annnoo vxiie -m n. 1b0re 2018 - azionecattolicatrento.it · sumere per la comunicazione su...

16
Anno XII - n. 10 Novembre 2018 Mensile dell’ Azione cattolica trentina - Aut. Trib. Trento nr. 768 del 23/05/1992 - Sped. in AP fil. Trento D.L. 353/2003 Poste Italiane S.P.A. Conv. in L. 27/02/2004 n. 46 art. 1, comma 2, DCB Trento - Dir. Resp. Alessandro Cagol - Via Borsieri, 15 - 38122 Trento

Upload: phamdung

Post on 15-Feb-2019

214 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Anno XII - n. 10

Novembre 2018

Men

sile d

ell’ A

zione

catto

lica t

rentin

a - A

ut. Tr

ib. Tr

ento

nr. 76

8 del

23/05

/1992

- Spe

d. in

AP fi

l. Tren

to D.

L. 35

3/200

3 Pos

te Ita

liane

S.P.A

.Co

nv. in

L. 2

7/02/2

004 n

. 46 a

rt. 1,

comm

a 2, D

CB Tr

ento

- Dir.

Resp

. Ales

sandro

Cag

ol - V

ia Bo

rsieri

, 15 -

3812

2 Tren

to

2 novembre 2018

Camminiamo Insieme

Chiusura in redazione26 ottobre 2018

Editoriale L’eredità …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………pag. 3

Attualità Costruire gentilezza, giorno per giorno ……………pag. 4

Spiritualità La preghiera nella Bibbia ……………………………………………………………………………………pag. 6

«Com’è bello e gioioso ………………………………………………………………………………………………………pag. 8che i fratelli vivano insieme»

Il libro Pagine di preghiera ……………………………………………………………………………………………………………………pag. 9

La nostra storia Nella trama della storia ………………………………………………………………………………………………pag. 10

Vivere l’oggi dentro la storia …………………………………………………………………pag. 12

Approfondimento Laici eravate, e laici siete rimasti ……………………………………pag. 14

Agenda Appuntamenti di dicembre …………………………………………………………………………pag. 15

Orari di segreteria:lunedì dalle 8.30 alle 12.30martedì dalle 14.30 alle 18.30mercoledì dalle 8.30 alle 12.30giovedì dalle 8.30 alle 12.30venerdì dalle 14.30 alle 18.30

Azione cattolica Diocesi di TrentoVia Borsieri, 15 - 38122 Trento • tel. 0461 260985segreteria@azionecattolica.trento.itwww.azionecattolica.trento.it

seguici su Facebook (Azione-Cattolica-Diocesi-di-Trento)

Carta proveniente da forestecorrettamente gestite

Stampa Publistampa Arti Grafiche Pergine Valsugana

L’assistente diocesano don Giulio Viviani è presentein sede al venerdì dalle ore 15.00 alle 16.30

I Giornata di spiritualità, Pian del Levro (20 ottobre 2018)

SOMMARIO

3novembre 2018

Camminiamo Insieme

L’ereditàeEditoriale

Dopo aver raccontato nel numeroscorso delle “foto di famiglia” e di cosasignifica per noi fare memoria della no-stra storia, oggi mi piace condividerecon voi qualche considerazione sullanostra appartenenza associativa.Le serate organizzate al Vigilianum perricordare i 120 anni dell’Azione cattoli-ca in Trentino, la mostra curata dall’Ar-chivio Diocesano Tridentino e la bellapartecipazione ad esse legata ci hannoaiutato a ripensare la nostra identità anche attraverso gli occhi di chi non ci co-nosce e di coloro che riconoscono il valore dell’associazione per averla vissuta dagiovani. In qualche breve intervista che mio malgrado mi sono ritrovata a fare, ladomanda “Cos’è oggi l’Azione cattolica in Trentino e qual è la sua missione?” mi

ha fatto riflettere sulla strada percorsa e su come tradurre in parole quel-lo che ogni aderente sente nel cuore come vocazione e servizio.Siamo figli di 120 anni di storia, di azione e di servizio per la Chiesa e peril territorio; nipoti di tante donne e uomini ricchi di fede che con coraggioe semplicità hanno messo a disposizione capacità e sogni; eredi di un pa-trimonio di cultura, formazione delle coscienze e partecipazione demo-cratica. Camminiamo nella scia di un sentiero tracciato per noi da semi-natori instancabili e fiduciosi nella Provvidenza, che hanno irrigato ilterreno e piantato semi buoni. Noi non siamo chiamati a raccoglierne ifrutti, ma a continuare a coltivare il giardino, consapevoli che la terra hain sé il nutrimento e che ognuno può far fruttare i propri talenti per il be-ne di tutti. La nostra eredità è un tesoro traboccante di doni fragili e ma-gnifici: libertà, gratuità, discernimento, cura e accompagnamento dellepersone che ci sono poste accanto, dedizione alla Chiesa locale, cittadi-nanza responsabile.Con il valore aggiunto del custodirli e farli fruttare insieme, in una retedi amicizia e reciprocità, di gioia e fatica condivisa che ci dà forza, con-solazione, entusiasmo. Per citare ancora dal libro di Ernesto Preziosi:«Le associazioni vivono, accanto alle motivazioni reali, grazie ad una re-

te di relazioni personali, di contenuti condivisi e di occasioni per operare insieme». Grazie all’adesione di ognuno di voi, cari soci e amici dell’Ac trentina.

