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Rem Koolhaas

Berlino, 2 maggio 1945

Roberto Rossellini, Germania anno zero, 1947

Divisione  di  berlino  p.  670

1949: 59.245 persone si spostano a Berlino Ovest 1953: 331.390 persone si spostano a Berlino Ovest 1956: 279.189 persone si spostano a Berlino Ovest dal 1957: 100 al giorno

13 agosto 1961

13 agosto 1961

Berlino – più bella che mai!

«Se mai una città può essere assunta nell’evo moderno quale modello delle strette relazioni tra

azione politica, assetto urbano e struttura edilizia, offrendo nello stesso tempo una larga

dimostrazione di convergenze e diversificazioni e quindi, nell’insieme, un panorama antitetico e stimolante, Berlino può candidarsi oggi come

esempio limite.» !Giorgio Trebbi, 1975

Rem Koolhaas, Elia Zenghelis, Exodus, or the Voluntary Prisoners of Architecture, 1972

«Se il nostro lavoro ha un metodo, è quello della sistematica idealizzazione: un’automatica sopravvalutazione dell’esistente, un bombardamento speculativo che con cariche concettuali e ideologiche retroattive, investe anche la più assoluta mediocrità. […] Riflesso di questo lavoro è l’inventario quanto più possibile clinico di ogni sito, per quanto mediocre, insieme alla ferma volontà di sottolinearne la scandalosa semplicità: una semplicità che si oppone a ogni pretestuoso contestualismo a vantaggio di una maggiore sottigliezza d’interpretazione.» RK !

Rem Koolhaas Delirious New York. Un manifesto retroattivo per Manhattan NewYork 1978

Rem Koolhaas, The City of The Captive Globe, 1972

Rem Koolhaas, The City of The Captive Globe, 1972

«La Città del Globo Prigioniero è destinata al concepimento artificiale e alla nascita accelerata di teorie, interpretazioni, costruzioni mentali, proposte, e a imporle al mondo. è la capitale dell’Ego, nella quale scienza, arte, poesia e forme di follia competono in condizioni ideali per inventare, distruggere e restaurare il mondo della Realtà fenomenica. Ogni Scienza o Mania ha il proprio lotto. A ogni lotto, corrisponde un identico basamento di pesante pietra levigata. […] A partire da questi solidi blocchi di granito, ogni filosofia ha il diritto di espandersi illimitatamente verso il cielo. […] I mutamenti su questo orizzonte ideologico sono destinati a essere rapidi e continui: uno spettacolo ricco di gioia etica, sovreccitazione morale o masturbazione intellettuale. Il crollo di una torre può significare due cose: fallimento, capitolazione, oppure un’Eureka visuale, un’eiaculazione speculativa: una teoria che funziona una mania che attecchisce una menzogna che è diventata una verità un sogno dal quale non c’è risveglio. In questi momenti lo scopo del Globo Prigioniero, sospeso al centro della Città, risulta evidente: tutti questi istituti formano insieme un’enorme incubatrice del mondo; stanno nutrendo il Globo.» RK !

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