
6.7
CINEMA PER L’AMBIENTE: rassegna cinematografica sui temi ambientali, al fine di migliorare la qualità del soggiorno e di diffondere un messaggio di sostenibilità ambientale.
Costi: 2.500,00 €
Fonti di finanziamento: Fondi ordinari del Parco
Tempi di realizzazione: 2012 al 2016 SOGGETTO RESPONSABILE: Legambiente - circolo Elaia di Ostuni e Comune di Ostuni
INDICATORI: n° spettatori/anno
Obiettivo realizzato. Proseguirà in futuro.
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.
CODICE
AZIONE TITOLO AZIONE
STATO DI
ATTUAZIONE
PIANO STRATEGICO – NAT PRO
6.8
IL CATALOGO DELLE ATTIVITÀ: Il Parco e l’Ufficio CETS coordineranno l’attività di raccolta e sistematizzazione delle informazioni e la realizzazione del calendario degli eventi e delle iniziative, che verrà pubblicato sui diversi websites e distribuito nella casa del Parco e nelle strutture ricettive. Ciò per risolvere un problema lamentato dagli operatori turistici: di conoscere tempestivamente tutte le attività realizzate da diversi soggetti – Comuni, Parco, Provincia, operatori privati– in modo tale da rispondere alle domande dei turisti e poter realizzare col giusto anticipo una efficace promozione.
Costi: 5.000 €
Fonti di finanziamento: Fondi privati
Tempi di realizzazione: dal 2013 al 2016
In itinere, da completare.
Nelle more della costituzione dell’Ufficio CETS, il Parco realizza il catalogo degli eventi estivi, con fondi parco e lo distribuisce nelle strutture recettive, nei punti di informazione turistica, e attraverso varie testate web.
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Nel forum di Settembre prossimo calendarizzare gli impegni del Piano di Azione CETS e ricordare a chi non ha ancora adempiuto quali sono gli impegni assunti. Fondamentale la promozione delle attività come specificato nelle azioni 5.3, 5.6, 5.8.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
SOGGETTO RESPONSABILE: Parco Dune Costiere
INDICATORI: n° copie stampate e distribuite/anno
PRINCIPIO 7 CETS
Migliorare la conoscenza, formazione: potenziare la conoscenza dell'area protetta e dei temi della sostenibilità tra tutti gli attori coinvolti nel settore turistico
OBIETTIVO
GENERALE
Educare alla sostenibilità la comunità locale ed i turisti
Promuovere un significativo miglioramento delle prestazioni ambientali del turismo attraverso la formazione
degli operatori e degli amministratori, nonché tramite la predisposizione di programmi innovativi e
l’adozione di modelli gestionali funzionali a mitigare i possibili impatti che i flussi di visitatori possono
determinare sugli aspetti ambientali di maggiore rilevanza.
OBIETTIVI
SPECIFICI
Promuovere una gestione sostenibile della ricettività e del territorio (mobilità, risparmio idrico, risparmio
energetico, agricoltura sostenibile, rifiuti, etc…)
Garantire formazione/comunicazione differenziando target (turisti e fruitori, scuole e abitanti, operatori
turistici)
CODICE
AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE
PIANO STRATEGICO – NAT PRO
7.1
SOSTENIBILITÀ E ACCOGLIENZA: formazione, specificamente rivolta agli operatori turistici, riguardo aspettative e sensibilità del “turista sostenibile”, opportunità offerte alle strutture ricettive dall’applicazione di strategie di innovazione ambientale (nel campo della gestione delle acque e del ciclo dei rifiuti, delle energie rinnovabili, della mobilità, del turismo sostenibile etc…). Verranno mostrate best practices e casi di successo nazionali e internazionali, e organizzati scambi
Da realizzare.
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.
Aggiungere tra gli obiettivi formativi:
come intercettare il turista
sostenibile, come combinare
domanda e offerta, come fare rete
con gli operatori turistici per
tesorizzare i feedback dei turisti
sostenibili dopo avere frequentato il
Parco.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
di esperienze con altri territori e aree protette che hanno già ottenuto la CETS. Costi: 10.000 € Fonti di finanziamento: Provincia di Brindisi Tempi di realizzazione: 2013 – 2016 SOGGETTO RESPONSABILE:
Cooperativa Serapia
INDICATORI: n° eventi formativi/anno; n° partecipanti/anno
Il Forum di settembre 2014 sarà
occasione per calendarizzare le
attività legate a quest’azione.
Il progetto MEET offre occasioni di
formazione per attuare questa azione.
7.2
CUSTODI DEL TERRITORIO: formazione rivolta agli operatori turistici, finalizzata ad accrescere la conoscenza riguardo al proprio territorio, comportamenti corretti di fruizione turistica e fattori di minaccia per habitat e specie, anche attraverso l’illustrazione di casi di successo sperimentati in altri contesti e di singole e specifiche iniziative progettuali. Costi: 10.000 € Tempi di realizzazione: 2012 – 2016 SOGGETTO RESPONSABILE: Cooperativa Serapia Associazione “Italia Nostra”, Associazione “Gnathia”
INDICATORI: n° eventi formativi/anno; n° partecipanti/anno
In corso di realizzazione. Alcune attività sono già state svolte in occasione di eventi di sensibilizzazione/informazione organizzati nell’ambito del progetto ENPI “Live Your Tour”, il progetto è in corso e a settembre prossimo sono previste attività formative rivolte alla Piccole e medie imprese. Tra le imminenti opportunità di formazione, anche quelle legate all’azione 3.1 “Osservatorio Naturalistico”. Infatti l’incarico dato per fare il monitoraggio delle specie di valore conservazionistico per il Parco, prevede nei prossimi mesi anche l’organizzazione di seminari di formazione rivolti agli operatori affinchè essi possano rispettare i criteri necessari per la corretta gestione del territorio di loro pertinenza per garantire la frequentazione e la salvaguardia di queste specie di valore conservazionstico, come fratino (presente lungo la costa), o cicogna nera, gallina prataiola, cul bianco isabellino, piviere tortolino che frequentano il sistema degli ambienti prativi e dei pascoli delle aree interne. Ulteriori occasioni di formazione, fino alla scadenza del primo quinquennio CETS (2016) saranno offerte progetto MEET che prevede il coinvolgimento degli operatori e anche la loro formazione.
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.
Il Forum di settembre 2014 sarà
occasione per calendarizzare le
attività legate a quest’azione.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
PRINCIPIO 8 CETS
Qualità della vita dei residenti: assicurare che il sostegno al turismo non comporti costi per la qualità della vita delle comunità locali residenti
OBIETTIVO
GEENRALE
Ridurre impatti e disagi per i residenti
Mitigare i fenomeni di disturbo sulla popolazione locale determinati da forti concentrazioni turistiche nel
periodo estivo favorendo la destagionalizzazione e utilizzando gli investimenti per il turismo per migliorare la
qualità dei servizi.
OBIETTIVI
SPECIFICI
Incrementare la qualità dei servizi (in particolare trasporto pubblico)
Favorire la destagionalizzazione
Non investire solo sul turismo, garantendo invece il mantenimento delle attività tradizionali, in particolare
quelle agricole, e la salvaguardia del territorio e del paesaggio rurale
Scuole dei comuni del Parco e di quelli limitrofi
Evitare aumento dei prezzi per residenti (beni, servizi, mercato immobiliare, etc.)
CODICE
AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE
PIANO STRATEGICO – NAT PRO
8.1
Racconta il Parco: organizzare un concorso per le scuole con oggetto “il racconto del Parco”, attraverso narrazioni, disegni, foto e video. Costi: 5000 € Fonti di finanziamento: Fondi ordinari del Parco Tempi di realizzazione: 2012 SOGGETTO RESPONSABILE:
Parco Dune Costiere
INDICATORI: Realizzazione dell’iniziativa
Obiettivo raggiunto.
Il Parco nel 2012 ha avviato la prima edizione del concorso “Parco Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo”, rivolto a tutti, giovani e meno giovani, professionisti e non e anche alle scolaresche di ogni grado ed ordine. Con questa iniziativa il Parco ha voluto stimolare l’immaginazione tanto della comunità locale, quanto dei visitatori a fornire un’interpretazione artistica e originale dei propri luoghi con le relative specie faunistiche e floristiche, delle attività e dei prodotti dell’artigianato e degli eventi di interesse storico, culturale o naturalistico ad esso legati. Il concorso è stato suddiviso in tre sezioni: letteraria, fotografica – audiovisiva e grafico – pittorico – scultorea. A tal fine il Parco ha pubblicato un bando pubblico, con scadenza 30/6/2012 per la presentazione delle opere. Hanno partecipato cittadini e scuole. Sono pervenute opere di varia tipologia come disegni, tele, video, documentari. A settembre 2013 c’è stata la premiazione.
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Ulteriore obiettivo: prevedere seconda edizione prima del 2016, da calendarizzare al Forum di settembre 2014
8.2 AL MARE IN BUS: L’azione consiste nella sottoscrizione di
Obiettivo raggiunto. Questa azione è partita con il progetto
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
un accordo con Regione, Comuni e Azienda di Trasporti (tutti soggetti che hanno partecipato al Forum e sottoscritto un preciso impegno in tal senso) per incentivare il trasporto pubblico verso le spiagge, attraverso l’introduzione di nuove corse specificamente dedicate a questo servizio. Questa azione dovrebbe contrastare la congestione di autoveicoli sulle aree sensibili del parco a causa della forte affluenza di visitatori, durante il periodo estivo, che è uno degli elementi di maggiore conflittualità tra turismo e comunità locale. Dovrebbe anche determinare effetti positivi sia sulla soddisfazione dei visitatori (molti dei quali hanno lamentato la difficoltà di spostamento coi mezzi pubblici all’interno del Parco) che sulla conservazione degli ecosistemi costieri, minacciati dall’accesso non regolamentato di autovetture private nella fascia retrodunale. Costi: Nessun costo, l’azione avverrà attraverso accordi con gli altri soggetti coinvolti Tempi di attuazione: 2012 – 2016 SOGGETTO RESPONSABILE:
Comune di Ostuni, Parco Dune
Costiere
INDICATORI: n° di corse/giorno; n° di passeggeri trasportati/giorno
pilota “Vivi il parco con la testa, vivi il parco con il cuore” realizzato nell’ambito del progetto Nat-Pro che ha incentivato l’utilizzo del bus (con biglietto a tariffa ridotta) + bici (consegnata gratuitamente al capolinea del bus), previo accordo stipulato con la Società di Trasporti Pubblici STP. Dopo la chiusura del progetto il Parco ha assicurato continuità a questa iniziativa, dando un incarico alla stessa società di trasporti STP per personalizzare 9 pullman con spazi pubblicitari promozionali sulla fiancata per pruovore l’uso del mezzo pubblico per raggiungere costa dai comuni vicini al Parco, da integrere con uso della bici presa a noleggio al capolinea dell’autobus, presso il camping Pilone.
CETS. Per dare maggiore appeal all’iniziativa e promuoverla occorre individuare fondi per: 1) pubblicizzare l’iniziativa in radio private, 2)per integrare il costo del biglietto affinchè costi solo 1 euro preso da qualunque Comune del comprensorio, 3) per fornire la bicicletta gratis alla esibizione del biglietto del pullman.
PRINCIPIO 9 CETS
Benefici per l'economia: accrescere i benefici provenienti dal turismo per l'economia locale
OBIETTIVO
GENERALE
Impedire che il turismo divenga l’unica forma di investimento sul territorio
Arrestare la percezione del turismo come settore a sé stante e fonte privilegiata di reddito e incrementare i
benefici diffusi incentivando la definizione di proposte turistiche integrate, in grado di contribuire al
mantenimento di attività tradizionali e di settori economici svantaggiati quali l’artigianato.
OBIETTIVI
SPECIFICI
Creare mercato/filiera per prodotti agricoli tipici e di qualità
Rilanciare le attività artigianali
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
Sviluppare forme di turismo non legate alla stagione estiva
Valorizzare l’attività agricola anche come fattore chiave per la gestione e la manutenzione del territorio
Promuovere la “filiera” delle attività culturali-artistiche
CODICE
AZIONE TITOLO AZIONE
STATO DI
ATTUAZIONE
PIANO STRATEGICO – NAT PRO
9.1
NON SOLO ESTATE: realizzazione di numerosi eventi (fiere e gare gastronomiche, percorsi equestri, sagra dei prodotti degli oliveti secolari, visite guidate agli impianti di acquacoltura e degustazioni pesce biologico) nei mesi compresi tra settembre e giugno per incrementare il livello di destagionalizzazione, mitigare gli impatti delle forti concentrazioni turistiche estive e garantire un sostegno meglio distribuito nel corso dell’anno alle imprese locali. Costi: 30.000 € Fonti di finanziamento: fondi ordinari del Parco, finanziamenti privati Tempi di realizzazione: 2012 – 2016 SOGGETTO RESPONSABILE: Parco Dune Costiere
INDICATORI: n° eventi realizzati/anno; n° partecipanti/anno
Obiettivo raggiunto.
Il Parco organizza
questo genere di
eventi, ci sono
percorsi autunnali,
percorsi primaverili,
itinerari invernali
legati alla pesca
sostenibile.
Si proseguirà in
questa direzione.
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.
9.2
TURISMO SCOLASTICO: definire nuovi pacchetti turistici, orientati sulle esigenze dei diversi livelli di scolarizzazione, da promuovere su scala nazionale. In questo settore il Forum ha individuato uno dei segmenti potenzialmente più interessanti per il Parco sotto il profilo della ricettività, delle attività da realizzare, per le caratteristiche di destagionalizzazione e le potenzialità di fidelizzazione delle destinazioni. Costo presunto: 15.000 € Fondi ordinari del Parco, finanziamenti privati SOGGETTO RESPONSABILE: cooperativa Serapia
INDICATORI: n° eventi realizzati/anno; n° partecipanti/anno
In itinere.
Questo è uno degli
obiettivi del SAC,
infatti sono previste
attività didattiche nel
Parco.
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.
9.3
IL LABORATORIO DELLA CIVILTÀ CONTADINA: concepito come il luogo in cui mantenere la conoscenza su mestieri e attività che hanno influenzato la vita economica e sociale di questo territorio e ne hanno plasmato il paesaggio, organizza attività formative volte a favorire l’apprendimento di antichi mestieri artigiani a rischio di estinzione, lo sviluppo di imprese artigiane e l’inserimento
Da realizzare
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
professionale nel settore dell’artigianato di qualità. Costo: 10.000 € Finanziamennti: Fondi ordinari del parco Tempi di realizzazione: da inaugurare nel 2014 SOGGETTO RESPONSABILE: Associazione culturale
Presepe Vivente
INDICATORI: realizzazione dell’iniziativa; n° attività
formative/anno; n° partecipanti attività
formative/anno
PRINCIPIO 10 CETS
Monitoraggio dei flussi, riduzione degli impatti: monitorare i flussi di visitatori indirizzandoli verso una riduzione degli impatti negativi
OBIETTIVO
GENERALE
Controllare i flussi turistici e favorire forme non impattanti di fruizione
Dotarsi di un sistema di raccolta sistematica dei dati turistici all’interno del territorio del Parco, al fine di
verificare l’efficacia delle politiche implementate, e per monitorare tempestivamente gli effetti della
frequentazione turistica in aree a elevata sensibilità.
OBIETTIVI
SPECIFICI
Contabilizzare flussi e ingressi nel Parco – per la tutela delle aree ad alta sensibilità – attraverso il dialogo e la
collaborazione con le strutture turistiche
Incentivare la mobilità lenta
CODICE
AZIONE TITOLO AZIONE STATO DI ATTUAZIONE
PIANO STRATEGICO – NAT PRO
10.1
LA CONOSCENZA DEI FLUSSI TURISTICI LOCALI: l’obiettivo dei prossimi 5 anni è di conoscere più nel dettaglio le dinamiche turistiche che interessano il Parco delle Dune Costiere, relativamente alla quantità di turisti che pernottano nel Parco, alle dimensioni dei flussi giornalieri, all’accesso dei visitatori in aree fragili e a elevata valenza naturalistica. Questa attività verrà realizzata dall’ufficio CETS che si interfaccerà direttamente con gli operatori turistici per avere informazioni aggiornate e riferite a specifici contesti territoriali. Costi: Nessun costo, rientra tra i compiti dell’ufficio CETS Tempi di realizzazione: 2012-2016 SOGGETTO RESPONSABILE: Ufficio CETS
Da realizzare. In assenza di
ufficio CETS regionale, questa
azione potrà essere realizzata
dal Parco nell’ambito del
progetto MEET in fase di
avvio.