Anna

«Ed è proprio questo il “fondamentocarismatico”, già riconoscibile nella primaesperienza della Società della GioventùCattolica. Laici che si sentono chiamati,che avvertono così la vocazione e,volontariamente, liberamente, rispondono.Laici liberi e creativi… che esercitano lacarità dell’amicizia verso altri laici. Unapostolato che è un atto di amore».(E. Preziosi, “Un altro Risorgimento. Alle origini dell’Azione Cattolica per unabiografia di Giovanni Acquaderni”, 2018)

4 novembre 2018

Camminiamo Insieme

Mettere al centro la cura e l’attenzioneper gli altri. Questo in sintesi il mottoche caratterizza la “Giornata Mondialedella Gentilezza”. Sembrerebbe una diquelle iniziative che quotidianamente cipassano insensibilmente sopra la testadurante le nostre giornate frenetiche:pensiamo alla Giornata sull’acqua, aquella contro le mine, quella dei dirittidell’infanzia, quella della pace e cosìvia, senza trascurare la Festa della don-na dell’8 marzo perché o la mamma ola moglie o la morosa potrebbero rima-nerci male se non porgiamo loro gli au-guri! Battute a parte, si può proprio ca-pire come la quantità di proposte checi arrivano quotidianamente potrebbe

non dare la giusta importanza a deter-minati appuntamenti, per assuefazione.L’originalità del tema della “Giornatadella Gentilezza”, unita anche a un sim-patico giochino che ora vi proporrò, misembra l’occasione buona per farci ri-flettere sul nostro correre quotidiano. Èinfatti proprio giorno dopo giorno chesi forma uno stile di gentilezza rispettoa un menefreghismo totale.Allora partiamo fin dal primo mattinoquando usciamo di casa e sul piane-rottolo troviamo un vicino che entracome noi in ascensore. Pur di fretta, glilasciamo la precedenza e gli apriamopure le ante dell’ascensore. Non ciaspettiamo sempre la parola “grazie”,ma un atto di gentilezza lo abbiamocompiuto. Arriviamo al parcheggio eprendiamo la macchina. Nell’uscire dalparcheggio una lunga coda di vettureci blocca la strada fino a quando un si-gnore ci sfanala e fermandosi ci invitaad uscire sulla carreggiata. A lui dob-biamo un grande atto di gentilezza.Andando in ufficio troviamo un ragaz-zo in bici che sulle strisce vuole attra-versare la strada. Pur non avendonel’obbligo (solo per i pedoni!) rallentia-mo e lasciamo passare il ciclista, ma-gari sentendoci suonare il clacson daquelli dietro, ma una gentilezza noncostava nulla. Arriviamo nei pressi del-

AttualitàCostruire gentilezza,giorno per giorno

Il 13 novembre si celebra la “Giornata Mondiale della Gentilezza”.Un’idea nata a Tokyo, in Giappone, nel 1988 e poi propagatasi in tutto il mondo.

Sul numero 3 della rivista dell’Ac nazionale“Segno” (luglio/settembre 2018) è stato pub-blicato un interessante dossier sulle “paroleponte”, che creano relazioni buone secondoil “Manifesto della comunicazione non osti-le”, un decalogo di stile e un impegno da as-sumere per la comunicazione su internet,per creare una Rete rispettosa e civile.

5novembre 2018

Camminiamo Insieme

l’ufficio e corriamo al-l’entrata che all’ultimoci viene tenuta apertada un collega molto“gentile”. Finalmente inizia la no-stra giornata e a metàmattina decidiamo diportare un caffè al no-stro collega per ringra-ziarlo, ricambiando lagentilezza. È mezzo-giorno e i nostri colle-ghi vanno a pranzo; ioarrivo tardi perché im-pegnato nel lavoro e illocale è pieno, ma il ti-tolare, conoscendomi,mi ha tenuto gentilmente il posto vicinoai miei colleghi. Un vero atto di genti-lezza! Alle 18 termino il mio lavoro e miaccingo ad uscire dall’ufficio per ripren-dere la vettura per tornare a casa. Nontrovo le chiavi dell’auto. Per fortuna una persona gentile le hatrovate per terra nel parcheggio e leha portate alla portineria, visto cheavevano il logo della compagnia per laquale lavoro. È ora della partitella traamici delle 18.30 prima di andare acasa e al campo sportivo è tuttospento: nessuno ha ricordato al cu-stode l’appuntamento. Lo chiamiamoe, pur non avvisato, con un atto digentilezza ci apre gli spogliatoi e pos-siamo divertirci un’oretta. Poi il tempodi tornare a casa e ritrovare la moglie.Nel preparare la cena lei mi raccontadi come sia stata gentile la suocera aprepararle un dolce per festeggiare idue anni di matrimonio e della genti-

