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Trea: una città di mercato sulla strada per Ancona Il sito della città romana di Trea è localizzato su un altipiano dominante la media valle del Potenza, ad ovest della moderna Treia, in un terreno agricolo occupato solo da rare costruzioni e dal santuario del SS. Crocifisso. A partire dal III secolo a.C. agricoltori piceni e coloni romani cominciarono a stanziarsi qui, nei pressi della via che da Roma conduceva ad Ancona, trasformando, intorno al 50 a.C., quello che era un mero villaggio di strada in un municipium ben strutturato. La città fu presto dotata di mura, due piccoli tratti delle quali, parzialmente incorporati in case coloniche ora abbandonate, sono le uniche strutture dell’antico centro urbano oggi visibili. Ma sepolti si conservano ancora i consistenti resti di una nobile cittadina, che fu solo gradualmente abbandonata nel corso del medioevo. Dal XV secolo nell’area vennero scoperte molte evidenze isolate e testimonianze epigrafiche relative alla romana Trea. Sebbene nel XVIII secolo gli scavi di Fortunato Benigni avessero già messo in luce alcuni settori del sito, solo le recenti riprese aeree e le prospezioni geofisiche hanno reso possibile l’attuale eccellente comprensione della topografia cittadina. Le mura urbiche, nelle quali si aprivano quattro porte, delimitavano un’area dalla forma di un ovale irregolare che si conformava alla configurazione del pianoro. La superficie intramuranea di circa 12 ettari era suddivisa semi regolarmente fra settori a valenza abitativa e produttiva, ed edifici pubblici, quali di un tempio dedicato ad Iside e Serapide, un macellum e forse un anfiteatro e delle terme. Il reticolo viario, che delimitava isolati di dimensioni differenti, era costituito da strade che si estendevano con andamento paralello, o perpendicolare, al decumanus maximus. Al centro di questa via principale si apriva l’ampio foro, nella cui area, definita con nitidezza impressionante, si individua la planimetria della piazza vera e propria, di una basilica, di una curia (?), di tabernae, di un tempio principale, di una grande domus e di un’entrata monumentale. Il foro di Trea si presenta infatti come un complesso monumentale che raggruppava edifici in massima parte pubblici attorno ad una grande piazza longitudinale ampia circa 94 x 33 m (con rapporto proporzionale fra larghezza e lunghezza di 3:1). Questo spazio era parzialmente circondato da tabernae e da una serie di portici, uno dei quali conduceva, estendendosi sotto forma di via colonnata, verso la parte sud occidentale della città, dove era probabilmente localizzato l’anfiteatro. Il foro ha la pianta tipica dei complessi

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Trea: una città di mercato sulla strada per Ancona

Il sito della città romana di Trea è localizzato su un altipiano dominante la media valle del Potenza, ad ovest della moderna Treia, in un terreno agricolo occupato solo da rare costruzioni e dal santuario del SS. Crocifisso. A partire dal III secolo a.C. agricoltori piceni e coloni romani cominciarono a stanziarsi qui, nei pressi della via che da Roma conduceva ad Ancona, trasformando, intorno al 50 a.C., quello che era un mero villaggio di strada in un municipium ben strutturato. La città fu presto dotata di mura, due piccoli tratti delle quali, parzialmente incorporati in case coloniche ora abbandonate, sono le uniche strutture dell’antico centro urbano oggi visibili. Ma sepolti si conservano ancora i consistenti resti di una nobile cittadina, che fu solo gradualmente abbandonata nel corso del medioevo.

Dal XV secolo nell’area vennero scoperte molte evidenze isolate e testimonianze epigrafiche relative alla romana Trea. Sebbene nel XVIII secolo gli scavi di Fortunato Benigni avessero già messo in luce alcuni settori del sito, solo le recenti riprese aeree e le prospezioni geofisiche hanno reso possibile l’attuale eccellente comprensione della topografia cittadina. Le mura urbiche, nelle quali si aprivano quattro porte, delimitavano un’area dalla forma di un ovale irregolare che si conformava alla configurazione del pianoro. La superficie intramuranea di circa 12 ettari era suddivisa semi regolarmente fra settori a valenza abitativa e produttiva, ed edifici pubblici, quali di un tempio dedicato ad Iside e Serapide, un macellum e forse un anfiteatro e delle terme. Il reticolo viario, che delimitava isolati di dimensioni differenti, era costituito da strade che si estendevano con andamento paralello, o perpendicolare, al decumanus maximus. Al centro di questa via principale si apriva l’ampio foro, nella cui area, definita con nitidezza impressionante, si individua la planimetria della piazza vera e propria, di una basilica, di una curia (?), di tabernae, di un tempio principale, di una grande domus e di un’entrata monumentale.