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Il Forum di settembre 2014 dovrà calendarizzare gli impegni fino a scadenza del quinquennio CETS e ricordare ai vari attori gli impegni assunti.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
INDICATORI: Pubblicazione del rapporto annuo sullo stato del turismo nel Parco
10.2
FERROVIE DIMENTICATE: La Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate è indetta dalla Confederazione per la Mobilità Dolce (Co.Mo.Do). Tanti gli eventi che si svolgono in tutt’Italia dedicati alla riscoperta del nostro patrimonio ferroviario: escursioni a piedi e in bicicletta su tratte ferroviarie in abbandono, viaggi con convogli speciali, visite guidate a stazioni ferroviarie, mostre fotografiche, ecc. L’iniziativa nel 2014 è giunta alla sua 7° edizione. Anche il Parco delle Dune Costiere, in collaborazione con associazioni attive sul territorio, partecipa ogni anno alla giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate organizzando percorsi gratuiti in bicicletta lungo i sentieri che attraversano le aree interne del Parco. Obiettivo: promuovere la mobilità lenta per conoscere più a fondo le caratteristiche del Parco. Costi: 2.500,00 € Fonti di finanziamento: risorse ordinarie del Parco Tempi di realizzazione: 2012-2016. SOGGETTO RESPONSABILE: Cooperativa
Serapia, con la collaborazione di Italia
Nostra, Slow Food Piana degli Ulivi e
Legambiente - circolo Elaia di Ostuni
INDICATORI: km di percorsi recuperati
Obiettivo raggiunto. Questo
evento viene organizzato ogni
anno.
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.
10.3
L’ALBERGABICI: L’albergabici è una struttura immersa tra oliveti secolari, realizzata grazie al recupero di una ex Casa Cantoniera dell’ANAS, è una struttura d’accoglienza per cicloturisti con 20 posti letto, con un’officina per la riparazione e il lavaggio delle bici con annesso Bicigrill, un centro per assistenza cicloturistica, un infopoint per la distribuzione di materiale informativo. Un centro attrezzato per ospitare cicloturisti provenienti da ogni parte del mondo che si fermano per scoprire questo angolo di Puglia. L’Albergabici fa parte della Ciclovia Adriatica (individuata dalla Regione Puglia con il progetto Cyronmed), uno dei percorsi di lunga percorrenza della rete ciclistica nazionale di Bicitalia, che da Venezia corre lungo tutto il litorale Adriatico fino al capo di Santa Maria di Leuca. Il tratto della Traiana compreso dell’area Parco è oggi attrezzato
Obiettivo raggiunto. I lavori di
ristrutturazione
dell’Albergabici sono stati
completati e il 17 maggio 2014
c’è stata l’inaugurazione.
In questa fase il Comune di
Ostuni è in procinto di
pubblicare il bando per la
gestione dell’Albergabici.
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
con aree di sosta e punti di informazione per cicloturisti.
Tempi di realizzazione: completamento lavori ed inaugurazione nel 2014 Costi: 500.000 € Finanziamenti: POR FESR Puglia 2007/2013 Linea 4.4 Azione 4.4.3 SOGGETTO RESPONSABILE: Parco Dune
Costiere
INDICATORI: realizzazione dell’iniziativa; n°
ospiti/anno
10.4
IL CICLO-LIDO - lo stabilimento balneare per cicloturisti: ad integrazione dell’offerta dell’Albergabici, uno stabilimento balneare sarà completamente attrezzato per offrire tutti i servizi necessari per chi si sposta in bicicletta. Questa iniziativa facilita chi intende raggiungere il mare in maniera lenta e naturale e si propone di incentivare l’utilizzo di questo mezzo nelle zone di massimo affollamento turistico, in cui maggiori sono i danni sugli ecosistemi prodotti da una fruizione senza regole.
Costi: 15.000 €
Fonti di finanziamento: finanziamenti privati
Tempi di realizzazione: il ciclolido verrà inaugurato nel 2014
SOGGETTO RESPONSABILE: VIAR Beach Club
INDICATORI: realizzazione dell’iniziativa; n° ospiti/anno
Da attuare.
Nelle more, il Camping Pilone
ha cominciato, con il progetto
Nat Pro, a fornire le biciclette
a chi arriva in pullman. Il
Camping pilone continua ad
erogare questo servizio anche
dopo la conclusione del
progetto Nat Pro.
Inoltre grazie al progetto “bike
friends” si doterà di biciclette
e strutture a supporto della
mobilità ciclistica.
In linea con quanto previsto per questa azione nel Piano Strategico CETS. Il Forum di settembre 2014 dovrà
calendarizzare gli impegni fino a
scadenza del quinquennio CETS e
ricordare ai vari attori gli impegni
assunti.
8. DAL “PIANO DI GESTIONE PER LA PROMOZIONE DEL TURISMO SOSTENIBILE E
DELL'ECOTURISMO NELLE AREE PROTETTE …” (6.1.4.) QUALI OBIETTIVI ED AZIONI PER IL PIANO
STRATEGICO NAT PRO DEL PARCO DELLE DUNE COSTIERE
Prima di passare agli obiettivi di ripristino e protezione ambientale della Strategia Nat-Pro
raccomandati dagli esperti del gruppo di lavoro che si è occupato del Parco delle Dune Costiere,
giova richiamare qui, brevemente, gli altri obiettivi strategici per il Tursimo Sostenibile individuati
nell’ambito del “Piano di gestione per la Promozione Del Turismo Sostenibile e Dell'ecoturismo
nelle Aree Protette di Torre Guaceto e Dune Costiere Da Torre Canne a Torre San Leonardo"
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
(6.1.4.) che, come si è già detto in premessa, è parte integrante del presente lavoro. Il richiamo di
questi obiettivi strategici consente di fornire in questo lavoro una visione più unitaria ed
organica dell’insieme degli obiettivi che caratterizzano la Strategia Nat-Pro relativa al Parco delle
Dune Costiere.
Nello specifico si riportano di seguito delle tabelle di sintesi che illustrano gli obiettivi individuati
per la promozione del turismo sostenibile e dell’ecoturismo in tale lavoro, evidenziando come il
Parco delle Dune Costiere si stia muovendo rispetto a tali obiettivi, e specificando cosa è stato
realizzato sino ad oggi e cosa è stato previsto per il futuro. Nella prima e seconda colonna sono
stati riportati rispettivamente gli obiettivi (misure) e le azioni per la promozione del turismo
sostenibile e l’ecoturismo. Nella terza colonna “Risultati raggiunti sino ad oggi ed Obiettivi per il
futuro” viene specificato, per ogni singola azione, se essa è stata totalmente attuata (risultati
raggiunti), o parzialmente attuata o del tutto inattuata (in questi ultimi due casi, l’azione rimane
un obiettivo per il futuro).
Stato di attuazione delle azioni per la promozione del turismo sostenibile e dell'ecoturismo nel Parco
regionale delle Dune Costiere da Torre Canne a Torre san Leonardo
Misura Azione Risultati raggiunti sino ad oggi/Obiettivi per il futuro
Conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale e
storico-culturale
Adottare linee guida di comportamento per le visite ai siti naturali e storico-culturali sensibili al fine di minimizzare gli impatti dei visitatori.
Azione attuata. Nell'ambito di un Progetto PON gli studenti dell’Istituto Superiore Leonado Da Vinci hanno realizzato e pubblicato un depliant sulle linee guida di comportamento da tenere lungo la costa.
Obiettivi per il futuro:
Potenziare la comunicazione nelle aree a forte pressione turistica e continuare con l’attività di coinvolgimento, attraverso opportune campagne informative, anche delle aree territoriali esterne al parco da cui provengono le utenze balneari (tra le più vulnerabili alla pressione antropica per la presenza di aree sensibili)
Tutelare e valorizzare i beni architettonici della tradizione (es. costruzioni rurali, pajare, masserie, muri a secco, torri colombarie).
Azione attuata. Sono stati finanziati dei progetti comunitari per la valorizzazione del Dolmen di Montalbano e per realizzare dei perscorsi con la chiesa di San Pietro in Octava del X secolo che pur appartenedo ad un privato è stata interessata da un progetto di recupero finanziato dal GAL Alto Salento.
Obiettivi per il futuro: promuovere una gestione coordinata dei vari beni, attraverso una integrazione dell’offerta pubblico-privata. Al raggiungimento di questo obiettivo concorrerà anche l’attuazione del SAC
Individuare e attrezzare itinerari che includano elementi del paesaggio naturale e storico-culturale.
Azione in attuazione. Oltre ai numerosi percorsi enogastronomici e del gusto che coinvolgono le masserie storiche, sono stati realizzati e opportunamente allestiti altri itinerari legati al paesaggio, alla storia e alla natura (es. itinerario ciclabile lungo la via Traiana, rete escursionistica per raggiungere la zona umida di fiume Morelli); altri
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
percorsi sono stati finanziati e saranno realizzati che passano per la Casa cantoniera ex ANAS – prossimo albergabici.
Obiettivi per il futuro: procedere in questa direzione per completare e potenziare l’allestimento degli itinerari naturalistici e storico-culturali sia delle aree interne che costiere del parco, anche dotandoli di adeguata cartellonistica e segnaletica
Garantire l’accessibilità e fruibilità a persone con esigenze particolari (es. persone con deficit motori o sensoriali, anziani, bambini).
Azione in attuazione. Numerosi sono i laboratori didattici in masseria e presso l’impianto di acquacoltura, che è un sito naturalistico e produttivo, frequentati anche da bambini ed anziani. Inoltre nella zona umida di fiume Morelli c’è un sistema di passerelle, accessibili anche ai disabili, per visitare l’antico impianto di acquacoltura ed accedere alla costa.
Obiettivi per il futuro:
Si intende incrementare il numero di aree accessibili a disabili.
Utilizzare specie autoctone per la ripopolazione e adozione di misure per prevenire l'invasione di specie aliene.
Azione in attuazione. Con il progetto “Mille Ginepri per il Parco” è stata stipulata un’apposita convenzione con ARIF, nell’ambito del progetto Nat.Pro che vede la possibilità di omaggiare con dei ginepri gli stabilimenti balneari ed i cittadini che decidono di eliminare specie non legate alla storia e natura dei luoghi. Sempre in collaborazione con ARIF e l’Istituto tecnico agrario di Ostuni sono in corso attività di rinaturalizzazione di alcuni tratti di costa con specie autoctone.
Obiettivi per il futuro: Potenziare e dare continuità a queste attività.
Monitorare il flusso dei turisti.
Azione non attuata. Anche se alcuni dati sui turisti sono stati raccolti, manca un sistema di monitoraggio sistematico soprattutto lungo la costa.
Obiettivi per il futuro: Attuare questa attività di monitoraggio
Promozione e comunicazione
Dematerializzare la promozione web ed agire sul mercato globale servendosi del web (es. siti internet, mailing list, social network).
Azione in parte attuata.
È stato realizzato il sito Internet www.parcodunecostiere.org e tutte le informazioni e news sulle attività del Parco vengono inviate utilizzando una mailing list. L’indirizzo del sito viene promosso su tutta la cartellonistica e su tutti gli strumenti mediatici utilizzati.
E’ stata attivata anche un’attività di promozione attraverso facebook, attualmente si registrano 2910 amici di facebook.
Obiettivi per il futuro: Potenziare il sito web, soprattutto legandolo alle attività in programma sia nel parco che nelle aziende col marchio del parco, al fine di promuovere i prodotti e i servizi offerti da una pluralità di soggetti che operano nella logica della sostenibilità. Si pensa ad un sito che offra anche la possibilità di costruire dei pacchetti turistici.
Incrementare la promozione a livello nazionale ed internazionale.
Limitare al minimo la promozione tramite materiale cartaceo, e comunque realizzare brochures e volantini con carta riciclata o
Azione attuata. Il materiale cartaceo prodotto è ridotto al minimo (flyers sulle attività, pieghevole, guida del parco), in quanto gran parte della promozione avviene per via digitale.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
ecologica. Obiettivi per il futuro: continuare in questa direzione.
Organizzare eventi tematici che coinvolgano scuole, comunità locale e turisti.
Azione attuata. Il Parco organizza numerose iniziative per il coinvolgimento della comunità locale, delle scuole e dei turisti in tutti i periodi dell’anno soprattutto in bassa stagione. Tra gli obiettivi CETS, quello di limitare gli eventi nel periodo estivo ed incrementarli in bassa stagione, organizzare eventi (es. laboratori del gusto legati a passeggiate) tesi a far conoscere le masserie con il Marchio del Parco, e aziende virtuose presenti nelle aree interne e remote.
Obiettivi per il futuro: continuare in questa direzione.
Far conoscere gli impegni dell'organizzazione verso il rispetto delle buone pratiche di sostenibilità.
Azione attuata. L’impegno del parco, i premi e riconoscimenti ottenuti in relazione alle buone pratiche messe in atto per rispettare i principi della sostenibilità sono comunicati attraverso tutti i canali di comunicazione del parco (web, newsletter, carta stampata, materiale promozionale) oltre che attraverso i loghi che compaiono sulla carta intestata.
Obiettivi per il futuro: comunicare anche in lingua inglese.
Informare i visitatori sull'ambiente naturale, cultura locale e il patrimonio culturale.
Azione attuata. Lungo alcuni itinerari sono stati collocati dei cartelli esplicativi e informativi sugli habitat naturali e sulla necessità di tutelarli attraverso comportamenti adeguati.
Obiettivi per il futuro:
Questa azione va rafforzata, soprattutto lungo gli 8 km di costa dove ci sono gli ambienti più sensibili e vulnerabili.
E’ in fase di attuazione una campagna di comunicazione per rafforzare il senso di appartenenza nei confronti del paesaggio naturale, agrario, dei beni storico-culturali. A tal fine sono utilizzati diversi strumenti: materiale divulgativo, segnaletica, cartellonistica stradale posta nei punti di maggiore frequentazione e nei luoghi di incontro della comunità locale (es. “benvenuto, stai entrando in un parco”, “rispetta l’ambiente naturale”, ecc.). Quest’ultima è collocata:
1) nei punti di accesso al parco rispetto a chi viene dai comuni limitrofi; 2) nelle piazze; 3) nei punti di incontro della comunità locale.
Promuovere marchi che diano riconoscibilità all’area protetta.
Azione attuata.
Il Parco ha ricevuto il riconoscimento CETS (Carta Europea del Turismo Sostenibile) il cui logo compare nel materiale divulgativo del parco.
A sua volta il Parco concede l’uso del proprio Marchio alle aziende conformi al relativo Regolamento, che impone obiettivi di sostenibilità immediati, ed altri da perseguire in una fase successiva, attraverso un processo di miglioramento continuo. Ad esempio posseggono il marchio aziende agricole e turistiche attente ai parametri ambientali, o punti vendita che promuovono prodotti locali, o gli agriturismi con menù bio e a km zero. Obiettivi per il futuro: completare l’attuazione dei diversi impegni assunti con la CETS, monitorare l’attuazione del regolamento del marchio del parco, incentivare altre aziende all’acquisizione del marchio.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
Partecipazione e formazione
Organizzare forum tematici periodici.
Azione attuata. Sia per l‘adesione alla CETS, che per la redazione del Piano del Parco, che per la promozione del Marchio del Parco, negli ultimi anni sono stati realizzati numerosi forum tematici ed incontri informativi con le comunità locali. Il tutto per per attuare processi condivisi dal basso. Tra i temi trattati: criticità, impegni per superarle, assegnazione dei compiti a ciascun membro della comunità, promozione.
Inoltre è stata istituita la Consulta del Parco composta da soggetti rappresentativi del territorio sotto l’aspetto produttivo, associativo, della ricerca, delle istituzioni, del mondo del lavoro, ecc. Previsto dalla legge istitutiva del Parco, si incontra per esprimersi su temi legati alla pianificazione e alla programmazione (es.il piano del parco).
Obiettivi per il futuro: Continuare con il pieno coinvolgimento degli attori locali.
Gestire percorsi formativi specifici per operatori, turisti, amministratori.
Azione in attuazione.
Ogni anno l’Ente Parco organizza corsi per il birdwatching e per il riconoscimento delle orchidee spontanee. Inoltre il Parco è coinvolto in un progetto ENPI, specificamente dedicato al turismo sostenibile (“Live your tour”), che tra i vari obiettivi prevede la formazione di operatori locali e amministratori sul tema del turismo sostenibile, oltre che lo scambio di buone pratiche con partner internazionali (Libano, Tunisia, Spagna).
Con cadenza annuale, il Parco fornisce il proprio contributo e know how per attività formative e sulle tematiche ambientali, organizzati da organismi formativi certificati.
Obiettivi per il futuro: continuare in questa direzione, supportando anche la realizzazione di corsi professionalizzanti in riferimento ad esempio alla qualità dell’offerta, all’offerta integrata, la promozione nazionale ed internazionale, l’utilizzo delle lingue straniere nel proprio ambito professionale, ecc.
Favorire scambi culturali con realtà analoghe.