lezza della maestra chesi è fermata un po’ dipiù a scuola col bambi-no per aspettare miamoglie in ritardo. Messo il bimbo a letto,ci mettiamo sul divanoa guardare la tv e miamoglie mi rimproveraper il volume troppoalto: “Sii gentile verso ivicini, abbassa la tvche può dare fastidio!”.Così io faccio prima diaddormentarmi.Avrei potuto parlare digentilezza con frasid’impatto o con gran-

di teorie, ma ho voluto proiettarel’esempio sul quotidiano. Magari pun-tando su una giornata fantastica, do-ve tutti sono gentili... ma se in ascen-sore fossimo saliti per primi, se nonavessimo perso le chiavi dell’auto, sein albergo avessimo fatto un po’ dicoda, se non avessimo offerto il caffèal nostro collega e se la moglie delpersonaggio di fantasia non fosse ar-rivata in ritardo a scuola, quale genti-lezza avrei raccontato? La nostra vita è fatta di porte girevolidove ogni scelta decide l’evento suc-cessivo, dove un secondo in un puntopuò essere diverso da quello trascorso10 secondi dopo. È giorno per giornoche si costruiscono atti di gentilezza odi sopruso o di mancanza di rispetto.Sta a noi coglierli nel quotidiano, sorri-dendo magari se da oggi in poi ci ritro-viamo negli esempi appena raccontati.

Alessandro Cagol

6 novembre 2018

Camminiamo Insieme

La preghiera nella BibbiaSpiritualità

Ricomincia la rubrica che raccoglie la sintesidelle meditazioni del nostro assistente dioce-sano don Giulio Viviani alle Giornate di spi-ritualità, quest’anno sul tema “La preghie-ra, dialogo d’amore”.Il testo della preghiera di Ester – pre-so dall’omonimo breve libro biblicoche vi consiglio di leggere per intero –presenta una situazione di vita che di-venta preghiera: lei è diventata ina-spettatamente e provvidenzialmenteregina dei persiani e il suo popolo diIsraele rischia lo sterminio; per que-sto si rivolge al Signore dicendo la suafede e presentando la situazione di vi-ta. Una preghiera “narrativa” in cui siparla di Dio, di Ester, dei violenti delmondo e del popolo di Israele in peri-colo.Questo è il tipo di preghiera che noitroviamo nella Bibbia e da cui possia-mo attingere e imparare. Infatti, un di-scorso sulla preghiera per noi cristianideve partire dagli innumerevoli esempidi preghiera concreta descritti e pre-sentati nella Bibbia. Non solo nel Nuo-vo Testamento, ma anche nell’AnticoTestamento. Già nei testi della Prima Alleanza, ol-tre i 150 salmi (un apposito libro bi-blico tutto dedicato ad una raccoltadi preghiere di diversi autori e di varistile e contenuto) si possono indivi-duare oltre una cinquantina di pre-ghiere (alcune si recitano alle Lodi

nella Liturgia delle Ore), tutte moltoconcrete e legate a persone e situa-zioni anche simili alle nostre (nellasofferenza, nella gioia, nella fatica,nella ricerca, nell’attesa, nella paura,nel dubbio...). I cantici del Nuovo Te-stamento vengono utilizzati invecesempre e solo ai Vespri; i tre canticievangelici più noti li preghiamo alleLodi, ai Vespri e a Compieta. Essi so-no come una miniera in cui scavare ea cui attingere modelli e formule dipreghiera anche per noi, per impararee per pregare.“Io non sono capace di pregare”: èun’affermazione che spesso la genteconfida al proprio prete; e non è ve-ro, perché chi lo dice sta già pregan-do, è già in dialogo con Dio, è incammino verso di lui, è sulla buonastrada. Sovente in confessione qual-cuno dice anche: “Comincio a prega-re e poi... mi perdo, mi distraggo, mivengono in mente altre cose”... Checosa? La nostra vita che chiede di di-ventare preghiera: i problemi di fami-glia, i figli, il lavoro, la preoccupazio-ne per il futuro, il peso del passato...Tutte realtà che non debbono essereestranee alla nostra preghiera. La preghiera non è evasione dalla vi-ta, ma è portare la vita davanti a Dio,è aprire l’esistenza alla presenza diDio, come affermano spesso gli oran-ti dei Salmi. Quasi tutte le preghiere

7novembre 2018

Camminiamo Insieme

dei Salmi partono proprio dalla con-cretezza della vita, del quotidiano.Quello stile di preghiera nelle sue va-rie espressioni a cui ci educa la litur-gia, in particolare la celebrazione del-la Santa Messa. Due sono le caratteristiche fondamen-tali della preghiera biblica e di quellacristiana (la liturgia): il memoriale (ri-cordo, contemplazione), che si fa so-prattutto ripercorrendo la storia dellasalvezza (quella che Dio ha compiutoe compie per noi, suo popolo) e leg-gendo la Sacra Scrittura e l’epiclesi(invocazione, supplica, richiesta di be-nedizione), che si compie particolar-mente nell’invocazione dello SpiritoSanto. Due parti di quell’unica pre-ghiera che poi conduce, forma e pla-sma la vita del credente, soprattuttomediante i Sacramenti.