Il foro di Trea si presenta infatti come un complesso monumentale che raggruppava edifici in massima parte pubblici attorno ad una grande piazza longitudinale ampia circa 94 x 33 m (con rapporto proporzionale fra larghezza e lunghezza di 3:1). Questo spazio era parzialmente circondato da tabernae e da una serie di portici, uno dei quali conduceva, estendendosi sotto forma di via colonnata, verso la parte sud occidentale della città, dove era probabilmente localizzato l’anfiteatro. Il foro ha la pianta tipica dei complessi a modello cosiddetto tripartito, il cui prototipo architettonico è costituito dal foro di Cesare a Roma. La simmetria e l’assialità dell’edificio templare, individuato sul suo lato corto orientale, e della basilica, sul lato opposto, sono prove di una chiara strategia progettuale. Le foto aeree rivelano che il tempio era probabilmente eretto su un podio. A livello superficiale, in corrispondenza della sua posizione, sono stati rinvenuti grossi lacerti di opera cementizia - forse proprio pertinenti al podio - grandi frammenti di tegole e coppi, alcune crustae in marmo bianco, un consistente numero di tesserae di mosaico, una colonnina in marmo e un’epigrafe, entrambe frammentarie. Sul retro del tempio, verso nord, l’accesso alla piazza avveniva probabilmente attraverso un arco onorario. Su entrambi i lati lunghi, portici bordavano differenti edifici, uno dei quali, da identificare forse con la curia, si pone all’angolo nord-occidentale, mentre una ricca domus si situa nell’angolo sud-orientale, e vari ambienti contigui, interpretabili come tabernae. Il lato ovest della piazza forense è monumentalmente occupato da una vasta basilica colonnata (46 X 23 m) che venne già messa in luce dal Benigni. Il foro di Trea è uno dei meglio conosciuti fori non scavati in Italia. Esso è stato probabilmente costruito nella tarda età repubblicana e nella prima età imperiale. Come la città, esso conobbe il suo momento di massimo splendore nel corso dei primi due secoli della nostra era.

Bibliografia essenziale: MARENGO 2000; VERMEULEN 2017; VERMEULEN, SLAPŠAK, MLEKUŽ 2012.

Fig. 23 Veduta aerea con tracce di vegetazione dell'antica Trea / Aerial view with vegetation traces of ancient Trea

Fig. 24 Ricostruzione della città di Trea nella prima età imperiale / Reconstruction of the theatre of the town of Trea in early Imperial times.

Trea: a market town on the road to Ancona

The site of the Roman town of Trea is located on a dominant plateau in the middle Potenza valley, west of modern Treia. Currently it consists mainly of agricultural land, a few houses and the sanctuary of SS Crocificio. Since the late 3rd century BC Picene farmers and Roman colonists started to cluster here around the road from Rome to Ancona, developing the settlement around 50 BC from a mere road village into a well-structured Roman municipium. The town soon received a wall and four gates, whose ruins are today the only standing structures reminding us of the urban past. The underground, however, still preserves imposing remains of a proud small town, which was only gradually abandoned in the course of the Middle Ages.

The only remaining visible ruins are two small sections of the former city walls, partly incorporated in a now abandoned farm house. Since the 16 th century many isolated finds as well as epigraphic monuments concerning Trea have been discovered in the general area. Although 18 th-century excavations by Fortunato Benigni had already revealed parts of the site, only recent aerial photography and geophysical prospections have delivered today’s excellent understanding of the urban topography. The town wall delimiting the main urban area has an irregular oval shape, which agrees well with the general topographic configuration of the hilly plateau. The intra-mural town surface of some 12 hectares was semi-regularly divided in housing and working sectors, including public buildings such as a temple for Isis/Serapis, a macellum and possibly an amphitheatre and a bathhouse. The street grid, individuating insulae of different size, is organized parallel with and perpendicular to a central decumanus maximus. Centrally the main road is interrupted by the civic centre. Most impressive is this large central forum whose interpretation plan includes: a plaza, basilica, curia (?), tabernae, main temple, a large domus and a monumental entrance to the square. The forum was a regular and monumental complex grouping mostly public buildings around a huge longitudinal plaza of approximately 94 x 33 m (ratio 3:1). This plaza was partly surrounded by tabernae and a series of porticoes, one of which was extended as a colonnaded street leading to the southern part of town and possibly to the amphitheatre. The forum plan well resembles the strong model of tripartite forums that find their architectural prototype in the forum of Caesar in Rome. The

symmetry and centrality of the identified main temple on its eastern short side and the basilica on the western side, show a clear strategy in the planning concept. The aerial photos showed that the temple was probably erected on a podium. At the surface of this location were found large pieces of mortar – possibly of a podium nucleus built of opus caementicium – fragments of very big roof tiles, a few white marble crustae, a fairly large amount of tesserae, and fragments of a small marble column and of a slab with remains of an inscription. The temple was possibly flanked on its northern side by an honorary arch giving access to the plaza immediately north of the temple. On both the south and north long sides of the forum, porticoes border different buildings, such as a possible curia in the NW corner, a rich domus with atrium in the SE corner and several rows of tabernae. The monumental western plaza side is dominated by the large open colonnaded basilica (46 x 23 m) which was already partly excavated by Benigni. The forum of Trea is now one of the best known non-excavated Roman forums in Italy. It was probably constructed in late Republican and early Imperial times. Together with the town it knew its heyday in the first two centuries of our era.

Essential bibliography: MARENGO 2000; VERMEULEN 2017; VERMEULEN, SLAPŠAK, MLEKUŽ 2012.