Azione in attuazione. Sono state realizzate diverse attività di scambio culturale con realtà analoghe, spesso con la Riserva di Torre Guaceto e con altri Parchi Regionali della Puglia. Alcuni esempi: con il parco “Dune di Torre Colimena” sono stati individuati degli itinerari in comune; con i parchi del Salento vi sono scambi di competenze ed esperienze nell’ambito del processo CETS. Oppure con il Parco del Delta del Po vi sono scambi di know how per la pesca delle
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
anguille, che nel Parco delle Dune Costiere ha luogo presso le zone umide retrodunali.
Scambi di know how e buone pratiche a livello internazionale sono in corso anche nell’ambito del progetto ENPI “Live Your Tour” cui si è fatto riferimento in precedenza.
Obiettivi per il futuro: continuare in questa direzione.
Creare reti di partenariato con enti locali e non, quali centri di ricerca, università, scuole, enti pubblici, associazioni di categoria.
Azione attuata. Sono create reti di partenariato in diversi progetti; molte attività vengono svolte con associazioni ambientaliste, culturali e organizzazioni di categoria del mondo agricolo (CIA) e gastronomico (Slow food).
Sono state attuate convenzioni: 1) con le scuole per collaborare in attività tese all’attuazione di iniziative sostenibili, es. con la scuola Pantanelli-Monnet di Ostuni (comprensiva: commerciale, industriale, agrario e per geometri); 2) con villaggi turistici lungo la costa come Rosa Marina e Cala di Rosa Marina; 3) con il CFS per le attività di monitoraggio e controllo (a partire dal 2013).
Inoltre vi è una fattiva collaborazione con i comuni di Ostuni e Fasano, es. negli ultimi anni sono state svolte diverse attività nel Parco da parte di ARIF e Protezione civile, grazie a convenzioni stipulate da questi ultimi con il comune di Ostuni.
Obiettivi per il futuro: continuare in questa direzione. Con ARIF, Protezione Civile e Capitaneria di porto, si faranno nel prossimo futuro delle convenzioni per svolgere le attività di monitoraggio teso alla prevenzione degli incendi e del danneggiamento ambientale, e all’attuazione di iniziative di manutenzione.
Gestire attività di formazione ed informazione periodica del personale sulle pratiche ambientali, socioculturali, sanitarie e della sicurezza.
Azione attuata. Il personale interno del Parco delle Dune Costiere è costituito dal Direttore e dal Responsabile Finanziario (oltre agli organi del Parco come la Giunta e l’Assemblea del Parco). Per obiettivi specifici il Parco si avvale di collaboratori esterni esperti in materia ambientale, guide ambientali e storico-culturali, esperti di animazione. Molti operatori sono stati formati dallo stesso Parco attraverso percorsi di affiancamento e di formazione e borse di studio, oltre a tirocini e stage.
Obiettivi per il futuro: continuare in questa direzione.
Svolgere un ruolo di supporto all’economia locale
Promuovere i prodotti dell’enogastronomia e dell’artigianato locale
Azione attuata. Il Parco promuove i prodotti tradizionali ottenuti da metodi di agricoltura biologica e dell’artigianato locale, partecipando ad eventi e fiere, organizzando itinerari e degustazioni, dando visibilità alle aziende virtuose con il Marchio del Parco e agli agriturismi che forniscono tali prodotti all’interno di menù bio e a km zero. Il Parco ha inoltre sostenuto e finanziato la nascita di un presidio Slow food, il pomodoro Regina di Torre Canne.
Obiettivi per il futuro: continuare in questa direzione.
Coinvolgere i produttori e gli operatori locali in campagne di sensibilizzazione, informazione e promozione dei prodotti tipici locali
Azione attuata. L'Ente Parco ha posto tra le proprie priorità la partecipazione ad iniziative di sensibilizzazione e informazione rivolte sia alla comunità locale che ai turisti. Ad esempio le organizza sia nelle scuole, con apposite campagne di educazione alimentare, che nell’ambito di fiere, mercatini ed altri eventi, promuovendo la partecipazione degli
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
agricoltori e delle associazioni di agricoltori del Parco.
Varie sono state le attività svolte nel 2013, ad esempio: la partecipazione alla fiera Cultivar, a Sky Icarus, alla trasmissione televisiva di Rai3 Geo e Geo, ad un programma della televisione Giapponese; a Primavera Mediterranea a Bari insieme alla CIA; presenza per un mese intero sui voli Alitalia, con un documentario relativo al Parco; ecc.
Obiettivi per il futuro: continuare in questa direzione.
Promuovere la vendita di prodotti e servizi locali, se disponibili
Azione attuata. Le aziende agricole con il Marchio del Parco sono promosse all’interno di tutti i canali informativi e promozionali disponibili (sito web, brochures, pubblicazioni, eventi pubblici e programmi didattici, apposita segnaletica e cartellonistica stradale, ecc), oltre che attraverso itinerari ed eventi realizzati presso le aziende.
Obiettivi per il futuro: proseguire e potenziare queste attività.
Mobilità
sostenibile
Promuovere l’uso di veicoli a basso impatto ambientale (es. mezzi a trazione elettrica, biciclette).
Azione attuata. Sono stati realizzati itinerari ciclabili e, nell’ambito del progetto Pilota del Nat Pro, sono stati promossi: 1) il sistema integrato bus+bici per raggiungere la costa e le masserie con il Marchio del Parco, partendo dai centri abitati di Ostuni, Cisternino, Ceglie Messapica (che rappresentano il principale bacino di utenza del Parco); 2) l’utilizzo della bicicletta per raggiungere le spiagge dopo avere lasciato l’auto in parcheggi realizzati in aree lontane dai siti più sensibili e vulnerabili (parcheggi di testata).
Obiettivi per il futuro: è prevista la ciclopedonalizzazione della complanare, e la valorizzazione dei parcheggi di testata.
Installare punti di ristoro per pedoni e ciclisti, colonnine per il rifornimento di mezzi elettrici alimentati con pannelli fotovoltaici.
Azione attuata. Ci sono punti di sosta con panche, rastrelliere e pannelli informativi lungo gli itinerari ciclabili e nelle masserie con il Marchio del Parco. Nei parcheggi di testata è prevista la realizzazione di colonnine per il rifornimento di mezzi elettrici alimentati con pannelli fotovoltaici.
Prevedere delle aree parcheggio lontano dalle zone più sensibili e valutare la possibilità di fornire un servizio di collegamento con le zone di maggiore attrazione mediante l’uso di mezzi a basso impatto ambientale.
Azione attuata. Nell’ambito del progetto Nat Pro è stato realizzato un progetto pilota avente esattamente questo obiettivo. Il Piano del Parco, adottato dal Parco a luglio 2013 e attualmente in attesa di approvazione da parte della Regione, ha previsto parcheggi lontani dalla costa integrati con un servizio navetta e bici per raggiungere i diversi lidi sulla costa. Alcuni di questi parcheggi sono stati già attivati e sono stati chiusi numerosi parcheggi abusivi in aree sensibili.
Obiettivi per il futuro: è prevista la ciclopedonalizzazione della complanare, e la valorizzazione dei parcheggi di testata.
Attrezzare con idonea segnaletica, staccionate e passerelle la sentieristica da
Azione attuata. Il potenziamento dei sentieri pedonali e ciclistici lungo la costa è già in corso, ed un ulteriore ampliamento è stato previsto nell’ambito del Piano
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percorrere a piedi o in bicicletta. del parco.
Obiettivi per il futuro: continuare in questa direzione.
Ridurre i consumi di Energia e usare energie rinnovabili
Monitorare e ridurre i consumi energetici.
Azione in corso di attuazione. Il regolamento del Marchio del Parco incentiva la riduzione dei consumi energetici.
Il monitoraggio avviene nella fase di controllo del rispetto di tali requisiti.
Obiettivi per il futuro: continuare in questa direzione.
Incentivare il risparmio energetico degli edifici attraverso impianti a basso consumo, attraverso buone pratiche di edilizia sostenibile (es. isolamento, infissi a taglio termico con vetri basso emissivi, ventilazione naturale per il raffrescamento, utilizzo dell’illuminazione naturale)
Azione in corso di attuazione. Alcuni di questi criteri sono richiesti alle aziende che intendono avere in concessione il Marchio del Parco. Inoltre nel Piano del Parco è previsto il rispetto di questi requisiti.
Obiettivi per il futuro: continuare in questa direzione.
Incentivare la diversificazione delle fonti energetiche in particolare quelle rinnovabili.
Azione in corso di attuazione. Alcuni di questi criteri sono richiesti alle aziende che intendono avere in concessione il Marchio del Parco. Inoltre nel Piano del Parco è previsto il rispetto di questi requisiti.
Obiettivi per il futuro: continuare in questa direzione.
Sistemi di monitoraggio dei consumi energetici con eventuali benefit (es. promozioni, buoni sconto) per i turisti che rientrano in determinati limiti di consumo.
Azione non attuata.
Uso sostenibile della risorsa Acqua
Monitorare e ridurre i consumi idrici.
Azione in corso di attuazione. Il regolamento del Marchio del Parco incentiva la riduzione dei consumi energetici. Il monitoraggio avviene nella fase di controllo del rispetto di tali requisiti. Nel Piano del Parco è previsto il rispetto di questi requisiti.
Adeguare gli impianti idrici per la raccolta e il riuso dell’acqua piovana e delle acque grigie.
Azione in corso di attuazione. Alcuni di questi criteri sono richiesti alle aziende che intendono avere in concessione il Marchio del Parco. Inoltre nel Piano del Parco è previsto il rispetto di questi requisiti.
Promuovere l’uso di acqua da depurazione per l’irrigazione delle aree verdi o coltivate.
Azione in corso di attuazione. Alcuni di questi criteri sono richiesti a determinate aziende che intendono avere in concessione il Marchio del Parco. Inoltre nel Piano del Parco sono previsti questi requisiti.
Promuovere tecniche colturali e varietà vegetali tradizionali a ridotto fabbisogno idrico.
Azione attuata. Sono state promosse antiche varietà agricole aridoresistenti come il pomodoro Regina di Torre Canne (intorno al quale è sorto un presidio Slow food) e coltivazioni con scarse esigenze idriche (olivi monumentali gestiti in maniera tradizionale, grano duro della varietà senatore Cappelli, fiorone di Torre Canne, …)
Adottare sistemi di monitoraggio dei consumi idrici con eventuali benefit (es. promozioni, buoni sconto) per i turisti che rientrano in determinati limiti di consumo.
Azione non attuata.
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Ridurre la produzione dei Rifiuti
Preferire prodotti a ridotto impatto ambientale: sfusi, a km zero, riciclati, riciclabili.
Azione in corso di attuazione. Alcuni di questi criteri sono richiesti alle aziende che intendono avere in concessione il Marchio del Parco. Nel Piano del Parco sono previsti questi requisiti. Tutti gli eventi gastronomici realizzati dal Parco prevedono l’uso di stoviglie e posate in materiale biodegradabile.
Incentivare il riuso (es. vuoto a rendere).
Azione in corso di attuazione. Come sopra
Minimizzare l’utilizzo di beni monouso. Azione in corso di attuazione. Come sopra.
Implementare un piano di gestione dei rifiuti solidi, con obiettivi quantitativi per la riduzione della frazione non riciclata o riusata.
Azione in corso di attuazione. L’attuazione di un piano di gestione dei rifiuti solidi a livello territoriale compete ai comuni in cui l’area protetta ricade. Tutte le aziende che collaborano con il Parco effettuano la raccolta differenziata, compresa la raccolta della frazione umida. L’ottimizzazione della gestione dei rifiuti da parte delle aziende è richiesta dal regolamento per il Marchio del Parco.
Promuovere la riduzione, il riuso, il riciclo, la raccolta differenziata fra i turisti, i residenti, le scuole, gli operatori commerciali.
Azione in corso di attuazione. Come sopra. Inoltre si svolgono annualmente campagne di sensibilizzazione es.: Parchi Puliti, Spiagge e fondali puliti in collaborazione con Legambiente.
Contrastare situazioni di illegalità (es. discariche abusive, scarichi non autorizzati).
Azione in corso di attuazione. L’Ente Parco collabora con il CFS nel monitoraggio del territorio, e segnala situazioni di illegalità agli organi competenti, anche con la collaborazione della Protezione Civile che svolge attività di monitoraggio.
Realizzazione di infrastrutture ed edifici secondo criteri di
sostenibilità
Preferire materiali a basso impatto ambientale, locali, riciclati, riciclabili.
Azione in corso di attuazione. Alcuni di questi criteri sono richiesti alle aziende che intendono avere in concessione il Marchio del Parco. Si tratta anche di un obiettivo presente nel Piano del Parco
Rispettare criteri di compatibilità con l’ambiente circostante nella progettazione delle dimensioni (altezza e cubatura), nella scelta dei colori.
Azione attuata. Il Parco svolge attività di controllo su questi aspetti quando esprime il proprio parere o nell’iter di autorizzazione; inoltre svolge attività di controllo sul territorio in collaborazione con gli organi preposti. Tali criteri sono anche previsti nelle NTA del Piano del Parco in fase di adozione.
Adottare le migliori pratiche disponibili dell'edilizia sostenibile (ad esempio adottando protocolli di edilizia sostenibile);
Azione programmata. Alcuni di questi criteri sono previsti nelle NTA del Piano del Parco in fase di adozione.
Favorire il rispetto degli strumenti urbanistici vigenti e contrastare i fenomeni di abusivismo edilizio.
Azione programmata.
L’Ente Parco svolge attività di controllo del territorio in collaborazione con il CFS.
Ulteriori obiettivi ed azioni individuati sempre nel Piano di gestione per la promozione del turismo
sostenibile e dell'ecoturismo nelle aree protette (6.1.4) sono sintetizzati nella tabella che segue:
Misura Azione Obiettivi per il futuro
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Ottimizzare il funzionamento del sistema turistico
Acquistare forza competitiva superando la frammentazione e lo scoordinamento delle politiche nel settore turistico.
Diffondere la consapevolezza di essere parte del sistema, costruire motivazioni forti che spingano gli attori a voler appartenere al sistema e a voler adoprarsi per renderlo perfettamente operativo.
Migliorare l’organizzazione del sistema, perché sia ben strutturato e perfettamente funzionante, dove ogni attore partecipa con responsabilità e professionalità secondo elevati standard di qualità. Contribuire a radicare la cultura della collaborazione in rete.
Potenziare le iniziative per la fruibilità delle fasce più deboli (come anziani e bambini) e dei diversamente abili
Vigilare sulla qualità e sul buon funzionamento del sistema
Attuare un piano strategico condiviso, relativo al sistema turistico
Garantire continuità programmatica tra i vari livelli istituzionali
Diffusione e applicazione dei principi fondamentali del turismo sostenibile tra i diversi livelli amministrativi dei territori
Sensibilizzazione, formazione, su come deve funzionare un sistema turistico ed l’importanza del ruolo di ciascun attore
Rafforzare i rapporti di collaborazione tra attori (operatori, erogatori di servizi, strutture recettive, rivendite di prodotti locali, ecc.) attraverso incontri ad hoc ed iniziative in comune
Organizzare corsi di formazione professionalizzanti diretti agli operatori
Organizzare formazione ed iniziative tese a diffondere la conoscenza della lingua inglese tra gli operatori
Darsi un disciplinare con regole certe e specifici obiettivi di qualità da perseguire
Organizzare itinerari con idonee attrezzature
Organizzare eventi idonei anche per le fasce più deboli ed i diversamente abili
Organizzare corsi di formazione per guide ed operatori, che mirano a professionalizzarli sulla accoglienza e gestione di eventi cui partecipano fasce più deboli e diversamente abili
Vigilare sul rispetto delle regole certe che il sistema si è dato, per caratterizzarsi qualitativamente
Vigilare sul rispetto del regolamento del Marchio del Parco
Vigilare sugli adempimenti degli obiettivi CETS assegnati a ciascun attore
Promozione del sistema turistico
Concentrare gli sforzi per promuovere il sistema, le attività, gli eventi, i prodotti sul mercato nazionale ed internazionale.
Attivare sinergie pubblico-privato per avere la forza tecnologica ed economica di promuoversi al meglio sul mercato nazionale ed internazionale
Dotarsi di esperti di marketing territoriale e di
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prodotto, e-commerce, che operino per tutto il sistema
Diffondere la consapevolezza dell’importanza di tale promozione ed il know how per poterla attuare attraverso corsi di formazione per gli operatori del sistema, e per formare esperti a servizio degli operatori e del sistema
Attivare sinergie con i vicini Sistemi turistici
Creare sinergie tra i Sistemi Turistici Valle D’Itria e Salento per ampliare, differenziare, quindi destagionalizzare l’offerta turistica.
Individuare temi comuni tra le risorse ambientali, paesaggistiche, storico-culturali, ma anche tra eventi e servizi disponibili nei diversi territori, tutti caratterizzati dalla capacità di differenziare e destagionalizzare l’offerta. Es. itinerario dei parchi; della civiltà rupestre; itinerari ciclabili legati all’egastronomia; itinerari su carri trainati da cavalli alla scoperta delle risorse rurali, ecc.