Scrive Papa Francesco: «La letturaorante della Parola di Dio, più dolcedel miele (cfr Sal 119, 103) e “spada adoppio taglio” (Eb 4, 12), ci permettedi rimanere in ascolto del Maestro af-finché sia lampada per i nostri passi,luce sul nostro cammino (cfr Sal 119,105). Come ci hanno ben ricordato iVescovi dell’India, “la devozione allaparola di Dio non è solo una delle tan-

te devozioni, una cosa bella ma facol-tativa. Appartiene al cuore e all’iden-tità stessa della vita cristiana. La Pa-rola ha in sé la forza per trasformare lavita”» (Gaudete et Exsultate, n. 156).Il grande protagonista della preghieranella Bibbia e della preghiera con laBibbia è lo Spirito Santo; è lui che haispirato gli autori dei libri sacri; è luiche “anima” e rende viva e vera, nuo-va ed efficace la Parola quando vieneproclamata nella celebrazione o lettae ascoltata da soli o in gruppo.

Tertulliano (†220) in un suo scritto af-ferma: se non trovi altro motivo percui si debba pregare, guarda al Signo-re Gesù; lui stesso pregava. Gesù, infatti, apparteneva a un popo-lo che sapeva pregare e lui ha prega-to da solo e con la comunità; ha inse-gnato ai suoi con l’esempio e con deitesti come ci dicono i Vangeli. «Pregare – dice il nostro assistente ge-nerale, il vescovo Gualtiero Sigismon-di – non significa recitare formule mavolgere gli occhi al Signore e perdersinell’abbraccio del suo sguardo».

don Giulio

Nel libretto dei Piccoli Fratelli di Jesus Ca-ritas “A causa di Gesù e del Vangelo” (editri-ce AVE) si dice: «La parola di Dio deve esse-re il cuore della nostra preghiera; ognipreghiera nasce dalla parola di Dio ed è ri-sposta ad essa, un “sì” al Signore come quel-lo di Maria che dà modo al Verbo di farsicarne».

Scrive il Vescovo Lauro nella sua Lettera al-la Comunità Il dodicesimo cammello: «Nellapreghiera cristiana lo Spirito Santo viene invocato come dono. Vorrei però parlarne,partendo da una provocazione: quanto cre-diamo davvero nella sua azione e nella suaforza? Lo Spirito è il dono che consente aMaria di attivare quel circolo straordinariodi amore reciproco tra Madre e Figlio, in cuila madre è necessaria per generare il figlio,ma anche il figlio avvalora l’essere madre. LoSpirito Santo la fa a un tempo madre e di-scepola del figlio amato».

8 novembre 2018

Camminiamo Insieme

«Com’è bello e gioioso che i fratelli vivano insieme»Spiritualità

Abbiamo accolto con gioia l’invito di rac-contare della nostra Piccola Fraternità di Ge-sù perché non è altro che narrare la mi-sericordia di Dio e soprattutto la suadinamica creatività. Siamo una piccolaComunità Monastica Diocesana nata du-rante i Primi Vespri dell’Avvento 1988 inun maso ristrutturato nella località mon-tana Pian del Levro, poco distante da Ro-vereto. Il nucleo originario era compostoda Teresa (maestra elementare), Rita(operaia tessile), Emilia (assistente d’in-fanzia) e don Gianni (presbitero dioce-sano operante a Rovereto) ed era carat-terizzato da un’unica e predominantepassione: vivere il Vangelo in semplicitàe radicalità. Durante i primi sei anni di vi-ta ritirata ritmata dalla preghiera comu-nitaria liturgica, dalla Lectio Divina quoti-diana e dalla vita fraterna semplice sorsela necessità di riconoscere il nostro vol-to ecclesiale. Per questo, accompagnatinel discernimento comunitario da donGiuseppe Dossetti (fondatore della Pic-cola Famiglia dell’Annunziata di Monte-sole - BO) e da padre Natale Montalti(frate cappuccino eremita sull’Appeninoparmense), giungemmo ad abbracciare latradizione monastica illuminata dal Con-cilio Vaticano II. Infatti, la nostra quoti-dianità è ritmata dal canto dei Salmi se-condo la scansione antica della Liturgia

delle Ore (Ufficio delle Letture, Lodi, OraTerza, Ora Sesta, Ora Nona, Vespri eCompieta). Inoltre, ogni giorno viviamodue ore di preghiera personale secondol’arte antica della Lectio Divina. Tutti noi,ogni giorno, siamo chiamati a meditare

la stessa pericope scritturistica e, nellostesso tempo, siamo invitati a condivi-dere quanto lo Spirito Santo ha suggeri-to a ciascuno. In questo noi tutti speri-mentiamo l’“egemonia” della Scritturasulla nostra vita personale e comunita-ria. È la Parola che ci introduce al nuovogiorno. Ascolto della Parola e vita frater-na sono non solo gli strumenti principa-li del nostro quotidiano cammino di con-versione, ma anche quanto noi offriamoa chi ci visita o vive con noi alcuni giorni.Parola e vita fraterna sono il “tesoro na-scosto nel campo” che ci è stato donatoe che noi desideriamo offrire a tutti.