Proporre ai tour operators pacchetti basati sulla integrazione di risorse appartenenti ai diversi sistemi turistici
Formazione ad hoc degli operatori
Promozione comune
Ridare importanza strategica nel settore turistico al porto di Brindisi
Sfruttare appieno le potenzialità del porto di Brindisi nel settore turistico, invertendo l’attuale tendenza al declino
Creare sinergie col vicino aeroporto, la linea ferroviaria ed il servizio autobus per favorire gli spostamenti all’interno del sistema turistico
Promuovere accordi tesi a riguadagnare posizione, nell’ambito delle strategie europee e nazionali per il trasporto marittimo dei passeggeri verso i Balcani e crocieristico
Attrezzare e promuovere presso porto e aeroporto la presenza di servizi di trasporto e guida per visite nel sistema turistico, disponibili per crocieristi e per
chi sosta in attesa del volo o del traghetto
Predisporre e promuovere pacchetti con pernottamento per chi arriva o transita attraverso porto e aeroporto di Brindisi
Disporre di risorse umane chiave per atture le politiche di valorizzazione del sistema turistico
Accrescere la capacità di autofinanziamento ed il know how in settori chiave
Disporre di figure esperte di finanziamenti, che operino sia a favore delle aree protette che del sistema turistico più vasto, in grado di intercettare risorse economiche per implementare le strategie di sviluppo e promozione delineate, e per dotarsi di esperti.
Dotarsi di esperti di marketing territoriale, e-commerce, promozione nel settore turistico
Dotarsi di personale in grado di gestire e rendere operative strutture informatiche (anche esistenti e realizzate con precedenti finanziamenti) tese alla
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promozione sia del territorio che dei prodotti delle aree protette e del sistema turistico
Dotarsi di esperti che svolgano funzioni di controllo sulla qualità del sistema turistico, in riferimento agli standard di qualità e all’adesione ai principi di sostenibilità (es. rispetto di regolamenti per ricevere marchi di qualità, marchi dei parchi, o rispetto degli obiettivi CETS, ecc. )
9. OBIETTIVI ED AZIONI DEL PIANO STRATEGICO PER IL RIPRISTINO E LA PROTEZIONE DEL PARCO
FORNITI DAGLI STUDI SPECIALISTICI DEL PROGETTO NAT-PRO
Il “Piano Strategico per il ripristino e la protezione dell’ambiente e per la promozione
dell’ecoturismo” (Piano Strategico Nat Pro) illustrato fino a questo punto si completa con questo
capitolo in cui sono illustrati gli obiettivi e le azioni specificamente diretti al ripristino e alla
protezione degli ambienti più vulnerabili del Parco delle Dune Costiere, che emergono dagli studi
condotti nell’ambito del progetto NAT-PRO da un team multidisciplinare di esperti.
9.1. Indicazioni derivanti dal Piano di gestione per il miglioramento della struttura e
l’eterogeneità degli habitat forestali e delle zone umide per il sito di Ostuni (Dr. Domenico
Pecere)
Il “Piano di gestione per il miglioramento della struttura e l’eterogeneità degli habitat forestali e
delle zone umide per il sito di Ostuni” individua gli interventi gestionali finalizzati al mantenimento
del patrimonio naturale del Parco in uno stato soddisfacente di conservazione oltre che ad
indirizzare le dinamiche evolutive verso una maggiore complessità biologica. Il perimetro del Parco
comprende al suo interno il Sito di Interesse Comunitario (SIC) IT 9140002 “Litorale brindisino”
esteso per 7.256 ettari, di cui solo 419 ettari terrestri.L’area protetta rientra nel sistema articolato
delle aree umide costiere del Salento; infatti questo tratto della fascia costiera adriatica, fino agli
inizi del ‘900, era caratterizzata da un’elevata naturalità, rappresentata da un sistema di cordoni
dunali, zone umide costiere e formazioni di foresta mediterranea sempreverde che si spingevano
nell’entroterra attraverso le lame, avvallamenti carsici vere e proprie autostrade della biodiversità.
Purtroppo, in meno di un secolo, gran parte di questo patrimonio è stato compromesso e
frammentato, a causa delle intense bonifiche prima e della costruzione di insediamenti turistici
poi, a partire dalla fine degli anni ’60. Nonostante ciò, lungo la costa sono ancora presenti aree di
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valore naturalistico ricche di biodiversità, importanti per la conservazione di numerosi habitat
costieri e per numerose specie dell’avifauna.
Nel Parco si identificano i seguenti habitat prioritari e comunitari:
Habitat prioritari
Praterie di posidonie (Posidonion oceanicae) Lagune costiere Percorsi substeppici di graminacee e piante annue (Thero‐ Brachypodietea) Dune costiere con Juniperus spp. Steppe salate mediterranee (Limonietalia)
Habitat di interesse comunitario
Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi) Dune mobili del cordone dunale con presenza di Ammophyla arenaria (dune bianche) Dune con prati dei Brachypodietalia e vegetazione annua Vegetazione annua delle linee di deposito marine Dune con vegetazione a sclerofille dei Cisto‐Lavenduletalia Pareti rocciose con vegetazione casmofitica Foreste di Quercus ilex
Nella tabella che segue sono riportate in sintesi le problematiche e criticità degli habitat forestali
del Parco:
Riduzione, alterazione e frammentazione degli habitat
L’elevata biodiversità ma dimensioni ridotte delle tessere naturalistiche e non continuità spaziale delle stesse
Fenomeni di regressione vegetazionale degli habitat prioritari
Praterie di posidonie (Posidonion oceanicae): disturbo antropico del fondale marino nelle aree a maggior frequentazione turistica (Rosa Marina soprattutto) per posa delle ancore dei natanti ormeggiati e deriva che causano l’aratura del fondo danneggiando il posidonieto. Dune costiere con Juniperus spp.: tra gli habitat più delicati, ha maggiormente risentito delle trasformazioni di tipo antropico: creazione di varchi per l’accesso al mare, quindi scorrimento delle sabbie e scoprimento delle radici degli ginepri; erosione marina: durante le mareggiate le onde raggiungono e scalzano la base della duna col rischio di sradicamento dei ginepri . Aree particolarmente critiche: habitat nell’area di Pilone‐Rosa Marina, per l’eccessivo carico antropico, con progressivo ed inesorabile degrado vegetazionale, scomparsa del bosco vero e proprio e formazione di una macchia‐boscaglia, la riduzione della copertura arborea e la formazione di radure sempre più ampie. Lagune costiere e Steppe salate mediterranee (Limonietalia): interventi, anche di modesta entità, di variazione del bilancio idrico, comportano una trasformazione della condizione di salinità dei luoghi
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salmastri delle aree umide retrodunali; trasformazioni, anche minime, alla morfologia del sito. Percorsi substeppici di graminacee e piante annue (Thero‐ Brachypodietea): il passaggio del fuoco condiziona composizione e struttura delle comunità vegetali condizionandone l’evoluzione e conservazione; il pascolo determina un deterioramento strutturale e floristico;la messa a coltura delle superfici di pseudosteppa rappresenta la criticità prevalente.
Fenomeni di regressione vegetazionale degli habitat di interesse comunitario
Vegetazione annua delle linee di deposito marine: l’habitat è a forte rischio di scomparsa a causa dell’eccessiva antropizzazione delle spiagge dovuta in particolare, alla fruizione del litorale da parte dei bagnanti nel periodo estivo e spesso anche alle non corrette operazioni di pulizia meccanica delle spiagge che eliminano il substrato idoneo allo sviluppo della vegetazione pioniera tipica dell’habitat. Dune mobili del cordone dunale con presenza di Ammophyla arenaria (dune bianche); Dune con prati dei Brachypodietalia e vegetazione annua; Dune con vegetazione a sclerofille dei Cisto‐Lavenduletalia: tali habitat sono particolarmente esposti all’erosione marina e al disturbo antropico connesso alla fruizione estiva del litorale. Purtroppo ad oggi sono numerosissimi i varchi e i camminamenti aperti all’interno di tali habitat. Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi): ambienti estremamente fragili, possono subire danni causati anche da piccoli interventi di variazione del bilancio idrico e dela geomorfologia del sito.
Degrado e frammentazione della continuità del sistema dunale
Progressivo dissesto delle dune per: Cause: -Cause naturali: innalzamento del livello medio marino e frequenti mareggiate, -Frequentazione antropica: formazione di una sentieristica spontanea, calpestio: asportazione della sabbia e conseguente affioramento e rottura degli apparati radicali della vegetazione. Lenta ma inesorabile regressione della vegetazione che non potendo più trattenere le particelle sabbiose espone la duna all’erosione dei venti.
Diffusione delle specie esotiche
Le specie alloctone (tamerici, pini, acacie, eucalipti, fico degli ottentotti, ecc.) si riproducono spontaneamente all’interno delle comunità vegetali naturali, competono spazialmente con le specie autoctone, alterano le strutture fitocenotiche ed interferiscono con i normali processi ecosistemici.
Incendi boschivi Gli incendi boschivi costituiscono soprattutto una criticità potenziale, in quanto da alcuni anni l’area del Parco non è soggetta a incendi di dimensioni significative. In effetti negli ultimi anni vi sono stati per lo più piccoli incendi che hanno interessato principalmente i margini incolti delle viabilità, alcune zone a pascolo in prossimità della pseudosteppa ed aree perimetrali agli insediamenti turistici.
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Alla luce della situazione riscontrata, e tenendo conto che negli ambienti costieri e gli habitat
delle zone umide del Parco, l’ecosistema risulta condizionato prevalentemente dalle criticità
presenti anche di tipo naturale (erosione costiera, livello dell’acqua nei laghetti retrodunali, ecc) e
dal disturbo antropico, segue in tabella una sintesi delle linee guida per gli interventi di
miglioramento delle fitocenosi, tenendo conto della zonizzazione del Parco a diverso grado di
protezione (non contemplando la zona A).
Obiettivi di gestione
Zona B di riserva generale orientata, articolata in:
Sottozona B1 – Sistema dunare
Sottozona B2 – Sistema delle lame
Conservare e recuperare i caratteri del sistema ecologico - ambientale attraverso la conservazione e il recupero degli ambienti naturali e la gestione sostenibile delle superfici attualmente agricole nella prospettiva della loro rinaturalizzazione.
Zona C di protezione, articolata in:
Sottozona C1 - Aree agricole costiere di valore paesaggistico
Sottozona C2 - Aree agricole di valore naturalistico
Mantenimento delle attività agro-pastorali, secondo gli usi tradizionali o secondo metodi di agricoltura biologica, anche ai fini della valorizzazione del paesaggio. L’esercizio delle attività dovrà essere improntato alla ricerca dell’equilibrio tra le esigenze di conservazione e le esigenze produttive incoraggiando sempre e comunque la produzione agricola di qualità.
Zona D di promozione e sviluppo, articolata in:
Sottozona D1 – Aree agricole di recupero ambientale
Sottozona D2 – Attrezzature per la fruizione della costa
Sottozona D3 – Aree residenziali e infrastrutture
Recupero delle situazioni di degrado e consentire attività compatibili con le finalità istitutive del Parco, indirizzate al miglioramento della vita sociale ed economica degli abitanti dell’area protetta, al miglior godimento del Parco da parte dei visitatori e allo sviluppo economico della comunità locale.
Nel capitolo “Strategie di conservazione ed indicazioni operative per il Parco delle Dune
Costiere” (cui si rimanda integralmente) sono riportati per ciascuna delle categorie forestali
descritte gli indirizzi gestionali finalizzati alla conservazione, alla gestione della componente
vegetazionale per aumentare la stabilità e complessità degli ecosistemi forestali favorendo la
capacità di evoluzione e di autodifesa degli ecosistemi dalle avversità di origine naturale ed
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antropica. Le linee guida entrano nello specifico delle diverse tipologie forestali. Se ne fornisce qui
una sintesi con gli obiettivi utili per il Piano Stratetico Nat-Pro, ma rimandando integralmente al
documento originale del Dr. D.Pecere:
Cedui di leccio Assecondare le tendenze evolutive e sostenerle con diradamenti sulle ceppaie, Salvaguardia di alberi vecchi
Pinete Vi sono impianti di specie alloctone localizzati in alcune aree. I rimboschimenti di conifere sono stati effettuati nel secondo dopoguerra e negli anni settanta. Prevalgono impianti puri di Pinus Halepensis ma non mancano impianti misti con latifoglie (Eucaliptus spp. ) o con altre conifere ( Cupressus spp.).
Favorire l’insediamento naturale delle latifoglie tipiche dell’orizzonte vegetazionale di riferimento.
Macchia alta (formazioni dunali a juniperus) macchia bassa e garighe
Interventi a sostegno delle dinamiche evolutive delle fitocenosi e di ridotto impatto sul paesaggio. Zone B-C-D: Macchia primaria a Juniperus: Preservazione e controllo delle azioni di disturbo (ad es. sulle dune). Macchia secondaria: Interventi chirurgici di vero e proprio «giardinaggio forestale» volti a favorire le specie più evolute (Quercus ilex e Juniperus spp.)
Bosco di ginepri Massima considerazione dovrà avere il bosco di ginepri in località Pilone e Rosa Marina, che rappresenta un ”unicum ecologico e floristico” da tutelare e valorizzare data la estrema vulnerabilità alle modificazioni ambientali e conseguente progressiva rarefazione: il lento accrescimento, l’incapacità a reagire ai traumi da incendio e la difficoltà di germinazione in ambienti disturbati comportano una perdita di spazio nei confronti delle altre specie vegetali e di conseguenza una regressione della specie stessa. L’area interessata ricade esclusivamente nella zona B in cui sono previste: preservazione e controllo delle azioni di disturbo (ad es. sulle dune). Dove è possibile ricostruzione delle formazioni a Juniperus anche attraverso la ricostruzione delle successioni delle comunità psammofile erbacee antistanti. Utilizzre per l’impianto postime ottenuto da semi raccolti da individui presenti negli stessi luoghi in cui si effettua il rinfoltimento.
Zone umide e pseudosteppa
Gestione della vegetazione dei canali e dei fossi ad elevato valore naturalistico: - mantenere buono stato ecologico dei canali - controllo dell’uso di pesticidi e fertilizzanti - creazione di fasce tampone adiacenti ai canali - corretta gestione del suolo delle aree coltivate consente di ridurre lo scorrimento di sedimenti verso l’acqua - evitare la pulizia dei canali nel periodo primaverile / estivo, ed evitare erbicidi -Gestione degli argini mantenendo un’elevata diversità di habitat, tagli evitando il periodo primaverile ed estivo
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per consentire la nidificazione; mantenere alberi isolati e patch di arbusti in modo da consentire l’ombreggiamento di larghe sezioni dei fossi.
Preservazione e continuo monitoraggio
Controllare le attività degli stabilimenti balneari lungo la costa e le attività agricole sulle dune fossili e lungo le lame.
Interventi di rinaturalizzazione delle zone umide
Naturalizzare gli habitat dunali la cui naturale successione spaziale ed il cui status qualitativo sono inficiati da cause quali: -piantagioni artificiali di pini, di tamerici e di altre specie legnose non autoctone, effettuate nel passato a discapito di vegetazioni naturali sia erbacee che legnose; -incremento del turismo balneare; -degrado ed erosione dovuti al disturbo antropico (sentieramento, motocross ecc.); -interventi passati di gestione inappropriata (bonifiche di aree umide retrodunali, ecc.). Fasi di intervento: -Confrontare la successione attuale dei popolamenti vegetali presenti nei siti con i modelli di vegetazione naturale potenziale, esemplificati nei profili ideali (serie catenali). -Riportare ad un livello soddisfacente lo stato di conservazione degli habitat rappresentati nelle aree di intervento, in particolare rimuovendo o contenendo le specie infestanti e limitando o eliminando il disturbo antropico.
Ripristino di habitat a vegetazione arbustiva
- Costituire una fascia a ginepro, discontinua e con struttura a mosaico, formata da macchie di ginepro anche estese e fitte, intervallate ad aree di sabbia nuda o coperta da vegetazione erbacea ed esemplari isolati. -Rimuovere alcuni nuclei di vegetazione alloctona (pini e tamerici) e procedere alla rinaturalizzazione spontanea attraverso l’ingresso di vegetazione pioniera di tipo eliofilo -Ricostruzione del ginepreto con l’impianto di giovani esemplari coltivati in vivaio a partire da seme di provenienza costiera locale.
Contenimento ed eliminazione delle specie arboree alloctone
E’ un’ esigenza primaria negli habitat litoranei per la minaccia cui le stesse sottopongono habitat naturali di grande interesse.
Realizzazione di schermature verdi in favore della fauna
Finalizzate a ridurre gli impatti rappresentati dall’ingombrante presenza della S.S.379 che taglia letteralmente in due gli habitat del sito di indagine. A tal proposito si annovera la convenzione con l’ARIF che prevede interventi di riqualificazione dell’area di proprietà comunale a ridosso del tratto terminale del canale di Lamacornola (frontale al Camping Pilone) e dalla scarpata ANAS a ridosso della strada del Procaccio in prossimità di Lido Bosco Verde. Inoltre l’ARIF nell’ottica della riqualificazione ambientale del tratto costiero del Parco ha avviato e programmato alcune utili attività di riduzione rischio incendi e manutenzione boschiva a difesa degli habitat naturali costieri (il dettaglio nella tabella che segue)
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L’attività svolta sino ad ora per il recupero e la protezione degli habitat, si è avvalsa della valida
collaborazione dell’agenzia regionale ARIF (Agenzia Regionale attività Irrigue e Forestali), la quale
ha in passato anche realizzato sperimentalmente importanti forme collaborative con il Comune di
Ostuni ed il Parco.
Nello specifico il personale qualificato dell’Agenzia che da anni opera nel settore della prevenzione
incendi e dei miglioramenti boschivi ha programmato ed avviato una serie di attività prevedendo
interventi pilota mirati sulla componente vegetazionale dell’area Parco che di certo serviranno
per formalizzare protocolli operativi e linee guida pilota da praticare anche in altre realtà costiere
regionali.
Eliminazione selettiva della vegetazione alloctona Eliminazione delle specie alloctone estranee al contingente floristico locale che consentirà un miglioramento strutturale delle comunità vegetali della macchia e della boscaglia a Juniperus riducendo di fatto la presenza delle specie esotiche all’interno del Parco Dune Costiere. Le conifere come i Pini saranno facilmente abbattute tramite il taglio al colletto della pianta, mentre per le latifoglie come le Tamerici o le Acacie si cercherà con ripetuti e periodici tagli irrazionali di deteriorare il più possibile la base della ceppaia al fine di ridurre le potenzialità di ripresa vegetativa dell’esemplare. L’intervento interesserà anche alcune piante erbacee come il Carpobrotus acinaciformis (fico degli ottentotti, divenuto tappezzante in diverse aree del villaggio turistico del Pilone.
Raccolta semi, propagazione e coltivazione di materiale autoctono proveniente dall’area parco
Per riprodurre piante autoctone a supporto degli interventi e dei progetti da realizzare nell’area Parco, in modo da avere sempre a disposizione postime di elevata qualità, certa provenienza con ampia affidabilità di attecchimento per tutti gli interventi di messa a dimora da effettuare nel Parco.
Interventi di rinfoltimento con specie arboree ed arbustive lungo il cordone dunale del parco
Per incrementare la presenza della superficie a Ginepro, ridurre l’erosione e lo stato di degrado del cordone dunale, sviluppare fitocenosi di elevato valore naturalistico ed avviare processi evolutivi per la ricostituzione del cordone dunale.
Oltre a questi interventi pilota nelle tabelle che seguono è riportata la tipologia delle attività svolte
da ARIF nell’ambito del progetto Nat-Pro:
Area adiacente al canale (Pilone)
Fornitura trasporto e messa a dimora di essenze della macchia mediterranea
Rinfoltimento di specie quercine con semina a buche e formazione di conchetta
Sfalcio selettivo della vegetazione erbacea (4 interventi annui x 4000mq) con rilascio di essenze di importanza
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ecologico-conservazionistico
Sistemazione scarpata canale con uso di tronchi e sistemazione di talee di rosmarino e ginestre
Sarchiatura e incalzamento da eseguirsi a mano intorno alle piantine, per una superficie non inferiore a 0,5mq per ciascuna pianta
Irrigazione di soccorso, compreso l’approvvigionamento idrico e la distribuzione dell’acqua con quantità di 20 l per piantina
Eliminazione selettiva di vegetazione infestante e contenimento di specie sarmentose
Area scarpata ANAS
Rinfoltimento di specie quercine e della macchia con semina a buche e formazione di conchetta
Sfalcio della vegetazione erbacea (4 interventi annui x 2000mq) eseguita con l’ausilio di attrezzature meccaniche (decespugliatore a spalla), comprese le operazioni di raccolta, asportazione e distruzione del materiale di risulta
Fornitura e messa a dimora di staccionata in legname di castagno con paletti del diametro di cm 8-10, tagliati nelle misure necessarie compresi ogni onere per dare il lavoro finito a regola d’arte
Sistemazione dunale
Manutenzione staccionate esistenti con conversione delle stesse in chiudende, ripristino dei punti di rottura e chiusura dei varchi
Ripristino e manutenzione delle palizzate e delle opere di difesa posti nei varchi dunali a difesa dell’erosione di origine marina e antropica
Messa in opera di strutture in legno per la difesa dall’erosione marina attraverso l’impiego di materiale legnoso
Interventi sulla vegetazione
Contenimento e taglio di Smilax aspera invadente su ginepri, taglio del secco, comprese la raccolta e l’eliminazione del materiale di risulta
Taglio selettivo di vegetazione erbacea invadente (località Fiume Morelli, località Pilone) con rilascio di specie di importanza ecologica.
ARIF dovrà continuare a collaborare con il Parco delle Dune Costiere per svolgere nel futuro
questa tipologia di attività (come definita di volta in volta in base alle specifiche esigenze)
indispensabili per il ripristino e la protezione ambientali.
9.2. Indicazioni derivanti dalla valutazione ecologica e idrologica post-incendio e dal Piano AIB
(Dr. Tommaso Giorgino)
Nell’ambito del progetto Nat-Pro ai fini del ripristino e della protezione ambientale nelle aree già
percorse da incendi, o nelle aree a rischio di incendi per cause naturali o per la pressione
antropica, è stato ritenuto fondamentale procedere ad unna valutazione ecologica e idrologica
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
post-incendio in maniera tale da poter calibrare le azioni future a tutela degli habitat e delle
specie a questi legate. Se ne riporta qui una sintesi con gli obiettivi per il ripristino e la protezione
ambientali, e si rimanda al lavoro originale per una lettura integrale.
Lo studio ha portato all’attribuzione di diversi gradi di vulnerabilità agli habitat del Parco delle
Dune Costiere, come di seguito rappresentati:
Serie di vegetazione Habitat Tipologia Vuln. Ecol.-idrol. post-
incendio
serie della duna 2240 - Dune con prati dei Brachypodietalia e
vegetazione annua
habitat
comunitario Media
serie della duna 2260 - Dune con vegetazione di sclerofille del Cisto –
Lavanduletalia
habitat
comunitario Alta
serie della duna 2250 - Dune costiere con Juniperus spp. (*) habitat
prioritario Alta
serie igrofila 1410 - Pascoli inondati mediterranei habitat
comunitario Bassa
serie della duna 2120 - Dune mobili del cordone dunare con presenza di
Ammophila arenaria
habitat
comunitario Media
serie della lecceta e della
macchia
6220 - Percorsi substeppici di graminacee e piante
annue dei Thero - Brachypodietea (*)
habitat
prioritario Media
serie igrofila 1150 - Lagune costiere (*) habitat
prioritario Bassa
serie igrofila 1510 - Steppe salate mediterranee (*) habitat
prioritario Bassa
serie della lecceta e della
macchia 9340 - Foreste di Quercus ilex
habitat
comunitario Media
serie della lecceta e della
macchia 8210 - Pareti rocciose con vegetazione casmofitica
habitat
comunitario Bassa
serie igrofila Canneto habitat regionale Bassa
serie igrofila Tamerici Bassa
serie della lecceta e della
macchia Macchia habitat regionale Media
aree agricole ad elevato
valore naturale Bassa
serie dei coltivi Bassa
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
Tra i 13 habitat presenti nel Parco, raggruppati in 5 principali serie di vegetazione, emerge
l’elevata vulnerabilità post-incendio di due degli habitat appartenenti alla serie della duna:
1) l’habitat d’interesse comunitario 2260 - Dune con vegetazione di sclerofille del Cisto–
Lavanduletalia;
2) l’habitat prioritario 2250 - Dune costiere con Juniperus spp..
Per questi, l’incendio risulta essere un fattore di disturbo che si somma ad altre pressioni agenti
nel pre e post-incendio, capace di peggiorare i processi di degradazione e regressione delle
fitocenosi considerate. Le specie che palesano la netta difficoltà di risposta al disturbo, nel
periodo post-incendio, sono quelle appartenenti al genere Juniperus spp.. Riguardo la serie della
lecceta o della macchia ha in generale una buona capacità di ripresa post-incendio perché sono
presenti specie dotate di strategie che permettono di sopravvivere, rigenerarsi e ricomparire
subito dopo il passaggio del fuoco: è il caso dei Cisti, della Ginestra spinosa, del Leccio, Alaterno,
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
Fillirea, Lentisco, Rosmarino e di molte altre. Però quando queste specie vegetano lungo i cordoni
dunali, in prossimità del mare, il passaggio del fuoco diventa veramente un pericolo per la loro
sopravvivenza perché si manifesta in ambienti già naturalmente estremi, ma nei quali agiscono
anche le pressioni dell’uomo, soprattutto nei mesi primaverili ed estivi. Le conseguenze
ecologiche per gli habitat della costa diventano gravi perché più fattori di pressione agiscono in
concomitanza, costantemente e spesso subdolamente, negli anni.
Habitat, come 9340 - Foreste di Quercus ilex e 8210 - Pareti rocciose con vegetazione casmofitica
che nel Parco delle Dune Costiere sono presenti all’interno delle lame, sono protetti fisicamente
da questi solchi erosivi che rappresentano vere e proprie fasce tagliafuoco naturali. Dalla ricerca e
dai rilievi effettuati, infatti, si è visto come non si siano mai verificati incendi all’interno delle lame
lungo la fascia costiera indagata e come, nel caso di incendi su aree adiacenti a queste incisioni
carsiche, il fuoco si sia fermato in corrispondenza del ciglio superiore delle stesse. In questo caso la
morfologia dei luoghi ha agito positivamente nel contrastare potenziali eventi catastrofici.
Per ciò che attiene, invece, gli aspetti idrologici e l’erosione del suolo è stato possibile riscontrare
tre distinti fenomeni, successivi al passaggio del fuoco:
1. le “terre rosse” (serie della lecceta e della duna) in seguito agli incendi, anche in presenza
di modeste pendenze, perdendo la coltre protettiva della vegetazione, sono fortemente
esposti a dilavamento ed erosione eolica;
2. i suoli sabbiosi della costa (serie della duna), per la tessitura ed in virtù di una loro
maggiore permeabilità, non sono sottoposti a dilavamento, ma sono esposti,
successivamente al passaggio del fuoco, a forte erosione eolica
3. le sabbie limose e limi, presenti nelle zone umide retrodunali (serie igrofila), non
subiscono apprezzabili fenomeni erosivi.
Gli incendi verificatisi nel tempo, nel complesso, non hanno modificato in maniera significativa
l’idrologia dei luoghi indagati, ma hanno esposto il suolo a processi di asportazione ed erosione
soprattutto da parte del vento. In definitiva lo studio ha mostrato come, soprattutto gli incendi
sulla costa porterebbero ad una semplificazione strutturale e specifica degli habitat,
esponendoli ad una potenziale perdita di nicchie ecologiche e di biodiversità.
Quanto è emerso dalla valutazione post-incendio, nell’ambito del Progetto NATPRO, risulta di
notevole importanza al fine di analizzare, attraverso l’integrazione di tutte le informazioni relative
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
all’area Parco, i rischi e la gravità reale legate agli incendi. Grazie a questi dati è stato infatti
possibile procedere ad una analisi dei rischi in funzione delle caratteristiche ambientali dell’area.
Dallo studio emerge che il territorio del Parco presenta criticità dovute ad azioni naturali, ma
amplificate da cause di origine antropica. Esso è infatti collocato all’interno della regione
biogeografica mediterranea (quindi per sua natura soggetta al rischio di incendi) ma è anche
calato in una matrice paesaggistica antropizzata.
Gli obiettivi generali che il Piano Anti Incendi boschivi persegue (redatto facendo riferimento alle
linee di pianificazione antincendio del Manuale tecnico del Ministero dell’Ambiente e della Tutela
del Territorio e del Mare) sono i seguenti: come già anticipato prima definire i provvedimenti per
contenere i danni degli incendi in rapporto alle caratteristiche delle emergenze naturali (habitat,
popolazioni e paesaggi) oggetto di salvaguardia e conservazione; focalizzare l’intervento di
prevenzione sul controllo e sulla gestione delle cause predisponenti, cioè su quei fattori che
concorrono a condizionare il comportamento del fuoco e, quindi, la forza distruttiva; realizzare la
prevenzione diretta con metodi di basso impatto ambientale, per non causare trasformazioni
irreversibili sugli habitat, ad esempio facendo ricorso a tecniche volte a facilitare i processi
successionali di recupero, l’aumento delle capacità omeostatiche dei sistemi ed il loro grado di
resilienza; limitare interventi che comportano trasformazioni, come ad esempio invasi di
rifornimento idrico in cemento o nuove strade; dare particolare attenzione alla valutazione
dell’incidenza, in termini di frammentazione e perdita della connettività, di eventuali opere
finalizzate alla prevenzione dell’incendio stesso. Da quanto detto ne consegue che la protezione
dagli incendi boschivi deve essere affrontata come momento della pianificazione ambientale,
dell’assestamento e della selvicoltura, basata su tre concetti:
- integrazione tra prevenzione ed estinzione;
- connotazione previsionale della pianificazione e, quindi, necessità di verifica;
- necessità che l’organizzazione dei servizi antincendio sia integrata con la normale gestione
dell’area protetta e non rappresenti un fatto stagionale estraneo al complesso della
ordinaria amministrazione e conduzione dell’ente gestore.
E’ inoltre essenziale che il sistema antincendio miri a:
- sensibilizzare gli attori ed i fruitori del Parco;
- prevenire e ridurre gli incendi;
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
- limitare i danni provocati e le superfici percorse dal fuoco;
- monitorare, studiare e porre prontamente sotto tutela, al fine del ripristino vegetazionale,
le aree percorse da fuoco
- coinvolgere la comunità locale
- il coordinamento tra enti ed associazioni.
Il piano antincendio boschivo (piano AIB), basandosi sulla conoscenza delle caratteristiche territoriali,
ambientali e vegetazionali, accerta e coordina il potenziale umano e i mezzi materiali su cui si può fare
riferimento per le più adeguate tecniche di prevenzione e di estinzione. Coordina risorse di
provenienza diversa e adotta iniziative anche in funzione preventiva, quali creazione di infrastrutture e
interventi da realizzare sul territorio, con modalità di gestione integrata.
Nello specifico l’analisi complessiva dei dati rilevati consente di affermare che per il Parco “Dune
Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo” il periodo più a rischio incendi è rappresentato
dalla stagione estiva, in cui si combinano alte temperature e periodi siccitosi. Tale valutazione è
confermata dai dati storici degli incendi boschivi riguardanti l’intero territorio dei comuni di Ostuni
e Fasano e Carovigno. Riguardo la valutazione della gravità e del rischio incendi si tiene conto
delle variabili che rappresentano la diversa propensione delle differenti formazioni vegetali ad
essere percorse più o meno facilmente dal fuoco. La metodologia adottata nel Piano AIB redatto
nell’ambito del Progetto Nat-Pro ha previsto come fattori predisponenti:
- il carico di combustibile
- regime anemometrico
Sulla base dei valori di output del comportamento atteso del fuoco, è stato possibile classificare i
modelli di combustibile sulla base della loro gravità: sono a più alta gravità i modelli
caratterizzati da valori più elevati di velocità di propagazione, intensità lineare e lunghezza di
fiamma. Al contrario, i modelli con più bassi valori dei parametri del fuoco, sono stati considerati a
più bassa gravità.
Il rischio incendio è una grandezza che dipende dalla gravità e dalla pericolosità. Poiché la
pericolosità tiene conto della possibilità di un evento di manifestarsi è necessario fare una stima
del numero medio di incendi che si realizzano in un’area in un determinato arco temporale. La
valutazione della gravità e della tipologia di incendio è stata basata su rilievi ed analisi svolte per
siti limitrofi al Parco e paragonabili per condizioni climatiche. Queste elaborazioni tengono conto
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
della velocità di propagazione del fronte di fiamma, dell'intensità lineare e della lunghezza di
fiamma.
Caratteristiche dei modelli di combustibile di Rothermel (1972; 1983) e di Scott e Burgan (2005) (i colori riproducono
la scala di gravità della tabella successiva, ed il rischio che è maggiore nel colore arancio intenso):
Modello
di
combustibile
Caratteristiche
Mod. 4
Macchia o piantagione giovane molto densa, di altezza pari o superiore ai due metri. I rami morti presenti
all’interno contribuiscono in maniera significativa ad aumentare l’intensità delle fiamme. La propagazione del
fuoco avviene a carico delle chiome.