Piccola Fraternità di Gesù

Sono passati trent’anni dal primo giorno nel quale iniziammo la vitamonastica a Pian del Levro (Trambileno) a ritmo del Vangelo. Molto è cambiato, ma Parola e Fraternità rimangono il nostro carisma.

In accordo con il nostro Arcivescovo seguia-mo un calendario biblico monastico ideato dadon Giuseppe Dossetti nel 1959 secondo il qua-le in una settimana vengono pregati i 150 Salmi del Salterio, ogni anno si prega e si ap-profondisce un Vangelo, un libro del PrimoTestamento e alcune Lettere del TestamentoCristiano. Nessun versetto biblico viene omes-so. La Sacra Scrittura, grazie a questa modali-tà, entra in noi con un ritmo lento e costante.

9novembre 2018

Camminiamo Insieme

Tutti concordano che non è una que-stione per mistici e contemplativi. Nonè una espressione matematica di certorisultato. Non è esercizio di perfezione.Non è una sfida di abilità o resistenzaindividuale. Sono alcuni dei luoghi co-muni nei quali ancora si inciampa pen-sando la preghiera... L’autore del libro “A causa di Gesù edel Vangelo. Tra contemplazione evita concreta” della Famiglia dei PiccoliFratelli di Jesus Caritas affronta questequestioni e molte altre; la preghiera, daqualsiasi parte la si prenda, rimane unaquestione di fedeltà: a se stessi, a Dio,agli altri. Fratel Gabriele usa un linguag-gio semplice e diretto che, anche conun po’ di leggerezza, prova a riportarenella quotidianità del vivere lo stile dicontemplazione. Questo sguardo puòforse aiutare a riscoprire l’amore di Dioper ognuno e ci può rega-lare quella gioia che vieneproprio dal sentirsi gratui-tamente amati. Più “tecnico” il libro delpriore dei Camaldolesi,Alessandro Baban “Le viedella preghiera”. L’auto-re prova infatti a metterenero su bianco alcunispunti affinché ognunotrovi la sua via per la pre-

ghiera. Ad esempio nello stile: grido,preghiera per l’altro, benedizione; nellamodalità, nel cosa chiedere, dove pre-gare e quando pregare. Non è però unmanuale per principianti: anche i pro-fessionisti hanno bisogno di ricordareda dove sono partiti. Per non allonta-narsi troppo dalla fonte. Per poter colti-vare ognuno il proprio cammino di inti-mità con il Signore per ricordare sempreche nella preghiera è Dio che per primosi avvicina a noi e viene dentro di noi. Infine “L’alfabeto della preghieraè quello dell’amore” di Gualtiero Si- gismondi, assistente generale di Ac, giànel titolo mette in chiaro come «pre-gare è voce del verbo amare» e ne por-ta dentro tutte le dinamiche: lo sguar-do, il silenzio, le lacrime, l’abbraccio, ilbacio. Un libro poetico, da leggere tut-to d’un fiato e poi lasciar decantare

per assaporarne la pro-fondità.Ma per pregare… nonservono libri. Gli autoristessi ce lo ripetono.Serve uno sguardo versol’Alto e verso l’Altro. Ser-ve creare fuori e dentrodi sé lo spazio per incon-trare e lasciarsi incontra-re dall’Amore.

Roberta

Pagine di preghiera

Accostiamo alle riflessioni che ci offrirà don Giulio alle giornate dispiritualità tre testi che, ognuno secondo un suo specifico percorso,offrono degli spunti di approfondimento in merito al tema della preghiera.

Il libro

10 novembre 2018

Camminiamo Insieme

L’Archivio Diocesano ha accolto conentusiasmo la proposta di Azione cat-tolica trentina di partecipare alla festaper i 120 anni dalla fondazione, che inmodo assolutamente non scontato, havoluto ripercorrere il passato e le radi-ci del primo nucleo di aderenti, veden-dola come un’occasione per essere piùconsapevoli oggi dell’importanza diquesto anniversario. Per noi è stata in-vece opportunità per valorizzare la do-cumentazione storica dell’associazio-ne, depositata presso il nostro archivioda oltre vent’anni, ma fino ad ora maiindagata in modo approfondito.