NB3
Campo agricolo, mantenuto in condizioni non-infiammabili.
NB8 Corsi d’ acqua come laghi, fiumi e oceani.
GR1 Erba corta, sporadica, a copertura sparsa e soggetta al pascolo. Velocità di propagazione moderata, lunghezza
di fiamma bassa.
GR2 Erba spessa a copertura moderatamente continua, profondità media di circa 30 cm. Velocità di propagazione
alta, altezza di fiamma moderata.
GR4 Erba spessa a copertura moderatamente continua, profondità media di circa 60 cm. Velocità di propagazione
molto alta, altezza di fiamma alta.
GR7 Erba spessa a copertura moderatamente continua, profondità media di circa 100 cm. Velocità di propagazione
molto alta, altezza di fiamma molto alta.
GR9 Erba spessa, pesante, a copertura continua, da 1 m a 2 m di altezza. Velocità di propagazione estrema, altezza
di fiamma estrema.
GS2 Arbusti alti da 30 cm a 100 cm, carico erbaceo moderato. Velocità di propagazione alta, altezza di fiamma
moderata.
SH7 Carico arbustivo molto elevato, profondità da 1 m a 2 m. Velocità di propagazione alta, altezza di fiamma molto
alta.
TU3 Moderato carico di materiale legnoso ed erbaceo con presenza di arbusti. Velocità di propagazione alta, altezza
di fiamma moderata.
TU4
Conifere di piccole dimensioni. Velocità di propagazione moderata, altezza di fiamma moderata.
Small conifers. Propagation velocity of moderate height, and moderate heat.
Il rischio incendio è una grandezza che dipende dalla gravità e dalla pericolosità. Poiché la
pericolosità tiene conto della possibilità di un evento di manifestarsi è necessario fare una stima
del numero medio di incendi che si realizzano in un’area in un determinato arco temporale. Dal
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
momento che, come già detto in precedenza, il territorio del Parco, nel tempo, è stato interessato
da pochi incendi e di modestissima entità che hanno interessato solo in maniera trascurabile aree
marginali e quasi per nulla gli habitat interessanti dal punto di vista naturalistico e
conservazionistico, non è possibile spazializzare i differenti livelli di pericolosità di incendio;
pertanto la Carta del rischio d’incendio coincide con la carta della gravità. Per la zonizzazione del
rischio ci si è uniformati alla classifica approvata dall’Unione Europea (Direttiva 1619/93 integrata
dalla SG(95) D/2205/95 per il territorio italiano), che prevede:
• Zone ad alto rischio: zone in cui il rischio permanente o ciclico di incendio della vegetazione
minaccia gravemente l’equilibrio ecologico, la sicurezza delle persone e dei beni o contribuisce alla
accelerazione dei processi di desertificazione;
• Zone a medio rischio: le zone in cui il rischio di incendio della vegetazione, pur non essendo
permanente o ciclico, può minacciare in misura rilevante gli ecosistemi forestali;
• Zone a basso rischio: tutte le altre zone
Nella tabella che segue vengono riportati i modelli di combustibile disposti in ordine decrescente
di gravità dall’alto verso il basso.
Scala di gravità dei modelli di combustibile presenti nel Parco delle Dune Costiere e relativa scala di
rischio.
Scala di gravità RISCHIO
ALTA GR9 ALTO
GR7
Mod. 4
SH7
GR4
TU3
TU4
GS2
GR2
BASSA GR1 BASSO
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
Le zone ad alto rischio d'incendio sono costituite dalle zone più antropizzate, poste soprattutto
lungo la costa, oltre che dai seminativi, dalle fitocenosi dalla fisionomia a macchia e dalla
lecceta.
Integrando le informazioni relative al rischio di incendio, al valore ecologico ed alla valutazione
post-incendio effettuata nell’ambito del Progetto NATPRO, nonché alla capacità di recupero da
parte degli habitat, è stato possibile identificare le aree prioritarie di intervento distinguendole in:
Aree ad alta priorità di intervento, come quelle presenti nella zona del litorale in cui sono
localizzate le dune costiere e la zona umida che hanno un elevato valore ecologico e un
elevato quantitativo di combustibile, le boscaglie di ginepro secolare per il loro valore
ecologico, paesaggistico e culturale, le boscaglie di leccio per l’elevato valore ecologico e
bassa capacità di recupero. Tali aree inoltre sono interessate da una elevata presenza di
turisti nel periodo estivo dovuta alla presenza delle spiagge.
Aree a media priorità di intervento. In particolare si fa riferimento all’oliveto secolare per
il suo alto valore ecologico, paesaggistico e culturale, tutelato anche dalla L.R. n. 14 del
04/06/2007. Nonostante l’oliveto secolare presenti una bassa gravità per la propagazione
del fuoco grazie all’assenza di uno strato erbaceo tra gli alberi, se non gestito in maniera
appropriata potrebbe facilitare la diffusione di un incendio.
Aree a bassa priorità di intervento come le altre aree agricole e quelle interessate dai
seminativi a causa del basso valore ecologico ed alta capacità di recupero. Tali aree,
soprattutto quelle interessate da coltivazioni cerealicole, possono rappresentare potenziali
punti di innesco incendio a causa dell’elevata concentrazione di biomassa secca nel
periodo maggio-giugno e per la pratica incontrollata di bruciature delle stoppie nel periodo
luglio-agosto.
In generale sul territorio del Parco Naturale Regionale delle “Dune Costiere da Torre Canne a Torre
San Leonardo” il rischio di incendio costituisce una minaccia rilevante; si definiscono, quindi,
zone di intervento prioritario, in quanto in esse sono presenti diversi elementi negativi che
concorrono ad aumentare il rischio e la pericolosità degli incendi, quelle in prossimità delle
strutture balneari precedentemente individuate a rischio d’incendio d’interfaccia, quelle costiere
situate a valle della SS 379, quelle di confine con le lame (soprattutto se coltivate a seminativo),
quelle adiacenti all’intera viabilità carrabile (interpoderale, pubblica e privata). Una zona
prioritaria di intervento AIB è costituita dall'intera fascia dunale; in tale fascia, particolarmente
esigua in alcuni tratti, un incendio avrebbe conseguenze molto pesanti sulla vegetazione, con
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
effetti di ampliamento e peggioramento delle dinamiche erosive e di degrado già in atto in alcuni
tratti.
Le azioni di prevenzione degli incendi sono inscindibili dalle primarie misure di salvaguardia quali
il contenimento della vegetazione divenuta invadente a margine delle strade, la pulizia delle
cunette, le buone pratiche colturali nelle aree coltivate. La prevenzione comprende quindi, un
insieme, coordinato e pianificato, di azioni e interventi finalizzati a:
- sopprimere o modificare le cause degli incendi, attraverso l’informazione, la sensibilizzazione
alla tutela delle aree naturali dal pericolo del fuoco, la diffusione di prassi e norme di
comportamento corretto e di difesa degli insediamenti dal pericolo del fuoco;
- limitarne gli effetti dannosi, attraverso idonei dispositivi di previsione del pericolo di incendio e
di avvistamento, dotando il territorio delle necessarie infrastrutture di difesa e creando le migliori
condizioni di lotta attiva attraverso interventi rivolti a modificare i fattori predisponenti, ovvero il
carico, la tipologia e la distribuzione delle vegetazione potenzialmente capace di propagare il
fuoco (prevenzione selvicolturale). La zonizzazione degli interventi gestionali e strutturali è
riportata nella Carta della priorità d’intervento (Elaborato n. 6) in cui le azioni di prevenzione
previste sono di tipo naturalistico, infrastrutturale, operative, regolamentative e volte
all’informazione e sensibilizzazione.
Gli interventi dovranno seguire i seguenti criteri generali:
i lavori saranno a basso impatto ambientale ed utilizzeranno le corrette tecniche
selvicolturali ispirate a principi ecologici e alle norme di ingegneria naturalistica;
dovranno essere privilegiati interventi a sviluppo lineare in maniera di estendere l'effetto
sulla maggiore superficie possibile anche creando fasce di vegetazione a minor
vulnerabilità.
Di seguito gli interventi che è necessario realizzare, distinti in interventi naturalistici e
infrastrutturali:
Interventi naturalistici
Interventi per la riduzione del combustibile
a) creazione di punti di discontinuità tra la zona a macchia mediterranea delle lame, che si
presenta fitta ed intricata e i seminativi delle diverse aree agricole al fine di creare interruzioni
nella distribuzione orizzontale dei combustibili;
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
b) riduzione manuale della componente arbustiva nella lecceta per interrompere la continuità
verticale del combustibile riducendo la vulnerabilità del soprassuolo;
c) asportazione di piante morte e ripulitura dai residui morti legnosi al fine di ridurre il carico di
combustibile
Manutenzione del canneto nelle zone umide retrodunali: sfalcio all’interno delle aree a canneto,
verranno liberati parzialmente e periodicamente i chiari d’acqua
Eliminazione di specie esotiche
Manutenzione ordinaria e straordinaria della sentieristica: annuale sfalcio degli arbusti presenti
ai margini; manutenzione del manto stradale costituito da materiale incoerente calcareo che nel
periodo invernale viene danneggiato
Interventi infrastrutturali
Razionalizzazione della sentieristica d’accesso alla spiaggia: in accordo con i proprietari è
ipotizzabile la chiusura di alcuni varchi e sentieri, razionalizzando i restanti attraverso la creazione
di percorsi disciplinati, guidati e segnalati, oltre che la realizzazione di passerelle sopraelevate per
l’accesso alla spiaggia e la fruizione delle aree umide.
Manutenzione della viabilità carrabile: tenere sgombra dalla vegetazione erbacea ed arbustiva
Realizzazione di fasce erpicate
Approvvigionamento idrico: dovranno essere predisposti e segnalati alle squadre di intervento
alcuni idonei punti di approvvigionamento idrico per i mezzi di estinzione. Sarà compito dell’Ente
gestore censirli e sottoscrivere delle convenzioni con i proprietari al fine dell’utilizzo in caso di
necessità. Sono stati individuati due pozzi che ben assolverebbero a tale funzione per la loro
ubicazione, segnalati nella tavola delle priorità d’intervento (Elaborato n. 6). Allo scopo di
facilitare il prelievo idrico ed il rifornimento delle autobotti è auspicabile l’acquisto di una pompa
carrellabile.
Viabilità operativa: La carta delle priorità d’intervento dovrà contenere le indicazione delle vie
d'accesso carrabili e della viabilità interna, ad uso di eventuali mezzi e squadre di intervento
antincendio.
Punti di avvistamento: dovrà essere creato e mantenuto in efficienza un sistema di punti di
avvistamento antincendio, individuare almeno tre punti di avvistamento, in corrispondenza di
zone poste a quota più alta all’interno del Parco, tetti di Masserie ed altre strutture dislocate
strategicamente nelle zone con un ampio campo visivo e sufficienti allo scopo della sorveglianza.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
Per ciascuna delle strutture di osservazione dovranno essere previste, ed opportunamente
segnalate agli addetti, opportune vie di fuga verso zone sicure, da utilizzarsi in caso di emergenza.
Sarà compito dell’Ente gestore censirli e sottoscrivere eventuali convenzioni con i proprietari al
fine dell’utilizzo in caso di necessità.
Interventi operativi, regolamentativi e di informazione/sensibilizzazione
Attività di monitoraggio mediante osservazione su punti fissi e unità mobili
Gestione centralina multiparametrica
Attività informativa
Riguardo le azioni di lotta attiva, ed in particolare le attività di primo intervento di spegnimento,
il Comune di Ostuni ed il Parco, grazie anche al Progetto NAT-PRO ed alla stipula di una specifica
Convenzione con Associazioni iscritte nell'Elenco Nazionale e Regionale di Protezione Civile ed al
supporto del Corpo Forestale dello Stato, hanno già pianificato ed attivato, sul territorio del Parco,
queste specifiche attività di lotta attiva in maniera sinergica e con maggior efficacia.L'attività di
spegnimento degli incendi dovrà essere svolta da squadre costituite da minimo 4 unità operative
dotate di automezzo fornito di modulo antincendio da 400 litri (TSK) e di attrezzatura manuale
(flabelli, zappe, roncole, motosega e soffiatori). Ogni operatore dovrà essere fornito di dispositivi
di protezione individuale D.P.I. specifici per tale operazioni. Le squadre di primo intervento nello
spegnimento dovranno operare sempre in accordo ed in affiancamento alle strutture
istituzionalmente preposte allo spegnimento o in autonomia se necessario o richiesto. Durante
l'attività di spegnimento si dovrà provvedere ad intervenire sull'incendio, seguendo le indicazioni
dell'Ente preposto. Al termine delle operazioni di spegnimento si dovranno effettuare le
operazioni di bonifica attraverso la bagnatura del perimetro dell'area incendiata e la rimozione di
eventuali focolai.
Si riporta di seguito tabella riassuntiva degli interventi previsti dal programma operativo,
specificando i soggetti coinvolti nell’azione, i costi previsti e se l’azione e stata attivata o no. Nel
caso le azioni siano ripetute ogni anno (evidenziate con asterisco) il costo è riferito all’annualità
così come l’attivazione.
Misura Azione
Soggetti coinvolti Costi
previsti/€ Risultato
AZIONI DI
PREVENZIONE
Interventi per la riduzione del
combustibile*
Soggetto Gestore/Comune/ARIF/Privati 7.500,00 ATTIVATO
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
preventive
actions
Interventions for the reduction of
fuel *
Manutenzione del canneto nelle
zone umide retrodunali*
Reed beds management in the
wetlands behind the dunes *
Soggetto Gestore/Privati 5.000,00 ATTIVATO
Eliminazione di specie esotiche*
Removal of exotic species *
Soggetto Gestore/Comune/ARIF 5.000,00 ATTIVATO
Manutenzione ordinaria e
straordinaria della sentieristica*
Ordinary and extraordinary
maintenance of trails *
Soggetto Gestore/Comune/ARIF 4.500,00 ATTIVATO
Razionalizzazione della sentieristica
d’accesso alla spiaggia
Rationalization of access paths to
the beach
Soggetto Gestore/Privati 300.000,00 ATTIVATO
Manutenzione della viabilità
carrabile*
Maintenance of driveways *
Soggetto Gestore/Comune/ANAS/Provincia 15.000,00 ATTIVATO
Realizzazione di fasce erpicate*
Make harrowed bands *
Privati --- ATTIVATO
Approvvigionamento idrico
Water supply
Soggetto Gestore/Privati 3.000,00 ATTIVATO
Viabilità operativa
Operational viability
Soggetto Gestore/Comune/ANAS/Provincia 30.000,00 ATTIVATO
Punti di avvistamento*
Sighting points *
Soggetto Gestore/Privati 2.000,00 ATTIVATO
Attività di monitoraggio mediante
osservazione su punti fissi e unità
mobili*
Attività di monitoraggio mediante
osservazione su punti fissi e unità
mobili*
Soggetto Gestore/Comune/Associazioni
Prot. Civ./Regione Puglia 5.000,00 ATTIVATO
Gestione centralina
multiparametrica
Multiparametric control unit
management
Soggetto Gestore/Regione Puglia 2.000,00 NON
ATTIVATO
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
Attività informativa*
Awareness activity
Soggetto Gestore 3.000,00 ATTIVATO
AZIONI DI LOTTA
ATTIVA
Active fire-
fighting
Attività di primo intervento di
spegnimento*
Firefighting activity
Soggetto Gestore/Comune/Associazioni
Prot. Civ./CFS/Regione Puglia 15.000,00 ATTIVATO
Cronoprogramma
2014 2014 2015 2016 2018
Azione Gen-
Mar
Apr-
Giu
Lug-
Set
Ott-
Dic
Gen-
Mar
Apr-
Giu
Lug-
Set
Ott-
Dic
Gen-
Mar
Apr-
Giu
Lug-
Set
Ott-
Dic
Gen-
Mar
Apr-
Giu
Lug-
Set
Ott-
Dic
Gen-
Mar
Apr-
Giu
Lug-
Set
Ott-
Dic
Interventi per la
riduzione del
combustibile*
Interventions for the
reduction of fuel *
Manutenzione del
canneto nelle zone
umide retrodunali*
Reed beds
management in the
wetlands behind the
dunes *
Eliminazione di
specie esotiche*
Removal of exotic
species *
Manutenzione
ordinaria e
straordinaria della
sentieristica*
Ordinary and
extraordinary
maintenance of
trails *
Razionalizzazione
della sentieristica
d’accesso alla
spiaggia
Rationalization of
access paths to the
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
beach
Manutenzione della
viabilità carrabile*
Maintenance of
driveways *
Realizzazione di
fasce erpicate*
Make harrowed
bands *
Approvvigionamento
idrico
Water supply
Viabilità operativa
Operational viability
Punti di
avvistamento*
Sighting points *
Attività di
monitoraggio
mediante
osservazione su
punti fissi e unità
mobili*
Attività di
monitoraggio
mediante
osservazione su
punti fissi e unità
mobili*
Gestione centralina
multiparametrica
Multiparametric
control unit
management
Attività informativa*
Awareness activity
Attività di primo
intervento di
spegnimento*
Firefighting activity
9.3. Interventi per la sostenibilita’ ambientale degli accessi e della viabilità (Arch. Gianluca
Andreassi)
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
Uno dei grossi problemi di gestione del Parco, un annoso problema, che l’Ente Parco ha dovuto
affrontare nel primo periodo del suo insediamento, è quello della regolamentazione degli accessi.