La mostra traccia un excursus storico,seguendo l’evoluzione e la trasforma-zione dell’associazione nel tempo, inmodo da essere visitata e compresada tutti e non soltanto dagli aderentiad Azione cattolica. L’intento è statoquindi quello di mettere in luce un pe-riodo storico del nostro Trentino dalpunto dell’evoluzione sociale in am-bito cattolico, mantenendo sempreben focalizzato il legame sia con lastoria generale del territorio, sia conquella nazionale. Altra attenzione èstata quella di non trasformare l’anni-versario in un encomio del passato,come magari spesso si è tentati di farein simili occasioni, ma tentare di faremergere dalle carte una storia che(proprio come tutte le storie di lungoraggio) è un alternarsi di periodi fulgidie periodi di crisi, naturalmente stretta-mente connessi al contesto storico esensibili ai fermenti della società civile.È importante ricordare come i 120 dal-la fondazione del Comitato diocesano(1898), sebbene oggi coincidano con i150 anni di Azione Cattolica Italiana,per il territorio trentino segnino unanascita spontanea, in una regione an-cora legata all’impero austriaco. Sullo

L’11 ottobre è stata inaugurata presso l’Archivio Diocesano Tridentinola mostra dal titolo “Nella trama della storia”, in occasione dei 120 dalla fondazione dell’Azione cattolica della Diocesi di Trento. Si tratta di un’esposizione documentaria e fotografica che intenderipercorrere la storia dell’associazione dal Comitato Diocesano (sorto nel 1898) sino all’Azione cattolica dei giorni nostri.

Nella trama della storia120 anni

11novembre 2018

Camminiamo Insieme

sfondo si colloca senza dubbio l’enci-clica “Rerum Novarum” promulgata dapapa Leone XIII nel 1891, documentofondamentale per la Dottrina Socialedel cattolicesimo e importante stru-mento che diede all’allora principe ve-scovo Carlo Eugenio Valussi l’occasio-ne di coordinare e disciplinare l’attivitàdelle varie organizzazioni cattolichetrentine. Il suo successore, CelestinoEndrici, ne sarà invece il grande pro-motore. Endrici, infatti, era studente diteologia presso l’Università Gregorianaproprio negli anni in cui l’enciclica ven-ne promulgata e quindi visse in primapersona il fermento romano che ac-compagnò l’avvento di questo impor-tante documento, tanto che rientratoin diocesi accettò la cattedra di teolo-gia morale e filosofia nel locale Semi-nario, ma tra il 1899 e il 1901 chiese dipotervi introdurre un nuovo corso de-dicato alle dottrine sociali.Due aspetti risultano peculiari nellastoria di Azione cattolica trentina e necostituiscono dei tratti caratteristicinel tempo: il primo è un continuo rin-novo degli statuti (1898, 1924, 1940,1946, 1969 ecc.), quale tentativo diadeguamento al veloce mutare dellasocietà e alle nuove esigenze che nescaturiscono; il secondo è la sua arti-colazione in gruppi (movimento fem-minile fin dal 1909, l’associazione uo-mini, quella dei padri di famiglia, gliaspiranti, i fanciulli, i giovani, gli stu-denti universitari, ecc.) che ne eviden-

zia, sin dal primo periodo, la volontà dimirare proposte e linguaggi sia alle di-verse categorie che alle differenti fascedi età, con l’intento di “agire” dove piùera necessario.Il progetto di studio della documenta-zione e realizzazione della mostra nonè opera soltanto del personale dell’Ar-chivio Diocesano, ma ha coinvolto du-rante i mesi estivi quattro studenti delLiceo classico “Giovanni Prati” di Tren-to, che hanno svolto presso di noi unperiodo di tirocinio per l’alternanzascuola-lavoro. A loro è stato chiesto didocumentarsi sulle fonti originali, distudiare il periodo con la letteraturaedita e di confrontare il tutto con lastampa contemporanea agli eventitrattati. Grazie al loro impegno e al lo-ro entusiasmo ne è uscito un profiloapprofondito delle vicende negli annidel fascismo, in cui l’associazione si èopposta duramente al regime, argo-mento al quale sono stati dedicati unavetrina e tre pannelli esplicativi. Il lorolavoro ha ottenuto un duplice scopo:da un lato conoscere la storia di un’as-sociazione che ha avuto nel tempograndi legami con l’evoluzione socialedel nostro territorio, dall’altro speri-mentare come la “Storia” fatta sullefonti originali possa essere ritenutauno strumento efficace per affrontareconsapevolmente l’oggi e porre le ba-si per il futuro.

Katia Pizzini (referente Archivio Diocesano Tridentino)

La mostra è liberamente visitabile fino al 21 dicembre dal lunedì al giovedì dalle 9.00 alle17.00, il venerdì dalle 9.00 alle 12.00.

12 novembre 2018

Camminiamo Insieme

Un ragazzo che a nove anni scendecon la famiglia da Noriglio a Roveretonel 1944, trova che è bellissimo gioca-re in Oratorio dove, tra l’altro, trovatanti giochi nuovi e diversi dai solitidelle strade di paese.Con il pieno consenso della famiglia èstato quindi l’Oratorio la chiave di tut-to. Dalle sale e dal piazzale mi sonotrovato in Azione cattolica. Non ricor-do né quando, né per merito di chi.Probabilmente un passaggio tranquil-lo, naturale, assieme a tanti altri. Nonricordo nemmeno di essere passatodai settori “Fiamme Bianche-FiammeVerdi-Fiamme Rosse”. Aspirante subi-to. Poi delegato (l’attuale “animatore”)e avanti con gli incarichi: quelli accet-tati e quelli affibbiati. Il trauma vera-mente problematico-esistenziale è ve-nuto con il matrimonio: per quanto miriguarda, il 12 ottobre del 1963 ero “Ju”(Giovane), il 13 ottobre (solo il giornodopo) ero, o almeno avrei dovuto es-serlo “Uomo di Azione cattolica”.Pian piano il tempo ci ha resi meno gio-vani e più vicini ai “vecchi” di allora. Conil passar degli anni abbiamo anche pre-so il loro posto. Pensando a cosa pote-vo dire qui in questo bel contesto, hoscoperto (anche grazie a Fabiola che miha obbligato a “pensare”) che l’Ac è unadelle poche associazioni, forse pochis-sime, che non ha un suo leader o fonda-tore di riferimento che scrive libri, chetiene convegni, che viene citato in con-ferenze, il cui “pensiero” invade perfino

qualche ora di adorazione. Abbiamo sì,come Angeli Custodi, delle belle Sante eSanti, anche giovani, ma soprattuttosiamo straricchi di uomini e donne chehanno segnato la nostra gioventù e nonsolo. Spesso consideriamo ciò che ab-biamo dentro di buono e positivo, co-me frutto delle nostre capacità e dellanostra personale volontà. Per esperien-za personale rendo grazie al Signore, al-la mia famiglia di origine che, camminfacendo, mi ha messo dei paracarri dol-ci e morbidi che non ho mai visto; a unsacco di sacerdoti e amici che mi han-no donato il loro tempo, le loro fatiche,la loro fantasia, la loro santa normalità.Perché ho accettato questo incaricosenza ritrosia o tentennamenti? Perchéposso assicurare ai giovani e giovanis-simi che l’Ac non brucia le giornate, lesettimane, il tempo. Ti lascia spazioper un sacco di altre cose, alle qualiispira entusiasmo, senso e costanza.Fidatevi, perché ci sono passato e so-no tuttora in Ac nel gruppo “Adulti-ul-tra” di San Marco a Rovereto con in-contri regolarissimi due giovedì al mese.Fidatevi anche perché tenere il propriopassato come sale del presente rendepiù stabile la vita, caccia i dubbi, rige-nera entusiasmo. L’Associazione ti fa-vorisce tutto questo. Prima ricevi, poidai e dai, con la tua personale inventiva.Ma torniamo al tempo della semina.L’Oratorio Rosmini: una carriera damatti! Da ragazzo ad “Assistente”, poiAssistente capo. Quando i laici diven-

Vivere l’oggi dentro la storia120 anni

13novembre 2018

Camminiamo Insieme

tavano “Assistenti”. Adesso voi giovanidiventate “animatori”, e i sacerdoti As-sistenti. In Oratorio mi sono fatto più si-curo, più “carico”. Mi hanno insegnatoa conoscere il prossimo, perché è nelgioco che il ragazzo si esprime con li-bertà lasciando scoperto il suo caratte-re più genuino. E sono andato per annia scuola di fantasia, quella che ti aiuta avedere il sereno anche quando propriosereno non è.Il Coro: una delle tante offerte del-l’Oratorio. Nel Coro si lavorava sulla fu-sione delle voci per dare armonia edolcezza ai suoni che daranno, nel lo-ro bell’insieme, la melodia. È un lavo-ro certosino che educa, ma che si an-nulla senza l’ascolto delle altre vociche, con percorsi diversi, cantano egiocano sugli stesi testi. Come nella vi-ta. Cantare la liturgia è cantare la Pa-rola di Dio. La Liturgia è l’ossatura del-la nostra fede; ce la mantiene viva efresca, ce la ritorna forte.Ma è grazie all’Azione cattolica senon ho mai abbandonato il campo deimiei tre ambiti preferiti: Oratorio -Azione cattolica - Coro e Cori parroc-

chiali. Lo spirito e i principi basilari del-l’Ac sono sempre lì come guida e sicu-ro riferimento. Aggiornati nei metodi,nel linguaggio, nella comunicazione veloce, pronta, immediata. Da sempreteniamo aperto il filo diretto con laChiesa, l’unica vera ispiratrice di unaAzione veramente “Cattolica” (termine,questo, proprio della Chiesa cristianadi Roma: “aperta ad ogni uomo”).Ho messo per iscritto queste mie tappedi vita per tener fede alla scaletta “Testi-monianze” nella certezza – e questo miha aiutato molto – di essere in buonacompagnia. Con molti di voi, in luoghidiversi, abbiamo sicuramente fatto glistessi percorsi, vissuto, sofferto e go-duto di chissà quante analoghe circo-stanze. Avremo avuto anche gli stessisacerdoti Assistenti Diocesani, gli stes-si Presidenti che, come l’attuale Diretti-vo, ci hanno tenuti svegli e sicuri. Ognu-no, quindi, può prendersi la sua fetta diquanto ho condiviso, così da poter direin conquistata serenità e benefica cer-tezza: “Son di Ac e vò sul sicuro!”