Accessi selvaggi ovunque e fino ai piedi della duna hanno messo a dura prova i fragili habitat della
fascia costiera fino a qualche anno fa. Come il Parco ha inteso intervenire? Il Parco ha voluto
razionalizzare l’accesso e la fruizione delle aree sensibili, sia attraverso le previsioni del Piano del
Parco (adottato il 23.7.2013, a tutt’oggi in attesa di approvazione da parte della Regione) sia, nelle
more dell’approvazione del Piano, attraverso interventi mirati via via realizzati negli ultimi anni.
Fondamentale per quest’ultimo obiettivo è stato il contributo fornito dal progetto Nat Pro che si
è concretizzato nella realizzazione di:
1) uno studio di fattibilità dal titolo “Progettazione di interventi pilota per la
protezione e la riduzione dei rischi umani in area parco - studio di fattibilità per il
progetto integrato strategico della mobilità sostenibile lungo la costa del parco” il
quale fornisce al Parco indicazioni concrete sugli obiettivi prioritari da attuare in
prima battuta in tema di sostenibilità degli accessi e della fruizione nelle aree
sensibili del Parco, il quale sarà meglio illustrato di seguito
2) la realizzazione di azioni pilota, attuate nell’ambito del Progetto Nat-Pro: chiusura di
alcuni dei parcheggi a maggiore impatto in prossimità della costa, la loro
rilocalizzazione in aree più idonee site a maggiore distanza dalla costa, e la
campagna di promozione dell’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all’automobile
denominata “Vivi il Parco con la testa, ama il parco con il cuore”. Nello specifico
nel primo anno di attuazione del progetto Nat-Pro il Parco ha sperimentato una
nuova modalità di accesso alle spiagge: lasciare l’auto nei parcheggi lontani dalla
costa, e raggiungere i lidi utilizzando un trenino o fornendo la possibilità di
noleggiare delle biciclette. Durante il secondo e terzo anno è stata sperimentata la
formula bus+bici, ovvero a) incentivare l’arrivo al mare con l’autobus invece che con
l’automobile (attraverso accordi con la STP–società di Trasporti Pubblici titolare
degli autobus, il costo del biglietto per raggiungere il Parco era ridotto, inoltre sulle
fiancate degli autobus che raggiungevano il Parco c’era la pubblicità della campagna
“Vivi il Parco con la testa, ama il parco con il cuore”) e al capolinea dell’autobus il
parco forniva a noleggio gratuitamente delle biciclette a chi esibiva il biglietto
dell’autobus; b) per chi comunque arrivava in auto, il Parco aveva eliminato la
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possibilità di utilizzare parcheggi troppo a rischio per gli habitat costieri, obbligando
a parcheggiare in aree lontane dalla costa o comunque in parcheggi più idonei,
inoltre il Parco forniva la possibilità di poter prendere l’autobus o la bici a noleggio
dai parcheggi auto.
Per lo studio di fattibilità di cui al punto 1), nel rimandare integralmente al lavoro originale svolto
dall’Arch. Andreassi che ne è l’autore, se ne riporta qui una sintesi con gli obiettivi da perseguire
nell’ambito del Piano Strategico NAT-PRO.
Il suddetto studio di fattibilità prevede il declassamento della strada di servizio alla SS379 lato
mare in strada locale di livello comunale, con il contestuale ridisegno della sezione stradale
finalizzato alla riqualificazione funzionale, formale ed ambientale di tale infrastruttura di
trasporto.
Nello specifico il ridisegno dell’asse stradale interessa il tratto tra i due parcheggi di attestamento
previsti dal Piano del Parco alle due estremità del sistema costiero compreso nell’area parco, uno
all’interno dell’abitato di Torre Canne e uno inserito nel tessuto turistico residenziale del Pilone.
La sezione stradale viene ridisegnata riducendo in maniera generalizzata lo spazio destinato al
traffico carrabile: due corsie da 2,75 metri l’una, nella maggior parte del percorso, e senso unico di
marcia nel tratto, di limitata sezione, che attraversa il tessuto turistico del Pilone, coincidente con
l’antica strada del Procaccia. La riduzione dello spazio carrabile permette di ridisegnare l’intero
asse stradale, definendo una pista ciclabile, continua e in sede propria, di collegamento tra i due
centri turistici, in parte lungo la strada comunale del Procaccio e in parte lungo la strada di servizio
alla SS 379.
Lungo la viabilità è previsto l’obbligo di preservare, manutenere, ed eventualmente migliorare o
riqualificare, gli accessi ai sentieri ed alla rete escursionistica in genere, nonché alle aree turistiche
di sosta, ove presenti. E’ prevista la individuazione chiara di tutti gli accessi ai percorsi pedonali
attraverso opportuna segnaletica.
Lo studio fornisce anche indirizzi tecnici e gestionali per la sostenibilità ambientale dei percorsi di
accesso al mare dato che al momento dello studio una delle maggiori criticità era rappresentata
dalla presenza di numerosi percorsi di accesso al mare, a pettine rispetto alla ss379 e alla linea di
costa stessa; a ciò si aggiungeva la presenza di parcheggi non regolamentati nei pressi di tali
accessi, spesso in aree di rilevante valore naturalistico: tutti problemi a cui il parco ha voluto porre
rimedio sia attraverso il progetto pilota del Nat-Pro che attraverso il Piano del Parco. Gli indirizzi
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
tecnici e gestionali, coerenti con le previsioni dell’adottato Piano del Parco, sono finalizzati a
superare la non sufficiente regolamentazione dell’accessibilità al mare e a rendere compatibili tali
modalità di fruizione del territorio con la tutela del sistema dunare e degli habitat presenti. Eccone
un breve elenco:
- i percorsi pedonali di accesso al mare dovranno, al fine di evitare di compromettere la tutela
delle emergenze naturalistiche presenti, ricalcare percorsi o tracce di percorsi già esistenti, a
meno di eventuali brevi tratti di connessione funzionali ad ottimizzare l’accessibilità e in caso
di mancanza di alternative.
- tutti i percorsi dovranno essere completamente permeabili e potranno essere realizzati
esclusivamente tramite compattamento del terreno esistente o, laddove indispensabile per
questioni di livellamento del piano di calpestio o di drenaggio delle acque meteoriche,
attraverso lo spandimento di misto granulare di cava, selezionato tra quelli con una
significativa porzione di materiale terroso all’interno, al fine di migliorarne l’inserimento
paesaggistico e la capacità di compattamento.
- nei tratti più prossimi al sistema dunare dovranno essere realizzati camminamenti, solo
poggiati al suolo, in tavole di legno fissate su apposita paleria.
- I percorsi di accesso al mare potranno essere dotati di delimitazioni laterali e parapetti.
- le staccionate di delimitazione, da utilizzare anche a protezione di aree sensibili poste lungo e
nei pressi dei percorsi di accesso, dovranno essere costituite esclusivamente da paleria di
legno; i pali dovranno essere scortecciati e trattati con impregnanti protettivi neutri del tipo
all’acqua, fissati al suolo per semplice infissione eventualmente rinforzati con piccoli plinti di
cls. magro.
- in corrispondenza dell’attraversamento di depressioni o zone umide, devono essere realizzate
passerelle sopraelevate, con struttura in paleria o travature di legno a vista di dimensioni
adeguate alle esigenze strutturali del caso e piano di calpestio in tavolato di legno a vista,
eventualmente trattati con impregnanti all’acqua.
- le aree ai margini dei sentieri di accesso attualmente degradate o comunque non interessate
dalla presenza di vegetazione naturale dovranno essere interessate, contestualmente
all’intervento di recupero del percorso di accesso, da interventi di recupero naturalistico (es.
piantumazioni di specie della macchia mediterranea, anche da seme raccolto in loco, e
comunque selezionando esclusivamente ecotipi locali).
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Sono forniti anche indirizzi per la realizzazione dei percorsi di superamento del sistema dunare:
- le passerelle per il superamento del sistema dunare dovranno essere localizzate esclusivamente
in corrispondenza di aree attualmente degradate, laddove siano già presenti accessi al mare
attualmente non regolamentati.
- non potrà essere prevista più di una passerella di accesso per ciascuna struttura di supporto alla
balneazione attualmente esistente e la distanza minima tra due passerelle non potrà essere
inferiore ai 100 metri in linea d’aria.
- l’andamento planimetrico delle passerelle dovrà essere il più possibile articolato e comunque
mai direttamente ortogonali alla linea di costa al fine di evitare il trasporto eolico della sabbia oltre
il cordone dunare.
- L’esatta localizzazione e l’andamento planimetrico delle passerelle dovranno essere funzionali
anche allo studio preliminare dei venti dominanti.
- Le strutture dovranno essere realizzate mediante l’utilizzo di pali in legno di opportuna sezione
infissi o poggiati sul terreno, di sostegno al piano di calpestio realizzato con un tavolato di legno e i
parapetti su entrambe i lati.
- la paleria della struttura portante e il tavolato di legno potranno essere trattati esclusivamente
con impregnanti protettivi all’acqua.
- le strutture delle passerelle dovranno essere sopraelevate dal suolo e con il piano di calpestio
costituito da tavole separate l’un l’altra di alcuni millimetri, per consentire i movimenti dei
granelli di sabbia, l’eventuale transito alla fauna locale e per favorire la crescita della vegetazione
psammofila sottostante.
Infine sono forniti indirizzi indirizzi per la compatibilità e la sostenibilità ambientale delle aree di
parcheggio lungo la costa. lo studio di fattibilità proposto per il parcheggio di attestamento
riprende, oltre alle indicazioni del Piano del Parco, temi e contenuti delle più recenti esperienze in
tema di green parking, declinandole secondo le specificità dell’area e rendendole coerenti con gli
obiettivi di tutela dell’area protetta (si rimanda al testo integrale).
9.4. Il DSS quale strumento di supporto alle decisioni (Arch. Giovanna Netti)
A conclusione di questo lavoro non può mancare un accenno al lavoro compiuto dall’Arch. G.Netti
“Struttura di un sistema di gestione dell’area naturale protetta del Parco Naturale regionale da
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Torre Canne a Torre San Leonardo per la tutela dell’ambiente e la prevenzione dei rischi, mediante
l’utilizzo di tecnologie informatiche DECISION SUPPORT SYSTEM” a cui si rimanda integralmente, e
di cui si riporta qui una sintesi con gli obiettivi utili per il Piano Stratetico Nat-Pro. Non è casuale
la collocazione di questo argomento a conclusione del lavoro, in quanto il DSS si pone quale
strumento che “lega e rappresenta” tutti i dati che costituiscono il sistema Parco, restituendoli
attraverso cartografie tematiche per fornire una lettura del sistema e delle dinamiche del Parco,
nel nostro caso specifico finalizzata alla tutela dell’ambiente e alla prevenzione dei rischi
derivanti da incendio e dall’impatto antropico. Ciò al fine di mettere a disposizione dei
responsabili delle decisioni operative tutte le informazioni necessarie per effettuare le scelte
migliori ai fini della individuazione delle azioni di recupero e protezione più idonee, in funzione
dell’ecoturismo. Lo strumento di lavoro utilizzato è un Geographical Information System.
In particolare il GIS sviluppato e implementato nell’ambito del progetto NAT PRO è finalizzato,
sulla base della lettura dello stato di fatto, dell’analisi degli usi e delle pratiche, del rilievo degli
habitat presenti, alla individuazione delle aree con maggiore sensibilità ecologica e, in funzione
delle pressioni principalmente di origine antropica, delle aree con caratteristiche di fragilità
ecologico‐ambientale. Le carte realizzate fanno riferimento all’anno 2012/2013:
- Carte dell’uso del suolo (1:10.000)
- Carta degli habitat (1:10.000)
- Carta delle criticità (1:10.000)
- Il sistema costiero: stato di fatto e criticità (1:5.000)
- Indicatori di sensibilità ecologico ambientale (1:10.000)
- Classi di pressione antropica(1:10.000)
- Fragilità ecologica (1:10.000).
Come punto di riferimento per l'elaborazione del prototipo del DSS è stato considerato il modello
Fragilità che è la propensione di un sistema di subire una perdita / cambio (impatti) a causa
dell'esposizione alle pressioni (Nilsson e Grelsson, 1995): la fragilità (Fr) di un ecosistema al tempo
t dipende dalla sensibilità del sistema (α) e sollecitazioni (U), dato da disturbi e perturbazioni.
Fr = * U (Zurlini et al., 1999)
La sensibilità ecologico ‐ ambientale esprime la predisposizione intrinseca di un habitat/biotopo a
subire un danno o una perdita/alterazione della sua identità, indipendentemente dalle pressioni
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di natura antropica cui esso è sottoposto ed esclusivamente in virtù delle sue proprietà strutturali
e funzionali (Ratcliffe, 1971; Ratcliffe, 1977; APAT Manuale n.30/2004). Indicatori utili a valutare la
sensibilità ecologica di un territorio sono:
- valore di conservazione
- rischio di incendio
- ripresa della vegetazione post incendio
- flusso di capitale naturale
- fauna
Il valore di conservazione esprime la sensibilità del sito in funzione della presenza di habitat
riconosciuti come prioritari, sulla scorta dell’allegato 1 della Direttiva Habitat 92/43/CEE. Il calcolo
dell’indicatore consiste nell’attribuire un coefficiente di ponderazione in funzione dell’habitat
presente in ciascuna area. Distinguendo tra:
Habitat non incluso in liste di conservazione: coefficiente di ponderazione 1
Habitat di interesse regionale 2
Habitat di interesse comunitario 3
Habitat di interesse prioritario 4
Il valore ripresa della vegetazione post incendio, rappresenta la vulnerabilità che gli habitat del
Parco delle Dune Costiere mostrerebbero successivamente all’eventuale passaggio del fuoco, sia
da punto di vista ecologico che idrologico. A tali fine sono stati osservati i seguenti parametri:
Grado di pressione antropica: indica il grado di interferenza all’interno dell’area, generato dalla
presenza di insediamenti umani, di attività agricole estensive o intensive e dall’accessibilità, più o
meno agevole, alle aree.
Grado di copertura indica la percentuale di superficie dell’area di saggio occupata da ognuno dei
vari strati (strato erbaceo, arbustivo ed arboreo). Il grado di copertura è, spesso, intimamente
legato al grado di complessità strutturale e quindi alla complessità ecologica ed agli aspetti
idrologici di una data area; infatti le caratteristiche di copertura delle varie componenti vegetali
delle fitocenosi possono determinare l’eterogeneità e la complessità di un dato habitat con una
conseguente influenza sulla qualità e quantità di nicchie ecologiche e della biodiversità.
Complessità strutturale: questo indice è strettamente legato sia agli aspetti ecologici delle aree
indagate, sia agli aspetti idrologici; difatti, anche da quanto riportato in letteratura scientifica,
risulta che il numero di nicchie ecologiche presenti in una data area ed all’interno delle fitocenosi
aumenta all’aumentare della complessità strutturale delle stesse.
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Valore ecologico/conservazionistico: tale valore viene assegnato alle aree indagate in riferimento
al fatto che le stesse si possano trovare all’interno di habitat d’interesse comunitario o prioritario
e/o se all’interno di dette aree sia stata riscontrata l’eventuale presenza di specie d’interesse
conservazionistico o fitogeografico. Tali possibilità danno l’idea di come un incendio possa
compromettere la qualità ecologica di una data area e, addirittura mettere a rischio di estinzione
specie e habitat particolarmente fragili e vulnerabili; pertanto è stato assegnato un valore
ecologico/conservazionistico secondo la seguente scala numerica:
Capacità di ripresa post‐incendio: come palesato da alcuni studi e ricerche, le tipiche fitocenosi
mediterranee affidano la loro capacità di ripresa, dopo gli incendi, a due possibili strategie di
sopravvivenza: a) la capacità di alcune specie di ricostituire la parte aerea, grazie alla presenza di
riserve immagazzinate nella parte ipogea, non danneggiata dal fuoco, oppure, b) la capacità di
germinazione dei semi, presenti nel suolo, favorita dallo sviluppo delle alte temperature. Questi
adattamenti permettono, spesso, alla vegetazione mediterranea, di riprendersi secondo il modello
detto della composizione floristica iniziale, l’evoluzione post‐incendio permette il ritorno, in breve
tempo, alla situazione originaria.