Claudio

14 novembre 2018

Camminiamo Insieme

Con queste parole Papa Paolo VI salu-tava gli aderenti di Azione cattolicanella festa dell’Immacolata, tradiziona-le appuntamento del rinnovo dell’ade-sione. Parole che possiamo sentire an-cora molto attuali nel nostro oggi, nelnostro tempo, nel nostro cammino as-sociativo. Dice il nostro essere cristia-ni nella Chiesa e nel mondo, il nostrodesiderio di essere presenti, di concre-tizzare questa presenza di preghiera edi servizio attraverso la scelta associa-tiva dell’Azione cattolica. Rinnovare il nostro “Sì” oggi, nellenostre realtà parrocchiali, è ridire ilnostro “Eccomi” dentro un tessuto pa-storale in un tempo di forte cambia-mento, segnato da nuove sfide e davecchie fatiche. È ritrovare nei 120anni della storia della nostra associa-zione diocesana il filo rosso che hasaputo tessere una trama nel tessutocomunitario civile e religioso trenti-no, dando voce e concretezza a do-mande e risposte, a progettualità esogni. Sentirsi parte di questa trama èsapersi ancora impastati nella storia;è stare con i piedi per terra ma sa-pendo di avere un cielo sopra la te-sta; è mettersi ancora in gioco per in-terrogarsi e lasciarsi provocare daquanto caratterizza questo tempo.La tentazione di chiuderci nei nostrigruppi è reale: sostenere il nuovo nonè certo facile dentro questa grande in-certezza; ecco perché mantenere unadimensione anche comunitaria e pub-

blica della scelta di impegno associati-vo può aiutarci a tenere aperta anchela porta delle nostre riunioni dei nostrigruppi. Presso il Centro diocesano sarannopredisposti dei materiali di promozio-ne e strumenti per animare il momen-to del rinnovo, perché sia occasionebella e gioiosa per rinnovare legami diamicizia e di reciproca vicinanza nel di-re il bello di una storia che sentiamoche ci appartiene e che contribuiamo afar crescere. Rinnoviamo il nostro es-serci, così come siamo ma consapevo-li della nostra vocazione di laici, di lai-ci di Ac.

Fabiola

Laici eravate, e laici siete rimasti

«Voi avete sentito l’obbligo di affermare in-nanzi tutto il vostro carattere di credenti,avete cercato di rendervi conto dei bisogniinterni della comunità ecclesiale, avete av-vertito le penose condizioni religiose, mora-li e sociali della società circostante, e vi sie-te chiesti se spettava anche a voi farequalche cosa per la causa di Cristo e perl’edificazione non mai terminata della Chie-sa; e allora con una risposta, che nascevadentro come un imperioso dovere, comeuna rivelatrice vocazione, avete detto: sì; uncattolico non può essere inerte, insensibile,passivo e codardo; e avete fatto dell’azione,dell’Azione cattolica una vostra divisa. Lai-ci eravate, e laici siete rimasti». (Paolo VI, 8 dicembre 1968)

ACI

15novembre 2018

Camminiamo Insieme

Sabato 8 dicembreFesta dell’adesione Acnelle varie parrocchie di appartenenza.Sono disponibili le tessere per l’anno 2019 euna proposta di celebrazione a cura dell’assistente diocesano.

L’Agenda di AcAppuntamenti di dicembre

QUOTE aSSOCiaTiVE 2018/2019

Le quote per confermare l’adesione all’Azione cattolica sono invariate rispetto all’anno scorso: ADULTI € 25COPPIE DI SPOSI € 40GIOVANI (18-30 anni) € 20GIOVANISSIMI (15-18 anni) € 15RAGAZZI (0-14 anni) € 12FAMIGLIA (genitori e figli Acr e/o giovanissimi) € 50QUOTa SOSTEniTORE - (extra adesione) € 50DOna ORa Sottoscrizione libera a favore del Centro nazionalePer maggiori informazioni contatta la segreteria diocesana.

Si raccomanda di concludere la raccolta delle quote entro FinE DiCEMBRE 2018 e di versarletramite bonifico intestato a:aZiOnE CaTTOLiCa iTaLiana DiOCESi Di TREnTO (CF 96025590223)CASSA RURALE DI TRENTO, iT42D 08304 01845 0000 45354648Causale: Quote associative 2018/2019 Ass. Parrocchiale di... (oppure nominativo personale)