Questi comportamenti, però, non sono riscontrabili in maniera omogenea in tutti gli habitat di una
data area e la capacità di ripresa post‐incendio varia al variare della composizione specifica, da alta
capacità, media, bassa, nulla. La sommatoria dei valori attribuiti ai diversi indici, per ogni area
(habitat) indagata, permette di ottenere il valore corrispondente dell’ indice di vulnerabilita’
ecologica e idrologica post‐incendio (VEI): questo indice, costituisce la sintesi delle valutazioni
effettuate e rappresenta la vulnerabilità che gli habitat del Parco delle Dune Costiere
mostrerebbero successivamente all’eventuale passaggio del fuoco, sia da punto di vista
ecologico che idrologico. In sede di studio si è preferito non scindere questi due aspetti in
valutazioni distinte perché le caratteristiche delle aree incendiate che sono state inventariate
hanno palesato la scarsa influenza della componente idrologica a scala di paesaggio; difatti, la
ridotta estensione delle aree incendiate e la loro ubicazione, quasi esclusiva, lungo la fascia
retrodunale e dunale fanno sì che le modeste variazioni del regime idrologico siano determinanti
solo per le dinamiche evolutive/involutive della vegetazione interessata e non sui fenomeni erosivi
che interessano il suolo, almeno nel breve e medio periodo. L’erosione del suolo, nelle aree
indagate, risulta essere determinata principalmente dal vento che influisce negativamente una
volta che la vegetazione è stata modificata nei suoi aspetti strutturali. Infatti, in seguito agli
incendi, venendo a mancare la copertura del suolo ad opera dei vari strati di vegetazione, la
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componente eolica agisce trasportando le particelle solide lontano e modificando in maniera
sostanziale l’orografia dei luoghi, soprattutto delle dune che presentano un più accentuato
dinamismo ed una tendenza alla scomparsa.
L’attribuzione di un intervallo ai vari habitat presenti all’interno del Parco delle Dune ha permesso
di elaborare una specifica carta della Vulnerabilità ecologica ed idrologica post‐incendio, utile sia
ad analisi e rielaborazioni successive, ma soprattutto di supporto alla stesura del piano operativo
antincendio ed alla simulazione di possibili scenari successivi agli incendi, potendo prevedere gli
interventi necessari per l’eventuale ripristino degli habitat originari. Risulta anche importante ai
fini del ripristino e della protezione dell’ambiente ai fini dell’ecoturismo.
Gli esiti dello studio sulla VEI sono stati integrati nella valutazione della sensibilità ecologica
riconducendo le classi di vulnerabilità ai seguenti coefficienti:
Vulnerabilità ecologica‐idrologica post incendio (VEI) Coefficiente
Bassa vulnerabilità 1
Media vulnerabiltà 2
Alta vulnerabilità 3
Riguardo gli indicatori di pressione antropica, il territorio del Parco e del SIC Litorale Brindisino
(che ricade all’inerno del Parco) in particolare, rappresentano un’area di rilevante valore
naturalistico, ambientale, paesaggistico, storico – culturale ed economico, ma allo stesso tempo
presentano numerose criticità dovute ad azioni naturali, amplificate dall’azione dell’uomo, o ad
azioni esclusivamente di origine antropica. La Pressione antropica (Disturbance) è intesa come un
qualsiasi tipo di pressione (disturbo, inquinamento, trasformazione), diretta o indiretta, agente su
un’area dall’interno o dall’esterno e individuabile sulla base delle informazioni disponibili. Per la
determinazione sono considerati sia gli effettori presenti sulla singola area, sia anche nelle zone
limitrofe considerando un buffer dell’effettore variabile in base alle caratteristiche tipologiche
dell’elemento di pressione considerato.
L’indicatore di pressione antropica somma l’impatto prodotto su ciascuna area da:
- infrastrutture delle viabilità
- attività agricole
- urbanizzazioni e attività turistiche
- fenomeni di degrado derivati da pratiche e/o usi passati
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L’indicatore “pressioni prodotte dall’attività agricola” considera l’impatto dell’attività agricola
svolta su un’area in relazione al tipo dicoltivazione e alla pratica agricola utilizzata (agricoltura
estensiva, semi‐intensiva, intensiva).
L’indicatore “pressioni prodotte dalle urbanizzazioni e dalle attività turistiche” considera gli
impatti prodotti dalle urbanizzazioni del tessuto insediativo costiero, dalle attività turistiche
presenti all’interno del parco, siano attività turistiche di supporto alla fruizione della costa (quali
lidi, campeggi, aree parcheggio) e attività agrituristiche presenti nella zona interna, e gli impatti
derivanti dalla fruizione della costa. Per ognuno di tali elementi è considerata una fascia di
influenza della profonditàdi 100 m. L’impatto complessivo è ottenuto dalla sovrapposizione di
tutte le pressioni insistenti su ciascuna area. Un’ulteriore pressione è associata alle aree
interessate da fenomeni di degrado derivanti anche da usi passati del territorio, quali aree incolte
o aree di cave esaurite e non riutilizzate.
L’indicatore “pressioni prodotte dalle infrastrutture” misura in modo indiretto l’impatto agente
su ogni area del Parco a causa della vicinanza ad un’infrastruttura viaria, classificata in base alle
caratteristiche dimensionali e alla tipologia di mezzi in transito. Sulla base della letteratura
scientifica e delle osservazioni è stata definita una profondità variabile di impatto, considerando
300 metri il limite oltre il quale i vari tipi di impatto (acustico, atmosferico, uccisione di animali,
etc.) si annullano. Tale fascia di impatto ha una profondità di 300 m per le infrastrutture viarie
principali (strada statale a quattro corsie, tratto ferroviario), profondità pari a 100 m per le strade
asfaltate locali e per le strade sterrate profondità pari a 10m.
Come detto la Fragilità Ecologica delle differenti aree di interesse naturalistico è determinata
come combinazione della Pressione Antropica con la Sensibilità Ecologica. E’ stata redatta una
specifica carta. La Carta della Fragilità ecologica costituisce la sintesi delle dinamiche in atto e
delle pressioni presenti nell’area del Parco, nonché rappresenta gli impatti e costituisce una
guida per definire eventuali misure di mitigazione e prevenzione del rischio incendio e per la
fruizione.
Dalla lettura dei dati aggregati si rileva che: le aree con fragilità ecologica bassa o molto bassa,
ricadenti nella zona interna del parco, a sud‐ovest della strada di connessione territoriale SS 379,
sono aree di coltivazione agricola e non risentono delle infrastrutture viarie e delle pressioni
derivanti dalle attività turistiche. Le aree individuate con fragilità ecologica alta o molto alta sono
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aree di elevata sensibilità ambientale, che nell’utilizzo del territorio del parco, soprattutto nel
periodo estivo, necessitano di azioni di tutela e valorizzazione, nonché di un costante
monitoraggio. Nello specifico l’area di maggior fragilità è sia il sistema costiero che la parte del
Parco a cavallo dell’infrastruttura viaria di connessione territoriale (SS 379) sia per gli impatti
prodotti dal traffico veicolare e per le caratteristiche di barriera dell’infrastruttura, sia per la
concentrazione in prossimità della costa di attività economiche e delle urbanizzazioni per la
fruizione turistica del litorale.
10. CONCLUSIONI Risulta chiaro che il Parco delle Dune Costiere nei pochi anni di attività (l’Ente parco è operativo
dal 2009) ha già dimostrato di saper procedere nella giusta direzione per la protezione del suo
patrimonio ambientale e paesaggistico e per la promozione dell’ecoturismo. Consapevole di
possedere numerosi punti di forza, ha deciso di puntare la propria strategia di sviluppo sostenibile
su di essi. Esaminiamoli.
Può contare su una propria attrattività territoriale per varie ragioni, come il paesaggio e
l’ambiente; è parte integrante di una zona che rappresenta uno dei principali distretti
dell’agriturismo del sud Italia; è parte integrante della Piana degli Ulivi Secolari, caratterizzata da
un numero impressionante di ulivi plurisecolari e millenari, di cui è recentemente in corso la
candidatura come patrimonio Unesco; è in una posizione baricentrica rispetto alle principali
destinazioni turistiche della Puglia centrale e meridionale facilmente raggiungibili per presenza di
una buona viabilità e tempi di percorrenza mediamente inferiori ai 30-45 minuti.
E’ all’interno di un contesto territoriale che si caratterizza per la presenza di numerosi punti di
forza caratterizzato da molteplici risorse slegate dalla stagione estiva, con grosse potenzialità per
un turismo destagionalizzato. E’ inserita nel Sistema Turistico Locale Valle D’Itria ricca di
elementi di attrazione di varia natura: paesaggistica, storico-culturale, archeologica, eno-
gastronomica, con al suo interno un Sito Unesco: Alberobello; è prossima (a meno di un’ora di
distanza) ai Sistemi Locali Salento e Magna Grecia/Gravine; la notorietà sia della Valle D’Itria che
del Salento; è prossima a paesi come Cisternino e Locorotondo inseriti all’interno dei “Borghi più
belli D’Italia”; in Valle D’Itria è stato recentemente inaugurato un itinerario ciclabile di grande
suggestione lungo i sentieri dell’Acquedotto; è prossima alla Riserva Naturale dello Stato e Area
Marina Protetta di Torre Guaceto; può contare sulla presenza di due aeroporti civili, Brindisi e
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Bari, i più importanti del sud Italia; può contare sulla presenza di due porti importanti: Bari e, in
minor misura, Brindisi (si spera in un recupero di posizione). Il contesto è caratterizzato dall’ottima
qualità dei prodotti eno-gastronimici, molti dei quali contrassegnati da marchi di qualità, DOP,
IGP, DOC; la presenza di itinerari del gusto, costituiscono già una realtà in tutto l’Alto Salento,
anche grazie al lavoro che è stato svolto nel corso degli anni dall’omonimo GAL. Molto attivo è in
questa direzione anche il GAL Valle D’Itria. I GAL notoriamente svolgono politiche in un
comprensorio sovracomunale, interessando i diversi comuni che ne fanno parte.
Proprio puntando sulle proprie risorse e quelle del contesto più vasto, il Parco delle Dune Costiere
sta già realizzando iniziative per il turismo destagionalizzato, organizzando escursioni ed eventi
durante la bassa stagione, e sta partecipando a fiere ed eventi per promuovere queste iniziative,
molte delle quali sono legate all’enogastronomia, un settore interessante perché remunerativo sia
sul fronte turistico che agrario, ed in crescita. Sono organizzate passeggiate con soste in masserie
note per la qualità dei loro prodotti, con delle degustazioni e corsi di educazione all’assaggio che
avvicinano a questi prodotti sia i turisti che i residenti. Ha dimostrato spirito di iniziativa nella
ricerca di un posizionamento sul mercato (ma molto c’è ancora da fare in questa direzione, sia
sul mercato nazionale che internazionale). E’ evidente l’impegno in atto nei cinque anni di vita
dell’Ente per l’attuazione dei principi del turismo sostenibile/ecoturismo, in tutte le sue
declinazioni, dall’attenzione alla natura, alla rinaturalizzazione, alla individuazione di itinerari che
mettano a sistema le varie risorse territoriali (naturalistiche, paesaggistiche, storico-culturali,
enogastronomiche). Ha dimostrato ottime capacità di coinvolgimento della comunità locale in un
approccio dal basso che garantisce la condivisione dei principi di sostenibilità e l’impegno della
comunità per la loro attuazione. Il coinvolgimento della comunità locale ha avuto luogo sia
attraverso i forum tematici tenutisi in occasione della realizzazione del Piano del Parco che
attraverso quelli per il processo CETS (Carta Europea per il Turismo Sostenibile) che si è
felicemente concluso con la certificazione nel 2012, sia in occasione delle riunioni organizzate per
far conoscere il regolamento e le finalità del Marchio del Parco (tutto incentrato nel promuovere
tra gli imprenditori/operatori del parco, i criteri della sostenibilità, attraverso un sistema premiale
che si attua ricevendo il marchio, e con esso maggiore riconoscibilità e promozione), sia ancora
attraverso il coinvolgimento dei vari operatori in eventi, fiere, attività di promozione, per far
conoscere le aziende virtuose che producono in bio, o che concorrono a preservare la biodiversità
in campo agronomico ed agro-alimentare, o che operano nel rispetto del principio “km 0” e
perseguendo la qualità; ancora nel corso del processo che ha portato ad ottenere il presidio Slow
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Food per il Pomodoro Regina di Torre Canne, fortemente voluto e frutto dell’impegno oltre che
del Parco anche dell’Associazione Culturale Presepe Vivente che conta centinaia di associati, molti
dei quali operatori agricoli del Parco.
Risulta anche chiaro l’impegno nel perseguire obiettivi di un turismo a basso impatto ambientale
con le iniziative per intercettare il cicloturismo (itinerari ciclabili, Albergabici); con l’attuazione di
due modelli pilota per ridurre l’impatto determinato dai parcheggi vicino alla costa e dall’accesso
alla spiaggia e alle aree sensibili; con le varie iniziative ed eventi organizzati per fornire una
esperienza autentica, a stretto contatto con la realtà locale, la cultura e l’identità dei luoghi, oltre
che le tipicità; con l’attivazione di attività di monitoraggio svolte dalla Protezione Civile; con le
numerose attività di sensibilizzazione/formazione verso le scuole, la cittadinanza gli stessi
operatori turistici; con la strategia CETS, il Regolamento del Marchio del Parco, e l’impostazione
data al Piano del Parco.
Insomma, come risulta dalla lettura di questo lavoro, molto è stato già fatto nei cinque anni di
attività del Parco delle Dune Costiere per avviare la comunità verso un percorso di sostenibilità,
condividere con essa una strategia di sviluppo sostenibile del turismo e condividere anche un
Piano d’azione dove ogni attore è chiamato a svolgere un ruolo attivo, da attuare nel breve e
medio termine. Naturalmente questo impegno costante, determinato, è valso al parco numerosi
riconoscimenti.
E’ anche interessante notare come il Parco delle Dune Costiere stia cercando di muoversi nella
direzione della realizzazione “concreta” di un sistema turitico. Questo emerge chiaramente dal
legame che esso promuove tra tutti gli operatori del territorio, per assicurare che l’offerta sia
basata sulla integrazione di risorse umane, servizi per il turista di diversa natura, diversi assets del
territorio (beni ambientali, paesaggistici, storico-culturali). Emerge anche dai progetti a cui il Parco
partecipa come l’ENPI “Live your tour”, il SAC “La Via Traiana”, l’ENPI “MEET” per l’attuazione
della fase II della CETS.
Oggi si deve andare avanti con il lavoro intrapreso per l’organizzazione di un sistema integrato,
ben strutturato e funzionante, dove ogni attore partecipa con responsabilità e professionalità. Per
raggiungere questo traguardo, occorre lavorare ancora molto ed in maniera più capillare per
costruire e diffondere la consapevolezza di essere parte del sistema, la capacità di operare
secondo elevati standard di qualità, per costruire motivazioni forti che spingano gli attori a voler
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
appartenere al sistema e a voler adoperarsi per renderlo perfettamente operativo. Senz’altro,
come si è visto, un contributo in questa direzione è stato fornito dalla procedura CETS attivata dal
Parco delle Dune Costiere, che si fonda proprio sulla concertazione dal basso di un piano d’azione
per il turismo sostenibile, concertazione che avviene attraverso i forum, un momento in cui gli
operatori hanno in primis avuto modo di conoscersi (all’inizio del processo molti non si
conoscevano), di scambiarsi idee, condividere strategie, progetti e un senso di appartenenza. Una
forte spinta in questa direzione dovrebbe arrivare dall’attuazione del SAC “La Via Traiana”, la cui
realizzazione è attualmente da poco cominciata, che coinvolge le due aree protette Parco delle
Dune Costiere e Torre Guaceto, assieme al contesto territoriale in cui esse si inseriscono, e che
punta proprio a rafforzare la consapevolezza degli operatori e la funzionalità del sistema integrato.
Su questa strada occorre continuare, perché la cultura della collaborazione in rete deve
radicarsi. Trattandosi di una vera e propria “cultura”, non nasce dall’oggi al domani, e qui, in una
terra ancora fortemente ispirata dall’individualismo, risulta ancora più arduo diffonderla:
occorre tenacia e perserveranza da una parte nel sensibilizzare/formare sui vantaggi che
derivano da una cultura di rete, dall’altra nel dimostrare ciò con esempi concreti.
L’attuazione di questo Piano Strategico potrebbe rappresentare un ulteriore passo avanti nella
direzione della sostenibilità, un altro tassello verso una politica più equa, per l’ambiente che ci
ospita, per noi stessi e per le generazioni future….senza dimenticare che – come ampiamente
dimostrato – produce anche maggiori e duraturi vantaggi economici.
Dr.ssa Filomena Tanzarella e Ing. Federico Ciraci
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